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Padova 17>19 aprile 2015
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DISEGNO DI ANTONIO MONTEVERDI
Corriere della Sera Venerdì 10 Aprile 2015
Un tunnel sotto l’Everest
L’ultimo, avveniristico progetto annunciato dal governo cinese: una ferrovia per unire Tibet e Nepal, attraversando l’Himalaya Il caso l Dopo aver unito Pechino e Lhasa, capitale del Tibet, con una ferrovia che supera passi di cinquemila metri, ora la Cina vorrebbe allungare la strada ferrata fino al Nepal l Per collegare Lhasa con Kathmandu sarà necessario scavare un tunnel sotto il Monte Everest, un’impresa al limite dell’impossibile l La Cina Popolare ha ora 9.300 chilometri di strada ferrata ad alta velocità (300 km/h)
Il Celeste Impero non ha mai avuto timore di costruire l’impossibile. Dalla Grande Muraglia, confine fisico tra la «civiltà» e la «barbarie» lungo oltre ottomila chilometri e realizzato a partire dal terzo secolo a. C., alla grande diga sullo Yangzi, il Fiume Azzurro, che dal 2006 ha cambiato l’orografia della Cina centro-orientale. Ora Pechino prova a rilanciare l’epoca dei «progetti avveniristici», destinati a entrare nella Storia come eredità del presidente Xi Jinping, il nuovo Timoniere di una Cina che vuole tornare in vetta al mondo. In questo caso, letteralmente: l’idea è quella di unire Lhasa, capitale del Tibet, a Kathmandu, in Nepal, attraversando con un tunnel ferroviario il massiccio dell’Everest, ovvero, appunto, il tetto del mondo, con le sue cime oltre gli ottomila metri. Fantascienza? Chissà. L’annuncio è stato fatto sulle pagine del China Daily, quotidiano in lingua inglese e verbo del governo centrale, da Wang Mengshu, considerato in Cina il massimo esperto in ingegneria dei tunnel. «La ferrovia — ha dichiarato al giornale il tecnico, che è membro dell’Accademia cinese di ingegneria — dovrà con ogni probabilità attraversare il Chomolungma (così i tibetani chiamano l’Everest, ndr), dunque i nostri operai dovranno scavare tunnel davvero molto lun-
ghi». Non solo: considerate la differenza di altitudine tra Lhasa (3650 metri sul livello del mare) e Kathmandu (1355 metri), ma soprattutto i passi da attraversare (alcuni sui cinquemila metri), le difficoltà da affrontare saranno davvero al limite delle risorse tecnologiche attuali. E, spiega Wang Mengshu, i treni difficilmente potranno superare i 120 chilometri orari. Un limite che oggi, in Cina, è considerato con un sorriso, vista l’estensione della rete ad alta velocità che consente di attraversare in poco tempo l’immenso Paese: 9.300 chilometri di binari dove i treni corrono fino
Vetta Un monaco e il massiccio dell’Everest
ai 300 l’ora. Attualmente, Pechino è già unita a Lhasa da una ferrovia (la Qinghai-Tibet) che è stata costruita tenendo conto di terreni la cui consistenza è influenzata dalle stagioni e da bruschi salti di temperatura. In progetto c’è già di allungare la linea fino a Xigaze e al confine tra Cina e Nepal entro il 2020. Il passo successivo, secondo il China Daily, è già stato discusso dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante una recente visita nel Paese himalayano: un tunnel extra lungo (anche centinaia di chilometri) per sbucare dall’altra parte della catena montuosa, collegare le due città, che in linea d’aria distano solo 603 chilometri, e aprire a Pechino una «comoda» finestra sul mercato indiano, più a valle. Il progetto, davvero avveniristico, è per ora ancora a livello di idea, insieme con altri avanzati dalla dirigenza del Celeste Impero, ovvero linee che portino passeggeri e merci sempre più a sud, unendo con la strada ferrata il Sud-Est asiatico e capitali come Bangkok e Singapore al grande vicino in continua espansione. Visioni di questo genere ovviamente hanno una ricaduta politica altrettanto importante. Per ora New Delhi si limita a osservare. Non sappiamo se con interesse o con timore. Paolo Salom @PaoloSalom © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’innovazione quest’anno parte da Padova La terza edizione del Festival intitolato a Galileo dal 17 al 19 aprile Gli incontri
l Tra i protagonisti del festival Massimo Banzi, Francesco Caio (foto), Edoardo Boncinelli, Elio Catania, Paolo Ainio, Paola Garibotti (Unicredit), Ruggero Frezza (M31), Stefano Micelli, Giangiacomo Olivi (Dla Piper)
Si terrà dal 17 al 19 aprile a Padova la terza edizione del Galileo, il Festival dell’Innovazione che da quest’anno si candida a diventare il più importante momento di condivisione della cultura del cambiamento a livello nazionale. A testimoniarlo è il livello dei 50 relatori che si alterneranno durante la maratona di tre giorni: da Massimo Banzi, il padre nobile del movimento internazionale dei «makers» e uno degli ideatori della scheda Arduino che di recente è entrata anche al Moma, all’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio che dialogherà con il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, e con il numero uno di Alcatel-Lucent Italia e Sud Europa, Roberto Loiola, per mettere a fuoco un progetto Paese sul tema dell’innova-
zione. E ancora: dal fondatore di Banzai, Paolo Ainio, al consigliere del premier Renzi, Paolo Barberis. Da Stefano Beraldo, amministratore delegato gruppo Coin-Ovs, a Enrico Gasperini, fondatore di Digital Magics. L ’o b i e t t i vo d e l fe s t i va l (www.galileofestival.it), promosso da Venezie Post e il Cuoa con la media partnership del Corriere Innovazione, è diffondere la cultura dell’innovazione anche per superare un diffuso malinteso secondo cui solo i processi di digitalizzazione possano rientrare in questo perimetro. Fedele a questa visione il festival — che potrà essere seguito sui social network con l’hashtag #galileo15 — ha previsto dei momenti di riflessione sulle trasformazioni in corso nel Paese. Due per tutti: quello sul biotech con il geneti-
L’evento l Si terrà da venerdì 17 a domenica 19 a Padova, il Galileo, Festival dell’Innovazion e, promosso da Venezie Post con la media partnership del Corriere Innovazione l Il Festival (programma su www.galileofes tival.it) curato da Antonio Maconi è stato presentato ieri all’Università di Padova
sta Claudio Bordignon (MolMed), Pierluigi Paracchi, fondatore con Luigi Naldini di Genenta, e un intervento in video del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e quello sulla robotica con Giorgio Metta, iCub facility director dell’Iit, Cesare Sironi, fondo Starck Ventures, e Andrea Bertolini (progetto della Comunità europea RoboLaw). Da non perdere la Start up Academy, dove studenti e aspiranti imprenditori innovativi potranno incontrare da Massimo Ciociola (Musixmatch) a Paolo De Nadai (Scuolazoo). Gli incontri saranno moderati dai giornalisti del Corriere, Dario Di Vico, Giuseppe Di Piazza, Nicola Saldutti e Massimo Sideri, oltre che da Eliana Liotta, blogger di IoDonna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ECONOMIA
Corriere della Sera Mercoledì 15 Aprile 2015
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CorriereInnovazione
Dal super biotech alla robotica vanno in scena i successi italiani
l Smart economy
Da domani a Padova il Festival Galileo con tutti i protagonisti del settore
A
nche se il principale problema dell’innovazione italiana, si sa, è l’assenza di capitali, c’è un campo nel quale il nostro Paese può giocare un ruolo di primo piano: quello delle biotecnologie. Lo dicono i numeri. E le notizie. Con 10 milioni di euro raccolti da gennaio a marzo, Genenta, startup fondata da Pierluigi Paracchi che sta cercando una cura per il mieloma multiplo, è già il record italiano da battere per il 2015. «Con questi fondi — spiega soddisfatto Paracchi — completeremo la fase preclinica e inizieremo la sperimentazione su paziente tra fine 2016 e inizio 2017». L’avventura di Genenta verrà raccontata da Paracchi nel convegno «Biotech, una storia di successo», uno dei 50 appuntamenti che costituiscono il fitto programma di Galileo festival, la kermesse italiana dell’innovazione che si tiene a Padova, sotto la direzione di Massimo Sideri, giornalista del Corriere della Sera, da giovedì a sabato. La storia di Paracchi si confronterà (sabato alle 15) con quella di Claudio Bordignon, fondatore di MolMed, società che sviluppa terapie per la cura del cancro, in un dibattito che vedrà anche l’intervento video del ministro della salute Beatrice Lorenzin. Secondo Assobiotec, le biotecnologie in Italia fatturano oltre 7 miliardi di euro e danno lavoro a 6.700 persone. «I nostri post doc sono i più ricercati nel mondo: sono ottimi e costano meno — conferma Bordignon — purtroppo manca no un sistema di finanziamento privato e la cultura imprenditoriale». Eppure qualcosa si muove. «Le “exit” nel settore biotecnologico — spiega Paracchi — hanno dato vita a un piccolo ecosistema. Si è creato un effetto imitazione». E i margini per crescere sono immensi. «Le differenze tra noi, Germania, Usa e Gran Bretagna sono così grandi che non ha nemmeno senso osare un paragone — continua Bordignon —. Cosa fare? Defiscalizzare la ricerca dei privati che investono». Rilancia Paracchi: «Sono
I migliori del bio-business
Sul palco
Eos, Ethical Oncology
Silicon Biosystem
Okairos
Gentium
Nata a
Milano, autunno 2009
Bologna, dicembre 2005
Napoli, 2009
Como, 2011
Fondata da
Il chimico Silvano Spinelli
Giuseppe Georgini
Da uno spinoff di ricerca (2)
Iris Ferro e Khalid Islam
Si occupa di
Sviluppare una nuova terapia antitumorale
Creare prodotti per l’isolamento delle cellule tumorali rare
Ha sviluppato, oltre ad altri, un vaccino anti Ebola
Prodotti per alleviare le sofferenze delle cure anti cancro
Acquisita da
Clovis
Menarini
GlaxoSmithKline
Jazz Pharmaceuticals
(Stati Uniti)
(Italia)
(Gran Bretagna)
Per quanto Circa
450
(1)
N.d.
