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Gennaio 2017
Foto da Pitti Immagine
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Fè moda Supplemento al numero odierno
de
PITTI UOMO A TEMPO DI DANCE Il Salone I luoghi e gli eventi imperdibili
Grandi brand I migliori fanno tappa a Firenze
I protagonisti Le dichiarazioni dei personaggi più importanti
sommario firenzeèlamiacittà
Fè moda
15 L'EDITORIALE 20 IL SALONE Tendenze di stile e lifestyle alla Fortezza da Basso 24 DATI Dal Vecchio Continente al Mondo intero 26 DANCE OFF Via alle danze! Tutto pronto per ballare
PITTI UOMO A TEMPO DI DANCE Il Salone I luoghi e gli eventi imperdibili
Grandi brand I migliori fanno tappa a Firenze
I protagonisti Le dichiarazioni dei personaggi più importanti
Gennaio 2017
supplemento al numero odierno de "La Nazione" a cura di Speed direttore responsabile: Pierfrancesco De Robertis vicedirettore: Laura Pacciani realizzazione a cura di: Eva Desiderio impaginazione: Cliking Ltd London (UK) www.cliking.net stampa: Rotopress International via E. Mattei, 106 40138 Bologna tel. 051 4592111 - fax 051 4592120 pubblicità: SPEED Società Pubblicità Editoriale e Digitale direzione generale: Assago (Mi) - viale Milanofiori strada 3 palazzo b10 tel. 02 575771 Succursale di Firenze: viale Giovine Italia, 17 tel. 055-2499203 fax 055-684354 spefi@speweb.it
28 ANNIVERSARI Stefano Ricci riapre la Sala Bianca
60 STORYTELLING Contemporaneità da raccontare 65 NICCOLÒ MUGNAINI Lo stile innovativo di Ennw: tra sperimentazione e sartorialità 66 SANSOVINO 6 Il knitwear secondo Buchanan 68 LUCIO VANOTTI Geometrie assolute di raffinata naturalezza
33 PAUL SMITH A Firenze dopo 20 anni
70 CARLO VOLPI Vincitore di Who is on Next Uomo 2016
38 MONICA SARTI Ah! La sciarpa!
73 PT PANTALONI TORINO Dieci anni di passione
41 TEATRO DELLA PERGOLA In scena Don Giovanni
76 SUTOR MANTELLASSI La tradizione dell’eccellenza
46 LOCATION Nel futuro attraverso il passato
80 IL GENTLEMAN MODERNO La nuova anima tecno performante dell’outerwear maschile per la FW 2017
48 HI BEAUTY Narcisi 2.0 50 ROY ROGER'S + LIVERANO&LIVERANO Il progetto del jeans-sartoriale Due anime a confronto 53 EMILIO BELLAGAMBI La pelliccia made in Florence 54 FANGA Il fatto a mano Made in Italy 58 BARBERINO OUTLET Shopping d'autore tutto l'anno
83 MOSTRE Viaggio di sogno alle origini della moda 85 LEBOLE Vestire tutti senza rinunciare al carattere 86 FIRENZE4EVER Solidarietà e moda a braccetto 90 PORTFOLIO Pitti: un tuffo nel recente passato... 98 CONTATTI
www.angelacaputi.com
ph. alessandrobencini.com
S
arà la fashion week maschile più importante ed internazionale quella che comincia il 10 gennaio a Firenze e finisce il 17 gennaio a Milano con la chiusura dei defilè di Milano Moda Uomo per l'autunno-inverno 20172018 con l'autorevolissima firma di Giorgio Armani. E proprio “re Giorgio” ricorda quella sua passerella fiorentina in Sala Bianca nel 1972 quando firmava addirittura tre linee per altrettanti marchi e quella collettiva gli portò molta fortuna. Ricordi belli e anche grande attualità visto che l'11 gennaio dopo tanti anni di oblio fashionista riapre alle sfilate la Sala Bianca di Palazzo Pitti con l'evento che si annuncia memorabile firmato da Stefano Ricci. Bando alle divisioni e ai vecchi campanilismi, sì ad un sistema che si integra e si comprende, speculare per l'obiettivo di difendere e promuovere il meglio del Made in Italy, entrambe le capitali dello stile concentrate sul fascinamento del prodotto più bello del mondo. Una staffetta Firenze-Milano impensabile solo alcuni anni fa, oggi realtà carica di energia. Merito delle istituzioni di settore come Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e Camera Nazionale della Moda Italiana che lavorano costantemente sui Calendari e sull'eccellenza delle proposte, sfidando ogni volta le altre capitali della moda nel mondo. Sfida vinta, appunto, con la fashion week che si sta per aprire, e che vede ancora una volta presenti il Governo, con l'attenzione e il sostegno anche di finanziamenti ai vari progetti in cantiere, così come negli anni appena passati. Con l'appoggio del Ministero dello Sviluppo Ecconomico col Ministro Carlo Calenda e col suo sottosegretario Ivan Scalfarotto. Ma è la fiera alla Fortezza da Basso a catalizzare tutta l'attenzione di stampa e buyers in arrivo dal mondo, per la sua molteplicità ed autorevolezza di proposte moda e l'alta qualità dei prodotti in esposizione su 60.000 metri quadri di salone: 1.220 i marchi, di questi 540 in arrivo dall'estero, che porta al 44% del totale l'offerta straniera, simbolo dell'attrattiva assoluta di Firenze come capitale dell moda. Duecentodieci i nomi nuovi, e questo ricambio dopo anni di crisi e di incertezze racconta molto degli obiettivi di Pitti Uomo che guardano alla scouting di brand di nicchia e alla valorizzazione dei nuovi talenti, dello stilismo e dell'impresa. E sarà sempre interessante visitare nei quattro giorni della fiera le 16 sezioni su cui si articola questo strepitoso percorso di eleganza al maschile che in molti stand strizza l'occhio anche alle linee femminili e a quel gender di cui molto si parla su tante passerelle.
l'editoriale Di Eva Desiderio
Non solo una fiera, però, ma un palcoscenico di tendenze, dal classico all'avanguardia, dallo streetstyle allo sportswear, dal casual all'atletic, con un format inusuale e innovativo che è la cifra stessa del valore insostituibile di Pitti Uomo. Edizione numero 91, con una costellazione di talenti per installazioni e sfilate di cui si sentirà parlare, con eventi speciali, mostre di cultura, brand propositivi come Tim Coppens e Golden Goose Deluxe Brand, mostri sacri del fashion come Paul Smith e Tommy Hilfiger, progetti speciali per Reebok, per i Pitti Italics, Silvam, Concept Corea, per non dimenticare poi l'omaggio a Palazzo Gerini a un capostipite del Made in Italy come Ciro Paone, il principe napoletano di Kiton. Come ad ogni edizione di Pitti Uomo la città si muove intorno alla fiera, si riempie di elettricità creativa, apre palazzi e residenze d'epoca, spazi museali e location di sogno per cena di gala, cocktail, presentazioni e showroom. Brunello Cucinelli sceglie di brindare ai successi di Pitti alle Serre Torrigiani, in un luogo carico di romantica magia. Attesa per il rientro alla Fortezza di Z Zegna disegnata da Alessandro Sartori. Insomma, un Calendario zeppo di presentazioni e novità, per la gioia del Pitti People che stavolta si muoverà a passo di danza, perchè questo è il tema del salone. Danza di corpo e di mente, di anima e cuore, per stanare gli incerti, dargli la carica e cominciare finalmente a pensare al positivo e al bello, bellissimo, passo di tango, di valzer e di rock della moda italiana.
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Fè protagonisti il salone
Tendenze di stile e lifestyle si incontrano alla Fortezza da Basso Percorsi all'interno e all'esterno dell'area espositiva E la città si trasforma per quattro giorni di creatività
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Di Eva Desiderio
n palcoscenico di eventi e di idee, di mostre e di performance, di protagonisti indiscussi dello stile e di tanti debuttanti. Tutto questo nei quattro giorni di Pitti Uomo, alla Fortezza da Basso e per tutta Firenze, dal 10 al 13 gennaio per l'edizione numero 91 di Pitti Uomo, con le collezioni al maschile di 1.220 brand di cui 540 in arrivo dall'estero per l'inverno 2017-2018. Un'occasione unica e ogni volta irripetibile per captare le tendenze dello stile e quelle del lifestyle, anche solo percorrendo i vari percorsi del salone e sostando negli stand e tra i tantissimi pop up che permettono ai giovani talenti imprenditoriali e creativi di farsi spazio nel mare magnum del fashion.
Un'edizione nel segno di quel fare squadra che è il messaggio che lega le istituzioni del settore e la città, il Centro di Firenze per la Moda Italiana e il Pitti Immagine
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Pitti Immagine Uomo 2016 Foto: Umberto Visintini/New Press Photo
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Fondamentali anche stavolta i contributi del Governo e dell'Ice per supportare la fiera e i progetti i marchi presenti di punta, per ospitare dai paesi stranieri compratori e giornalisti che racconteranno tutte le meraviglie i brand esteri viste. Nel segno di quel fare squadra che è il messaggio più sano e saggio che lega le istituzioni del settore, la città, il Centro di Firenze per la Moda Italiana e il Pitti Immagine. Tanti i protagonisti di questo Pitti Uomo delle sfide, come lo Special Guest Paul Smith che lascia Londra e plana in riva all'Arno per lanciare la nuova collezione PS by Paul Smith con una speciale installazione alla Dogana. E poi lo stilista americano famoso anche per aver recentemente lanciato una capsule con la bellissima Gigi Hadid, Tommy Hilfiger a Firenze già nel primo giorno di fiera alla Sala Ottagonale della Fortezza con un progetto fortemente ispirato alla cultura digitale. E ancora Stefano Ricci che la sera dell' 11 gennaio sfila alla Sala Bianca di Palazzo Pitti con la collezione alta moda maschile ad altissima sartorialità: un evento mon-
le edizioni di Pitti
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I visitatori avranno un'occasione unica per captare le tendenze di stile e lifestyle, i giovani talenti imprenditoriali di farsi spazio nel mare magnum del fashion
Tim Coppens
diale, coi lampadari di Boemia della sala da ballo del Granduca di Toscana che si riaccendono come in quel primo e lontano defilè già nel mito nel luglio 1952. Da New York arriva il design belga Tim Coppens, menswear designer guest di questa edizione che è stato finalista in prestigiosi premi che lancia a Firenze la collezione uomo in anteprima europea mixando tailoring, manifattura artigiana e athletic wear, un innesto stimolante e interessante per i buyers sempre a caccia di novità per risvegliare i loro store. Si annuncia tutta da vedere anche l'installazione possente, alla Stazione Leopolda, di Golden Goose Deluxe Brand che è lo special project del salone e che meraviglierà i visitatori a tema skate: si parlava da tempo della partecipazione dei due designer veneziani Francesca e Alessandro Gallo, ora il dado è tratto e le loro iconiche sneakers che festeggiano dieci anni di successo saranno sotto i riflettori del mondo del fashion. Ò Ò Ò
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A Palazzo Gerini l'evento speciale curato da Angelo Flaccavanto “Due o tre cose che so di Ciro”, mostra che unisce la storia del Made in Italy con la cultura della moda
magine, che seleziona etichette interessante conosciute o sconosciute: si tratta di Carlo Volpi, Lucio Vanotti e Sansovino 6. Oltre a loro sfila il marchio giapponese Sulvam disegnato da Teppei Fujita, classe 1984. Giovani anche gli stilisti di Concept Corea a Pitti con Bmuet(te) by Byungmun Seo e Ordinary People, tra i
più interessanti brand sudcoreani. Da segnalare il rientro a Pitti Uomo del Gruppo Zegna, volato via alcuni anni fa, con la prima collezione di Z Zegna disegnata da Alessandro Sartori: la Fortezza fa da piattaforma di lancio internazionale a questa elegante seconda linea del gruppo presieduto da Gildo Zegna che mostrerà le idee del nuovo direttore creativo che poi sfilerà a Milano Moda Uomo la sua prima collezione Ermenegildo Zegna. Larusmiani sceglie Pitti per mostrare i suoi prodotti ricercati e unisce la sua sapienza a quella di Aldo Lorenzi, patron della storica azienda milanese di coltelleria e ricercati accessori maschili. Sulla scia dell'esclusività anche il Gruppo Sevenbell con il progetto Roy Rogers' + Liverano & Liverano per il primo jeans sartoriale: due storie diverse che si incontrano per un progetto affascinante e intrigante. Tra i tanti nomi in calendario anche con eventi fuori Fortezza si incontrano Fausto Puglisi, Les Petits Joueurs, Osvaldo Bruni
Golden Goose Deluxe Brand
Cottweiler © Meinke Klein
Ciro Paone
Ò Ò Ò Non manca come ogni volta una mostra che unisce la storia del Made in Italy e la cultura della moda: accade a Palazzo Gerini con l'evento speciale curato da Angelo Flaccavanto “Due o tre cose che so di Ciro”, riferito a Ciro Paone, una leggenda della moda maschile italiana, fondatore e anima di Kiton. Oltre a Paone grande attesa per i 100 scatti inediti degli anni Trenta e Settanta della moda a Firenze con l'obiettivo dei fotografi dell'Archivio Storico Foto Locchi per la mostra promossa dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, presieduto da Andrea Cavicchi, e curata dal Gruppo Editoriale: “Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi”, ospitata a Palazzo Pitti grazie alla visione contemporanea di Eike Schmidt direttore delle Gallerie degli Uffizi. Tornando alla fiera e agli eventi del salone ecco Ben Cottrell e Matthew Dainty che coordinano la presentazione di Cottweiler for Reebok al Museo Marino Marini, fusione tra i mondi dello sportswear, fashion e streetwear. A tutta innovazione il sostegno di MINI a Pitti Uomo sul tema MINI Fluid Fashion declinato da giovani talenti. Tensione creativa anche per i Pitti Italics, esperimento riuscito di Pitti Im-
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Tommy Hilfiger
1948 che ritorna alla grande ribalta della maglieria in cashmere con la grande esperienza di Stefano Bruni, Replay, Wrangler, Rossignol, Save the Duck con la luxury capsule con lo stilista inglese Christopher Raeburn, Les Benjamins, Laboratorium LA, Free People. Nelle 16 sezioni del salone c'è di tutto e di più, con tutte le possibili interpretazioni del lusso e del casual contemporaneo, e l'attenzione speciale che Pitti Immagine riserva ai nomi nuovi dello stile e dell'imprenditorialità che vogliono ripartire dalla tradizione e dall'alto artigianato per esplorare il futuro. Tra le sezioni più stimolanti e tutte da esplorare quella dei Pop Up Stores con occhiali, accessori da viaggio, calzature e borse con nomi da seguire come Aloice Made This, Fanga, Giosa Milano, Manipuri e Riz solo per farne alcuni. Novità assoluta lo spazio Hi Beauty per la cosmesi e le essenze per lui, segmento in forte ascesa e di grande attrattiva.
