2005/2007 L’agricoltura in Puglia Caratteristiche e interventi per lo sviluppo rurale
REGIONE PUGLIA Assessorato alle Risorse Agroalimentari
ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIA Sede regionale Puglia
Indice
Pubblicazione non in commercio finanziata nell’ambito del progetto “Programmazione 2007-2013: Prospettive e opportunità per la Puglia” commissionato dalla Regione Puglia all’INEA.
2
AGRICOLTURA, MONDO RURALE E AMBIENTE
2
Indicatori strutturali e economici
3
La produzione agricola
Stampato a cura della Sede Regionale INEA per la Puglia.
4
L’industria alimentare
Redazione Domenico Casella Rossella Chiarella Annamaria Cilardi Giulia Diglio Massimo Di Lonardo Giuseppe Mauro Ferro Vincenzo Fucilli Filippo Losacco Tiziana Maraglino Daniela Napolitano Pierpaolo Pallara Massimiliano Schiralli Luigi Trotta Grazia Valentino
5
La distribuzione e i consumi alimentari
6
Gli scambi con l’estero
7
Il mondo rurale
9
L’ambiente
12
POLITICHE E AZIONI REGIONALI PER LO SVILUPPO DEL MONDO GRICOLO E RURALE
12
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013
16
L’approccio LEADER
18 18 20 22 24 26 28
Alcune azioni regionali La qualità Le foreste La biodiversità La rete agrometeorologica La condizionalità Le agroenergie
30
INDIRIZZI UTILI
32
GLOSSARIO
È consentita la riproduzione citando la fonte.
Progetto grafico e impaginazione Nino Perrone Michele Colonna
Ristampa 2009 presso La stamperia Liantonio - Matera
L’agricoltura in Puglia La conoscenza, obiettivo fondamentale per un efficace sviluppo rurale
L’agricoltura e il mondo rurale pugliese rappresentano una realtà caratterizzata da interessanti- e indubbie - potenzialità di crescita produttiva. Una realtà che di fronte alle sfide e alle opportunità del presente e del prossimo futuro deve, senza esitazioni e subito, puntare al raggiungimento di livelli di competitività accresciuti, oramai, indispensabili per imboccare definitivamente un processo di sviluppo duraturo. Senza dubbio, ciò può avvenire solo con una corretta programmazione degli interventi strutturali, in linea con quanto già da tempo avviato dalla Regione Puglia, e di concerto con altri importanti strumenti che mirano ad una maggiore qualificazione dei prodotti, quali la tracciabilità, le denominazioni d’origine, le indicazioni di qualità. Ma, nel contempo, insieme anche a quelle misure di intervento che possono favorire le relazioni tra imprese, come i distretti produttivi e l’integrazione di filiera. Ciò, nella consapevolezza che il nostro obiettivo deve essere quello di colmare lacune e criticità che ancora tendono a caratterizzare la struttura della nostra agricoltura. E proprio per rispondere a questa importante esigenza, l’Amministrazione regionale è impegnata a creare un sistema conoscitivo utile a promuovere una piena, documentata e articolata consapevolezza delle caratteristiche del settore agricolo e dei contesti rurali regionali, in modo da fissare gli obiettivi e predisporre di conseguenza le strategie più efficaci e rispondenti alla migliore azione di governo possibile. In quest’ottica, nasce la presente pubblicazione che focalizza i contenuti e le modalità di comunicazione più efficaci, con un lavoro incentrato sulla capacità di trovare, elaborare, analizzare, confrontare e rappresentare informazioni di varia fonte, spesso non immediatamente disponibili. Tra queste, spiccano in particolare gli approfondimenti sui temi legati alle sfide dell’Health Check, quali la qualità, la biodiversità, le agro energie. Obiettivi, questi, del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Puglia 2007-2013, esposti qui con chiarezza e completezza, con l’ausilio di strumenti e metodi grafici di immediata comprensione. Una pubblicazione dal chiaro intento divulgativo, dunque, frutto della intensa e continua attività di approfondimento e studio del mondo agricolo e rurale pugliese, che trova adempimento nel “Sistema della Conoscenza”, nato nell’ambito di una convenzione tra la Regione Puglia, l’INEA e lo IAMB a supporto dell’attuazione del PSR della Puglia 2007 – 2013. Non c’è dubbio che la diffusione delle informazioni sul sistema agroalimentare e sulle aree rurali pugliesi sia un aspetto fondamentale della strategia complessiva per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del sistema pugliese. Così come la condivisione delle scelte sulle politiche di indirizzo e sugli strumenti di sostegno, più coerenti con i bisogni e le potenzialità delle imprese. Pertanto, non posso che esprimere il mio apprezzamento per quanto realizzato con questo opuscolo, con l’auspicio che svolga appieno il suo ruolo e che, dunque, sia strumento di utilità preziosa per quanti hanno a cuore la crescita del nostro territorio. Dario Stefano Assessore alle Risorse Agroalimentari Regione Puglia
AGRICOLTURA, MONDO RURALE E AMBIENTE Indicatori strutturali e economici
Secondo i dati elaborati annualmente dall’ISTAT, nel 2005 in Puglia le aziende agricole sono poco meno di 250 mila e, nel complesso, coltivano circa 1,2 milioni di ettari, di cui il 54% seminativi, il 39% coltivazioni legnose e il 7% destinati a prati e pascoli. Le superfici dedicate alle produzioni DOP e IGP in Puglia sono poco più di 10 mila ettari, con un’incidenza rispetto alla SAU regionale piuttosto bassa, seppure in linea con quella nazionale, e costituiscono
circa il 49% delle superfici DOP e IGP del Mezzogiorno e il 10% di quelle dell’intero territorio nazionale. Le aziende di qualità sono in numero piuttosto ridotto, tuttavia hanno una dimensione media che si aggira intorno ai 12,3 ettari, contro i 4,5 del Mezzogiorno e i 3,7 dell’Italia. Il comparto zootecnico in Puglia conta poco meno di 6 mila aziende, pari a circa il 2% delle aziende agricole in regione, di queste la gran parte si occupa di allevamento di bovini
Valore Aggiunto (VA) agricoltura ai prezzi base (2000-2005) Valori in milioni di euro correnti
e ovini. Nel periodo 2000-2005 gli indicatori economici relativi al settore agricolo mostrano una relativa stabilità del Valore Aggiunto (VA) ai prezzi di base, che nel 2005 ammonta a più di 2,6 miliardi di euro, con una lieve flessione rispetto al biennio precedente, e un trend crescente degli investimenti fissi lordi che nello stesso periodo sono stati pari a 1,1 miliardi di euro. Il numero complessivo degli occupati, espressi in Unità di Lavoro
Indicatori strutturali (2005) Descrizione
2000
2.810,3
2001
2.560,5
2002
2.545,6
(UL), è in costante diminuzione e nel 2005 risulta in media pari a 130 mila unità, composte in forte prevalenza da lavoratori dipendenti, con retribuzioni lorde di circa 1 miliardo di euro correnti. Il trend regionale del valore aggiunto per unità di lavoro, espresso in valori correnti, mostra una notevole crescita a partire dal 2001, tanto da superare nel 2005 l’analogo dato del Mezzogiorno, seppure rimanga al di sotto di quello nazionale.
Unità di misura
Puglia
Mezzogiorno
Italia
Agricoltura Aziende
numero
SAU ripartita in:
ettari
249.330
992.809
1.728.530
1.216.924
5.799.953
12.707.846 55,7
2003
2.739,1
seminativi
%
54,1
49,1
2004
2.753,4
coltivazioni legnose
%
39,1
25,2
18,0
prati e pascoli
%
6,6
25,7
26,3
ettari
4,9
5,8
7,4
2.612,4
2005
Investimenti fissi lordi in agricoltura (2000-2005) Valori in milioni di euro correnti
2001
1.022,8
2002
966,2
2003
%
29,7
13,2
31,3
SAU/SAT
%
92,7
77,7
71,4
Aziende DOP e IGP
numero
Superfici DOP e IGP
ettari
Superfici DOP e IGP/SAU
993,9
2004
Superficie irrigata/SAU Qualità
926,3
2000
Dimensione media aziendale
871
4.889
29.346
10.742,4
22.108,1
108.824,1
0,9
0,4
0,9
%
Zootecnia
1.093,5
2005
1.141,6
Unità di Lavoro (UL) impiegate in agricoltura (2000-2005)
Aziende
numero
5.717
134.194
302.264
Capi bovini
numero
160.356
1.489.184
6.179.541
Capi ovini
numero
196.666
5.130.345
6.991.138
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Media annua in migliaia
75,2
66,3 55,5
138,3 Italia
130,7
2002
960,7
2003
950,7
2004
2
2005 Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Mezzogiorno
16.384
1.061,1
22.754
21.939
15.776
2001
Puglia
978,2
17.664
2000
16.891
Valori in milioni di euro correnti
17.364
Retribuzioni lorde in agricoltura (2000-2005)
21.399
142,6
19.988
72,0
73,2
20.081
69,4
Valori in euro correnti VA/UL
19.437
2005
146,6
73,7
19.909
2004
72,9
Redditività del lavoro agricolo in Puglia, Mezzogiorno e Italia (-)
19.501
2003
80,4 162,3
81,9
19.208
2002
159,1
20.516
2001
82,6
17.198
76,5
19.936
2000
Indipendenti
19.951
Dipendenti
998,8 1.089,9 2000
2001
2002
2003
2004
2005
Valori correnti in migliaia di euro Totale Puglia = 3.817.819
La produzione agricola
Coltivazioni foraggere 30.190 Prodotti di colture erbacee 1.324.404
Servizi annessi 455.820
1%
Allevamenti zootecnici 295.292
12%
Prodotti di colture arboree 1.712.113
8% 45%
35%
Nel 2005 il valore della produzione agricola pugliese ha superato i 3,8 miliardi di euro, di cui il 45% è rappresentata dai prodotti delle colture arboree, principalmente olivicoli e vitivinicoli. Le colture erbacee, invece, ne assicurano il 35% e, di queste, il gruppo di prodotti al quale è ascrivibile il valore più elevato è quello di patate e ortaggi. La rimanente porzione è rappresentata dai servizi annessi (12%) e dalla zootecnia (8%). L’importanza della Puglia nel panorama produttivo nazionale è confermata dalla consistenza con cui contribuisce alla formazione del valore della produzione agricola nazionale, soprattutto in riferimento al frumento duro, alle produzioni olivicole e vitivinicole. Dalla lettura dei dati in chiave quantitativa, la Puglia è caratterizzata dalla notevole importanza nella produzione di
pomodoro da industria che, con poco più di 2.000 tonnellate costituisce il 33% dell’intera produzione nazionale. Segue la produzione di olive, con circa 1.400 tonnellate e un’incidenza sulla produzione nazionale del 35%, di frumento duro, con 1.100 tonnellate e un’incidenza del 23%, e di uva da tavola, che, con poco più di 1.000 tonnellate copre ben il 71% dell’intera produzione italiana. Anche in riferimento ad alcuni prodotti agricoli caratterizzati da minori volumi di produzione ma quasi esclusivamente prodotti nel Mezzogiorno, alla Puglia va riconosciuta una consistente quota di produzione. È il caso dei prodotti della frutticoltura come mandorle e clementine, la cui produzione totale si realizza nelle regioni meridionali, e di ortaggi, quali carciofi, finocchi, broccoletti e melanzane.
Frumento duro 194.958 Altri cereali 63.648
Prodotti dell'olivicoltura 819.361
Patate e ortaggi 878.782
Prodotti vitivinicoli 689.734
Piante industriali 45.787 Fiori e piante 135.215 Altre colture erbacee 6.014
Frutta 117.597 Agrumi 34.513 Altre colture arboree 50.908
Graduatoria per alcuni prodotti della Puglia nel contesto meridionale e nazionale
Incidenza del valore della produzione di Puglia e Mezzogiorno su Italia (2005)
Media 2004-2005 delle quantità Italia = 100 % Mezzogiorno % Puglia
33%
Italia = 100 % Mezzogiorno % Puglia
51% Pomodoro da industria
2.022.206 tonnellate produzione Puglia
35%
Olive
23% 1.154.186
Frumento duro
1.091.886 15% 1.089.777
Uva da vino
29%
80%
Cocomero
Finocchio Cavolfiore
18% 47.322
81% Melanzana
17% 41.928
Peperone 100% Mandorle
38.806 14% 37.875
29%
2
Radicchio
10 Servizi annessi
Cavoli 49%
22% 52.200 29%
Indivia Ciliege
28.003
1
80.840
42 4.669.965 14.056.981
15 55 Prodotti di colture arboree
66% 59%
1.627.212
2 20 Allevamenti zootecnici
90% Broccoletto di rapa
69.476
69% 35%
Lattuga 56%
76.972
75%
1.175.925
7 47 Altre colture erbacee
62%
25%
7.011.800
8 34 Fiori e piante ornamentali
43%
21% 78.672
2.531.845 59
4 21 Piante Industriali
Avena
21% 99.379
850.082
13 Patate e ortaggi
94% Carciofo
109.675
13.277.704 69
3 10 Altri cereali
43%
159.182
17% 75.186
23 Frumento duro
98% Uva da tavola
33%
128.382
10 44 Prodotti di colture erbacee
68% 71%
91%
migliaia di euro Italia
88%
1.446.504
22%
Agricoltura, mondo rurale e ambiente
Valore della produzione pugliese per comparti (2005)
100% Clementine
10% 42.811 10% 8.750 13% 7.807 18% 28% 5.790
31 Prodotti dell'olivicoltura
72% Fava da granella
21 43 Prodotti vitivinicoli 4
43% Bietola da costa
3
Asparago
11.095.335 89 2.684.134 3.219.050
33 Frutta
2.828.267
Agrumi
100 1.165.280
3 45 Altre colture arboree 2
1.198.604
25
Coltivazioni foraggere 9 38 Totale Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
1.577.395 44.677.380
3
L’industria alimentare
A questa crescita si affiancano i consistenti investimenti che, nel quadriennio considerato, hanno registrato un aumento di più del 13%. In riferimento al lavoro impiegato, si registra un incremento dei redditi da lavoro dipendente (+28%) e delle retribuzioni lorde (+29%) in misura superiore rispetto a quanto non accada nel resto d’Italia. Tra gli altri fattori di sviluppo, i margini di crescita che l’industria alimentare regionale manifesta in questi anni sono legati all’aumento delle attività di trasformazione dei prodotti agricoli di qualità riconosciuta. Nel 2005, si annoverano 220 imprese di trasformazione di prodotti DOP e IGP, in particolare di oli extravergini d’oliva (80% del totale regionale), operanti sia nelle fasi della molitura che dell’imbottigliamento. Con notevole distacco numerico, seguono quelle di trasformazione dei prodotti della panetteria (12%), in gran parte preparatori. Infine, si registra anche la presenza modesta di imprese che producono formaggi (5%), ortofrutticoli (2%) e carni (1%). In linea con le politiche di contenimento dei costi di trasformazione, in particolare di trasporto, la localizzazione privilegiata delle strutture di trasformazione di prodotti DOP e IGP è quella prossima alle aree di produzione agricola degli stessi, pertanto queste si concentrano nelle province di Bari e Foggia, dove primeggiano per numero le produzioni di qualità con queste certificazioni.
Nel 2005 il comparto dell’industria alimentare in Puglia registra andamenti produttivi positivi. Secondo l’ISTAT, il valore aggiunto ai prezzi di base dell’industria alimentare regionale è di 1,11 miliardi di euro correnti, pari a circa il 4,7% di quello nazionale, mostrando, nel periodo 2001-2005, un incremento notevole (+14%), molto al di sopra di quello di Mezzogiorno (+2%) e Italia (+5%).
Andamento dell’industria alimentare nel periodo 2001-2005 Valori in milioni di euro correnti
2001
2002
2003
2004
2005
var % 2005/2001
Valore aggiunto ai prezzi base Puglia Mezzogiorno Italia Investimenti fissi lordi* Puglia
978,8
1.104,6
1.063,2
998,9
1.116,0
14,0
5.137,7
5.665,6
5.479,8
5.357,6
5.252,2
2,2
22.363,2
23.934,5
23.874,2
24.567,0
23.486,2
5,0 13,3
309,6
319,2
305,2
350,8
n.d.
Mezzogiorno
1.672,9
1.509,3
1.628,3
1.777,8
n.d.
6,3
Italia Redditi da lavoro dipendente
6.031,3
6.082,1
5.876,9
6.734,5
n.d.
11,7
398,6
406,9
408,9
461,1
511,9
28,4
Mezzogiorno
Puglia
2.119,1
2.198,2
2.213,4
2.390,1
2.562,9
20,9
Italia Retribuzioni lorde
9.782,9
9.979,7
10.195,9
11.125,3
11.544,0
18,0
282,5
291,4
293,8
327,3
364,9
29,2
Mezzogiorno
Puglia
1.531,4
1.592,2
1.605,2
1.716,3
1.839,0
20,1
Italia Contribuiti sociali
6.884,7
7.045,0
7.164,7
7.818,1
8.125,0
18,0
Puglia
116,1
115,5
115,1
133,8
147,0
26,6
Mezzogiorno
587,7
606,0
608,2
673,8
723,9
23,2
2.898,2
2.934,7
3.031,2
3.307,2
3.419,0
18,0
Italia
* Il dato relativo alla variazione % si riferisce agli anni 2004/2001 Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Numero delle imprese di trasformazione di prodotti DOP e IGP in Puglia ()
Prodotti ortofrutticoli e cereali
Formaggi
Carni
Prodotti di panetteria
Oli extravergini d'oliva
Caseifici
Porzionatori
Molitori
Molitori
Stagionatori
Elaboratori
Preparatori
Imbottigliatori
36 49
30 21
4
22
Foggia
Bari
Brindisi
2 1
Taranto Per le provincie di Brindisi e di Lecce il dato relativo alle imprese di trasformazione di oli extravergini d’oliva non è disaggregabile.
