Sede di Roma del 23-24/05/2015
Corso di allenamento calistenico
A cura del Dr. Giulio Merlini CONTATTI: giulio.merlini@nonsolofitness.it
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Insegnare il movimento
Dal semplice
al complesso
Finalità del corso
Conoscere la progressione didattica per soggetti neofiti e intermedi
Conoscere il movimento umano per migliorare la prestazione fisica
Spendibilità degli argomenti appresi nei centri fitness per lezioni individuali o di gruppo
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Conoscere le metodiche e i mezzi di allenamento per diverse tipologie di utenti
Il movimento per abilitare e riabilitare Il movimento è il mezzo attraverso cui
dallo
stesso
movimento
possiamo
acquistare una nuova abilità motoria e
riapprenderla a seguito di un trauma fisico di diversa entità. Sebbene
all’inizio
l’immobilità
garantisca un ristabilimento fisico a seguito di un infortunio, il movimento si
pone come base indispensabile per aumentare la qualità di vita.
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analizziamo la qualità dell’esercizio e
La storia dell’allenamento callistenico Sebbene l’allenamento calistenico sia
espressione
più
appariscente
(lo
strength calisthenic), ha origini molto
antiche.
Il nome deriva dal greco Kalòs – «bello»
- e dalla parola Stenos – «forza»
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oggi di moda, specialmente la sua
La storia dell’allenamento callistenico Nel 1938 Wood parla di questo tipo di
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allenamento definendolo come:
«un vero sistema di esercizi fisici
eseguiti principalmente senza attrezzi e destinato a compensare gli effetti deprimenti
che
la
vita
moderna
provoca sull’organismo»
Font img.:www.myprotein.it; www.baixarmusicasonlines.com
Cosa si utilizza in questo tipo di lavoro?
- IL PROPRIO CORPO
- LA FORZA DI GRAVITA’
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2 componenti principali:
A chi si rivolge l’allenamento calistenico Contrariamente a qualsiasi altra forma di allenamento, il lavoro calistenico è forse
rappresentando non solo lo scalino di base per neofiti ma anche una sfida per atleti evoluti.
N.B.: prima di proporre esercizi complessi è necessario valutare il livello di preparazione del soggetto, individualizzando la tipologia di lavoro!
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uno dei lavori maggiormente adattabili a chiunque, di qualsiasi livello fisico,
Versatilità del lavoro calistenico
- Adatto sia per lavori personalizzati che per lavori di gruppo
- Adatto sia a neofiti che a persone molto allenate
- E’ possibile svolgerlo in un ambiente privo di attrezzature poiché è un
caratteristica tipica di questo tipo di allenamento
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- Eseguibile OVUNQUE
Il concetto di sistema integrato
STRUTTURA
FORMA
FUNZIONE
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Il sistema corpo
Concetti di base
Questo concetto, seppur appartenente al campo dell’architettura, si adatta molto bene al campo dell’allenamento funzionale e in particolare dell’allenamento calistenico. Ciascuna struttura corporea, ha in sé delle qualità che possono essere allenate e migliorate attraverso la pratica. Sotto questo aspetto l’allenamento calistenico rappresenta un ottimo mezzo per plasmare la forma (estetica) e
migliorare la funzionalità del sistema corpo.
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«La forma segue la funzione»
Il concetto di forma e funzione e l’allenamento La forma è considerata un container e come tale può essere vista, secondo un’altra
accezione, come la seduta di allenamento.
particolare che mira a sviluppare particolari caratteristiche.