Tommy Hilfiger sarà a Firenze già nel primo giorno di fiera alla Sala Ottagonale della Fortezza con un progetto fortemente ispirato alla cultura digitale
Nel padiglione centrale della Fortezza invece i top brand come Bagutta, Baldinini, Brunello Cucinelli, Massimo Alba, Cividini, Ernesto, Eton, Falke, Pringle of Scotland, PT01 Pantaloni Torino, Aquascutum, Altea, Ghurka, Herno, Hunter Boot, Lardini, Lubiam, Premiata, Sartorio, Tagliatore, Tateossian London. Come anticipatore di Pitti Uomo anConcept Korea
che quest'anno l'evento in più giorni coi fashion blogger, e non solo, promosso da LuisaviaRoma, Firenze4Ever, giunto alla quattordicesima edizione e a tema Aria, dopo il ponte ideale sull'Arno di giugno scorso: asta benefica per la Fondazione Bocelli e cena di gala negli storici chiostri del complesso di Santa Maria Novella e partnership per il lancio di una speciale capsule con Peuterey, marchio disegnato da Federico Curradi e presieduto da Francesca Lusini. ¡
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Fè mercati dati
Dal Vecchio Continente al Mondo intero
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Dopo il ruolo fondamentale che la CEE ha giocato nei decenni passati, il peso dell'Unione non dovrà essere da meno per il bene del Sistema Moda italiano Di Gaetano Marzotto - Presidente di Pitti Immagine
ome sempre al Pitti Uomo di gennaio si scrutano i primi segnali che ci indicano la direzione che il settore della moda e in generale l’economia prenderanno nel corso dell’anno, in un contesto come quello attuale in cui le incertezze sono molte e le previsioni difficili. Alcuni dei segnali espressi dai dati di consuntivo del 2016 – un buon anno, va subito detto, migliore del 2015 – meritano una riflessione specifica riguardo al presente e al futuro dell'Unione Europea. Come ben sa chi ha più lunga esperienza, l’Europa, quella dei mercati e della libera circolazione delle merci, ha avuto un ruolo fondamentale nel successo della moda italiana tra gli anni ’70 e i ’90. Nel nuovo secolo, invece, le imprese italiane hanno cercato più facilmente fortuna al di fuori dei confini europei, in Asia, negli USA, in Russia o nei Paesi Arabi, riscuotendo ovunque successo.
La moda italiana, che oggi guarda al mercato globale e ai Paesi emergenti ha ancora bisogno di più Europa, non di meno Europa
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SPaGna
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export verso
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Inaugurazione Pitti Uomo 89 Gaetano Marzotto, Claudio Marenzi, Andrea Cavicchi
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I dati di consuntivo del 2015 della moda maschile – ma il discorso può essere esteso a tutta la moda – ci mostrano un “ritorno dell’Europa”, le esportazioni italiane verso i maggiori mercati dell’Unione nei primi 3 trimestri 2016 (ultimi dati disponibili) sono positive
export verso
nel complesso
è stato il segno della difficoltà dell’Unione Europea, una difficoltà dei mercati che è andata di pari passo con la disaffezione, diffusa, verso l’Unione, le sue istituzioni e la sua moneta, disaffezione che le difficoltà economiche hanno contribuito a enfatizzare. In altre parole, quella che chiamiamo la crisi dell’idea di Europa, che ha portato alla BREXIT e – anche in Italia – al rafforzarsi di movimenti antieuropeisti. I dati di consuntivo del 2015 della moda maschile – ma il discorso può essere esteso a tutta la moda – ci mostrano un “ritorno dell’Europa”, le esportazioni italiane verso i maggiori mercati dell’Unione nei primi 3 trimestri 2016 (ultimi dati disponibili) sono positive: l’export di moda uomo è cresciuto del 7,1% verso la Germania, del 7,7% verso il Regno Unito – ancora da considerare UE in attesa delle scelte del governo sui modi e tempi della BREXIT - e del 13,5% verso la Spagna. L’export verso la Francia (-2%) resta ancora negativo per la moda uomo, ma è già tornato positivo (+0,4%) per l’insieme della moda dopo 2 anni di cali. L’export complessivo di moda maschile verso l’UE è cresciuto del 3,9% (+2% la moda nel suo insieme) compensando l’andamento negativo (-0,9%) verso quei Paesi extra-UE che, fino al 2014, avevano trainato il nostro export come gli USA e i Paesi Arabi oggi in calo, la Russia ancora in calo dopo il tracollo del
2014 e la Cina che rallenta. Questi dati ci sollecitano una riflessione e un augurio. La riflessione è che la ripresa del mercato europeo, un toccasana in una fase di debolezza delle aree extra-UE, dipende in buona misura dal buon funzionamento di una istituzione europea, la BCE, spesso accusata dai denigratori e dagli anti-europeisti di agire contro i cittadini degli stati membri, è la “cura Draghi” che produce i primi effetti sull’Area Euro, effetti che si riflettono positivamente anche sulle imprese della moda italiana. L’augurio è che il “ritorno dell’Europa”, almeno dell’Europa dei mercati – non vi è alcun dubbio che l’Europa resti debole e malata su molti altri temi: dall’immigrazione, alla difesa comune alla diplomazia internazionale, fino al coordinamento delle politiche fiscali per la stabilità e la crescita – sia il segnale anticipatore di un ritorno nel 2017 anche dello spirito europeo che animava gli ultimi decenni del secolo scorso, a 60 anni esatti dalla firma del trattato di Roma che ha istituito le Comunità Europee. La moda italiana, che oggi guarda al mercato globale e ai Paesi emergenti ha ancora bisogno di più Europa, non di meno Europa. Certamente un' Europa che come negli anni ‘80 e ’90 sia un motore della crescita e del benessere dei cittadini e non un arcigno censore delle politiche degli Stati membri. ¡
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Fè salone dance off
Via alle danze! Tutto pronto per ballare Di Agostino Poletto, Vice-direttore generale di Pitti Immagine
alleremo. Questo gennaio balleremo con più di 1.200 collezioni in mostra e più di 30mila visitatori da tutto il mondo. Sarà Pitti Dance Off il tema di questo 91° Pitti Uomo. Perché la danza? Perché è un’espressione di sé, del proprio corpo, dell’energia e del piacere di vivere, della voglia di esibirsi. Com’è la moda. E perché il nostro salone è come un “Dance Off”, una competizione e insieme uno scambio di idee, un incontroscontro dove nascono nuove sensibilità, gesti e stili diversi. Il tema-guida ormai è diventato virale ed è una componente importante della grande aspettativa che Pitti Uomo riesce a creare di stagione in stagione (a proposito: stavolta sono state oltre 600 le richieste di adesione alla manifestazione). Grandi brands internazionali superaffermati e piccole realtà aperte alla sperimentazione vogliono essere qui per raccontare le loro novità: Paul Smith porta la sua linea contemporary PS by Paul Smith; Z Zegna l’anteprima della collezione del suo neo-direttore creativo Alessandro Sartori; Tommy Hilfiger, per la prima volta, con la nuova collezione e le tecnologie del suo show-room virtuale; e ancora il lancio di progetti speciali come il "Gentleman's Trunk" di Larusmiani e Aldo Lorenzi, il jeans sartoriale di Roy Roger's + Liverano & Liverano, la collaborazione di Save The Duck col designer britannico Christopher Raeburn.
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Coinvolgente e vilare proprio come una danza irresistibile, Pitti sarà ancor più sfida e scambio di idee allo stesso tempo. Dai grandi brands ai piccoli in cerca di successo
Un'immagine di Agostino Poletto che fa il Pitti Sign, il segno legato al tema Pitti Dance Off, tema portante del salone
A questi si affiancano le novità al Padiglione Centrale di aziende di riferimento come Brunello Cucinelli, Lardini ed Herno, solo per citarne alcune. Passando poi a sezioni come Touch!, Open e Uncoventional e i piccoli marchi di ricerca ancora sconosciuti, spesso da paesi completamente nuovi per la moda, con la loro originalità e la loro fame di successo. Tutti insieme ma ognuno diverso, tutti che danno forza a un appuntamento unico, ognuno con cose differenti da far muovere nel grande street-dance-hall che sarà la Fortezza da Basso. Noi balleremo al ritmo dei nostri nuovi progetti di quest’inverno. Primo fra gli
altri Hi Beauty, la nuova area che parla di profumeria esclusiva e specialità cosmetiche. Le competenze che abbiamo accumulato con Pitti Fragranze adesso trovano una nuova forma di espressione in Pitti Uomo, dove Hi Beauty proporrà una selezione di marchi internazionali con le loro fragranze per la persona e l’ambiente, la ricerca sulle specialità per il body care e il grooming maschile. Il set design, molto sofisticato, sarà di Storage Associati. Volete ballare con noi? Seguiteci sui video del nostro sito e sui social networks. Il beat di Pitti Dance Off suona forte anche lì. ¡
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Fè anniversari stefano ricci
La Sala Bianca torna protagonista L'evento segna anche i quarantacinque anni di storia aziendale: un traguardo capace di rappresentare un grande successo per tutto il Made in Italy di eccellenza di cui il lavoro della famiglia Ricci è da sempre un esempio
La famiglia Ricci sui barchini nell’Arno: Stefano e Claudia Ricci (al centro), Niccolò (a destra) e Filippo (a sinistra) Foto Massimo Sestini / Courtesy of Stefano Ricci
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ancano ancora pochi giorni all'evento clou di Pitti Uomo: la sfilata di Stefano Ricci alla Sala Bianca di Palazzo Pitti con la collezione maschile di alta moda della maison che con questo defilè festeggia anche 45 anni di storia aziendale, tutta votata al successo internazionale e basata sul vero Made in Italy. In questa sala neoclassica, dove il Granduca di Toscana teneva le sue feste e riceveva i dignitari, il 12 luglio 1952 è nata la moda italiana. Dopo 65 anni i famosissimi 11 lampadari di Boemia torneranno ad accendersi sul mondo del fashion, sulla sfilata di uno dei principali attori della moda maschile e del lusso vero, di quella sartoria e di quelle collezioni fatte veramente al 100% in Italia. Ò Ò Ò
Un'immagine della collezione in corso (SS17)
Per me è un onore e una responsabilità riportare nel circuito della moda la Sala Bianca che ha rappresentato la nascita della Moda Italiana, il luogo dove tutto è iniziato Lo stilista-imprenditore Stefano Ricci
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Un'immagine della collezione in corso (SS17)
La Sala Bianca di Palazzo Pitti - Archivio Foto Locchi
La maison, con questo attesissimo defilè nella Sala Bianca di Palazzo Pitti festeggia 45 anni di storia aziendale
Ò Ò Ò Il giorno fatale sarà l'11 gennaio 2017, durante Pitti Uomo, nella seconda giornata del salone, col clou dei buyers e della stampa internazionale, massimo evento per un salone che tira ancora moltissimo e che presenta le collezioni per il prossimo autunno-inverno di oltre 1.200 marchi. Quella di Stefano Ricci, che avrà come sempre al suo fianco la moglie Claudia e i figli Niccolò, amministratore delegato, e Filippo direttore creativo, sarà la sfilata-evento culturale di questa edizione di Pitti Uomo, un avvenimento di portata straordinaria che segna il riaprirsi ai defilè di questo spazio rimasto museale e chiuso alle presentazioni in passerella dai primi anni Ottanta, quando la moda femminile trasmigrò a Milano. Alcune mostre l'hanno fatta rivivere,
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come l'ultima dedicata alla fotografia di Karl Lagerfeld, mai come in quel lontano 1952 quando cominciava a splendere la stella di Giovan Battista Giorgini, l'inventore di quegli Italian Fashion Show che hanno strappato lo scettro dell'eleganza a Parigi. “Fin dal superbo scalone gli armigeri in giubba e braghettoni del Cinquecento, a strisce gialle e rosse _ davano il tono a tutta la serata _ scriveva Mario Bucci su La Nazione del 22 luglio 1952 _ Fermi, impalati, solidi sulle due gambe un po' divaricate, sembravano statue, manichini, vivi soltanto per qualche goccia di sudore che imperlava le fronti abbronzate, quasi truccate. Poi l'ingresso, nel brusio scintillante della Sala Bianca, coi grandi lampadari di Boemia, leggermente oscillanti per la brezza, un brusio strano, a base di please, thank you, e di excuse me, come una musica di sottofondo, quando si accordano ancora gli strumenti, Ad un tratto la voce cantante dell'annunciatrice _ continua il cronista de La Nazione _ e il silenzio si è fatto improvviso, quasi si fosse sentito il rumore di una bacchetta... In questa atmosfera rarefatta, come di attesa di un miracolo, la sfilata delle indossatrici ha avuto inizio lungo la pedana, sotto due baldacchini sospesi al soffitto che mandavano sui loro passi e sulle loro movenze musicali una luce irreale, da ribalta”. Ecco nelle parole del giornalista de La Nazione di allora sta tutta la meraviglia di quel primo defilè che oggi a distanza di tanti anni Stefano Ricci vuole evocare come punto di inizio ma anche proiezione verso il futuro della nostra moda davanti al mondo. Lo stilista-imprenditore che ha vestito con le sue camicie di seta a disegni esclusivi Nelson Mandela e veste gli uomini più ricchi e potenti del mondo festeggia il suo quarantacinquesimo mandando in passerella la sartorialità eccelsa per uomo e alcuni tocchi della collezione SR Junior dedicata ai bambini, quasi a voler sottolineare il passaggio del testimone da padre a figlio in fatto di eleganza. Ma sarà una festa speciale anche per le Gallerie degli Uffizi che
inaugurano il nuovo corso. “è un passo importante nel rinnovato dialogo tra arte e moda” dichiara Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi. “Soprattutto, si tratta di un’iniziativa che dal punto di vista storico è coerente con il luogo stesso, la Sala Bianca di Palazzo Pitti, che nel 1952 ospitò la prima sfilata. Il glorioso percorso della moda italiana a partire da quella data verrà inoltre illustrato in una mostra fotografica”. Che si aprirà, sempre in Palazzo Pitti, nell'Andito degli Angiolini, proprio nei giorni di Pitti Uomo, con anteprima ufficiale il 9 gennaio, promossa dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, presieduto da Andrea Cavicchi, con l'Archivio Storico Foto Locchi e il Gruppo Edtoriale. Naturalmente Stefano Ricci è al colmo della felicità perché ancora una volta può rendere omaggio alla sua Firenze, fulcro di tutta la sua creatività, città del cuore e dell'anima, alla quale ha già dedicato la nuova illuminazione della Loggia dei Lanzi, nel 2012 la sfilata strepitosa agli Uffizi davanti al Laocoonte di Baccio Bandinelli, e poi come Presidente del Centro Moda di Firenze fino ad un anno fa (prima di passare il testimone ad
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Andrea Cavicchi) ideatore di una iniziativa di orgoglio fiorentino per i 60 anni del CFMI come Firenze Hometown of Fashion che ha visto un concerto di Andrea Bocelli, una festa d'incanto sull'Arno, la nuova illuminazione di Ponte Vecchio e il convolgimetno nel progetto di alcuni brand fiorentini di spessore internazionale. "Per me è un onore e una responsabilità riportare nel circuito della moda la Sala Bianca che ha rappresentato la nascita della Moda Italiana, il luogo dove tutto è iniziato. Desidero ringraziare la direzione delle Gallerie degli Uffizi per aver voluto concedere questo spazio" dichiara Stefano Ricci. Con questa importante sfilata, che riporta la Sala Bianca al centro del mondo dell'eleganza, lo stilista celebra questi 45 anni di passione, insieme alla sua famiglia e alle persone che lavorano con lui. "Per me sfllare in questo luogo del mito è un onore e una responsabilità. Un salto nel tempo - conclude Stefano Ricci - e per questo voglio che la Sala Bianca resti incontaminata". ¡
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A Firenze dopo 20 anni Dopo la sfilata del '93 alla Stazione Leopolda è di nuovo a Pitti Di Deborah Bonetti
Il baronetto della moda, Sir Paul Smith, ha annunciato il lancio della sua collezione AutunnoInverno 2017 a Pitti Immagine
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LONDRA – Il baronetto della moda, Sir Paul Smith, ha annunciato il lancio della sua collezione PS by Paul Smith, AutunnoInverno 2017 a Pitti Immagine a Firenze. Si tratta di un ritorno nella città gigliata di cui Smith è felicissimo: “Ho lavorato per la prima volta con Pitti Immagine nel 1993, e sono stato il primo stilista a sfilare all'interno di un luogo iconico come la Stazione Leopolda. Sono 20 anni che attendo di tornare a Firenze e spero che sarà un evento sorprendente”. Paul Smith, conosciuto per il suo stile ironico e l’attenzione ai colori accesi e alle stampe, ha recentemente sottoposto la sua maison ad una ristrutturazione decisa, che ha visto una riduzione drastica del numero di linee, da 14 a solo 2 e la decisione di accomunare il più possibile le linee uomo e donna.