4
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Lecce
Strutture e indicatori della distribuzione organizzata alimentare nelle provincie pugliesi (2006) Bari
Brindisi
Superficie (m2) Numero Addetti Superficie media (m2) Numero strutture
Foggia
Lecce
Taranto
Ipermercati 81.594 1.930
Nel 2006 il quadro pugliese delle strutture distributive moderne mostra il consolidamento di una crescita iniziata da più di un decennio che conferma il ruolo di primo piano nel Mezzogiorno e il tendenziale allineamento al resto d’Italia in termini di dotazione di strutture, superfici e addetti. Ipermercati, supermercati e minimercati sono distribuiti in maniera piuttosto uniforme sul territorio regionale, sebbene una predominanza di queste forme distributive va rilevata nelle province di Bari e Lecce. In termini di densità distributiva, invece, la provincia di Brindisi garantisce ai suoi consumatori una superficie per abitante di gran lunga al di sopra della media nazionale in riferimento a tutte le forme distributive moderne rilevate. Le vendite della Distribuzione
Organizzata in Puglia, nel 2006, hanno generato un fatturato di circa 8 miliardi di euro, alla cui formazione, contrariamente alla tendenza nazionale ma in linea con quella delle altre regioni del meridione, ha contribuito con minor peso la grande distribuzione (35,8% del totale) e in maniera consistente la piccola e media distribuzione (64,2%). Per quel che concerne i consumi alimentari, nel 2005 la spesa media mensile delle famiglie pugliesi è stata di circa 479 euro, pari a circa il 30% della spesa complessiva mensile. Ad assorbire la quota più elevata di spesa alimentare è la carne, mentre resta piuttosto bassa la spesa per i consumi di pesce. Infine, una quota interessante è quella assorbita da prodotti ortofrutticoli, pane, cereali e latticini.
Italia
20
99
490
182.614
662.520
2.963.169
Addetti
3.443
14.449
79.336
Superficie media
9.131
6.692
6.047
44,9
31,9
50,1
Superficie
441
2.367
8.569
308.980
1.826.132
7.446.235 156.223
Addetti
4.360
30.218
Superficie media
701
771
869
Superficie/1.000 ab Minimercati Numero
75,9
88,0
125,9
522
1.878
5.061
147.550
538.995
1.495.887
2.973
10.039
30.064
Superficie Addetti Superficie media
283
287
296
Superficie/1.000 ab
36,3
26,0
25,3
Fonte: elaborazioni INEA su dati Ministero Attività Produttive
Valore delle vendite della distribuzione alimentare per forma distributiva in Puglia, Mezzogiorno e Italia () Grande distribuzione
Piccola e media distribuzione
1
3
5
2
33,0
28,8
Superficie (m2) ogni 1.000 abitanti 125,4
51,1
10,4
Supermercati 107.523 75.901
69.477 31.606
1.707
668
747
161
93
721
24.473 1.036
524 702
716
680
45
106
36
372
Superficie (m2) ogni 1.000 abitanti 172,5
93,8
46,4
42,2
1.392
524
365
491 279 220
32.921
14.574
27.819
10.909
273
291
286
201 312
102
50
115
35
Superficie (m2) ogni 1.000 abitanti 69,1
38,4
40,7
21,4
18,8
Fonte: elaborazioni INEA su dati Ministero Attività Produttive
Valore e composizione della spesa delle famiglie in Puglia () Spesa media mensile 2.059,56 euro 86,26 € Patate, frutta e ortaggi
33,73 € Zucchero caffè e drogheria
39,23 € Bevande 75,98 € Pane e cereali
16,74 € Oli e grassi 71,45 € Latte, formaggi e uova
53,44 € Pesce
,
102,76 € Carne
nde Alimentari e beva
Totale milioni di euro
Puglia
35,8%
64,2%
8.030
Mezzogiorno
38,6%
61,4%
37.354
Italia
61,5%
38,5%
124.377
Fonte: elaborazioni INEA su dati Ministero Attività Produttive
16.700 8.350 528
243
99 9
5.344 643
61.327
Mezzogiorno
Superficie/1.000 ab Supermercati Numero
7.100
Minimercati
Puglia
Superficie
26.718
16.834
9.066
67,4
Strutture e indicatori della distribuzione organizzata alimentare in Puglia, Mezzogiorno e Italia (200) Tipologia distributiva Ipermercati Numero
50.502
Agricoltura, mondo rurale e ambiente
La distribuzione e i consumi alimentari
.,
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Non alimentare
5
Gli scambi con l’estero
Contabilità agroalimentare regionale (2002-2005) Valori in milioni di euro correnti
ANNI MEDIA 2002 2003 2004 2005 02/05 3.764,5 4.006,8 4.203,8 3.822,9 3.949,5
PLV agricoltura, silvicoltura pesca VA industria alimentare
1.104,6 1.063,2
Totale produzione agroalimentare
97,6
Importazioni
(I)
917,0
950,2
970,2 1.015,1
(E)
821,7
860,8
759,7
908,9
837,8
Importazioni nette
(I-E)
95,3
89,4
210,5
106,2
125,3
Stima consumo interno Indici Grado di autoapprovv. (%)
Medie 2002-2005 99,3 95,8 90,5 87,0
963,1
(I+E)
1.738,7 1.811,0 1.729,9 1.924,1 1.800,9
(C=P+I-E)
4.964,4 5.159,3 5.413,1 5.045,1 5.145,5
(P/C)
98,1
98,3
96,1
97,9
97,6
Propensione ad importare (%)
(I/C)
18,5
18,4
17,9
20,1
18,7
Propensione ad esportare (%)
(E/P)
16,9
17,0
14,6
18,4
16,7
Grado medio di apertura (%)
(I+E)/(C+P)
17,7
17,7
16,3
19,3
17,7
Saldo normalizzato (%) 72,3
998,9 1.116,0 1.070,7
4.869,1 5.069,9 5.202,6 4.938,9 5.020,1
Esportazioni Volume di commercio
Indici del commercio agroalimentare con l'estero di Puglia, Mezzogiorno e Italia
(P)
Grado di cop. commerciale (%)
(E-I)/(E+I)
-5,5
-4,9
-12,2
-5,5
-7,0
(E/I)
89,6
90,6
78,3
89,5
87,0
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
34,2 30,9
18,7
17,0
16,7 16,4
17,7 16,7
Italia
Mezzogiorno
Puglia
27,3
Grado di Propensione autoapprov- ad importare vigionamento
Saldo normalizzato Propensione Grado medio ad esportare di apertura
Grado di copertura commerciale
-2,2 -7,0 -16,1
Il sistema agroalimentare pugliese, sebbene caratterizzato da un consistente valore della produzione (in media poco più di 5 miliardi di euro nel quadriennio 2002-2005), mostra da un lato un elevato grado di autoapprovvigionamento (97,6%) e, dall’altro, un livello di apertura commerciale al di sotto della media nazionale (17,7% della Puglia contro il 30,9% dell’Italia). La scarsa propensione ad importare accompagnata da un’altrettanto bassa propensione ad esportare rispetto alla tendenza nazionale, inoltre, generano l’elevato grado di copertura commerciale (87%), sebbene sia utile evidenziare come risulti in media inferiore
Composizione degli scambi con l’estero (2005) Prodotti
Valore Milioni di euro
%
413,171
40,7
299,376
29,5
-5,8
24,0
5,0
30,6
69,4
Animali vivi e prodotti di origine animale
72,477
7,1
10,0
36,5
3,5
71,4
28,6
Pesci ed altri prodotti della pesca
31,817
3,1
4,3
24,1
3,9
82,4
17,6
9,501
0,9
7,5
14,0
1,8
35,4
64,6
SETTORE PRIMARIO Prod. dell’agricoltura e dell’orticoltura
IMPORTAZIONI
Prod. della silvicoltura, tronchi tagliati
INDUSTRIA ALIMENTARE
601,952
59,3
8,8
25,0
3,2
72,7
27,3
314,298
31,0
9,4
65,5
12,2
62,7
37,3
Carne e prodotti a base di carne
103,774
10,2
17,4
18,3
2,2
94,4
5,6
Prod. lattiero-caseari e gelati
67,909
6,7
-8,6
16,5
2,3
99,5
0,5
Pesci trasformati e conservati e prod. a base di pesce
59,696
5,9
21,9
11,7
2,3
51,0
49,0
Prep. e conserve di frutta e di verdura
23,540
2,3
3,7
10,8
2,0
66,4
33,6
Bevande
12,667
1,2
-12,8
22,5
1,0
99,0
1,0
Altri prod. Alimentari
13,561
1,3
-37,9
9,8
0,6
83,6
16,4
Alimenti per animali
3,782
0,4
53,8
29,1
0,7
91,6
8,4
Prod. della macinazione, amidi e fecole
2,725
0,3
63,8
19,0
0,6
68,2
31,8
1.015,124 533,791
100,0 58,7
4,4 19,7
25,0 43,8
3,6 12,9
60,2 86,1
39,8 13,9
525,809
57,8
19,5
45,5
14,1
86,1
13,9
5,141
0,6
12,0
9,9
2,6
77,4
22,6
Prod. dell’agricoltura e dell’orticoltura Pesci ed altri prodotti della pesca
ESPORTAZIONI
Puglia su Provenienza / destinazione Mezzogiorno Italia UE 25 Resto del % % % Mondo % 25,1 4,4 41,9 58,1
Oli grassi vegetali e animali
TOTALE AGROALIMENTARE SETTORE PRIMARIO
Animali vivi e prodotti di origine animale
2,701
0,3
68,3
43,7
2,9
97,6
2,4
Prod. della silvicoltura, tronchi tagliati
0,139
0,0
-18,3
3,0
0,1
59,7
40,3
375,158
41,3
11,7
14,4
2,3
55,2
44,8
155,625
17,1
27,2
55,2
10,8
50,9
49,1
Altri prod. Alimentari
72,416
8,0
11,6
10,8
1,6
38,2
61,8
Bevande
68,217
7,5
-24,1
22,1
1,7
65,9
34,1
Prep. e conserve di frutta e di verdura
41,980
4,6
19,4
4,3
2,2
67,0
33,0
Carne e prodotti a base di carne
14,467
1,6
5,6
24,1
0,9
82,4
17,6
Pesci trasformati e conservati e prod. a base di pesce
12,342
1,4
4,5
17,7
4,3
85,3
14,7
7,329
0,8
-8,2
28,4
1,0
50,4
49,6
INDUSTRIA ALIMENTARE Oli grassi vegetali e animali
Prod. della macinazione, amidi e fecole
6
Variazione 2005/2004 % -1,9
Prod. lattiero-caseari e gelati
2,401
0,3
27,1
1,2
0,2
25,6
74,4
Alimenti per animali
0,380
0,0
29,4
8,7
0,2
76,8
23,2
908,949
100,0
16,4
23,7
4,4
73,3
26,7
TOTALE AGROALIMENTARE Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
rispetto all’omologo valore del Mezzogiorno (95,8%). Queste dinamiche spiegano anche il valore piuttosto buono, rispetto a quello nazionale, del saldo commerciale, nonostante risulti comunque negativo (-7%) a causa del costante valore positivo delle importazioni nette. Analizzando la composizione degli scambi con l’estero della Puglia nel 2005, si evince come il saldo negativo del settore agroalimentare (poco più di 106 milioni di euro) sia frutto di un consistente deficit delle esportazioni dell’industria alimentare, che non riesce ad essere compensato dal saldo attivo registrato dal settore primario. Le esportazioni relative al settore agricolo ricoprono quasi il 60% del totale agroalimentare e riguardano quasi esclusivamente i prodotti agricoli ed orticoli, che vengono distribuiti in prevalenza nei Paesi UE. Il comparto, che ha sempre contribuito agli attivi della bilancia commerciale, mostra anche un notevole incremento tra il 2004 e il 2005 (+19,7%). Di contro le corrispondenti importazioni mostrano una lieve flessione nel biennio considerato (-1,9%). In riferimento all’industria alimentare, i prodotti trasformati maggiormente scambiati risultano essere gli oli e i grassi, che ricoprono il 17% delle esportazioni e il 31% delle importazioni complessive del comparto. Analizzandone l’andamento nel biennio considerato, l’industria alimentare evidenzia un incremento sia delle esportazioni (+11,7%) che delle importazioni (+8,8%). Per quel che riguarda i trasformati, la principale fonte di approvvigionamento per la Puglia si conferma l’UE, da cui provengono quasi il 73% dei prodotti importati, mentre per le esportazioni non si rileva un’altrettanto forte prevalenza dei mercati comunitari, che restano comunque i mercati di sbocco privilegiati.
Agricoltura, mondo rurale e ambiente
Il mondo rurale
Foggia Bari
Brindisi
PSR Puglia 2007-2013 Classificazione delle aree rurali Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata
Lecce
Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Aree rurali intermedie
Taranto
Poli urbani
Occupati
Valore aggiunto Settori secondario e terziario
Settore primario
Settore primario
Settori secondario e terziario
€ 7%€ € € € € € € € €
16% 298.370
12.075.280 €
€ 7%€ € € € € € € € €
13% 575.740
22.839.870 €
€ €10%€ € € € € € € €
19%
1.940.770 €
46.760
€1% € € € € € € € € €
3%
19.436.280 €
249.620
Nel classificare le aree rurali della Puglia, così come evidenziate nella cartina, si fa riferimento alla metodologia e alla classificazione del territorio in macro aree omogenee elaborata all’interno del Piano Strategico Nazionale (PSN) che corregge e adegua la metodologia OCSE, utilizzando i seguenti indicatori: la densità demografica a livello comunale, la zona altimetrica e il peso della SAU sulla superficie territoriale. Il territorio regionale è, così, stato classificato in Aree rurali ad agricoltura intensiva, Aree rurali intermedie, Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo e Poli urbani. Le aree rurali della Puglia coprono il 93% della
superficie territoriale regionale, con una popolazione residente pari a circa il 79% di quella regionale. Nelle aree rurali “rosse” l’occupazione nel settore primario ha un peso relativo importante sull’occupazione totale (settore primario, secondario e terziario). Tutte le aree rurali presentano un tasso di occupazione del settore primario superiore a quello dei Poli urbani. Il peso relativo del valore aggiunto evidenzia l’importanza dell’attività agricola nella determinazione del valore aggiunto delle aree rurali. Una lettura congiunta dei due dati (occupazione e valore aggiunto) nelle aree rurali, fa risul-
tare l’occupazione degli altri settori economici più redditizia. Nella pagina successiva sono riportati alcuni grafici utili a descrivere alcune caratteristiche delle aree rurali. L’incidenza delle aree “Natura 2000” (SIC e ZPS) indica una maggiore concentrazione di queste nelle aree “rosse”. Sono riportati poi due indicatori relativi alla popolazione: la variazione demografica 2006/2001 e il tasso di dipendenza. Le aree “rosse” presentano un tasso di variazione negativo e il tasso di dipendenza più alto. Questo significa che ai complessivi problemi di sviluppo di queste aree, dovuti principalmente alle carat-
teristiche del territorio, si affianca sicuramente una limitata presenza di infrastrutture e/o di servizi alla persona che rendono sempre più difficile e meno soddisfacente la vita delle persone residenti. Anche gli indicatori relativi ai servizi alla persona e alle imprese evidenziano delle carenze principalmente in queste aree, risultando nel complesso poco attrattive sia per le imprese che vogliono investire, che per le persone che decidono di trascorrerci la loro vita. Infine, il tasso di occupazione femminile risulta basso su tutto il territorio della Puglia, con una quota che varia tra il 19,7% e il 22% dei Poli urbani.
7
Il mondo rurale Altri indicatori
PSR Puglia 2007-2013. Classificazione delle aree rurali Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Aree rurali intermedie Poli urbani
Incidenza delle aree “Natura 2000” (SIC-ZPS) Anno 2005
Variazione demografica 2001/2006
12,2% 21,5%
1,4% 1,3%
-1,9%
34,3% 1,8%
4,9% Fonte: elaborazioni INEA su dati Ministero dell'Ambiente
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Tasso di dipendenza della popolazione
Servizi alla persona*
Anno 2006 | Popolazione non attiva/popolazione attiva x 100
Anno 2001 | Addetti/1000 abitanti
47,7%
6,9
50,2%
7,1
57,5%
6,2
47,7% Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT
Tasso di occupazione femminile
Servizi alle imprese**
Anno 2001 | Addetti/1000 abitanti
Anno 2001
19,7%
17,5
22,6%
16,2
21,0% 22,4% 8
14,6 *Addetti per altri servizi pubblici sociali e personali Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
12,4 59,2
** Addetti per le sezioni intermediari monetari, informatica ed attività connesse, ricerca e svilppo, altre attività professionali Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
La regione Puglia si caratterizza per la presenza di un organico sistema di aree protette, nazionali e regionali, che nel complesso si estende su oltre 265.000 ettari, pari al 13,7% della superficie regionale e che vede nei parchi nazionali la tipologia di area più presente sul territorio (quasi 186 mila ettari, pari al 9,6% della superficie totale regionale). All’interno delle aree protette rientrano altresì le Aree Naturali Marine Protette (Isole Tremiti, Torre Guaceto e Porto Cesareo) la cui superficie, non compresa tra quella denominata “a terra”, è pari a 20.872 ettari. A partire dall’anno 2004 la superficie tutelata regionale si è praticamente più che raddoppiata a seguito dell’istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia (circa 67.700 ettari), dell’istituzione o riclassificazione di diversi parchi naturali e riserve naturali regionali e, ancora, nel dicembre 2007 dell’istituzione della nuova area naturale protetta “Fiume Ofan-
Incidenza delle superfici delle aree protette sulle superfici regionali (2003) Nota: i valori della Puglia sono aggiornati al 31 dicembre 2007
28,2 24,6
23,9 20,8
16,5
16,3 13,7
13,2
12,5
to” (circa 24.900 ettari). La tutela del territorio e la salvaguardia della biodiversità regionale sono perseguite anche attraverso il sistema di protezione delle aree “Natura 2000”, previsto dalla normativa comunitaria in materia di conservazione degli uccelli selvatici (Direttiva Comunitaria 79/409/CEE) e di conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica (Direttiva Comunitaria 92/43/CEE). A questo proposito, i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS) si estendono sul territorio pugliese per circa 391.000 ettari e, in molti casi, sono compresi nel territorio del Parco Nazionale del Gargano, delle Riserve Naturali Statali e delle aree protette regionali. La gran parte dei siti ha una localizzazione interprovinciale e in maggioranza si concentra nelle province di Foggia e di Lecce, interessando frequentemente territori nei quali l’agricoltura ha un ruolo di rilevante importanza.
