Istruttore Ginnastica Posturale II liv.
Postura Le recenti acquisizioni nel campo dello studio della postura ed i vari tipi di ginnastiche di rieducazione esistenti al giorno d’oggi con il fine di aiutare a migliorare i disequilibri posturali, non devono farci dimenticare i principi classici ma sempre attuali della cultura riabilitativa o ginnica che si è sviluppata sull’idea di fondo in cui la ginnastica o una terapia riabilitativa debba essere condotta come un «PROCESSO DI APPRENDIMENTO IN CONDIZIONI PATOLOGICHE E NON»
Postura Tale cambiamento implica una rielaborazione dello schema corporeo e dell’immagine di se, con tutte le implicazioni annesse e connesse, da quelle neurofisiologiche a quelle psicoemotive a quelle sensomotorie. Potremmo allora definire lo “SCHEMA CORPOREO” come l’immagine corporea o la coscienza immediata del nostro corpo nella sua tridimensionalità della sua posizione e del suo stato sia in condizioni statiche che dinamiche; rappresenta una sorta di immagine di sé che implica fattori di ordine neurofisiologico, relazionale, psicodinamico e che consente all’individuo di entrare in relazione spaziale e temporale con il mondo circostante.
Postura Studi e ricerche recenti hanno dimostrato che noi possediamo continuamente una consapevolezza topografica del nostro corpo che ci consente di sapere continuamente in quale stato si trova. • Lo schema corporeo è quindi da intendersi come l’immagine tridimensionale che ciascuno ha di se stesso, definibile anche come immagine corporea (Schilder). Quindi potremo dire che lo schema corporeo implica dei fattori neurofisiologici ed emozionali rappresentati dalla funzione propriocettiva, enterocettiva, esterocettiva che garantiscono la consapevolezza del movimento e della posizione del corpoche caratterizzano l’immagine di sé.
Postura Pertanto: “lo schema corporeo è un processo tonico, dinamico e in continua evoluzione”. Si può parlare allora di “ stato miotensivo psicogeno ” , intendendolo come lo stato di tensione muscolare cronica che rappresenta il processo più evidente in cui l’Io esprime i propri vissuti emotivi nel corpo e che determina la cosiddetta “armatura muscolare”, intesa come l’equivalente somatico dell’armatura caratteriale, cioè l ’insieme di atteggiamenti psichici e comportamentali caratteristici dell’individuo.
Il metodo di rieducazione posturale Deve permettere un arricchimento dell’attività senso percettivo - motoria che può favorire una buona strutturazione dello schema corporeo consentendo così un miglior controllo motorio e posturale tramite un accurato lavoro di percezione delle modificazioni tonico posturali indotte dalle stesse. La sensibilità propriocettiva ed esterocettiva, basata sulle informazioni dei recettori periferici convogliate nei centri nervosi superiori tramite le vie spinali, permette di realizzare una sorta di “coscienza soggettiva” della posizione spaziale dell’apparato locomotore e della strutturazione dello schema corporeo.
Il metodo di rieducazione posturale • Globalmente, si procede verso un processo di riprogrammazione motoria (input sensoriale per output motorio) • Solo l’attivazione volontaria e cosciente può portare il soggetto a correggersi sia nei pattern motori sia nella gestione dei movimenti funzionali quotidiani, e solo la continua ripetizione del controllo volontario può portare ad un apprendimento che possa giungere a livello di automatizzazione motoria, nel tempo.
Difetto o disfunzione ? • Dobbiamo allora identificare il concetto di “DIFETTO” POSTURALE: “La postura che devia dal normale allineamento, senza dolore o alterazione strutturale.” (Ferrari 2008) DISFUNZIONE” POSTURALE: “La postura che, deviando dal normale allineamento, se mantenuta per un tempo sufficientemente lungo, causa stress meccanico con accorciamenti adattativi dei muscoli, ipostenia e disequilibri muscolari.” (Ferrari 2008) “L’anomalia dell’assetto posturale del soggetto tale da poter essere identificata come causa prevalente della sintomatologia.” (Ferrari 2008)
ÂŤIl cambiamento della postura deve essere vissuto e non subitoÂť
L’operatore di ginnastica posturale
La ginnastica posturale La migliore metodologia per agire sulla globalità psico-corporea è quella della ginnastica posturale. Non più una ginnastica “correttiva”, termine arcaico e desueto per indicare quegli esercizi di correzione forzata cui spesso erano costretti bambini e adolescenti, quanto invece una ginnastica posturale “conoscitiva”, in cui gli elementi cardine sono quelli di controllo, coordinazione ed equilibrio. “Solo attraverso la più profonda e completa conoscenza del proprio corpo ci si può incamminare per la strada della salute.”
Lezione Individuale o di gruppo ?