Ho lavorato per la prima volta con Pitti Immagine nel 1993, e sono stato il primo stilista a sfilare all'interno di un luogo iconico come la Stazione Leopolda
Paul Smith - collezione uomo SS 2017
Anglepoise, la lampada da tavolo firmata Paul Smith
Il negozio Paul Smith al numero 9 di Albemarle Street, Mayfair, Londra
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Lo stilista autodidatta, amatissimo da David Bowie (di cui era molto amico), Jimmy Page, Colin Firth e tanti altri, spiega: “è stato necessario aggiustare la natura del business perché il mondo è cambiato. C’è una netta dominanza da parte dei grossi marchi, una forte espansione delle vendite online e l’emergenza di nuovi marchi low-cost che prima non esistevano. Molti dei nostri clienti, con cui lavoravamo da oltre 30 anni in paesi come l’Italia e la Francia hanno chiuso. Quindi abbiamo dovuto prendere delle decisioni”. Smith spesso ripete che deve tutto a sua moglie, la bella ed energica Pauline, 75 anni, conosciuta giovanissima e sposata nel 2000, lo stesso giorno che il designer è stato fatto baronetto dalla regina per i suoi “servizi nel campo della moda”. “Mia moglie mi ha insegnato tutto”, dice Smith, felice metà di una delle coppie più solide del settore, “senza di lei sarei ancora lì a fare il commesso in un negozio di Nottingham”. Smith, che ha lasciato gli studi a 15 anni “perché ero sempre distratto”, sognava di diventare ciclista professionista. Il padre Harold, un commerciante di tessuti, l’aveva però messo a lavorare in una fabbrica di vestiti e Paul ci andava tutti i giorni da casa in bici. Un tragico giorno, appena compiuti i 17 anni, Paul fu coinvolto in un gravissimo incidente stradale, da cui ne uscì vivo per miracolo.
Paul Smith - collezione uomo SS 2017
Il negozio Paul Smith al numero 8221 di Melrose Avenue, Los Angeles, USA
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Mia moglie mi ha insegnato tutto, senza di lei sarei ancora lì a fare il commesso in un negozio di Nottingham I sogni di ciclista sfumarono nel nulla ma vennero rimpiazzati, durante i 6 lunghi mesi di riabilitazione in ospedale, da nuove idee intorno alla moda. Frequentando un pub, Paul incontrò diversi studenti di moda fra cui la futura moglie Pauline, alunna del Royal College of Art, dove si stava specializzando in couture. Fu lei a convincere Paul a fare un corso sartoriale alla sera e fu sempre lei ad assisterlo nell’apertura del suo primo negozio, a Covent Garden nel 1979, quando aveva 33 anni. I due sono ancora inseparabili, fanno tutto insieme e prendono decisioni solo dopo essersi rispettivamente consultati. è grazie a questo grande amore, nella vita e sul lavoro, che Paul rimane una figura quasi unica sul panorama del fashion del 21esimo secolo: un designer a capo di una casa di moda indipendente con personalità e cuore, accerchiato da multi-nazionali spesso senz’anima. Paul Smith sarà a Firenze dal 10 al 13 gennaio prossimo. ¡
Paul Smith - collezione donna SS 2017
Paul Smith & Caran d’Ache Edition Two
Sono felice di come è andata e di ciò che sono riuscita a creare da una semplice divisione del lanificio di famiglia
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Monica Sarti, stilista e imprenditrice che ha fatto della sciarpa un capo fashion
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Fè tendenze Monica sarti
Ah! La sciarpa!
Ben 200 pezzi per ogni occasione, Foliero Sarti ha reinventato l'accessorio e da sedici anni riesce a stupirci con le sue splendide sciarpe: creazioni che nascono dalla voglia di innovare, molti viaggi e una grande sensibilità
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va per i monomarca o per i negozi, ora c’è l’online. E nessuno può prescindere dalla vendita in rete. è per questo che molti marchi hanno segnato il passo: ci sono megadistributori che ti cambiano il prodotto se non va bene e ti restituiscono subito i soldi, mentre se vai in negozio tutt’al più ti lasciano un buono. Il cliente lo sa e preferisce acquistare online”.
Di Laura Cinelli
edici anni di lavoro e passione, un’azienda che produce duecentomila pezzi l’anno e che prevalentemente esporta all’estero (l’85 per cento) dimostrando come il made in Italy non solo regga sul mercato interno ma sia capace di conquistare anche Paesi esigenti come Francia, Germania, America e Giappone. Sono questi i numeri de L’Accessorio di Faliero Sarti, la griffe che crea sciarpe invidiate dalle fashion victims di tutto il mondo e che nasce dalla creatività di Monica Sarti, nipote di Faliero e oggi imprenditrice intelligente e all’avanguardia. “Quando ho cominciato avevo 25 anni e nessuna esperienza professionale in questo settore – spiega l'imprendtice e stilista – Oggi sono felice di come è andata e di ciò che sono riuscita a creare da una semplice divisione del lanificio di famiglia”. La tradizione è quella degli industriali artigiani toscani, l’eccellenza di un made in Italy fatto di fatica e genialità. Monica Sarti racconta la storia della sua famiglia, di quella “divisione” voluta dal nonno per la figlia “deceduta troppo presto”. Quando Monica torna in Italia dopo aver vissuto tanti anni in America, decide di lavorare in azienda. “Non avevo nessuna conoscenza tessile – dice –
ma non volevo essere considerata un birillo, la figlia di papà”. Così “studia” per cinque anni le tecniche di lavorazione, le trame, gli orditi del tessuto, impara insomma “di cosa si stesse parlando”. All’inizio la produzione delle sciarpe è un comparto dell’azienda che nessuno segue con continuità. Monica inizia a lavorarci sodo dal 2000 e cambia completamente la tipologia del prodotto. In pratica compie una vera rivoluzione. Se fino all’inizio del secolo la sciarpa era concepita soltanto con frange, stretta, rigida, in tessuto molto classico stile inglese, la Sarti ribalta tutto e crea sciarpe ampie, avvolgenti, confortevoli ma soprattutto leggere. “Ho avuto fortuna – dice ora Monica Sarti – Ho creato un prodotto giusto nel momento giusto. Oggi sarebbe più difficile perché il mercato ha altre esigenze, è cambiato”. Cioè la crisi ha segnato tutti? “Non si tratta solo di crisi, sono cambiate le regole. Se sedici anni fa si produce-
E come ci si salva da questo tipo di massificazione? “Con la qualità, l’offerta di un prodotto made in Italy e il rispetto dell’ambiente. Io per esempio, per scelta del tutto personale, non produco sciarpe con pelliccia anche se rispetto chi la pensa diversamente”. Esiste una tipologia di sciarpa tipica dell’Accessorio? “In estate uso il modal, un tessuto molto fluido che dà l’idea della t-shirt indossata dal padre o dal fidanzato, un po’ usurata ma avvolgente. D’inverno il cashemere e il jersey comodo, pratico, altrettanto avvolgente”. Non sarà facile immagino fare un’intera collezione di sciarpe… “Facciamo 200 pezzi a collezione. Per creare e innovare occorre viaggiare, stare sempre con gli occhi aperti, captare le novità. Poi giocano molto i disegni e i colori. Io adoro i grigi, i petroli, i blu magari sfumati su tonalità più femminili o maschili. Ma la sciarpa è un accessorio unisex: la compri, la indossi anche su un paltò “vintage” ed è subito novità”. ¡
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teatro della Pergola
In scena Don Giovanni Il 10, 12, 13 gennaio in concomitanza con Pitti Uomo 91, in scena la nuova rappresentazione del capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart Di Titti Giuliani Foti
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ra il 29 ottobre 1787 quando il pubblico di Praga ebbe l’occasione di assistere alla prima de «Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni», capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart. Il melodramma andò in scena l’anno successivo a Vienna con un cambiamento del libretto che divenne il più comunemente rappresentato. Insieme a un gruppo d’artisti d’eccellenza, la produzione di Barnaba Fornasetti riporta alla luce l’impetuoso manoscritto praghese. Il 10, 12 e 13 gennaio 2017 al Teatro della Pergola di Firenze, in concomitanza con Pitti Uomo 91, andrà in scena la nuova rappresentazione del «Don Giovanni». I suoni e gli strumenti originali per cui Mozart ha concepito il suo capolavoro 229 anni fa saranno accompagnati da una straordinaria visione artistica basata sul surreale mondo iconografico di un grande visionario artista dei nostri tempi: Barnaba Fornasetti, figlio ed erede d'arte di Piero Fornasetti.