12,4
Agricoltura, mondo rurale e ambiente
L’ambiente Le aree protette in Puglia
10,5 9,2 7,5
7,0
6,8
6,6
5,5
5,1
4,7
4,0
3,8 1,5
Abruzzo Bolzano Campania Trentino Calabria Alto Adige
Trento
Puglia
Valle Basilicata d'Aosta
Lazio
Sicilia
Marche
Umbria
Toscana
Friuli Piemonte Lombardia Veneto Venezia Giulia
La superficie protetta in Puglia () Aree protette (265.395 ha) 13,7%
SIC Siti d’Importanza Comunitaria (390.913 ha) 20,2%
ZPS Zone di Protezione Speciale (243.802 ha) 12,6%
Parchi nazionali (185.833 ha) 9,60% Riserve naturali dello Stato (9.906 ha) 0,51% Aree protette regionali (71.914 ha) 3,71%
Superficie totale Puglia (1.935.790 ha) 100% La superficie dei Parchi nazionali comprende una parte della superficie delle Riserve Naturali Statali. La superficie del Parco comunale bosco delle Pianelle coincide con l’omonima Riserva Naturale Regionale Orientata. Fonte: elaborazioni INEA su dati del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della Regione Puglia
Liguria
Emilia Sardegna Romagna
Molise
Le aree “Natura 2000”, pur incidendo in modo consistente sulla superficie regionale (oltre il 20%), continuano a caratterizzarsi per l’assenza di piani di gestione. A questo proposito, nel luglio 2008 la Regione ha emanato il regolamento regionale n.15, sostitutivo del Regolamento regionale n. 22/07, con il quale sono state introdotte le misure di conservazione e le indicazioni per la gestione delle aree “Natura 2000”, finalizzate ad assicurare il mantenimento e, all’occorrenza, il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat di interesse comunitario e degli habitat di specie di interesse comunitario, oltre che stabilire misure idonee ad evitare la perturbazione delle specie per cui i siti sono stati designati. Nel complesso il territorio regionale presenta un consistente patrimonio di biodiversità vegetale e animale, in campo agricolo e forestale, testimoniato, ad esempio, dalla presenza di ben 2500 taxa vegetali sui 6000 totali noti in Italia e, ancora, dalla presenza di dieci specie di querce. Tuttavia, molte specie animali e vegetali di particolare valore rischiano di scomparire, a causa degli spinti processi di alterazione degli habitat che trovano la loro origine nell’impatto antropico sull’ambiente naturale.
9
L’ambiente Le aree forestali, il clima
La superficie forestale pugliese, censita dall’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio nel 2005, è pari a 179.040 ettari che rappresentano solo l’1,7% della superficie forestale dell’Italia. Questo valore fa sì che l’indice di boscosità, con il 9,2%, continui ad essere a livelli decisamente bassi, ultimo nella classifica delle regioni italiane e ben lontano dalla media nazionale (34,7%). Le foreste appartengono prevalentemente ai privati
(quasi 118 mila ettari pari al 66% della superficie forestale), mentre solo il 31% è di proprietà pubblica. La tipologia più rappresentata sul territorio è costituita dalle latifoglie che si estendono per oltre 108.000 ettari (60%), mentre le conifere si estendono su circa 23.000 ettari. Le foreste pugliesi si contraddistinguono per una interessante presenza di macchia mediterranea (oltre 15.000 ettari) che rappresenta circa il 6% di quella complessiva italiana.
I boschi e le foreste in Puglia, Mezzogiorno e Italia (2005) Indicatori
Puglia Mezzogiorno
unità di misura
Italia
Superficie boschi e foreste
ha
179.040
2.180.902
10.467.533
di proprietà pubblica
ha
55.665
880.049
3.393.356
di proprietà privata
ha
117.883
1.146.909
6.646.284
non classificata
ha
5.492
153.944
427.893
Coefficiente di boscosità
%
9,2
29,8
34,7
idrogeologico
ha
134.765
1.738.249
8.469.251
naturalistico
ha
110.335
908.859
2.876.451
Superficie sottoposta a vincolo
Fonte: elaborazioni INEA su dati dell’Inventario Forestale Nazionale e dei Serbatoi di Carbonio
I soprassuoli forestali sono concentrati principalmente in provincia di Foggia (circa il 50%). Un fenomeno che mette a repentaglio questo importante patrimonio naturale è rappresentato dagli incendi che coinvolgono una superficie che oscilla di anno in anno in modo elevato, essendo questo fenomeno strettamente correlato agli eventi climatici e, in particolare, alla piovosità. Negli ultimi anni, si è assistito ad una diminuzione progressiva del numero degli incendi boschivi, anche se il valore della superficie media per incendio ha raggiunto, talvolta, livelli elevati. Questo andamento positivo è stato bruscamente interrotto nel corso del 2007, quando la superficie colpita da incendi ha sfiorato i 10.000 ettari (il valore più elevato degli ultimi dieci anni). A questo proposito, la Puglia è tra le regioni italiane a più alta pericolosità di incendio e, in particolare, ben 60.880 ettari sono classificati dalla Legge quadro regionale come ad alto e medio rischio di incendio. Proprio con riferimento alle precipitazioni si è rilevato nell’ultimo decennio (1991-2000) il valore più basso tra quelli messi a confronto a partire dal 1931 in poi. Il valore medio delle precipitazioni di questo decennio è stato, infatti, pari a poco meno di 608 millimetri all’anno. Per quanto concerne i fattori di rischio ambientale e, in particolare, la qualità delle acque, si deve rilevare che le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, sulla base della
perimetrazione della Regione, si estendono all’interno di una superficie territoriale di 89.359 ettari (4,6% della superficie regionale), localizzata prevalentemente nel territorio della provincia di Foggia. L’agricoltura contribuisce all’inquinamento delle acque soprattutto a causa dell’apporto dei cosiddetti macro-elementi (azoto, fosforo e potassio). A questo proposito, confrontando le medie per ettaro, la Puglia non si discosta molto dai valori del Mezzogiorno nell’utilizzo dei concimi chimici, mentre le differenze rispetto al dato nazionale sono notevoli e positive (potassio circa il 38% del dato nazionale, azoto il 75%). Nel complesso la situazione non è grave, nonostante il valore per unità di superficie di elementi fertilizzanti e di prodotti fitosanitari sia aumentato dagli anni ‘70. In generale, i fenomeni di degrado dei suoli regionali sono legati al problema della sodicizzazione e della salinizzazione. Il livello della sostanza organica nei suoli, alla luce delle particolari condizioni pedoclimatiche, tende naturalmente ad assestarsi su valori relativamente bassi, senza però che vi siano significative conseguenze sulla loro funzionalità. Inoltre, il territorio regionale è esposto a fenomeni di rapida mineralizzazione che portano ad abbassamenti del contenuto della sostanza organica. I suoli maggiormente esposti al fenomeno sono quelli coltivati a monocoltura di grano nelle aree più acclivi (Subappennino Dauno e Fossa Bradanica).
La distribuzione delle superfici boscate pugliesi per tipologie () Ettari
108.211
Le precipitazioni in Puglia Millimetri in un anno - valori medi decennali
23.226
12.102 2.351
Conifere
Latifoglie
Misto conifere Non classificato
Le superfici boscate colpite da incendi (1998 - 2007) 115.242
Valori in ettari
16.422
678,4
678,7
607,7
2003
931
1.559
2002
649
927
992
9.955
21.470
20.866
44.064
20.218
38.186
771
2.424
5.164
Italia
3.927
58.234
39.362
73.017
793,4
2004
2005
Puglia 1998
10
1999
2000
2001
Fonte: elaborazioni INEA su dati del Corpo Forestale dello Stato
2006
2007
1931 1940
1951 1960
Fonte: elaborazioni INEA su dati della Regione Puglia
1971 1980
1991 2000
I fattori di rischio
Ossido potassico
35,4
Anidride fosforica
42,0
Azoto
90,5
kg per ettaro di superficie concimabile1
13,5 38,4
Italia 68,0
Foggia
Puglia Bari
Agricoltura, mondo rurale e ambiente
Concimi distribuiti per uso agricolo ()
15,2 32,4
Brindisi
53,7
Mezzogiorno
Vulnerabilità da nitrati
Lecce
Aree vulnerabili Taranto
1 La superficie concimabile comprende i seminativi, al netto dei terreni a riposo, gli orti familiari e le coltivazioni legnose agrarie (compresi i castagneti da frutto)
Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT
Foggia Bari
Vulnerabilità alla desertificazione
Brindisi
Bassa Lecce
Media Taranto
Alta Molto alta
Foggia Bari
Brindisi
Vulnerabilità all’erosione Bassa
Lecce
Media Alta Molto alta Fonte: elaborazioni INEA su dati della Regione Puglia
Taranto
La Puglia è una delle regioni italiane maggiormente soggette a processi di desertificazione del suolo, per diversi fattori concorrenti, quali le caratteristiche climatiche, l’erosività della pioggia e le caratteristiche geo-pedologiche, la pendenza e l’acclività dei versanti, la modesta copertura boschiva e il verificarsi di incendi. Il suo territorio è estremamente vulnerabile con oltre il 90% di aree classificate da mediamente a molto sensibili. Quasi tutte le province presentano aree ad elevato rischio di desertificazione, ma quelle più sensibili sono un’ampia zona del foggiano, le aree Salentine carsiche e costiere, l’arco Jonico tarantino. L’intensificazione dell’agricoltura può essere considerata una tra le principali cause di origine antropica dei processi di degrado del suolo e, di conseguenza, della desertificazione. Numerosi studi testimoniano fenomeni di sovrasfruttamento delle acque sotterranee con conseguenti fenomeni di intrusione salina (localizzati nella parte meridionale della Puglia), di irrigazione con acque saline che determina il decadimento delle proprietà chimico-fisiche del suolo agrario (con livelli preoccupanti in Salento, Arco Jonico Tarantino e litorale Adriatico), intensificazione dei cicli produttivi con conseguente rischio di riduzione della sostanza organica e della fertilità, di meccanizzazione spinta che determina il compattamento del suolo e una alterazione delle sue proprietà fisiche e idrauliche e la sostituzione della vegetazione naturale con colture erbacee a ciclo breve.
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POLITICHE E AZIONI REGIONALI PER LO SVILUPPO DEL MONDO AGRICOLO E RURALE Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007 - 2013 UNIONE EUROPEA
REGIONE PUGLIA
Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) del Consiglio
Definiscono le priorità strategiche ai fini della realizzazione dei seguenti obiettivi prioritari: 1. competitività del settore agricolo e forestale; 2. gestione del territorio e l’ambiente; 3. qualità della vita e diversificazione delle attività nelle aree rurali; 4. rafforzamento del partenariato locale.
Regolamento (CE) 1698/05 Norme sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale (FEARS).
Regolamento (CE) 1974/06
PSR Programma
di Sviluppo Rurale Puglia È il documento di definizione della strategia di sviluppo rurale regionale, contenente:
Disposizioni di applicazione.
• Analisi del contesto socioeconomico e ambientale del territorio regionale • Analisi SWOT • Valutazione ex ante del PSR Puglia
ITALIA
Piano Strategico Nazionale (PSN) Descrive le priorità e gli obiettivi specifici dell’intervento nello Stato italiano e si attua a livello regionale attraverso i PSR. Obiettivi prioritari per Asse: 1. ammodernamento e innovazione nelle imprese; sviluppo qualità dei prodotti; miglioramento della capacità imprenditoriale e professionale degli addetti in agricoltura e foreste; sostegno del ricambio generazionale; 2. conservazione della biodiversità; tutela e diffusione di sistemi agro-forestali; tutela delle risorse idriche; riduzione Gas serra; tutela del territorio; 3. miglioramento dell'attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione; mantenimento e/o creazione di opportunità occupazionali e di reddito in aree rurali; 4. rafforzamento della capacità progettuale e gestionale locale; valorizzazione delle risorse endogene dei territori.
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• Impatto del precedente periodo di programmazione
STRATEGIE • Concentrazione (degli interventi, tematica, fisica, territoriale) • Qualificazione mirata delle produzioni agricole • Creazione e rafforzamento del sistema di commercializzazione • Diversificazione delle produzioni agricole • Creazione di un sistema di servizi all’impresa
• Individuazione e analisi delle macro aree rurali
• Miglioramento dell’attrattività delle aree rurali
• Baseline Indicators
• Forte delega di intervento ai partenariati locali
• Individuazione della strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza • Descrizione Assi e Misure proposte
ASSE I
111 112 113 114
Miglioramento della competitività del settore agricolo 115 e forestale 121 122 123 124 125 126 131 132 133
ASSE II
Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale
ASSE III
Qualità della vita e diversificazione dell'economia
ASSE IV LEADER
Finanziamento €
Quota
Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione 23.000.000 Insediamento di giovani agricoltori 75.000.000 Prepensionamento imprenditori e lavoratori agricoli 12.000.000 Utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e 35.000.000 forestali Avviamento dei servizi di consulenza aziendale, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole, nonché di servizi dei consulenza forestale Ammodernamento delle aziende agricole 215.000.000 Accrescimento del valore economico delle foreste 13.000.000 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali 185.000.000 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel 15.000.000 settore e alimentare Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture in parallelo con lo sviluppo 5.000.000 e l’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzioni di adeguate misure di prevenzione Sostegno agli agricoltori per conformarsi ai rigorosi requisiti prescritti dalla normativa comunitaria Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare 10.000.000 Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e 10.000.000 promozione per i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare
1,5% 5,1% 0,8% 2,4%
(in bianco le misure non attivate dal PSR)
14,5% 0,9% 12,5% 1,0% 0,3% 0,7% 0,7%
598.000.000
40,4%
211 Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori 3.500.000 delle zone montane 212 Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori 8.000.000 delle aree svantaggiate, diverse dalle zone montane 213 Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva 2000/60/CE 294.621.000 214 Pagamenti agroambientali 215 Pagamenti per il benessere degli animali 89.500.000 216 Sostegno agli investimenti non produttivi in campo agricolo 23.550.000 221 Imboschimento di terreni agricoli 222 Primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli 20.000.000 223 Imboschimento di superfici non agricole 224 Indennità Natura 2000 225 Pagamenti silvoambientali 40.000.000 226 Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi 40.000.000 227 Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste
0,2%
19,9% 6,0% 1,6% 1,4% 2,7% 2,7%
519.171.000
35,1%
22.000.000 3.000.000 5.000.000 7.000.000 3.000.000
1,5% 0,2% 0,3% 0,5% 0,2%
-
-
40.000.000
2,7%
213.000.000 213.000.000 12.000.000 54.000.000
,% ,% ,% ,%
279.000.000
,%
44.397.695
,%
1.480.568.696
,%
Diversificazione verso attività non agricole Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese Incentivazione di attività turistiche Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale Sviluppo e rinnovamento dei villaggi Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Formazione e informazione rivolte agli operatori economici impegnati nei settori che rientrano nell’asse 3 341 Acquisizione di competenze e animazione in vista dell'elaborazione e attuazione di strategie di sviluppo locale 311 312 313 321 322 323 331
410 Strategie di sviluppo locale: 411 Competitività 412 Gestione dell'ambiente/del territorio 413 Qualità della vita/diversificazione 421 Cooperazione interterritoriale e transnazionale 431 Gestione dei gruppi di azione locale, acquisizione di competenze, animazione
511 Assistenza tecnica Totale
0,5%
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
Misure
13
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007 - 2013
14
La strategia del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Puglia riprende i 3 macro obiettivi (la competitività, l’ambiente, la qualità della vita e la diversificazione) del Regolamento (CE) 1698/2005 declinati in 4 Assi di intervento (incluso l’approccio LEADER, inserito nel PSR come Asse IV). Tali macro obiettivi sono articolati poi in obiettivi prioritari, conformemente al Piano Strategico Nazionale e agli Orientamenti Comunitari per lo Sviluppo Rurale. Gli obiettivi prioritari dovranno essere raggiunti attraverso l’implementazione di specifiche misure nell’ambito di 4 Assi (Asse I “Competitività”; Asse II “Ambiente”; Asse III “Qualità della vita/diversificazione”; Asse IV “Approccio LEADER”). Nello specifico all’Asse I sono dedicate circa il 40% delle risorse finanziarie del PSR. Tale sostegno mira a dare risposta più sistemica alle problematiche del sistema agroalimentare pugliese, non solo attraverso la scelta delle misure ma, soprattutto, delle modalità attuative del PSR. Queste modalità, infatti, privilegiano in misura estremamente significativa l’integrazione tra interventi e soggetti, rispondendo in tal modo alla debolezza prioritaria del sistema agroalimentare regionale: l’individualismo di impresa e l’assenza di economie di scala che diano reali vantaggi ai produttori primari. In questo ambito, di conseguenza, è indispensabile – in termini di contenuti – privilegiare l’ammodernamento strutturale delle imprese agricole e forestali, funzionale soprattutto all’abbattimento di costi di produzione e al perseguimento di obiettivi ambientali, con particolare riferimento al miglior utilizzo delle risorse idriche e al risparmio e al riutilizzo energetico, nonché di tutela della sicurezza del lavoro. A questi si coniugano interventi di natura similare nella fase di trasformazione delle produzioni, con impegno solidale tra i soggetti agenti in questa fase della filiera ed i produttori primari. Non dimeno si rendono necessari interventi complementari e obbligatoriamente collegati che supportino le capacità imprenditoriali - quali la formazione e l’informazione e l’utilizzo dei servizi di consulenza – e promuovano l’innovazione attraverso la cooperazione tra i soggetti. A ciò si
aggiunge l’esigenza di continuare a favorire l’indispensabile ricambio generazionale, agendo prioritariamente sul sostegno all’insediamento dei giovani agricoltori cui è garantita disponibilità di risorse finanziarie coerenti nell’ambito dell’ammodernamento delle imprese agricole. All’Asse II spettano il 35% delle risorse finanziarie. Il macro obiettivo del miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale sarà raggiunto con una serie di interventi volti alla conservazione della biodiversità e alla protezione dei sistemi forestali ad alto valore naturale, nonché, alla salvaguardia qualitativa e quantita-
tiva delle risorse idriche superficiali e profonde. Nello specifico, il PSR promuove interventi cospicui nel settore forestale, con dotazioni di risorse decisamente superiori rispetto a quanto fatto nei precedenti cicli di programmazione. Una marcata attenzione è rivolta, alle azioni di conservazione e tutela della biodiversità e alla qualificazione del sostegno alla agricoltura biologica, da eventualmente coniugare ad investimenti nelle fasi successive della filiera e/o ad investimenti di diversificazione verso attività non agricole, con l’obiettivo di promuovere un modello di impresa fortemente
pluriattivo, multifunzionale e massimamente sostenibile. Di rilievo, infine, sono le dotazioni finanziarie destinate agli investimenti non produttivi, nell’ambito dei quali vi sono necessarie opere fisiche di rinaturalizzazione del paesaggio. L’Asse III del PSR dedicato al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e alla diversificazione dell’economia rurale sarà implementato essenzialmente attraverso l’approccio LEADER (Asse IV) nelle aree di pertinenza dei GAL. Nella restante parte del territorio regionale l’Asse III sarà gestito direttamente dalla Regione. Nell’ambito dell’Asse
Modalità e strumenti per un approccio progettuale integrato e territoriale del PSR Tipologie di progetti
PROGETTO COLLETTIVO
Requisiti
• Obiettivo comune di sviluppo interaziendale • Associazione di più soggetti • Cantierabilità degli interventi
PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA (PIF) nell'ambito dell’Asse I
PACCHETTI MULTIMISURA nell'ambito degli Assi I III
• Obiettivo di sviluppo di una specifica filiera • Impegno formale tra soggetti delle fasi della filiera • Adeguata capacità finanziaria • Cantierabilità degli interventi
• Unico soggetto proponente • Interventi integrati su più misure • Cantierabilità degli interventi
zione, opportunamente coniugati al sostegno e allo sviluppo di forme durature e autosostenute di impresa erogatrice dei servizi. Si evidenzia che concorre al miglioramento della qualità della vita anche la misura 311 con le azioni destinate all’avviamento di esperienze didattiche e sociali all’interno delle aziende agricole. Come già scritto, l’elemento innovativo introdotto con il PSR Puglia è il sistema di attuazione degli interventi previsti dalle misure, attraverso un approccio progettuale integrato. Si prevedono, infatti, modalità e strumenti, quali: • il progetto collettivo, che prevede la possibilità per più soggetti di associarsi per realizzare un intervento interaziendale allo scopo di raggiungere un obiettivo comune; • i progetti integrati di filiera (PIF), che sono finalizzati a favorire alleanze strategiche (nell’ambito dell’Asse I) tra operatori economici di una specifica filiera; • i pacchetti multi misura, che permettono ad un unico soggetto
di usufruire di più agevolazioni per interventi che riguardano diverse misure dell’Asse I e dell’Asse III. Attraverso il progetto collettivo, i progetti integrati di filiera e i pacchetti multi-misura la Regione Puglia intende favorire dinamiche di rete tra gli operatori del territorio, l’integrazione tra diverse misure previste dal PSR e il raggiungimento della massa critica necessaria per rendere gli interventi maggiormente efficaci. L’orientamento della Regione nella scelta di tali strumenti è dettata, pertanto, dalla esigenza di evitare una dispersione di risorse finanziarie in micro-progetti che rischiano di avere un impatto sul territorio esiguo e poco efficace. I progetti integrati di filiera coinvolgono una pluralità di soggetti nell’ambito di una specifica filiera al fine di porre in essere interventi coordinati per l’ammodernamento strutturale del sistema della trasformazione e della valorizzazione commerciale dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze,
l’introduzione delle innovazioni ed il miglioramento della qualità. Per i progetti multi-misura è previsto che il soggetto richiedente chieda con un’unica domanda il sostegno a valere su più misure del PSR. Si tratta dei pacchetti di misura per l’impresa, nell’ambito dei quali, intorno ad un intervento prioritario, si sviluppano gli altri interventi complementari. La Puglia con il PSR privilegia in particolare i pacchetti multi-misura per i giovani agricoltori e per la riconversione delle aree tabacco. Tale modalità attuativa applicata a favore dei giovani risponde all’esigenza di favorire il ricambio generazionale in agricoltura, non solo attraverso l’attivazione della misura 112, che prevede la concessione di un premio a favore del giovane imprenditore agricolo che assume la titolarità dell’impresa agricola, ma anche attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi coordinati, il cui insieme è denominato “Pacchetto giovani“.
