LABORATORIO DI URBANISTICA 2017 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Cristina Catalanotti, Anna Paola Fedeli Chiara Fraticelli, Benedetta Marani Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura
ORTICA UPSIDE DOWN
ASC! Attivare Spazi Comuni
RIPENSARE, RICONETTERE, RIATTIVARE VIA G. A. AMADEO Gruppo 6 CENFI ALESSIO, CENTODUCATI CHIARA, CERESOLI CHIARA, CHIERICHETTI NICOLÒ, COLOMBO ALESSANDRO
INDICE
INDAGINE CONOSCITIVA INTRODUZIONE 1.1
L’INQUADRAMENTO, CONSIDERAZIONI GENERALI
L’ORTICA, INSERITA NEL CONTESTO DI LAMBRATE 1.2 L’ORTICA E LAMBRATE IN NUMERI 1.3 C’ERA UNA VOLTA L’ORTICA 1.4 L’ORTICA OGGI 1.5 VIA GIOVANNI ANTONIO AMADEO: SPAZIO PROBLEMA O SPAZIO OPPORTUNITÀ?
L’ORTICA, OGGI
2.1
SPAZI VERDI 2.2 MAPPATURA DELLA VEGETAZIONE 2.3 MORFOLOGIA DEL COSTRUITO 2.4 FUNZIONI PREVALENTI 2.5 TIPOLOGIE EDILIZIE 2.6 VINCOLI ED ELEMENTI SENSIBILI 2.7 MOBILITÀ 2.8 TRASPORTI PUBBLICI 2.9 ANALISI DEI FLUSSI 2.10 LETTURA DEGLI SPAZI AGGREGATIVI 2.11 SERVIZI PUBBLICI E AD USO PUBBLICO 2.12 ANALISI PERCETTIVA 2.13 INDICAZIONI MORFOLOGICHE
LABORATORIO DI URBANISTICA 2016/17
INDICE
FASE PROGETTUALE
PROPOSTA DI PROGETTO
A.1 PIAZZA? PARCHEGGIO? UNO SPAZIO IN SOSPESO... A.2 VERSO UN PROGETTO A.3 IL CONCEPT ORTICA UPSIDE DOWN A.4 UNA VEDUTA D’INSIEME A.5 LA SOLUZIONE: UNA PROPOSTA DI PROGETTO A.6 CATALOGO DEI MATERIALI A.7 IL PROCESSO, STEP BY STEP A.8 L’ORTICA DOMANI: RIATTIVAZIONE COLLETTIVA? A.8.1 PARKING DAY A.8.2 STREET FOOD A.8.3 STRAD@PERTA
A.8.4 SILENT DISCO A.8.5 CINEMA A CIELO APERTO A.9 SUGGESTIONI (ELEMENTI DI ARREDO)
RIFERIMENTI PROGETTUALI
B.1
B.2 B.3 B.4 B.5 B.6
PIAZZA INNESTI, SAPRI PALEY PARK, NEW TORK HERALD SQUARE, NEW YORK PIAZZA LEONARDO DA VINCI, MILANO PIAZZA DELLE RIMEMBRANZE, MILANO PIAZZA EUSKADI, BILBAO
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI RIFERIMENTI ALLE IMMAGINI 3
ASC! attivare spazi comuni.
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INDAGINE CONOSCITIVA
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ASC! attivare spazi comuni.
L’ORTICA, INSERITA NEL CONTESTO DI LAMBRATE Il Laboratorio di Urbanistica del Corso di Studi in Progettazione dell’Architettura ha assunto come area di indagine e di progetto il quartiere di Lambrate, nelle sue estensioni verso Città Studi da un lato e il quartiere di Rubattino dall’altro. Si è indagato su questa porzione di città osservandone in particolare il sistema di spazi pubblici e ad uso pubblico, ponendo l’attenzione su che ruolo avevano o avrebbero potuto avere nel loro contesto, e in che modo potrebbero realmente diventare spazi per attività in comune; da qui il l’acronimo del progetto ASC! - Attivare spazi Comuni. Secondo le testimonianze storiche, Lambrate è stato, rispettivamente, un antico insediamento romano, un feudo spagnolo,
un comune di epoca napoleonica prima
indipendente (1796 – 1808) poi annesso alla città di Milano (1808 – 1816), un comune nuovamente indipendente durante la dominazione austriaca e infine definitivamente annesso alla città nel 1923, assieme a molte altre frazioni periferiche con l’atto di governo R.D. 2 settembre 1923, n. 1912 - “Aggregazione al comune di Milano di undici comuni contermini” sotto il regime di Mussolini. Attualmente, Lambrate è un quartiere di Milano, posto nella periferia ortientale della città, appartenente al Municipo 3. Il suo territorio è attraversato dal fiume Lambro, da cui ovviamente prende il nome, ed è delimitato da due principali radiali storiche che collegavano Milano con il territorio lombardo circostante (a Nord la strada per Bergamo, che partiva da porta Orientale, e a Sud la strada per Brescia con partenza da porta Tosa); Lambrate si trovava tra il II e il V miliare della prima e tra il II e il IV della seconda. Il confine orientale corrisponde al fiume stesso, mentre ad Ovest arrivava oltre l’attuale asse via Teodosio-Ponzio-Aselli.
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Milano, Municipo 3
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ASC! attivare spazi comuni.
L’ORTICA, INSERITA NEL CONTESTO DI LAMBRATE A Nord di Lambrate, tra la direttrice per Bergamo e il Parco Lambro, è possibile individuare il Quartiere Feltre, il cui passato differisce notevolmente rispetto a quello del primo; se Lambrate è uno dei quartieri storici della città di Milano, al contrario il Quartiere Feltre è di recente realizzazione: venne costruito alla fine degli anni ’50 da un gruppo di architetti con destinazione prevalentemente residenziale. Il quartiere prende nome dalla via Feltre che lo caratterizza. All’interno del quartiere sono riconducibili due aree: un’area composta da edifici di 4 piani, disposti intorno al centro civico e un’area composta di edifici alti 9 piani, disposti intorno ad un ampio spazio verde. Ad Ovest di Feltre si trova invece il quartiere di Casoretto, contraddistinto dal suo carattere popolare. Il Casoretto era un tempo una frazione del comune di Lambrate e si sviluppava attorno all’omonima chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia, detta semplicemente “abbazia di Casoretto”. La zona era prettamente agricola, quindi non esistevano importanti nuclei abitativi, con la crescita della città e la sua espansione, questa porzione di città pian piano iniziò ad essere sviluppata con una architettura che attraesse una classe medio borghese affiancata a quartieri di case popolari. A Sud di Casoretto e ad Ovest di Lambrate sorge il quartiere di Città Studi, il cui territorio un tempo comprendeva esclusivamente gli edifici occupati dal Politecnico di Milano e dall’Università Statale di Milano; al giorno d’oggi, invece, il quartiere si estende tra la circonvallazione esterna e la ferrovia e tra viale Argonne e piazza Piola. Il quartiere è caratterizzato, chiaramente, dagli istituti universitari e dalle residenze. Infine, nelle propaggini più meridionali di Lambrate, si trova il quartiere storico di Ortica, racchiuso tra i binari della ferrovia che ne caratterizzano fortemente la morfologia. 8
Nella pagina seguente: morfologia del costruito con evidenziamento dei principali quartieri delle aree di Milano Lambrate e limitrofe.
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FELTRE CASORETTO
LAMBRATE FS
CITTA’ STUDI
ORTICA
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L’ORTICA, INSERITA NEL CONTESTO DI LAMBRATE In quest’area l’espansione della città si legge non tanto come tracciato regolare destinato a riempirsi ordinatamente secondo morfologie e tipi edilizi definiti, bensì come saturazione talvolta disordinata degli spazi lasciati liberi. Storicamente, la presenza consistente delle infrastrutture ha avuto un ruolo
Superfici
determinante nella formazione del tessuto urbano e funzionale dell’area; soprattutto per quanto concerne la ferrovia, la quale, come una sorta di spartiacque, sembra dividere l’area di studio in due parti ben diverse tra loro per quanto concerne, appunto, il tessuto urbano e funzionale.
Superficie totale 309,7 ha
Il sistema della mobilità è considerato molto valido, in quanto è garantito dalla
Aree verdi
presenza di svariate linee di autobus che attraversano il territorio, tram cittadini
Superficie coperta
che percorrono le vie principali del territorio, e la linea verde della metropolitana
15,2 ha
65,3 ha
M2 che irrora il sottosuolo e si congiunge, a Nord, con la linea rossa M1 (a Sud si
Superficie coperta
congiungerà, in futuro, con la linea blu M4, attualmente in fase di realizzazione);
Aree in trasformazione
data la presenza, infine, della stazione passante di Lambrate, è inoltre garantito anche il collegamento con altre zone della città di Milano e con i territori circostanti
0,3 ha 164,5 ha
Altro
64,4 ha
(sia mediante treni suburbani S9 sia mediante treni regionali e interregionali a breve e media percorrenza). Nel 1864 si inaugurò il primo tratto della ferrovia Milano-Brescia, la cosiddeta ferrovia “Fernandea”, in onore dell’imperatore Fedinando I d’Austria, e che tagliava in due il comune di Lambrate all’altezza della frazioni di Cavriano e Ortica. Il quartiere è lambito a est dalla tangenziale est di Milano ed è attraversato dalla strada provinciale 103 via Cassanese che collega Milano a Cassano d’Adda.
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Nella pagina seguente A sinistra: Dettaglio nord-est della tavola di analisi circa la morfologia del costruito sul territorio di Milano. A destra: Dettaglio nord-est della tavola di analisi circa la rete di infrastrutture sul territorio di Milano.
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MORFOLOGIA DEL COSTRUITO
RETE INFRASTRUTTURALE
Autostrade Tangenziali Strade principali Strade minori Infrastrutture ferroviarie 11
ASC! attivare spazi comuni.