Barnaba Fornasetti
Sono felice della passione di tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione di questa opera buffa
La cravatta giallo-oro con disegnato il terzo occhio, la barba bianca e l’aria quieta che nasconde quella sua immensa creatività. Barnaba Fornasetti sarà a Firenze versione scenografo con il Don Giovanni opera di Mozart da lui stesso sponsorizzata. Sarà in scena al Teatro della Pergola nello splendore della versione originale, anche col titolo originale: «Il dissoluto punito ossia il Don
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Fornasetti e lo stilista Romeo Gigli accompagneranno Mozart sul palco con la regia di Davide Montagna
«La contemporaneità di mio padre è stata la mia scuola – ha detto Barnaba Fornasetti –. Perchè è stato maestro di una magia preziosa e precisa. Oggi sono felice della passione di tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione di questa opera buffa, che, devo dire la verità, ho scoperto a 60 anni. Perchè – sorride il maestro – la mia musica prima di Mozart sono stati soprattutto i Beatles e i Rolling Stones». Fornasetti e lo stilista Romeo Gigli accompagneranno Mozart sul palco con la regia di Davide Montagna. «Vedremo in scena un Don Giovanni originale – ha spiegato il regista – come fu rappresentato a Praga dal libretto originale nel 1787 e con gli strumenti antichi. Unica trasgressione sarà nelle scenografie e nei costumi che però aiutano a far capire quanto moderno sia il testo originale». Le scenografie, appunto, si ispireranno ai temi cari a Fornasetti come le carte da gioco «simbolo della leggerezza – spiega l’artista
Team creativo - © Ray Tarantino
Giovanni» di Mozart col libretto originale di Lorenzo Da Ponte. Un’opera che è il classico dei classici, una scenografia in chiave moderna firmata da lui, il grande Fornasetti, e i costumi di uno stilista come Romeo Gigli. Sono solo alcune delle caratteristiche della messa in scena che si potrà vedere nei giorni di Pitti Immagine Uomo, inserita nel calendario degli eventi del salone.
che per anni ha avuto una sua bottega nel centro di Firenze, in Borgo degli Albizi – e dell’eterno imprevisto». «Sul palco – continua Fornasetti – ci saranno pannelli mobili, animati da danzatori, che daranno ritmo fluido allo scorrere veloce degli eventi. Pannelli che evocheranno una realtà fantastica in assenza di un ambiente vero e proprio, ma potentemente immaginifico e suggestivo». Era il 29 ottobre 1787 quando il pubblico di Praga ebbe l’occasione di assistere alla prima de «Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni», cioè il capolavoro di Mozart. Il melodramma andò in scena l’anno dopo a Vienna con un cambiamento del libretto che divenne poi il più comunemente rappresentato. L’orchestra, diretta da un appassionato e romantico musicista come Simone Toni, è composta da trenta elementi che suonano strumenti d’epoca e rispecchia l’autentica formazione mozartiana. Ò Ò Ò
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Ò Ò Ò La disposizione longitudinale, come davanti a una tavola imbandita, con gli archi contrapposti ai fiati, concorre a un risultato sonoro ed emotivo di forte impatto, così come era in origine nel Settecento. «Vorrei tanto che il teatro tornasse ad essere quello che era – ha detto Toni – un luogo di vita dove accadevano cose, non un posto lontano dalla realtà. Dirigere alla Pergola per me è un regalo, una vera emozione, il sogno di una vita». Gli interpreti vocali, parte fondamentale del progetto artistico, perseguono una scelta precisa di complementarità all’orchestra e ai suoi strumenti. E qui, Don Giovanni, seduttore che passa di conquista in conquista, rappresenta anche il rapporto tra musica e un mondo tutto sommato più vicino di quel che si crede. I protagonisti di ieri sono quelli di oggi, invischiati in sentimenti forti e profondi, stratagemmi e bugie, amori e desideri di vendetta. «Spero – ha conclu-
so Fornasetti – di stimolare una platea varia, anche di giovani, attraverso le peculiarità artistiche e intellettuali di Don Giovanni». Veramente da non perdere.¡
In alto: Set design di Barbara Fornasetti Sopra: una delle scene dell'opera
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Visone Blair Cross e Cachemire
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Fè luoghi location
Nel futuro attraverso il passato
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Hanno molto da raccontare i luoghi di Pitti 91: i simboli della città si trasformano in palcoscenici per gli eventi più significativi della manifestazione di Olga Mugnaini
envenuti nel futuro transitando dal passato. La contemporaneità più geniale frizzante e originale delle collezioni moda, sfila in mezzo ai fasti e all’eleganza della Firenze rinascimentale, dove ogni palazzo, piazza, monumento è la sintesi di proporzioni, armonie, invenzioni architettoniche che sfidano i secoli, senza temere le mode e i gusti passeggeri. Ed è proprio la grande moda che continua a stringere l’alleanza con Firenze, scegliendo molti dei suoi luoghi simbolo quali palcoscenici per gli eventi più significativi di Pitti Uomo. I quattro giorni della fiera sono così una sorta di doppio tour nella bellezza, che consente di ammirare sia le collezioni, sia i palazzi dell’arte. Cominciando dall’inaugurazione in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, con le sue volte a crociera e i suoi pilastri medievali, costruita nel 1300 come deposito per le munizioni e adesso moderna sede di mostre temporanee. Ma è come al solito un’altra imponente struttura militare ad abbracciare ed ospitare il grande circo di Pitti: la Fortezza da Basso, disegnata da Antonio da Sangallo il Giovane intorno al 1535 per ordine di Alessandro de’ Medici. Una fortificazione con oltre 80mila metri quadrati di spazi espositivi che rimane uno contenitori fieristici più eleganti al mondo. Ora, la prospettiva è di renderlo in tempi rapidi anche tra i più efficienti.
Pitti immagine uomo 87, veduta notturna della Fortezza - Foto: Umberto Visintini/New Press Photo
I quattro giorni della fiera sono una sorta di doppio tour nella bellezza, che consente di ammirare sia le collezioni, sia le location
Ed è per questo che si stanno investendo più di 100 milioni per ristrutturare i Quartieri Monumentali, il Teatrino Lorenese e la Polveriera, oltre ai padiglioni moderni come lo Spadolini e il Cavaniglia. Storia altrettanto illustre, anche se più recente, è quella rimasta impressa sugli intonaci scalcinati della Stazione Leopol-
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Veduta di Palazzo Vecchio - © Alexchered | Dreamstime.com
da che – a parte le convention di Matteo Renzi –, resta celebre per essere stata la prima ferrovia pubblica, voluta dal Granduca Leopoldo II per collegare Firenze con Livorno. Il concetto di archeologia industriale sembra nato per questo luogo. Così come le sinuose modelle e le collezioni più underground sembrano avere trovato la loro passerella ideale. E poi c’è la reggia che dà il nome alla stessa fiera, anzi al bouquet di fiere riunite sotto la corona di Pitti Immagine. A gennaio, la moda italiana torna là dove è nata, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, dove nel 1952 sfilarono le mannequin di Giovanni Battista Giorgini; e dove quest’anno torneranno i modelli di Stefano Ricci con la collezione che festeggia il 45° anniversario dalla fondazione della maison. «Vorrei fare una raccomandazione al pubblico che avrà la fortuna di assistere alla sfilata di Stefano Ricci – dice il direttore degli Uffizi e di Palazzo Pitti, Eike Schmidt – Oltre alla collezione di abiti, non dimentichi di guardare anche
Sala Bianca di Palazzo Pitti - © Davide Guidolin | Dreamstime.com
la sinfonia di stucchi che rendono celebre la sala. Si vedrà che oltre al bianco, i candelabri accesi regalano una magia di verdi e rosa, che sono i colori dei Lorena e che illuminano tutto l’ambiente. Anche questo elemento contribuirà a restituire l’atmosfera delle prime sfilate che all’inizio degli anni Cinquanta fecero nascere il made in Italy».
Sempre a Palazzo Pitti, un omaggio alla moda è ospitato nell’Andito degli Angiolini, con la mostra “Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi”: 100 rarissimi scatti, dagli anni ’30 agli anni ’70, che raccontano la storia della moda a Firenze attraverso l’obiettivo dei fotografi della ‘bottega’ Foto Locchi. ¡
Sfilata Messagerie alla Stazione Leopolda - Foto Gianluca Moggi/New Press Photo
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Fè bellezza novità
Narcisi 2.0
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A loro si rivolge HI BEAUTY, nuova area di Pitti Uomo che parla di fragranze e cosmesi al maschile di Elena Moretti (fashion consultant di Pitti Immagine)
omini sempre più esigenti e sofisticati, che non si accontentano di pescare nel beauty della compagna per rubare segreti di bellezza, ma cercano specialità concepite ad hoc per la loro pelle. Uomini che rifuggono dalle etichette, e giocano a condividere con lei la propria fragranza, rigorosamente unisex e a base di ingredienti naturali. E ancora, uomini che scelgono profumazioni d’ambiente esclusive, per dare un tocco di unicità anche olfattiva ai propri spazi. A questo pubblico di appassionati edonisti e intenditori, che frequenta i migliori concept store del mondo, da Colette a Luisaviaroma a Barney’s New York, Pitti Uomo dedica una mini sezione che sarà tra le principali novità della sua 91 edizione, in scena a Firenze alla Fortezza da Basso dal 10 al 13 gennaio. Nasce HI BEAUTY, un progetto espositivo che si lega idealmente al mondo di Pitti Fragranze - il salone evento di Pitti Immagine che ogni settembre porta alla Stazione Leopolda circa 270 tra le maison e i brand più qualificati del panorama mondiale della profumeria artistica. A gennaio, all’interno del Padiglione Centrale, HI BEAUTY proporrà una stretta selezione di maison e marchi internazionali con le loro fragranze per la persona e l’ambiente, la ricerca sulle specialità cosmetiche, i prodotti body care e il grooming al maschile. Il tutto condito da un set design sofisticato, curato da Storage Associati, noto studio di progettazione basato a Milano che lavora sulla contaminazione delle diverse arti. Tra i brand protagonisti ad HI BEAUTY, Chabaud Maison de Parfum, da Montpellier, lancia ufficialmente "Eau de Source",
Eau de Source di Chabaud Maison de Parfum
Tra i brand protagonisti ad HI BEAUTY, Chabaud Maison de Parfum, da Montpellier, lancia ufficialmente "Eau de Source"
rappresentazione onirica e fragrante della purezza dell’acqua, della luminosità di un risveglio e dell’effervescenza della natura. L'idea è quella di un Mediterraneo solare in cui risaltano sia i ricordi del mare che quelli dell'entroterra. Sempre dalla Francia, due nomadi cosmopoliti, Miller et Bertaux ricordano i loro viaggi, che profumano di chiese messicane, fumi di incenso, rose all'orecchio di uomini orientali, petali caduti sulla terra dei mercati.
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HI BEAUTY proporrà una stretta selezione di maison e marchi internazionali con le loro fragranze per la persona e l’ambiente, i prodotti body care e il grooming al maschile
Le loro Eau de Parfum e le profumazioni per l’ambiente sono patchwork di souvenir come Study # 23 /newsletter: un profumo come una newsletter inviata da un altrove: una fragranza notturna di profumi combinati: “petali di fiori, fumi di incenso. Sui corpi e sui volti, arancio, riso glutinoso, zafferano”. E ancora, studiati esotismi per Fueguia 1833, brand argentino fondato da Julian Bedel per celebrare un tributo alla storia, all’arte, alla musica e alla natura sudamericana. Dal 2016 la maison propone unicamente serie in edizione limitata, utilizzando gli ingredienti più eccellenti disponibili in natura. Accanto alle fragranze, i Perfume Oil: realizzati con olio di jojoba organico, sono un modo alternativo di indossare il profumo. Molto lontano, in Danimarca, RPL Parfums si è affermata come una delle realtà profumiere di nicchia più interessanti del mondo scandinavo. Espressione della cifra di stile di Rupert Peter Landendinger, combina la creatività dei maestri profumieri francesi con lussuose risorse naturali e l’autenticità di approccio dei Paesi Arabi alla creazione del profumo e
di preziose candele. E ancora, Laura Bosetti Tonatto è il “naso” italiano, che in 30 anni ha realizzato un percorso unico, culminato con la fragranza creata su incarico della regina Elisabetta II. Essenzialmente Laura è la sua collezione più intensa e concettuale. Tra le ultime linee, “I Profumi della Bibbia” e “Le Lavande di Leonardo”, una collezione di fragranze a base di lavanda che simboleggiano tre stagioni della vita di Leonardo da Vinci. Con la sua immagine di fiera sempre più trasversale e orientata ai percorsi lifestyle dell’uomo di oggi, Pitti Uomo presenta novità dal mondo beauty anche in altre aree del suo universo. Così ecco Antica Barbieria Colla, bottega di barbieria milanese con alle spalle oltre cento anni di storia, che offre per la prima volta la sua collezione di prodotti esclusivi per la cura di capelli e barba: dalle colonie al balsamo alle erbe, lo shampoo all’uovo e rhum, il dopobarba al mallo di albicocche e la lozione anti caduta al capsico e mentolo. Perché lo stile non è fatto solo di un abito ben tagliato. ¡
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Fè protagonisti roy roger's + liverano&liverano