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
appare di assoluta rilevanza il ruolo da riconoscere alla diversificazione verso attività non agricole. La misura è, di fatto, lo strumento di risposta alla potenzialità di sviluppo delle aree interessate a maggiore efficacia, in quanto risponde alla esigenza di pluriattività, che in questi contesti si rendono necessari per il mantenimento di un tessuto produttivo agricolo autosostenuto e realizzatore di importanti esternalità positive di interesse collettivo. Al contempo, con la misura si forniscono possibilità per determinare la creazione di filiere agroenergetiche e per avviare esperienze educative e/o a valenza sociale nelle imprese agricole. Priorità viene inoltre attribuita alle esigenze di tutela e riqualificazione del patrimonio rurale, per interventi di manutenzione e valorizzazione delle ingenti risorse culturali, artistiche e paesaggistiche del territorio rurale pugliese. Infine, si è ritenuto importante consentire la fornitura di servizi alla persona – segnatamente le fasce deboli – nei contesti a minore dota-
Alcuni esempi Progetto collettivo Soggetti • Soggetto 1 • Soggetto 2 • Soggetto 3 • Soggetto 4 • Soggetto 5
Associazione tra i soggetti
(esempio: realizzazione pozzo interaziendale)
Progetto integrato di Filiera Soggetti partner • Imprenditore agricolo • Trasformatore • Operatore commerciale • Struttura di ricerca
Accordo tra i soggetti
Pacchetto giovani
Soggetti Giovane di età inferiore a 40 anni
Presentazione progetto collettivo a valere su: • Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricole
Assunzione della responsabilità civile e fiscale dell'impresa agricola (iscrizione REA, apertura IVA)
Presentazione del Progetto di filiera complessivo comprendente interventi a valere su: • Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricole • Misura 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali • Misura 111 Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione • Misura 114 Utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali • Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore e alimentare
Presentazione del Piano di Sviluppo Aziendale comprendente interventi a valere su: • Misura 112 Premio di primo insediamento • Misura 111 Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione • Misura 114 Utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali • Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricole • Misura 311 Diversificazione verso attività non agricole
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L’approccio LEADER
LEADER è l’acronimo delle parole francesi Liaison Entre Actions de Developement del’Economie Rurale, (Collegamento tra le azioni di sviluppo dell’economia rurale). La prima esperienza si è avuta con la riforma dei Fondi strutturali del 1988 (LEADER I), per poi continuare con LEADER II (1994-1999) e con LEADER+ ( 2000-2006). Grazie all’attuazione di strategie integrate promosse e coordinate dai Gruppi di Azione Locale (GAL), le diverse edizioni di LEADER hanno mirato, attraverso un approccio “bottom-up” (dal basso), al raggiungimento di svariati obiettivi: garantire la competitività dei settori agricolo e forestale, migliorare l’ambiente e il paesaggio rurale, sostenere l’occupazione nelle zone rurali, tradurre le priorità di sviluppo locale in programmi operativi, ecc.. Nel periodo di programmazione 2007-2013 LEADER non è più un programma autonomo come nei precedenti periodi, ma fa parte organicamente del PSR regionale, diventando l’Asse IV Approccio Leader del PSR medesimo. In particolare all’Asse IV la Puglia ha affidato il
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compito di affrontare le priorità di intervento dell’Asse III. L’applicazione dell’Asse IV presuppone un’ampia base partecipativa, caratterizzata dalla rappresentatività dei soggetti attuatori, che dovranno essere incoraggiati a costruire strategie di sviluppo locale al fine di soddisfare i fabbisogni locali e basate su risorse endogene, avendo a disposizione una serie di strumenti di intervento riconducibili alle misure dell’Asse III del PSR Puglia 2007-2013, oltre alle misure relative alla gestione del GAL e alla cooperazione dell’Asse IV. L’obiettivo è quello di migliorare le competenze nelle aree rurali, nella fase di analisi programmatica, di organizzazione e gestione di iniziative complesse di sviluppo territoriale, favorendo la partecipazione ai processi decisionali degli attori locali, valorizzandone le esperienze. Si intende stimolare l’evoluzione dei territori rurali verso forme organizzative di tipo sistemico, attraverso la costruzione o il rafforzamento delle condizioni di accumulo di “capitale sociale”, la fluidificazione delle informazioni in un clima partecipato
e collaborativo, che favorisca forme di integrazione anche interprogrammatiche nel più ampio quadro degli strumenti finalizzati allo sviluppo locale. La Programmazione Regionale 2007-2013, destinando all’Asse IV il 18,84% delle risorse, una percentuale ben al di sopra della soglia minima del 5% fissata dal Reg. (CE) n. 1698/05, pone i GAL pugliesi di fronte ad una complessa ma ambiziosa prova di re-interpretazione del proprio ruolo, di ri-posizionamento rispetto alle filiere di policy in cui hanno operato fino ad oggi favorendo processi di sviluppo endogeno che siano in grado di rendere maggiormente dinamico il tessuto economico e produttivo delle aree rurali. I GAL giocheranno un ruolo di rilievo nell’unire le organizzazioni pubbliche, private e civili operanti in un dato territorio e nel condurre, in tal modo, alla produzione dei metodi, delle esperienze e delle competenze necessarie per perseguire insieme obiettivi comuni. In definitiva, LEADER contribuirà a sviluppare approcci innovativi per collegare tra loro l’agricoltura, la silvicoltura e l’economia locale, contribuendo alla diversificazione dell’attività economica e rafforzando il tessuto socioeconomico delle zone rurali. Relativamente alle aree eleggibili, LEADER sarà applicato nelle macroaree classificate come aree rurali intermedie e come aree rurali con problemi complessivi di sviluppo, coerentemente con la zonizzazione
IERI
OGGI
LEADER I, LEADER II e LEADER +
Approccio LEADER Asse IV PSR 2007-13
PSR Puglia
Laboratori di sperimentazione dello sviluppo integrato e sostenibile per il rafforzamento delle politiche di sviluppo rurale.
Ruolo centrale affidato ai GAL nell’attuazione di interventi finalizzati allo sviluppo del proprio territorio, perché capaci di tradurre in programmi di sviluppo le esigenze territoriali.
Compito affidato ai GAL di affrontare le priorità dell’Asse III in modo integrato e trasversale.
complessiva del PSR e con la filosofia dell’approccio LEADER, in linea con le indicazioni dei regolamenti comunitari e del PSN. In deroga ai suddetti criteri, potrà essere applicato anche nelle aree ad agricoltura intensiva specializzata, risultate beneficiarie nell’ambito dei programmi LEADER II e/o LEADER+, o che hanno già dato vita ad un gruppo di azione locale organizzato secondo il modello LEADER.
PSL Piano
di Sviluppo Locale
L’attivazione di un numero più o meno esteso di misure dell’Asse III può consentire di proporre programmi più articolati e in linea con le specifiche esigenze locali.
del GAL
ASCOLTA E LEGGE
Misura
Misura
431
421
Misura
413
ELABORA
GAL
STRUMENTI DEL PSR
UTILIZZA
Gruppo di Azione Locale
Misura
311
Misura
321
Misura
Misura
323
312
A
E SS
IV
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
Territorio di appartenenza
Misura
313
Misura
331
E SS
III
A
ELABORA
DST
Documento Strategico Territoriale
17
Alcune azioni regionali La qualità
IGP Identificazione Geografica Protetta. Rispettano il sistema di qualità previsto dal Regolamento (CE) n. 510/2006.
DOP
Riconosciuti Ortofrutticoli • Arancia del Gargano • Clementina del golfo di Taranto • Limone Femminello del Gargano
igine protetta. Denominazione d‘or di qualità previsto Rispettano il sistema n. 510/2006. dal Regolamento (CE)
Riconosciuti Formaggi • Caciocavallo Silano • Canestrato pugliese Ortofrutticoli • Bella della Daunia ria Prodotti di panette • Pane di Altamura Oli di oliva di oliva • Olio extra-vergine ri Ba di Terra di oliva • Olio extra-vergine Collina di Brindisi di oliva • Olio extra-vergine nto tra d’O Terra di oliva • Olio extra-vergine Dauno di oliva • Olio extra-vergine e tin en Tar Terre ento In fase di riconoscim gi ag rm Fo pana • Ricotta di bufala cam oli Ortofruttic Turi • Ciliegia ferrovia di etto • Oliva termite di Bit ria tte ne pa di tti Prodo • Pane di San Severo
In fase di riconoscimento Olio di oliva • Olio extra-vergine di oliva Gargano Ortofrutticoli • Patata novella sieglinde di Galatina • Carciofo di Brindisi • Ciliegia Terra di Bari • Percoco di Canosa • Pomodoro lungo di Capitanata • Uva da tavola di Puglia Carni • Carne di Puledro agricolo dei pascoli padano appenninici • Carne di bufalo campano Prodotti di panetteria • Pane di Laterza
IGT
grafica Tipica. Identificazione Geo a di qualità em sist il no etta Risp 3/1999. mento (CE) n. 149 previsto dal Regola
Riconosciuti produzione Area Geografica di di Foggia cia vin • Daunia, pro di Bari • Murgia, provincia rio regionale rito ter ero int a, gli • Pu Brindisi, di ce vin pro • Salento, to Lecce e Taran cia di Taranto • Tarantino, provin ni della zona mu co , tria d’I lle • Va
Prodotti tradizionali
DOC Denominazione di Origine Controllata. Rispettano il sistema di qualità previsto dal Regolamento (CE) n. 1493/1999.
Riconosciuti • Aleatico di Puglia • Alezio • Brindisi • Cacc’e Mmitt di Lucera • Castel del Monte • Copertino • Galatina • Gioia del Colle • Gravina • Leverano • Lizzano • Locorotondo • Martina Franca • Matino • Moscato di Trani • Nardò • Orta Nova • Ostuni • Primitivo di Manduria • Rosso Barletta • Rosso Canosa • Rosso di Cerignola • Salice Salentino • San Severo • Squinzano
L’analisi del concetto di qualità con riferimento al settore agroalimentare è attività piuttosto complessa e di ciò si può avere una prova verificando l’esistenza di una realtà normativa piuttosto intricata che, sebbene caratterizzata da una serie di principi aventi portata generale, vede il formarsi di differenti linee di intervento, ognuna delle quali fa riferimento ad una specifica accezione di qualità. La tutela della qualità, attraverso il rispetto di un sistema individuato dalla regolamentazione comunitaria e nazionale, avviene tramite l’attribuzione ad un prodotto agroalimentare di un riconoscimento, individuabile sul mercato attraverso un marchio o una sigla riportata in etichetta. Oggi, i prodotti pugliesi possono fregiarsi dei marchi di qualità Dop, Igp, Biologici, del marchio regionale “Prodotti di Puglia” e delle diciture Doc, Igt e prodotti tradizionali. Riconoscendo l’importanza del sostegno alle produzioni tutelate da
Prodotti riconosciuti con marchio
Prodotti riconosciuti senza marchio
In fase di riconoscimento • Colline Joniche • Melissano
ità Rispettano il sistema di qual 99 n. 350. previsto dal D.M. 08/09/19
• Bevande (12) • Carni (20) • Condimenti (1) • Formaggi (15) • Prodotti vegetali (66) a • Paste fresche e prodotti dell ticceria, panetteria, biscotteria, pas confetteria (54) ia (8) • Prodotti della gastronom lluschi e • Preparazioni di pesci, mo crostacei (8) (4) • Prodotti di origine animale
Biologici Rispettano il sistema di qualità previsto dal reg. CEE n. 2092/91 ora sostituito dal nuovo reg olamento CEE n. 834/07 che div Prodotti di Puglia enterà attuativo a partire dal l’ 1/1/2009 e È un marchio collettivo istit uito con che introduce elementi innovativi DGR n. 552/04 che preved quali un logo obbligato e rio, l’origine l’indicazione geografica di dei prodotti in etichet ta, fissa la riconoscimento delle pro sog lia massima di presen duzioni za agroalimentare pugliesi al accidentale e tecnicam cui uso ente possono accedere imprese inevitabile di OGM del lo 0,9% e agricole, forestali, PMI e Mic rafforza la vigilanza sul roimle prese agroalimentari che imp ortazioni. rispettino il regolamento d’uso del marchio stesso.