L’ORTICA, INSERITA NEL CONTESTO DI LAMBRATE In generale, l’intera zona è caratterizzata da un tessuto edilizio di tipo misto, principalmente riconducibile alla tipologia a blocco, accompagnata da quella in linea e dai grandi edifici ad uso produttivo. Il tessuto funzionale, anch’esso di tipo misto, era costituito originariamente da prevalenze residenziali, residenziali-artigianali e produttive; quest’ultimo tipo di tessuto si è sviluppato soprattutto nella zona ad Est della ferrovia nel corso del
40,9 12,4 2,7 7,7 0,8 7,1
% % % % % %
Funzioni prevalenti
secondo Dopoguerra, in virtù della presenza degli stabilimenti Innocenti-Maserati (attivi fino alla fine degli anni ’90), considerati uno dei comparti industriali più importanti della città di Milano. L’assetto funzionale storico, che registrava una preponderante presenza industriale, come già detto, si sta tuttavia continuamente modificando, accogliendo nella riconversione degli ex edifici industriali abbandonati (o in nuove strutture edilizie), nuove funzioni artigianali, culturali, creative e socio-assistenziali. Di recente ridestinazione sono inoltre gli ex-magazzini di pertinenza degli uffici postali che sono stati trasformati in edifici residenziali, ora noti come “Abitare in poste”. Ad Ovest della ferrovia invece, data la presenza delle università, risulta decisamente più scarsa la consistenza di un tessuto funzionale di tipo produttivo, che lascia
Residenziale Commerciale Turismo Produttivo Terziario Servizi
dunque il posto ad una prevalenza di tipo residenziale, residenziale-artigianale e, chiaramente, accademica e di ricerca. Nella pagina seguente A sinistra: Analisi sulle funzioni prevalenti nell’area di Lambrate-Città studiRubattino-Ortica. A destra: Analisi sulle tipologie edilizie nell’area di studio. 12
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FUNZIONI PREVALENTI
TIPOLOGIE EDILIZIE
Residenziale
Produttivo/Terziario
Edifici a blocco
Edifici a torre
Residenziale e Servizi
Disuso e abbandono
Edifici in linea
Cascine
Sportivo
Cimitero
Grandi edifici e capannoni
Università e ricerca
Giustizia
Istruzione
Servizi 13
ASC! attivare spazi comuni.
DAL 2011
30 242 30 242
ETA’
Natalità Natalità Nati Morti Nati Morti 0-5 anni
= 300
18-34 anni
= 300
14
699
= 300
1.965
2.037 65+ anni
1.103
= 300
minori 6-17
= 300
35-64 anni
= 300
4.287
388
85+ anni
Nel Piano dei Servizi (PdS) del PGT sono inseriti gli elaborati che definiscono la catalogazione e che illustrano la localizzazione dei servizi esistenti e programmati all’interno di specifici ambiti denominati Nuclei d’Identità Locale (NIL).
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DAL 2011
436 655
ETNIE
Flussi migratori 420
Emigrati Immigrati 8.489
Italia
281
Filippine
167
Egitto
Perù
74
1.158
Altro
Marocco
I dati utilizzati per le rappresentazioni grafiche in queste pagina provengono in particolare dalla scheda NIl “Ortica-Parco Forlanini” 15
ASC! attivare spazi comuni.
PIANO REGOLATORE GENERALE (PRG)
CARTA TECNICA COMUNALE
1910
1930 2006
CARTA TECNICA COMUNALE
16
1990
CARTA TECNICA COMUNALE
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CARTA TECNICA COMUNALE
CARTA TECNICA COMUNALE
1946
1956 1965
1972
CARTA TECNICA COMUNALE
CARTA TECNICA COMUNALE
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C’ERA UNA VOLTA L’ORTICA L’Ortica è un quartiere di Milano, appartenente al Municipio 3, situato nella zona Est della città, sviluppatosi intorno al 1162 (all’epoca era situata fuori città) a seguito di mesi di assedio perpetrati da Federico Barbarossa. Un tempo frazione del comune di Lambrate (successivamente annesso a Milano), il quartiere deve il suo nome alle sue caratteristiche idrogeologiche, dal momento che si configura come una zona di terreni fertili e adatti alla coltivazione di orti, grazie alla vicinanza con il fiume Lambro. Il tratto sicuramente più significativo del quartiere, tuttavia, non è attualmente costituito dai terreni agricoli bensì dalle ferrovie, che a partire dalla seconda metà dell’Ottocento caratterizzarono l’urbanistica, il paesaggio e le attività dell’Ortica: la zona divenne infatti sede di snodi e svincoli ferroviari nonché di deposito delle locomotive; fu inoltre attiva nel quartiere, dal 1896 fino agli anni Trenta, la stazione ferroviaria di Lambrate (successivamente trasferita nella sede attuale), di cui esiste tuttora il fabbricato viaggiatori, sebbene sia ora adibito a residenza. Il nucleo originario dell’Ortica si trova nella piazza (un tempo chiamata Fusina ma oggi priva di un vero e proprio nome) individuata dalla via Giovanni Antonio Amadeo, dove si trova appunto il fabbricato della vecchia stazione di cui si è prima parlato; le vie Ortica e San Faustino sono le due vie principali dell’antico borgo.
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In alto: Veduta da un terrapieno dell’Ortica. In basso a sinistra: Via Ortica, 1920. In basso al centro: Piazza dell’Ortica, anni ‘40. In basso a destra: Veduta su Ortica dall’attuale Piazza San Gerolamo - via Marescalchi Nella pagina seguente: Cartografia sull’area di Lambrate risalente al 1888
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C’ERA UNA VOLTA L’ORTICA La Rivoluzione Industriale di inizio XIX secolo portò con sé grandi novità che, da quel momento in poi, influenzarono e caratterizzarono in modo imprescindibile l’intero continente europeo; in particolar modo, l’avvento del trasporto pubblico su strada ferrata ed il consistente aumento demografico contribuirono ad incentivare sensibilmente il fenomeno di espansione urbana delle città dell’epoca. Si rese necessario dunque, per poter arginare e controllare i sempre più rapidi cambiamenti causati dalla Rivoluzione, studiare una nuova struttura insediativa, più efficace e rispondente alle nuove esigenze delle città industriali. Così come molte altri centri urbani d’Europa, anche Milano venne coinvolta nello studio e nell’attuazione di piani urbanistici regolatori. Nel 1889 venne redatto dall’ingegnere Cesare Beruto il primo piano regolatore generale che interessò la città di Milano: si trattò di un piano di espansione che si proponeva di conservare il centrismo storico della città, il cui nucleo originario era contenuto all’interno dell’antico tracciato delle mura spagnole, e di curare, al di fuori di esse, la definizione del tracciato delle strade nelle nuove zone di espansione della città; ne conseguì un disegno urbano che prevedeva una griglia circolare radiale tangenziale. Il piano, completato nell’arco di circa quarant’anni, prevedeva un’estensione di circa 1900 ettari, mentre la città esistente ne occupava solamente 800. In questa fase, le propaggini più eccentriche delle nuove periferie (tra cui anche la zona dell’attuale Municipio 3) non subirono grandi conseguenze derivanti dall’espansione edilizia di Milano, al momento che gli interventi previsti interessavano, come già detto, principalmente il nucleo centrale.
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Dall’alto: Ortica, via Principe Umberto II; Santuario della Madonna delle Grazie, 1930-35. Ortica (Lambrate) casa dei Ferrovieri; Ortica, Ca’ di bech (Ferrovieri) di via Cima angolo via Pitteri.
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Nel 1912 venne approvato un nuovo piano regolatore redatto dagli ingegneri Angelo Pavia e Giovanni Masera, i cui provvedimenti riguardavano principalmente il tracciamento di nuovi assi viari: venne dunque proposta una nuova fascia di espansione circolare (intorno a quella già realizzata con il piano precedente) in modo tale da incentivare l’espansione edilizia proprio verso est; vennero dunque prolungati gli assi principali radiali di viale Monza, viale Padova e via Pacini, fino alla nuova stazione di Lambrate che sarebbe sorta nel 1914. Ne consegue che il rapporto con la ferrovia sia elemento saliente di questo piano regolatore: la ristrutturazione della rete esistente comprendeva infatti anche l’estensione della cintura ferroviaria a Nord e ad Est, che andava così a definire un nuovo limite urbano; nel 1931 venne poi inaugurata la nuova Stazione Centrale e furono innalzati i rilevati ferroviari che ancora oggi isolano dal centro città il territorio di Lambrate e degli altri quartieri studiati. L’assetto strutturale della zona dunque venne così modificato dal passaggio della ferrovia: questo tipo di intervento infrastrutturale trasformò il carattere dell’intera area fino a farle assumere la fisionomia di periferia urbana che attualmente la caratterizza. Nel 1934 venne redatto un nuovo piano regolatore, ad opera dell’ingegnere Gabriele Albertini, che prevedeva l’espansione della città secondo un disegno a maglia viaria, con due assi di grosso calibro intersecati ortogonalmente da strade di minore ampiezza, ed un nuovo anello di transito esterno alla circonvallazione realizzata dal piano precedente; questo nuovo piano verrà realizzato solamente in parte, ed il suo tracciato coincide attualmente con la Tangenziale Est, completata negli anni ’70. Nel 1953 venne poi varato un nuovo piano regolatore generale che riguardava principalmente la progettazione di nuovi quartieri residenziali (tra cui ad esempio il sopracitato Quartiere Feltre), di alcune grandi attrezzature pubbliche e di nuovi parchi urbani.
Dall’alto: Stabilimento Arcari all’Ortica; Ortica, Ca’ di bech (Ferrovieri) di via Cima angolo via Pitteri; Ortica (Lambrate) casa dei Ferrovieri; Ortica nelle fasi iniziali della seconda guerra mondiale.