Il progetto del jeans-sartoriale Due anime a confronto Due realtà straordinarie collaborano per un lavoro che unirà il denim italiano di qualità e la sartoria fiorentina famosa nel mondo per qualcosa di unico Di Eva Desiderio
è
una storia molto bella quella che si presenta a questo 91° Pitti Uomo col progetto esclusivo del jean sartoriale concepito da due realtà straordinarie, ognuna nel suo ambito specifico, come Roy Roger's + Liverano&Liverano, tra l'azienda del primo denim italiano di qualità e la sartoria fiorentina famosa nel mondo. Così il gruppo Sevenbell, pioniere nella produzione del denim dal 1952, presenterà in anteprima al salone il nuovo progetto con un dialogo e un confronto di codici mai visto per un prodotto di nicchia tutto Made in Florence che ha dettagli molto ricercati che provengono dal mondo del fatto a mano. Ò Ò Ò
Il jeans è una cosa e la sartoria un'altra. Però ci sono punti in comune come l'autenticità del prodotto e noi su questo tema abbiamo lavorato Il direttore creativo Guido Biondi osserva il grande sarto Antonio Liverano all'opera
La seducente campagna jeans donna Roy Rogers's per la prossima primavera
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L'evoluzione di Roy Roger's vede oggi un ampliamento dell'offerta, con una proposta total look uomo, donna e bambino
Il nuovo jeans Roy Roger’s + Liverano & Liverano, è il risultato dell’incontro tra lavorazioni legate alla tradizione sartoriale, come quella di Antonio Liverano, e quella di Roy Roger’s, direttore creativo Guido Biondi, proiettata verso la contemporaneità e l’innovazione. «Già da qualche anno avevo questo sogno nel cassetto – racconta Guido Biondi che con la mamma Patrizia Biondi Presidente del gruppo Sevenbell e il fratello Niccolò Biondi amministratore delegato porta avanti il prestigio e il successo di Roy Roger's – e ora sono riuscito nell'impresa. Tutti parlano sempre del jeans taylored ma sono state finora solo trovate di marketing. Il jeans sartoriale prima di noi non c'era. Perchè il jeans è una cosa e la sartoria un'altra. Però ci sono vari punti in comune come l'autenticità del prodotto e noi su questo tema abbiamo lavorato». Tessuto indaco giapponese di grande pregio, cimose a vista, impunture in filo verde Liverano, travetti cuciti a mano e fodere esclusive da tessuti di cravatteria: ecco il prodigio che senza dubbio piacerò ai visitatori di Pitti Uomo. «La mia è la visione di un sarto – spiega Antonio Liverano – che lavora su tante piccole raffinatezze. Come la busta che abbiamo realizzato in crine di cavallo, un materiale che si usa in sartoia per intelare le giacche. Quando sono venuti da me Guido e Niccolò Biondi ho capito subito che potevamo fare questo progetto insieme
perchè sono entrambi molto appassionati per il loro lavoro e il brand di famiglia». Roy Roger's è un fashion brand italiano del gruppo Sevenbell, prodotto dall'azienda fiorentina Manifatture 7 Bell S.p.A, pioniera nella produzione del denim dal 1952 ad oggi. Il nome Roy Roger's è da sempre associato ai jeans, ed il prodotto è visibilmente riconoscibile da accortezze tecniche e stilistiche divenuti nel tempo trademark: le zip sulle tasche posteriori, per tenere al sicuro il portafoglio, una piccola tasca anteriore per monete, e il "logo" di Roy Roger's, un triangolo nero cucito sulla tasca posteriore destra. L'evoluzione di Roy Roger's vede oggi un ampliamento dell'offerta, con una
Il nuovo jeans Roy Roger’s + Liverano & Liverano, è il risultato dell’incontro tra lavorazioni legate alla tradizione sartoriale, come quella di Antonio Liverano, e quella di Roy Roger’s, direttore creativo Guido Biondi
proposta total look uomo, donna e bambino in cui archivio storico e trend contemporanei convivono perfettamente. Roy Roger's è presente internazionalmente presso rivenditori autorizzati, online e nei flagship store di Firenze, Roma, Forte dei Marmi e Milano. Liverano& Liverano è una delle ultime botteghe sartoriali fiorentine, riconosciuta come una delle più prestigiose sartorie maschili a livello mondiale che ha sede vicino al fiume Arno, in Via De Fossi. I fratelli Liverano iniziarono fin da giovani a lavorare come assistenti nei laboratori sartoriali Pugliesi. Alla fine degli anni Quaranta Luigi Liverano si trasferì a Firenze per lavorare per Commessanti, uno dei sarti più prestigiosi delle città dell'epoca. Due anni più tardi Antonio, a soli undici anni, si trasferì a Firenze per lavorare al nuovo Atelier di suo fratello Luigi e nel 1960 decisero di creare la loro società “Live-rano&Liverano”, trasferendosi a Santa Maria Novella. All’inizio lavoravano conto terzi ma con il passare del tempo crearono una loro clientela. A Liverano & Liverano viene riconosciuto di avere rivoluzionato quelli che erano considerati i canoni della giacca fiorentina fondendo insieme un taglio e dei tessuti mai visti prima. Negli ultimi quattordici anni ha instaurato collaborazioni in Korea, in Giappone ad Hong Kong e in Nord America. ¡
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Fè protagonisti eMilio BellagaMBi
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La pelliccia made in Florence
Atelier d'eccellenza, da oltre settant'anni a Firenze
l marchio Emilio Bellagambi è sinonimo di moda ed eccellenza nella pellicceria da più di settant'anni. Leader per stile, eleganza e eccellenza dei materiali, Emilio Bellagambi nell’Atelier di Firenze, grazie al suo innato estro e la sua esperienza, realizza capi raffinati e creativi per tecnica e utilizzo dei materiali, che riescono a fondere lusso e esigenze quotidiane. L'azienda si rinnova in continuazione ideando pellicce, borse e accessori
in pelle al passo con i trend della moda. La boutique Emilio Bellagambi, però, non è un semplice negozio, bensì un vero atelier in grado di prestare diversi servizi. Per esempio, uno dei punti di forza è sempre stato la lavorazione su misura. Nessuna possibilità è preclusa per il
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cliente, che può richiedere articoli personalizzati in tutto e per tutto: dai materiali, ai modelli delle pellicce, fino alle taglie. Altri servizi includono l'esclusivo restyling di vecchi capi, la pulitura e la custodia delle pellicce per il periodo estivo in ambienti blindati e climatizzati, riparazioni di ogni tipo e, non ultime, la permuta e la valutazione di capi usati. Emilio Bellagambi: Made in Florence da manuale. ¡
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Fè occhiello
Fè protagonisti firenzeèlamiacittà
Fanga Shoes modello Raffaello, la classica francesina, in alligatore verde o viola
fanga
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Il fatto a mano Made in Italy Di Eva Desiderio
ella frase "il lusso della memoria, l'eccellenza del futuro" sta tutta la filosofia che si annuncia vincente del marchio Fanga, fondato meno di un anno fa da due giovani imprenditori bolognesi Bruno Riffeser Monti e Lorenzo Fusina, coraggiosi ed intraprendenti nel voler rilanciare nel mondo delle calzature non solo Made in Italy ma totalmente fatte a mano. Per questo 91° Pitti Uomo saranno in Fortezza da Basso per la seconda volta con la nuova collezione per l'inverno 2017-2018 nello spazio dei Pop Up Stores al Piano Attico. Posizione bellissima e strategica perchè circondata da tanti altri marchi di grande eccellenza. Fanga, marchio che evoca una storia antica, che ritorna alle origini di una centenaria parola del dialetto bolognese che significa Scarpa, etimologia quasi scomparsa che ora i due giovani imprenditori rilanciano dopo il felice debutto del giugno scorso. La tradizione per guardare al futuro, le radici per sviluppare un lusso che oltre che agli occhi dà piacere all'anima. Ò Ò Ò
Molto più di una semplice scarpa, un pezzo unico da immaginare e disegnare anche insieme: un'esperienza condivisa nel segno dell'artigianalità italiana
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Per un lusso che abbandona la semplice apparenza e il marchio gridato per andare a fondo nella storia
Bruno Riffeser Monti e di Lorenzo Fusina fondatori del marchio Fanga
Ò Ò Ò Il fatto in Italia, completamente, e solo a mano per esaltare e impreziosire al massimo l'unicità e l'esclusività del prodotto. Per un lusso che abbandona la semplice apparenza e il marchio gridato per andare a fondo nella storia, nei riti artigiani dei Maestri che tagliano e cuciono la pelle secondo ritmi lenti ma sicuri, nel sapere sapiente di chi lavora ancora con le mani e realizza capolavori d'arte. Un'esperienza segreta, rarissima, che si alimenta col desiderio e l'attesa dell'og-
Siamo tornati a Pitti Uomo perchè questa fiera tanto importante è stata la rampa di lancio per noi e per Fanga BRUNO RIFFESER MONTI
getto realizzato da chi custodisce tecniche quasi scomparse, calzature per uomo impreziosite anche da particolari personali, realizzati in metallo prezioso, che ognuno può scegliere secondo la propria passione e individualità: un piccolo disegno, le proprie iniziali, un portafortuna da serbare nel cuore, un messaggio in condice per farsi riconoscere in una cerchia di amici. Per un'esperienza di lifestyle condivisa tra sogno aspirazionale e realtà di progettazione e di sublime esecuzione. «Siamo tornati a Pitti Uomo perchè questa fiera tanto importante è
stata la rampa di lancio per noi e per Fanga – dice Bruno Riffeser Monti –. Già a giugno abbiamo incontrato molti buyers e molta stampa, esperienza che ripeteremo anche a questo gennaio. Partecipando a Pitti Uomo ti accrediti, le persone che ti vedono pensano subito che sei una persona seria per la selezione che fanno a Pitti Immagine. Noi abbiamo già partecipato a una fiera del lusso ad Abu Dhabi e abbiamo fatto un evento molto esclusivo a Londra. Adesso lanciamo per il prossimo inverno delle calzature tipo pantofola di pelle di razza, un materiale nuovo, smerigliato e no. Sarà come avere un gioiello ai piedi, perchè le squame sono vetrose». Non mancheranno le Fanga stringate nei modelli più classici in coccodrillo in vari colori, tutti tamponati a mano, e nemmeno uno stivaletto basso, in vitello tamponato in vinaccia e marrone. «Grazie a Mario Dell'Oglio, presidente della Camera Nazionale dei Buyers, stiamo mettendo a punto un progetto congiunto per arrivare ai dieci migliori best shop d'Italia – racconta Lorenzo Fusina – che diventeranno pian piano gli Ambassador's di Fanga, proponendo la nostra collezione nelle loro famose boutique per mostrarla ai clienti selezionati ed interessati al lusso davvero made in Italy e di grande tradizione. In pratica saranno questi i nostri showroom». E ci sono giù bei contatti in corso con il presigioso negozio a Palermo di Mario Dall'oglio,
Per questo 91° Pitti Uomo Fanga sarà in Fortezza da Basso per la seconda volta con la nuova collezione per l'inverno 2017-2018 nello spazio dei Pop Up Stores al Piano Attico con l'Inde le Palais a Bologna dove Fanga di recente ha organizzato un bellissimo evento grazie all'entusiasmo per i giovani talenti del patron Jacopo Tonelli, con Luisa via Roma di Andrea Panconesi. Speriamo davvero che "se sono rose fioriranno!». La voglia di emozionare ed emozionarsi di fronte a un prodotto esclusivo e impareggiabile. Questa è la filosofia di Fanga.
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La voglia di preservare, con una sfida orgogliosa, la cultura manifatturiera italiana ormai perduta. La voglia di creare un prodotto ineguagliabile e di straordinaria qualità: il vero Made in Italy. La voglia di creare un solido legame con ogni singolo cliente reinterpretando la scarpa: da semplice prodotto a esperienza condivisa. Una scarpa che si immagina, si ordina, si disegna anche insieme, si fa palpitante testimonianza della bellezza del pezzo unico. Con un lavoro che si avvicina moltissimo a quello di un atelier d'alta moda. ¡
La tradizione per guardare al futuro, le radici per sviluppare un lusso che oltre che agli occhi dà piacere all'anima
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Fè luoghi BarBerino designer oUtlet
Shopping d'autore tutto l'anno
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Dieci anni dall'apertura, dieci anni di successi, con un consumatore che quasi nel 60 per cento dei casi è uomo e amante dell'offerta ampia e diversificata Di Laura Cinelli
rezzi scontati, luci, spettacoli... la magia del Natale e delle festività ha reso Barberino Designer Outlet una delle mete più ambite per famiglie e bambini. D'altra parte il centro commerciale si è reso da anni un punto di riferimento essenziale per lo shopping d'autore e soprattutto per gli acquisti di "lui". Elegante, sportivo, fashion, casual, vintage quante facce ha l'universo maschile? Oggi più dell'altra metà del cielo, visto che l'uomo è diventato un cultore del proprio aspetto, sia esso raccontato da un trench, da una camicia bianca, da un accessorio sgargiante o accattivante. Le statistiche di Barberino Designer Outlet, che nel 2016 appena concluso ha festeggiato i suoi dieci anni di apertura (27mila metri quadri di superficie commerciale, 920 dipendenti, 130 negozi dei più importanti marchi della moda nazionale e internazionale, una rilevanza sempre più significativa a livello turistico), parlano chiaramente dell’evoluzione fatta dall’uomo nell’approccio allo stile. Dai dati, infatti, emerge che il consumatore di Barberino Designer Outlet è per il 57 per cento uomo e che ad attrarlo è soprattutto l’offerta ricca e diversificata del centro. Lo stile maschile si è profondamente rinnovato in questo decennio, ma a cambiare è stato soprattutto il modo in cui l’uomo ne ha preso consapevolezza, diventando autonomo e sempre più attento nella scelta del proprio look.