LA FORMA
L’ALLENAMENTO
LA FUNZIONE
L’OBIETTIVO
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Ciascuna forma ha una sua funzione, cioè ogni allenamento ha un obiettivo
Le forme del movimento
«Mi muovo»
Forma intransitiva
«Muovo qualcosa»
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Forma transitiva
Gli 8 movimenti fondamentali I movimenti fondamentali rappresentano le azioni naturali dell’uomo, quali:
2. Accovacciarsi (Squatting) 3. Tirare (Pulling) 4. Spingere (Pushing)
5. Allungarsi in affondo (Lunging) 6. Piegarsi (Bending)
7. Girarsi (Twisting) 8. Spostarsi (camminare, correre, nuotare)
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 24
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1. Rotolarsi (Rolling)
Feedback e feedforward
FEEDFORWARD: Informazioni propriocettive predittive sapere il prossimo spostamento del mio corpo in situazioni inattese (controllo pre-programmato) Il feedforward riguarda la pianificazione del movimento sulla base di informazioni sensoriali ereditate da esperienze passate. (Andorlini 2014)
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 53-57
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FEEDBACK: Meccanismi di preattivazione neuromuscolare controllo reattivo
Allenamento calistenico e funzionale
Boyle definisce l’allenamento funzionale come: «un complesso di esercitazioni in grado di coinvolgere equilibrio e propriocezione; esercitazioni eseguibili con i
piedi per terra, senza l’assistenza di macchine, o comunque in condizioni tali che la forza possa essere applicata ed espressa in condizioni di instabilità ed il peso del corpo debba essere diretto e controllato in tutti i piani di movimento»
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L’allenamento funzionale ha come base il lavoro calistenico.
Le catene cinetiche Le catene muscolari sono una successione di muscoli embricati tra loro come una serie di anelli reciprocamente concatenati tanto da diffondere gli effetti della
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singola variazione di stato di un anello su tutti quelli facenti parte della stessa
catena
Font img.: http://activaided.com/the-kinetic-chain/
Le catene muscolari di Mezieres 4 grandi catene cinetiche:
- CATENA MUSCOLARE POSTERIORE: la più estesa delle catene cinetiche, formata da tutti i muscoli superficiali e profondi che vanno dalla base
- CATENA MUSCOLARE ANTERO-INFERIORE: formata dal diaframma,
dall’ileopsoas e dal tensore della fascia lata
- CATENA MUSCOLARE INSPIRATORIA: dai muscoli nucali sino al diaframma e all’asse viscerale
- CATENA MUSCOLARE ANTERIORE DELL’ARTO SUPERIORE: dai muscoli flessori quali il bicipite brachiale ai flessori e pronatori dell’avambraccio Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 321-322
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dell’occipite sino alla punta dei piedi
Il modello di Hanavan Modello teorizzato nel 1964 secondo il quale il corpo è rappresentato come un insieme di catene cinetiche, descritte secondo un modello matematico: un
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complesso di forme geometriche connesse tra loro
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 14
Trasmissione della forza La forza viene trasmessa attraverso i vari segmenti corporei, transitando attraverso il segmento coxo-lombo-pelvico (core).
connessioni miofasciali hanno invece attinenza con la postura, consolidandosi nel tempo.
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Tutte le trasmissioni di forza legate al movimento sono momentanee mentre le
Il Core Il core è una regione anatomica del corpo molto vasta che ha lo scopo di
E’ un importante incrocio funzionale, formato da due corsetti: uno più interno e uno più esterno.
Il core è inoltre attraversato dalle catene cinetiche crociate, che collegano tale regione alle sue appendici: la scapola e l’anca.
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 20
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sostenere di trasmettere e modulare il movimento.
Il Core: funzioni - Provvede all’assorbimento di tutte quelle forze
a
direzione
centripeta
(ground
- Trasferisce tutte le forze a direzione centripeta
- Ristabilisce
l’equilibrio
posturale
dopo
perturbazioni esterne
- Controbilancia le forze incontrate durante lo
spostamento degli arti superiori e inferiori
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reaction forces)
Il Core: attivatore del movimento Durante qualsiasi forma di movimento,
superiori del corpo, il core si attiva per stabilizzare la regione centrale del corpo
Il lavoro dei multifidi e del trasverso dell’addome vengono pre-attivati durante un
movimento per aumentare la pressione intraddominale, con lo scopo di proteggere
l’intera struttura
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ancora prima di muovere le estremità
Il Core la colonna vertebrale
- Come FISSATORE: cioè non consente torsioni e mantiene la colonna in assetto costante e controllato
- Come STABILIZZATORE: controlla cioè le torsioni e garantisce alla colonna un assetto variabile controllato
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 90
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Il Core agisce sulla colonna in due modi:
Il corpo e la tensegrità corporea Il corpo potrebbe essere visto come
elementi discreti e distinti sottoposti a forze di compressione e da elementi continui sottoposti a forze di tensione (tensegrità)
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una struttura meccanica costituita da
Benefici del lavoro calistenico - Aumento della forza di base
- Aumento della mobilità articolare
- Aumento della flessibilità muscolo tendinea - Aumento dell’ipertrofia di base
- Miglioramento dell’apparato cardiovascolare
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- Aumento della coordinazione
GROUND REACTION
Tutti i movimenti nascono dal basso, grazie al contatto con il suolo
MODULAZIONE DEL CORE
Il movimento viene modulato dalla zona centrale attraverso le catene cinetiche
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La nascita del movimento
Dall’orizzontalità alla verticalità Il movimento nasce dal basso, esattamente come il bambino che all’inizio è
COME COSTRUIAMO I MOVIMENTI?
