Aquileia | Capitale Italiana della Cultura 2018

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2018

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA



Indice

pag. 4

Una nuova sfida per una antica Capitale

pag. 6

Perché questa candidatura

pag. 8

La nostra idea di Capitale della Cultura

pag. 9

La nostra scommessa

pag. 10

I nostri partner nell’ideazione e preparazione della candidatura

pag. 11

La Fondazione Aquileia

pag. 12

Il territorio coinvolto

pag. 14

Il potenziale turistico La viabilità

pag. 15

Alloggiare ad Aquileia

pag. 16

Un’occasione di sviluppo per le industrie culturali e creative del territorio

pag. 19

Una opportunità di internazionalizzazione

pag. 21

Una città per tutti

pag. 22

Un Progetto innovativo che mette al centro le nuove tecnologie

pag. 24

Quale impatto avrebbe Aquileia Capitale Italiana della Cultura nel medio e lungo termine da un punto di vista sociale, culturale e urbano

pag. 26 pag. 27

Il Progetto Gli interventi strutturali e infrastrutturali

pag. 42

Manifestazioni ed eventi

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La struttura incaricata dell’organizzazione e della realizzazione del Progetto

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Le risorse messe in campo

pag. 52

Le strategie di comunicazione

pag. 57

Un sistema specifico di monitoraggio e di valutazione

pag. 58

Tabelle


Una nuova sfida per una antica Capitale Come pensare che Aquileia, con i suoi 3.500 abitanti , possa divenire Capitale Italiana della cultura? Vi sono sette ottime e solide ragioni che rendono questa prospettiva comprensibile e concreta.

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Le dimensioni stesse della città la rendono un candidato diverso dagli altri. Il fatto di essere Capitale Italiana della Cultura non rimarrebbe limitato all’Amministrazione comunale, ai Musei e alle Soprintendenze, ma diverrebbe inevitabilmente parte della vita di ognuno dei cittadini di Aquileia, la maggioranza dei quali vive “sopra” e “con” importanti memorie della città romana tardo repubblicana e imperiale. La cittadinanza di Aquileia ha un fortissimo sentimento di partecipazione, quasi di proprietà, nei confronti di un passato glorioso ed importante non solo per il Friuli, ma anche per una vasta area di Europa. Se Aquileia fosse prescelta, ne deriverebbe un forte stimolo per la popolazione a progredire nell’azione volta a rendere Aquileia meglio visitabile e più facilmente fruibile, oltre che a rendere più vivo e forte il messaggio di cultura e di convivenza che promana dai resti della grande città romana. Su Aquileia come luogo per eccellenza deputato al dibattito sull’archeologia, sulle più moderne tecniche e concezioni per rendere il patrimonio archeologico meglio fruibile e sul rapporto tra cultura e sviluppo economico, esiste una cooperazione positiva e collaudata ed una piena comunità d’intenti tra il Ministero dei Beni Culturali, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine, il Comune e la stessa Arcidiocesi di Gorizia, per la parte attinente la Basilica e il Battistero. I cinque Enti costituiscono la Fondazione Aquileia cui è stato affidato il compito di operare per la valorizzazione, la miglior conoscenza e l’accresciuta capacità di attrazione del sito, che è il più esteso ed importante dell’Italia Settentrionale. L’azione che è stata condotta nel corso degli ultimi anni ha prodotto risultati importanti (premio Europa Nostra ), ma molta strada rimane ancora da fare. E' necessario proseguire sulla via già tracciata: quella della non emergenzialità degli interventi, grazie a programmi pluriennali, conseguenti, preceduti da ampia consultazione a livello locale e dei concorsi di idee a livello europeo. Aquileia è principalmente nota come città romana della tarda Repubblica e dell’Impero, ma è da ricordare che, dopo la fine dell’ Impero d’Occidente, essa dimostrò una sorprendente capacità di palingenesi e di rinascita con obiettivi nuovi, nuove aree di riferimento, nuove organizzazioni politiche e sociali. La presentazione ai visitatori, e soprattutto ai giovani italiani ed europei, del percorso di Aquileia dal Neolitico alla Romanità, al ruolo svolto nella nascita di Venezia, alla costituzione del Patriarcato, alla dominazione austriaca e agli anni della Grande Guerra, può consentire la comprensione della storia d’Europa dall’angolo visuale privilegiato e ricchissimo costituito da un punto di confine che più volte nel corso della Storia è divenuto centro, poi ritornato confine e poi ancora centro di cooperazione con i Balcani, l’Europa Centro Orientale e il Mediterraneo. Dalla storia alla riflessione sul futuro dell’Europa e della Civiltà Occidentale. Il patrimonio più originale ed importante di Aquileia, soprattutto nell’ottica di quanto avviene oggi intorno a noi nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, è il ricchissimo patrimonio di ricordi e testimonianze

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di una fertile convivenza che ad Aquileia si realizzò tra Romani, Comunità giudaica, Greci, Alessandrini ed esponenti della romanità fiorente nell’Africa Settentrionale. Questo patrimonio assume un particolare significato oggi, in quest’Europa turbata da quanto avviene alle nostre porte e dalla ”nuova iconoclastia” che vuol negare alla radice la possibilità stessa del dialogo interculturale ed interreligioso. Riteniamo sia oggi utile e doveroso valorizzare queste testimonianze importantissime alla luce di quello che accade intorno a noi a Palmira, a Nimrud, a Mossul, a Tunisi e sottolineare fortemente e convintamente i valori della convivenza e del dialogo. Per far questo abbiamo portato al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, in stretta successione temporale, opere d’arte significative provenienti da musei e siti colpiti dalla “nuova e antica iconoclastia” nel quadro di un programma destinato a proseguire almeno sino a tutto il 2018, denominato “ARCHEOLOGIA FERITA” accompagnato da un’intensa attività di comunicazione. Si inizi con alcune opere d’arte provenienti dal Museo del Bardo , mentre l 2016 o , alcuni importanti pezzi provenienti da musei e siti ira .

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La Basilica di Aquileia, con i suoi splendidi mosaici e con le preziose memorie del Patriarcato, presenta non solo un interesse storico artistico di primario rilievo, ma costituisce anche una testimonianza dell’importanza e della vitalità della Chiesa Aquileiese che per secoli costituì un punto di riferimento altissimo per buona parte dell’Italia Settentrionale, dell’Austria e dei Balcani. Il turismo religioso costituisce un filone importante su cui lavorare e, sin d’ora, l’Opera Romana Pellegrinaggi ha accettato di inserire Aquileia tra le mete da proporre come seconda tappa ai pellegrini che affluiscono normalmente a Roma

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Le dimensioni stesse di Aquileia rendono essenziale la collaborazione con paesi e città dell’area circostante, ad Aquileia fortemente collegate dalla storia e da un comune patrimonio di arte e di cultura. La prima città con la quale sono già in corso articolati contatti, è Grado, ove tra l’altro sono presenti testimonianze lapidee aquileiesi e che dispone di una recettività ridondante nei mesi primaverili e autunnali. Accordi con Cividale del Friuli, anch’esso sito Unesco, e con Palmanova, splendida città fortificata veneziana pure essa candidata al riconoscimento Aquileia richiamo per il turismo a beneficio di una vasta area del Nord - Est.

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La designazione di Aquileia a Capitale Italiana della Cultura rivestirebbe un significato importante non solo per la città stessa e per il Friuli Venezia Giulia, ma anche per la vasta area che costituiva il territorio d'influenza della grande città romana e che è già fortemente collegato ad Aquileia per consuetudini di lavoro e accordi di collaborazione (Emona-Lubiana in Slovenia; Pola in Croazia; Sirmium-Sremska Mitrovica, Felix Romuliana-Granzigrad in Serbia). La designazione di Aquileia avrebbe inoltre un particolare significato per i territori che fecero parte nel Medioevo, e anche successivamente, della giurisdizione metropolita del vescovo (Patriarca) di Aquileia e che durante la Grande Guerra appartennero a paesi su fronti opposti, fino a costituire oggi, cent’anni dopo, un esempio felice di cooperazione transfrontaliera e di cooperazione internazionale.

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Perché questa candidatura Aquileia rappresenta un unicum nel panorama italiano:

I suoi residenti già oggi devono fare i conti con flussi volte superiori alle proprie dimensioni la città ogni anno accoglie circa 00.000 visitatori;

Ad Aquileia, i cittadini sono custodi e depositari di un patrimonio inestimabile, che la Storia ha lasciato loro in eredità, e sono responsabili del proprio Sviluppo, anche culturale. Un patrimonio con il quale convivere anche – talvolta – con fatica, quando scavare un pozzo può mettere in luce straordinari mosaici: sfide di una cittadina che sempre si rinnova e si racconta grazie alle continue e stupefacenti scoperte. Aquileia è intrinsecamente legata al patrimonio che custodisce e che affiora ovunque, si mescola e si fonde con il contemporaneo, creando un legame temporale senza precedenti. Ed è proprio su questa costante convivenza tra le necessità quotidiane di progresso e la voglia di conservare, valorizzare e far conoscere a tutti questi tesori che si fonda la candidatura di Aquileia come Capitale Culturale dell’Italia: un’avventura nella quale tutti gli attori del territorio, gli enti pubblici, gli imprenditori e la cittadinanza, intendono condividere un progetto di sviluppo locale, sociale ed economico incentrato sulla cultura e sull’archeologia.

Perché Aquileia può ambire, se ci crede, a ri-diventare Capitale. Tutti conoscono Aquileia per la splendida Basilica, ma Aquileia è anche molto altro. Perché Aquileia affonda le sue radici in un lontano passato. Grande città romana, porto collegato con tutto il Mediterraneo, sede di imperatori, centro di irradiazione del Cristianesimo nell’Europa orientale e nei Balcani, dopo il declino dell’Impero romano Aquileia rinacque come sede episcopale.

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Nuovi apici furono toccati in età carolingia e ancor più nell’XI secolo, quando il vescovo Poppone ricostruì la basilica (1031) ed eresse il magnifico campanile e, pochi anni dopo (1077), Aquileia divenne la capitale di un principato ecclesiastico, il Patriarcato di Aquileia, le cui sorti travalicarono i confini italici. Perché ad Aquileia si scava dal Settecento ed un Museo Archeologico statale è stato inaugurato già nel 1882 (a quel tempo Aquileia apparteneva all’Impero Austro-Ungarico). Perché Aquileia è una scoperta incessante. Nell’ultimo secolo, l’attività di scavo, supportata anche dal mecenatismo locale e nazionale (grazie all’Associazione Nazionale per Aquileia, fondata nel 1928 e tuttora ben viva), ha consentito di portare alla luce e di organizzare per la visita vaste aree archeologiche e condotto alla creazione della seconda, eccezionale, struttura museale, il Museo Paleocristiano (1961). Perché Aquileia ha saputo stimolare l’interesse della cultura e della ricerca, costruendo una serie di rapporti internazionali grazie ad una rivista, “Aquileia Nostra”, che dal 1930 ne racconta le scoperte e che raggiunge gli istituti culturali di 133 paesi nel mondo. Perché Aquileia è un centro vivo e vitale di interesse e studio, di ricerca continua, luogo di incontro e di confronto di Università italiane e straniere, dove si formano le nuove generazioni di archeologi e di studiosi che sapranno incrementare le conoscenze sulla storia complessiva della città. Perché nel 1998 il complesso basilicale, dotato di un pavimento musivo tra i più estesi al mondo, e le aree archeologiche sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, e nel 2006 una legge regionale (LR 18/2006) ha riconosceiuto nella città di Aquileia un patrimonio fondamentale per l’identità del Friuli Venezia Giulia. È questo il presupposto per la nascita, nel 2008, di uno strumento innovativo di governance, la Fondazione Aquileia, i cui soci sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine, il Comune di Aquileia, l’Arcidiocesi di Gorizia.

anno 181 a.C Fondazione di Aquileia

anno 1031

Consacrazione della Basilica rinnovata dal Patriarca Poppone

anno 1882 Apertura del Museo Archeologico

anno 1961

Apertura del Museo Paleocristiano

anno 1998 Aquileia Patrimonio Mondiale UNESCO

anno 2008

Costituzione della Fondazione Aquileia

anno 2015

Candidatura al titolo Capitale Italiana della Cultura

Insomma, la magnifica Basilica, i due Musei e le aree archeologiche inframmezzate al tessuto abitativo attuale fanno di Aquileia un luogo di prima grandezza per l’archeologia, con un potenziale straordinario di nuove scoperte al di sotto delle estese aree a destinazione agricola. Se è dunque legittimo chiedersi perché una città come Aquileia, che non ha più il ruolo politico, religioso o economico rivestito in passato, intenda candidarsi a capitale italiana della cultura, “sfidando” realtà urbane ben più grandi e conosciute, la risposta è semplice: trovare nel patrimonio culturale che essa conserva una nuova centralità.

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La nostra idea di Capitale della Cultura La sfida che l’Amministrazione Comunale ha accettato è quella di far sì che Aquileia, abbandonata da tempo l’idea di un velleitario ulteriore sviluppo urbano, anacronistico e comunque condizionato dalla presenza dei resti archeologici, possa acquistare quel ruolo primario di polo internazionale e riferimento culturale per l’archeologia che è riassunto nelle motivazioni della sua iscrizione nel Patrimonio Mondiale UNESCO. Siamo convinti che la ricchezza e varietà del patrimonio aquileiese, che abbraccia ambiti, aspetti e situazioni talora singolari e prestigiosi, non debba essere prerogativa di pochi, bensì svolgere la funzione educativa che i beni culturali, intesi nella loro generalità, sono chiamati costituzionalmente ad assumere. Recependo gli orientamenti comunitari in materia di audience development, la sua fruizione deve essere quanto più ampia possibile, sviluppando e promovendo un’offerta che sia in grado di intercettare e raggiungere tutti i diversi tipi di pubblico.

Con questa candidatura, Aquileia intende proporsi quale esempio di una realtà ostanzialmente agricola, abbia come un centro, che saputo e sappia ancora riconvertirsi in un centro culturale di prima grandezza, perseguendo un modello di sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo. Intelligente perché punta a far incontrare le istituzioni, le imprese e la ricerca. Sostenibile perché rispetta l’ambiente, ovvero l’habitat perilagunare di cui è parte integrante e perché si sostiene nel tempo, garantendo uno sviluppo duraturo. Inclusivo perché rispetta le tradizioni, l’identità del luogo ed è capace di creare nuove opportunità di lavoro nella cultura e nel turismo, per tutti. Questo vorremmo fosse il tema conduttore di Aquileia Capitale della Cultura: non un luogo del turismo di massa, ma una città che partendo dall’esistente, sviluppa e realizza progetti di valorizzazione. Progetti orientati alla scoperta di un territorio dalle enormi potenzialità, ma anche alla sua riscoperta, perchè la Cultura ad Aquileia non è statica: cambia attraverso nuove e continue scoperte da valorizzare senza mai stravolgere l’esistente, per un luogo dove venire ma anche dove tornare.

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La nostra scommessa Essere in grado di ripensarsi in grande

Attraverso interventi strutturali e infrastrutturali che miglioreranno il quotidiano dei cittadini e la capacità di Aquileia di accogliere i flussi turistici, valorizzando le ricchezze del territorio.

Stimolando e promovendo la partecipazione degli Aquileiesi, rafforzando il senso di appartenenza a una comunità millenaria, in questo modo diffondendo il seme del cambiamento.

Allargando gli orizzonti, riallacciando storici rapporti nazionali ed internazionali, facendo di Aquileia un modello di conservazione del patrimonio culturale e di convivenza con esso,

Perché diventare Capitale della Cultura implica l’affermarsi del concetto secondo il quale gli Aquileiesi sono i depositari di un straordinario patrimonio, fonte di sviluppo culturale ed economico, bene comune da tutelare e valorizzare, non da sfruttare, e soprattutto non nemico del progresso.

Perché implica una programmazione a lungo termine, con accordi internazionali, comunicazione sui media (tanto nazionali quanto internazionali) e sui social, e quindi una capacità di assicurare risorse economiche che possano far partire una spirale virtuosa.

Sono sfide importanti

Perché impostare interventi strutturali su un tessuto urbano come quello di Aquileia comporta resistenze, a volte anche comprensibili. Ad esempio, uno dei progetti prevede l’emersione e la valorizzazione del Foro, e per fare questo è improcrastinabile ormai affrontare il problema della strada regionale che lo attraversa e che serve il territorio comunale.

E’ per rispondere a queste sfide che nella predisposizione della candidatura è stato definito un metodo di lavoro basato su un confronto continuo tra le diverse istituzioni aventi potestà su Aquileia, coinvolgendo i diversi portatori d’interessi. Indubbiamente si tratta, per Aquileia, di un approccio fortemente innovativo, che proseguirà anche qualora la città non dovesse aggiudicarsi il titolo.

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I nostri partner nell’ideazione e preparazione della candidatura Il Comune di Aquileia ha condiviso con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e con la Provincia di Udine, in stretto raccordo con gli organi periferici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Polo Museale e Soprintendenza Archeologia) la decisione di candidare Aquileia a Capitale Italiana della Cultura. La Fondazione Aquileia ha fornito l’indispensabile supporto di competenze e di professionalità per la stesura del dossier. Una convergenza importante che discende da una chiara volontà dei soggetti coinvolti di investire su Aquileia (e sulle sue potenzialità) per farla diventare un attrattore culturale di prima grandezza, che possa confrontarsi e competere a livello nazionale e internazionale. Un luogo che possa divenire, nel futuro prossimo, un centro di riferimento per i settori culturali e creativi.