PRODOTTI DI QUALITÀ 18
RICHIESTE DEL MERCATO • Qualificazione della produzione agricola e agroalimentare regionale • Valorizzazione e tutela delle produzioni • Promozione e comunicazione • Certificazione
Puglia 2007-13 attiva misure che intervengono sul tema qualità, quali le Misure 121 e 132, di incentivo alle imprese agricole che partecipano ai sistemi di qualità agroalimentare comunitari riconosciuti, la Misura 123, a sostegno delle imprese di trasformazione e commercializzazione, la Misura 133 che promuove azioni di informazione e pubblicità e la Misura 214 a sostegno delle imprese agricole che producono secondo le
tecniche da agricoltura biologica. A queste, si aggiungono gli interventi previsti nel Programma regionale “Agricoltura e Qualità” riguardanti la promozione dei prodotti di qualità regionali, la realizzazione di un catasto e di mappe delle produzioni tipiche e la creazione di uno sportello qualità con finalità divulgativa e di assistenza agli operatori del settore e ai consumatori. Infine, sulla comunicazione e promozione per far
Strategia regionale GENERANO
Diffusione di una cultura della qualità e del territorio e gestione organizzata della qualità
GENERANO
crescere la presenza dei prodotti pugliesi di qualità nei mercati, agiscono gli interventi previsti nel Programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità, mentre il Programma regionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Puglia si caratterizza per interventi di assistenza tecnica e divulgazione in agricoltura e zootecnia biologica e commercializzazione dei prodotti biologici.
BISOGNI DEI CONSUMATORI • Salubrità degli alimenti • Salute e sicurezza alimentare • Informazione corretta e trasparente • Rintracciabilità
SI TRADUCE IN
OBIETTIVI
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
sistemi di qualità, la politica agricola regionale agisce su una serie di ambiti che vanno dalle azioni di marketing collettivo, di promozione e tracciabilità a quelle di sostegno alle imprese del settore agroalimentare, servendosi di una molteplicità di strumenti che, in maniera congiunta, puntano al raggiungimento dell’obiettivo generale di diffusione e gestione organizzata della qualità in Puglia. In riferimento a ciò, il PSR
AMBITI DI INTERVENTO Imprese agricole
Imprese Marketing di trasformazione e promozione e commercializzazione
Tracciabilità e vigilanza
Agricoltura biologica
Sostenere e incrementare le produzioni agroalimentari tutelate da sistemi di qualità Accrescere la competitività delle imprese Rafforzare i sistemi di controllo e tracciabilità Migliorare il posizionamento dei prodotti sui mercati nazionali ed esteri Dare impulso alle politiche di marchio Diffondere la cultura della qualità tra consumatori e operatori agricoli
Obiettivo diretto rispetto all’ambito di intervento Obiettivo indiretto rispetto all’ambito di intervento
AZIONI
PSR 2007-2013 Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricole Misura 132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare
PSR 2007-2013 Misura 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
Programma regionale PSR 2007-2013 “Agricoltura e Qualità” Misura 133 Attività di informazione e promozione
PSR 2007-2013 Misura 214 Pagamenti agroambientali
Programma regionale “Agricoltura e Qualità”
Programma regionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologia in Puglia
Programma di promozione dei prodotti agro- alimentari pugliesi di qualità
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TI PIANO F EN
ESTALE REG OR
In fase di definizione
OBIETTIVO
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le competenze degli operatori del settore sotto il profilo della corretta gestione aziendale e nell’ottica del raggiungimento di migliori livelli di competitività. Gli strumenti attraverso i quali questi obiettivi potranno essere realizzati nei prossimi anni sono costituiti dal PSR Puglia 2007-13 e dal Piano Forestale Regionale. Il primo strumento prevede una dotazione finanziaria, dedicata al settore, di notevole interesse pari a circa 148 milioni di euro (Misura 122, Misura 221, Misura 223, Misura 226 e Misura 227), a cui deve essere aggiunta la dotazione finanziaria relativa ad altre misure che prevedono specifici interventi/azioni in ambito forestale (le azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione, i servizi di consulenza alle aziende, l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, la cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, ecc.). Il Piano Forestale Regionale è sicuramente uno strumento fondamentale per delineare in maniera organica la strategia di intervento nel settore e, allo stesso tempo, in grado di rispondere agli indirizzi internazionali, comunitari e nazionali che individuano quali obiettivi prioritari del settore il diffondere sul territorio modalità di gestione sostenibile degli ecosistemi forestali, il garantire un appropriato sviluppo delle risorse forestali e un loro contributo al ciclo globale del carbonio e, ancora, il mantenere la salute e la vitalità dell’ecosistema forestale, le funzioni produttive delle foreste, la diversità biologica degli ecosistemi forestali e le funzioni protettive nella gestione forestale. A questo proposito, sino ad oggi la Regione Puglia si è dotata delle “Linee guida di programmazione forestale” per il periodo 2005-07 (Deliberazione di Giunta Regionale del 28.12.2005, n. 1968), prorogate sino al 31 dicembre 2008, e si appresta a definire il primo Piano Forestale Regionale.
ALE ION
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Le foreste rivestono un ruolo fondamentale in Puglia sotto il profilo della tutela dell’ambiente e del paesaggio e, allo stesso tempo, possono rappresentare uno strumento importante sia sotto il profilo produttivo sia nell’ottica di una sempre maggiore integrazione tra questa risorsa e lo sviluppo del settore turistico-ricreativo regionale. Il sistema forestale pugliese si caratterizza per alcune criticità legate alle presenza su gran parte del territorio di superfici decisamente contenute e frammentate, all’esistenza di un patrimonio boschivo che continua a soffrire sotto il profilo qualitativo a causa dei mutamenti climatici, dell’assenza di organiche azioni di manutenzione sullo stesso e, ancora, a causa del fenomeno consistente degli incendi. Inoltre, ad aggravare queste criticità si riscontrano sul territorio le ridotte dimensioni delle aziende e l’assenza di una vera e propria filiera foresta-legno (scarsa integrazione dell’offerta, scarsa attitudine all’associazionismo, ecc.). Al fine di rispondere alle più importanti criticità del settore, la Regione Puglia ha avviato negli ultimi anni una politica forestale organica, incentrata sul concetto di gestione forestale sostenibile, intesa come strategia e filosofia di intervento sia sul piano aziendale che su quello più generale delle politiche programmatorie della stessa Regione. Gli obiettivi generali della politica regionale fanno riferimento a tre filoni di intervento, schematizzabili nella tutela dell’ambiente, nel rafforzamento della competitività e nel miglioramento delle condizioni socio-economiche del settore. Gli obiettivi operativi individuati cercano di rispondere alle principali emergenze ambientali che emergono anche dalle analisi contenute nel presente opuscolo e, in sostanza, sono finalizzati ad incrementare le superfici forestali e, contemporaneamente, a tutelare il patrimonio boschivo e la biodiversità, a diffondere sul territorio azioni di corretta manutenzione dei boschi, ad introdurre un efficiente sistema di pianificazione delle foreste, sia a livello regionale sia a livello aziendale, e, ancora, ad ammodernare e innovare le aziende, a sostenere la filiera foresta-legno e a far crescere le professionalità e
MENTI PSR PUG RU T LIA S
Le foreste
2 0 13 07 0 2 ASSE II
• • • •
Misura 221 Primo imboschimento di terreni agricoli Misura 223 Primo imboschimento di superfici non agricole Misura 226 Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi Misura 227 Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste
DELL’AMBIENT A L E TE
•• • • • •
Incrementare i boschi Ridurre i gas serra Tutelare il territorio, il suolo e il paesaggio rurale Conservare la biodiversità e diffondere i sistemi agro-forestali ad alto valore naturale Realizzare azioni di manutenzione dei boschi esistenti e di rimboschimento Riorganizzare la pianificazione forestale
Criticità • Limitata estensione superficie forestale (indice boscosità ultimo in Italia) • Elevata frammentarietà dei boschi (vulnerabilità agli incendi) • Ridotte dimensioni aziende forestali (in termini economici e di superficie) • Struttura dei costi delle aziende forestali che non consente competizione
sui prezzi dei prodotti
• Scarsa integrazione offerta forestale e scarsa attitudine all’associazionismo • Scarsa integrazione tra agricoltura e attività boschiva • Elevata superficie interessata da incendi • Deperimento delle querce a seguito mutamenti climatici • Impiego ridotto biomassa forestale • Dissesto idrogeologico in Puglia
BOSCOSITÀ GESTIONE AZIENDALE
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In fase di definizione
2007-201 3 LIA G U ASSE I Misura 111 Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione Misura 114 Utilizzo di servizi di consulenza
Far crescere le professionalità degli operatori forestali e diffondere competenze su corretta gestione aziendale e per una maggiore competitività produttiva Accrescere le conoscenze sulle caratteristiche del territorio e del paesaggio forestale Sviluppare l’informazione e la ricerca
ECONOMICHE IOOC
Parole chiave
Misura 122 Accrescimento del valore economico delle foreste Misura 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale Misura 125 Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura
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• • •• • • •
Realizzare un miglioramento strutturale del patrimonio forestale e delle infrastrutture (in particolare superfici private con boschi di latifoglie autoctone) Promuovere l’ammodernamento e l’innovazione delle imprese forestali Incrementare la qualità delle produzioni (certificazione dei boschi) in un contesto di filiera Potenziare la filiera bosco legno Aggregare le imprese e l’offerta e favorire l’integrazione degli operatori di filiera Sviluppare l’arboricoltura specializzata fuori foresta Incentivare le forme di cooperazione e di associazionismo fra produttori Introdurre nuove metodologie di coltivazione
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Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
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ESTALE REG OR
FILIERA AMBIENTE SOSTENIBILITÀ 21
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
La biodiversità
Il termine biodiversità ha un’accezione ampia e si riferisce alla varietà della vita e dei suoi processi. Questo concetto comprende tutte le forme di vita che popolano la Terra, dagli organismi monocellulari a quelli più complessi, nonché i processi, le vie e i cicli che aggregano gli organismi viventi in popolazioni, ecosistemi e paesaggi. Ne scaturisce che alla biodiversità è legata la capacità degli esseri viventi di perpetuarsi nonostante il cambiamento degli habitat naturali. Esiste una biodiversità agricola che include tutte le componenti della diversità biologica - rilevanti per l’alimentazione e l’agricoltura stessa - che costituiscono l’ecosistema agricolo: le varietà di animali, piante e microrganismi, a livello genetico, le varietà di specie e di ecosistemi necessarie per le funzioni fondamentali dell’ecosistema agricolo e delle sue strutture e processi. L’equilibrio che un tempo esisteva tra agricoltura e biodiversità è stato minato sostanzialmente da due fenomeni: l’intensificazione dei processi di produzione e la sottoutilizzazione del suolo. La specializzazione, la concentrazione e l’intensificazione della produzione agricola sono diffusamente riconosciute come fattori
che hanno contribuito a minacciare la conservazione della biodiversità; è tuttavia difficile separare gli effetti collegati a tali fattori da quelli indotti dall’urbanizzazione e dall’aumento delle infrastrutture (mutamenti intervenuti nell’uso del suolo), fenomeni presenti anche nelle zone più propriamente agricole. È, però, certo che sane pratiche di gestione dell’agricoltura possono avere un’incidenza positiva sulla conservazione della flora e fauna selvatiche, come pure sulla situazione socioeconomica delle zone rurali.
Infatti la rinuncia ad un’agricoltura meno intensiva, nella misura in cui può costituire un pericolo per la biodiversità nelle zone agricole e quindi una minaccia per gli habitat naturali o seminaturali, è collegata inevitabilmente ad un degrado degli stessi e quindi ad un progressivo abbandono dei terreni. Pertanto, diventa di fondamentale importanza prevenire tali processi. Un ulteriore rischio, di tipo mercantile, collegato alla mancanza di una strategia finalizzata alla conservazione e alla tutela del patrimonio genetico agricolo è anche la perdita di cloni, popolazioni, accessioni, sostituiti da cultivar commerciali, omologate e non distinguibili sui mercati di ogni tipo di territorio. Proprio per questo la UE, adottando una serie di misure a sostegno della biodiversità agricola (Trattato internazionale sulle Risorse genetiche
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per l’Agricoltura e l’Alimentazione della FAO, 2001, Piano di azione a favore della biodiversità in agricoltura, 2001, Reg. 878/2004), invita tutti gli Stati membri a contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità con interventi specifici per ogni singolo territorio. In Puglia esiste una altissima biodiversità agricola, che negli ultimi anni è stata gravemente minacciata dalle pressioni competitive sulle imprese, tanto da determinare una importante e progressiva diminuzione delle popolazioni di numerose specie e cultivar. Sulla scorta, quindi, della necessità di salvaguardare e valorizzare le risorse genetiche vegetali regionali, l’Amministrazione regionale ha intrapreso da qualche tempo alcune azioni specifiche, che nel PSR 2007-13 trovano una loro più strutturata definizione.
Programma regionale Biodiversità e Risorse genetiche (D.G.R.710/2001)
Programma di Sviluppo Rurale della Puglia 2007-13 Misura 214 Pagamenti agro ambientali Azione 214/3 Tutela della biodiversità
Azione 214/4 Progetti integrati e banche dati per la biodiversità
Obiettivi
Sostenere azioni di conservazione della diversità biologica Favorire nuove iniziative di individuazione e caratterizzazione di risorse biologiche “tipiche” regionali
Conservazione della diversità genetica promuovendo la coltivazione/inserimento di varietà a rischio di estinzione
Conservazione della diversità genetica promuovendo la coltivazione/inserimento di varietà a rischio di estinzione Impedire la perdita delle conoscenze oggettive sviluppate sperimentalmente sul materiale vegetale a rischio di erosione genetica
Beneficiari
Enti di ricerca
Coltivatori custodi delle specie di cui all’allegato PSR
Soggetti pubblici o privati selezionati dalla Regione
Azioni
Progetti di ricerca relativi a: frutticoltura ciliegio - caratterizzazione molecolare di cultivar pregiate e varietà locali di ciliegio dolce della provincia di Bari vite - recupero del patrimonio genetico varietale del Primitivo e sua valorizzazione fico - valutazione delle risorse genetiche di varietà di fico (Ficus carica L.) della Puglia mandorlo - valutazione della biodiversità del mandorlo nel campo del germoplasma di Bitetto orticoltura carosello e barattiere - caratterizzazione biomorfologica, produttiva e qualitativa di carosello e barattiere cerealicoltura grano duro - recupero e diffusione del grano buono zootecnia gentile di Puglia - impiego di arieti meticci con sangue gentile di Puglia per l’incrocio industriale agrumicoltura agrumi del Gargano - studio, salvaguardia e valorizzazione delle risorse genetiche agrumicole del Gargano foreste boschi da seme - progetto pilota per la valutazione dei soprassuoli e l'istituzione di una rete di boschi da seme
Coltivazione e/o riproduzione in azienda (area di coltivazione tradizionale o areale d’origine) per almeno 5 anni di una o più varietà o cultivar vegetali a rischio di erosione genetica
5 progetti di ricerca: 1 per le orticole, 1 per le leguminose, 1 per le arboree da frutto, 1 per la vite da vino e 1 per olive da olio. Indagini bibliografiche e prospezioni territoriali; ricerca di materiale riproduttivo; conservazione ex situ delle risorse genetiche autoctone; caratterizzazione morfologica e genetica e sistemi di identificazione varietale; risanamento fitosanitario e riproduzione reintroduzione e ridiffusione; inventari, banche del germoplasma e banche dati; schede per riconoscimento risp. a standard; conservazione in situ.
Specie e cultivar minacciate di erosione genetica ORTAGGI
FRUTTIFERI
Cavolo Da foglia, a foglia riccia e liscia BA Cavolfiore Barese ‘cima di cola’ BA Cavolo broccolo Cima nera BA Mugnoli FG, LE, BR Carota Violetto, gialla BA Carciofo Verde e violetto BA Bianco TA Centofoglie BA, BR Pomodoro Mandurese TA Batata Batata LEse LE Cicoria Cicoria all’acqua LE Melone Di Gallipoli e di Morciano di L. LE
Albicocco
LEGUMINOSE DA GRANELLA Lenticchia Cicerchia Fava Fagiolo
Lenticchia di Altamura Ecotipi diversi Fava di Zollino Fava di Carpino Fagiolo dei Monti Dauni
BA BA, BR, FG, LE, TA LE FG FG
OLIVO varietà da olio Ogliarola Garganica Nzimbimbolo Carmelitana Cima di Bitonto Cima di Mola Cerasela Butirra di Melpignano Uggiana Villetta Donna Francesca Paesana Donna Giulietta Racioppa Carmelitana Oliastro Cima di Fasano Crogiola o oliva a cornetto Cornale Cima di Calabria Ciddina Oliva rossa Gniastra o inchiostra Leucocarpa Limona Lezze varietà Mele da mensa Pasola Olivina San Benedetto Santa Caterina Peppino Leo
FG FG FG BA BA BA LE LE BA BA, BR, TA BA BA BA BA BA BA BA BA BA BA BA, BR, TA TA BA, BR, FG, LE, TA BA, BR, FG, LE, TA BA BA BA, BR BA BA, TA, LE BA, TA, LE BA
VITE varietà da vino
varietà da tavola
Moscatello selvatico b. Ottavianello n. Aleatico n. Impigno b. Francavidda b. Notardomenico n. Fiano della Valle d’Itria o minatolo Marchione Mareggio Palombo Santa Teresa Uva attina Uva carrieri Uva della scala Cuccimaniello San Nicola Somarello nero Somarello rosso Baresana rossa Prunesta Baresana bianca
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Cibo del Paradiso Mandorla dolce Palummina Picocca Risomma Ciliegio dolce Capo di serpe (testa di serpe) Colafemmina (duroncina) Durona di Bisceglie (durona, duroncina di Bisceglie, tosta) Fuciletta primizia (fuciletta precoce, fuciletta prima, precoce di Molfetta) Zuccherina di Bitonto (zuccaio, zucchero) Graffione (laffiona) Limone Montagnola Molfetta Montagnole Pero Agostina A campanello Favarsa Ambrosina Cilardi Verde Rosso Cicc’ e Antonio Pera a sole Pera a vetro Del buon cammino Tanz Pera di scorvo Carmosina Tacca n’zuso Melo Mela ghiacciata Mela di Maggio Mandorlo Don Carlo Patalina Tondina Mollese (fina, grossa, lunga, bianca) Cartuccia Cicerchia Padula di Ruvo Padula di Terlizzi Pasola Genia Rachele Occhioscuro Susine Jannelli Del monte Prunedda bianca Passo di Spagna San Francesco Prugna a cuore Fico Verdesca Ricotta Ritonna Mattepinto Folm Vito Carlo Natalegna Trimone Zingarello (nero, bianco) Regina Verde di natale Fiorone di Oria Fiorone nero di Sava Arancio Portoghese Biondo del Gargano Duretta Duretta pigmentata Vaniglia Maltese Percoco Bianco di Putignano Di Ottobre Di Natale
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Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
AZIONI REGIONALI PER LA BIODIVERSITÀ
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La rete agrometeorologica GLI OBIETTIVI DEL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO REGIONALE Difesa attiva delle colture attraverso la razionalizzazione delle operazioni Riduzione dei costi colturali di produzione Miglioramento della qualità delle produzioni
LE STAZIONI DI RILEVAMENTO AGROMETEO IN PUGLIA
Stazioni agrometeorologiche della Regione Puglia
Stazioni meteorologiche della Aereonautica Militare
Stazioni agrometeorologiche del CRA-CMA (ex Ufficio Centrale di Ecologia Agraria UCEA - Rete nazionale)
Rete Agrometeo Assocodipuglia (Stazioni fisse) Rete Agrometeo Assocodipuglia (Stazioni mobili)
Foggia
Rete Servizio Meteo Aereonautica Militare
Bari
Rete Agrometeo Nazionale
Brindisi
Lecce Taranto
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dell’evoluzione dei patogeni nel corso dell’annata agraria. Le informazioni provenienti dalle stazioni agrometeorologiche e dai campi pilota sono archiviate ed elaborate dalla Banca dati del COR al fine di garantire l’offerta di una serie articolata di servizi agli imprenditori agricoli, quali i servizi previsionali (previsioni a breve e medio termine di parametri meteorologici e previsioni di rischio per le colture regionali) e l’assistenza alle imprese con riferimento all’irrigazione (determinazione del momento dell’intervento irriguo, del volume
ottimale, la priorità dell’intervento in caso di risorse idriche limitate), alla concimazione (definizione fabbisogni nutrizionali per specie, cultivar, fase fenologica, caratteristiche chimiche e fisiche del terreno, ecc.) e alla difesa integrata (suggerimenti circa l’adozione della tecnica più adeguata, nonché l’epoca e le modalità di esecuzione). L’insieme delle informazioni prodotte sono divulgate a mezzo di bollettini settimanali e di altri strumenti di comunicazione, tra i quali Internet (sito dedicato www. agrometeopuglia.it).