Gestire la disomogeneità Un contesto accogliente predispone all’apprendimento
Organizzazione razionale dello spazio (giuste distanze per non sentirsi “soffocati”). Accorgimenti tecnici (temperatura della sala, illuminazione, sottofondo musicale). Atteggiamento propositivo degli insegnanti. Gestione di atteggiamenti oppositivi o timorosi, sottolineando la tendenza al miglioramento e non l’immediata necessità dell’esecuzione perfetta.
La scelta degli esercizi • Esercizi generali e non “generici”. • Esercizi “funzionali”: apprendimento di un gesto motorio che può essere utilizzato nella vita di tutti i giorni. • Definizione di un’ampiezza di movimento “sicura” che li renda adatti al maggior numero dei presenti. • Eventuali varianti in presenza di squilibri posturali evidenti o algie. 13
Gli elementi strutturali di una lezione collettiva: alcune proposte. • Acquisire la consapevolezza dei vari distretti corporei (le curve
del rachide, la posizione del capo, l’atteggiamento delle spalle e del bacino, l’appoggio dei piedi ecc.) attraverso esercizi specifici. • Alternare la stazione eretta alle posizioni in decubito supino,
laterale e prono o in quadrupedia, rispetto ai distretti corporei presi in esame. • Tenere sempre presente l’obiettivo di questo elemento:
migliorare la consapevolezza del corpo (in posizione statica, dinamica, attraverso esercizio di equilibrio). • Prestare attenzione alla durata degli esercizi per evitare
l’insorgere di stati dolorosi (per esempio ai polsi in posizione quadrupedica).
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L’importanza della respirazione • Proposte di esercizi di respirazione (alternare la stazione eretta alle posizioni in decubito supino, laterale e prono o in quadrupedia). • Attenzione all’intensità con cui sono eseguiti gli esercizi: ricordare di non forzare la respirazione per evitare iperventilazione e giramenti di testa (è sufficiente che l’allievo si fermi e riprenda poi l’esercizio con meno enfasi). • Sottolineare quale, trai vari esercizi proposti, rappresenta la respirazione corretta (attenzione alla respirazione paradossa).
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Ulteriori elementi La mobilità corporea
Esercizi di tonificazione
• Definire una routine di esercizi di mobilità articolare che rispetti una progressione logica e che abbia degli elementi costanti che favoriscano l’apprendimento da parte degli allievi. • Affrontare tutti i distretti corporei. • Se si vogliono introdurre esercizi di tonificazione prestare particolare cura a questa fase preparatoria.
• Definire l’obiettivo di questa fase. • Scelta di esercizi consoni al livello globale della classe. • Scelta di esercizi consoni alla precedente fase di mobilità. • Valutazione dell’esecuzione secondo i criteri di non pericolosità e solo successivamente di precisione. • Sottolineare il miglioramento. 16
La fase conclusiva: l’allungamento ed il rilassamento. • Se è stata affrontata una fare di tonificazione iniziare con l’allungamento del distretto muscolare maggiormente attivato. • Allungamento globale e posizioni di scarico della colonna. • Accentuare lo stato di rilassamento attraverso la respirazione, dove possibile invitare gli allievi a respirare più lentamente rispetto al loro abituale “ritmo”. • Ricordiamo che spesso gli allievi associano a questa fase finale il senso di benessere che deriva dalla lezione di ginnastica posturale collettiva. 17
Postura e sport • Lo sport ha senza dubbio un’inestimabile valore formativo per i più giovani, sia da un punto di vista corporeo che psicologico e sociale. Lo sport ha notevole influenza su: • Sistema nervoso centrale • Sistema locomotore • Sistema cardiaco • Sistema respiratorio • Stato generale • Sfera socio-affettiva
Dott. Fabio Marino
Postura e sport • Tuttavia negli ultimi anni si è spesso assistito ad un uso sproporzionato dello sport a scopo terapeutico, come se attraverso un’attività sportiva si possa risolvere ogni tipo di patologia. In realtà ciò non solo non corrisponde a verità ma spesso è l’esatto contrario. L’eccessiva specializzazione in ambito sportivo fin dalla giovane età può essere addirittura deleteria. Dott. Fabio Marino
Postura e nuoto • Il nuoto è lo sport più completo per eccellenza, coinvolge la globalità del corpo, richiede coordinazione e adattamento alla nuova situazione gravitaria in acqua. Tuttavia il mito secondo il quale il nuoto vada bene per tutti ed avrebbe affetti curativi su scoliosi e algie vertebrali è stato sconfessato. Nelle scoliosi il nuoto, soprattutto nel dorso e nello stile libero, è dannoso perché favorisce un aumento delle rotazioni vertebrali. Altri stili invece come la rana o il delfino aumentano le pressioni sul tratto lombare della colonna.