Il centro commerciale si è reso da anni un punto di riferimento essenziale per lo shopping d'autore e soprattutto per gli acquisti di "lui"
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«In questi dieci anni - ha detto Chiara Bellomo, Centre Manager - Barberino Designer Outlet si è sviluppato in termini qualitativi e quantitativi. Non solo si è ampliato il numero di negozi dedicati all’universo maschile, ma grande attenzione è posta nel disegnare un’offerta ampia e profonda, che permette di creare un look personale. L’uomo è diventato un vero consumatore di moda, con un’alta capacità di spesa e le conoscenze adeguate per costruirsi un proprio guardaroba versatile e espressivo, capace di integrare stili diversi, da quello più formale da indossare in ufficio a quello più casual per il tempo libero. In questo senso Barberino Designer Outlet rappresenta una meta ambita, che rende accessibile i migliori marchi di alta gamma così come i più amati brand di streetwear grazie alle particolari condizioni promozionali del sistema outlet” Ampia l’offerta presente presso il centro commerciale di Barberino: da un abbigliamento formale nel segno di Boggi e
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Chiara Bellomo, Centre Manager di Barberino Designer Outlet
Montezemolo al classico targato Hugo Boss, Brooks Brothers fino al casual di Tommy Hilfiger. Per quanto riguarda il trendy da ricordare Anthony Morato, mentre per lo Streetwear Superdry, Vans. Per il vintage A.N.G.E.L.O. e per l’outerwear, Woolrich. ¡
Un capo della collezione BMUET (TE). Il brand punta su una struttura non convenzionale del capo, che deriva dalla giustapposizione creativa di differenti elementi. Un concept che oltrepassa i limiti delle convenzioni e delle costruzioni, e ricrea una silhouette avant-garde e sperimentale. Il tutto attraversato da una sensibilitĂ quasi poetica e un gusto attento per il lusso dei materiali
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Fè protagonisti storytelling
Contemporaneità da raccontare
Guardando oltre i propri confini, fisici e geografici e immergendosi nell'esperienza viva delle cose per poterle "raccontare" al meglio
di Lapo Cianchi (Direttore della Comunicazione e Progetti Speciali di Pitti Immagine)
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el mondo della comunicazione si sta facendo sempre più strada un termine – storytelling – che credo sia molto affine al modo in cui a Pitti Immagine e nella sua fiera principale che è Pitti Uomo “raccontiamo” la contemporaneità. Siamo narratori della moda e degli stili di vita del presente, e lo facciamo con originalità e orgogliosamente fuori dagli schemi. Un’affinità che ci accomuna al nostro main partner MINI, che ci accompagnerà anche in questa edizione sui progetti dedicati a brand emergenti e alle tendenze più innovative. Come quelle espresse da The Latest Fashion, con i suoi designer da tutto il mondo che sperimentano sulla moda uomo; e dal programma dei Pitti Italics, che vedrà protagonisti Lucio Vanotti, Carlo Volpi e Sansovino 6, alcuni dei nomi più interessanti della new wave della moda italiana. Ò Ò Ò
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Il designer di Ordinary People Jang Hyeong Cheol
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Ò Ò Ò Un buon storytelling è anche quello capace di trascendere i confini delle parole stesse. Pitti Uomo guarda sempre oltre i propri confini, fisici e geografici. A questa edizione lo facciamo puntando sul Far East e su alcuni dei nomi nuovi della moda da questo scenario: dal Giappone, grazie a un accordo con la Japan Fashion Week Organization, arriva Sulvam, talento di punta che ha lavorato anche con
Siamo narratori della moda e degli stili di vita del presente, e lo facciamo con originalità e fuori dagli schemi Ordinary People, brand lanciato nel 2011 è stato uno dei brand più giovani in assoluto a sfilare a Seoul Collection e per otto volte consecutive
Pitti Uomo guarda sempre oltre i propri confini, fisici e geografici
➟ Teppei Fujita , fondatore del brand Sulvam, sarà rappresentante del ricco panorama fashion giapponese in questa edizione di Pitti Uomo
Yohji Yamamoto; e dalla Corea – una nuova collaborazione con l’agenzia governativa KOCCA - arriva il progetto Concept Korea, che porta in passerella brand di talento come BMUET(TE) by Byungmun Seo e Ordinary People. Ma il miglior storytelling rimane senza dubbio l’esperienza viva delle cose: non ci resta dunque che immergersi in questo nuovo Pitti Uomo, per affinare ancora una volta le nostre antenne e predisporle al cambiamento. ¡
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Il duo di designer Byungmun Seo e Jina Um fondatori di BMUET(TE)
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ENNW offre alla propria clientela collezioni che esprimano un modo di essere e non solo un modo di vestire Come nasce l’idea di questo marchio? «ENNW sono io» - dichiara Niccolò Mugnaini, fondatore e designer del brand - «Ci ho messo dentro le mie passioni, il mio gusto, la voglia di creare qualcosa che mi rappresenti. Il mio amore per la moda viene da lontano, ho respirato moda fin da piccolo – per via del lavoro di mia madre – e crescendo ho coltivato sempre di più questa passione. Diventando adulto ho imparato a crearmi uno stile mio, distintivo, non limitandomi a scegliere le griffe del momento ma andando anche in cerca di nuovi marchi sperimentali, di ricerca.
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NNW: cuore made in Tuscany ma anima cosmopolita. è questa la filosofia della linea di capospalla da uomo ideata da Niccolò Mugnaini, classe 1985, con l’obiettivo di portare un nuovo concetto di eleganza al centro della moda maschile. Attento alla moda ma non “vittima” della moda, il giovane uomo di oggi vuole crearsi un proprio stile, traendo ispirazione da qualsiasi fonte artistica: cinema, musica ma anche dalla strada. Gli immancabili del guardaroba maschile - giacche, capispalla sportivi – vengono quindi influenzati dallo streetstyle. ENNW però non mira a posizionarsi solo come un brand giovane. Non rinuncia, infatti, ad un target più adulto, volendo dare proprio quest’ultimo nuova “voce”, offrendo alla propria clientela collezioni che esprimano un modo di essere e non solo un modo di vestire. L’iter dei capi ENNW ha origine nella tecnica sartoriale che viene rivisitata, mantenendo la struttura ma sperimentando molto, tra nuove linee e nuovi volumi, creando il giusto equilibrio tra formale e innovativo. Interessanti i cromatismi, netti e definiti, fondamentali l’attenzione ai dettagli e la qualità dei materiali.
Fè protagonisti niccolò MUgnaini
Lo stile innovativo di ENNW: tra sperimentazione e sartorialità Di Allegra Contoli
gram e pinterest, di cogliere le influenze più varie rubate al cinema, alla musica, allo street style e trasformarle in vestiti». Quanto, e se, è presente l’influenza del Made in Italy? «L’impronta dell’inconfondibile stile italiano si può ritrovare oltre che nelle linee dei capi nella selezione dei materiali. Ho scelto solo l’eccellenza della produzione italiana nei tessuti: Lanificio Cerruti, Tessuti di Sondrio, Tessiltime, tutti leader nella lavorazione di materie prime di massima qualità».
Per me la moda è creazione e comunicazione, identità e gioco, ed è quello che voglio trasmettere con il mio marchio, per creare ed offrire ai giovani uomini di oggi un’alternativa. Non sono uno stilista ma mi sono occupato personalmente della direzione creativa, lavorando in tandem con lo stilista della linea, un giovane talento in cui credo molto proveniente dall’istituto Marangoni di Milano, con cui sono in totale sintonia. Considerando il linguaggio contemporaneo della moda, ritengo che sia importante tanto quanto quella dello stilista una nuova figura ibrida, a metà tra una figura manageriale e uno stylist,in grado di captare contaminazioni e ispirazioni della strada, dai social network come insta-
Qual è il vostro target? «Un giovane uomo, che vuole crearsi una sua personale guida allo stile, operando le proprie scelte moda senza essere schiavo delle tendenze. Ma ciò nonostante ENNW non vuole essere un marchio “giovane” e non rinuncia infatti ad un target più adulto, è anzi a quest’ultimo che vuole dare una nuova “voce”». Obiettivi per il futuro? «Obiettivo del marchio è offrire un valore aggiunto che comunichi un modo di essere, un lifestyle, per un uomo che pone attenzione alla sensibilità occidentale ma che non rinuncia all’entusiasmo per lo stile. Poniamo attenzione ai dettagli, alla qualità dei materiali e ai cromatismi netti; alla base risiede una costante ricerca della semplicità tenendo sempre a mente un uomo che vuole sentirsi bene nei suoi abiti». ¡
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Fè protagonisti
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a un nome internazionale ma una produzione assolutamente italiana quella di Edward Buchanan, designer del suo brand Sansovino 6. Lui, americano d’origine (nato e cresciuto a Cleveland, nell’Ohio) ma milanese d’adozione, è tra i nomi di punta della maglieria. I suoi studi partono oltre oceano, precisamente alla Columbus College of Art and Design, per poi proseguire con la laurea alla prestigiosa Parson’s School of Design di New York. Da lì il percorso lavorativo di Edward prosegue su binari ben definiti e la prima fermata nel 1995 si chiama Bottega Veneta. Nella maison Vicentina Buchanan dirigerà una capsule collection proprio legata alla maglieria. Un’avventura che
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Il knitwear secondo Buchanan Nome internazionale e produzione italiana per il designer dal passato in Bottega Veneta Di Nicole Fouquè si concluderà dopo sei anni molto importanti e ricchi di successo. Nel 2001 il passo successivo si chiama LeFlesh, brand che crea insieme a Manuela Morin, designer anch’essa proveniente dalla fucina accessori di Bottega Veneta. Ò Ò Ò
Penso che Pitti Uomo possa essere la situazione perfetta dove presentare la mia nuova collezione, l’evento fashion dove creatività e libertà di espressione si fondono spontaneamente
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Un’esperienza che ha saputo conquistare buyer e pubblico. Ma nel frattempo il designer collabora su nuovi progetti, uno in particolare con un maglificio milanese il cui indirizzo diventerà il nome del suo brand: Sansovino 6 appunto. La passione per il lusso e la sua cura dei dettagli, appresa da Bottega Veneta, sarà la stessa riportata nel brand. Oggi, dopo la performance-evento come Pitti Italics in occasione dell’ultima edizione di Pitti Filati, Sansovino 6 approda a Pitti Uomo portando in scena anche la sua linea menswear, da sempre nel DNA del brand. Basato tra Milano e New York, durante la sua lunga attività creativa, Buchanan ha esplorato le infinite possibilità del knitwear, creando un total look incentrato su filati e tessuti smacchinati, che sono diventati la sua cifra stilistica distintiva. «Sono molto entusiasta di partecipare alla 91esima edizione di Pitti Uomo – ha commentato Buchanan –. Mi piace la sintonia che si è creata fra Sansovino 6 Pitti Immagine e Sansovino approda a Pitti Uomo 6. Penso che Pitti Uomo sia portando in scena anche la situazione perfetta dove la sua linea menswear, presentare la mia nuova da sempre nel DNA collezione, l’evento fashion del brand dove creatività e libertà di espressione si fondono spontaneamente. ¡
➟ Edward Buchanan, designer statunitense del brand Sansovino 6
cHi è edward BUcHanan, fondatore di sansovino 6 AmericAno d’origine (nato e cresciuto a cleveland, nell’ohio) ma milanese d’adozione, edward Buchanan dopo la specializzazione in retail advertising e fashion illustration conseguita alla columbus college of Art and Design e la laurea alla prestigiosa Parson’s School of Design di new York, nel 1995 approda in italia al timone della direzione creativa di una capsule col-
lection di maglieria targata Bottega Veneta (azienda nota per gli accessori ai tempi ancora di proprietà della famiglia moltedo) che dopo sei anni di successi lascia per dar vita al brand culto LeFlesh insieme a manuela morin, designer per gli accessori di Bottega Veneta, mietendo successi tra le boutiques più influenti al mondo e ricevendo notevole copertura mediatica. A questo
punto edward si divide tra italia per Usa lavorando come consulente creativo per diverse aziende, Stefanel, max mara e Pinko e celebrities quali JLo e Sean combs fra tutti. ritorna in italia e nel 2009 da vita al progetto Sansovino 6, un condensato dell’esperienza conseguita nel mondo della maglieria declinata in nuove forme grazie ad una visione attualizzata, contemporanea.
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Fè protagonisti lUcio vanotti
Geometrie assolute di raffinata naturalezza
Una moda razionale e purista è quella che proviene dalla creatività dello stilista classe 1975, un talento il cui debutto è stato salutato da Re Giorgio in persona
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Di Nicole Fouquè
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Lucio Vanotti: è stato tra i finalisti di "Who is on next? Uomo" 2012
er il suo debutto ha avuto come “padrino” niente meno che Giorgio Armani che lo scelse per ospitarlo in sfilata nel suo teatro nel programma di sostegno dei giovani designer. Accadeva un anno fa. A giugno sfila di nuovo a Firenze in occasione dell’ultimo Pitti Uomo, confermando ancora una volta il suo talento tra i giudizi entusiastici della stampa internazionale. Classe 1975, Lucio Vanotti porta avanti con la sua ricerca un ideale di moda razionale e purista. Tra i finalisti di “Who is on next? Uomo” 2012, fonda l’omonimo brand proprio nello stesso anno. La sua è una moda pulita, essenziale, ricercata e fluida. Le sue collezioni disegnano geometrie assolute, che avvolgono il corpo con raffinata naturalezza. Originario di Berbenno, nella provincia bergamasca, Vanotti dimostra la sua passione per l’arte fin da ra Una moda pulita, gazzo, quando sceglie essenziale, ricercata di frequentare il liceo e fluida. Le sue collezioni artistico di Bergamo. disegnano geometrie Da lì il salto a Milano assolute, che avvolgono per intraprendere la il corpo con raffinata Marangoni verso una naturalezza formazione più specifica per quello che diventerà il suo mondo.
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Da sempre la mia estetica è stata influenzata dal vestire maschile classico e proprio questo rappresenterà l’oggetto di partenza della prossima collezione – LUCIO VANOTTI Nel 2004 dà vita al suo primo progetto February, creato in collaborazione con alcuni produttori giapponesi e che si concluderà nove anni dopo. Forme geometriche, tagli netti per una moda che stringe l’occhio all’architettura più pura. Nel 2012 torna prepotente il Made in Italy e riparte l’avventura questa volta con il proprio nome nel brand. «Sono molto entusiasta dell'opportunità di presentare la mia prossima collezione di nuovo a Pitti Uomo – dice Vanotti –, è la naturale conseguenza di una po-
sitiva esperienza passata. Rispetto alla precedente edizione (dove ha presentato anche capi del mondo femminile, ndr) voglio concentrarmi solo sull'uomo, rivisitando il concetto di formale e filtrando il bagaglio storico del classico attraverso la mia visione riduzionista, all’insegna di un’eleganza comoda. Da sempre la mia estetica è stata influenzata dal vestire maschile classico e proprio questo sarà l’oggetto di partenza della prossima collezione». Vanotti presentarà la sua collezione alla Dogana. ¡
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Fè protagonisti carlo volPi
Vincitore di Who is on Next Uomo 2016
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Non solo nomi affermati, ma anche nuove promesse a Pitti, perché da sempre la Fiera rappresenta anche un prestigioso trampolino di lancio per i talenti in cerca di una vetrina Di Nicole Fouquè
omi importanti e altisonanti a Firenze, nomi che negli anni si sono saputi imporre nel sistema moda attraverso collezioni e ricerca. Ma Pitti rappresenta anche un trampolino di lancio per i tanti giovani talenti in cerca di una vetrina (e che vetrina) che scommetta su di loro. Si chiama Pitti Italics, il programma della Fondazione Pitti Immagine Discovery, che promuove e supporta le nuove generazioni di fashion designer e i marchi più interessanti che progettano e producono in Italia. Un lavoro attento che da anni permette l’ingresso, direttamente dalla porta principale a stilisti emergenti e alle loro collezioni. Così è stato per Carlo Volpi, vincitore dell’ottava edizione del concorso Who is on next? Uomo nel 2016.