Il Servizio costituisce uno strumento importante per affrontare i cambiamenti climatici, attraverso l’attivazione sul territorio di azioni di supporto tese, tra l’altro, a ridurre il “rischio nitrati”, a preservare l’ambiente, a contrastare i fenomeni di desertificazione, a ridurre l’impiego dei fitofarmaci e ad utilizzare in modo corretto le macchine irroratrici, oltre che ad assicurare un valido supporto ad attività extragricole come la protezione civile, il turismo, le manifestazioni all’aperto e la viabilità stradale.
I SERVIZI OFFERTI
Previsioni di rischio per le colture regionali
Monitoraggio dei parametri agrometeorologici Monitoraggio agrofenologico Previsioni agrometeorologiche a breve termine
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
La Regione Puglia avvia le attività nel campo dell’agrometeorologia nel 1985, anno in cui viene approvato il primo “Piano agrometeorologico”, finalizzato ad organizzare sul territorio un innovativo Servizio di assistenza specialistica rivolto agli imprenditori agricoli pugliesi. Le finalità del Servizio agrometeorologico regionale si sono nel tempo sempre più definite e arricchite e, oggi, sono schematizzabili negli obiettivi della diffusione sul territorio della difesa attiva delle colture, attraverso l’adozione di pratiche tese a razionalizzare i trattamenti fitosanitari e le operazioni colturali di irrigazione e di concimazione e, più in generale, negli obiettivi della riduzione dei costi e del miglioramento qualitativo delle produzioni delle aziende agricole. Il Servizio è organizzato su due livelli territoriali (regionale e provinciale), a cui corrispondono due strutture operative aventi ruoli e competenze ben delineati: il Centro Operativo Regionale (COR) che coordina l’attuazione del Piano e le attività sul territorio e i 5 Centri Operativi Provinciali (COP), istituiti presso i Consorzi di Difesa delle Produzioni Intensive, che gestiscono i campi pilota aziendali e curano la divulgazione delle informazioni agli imprenditori agricoli. Il Servizio si caratterizza per la puntuale distribuzione di responsabilità e funzioni tra i Consorzi di Difesa (enti di diritto privato riconosciuti dallo Stato ai quali è affidata la gestione del Piano Agrometeorologico) e la Regione Puglia (istituzione responsabile dell’attuazione del Piano). Nel corso degli anni il Servizio Agrometeorologico Regionale è stato potenziato sia sotto il profilo delle tipologie dei servizi offerti agli imprenditori agricoli sia nella sua organizzazione e dotazione strumentale. Oggi può contare sulla presenza su tutto il territorio di una organica rete di 94 stazioni agrometeorologiche (fisse e mobili) gestite dai Consorzi di difesa che, insieme alle 8 stazioni della rete dell’Aeronautica Militare e alle 2 della rete nazionale del CMA – Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura (ex Ufficio Centrale di Ecologia Agraria) del CRA, assicura il monitoraggio dei principali parametri agrometeorologici (pressione atmosferica, temperatura, umidità relativa, precipitazione, velocità e direzione del vento, ecc.). Inoltre, il Servizio poggia sull’attività dei 15 campi pilota presenti all’interno di aziende agricole che realizzano il monitoraggio agrofenologico delle più importanti colture agrarie della regione. Il monitoraggio è finalizzato alla conoscenza dello stato delle colture, sia per l’aspetto fenologico che sanitario, e alla valutazione
Assistenza concimazione e irrigazione Difesa integrata Divulgazione
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La condizionalità
EURO
PAGAMENTI DIRETTI Pagamento unico
Pagamento diretto non rientrante nel pagamento unico
CON DIZ ION ALI TÀ
• aiuti alle superfici per seminativi, legumi da granella, riso, cotone, olio di oliva, tabacco, luppolo, barbabietola da zucchero, banane, ortofrutticoli, patate da consumo • aiuto alla produzione per le sementi • indennità ai produttori di patate da amido • i premi OCM carni bovine e ovicaprine • aiuti alle regioni ultraperiferiche • pagamenti per foraggi essiccati • premi e pagamenti supplementari OCM latte (dal 2007)
Pagamento diretto non rientrante nel pagamento unico
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CAMPI DI CO ND IZI ON
Pagamento unico
ITÀ mbiente lica, ione L A A à pubbtificaz CGO
PAGAMENTI DIRETTI
BCAA
EURO
PAGAMENTI MISURE PSR 2007-2013
it en Sanute, idazione l r sa gist mali e e re li ani esser g n e e d b ne e ali Igie li anim deg dei ntoe e nim on nte bu Mareni inni ter dizio iche cononomntali agrambie ed
sempre, seppure indirettamente, un vantaggio per l’intero territorio e per le comunità in esso dislocate. È proprio su questo concetto che trova giustificazione il legame introdotto tra concessione degli aiuti diretti e rispetto della condizionalità. L’osservanza delle norme della condizionalità, di fatto, garantisce il mantenimento di uno status quo degli ecosistemi, giudicato il livello base di salute ambientale, e quindi non ne determina un vantaggio, elemento che invece giustificherebbe la eventuale concessione di un’indennità. È per questo motivo che il calcolo delle indennità da corrispondere agli agricoltori che aderiscono alle misure agroambientali del PSR presuppone che sia indennizzabile solo ciò che si concretizza in un impegno aggiuntivo rispetto alle norme della condizionalità. La condizionalità è costituita da due gruppi di norme:
Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA)
Criteri di Gestione Obbligatori (CGO)
Gruppi di norme
Campi di condizionalità
- i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO), ovvero un quadro di norme (19 atti) comunitarie, nazionali e regionali, relative alla protezione dell’ambiente dall’inquinamento, alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, alla salute pubblica e al benessere degli animali; - le Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA), ovvero un insieme di norme nazionali e regionali (8 norme), finalizzate alla corretta gestione del suolo agrario per contrastare i fenomeni erosivi, di impoverimento della sostanza organica, di deterioramento degli habitat. Il complesso di norme adottate dalla Regione Puglia deriva da una efficace collaborazione attivata a livello nazionale con il MiPAAF e a livello regionale con l’Assessorato all’Ecologia, l’Assessorato alle Politiche della Salute, con i rappresentanti delle Organizzazioni
Professionali Agricole regionali. Per ognuna di tali norme sono definite le deroghe regionali a salvaguardia delle specificità locali. Ad esempio in Puglia alla norma che stabilisce il divieto di bruciatura delle stoppie si deroga disciplinando tempi, modi e condizioni per l’accensione e la bruciatura, nonché indicando gli interventi alternativi finalizzati al mantenimento e ripristino della sostanza organica nel terreno. Per gli agricoltori che, successivamente ai controlli effettuati, non risultino rispettosi delle norme imposte dalla condizionalità sono previste riduzioni dell’aiuto diretto precedentemente concesso, che possono arrivare fino alla sua completa soppressione. Sia i CGO sia le BCAA possono nel tempo essere modificati in base agli aggiornamenti dei diversi quadri regionali e dei risultati del monitoraggio sull´applicazione di tale strumento.
Norme concernenti
Elenco A
Ambiente
• tutela e conservazione degli uccelli selvatici • protezione acque sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose • protezione del suolo nell’utilizzo di fanghi di depurazione • protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati provenienti da fonti agricole • conservazione habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
Elenco A e B
Sanità pubblica, salute, identificazione e registrazione degli animali
• identificazione e registrazione degli animali • marchi auricolari, registro delle aziende e passaporti previsti dal sistema di identificazione e di registrazione dei bovini • sistema di identificazione e registrazione dei bovini e etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine • sistema di identificazione e registrazione degli ovini e caprini • immissione in commercio dei prodotti fitosanitari • divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-antagoniste nelle produzioni animali • sicurezza alimentare • prevenzione, controllo e eradicazione di talune encefalopatie spongiformi trasmissibili • lotta contro l’afta epizootica • lotta contro alcune malattie animali (malattia vescicolare dei suini) • lotta e eradicazione della febbre catarrale degli ovini
Elenco C
Igiene e benessere degli animali
• protezione dei vitelli • protezione dei suini • protezione degli animali negli allevamenti
Erosione del suolo
Mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali
• interventi di regimazione temporanea delle acque superficiali di terreni in pendio
Sostanza organica del suolo
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
La condizionalità è introdotta dal regolamento CE 1782/03. In realtà già Agenda 2000 la inseriva nel “regolamento orizzontale” (reg. CE 1259/1999), che stabiliva norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori, lasciando, però, gli Stati membri liberi di decidere se adottarla o meno e legandola solo alle misure ambientali inserite negli specifici programmi. Con il reg. CE 1782/03 lo strumento della condizionalità è divenuto obbligatorio, condizionando la concessione dei pagamenti diretti solo all’agricoltore che ne rispetta le norme. Tale obbligo, con i recenti regolamenti sullo sviluppo rurale, è esteso anche agli agricoltori che aderiscono alle Misure del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013. Il principio su cui si basa la condizionalità è la consapevolezza che la pratica di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente fornisce
• gestione stoppie e dei residui colturali • avvicendamento delle colture
Struttura del suolo
• mantenimento in efficienza della rete di sgrondo delle acque superficiali e uso adeguato delle macchine
Livello minimo di mantenimento dei terreni
• protezione del pascolo permanente • gestione superfici ritirate dalla produzione • manutenzione delle piante di olivo • mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio
Fonte: Allegato 1 e 2 della Deliberazione di Giunta Regionale n. 2264 del 29/12/2007 (BURP n. 15 del 25 gennaio 2008)
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COLTURE DEDICATE BIOCARBU RANTI LIQU BIODI IDI E SEL BIO OL ETA NO IV LO EG ET AL I
Le agroenergie
I SS SO AS IG NT RA BU AR O ALI AN OC SIDU BI MET E RE BIO ASS M LIDI BIO RANTI SO BIOCARBU PAGLIA E RESIDUI POTATURE OLIVO
Alla base della diffusione dell’interesse verso le agronergie – ovvero le forme di energia generate da biomasse di origine agricola residuali (potature, paglie, scarti delle lavorazioni agroindustriali e zootecniche) e/o da colture agrarie specificatamente dedicate - nel quadro più ampio offerto dalle energie rinnovabili, vi sono diverse motivazioni. Alla crescente richiesta energetica, fortemente sostenuta dal rapido sviluppo di Paesi quali Cina e India e al contestuale progressivo esaurimento delle fonti fossili, si affianca la necessità di continuare a promuovere la diversificazione dei redditi e delle produzioni delle imprese agricole. Quest’ultimo aspetto è di sicura importanza per la Puglia che, accanto al consolidamento di comparti importanti per l’economia agricola regionale, è impegnata nell’individuazione di valide alternative produttive agricole collegate ad un modello di filiera sostenibile per i diversi territori regionali. La Regione Puglia pertanto – considerata l’attualità dell’argomento e la sua importanza strategica soprattutto per le aree agricole e rurali – ha avviato una specifica, organica e attenta azione di accompagnamento e sostegno dello sviluppo delle fonti energetiche di origine agricola e dei loro processi nel sistema agricolo regionale.
L’attività della Amministrazione Regionale mira, prima di tutto, a migliorare il livello di conoscenza sul tema, riguardo tecnologie, mercati, rischi e opportunità. Obiettivo principale è quello di verificare le effettive possibilità di diffusione delle agroenergie nel contesto pugliese, in funzione della reale vocazionalità del territorio e nell’ottica di contribuire alla tutela ambientale, attraverso la diffusione di colture e tecniche non solo economicamente convenienti ma anche ambientalmente sostenibili. Finalità ultima di questo impegno è fornire un indirizzo agli investimenti realizzabili dagli imprenditori agricoli e agroindustriali. Vanno in questa direzione alcune azioni del PSR 2007-2013 a diretto beneficio delle imprese regionali quali quelle previste nelle Misure 121 e 123, a sostegno della realizzazione di impianti per l’utilizzo di biomasse residuali per la produzione di energia ad esclusivo uso dell’azienda agricola o agroindustriale. A queste si aggiunge, nella Misura 311, il supporto ad investimenti per la produzione di energia - da destinare alla vendita a terzi – ricavata da biomasse e/o da colture dedicate con un massimale di investimento di 1 Meuro e di energia prodotta di 1 Megawatt.
Alcuni modelli La filiera corta La bioraffineria La filiera lunga
Le motivazioni
Esaurimento delle fonti fossili Esigenza di abbattere le emissioni di CO2
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Affermazione di tecnologie sostenibili di uso dell'agroenergia Possibilità e necessità di diversificare le produzioni e le attività delle imprese agricole
Potenziale energetico dei residui di potatura e delle sanse
tep/km2 0 - 15 16 - 35 36 - 75 76 - 150
Foggia
151 - 288
Bari
Brindisi
di interventi per le filiere bioenergetiche regionali. Nello studio sono approfonditi gli aspetti di carattere agronomico, tecnologico e impiantistico delle principali filiere agroenergetiche, corredati da valutazioni di carattere socio-economico. Il lavoro propone una metodologia per la individuazione di indicatori utili alla definizione di vocazionalità territoriali allo sviluppo di filiere agroenergetiche in Puglia. L’analisi dei risultati delle attività finora realizzate, conforme con gli obiettivi dichiarati della diversificazione produttiva, della tutela ambientale, dell’armonizzazione della politica agricola con quella energetica ed ambientale, del
Lecce Taranto
marketing ambientale e territoriale, conduce a valutare positivamente la possibilità di attuare in Puglia prioritariamente il modello di filiera corta – con chiusura dell’intero ciclo di produzione di agroenergia su scala locale, comprensoriale e/o aziendale - così come lo sviluppo di insediamenti produttivi integrati nel territorio in grado di utilizzare anche le risorse naturali di origine agricola locali, quale premessa fondamentale per l’avvio di modelli ecosostenibili
di filiere lunghe e la realizzazione di bioraffinerie quali modelli industriali innovativi in grado di utilizzare a pieno le colture e i relativi residui ed espressione di un nuovo modo di intendere economia, territorio e ambiente.