Club Prodotto Aquileia Te Salutat Lions Club Cervignano-Palmanova

Fondazione Aquileia

MiBACT

Associazione Imprenditori Città di Aquileia

Comitato AGENDA 21

Club UNESCO Aquileia

Comune di Aquileia

Gruppo Archeologico Aquileiese Associazione Strada del Vino

Fondazione So.Co.Ba Provincia di Udine

Pro Loco Aquileia

Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Associazione Nazionale Aquileia

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La Fondazione Aquileia La Legge Regionale 18/2006 ha previsto l’Istituzione della Fondazione per la valorizzazione archeologica, monumentale e urbana di Aquileia e finanziamenti per lo sviluppo turistico del Friuli Venezia Giulia. Nel gennaio 2008, fu sottoscritto un Accordo tra il MiBACT e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per la valorizzazione del patrimonio culturale della città di Aquileia che ha individuato la costituenda Fondazione Aquileia - inquadrata tra i nuovi organismi di valorizzazioni introdotti all’art. 115 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio - quale strumento operativo per predisporre piani strategici, favorire lo sviluppo del turismo culturale, cofinanziare interventi, gestire indirettamente l’attività di valorizzazione, realizzare interventi di ricerca, conservazione e restauro dei beni concessi in uso. Soci fondatori della Fondazione, oltre al Comune, sono il MiBACT, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Udine. Nel 2009 l’Arcidiocesi di Gorizia si è unita alla compagine sociale. La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia garantisce, per legge, una posta di bilancio annua rispettivamente di 2 milioni di Euro mentre la Provincia di Udine trasferisce risorse annue pari 100.000 Euro. Il Comune di Aquileia ha ceduto la proprietà di una parte di un suo immobile, Palazzo Meizlik, quale sede della Fondazione Aquileia. Anche la Commissione Europea ha riconosciuto il carattere innovativo della Fondazione, soprattutto in merito al sistema di governance adottato, inserendola nel catalogo di best practice denominato “Culture for cities and regions”.

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Il territorio coinvolto

Il territorio coinvolto dal progetto si svilupperà a cerchi concentrici. - In primis, protagonista sarà il territorio del comune di Aquileia, un’area di grande interesse storico-archeologico, in parte iscritto nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il territorio comunale, esteso su una superficie di 37,44 kmq, si affaccia sulla laguna di Marano e Grado, area riconosciuta tra i siti Natura 2000 (sito IT3320037) del Friuli Venezia Giulia come SIC – Sito di Interesse Comunitario e ZPS-Zona di Protezione Speciale, di grande pregio naturalistico e paesaggistico del sito.

- Il secondo cerchio riguarderà l’Unione Territoriale Intercomunale (UTI) dell’Agro Aquileiese, nuova suddivisione amministrativa che attua la riforma prevista dalla Legge Regionale 26/2014, operativa a partire dal 1° luglio 2016. La superficie è pari a 298,7 kmq e la popolazione residente ammonta a 55.000 abitanti circa. Essa è composta dai comuni di Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Fiumicello, Palmanova, Ruda, Terzo d'Aquileia, Torviscosa. La creazione di quest’UTI dell’Agro Aquileiese permetterà di armonizzare le politiche culturali e turistiche del territorio, anche in riferimento alla presente Candidatura.

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- Il terzo livello rappresentato dalla Provincia di Udine quale ente territoriale che si occupa della programmazione, promozione, realizzazione, finanziamento o raccordo di iniziative di valorizzazione ambientale, culturale e paesaggistica.

- Il quarto livello, infine, è rappresentato dal territorio regionale. Come dettagliato nella descrizione del sistema di gestione adottato, gli eventi saranno inseriti nel calendario annuale elaborato da TURISMO FVG, Agenzia Regionale per la Promozione Turistica e coordinati con altre di dimensione regionale.

Aquileia si confronterà, inoltre, con: Cividale del Friuli (inserita nel sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere 568-774 d.C.), Palmanova città candidata ad essere inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale con il sito seriale transnazionale riguardante le opere e fortificazioni veneziane, che sostiene fortemente questa candidatura e Grado che, oltre ad essere un centro turistico e stazione balneare di primaria importanza, conserva anche delle importanti vestigia tra cui le Basiliche paleocristiane di Sant’Eufemia, con annesso battistero, e di Santa Maria delle Grazie. La candidatura di Aquileia a Capitale italiana della Cultura 201 rappresenta lo sforzo dell’intero territorio del Friuli Venezia Giulia, che riconosce in questa città parte le proprie radici e intende fare sistema per valorizzare il Patrimonio culturale, paesaggistico, il terroir e le potenzialità di slow culture riconoscibili in Aquileia e nel suo circondario locale, provinciale e regionale.

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Il potenziale turistico | la viabilità Aquileia è posta in posizione baricentrica rispetto alle principali città d’arte e turistiche della Regione (Trieste, Udine, Cividale del Friuli, Palmanova, Lignano Sabbiadoro e Grado) ed è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto.

Aquileia è attraversata dalla Strada Regionale 352 che incrocia l’Autostrada A4 a 25 km di distanza (casello di Palmanova) e risulta dotata di ampie aree dedicate a parcheggi con possibilità di sosta di automobili, camper, autocorriere. L’autostrada prosegue collegando il territorio con le principali città dell’Europa Centrale (Vienna, Budapest, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Monaco di Baviera).

L’aeroporto di Trieste collega il Friuli Venezia Giulia con le principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Bari, Trapani, Alghero e Catania) e con diverse destinazioni internazionali tra cui Monaco di Baviera, Londra e Barcellona. Aquileia dista solo 13 chilometri dall’aeroporto.

La stazione più vicina è quella di Cervignano-Aquileia-Grado, a 7 km di distanza, collegata con le autocorriere di linea che raggiungono il centro di Aquileia in 10 minuti. A Cervignano fermano tutti i treni Intercity, Regionali e Regionali Veloci di Trenitalia.

Nel centro della città, vicino alle aree archeologiche e a 5 minuti a piedi dalla Basilica, si trova la fermata di via Beligna delle linee 400, 402 e 424 della SAF Autoservizi FVG che collegano Udine a Grado. La stessa fermata è servita anche dall’APT-Azienda Provinciale Trasporti di Gorizia sulle linee 22 (Gorizia-Grado), 26 (Monfalcone-Grado, via aeroporto) e 59 (Cervignano-Grado)

Aquileia è una meta ideale anche per gli amanti del turismo lento e sostenibile. È stata recentemente completata la pista ciclabile in sede propria Palmanova – Grado (24 km), il cui tratto è inserito nel progetto CAAR (Ciclovia Alpe Adria Radweg), ancora in corso di ultimazione, realizzato dalla collaborazione tra la il Friuli Venezia Giulia, la Carinzia e il Salisburghese, che prevede il collegamento ciclabile Salisburgo-Villach-UdineAquileia-Grado.

Aquileia è collegata a Grado e a Marano Lagunare attraverso collegamenti privati sulla cosiddetta Litoranea Veneta che raggiungono il centro cittadino risalendo il fiume Natissa.

E’ stato attivato nel 2015, inoltre, un servizio aggiuntivo dedicato ai cicloturisti, che prevede la possibilità di effettuare una parte del percorso tra Udine, Palmanova, Aquileia e Grado con il bus del servizio di Trasporto Pubblico Locale attrezzato con un rimorchio porta-biciclette: la fermata aquileiese è collocata nel parcheggio centrale della città, nei pressi dell’info-point. Nel tratto Udine-Villach (Austria) è stata avviata l’iniziativa Treno+Bici che consente di coprire la tratta nelle sue direzioni grazie al progetto MI.CO.TRA. finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Austria.

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Il potenziale turistico | Alloggiare ad Aquileia Con gli oltre 400.000 visitatori che già oggi accoglie, in particolare nelle stagioni primavera-estateautunno, è una delle città più visitate dell'intera Regione. La città vuole approfittare dell’opportunità prodotta da questo Progetto di Candidatura per migliorare la qualità della visita e, destagionalizzandone l’offerta con manifestazioni ed eventi durante i mesi invernali, per favorire un turismo intelligente, un turismo lento che di Aquileia sappia catturare l’unicità ed apprezzarne l’insieme di un’offerta culturale non metropolitana. Aquileia è al centro di un sistema ricettivo che individua nelle limitrofe Grado e Palmanova un importante bacino di accoglienza turistica per complessivi 27.000 posti letto. CAPACITÁ RICETTIVE DI AQUILEIA

B&B

ANNO

TOTALE

2014

3 Hotel 101 p. letto

2 Camping 2633 p. letto

8 Alloggi 69 p. letto

1 Ostello 92 p. letto

1 Agriturismo 85 p. letto

12 B&B 62 p. letto

27 Strutture 3042 p. letto

2013

3 Hotel 99 p. letto

2 Camping 2633 p. letto

8 Alloggi 69 p. letto

1 Ostello 92 p. letto

1 Agriturismo 85 p. letto

12 B&B 60 p. letto

27 Strutture 3038 p. letto

Elaborazione Fondazione Aquileia su dati ISTAT

Come emerge chiaramente dalla tabella, Aquileia già privilegia un’offerta turistica legata alla scoperta del territorio, con una forte capacità ricettiva legata agli esercizi complementari alle strutture alberghiere e ai bed&breakfast. I campeggi si confermano una risorsa importante per Aquileia e ad essi si aggiunge un’area attrezzata con servizi dedicati alla sosta dei camper che può ospitare fino a 40 mezzi (80 persone di media). La vicinanza di Grado, con la sua ampia ricettività (alberghi di ogni categoria, campeggi, albergo diffuso, agriturismi e bed&breakfast) assicura la copertura di tutte le esigenze e le necessità di coloro i quali si recano in visita ad Aquileia e che, soprattutto nella stagione estiva, abbinano il turismo culturale a quello balneare. Più in dettaglio, nella tabella sottostante è riportata la capacità ricettiva della cittadina lagunare. CAPACITÁ RICETTIVA DI GRADO

B&B

ANNO

TOTALE

2014

78 Hotel 6 Camping 4552 p. letto 11223 p. letto

265 Alloggi 7073 p. letto

3 Case vacanza 85 p. letto

4 Agriturismo 122 p. letto

1 B&B 3 p. letto

357 Strutture 23058 p. letto

2013

6 Camping 76 Hotel 4393 p. letto 11223 p. letto

219 Alloggi 6586 p. letto

3 Case vacanza 85 p. letto

4 Agriturismo 122 p. letto

1 B&B 3 p. letto

309 Strutture 22412 p. letto

Elaborazione Fondazione Aquileia su dati ISTAT

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Un’occasione di sviluppo per le industrie culturali e creative del territorio La Provincia di Udine si pone, a livello nazionale, tra le più dinamiche e attente alla cultura quale driver di sviluppo territoriale. Il Rapporto “IO SONO CULTURA” 2015 della Fondazione Symbola, colloca la provincia friulana in buona posizione nelle seguenti graduatorie che fanno riferimento alle perfomance legate al Sistema Produttivo Culturale (SPC):

Classificazione della Provincia di Udine (Sistema Produttivo Culturale)

13a

tra le province italiane per incidenza delle imprese dell’SPC sul totale dell’economia

19a

tra le province italiane per incidenza dell’occupazione dell’SPC sul totale dell’economia

22a

tra le province italiane per incidenza del valore aggiunto dell’SPC sul totale dell’economia

Anche le altre province regionali si collocano ai vertici delle graduatorie. Pordenone è 4° per il valore aggiunto, 5° per l’incidenza delle imprese del SPC sul totale dell’economia e 20° per l’incidenza dell’occupazione, mentre Trieste raggiunge il 9° posto per quanto riguarda l’incidenza delle imprese sul SPC. Questi numeri descrivono un territorio che punta decisamente sulla cultura e creatività, anche grazie al sostegno dell’amministrazione regionale che ha deciso di investire risorse per il rafforzamento della competitività delle imprese di questo settore. La Regione Friuli Venezia Giulia ha individuato in Aquileia uno degli elementi centrali per la valorizzazione del patrimonio culturale regionale. Con l'avvio della programmazione comunitaria 2014-2020, l’Amministrazione ha deciso di rafforzare ulteriormente il ruolo della cultura nelle politiche regionali inserendo, nella Strategia per la Specializzazione Intelligente (Strategia S3), tra le aree di specializzazione, Cultura, Creatività e Turismo. Determinante è risultata la partecipazione della Fondazione Aquileia ai tavoli di lavoro del partenariato economico e sociale. Tra le traiettorie di sviluppo selezionate ve ne sono due che interessano particolarmente questa candidatura:

Tecnologie per la conservazione e valorizzazione dei beni e dei prodotti: riguarda le tecnologie necessarie per valutare lo stato di conservazione del bene culturale e analizzare le caratteristiche morfologico-strutturali e le proprietà dei materiali che compongono il bene stesso.

Geomatica ed elaborazione delle immagini: si tratta di tecniche legate all’elaborazione delle immagini attraverso il calcolo elettronico e a tecnologie per acquisire in modo metrico e tematico, integrare, trattare, analizzare, archiviare e distribuire dati spaziali georiferiti con continuità in formato digitale. In pratica, elaborare mappe tridimensionali per le ricostruzioni.

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Nell’ambito specifico riguardante la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, Aquileia diventerà un luogo nel quale le imprese culturali e creative e gli istituti di ricerca potranno dialogare, trovare spazio, opportunità lavorative e terreno fertile per sviluppare progetti di ricerca e innovazione finalizzati alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, anche attraverso il ricorso a metodi d’indagine non invasivi. Al fine di attuare la Strategia S3, il Programma Operativo Regionale (POR) finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 include l'azione 2.1 - Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza, che prevede un'attività di start-up e consolidamento delle imprese culturali e creative al fine di aumentarne la competitività sui mercati nazionali ed esteri. A complemento di tale intervento, su scala regionale s'inquadra l’efficace azione di inserire le imprese culturali e creative e la conservazione del patrimonio culturale tra i temi prioritari di molti programmi di Cooperazione Territoriale Europea nei quali la Regione Friuli Venezia Giulia è territorio ammissibile (Italia-Slovenia, Italia-Croazia, Italia-Austria, Adriatico-Ionico, Central Europe) e nella cui elaborazione l’amministrazione regionale ha fattivamente contribuito. Grazie anche alle sinergie che si creeranno con quanto il POR FESR 2014-2020 realizzerà per l'aumento della competitività, dell'innovazione e per l'internazionalizzazione delle imprese culturali e creative, Aquileia diverrà un laboratorio e punto di snodo per tutto il settore. Infatti, l'attività di incubazione delle idee imprenditoriali, ivi prevista, sarà realizzata dagli incubatori regionali riconosciuti ai sensi della normativa nazionale (AREA SCIENCE PARK di Trieste, FRIULI INNOVAZIONE di Udine e POLO TECNOLOGICO di Pordenone) che forniranno uno specifico supporto anche al consolidamento delle Imprese Culturali e Creative esistenti. Poiché uno specifico sostegno alle imprese culturali e creative (inserite, come riportato in precedenza, anche nelle traiettorie di sviluppo della Strategia per la Specializzazione Intelligente) è una novità per le politiche regionali, l’amministrazione regionale ha previsto, prima della pubblicazione dei bandi, una capillare attività informativa e di sensibilizzazione volta a spiegare ai potenziali interessati le opportunità offerte dal POR. Una giornata informativa sarà organizzata anche ad Aquileia e sarà data ampia diffusione delle opportunità offerte dalla città non solo a favore dell’archeologia e del restauro ma anche di tutti gli i settori culturali e creativi. design, Molti, infatti, sono i comparti interessati: l'archeologia, il restauro, la fotografia, l'architettura, il la grafica, la comunicazione culturale, le ICT applicate ai beni culturali (ricostruzioni tridimensionali, realtà aumentata, video-making, produttori di videogiochi), cinematografia, artigianato artistico, editoria e spettacolo dal vivo. Nel quadro del progetto ARCHEST - Developing archaeological audiences along the Roman route Aquileia-Emona-Sirmium-Viminacium, finanziato dal programma EUROPA CREATIVA 2014-2020 e che prenderà avvio a settembre 2015, è stata prevista una specifica attività rivolta alle industrie culturali creative.