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L’ORTICA, OGGI Sebbene l’individualità e l’isolamento del quartiere dell’Ortica rispetto al suo contesto limitrofo regalino, come già detto, suggestioni molto pittoresche dal sapore decisamente positivo, sul piano della concreta quotidianità sono molte le questioni sollevate proprio da questa sua peculiare caratteristica. Dal dialogo con alcuni dei residenti e dei frequentatori occasionali della zona, è emersa difatti una generale scontentezza nei confronti dell’offerta dei servizi, ritenuta inadeguata e decisamente minore rispetto a quella delle aree circostanti. Potrebbe essere questo il motivo per cui, secondo le testimonianze di alcuni dei residenti della zona, il quartiere sia effettivamente meno frequentato rispetto al passato; tuttavia, in seguito ad un’attenta analisi, si può osservare come il quartiere contenga in sé tutti i presupposti per poter garantire un’assidua frequentazione della zona da parte di utenze molto variegate ed eterogenee tra di loro; l’area infatti presenta numerosi punti strategici che, pur non essendo tutti dei veri e propri servizi, possono potenzialmente essere in grado di fungere da elemento attrattivo per molti cittadini, e contribuire dunque al ripopolamento della zona: • La Chiesa che si affaccia sullo spiazzo di via G. A. Amadeo costituisce un sito di importanza storica in virtù degli affreschi presenti al suo interno, risalenti al XIV secolo; • La Balera dell’Ortica, che da molto tempo funge da polo aggregativo fondamentale della zona; • Lo spiazzo in via G. A. Amadeo, in quanto unico spazio verde pubblico rilevante, se adeguatamente rimaneggiato, può costituire un punto di incontro e dunque di relazione per i cittadini.
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In questa pagina dall’alto: Il santuario della Madonna delle Grazie; L’ingresso della Balera dell’Ortica; Lo spazio verde di via Giovanni Antonio Amadeo.
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L’ORTICA, OGGI Si può osservare inoltre che, sebbene la zona risulti di fatto poco frequentata, sono presenti nell’area dei notevoli punti di aggregazione, i cui utenti potrebbero beneficiare di un implemento del panorama dell’offerta di attrattive: • Uffici di recente realizzazione (Liquigas, complesso di uffici Amadeo 57); • Palestra Virgin Active, in via Amadeo 59; • Nuove residenze Abitare in Posta ricavate nell’ex magazzino delle Poste Italiane in via Marco Tullio Tirone; • Scuole elementari e Oratorio nei pressi di Piazza San Gerolamo, al di là del cavalcavia Buccari; Tutti gli utenti di questi luoghi potrebbero dunque essere incentivati a prolungare la loro permanenza nella zona se essa offrisse uno spazio pubblico adeguato per permettere l’innesco di scambi e relazioni tra i cittadini; come già detto, infatti, la zona di fatto non offre spazi pubblici adeguati. Apprezzata è tuttavia la mobilità della zona, che risulta facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici di varie linee, provenienti e dirette da e in varie zone della città. Questo aspetto è molto rilevante perché costituisce un ottimo trampolino di lancio per incentivare la frequentazione della zona da parte della cittadinanza. Di contro, tuttavia, la scarsa offerta dei principali servizi grava ulteriormente sulla quotidianità degli abitanti a causa della morfologia delle infrastrutture circostanti: il quartiere è, infatti, delimitato da tre differenti linee ferroviarie che lo racchiudono, e connesso alle aree limitrofe da sottopassaggi scanditi lungo l’intero perimetro. Questi rappresentano i principali punti di accesso ciclo-pedonale e veicolare. Si è osservato che queste connessioni non risultano adeguate ad incentivare l’attrattività del quartiere. Come si evince dalle fotografie scattate durante i diversi sopralluoghi, i sottopassaggi suscitano un generale senso di insicurezza per la mancanza di illuminazione ed adeguata pulizia, nonché nel caso dei passaggi veicolari per la mancanza di un adeguato marciapiede per permettere il transito dei pedoni. 23
ASC! attivare spazi comuni.
VIA GIOVANNI ANTONIO AMADEO: SPAZIO PROBLEMA O SPAZIO OPPORTUNITÀ ? A causa della sua peculiare morfologia (molto evidente la forma triangolare della zona) dovuta per l’appunto alle infrastrutture limitrofe che lo racchiudono, l’Ortica si configura come un quartiere isolato e circoscritto; questa impressione si verifica
USI
Punti di ritrovo
Casetta dell’acqua
Raccolta rifiuti
Area verde
non solo per quanto riguarda l’aspetto prettamente geografico del luogo, bensì anche per quanto concerne l’atmosfera stessa del quartiere. Il passaggio per le vie dell’Ortica, difatti, offre delle suggestioni molto particolari: agli occhi di chi vi si addentra, il quartiere risulta carico di una forte identità ed individualità, al punto da suscitare l’impressione di trovarsi, inaspettatamente, in un piccolo borgo, tanto diverso non solo dalla città di Milano, ma anche dalle zone immediatamente confinanti con il quartiere stesso. Sebbene l’individualità e l’isolamento del quartiere dell’Ortica rispetto al suo
Parcheggio disordinato
Area di sosta
Area di transito
Interesse storico
contesto limitrofo regalino, come già detto, suggestioni molto pittoresche dal sapore decisamente positivo, sul piano della concreta quotidianità sono molte le questioni sollevate proprio da questa sua peculiare caratteristica. Può essere utile, dunque, analizzare l’ambito di osservazione per individuarne problemi ed opportunità; in particolare, l’analisi si concentrerà sullo spiazzo che costituisce il nucleo centrale ed originale di Ortica. La piazza principale del quartiere è situata in una posizione centrale ben raggiungibile da quasi tutti gli accessi principali all’area; situata tra la fine del cavalcavia Buccari
Superfici
e l’inizio di via Ortica, passando per via Giovanni Antonio Amadeo, funge da mediano tra l’ingresso della Balera dell’Ortica e le attività commerciali situate lungo la via principale dell’omonimo asse viario.
Superficie totale Superficie permeabile Superficie impermabile
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In questa pagina: Passaggio veicolare Passaggio pedonale
La cartografia tematica analizza i punti di accesso al quartiere di Ortica che attraversano le infrastrutture circostanti. 25
ASC! attivare spazi comuni.
VIA GIOVANNI ANTONIO AMADEO: SPAZIO PROBLEMA O SPAZIO OPPORTUNITÀ ? Lo spazio pubblico, molto frequentato, si presta come punto d’incontro per i cittadini, anche solamente come semplice percorso di transito per passeggiare o per accompagnare il cane; altri tendono a soffermarsi sulle panchine di cui l’intera zona è ben fornita; alcune sono situate al sole e altrettante ben riparate dall’ombra delle piante. All’ingresso est è collocato un distributore dell’acqua potabile da cui si possono prelevare fino a 6 litri giornalieri a cittadino, tramite l’inserimento della carta regionale/nazionale dei servizi. Il servizio sembra sfruttato adeguatamente. Sebbene l’intera area sia ben fornita di cestini, né il prato né il sentiero centrale risultano del tutto puliti. I marciapiedi adiacenti sono sfruttati come area di sosta non regolamentare, dal momento che numerose auto vengono parcheggiate in modo da occupare l’intero marciapiede così da ostruire il passaggio dei pedoni. L’accesso dal cavalcavia Buccari consiste in uno stretto sentiero formatosi dal transito dei passanti. La piazza principale inoltre rappresenta il “centro storico” del quartiere dell’Ortica: oltre alla presenza della Balera dell’Ortica, circolo di dopolavoro attivo fin dal 1896, sul lato est è collocata un’antica chiesetta con affreschi risalenti al quattordicesimo secolo. L’area rientra negli ambiti interessati da provvedimenti in itinere adottati e approvati al PGT con denominazione a Variante 6 R3.6 (ex Zona B2 12.3 “Ortica”). Dall’analisi effettuata, emerge il fatto che lo spiazzo sia indubbiamente affetto da alcune problematiche; tuttavia esso risulta, allo stesso tempo, caratterizzato da punti di interesse che, se adeguatamente sfruttati, sono in grado di rendere lo spazio di via Giovanni Antonio Amadeo un vero e proprio spazio opportunità.
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In basso: Vista panoramica sullo spazio pubblico di via G. A. Amadeo A destra dall’alto: Veduta dal percorso veicolare direzione EST; Veduta dal percorso pedonale interno allo spazio verde direzione EST.
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A destra: Una schematizzazione circa lo spazio pubblico di via G. A. Amadeo e i percorsi delle utenze per accedervi. In basso: Fotografia del sentiero formato dal passaggio dei passanti.
0
5
10
15
20
25m
Spazio pubblico Percorsi di accessibilità allo spazio pubblico
Dalla schematizzazione sovrastante si evince come l’accessibilità allo spazio pubblico allo stato di fatto, non sia veramente efficace. Ponendo come luogo centrale lo spiazzo all’interno dell’area verde, un utilizzatore proveniente dal sottopassaggio di via Giovanni Antonio Amadeo dovrebbe percorrere la via in direzione EST per poi attraversare la strada e ritornare nella direzione precedente. In egual modo, un utilizzatore proveniente dal cavalcavia Buccari dovrebbe accedere dal lato OVEST, percorrere l’area veicolare ed accedere dal sentiero antistante il santuario. Adottiamo il verbo “Dovrebbe” perchè, come già illustrato, questa inefficace disposizione di attraversamenti pedonali e passaggi comporta la creazione di “sentieri artificiali” dovuti al transito dei pedoni sul terreno erboso. 27
ASC! attivare spazi comuni.