(Irlanda)
1.000
260
milioni di dollari
milioni di euro
milioni di dollari
(1) Alcune centinaia di milioni di euro. (2) Parte del merito si attribuisce a Riccardo Cortese, biologo molecolare
Intercept Pharmaceutical Nata dalla scoperta di un professore universitario di Perugia, Roberto Pellicciari. Lavora su una terapia per la cura del fegato
convinto che la tassa sul capital gain per chi investe in startup innovative vada portata dal 26% al 12,5%». Quello delle biotecnologie è solo uno dei settori protagonisti del Galileo festival. Nella tre giorni di appuntamenti promossi da VeneziePost e Cuoa Business School, che vede la media partnership di Corriere Innovazione, si parlerà anche di agenda digitale, robotica, trasferimento tecnologi-
Quotata al Nasdaq dal 2012, ha tra i suoi maggiori investitori Genextra di Francesco Micheli. Quotazione massima: intorno agli
8 miliardi di dollari
co. L’anteprima del 16 aprile alle 20.30 vedrà il genetista Edoardo Boncinelli, intervistato da Eliana Liotta blogger di Io Donna, sul tema «Homo Faber». Venerdì alle ore 12 nella Sale delle Edicole verranno lanciati, con l’intervento di Simona Fontana, responsabile del «Centro studi - Area prevenzione» del Conai, e di Giuseppe Di Piazza, responsabile editoriale di Corriere Innovazione, il nuovo pre-
Mobilità sostenibile
Bolzano, si corre con il go-kart elettrico Go-kart elettrici, autobus a idrogeno, veicoli a impatto quasi zero. «Come viaggeremo domani? Mobilità sostenibile a confronto nella Green region d’Italia» è il titolo del convegno organizzato dal Safety Park di Bolzano e da Corriere Innovazione. Sabato 18 aprile, dalle ore 11, si alterneranno esperti di mobilità e startupper, moderati dalla giornalista Savina Confaloni. A seguire, si potranno provare moto da cross e kart elettrici. Info e prenotazioni: www.safety-park.com
mio organizzato dal Consorzio nazionale imballaggi e il nuovo numero di Corriere Innovazione, in edicola il 23 aprile. Tra Università, Caffè Pedrocchi e Teatro Verdi, si alterneranno i protagonisti dell’innovazione italiana: Massimo Banzi, l’inventore di Arduino, Stefano Micelli, autore di «Futuro Artigiano», l’ad di Poste Francesco Caio, il consigliere della Presidenza del Consiglio per l’innovazione Paolo Barberis. E poi Elio Catania, Dario Di Vico, Stefano Beraldo, Paolo Ainio e molti altri. Dibattiti cui si affiancheranno le «Start-up Academy», una sorta di «scuola di innovazione»: startupper o aspiranti incontreranno esperti per studiare storie di successo. Programma completo al sito galileofestival.it Luca Barbieri luca.barbieri@rcs.it
Due ragazzi, un’alcol-app e le occasioni da cogliere
L’
Pparra
Startup
di Massimo Sideri
Dall’alto, il genetista Edoardo Boncinelli e Simona Fontana di Conai, saranno ospiti del Festival Galileo. Insieme a loro, tra gli altri, Pierluigi Paracchi di Genenta, Claudio Bordignon (MolMed), Massimo Banzai inventore di Arduino e Stefano Micelli
ho battezzata teoria Williams-Keynes. Williams sta per Robin Williams, il grande attore di Chicago scomparso nel 2014. Keynes per John Maynard Keynes, l’economista di Cambridge. In sintesi la teoria dice che se mettiamo Keynes al posto di Williams nel film del 1989 L’attimo fuggente (nella scena insuperabile in cui spinge i ragazzi a salire sulle scrivanie per cambiare il proprio punto di vista) il risultato potrebbe essere che abbiamo delle grandi storie da raccontare. Lo so: difficilmente concorrerà per un premio Nobel per l’economia, ma potrebbe aiutarci a capire cosa ci manca. Storia 1: dei ragazzi veneti doc, Fabio Penzo e Marco Barbetta, hanno inventato Floome, un etilometro da smartphone sviluppato con il programma Xome di Vodafone che funziona con un’app per iOs, Android e Windows. Scena prima: ci mettiamo a sorridere perché proprio dei veneti ci hanno pensato. Scena seconda: ci domandiamo, ma chi è che lo compra? Prima di tutto, se fossi un genitore con dei figli patentati io lo farei subito. Inoltre, mettiamoci nei panni di Williams-Keynes e cambiamo punti di vista: costa 49 euro ed è «proudly designed and manufactured in Italy by 2045 Tech» come si legge dietro l’hardware (quindi, economica e bella). L’app permette di sapere sulla base del Paese dove stiamo guidando se dobbiamo cedere il volante. In Italia magari non ci elettrizza. Ma negli Usa dove essere fermati per mezza birra in più è un grosso problema potrebbe avere un successo vero. Storia numero 2. Jusp di Jacopo Vanetti, altro hardware che tramite un’app trasforma lo smartphone in un Pos. A prima vista una versione locale della più famosa Square di Mr Twitter, Jack Dorsey. In realtà Square funziona con le carte a banda magnetica, Jusp con i microchip, è collegata direttamente al vostro Iban e nella sostanza rischia di disintermediare le banche. Qualcuno lo ha capito ed è salito sulla scrivania di Williams-Keynes. Peccato che sia successo in Germania, dove una start up che non aveva nemmeno sviluppato l’hardware ha raccolto molto più di Jusp. Insomma, proviamo a cambiare il nostro punto di vista, magari potremmo scoprire che dobbiamo crederci solo un po’ di più rischiando maggiori investimenti (si chiamano, non a caso, capitali di ventura), facendo un pizzico di marketing in più e magari — perché no? — puntando anche sulla comunicazione. Ps. Perché Keynes, direte voi? Perché Keynes diceva che tra un imprenditore ottimista e uno pessimista, a parità di condizioni, vincerà sempre il primo. Altra lezione. @massimosideri
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Per le start up, edizione 2015
Premio Marzotto, un milione in palio Partirà il 23 aprile il bando di concorso alla quinta edizione del Premio Gaetano Marzotto, dedicato a startup e innovazione. In palio oltre 1 milione di euro. Ai primi due vincitori, 300 mila euro ciascuno. Le migliori idee avranno periodi di formazione e tutoring su misura. Parola d’ordine di quest’anno: “open innovation”. A sostegno dell’iniziativa è previsto l’ingresso di nuovi partner. Spiega il presidente Matteo Marzotto: «L’incontro tra grande industria e startup segna un passo avanti per la creazione di un modello di riferimento per il Paese». Partecipano nomi importanti dell’industria: Cln Group (Coils lamierati e nastri) componenti metallici per auto; Santex Rimar, leader nel meccano-tessile e il gruppo vinicolo Santa Margherita. Info a: premiogaetanomarzotto.it. Umberto Torelli © RIPRODUZIONE RISERVATA
Videoblog, finanziamenti: ecco il nuovo sito Corriere Innovazione debutta con molte novità. E il 23 appuntamento in edicola
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iovani professionisti e startupper che provano a sfondare lavorando dentro gli spazi di coworking. Incubatori per coltivare esperienze di business. E poi ancora, gli imprenditori del made in Italy che hanno vinto la crisi e le grandi scuole dove si insegna come resistere sui mercati globali. Sarà dedicato all’Impresa il nuovo numero di Corriere Innovazione, in edicola giovedì 23 aprile con il Corriere della Sera, un’occasione per raccontare come l’Italia costruisce il suo futuro, tra molta creatività e tante mancanze. A partire dal gap tecnologico e le difficoltà nell’accesso alla ban-
Online
Veste grafica rinnovata e più informazioni sul sito di Corriere Innovazione
da larga. Tra interviste a protagonisti dell’imprenditoria, approfondimenti e numeri del settore, non mancheranno le storie degli innovatori attivi tra fashion, tecnologia e food che stanno cambiando regole del
gioco. Ma le novità non finiscono qui. È online il nuovo sito (CorriereInnovazione.it) con una veste grafica rinnovata, a partire dagli appuntamenti, segnalati città per città. Ci sono anche più servizi, come le indicazioni, raccolte sotto l’insegna Bandi e concorsi, per chi vuole ottenere contributi o partecipare a call nazionali e internazionali. Questa sezione del sito verrà arricchita, grazie all’apporto di notizie fornite da Finanziamenti news.it, il primo quotidiano online dedicato al mondo delle agevolazioni per imprese, incubatori e studenti. Sono anche partite due collaborazioni accademiche con
l’università Bocconi e il Politecnico di Milano. Nel primo caso, alcuni professori dell’ateneo di via Sarfatti affronteranno nel videoblog #StartupCorner i temi legati al fare impresa innovativa: strategie per la gestione del rischio, aspetti fiscali, di marketing e gestione dei clienti. L’appuntamento è ogni lunedì su Corriere Innovazione. Invece, alcuni docenti del Politecnico di Milano daranno vita a blog tematici dedicati ad alcuni aspetti dell’ecosistema startup, dalla stampa in 3D a giochi e videogiochi, fino al design. Fabio Sottocornola © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Venerdì 17 Aprile 2015 Corriere della Sera
Cultura & Spettacoli
A Udine il 9 maggio
Il Premio Terzani al «Congo» di van Reybrouck
Il reportage Congo del giornalista belga David van Reybrouck (edito da Feltrinelli) ha vinto l’edizione 2015 del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani di Udine, perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». Van Reybrouck (nella
foto) sarà premiato sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, in occasione della serata clou del premio dedicato al giornalista e scrittore, grande firma del «Corriere della Sera», giunto alla 11ª edizione. La giuria del premio è presieduta dalla vedova Angela Terzani Staude.
Anticipazione Un’inchiesta (Egea) del giornalista Roberto Bonzio sui creativi approdati in California Ricordano i loro antenati che esplorarono il Mississippi o seguirono il generale Custer di Gian Antonio Stella
MAPPA DELLA SILICON VALLEY (DIEGORIZZI.COM)
«W
a n t e d : $3.000». Charles Angelo Siringo, padre siciliano e madre irlandese, lavorava per la Pinkerton, partecipò con Pat Garrett alla cattura nel New Mexico di Billy the Kid e conosceva bene quei cartelli che nel Far West offrivano una ricompensa per la cattura di questo o quel bandito. Fu lui l’inventore del genere western, scrivendo le sue avventure in un libro, A Texas Cowboy. Fifteen Years on the Hurricane Deck of a Spanish Pony («Un cowboy texano. Quindici anni in groppa a uno scatenato pony spagnolo»), che lo rese ricco e famoso. Nel Far West della Silicon Valley, oggi, non attaccano più quei cartelli all’ingresso dei saloon. La caccia all’uomo, però, continua. Serratissima. E la taglia sulla testa dei programmatori più creativi, dei laureati più brillanti, dei tecnici più svelti a trovare le soluzioni viene messa nelle offerte di lavoro: «Offresi ricompensa a chi segnala…». Ha avuto davvero una buona idea, Roberto Bonzio, giornalista al «Gazzettino», al «Giorno» e alla «Reuters», a mischiare insieme in Italiani di frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley le storie degli italiani che si spinsero fino in California a partire dalla Corsa all’oro di metà Ottocento e di quelli che dagli anni Sessanta si sono gettati sui nuovi filoni dell’high-tech. Nuovi filoni, tra l’altro, non meno leggendari: «Ho dovuto imparare molto in fretta come si gestisce una ditta», spiega Federico Faggin, lo scienziato vicentino padre del microprocessore, del touchpad, del touchscreen, narrando della sua Zilog, «partita con undici persone nel 1976 e arrivata a oltre mille nel 1978». Non fu solo uno sviluppo impetuoso: fu la scoperta di una gigantesca pepita d’oro. E sono davvero tanti, gli italiani che nella contea di Santa Clara a sud di San Francisco, intorno all’ateneo di Stanford, alla Palo Alto di Facebook, alla
Italiani alla Frontiera del web Sono i nuovi cercatori d’oro I nostri emigranti ancora protagonisti, dalle pepite all’hi-tech
Il libro
Il libro di Roberto Bonzio, Italiani di frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley è edito da Egea (pp. 176, e 17,50, formato ePub, e 9,99). L’introduzione del libro (che qui anticipiamo) è di Gian Antonio Stella
Mountain View di Google, hanno trovato la loro pepita. Tutti arrivati, nell’arco d’una cinquantina di anni, con lo spirito che Stefano Bernardi, ingegnere informatico e primo dipendente di Betable, una società di giochi che in tre anni ha raccolto finanziamenti per 23 milioni di dollari, ha raccontato al «Sole 24 Ore»: «Volevo giocare in serie A nel posto più meritocratico del mondo». Un posto dove «tutti inseguono un’utopia: vogliono cambiare il mondo. E ci credono. Tutti intorno a te si licenziano per creare una startup da one billion dollar. Tutte le conversazioni girano intorno alla domanda: come faccio a fare una startup da un miliardo di dollari?». Una banda di pazzi egocentrici affamati di denaro e di successo? Niente affatto, risponde
Faggin: «In Italia c’è l’idea che esiste una torta “finita” e se io prendo una fetta più grande, faccio sì che quella degli altri diventi più piccola». Lì no, lì è chiaro «che se uno lavora e crea nuove industrie, la torta diventa più grande e quindi anche se la fetta che uno prende è grande, anche la fetta degli altri è più grande». E tutto ruota, spiega a Bonzio il grande genetista Luca Cavalli Sforza, già docente a Stanford dagli anni Sessanta, intorno allo «spirito di squadra» e all’uni-
L’errore Da noi si mettono in cattedra gli allievi, ovvero le proprie idee, non chi ne ha di nuove
versità: «Prendendo parte ai concorsi per eleggere i professori delle cattedre vacanti ho imparato che cos’è la meritocrazia fatta sul serio: ci si scervella veramente per capire qual è il candidato migliore». Al contrario, in Italia «c’è la tendenza a portare sempre i propri allievi… Ora, quando si portano i propri allievi si portano le proprie idee, cioè non si portano le novità e si porta la roba vecchia». Ricordate l’invettiva di Tommaso Marinetti contro la pasta, «assurda religione gastronomica italiana, simbolo passatista di pesantezza, ponderatezza, tronfiezza panciuta»? Francesco Lemmi, Senior Director Cell Engineering a InnovaLight, rilancia: «Il problema dell’Italia potrebbe essere… la pastasciutta. Nel senso che per molti ita-