- Da sdraiato a in piedi – passaggio da 4 appoggi a 1
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sdraiato e lentamente si erge in piedi.
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L’abito dell’uomo moderno
Adattamento ad un livello minimo di sopravvivenza, disattivando i meccanismi protettivi e predittivi. La struttura naturale del movimento viene alterata a tal punto da generare disfunzioni e squilibri posturali portando ad una perdita del proprio bagaglio
motorio primitivo
Il concetto di stabilità primitiva E’ il percorso motorio eseguito dal neonato nel primo anno di vita nel tentativo di
l’equilibrio derivante dall’essere bipede
I Primitive movement patterns sono i movimenti che gli esseri umani sperimentano durante l’accrescimento e lo sviluppo e si evolveranno negli 8 movimenti fondamentali
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 286-334
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passare dalla posizione decubita alla posizione in piedi, gestendo faticosamente
Il percorso a ritroso dell’adulto Da adulti perdiamo i primitive movement patterns e acquisiamo e consolidiamo i
Questi movimenti e la vita sedentaria ci portano a perdere e dimenticare gran
parte degli schemi motori neonatali che rappresentano la base dei nostri movimenti complessi
La base del movimento per un individuo adulto consiste nel riacquisire la mobilità articolare «dimenticata» e ricostruire parte del bagaglio motorio
«primitivo» per migliorare la qualità del movimento consolidato da adulto
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movimenti finalizzati
Le conseguenze del movimento
- COMPRESSIONE: avvicinamento del busto alle cosce e abbassamento del centro di massa
- ESPANSIONE: allontanamento del busto dalle cosce e innalzamento del centro di massa
- AVVITAMENTO: torsione
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Il risultato del movimento è dato da tre situazioni:
Il concetto di mostability
«L’abilità di trarre vantaggio funzionale dall’uso della giusta quantità di movimento, con adeguata articolarità, nel piano di movimento appropriato,
nella direzione «esatta» e con i tempi più opportuni» (Andorlini 2014)
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 112
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Parola coniata per indicare la fusione tra mobilità e stabilità
Il movimento reale Riguarda esclusivamente il nostro modo personale e soggettivo di muoverci che
E’ costituito da 4 grandi componenti: - Gravity - Dynamic posture
- Balance - Core
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 287
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identifica il nostro modo di rapportarci con l’ambiente esterno
Dal movimento primordiale ai movimenti sportivi
Movimenti sportivi
Movimenti fondamentali Movimenti del neonato
Movimento quotidiano
I movimenti sportivi sono la naturale conseguenza dell’evoluzione dei movimenti fondamentali che derivano da movimenti primordiali sviluppati dal bambino durante le prime fasi di vita.
Andorlini A, Allenare il movimento, Calzetti Mariucci Editore, Perugia 2014; p. 34
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Movimenti primordiali
Strutturare una seduta di lavoro
- Eseguire un riscaldamento di preatletismo generale per circa 10 minuti
- Eseguire degli esercizi di equilibrio e destrezza per il core
- Eseguire un potenziamento generale
- Eseguire gli esercizi più complessi (solo per persone evolute se vediamo che la
persona o la classe di lavoro è dotata di buona coordinazione, mobilità articolare e forza)
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- Valutare il livello di partenza
Preparazione fisica e rinforzo muscolare La preparazione fisica consiste in un
18 mesi, in cui il soggetto dovrà
Potenziamento muscolare
potenziarsi dal punto di vista muscolare
e coordinativo, per porre le basi indispensabili potranno
grazie
costruire
alle le
quali
forme
si
Lavori coordinativi
più
complesse.