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ARCHAEOPENDAY che si propongono di sviluppare una nuova modalità per conoscere il patrimonio culturale, l’archeologia e tutte le professioni ad essa collegate, colmando il divario tra il mercato del lavoro e le istituzioni scolastiche e accademiche attive nei settori culturali e creativi per meglio comprendere le opportunità professionali in ambito archeologico. Gli ARCHAEOPENDAY saranno organizzati in ciascun territorio partner (Aquileia, Slovenia e Serbia) e rappresenteranno un importante evento di due giorni che darà l’opportunità a professionisti del settore, istituzioni, imprese, studenti ed esperti culturali e creativi di incontrarsi, discutere e mettersi in rete. Saranno anche organizzati seminari e workshop sugli adempimenti fiscali e legali per le imprese culturali e creative, lo start-up di impresa, il diritto d’autore, la privatizzazione del settore e sulle opportunità offerte dall’Unione Europea per i settori interessati (Europa Creativa, Horizon 2020, i Fondi Strutturali e d’Investimento Europei, la Cooperazione Territoriale Europea, COSME). La promozione e il rafforzamento delle imprese culturali e creative avranno un impatto duraturo nel lungo periodo giacché le azioni suesposte, coordinate dalla Fondazione Aquileia, si svilupperanno secondo la logica della quadrupla elica ovvero coinvolgendo imprese, ricerca, società civile e istituzioni. La Fondazione collabora fattivamente, fin dalla sua costituzione, con le università italiane ed estere che svolgono ricerca ad Aquileia (Trieste, Udine, Padova, Venezia, Roma, Vienna e Sydney) e ha avviato rapporti di collaborazioni con alcuni organismi che svolgono ricerca scientifica e sviluppo tecnologico (i Parchi Scientifici e Tecnologici regionali, Veneto Nanotech di Venezia , il CNR – IBAM Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Catania). Le imprese culturali e creative non saranno le sole a beneficiare delle ricadute degli interventi. Infatti, la valorizzazione e la promozione di Aquileia, con il conseguente aumento dei flussi turistici, produrranno ricadute positive anche sul settore del turismo (ricettività alberghiera, ristorazione, servizi per i turisti). Aquileia diverrà un centro di riferimento professionale e luogo generatore di opportunità lavorative con un effetto domino di cui beneficeranno industrie culturali e creative sia regionali sia provenienti da tutto il territorio nazionale. Anche la Provincia di Udine ha sviluppato, con fondi propri e con contributi regionali o europei, diversi progetti che hanno valorizzato l’intero territorio provinciale. Tra i progetti di maggior rilevanza va segnalato Terra dei Patriarchi, un’iniziativa che prosegue dal 2011 e che si propone di valorizzare 11 “Terre” friulane (tra cui la Terra di Aquileia), promovendone la cultura e la storia al fine di accrescere il suo potenziale turistico. Tra le varie attività realizzate, ricordiamo la mostra itinerante “Aquileia: crocevia dell’impero romano”, nelle città di Lubiana e Zagabria, Budapest, Praga, Vienna, Zlin e Ostrava, la partecipazione a fiere e altri eventi promozionali, la produzione di video e la pubblicazione, sulla stampa italiana e austriaca specializzata nel turismo, di articoli riguardanti il progetto.

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Una opportunità di internazionalizzazione La Candidatura di Aquileia si pone anche l’obiettivo importante di rafforzare gli esistenti legami internazionali della città e di crearne di nuovi.

Aquileia è stata, storicamente, trait d’union tra popoli e culture, crocevia di genti e merci. In epoca romana, Aquileia rappresentava il principale porto dell’Adriatico settentrionale, dove arrivavano merci da tutto il Mediterraneo, che poi da qui partivano via terra verso il Norico, la Pannonia, la Dalmazia e la Mesia, ovvero gli attuali territori di Austria, Ungheria e degli stati balcanici. Successivamente Aquileia fu terra d’incontro di popolazioni latine, germaniche e slave: il Patriarcato aveva giurisdizione non solo religiosa, ma anche temporale, su un vastissimo territorio diviso tra l’Italia settentrionale, l’Austria, la Slovenia. Città-simbolo delle prime fasi della diffusione della fede cristiana e da sempre città di confine, riconosciuta nel corso dei secoli nel suo ruolo di guida da tante genti di questa parte d’Europa, Aquileia ha saputo fare delle continue contaminazioni cui fu soggetta la propria ricchezza, non solo materiale, ma soprattutto culturale e dottrinale. Negli ultimi anni, dopo la visita di sua santità Papa Paolo VI, Aquileia ha accolto i Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I e Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca dei Copti di Alessandria d’Egitto, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, a testimonianza del suo alto valore simbolico. Aquileia, da sempre città di frontiera, intende non solo candidarsi a diventare Capitale Italiana della Cultura, ma anche proporsi come centro internazionale del dialogo interculturale, recuperando in un certo senso quel ruolo di tramite e di coabitazione di idee, culture, religioni che la città ha già conosciuto nel suo passato. Il programma sull’Archeologia ferita e violata vuole riaffermare simbolicamente la necessità di un modello di convivenza pacifica, di tolleranza, facendo giungere ad Aquileia alcune significative testimonianze archeologiche provenienti dai siti minacciati dalle azioni dei fondamentalisti dell’IS in Africa settentrionale e nel Vicino Oriente. Nell’ambito della candidatura, Aquileia ha poi sviluppato un programma per una serie di esposizioni di proprie testimonianze archeologiche, opere oggi musealizzate o conservate nei depositi, presso la propria rete di rappresentanze diplomatiche o Istituti di Cultura, per disseminare la conoscenza del proprio Patrimonio culturale. Sono inoltre in corso contatti con importanti istituzioni culturali (Louvre, British Museum, …) per una grande mostra su Aquileia che finalmente dia conto al grande pubblico dell’importanza della città in epoca romana e dell’influenza che Aquileia ebbe fino al Medioevo da circuitare internazionalmente. Oltre a ciò, grazie alla capacità progettuale sviluppata sia dal Comune, sia dalla Fondazione, sia dal MiBACT (Soprintendenza Archeologia, con progetti di ricerca con università italiane e straniere), Aquileia ha saputo inserirsi in una rete di relazioni internazionali che, opportunamente informate, saranno il valore aggiunto per la strategia di comunicazione e disseminazione delle attività realizzate durante l’anno di Capitale Italiana della Cultura. La proiezione internazionale di Aquileia ha avuto e ha ancora in “Aquileia Nostra”, la rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, uno dei capisaldi più importanti per la diffusione delle conoscenze sulla città e sulle nuove scoperte. È distribuita in molti paesi stranieri ed è oggetto di interscambio importanti istituzioni culturali, musei, biblioteche di tutto mondo. È un incubatore di relazioni culturali da promuovere e far crescere. Esse hanno già permesso di accumulare un patrimonio librario specialistico di grande importanza (circa 10.000 titoli tra riviste e monografie), che l’Associazione Nazionale per Aquileia mette a disposizione degli studiosi e degli studenti.

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La Fondazione Aquileia ha gestito cinque progetti internazionali finanziati da programmi diversi riuscendo ad attrarre fondi per più di 700.000 Euro. I progetti sono: OPENMUSEUMS - Musei sloveni e italiani in rete: valorizzazione ed innovazione tecnologica nei musei delle città d’arte dell’Alto Adriatico (Italia-Slovenia); EXPO AUS - Extension of Potentiality of Adriatic UNESCO Sites (IPA Transfrontaliero Adriatico); TECH-TOUR - Technology and tourism: augmented reality for the promotion of the Roman and Byzantine itineraries (Bando Transnational Cultural Routes della DG Impresa della Commissione Europea); T-PAS - Tourist Promotion of Archaeological Sites along the road Aquileia-Viminacium (CULTURA 2007); SIRMIUM Città degli Imperatori (Legge Regionale 19/2000 per la cooperazione internazionale); Il progetto T-PAS è stato inserito, quale best practice, nella Guide on EU funding for the tourism sector pubblicata dalla Commissione Europea quale rimarchevole esempio di progetto che coniuga sapientemente la cultura e il turismo. l progetto nnale ARCHEST, coordinato dalla Fondazione Aquileia, permetterà di proseguire nelle ricostruzioni 3D delle aree archeologiche e di realizzare le seguenti attività, perfettamente coerenti con le finalità della Capitale Italiana della Cultura: ARCHAEOPENDAY, festival delle imprese culturali e creative legate all’archeologia; ARCHAEOBUS, un viaggio che collegherà i siti archeologici coinvolti nel progetto (Slovenia, Croazia e Serbia) e interesserà giornalisti culturali e archeologi.

IL PREMIO EUROPA NOSTRA Nel 2015, la Fondazione Aquileia si è aggiudicata nella sezione “Conservazione del Patrimonio Culturale” il premio dell'Unione Europea / Europa Nostra Awards per il progetto di musealizzazione dei mosaici dell’aula meridionale del Battistero (Südhalle). La Giuria “è stata favorevolmente colpita per il modo in cui qui è stato affrontato il problema di coniugare protezione con adeguata schermatura di strutture archeologiche all'aperto. L'intervento potrebbe essere considerato un esempio di grande importanza per un problema che, fino ad ora, è stato affrontato in molti modi diversi e con successo variabile, in tutta Europa.”

LE SCUOLE Anche gli istituti scolastici del territorio sono stati coinvolti in iniziative di divulgazione internazionale del patrimonio culturale aquileiese. Ad esempio, il Liceo Albert Einstein di Cervignano ha concluso, nel 2013, il progetto Her.Cul.E. (L'héritage de la civilisation latine dans l'identité culturelle et le patrimoine d’une Europe en construction) che ha visto un partenariato composto da istituzioni scolastiche italiane, francesi e spagnole lavorare congiuntamente sulle permanenze della civiltà classica nella modernità.

A queste progettualità si aggiungono quelle sviluppate dalla Provincia di Udine soprattutto sui programmi UE di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia e Italia-Austria e dalla Regione Friuli Venezia Giulia che, con il progetto CHERPLAN - Enhancement of Cultural Heritage Through Environmental Planning & Management (finanziato dal programma South East Europe 2007-2013), ha individuato Aquileia quale territorio per la realizzazione del suo progetto pilota. Tutti questi progetti hanno permesso di costruire ampi partenariati che hanno coinvolto istituzioni pubbliche e private provenienti da Slovenia, Croazia, Serbia, Austria, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Grecia, Albania, Romania e Montenegro che sostengono Aquileia anche in questo percorso di candidatura.

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Una città per tutti Il Progetto di Aquileia Capitale italiana della Cultura è chiaramente destinato a parlare con il grande pubblico, e tuttavia abbiamo individuato alcune categorie verso le quali la città riserva un’attenzione particolare.

GIOVANI I giovani sono sicuramente la categoria maggiormente interessata dalle iniziative proposte da Aquileia. La città è meta tradizionale del turismo scolastico nelle scuole primarie e secondarie di primo grado di tutta l’Italia centro settentrionale e Aquileia intende rafforzare questo ruolo - attraverso i progetti già individuati per la Candidatura – lavorando sull’utilizzo delle tecnologie informatiche nella divulgazione scientifica verso i giovani. Recentemente, per rendere più coinvolgente l’approccio al patrimonio archeologico aquileiese da parte degli studenti, sono state organizzate, nel quadro del progetto OPENMUSEUMS, visite guidate sfruttando le moderne tecnologie e mettendo a disposizione delle scolaresche dei tablet nei quali sono state caricate le ricostruzioni tridimensionali delle aree archeologiche.

BAMBINI Per i bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni sono organizzati, ormai da sei anni, i laboratori ludico-didattici per avvicinarli all’archeologia attraverso il gioco, descritti successivamente. Le scuole cittadine aderiscono a una rete regionale di teatro per la scuola, in cui la sezione di teatro classico sarà ampliata e proposta nell’ambito delle manifestazioni estive aquileiesi, anche grazie al ruolo attivo e propositivo svolto dal Comune nei confronti dei plessi scolastici di Aquileia.

DISABILI Una categoria verso la quale Aquileia avrà particolare attenzione è quella dei disabili. Il Comune è intervenuto eseguendo diversi lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. La Basilica è accessibile mentre le altre aree al momento non lo sono interamente. Il Museo Archeologico Nazionale è stato completamente adeguato per l'accessibilità ai disabili con interventi strutturali (finanziamento Ministero) nel 2011. Inoltre, è attiva una collaborazione con le Università di Trieste e Udine, con il coinvolgimento della Consulta dei disabili, Associazioni guide turistiche e operatori didattici, per la progettazione (Design for all) di un museo accessibile e la realizzazione di percorsi di visita dedicati – in primis, finora, per non vedenti – sperimentati in particolari occasioni ma fruibili tutto l'anno a cura del personale del Museo. Il progetto di musealizzazione dei mosaici paleocristiani dell’aula meridionale del Battistero ha tenuto conto della disabilità: pur non potendo permettere l’accesso in quanto l’entrata è collocata all’interno del Battistero, gli architetti hanno creato un’ampia vetrata (25 metri quadri) per vedere i mosaici dall’esterno. Anche l’intervento riguardante la riqualificazione di via XXIV Maggio, inserito nel presente dossier, presterà grande attenzione al miglioramento dell’accessibilità. La Fondazione Aquileia intende confrontarsi con la Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia (ONLUS riconosciuta dall’amministrazione regionale) per rendere Aquileia il più accessibile possibile.

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Un Progetto innovativo che mette al centro le nuove tecnologie Aquileia – che ha scelto inoltre di investire nelle nuove tecnologie per valorizzare il suo patrimonio, migliorarne la fruizione e consentire a tutti di leggere e capire le testimonianze del passato- è una best practice nell’abbinamento delle nuove tecnologie alla fruizione culturale. Il progetto di Aquileia è innovativo perché considera strategici i nuovi media: si è scelto un approccio alla comunicazione many to many, che vuole favorire una maggiore partecipazione degli utenti, attivi produttori di contenuti e informazione e non solo passivi destinatari di informazione: Sono state realizzate 65 ricostruzioni tridimensionali dei siti più rilevanti, altre sono già in fase di realizzazione. Ad esse si aggiungono 12 video in HD. L’assoluta scientificità del progetto è stata assicurata da un team di archeologi; modellazione e rendering ad alta definizione sono stati realizzati con il software 3D Studio Max e il motore rendering V-Ray. Le simulazioni Real-time 3D sono state invece generate con la piattaforma Unity 3D, che sfrutta al meglio le potenzialità grafiche dei dispositivi mobili di ultima generazione e consente di distribuire l’applicazione su varie piattaforme (web, iOS, Android ecc.). Le ricostruzioni 3D, come riportato nel capitolo riguardante le azioni rivolte ai più giovani, sono state caricate anche sui tablet acquistati dalla Fondazione Aquileia e messi a disposizione dei visitatori in occasione di visite guidate, convegni eventi e fiere nazionali e internazionali. L’app Antica Aquileia 3D, disponibile gratuitamente per Android e iOS, consente la navigazione in modo interattivo nei luoghi simbolo dell’Aquileia romana e ha vinto il World Summit Award Mobile Content 2015, il premio per le più innovative applicazioni su piattaforma mobile, promosso dall’UNESCO e dalle Nazioni Unite, nella categoria m-Tourism & Culture. L’app ARTE.IT - Aquileia Patrimonio dell’Umanità (bilingue, disponibile gratuitamente su iTunes e Google Play), è una vera e propria guida mobile con oltre 100 punti di interesse georeferenziati, suddivisi per itinerari tematici o cronologici, schede di approfondimento, immagini, informazioni turistiche e culturali. In una linea di continuità con i progetti già sviluppati, Aquileia si propone all’interno del Programma di Candidatura a Capitale Italiana della Cultura di mettere in campo una serie di operazioni che si pongono nel solco delle richieste di innovazione tecnologica per la valorizzazione del patrimonio culturale promosse sia dalla Comunità Europea (Reflective 7 – Horizon 2020) sia dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (Strategia per la Specializzazione Intelligente, tra le aree di specializzazione, Cultura, Creatività e Turismo). Dotare i nuovi pannelli segnaletici che saranno installati di QR-code che permetteranno, a scelta dell’utente, di accedere on-line oppure di scaricare sul proprio dispositivo per un utilizzo off-line tutta una serie di materiali multimediali a supporto della visita, di collegarsi al canale YouTube della Fondazione Aquileia per accedere ai video e a una serie di immagini statiche di approfondimento, non presenti sui pannelli.

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Implementare gli apparati di visita del Museo Archeologico Nazionale con ampio ricorso alla multimedialità, nell'ambito dell'intervento di completamento del Museo (finanziamento straordinario MiBACT 2015-2016). Dar vita ad un programma sicuramente innovativo di utilizzo delle nuove tecnologie per la gestione, valorizzazione e disseminazione delle ricchezze monumentali ed archeologiche della città. Il miglioramento della fruizione del patrimonio e delle evidenze di Aquileia sarà favorito dalla realizzazione di un sistema di visita virtuale multimediale (utilizzabile anche via web, secondo i più recenti sviluppi della web comunication) tramite foto sferiche (360°), collegate in un percorso che permetta di muoversi tra tutte le aree visitabili e anche in quelle non accessibili. Avviare un progetto di utilizzo di tecnologie avanzate di geomatica ed elaborazione delle immagini e delle nuvole di punti per la realizzazione di modelli tridimensionali realistici, informativi e multimediali (quindi semantici), finalizzati alla migliore documentazione e comprensione del patrimonio archeologico e facilmente accessibili ed utilizzabili non solo dagli esperti per le problematiche della tutela e della gestione, ma anche dai cittadini e visitatori per la conoscenza e divulgazione. Al fine di raggiungere il vasto pubblico e visibilità a livello internazionale, sulla scorta del successo planetario ottenuto dal videogioco Assassin’s Creed II (ambientato a Firenze, Venezia, Roma, Forlì e San Gimignano) e delle inaspettate ricadute positive per il settore turistico, la Fondazione Aquileia si farà parte attiva nel contattare case produttrici di videogiochi per valutare la fattibilità di produrre un videogioco ambientato nell’Antica Aquileia.