liani, avere una cosa buona come la pasta è un buon motivo per non andare mai al ristorante giapponese. Ovviamente uno potrebbe andarci e decidere che preferisce la cucina italiana, o scoprire che nemmeno quella giapponese è male. Ma se avere una cosa buona come la pasta, una grande tradizione, spinge molti a ritenersi il centro del mondo e a non nutrire la curiosità di conoscere e provare quello che c’è altrove… Questo è un problema». I nostri bisnonni, come ricorda Bonzio, che ha sviluppato il suo progetto Italiani di Frontiera dopo essersi trasferito per sei mesi in California con tutta la famiglia, non ebbero paura di avventurarsi lontano lontano. Il bergamasco Giacomo Beltrami arrivò per primo alle sorgenti del Mississippi e scrisse il primo Sioux Vocabulary. E il fotografo napoletano Carlo Gentile comprò, liberò e fece studiare un bambino apache che col nome di Carlos Montezuma e una laurea in medicina sarebbe diventato il pioniere nella difesa dei pellirosse. E il bellunese Carlo DeRudio e il salernitano Giovanni Crisostomo Martino, dopo aver partecipato al Risorgimento, finirono col generale Custer nell’inferno di Little Bighorn riuscendo a portar a casa la pelle. E di avventura in avventura, ecco Amadeo Giannini, che il giorno dopo il sisma di San Francisco del 1906, mentre Enrico Caruso che era lì in tournée girava cantando tra le macerie per tener su il morale ai terremotati, piazzò «sul molo due barili con sopra un tavolaccio e un cartello con la scritta: “Si fa credito a tutti”» e gettò così le basi della Bank of America, la più grande banca del mondo. E coi suoi dollari finanziò il mitico Golden Gate Bridge voluto dal sindaco Angelo Rossi. E poi due studenti di Stanford, che nel 1938 misero su un laboratorio pionieristico in un garage di Palo Alto: erano Bill Hewlett e David Packard. E quel garage è oggi un monumento nazionale. C’è una targa: «Questo è il luogo di nascita di Silicon Valley». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’autore Roberto Bonzio, autore del volume Italiani di frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley (Egea) è nato a Mestre cinquantaquattro anni fa. Ideatore del progetto multimediale «Italiani di frontiera», è stato giornalista ai quotidiani «Il Gazzettino» e «Il Giorno» e alla agenzia «Reuters». Per sei mesi Bonzio si è fermato a Palo Alto, in California, raccogliendo storie attraverso incontri e interviste a ricercatori e giovani startupper di successo. Tornato in Italia, Bonzio ha realizzato racconti sul web e per i social media con la convinzione che Silicon Valley aiuti a capire le potenzialità nascoste del nostro Paese
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Corriere del Veneto VenerdĂŹ 10 Aprile 2015
PD
Padova padova@corriereveneto.it
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Bitonci taglia la tassa di soggiorno cancellando l’iscrizione alle onlus
l Il sindaco di Padova Massimo Bitonci ha cancellato l’iscrizione a una serie di associazioni considerati inutili l CosÏ il Comune risparmia 160 mila euro e quindi può tagliare la tassa di soggiorno come avevano chiesto gli albergatori. l Il taglio è stato annunciato ma non ancora quantificato e segue la decisione di abbassare l’Imu ai commercianti alzandolo alle banche
Inizia il Galileo Festival
Professionisti e startupper alla kermesse dell’innovazione
Le associazioni sono costate a palazzo Moroni 160 mila euro, entusiasti gli albergatori La vicenda
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PADOVA - ÂŤEra ora che qualcuno
tagliasse il balzello. Parola di Monica Soranzo, presidente di Federalberghi Padova. PerchÊ in un periodo di crisi, pesantissimo, la tassa di soggiorno era vista come il fumo negli occhi dagli operatori e dai turisti. La sforbiciata l’ha annunciata ieri il sindaco di Padova Massimo Bitonci: Proprio quando il governo approva un def (documento di economia e finanza) produrrà una seria diminuzione di risorse ai Comuni, e per Padova si tratta di 2,7 milioni nel 2015 rispetto all’anno precedente, e dopo il taglio di altre tasse (Tari, Tasi e Imu, secondo Bitonci; ndr) rimoduliamo anche la tassa di soggiorno. Una imposta determinata nel 2011 (e quindi da precedente amministrazione) e di un valore variabile da 1 a 3 euro al pernottamento, in base alle stelle dell’albergo. Secondo il primo cittadino, l’operazione comporterà minori entrate per duecentomila euro, ma la ricaduta sul settore alberghiero e del commercio potrebbe essere molto maggiore, a vantaggio di tutti. Il mancato introito, secondo Bitonci, non è problema: In consuntivo c’è un avanzo in conto capitale realizzato anche con tagli ad associazioni non utili. Sempre ieri mattina, in effetti, nel corso di una rapida riunione di giunta, il sindaco ha fatto approvare una delibera per sancire ufficialmente l’uscita del Comune di Padova da diverse associazioni. Nello specifico, da Avviso Pubblico (costata 26 mila euro), Anci Ideali (25 mila euro), Lega Autonomie Locali (14 mila eu-
PADOVA Il mondo
ro), World Health Organisation-Città Sane (63 mila euro) e Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani (34 mila euro). Durante gli ultimi anni, per aderire alle sigle appena citate, il Comune guidato da Flavio Zanonato prima e da Ivo Rossi poi ha speso quindi un totale di quasi 163mila euro, poco meno del valore totale dei tagli alla tassa di soggiorno. Ora, che la tassa di soggiorno sia odiosa non lo pensa solo Bitonci. Per la Soranzo la verità è che i clienti sono pochi e che l’imposta grava sulla nostra attività . In che senso? Attualmente, quella
della tassa è una delle cose che indispettisce i clienti e pur di non scontentarli, la tassa la paghiamo noi. E ciò in un contesto in cui i margini sono particolarmente risicati. Peraltro, secondo Soranzo, siamo stati noi a chiedere, per iscritto, che si limitasse questa imposta. Sono felice che qualcuno ci abbia ascoltati. La pensa cosÏ anche Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio patavina: Non si può che esprimere soddisfazione - afferma il presidente - perchÊ è evidente che si sta seguendo la strada giusta. Le tasse vanno bene quando corrispondono a
esigenze del territorio, ma questo non è il caso di quella di soggiorno. Fare da banca a enti pubblici è già un aggravio; almeno, che si allinei l’entità della spesa al livello di altre realtà del Veneto. E’ quello che Bitonci ha detto che si farà . Si capisce meno, però, l’entità del taglio. Per ora, l’amministrazione si è limitata a definire la quantificazione delle mancate entrate e non quanto ciò inciderà sulle tasche dei turisti. Aspettiamo di saperne di piڝ, ha concluso Bertin. Marco de’ Francesco Davide D’Attino
Palazzo Moroni Il sindaco Massimo Bitonci è convinto che non ci saranno problemi di bilancio per il mancato introito della tassa di soggiorno
Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Mentre cresce la fronda tosiana Il punto Snai lascia la stazione Gli imprenditori vanno da Zaia al suo posto un centro congressi
dell’innovazione arriverà a Padova dal 17 al 19 aprile. Si apre infatti la terza edizione di Galileo, il Festival dell’Innovazione, promosso da VeneziePost e Cuoa Business School, con il patrocinio del Comune di Padova, dell’Università di Padova e la media partnership di Corriere Innovazione. Un calendario di 3 giorni e 50 relatori per parlare di imprenditorialità di successo e innovazione. In programma anche una Startup Academy per mettere in dialogo tutti gli startupper con professionisti e un laboratorio dove oltre 100 giovani da tutta Italia elaboreranno il proprio Manifesto del Lavoro. Aprirà il festival giovedÏ ore 20.30 il genetista Edoardo Boncinelli, con il suo Homo faber. Storia dell’uomo artefice dalla preistoria alle biotecnologie. Il programma completo del festival si trova su www.galileofestival.it (ri.ba.) Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Il progetto
L’università va su Marte alla ricerca dei sogni
Bedeschi, Canella e Rossi Luciani ospiti del sindaco Nella nuova sede dell’agenzia vigilantes e telecamere Neotosiani La segreteria provinciale della Lega che è passata in massa con Tosi
Luca Claudio Sempre piĂš vicino a Tosi
PADOVA Coincidenze.
L’altra sera, piÚ o meno nelle stesse ore in cui l’intera segreteria provinciale della Lega (capitanata dal sindaco di San Martino di Lupari, Gerry Boratto) rendeva note le proprie dimissioni e si schierava ufficialmente a sostegno di Flavio Tosi, il primo
cittadino di Padova, Massimo Bitonci, radunava a cena, al ristorante La Mappa di Selvazzano, un folto gruppo di industriali, tra cui Guglielmo Bedeschi, Francesco Canella, Luigi Rossi Luciani e Roberto Rolle: ospite d’onore, il governatore uscente del Veneto, Luca Zaia. Intanto, ieri, hanno ufficializzato il loro addio al Carroccio e il loro appoggio al sindaco di Verona e candidato alla presi-
denza del Veneto, anche le sezioni di Santa Margherita d’Adige, Teolo e Tombolo/ Onara. Quattro giorni fa, invece, era stata la volta di Alessandro Paiusco, assessore a Villafranca, e di David Girotto, vicesindaco di Vighizzolo d’Este. Mentre, ormai da settimane, sono note le adesioni all’avventura tosiana dell’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Conte, dell’onorevole di Vigonza, Roberto Caon, dell’ex assessore provinciale Marzia Magagnin e degli ex consiglieri in Comune a Padova, Mario Venuleo e Luca Littamè. Inoltre, ex leghisti a parte, il sindaco scaligero ha già raccolto il consenso di molti esponenti del centrodestra moderato e dell’area cattolico-popolare: basti fare i nomi degli ex primi cittadini di Monselice, Camposampiero e Lozzo Atestino, Fabio Conte, Domenico Zanon e Luca Ruffin, del presidente dell’Ater, Flavio Frasson, dell’ex sindaco di Padova e deputato Settimo Gottardo, dell’ex assessore Domenico Menorello, e, si vocifera con sempre maggior insistenza di Luca Claudio. (d.d.a.) Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Punto Snai La storica agenzia ippica della stazione chiude i battenti
Nuovo indirizzo SarĂ in via Tommaseo
Il conto alla rovescia è cominciato. Tra una ventina di giorni, infatti, la storica Agenzia Ippica di piazzale Stazione, ritenuta (a torto o a ragione) una delle principali fonti di degrado di cui soffre l’intera area antistante la ferrovia, abbandonerà i locali che, da ben 24 anPADOVA
ni, occupa ai piedi del cavalcavia Borgomagno, proprio di fronte alla fermata del tram. E si trasferirà da un’altra parte, a poche centinaia di metri di distanza, cioè in via Tommaseo, nel tratto compreso tra piazza De Gasperi e viale Codalunga, nell’immobile in cui, fino a qualche mese fa, c’era una filiale della Findomestic, a fianco del negozio d’arredamento Scic. I proprietari dello spazio
in cui la sala scommesse si trova in affitto dal lontano 1991, ovvero la società Saicom Srl (la stessa società che possiede l’Hotel Grand’Italia e il sottostante Mc Donald’s), intendono realizzare lÏ una sorta di centro-convegni collegato al vicino albergo e, per questo motivo, hanno fissato lo sfratto per il 28 aprile prossimo. Nel frattempo, l’altro giorno, il questore Ignazio Coccia, perchÊ uno spacciatore nigeriano in fuga dai carabinieri vi aveva trovato rifugio, ha ordinato la chiusura per due settimane (cioè fino a mercoledÏ 22) della stessa sala scommesse. Tanto che, con ogni probabilità , il locale riaprirà i battenti direttamente nella nuova sede di via Tommaseo dove, fanno sapere i titolari, sarà attivato un sistema di videosorveglianza sia interno che esterno, verranno impiegati alcuni vigilantes privati e, soprattutto, non saranno piÚ trasmesse in diretta le corse di cavalli e nemmeno le partite di calcio, proprio per evitare un eccessivo (e, in alcuni casi, pericoloso) assembramento di persone. (d.d.a.) Š RIPRODUZIONE RISERVATA
PADOVA La cittĂ del Santo verso
il pianeta rosso. Un team del Cisas (centro di ateneo di studi e attività spaziali) del Bo, guidato da Stefano Debei, docente al dipartimento di ingegneria industriale, è della partita. Il programma spaziale (dell’Esa europea e dell’agenzia spaziale russa) prevede due missioni: ExoMars 2016, con orbiter e lander, e ExoMars 2018, con un rover dotato di una sorta di trivella in grado di perforare il terreno per oltre due metri. Padova partecipa con una strumentazione, chiamata Dreams, in grado di valutare i parametri atmosferici del suolo di Marte In genere – ha affermato ieri Piero Benvenuti, docente al dipartimento di fisica e astronomia, in occasione della consegna del modello di Dreams – l’Esa si rivolge a industrie; questa volta, il capocommessa è un centro universitario. (m.d.f) Š RIPRODUZIONE RISERVATA
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Venerdì 17 Aprile 2015 Corriere del Veneto
PD
Eventi
Il vademecum
Sito, social e Periscope Ecco come seguire tutti gli appuntamenti
La tre giorni dedicata all’innovazione ha anche una dimensione web. Punto di riferimento è il sito internet www.galileofestival.it, dove è possibile consultare il calendario degli eventi per data, luogo, relatore e sezione, registrarsi agli appuntamenti (sono tutti gratuiti, salvo pre-accredito on line e la disponibilità di posti nelle sale) e creare così il proprio calendario personalizzato.