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75 100 125m
01 SPAZI VERDI
Verde urbano Verde di risulta Verde di pertinenza
Fonti: OpenStreetMap. com, Indagini in loco, Piano dei servizi (PdS) tavola All.04/2 - codice archivio 3 0 0 0 / 0 5 9 / P G TA P S / 1 2 / 1 3 datato Dicembre 2013 “La struttura della città ‘pubblica’ ”, http://pgtmilano. ordinearchitetti.mi.it/, DataBase topografico(DBT) datato Dicembre 2012 “Strato01_E0”, Piano dei servizi (PdS) tavola S.02/2C - codice archivio 3000/034/PGTAPS/12/13 datato Dicembre 2013 “Il sistema del verde urbano, delle infrastrutture per la mobilità e dell‘ERS”, http://pgtmilano. ordinearchitetti.mi.it/, DataBase topografico(DBT) datato Dicembre 2012 “Strato01_E0”
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Come si può evincere dalla legenda, gli spazi verdi che caratterizzano il quartiere dell’Ortica sono di varia natura; dall’osservazione della tavola si può osservare che la tipologia di verde più diffusa è quella che raccoglie in sé le aree verdi di pertinenza dei lotti privati; molto estesa è anche la superficie dedicata alla tipologia che indica il verde di risulta adiacente al tracciato ferroviario, che delimita il quartiere dell’Ortica sui tre lati. Entrando nel dettaglio, l’area dello spiazzo di via Giovanni Antonio Amadeo è caratterizzata da una porzione di spazio verde pubblico delimitata da un’area veicolare a est e a sud, e dal marciapiede dal lato nord e ovest; di fatto, questa zona, assieme allo spazio di piazza San Gerolamo, è l’unica della tipologia di verde urbano.
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8 10m
1.1 MAPPATURA DELLA VEGETAZIONE Ippocastano
(Aesculus hippocastanum)
Frassino
(Fraxinus sp.)
Amolo Rosso
(Prunus cerasifera nigra)
Fonti: Fabrizia Gianni, Via per via gli alberi di Milano, Milano 2007, HOEPLI - visite in loco 29
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02 MORFOLOGIA DEL COSTRUITO Edificato
Mediante l’osservazione della tavola, si può osservare la differente concentrazione che il costruito assume all’interno dei confini infrastrutturali del tracciato ferroviario Fonti: OpenStreetMap.com, Indagini in loco, Piano dei servizi (PdS) tavola All.04/2 codice archivio 3000/059/PGTAPS/12/13 datato Dicembre 2013 “La struttura della città “pubblica”, http://pgtmilano. ordinearchitetti.mi.it/, DataBase topografico(DBT) datato Dicembre 2012 “Strato01_E0”, Cartografia web raster Google Earth, Cartografia digitale maps.google.com e maps. bing.com 30
che racchiude il quartiere. Il lato ovest presenta edifici di recente realizzazione, quali la sede degli uffici della Liquigas e la palestra VirginActive, e di grandi dimensioni, quali gli ex uffici postali di via Tirone ora adibiti a residenza; questi edifici sono caratterizzati da una varietà di forme ed estensioni, la qual cosa di fatto impedisce l’instaurazione di un dialogo tra essi. Al contrario accade, invece, per quanto riguarda il costruito del lato orientale, caratterizzato da edifici di dimensioni più contenute e di epoca precedente, e dialoganti tra di loro mediante delle interconnessioni.
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2.1 FUNZIONI PREVALENTI Istruzione Cultura Salute Sport Residenziale Residenziale e commerciale Terziario Garage e Box
Fonti: OpenStreetMap.com, Indagini in loco, Piano di Governo del territorio (PGT) “Le 88 schede NIL - scheda 24 ‘Parco Forlanini - Ortica’ ”, Piano di Governo del territorio (PGT) Tavola N. S.01/2C “I servizi pubblici di interesse pubblico o generale esistenti” datato Dicembre 2013 , http://pgtmilano. ordinearchitetti.mi.it/, DataBase topografico(DBT) datato Dicembre 2012 “Strato01_E0”, Cartografia web raster Google Earth, Cartografia digitale maps.google.com e maps. bing.com
Dall’analisi sulla cartografia, è possibile osservare il tessuto funzionale prevalente del quartiere dell’Ortica, che si configura come una zona a prevalenza residenziale e residenziale-artigianale; è possibile trovare questo tipo di tessuto funzionale prevalentemente nella parte orientale del quartiere che, come già detto, è quella meno recente. D’altra parte, nella più recente zona occidentale, è possibile osservare una prevalenza funzionale del tipo terziario, data la presenza di molti uffici e studi. Non mancano comunque, all’interno del quartiere, edifici destinati ad altro tipo di funzione (quali la palestra VirginActive per il settore sportivo, la sede dell’associazione Anpas per il settore della salute…). È possibile inoltre analizzare il tessuto funzionale esterno al tracciato ferroviario: ad ovest del tracciato, gli edifici sono a prevalenza residenziale, mentre nella parte nord-orientale il tessuto funzionale si presenta a prevalenza del terziario. 31
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2.2 TIPOLOGIE EDILIZIE Edifici a blocco Edifici in linea Edifici a torre Cascine Grandi edifici
Il tessuto tipologico prevalente che caratterizza il quartiere dell’Ortica è, come si può evincere dalla tavola, sicuramente quello degli edifici in linea, che caratterizza sia il tessuto tradizionale sia quello di più recente realizzazione, sebbene l’area dedicata al terziario sia comunque caratterizzata da una prevalenza di edifici a torre e grandi complessi. È presente in buona parte anche la tipologia edilizia a blocco, Fonti: OpenStreetMap. com, Indagini in loco, http://pgtmilano.ordine architetti.mi.it/, DataBase topografico(DBT) datato Dicembre 2012 “Strato01_E0”, Cartografia web raster Google Earth, Cartografia digitale maps.google.com e maps. bing.com 32
soprattutto per quanto riguarda il tessuto più tradizionale. È possibile inoltre notare la presenza di alcune cascine storiche, ubicate nell’area meridionale del quartiere, al di fuori del tracciato ferroviario, in prossimità, giustamente, dei terreni coltivati.
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03 VINCOLI ED ELEMENTI SENSIBILI
Lo spiazzo di via Giovanni Antonio Amadeo presenta un santuario risalente al XIV secolo intitolato alla Madonna delle Grazie, e una struttura con rilievo storico a forma di mezzaluna con una precedente funzione di pozzo ed attualmente priva di un utilizzo ben definito.
Fonti: OpenStreetMap.com, Piano di Governo del Territorio (PGT) Tavola R.06/2C “Vincoli di tutela e di salvaguardia� con codice archivio 3000/129/ PGT/05/12 datato Ottobre 2012
A sinistra: la struttura a mezzaluna A destra: Facciata del Santuario intitolato alla Madonna delle Grazie 33
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CITTÀ STUDI Città studi
Lambrate
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LAMBRATE
Lambrate
VIABILITÀ Tracciato stradale Marciapiedi
Segrate Novegro
Binari ferroviari Binnari del tram Strade a fondo cieco
Milano centro-città
Bergamo Brescia
Direzione di percorribilità della carreggiata
Parco Forlanini
QUARTIERE FORLANINI
Fonti: OpenStreetMap.com, Piano dei Servizi (PdS) Tavola S.03/2C Codice archivio 3000/049/PGT/05/12 datato ottobre 2012 “Accessibilità alle reti di trasporto”, Cartografia digitale maps.google. com, maps.bing.com, Cartografia raster a layer Google Earth, Indagini in loco 34
Viabilità
Quartiere Forlanini
PARCO FORLANINI
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MOBILITÀ
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Bus 54
direzione Duomo
Bus 54
direzione Lambrate
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38 38
5
Bus 38
direzione Via Corelli
5
Bus 38
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54
direzione P.zzale Susa
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Tram 5 5
direzione Ortica
5
Tram 5
38
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38
direzione Niguarda
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Fermate
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Fonti: OpenStreetMap.com, ATM (Azienda Trasporti Milanesi) app, Indagini in Loco
Nell’area di indagine è presente un efficace servizio pubblico di trasporto con differenti mezzi di superficie. La linea 5 del tram permette lo spostamento Niguarda e Ortica; la linea bus 38 collega piazzale Susa con via Corelli ed infine la linea 54 bus tra Duomo e Lambrate FS con una ramificazione nelle linee 75 e 39 in via Pitteri.
Linea bus 54 Lambrate FS
Linea bus 75
Cascina Gobba M2
Linea bus 39 Loreto
Linea bus 39 Via Pitteri
Linea bus 75 Via Pitteri
Linea tram 5
Niguarda - Ortica
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05 FLUSSI DI INTERESSE
La tavola illustra i tracciati GPS, condivisi volontariamente, da utenti frequentanti la zona, oppure semplicemente di passaggio; i percorsi, elaborati dal software del sito di open data “Open StreetMap”, hanno l’intenzione di mostrare le zone nelle quali la concentrazione dei flussi è più accentuata. Come si può evincere dalla tavola, per quanto riguarda il quartiere dell’Ortica, la concentrazione dei flussi è molto elevata lungo il tracciato ferroviario: ciò sta ad indicare il fatto che, effettivamente, la zona non è interessata da una frequentazione Fonti: OpenStreetMap.com (Tracciati GPS condivisi autonomamente e volontariamente dagli utenti della piattaforma) 36
molto assidua, ma che è identificabile, piuttosto, come una zona prevalentemente di passaggio.
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06 LETTURA DEGLI SPAZI AGGREGATIVI Associazioni sportive Locali notturni Circoli Stazioni Piazze Associazioni culturali Case di riposo Bar e ristoranti Parrocchie e oratori
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La tavola si pone l’obiettivo di delineare gli effettivi ed i potenziali spazi aggregativi di cui il quartiere dell’Ortica è fornito. È possibile osservare, al centro del quartiere, una piazza abbastanza estesa, sulla quale si affacciano una chiesa (lato est), un i locale notturno tradizionale (la Balera dell’Ortica, lato sud) e, in parte, degli esercizi commerciali e dei bar o ristoranti (via Ortica). All’interno del tracciato ferroviario è possibile anche individuare un’associazione sportiva (VirginActive).
Fonti: PGT - Piano dei Servizi (PdS) Le 88 Tavole NIL - “Ortica e Parco Forlanini” con “Lambrate” OpenStreetMap. com, Cartografia maps.google. com, maps.bing.com, Indagini in loco.