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Quale impatto avrebbe Aquileia Capitale Italiana della Cultura nel medio e lungo termine da un punto di vista sociale, culturale e urbano Aquileia sta vivendo un periodo di grande rinascita culturale. Nel corso degli ultimi decenni Aquileia si è trasformata. Sta cambiando la mentalità degli Aquileiesi che, grazie a processi decisionali partecipati, possono considerare gli scavi archeologici e il patrimonio culturale come un ostacolo allo sviluppo agricolo, commerciale e produttivo, ma come parte integrante di un processo di sviluppo sociale, culturale e urbano di lungo periodo. Anche la Fondazione Aquileia ha più volte coinvolto la cittadinanza per ricevere suggerimenti sulle modalità di realizzazione delle attività. In particolare, sono stati realizzati dei focus group nella fase propedeutica alla stesura del redigendo Piano di Gestione del sito UNESCO. Durante uno dei forum cafè organizzati nel quadro del progetto T-PAS, invece, è emersa, a seguito della discussione condotta da esperti facilitatori, la proposta di utilizzare l’Essiccatoio Tabacchi Nord quale centro visite e punto di prima accoglienza del turista. Grazie all’attività della Fondazione Aquileia sono stati musealizzati i mosaici dell’aula meridionale del Battistero, il Sepolcreto è oggetto di interventi per il restauro dei manufatti monumentali ivi presenti e sono imminenti i lavori per la valorizzazione di mosaici tardoantichi nei pressi della Basilica, adiacenti ad un rustico conferito alla Fondazione (la cosiddetta “Stalla Violin”) e quelli per la copertura della Domus di Tito Macro nell’area archeologica dei “Fondi Cossar”. La Soprintendenza Archeologia ha avviato numerosi progetti di ricerca volti all'ampliamento delle conoscenze anche a fasi meno indagate del sito, quali la fase protostorica e medievale (Progetto Prima di Aquileia e Progetto Ultima Aquileia). Inoltre è stata riavviata una politica di acquisizione di aree di grande interesse archeologico; fra queste, l'area interessata dalla presenza dell'anfiteatro, dove quest'anno è stata avviata una prima compagna di scavo con risultati di grande interesse storico-scientifico (Progetto Anfiteatro). A queste iniziative, si affiancano molti eventi ideati per rispondere alle esigenze delle diverse fasce di pubblico, da quello più impegnato a quello più generalista, dal pubblico adulto a quello più giovane.

Riqualificazione delle piazze della Basilica patriarcale (Piazza Capitolo e Piazza dei Patriarchi)

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Dal 2000 ad oggi, i principali interventi, che hanno modificato il paesaggio aquileiese sono:

Musealizzazione dei mosaici dell’Aula Meridionale del Battistero (Südhalle) Ultimazione dello scavo del settore occidentale del Foro (iniziato nel 1989). Restauro dei manufatti lapidei del Sepolcreto Restauro dei manufatti lapidei del Foro

Completamento lavori di valorizzazione dei mosaici tardoantichi nell’area archeologica di “Stalla Violin” e avvio cantiere di copertura della domus di Tito Macro

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La candidatura di Aquileia a Capitale Italiana della Cultura ha saputo risvegliare nella cittadinanza e nell’Amministrazione Comunale la voglia di mettersi in gioco e uno slancio propositivo che ha permesso di elaborare una pipeline progettuale. Dal punto di vista sociale e culturale, vi sarà una crescita dei flussi turistici, maggiori opportunità di lavoro e occupazione per la cittadinanza. Dal punto di vista urbanistico, gli interventi già realizzati e di prossima realizzazione, introdurranno nuovi elementi per la riconfigurazione del tessuto esistente (si pensi alla copertura della Domus di Tito Macro, alla valorizzazione dei mosaici tardiantichi presso la Basilica e al restauro del Foro e del Sepolcreto), mentre il progetto per via XXIV Maggio favorirà un processo di rigenerazione urbana che incentiverà la mobilità lenta, soprattutto quella ciclo-pedonale. L’intento finale è di trasmettere un messaggio di unitarietà del carattere urbano della città, creando una convivenza diretta ed indiretta, ma reale e concreta nei fatti, tra il patrimonio archeologico della città antica e la quotidianità dell’Aquileia contemporanea. Un cambiamento importante si concretizzerà con la costruzione, già finanziata (6.800.000 Euro), di una bretella stradale di aggiramento del centro abitato da parte della Provincia di Udine, la cui realizzazione permetterebbe di ricalibrare la viabilità interna nel tratto urbano della Strada Regionale 352 di Grado (via Giulia Augusta), ponendo così i presupposti per affrontare l’attuale situazione del Foro, tagliato in due dall’arteria stradale. Il Foro, posto nelle vicinanze dell’Essiccatoio Tabacchi Nord (futuro info point e primo accesso del turista) assumerebbe un ruolo ancor più significativo nel quadro dell’articolazione delle aree archeologiche di Aquileia. A tale riguardo, è intenzione del Comune bandire un concorso di idee volto alla riqualificazione del tratto urbano della SR 352, le cui proposte tengano anche conto delle necessità di collegamento tra le località settentrionali di Aquileia (Monastero e San Zili) e il centro cittadino, rendendo inseparabile, nei fatti, l’Aquileia storico-turistica da quella contemporanea.

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Il Progetto La proposta di Aquileia si fonda sulla sua storia, e sicuramente l’archeologia, nelle sue mille declinazioni, vi gioca un ruolo di protagonista. Tuttavia pensiamo che una Capitale della Cultura possa e debba essere in grado di allargare la propria offerta a trecentosessanta gradi, e questo è il senso strategico degli obiettivi che ci siamo dati in questo progetto in termini di incremento dell’attrattività turistica, della comunicazione e della valorizzazione del territorio, degli interventi strutturali. Aquileia Capitale italiana della Cultura deve essere in grado, senza stravolgere la propria natura, di crescere in termini di notorietà e capacità, di attrarre turismo di qualità, singolo o organizzato, destagionalizzare il più possibile la domanda, ampliare l’attuale offerta culturale aprendo alle nuove scoperte archeologiche e all’utilizzo delle tecnologie, raccontare in maniera coinvolgente una storia bimillenaria. locale, così inteso, non trascende dal far scoprire un territorio ricchissimo non solo dal punto di vista culturale, ma da paesaggistico ed eno-gastronomico. Il programma è già cominciato; Aquileia sta già sviluppando e realizzando interventi strutturali e infrastrutturali per creare un Parco Archeologico vivo e rendere la città sempre più accogliente non solo per il turista e i residenti, ma anche per chi ci viene per lavoro o per studio. Nel costruire il presente Progetto siamo partiti dalla considerazione che Aquileia è già attrattore culturale e si contraddistingue per la presenza di importanti risorse culturali (la Basilica, il Battistero e l’aula sud ad esso adiacente, il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Paleocristiano, il Sepolcreto romano, il Mausoleo romano di via Giulia Augusta, le aree archeologiche, il Cimitero della prima guerra mondiale), di risorse naturali (l’area protetta della laguna di Marano e Grado, il paesaggio agricolo e rurale della Bassa Friulana) e di un terroir di rilevanza strategica internazionale, nazionale e/o interregionale (esiste una zona DOC Friuli Aquileia che produce un’ampia varietà di eccellenti vini rossi e bianchi).

Due sono gli assi portanti di questo progetto, strettamente collegati fra loro:

Strutturali e infrastrutturali Si intende in primis agire strutturalmente con interventi volti al recupero e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici da una parte e dall’altra migliorando i servizi di informazione e accoglienza ai turisti.

Manifestazioni ed eventi Agli interventi strutturali si affiancano le manifestazioni ed eventi selezionati in un’ottica di complementarietà rispetto quanto realizzato dal punto di vista strutturale e infrastrutturale.

Aquileia Capitale italiana della Cultura accompagnerà la propria capacità progettuale con uno sforzo di comunicazione (descritto a seguire) sui media locali, nazionali ed internazionali, social network, siti internet attraverso azioni di ufficio stampa ma anche di advertising, lavorando altresì con i principali operatori turistici di incoming, con i crocieristi diretti a Venezia e Trieste, con gli editori di guide turistiche e di siti dedicati al turismo per sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale ed internazionale.

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Gli interventi strutturali e infrastrutturali Si riportano i cinque progetti che si andranno a realizzare per la Capitale Italiana della Cultura, ai quali si aggiunge anche un sesto progetto, la cui esecuzione è soggetta a una programmazione più lunga e articolata ma che avrà un ruolo strategico nel piano di sviluppo della città. Si tratta di interventi strettamente collegati e funzionali al rilancio di Aquileia come grande attrattore culturale nel suo complesso per fare in modo che la città non sia più solo conosciuta per il complesso basilicale ma anche per l’immenso patrimonio archeologico che conserva. Le opere strutturali su cui si fonda la strategia sono: 1) Recupero e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici A Realizzazione della copertura della domus di Tito Macro nel Fondo Cossar B Valorizzazione dei mosaici tardoantichi nell’area archeologica dell'ex Stalla Violin C Riqualificazione del Museo Archeologico Nazionale D Sistemazione area archeologica della ‘Cripta degli Scavi’ della Basilica 2) Progetti di rigenerazione urbana e infrastrutturale Interventi infrastrutturali su via XXIV Maggio 3) Miglioramento dei servizi per l’accoglienza ai turisti A Progettazione e messa in opera di un sistema unico di pannellistica info-didattica B Interventi di riqualificazione urbana e turistica 4) Miglioramento dei servizi per l’informazione ai turisti Restauro e completamento dell’Essiccatoio Tabacchi nord Il visitatore, giungendo ad Aquileia da nord (direttrice di provenienza per i principali collegamenti autostradali, ferroviari e aerei) sarà guidato da una pannellistica bilingue italiano/inglese che gli permetterà di muoversi in autonomia, organizzando il proprio itinerario di visita e trovando nei siti e nei vari punti di interesse le informazioni necessarie, anche mediante i più innovativi sistemi di comunicazione delle stesse. Completamente rivoluzionato sarà l’assetto di alcune aree archeologiche, a cominciare da quelle del strettamente collegate fra loro del Fondo Cossar e della Stalla Violin, a ridosso del complesso monumentale della Basilica e della piazza antistante (piazza Capitolo). All’interno dello stesso complesso, un intervento estremamente significativo riguarda la Cripta degli Scavi, che contiene straordinarie memorie non solo dell’età romana, ma anche, e soprattutto, dei primi nuclei basilicali di IV secolo. Si tratta di un pacchetto di interventi che completeranno la riqualificazione urbana della piazza, vero e proprio salotto della città. Ad essi, in prospettiva futura, si aggiungerà il restauro e il completamento dell’immobile denominato ex Essiccatoio Tabacchi Nord che doterà Aquileia di un centro visite polifunzionale adeguato, la cui attività dovrà svolgersi in stretta sinergia con le strutture di accoglienza del Museo. Accanto a questi interventi volti al recupero e alla riqualificazione dei beni culturali e del territorio, Aquileia intende investire su progetti di infrastrutture urbane e turistiche per favorire la fruizione dei beni e i processi di rigenerazione urbana.

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Pista ciclabile

Museo Paleocristiano

Ex Essiccatoio Nord

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Porto fluviale, Via Sacra Foro

Via XXIV Maggio

Fondo Comelli, Terme

Fondo Cossar

Stalla Violin

Fondo Cal e Barberi

Area Basilicale

Sepolcreto SĂźdhalle

Fondo Pasqualis

Museo Archeologico

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Recupero e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici Riqualificazione del Fondo Cossar e copertura della Domus di Tito Macro

La Fondazione ha bandito un concorso d'idee per selezionare il progetto che è stato successivamente sviluppato per realizzare, nel corso dei prossimi mesi, l'intervento per la valorizzazione e musealizzazione del Fondo. Attualmente è in preparazione la gara d’appalto per l’esecuzione delle opere. L'area archeologica oggetto di intervento è situata nella zona nord-orientale dell’attuale Aquileia, circa 100 metri a nord dell’area della Basilica Patriarcale, e comprende al suo interno i resti di un isolato residenziale di età romana. Il fondo, aperto gratuitamente al pubblico, è formato da un'ampia area libera di oltre 9.000 metri quadrati, con ampie superfici di scavo (strutture e pavimenti musivi). Dal maggio 2009 il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova, per conto della Fondazione Aquileia ed in codirezione con la Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia, ha avviato una nuova campagna di scavi che ha consentito l’acquisizione di risultati inediti, in corso di pubblicazione, aprendo ulteriori prospettive di ricerca e di valorizzazione del sito. L’attrattività e la piacevolezza del luogo derivano non solo dalla rilevanza dei ritrovamenti archeologici ma anche dalla sua collocazione in un punto strategico nel sistema articolato di percorsi di collegamento con lo straordinario complesso della Basilica, l’area archeologica del Fondo Pasqualis a sud, della via Sacra e del Porto Fluviale a nord-est e l’ambito naturalistico del fiume Natissa, con la pista ciclabile Alpe Adria che lo lambisce sul lato orientale, tutti collocati in profondità percettiva alla scala del paesaggio.

Si vuole dare un nuovo senso ai reperti archeologici, che sia funzionale a un’idea di “museo diffuso”, composto da ambiti singolari e da collegamenti che recuperano la maglia dei tracciati antichi, interagendo con le strutture espositive esistenti in un ridisegno complessivo finalizzato a un processo di riappropriazione del “tempo” dei luoghi. L’allestimento dell’area archeologica vedrà la riproposizione degli elementi costitutivi della Domus di Tito Macro, da destinare a spazio di visita anche con funzioni museali, attraverso un sistema di coperture e passerelle. Il progetto mira alla protezione e valorizzazione dei pavimenti musivi, in parte già restaurati e da ricollocare in situ. L’abitazione, situata nel settore meridionale del centro abitato delimitato a oriente dalla cinta muraria di età repubblicana (II secolo a.C.), si estende in un isolato compreso tra due assi viari, quello a est conservato a vista per un buon tratto, l’altro, a ovest, sepolto. L’accesso, posto sul lato orientale, si affaccia su un’area occupata da botteghe, prospiciente la strada. Il progetto prevede la posa di una copertura con funzione sia di riparo per i resti sia, e soprattutto, di “contenitore” con una specifica destinazione espositiva.

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1A Quindi non un semplice involucro, mirato L'investimento complessivo, suddiviso in tre lotti a preservare la Domus, ma il luogo più successivi, comprensivo degli scavi e dei restauri idoneo a ricomporre e a interpretare i resti musivi, ammonta a 6.000.000 di Euro, cofinanziati al e gli spazi nella loro reale articolazione e 50% da ARCUS SpA ed al 50% da fondi di bilancio nelle successive modificazioni funzionali della Fondazione Aquileia. Allo stato attuale il attraverso le sue allusioni alle forme programma presenta uno stato di avanzamento del dell’architettura antica, la creazione di un 15% ed è in fase di appalto il primo lotto. percorso interno dotato di vetrine per accogliere i materiali di scavo e gli apparati descrittivi e didattici. Viene proposta una scelta innovativa di ricostruzione di un sistema costruttivo e architettonico “allusivo” a quello romano, partendo dalla una logica compositiva che è l’opposto di quella della copertura unica e mettendo a punto un “sistema” fondato sugli elementi compositivi primari della casa romana: - il muro perimetrale continuo che chiude il “paesaggio” interno e nasconde quello esterno e che crea, grazie allo spazio aperto della corte porticata, un peculiare rapporto tra luce e ombra; - i muri interni che sopravanzano spesso le coperture a falde, che possono così appoggiarvisi mantenendo una pendenza tendenzialmente costante e chiudendo gli spazi sottostanti ad altezze variabili. Quindi si tratta di una forma architettonica unitaria verso l’esterno, ma fortemente articolata al suo interno, che consente una grande variabilità degli spazi e una loro trasformabilità nel tempo. La struttura perimetrale potrà essere utilizzata per appendervi elementi leggeri (pannelli con funzione di schermatura, di informazione ed esposizione; tende e tele decorative o per la proiezione di audiovisivi; teche per l’esposizione di reperti; ecc.), secondo soluzioni variabili nel tempo e nello spazio, anche al fine di consentire una pluralità d’uso degli spazi (da una funzione museale, collegata all’esposizione di reperti archeologici laddove essi sono stati rinvenuti, ad una funzione espositiva temporanea, ovvero ad una funzione teatrale, ecc.). Sono previsti nuovi percorsi urbani che si affiancheranno alla pista ciclabile Alpe Adria in un tratto compreso tra l’area delle domus e l’estremità settentrionale del Foro, creando così un “anello” completamente percorribile a piedi, passando per il Foro a nord, proseguendo verso est e giungendo all’area archeologica del Porto Fluviale romano.