Mobilità articolare
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medio-lungo periodo, variabile dai 6 ai
Rinforzo muscolare Potenziamento del treno inferiore del corpo: flessori ed estensori del ginocchio,
Potenziamento del Core
Potenziamento del dorso e del busto
Potenziamento degli arti superiori
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flessori ed estensori dell’anca
Appoggi - Eseguire esercizi in decubito (8 apppoggi) per poi passare ad esercizi che
muscolare) - Eseguire esercizi sui 4 appoggi poi su 3 … sino ad un appoggio
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richiamino l’instabilità (da basso impegno muscolare ad alto impegno
Classificazione degli esercizi
INTERMEDI
AVANZATI
Esercizi con tre appoggi da posizione clinograde Esercizi con due appoggi in posizione clinograde Esercizi su tre o due appoggi in posizione di verticale
Esercizi in equilibrio su due appoggi (planche) Esercizi di forza con due appoggi verticali (bandiera) Esercizi di forza con due appoggi al suolo (L-Sit)
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BASE
Esercizi da decubito (supino e prono) Esercizi in posizione esapode, quadrupede Esercizi su due appoggi in posizione in piedi
Eserciziologia dai neofiti agli avanzati - Esercizi su sei appoggi (quadrupedia con le ginocchia appoggiate a terra)
prima in condizioni di equilibrio e successivamente di disequilibrio
situazioni di disequilibrio per il potenziamento del core (passando dai tre appoggi ai due appoggi mantenendo la posizione in quadrupedia) - Esercizi su tre appoggi di base (Plank laterale) con appoggio bipodalico
- Esercizi su due appoggi in instabilità (Plank laterale) - Esercizi su un appoggio (pistol da posizione statica in rest all’esercizio
dinamico)
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- Esercizi su quattro appoggi per potenziare la muscolatura e portare a
La posizione in rest E’ un posizione primordiale che abbiamo dalla
nascita
l’accrescimento
e
tendiamo
che
a
con
perdere
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sin
poiché non allenata adeguatamente.
Risulta essere una posizione di riposo per la schiena ed è utilizzata in soggetti adulti per allenare la mobilità dell’articolazione
coxo-femorale e l’articolazione tibiotarsica. Font img.: it.123rf.com
La posizione in rest: progressione didattica 1. Eseguire la posizione agganciati ad
una
spalliera,
assicurandosi
di
mantenere la schiena «dritta» e i aderenti
al
pavimento
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talloni
(mantenere la posizione per circa 30 secondi)
2. Eseguire lo stesso lavoro a corpo
libero
mantenendo
le
gambe
divaricate
3. Eseguire il punto 2. tenendo le gambe unite
Font img.: www.bodyweb.com
La posizione in hollow
Per fare questo è necessario avere le articolazioni degli arti superiori iperestese (posizione in lack) per permettere lo scarico completo del peso lungo le
articolazioni, ritardando la sensazione di affaticamento muscolare
Le gambe le dobbiamo mantenere estese possibilmente con le punte dei piedi
tirate
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Posizione statica in cui lo scopo è portare il peso del corpo distribuito sulle mani
La base del tuck planche Esercizio complesso che necessita di una
forza e di tecnica
Quattro punti chiave - La posizione iniziale delle mani - La postura della schiena
- La posizione delle spalle rispetto al piano di appoggio
- La posizione delle ginocchia
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buona mobilità articolare, un buon grado di
L-Sit Esercizio complesso che richiede forza nei flessori dell’anca
distese per potenziare i muscoli interessati, non tralasciando il potenziamento sui tricipiti brachiali (ATTENZIONE: questi esercizi possono essere molto traumatici
per le articolazioni)
Affinché l’esercizio venga eseguito correttamente è necessario:
1. Mantenere le braccia distese 2. Mantenere le gambe distese
3. Formare un angolo di 90° tra busto e cosce
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Per soggetti neofiti è importante eseguire delle flessioni del busto da gambe
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Grazie per l’attenzione… …e in bocca al lupo per l’esame