Per quanto riguarda la zona esterna al tracciato ferroviario, si nota una concentrazione di spazi aggregativi di varia tipologia nei pressi di piazza San Gerolamo (essa stessa rientra fra questi spazi, assieme ad un oratorio, un’associazione culturale e dei bar).
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07 SPAZI PUBBLICI O AD USO PUBBLICO #InsideOut
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09 “ANALISI DI LYNCH” Analisi percettiva
Ambiti riconoscibili Riferimenti Nodi
Percorsi
Pedonale Veicolare Ciclabile
Margini
Barriera fisica Barriera percettiva
Fonte: OpenStreetMap.com, Piano dei Servizi (PdS) Tavola S.0372C Codice archivio 3000/049/PGT/05/12 datato Ottobre 2012 “Accessibilità alle reti di trasporto”, Cartografia digitale maps.google. com, maps.bing.com, Cartografia raster a layer Google Earth, Indagini in loco, interviste a residenti e frequentatori abitauali/occasionali
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10 INDICAZIONI MORFOLOGICHE F1/3/25
Insiemi urbani unitari Allineamento di almeno il 50% dalla linea di altezza dell’edificio ul confine con lo spazio pubblico entro l’inviluppo limite (il) (Art. 17.2.a)
F1/3/25
R.3.6
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Allineamento di almeno 3m. dalla linea di altezza dell’edificio dal confine di proprietà verso lo spazio pubblico (Art. 17.2.b) Tessuti di rinnovamento urbano Verde urbano preesistente Ambiti interessati da provvedimenti in itinere approvati e adottati (Art. 31) Territori agricoli e verde di cintura urbana
Fonti: Piano delle Regole (PdR) Tavola “02/2C codice archivio 3000/083/PGTAPS/12/13 datato Dicembre 2013 ”Indicazioni morfologiche”
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FASE PROGETTUALE
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UNA PIAZZA? UN PARCHEGGIO? UNO SPAZIO IN SOSPESO... La piazzetta dell’Ortica rappresenta un importante nodo stradale del quartiere, dato che si pone come punto di incontro di tre assi viari principali per la viabilità della zona (via G. A. Amadeo, via Ortica e la via che conduce al Cavalcavia Buccari); dovrebbe dunque, di conseguenza, configurarsi come un luogo molto frequentato. Tuttavia, nel corso degli anni, la zona ha attraversato una fase di grande declino, che ne ha peggiorato l’aspetto ed ha contribuito alla definizione di una visione negativa del luogo da parte dei residenti e non solo, che, di fatto, lo considerano quasi esclusivamente un luogo di passaggio privo di qualsiasi uso se non quello di parcheggio per le automobili. L’obiettivo del nostro progetto è quello di attrezzare e conferire qualità allo spazio della piazza, che risulta oggi piuttosto degradato e poco utilizzato durante l’arco della giornata, pur identificandosi come un grande spazio opportunità per la sua collocazione e la presenza qualificante del verde, con lo scopo di offrirlo ai cittadini del quartiere di Ortica (e non solo) sperando di realizzare un polo attrattivo in aggiunta alla presenza della Balera dell’Ortica. Per far sì che tutto ciò possa realizzarsi, ci siamo interrogati sulle problematiche che questo luogo presenta...Innanzitutto, abbiamo notato che l’asseto viabilistico attuale non risponde alle necessità dei frequentatori che da tempo auspicano la realizzazione di una rotatoria all’intersezione con il cavalcavia Buccari e le vie Amadeo, Fraccaroli e Tirone, in modo tale che il traffico venga regolato più efficientemente. Un altro dei problemi fondamentali di questo luogo è costituito dall’uso che se ne fa, dal momento che molto diffusa è la pratica del parcheggio non regolamentare che, di fatto, rende questo luogo poco vivibile. Inoltre, abbiamo notato che lo spazio verde risulta poco curato e danneggiato dall’incuria.
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In data 12 giugno 2014 era stata sottoposta ed approvata una delibera volta all’attuazione di interventi di riqualificazione stradale; tuttavia la scontentezza e la delusione dei residenti nei confronti della qualità e dello stato di fatto dello spazio pubblico è diventata così intensa, al punto che, in data 10 maggio 2017, è stata da loro redatta e presentata una petizione che “si pone come fine quello di “porre all’attenzione del Municipio 3 e del Comune di Milano l’esigenza sempre più impellente di interventi di riqualificazione del quartiere, soggetto ad un degrado progressivo già evidente nelle sue vie e nelle sue aree. […] I cittadini che sottoscrivono questa petizione hanno a cuore la sicurezza del nostro piccolo contesto urbano di periferia e anche la sua accessibilità e fruibilità, unico connubio che nel tempo può garantire dignità agli spazi considerati, rispetto per le persone che li attraversano e li utilizzano, ed il rilancio di un’immagine di civiltà del quartiere e di chi lo abita”.
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ASC! attivare spazi comuni. Laboratorio di Urbanistica aa 2016/2017 Professoresse: A. Bruzzese; A. Moro
ASC! VERSO UN PROGETTO attivare spazi comuni
Contributi di: C. Catalanotti, C. Fraticelli, B. Marani
Gruppo N 06 Cenfi Alessio Centoducati Chiara Ceresoli Chiara Chierichetti Nicolò Colombo Alessandro
L’idea di effettuare un intervento proprio in questo luogo nasce, come già detto, dalla necessità di rispondere alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini, che desiderano per Ortica una situazione migliore di quella attuale; nel contesto specifico della piazza, la fase progettuale si è concentrata sulle questioni che il luogo sollevava con l’intento di porvi rimedio nella maniera più efficace possibile. Può essere dunque utile analizzare le progressive proposte di progetto e le soluzioni che sono state di volta in volta presentate per comprendere al meglio il progetto finale. La proposta di progetto prevederebbe principalmente un nuovo assetto viabilistico per la piazza: la carreggiata avrebbe dovuto costituire il perimetro interno dell’intera piazza, configurandosi come una sorta di “anello” all’interno del quale era possibile individuare uno spazio verde riorganizzato; questo tipo di soluzione, si riteneva, avrebbe potuto permettere un aumento dell’estensione del verde senza essere costretti a spostare la sede di sosta delle ambulanze, e avrebbe facilitato il transito delle autoambulanze. Il progetto è stato scartato dal momento che non proponeva soluzioni per affrontare il problema del parcheggio disordinato; inoltre, lo spazio verde, sebbene più ampio, sarebbe stato “soffocato” all’interno della strada, e il sagrato della chiesa sarebbe dovuto scomparire; infine, il nuovo assetto stradale si è rivelato potenzialmente pericoloso, soprattutto nel contesto di entrata e di uscita. Da questo tentativo di progetto, tuttavia, è emersa la necessità di trovare una nuova posizione per la strada interna alla piazza; su questo aspetto si sono dunque concentrate le proposte successive.
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2016/2017
B. Marani
Gruppo N 06 Cenfi Alessio Centoducati Chiara Ceresoli Chiara Chierichetti Nicolò Colombo Alessandro
LEGENDA Spazio verde Pubblico Area verde pubblica
Area verde di decoro
Parterre pavimentato Area veicolare
Parterre pedonale pavimentato
Fiori e piantumazioni
Area di transito veicolare
Questa proposta di progetto prevederebbe invece lo spostamento della strada interna in una nuova ubicazione diametralmente opposta rispetto a quella attuale, in modo tale da permettere la realizzazione di una zona interamente pedonalizzata in parterre che avrebbe anche costituito il sagrato della chiesa; in aggiunta, si ipotizzava una riorganizzazione del disegno del verde. Il progetto è stato accantonato in quanto il nuovo assetto stradale andava a configurare un tipo di uscita e di entrata nella piazza decisamente troppo pericoloso, soprattutto se inserito nel contesto di una via frequentata come la via Ortica; in più questa scelta avrebbe obbligato i residenti delle abitazioni che si affacciano sulla piazza a rinunciare alla possibilità di sistemare la propria automobile all’interno dei cortili del proprio palazzo. In più, il progetto risultava nuovamente lacunoso di una efficace proposta per ovviare alle problematiche di parcheggio che affliggono il luogo. È risultato tuttavia interessante il nuovo rapporto di continuità instauratosi tra l’ipotetica zona pedonalizzata e lo spazio verde, le quali, in questo modo, si configuravano come uno spazio unitario, distinto nelle sue dualità dalla diversa composizione fisica delle superfici (superficie dura per la zona pedonalizzata, superficie permeabile per quella verde). 47
Gruppo N 06
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Cenfi Alessio Centoducati Chiara Ceresoli Chiara Chierichetti Nicolò Colombo Alessandro
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LEGENDA Spazio verde Pubblico Area pedonale
Area verde di decoro
Area veicolare Area verde
Area di pertinenza SOS (Anpas)
Fiori e piantumazioni Aree di sosta
SOS Lambrate (Anpas)
Area di transito e sosta veicolare
Parterre pedonale pavimentato In questo caso, si era pensato ad uno spostamento della zona di sosta delle autoambulanze dell’associazione Anpas S.O.S. Lambrate dalla sede attuale ad una nuova area di fronte al sagrato della Chiesa, in modo tale, così si è pensato, da velocizzare i tempi di entrata ed uscita dei veicoli e da guadagnare più spazio da destinare al verde pubblico. In seguito, il progetto si era focalizzato sulla restrizione della carreggiata attuale che attraversa la piazza, di modo da ottenere un ampliamento della superficie del sagrato della chiesa con lo scopo di ripavimentarla e pedonalizzarla, e sulla realizzazione di alcuni posti auto regolamentari, con l’augurio di disincentivare così il parcheggio disordinato. L’ipotesi di una nuova ubicazione per le autoambulanze è stata poi abbandonata definitivamente in quanto si è osservato che, in realtà, le attività dei volontari dell’associazioni risulterebbero più difficoltose proprio a causa di questo nuovo tipo di assetto; inoltre, non è possibile, di fatto, separare la zona di sosta delle autoambulanze dalla sede dell’associazione. Anche il disegno dei nuovi parcheggi regolamentari è stato poi respinto, poiché poco funzionale. Si è deciso di conservare invece, come spunti positivi da sviluppare, la possibilità di restringere la carreggiata e di realizzare un sagrato maggiormente esteso con un parterre duro, per dare vita ad una zona pedonalizzata potenzialmente sfruttabile.