E’ anche attiva la comunicazione sui social network, sia su Facebook che su Twitter; hashtag ufficiale della manifestazione è #galileo15. Novità degli ultimi giorni: sarà possibile seguire il Festival anche attraverso le dirette video di Periscope (l’ultima App «giornalistica» di Twitter che garantisce la visione ai follower) trasmesse dal canale ufficiale di Venezie Post. (ma.pi.)
Al Galileo-Festival dell’Innovazione si parlerà di biomedicina e robotica, patent box e fisco. Le proposte: la Start-up Academy e il manifesto dei cento giovani. Il centro storico sarà il cuore della manifestazione. Il direttore Sideri: siamo la leva del cambiamento di Mauro Pigozzo
D
al fondatore di ArduinoMassimo Banzi al genetista Edoardo Boncinelli; dall’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio al presidente di Confindustria Digitale Elio Catania: sono questi alcuni dei nomi dei grandi protagonisti dell’innovazione che si incontreranno a Padova da oggi al 19 aprile per il Galileo-Festival dell’Innovazione – promosso da VeneziePost e Cuoa Business School, col patrocinio del Comune e dell’Università di Padova e la media partnership di Corriere Innovazione – diretto da quest’anno da Massimo Sideri, giornalista del Corriere della Sera. «L’innovazione in Italia incute timore ai più perché è percepita erroneamente come un processo di esclusione. Proprio per questo motivo vogliamo diffondere la cultura dell’innovazione: questa può essere un’energia positiva», commenta Sideri. «Padova ha tutti i numeri per diventare il punto di riferimento del cambiamento». Incalza Paolo Gubitta, professore all’Università di Padova e presidente del Comitato Scientifico del Festival: «Trovare i modi per potenziare l’innovazione e il suo trasferimento nei processi produttivi è il filo conduttore di questa edizione, che ruota attorno a due parole chiave: sorpresa e imprenditorialità». Sono queste le mission che saranno sviluppate in un calendario di tre giorni e ritmato da 50 relatori, nel quale si innesterà una Start-up Academy per mettere in dialogo tutti gli startupper e gli aspiranti tali con professionisti di successo; ma anche un laboratorio di tre giorni durante il quale oltre cento giovani da tutta Italia di-
A PADOVA IL FUTURO DAL FONDATORE DI ARDUINO ALL’AD DI POSTE ITALIANE IN TRE GIORNI 50 RELATORI
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P. Gubitta Trovare i modi per potenziare l’innovazione e il suo trasferimento nei processi produttivi è il filo conduttore del Festival
Quasi umano Il robot «bambino» iCub, nato all’Istituto italiano di tecnologia Il responsabile del progetto, Giorgio Metta, sarà al festival padovano
scuteranno del rapporto tra formazione e impresa ed elaboreranno il proprio «Manifesto del Lavoro». Cuore pulsante della manifestazione sarà il centro storico di Padova, con la Sala delle Edicole e il Ridotto del Teatro Verdi che ospiteranno il calenda-
rio dei talk, mentre la Sala Nassiriya sarà la sede della Start-Up Academy. Si affiancheranno poi il Caffè Pedrocchi e il Centro Universitario di via Zabarella. Il primo ospiterà l’Unicredit Startlab, aperitivo curato da Unicredit (domani, ore 12.30). Ieri sera il secondo ha fatto da
sfondo ad «Abitare il futuro» anteprima del Galileo proposta da Leds-Università di Padova. Le presentazioni dei libri si svolgeranno, invece, all’interno della Feltrinelli. Impossibile citare tutti gli appuntamenti e le presentazioni. Eccone alcuni. Il fondatore di Arduino Massimo Banzi – di fatto il più famoso inventore italiano contemporaneo – dialogherà con il direttore scientifico della Fondazione Nord Est Stefano Micelli sul tema di «La via italiana all’innovazione» (domani, ore 17). Ancora: «Cosa serve per innovare?» è l’interrogativo attorno a cui si focalizzerà il confronto tra il fondatore di Banzai Paolo Ainio e il consigliere per l’innovazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Paolo Barberis (oggi pomeriggio, dalle 16.30). L’Agenda Digitale sarà alla base della conversazione tra l’amministratore delegato di Poste Ita-
«La nostra città erediterà innovazioni aperte a tutti»
E’
al timone della Cultura, intesa come assessorato, di Padova da circa un anno. Per Flavio Rodeghiero questa del Galileo-Festival dell’Innovazione è la prima edizione, ma l’ha sposata in toto, integrandola con iniziative proprie, presenti e future. Con lui ragioniamo sul senso della tre giorni per la città di oggi e di domani. Assessore, il Galileo-Festival dell’innovazione torna per il terzo anno e il suo direttore, Massimo Sideri, dice che ha tutti i numeri per diventare l’appuntamento italiano più importante per quanto riguarda l’innovazione. Lei ci crede? «Diciamo che il lavoro da loro fatto è molto significativo. Direi, soprattutto, che i soggetti coinvolti nell’iniziativa sono di riferimento a livello nazionale, per cui, sì, ci sono le premesse perché la centralità auspicata diventi tale. Il prossimo mese, il 16 maggio, ospiteremo a palazzo della Ragione anche TEDxPadova, altro evento di frontiera cin tema di tecnologia, digitale, urbanistica,
economia, fino alle scienze spaziali. Oggettivamente vedo un contesto di stimolo all’innovazione che trova nell’università un bacino naturale di crescita. Ovviamente il fermento va declinato secondo un concetto d’innovazione che non è solo innovazione tecnologica, ma anche inclusione e sostenibilità». Il Festival è un evento in più luoghi, che metterà il centro storico di Padova in vetrina. Consapevole la scelta di sposare la comunicazione dell’immagine della città con la forma di un evento che nasce proprio per unire più livelli di azione e più strutture di pensiero? «Assolutamente sì. Sono luoghi, quelli che ospiteranno la tre giorni, emblematici e rappresentativi della città. La rappresentatività però ha un senso particolare, perché la nostra intenzione
Leggere le potenzialità La ricaduta dell’evento: «Ci sono protagonisti di primo piano, creerà relazioni su ampia scala e ci aiuterà a leggere le potenzialità del territorio»
I volti
l Massimo Banzi, fondatore di Arduino
l Edoardo Boncinelli, genetista e saggista
l Francesco Caio, amministratore delegato Poste
l Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera
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Un anno fa Una foto della scorsa edizione del Galileo Festival. L’evento torna con veste e ambizioni rinnovate (Foto Orefice)
L’assessore alla Cultura Rodeghiero: sintesi di eccellenze di Renato Piva
liane Francesco Caio, il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania e il presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia Roberto Loiola (domani, ore 11.30). Ma l’innovazione non è solo tecnologia: è questo il tema dell’ultimo libro del giornalista Corriere della Sera Dario Di Vico, che discuterà di «E-commerce, retail, logistica» con Stefano Beraldo del Gruppo Coin-OVS, e Giangiacomo Olivi, partner DLA Piper Italia (oggi , ore 18). Biotecnologie, biomedicina e robotica saranno invece al centro di due diversi incontri, in programma domani, con Claudio Bordignon di MolMed, e Pierluigi Paracchi di Genenta, che dialogheranno in un panel intitolato «Biotech: una storia di successo» (ore 15); alle ore 16, sarà invece la volta di Andrea Bertolini, ricercatore RoboLaw, Giorgio Metta, iCub Facility Director, Istituto Italiano di Tecnologia, e Cesare Sironi, fondatore Starck Ventures, sul tema «Umano troppo Umano: iCub e il futuro della robotica». Infine, alla terza edizione del Galileo-Festival dell’Innovazione trovano spazio anche argomenti «tecnici» e centrali per il futuro dell’impresa: se oggi si parlerà di patent box e nuove forme di incentivazione fiscale dell’intagible con Salvatore Basile e Francesco Zanotto, partner Cortellazzo&Soatto, Ercole Bonini, fondatore Studio Bonini, e Antonio Poliero, responsabile Divisione Brazing Legor Group, invece domani il focus sarà sul people management e la gestione innovativa delle risorse umane. Molto ricco anche il calendario delle presentazioni: citiamo oggi alle 12 quella dedicata a Corriere Innovazione con l’intervento del direttore Giuseppe Di Piazza.