Politiche e azioni regionali per lo sviluppo del mondo agricolo e rurale
Ad affiancare la scelta di sostegno agli investimenti in questo ambito, la Regione Puglia opera attraverso il Programma Regionale Biocombustibili (ProBio), all’interno del quale sono in corso indagini, studi e attività dimostrative sul territorio pugliese per la valorizzazione energetica delle biomasse agricole locali. In questo contesto è realizzata la banca dati regionale sul potenziale di biomasse agricole utili a fini energetici, che rende disponibili informazioni, per comune, sulla potenzialità energetica – attraverso processi di combustione, di digestione anaerobica, di produzione di olii vegetali - da residui agricoli e forestali, da sanse esauste, da allevamenti, da colture dedicate. Dalle prime indicazioni emerge che il potenziale energetico dei residui di potatura e delle sanse esauste è di oltre 500.000 tonnellate di petrolio equivalente (tep) costituto per la maggior parte da potature di olivo (68%) e vite (12%). In termini di densità energetica (tep/kmq) si evidenziano valori più elevati nelle province di Bari, Brindisi e Lecce, più modesti nel foggiano e nel tarantino. Per il ProBio, inoltre, opera il Laboratorio permanente per lo sviluppo delle agroenergie. Il Laboratorio – cui collaborano, in un’ottica multidisciplinare, competenze da numerose istituzioni pubbliche di ricerca oltre che le rappresentanze del mondo agricolo - ha realizzato lo studio Analisi per la definizione
L’azione della Regione Puglia Gli obiettivi
I principali interventi
Acquisire conocenze sulle potenzialità di sviluppo delle agroenergie sul territorio regionale
Istituzione del laboratorio permanente per lo sviluppo delle agroenergie (ProBio)
Salvaguardare l'ambiente e le vocazionalità territoriali Valorizzare le potenzialità agroenergetiche regionali
Creazione di una banca dati sulle biomasse residuali della regione (ProBio)
Sostegno alla produzione di energia per utilizzo aziendale (PSR - Misure 121 e 123) Sostegno alla produzione di energia destinata alla vendita (PSR - Misura 311)
Orientare gli investimenti degli imprenditori
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Indirizzi utili
Istituto Nazionale di Economia Agraria Sede Regionale per la Puglia Strada Prov.le per Casamassima km 3,000 c/o Tecnopolis Csata Scrl - 70010 Valenzano (BA) telefono 080/4670466 - 456 fax 080/4670468 - 447 e-mail: oeapuglia@inea.tno.it internet: www.inea.it/oea/puglia Istituto Nazionale di Economia Agraria Via Barberini, 36 - 00187 Roma telefono 06/478561 fax 06/4785621 – 06/4817283 e-mail: inea@inea.it internet: www.inea.it
REGIONE PUGLIA Presidenza della Giunta Regionale Lungomare N. Sauro, 33 - 70121 Bari telefono 080/5522021 – 080/5522029 fax 080/5406394 – 080/5406260 e-mail: quiregione@regione.puglia.it Assessorato Risorse Agroalimentari Lungomare Nazario Sauro, 45/47 - 70121 Bari telefono 080/5559553 fax 080/5405233 e-mail: segreteria.agricoltura@regione.puglia.it Area politiche per lo sviluppo rurale Lungomare Nazario Sauro, 45/47 - 70121 Bari telefono 080/5405106 fax 080/5405224 Servizio Agricoltura telefono 080/5405106 fax 080/5405224 e-mail: settore.agricoltura@regione.puglia.it Servizio Alimentazione telefono 080/5405267 fax 080/5405136 e-mail: settore.alimentazione@regione.puglia.it Servizio Caccia e Pesca Viale Caduti di Tutte le Guerre, 13 - 70126 Bari telefono 080/5403016 fax 080/5403062 e-mail: cacciapesca@regione.puglia.it Servizio Foreste Via Corigliano, 1 (ex CIAPI Z.I.) - 70123 Bari telefono 080/5405470 fax 080/5407690 Servizio Riforma Fondiaria ex E.R.S.A.P. Corso Sonnino, 177 - 70121 Bari telefono 080/5405932 fax 080/5405930 e-mail: riforma.fondiaria@regione.puglia.it Uffici provinciali Agricoltura Lungomare Nazario Sauro, 45/47 - 70121 Bari telefono 080/5405130 fax 080/5405131 Via Tor Pisana, 120 - 72100 Brindisi telefono 0831/544321 fax 0831/544300 Piazza U. Giordano, 1 - 71100 Foggia telefono 0881/706549 fax 0881/706550 Viale Aldo Moro - 73100 Lecce telefono 0832/373432 fax 0832/373429 Piazzale Bestat, 33 - 74100 Taranto telefono 099/7307507 fax 099/7307519 Uffici provinciali Alimentazione Lungomare Nazario Sauro, 45/47 - 70121 Bari telefono 080/5405146 fax 080/5405299 Via Tor Pisana, 128 - 72100 Brindisi telefono 0831/544337 fax 0831/544307 Piazza U. Giordano, 1 - 71100 Foggia telefono 0881/706520 fax 0881/706510 Viale Aldo Moro - 73100 Lecce telefono 0832/373521 fax 0832/373469 Piazzale Bestat, 33 - 74100 Taranto telefono 099/7307506 fax 099/7307542
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Sezioni provinciali Settore Foreste Via Corigliano, 1 (ex CIAPI Z.I.) - 70123 Bari telefono 080/5407685 fax 080/5406506
Via Ciciriello, 8 - 72100 Brindisi telefono 0831/595250 fax 0831/595288 Via Spalato, 17 - 71100 Foggia telefono 0881/706728 fax 0881/706713 Viale della Libertà, 70 - 73100 Lecce telefono 0832/373670 fax 0832/373671 Piazzale Bestat, 27 - 74100 Taranto telefono 099/7307558 fax 099/7307566
PROVINCIE Provincia di Bari Direzione Generale Via Spalato, 19 - 70121 Bari telefono 0805412225 - fax 0805412565 www.provincia.ba.it/ Provincia di Brindisi P.zza Santa Teresa - 72100 Brindisi telefono. 0831-565111 - fax 0831-565359 www.provincia.br.it Provincia di Foggia Piazza XX Settembre, 20 - 71100 Foggia telefono 0881/7911 - fax 0881-720007 www.provincia.fg.it Provincia di Lecce Via Umberto I, 13 - 73100 Lecce Telefono 0832/6831 - 0832/683.344 Fax 0832/683.393 www.provincia.le.it Provincia di Taranto Via Anfiteatro 4 - 74100 - Taranto telefono 099 45 87 111 www.provincia.ta.it
UNIONE EUROPEA Commissione Europea DG Agricoltura e Sviluppo Rurale Rue de La Loi, 130 B - 1049 Bruxelles, Belgio fax +32 (0) 2-2950130 internet: http://ec.europa.eu/agriculture/ index_it.htm
MINISTERI Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Via XX Settembre, 20 - 00187 Roma telefono 06/46651 fax 06/4742314 e-mail: urp@politicheagricole.it internet: www.politicheagricole.it
UNIVERSITÀ ED ENTI DI RICERCA Facoltà di Agraria - Università di Bari Via Amendola, 165/A - 70125 Bari telefono 080/5443074 - fax 080/5442813 www.agraria.uniba.it Facoltà di Agraria - Università di Foggia Via Napoli, 25 - 71100 Foggia telefono 0881/589226 – 589343 fax 0881/589342 www.agraria.unifg.it
Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) Via Nazionale, 82 - 00184 Roma telefono 06/478361 fax 06/7836320 e-mail: cra@entecra.it Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali Piazza G. Garibaldi, 13 - 70122 Bari telefono 080/5228411 - fax 080/5228432 e-mail: ipres@ipres.it internet: www.ipres.it CRA - Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti Caldo-Aridi (ex I.S.A.) Via Celso Ulpiani, 5 - 70125 Bari telefono 080/5475011 – 5475001 fax 080/542375 e-mail: michele.rinaldi@entecra.it internet: www.inea.it/isa/isa.html CRA - Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere Sezione Operativa di Foggia Via Napoli, 52 - 71100 Foggia telefono 0881/741632 – 0881/752484 fax 0881/741632 e-mail: pasquale.martiniello@entecra.it internet: www.isnp.it/cra/ISCF.htm CRA – Centro di Ricerca per la Cerealicoltura Sezione Operativa di Foggia S.S. 16 km 675 - 71100 Foggia telefono 0881/742972 – 0881/714911 fax 0881/713150 e-mail: cerealicoltura@iscfoggia.it difonzo@iscfoggia.it internet: www.cerealicoltura.it/sezioni/FOGGIA.htm CRA – Unità di Ricerca per l’Uva da Tavola e la Vitivinicoltura in Ambiente Mediterraneo Sede Centrale di Turi Via Casamassima, 148 - 70010 Turi (BA) telefono 080/8911822 - fax 080/8911925 e-mail: utv@entecra.it donato.antonacci@entecra.it internet: www.entecra.it CRA – Unità di Ricerca per l’Uva da Tavola e la Vitivinicoltura in Ambiente Mediterraneo Sede Distaccata di Barletta Via Vittorio Veneto, 26 - 70051 Barletta (BA) telefono 0883/521346 - fax 0883/528955 e-mail: utv.ba@entecra.it donato.antonacci@entecra.it internet: www.entecra.it CRA – Istituto Sperimentale per la Zootecnia Sezione di Foggia Località Segezia - 71100 Foggia telefono 0881/880482 - fax 0881/880476 e-mail: luigi.taibi@isz.it internet: www.isz.it Unità di Ricerca per l’individuazione e lo studio di colture ad alto reddito in ambienti caldo-aridi Via Francesco Calasso, 3 - 73100 Lecce telefono 0832/306882 fax 0832/305411 internet: www.inea.it/ist/iststori.htm CNR –- Istituto di Genetica Vegetale Via Giovanni Amendola, 165/A - 70126 Bari telefono 080/5583400 fax 080/5587566 e-mail: segreteria.igv@igv.cnr.it internet: www.igv.cnr.it/ CNR - Sezione di Bari Istituto per la Protezione delle Piante Via Giovanni Amendola, 122/D - 70126 Bari telefono 080/5929220 – 080/5929221 fax 080/5929230 e-mail: a.ciancio@ba.ipp.cnr.it internet: www.ba.ipp.cnr.it/inaavit.htm
CNR - Sezione di Bari Istituto Ricerca sulle Acque Via F. De Blasio, 5 - 70123 Bari telefono 080/5313365 Fax 080/5313365 e-mail: resp.bari@irsacnr.it CNR - Sezione di Bari Istituto di Virologia Vegetale Via Giovanni Amendola, 165/A - 70126 Bari c/o Università di Bari - Dip. Protez. Piante e Microbiol. telefono 080/5442914 fax 080/5442911 e-mail: martelli@agr.uniba.it CNR - Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari Via Giovanni Amendola, 122/D - 70126 Bari telefono 080/5929359 – 080/5929365 fax 080/5929373 e-mail: segreteria@ispa.cnr.it internet: www.ispa.cnr.it CRSA –- Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” Via Cisternino, 281 - 70010 Locorotondo (BA) telefono 080/4313071 – 080/4311254 fax 080/4310007 e-mail: info@crsa.it internet: www.crsa.it Centro Ricerche Bonomo Centro Provinciale Bonomo per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Contrada Castel del Monte - 70031 Andria (BA) Casella Postale 177 telefono 0883/569844 fax 0883/569876 e-mail: info@centroricerchebonomo.it internet: www.centroricerchebonomo.it Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata Via Manfredonia, 20 - 71100 Foggia telefono 0881/786357 fax 0881/786334 e-mail: dirsan@izsfg.it internet: www.izsfg.it/ Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM - IAMB) Via Ceglie, 9 - 70010 Valenzano (BA) telefono 080/4606111 – 080/4606204 – 080/4606281 fax 080/4606206 e-mail: iamdir@iamb.it internet: www.iamb.it
CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, AGRICOLTURA E ARTIGIANATO Bari Corso Cavour, 2 - 70121 Bari telefono 080/2174111 – 080/2174220 – 080/2174219 fax 080/2174228 e-mail: segreteria.generale@ba.camcom.it internet: www.ba.camcom.it Brindisi Via Bastioni Carlo V, 4/6 - 72100 Brindisi telefono 0831/228111 - fax 0831/228210 e-mail: segreteria.generale@br.camcom.it internet: www.br.camcom.it Foggia Via Dante, 27 - 71100 Foggia telefono 0881/797111 fax 0881/726046 internet: www.fg.camcom.it Lecce Viale Gallipoli, 39 - 73100 Lecce telefono 0832/684111 fax 0832/684260 e-mail: cameradicommercio@le.camcom.it internet: www.le.camcom.it Taranto Cittadella delle Imprese Viale Virgilio, 152 - 74100 Taranto telefono 099/7783111 fax 099/7783131 – 099/7783148 e-mail: cciaa.taranto@ta.legalmail.camcom.it internet: www.camcomtaranto.com UNIONCAMERE Piazza Sallustio, 21 - 00187 Roma telefono 0647041 - fax 064704240 www.unioncamere.it
ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI AGRICOLE Coldiretti Puglia Via De Gemmis, 45 70124 Bari telefono 080/5520598 fax 080/5571433 e-mail: puglia@coldiretti.it internet: www.puglia.coldiretti.it Confederazione Italiana Agricoltori Puglia Via Matarrese, 4 70124 Bari telefono 080/5616025 fax 080/5641379 e-mail: info@scianet.it internet: www.scianet.it/ciapuglia/ Confagricoltura Puglia Via Amendola, 166/5 70126 Bari Executive Center telefono 080/5484569 fax 080/5484573 e-mail: fedpugli@confagricoltura.it internet:www.puglia.confagricoltura.it Confederazione Produttori Agricoli (COPAGRI) Piazza Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi, 22 70121 Bari telefono 080/5211061 fax 080/5217258
COMUNITÀ MONTANE Comunità Montana della Murgia Barese Nord Ovest Via Santa Barbara, 56 70037 Ruvo di Puglia (BA) telefono 080/3628296 fax 080/3628296 e-mail: info@cmmurgiabareseno.it internet: www.cmmurgiabareseno.it Comunità Montana della Murgia Barese Sud Est Via Canonico Indellicati, 35 70023 Gioia del Colle (BA) telefono 080/3482764 fax 080/3484506 internet: www.comunitamontana. baresesudest.it Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali Piazza Municipio 71033 Casalnuovo Monterotaro (FG) telefono 0881/558314 – 0881/558280 fax 0881/515057 e-mail: info@montidaunisettentrionali.it internet: www.montidaunisettentrionali.it Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali Località Tiro a Segno s.n. 71023 Bovino (FG) telefono 0881/961460 – 0881/912046 fax 0881/966350 e-mail: info@montidaunimeridionali.it internet: www.montidaunimeridionali.it Comunità Montana Gargano Via Sant’Antonio Abate, 119 71037 Monte Sant’Angelo (FG) telefono 0884/562088 – 0884/562877 fax 0884/568476 e-mail: info@comunitamontanagargano.it internet: www.comunitamontanagargano.it Comunità Montana Murgia Tarantina Viale Turi s.n. 74017 Mottola (TA) telefono 099/8867991 fax 099/8866267 e-mail: info@cm-tarantina.it internet: www.cm-tarantina.it
CONSORZI DI DIFESA Associazione Regionale Consorzi di Difesa Puglia Via Devitofrancesco, 2/N 23-25 70124 Bari telefono 080/5429693 fax 080/5474700 e-mail: direzione.codipu@agrometeopuglia.it internet: www.agrometeopuglia.it
Consorzio di Difesa e Valorizzazione delle Produzioni Intensive dell’Ambiente e del Territorio Rurale della Provincia di Bari Via Tenente Casale, 27 scala D - 70123 Bari telefono 080/5744733 – 080/5744652 fax 080/5277342 e-mail: condifesa.bari@asnacodi.it internet: www.condifesabari.it Consorzio di Difesa e Valorizzazione delle Produzioni Agricole dell’Ambiente e del Territorio Rurale di Brindisi Via Tor Pisana, 98 - 72100 Brindisi telefono 0831/517140 – 0831/517155 fax 0831/511306 internet: www.codivabri.it Consorzio di Difesa delle Produzioni Intensive della Provincia di Foggia Piazza Padre Pio da Pietralcina - 71100 Foggia Nuovo Palazzo Caccavo sc. B telefono 0881/634143 – 0881/638435 fax 0881/686421 internet: www.codifo.it Consorzio di Difesa e Valorizzazione delle Produzioni Intensive dell’Ambiente e del Territorio Rurale della Provincia di Lecce Via Zara, 17 Rione Castromediano 73020 Cavallino (LE) telefono 0832/232134 – 0832/232135 fax 0832/232148 – 0832/232149 Numero Verde: 800-660644 e-mail: segreteria.codile@agrometeopuglia.it internet: www.codile.it Consorzio di Difesa delle Produzioni Intensive della Provincia di Taranto Via G. Messina, 68 - 74100 Taranto telefono 099/4773430 fax 099/4773432 e-mail: sede@codita.it internet: www.codita.it
ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Bari Viale J. F. Kennedy, 86 - 70124 Bari telefono 080/5614487 fax 080/5614487 e-mail: info@agronomiforestali.it internet: www.agronomiforestali.it Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Brindisi Via S. Margherita, 14 - 72100 Brindisi - C.P. 190 telefono 0831/520140 fax 0831/520140 e-mail: ordafbrindisi@libero.it Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Foggia Via Giuseppe Russo, 6 - 71100 Foggia telefono 0881/772566 fax 0881/772566 e-mail:info@agronomi-fg.it internet: www.agronomi-fg.it Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Lecce Via Capitano Ritucci, 41 - 73100 Lecce telefono 0832/346996 fax 0832/217295 e-mail: ordinelecce@conaf.it Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Taranto Via Berardi, 40 - 74100 Taranto telefono 099/4532525 fax 099/4532525 e-mail: ordaf.ta@tin.it internet: www.ordaf.ta.it
COLLEGI PERITI AGRARI CONSORZI DI BONIFICA Consorzio di Bonifica Montana del Gargano Viale Cristoforo Colombo, 243 - 71100 Foggia telefono 0881/633140 – 0881/633141 fax 0881/634187 e-mail: presidente@bonificadelgargano.it internet: www.bonificadelgargano.it Consorzio per la Bonifica della Capitanata Corso Roma, 2 - 71100 Foggia telefono 0881/785111 – 0881/727991 – 0881/708035 fax 0881/774634 e-mail: coboca@isnet.it internet: www.consorzio.fg.it
Collegio Provinciale Periti Agrari di Bari Via Annibale di Francia, 13 - 70125 Bari telefono 080/5428141 fax 080/5428141 e-mail: collegio.bari@peritiagrari.it internet: www.peritiagrari.bari.it Collegio Provinciale Periti Agrari di Brindisi Viale N. Sansone, 16 - C.P. 321 72017 Ostuni (BR) telefono 0831/305566 e-mail: collegio.brindisi@peritiagrari.it internet: www.peritiagrari.it Collegio Provinciale Periti Agrari di Foggia Via Piave, 41 - 71100 Foggia telefono 0881/723401 internet: www.peritiagrari.manganofoggia.it
Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia Corso Trieste, 11 - 70126 Bari telefono 080/5419111 fax 080/5531340 internet: www.cbtaweb.it
Collegio Provinciale Periti Agrari di Lecce Via Capitano Ritucci, 41 - 73100 Lecce telefono 0832/346996 e-mail: collegio.lecce@peritiagrari.it internet: www.peritiagrari.it
Consorzio Speciale per la Bonifica di Arneo Via XX Settembre, 69 - 73048 Nardò (LE) telefono 0833/571476 – 0833/876111 fax 0833/564797 e-mail: info@consorzioarneo.it internet: www.consorzioarneo.it
Collegio Provinciale Periti Agrari di Taranto Via Pisanelli, 44 - C.P. 185 - 74100 Taranto telefono 099/4527447 e-mail: collegio.taranto@peritiagrari.it internet: www.peritiagrari.it
Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi S.P. 72, Km. 2 - 73059 Ugento (LE) telefono 0833/959111 fax 0833/959210 internet: www.bonificaugento.it Consorzio di Bonifica Stornara e Tara Viale Magna Grecia, 240 - 74100 Taranto telefono 099/7357111 fax 099/7378973 e-mail: cbonif.stornaratara@tin.it Unione Regionale delle Bonifiche delle Irrigazioni e dei Miglioramenti Fondiari per la Puglia Corso Sonnino, 126 - 70121 Bari telefono 080/5531551 fax 080/5587469 e-mail: mail@unionebonifichepuglia.it internet: www.unionebonifichepuglia.it
COLLEGI AGROTECNICI E AGROTECNICI LAUREATI Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Bari Via Andrej Sacharov, 42 - 70010 Valenzano (BA) telefono 080/4675728 e-mail: bari@agrotecnici.it internet: www.agrotecnici.it Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Foggia c/o Agr. Donato Cavaliere - Via Calvario, 2 71028 Sant’Agata di Puglia (FG) telefono 0881/984784 e-mail: foggia@agrotecnici.it internet: www.agrotecnici.it Collegio Interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Lecce - Brindisi Via dei Bernardini, 1 - 73048 Nardò (LE) telefono 0833/564522 fax 0833/564522 e-mail: lecce@agrotecnici.it internet: www.agrotecnici.it
Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Taranto c/o Dott. Andrea Occhilupo Via per Lecce Km 1 - 74024 Manduria (TA) telefono 099/9713649 fax 099/9713649 e-mail: taranto@agrotecnici.it internet: www.agrotecnici.it
ENTI VARI IRIDE Innovation Relay Centre Strada Prov.le per Casamassima km. 3 - 70010 Valenzano (BA) c/o Tecnopolis Csata Scrl telefono 080/4670598 fax 080/4670361 e-mail: info@centroiride.it internet: www.centroiride.it ISTAT - Ufficio Regionale per la Puglia Piazza Aldo Moro, 61 - 70122 Bari telefono 080/5789311 – 080/5789317 fax 080/5789335 e-mail: urba@istat.it internet: www.istat.it/istat/attivita/ sediregionali/puglia ARTI Agenzia Regionale per la Tecnologie e l’Innovazione c/o Parco Tecnologico Tecnopolis 70010 Valenzano (BA) S.P. per Casamassima, Km 3 telefono 080/4670576 fax 080/4670.633 e-mail: info@arti.puglia.it ARPA Puglia Corso Trieste, 27 - 70126 Bari telefono 0805460151 fax: 0805460150 e-mail: info@arpa.puglia.it ICE - Istituto Nazionale per il Commercio Estero Sede Regionale Puglia Corso Alcide De Gasperi, 292 70125 Bari Scala D Piano 4° telefono 080/5699101 fax 080/5699139 e-mail: bari.bari@ice.it internet: www.ice.gov.it/italia/bari Tecnopolis Csata Novus Ortus Strada Prov.le per Casamassima km. 3 70010 Valenzano (BA) telefono 080/4670111 – 080/4670418 fax 080/4551868 e-mail: tecnopolis@tno.it internet: www.tno.it CIFDA Metapontum Consorzio Interregionale Formazione Divulgatori Agricoli tra Basilicata, Calabria e Puglia SS 106 Jonica 75012 Bernalda (MT) telefono 0835/745125 ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare Via Nomentana, 183 - 00161 Roma telefono 06/85568 – 06/85319 – 06/85260 fax 06/85568 – 0685385 e-mail: urp@ismea.it internet: www.ismea.it EIPLI - Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia Lucania - Irpinia Via Japigia, 148 - 70126 Bari telefono 080/5537680 internet: www.eipli.it FINPUGLIA S.p.A. Istituto Finanziario Regionale Pugliese Via Borsellino e Falcone, 2 70125 Bari telefono 080/5016131 – 080/5016851 internet: www.finpuglia.it Osservatorio Regionale Banche – Imprese di Economia e Finanza Via Demetrio Marin, 3 70125 Bari telefono 080/5010600 fax 080/5648762 e-mail: osservatorio@bancheimprese.it internet: www.bancheimprese.it
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Glossario
DOC (Denominazione di origine controllata) Viene attribuita ai vini prodotti in zone delimitate, di solito di piccole e medie dimensioni, con indicazione del loro nome geografico. Di norma il nome del vitigno segue quello della Doc e la disciplina di produzione è piuttosto rigida. I vini Doc sono immessi al consumo soltanto dopo approfondite analisi chimiche e sensoriali. DOP (Denominazione di origine protetta) È un marchio di qualità che viene attribuito a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti. L’ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, savoirfaire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva. Affinché un prodotto sia Dop, inoltre, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un’area geografica delimitata. Chi fa prodotti Dop deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito dall’organismo di controllo. FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) Fondo subentrato al FEOGA insieme al FEAGA (fondo europeo agricolo di garanzia). Il FEASR (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) nasce dall’incrocio tra la sezione orientamento e la sezione garanzia del vecchio FEOGA e va a finanziare i nuovi Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) per la fase di programmazione2007-2013. GDO (Grande distribuzione organizzata) Imprese che possiedono punti vendita operanti nella forma di supermercato, ipermercato, hard discount, grande magazzino, altra grande superficie specializzata.
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IGP (Indicazione geografica protetta) È un marchio di qualità che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata. Per ottenere la Igp, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce Igp deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito dall’organismo di controllo.
IGT (Indicazione geografica tipica) È attribuita ai vini caratterizzati da un’indicazione geografica, che può essere accompagnata o meno da menzioni (ad esempio del vitigno). È contraddistinta da zone di produzione normalmente ampie e da una disciplina di produzione poco restrittiva. Investimenti fissi lordi Sono costituti dalle acquisizioni (al netto delle cessioni) di capitale fisso effettuate dai produttori residenti a cui si aggiungono gli incrementi di valore dei beni materiali non prodotti. Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali prodotti destinati ad essere utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore ad un anno. NUTS (Nomenclatura Unità Territoriali Statistiche) NUTS è stata introdotta da Eurostat (Istituto Statistico dell’Unione Europea) per fornire una scomposizione unica ed uniforme del territorio dell’Unione Europea in unità territoriali ai fini della compilazione di statistiche regionali. Il sistema NUTS di classificazione riconosce due tipologie di divisione regionale: a) regioni normative (o amministrative), detta anche classificazione istituzionale, è espressione di volontà politica; b) regioni analitiche (o funzionali) è fondata su criteri geografici, economici o sociali. Per motivi pratici, legati alla disponibilità di dati e alla implementazione di politiche regionali, la nomenclatura NUTS si basa soprattutto sulla classificazione istituzionale. La NUTS è una classificazione gerarchica a cinque livelli: ogni stato membro (NUTS 0) è diviso in un numero intero di regioni NUTS 1 (corrispondenti in Italia ad 11 regioni o aggregati di regioni come Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, Triveneto, ecc.), ciascuna delle quali è a sua volta suddivisa in un numero intero di regioni di livello NUTS 2 (in Italia le 20 regioni amministrative), ciascuna delle quali suddivisa ancora in un numero intero di NUTS 3 (le province) e così via. PIL (Prodotto Interno Lordo) Rappresenta il risultato finale dell’attività svolta dalle unità produttive che operano nel territorio economico del Paese. Il PIL è costituito dal valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un certo territorio, durante un determinato periodo di tempo (di solito un anno solare). Non comprende il valore dei beni e servizi intermedi. Prodotti tradizionali Sono quei prodotti agro alimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni.
Produzione ai prezzi di base Con il SEC95, nei conti economici del settore agricolo, per descrivere il processo di produzione, i redditi che ne derivano e le relazioni di ordine tecnico-economico tra le unità produttive, si fa ricorso all’Unità di Attività Economica Locale (UAEL). Si supera, in tal modo, il concetto di “azienda agricola nazionale” precedentemente impiegato, per considerare l’insieme di tutte le UAEL agricole, classificate in funzione della loro attività principale. Esse costituiscono la “branca di attività economica dell’agricoltura” nel cui ambito confluiscono, oltre ai risultati dell’attività agricola vera e propria, anche quelli delle attività secondarie connesse, quali ad esempio la trasformazione di prodotti agricoli da parte dell’azienda e/o taluni servizi ed altre funzioni produttive (silvicoltura, ecc.). Connesso al concetto di UAEL è quello di “produzione”, che nella metodologia del SEC95 include non solo i prodotti da immettere sul mercato ad un prezzo economicamente significativo (produzione destinabile alla vendita), ma anche i prodotti che vengono riutilizzati dai rispettivi produttori per consumi finali o investimenti (produzione per proprio uso finale). Il nuovo schema supera, pertanto, il vecchio concetto di “produzione lorda vendibile”, comprendendo, oltre alla produzione venduta sul mercato o conservata in forma di scorte oppure autoconsumata, anche i reimpieghi, cioè quella parte di produzione utilizzata per i consumi intermedi, ad opera della stessa unità produttiva, nel corso del medesimo esercizio. Un’altra fondamentale innovazione riguarda il sistema dei prezzi e la valorizzazione della produzione. Secondo il nuovo SEC, tutte le produzioni destinate alla vendita o ad altre utilizzazioni, debbono essere valutate al prezzo di base, che include i contributi alla produzione e, pertanto, misura l’ammontare effettivo ricevuto dal produttore; sono, però, esclusi dal calcolo i contributi connessi a finalità di sostegno più generale (es. misure di accompagnamento, set-aside, aiuti nazionali e regionali). Redditività del lavoro È il rapporto tra l’intero valore della produzione realizzata e il volume o la quantità del lavoro (numero degli occupati e/o ore lavorate) impiegato nella produzione. SAT (Superficie Agricola Totale) Per le indagini strutturali sulle aziende agricole, si intende l’insieme della SAU, delle colture boschive (boschi e pioppete), della superficie agraria non utilizzata e dell’altra superficie rientrante nel perimetro dei terreni aziendali. Essa, pertanto, differisce da quella adottata dalle statistiche agricole correnti in quanto quest’ultima comprende anche gli altri terreni abbandonati, non facenti parte di aziende agricole. SAU (Superficie Agricola Utilizzata) Costituita dall’insieme dei seminativi, prati permanenti e pascoli, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari e castagneti da frutto. Servizi annessi Esercizio per conto terzi e noleggio di macchine agricole con personale; operazioni di preparazione dei campi,
trattamenti antiparassitari, irrigazione delle colture, mietitura, raccolta e prima preparazione dei prodotti per i mercati, esclusa la trasformazione; sistemazione di parchi, giardini e aiuole; attività di servizi connessi all’allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari. SIC (Siti di Importanza Comunitaria) Sono zone designate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatiche, Direttiva Habitat e sono costituite da aree naturali, geograficamente definite e con superficie delimitata. SN (Saldo Normalizzato) È dato dal rapporto percentuale tra il saldo semplice (esportazioni – importazioni) ed il volume di commercio (esportazioni + importazioni); varia tra -100 (assenza di esportazione) e +100 (assenza di importazioni) e consente di confrontare la performance commerciale di aggregati di prodotti diversi e di diverso valore assoluto. Tasso di dipendenza della popolazione È il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100. Tasso di occupazione femminile È il rapporto percentuale tra le donne occupate e la corrispondente popolazione femminile di riferimento. UL (Unità di lavoro) Rappresenta la quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno, oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro. Si misura in ore annue corrispondenti a un’occupazione esercitata a tempo pieno. VA (Valore Aggiunto) È l’aggregato risultante dalla differenza tra il valore dei beni e servizi conseguiti dalle singole branche produttive e il valore dei beni e servizi intermedi consumati nel periodo considerato. Corrisponde alla somma delle retribuzioni e degli ammortamenti di ciascun settore. Con il SEC95 le stime del VA e della produzione non sono più presentate secondo la valutazione al costo dei fattori, essendo stato introdotto il concetto di prezzo base. Esso comprende l’ammontare dei contributi commisurati al valore dei beni prodotti – escludendo ad esempio gli aiuti compensativi non direttamente legati alle quantità prodotte – ed esclude le imposte specifiche sugli stessi. Pertanto, a differenza di quanto avveniva con la valutazione al costo dei fattori, sono incluse nel prezzo base le altre imposte sulla produzione ed esclusi gli altri contributi alla produzione. La produzione al netto dei consumi intermedi costituisce il VA al prezzo base. ZPS (Zone di Protezione Speciale) Sono le zone designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE e sono costituite da territori idonei per estensione e/o localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli di cui all’allegato I della Direttiva, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
39 44 25 60
26 27 41
21 54
52
57
48
51
47
32
31
42 29
13 14 17 40 34 62 63
28 24
64
Foggia
2 6 45
59
16 23 19
35
15
36 38
22
55
7 45
20 13
9
5
29 20
9 43
38
26
43
22 6
11
27
Bari 46 48 14 32 18 37 2
33 10 12 8 40 44 24
42
Provincia di Foggia Accadia Alberona Anzano di Puglia Apricena Ascoli Satriano Biccari Bovino Cagnano Varano Candela Carapelle Carlantino Carpino Casalnuovo Monterotaro Casalvecchio di Puglia Castelluccio dei Sauri Castelluccio Valmaggiore Castelnuovo della Daunia Celenza Valfortore Celle di San Vito Cerignola Chieuti Deliceto Faeto Foggia Ischitella Isole Tremiti Lesina Lucera Manfredonia Margherita di Savoia Mattinata Monte Sant’angelo Monteleone di Puglia Motta Montecorvino Ordona Orsara di Puglia Orta Nova Panni Peschici Pietramontecorvino Poggio Imperiale Rignano Garganico Rocchetta Sant’antonio Rodi Garganico Roseto Valfortore San Ferdinando di Puglia San Giovanni Rotondo San Marco in Lamis San Marco La Catola Sannicandro Garganico San Paolo di Civitate San Severo Sant’agata di Puglia Serracapriola Stornara Stornarella Torremaggiore Trinitapoli Troia Vico del Gargano Vieste Volturara Appula Volturino Zapponeta
30
46
5
53
3
58
10 37 56
7 1
33
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 33 32 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64
I comuni della Puglia
4 50
11 18 49
8
61
12
28
34
1
16 23
39
35
19
15 47
30 17
36
4 21
41
31
7 3
25
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48
Acquaviva delle Fonti Adelfia Alberobello Altamura Andria Bari Barletta Binetto Bisceglie Bitetto Bitonto Bitritto Canosa di Puglia Capurso Casamassima Cassano delle Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Minervino Murge Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo in Colle Spinazzola Terlizzi Toritto Trani Triggiano Turi Valenzano
5
12
13
Provincia di Bari 9 7
3 20
19 21
15
4 8 16
Taranto
Provincia di Brindisi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Brindisi Carovigno Ceglie Messapica Cellino San Marco Cisternino Erchie Fasano Francavilla Fontana Latiano Mesagne Oria Ostuni San Donaci San Michele Salentino San Pancrazio Salentino San Pietro Vernotico San Vito dei Normanni Torchiarolo Torre Santa Susanna Villa Castelli
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Avetrana Carosino Castellaneta Crispiano Faggiano Fragagnano Ginosa Grottaglie Laterza Leporano Lizzano Manduria Martina Franca Maruggio Massafra Monteiasi Montemesola Monteparano Mottola Palagianello Palagiano Pulsano Roccaforzata San Giorgio Ionico San Marzano di San Giuseppe Sava Taranto Torricella Statte
8
24 2 25 23 18 6 5 11 26 10 22 29
9 19 6 12 1
Provincia di Lecce 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54
Brindisi
10
11
14
Provincia di Taranto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
1
14
20
17
27
2 17
3
Acquarica del Capo Alessano Alezio Alliste Andrano Aradeo Arnesano Bagnolo del Salento Botrugno Calimera Campi Salentina Cannole Caprarica di Lecce Carmiano Carpignano Salentino Casarano Castri di Lecce Castrignano de’ Greci Castrignano del Capo Castro Cavallino Collepasso Copertino Corigliano d’Otranto Corsano Cursi Cutrofiano Diso Gagliano del Capo Galatina Galatone Gallipoli Giuggianello Giurdignano Guagnano Lecce Lequile Leverano Lizzanello Maglie Martano Martignano Matino Melendugno Melissano Melpignano Miggiano Minervino di Lecce Monteroni di Lecce Montesano Salentino Morciano di Leuca Muro Leccese Nardò Neviano
13 15
4
16 18 82
90 86 35 11 Lecce 56 67 36 95 14 7 49 39 96 38 72 70 21 44 17 37 23 71 13 10 63 83 42 41 15 79 97 30 53 24 18 12 46 26 8 58 31 6 78 59 34 40 77 27 94 52 33 74 54 76 73 48 92 22 9 62 32 3 60 69 75 84 55 85 81 57 43 20 16 50 5 28 88 66 45 47 65 87 91 80 4 93 1 89 64 2 25 68 51 29 61 19
55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97
Nociglia Novoli Ortelle Otranto Palmariggi Parabita Patù Poggiardo Porto Cesareo Presicce Racale Ruffano Salice Salentino Salve San Cassiano Sanarica San Cesario di Lecce San Donato di Lecce Sannicola San Pietro in Lama Santa Cesarea Terme Scorrano Seclì Sogliano Cavour Soleto Specchia Spongano Squinzano Sternatia Supersano Surano Surbo Taurisano Taviano Tiggiano Trepuzzi Tricase Tuglie Ugento Uggiano La Chiesa Veglie Vernole Zollino