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Area pedonale Area veicolare Spazio verde Verde di decoro e piantumazioni
L’ultima proposta, che più si avvicina al progetto definitivo, è caratterizzata da un approccio leggermente diverso rispetto alle proposte precedenti: fu scelto, infatti, di uscire dal contesto circoscritto della piazza per tentare di risolvere i problemi di viabilità a partire dall’esterno. Preso atto delle volontà dei cittadini e delle proposte delle precedenti delibere presentate in Consiglio di Zona 3, è stata dunque ipotizzata la realizzazione di una rotatoria che fungesse da punto di snodo tra le vie Amadeo, Fraccaroli, Tirone e Ortica; in questo modo, si potrebbe realizzare un nuovo punto di accesso alla piazza direttamente raggiungibile dalla rotatoria. Questa scelta comportaerebbe, secondo noi, molteplici vantaggi: l’uscita delle autoambulanze dalla loro sede risulterebbe così più scorrevole; potrebbe essere chiuso l’attuale ingresso alla piazza, in modo tale da rendere finalmente giustizia al sagrato della chiesa, che verrebbe riorganizzato con la piantumazione di alberi e realizzato in parterre. In aggiunta, il progetto ripropone una possibile soluzione per il problema della sosta non regolamentare destinando una porzione della zona a dei parcheggi organizzati. L’ipotesi della rotatoria è stata ritenuta significativa e di conseguenza è stata sviluppata e ripresentata nel progetto finale; lo stesso è avvenuto, di conseguenza, per quanto riguarda la nuova ubicazione della strada interna. Anche il disegno del nuovo sagrato è stato considerato degno di interesse. Tuttavia, si è avvertita la necessità di riprogettare l’organizzazione dei parcheggi e, soprattutto, di riposizionarli: l’ubicazione preventivata, infatti, spezzava il significativo rapporto di continuità tra gli spazi che era emerso dalla proposta di progetto precedente. 49
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IL CONCEPT ORTICA UPSIDE DOWN In seguito all’analisi delle problematiche, il nostro intento è quello di proporre delle soluzioni che, si auspica, possano essere risolutive per i problemi che il luogo presenta. I problemi di viabilità potrebbero essere risolti dando ascolto alle richieste dei cittadini, le quali auspicano la realizzazione di una rotatoria all’intersezione con il cavalcavia Buccari e le vie Amadeo, Fraccaroli e Tirone; in questo modo, oltre a soddisfare i bisogni dei cittadini, si potrebbe chiudere l’attuale passaggio davanti alla chiesa, in modo tale che si possa, in seguito, attuare il rifacimento del sagrato della stessa per contribuire alla pedonalizzazione della piazza, con lo scopo di consentire un maggior utilizzo della stessa e di rendere più fluido e sicuro il percorso pedonale. Inoltre, questo luogo diventerebbe un punto di aggregazione e di coesione sociale. La pratica del parcheggio non regolamentare potrebbe essere così disincentivata, grazie anche alla realizzazione di una nuova zona regolamentata da destinare alla sosta degli autoveicoli. Si auspica che questi interventi di trasformazione garantiscano, oltre ad una migliorata viabilità e ad uno spazio qualitativamente migliore, una più efficiente agilità per i movimenti delle autoambulanze del centro Anpas S.O.S Lambrate, la cui sede ha uno sbocco sulla piazza. In aggiunta ci auguriamo che il riordino del disegno originario del verde possa offrire ai cittadini uno spazio qualitativamente superiore, anche per migliorare i percorsi di attraversamento della piazza che si sono formati spontaneamente per effetto del passaggio (ad esempio l’accesso dal lato del Cavalcavia Buccari risultava essere di questo tipo, data la mancanza di un ingresso formale all’area). Con questo progetto, speriamo di poter contribuire alla creazione di un luogo in cui possa configurarsi un nuovo rapporto tra gli spazi, che vengono moltiplicati, divisi ed unificati, in modo da poter innescare una nuova varietà di usi che coinvolga sia la dimensione della città, sia la dimensione della natura.
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Il titolo “Ortica Upside Down” vuole essere, in senso provocatorio, un riferimento alle azioni di progetto e indagine svolte. Ribaltando l’assetto attuale e riconsiderando l’insieme nelle sue parti (mobilità, sistema del verde e del camminamento), il tentativo vuole essere quello di migliorare i punti di accesso e la connessione con l’intera Ortica. In continuità con il ragionamento iniziale di “InsideOut”, a questo punto dell’esperienzaprogettuale non dialoghiamo più con il contesto limitrofo, ma decidiamo di lavorare su un sistema di accessi di ordine superiore. Inoltre, come si evince dalla copertina, si desidera, da questo punto, assegnare all’asse di Via Giovanni Antonio Amadeo, un ruolo predominante. RIPENSO nella sua forma, RICONETTO tramite le infrastrutture, RIATTIVO con proposte ed iniziative di attivazione dello spazio pubblico.
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ROTATORIA
RIDISEGNO DEL VERDE
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PARTERRE E AREE DI RIPOSO
REGOLARIZZARE I PARCHEGGI
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IPOTESI DI RIORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI PEDONALI
Dalle schematizzazioni a fianco, si vede come l’ipotesi progettuale possa di fatto migliorare il sistema dei percorsi, pedonali e carrabili. Nel primo caso, in contrapposizione allo schema proposto nella prima parte circa l’indagine conoscitiva, si nota come lo spazio pubblico sia facilmente accessibile da ogni direzione. Nello schema relativo alle ipotesi di riorganizzazione dei percorsi veicolari invece, viene evidenziata una previsione sui possibili percorsi intrapresi dai conducenti.
IPOTESI DI RIORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI CARRABILI
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UNA VISIONE D’INSIEME
Il progetto proposto ipotizza la realizzazione di una rotatoria all’intersezione con il cavalcavia Buccari e le vie Amadeo, Fraccaroli e Tirone, come auspicato e richiesto dai cittadini, in modo tale da proporre un asetto viabilistico totalmente nuovo: il traffico, ci si augura, risulterebbe così più scorrevole o quantomeno meglio organizzato; questo procedimento inoltre permetterebbe una nuova viabilità anche per la piazzetta, che avrebbe in questo modo un accesso diretto alla nuova rotatoria. Per quanto riguarda la piazza, il sistema del verde verrebbe riorganizzato e l’intenzione è quella di far sì che ogni punto di interesse esterno alla piazza possa avere un collegamento diretto e privilegiato con essa, dal momento che si punta a rendere questo luogo un possibile punto di snodo. Il progetto proporrebbe anche la creazione di un nuovo rapporto tra le due dimensioni, la dimensione della natura e quella della città: si intenderebbe infatti realizzare un parterre pedonalizzato nel contesto del sagrato della chiesa, e una riorganizzazione del disegno del verde per migliorarne la qualità. 53
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SEZIONE AA’
7m 7.00
2,30m
2.30
6,60m 6.60
12,90m 12.90
SEZIONE BB’
za= 15%
Pendenza= 2%
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7,00m 700
Pendenza= 4%
1,50m 150
Penden
350
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AZNALUBMA
AZNALUBMA
7,70m
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7.70
1.50
5,00m 5.00
6,00m 6.00
5,20m 5.20
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3,00m
3,50m 350
1,50m 150
7,00m 700
1,50m 150 55
ASC! attivare spazi comuni.
SEZIONE CC’
118
1,50m 6,00m 1,20m 1.50 6.00 1.20
SEZIONE DD’
1,50m 1.50 56
3,00m 3.00
2,00m 2.00
3,00m 3.00
2,85m 2.85
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Le assonometrie mostrano, mediante un approccio concettuale, il nuovo assetto della piazza secondo il disegno di progetto. Lo spazio, prima unitario e lineare, si configura ora come suddiviso in varie zone, caratterizzate da un diverso tipo di superficie in base agli usi che si vorrebbe innescare nei vari settori della piazza. Nonostante la partizione interna, il nuovo spazio non assume un carattere frammentario, bensì si è arricchito di una molteplicità di spazi tra di loro ben distinti, ma tra i quali è possibile ora instaurare un reciproco e ben definito rapporto di dialogo che si sviluppa longitudinalmente: la zona pedonalizzata a superficie dura, identificabile con il sagrato della chiesa che si affaccia sulla piazza, è collegato con i sentieri all’interno dell’area verde. Questa moltiplicazione di “spazialità” e il rafforzamento del rapporto tra vita urbana e la natura sono gli elementi strategici del progetto. L’intervento contestuale all’estensione effettiva della piazza, inoltre, è possibile solamente in relazione all’intervento che verrà realizzato all’esterno della stessa, in modo tale da modificare e migliorare l’attuale assetto viabilistico che caratterizza la zona. 57
ASC! attivare spazi comuni.
CATALOGO DEI MATERIALI MARCIAPIEDE SU VIA G.A. AMADEO Utilizzo di getto d’asfalto per la chiusura del marciapiede su Via Giovanni Antonio Amadeo, all’altezza dell’inizio della attuale strada che rientra nell’area interessata ad angolo con il Santuario. Il nuovo accesso dedicato al transito veicolare sarà spostato ad OVEST nell’intersezione tra il Cavalcavia Buccari ad angolo con via Marco Tullio Tirone.