è quella di creare una unità, un centro capace di diffondere sul territorio concetti innovativi ma anche tecnologie smart e nuovi servizi. E’ perché queste innovazioni siano inclusive, perché i servizi innovativi non siano per pochi, che considero rappresentativi i luoghi scelti per il festival. Vogliamo che l’innovazione abbia effettive ricadute sul territorio, e per tutti». Al di là del centro storico, cosa mette in vetrina la città? Quali eccellenze potranno o dovranno risaltare? «Innanzitutto proprio in questi giorni abbiamo attivato un tavolo con Confindustria e università per muoverci in maniera coordinata in tema di interventi sulle soft city. Stiamo pensando quali installazioni di tecnologia possano essere introdotte nell’area urbana. In vista dell’Expo apriamo un soft-city point, con progetti e proposte rivolte a realtà imprenditoriali e pubbliche amministrazioni perché siano più efficenti. Poi pensiamo a progetti sulla città rivolti a giovani architetti. Il nostro obiettivo è diffondere idee di
valore». Cosa rimane sul territorio dopo un evento come il Galileo Festival? Che ricaduta si aspetta? «Simili iniziative servono innanzitutto a creare reti di relazioni anche di livello nazionale, quindi ad acquisire piena coscienza delle proprie potenzialità: imprenditoriali, produttive e di ricerca. Bisognerà poi verificare come far emergere le potenzialità con azioni pratiche sul territorio, in tema di start-up, ad esempio, di digitalizzazione della burocrazia... Ragionare di innovazione serve a leggere il territorio, a coinvolgerlo e a creare condivisione. Con questo appuntamento entrano in contatto soggettività molto ricche, poi, si sa, il problema è fare sistema...». Padova centro produttivo e intellettuale del Veneto, si dice. E’ ancora così? «Abbiamo la fortuna di avere un centro di eccellenza come l’università, che in questo senso è un propulsore assoluto. Poi, dal punto di vista geografico, la città è un punto di connessione da est, ovest, nord e sud unico nel Nordest. Direi che ci sono tutte le premesse per un futuro di centralità». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere del Veneto Sabato 18 Aprile 2015
PD
Economia
Veneto Banca e le azioni svalutate Addio alla popolare nella tensione Tra comitati e avvocati, oggi l’ultima assemblea dei soci prima della spa IN BREVE FINANZA
21 Investimenti entra in Sifi Con il nuovo programma 21 Investimenti III, che ha raccolto 300 milioni di euro per investimenti in Italia, la società guidata da Alessandro Benetton è entrata nel capitale di Sifi, sigla catanese dell’oftalmologia. L’azienda ha realizzato nel 2014 un fatturato di circa 70 milioni. ATTREZZATURE DA GIARDINO
Agef, completato il piano di rilancio
Dopo tre anni dall’affitto del ramo d’azienda, la asolana Agef srl, specializzata nella produzione di attrezzatura per giardino, è stata in grado di riacquistare la fabbrica. Nella compagine sociale è presente il gruppo industriale francese Forges d’Alivet il cui ingresso consentÏ, tre anni fa, di riassorbire 38 dei 63 addetti.
Un bilancio con un rosso record di 968 milioni e una perdita in tre anni di 1.100. La partita delle fusioni, con il ritorno sulla scena di Popolare di Vicenza come soluzione possibile, dopo il fiero no dello scorso anno. E la complicazione in piÚ, stavolta, delle azioni invendibili e svalutate del 23%, che ha avvelenato il rapporto banca-soci e aperto un vaso di Pandora di ricorsi, denunce e minacce di class action di decine di risparmiatori, rinfocolate dall’inchiesta per aggiotaggio aperta con il clamoroso blitz di febbraio della Finanza. L’assemblea dei soci di Veneto Banca torna a riunirsi, oggi alle 9, sotto la tensostruttura allestita a villa Spineda di Volpago, che già fu lo scorso anno teatro dell’assise dell’orgoglio contro Banca d’Italia, che aveva dimissionato il vecchio cda. Il clima, forse, è ancor piÚ difficile, nell’ultima assemblea da banca popolare, vista la trasformazione in spa annunciata per l’estate. Un anno fa furono oltre 5.800 i soci presenti e 11.800 i voti espressi con le deleghe, destinati a lievitare con il numero di deleghe portato a 10. Il pienone - tempo permettendo - sarà assicurato. Ma stavolta il TREVISO
L’assise
Un anno dopo L’assemblea dei soci del 26 aprile 2014
968 In milioni di euro, la perdita di Veneto Banca nel 2014, dopo i 96 del 2013 e i 39 registrati nel 2012
nodo delle azioni illiquide grava come un macigno. Soci e avvocati sono in movimento; e il tema rischia di diventare il vero centro dell’assemblea. Lo fa capire l’Associazione azionisti dell’ex presidente del Tribunale di Treviso, Giovanni Schiavon: Esprimeremo le molte perplessità dei soci, dice una nota, che aggiunge però che l’unico soggetto che ci potrà far uscire da questa complessa situazione sarà la banca. Il momento è delicatissimo;
l L’assemblea di Veneto Banca è convocata oggi alle 9 a villa Spineda di VenegazzÚ di Volpago del Montello, nel Trevigiano (via Jacopo Gasparini 71). Parcheggi dedicati al centro direzionale della banca in via Feltrina Sud a Montebelluna, all’azienda Db group (via Feltrina nuova, Montebelluna) e dal ristorante Da Celeste (via Diaz 12, VenegazzÚ); bus navetta gratuiti fino a un’ora dopo il fine assemblea dai primi due parcheggi
per questo va evitato l’errore di non sostenerla. L’associazione interverrà con piÚ soci. Le domande ruoteranno intorno al prezzo dell’azione e alla sua possibile discesa, alla trasformazione in spa, alle aggregazioni e ai reali pericoli o vantaggi di una fusione con Vicenza. L’Adiconsum, l’associazione consumatori Cisl che segue i soci che non vendono le azioni, ha annunciato un presidio, ripetendo la disponibilità a sostenere le azioni possibili affinchÊ i risparmiatori/azionisti possano rientrare col denaro. Ma ci sono anche linee ben piÚ dure. Come quella dell’avvocato Sergio Calvetti, legale del Siti, il sindacato italiano tutela investimenti. Ieri ha fatto sapere che la linea concordata per l’assemblea con i soci rappresentati è di opporsi alla svalutazione dell’azione da 39,5 a 30,5 euro, chiedendo di approvare l’azione di responsabilità contro gli ex presidente ed amministratore delegato, Flavio Trinca e Vincenzo Consoli. La svalutazione del sovrapprezzo per coprire le perdite non è corretta e penalizza gli azionisti, sostiene l’avvocato. Che oltre all’azione collettiva (Siamo vicini al migliaio di soci, sostiene) annuncia di aver fatto partire verso la Procura di Roma una memoria integrativa. Chiede, partendo dall’aggiotaggio, di approfondire gli eventuali reati associativi di truffa ed estorsione. In sostanza - è la tesi - se il valore delle azioni era gonfiato in partenza, ne discende che la vendita di azioni e l’aumento di capitale erano viziati anche a valle. Reato associativo, sempre per l’avvocato, perchÊ coinvolgerebbe la banca fino ai responsabili di filale. Con l’ipotesi anche dell’usura, per l’acquisto azioni con prestiti: la svalutazione dei titoli verrebbe incorporata nel Taeg, il costo totale del prestito, facendo superare la soglia dell’usura. Contro queste linee si schiera l’Associazione pensionati di Veneto Banca: Negli ultimi mesi si è data un’immagine della banca distorta. Vogliamo spezzare una lancia in favore di un’azienda che sentiamo ancora nostra. Oggi vogliono farci credere che quella storia non solo è finita, ma addirittura non è mai esistita. Federico Nicoletti
Galileo Festival
Coin, dopo il rilancio vendita entro 5 anni Certo che Coin sarà venduta. Ma l’operazione non è prevista per l’immediato. Penso ad un orizzonte temporale medio, tra uno e cinque anni. Lo ha affermato ieri sera, nel corso del dibattito L’innovazione non è solo tecnologia: ecommerce, retail, logistica, nel contesto del Galileo Innovactors’ Festival, l’amministratore delegato di Ovs, Stefano Beraldo (nella foto), nel confronto pubblico cui hanno partecipato anche Giangiacomo Olivi dello studio legale Dla Piper di Milano e il giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico. Per Beraldo il nostro obiettivo in questo momento è riposizionare Coin verso una gamma piÚ alta, coerentemente con il pubblico medio-alto dei centri cittadini. Quanto all’innovazione, Beraldo ha ricordato che la crisi ha determinato per l’azienda, una revisione, in termini di analisi, di tutte la variabili della filiera: non segmenti di prodotto, ma articoli; non cluster ma singoli negozi; non stagioni ma settimane. Per Beraldo forse l’ecommerce non ha mai riscosso un grande successo, in termini immediati, per le vendite. Ma è anche vero che grazie alla navigazione di 2 dei 15 milioni di clienti Ovs, siamo stati in grado di profilarli meglio. Si guarda PADOVA
Corriere Innovazione Nel numero di aprile del magazine un’intervista al Ceo di Cisco: Investirà qui
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internet e poi si compra al negozio. Sono informazioni importantiÂť. In mattinata, sempre al Galileo Festival, ma alla presentazione del prossimo numero di Corriere Innovazione (magazine della piattaforma di Rcs che promuove una nuova cultura in materia in tutti i settori), si era scoperto che solo l’1,98% degli under 24 fonda un ‘azienda, in Italia, contro un valore cinque volte superiore degli Stati Uniti. Ma ciò non significa che anche da noi non ci siano giovani straordinari che hanno saputo azionare le leve dell’innovazione. Ăˆ intervenuto il direttore Giuseppe Di Piazza: ÂŤIl numero sarĂ in edicola il 23 aprile, insieme al Corriere della Sera. All’interno, un’intervista del Ceo di Cisco John Chambers. Ha deciso di investire da noi. Ăˆ vero: forse il nostro, per un insieme di fattori strutturali non è il Paese ideale per fare impresa, ma questo aspetto negativo è compensato da una grande duttilitĂ Âť. Marco de’ Francesco Š RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere del Veneto Domenica 19 Aprile 2015
PD
Cultura & Spettacoli
Vicenza
I Notturni arrivano a quota 200mila La mostra ÂŤTutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al NovecentoÂť in Basilica
Arte Il curatore dell’esposizione di Palazzo Sarcinelli ricostruisce la vicenda del grande pittore. Nei suoi quadri un forte senso del racconto e fondali fiabeschi ricchi di architetture. La personale celebrazione della Serenissima Carpaccio. Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria, l’autunno magico di un maestro è la mostra aperta fino al 28 giugno a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (Treviso). Una serie di articoli di Giandomenico Romanelli ricostruiscono la storia dell’importante svolta poetica del grande narratore della pittura veneziana. Info www.mostracarpaccio.it
Venezia
Fondazione Vedova Le novitĂ , da Calder ad Art Basel
C
di Giandomenico Romanelli
A
ttorno al 1514 Vittore Carpaccio aveva terminato l’ultimo dei suoi celebri cicli pittorici: dopo quello con le storie di Sant’Orsola, quello con le scene dedicate al vittorioso scontro tra San Giorgio e il drago che insidiava crudelmente la vita dei giovani della città libica di Selem. Poi le scene della vita di San Girolamo (con lo straordinario capolavoro del sogno di Sant’Agostino nello studio). E poi ancora quelle con la vita della Vergine e, infine, quelle con i miracoli e il martirio di Santo Stefano. Vittore possedeva come pochi il senso del racconto, cioè del mettere in successione scene ed episodi a costruire perfette macchine narrative. Ed era poi dotato di una fantastica qualità di scenografo, tanto che certe volte si ha quasi l’impressione che le storie raccontate siano dei pretesti per dar vita a dei fiabeschi fondali ricchi di architetture moderne e di non meno affascinanti citazioni di monumenti dell’antichità . E si aveva tuttavia la percezione netta che la città fantastica che egli andava costruendo nei suoi dipinti fosse sempre Venezia. O, meglio, fosse una Venezia arricchita e impreziosita di citazioni tratte dalle rappresentazioni di Gerusalemme e di Roma, di Costantinopoli e di Alessandria d’Egitto. Era entrato nella cerchia ristretta dei pittori ufficiali, affian-