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Recupero e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici Valorizzazione dei mosaici nell’area archeologica dell'ex Stalla Violin

Situata a pochi passi dalla Basilica e all’ingresso dell’area archeologica del Fondo Cossar, la Stalla Violin è un immobile rustico, acquisito negli anni Cinquanta del secolo scorso dallo Stato, che ne ha fatto luogo per piccole mostre, e ora conferito in uso alla Fondazione Aquileia, con antistante area archeologica all’aperto contraddistinta da mosaici dell’inizio del V secolo, probabilmente appartenenti al palazzo vescovile. Il progetto originario, sviluppato da Fondazione Aquileia a partire dal 2010, prevedeva essenzialmente una copertura ad una sola falda, da realizzare con struttura in ferro e legno e manto in tegole tradizionali (coppi di cotto) che potesse risolvere adeguatamente i problemi conservativi dei resti musivi. Tale progetto è stato rivisitato sulla scorta delle risultanze delle indagini condotte nell’area antistante la Stalla Violin, che hanno restituito un tappeto musivo policromo del IV sec. di altissima qualità e rarità compositiva, corrispondente ad un aula absidata. L’importanza dei resti messi in luce ha imposto necessariamente un intervento di restauro e quindi un nuovo progetto, in modo tale da consentirne la lettura, la conservazione e la valorizzazione in situ. I mosaici saranno interessati da restauri diversificati a seconda delle condizioni: restauro conservativo per quelli di recente rinvenimento, restauro con distacco del supporto cementizio e riposizionamento quelli riportati dopo gli scavi del secolo scorso. Il nuovo elaborato progettuale prevede una chiusura verso l’esterno in piena sintonia con il carattere rurale dell’immobile e delle sue adiacenze e con le originarie caratteristiche dei luoghi.

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1B L’andamento della muratura di Il quadro economico complessivo posto a bilancio perimetrazione è spezzato e, nella porzione della Fondazione Aquileia per la realizzazione verso ovest, in corrispondenza con il dell’intero progetto è pari a circa € 990.000,00 mosaico della sottostante aula absidata, finanziati per € 140.000,00 all’interno del progetto non ricalca la muratura di contenimento EXPO AUS (Programma Transfrontaliero Adriatico curvilinea già realizzata, ma viene IPA) e per i rimanenti € 850.000,00 con fondi di racchiuso, in accordo con le prescrizioni bilancio della Fondazione stessa. impartite dagli Enti di tutela, all’interno di una teca di metallo, che non segue l’andamento planimetrico della muratura originaria dell’abside. Per ragioni funzionali viene prevista la realizzazione di una passerella in direzione est-ovest con pavimentazione in binderi di Muggia – in coerenza con il progetto di riqualificazione di Piazza Capitolo e di Piazza del Patriarcato – e di un’apertura vetrata verso est e verso nord, in modo da favorire al meglio la vista dei mosaici anche dall’esterno. Dal punto di vista planimetrico il progetto suggerisce, con fini didattico-scientifici, la possibile appartenenza dei mosaici di IV secolo al contesto del primo impianto basilicale e permette di leggere L’originario allineamento con le aule teodoriane nord e sud. Il primo piano dell’immobile della Stalla Violin, raggiungibile da tutti anche grazie all’introduzione di una piattaforma elevatrice, sarà adibito a videoproiezioni ed attività didattiche e sarà dotato, oltre che di un locale tecnico per impianti, di servizi igienici accessibili ai disabili. La scelta del linguaggio progettuale è elementare, con un sistema costruttivo semplice e materiali desunti della tradizione costruttiva locale (pietra naturale di Muggia e di Aurisina in primis), che richiama, per analogia e omogeneità, le caratteristiche dell’aula meridionale del Battistero già realizzata da Fondazione Aquileia. Il progetto, partito nel secondo semestre del 2015, sta per essere ultimato.

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Recupero e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici Riqualificazione del Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è tra le principali e più antiche istituzioni museali del Friuli Venezia Giulia per dimensioni e importanza scientifica delle sue raccolte, nonché un sognificativo riferimento culturale per il nord-est della penisola: dalla Direzione del Museo Archeologico dipende anche il Museo Paleocristiano di Monastero, in precedenza un edificio rustico, acquisito dallo Stato negli anni Cinquanta, che ingloba gli eccezionali resti di una basilica dell’inizio del V secolo e raccoglie su due soppalchi i reperti più significativi del primo Cristianesimo aquileiese. Nel Museo Archeologico Nazionale, l'ordinamento dell'esposizione, articolata fin dall'origine secondo temi, risale nella sua attuale disposizione agli anni Cinquanta del secolo scorso: i materiali sono scanditi per classi, a partire dalla statuaria (ritratti, funeraria, sacra), per passare alla ceramica, ai metalli, ai vetri, alle gemme, agli oggetti di ornamento (in particolare ambre), che rispecchiano le attività economiche e la vita quotidiana della città. Le gallerie lapidarie, avviate alla fine del’Ottocento e ampliate negli anni Cinquanta del Novecento, ospitano iscrizioni e monumenti pubblici e funerari e preziosi mosaici. Nuovi spazi espositivi sono stati ricavati nei magazzini, con le sale dedicate alla via Annia, mentre una sezione navale, costruita negli anni Settanta, ospita l'imbarcazione rinvenuta a Monfalcone. Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è stato compreso nel Piano degli interventi ministeriale “Piano strategico Grandi Progetti – Completamento Musei di rilevante interesse nazionale”, con un finanziamento biennale già approvato di 1,5 milioni di Euro, nei seguenti ambiti di intervento:

Gli interventi possono contare su un finanziamento biennale già approvato di 1,5 milioni di Euro (1/3 sull’annualità 2015 e 2/3 sull'annualità 2016). Tale stanziamento dovrà essere utilizzato avviando immediatamente i livelli di progettazione definitiva ed esecutiva e quindi con la realizzazione dei lavori nel corso del 2016 ed eventualmente il completamento entro il 2017.

- completamento “Grandi Magazzini” lungo il fiume Natissa, solo parzialmente aperti al pubblico, contemperando l'uso di deposito con quello espositivo: si prevedono l'ultimazione del risanamento del fabbricato - consistente in 8 vani complessivi, di cui 4 già recuperati, 3 aperti con esposizione permanente ed 1 per mostre temporanee -, e l'allestimento permanente delle sale restanti: la prima con sistemazione delle epigrafi già posizionate su gradoni (visibili finora solo agli studiosi), le altre dedicate a materiali attualmente non accessibili al pubblico, in particolare decorazione architettonica fittile e pittura. - aggiornamento dell'apparato di visita: esso sarà reso integralmente bilingue (italiano/inglese) - per i supporti tradizionali - e potenziato ed integrato con la creazione di supporti diversi, in particolare postazioni multimediali ed App liberamente scaricabili, plurilingui; sarà possibile offrire al visitatore, parallelamente all'itinerario espositivo di tipo tematico, una lettura trasversale diacronica e topografica della città romana (con ricostruzioni virtuali, da coordinare con quanto già realizzato per le aree archeologiche da Fondazione Aquileia).

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Recupero e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici Sistemazione area archeologica della ‘Cripta degli Scavi’ della Basilica

La ‘Cripta degli Scavi’ è conseguente agli estesi scavi eseguiti all’inizio del secolo scorso a nord della Basilica, intorno alla maestosa torre campanaria di Poppone. Dopo la prima guerra mondiale fu realizzata un’ardita e pionieristica copertura in calcestruzzo che, realizzata a livello del piano di calpestio precedente alle indagini, senza mutare quindi la percezione dello spazio circostante il campanile (anche grazie al ripristino di un tappeto erboso sopra la soletta), poteva consentire di ammirare gli splendidi resti delle costruzioni romane e soprattutto di due complessi basilicali sovrapposti, riferibili il primo agli anni immediatamente successivi al 313 d.C., sotto il vescovo Teodoro, il secondo alla metà del IV secolo. La copertura è stata rifatta e attualizzata nel 1999, in vista del Grande Giubileo del 2000, comprendendo anche un nuovo tratto tra la Basilica e il campanile. Il progetto di recupero museografico e di restauro della ‘Cripta Scavi’, cui si accede dalla Basilica, è condotto dalla Società per la Conservazione della Basilica e ha come obiettivo il risanamento architettonico e strutturale della copertura, il completamento degli scavi e delle indagini archeologiche, la restituzione completa dei piani musivi della primitiva aula teodoriana settentrionale e della basilica della metà del IV secolo. Si tratta di un'operazione di grande rilevanza culturale incardinata su tre direttrici tra loro complementari (la conservazione, lo studio, la valorizzazione), che consentiranno di fare piena luce e di presentare al pubblico nella sua interezza il più rilevante e completo impianto paleocristiano realizzato dopo l'Editto di Costantino del 313 d. C. Gli scavi fatti prima e durante la prima guerra mondiale sono rimasti incompleti e hanno restituito solo parzialmente la complessità degli ambienti di culto paleocristiano. I piani musivi necessitano di interventi di restauro con tecniche e metodologie aggiornate. Le strutture vanno adeguate e sono da realizzare ex novo gli impianti di conservazione, illuminazione, ventilazione. Sono previsti infine apparati museografico- allestitivi che consentano al pubblico di fruire con facile accessibilità al sito ipogeo e di comprendere a pieno l'importanza e la bellezza dei reperti e dei manufatti. Il quadro economico complessivo dell’intervento è pari a circa € 800.000,00, al momento finanziati per € 400.000,00 da un finanziamento ARCUS S.p.A.

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Progetti di rigenerazione urbana e infrastrutturale Interventi infrastrutturali su via XXIV Maggio

L’intervento su via XXIV Maggio, dall’incrocio sulla SR 352 (via Giulia Augusta), dove negli anni Cinquanta è stato ricostruito il già ricordato mausoleo di età romana, fino alla piazzetta da cui si accede al Sepolcreto, si pone l’obiettivo di rigenerare un asse che rappresenta la porta d’accesso al centro di Aquileia e di ricucire il rapporto tra lo spazio stradale - ora essenzialmente di attraversamento – e l’area archeologica circostante, migliorando il percorso turistico verso il Sepolcreto e, al tempo stesso, offrendo una vista di prospettiva a nuovi luoghi alla città senza nel contempo rinunciare all’accessibilità ed alla sicurezza dei percorsi pedonali. L’intento finale è di trasmettere un messaggio di unitarietà del carattere urbano creando una convivenza diretta ed indiretta, ma reale e concreta nei fatti, tra le aree archeologiche della città antica e la quotidianità della vita dell’Aquileia contemporanea. Favorirà e incentiverà la mobilità lenta, soprattutto quella ciclo-pedonale. I problemi di Via XXIV Maggio La via presenta le criticità maggiori in corrispondenza dei marciapiedi che, in più situazioni, risultano in condizioni di fruibilità ridotta se non di pericolo per lo spazio irrisorio loro riservato e per le persone con disabilità o con mobilità ridotta - che si vedono costrette a usufruire della carreggiata stradale.Nella zona è presente un’area verde attualmente frammentata dal passaggio della strada e priva di relazione con i percorsi pedonali esistenti (oggi utilizzata come parcheggio) e nonostante siano presenti due aree verdi fisicamente divise, siamo distanti dal definirsi un piccolo parco cittadino. Privo di una propria identità risulta anche l’area prospicente l’ingresso al Sepolcreto, anch’esso sfruttato attualmente come parcheggio accessorio per i residenti nonostante la capienza limitata, anziché essere uno spazio a misura di pedone e sicuramente più rappresentativo dell’area archeologica cui introduce. L’asse stradale oggetto dell’intervento risulta inserito in un sistema di aree di scavo, non visitabili ad esclusione del Sepolcreto, che rimarcano l’importanza della città, in particolare il grandioso complesso delle “Grandi Terme” erette in età costantiniana, attualmente oggetto d’indagine da parte dell’Università di Udine. Sulla base delle osservazioni di cui sopra sono risultati subito evidenti quali debbano essere gli elementi focali del progetto. Viabilità ciclo-pedonale. L’inadeguatezza dei marciapiedi esistenti ha evidenziato la necessità di un ripensamento così da renderne la fruizione più confortevole, oltre che più sicura. Vengono quindi completamente sostituiti con un nuovo sistema di percorsi in parte ciclo-pedonali in parte solo pedonali, realizzati prevalentemente con marciapiedi in asfalto. I nuovi percorsi sono resi accessibili alle persone con disabilità e integrati con la nuova area verde, dove acquistano valenza di percorso archeologico. La ridefinizione dei marciapiedi permette al tempo stesso di ripensare e migliorare la sede carrabile, nonché di prevedere un nuovo impianto di illuminazione pubblica.

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2 Viabilità tradizionale. La via, mantenendo il ruolo di primo accesso al centro cittadino, deve conservare la percorribilità necessaria agli autoveicoli facendo percepire, però, l’approssimarsi ad una zona urbana con maggior frequentazione pedonale: quindi sono previste delle deviazioni longitudinali, rispetto al senso di percorrenza, con la creazione di due tratti a senso unico nelle rispettive direzioni. Il restringimento di alcuni tratti della careggiata stradale e la creazione di parcheggi laterali ottimizzerà la fruizione degli spazi, ora inutilizzati, a vantaggio di un rallentamento delle percorrenze con conseguente aumento della sicurezza in generale. Il parco lineare L’attuale area verde viene completamente rimodellata, ridefinita nel contorno e nell’andamento planimetrico. Prende così forma un sistema di piani inclinati in erba, che accolgono un percorso pedonale sviluppato su quote differenti. Tale percorso diventa pretesto per osservare gli scavi oltre le recinzioni, fornendo anche aree per la sosta di cittadini e dei turisti e, grazie ai reperti collocati nelle prossimità, avrà un ulteriore ruolo nel ribadire l’importanza storica della città. L’avvicinamento verso il Sepolcreto e la piazzetta antistante all’ingresso E’ ottenuto con un percorso ciclopedonale a raso a cui i piani inclinati del parco offrono protezione dalla strada. I due percorsi si differenziano anche nell’uso dei materiali: legno per il percorso sopraelevato e asfalto per quello a terra. La piazzetta antistante il Sepolcreto, ora anonima, viene trasformata in uno spazio urbano di pregio creando una zona praticamente pedonale. L’area viene arricchita con una nuova pavimentazione in diverse tonalità di grigio e attrezzata con alcune sedute con elementi concepiti con una duplice funzione, offrire un luogo di sosta ai passanti e fare da sostegno per l’esposizione dei reperti. L’accesso al Sepolcreto viene, inoltre, garantito da graduale sistema di rampe in calcestruzzo, che lo rende più facilmente fruibile anche dalle persone con disabilità ampliando ed adeguando il tutto anche alle norme urbanistiche vigenti. L’illuminazione Riveste un ruolo di fondamentale importanza, per cui gli elementi illuminanti vengono differenziati in base alla funzione. L’illuminazione stradale viene sostituita in toto e ammodernata con una sequenza di punti luminosi. In corrispondenza dei reperti situati lungo i piani inclinati del parco verde e della piazzetta del Sepolcreto saranno predisposti dei i fari per impreziosire l’arredo urbano complessivo. Il progetto, giunto alla fase definitiva, è pari a 350.00 Euro finanziati, con fon fondi propri del Comune di Aquileia e con un contributo della Regione Friuli Venezia Giulia

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Miglioramento dei servizi per l’accoglienza ai turisti Progettazione e messa in opera di un sistema unico di pannellistica info-didattica Attualmente Aquileia, pur con un Patrimonio Culturale diffuso e di grande importanza, non possiede una segnaletica che permetta al visitatore di essere guidato e di muoversi in autonomia, organizzando il proprio itinerario di visita e trovando nei siti e nei vari punti di interesse le informazioni necessarie, anche mediante i più innovativi sistemi di comunicazione. Il progetto prevede quindi la realizzazione di una organica pannellistica bilingue (italiano/inglese) funzionale all’orientamento e alla didattica, da collocarsi in tutte le aree archeologiche e i luoghi di interesse di Aquileia, uniforme nella grafica e nello stile della comunicazione.

I pannelli, di grande formato, sono pensati all’interno di un progetto generale di miglioramento della fruibilità del sito, e illustreranno le diverse aree con un linguaggio divulgativo che possa fungere da supporto alla visita, offrendo, anche grazie all’utilizzo delle ricostruzioni virtuali del sito, un confronto immediato tra presente e passato consentendo così una migliore comprensione e lettura del sito archeologico, anche in virtù della mancanza di rilevanti resti in alzato. I pannelli, dotati di QR-code permetteranno, a scelta dell’utente, di accedere on-line oppure di scaricare sul proprio dispositivo tutta una serie di materiali multimediali a supporto della visita: la guida digitale di Aquileia, con 100 P.O.I. geolocalizzati, e la app Antica Aquileia 3D che consente l’esplorazione interattiva delle aree archeologiche ricostruite al momento del loro massimo splendore. Sarà inoltre possibile collegarsi al canale YouTube della Fondazione Aquileia per accedere ai video con le ricostruzioni virtuali dell’antica Aquileia e a una serie di immagini statiche di approfondimento, non presenti sui pannelli. I pannelli, inoltre, indicheranno alcuni itinerari consigliati per la fruizione del sito, articolati per tema e per tempo di percorrenza. Ci si potrà avvalere anche di un sistema di visita virtuale multimediale (utilizzabile anche via web, secondo i più recenti sviluppi della web comunication) tramite foto sferiche (360°) collegate in un percorso che permetta di muoversi tra tutte le aree visitabili e anche in quelle non accessibili.