ROTATORIE Creazione di una rotatoria all’altezza dell’incrocio tra Cavalcavia Buccari, Via Amadeo e Via Tirone, con corona in pavimentazione analoga alla quella della carreggiata interna alla piazza e aiuola alberata. Creazione di una rotatoria a singola uscita al termine della nuova carreggiata interna alla piazza , con corona dipinta sulla pavimentazione, dislivello minimo e aiuola alberata
PAVIMENTAZIONE DI SAGRATO E CARREGGIATA Pavimentazione del sagrato della chiesa, dell’area pedonale antistante e della carreggiata composta da masselli autobloccanti in calcestruzzo grigio, allettati su sottofondo privo di asperità e provvisto di sistema di drenaggio. Il confine tra area pedonale e carreggiata e segnato da un bordo di lastre in pietra naturale. La copertura in calcestruzzo autobloccante risulta più durevole rispetto al classico conglomerato bituminoso (asfalto) in una situazione di curvatura planimetrica molto accentuata; inoltre, un cambio improvviso di pavimentazione aiuta il conducente a percepire le caratteristiche fisiche e geometriche del nuovo tracciato. 58
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PAVIMENTAZIONE DEI PARCHEGGI Pavimentazione autobloccante a cassettoni quadrati in calcestruzzo forato erboso per donare continuità con l’area verde confinante. Con il nuovo assetto dello spazio pubblico si regolarizza la presenza di aree di sosta dedicate ai veicoli, ma per permettere un ampliamento dello spazio verde questi vengono ridotti da un numero di 42 posti auto non regolamentari a n.17 aree di sosta di dimensioni 2,5m x 5m.
SENTIERI Sentieri e spiazzo interni al giardino ricoperti con calcestre a granulometria media (circa 3cm) e fine (circa 1cm) che rende l’aspetto delle superfici naturale e poco regolare. I percorsi, modificati e con aggiunte, vengono riposizionati tenendo conto delle presenze arboree pre-esistenti, in corrispondenza degli attraversamenti pedonali per rispondere in modalità più efficace al raggiungimento dello spazio verde e in modo da evitare la formazione di sentieri “artificiali”.
ALBERATURE Piantumazione di alberi di amolo rosso (Prunus cerasifera nigra), tipici dell’arredo urbano milanese, a filare regolare nell’area pedonale antistante il sagrato, così da donare continuità con i già presenti alberi della stessa specie nella parte est del giardino. Posa di un albero analogo al centro della rotatoria interna alla piazza, provvista di aiuola. Posa di un albero di ippocastano (Aesculus ippocastanum) al centro della nuova rotatoria esterna alla piazza, anch’essa provvista di aiuola. 59
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IL PROCESSO, STEP BY STEP STEP 1
INIZIAMO DAI PARCHEGGI • Chiusura al traffico pariale dell’ingresso carrabile attuale posto davanti alla chiesa, che permetta l’accesso solo ai veicoli autorizzati (primo soccorso “Anpas”, rifornimento della Balera dell’Ortica) e ai residenti dell’area, attraverso una segnaletica verticale temporanea che verrà rimossa al momento della chiusura definitiva della strada;
STEP 2
UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA • Realizzazione della mini rotatoria esterna alla piazza, che sostituisce l’incrocio tra le vie Amadeo, Fraccaroli, Tirone e il cavalcavia Buccari e permette la seguente… • …apertura dell’ingresso della nuova strada interna dal lato opposto del giardino, all’altezza dell’area di sosta dei veicoli di primo soccorso “Anpas”, come previsto da progetto.
STEP 3
NEL VIVO DEL PROGETTO • Chiusura definitiva della strada interna precedente e uniformazione del marciapiede con getto di conglomerato bituminoso (asfalto); • Realizzazione della nuova carreggiata a doppio senso, più stretta rispetto alla precedente per evitare soste non regolamentari, e della sua corrispettiva mini rotatoria; • Pavimentazione del nuovo sagrato che comprende l’esistente area pedonale asfaltata antistante alla chiesa e l’eccessivamente larga carreggiata precedente, attraverso l’utilizzo di masselli autobloccanti di calcestruzzo grigio, a seguito del raschiamento del letto e della creazione di un efficiente sistema di drenaggio inferiore; • Pavimentazione della nuova carreggiata e della corrispettiva mini rotatoria, attraverso l’utilizzo dello stesso materiale della pavimentazione del sagrato; questa soluzione è resa possibile dalla natura della carreggiata, che si trasforma in zona 30 grazie al suo spessore minimo e alla rotatoria stessa; • Realizzazione dei nuovi posti auto, disposti a pettine sulla porzione di carreggiata parallela a via Amadeo, e pavimentazione degli stessi attraverso l’utilizzo di cassettoni autobloccanti in calcestruzzo forato erboso, che donano continuità con l’area verde confinante.
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STEP 4
IL RIDISEGNO DEL GIARDINO • Rimozione dell’attuale copertura in mattoni rossi dei sentieri interni al giardino e dell’attuale arredo, che verrà poi riutilizzato in seguito; • Piantumazione di un nuovo e rinnovato manto erboso e dei nuovi filari di alberi di amolo rosso nel nuovo sagrato e al confine con i posti auto, con il coinvolgimento degli abitanti del quartiere e delle associazioni della zona; • Realizzazione dei nuovi sentieri e del nuovo spiazzo centrale in calcestre di granulometria media e fine.
STEP 5
GLI ULTIMI RITOCCHI E L’INAUGURAZIONE • Posa del vecchio arredo urbano riqualificato e realizzazione del nuovo arredo urbano con materiali di risulta e con il coinvolgimento di residenti e negozianti del quartiere (per esempio: copertoni forniti dal gommista il cui negozio presenta un affaccio sulla piazza possono essere trasformati in altalene per bambini); • Inaugurazione finale della piazza con eventi organizzati dalle diverse associazioni della zona e dalla parrocchia.
P STEP 1
STEP 2
STEP 3
STEP 4
STEP 5
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L’ORTICA DOMANI: UNA RIATTIVAZIONE COLLETTIVA ? Si è pensato infine, come parte integrante del processo di realizzazione, una serie di eventi destinati a varie tipologie di utilizzatori della piazza. Gli eventi sono da intendersi come puntuali e temporanei, distribuiti tra i vari step del progetto.
PARK(ing) DAY Il park(ing) day, attuato per la prima volta a San Francisco nel 2005, nasce con l’intento di disincentivare il parcheggio non regolamentare e far apprezzare il clima di vivibilità di una piazza che non sia circondata da un ingente numero di veicoli in sosta. Parking Day è un evento in tutto il mondo aperto a tutti coloro che ne sono interessati. Per un giorno, gli spazi concreti diventano luoghi di iniziative in corso, originali e creativi. Il progetto nasce dalla volontà di attirare l’attenzione sulla necessità di maggiori spazi verdi e per generare un dibattito critico per migliorare la qualità dell’habitat urbano. È soprattutto l’occasione per riflettere sulla condivisione dello spazio pubblico, di immaginare nuovi usi urbani e fare tutte le proposte per la città di domani. Negli anni, i partecipanti hanno costruito ambulatori medici gratuiti, piantato fattorie urbane temporanee, aperto stand dedicati a prodotti eco, aperto gratuitamente officine di riparazione biciclette e persino tenuto delle nozze. Tutto ciò nello spazio di un parcheggio. Ortica sarà in grado di ospitare il Park(ing) Day grazie ad una piazza completamente rinnovata, un nuovo parcheggio va a sostituire le soste disordinate che caratterizzavano negativamente l’area prima dei lavori; questa tipologia di evento si presenta quindi come un’azione di sensibilizzazione sul tema del parcheggio.
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STREET FOOD PARADE Lo Street Food non è solo un fenomeno di moda, è un nuovo modo di vivere il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo, con le proprie radici, reinventandolo tutti i giorni in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa. Si tratta di un raduno di piccoli e grandi mezzi da street food: i più originali e i più pazzi, dagli ape, ai bus, ai truck, aperti con i loro stand che vanno a creare un vero e proprio enorme ristorante a cielo aperto.
L’area cementificata presente nella nuova piazza dell’Ortica sarà in grado di ospitare numerosi Food Truck che attireranno diversa clientela di curiosi e appassionati. Sarà possibile posizionare tavoli e sedie in tutta la zona per dar vita ad un momento di festa proprio al centro dello storico quartiere milanese.
CINEMA ALL’APERTO Tornano con l’estate gli appuntamenti con il cinema all’aperto. Un classico amato da chi resta in città. Proiezioni sotto le stelle, in luoghi suggestivi. Come? Bisogna portarsi la sedia. La più comoda, la preferita, la più leggera, una poltrona, un semplice plaid. Evento che può attirare diversi cittadini milanesi e che può popolare maggiormente il quartiere con appuntamenti mensili e proiezioni anche per i più piccoli in orari pomeridiani.
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STRAD@PERTA Strad@aperta è un evento promosso e gestito dalla FNAS - Federazione Nazionale Arte da Strada - Giocolieri, clown, ritrattisti, truccatori, musicisti, mimi, ballerini possono contare su un software per prenotare uno spazio pubblico dove esibirsi. Nel momento in cui ci si registra è necessario produrre un video, anche di breve durata, su youtube dal quale emerga la capacità artistica e l’identità delle persone che si iscrivono. Attraverso il sito, che può essere consultato anche dai cittadini, essi possono scoprire quale spettacoli sono offerti e dove trovarli. La nuova piazza di Ortica potrebbe essere una location perfetta per ospitare diversi artisti provenienti da ogni parte della città con l’intento di divertire e intrattenere il pubblico milanese. La piazza rinnovata sarebbe in grado di ospitare decine di artisti con l’intento di mettersi in gioco e far apprezzare al pubblico il proprio talento, qualsiasi esso sia.