Carpaccio, un narratore alle soglie della modernità cando proprio i due fratelli Bellini nell’impresa di decorare le pareti della Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con episodi della storia di Venezia che esaltassero le virtÚ della Repubblica e l’ardire dei suoi figli, piegando disinvoltamente la storia alle necessità della propaganda e dell’auto-celebrazione. Ma proprio il fluire di quella storia che si voleva rappresentare come un tutto glorioso ed eroico aveva appena subito un’interruzione drammatica e inaspettata: la Lega di Cambrai, aveva sbaragliato l’esercito veneziano ad Agnadello il 14 maggio 1509, e la Repubblica aveva visto occupato e devastato il suo intero territorio. Passeranno vent’anni prima che le cose ritornino quasi al prima della disfatta, ma la ferita non si sarebbe piÚ rimarginata, un incantesimo si
Nella foto grande, Vittore Carpaccio ÂŤLeone MarcianoÂť (Palazzo Ducale, Venezia)
era spezzato. Anche per Vittore sarĂ impossibile ritornare indietro. Iniziava per lui, come per molti, una fase nuova del suo cammino umano e professionale. SĂŹ, perchĂŠ anche il mondo della pittura veneziana era, in quel breve giro d’anni, mutato radicalmente. Altri erano i protagonisti del secolo nuovo e avevano i nomi di Giorgione, di Pordenone, di Lorenzo Lotto, di Sebastiano del Piombo ma, soprattutto e sopra tutti, spiccava la titanica figura di Tiziano, destinato a occupare con il suo genio e la sua prepotente personalitĂ l’intero sviluppo del Cinquecento. Altre certezze si stavano per di piĂš infrangendo: la riforma protestante stava insidiando l’unitĂ della Chiesa e minando l’autoritĂ del Papa e della gerarchia, i dogmi e la dottrina, l’efficacia e la stessa legittimitĂ
ome disse lo storico dell’arte Wieland Schmied: ÂŤL’arte di Emilio Vedova è un fenomeno complesso. Qualsiasi tentativo di “ridurlaâ€? a un solo elemento, a una sola corrente va per forza rettificatoÂť. Ăˆ un cavallo di razza il pittore veneziano, e lo sa bene Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, che ha rivelato nuove iniziative volte al rilancio internazionale della sua arte. In attesa della retrospettiva, nel decennale della morte dell’artista, il prossimo anno a New York, dal 18 al 21 giugno approderĂ nell’ambita sezione ÂŤUnlimitedÂť di Art Basel l’imponente ciclo vedoviano ‌in continuumÂť (1979-81). L’appuntamento svizzero sarĂ preceduto da una mostra alla Galerie Thaddeus Ropac a Salisburgo (24 maggio-31 luglio), dove teleri di Vedova degli anni Ottanta dialogheranno con opere di George Baselitz. SeguirĂ una personale alla galleria Ropac parigina. Venezia presenta dal 6 maggio al 18 ottobre ÂŤFrammenti Expo ’67: Alexander Calder Emilio VedovaÂť, due esposizioni che ricordano la presenza dei due artisti all’Esposizione di Montreal. Vedova vi creò ÂŤPercorso/Plurimo/ LuceÂť, installazione costituita da un complesso sistema di proiezioni da lastrine di vetro colorato. Nella mostra al Magazzino del Sale, a cura di Germano Celant con Fabrizio Gazzarri, sarĂ alle-
dei sacramenti, delle indulgenze, del culto di santi. Vittore percepisce con nettezza un tale rivolgimento che fu culturale non meno che politico e religioso, che veniva a mutare i rapporti stessi tra la pittura e la realtà , tra l’impegno dell’artista e le esigenze della committenza. Egli continua per altro a realizzare i suoi delicati polittici, a dar vita ai suoi Sebastiano trafitti di frecce e Rocco con l’abito da pellegrino e la piaga della peste, Pietro da Verona con la testa spaccata dalla lama feroce: sono forse le ultime fiammate della sua cultura tardo quattrocentesca. Ma le espressioni si sono fatte piÚ tristi, i paesaggi meno rigogliosi, piante e fiori hanno rinunciato allo sfolgorante tripudio di varietà e di colori. (1. Continua)
stita una ricostruzione dell’originale ideazione. Anche la macchina in movimento ideata da Renzo Piano tornerà in funzione facendo sfilare alcune tele del De America. La Galleria dello Scudo di Verona di Massimo Di Carlo, che nel 2013 aveva esposto il ciclo americano, sta realizzando con la Fondazione Vedova un volume a cura di Laura Lorenzoni sulla serie datata 1976-77. Nello Spazio Vedova la rassegna dedicata a Calder, a cura di Celant con la Fondazione Calder, propone 10 stabile e un mobile dello scultore statunitense. E ancora sorprese. Per marcare i rapporti di Vedova con la neoavanguardia musicale europea, dal 21 al 24 ottobre al Magazzino del Sale un ciclo di concerti ideato da Mario Messinis, con un inedito di Wolfgang Rihm. All’inizio del 2016, serata con Toni Servillo che reciterà brani di Brodskij e Vedova. Veronica Tuzii
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Innovazione, quel dialogo mancato A Padova chiusura del Galileo Innovactors’ Festival. Atenei e imprese non si parlano
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utto cambia all’ombra dell’innovazione. Giangiacomo Olivi, legale e partner del noto studio Dla Piper, l’ha messa cosÏ: In effetti, ci occupiamo di tecnologia, proprietà intellettuale. Diamo assistenza, e abbiamo deciso di investire nelle start-up. Il mestiere di avvocato è cambiato: non siamo piÚ quelli che se ne stanno seduti ad esprimere pareri; siamo quelli che aiutano le imprese ad identificare il valore. E il valore, oggi, è sempre piÚ immateriale. D’altra parte, osservando i singoli comparti, bisogna anche ammettere che il contesto
palladiana di Vicenza ha raggiunto ieri i 200 mila biglietti venduti in poco meno di quattro mesi. Mirella Marcato, padovana e appassionata di impressionismo, è l’acquirente del biglietto tondo (nella foto con il sindaco Achille Variati, a sinistra, e Marco Goldin, curatore della mostra). (G.T.)
digitale, per esempio, non è cosÏ sfavorevole. E’ emerso al Galileo Innovactors’ Festival, manifestazione internazionale che si pone come luogo di dialogo tra aziende, centri di ricerca, istituzioni e atenei, appunto in fatto di innovazione. La kermesse, aperta giovedÏ scorso a Padova, termina oggi. Per il fondatore e amministratore delegato di Digital Magics (il piÚ grande incubatore di start-up digitali) Enrico Gasperini come consumatori, in Italia siamo al top, con tassi di crescita a doppia cifra. Però gli investimenti istituzionali in
Galileo Innovactors’ Festival a Padova: manifestazione internazionale che si pone come luogo di dialogo tra aziende, centri di ricerca, istituzioni e atenei (Bergamaschi)
start up, 118 milioni di euro a livello nazionale, sono un decimo rispetto a quelli del sistema tedesco. Il primo incubatore italiano, e cioè il nostro, ha trovato risorse per 30 milioni, contro i sette miliardi di euro del primo tedesco. Tuttavia, partendo dal Made in Italy, ci sono dei settori dove la digitalizzazione è necessaria e benefica. Si pensi al food. E qui gli spazi sono enormi. Secondo Dario Di Vico del Corriere della Sera, relatore alla manifestazione, quanto a innovazione, si parla spesso di iniziativa pubblica o delle im-
prese; si dimentica tuttavia un anello intermedio, l’università . In Veneto, secondo me, gli atenei dialogano poco con le imprese, e cosÏ un potenziale enorme non trova canalizzazione nel contesto aziendale. Vanno dunque considerati con grande interesse gli spin-off, che alla fine sono collaborazioni tra atenei e studenti particolarmente brillanti. Bisogna sostenere iniziative di questo genere. Secondo Giuseppe Di Piazza, responsabile editoriale di Corriere Innovazione, benchÊ, a causa di una seria di svantaggi, il nostro non sia un paese ideale per fare impresa, c’è nei nostri imprenditori una considerevole duttilità , che consente loro di superare ostacoli strutturali e handicap di contesto. C’è un mondo che avanza, e bisogna mettersi al passo. Marco de’ Francesco Š RIPRODUZIONE RISERVATA
www.corriereinnovazione.corriere.it
Giovedì, 23 Aprile 2015
Il genio e lo stile Robotica, design e biotech: ecco le chiavi del successo
L’intervista
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Chambers (Cisco): «Investiamo sul vostro cambiamento»
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Le storie
Dalla pizza 2.0 al solare pieghevole, dieci idee che cambiano il Paese
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INNOVAZIONE TERRITORI, CREATIVITÀ, NETWORK, START UP
Come nasce
Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera
l’impresa Tra creatività e ostacoli, l’Italia costruisce il suo futuro Scuole di business, nuovi talenti, trasferimento tecnologico: una generazione davanti alla sfida globale
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Corriere della Sera Innovazione
Giovedì 23 Aprile 2015
IMPRESA
IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Grugliasco, 1961 Negli stabilimenti dell’Alfa Romeo si festeggia l’uscita dalla catena di montaggio della scocca numero 20 mila della Giulietta Sprint. Prodotta, nella versione primo modello, dal 1955 al 1965, ne sono stati venduti 131 mila esemplari (380 mila la seconda versione)
LalegislazioneperlePmiprevistadalPatentBox,ibrevettieleagevolazioni fiscali:eccoperchéil2015potrebbeesserel’annodisvoltaperlestartup
Eppurs’innova di Luca Barbieri
S
i parla sempre di rientro dei cervelli e di rientro dei capitali. Si parla meno di rientro di marchi e brevetti. Eppure il 2015 potrebbe essere l’anno che segna per l’Italia una svolta anche in questo versante: l’approvazione del cosiddetto Patent Box, inserito nell’Investment Compact che ha introdotto la legislazione sulle Pmi innovative, apre infatti la strada ad agevolazioni consistenti per i detentori e i produttori di marchi e brevetti. Fino al 50% di detassazione dei redditi derivati dal loro utilizzo, fino al 100% per la loro cessione, nel caso in cui questi redditi vengano reinvestiti entro due anni in altri «intangibles», ovvero quei beni immateriali (come per esempio opere dell’ingegno, brevetti industriali, marchi) che fanno la vera ricchezza delle imprese che innovano. Anche se l’Italia arriva in ritardo, le attese sono grandi. Soprattutto perché si spera in un effetto leva. E ce n’è veramente bisogno se si pensa che nel 2014 dall’Italia sono arrivate solo 4.684 richieste di brevetto europeo: undicesima nazione, con appena l’1,7%
delle domande totale. Numeri che segnalano due fenomeni: da una parte brevettiamo poco (mentre al contrario siamo ricchi di pubblicazioni scientifiche), dall’altro molti intangibles italiani sono in realtà allocati all’estero. Quello del Patent Box è stato uno dei temi al centro del Galileo Festival, che ha portato a Padova dal 16 al 19 aprile, sotto la direzione di Massimo Sideri, giornalista del Corriere della Sera, il mondo dell’innovazione italiana. «Il vantaggio fiscale del Patent Box – ha spiegato Francesco Zanotto dello studio Cortelazzo e Soatto - è fissato nell’esclusione da tassazione Ires ed Irap del 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, brevetti industriali e marchi commerciali, disegni e modelli. Per quest’anno sarà del 30%, nel 2016% del 40% e a partire dal 2017 arriverà al 50%. A questo si aggiunge una misura che dovrebbe funzionare da volano per l’investimento in ricerca e sviluppo da parte delle imprese, ovvero la detassazione integrale dei redditi derivanti dalla cessione degli intangibles agevolati. A patto che il 90% di questi siano reinvestiti entro 24 mesi nello sviluppo di altri marchi e brevetti». Spiega Ercole Bonini, esperto di proprietà indu-
striale : «Oltre alla produzione e al rientro in Italia di marchi e brevetti, la legge dovrebbe favorire l’instaurazione di una collaborazione più forte tra impresa e università. Purtroppo c’è un abisso tra la produzione di brevetti, e quindi di innovazione, delle università americane, e quelle italiane. Eppure se ci fermiamo a valutare il numero delle pubblicazioni scientifiche di riviste prestigiose e internazionali, i nostri ricercatori non sfigurano affatto, visto