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Miglioramento dei servizi per l’accoglienza ai turisti Interventi di riqualificazione urbana e turistica

Aquileia rappresenta un caso emblematico per quanto attiene il rapporto tra archeologia e città. Tra l’antico, ridotto a frammento parzialmente visibile, e l'attuale struttura urbana si creano frizioni di difficile soluzione. Aquileia si colloca in una posizione intermedia nella quale l’insediamento antico, più autorevole ma anche più frammentario di quello contemporaneo, emerge dal suolo insinuandosi tra le case private e gli ambiti di uso pubblico, in un equilibrio complesso che talvolta fa percepire come ostacoli allo sviluppo contemporaneo le opportunità di un sito unico. Attraverso gli interventi strutturali previsti dal progetto, che coinvolgono delle aree non solo archeologiche ma anche di connessione tra le diverse zone urbane cittadine, verrà avviato un percorso virtuoso che oltre consentire lo sviluppo culturale e turistico attiverà quelle azioni, anche dei privati, che consentiranno di recuperare il patrimonio edilizio istituendo un equilibrio più stabile tra i segni di un glorioso passato e l’aggregato urbano attualmente in uso. Con il coinvolgimento del territorio sono state individuate alcune soluzioni condivise per rendere la vasta area archeologica non solo un parco destinato alla fruizione turistica e quasi estraneo se non un ostacolo alla vita quotidiana dei cittadini, ma parte integrante e propulsiva dello sviluppo della comunità. La realizzazione di nuove strutture ricettive. Ricollegandosi a quanto sopra enunciato, il Piano Regolatore Generale Comunale prevede nelle sue due fasi, operativa e di struttura, la possibilità di realizzare nuove strutture ricettive seguendo l’importante trend di sviluppo turistico di Aquileia, legato agli aspetti culturali, archeologici e religiosi, cardine attorno ai quali innescare un altrettanto importante sviluppo economico-occupazionale. La limitata capacità ricettiva di tipo alberghiero esistente, nonostante l’aumento della proposta del B&B, ha fatto prevedere all’Amministrazione Comunale un ulteriore possibilità, graduale e progressiva, individuando 4 siti (il primo già nella versione operativa del PRGC e gli altri tre subordinati alla realizzazione del primo intervento, nel Piano Struttura) per nuove realizzazioni prossime al centro storico, generalmente su aree già insediate e urbanizzate, contribuendo così all’opera di restauro e recupero e limitando il consumo del suolo. L'ampliamento delle aree visitabili nell'ambito dei percorsi turistico-culturali Dal Foro al Museo Paleocristiano, passando per il Porto fluviale ed il Fondo Cossar per raggiungere la Basilica, e da qui fino al fiume Natissa e al Museo Archeologico, attraverso il Fondo Pasqualis, l’ampliamento delle aree visitabili consentirà di rivedere la rete delle centralità e dei luoghi di riferimento cittadini, introducendo usi ed attività compatibili ed integrate per migliorare la qualità sociale e ambientale degli abitati, promuovere l’occupazione e l’impiego dell’imprenditoria locale, quale volano strategico per attivare opportunità di sviluppo locale stimolando, anche, la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato esistente di scarsa qualità edilizia e prestazionale.

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3B La riqualificazione del patrimonio immobiliare privato. Su questo punto è stata già avviata un’azione portata avanti dall'Associazione Imprenditori Città di Aquileia e dal Club di Prodotto Aquileia te Salutat, in accordo con l'Amministrazione e gli enti coinvolti, con l’obiettivo di realizzare un regolamento-abaco che inneschi un processo di riqualificazione delle attività commerciali e turistiche presenti e che serva da linea guida per quelle di futuro insediamento attraverso azioni di culture-oriented marketing. Queste ultime devono prevedere adeguamenti estetici-stilistici-architettonici e di immagine coordinata, contestualizzati con la storia del territorio, con lo scopo di rivitalizzare le aree urbane e donare alle attività commerciali, turistiche e ricettive un compito di supporto alla divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico e culturale di Aquileia. Semplificando, potremmo affermare che una città che parla del suo patrimonio anche attraverso i nomi dei suoi locali, il lettering delle loro insegne, dei suoi colori, o attraverso il suo design è una città che parla della sua cultura. Un progetto, quindi, che definisce quale prodotto da comunicare e vivere turisticamente non solo il territorio nella sua interezza ma anche la sua sostanza e il suo genius loci come sintesi dell'esperienza e dei fatti storici di cui Aquileia e le sue relazioni sono state protagoniste.

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Miglioramento dei servizi per l’informazione ai turisti Restauro e riqualificazione dell’Essiccatoio Tabacchi nord

Questo progetto ha l’ambizione di raggiungere due obiettivi con un’unica azione che prevede, da un lato, il restauro ed il recupero dell’edificio, rispetto allo stato di abbandono in cui si trova, e dall’altro il rafforzamento dei servizi per l’accoglienza dei turisti; infatti, pensato e progettato in origine come Antiquarium del Foro, potrà diventare nel futuro un centro visite/info-point. Aquileia, per le vicende che l’hanno interessata, soprattutto durante il corso del ’900, ovvero la necessaria apposizione di estesi vincoli che da una parte ne hanno condizionato lo sviluppo urbano, dall’altra hanno consentito la conservazione del patrimonio archeologico, risulta piuttosto povera di edifici pubblici di una certa dimensione e tali da poter essere utilizzati per ospitare servizi di una significativa consistenza come conferenze e congressi. In effetti la fornitura di servizi di qualità a beneficio dei visitatori e degli studiosi, che ogni anno a centinaia di migliaia raggiungono questa località, rappresenta ormai un inderogabile obbligo a cui nessun gestore può sottrarsi. Oggi, anche grazie a una storica e proficua attività di tutela, Aquileia ha un offerta culturale importante, sia in termini di musei e di luoghi di culto sia di aree archeologiche accessibili e cantieri di scavo, diffusi a macchia di leopardo sull’intero territorio comunale. Questa sua caratteristica abbisogna tuttavia di una pianificazione avanzata e di una migliore organizzazione dei servizi, ma anche di una articolazione dei percorsi differenziati per tematiche e tempi che, grazie al sistema dei parcheggi di cui la città è già dotata, può realmente garantire. Il centro visite che si vuole realizzare, rappresenta quindi il cardine attorno al quale organizzare servizi e percorsi, allo scopo di conferire unitarietà ad un sistema oggi frammentato in più parti e costituisce il primo passo per dar vita al futuro PARCO ARCHEOLOGICO che, per la natura dei luoghi e per l’alternarsi di aree archeologiche e brani di tessuto urbano, dovrà per forza avere una sua specifica struttura aperta dialogante con la vita quotidiana della cittadina e le sue necessità. L’edificio individuato a tale scopo è un ex Essiccatoio di tabacco realizzato verso il 1930 a settentrione della città, sull’asse stradale nord–sud, il quale ricalca in toto il cardine massimo dell’antica città romana. La sua ubicazione, in via Giulia Augusta alle porte dell’abitato di Aquileia, consta di una superficie complessiva di circa 1600 metri quadrati suddivisi su tre piani fuori terra, rispettivamente di 633, 707 e 245 metri quadrati. L’intero complesso occupa un’area di 21 metri per 40 metri circa per un’altezza massima di 15 metri. L’edificio è vincolato e di interesse storico – museale ai sensi e per gli effetti del dlgs 42/2004 e il progetto è stato fortemente condizionato dalla presenza di elementi di notevole interesse archeologico che hanno impedito la costruzione di qualsiasi opera sul lato sud dell’edificio. Tale struttura è stata acquisita dal demanio statale agli inizi degli anni Novanta e dal 1997 è diventata oggetto di un progetto di “ricomposizione” dell’edificio da adibire a centro visite ed Antiquarium del vicino Foro romano, in corso di scavo da diversi anni.

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4 Il progetto teneva inoltre conto degli scavi archeologici che nel frattempo erano stati realizzati, sia sul sedime dell’edificio sia nelle pertinenze. Durante queste indagini erano stati individuati i resti del mercato alimentare di età repubblicana, connesso all'area del Foro, ma soprattutto i resti di un insediamento protostorico riferibili all’ VIII-VI secolo a.C., scoperta che ha permesso di riscrivere la storia dell’antica Aquileia. Al primo piano, potrebbero essere ricavati spazi espositivi che si affacciano, tramite grandi asole realizzate nel solaio, sui resti archeologici sottostanti al fine di poter vedere e leggere dall’alto le diverse fasi storiche del sito. Attraverso il supporto delle nuove tecnologie e dei prodotti multimediali, in parte già inseriti nel progetto originale MiBACT e più recentemente elaborati dalla Fondazione (ad es. ricostruzioni in 3D dei singoli edifici ma anche dell’intera città vista a volo d’uccello), sarà poi possibile introdurre il turista alla visita della città antica, mettendolo nelle condizioni di scegliere il percorso più consono alle proprie aspettative. E’ evidente che tale spazio potrà ospitare anche altri servizi quali biglietteria, caffetteria/ristorazione, bookshop, sala convegni ecc. ed essere il punto di riferimento per quel foro /hub che rappresenta il vero obiettivo di tutta l’operazione. Va precisato a tale riguardo che entro l’anno sarà completato il progetto relativo all’estensione della banda larga a tutto il territorio comunale, infrastrutturazione informatica ormai assolutamente necessaria per le attività di studio, ma pure supporto ormai imprescindibile per tutte le attività imprenditoriali. La realizzazione della struttura si è protratta nel tempo, beneficiando, purtroppo a singhiozzo -per mancanza di continuità- dei finanziamenti ministeriali e tuttora i lavori non sono conclusi. Oggi più che mai c’è la volontà di portare a termine la struttura, anche perché nel frattempo l’amministrazione comunale ha già realizzato i parcheggi a supporto del centro visite, con aree separate per le autovetture e per i pullman. Questa è un’opera attesa non solo dalla nostra città, capace di rendere più marcata e moderna la sua offerta culturale.

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Manifestazioni ed eventi Gli eventi culturali che si svilupperanno saranno complementari a quanto realizzato dal punto di vista strutturale e infrastrutturale e si articoleranno nel corso di tutti i mesi dell’anno, anche in quelli invernali, cercando di destagionalizzare la domanda ben più ricca nel periodo primaverile (in particolare con le scuole) ed estivo (balneare). La programmazione culturale punterà principalmente su quattro eventi pensati per target di pubblico diversificati, con l’obiettivo di divulgare e diffondere la conoscenza della città e del sito archeologico nella maniera più ampia possibile. Essi sono frutto in parte di progetti studiati ad hoc per la candidatura a Capitale italiana della Cultura e in parte di una programmazione già avviata.

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“L’ARCHEOLOGIA FERITA”

Le cronache degli ultimi tempi ci informano sulle terribili distruzioni perpetrate da gruppi terroristici nei confronti del patrimonio culturale nel Vicino e Medio Oriente e nell’Africa Settentrionale. La furia iconoclasta dell’IS, frutto dell’aberrante e intransigente negazione della possibilità di una pacifica convivenza interculturale e interreligiosa, si è abbattuta su monumenti di eccezionale valore: dalle collezioni del Museo del Bardo a Tunisi a quelle dei musei iracheni per giungere alle vestigia di Palmira, con danni incalcolabili. La Fondazione Aquileia, in collaborazione con il Polo Museale, la Soprintendenza Archeologia e l'Amministrazione comunale, ha messo in cantiere una serie di iniziative, incluse nel programma dell’Archeologia Ferita. Esse sono finalizzate a far conoscere al grande pubblico alcuni dei reperti archeologici provenienti dai siti o dalle collezioni museali attaccati ferocemente dal fondamentalismo dell’IS, che costituiscono spesso delle vere e proprie pietre miliari della storia universale dell’uomo. Aquileia, con il suo Museo Archeologico Nazionale, sede naturale delle esposizioni e dei cicli di conferenze di sensibilizzazione su questo tema che le accompagneranno, si propone nuovamente e simbolicamente come luogo di incontro, di coabitazione, di tolleranza reciproca tra le diverse culture e le diverse religioni, ritrovando uno dei tratti distintivi del suo passato romano di grande porto in contatto con tutto il bacino mediterraneo. Tunisia, Iran, Siria, Egitto: straordinari patrimoni culturali in pericolo, sui quali le manifestazioni inserite nell’Archeologia Ferita intendono mantenere sempre desta l’attenzione, dando al programma una visibilità internazionale. Alla prima iniziativa intrapresa con il Museo Nazionale del Bardo di Tunisi (dicembre 2015 febbraio 2016), è seguita la mostra "LEONI e TORI" con reperti di inestimabile valore storico provenienti dall'antica Persia.

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AQUILEIA FILM FESTIVAL RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO

La rassegna, a ingresso libero, si svolge tradizionalmente a fine luglio per tre giorni ed è giunta quest’anno alla settima edizione. Organizzata da Fondazione Aquileia in collaborazione con la rivista Archeologia Viva - la più prestigiosa rivista specialistica italiana e con la Rassegna Internazionale del cinema archeologico di Rovereto - è stata concepita con l’intento di sensibilizzare il pubblico al valore del patrimonio culturale e all’importanza della divulgazione scientifica, e si articola nella proiezione di documentari a tema archeologico, storico, etnologico scelti tra il meglio della produzione internazionale. I film sono inframmezzati da incontri con i protagonisti della ricerca e della divulgazione scientifica o da presentazioni di libri, presenti gli autori: ospiti delle passate edizioni sono stati Alberto Angela, Luciano Canfora, Philippe Daverio, Giuliano Volpe, Viviano Domenici, i gemelli Castiglioni, Fabrizio Paolucci e Sebastiano Tusa. Il pubblico ha, in questo modo, l’occasione di ascoltare dal vivo l’esperienza di chi è impegnato nelle missioni archeologiche oppure guida prestigiosi musei; inoltre, decreta con il proprio voto l’assegnazione del Premio Aquileia, un pregiato mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo (PN). Questo evento è già stato programmato anche per il 2016. La manifestazione costituisce un unicum nel panorama dei festival cinematografici del Triveneto, attira spettatori da tutto il Nord Italia e in soli sei anni è diventata la rassegna di cinema archeologico col maggior numero di spettatori su territorio nazionale, superando festival storici e attestandosi su una media di duemila spettatori a serata, con punte di oltre tremila.

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AQUILEIA ARCHEOFEST

In concomitanza con l’Aquileia Film Festival 2015, la Fondazione Aquileia ha organizzato la prima edizione di “Aquileia Archeofest”, una tre giorni di incontri e dibattiti sui grandi temi della valorizzazione del patrimonio culturale italiano e dell’economia della cultura, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Ermete Realacci, Guido Guerzoni, Lorenzo Salvia, Giuliano da Empoli, Marina Valensise, Paolo Verri. Parte integrante del festival, che sarà risproposto, è l’assegnazione di borse di soggiorno a giovani studenti, dottorandi e ricercatori di archeologia e conservazione dei beni culturali provenienti da tutta Italia e dall’estero che, in occasione del festival, giungono in visita ad Aquileia per partecipare all’evento e avere l’opportunità di conoscere, sotto la guida degli esperti, l’area archeologica più grande del nord Italia.

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AQUILEIA LAB

L’organizzazione è in capo alla Fondazione Aquileia in collaborazione con l’Immaginario Scientifico, importante museo e centro per la divulgazione scientifica con sedi a Trieste, Malnisio (PN), Pordenone e Tavagnacco (UD). Il progetto prevede un ricco calendario di laboratori ludico-didattici dedicati ai bambini tra i 5 e i 10 anni pensati per stimolare, grazie ad attività pratiche, la loro curiosità verso gli usi e costumi degli antichi Romani; le tematiche variano dalla pittura all’alimentazione, ai giochi, alla scrittura, al mosaico, alla mitologia. Le attività proposte implicano l’uso di tutti i sensi e di tutte le abilità da parte del bambino (pensiero, manipolazione, ascolto..) rendendo così l’esperienza coinvolgente e fortemente motivante e consentendo l’immersione del piccolo partecipante nella quotidianità di un bambino di 2000 anni fa. Durante le attività di laboratorio i bambini rimangono con gli animatori didattici, mentre alle famiglie viene offerta la possibilità di abbinare una visita guidata ad Aquileia. I laboratori, gratuiti, a numero chiuso e su prenotazione, sono calendarizzati nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre.

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RIEVOCAZIONE STORICA “TEMPORA AQUILEIA”

La rievocazione si tiene tradizionalmente in giugno e nasce con l’intento di far conoscere le origini della città di Aquileia, attraverso uno strumento innovativo e coinvolgente adatto a ogni fascia di età e grado culturale. TEMPORA è promossa e finanziata dalla Fondazione Aquileia, con il coordinamento operativo dell’Associazione X Regio di Aquileia e la collaborazione di Comune di Aquileia, Provincia di Udine, MiBACT, Associazione Imprenditori e Club di prodotto “Aquileia te salutat”. Il progetto prevede il coinvolgimento di oltre 400 rievocatori provenienti da Italia, Polonia, Spagna, Francia, Croazia e Slovenia che animano per tre giorni il centro storico e le aree archeologiche di Aquileia facendo rivivere le atmosfere dei tempi della sua fondazione nel lontano 181 a.C. Vengono proposti ludi gladiatori, tornei, banchetti, oltre alla possibilità di visitare l’accampamento romano e il villaggio celtico dove è possibile apprendere tecniche di guerra, sperimentare antichi giochi, acconciature o scoprire antichi rituali davanti al fuoco. Armature, abbigliamento e utensili sono stati ricostruiti con precisione filologica e sotto la supervisione di archeologi al fine di fornire informazioni corrette ai partecipanti. Tempora, giunta quest’anno alla quinta edizione, si svolge con cadenza annuale ed è già programmata l’edizione 2017.

