L’ATTENZIONE
L’ attenzione riguarda l’insieme dei processi di selezione che il cervello mette in atto nei confronti degli stimoli che giungono dal mondo esterno attraverso gli organi di senso. Dal momento che il sistema cognitivo umano è limitato, cioè possiede risorse limitate per l’elaborazione delle informazioni (Broadbent, 1958), l’attenzione funziona da FILTRO. L’attenzione consente quindi di focalizzare le proprie risorse mentali su alcuni stimoli o informazioni, scapito di altri, determinando ciò di cui siamo coscienti in un dato istante.
Dott.ssa Veronica Rossi
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L’ATTENZIONE
L’ attenzione può essere direzionata secondo due modalità: ●
VOLONTARIA: quando vi sia consapevolezza nel dirigere l’attenzione in una data direzione ● AUTOMATICA: quando viene richiamata da uno stimolo inaspettato. Agisce quasi come un riflesso: è quindi indipendente dal carico cognitivo ed è resistente alla soppressione.
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L’ATTENZIONE L’ attenzione può essere: ●
SELETTIVA: è un processo che prevede la selezione di uno stimolo target specifico, selezionato tra tanti. Consente quindi di elaborare in modo privilegiato le informazioni ritenute rilevanti per il raggiungimento di uno specifico scopo.
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DIVISA: è un processo attraverso il quale l’attenzione viene direzionata su due o più stimoli contemporaneamente, oppure anche compiti, al fine di portarli a termine entrambi. ●
ALTERNATA: processo attraverso il quale si direziona in modo flessibile l’attenzione passando da un target (o compito) ad un altro.
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L’attenzione nello sport
Robert Nideffer negli anni ‘70 ha proposto un modello che prevede due dimensioni dell’attenzione: ●
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AMPIEZZA O DIMENSIONE: quantità degli stimoli presi in esame contemporaneamente (ristretta o ampia)
DIREZIONE: tipologia di stimoli su cui l’attenzione si sofferma (Interni: ad esempio pensieri o esterni) Dall’intreccio di queste dimensioni emergono 4 stili STILI ATTENTIVI
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L’attenzione nello sport STILI ATTENTIVI: ●
ASSESS (focus esterno o ampio): utile quando occorre prestare attenzione a più stimoli ambientali (ad esempio giochi di squadra o open skill)
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ANALYZE (focus interno ampio) : attenzione su stati interni, pensieri ed emozioni (utile nella preparazione pre-gara o momento di intervallo gara)
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REHEARSE (focus interno ristretto): rievocazione mentale di singolo esercizio o movimento (favorisce l’esecuzione del gesto tecnico e la concentrazione) ●
PERFORM (focus esterno ristretto): attenzione focalizzata sull’azione con esclusione degli altri stimoli (utile in sport closed skill)
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L’attenzione nello sport Secondo il modello di Nideffer differenti situazioni di performance sportiva richiedono modalità attentive diverse e specifiche per tipologia di sport. Per esempio, sport closed skills, come il nuoto, richiedono uno stile attentivo prevalentemente interno ampio (tecnica, tattica di gara, dialogo interno, sensazioni interne …) anche se occorre la capacità di spostare l’attenzione verso l’esterno (gli avversari). In sport di “tiro” e quindi che richiedono precisione, si privilegerà uno stile attentivo ristretto esterno. ● In sport open skill (quelli di squadra come il calcio, basket ecc) sarà da privilegiare uno stile esterno ampio, anche se l’ideale è modificarlo in base alle fasi di gioco ●
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CONCENTRAZIONE LA CONCENTRAZIONE È la capacità di dirigere e mantenere l’attenzione su aspetti importanti e quindi di mantenere il proprio compito. Implica la capacità di focalizzarsi sui segnali ambientali rilevanti e mantenere il giusto livello di tensione durante la performance o l’allenamento.
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È influenzabile da: Fattori interni: emozioni, autostima, motivazione ecc. ● Fattori esterni: contesto, ambiente
È determinata da ATTENZIONE DIVISA: compiere più azioni contemporaneamente e/o cogliere gli aspetti del contesto in generale ● ATTENZIONE SELETTIVA: riguarda uno stimolo/azione ● ATTENZIONE ALTERNATA ●
Per quanto riguarda la variabile “tempo” –> ATTENZIONE SOSTENUTA
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CONCENTRAZIONE
L’attenzione divisa è prevalentemente utilizzata negli sport OPEN SKILLS mentre quella focalizzata in quelli CLOSED SKILLS.
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L’attenzione divisa richiede: PROCESSO AUTOMATICO –> riguarda la memoria implicita/procedurale (rapido e inconsapevole) ● PROCESSO DI CONTROLLO –> lento e sequenziale ●
Un buon senso di autoefficacia, unito ad un allenamento ottimale determina più sicurezza e quindi meno bisogno di controllare –> OVERLEARNING ●
L’insicurezza richiede invece un processo di controllo del gesto.
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CONCENTRAZIONE
STATO DI FLOW Stato di coinvolgimento totale nell’attività, rasenta la derealizzazione e la depersonalizzazione. Qui l’attenzione è solo sugli aspetti rilevanti dell’azione in corso. L’atleta ha quindi uno stato ottimale di concentrazione e di attivazione. In questo stato, la memoria implicita/procedurale è libera da vincoli l’atleta può entrare nello.
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CONCENTRAZIONE
STATO DI FLOW In questa condizione l'attenzione è focalizzata sull'attività e possono verificarsi anche una sorta di stati alterati di coscienza. Il tempo sembra fermo o a “rallentatore”, i movimenti sembrano essere effettuati senza alcuna difficoltà o senza controllo preciso su di essi (memoria procedurale libera da vincoli) In questo caso si può ottenere il classico picco di prestazione (peak performance).
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