La graduatoria Nel 2012 l’Italia era quarta al mondo per pubblicazioni scientifiche che l’Italia nel 2012 si è piazzata al 4° posto nel mondo. Dati recenti di Nature mostrano che i ricercatori italiani superano in produzione anche quelli statunitensi». Perché quindi un numero così basso di brevetti? Dal lato accademico il problema è noto. «Il sistema di valutazione e di progressione della carriera dei ricercatori negli atenei italiani – spiega il professor Jan Kaspar dell’Università di Trieste - valuta la sola produzione bibliografica, dando un peso scarso, o addirittura nullo, al-
Consorzio Conai
Imballaggisostenibili Premiper200milaeuro alleaziendevirtuose
S
la produttività tecnologica e quindi ai brevetti». Dal lato delle imprese le ragioni sono forse più culturali e fiscali. Per questo motivo il Patent Box è un altro tassello fondamentale anche per tutte le startup innovative. «Rende più conveniente produrre in Italia prodotti coperti da brevetto, migliorando la competitività del sistema Paese – spiega Giangiacomo Olivi, dello studio legale Dla Piper -. Le startup hanno un motivo in più per rimanere in Italia e tutelare al meglio le proprie produzioni». Le agevolazioni, insieme agli altri elementi chiave al centro del Galileo Festival, tra questi occorre citare i decisi passi avanti dell’agenda digitale, il Made in Italy in ripresa, le eccellenze della robotica e del biotech, hanno animato il dibattito dell’evento che si è svolto nelle suggestive location della città veneta, tra università, Caffè Pedrocchi e Teatro Verdi. Con gli interventi di manager, imprenditori, esperti, insomma gli esponenti di punta dell’innovazione italiana tra i quali Massimo Banzi, Stefano Micelli, Francesco Caio, Paolo Barberis, Elio Catania, Stefano Beraldo, Paolo Ainio e molti altri. Ad ascoltarli, nell’arco di quattro giorni quasi diecimila persone. © RIPRODUZIONE RISERVATA
e il bando è vincente, perché non ripeterlo. L’anno scorso si è rivelato un successo per le aziende e per tutti noi, popolo di «scartatori» di plastica e cartone. Il principio è semplice. Per vendere un buon prodotto occorre presentarlo altrettanto bene: dal punto di vista del design, del risparmio energetico e della salute. Parliamo di prevenzione e sostenibilità ambientale degli imballaggi. Lo scorso anno Conai, Consorzio nazionale imballaggi, ha indetto un bando per premiare le aziende più virtuose. «Lo facciamo da più dieci anni, attraverso l’iniziativa Pensare futuro, e dal 2014 destiniamo 200 mila euro per i nostri consorziati più virtuosi», spiega Walter Facciotto, direttore generale dell’associazione con diciotto anni di vita alle spalle. Età della maturità e dei risultati. Da toccare con mano. Sono stati pubblicati in questi giorni, sul sito www.conai.org, sia il nuovo bando per i consorziati e le loro idee di packaging sviluppate tra il 2013 e il 2014, sia la quota 2014 di recupero di tutti gli imballaggi, acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro, ovvero il 78,3 per cento. «Saliamo ancora rispetto al 2013, del 3,2 per cento», osserva Facciotto, il quale sa bene quanto le percentuali siano poca cosa se non vengono supportate dai principi economici: «Siamo ormai a 37 mila addetti nella filiera del trattamento dei rifiuti di imballaggio e dell’industria del riciclo». Prevenire e riciclare bene vuole dire «Circular economy», un’economia in grado di recuperare i propri scarti per farne delle risorse e chiudere così il cerchio. E sotto gli occhi di tutti. All’Expo di Milano, per esempio, un contatore ambientale (realizzato in collaborazione con Amsa-Gruppo A2A) ci informerà settimanalmente sulla corretta gestione dei rifiuti. Previsti, inoltre, mostre, giochi interattivi e video su come nutrire il pianeta di «rifiuti». Peppe Aquaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Perchè gli italiani hanno così paura dell'innovazione? Perchè, più che altrove, da noi è difficile sfruttare le novità tecnologiche e del web? Per capire le ragioni di questa diffidenza, tema al centro del Festival dell'innovazione che si è chiuso domenica a Padova, Eta Beta prova a indagare attraverso chi riflette e chi agisce nel mondo delle nuove idee. Ospiti: Massimo Sideri (in foto), editorialista sui temi tecnologici del Corriere della sera e direttore del Festival dell'innovazione di Padova; Piero Formica, docente di Economia della conoscenza alla Maynooto University in Irlanda e teorico dell'"ignoranza creativa"; Vincenzo Colucci, 26 anni, di Manfredonia, ideatore di Smart Launcher, app per semplificare la gestione delle icone sullo schermo del telefonino, già scaricata 20 milioni di volte.
Eta Beta del 22/04/2015 - YouTube compie 10 anni, la rivoluzione dei video continua 22/04/2015 | visualizzazioni 13
Eta Beta del 21/04/2015 - Sempre più italiani comprano online, ma le imprese del Made in Italy non sono pronte 21/04/2015 | visualizzazioni 92
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10/4/2015
Corriere della Sera
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LA KERMESSE
Galileo, a Padova il festival italiano dell’innovazione Dal 17 al 19 aprile decine di dibattiti, presentazioni e la startup-school. Cinquanta i relatori: da Banzi a Barberis, da Caio a Boncinelli. E Corriere Innovazione presenta il suo prossimo numero in edicola
Riccardo Bastianello
«L’innovazione in Italia è spesso vista come un nemico, incute timore ai più perché è percepita erroneamente come un processo di esclusione e perché distrugge le competenze tradizionali». Per questo Massimo Sideri, giornalista e commentatore del Corriere della Sera e uno dei massimo esperti di innovazione in Italia, ha deciso di accettare l’incarico di direttore di «Galileo», il festival dell’innovazione che si terrà a Padova dal 17 al 19 aprile. Non solo. La sua scommessa è ancora più ambiziosa: fare del Galileo, arrivato oggi alla sua terza edizione, il punto di riferimento per l’innovazione in Italia. Il «menu» del festival è a dir poco ricco: partendo all’anteprima organizzata per giovedì 16 alle 20.30 con la conferenza del noto genetista Edoardo Boncinelli per continuare con focus su biotecnologia, biomedicina e robotica, conferenze, aperitivi, dibattiti.
Tra gli appuntamenti più «pratici» c’è la «Start-up Academy», una sorta di «scuola di innovazione» che vedrà startupper o aspiranti tali incontrare esperti del settore per studiare case
Da sinistra Paolo Gubitta, Antonio Maconi e Massimo Sideri (Foto Marco Beramaschi)
history di successo, norme in fatto di tutela legale o strumenti finanziari utili all’avvio di nuove imprese ad alto
tasso di innovazione (l’intera giornata di sabato). Una tre giorni di appuntamenti, promossi da VeneziePost e Cuoa Business School con il patrocinio del Comune di Padova e dell’Università di Padova e la media partnership di Corriere http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/09/galileo-padova-festival-italiano-dell-innovazione-889c44d2-decc-11e4-9169-2cdb2836f1f0_print.html
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10/4/2015
Corriere della Sera
Innovazione, che vedrà 50 relatori parlare di imprenditorialità di successo e sfatare i luoghi comuni sull’innovazione. Proprio Corriere Innovazione ha scelto questa platea per presentare il suo nuovo numero che sarà edicola il 23 aprile (appuntamento venerdì 17 alle 12, Sala delle Edicole di piazza Capitaniato) con l’intervento del responsabile editoriale Giuseppe Di Piazza.
«Con questo evento Padova diventa il centro dell’innovazione – ha spiegato il curatore del Festival Antonio Maconi – e vuole PADOVA CENTRO DELL’INNOVAZIONE
parlare di innovazione con il territorio e con tutta Italia. Per questo abbiamo pensato ad un’edizione diffusa in molti luoghi della città». Un festival che è anche la dimostrazione dell’inversione di una tendenza fino a pochi anni fa dura a morire quando, come ha spiegato il presidente del Comitato scientifico Paolo Gubitta, «l’innovazione faceva paura». «Siamo andati alla radice dell’innovazione – ha continuato – comprendendo che i due pilastri sono il riuscirsi a sorprendere e lo spirito imprenditoriale. Queste sono le due parole chiave per l’innovazione e per il futuro di buona parte della nostra economia».
I NOMI
Da qui anche l’evento «Cosa serve per innovare?» (confronto tra il
fondatore di Banzai Paolo Ainio e il consigliere per l’innovazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Paolo Barberis) organizzato venerdì 17 aprile alle 16.30 al Ridotto del Teatro Verdi. Ma anche de «Lo stato del digitale – come l’Italia può recuperare la leadership in Europa» con l’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio, il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania e il presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia Roberto Loiola (sabato 18 aprile, ore 11.30). Di certo meritano una menzione anche la presentazione dell’ultimo libro del giornalista Corriere della Sera Dario Di Vico, co-autore di «Cacciavite, robot e tablet», dove si discuterà di «E-commerce, retail, logistica» con Stefano Beraldo, amministratore delegato Gruppo Coin-OVS, e Giangiacomo Olivi, partner DLA Piper Italia (venerdì 17, ore 18) o il panel intitolato «Biotech: una storia di successo» (sabato 18 ore 15) che vedrà anche l’intervento di saluto, in video, del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Focus sono inoltre previsti anche su «patent box», gestione innovativa delle risorse umane, fuga dei cervelli, «ignoranza creativa». Punto di riferimento per aggiornamenti in progress e il programma completo è il sito internet, www.galileofestival.it. E’ anche attiva la comunità di Facebook (alle pagine https://www.facebook.com/galileoinnovactionfestival e https://www.facebook.com/vepost) e di Twitter, disponibile al profilo @Galileofest;; hashtag ufficiale della manifestazione #galileo15. Sarà possibile infine seguire il Festival attraverso le dirette video di Periscope trasmesse dal canale ufficiale della manifestazione. http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/09/galileo-padova-festival-italiano-dell-innovazione-889c44d2-decc-11e4-9169-2cdb2836f1f0_print.html
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22/4/2015
Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro - Corriere Innovazione
NEWS FESTIVAL GALILEO
Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro La storia dell’azienda fondata da Pierluigi Paracchi protagonista di un incontro al Galileo Festival. A Padova quattro giorni per parlare di robotica, trasferimento tecnologico ed agenda digitale con Corriere Innovazione
di LUCA BARBIERI
Anche se uno dei principali problemi dell’innovazione italiana è l’assenza di capitali, c’è un campo nel quale il nostro Paese può giocare un ruolo di primo piano, quello delle biotecnologie. Lo dicono i numeri, e lo dicono le notizie. Con 10 milioni di
Pierluigi Paracchi nei laboratori del San Raffaele di Milano
euro raccolti da gennaio a marzo, infatti, Genenta, startup fondata da Pierluigi Paracchi che sta cercando una cura per il mieloma multiplo, è già
il record italiano da battere per il 2015. «Sono numeri “americani” – spiega soddisfatto Paracchi -. A New York, quando oltre a presentarti con uno staff di ricercatori di alto livello, spieghi che hai raccolto 10 milioni di euro, la discussione parte a un livello diverso decisamente diverso». La storia di Genenta, i cui nuovi investitori sono tutti italiani, verrà raccontata da Paracchi nel convegno «Biotech, una storia di successo», uno dei cinquanta appuntamenti che costituiscono il fitto programma di Galileo festival, la kermesse italiana dell’innovazione che si tiene a Padova, sotto la direzione di COSA DICE IL PAESE 30% si sente Massimo Sideri, giornalista del Corriere della Sera, da giovedì 16 a sabato 18 aprile. http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/14/dieci-milioni-fondi-genenta-gia-record-battere-il-2015-8828fb70-e2e2-11e4-89b8-6515027f356a.shtml
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Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro - Corriere Innovazione
«Con questi fondi - spiega soddisfatto Paracchi – completeremo la fase preclinica e inizieremo la sperimentazione su paziente tra fine 2016 e inizio 2017».
