Sport al femminile: analisi sociologica e sportiva
Dott.ssa Francesca Lo Re
Per gran parte della storia, la donna è stata esclusa dalla pratica sportiva Nonostante l’esclusione, le donne in tutte le epoche e in tutte le società nel corso dei secoli, seppur nel loro piccolo e in forma privata si sono sempre avvicinate ed interessate allo sport, alla ginnastica, alla corsa ecc... A dimostrarlo sembrerebbero alcune testimonianze nel corso dei secoli. Dott.ssa Francesca Lo Re
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Le donne greche in generale non erano incoraggiate ad essere atlete. Faceva eccezione la cittĂ di Sparta che formava le ragazze con gli stessi valori sportivi dei ragazzi.
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Ăˆ spartana la prima donna a essere inserita nell'albo delle Olimpiadi Cinisca, che vinse per ben due volte la corsa dei carri alle Olimpiadi nel 396 a.C. e nel 392 a.C. Si tenevano in un periodo diverso rispetto alle Olimpiadi riservate ai maschi, e le atlete si cimentavano nella corsa dei 500 piedi olimpici. Dott.ssa Francesca Lo Re
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Il mosaico si trova a Piazza Armerina nel cuore della Sicilia, presso la Villa Romana del Casale, chiamato “le ragazze in bikini”. Ciò mostra che nel IV d.c. secolo le donne erano solite esercitarsi in attività fisica. Sono raffigurate ragazze impegnate nella corsa campestre, nel lancio del disco e nel gioco della palla, mentre le vincitrici vengono premiate con la palma della vittoria e una corona di rose.
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Le prime olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene nel 1896, le donne vi furono escluse, poichÊ secondo Pierre de Coubertine, fondatore del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), la loro partecipazione sarebbe stata poco pratica e priva di interesse.
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Solo quattro anni dopo, alla seconda edizione Le donne furono ammesse per la prima volta alle Olimpiadi di Parigi del 1900, anche se in modo non ufficiale, in gare di tennis, vela e golf. Dopo la I Guerra Mondiale, ad Anversa, nel 1920, le atlete parteciparono per la prima volta in forma ufficiale alle Olimpiadi. Dott.ssa Francesca Lo Re
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La diffusione degli sport femminili, avviene tra la fine dell’800 e inizi del 900, i primi a svilupparsi furono quelli diffusi tra l’aristocrazia. Il graduale mutamento della moda, facilita lo sviluppo dello sport al femminile, un esempio ne è la biciletta, che è un’occasione per simboleggiare oltre la libertà della donna, l’utilizzo di abiti meno formali e più funzionali al movimento.
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L’avvento di regimi come il fascismo e il nazismo, rimangono tendenzialmente ostili alle competizioni atletiche femminili in pubblico.
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Dopo gli anni sessanta, con il movimento femminista lo sport si consolida, nonostante vi sono ancora numerosi oppositori. Ma in breve tempo, grazie ad alcune atlete femminili, si assiste ad un rapido cambiamento, le ragazze affermano di voler praticare sport ed essere ricordate per i loro successi sportivi.
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Kathrine Switzer nel 1967 si iscrisse con un nome da uomo alla maratona di Boston. I 42 km erano preclusi alle donne, perciò venne spintonata nel tentativo di metterla "fuori gioco’’ Dott.ssa Francesca Lo Re
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Nell'ambito della sociologia e della storia dello sport, le differenze di genere vengono ancora oggi considerate come una sfera di conflitto sociale. Negli studi sullo sport del passato si è teso a mostrare come le differenze “naturali” fra uomini e donne siano in realtà state iscritte nei corpi anche mediante la pratica sportiva.
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I concetti di: stereotipo e pregiudizio riguardante le donne impegnate in attivitĂ sportive non si limita soltanto allo sport, per alcuni va oltre, ovvero arriva ad interessare anche la loro sessualitĂ e il modo di essere.
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La femminilitĂ delle atlete che maggiormente sfidano i confini simbolici del genere, praticando attivitĂ tipicamente maschili, nelle quali bisogna avere corpi particolarmente muscolosi, grandi, forti, viene spesso messa in discussione. Si tratta di distinzioni tanto salde e radicate quanto sociali e convenzionali, legate ad usi e costumi di ciascun Paese. Dott.ssa Francesca Lo Re
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In Italia nonostante gli enormi passi fatti, ci sono ancora barriere da abbattere. Pensiamo a sport come il calcio femminile e gli sport da combattimento, nel corso degli ultimi anni questi sport hanno preso piede con grande successo, purtroppo però le atlete si sono ritrovate di fronte a frasi sessiste o pregiudizi su scelte private.
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Ronda Rousey, fra le prime donne più famose a far parte nel mondo delle MMA, imbattuta per cinque anni, scrive libri, recita nel cinema e nel 2015 è stata la terza persona più cercata su Google. Vince il premio come migliore atleta femminile dell’anno 2014 e 2015.
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Trebisonda Valla, detta Ondina (Bologna, 20 maggio 1916 – L'Aquila, 16 ottobre 2006), è stata un'ostacolista e velocista italiana, campionessa olimpica degli 80 metri ostacoli a Berlino 1936, nonchÊ la prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro ai Giochi olimpici.
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Lina Merlin (1887-1979)
Prima senatrice Italiana, sostenitrice dei diritti delle donne. Fondò i Gruppi per la difesa della donna che coinvolsero circa 60mila donne e che divennero l’Unione Donne Italiane. Ha partecipato ai lavori per la scrittura della Costituzione: fu lei a chiedere di introdurre all’articolo 3 la frase «senza distinzione di sesso». L’impegno politico di Lina Merlin ha portato anche all’abolizione della prostituzione.
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gh12x Email: francesca.lore@nonsolofitness.it Dott.ssa Francesca Lo Re
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