Dott. Fabio Marino
Postura e ciclismo • In questa disciplina il rachide è sottoposto a sollecitazioni molto energiche, sia in senso statico che dinamico. Dal punto di vista statico la posizione mantenuta sulla bicicletta induce un’alterazione delle curve fisiologiche della colonna: la lordosi lombare si inverte, la cifosi dorsale e la lordosi cervicale aumentano le loro curvature costringendo gli elementi deformabili della colonna a sforzi extra notevoli.
Dott. Fabio Marino
Postura e calcio • E’ sicuramente lo sport più diffuso ma anche uno dei più “impegnativi” dal punto di vista muscolare e articolare. I continui adattamenti a cui il ginocchio è sottoposto e gli scontri di gioco favoriscono degenerazioni precoci in questa sede. Non è raro trovare giocatori di 20 anni a cui sia stato asportato il menisco o a cui siano stati ricostruiti i legamenti crociati dopo la rottura. A livello muscolare si determina spesso un’eccessiva contrattura dei muscoli posteriori della gamba e della coscia, con possibili stiramenti e strappi. Frequenti nei calciatori sono le artrosi premature al ginocchio e all’anca e possibili infiammazioni in sede (pubalgie, lombalgie, ecc).
Dott. Fabio Marino
Postura e tennis • Sport asimmetrico per eccellenza, non è ancora chiaro se possa o meno favorire la scoliosi. Tuttavia gli spostamenti rapidi, gli arresti bruschi e le continue torsioni del tronco provocano elevate pressioni sia sui dischi che sulla colonna. Buona norma preventiva è il rinforzo dell’arto controlaterale non coinvolto nel gioco.
Dott. Fabio Marino
Postura e danza • Nelle danzatrici si riscontrano spesso lombalgie con frequenza superiori di cinque volte rispetto alla normale popolazione. Ciò è dovuto alle continue sollecitazioni in estensione e rotazione del rachide lombare, che oltre a determinare un aumento dell’insellatura possono arrivare fino alla rottura (spondilolisi). L’articolazione coxofemorale è ugualmente ampiamente sollecitata con possibili pubalgie croniche. La parte forse più sollecitata, nel bene e nel male, è però il piede.
Dott. Fabio Marino
Postura e body building • Tale attività molto sovente mira esclusivamente al rinforzo della muscolatura determinando una limitazione dell’elasticità, della rima articolare ed un aumento delle pressioni intrarticolari che causano problemi spesso irreversibili. Sarebbe il caso di prevedere all’interno dell’allenamento adeguate posture di allungamento muscolare. Dott. Fabio Marino
Postura e sport • Lo sport non fa assolutamente male, anzi deve essere una parte del processo di sviluppo di qualsiasi bambino. Tuttavia non deve essere neanche visto come panacea di tutti i mali. Come per ogni cosa è l’eccesso a poter essere dannoso.
Dott. Fabio Marino
La prevenzione • La ginnastica posturale è di per sé poco utile se non si riescono a trasferire i principi del mantenimento di una corretta postura anche nel corso delle attività quotidiane. Compito primario di un istruttore dovrebbe essere quello di indirizzare l’atleta o il paziente ad un corretto utilizzo del proprio corpo.
Dott. Fabio Marino
La prevenzione • Molti pensano che la posizione seduta sia anche una posizione di riposo. In realtà è l’esatto opposto, stare seduti implica dei carichi sulla colonna superiori rispetto a quando si sta in piedi.
Dott. Fabio Marino
La prevenzione • Mediamente un uomo sta seduto per la maggior parte del tempo nel corso della giornata ma spesso lo fa nella maniera scorretta, gravando di conseguenza sulla colonna vertebrale.
Dott. Fabio Marino
La prevenzione Anche nell’utilizzo del pc è importante mantenere un corretto allineamento della colonna, rispettando le curve fisiologiche. Di tanto in tanto, se possibile, è bene cambiare posizione, alzarsi e fare due passi. Questo vale anche nello studio.
SI Dott. Fabio Marino
NO
La prevenzione • Anche il sollevamento dei carichi in maniera scorretta può contribuire all’eventuale sviluppo di lombalgie, ernie, ecc..
Dott. Fabio Marino
La prevenzione • Riposare durante la notte nella maniera corretta è in egual misura determinante per prevenire possibili affezioni alla colonna vertebrale.
Dott. Fabio Marino
La prevenzione • Spesso si sottovalutano gli effetti indotti dall’uso di una calzatura impropria, soprattutto per periodi prolungati, sul piede e sul resto del corpo.
Dott. Fabio Marino
La prevenzione • Studi recenti evidenziano come, in maniera preoccupante, il mal di schiena affligga sempre più frequentemente anche bambini in età scolare. E’ doveroso porre più attenzione nell’educazione corporea dei bambini.
Dott. Fabio Marino