Mi sono sempre sentito particolarmente vicino a Pitti: da toscano residente a Londra e come studente al Royal College of Art, è stato un po' come tornare a casa
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Una storia d’amore per la maglieria la sua, che lega a un filo di lana la passione per l’arte, il colore e le tecniche artigianali
il cUrricUlUM nAto ad empoli, vicino Firenze, si è trasferito a Londra nel 1998. nel gennaio 2014 ha fondato il suo brand carlo Volpi Knitwear. Ha un blog su
Knitting industry chiamato Knit Blog. è stato selezionato come talent di Super, il salone accessori e prêt-à-porter donna di Pitti immagine. A Londra insegna in diverse università di moda e design: London college of Fashion, royal college of Art, Bucks new University.
Il progetto di scouting, destinato alla valorizzazione di nuovi talenti italiani, oppure che producono le proprie collezioni in Italia, nella moda maschile, organizzato da Fondazione Pitti Immagine Discovery e promosso da Pitti Immagine Uomo in collaborazione con Altaroma e L'Uomo Vogue. Volpi, toscano a Londra dal 1998, lancia il suo knitwear brand nel 2014. Una storia d’amore per la maglieria la sua, che lega a un filo di lana la passione per l’arte, per il colore e per le tecniche artigianali. Le sue collezioni sono caratterizzate da una vena di humour portata su capi unisex esclusivi, realizzati con filati pregiati delle migliori filature italiane. I suoi lavori si contraddistinguono da colori forti e pattern eclettici, e le tecniche manuali tradizionali sono reinterpretate con le tecnologie manifatturiere più avanzate. Il designer tornerà dunque dove tutto ebbe inizio e lo farà in grande stile con un evento speciale alla Stazione Leopolda. «è un onore avere nuovamente l’opportunità di presentarmi a Pitti Uomo – ha commentato Volpi – mi sono sempre sentito molto vicino a Pitti: da toscano residente a Londra la mia collaborazione con Pitti Filati, come studente al Royal College of Art, è stato un po' tornare a casa. Così vincere Who’s On Next? Uomo ha coronato anni di duro lavoro. La collezione per l’autunno inverno prossimo trae ispirazione dalle “nonne cool”, co-me Iris Apfel o la Disco Sally di Studio 54. Gli stereotipi della maglieria vengono reinterpretati con un sapore street anni '90, con capi arricchiti da stampe, termosaldature e tanto colore e ironia». ¡
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Fè protagonisti Pt Pantaloni torino
Una collaborazione con lo storico negozio Eredi Chiarini per festeggiare il primo decennio di attività tutto concentrato su un unico prodotto investito da passione e cura totali
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di Allegra Contoli
T Pantaloni Torino festeggia quest’anno 10 anni e lo fa, in occasione di Pitti Immagine Uomo ed in collaborazione con lo storico negozio Eredi Chiarini, all’interno della splendida cornice della città di Firenze, nella suggestiva location della “Loggia del Mercato Nuovo “, che sarà il palcoscenico della serata. Protagonista assoluto Alessio Carbone, primo ballerino dell’Opèra di Parigi che darà vita ad un’intensa performance ispirata alla meticolosità e all’estrema dedizione, capisaldi dell’azienda torinese e della vita dei ballerini. “Anima e corpo”, questa la sintesi con cui Alessio Carbone ama descrivere la sua carriera, un incastro perfetto tra determinazione, passione e sacrificio che dipingono il quadro perfetto del successo. Una scenografia creata ad hoc per l’occasione da Matteo Levaggi, coreografo residente del Teatro Massimo di Palermo, accompagnata dalle note del compositore Matteo Riparbelli. Ò Ò Ò
Dieci anni di passione
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Ò Ò Ò «I dieci anni del brand PT Pantaloni Torino» – afferma Pierangelo Fassino, Presidente della Cover 50 Spa – «rappresentano un traguardo importante. è orma da tre generazioni che cerchiamo di trasmettere il nostro valore più consolidato: la dedizione. Totale ed incondizionata per
quello che facciamo». Nella seconda parte della serata, Dj-set dell’artista siberiana Anfisa Letyago e Vj-set di Cikita_Zeta. «Essere specializzati in un unico prodotto ci permette di dedicare cura e passioni totali. Abbiamo scelto di avvicinarci al mondo della danza in quanto ci sentiamo affini alla loro filosofia».
Proprio quando si pensa di sapere qualcosa, si deve guardare in un altro modo. Anche se può sembrare sciocco o sbagliato, si deve provare! TRATTO dal fim “L’Attimo Fuggente”, è il concept che ha ispirato la collezione PT Pantaloni Torino per l’autunno/inverno 2017-2018. Un approccio rivoluzionario che affianca i valori istituzionali di dedizione, unicità e specializzazione ad un prodotto dalle linee cool e contemporanee. Quest’anno vengono presentati 3 nuovi modelli di pantaloni PT01, Ghost e Forward. Un cambiamento mirato a soddisfare le diverse esigenze, per adattarsi a differenti occasioni, pensando al pantalone come protagonista assoluto del guardaroba maschile. Ma la vera novità è il trattamento del tessuto, con il modello “Traveller”. Caratterizzato da un tatto super stretch, viene presentato nei toni del blu e del grigio stone wash con salpa nera e la fodera a stampe, pipig frontale e bottone color titanio brunito. All’interno della collezione anche un orange concept impreziosita da elementi sartoriali che vanno a creare un pantalone dall’aspetto pulito con cuciture in tinta, bottone smaltato arancio e salpa e timbro interno del pantalone, proposti sul denim color bianco o blu e cotone colorato.
Abbiamo scelto di avvicinarci al mondo della danza in quanto ci sentiamo affini alla loro filosofia
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I nuovi modelli PT01 WELTON ACADEMY Il famoso college in cui è ambientato il film, con regole ferree e tradizionali, dà il nome a una linea di pantaloni PT01. I dettagli sartoriali traggono ispirazione dalla sartoria inglese e dagli elementi regimental: taschino con pattina, interni in Oxford, piping regimental, cintura coordinata, bretelle e pochette. I tessuti, in cotone che richiamano le lane moulinè affiancano i classici occhio di pernice, disegnature over check declinate nei colori regimental, per un look più casual invece, un velluto super light 3mila righe. POETS SOCIETY è la linea più stravagante, quella che rompe con le regole e con la tradizione. I modelli Special PT01 si presentano con tessuti in flanella o tinto pezza, colori pieni presentati nei toni cammello, bordeaux, verdone e blue. Il dettaglio in più è un bottone color oro effetto invecchiato che caratterizza il pantalone realizzato con o senza piping sulle tasche posteriori; infine, i profili interni variano da regimental verde-blu a blu-rosso, tipici della tradizione anglosassone. IL GENTLEMAN è il nuovo fit introdotto da PT Pantaloni Torino. Con pience, doppia pience e pancia piatta per chi ha gusti più tradizionali, a vita più alta e a gamba più larga per chi invece ama un look più moderno.
Un approccio rivoluzionario che affianca i valori istituzionali di dedizione, unicità e specializzazione
Tutti i modelli della nuova collezione vantano nomi tratti dal film "L'Attimo Fuggente"
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Fè calzature sUtor Mantellassi
La tradizione dell’eccellenza
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Una continua evoluzione grazie ad anni di costante ricerca e sperimentazione vanno di pari passo con il tradizionale processo manifatturiero Di Allegra Contoli
una storia di generazioni e passione quella che caratterizza il brand Sutor Mantellassi. Tutto ha inizio nel 1912, quando i fratelli Enea ed Ettore Mantellassi aprirono la loro prima bottega calzaturiera a Tizzana, poco fuori Firenze. Lì iniziarono a creare il loro stile personale, caratterizzato da linee latine con punte squadrate, ispirate ai progetti del XVII secolo. Sutor: qualificato calzolaio o artigiano. Di origini latine, il termine incarna appieno la tradizione familiare del Made in Italy racchiusa nelle calzature Sutor. Da sempre, gli standard di qualità sono elevatissimi così come la selezione delle pelli e l’attenzione ai dettagli.
L’antica tecnica di cucito ed il tradizionale processo manifatturiero sono in continua evoluzione grazie ad anni di costante ricerca e sperimentazione
Due foto storiche che ci ricordano l'antica storia del brand Sutor Mantellassi
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Fino agli anni ’60, si sono realizzate calzature preconfezionate o su misura, sia per uomini che per donne; dal 2015, invece, il brand toscano ha deciso di rilanciare il proprio marchio ritornando alle origini, a Pitti Uomo, una delle fiere più famose nel panorama dell’abbigliamento e degli accessori maschili, dove l’azienda aveva esposto circa trent’anni prima. La ricerca della perfezione è, da sempre, uno dei quesiti più discussi. La perfezione non esiste o, perlomeno, non risiede nell’assenza di difetti. Al contrario, vive nell’imperfezione di ogni dettaglio rendendo ogni creazione un’opera d’arte. Ed il successo delle creazioni Sutor è da ricercare proprio in ogni singola calzatura: l’antica tecnica di cucito ed il tradizionale processo manifatturiero sono infatti in continua evoluzione grazie ad anni di costante ricerca e sperimentazione. Prodotte per una clientela dalle esigenze sofisticate, realizzate interamente a mano da tre generazioni, presentano quindi delle caratteristiche che rendono ogni paio unico nel suo genere. ¡
In alto: la collezione che Sutor Mantellassi presenterà a Pitti per l’autunno/inverno 2017/2018 ha origine nel design della Casa del Sole progettata dall’architetto torinese Carlo Mollino a Cervinia negli anni '50
Sutor Mantellassi a Pitti LA COLLEZIONE che Sutor Mantellassi presenterà a Pitti per l’autunno/inverno 2017/2018 ha origine nel design della Casa del Sole progettata dall’architetto torinese Carlo Mollino a Cervinia negli anni Cinquanta: un villaggio verticale dalle forme innovative, in totale contrasto con i più classici chalet di montagna, ma che al tempo stesso richiama la tradizione nell’utilizzo di materiali quali il legno e la pietra. Sutor Mantellassi è partito da Cervinia per creare una collezione che omaggia gli anni Cinquanta e Sessanta e la maestosità delle Alpi e della location da sempre meta di aristocratici, imprenditori e celebrities. I modelli spaziano dalle forme classiche alla pedula da montagna rivisitata per renderla adatta anche in città fino a mocassini con nappine in exotics. La palette colori spazia dal legno fino al grigio su materiali pregiati come vitello, alligatore e master tinto a mano.
Anche per questa collezione si rinnova la collaborazione con Scott Schuman, fotografo di moda americano e fondatore del pioneristico blog The Sartorialist. «Credo che il miglior progetto nasca da un bisogno egoistico. Essendo una persona che viaggia molto ma che partecipa anche ad eventi e incontri, ho bisogno di una scarpa che sia robusta e alla moda, che sia leggere ma resistente, una scarpa che rifletta interesse nella moda e nello stile ma che al tempo stesso sia discreta» ha dichiarato il fotografo in occasione della capsule collection realizzata per la Primavera/Estate 2016. ¡
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Questa mostra è un’incredibile collezione d’immagini, ritratti di uomini legati da un tratto comune: la passione. Ognuno con la propria ossessione, la propria forza interiore, espresse attraverso uno sguardo, un gesto, ad offrire la certezza della propria coscienza personale ANTON MAGNANI Amministratore Delegato di Sutor
la Mostra cHaracters in occASione della 91a edizione di Pitti Uomo, Sutor mantellassi presenta la mostra characters. Una serie di ritratti realizzati dal fotografo ruediger Glatz che raccontano la storia di personalità forti e definite, di uomini di carattere. “Questa mostra è un’incredibile collezione d’immagini» – racconta l’Amministratore Delegato di Sutor Anton magnani – «ritratti di uomini legati da un tratto comune: la passione. ognuno con la propria ossessione, la propria forza interiore, espresse attraverso uno sguardo, un gesto, ad offrire la certezza della propria coscienza personale». il termine “carattere” deriva dal greco charasso, verbo che significa scolpire,
forgiare, incidere, imprimere e da questa parola deriva il termine character, cioè impronta. characters è anche il titolo della mostra: un nome che racchiude la storia centenaria di Sutor mantellassi, insieme a nomi celebri come ezra Pound, marcello mastroianni, Giorgio Strehler, Gabriele D’Annunzio, che in passato hanno scelto le calzature Sutor mantellassi, lasciando appunto un’impronta nella storia. «ognuno di loro rappresenta quella passione che è il tratto che hanno in comune con gli uomini che ogni giorno creano le scarpe di Sutor mantellassi, ognuno dei quali vive la propria passione con la stessa intensità e con lo stesso piacere che vivono i nostri clienti
indossando un paio di queste favolose scarpe». La mostra, curata da Alberto Salvadori, Direttore del museo marino marini di Firenze, è una raccolta di ritratti di personaggi quali carlos Baker, fondatore del brand Jan and carlos, l’artista tedesco Sandro Kopp, il sarto e designer gallese timothy everest, il bassista Saturnino celani, il fotografo, regista e produttore Jean-Pierre marois e molti altri, tra cui anche l’artista tedesco, nonché fotografo della mostra, ruediger Glatz. esposta all’interno di Palazzo Gianfigliazzi, in Lungarno corsini 4, verrà inaugurata la sera del 10 gennaio e sarà aperta al pubblico dall’11 al 13 gennaio 2017.