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UNESCO CITIES MARATHON

L’unica maratona al mondo che collega due siti patrimonio UNESCO, Aquileia e Cividale del Friuli, e un terzo – Palmanova – candidato a diventarlo. Uno spettacolo che coniuga sport, arte e cultura e attrae ad Aquileia campioni da tutto il mondo per la gara competitiva sui 42 chilometri, e affianca una prova del campionato italiano di handbike con atleti pluripremiati alle Paraolimpiadi. In abbinamento, sotto il profilo agonistico, anche una gara podistica sulla distanza di 16,595 km, da Palmanova ad Aquileia, e la staffetta a coppie, sull’intero percorso della maratona. Per gli appassionati c’è anche la possibilità di praticare Nordic Walking tra Palmanova ed Aquileia e di partecipare ad una prova ludico-motoria su tre distanze. La competizione, giunta alla ta edizione, si svolge tradizionalmente in primavera ed è organizzata grazie al sostegno e patrocinio di molte istituzioni, pubbliche e private, regionali.

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CONCERTI IN BASILICA

La Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia organizza ogni estate la manifestazione “Concerti in Basilica”, giunta alla ventisettesima edizione, un ricco programma di musica sacra che richiama appassionati da tutti i territori, italiani e non, che circondano Aquileia con una media di 200 spettatori a serata e punte di oltre 600. I concerti si tengono all’interno della Basilica di Aquileia, edificio che, grazie anche alla sua eccellente acustica, offre allo spettatore un’esperienza che abbraccia la vista e l’udito.

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EVENTI IN MUSEO

Il Museo Archeologico Nazionale realizza ogni anno una o più esposizioni temporanee, di argomento archeologico, per rendere visibili materiali altrimenti non accessibili, focalizzare l'interesse su alcuni argomenti o presentare realtà esterne al Museo ma ad esse correlate: nel 2015 si sono prodotti un itinerario “Reperti in guerra” (sui materiali che nel 1915 vennero messi al sicuro a Vienna prima dell'inizio del conflitto fra Austria e Italia, sulla scia anche di una serie di attività che riscoprono la storia ultracentenaria dell'istituzione) e “Attraverso le Alpi” (ripresa attualizzata di una mostra che segue la strada da Aquileia via Zuglio al Norico, attraverso i siti, principalmente necropolari, che la fiancheggiavano). Dal 2012, inoltre, anche sulla base di una direttiva del Ministero (Piano per l’arte contemporanea, L. 29/2001), il Museo si è aperto ad ospitare mostre di arte contemporanea, organicamente intrecciate con il percorso espositivo a far dialogare i reperti e le nuove creazioni, con lo scopo di avvicinare al Museo pubblici diversi ed avvicinare all'arte contemporanea il pubblico tradizionale del Museo.

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Per il 2016 è in previsione una mostra sulla profumeria antica, che andrà a cosituire in nuce un nuovo percorso espositivo permanente trasversale alle sale del Museo, puntando su un approccio multisensoriale (da affiancare ai percorsi tattili, più specificamente pensati finora per i non vedenti, ma di potenziale interesse per qualsiasi tipo di pubblico, e da ampliare in prospettiva con un percorso sonoro). Il progetto – sviluppato da Mavive s.p.a., sulla scorta di quanto attuato presso Palazzo Mocenigo di Venezia (Musei Civici Venezia) – punta a valorizzare da un lato i reperti già presenti in Museo, connessi alla profumeria antica (in particolare balsamari in vetro, ampolle in bronzo, strumenti da toletta, etc.), ponendoli in dialogo con pezzi di collezioni private di contenitori per profumo; in parallelo saranno riprodotti profumi usati nell'antichità, secondo le antiche formule. Questo filone principale potrà essere integrato con la riproposizione delle essenze naturali che si rinvengono tuttora in natura, per ricreare un ambiente olfattivo simile a quello sperimentabile in età romana. Ogni anno, inoltre, il Museo organizza degli appuntamenti fissi che comprendono, innanzitutto, le ricorrenze promosse tradizionalmente dal Ministero: San Valentino, M'illumino di meno (14 febbraio), Festa della donna, Pasqua e Pasquetta, Primo maggio, Notte dei Musei , 3 agosto “compleanno” del Museo, Ferragosto, Giornate Europee del Patrimonio (2015: 19-20 settembre), Giornata dell'alimentazione (ottobre), Famiglie al Museo, Giornata del risparmio (31 ottobre), Settimana UNESCO per l'educazione allo sviluppo sostenibile (novembre), Giornata internazionale della disabilità (3 dicembre), Giornata dell'archeologia e del restauro (2014: 7 dicembre) e le festività natalizie. Per ciascuna di esse si organizzano conferenze e presentazioni, o visite guidate collegate all'argomento del giorno, o iniziative più articolate / destinate a pubblici più mirati – come ad esempio ovviamente per “Famiglie al Museo”, oppure per la Giornata della disabilità (per la quale da anni si attuano Workshop in collaborazione con i diversi Enti interessati, per fare il punto sull'attuazione di nuove forme di accessibilità al Museo). Ad esse si affiancano dal 2014 le aperture gratuite in occasione della prima domenica del Ministero, in coincidenza delle quali pure sono regolarmente organizzate visite guidate tematiche (attraverso le esposizioni permanenti o a proposito di temi sviluppati nelle mostre temporanee via via ospitate nel Museo), che vedono presente un pubblico di diverse centinaia di persone, di provenienza soprattutto gravitante in un ambito regionale / dalle regioni vicine. In parallelo ad entrambe le tipologie di eventi (giornate tematiche e prime domeniche), si sono attivati diversi laboratori didattici, indirizzati principalmente ai bambini/ragazzi (ad esempio, riproduzione di mosaici, lucerne, etc). Ogni anno si organizzano uno o più cicli di conferenze tematiche: il principale ed ormai consolidato (è giunto alla decima edizione) sono le “Suggestioni archeologiche” estive, in collaborazione con l'Associazione Nazionale per Aquileia e con il Consorzio Tutela Vini Friuli DOC, che comprendono una decina di appuntamenti fra metà luglio e inizi settembre: vi partecipano abitualmente sia cittadini di Aquileia e dei Comuni contigui, che gli studenti delle Università attive con scavi ad Aquileia nel periodo estivo, che appassionati di gruppi archeologici veneti e friulani, che turisti dalle vicine località (in primis Grado).

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CONDIVISIONE E DIVULGAZIONE DEI RISULTATI DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI AD AQUILEIA

Il Comune di Aquileia intende sottoscrivere un Protocollo d’Intesa con la Fondazione Aquileia, la Soprintendenza Archeologia, il Polo Museale e le Università operanti sul territorio al fine di promuovere la divulgazione al pubblico dei risultati delle nuove indagini di scavo. Le istituzioni che aderiranno alla proposta dell’amministrazione comunale si impegnano a organizzare eventi che vadano in questa direzione. A queste iniziative seguirà la predisposizione di contributi informativi dedicati alle varie aree di scavo che poi concorreranno alla predisposizione della bibliografia dedicata alla “storia” del sito.

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REALIZZAZIONE DELLA BIBLIOTECA ARCHEOLOGICA

La crescita di Aquileia come città dell’archeologia, per la ricerca, la didattica e la formazione sarà certamente favorita, come primo passo di un processo eventualmente più articolato in prosieguo, dalla preparazione e dal lancio in rete di un sito dedicato alla consultazione di una biblioteca archeologica specializzata. Ad Aquileia esiste già un patrimonio librario di grande qualità e valore: si tratta della biblioteca posseduta dall'Associazione Nazionale per Aquileia, iniziata nel 1929 e in continuo incremento grazie agli scambi nazionali e internazionali sviluppati tra l'Associazione e le più importanti istituzioni culturali per un numero superiore alle 300 unità. Ciò si basa sulla distribuzione per acquisti e scambi della rivista scientifica "Aquileia Nostra", edita dall’Associazione con continuità dal gennaio del 1930. La biblioteca dell'Associazione conta attualmente: - un fondo caratterizzato da 300 riviste specialistiche a tema storico-artistico-archeologico, spesso di non facile reperimento; - un fondo costituito da 11.887 volumi (monografie, atti di convegni, cataloghi di mostre), di cui va valutato il costante aumento. I due fondi sono già parzialmente consultabili tra la sede dell’Associazione in Casa Bertoli e la Biblioteca della Direzione del Museo Archeologico Nazionale. L’Associazione Nazionale per Aquileia, in collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese e tramite l'utilizzo delle piattaforme cui esso è collegato, sta già potenziando la fruizione del proprio patrimonio librario con la preparazione della Biblioteca Archeologica online dell'Associazione Nazionale per Aquileia, il cui catalogo, collegato con i principali sistemi bibliotecari, potrà essere consultato su diverse piattaforme attraverso vari motori di ricerca e i volumi richiesti consultabili sia presso le due sedi succitate, sia, su richiesta e trasporto gratuito curato dal Consorzio Culturale del Monfalconese, nelle biblioteche affiliate al Consorzio stesso, e oltre a ciò, dovunque vi sia richiesta tramite il Servizio di Prestito Interbibliotecario.

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ARTE DIFFUSA SUL TERRITORIO

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Aquileia intende sostenere progetti di ARTE DIFFUSA SUL TERRITORIO, coinvolgendo in primis le associazioni culturali ed artistiche locali, attraverso concorsi, rassegne ed attività legate all’arte ed alla musica nei siti archeologici. L’Associazione Club UNESCO sta realizzando l’iniziativa di valorizzazione del territorio lagunare attraverso la creazione di postazioni artistico/culturali legate alle poesie del poeta gradese Biagio Marin. Attraverso la creazione di un vero e proprio parco letterario, dedicato appunto al poeta dialettale Biagio Marin e all’archeologo aquileiese Giovanni Battista Brusin, sarà rafforzato ulteriormente il collegamento tra Grado, Aquileia e il territorio. Come corollario ai “grandi eventi”, il Comune, le associazioni e la collettività aquileiese offrono, durante tutto l’anno, una serie di piccole manifestazioni della tradizione locale. Tra queste, si segnalano la Festa della Cabossa (4-6 gennaio), appuntamento popolare e tradizionale molto sentito dalla popolazione aquileiese che consiste in un fuoco epifanico. Un’occasione per vedere e vivere l’Aquileia degli aquileiesi e conoscere una tradizione diffusa in molti paesi del Friuli. Altro appuntamento è CALICI DI STELLE, manifestazione estiva di tre giorni (tradizionalmente in agosto) che promuove la produzione enogastronomica locale. La manifestazione, organizzata dal Comune, membro dell’Associazione Nazionale Città del Vino, unitamente all’Associazione Imprenditori Città di Aquileia, al Consorzio DOC Aquileia e Sodales Aquileia, si propone di diffondere e valorizzare le eccellenze enologiche dell’Agro Aquileiese e fare delle incursioni sulle abitudini alimentari degli antichi romani. Il club UNESCO di Aquileia organizza, da sette anni, attivita’ di archeoorienteering in collaborazione con la Federazione Orientistica Regionale e con l’Universita’ di Udine. L’attivita’, rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo grado anche di Austria e Slovenia, unisce all’orienteering (pratica sportiva che combina la capacita’ di leggere una mappa con la rapidita’ di svolgimento) la conoscenza della storia aquileiese Il Comune coordina le manifestazioni estive (Aquileia estate) ed invernali (Aquileia inverno) ma non mancano le attività primaverili ed autunnali organizzate dalle singole associazioni. In futuro verrà organizzata una struttura di coordinamento fra tutte le associazioni culturali del territorio per migliorare le sinergie e le collaborazioni maturate negli ultimi anni.

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La struttura incaricata dell’organizzazione e della realizzazione del Progetto Come detto, la Fondazione Aquileia si pone, d’intesa con il Comune, quale organismo naturalmente preposto alla gestione del progetto Capitale Italiana in quanto, nel suo Consiglio, sono presenti tutti i soggetti che intervengono nella gestione e valorizzazione del patrimonio culturale cittadino (Ministero, Regione, Provincia, Comune e Arcidiocesi). Agendo attraverso una governance multilivello di per sé stessa fortemente innovativa, promuove interventi di valorizzazione del territorio e rappresenta, quindi, un organismo agile che fa da collettore e coordinatore delle istanze espresse da ciascuno dei suoi membri. Il Comitato di Gestione di AQUILEIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA sarà composto da un rappresentante del Comune, un rappresentante della Fondazione Aquileia, un rappresentante dell’associazionismo e imprenditoria locale, un rappresentante di PROMOTURISMO FVG, un rappresentante del MiBACT, un rappresentante della Direzione Centrale Cultura, Sport e Solidarietà della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, un rappresentante della Provincia di Udine e un rappresentante della Consulta Regionale delle Associazioni di Persone Disabili e delle Loro Famiglie. La figura responsabile è individuata nel Sindaco di Aquileia che riunirà il Comitato per un kick-off meeting non appena avuta notizia dell’eventuale aggiudicazione del titolo. In quell’occasione verrà definita la progettazione esecutiva del progetto e sarà approvato il Piano di Comunicazione. Il Comitato si riunirà con cadenza bimestrale. Il coordinamento operativo tra autorità locali e regionali sarà assicurato dalla Fondazione Aquileia quale “braccio operativo del progetto” che è l’ideale luogo di sintesi per il coordinamento delle attività e la ripartizione di compiti e attività tra i diversi soggetti coinvolti. Il Comune gestirà i rapporti con i Comuni aderenti all’UTI dell’Agro Aquileiese per sviluppare iniziative congiunte e coordinate.

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Le risorse messe in campo Aquileia ha sviluppato, nel corso degli anni, una notevole capacità di attrarre fondi per la conservazione e valorizzazione del suo patrimonio culturale, intercettando risorse comunitarie, nazionali e regionali. Il Comune, comunque, ha sempre assicurato nel suo bilancio capitoli e poste specifiche destinate alla cultura e al turismo che si riportano nella tabella sottostante. Gli importi comprendono, principalmente, le manifestazioni per attività culturali e turistiche e le spese correnti per la gestione della Biblioteca Comunale inserita nell’eccellente Sistema Bibliotecario della Bassa Friulana. Ha saputo integrare tali risorse anche ottenendo contributi dai programmi europei già ricordati e dalle fondazioni bancarie e dalla Regione Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di iniziative legate soprattutto alla Grande Guerra. Di seguito si riportano le quote a bilancio riguardanti gli ultimi cinque anni. Le risorse del Comune per Cultura e Turismo

ANNO

CULTURA

TURISMO

Per quanto riguarda la Fondazione Aquileia, l’intero bilancio, per vincolo statutario, è destinato alla € 26.415,58 2011 € 112.916,17 valorizzazione e promozione delle aree ad essa conferite. Esso ricomprende i trasferimenti erogati, per € 23.719,68 2012 € 90.857,32 legge, dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (2 € 24.687,99 2013 € 74.227,95 milioni di Euro l’anno) e dalla Provincia di Udine € 25.923,68 (100.000 Euro l’anno) e gli altri fondi e contributi che 2014 € 64.446,47 riesce a ottenere. La Fondazione Aquileia infatti, non € 40.248,25 2015 € 77.465,14 intende operare solo grazie ai trasferimenti pubblici garantiti ma è parte attiva nella ricerca di ulteriori finanziamenti per realizzare lavori e iniziative di valorizzazione. A titolo di esempio, come ricordato in precedenza, l’intervento di copertura della Domus di Tito Macro poste sul Fondo Cossar, il cui costo complessivo è di 6 milioni di Euro, è finanziato al 50% da fondi di ARCUS SpA e per il rimanente 50% da risorse proprie della Fondazione; dal 2010 ad oggi, la Fondazione è riuscita ad aggiudicarsi cinque progetti internazionali ricevendo più di 700.000 Euro di risorse comunitarie e non solo. La mostra su Costantino e Teodoro del 2013, invece, ha ottenuto il contributo delle tre fondazioni bancarie regionali. A questi fondi si aggiungerebbero, se il progetto risulterà finanziato, ulteriori 490.000 Euro che l’ente ha previsto per la realizzazione delle attività programmate nel progetto ARCHAEOPLUS. Il MiBACT ha stanziato, dal 2010 ad oggi, piu’ di 1.800.000 euro di fondi destinati a interventi strutturali L’amministrazione comunale e gli altri enti locali e territoriali garantiscono, pertanto, una disponibilità finanziaria rilevante che garantisce l’immediata cantierabilità degli interventi e integrerà quanto ricevuto a seguito dell’aggiudicazione del titolo. Ma Aquileia è un patrimonio di tutta l’Italia, e quindi gli enti coinvolti nella candidatura a Capitale della Cultura per il 2018 e rappresentati nella Fondazione Aquileia stanno elaborando un piano per la realizzazione di una estesa campagna di fund-raising rivolta a grandi imprese del Triveneto e di altri territori con i quali Aquileia intrattiene legami storici o ha sviluppato rapporti culturali o economici, sfruttando anche le opportunità fornite dall’Art-Bonus (D.L. 83 / 2014). La visibilità e il ritorno d’immagine ottenuti grazie al ruolo di Capitale Italiana della Cultura saranno sicuramente un elemento incentivante per la raccolta di ulteriori fondi.