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SILENT DISCO Silent Disco è un evento moderno e apprezzato particolarmente da un pubblico giovanile. Il silent party utilizza cuffie senza fili e dà la possibilità di permettere ai partecipanti di scegliere differenti generi musicali a seconda dei propri gusti personali. Il risultato finale è un ambiente pieno di persone che cantano e ballano con musiche diverse. Le persone senza le cuffie non sentono la musica, dando l’effetto di una stanza piena di persone che ballano nel silenzio. Le discoteche silenziose sono spesso utilizzate nei festival musicali in quanto consentono di continuare a ballare anche dopo gli orari in cui non è permesso riprodurre musica ad alto volume, evitando l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica. Proprio per questa nota estremamente positiva risulta un’ottima idea organizzare una Silent Disco nella piazza di Ortica, che pur essendo affacciata su aree residenziali, non va a disturbare i residenti del quartiere.
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SUGGESTIONI, ELEMENTI DI ARREDO PANCHINE CIRCOLARI Le panchine di tipologia circolare sono in grado di risparmiare spazio e migliorare la disposizione della piazza. I passanti possono accomodarsi potendo osservare qualsiasi angolo della piazza. Nel caso della piazza di Ortica le panchine circolari risultano un’idea funzionale e sono in grado di offrire visuale sul santuario, sulla strada o sull’area verde antistante; oltre a migliorare la disposizione e l’ordine sul sagrato del santuario della madonna delle Grazie.
Inoltre, l’ombra garantita dalle presenza
arboree cirocstanti garantiscono un momento di relax agli utilizzatori dello spazio pubblico.
LOW ENERGY INTERACTIVE LIGHT Viene presa ispirazione da ciò che è stato realizzato nel 2007 a Rotterdam, dove un’installazione di luci e suoni interattivi che rispondono al moto delle persone, incoraggiando l’interazione pubblica e l’esplorazione dello spazio urbano. Nel momento in cui viene rilevato movimento da parte dei passanti sull’intera piazza si accendono le luci creano un effetto di luci e suoni piacvole. Un’idea moderna ed ecologica per risparmiare energia in modo consapevole e divertente. Adatto per la nuova piazza rimodernata di Ortica. 66
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ALTALENE ALLA VECCHIA MANIERA Chi pensa all’automobile come mezzo di trasporto poco sostenibile pensa anche agli pneumatici, essi possono essere riutilizzati, dopo il classico uso, così da ottenere un nuovo fine, come funzionali ed economiche altalene. Si tratta forse del modello più antico e primitivo di altalene da giardino fai da te, e prevede l’utilizzo di un pneumatico, agganciato a un sostegno da soffitto o a un ramo con qualche metro di corda o di catena. Per quanto riguarda Ortica, si potrebbe pensare ad una collaborazione con il gommista presente a pochi metri dall’area di progetto.
RACCOLTA DIFFERENZIATA Diversi cestini per la raccolta diferenziata verranno posizionati sull’intera area in oggetto, e a distanze opportunee l’uno dall’altro per ridurre al minimo la possibilità di inquinamento delle aree verdi e dell’intera piazza. Con un riposizionamento accurato dei contenitori per la raccolta, riusciremo ad evitare il ripetersi dell’attuale situazione di degrado.
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RIFERIMENTI PROGETTUALI PIAZZA INNESTI
Sapri (SA), Italia (IT)
2014
A Sapri, attraverso un approccio interdisciplinare e partecipato, un gruppo di studenti ha progettato la trasformazione del parcheggio delle palazzine di via Kennedy in un luogo di condivisione e incontro affidato al quartiere. Il progetto ha poi attivato una rete di collaborazione tra associazioni locali e non, amministrazione comunale e cittadini con l’obiettivo di creare un ambiente comune dove la comunità possa riunirsi e trovare identità.
PALEY PARK
New York, Stati uniti (USA)
E’ stato concepito come il prototipo di un nuovo tipo di spazio pubblico. Delimitata da edifici su tre lati, lontano dalla strada, leggermente rialzata e chiuso da un recinto di ferro. Paley Park massimizza il suo piccolo spazio per offrire agli abitanti della città un’esperienza di parco intima e tutta nuova. Un’oasi di tranquillità in pieno centro del quartiere.
HERALD SQUARE
New York, Stati Uniti (USA)
2013
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La piazza si configura come una trasformazione della precedente destinazione d’uso: da ex area di transito veicolare a zona pedonale. Attraverso un’iniziale fase di sperimentazione, con la semplice chiusura dell’asse stradale, si è poi proseguito verso un miglioramento della pavimentazione e dei servizi utili all’uso pedonale.
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PIAZZA LEONARDO DA VINCI Milano, Italia (IT)
2016
L’intervento di riqualificazione ha trasformato l’area da parcheggio a spazio-giardino aperto a tutta la città. Sono state aumentate le superfici verdi, creati nuovi passaggi per risolvere il problema dei sentieri formati spontaneamente dal passaggio dei pedoni e realizzato un nuovo assetto principalmente per essere frutio da quest’ultimi. È stato inoltre trasformato lo spazio antistante al rettorato in un parterre pedonale con una nuova pavimentazione con la predisposizione alla fruizione per eventi di diverso genere.
PIAZZA DELLE RIMEMBRANZE Milano Lambrate, Italia (IT)
La piazza storica, grazie alle proposte di associazioni locali, quali “Made in Lambrate” con “Orti d’Azienda Onlus”, “Fondazione Eris Onlus” e “Coloresperanza Aps”, è stata scelta per l’attuazione di un progetto di riqualificazione, che prevede la trasformazione della parte interna favorendo il maggiore e generale utilizzo dello spazio da parte dei cittadini e delle Associazioni, favorendo la partecipazione e la coesione sociale. I cittadini verranno coinvolti nella fase di gestione sociale dello spazio e dell’animazione.
2018
PIAZZA EUSKADI
Abandoibarra, Bilbao (ES)
2008
Il progetto per la riqualificazione della piazza parte da un progetto di Balmori Associati. La piazza connette la parte ottocentesca della città con la nuova Bilbao, e si configura come un importante punto di snodo tra due dimensioni ben distinte della città; si colloca inoltre al centro di rilevanti punti di interesse. Il progetto, che consiste nella riqualificazione di una zona di transito con il fine di creare un confortevole luogo dello stare, è caratterizzato dal connubio di spazio verde e di spazio duro, pavimentato, che funge anche da luogo pubblico di incontro e aggregazione. 69
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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA • http://blog.urbanfile.org/2017/05/21/milano-ortica-il-borgo-tra-le-ferrovie-prima-parte/ • http://blog.urbanfile.org/2017/05/24/xxxmilano-ortica-il-borgo-tra-le-ferrovie-seconda-parte/ • https://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/documenti.nsf/b8c5b1ce6f43ba3e012567db0040fa9c/7c2 789de288d6f50c12576950037cad6/$FILE/RELAZIONE.pdf • https://vitaminarchitecture.wordpress.com/archivio/2oo9-2o1o/ • https://issuu.com/laburb_bruzzesemoro/docs/gruppo8 • https://issuu.com/laburb_bruzzesemoro/docs/ascbooklaburb2014_light • https://issuu.com/laburb_bruzzesemoro/docs/book_finale.compressed • https://issuu.com/laburb_bruzzesemoro/docs/gruppo9 • http://madeinlambrate.com/il-quartiere • http://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=11066-Una-petizione-per-il-quartiere-Ortica.html • http://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=6809-Quartiere-Ortica-Nuova-viabilita-e-parcheggiLa-proposta-del-CdZ3.html • ARUP, Cities Alive: Towars a walking world - Disponibile @ http://publications.arup.com/publications/c/cities_alive_towards_a_walking_world • Documentazioni de “Piano di Governo del Territorio” e allegati - sezione urbanistica del Comune di Milano • A. Bruzzese, Spazi, usi, popolazioni. Tre dimensioni necessarie per attivare spazi comuni in Territorio, Franco Angeli, 2015
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IMMAGINI E DOCUMENTAZIONI • Pag. 16-17-19: http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/servizi/territorio/mappe_storiche_sit TeDoc - Servizi tesi e documentazione @ PoliMI • Pag. 18-20-21: https://www.flickr.com/photos/milan_lera_insc/sets/72157625568058934 http://www.lambratestorica.it/ortica-stabilimento-arcari-1918/
http://www.cittanascostamilano.it/milano/evento/ortica/
http:/ /www.stagniweb.it/foto6.asp?File=debiasi&righe=1&inizio=20&InizioI=1&RigheI=100&C
ol=5 https://www.igmi.org/ancient (apparentemente non esiste)
• Pag. 22-23-26-27-29-33-40-41: fotografie fatte da noi • Pag. 62: http://www.salnova.com/stage/wp-content/uploads/2014/12/PIETRISCO_DI_CALCESTRE_8-11_BIANCO_AVORIO.jpg • Pag. 63:
http://www.gruppo-mcm.it/lib/slide/forati.jpg http://www.plcostruzionisrl.it/files/Masselli-in-calcestruzzo-autobloccanti-Sassuolo.jpg
• Pag. 66: http://assets.inhabitat.com/wp-content/blogs.dir/1/files/2014/09/parking-day-yoga.jpg
https://framedundee.files.wordpress.com/2015/09/parking-day-logo.jpg
http://www.wallyhood.org/wp-content/uploads/2015/08/SeattlePARKingDayPhoto_edited.jpg
http://www.jsabolentertainment.com/images/edentsdisco_logo-1-%20invert170x170.
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http://2.bp.blogspot.com/-xGcBgz6M-9U/T_2bTWlxLMI/AAAAAAAAA68/dINqE96VVfA/s200/Unti tled264.jpG
• Pag. 68: https://pbs.twimg.com/profile_images/3212061142/674ea3035f7eccedef592ff9af75c2f4.jpeg • Pag. 70-71: http://www.pugliain.net/pin/wp-content/uploads/2016/01/cestini-multimateriale.jpg • Pag. 72-73: http://prostorprochrudim.cz/photo/big/top30_31.jpg
https://1.bp.blogspot.com/-OGKPpTy1cgc/VtTRAJovnwI/AAAAAAAAH0A/ClFXmZIuHrk/s1600/pia
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http://images2.milano.corriereobjects.it/methode_image/2015/10/24/Milano/Foto%20Gallery/
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