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Fè lifestyle IL GENTLEMAN CONTEMPORANEO
La nuova anima tecno performante dell’outerwear maschile per la FW 2017
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L’aspetto tailored del city coat si coniuga con l’effetto performance di un outfit da alta montagna Di Elena Moretti (Fashion Consultant di Pitti Immagine)
lobale ridefinizione degli essenziali del menswear, vissuta alla luce di un nuovo equilibrio con i ritmi accelerati del lifestyle contemporaneo. Il gentleman dell’autunno-inverno 2017 sceglie dal suo nuovo armadio capi in grado di coniugare eleganza e funzionalità assecondando le esigenze di protezione e comfort metropolitano. Nasce un concetto di design in cui raffinatezza e pulizia delle forme si fondono all’impiego di tessuti altamente performanti. Il nylon stretch di derivazione active viene utilizzato per realizzare il classico impermeabile, ma con interno reversibile in fresco di lana accoppiato a membrana. Da Allegri, il raincoat si veste di gabardine di poliestere con membrana tecnica di derivazione sailing e sfoggia dettagli ricercati, il peacoat non rinuncia alle linee sartoriali ma è antivento e water resistant. Ò Ò Ò
Il nuovo gentleman sceglie capi in grado di coniugare eleganza e funzionalità assecondando le esigenze di protezione e comfort metropolitano
Da Allegri, il raincoat si veste di gabardine di poliestere con membrana tecnica di derivazione sailing e sfoggia dettagli ricercati, il peacoat non rinuncia alle linee sartoriali, ma è antivento e water resistant
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Ò Ò Ò Componente fondamenDa Herno tale, l’utilizzo di pesi ecco Ultrasonic leggeri per le imbotThermal Fusion: forme titure che pur conferendo un grado elee masse si fondono grazie vato di isolamento al calore diventando non compromettono plasmabili, informi le linee di derivazione ed elastiche tailoring. Un guardaroba sempre più sofisticato, che si anima di giochi interno/esterno, alla scoperta di una doppia anima per il capospalla o il capo knitwear. La giacca-cardigan dalla foggia militare, esibisce all’interno un grigio flanella metropolitano. Da Cividini la giacca a vento esternamente è di poliestere verde militare ma l’interno in cashmere e lana a grandi campiture si accende di azzurro. Il girocollo, in lana finissima fuori, sulla pelle è in cotone crepe. Da Save the Duck Christopher Raeburn crea la prima luxury capsule Recycle, un progetto uomo caratterizzato dalla trasformazione, dall’adattamento, dal riciclo e dalla tecnologia. Sovrapposizioni di capi, termosaldature e tessuti performanti riciclati, come l’imbottitura plumtech che sostituisce la piuma all’interno dei capi. Da Z Zegna, collezione sport disegnata da Alessandro Sartori, nuovo direttore creativo, il tema della stagione è "Fashion meets Activewear”, con un focus particolare sulla proposta in Techmerino. E ancora, Herno presenta Ultrasonic Thermal Fusion, la nuova tecnica di lavorazione dei piumini. Come all’interno di un vulcano, le forme e le masse si fondono grazie al calore diventando elastiche, informi e plasmabili. Herno Magma, questo il nome del nuovo progetto, deriva da un processo di vulcanizzazione mediante il quale si accostano, si fondono e rinforzano le linee del tessuto. Seguendo i codici del suo DNA Esem-
plare punta sul cappotto doppio petto, il parka e il peacot reinterpretati in chiave urban military. La filosofia è ottenere altissime prestazioni attraverso la trasformazione dei tessuti: l’accoppiamento con il neoprene, cavalry di poliestere, panno misto cashmere e panno stampato camouflage danno nuova vita al capospalla. Montagne, fiumi, boschi: a questo paesaggio, che circonda la città di Sanjo, in Giappone, guarda invece Snow
Herno Magma, questo il nome del nuovo progetto, deriva da un processo di vulcanizzazione mediante il quale si accostano, si fondono e rinforzano le linee del tessuto
Peak, brand creato per vivere la natura e praticare le attività all’aria aperta senza temere l’impatto degli agenti atmosferici. Nato inizialmente come una proposta di attrezzature da camping e da trekking, i suoi capi outdoor, che accostano tecnomateriali ricercati e forme contemporanee, sono perfetti in città e in montagna. Perché lo stile maschile ha sempre più l’esigenza di sentirsi “self confident” in ogni occasione e in ogni contesto. ¡
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Fè mostre ARCHIVIO STORICO LOCCHI
Viaggio di sogno alle origini della moda
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La mostra racconta in cento scatti rarissimi dagli anni Trenta ai Settanta la nascita della moda a Firenze. Anteprima del Salone a Palazzo Pitti Di Eva Desiderio
alla constatazione del valore di un archivio storico fiorentino, l’Archivio Foto Locchi, è nata l’idea di ripercorrere in maniera inedita una storia che riserva ancora straordinarie sorprese, quella di Firenze e delle origini della moda italiana. Per la sua portata di grande impatto sulla storia del costume e della moda questa prima mostra monografica dell’Archivio Foto Locchi (cinque milioni di immagini sulla storia di Firenze dell’ultimo secolo, curato e gestito da Erika Ghilardi terza generazione della famiglia che guida da sempre la storica bottega fotografica fiorentina) è stata scelta come evento di apertura di Pitti Uomo 91, il prossimo 9 gennaio, a Palazzo Pitti. Cento rarissimi scatti dagli anni ‘30 ai ‘70 del Novecento raccontano la nascita della moda a Firenze. Un progetto frutto dell’incontro tra l’Archivio Storico Foto Locchi, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, Andrea Cavicchi presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana e il Gruppo Editoriale. La mostra, aperta al pubblico fino al 5 marzo, attraverso bellissimi scatti in bianco e nero mette a fuoco una Firenze inedita, culla di uno stile nuovo che si stava formando intorno al neonato sistema moda. Un fenomeno nato dal mito dell’artigianato fiorentino, con la complicità delle leggendarie sfilate alla Sala Bianca di Palazzo Pitti organizzate dal patron Giovan Battista Giorgini, e delle serate mondane nei palazzi, nei giardini e nei luoghi della
Mostra Archivio Locchi - Sfilata in Sala Bianca 1955 - © Archivio Foto Locchi
La mostra, aperta al pubblico fino al 5 marzo, attraverso bellissimi scatti in bianco e nero mette a fuoco una Firenze inedita, culla di uno stile nuovo che si stava formando intorno al neonato sistema moda
cultura. Sullo sfondo Firenze: bella, colta, charmant dove i personaggi della moda come Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci, Gucci avevano dato origine alle loro maison. Altri come Elsa Schiaparelli, Emilio Schuberth Roberto Capucci venivano a presentare le loro collezioni, mentre il jet set internazionale, tra cui il duca di Windsor, le grandi star di Hollywood, da Audrey Hepburn a Paulette Goddard, o la divina Maria Callas, giungevano attratti dal nuovo stile italiano. Non mancano alcune grandi sorprese, un esempio fra tutti: già nel 1954 oltre alla grande moda, sfilavano già sulle passerelle fiorentine i capi da bambino. ¡
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Fè protagonisti leBole
Vestire tutti senza rinunciare al carattere
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Grande tradizione dell’industria aretina, artigianalità e scoperte innovative formano il mix vincente per ottenere modelli personalizzati per le varie conformazioni fisiche Di Allegra Contoli
ccellenza nei tessuti ed eleganza nelle linee. Questa la chiave vincente di Lebole, marchio appartenente alla società Textura, che da oltre 60 anni realizza diverse linee di abbigliamento maschile: oltre alla più famosa, Lebole appunto anche la linea City Time e Caesar. La tradizione dell’industria aretina unita alla grande artigianalità sartoriale e a innovative scoperte. Infatti, grazie a tinture di nuova generazione con nano tecnologia, Lebole è in grado di riprodurre nel tempo lo stesso colore, ovviando ai problemi di diversità di nuances tipiche di tinture standard. Risolvendo uno degli storici rebus della moda maschile: abbinare giacche e pantaloni di taglie differenti. Il risultato di questa innovativa procedura è una linea di abbigliamento che può vestire il 90% della popolazione maschile italiana, grazie a modelli personalizzati per le varie conformazioni fisiche.
La tradizione dell’industria aretina unita alla grande artigianalità sartoriale e a innovative scoperte
Tessuti e Accessori
Per l’Inverno 2017, Lebole propone una collezione che esalta l’estetica raffinata di un grande classico, quale lo smoking, non solo con un design dalle linee essenziali ma anche con fantasie inedite. Interessante e innovativa, la capsule collection “Celebrity Colors” che arricchisce gli abiti con dettagli sfiziosi e colori sofisticati, quali il verdone ed il bordeaux. All’interno della collezione, sono disponibili anche modelli dalle forme più rilassate, con spalle più morbide e proporzioni più comode. ¡
Per l’inverno 2017, Lebole propone una collezione che esalta l’estetica raffinata di un grande classico, quale lo smoking
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Fè eventi firenze4ever
Solidarietà e moda a braccetto
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Data di inizio l’8 gennaio, con l’arrivo di blogger, influencer e ospiti in città. Due giorni di style lab per scattare le immagini con le nuove collezioni all’Odeon Di Eva Desiderio
arà la rapper inglese, ma di origini tamil, M.I.A. l'ospite d'onore della 14° edizione di Firenze4Ever, il festival della creatività di blogger ed influencer creato da Andrea Panconesi, patron di LuisaViaRoma.com e da sempre anima dell'omonima boutique fiorentina in via Roma, uno dei buyers più autorevoli ed esperti della scena internazionale del fashion. Panconesi è stato il primo ad intuire l'enorme potenziale anche mediatico del fenomeno dei fashion blogger e lo ha cavalcato come nessuno al mondo, cogliendone le potenzialità e forse anche i limiti ed ora virando verso le imprese più attente al web con le quali siglare operazioni interessanti di partnership. A giugno 2016 magnifica serata dentro l'Arno con l'installazione di nove zattere, in segno di amicizia tra i popoli e sostegno ai migranti, per ospitare la cena di gala, con addobbi di fiori acquatici di Mario de La Fioraia di viale Mazzini ancora memorabili e splendida cena di Galateo. Questa volta invece nella platea dell'Odeon a servire golosità a tavola per ducento supervip ci saranno gli chef del catering milanese I Piaceri d'Italia.
M.I.A. in concerto al FIB Festival il 20 Giugno 2014 a Benicassim, Spagna © Christian Bertrand | Dreamstime.com
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A sinistra: Andrea Panconesi Foto di Aldo Fallai Sotto: Immagini della cena di gala di Luisa ViaRoma - Gennaio 2016
Firenze4Ever è il festival della creatività di blogger e influencer creato da Andrea Panconesi, patron di LuisaViaRoma.com e da sempre anima dell'omonima boutique fiorentina in via Roma, uno dei buyers più autorevoli ed esperti della scena internazionale del fashion Attesissimo il concerto della cantante che fonde nelle sue canzoni e nella sua musica hip hop, dancehall, elettronica e funk, la sera del 9 al Teatro Odeon, in centro città, al termine di un gran gala benefico. M.I.A., che si chiama all'anagrafe Mathangi "Maya" Arulpragasam e ha 41 anni sarà quella sera per la prima volta in Italia. I proventi della serata saranno devoluti alla Fondazione Andrea Bocelli e contribuiranno alla ricostruzione delle scuole di Haiti distrutte dall'uragano Matthew. Dunque solidarietà e moda a braccetto per questa quattordicesima edizione di Firenze4Ever che Andrea Panconesi organizza due volte l'anno, ogni anteprima di Pitti Uomo a gennaio e giugno:
nato come festival per fashion blogger e influencer è diventato un momento per promuovere la collaborazione tra brand, media e influencer internazionali, per sviluppare nuovi progetti online. Il progetto pilota di questa edizione è firmato insieme all'azienda Peuterey che lancia una collezione capsule dedicata disegnata dal direttore creativo Federico Curradi e lanciata durante le giornate promosse da LuisaViaRoma dalla presidente del brand Francesca Lusini. Tutto prenderà il via l'8 gennaio 2017, con l'arrivo di blogger, influencer e ospiti in città: per loro due giorni di style lab per scattare le immagini con
le nuove collezioni all'Odeon, in boutique e in giro per tutta la città. In passato gli ospiti creativi di Andrea Panconesi hanno potuto fotografare in musei e palazzi storici, uno su tutti il Museo della Specola e poi anche a Palazzo Gondi. Poi la sera del 9 gennaio il Teatro Odeon ospita la cena di gala e il party, con il concerto di M.I.A.. Giovedì 12 gennaio invece è in programma al Teatro della Compagnia il Fashion Technology Summit, in collaborazione con il Comune di Firenze e le aziende leader nelle tecnologie web, giunto alla sua terza edizione. Ò Ò Ò
CARMINE CICCARINI
singola 12 La Giostra, olio su tela, cm. 60x45
1-17 Febbraio 2017 Pescara · Museo Aurum www.ciccariniarte.com
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Ò Ò Ò Tutta Firenze adesso aspetta M.I.A. e la sua voce. è un'artista eclettica: cantante, regista, stilista e impegnata in prima persona nella difesa dei diritti dei più deboli. Il suo stile piace, ha cinque album all'attivo e collaborazioni con Madonna e Gwen Stefani. Diversi gli ospiti noti attesi alla serata, tra cui Petite Meller, Clean Bandit, Scott Schuman, Roisin Murphy, Mia Moretti, Dragonette e l'attrice e cantante Linsday Lohan. Durante la serata Simon De Pury batterà all'asta opere di arte contemporanea di Bosco Sodi, Mathieu Pernot, Massimo Vitali, Maurizio Donzelli, Valay Shende, Gualtiero Vanelli. ¡
Tutta Firenze aspetta M.I.A. e la sua voce: cantante, regista, stilista e impegnata in prima persona nella difesa dei diritti dei più deboli
Sopra: M.I.A. in concerto © Christian Bertrand | Dreamstime.com A sinistra: una passata edizione di Firenze 4Ever di Luisa via Roma al Teatro La Pergola.
Fè portfolio firenzeèlamiacittà
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© Umberto Visintini New Press Photo
© Edoardo Abruzzese/New Press Photo
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Pitti
Un tuffo nel recente passato... Pitti Filati © Giuseppe Cabras/New Press Photo
© Umberto Visintini New Press Photo
La fiera alla Fortezza da Basso catalizzerà l'attenzione di stampa e buyers in arrivo dal mondo, per la molteplicità e autorevolezza di proposte moda
Inaugurazione Pitti Uomo 2013 © Umberto Visintini/New Press Photo
Pitti Bimbo, sfilata Diesel alla Leopolda © Marco Mori/New Press Photo
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Via Nino Bixio, 15-17R · FIRENZE
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