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Le strategie di comunicazione La situazione attuale di Aquileia impone una riflessione sulle caratteristiche del territorio e sull’immagine veicolata da queste caratteristiche. L’immagine di Aquileia - oggi - è legata a doppio filo all’immagine della Basilica e dei mosaici in essa contenuti: è su questo legame che è importante dunque ragionare, allargando successivamente lo sguardo sull’Aquileia archeologica - a sua volta parte dell’attrattiva della Basilica stessa - e sul potenziale del territorio di Aquileia, del suo terroir. Il primo obiettivo di comunicazione sarà quello di rafforzare la rilevanza di Aquileia dal punto di vista archeologico e storico-culturale, insistendo sull’idea di museo diffuso e di turismo lento, aumentandone visibilità e riconoscibilità, al pari di un “marchio” associato all’importante esperienza storica, artistica e culturale che la città può offrire. In secondo luogo il piano di promozione e comunicazione – che andrà di pari passo con gli interventi strutturali e gli eventi - mirerà ad allargare la conoscenza dell’intera offerta archeologica, paesaggistica, eno-gastronomica di Aquileia Capitale italiana della Cultura. Per raggiungere questi traguardi, si darà dunque la giusta importanza allo stretto rapporto che dovrà legare gli inteventi di valorizzazione e le manifestazioni previste con la storia e la realtà locale. Si vuole infatti radicare innanzitutto nel territorio il rapporto tra il patrimonio culturale e gli Aquileiesi, ma si vuole anche estendere la promozione oltre i confini regionali, intercettando i flussi turistici che transitano nelle città di Venezia, Udine, Trieste, Grado e Lignano (queste ultime, principali località turistico-balneari del Friuli Venezia Giulia) o sono ad esse diretti, posizionando Aquileia come tappa imprescindibile nel percorso di visite. In questo quadro, è previsto un lavoro preciso e costante, che consiste nello sviluppo delle alleanze con il tessuto sociale regionale, al fine di “fare rete” instaurando processi di promozione che si autoalimentano e che moltiplicano virtuosamente le risorse economiche impiegate.

Occorrerà poi segmentare il target su tre livelli:

Il pubblico dei residenti in Regione Si tratta del pubblico più complesso da attirare, in quanto deve essere o portato per la prima volta a vedere le meraviglie con le quali pensa di convivere abitualmente, oppure – cosa ancora più complessa - riportato a vedere musei o monumenti che sono già stati oggetto di visita. Per attrarre il pubblico locale crediamo si possa lavorare incrementando l’offerta di mostre ed eventi, con il vantaggio di contribuire alla destagionalizzazione della frequentazione. Ma si dovrà anche intervenire sul tessuto scolastico della Regione, stimolando le scuole di ogni ordine e grado alla visita. Infine occorre costruire percorsi interprovinciali in modo da creare un tessuto culturale fruibile da individuali e famiglie. Lo strumento maggiormente adeguato alla comunicazione dei percorsi sono i dépliant e le brochures illustrative da distribuire nel network che descriveremo più oltre.

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Il pubblico dei turisti nazionali Il discorso rivolto ai turisti italiani vuole esprimere un messaggio unitario di ricchezza dell’offerta, sottolineando fortemente la densità culturale del territorio e l’unitarietà fondamentale della grande esperienza fruibile. Per questo motivo, si veicolerà l’immagine di Aquileia come grande attrattore. I dati statistici regionali (2015) evidenziano come il 64% dei turisti italiani provengano da tre regioni (Lombardia, Veneto e naturalmente Friuli Venezia Giulia stesso). Si rileva pertanto la necessità di ampliare il “raggio d’azione” e raggiungere anche le altre regioni italiane. Nel perseguire questo obiettivo, l’immagine sarà trasmessa attraverso i mezzi più idonei a raggiungere un ampio target (quotidiani, campagne on-line e un piano di pubblicità con portata nazionale). Uno sforzo particolare verrà fatto nella comunicazione verso il pubblico organizzato - che tipicamente rappresenta il 30% del totale - costruendo partenariati con i Tour Operator e Crocieristi nazionali, con la presenza alle principali Borse del Turismo che possano allargare la base di contatti e il numero di Tour Operator, facendo circolare altresì l’immagine di Aquileia, magari in partenariato con la Regione. Verranno presi accordi con i principali operatori del settore al fine di incrementare la presenza di Aquileia all’interno dei programmi e dei cataloghi delle agenzie di viaggio. Si tratta della migliore possibilità di promozione e comunicazione in quanto fa leva – oltre che sulla qualità culturale dell’offerta – anche sulla reputazione del proponente. Verrano infine organizzati educational tours e workshop per operatori turistici volti a formare gli operatori specializzati, stabilendo rapporti di comunicazione one to one con gli intermediari della domanda

Verrano infine organizzati educational tour e workshop per operatori turistici volti a formare gli operatori specializzati, stabilendo rapporti di comunicazione one to one con gli intermediari della domanda.

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Il pubblico dei turisti internazionali Dal punto di vista quantitativo si tratta di una domanda frammentata. Il Rapporto 2015 sul Turismo in Friuli Venezia Giulia (elaborato dal Servizio Statistica della Regione Friuli Venezia Giulia), conferma come gli austriaci e i tedeschi rappresentino ancora oggi più della metà del totale delle presenze di turisti stranieri in Regione (56%, in crescita). Comparando i dati 2014 con quelli rilevati nel 2013, emerge con grande evidenza che i paesi dell’Europa Centrale come Ungheria (+12,6%), Slovacchia (+7,7%) e Repubblica Ceca (+4,4%) rappresentano un target a cui guardare, senza dimenticare i turisti e gli escursionisti “giornalieri” provenienti da Slovenia e Croazia. Si tratta di un target complesso da attrarre in quanto la comunicazione non può che essere fatta paese per paese, nella lingua nazionale, e in larga parte subisce le modalità con le quali il territorio viene rappresentato. Occorre una forte attività specialistica volta a piazzare sulle principali testate del turismo (da Condé Nast Traveller ai siti come Travelmedia) e dell’arte come The Art Newspaper che funzionino da cassa di risonanza (vengono solitamente ripresi dagli altri media) per la quale sono in corso contatti preliminari con uffici stampa internazionali specializzati. Occorre poi muoversi sulle nuove nazionalità di turisti, come cinesi, russi, indiani, brasiliani che stanno iniziando a spostarsi in maniera massiccia e che tuttavia necessitano di attenzioni (dalle guide in lingua ad una segnaletica adeguata) che sarà opportuno con il tempo considerare.

Per attrarre il pubblico internazionale crediamo si possa lavorare sulle stesse linee strategiche utilizzate per il turismo nazionale, ovvero: Partenariati con i Tour Operator. Verranno presi accordi con i principali operatori del settore per sviluppare partenariati specifici al fine di incrementare la presenza del sito di Aquileia all’interno dei programmi e dei cataloghi delle agenzie di viaggio. Si tratta della migliore possibilità di promozione e comunicazione in quanto fa leva – oltre che sulla qualità culturale dell’offerta – anche sulla reputazione del proponente; La presenza alle principali Borse del Turismo che possano allargare la base di contatti e di Tour Operator, veicolando altresì l’immagine di Aquileia; Organizzazione di educational tour e workshop per operatori turistici volti a formare gli operatori specializzati, stabilendo rapporti di comunicazione one to one con gli intermediari della domanda;

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Produzione e distribuzione di materiale divulgativo in lingua che illustri le collezioni e le iniziative annuali (e, se sarà possibile, da veicolare con un settimanale a larga tiratura) da distribuire nei diversi punti informativi, uffici del turismo e così via, ma anche un materiale più agevole, accattivante nella grafica e che veicoli gli slogan individuati, da distribuire nei bar, locali, ristoranti, alberghi, cittadin e non, per catturare l’attenzione anche del pubblico non normalmente interessato alle proposte culturali. Sviluppo di pacchetti per i paesi emergenti con la collaborazione di operatori in lingua per coinvolgere il turismo asiatico e sud americano che è in grandissimo sviluppo; Sviluppo di mostre da far circuitare all’estero in modo da ulteriormente veicolare l’immagine delle ricchezze di Aquileia.

Nel presente progetto vogliamo riassumere le principali azioni che si intende porre in essere a sostegno degli indirizzi strategici indicati: Individuazione di una campagna di comunicazione istituzionale, partendo necessariamente dalla definizione della “visual identity” di Aquileia, e considerando tutte le forme di comunicazione pubblicitarie che – pur in linea con la valenza delle realtà culturali – siano capaci di incidere sul tessuto emotivo dei consumatori culturali e di coinvolgerli. Questa campagna intende in particolare destare anche l’interesse di un pubblico non abituale e, soprattutto, far emergere contenuti, offerte, patrimoni, presenze, di cui appare non esserci adeguata consapevolezza, come si è avuto modo di sottolineare. Produzione e distribuzione di materiale divulgativo che illustri il patrimonio e le iniziative annuali da distribuire nei diversi punti informativi, uffici del turismo e così via, ma anche un materiale più agile, accattivante nella grafica e in grado di veicolare gli slogan individuati, da distribuire nei bar, locali, ristoranti, alberghi, aquileiesi e non, per catturare l’attenzione anche del pubblico non normalmente interessato alle proposte culturali. Accentuazione dell’attività di ufficio stampa permanente, nazionale e internazionale, che seguirà in maniera costante le iniziative e le presentazioni della Capitale italiana della Cultura; elaborerà, in accordo con il Comune e il soggetto attuatore, i contenuti delle cartelle stampa e dei comunicati; si relazionerà con i media partner, e costruirà operazioni di co-marketing con i media. Infine, seguirà i rapporti con redazioni e collaboratori italiani ed esteri.

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Sviluppo ove possibile – attraverso il supporto di sponsor/partner specifici – di iniziative promozionali speciali, che prevedano formule originali e coinvolgimenti meno usuali, quali ad esempio i percorsi tematici che svolgono la trama culturale del territorio friulano e, su un versante non necessariamente diverso, ricerca di opportunità per una promozione incrociata con musei nazionali ed internazionali, in particolare in occasione di prestiti e collaborazioni. Campagna d’immagine a livello regionale (affissioni, rivestimento autobus…) privilegiando operazioni di impatto anche grazie, ad esempio, al coinvolgimento di stazioni ferroviarie e aeroporti; Campagna pubblicitaria sui media italiani, che coinvolga mass media (edizioni nazionali e locali) per diffondere l’immagine e gli slogan che verranno individuati ma anche per veicolare i contenuti dei siti e delle loro attività: veicolazione, co-prodotti, tabellare, eventi, ecc; Oltre alle azioni descritte, attribuiamo grande importanza a un altro genere d’interventi, cosiddetti “no cost” che, soprattutto in un quadro di permanenza, siano suscettibili di produrre risultati significativi e soprattutto contribuiscano a creare “fidelizzazione” con l’istituzione, come gli accordi di co-marketing con le reti distributive del territorio (a titolo d’esempio, Ikea, Coop Nordest, ecc…), Attività di promozione on-line e off-line connesse ai siti internet gestiti dal Ministero, dalla Regione, dagli Istituti di Cultura e dalle Ambasciate italiane all’estero.

2018

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

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Un sistema specifico di monitoraggio e di valutazione La Fondazione Aquileia, d’intesa con il Comune, predisporrà un sistema di monitoraggio dei diversi interventi previsti per controllare lo stato di avanzamento fisico, finanziario e procedurale degli interventi inseriti nel progetto. Sarà quindi selezionato un organismo di valutazione composto da esperti che abbiano maturato una specifica competenza nella verifica di progetti complessi in ambito culturale e creativo. Essi elaboreranno un piano che prevederà la stesura di un rapporto di valutazione di metà periodo e un rapporto finale, e proporrà una batteria di indicatori di realizzazione, risultato e impatto, con relativa quantificazione. Tale organismo accompagnerà l’attuazione degli interventi e, quale soggetto esterno, potrà supportare gli enti responsabili della gestione per il miglior espletamento delle azioni previste. L’attività di valutazione partirà da un’analisi dello stato dell’arte. Particolare attenzione sarà data alla valutazione del Piano di Comunicazione, per misurarne l’efficacia e l’adeguatezza degli strumenti, le azioni e i canali scelti rispetto al target group che si intende raggiungere. Sarà anche valutata la presenza di Aquileia su internet e sui social network principali attraverso un’attenta analisi di social insights e google analytics. Dacchè il progetto prevede il coinvolgimento di diversi soggetti responsabili dell’attuazione degli interventi (Comune di Aquileia, Fondazione Aquileia, Società per la Conservazione della Basilica, organi periferici del MiBACT), sarà altresì verificato, soprattutto nel rapporto di valutazione intermedia, il sistema di gestione adottato, suggerendo eventuali modifiche migliorative. Sia il rapporto di valutazione intermedia sia quello finale approfondiranno anche l’efficacia e l’efficienza degli interventi previsti, ovvero, rispettivamente, la relazione tra realizzazioni e obiettivi e la relazione tra le risorse impiegate e le realizzazioni. Infine, la valutazione finale analizzerà l’impatto del progetto, gli effetti che produrrà nel lungo periodo e i cambiamenti che la Capitale Italiana della Cultura ha prodotto in Aquileia e nel territorio circostante. Entrambi i rapporti saranno resi pubblici e scaricabili dal sito internet di progetto.

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AttivitÃ

G en n F e a io bb M ra io ar z Ap o ril M e ag g G io iu g Lu no gl i Ag o os S e to tte O mbr tto e b No re ve Di mb ce re m br e

Tabelle finali cronogramma

VISITE ALLA BASILICA VISITE ALLE AREE ARCHEOLOGICHE VISITA AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE VISITA AL MUSEO PALEOCRISTIANO AQUILEIA FILM FESTIVAL AQUILEIA ARCHEOFEST TEMPORA AQUILEIA ARCHEOLOGIA FERITA ARCHAEOPENDAY AQUILEIA LAB CONCERTI IN BASILICA EVENTI IN MUSEO UNESCO CITY MARATHON CALICI DI STELLE FESTA DELLA CABOSSA

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VALUTAZIONE

ATTIVITÁ CULTURALI

INTERVENTI STRUTTURALI E INFRASTRUTTURALI

PROGETTI

60% UE 40% Fondazione Aquileia 100% Fondazione Aquileia

€ 5.000 € 10.000 € 20.000 € 20.000

MiBACT Polo Museale FVG Fondazione Aquileia Fondazione Aquileia

Eventi in Museo: Museo Archeologico Nazionale + Museo Paleocristiano

Archaeopendays

Valutazione

MiBACT + Associazioni e sponsor

100% So.Co.Ba 100% Comune di Aquileia

€ 20.000

Comune di Aquileia

33% Comune di Aquileia

Calici di Stelle

€ 15.000

Comune di Aquileia So.Co.Ba

Concerti in Basilica

100% Fondazione Aquileia

100% Fondazione Aquileia

100% Fondazione Aquileia

2017

2015

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

Fondazione Aquileia e sponsor privati 100% Fondazione Aquileia

2015

2016

2009

2017

2016

2009

DATA INIZIO

100% Comune di Aquileia

100% MiBACT

15% UE 85% Fondazione Aquileia

50% ARCUS Spa

100% Fondazione Aquileia

50% ARCUS Spa 50% Fondazione Aquileia

FONTE DEL FINANZIAMENTO

UNESCO City Marathon

€ 5.000

€ 70.000

Fondazione Aquileia

Fondazione Aquileia

Rievocazione storica Tempora in Aquileia

€ 150.000 a evento

Aquileia Lab

Fondazione Aquileia

Archeologia Ferita

€ 350.000

€ 50.000

Comune di Aquileia

Interventi infrastrutturali su via XXIV Maggio

€ 1,500.000

Fondazione Aquileia

MiBACT Polo Museale FVG

Completamento del Museo Archeologico Nazionale

€ 990.000

Aquileia Archeofest

Fondazione Aquileia

Valorizzazione dei mosaici tardoantichi nell’area archeologica della Stalla Violin

€ 800.000

€ 100.000

So.Co.Ba

Sistemazione area archeologica della ‘Cripta degli Scavi’ della Basilica

€ 50.000

Fondazione Aquileia

Comune di Aquileia Fondazione Aquileia

Progettazione e messa in opera di sistema unico di pannellistica info-didattica

€ 6.000.000

COSTO DEL PROGETTO

Aquileia Film Festival

Fondazione Aquileia

Riqualificazione area archeologica del Fondo Cossar e copertura della domus di Tito Macro

ENTE RESPONSABILE

2017

2017

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2016/17

2017

2017

2016

2019

2016

2018

DATA FINE

N/A

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

SI

N/A

N/A

N/A

N/A

N/A

N/A

REPLICABILITÁ NEGLI ANNI SUCCESSIVI

Tabelle finali schede progettuali

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2018

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA


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