La storia di Paracchi si confronterà (sabato alle 15) con quella di Claudio Bordignon, fondatore di MolMed, società di biotecnologie LE POTENZIALITÀ DI UN SISTEMA
sullo sviluppo di terapie innovative per la cura del cancro, all’interno di un dibattito che vedrà anche l’intervento video del ministro della salute Beatrice Lorenzin. Secondo l’ultimo rapporto di Assobiotec, le biotecnologie in Italia fatturano oltre 7 miliardi di euro e danno lavoro a 6.700 persone. Tutte altamente qualificate. «La ricerca italiana è ad ottimi livelli e costa meno – conferma Bordignon -. I post doc italiani sono i più ricercati nel mondo. Quello che purtroppo manca all’Italia per sfruttare meglio questa sua eccellenza è un sistema di finanziamento privato e la http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/14/dieci-milioni-fondi-genenta-gia-record-battere-il-2015-8828fb70-e2e2-11e4-89b8-6515027f356a.shtml
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Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro - Corriere Innovazione
cultura imprenditoriale. Questo fa sì che spesso realtà nate qui siano costrette a trasferirsi negli Usa o in Gran Bretagna dove le disponibilità dei fondi sono immensamente superiori. Rimanere sul nostro mercato, anche se la storia di MolMed dimostra che si può fare, può essere molto penalizzante». Eppure, anche se la strada da compiere è tanta, qualcosa si muove: le «exit» (vendite di startup o quotazioni in borsa) nel settore biotecnologico hanno dato vita a un piccolo ecosistema. «Si è creato un effetto imitazione – spiega Paracchi, protagonista della maxi-exit di Eos - Molti vengono da noi, da quelli che già ce l’hanno fatta proprio per chiedere informazioni e contatti». I margini per crescere sono immensi. «Le differenze tra noi e la Germania, gli Usa e la Gran Bretagna sono così grandi che non ha nemmeno senso osare un paragone – continua Bordignon -. Al di là dell’enorme lavoro culturale la cosa che potrebbe fare il governo è defiscalizzare la ricerca dei privati che investono. Solo così possiamo recuperare terreno». «Io – conclude Paracchi – sono convinto che in un Paese dove l’unica ricchezza è il risparmio privato il capital gain per chi investe in startup innovative andrebbe portato dal 26% al 12,5. E’ l’unico modo per dare ossigeno all’innovazione».
IL FESTIVAL
Quello delle biotecnologie è solo uno dei settori protagonisti del Galileo
festival. La tre giorni di appuntamenti promossi da VeneziePost e Cuoa Business School che vede la media partnership di Corriere Innovazione, parlerà anche di agenda digitale, robotica, trasferimento tecnologico. L’anteprima del 16 aprile alle 20.30 vedrà il genetista Edoardo Boncinelli, intervistato da Eliana Liotta blogger di Io Donna, sul tema «Homo Faber. Storia dell’uomo artefice, dalla preistoria alle biotecnologie». Venerdì alle 12 nella Sale delle Edicole verranno lanciati, con l’intervento di Simona Fontana, responsabile del «Centro studi - Area prevenzione» del Conai, e di Giuseppe Di Piazza, responsabile editoriale di Corriere Innovazione, il nuovo premio organizzato dal Consorzio nazionale imballaggi e il nuovo numero di Corriere Innovazione dedicato all’Impresa che sarà in edicola il 23 aprile. Tra Università, Caffè Pedrocchi e Teatro Verdi, si alterneranno poi decine di protagonisti dell’innovazione italiana: da Massimo Banzi, l’inventore di Arduino, a Stefano Micelli, autore di «Futuro Artigiano»;; dall’ad di Poste Francesco Caio al consigliere della Presidenza del Consiglio per l’innovazione Paolo Barberis. E poi Elio Catania, Dario Di Vico, Stefano Beraldo, Paolo Ainio e molti altri. Dibattiti cui si affiancheranno le «Start-up Academy», una sorta di «scuola di innovazione» che vedrà startupper o aspiranti tali incontrare esperti del settore per studiare case history di successo. Il programma completo è su l sito www.galileofestival.it. 15 aprile 2015 | 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/14/dieci-milioni-fondi-genenta-gia-record-battere-il-2015-8828fb70-e2e2-11e4-89b8-6515027f356a.shtml
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COSA DICE IL PAESE
8% si sente
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Giuseppe Di Piazza, direttore di Corriere Innovazione e Simona Fontana, responsabile del «Centro studi – area Completa la registrazione prevenzione» del Conai al Galileo Festival di Padova
AGENDA
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Padova Eventi Sperimentando: la scienza in
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ROMA Eventi Retorica, il sale della parola
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VITTORIO VENETO Eventi Turismo 2.0 leggi
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«L’innovazione che nasce dal fare» L’Italian Way, da Banzi a Micelli - Corriere Innovazione
NEWS IL DIBATTITO
«L’innovazione che nasce dal fare» L’Italian Way, da Banzi a Micelli Dibattito tra l’inventore di Arduino e l’autore di Futuro Artigiano al Galileo Festival
di MARCO DE’ FRANCESCO
Arduino. Non è solo una piccola scheda elettronica, con un microcontrollore a 8 bit, uno strumento per creare prototipi o piccoli dispositivi come sensori e attuatori;; e non è noto solo per la piattaforma in java che consente ai neofiti, e cioè a chi ne sa poco o nulla, di iniziare a programmare. Il fatto è che Arduino è molto «italian way» è l’esempio più lampante di quella «via italiana all’innovazione» che si è fatta largo al «Galileo Innovactors’ Festival», manifestazione internazionale che a Padova si pone come luogo di dialogo tra aziende, centri di ricerca, istituzioni e atenei.
Secondo i fondatore Massimo Banzi, «il team di cui faccio parte è stato ispirato da linux, cuore informatico e “portabile” grazie al quale sono stati sviluppati sistemi operativi per personal computer, cellulari, tablet, mainframe, supercomputer. Lo si trova anche nel termostato. In realtà, è un “codice” che è utilizzabile da chiunque, con un effetto virale. Anche la nostra idea è virale: il software corredo è libero, e gli schemi circuitali (hardware) pure». In pratica, per Banzi «il modello di business è legato ad uno strumento che abilita un pubblico indeterminato, anche hobbisti, a realizzare dispositivi di vario genere. La nostra innovazione, però, non ha nulla a che vedere con la potenza del calcolo o con un software particolarmente complicato. Poche le novità radicali. Tuttavia è uno strumento performante, facile da utilizzare». COSA DICE IL PAESE
8% si sente
http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/18/innovazione-che-nasce-fare-l-italian-way-banzi-micelli-727472d8-e5fc-11e4-a911-6330ae3b663e.shtml
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«L’innovazione che nasce dal fare» L’Italian Way, da Banzi a Micelli - Corriere Innovazione
Banzi ha dialogato sul tema,moderato dal giornalista del Corriere della Sera e direttore del Festival, Massimo Sideri con L’ITALIANITÀ DELL’INNOVAZIONE
l’economista e docente di Ca’ Foscari e direttore di Fondazione Nordest Stefano Micelli «qui entra in gioco, in un certo senso, l’italianità, a non solo perché Arduino è stato concepito ad Ivrea. Da noi, infatti, l’innovazione non deriva tanto da ricerca e sviluppo, come negli Stati Uniti, quanto dal “fare”, e cioè da un lavoro consapevole di un’azienda che interagisce con il consumatore. Dall’altra parte, cioè, c’è un uomo in carne ed ossa. Perciò l’innovazione, da noi, ha riguardato alcuni settori come la meccatronica, il design, la moda. Ora, anche in questi comparti si fatica a stare al passo. Ma Arduino rimette in moto il nostro modello, perché è legato alle regole del fare. In pratica: è un open source globale, che consente ai prodotti di acquisire caratteristiche più interessanti (anche per i consumatori), e all’Italia di rientrare in un mondo che ci aveva visto, per un po’ di tempo, in difficoltà». 18 aprile 2015 | 21:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/18/innovazione-che-nasce-fare-l-italian-way-banzi-micelli-727472d8-e5fc-11e4-a911-6330ae3b663e.shtml
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Il cervello dell'innovatore | Il bene che mi voglio
22/04/15 19:33
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Home | Blog & Firme | Il bene che mi voglio | Il cervello dell’innovatore
Il cervello dell’innovatore 15 aprile 2015 Appuntamenti, Scienza {0} COMMENTI Tweet
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L’innovazione è merce corrente nei tempi che viviamo. Osannata o temuta, è la parola di riferimento dell’economia, della politica, del giornalismo, della tecnologia, della sanità. L’innovazione è un mutamento che promette di svecchiare un’istituzione o un ordinamento sociale, è l’applicazione di un’idea che modifica radicalmente un sistema di produzione o un metodo di lavoro. Il manager di turno a volte se ne riempie la bocca per assicurare destini migliori all’azienda e ai dipendenti. Il politico può approfittarsene per le sue promesse elettorali. Scienziati e ricercatori in genere ne fanno buon uso: è a loro che dobbiamo le valvole per il cuore come gli smartphone. I fedelissimi alla tradizione ne sono atterriti, la paura del nuovo è un classico, riesce a bloccare anche le menti migliori. Ma una cosa è certa: senza innovazione saremmo rimasti australopitechi attenti solo a mangiare e a non farci mangiare. E invece abbiamo creato le lance, l’agricoltura, gli antibiotici, le biotecnologie. Al Festival Galileo dell’innovazione che si tiene a Padova dal 17 al 19 aprile si scopriranno start up e frontiere del digitale, si scandaglierà il contesto italiano e si approfondiranno gli aspetti economici. Sarà una manifestazione di rilievo, con 50 relatori, per fare il punto su un tema centrale del nostro presente e del nostro futuro.
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Il cervello dell'innovatore | Il bene che mi voglio
Ci sarò anch’io, per frugare dietro le quinte, diciamo così. Con due grandi uomini di scienza cercherò di capire com’è fatto il cervello dell’innovatore. Comincio giovedì 16 aprile alle 20.30, anteprima del Festival, con il biologo Edoardo Boncinelli, celebre divulgatore scientifico, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e firma del Corriere. Ci soffermeremo sull’aspetto del fare, protagonista del suo ultimo libro, Homo faber (Baldini&Castoldi, scritto con Galeazzo Sciarretta). È una chiave fondamentale per seguire il cammino dell’umanità. Una chiave trascurata, se guardiamo alla scuola. I libri di storia grondano sangue e potere, in una successione di imperi e dinastie. Si studiano letteratura e scienze, acme dell’ingegno. Si ripercorrono le religioni, il costume, la moda. Ma ci si concentra poco sull’uomo artefice. Mentre, a pensarci bene, dietro ogni passo dell’uomo c’è sempre un’invenzione o un manufatto che ha avuto nei secoli sviluppi imprevedibili. Chi fa sa quanto importante sia il saper fare. «Purtroppo invece, lo vediamo nel nostro Paese, decisioni gravide di conseguenze – come quelle relative alle politiche energetiche, alle biotecnologie, o perfino all’opportunità di praticare certi trattamenti sanitari – sono fortemente influenzate da occasionali ondate emotive e da personaggi che si fanno vanto di essere ignoranti in materia. Gode di maggior credito chi parla piuttosto che chi fa». In un Festival dell’innovazione c’è materia per riflettere. Il mio secondo appuntamento è sabato 18 aprile alle 11 con Giorgio Vallortigara, etologo e neuroscienziato, docente all’Università di Trento. Prenderemo spunto dal suo Cervelli che contano (Adelphi), scritto con Nicla Panciera. E tanto per iniziare parleremo di numeri. Senza quelli non avremmo né i computer né le case, ricordiamocelo. Sapevate che esistono neuroni responsabili del senso del numero? Che ad avere capacità matematiche non siamo solo noi umani ma un ventaglio sorprendentemente ampio di specie? A Vallortigara, bravissimo a rendere appetibili anche i concetti più ardui, chiederò di spiegarci quello che finora si è scoperto sulla nostra intelligenza, quanto la nostra mente ci inganni nella visione della realtà, quanto siamo uguali e diversi dagli altri animali che popolano la Terra. Il Galileo Innovactors’ Festival di Padova è diretto da uno dei massimi esperti del settore: Massimo Sideri, giornalista e commentatore del Corriere della Sera. È promosso da VeneziePost e Cuoa Business School, con il patrocinio del Comune e dell’Università di Padova e la media partnership di Corriere Innovazione. Twitter @elianaliotta #ilbenechemivoglio TAG: cervello, innovazione, intelligenza {0} Commenti Inserisci un commento Nome
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22/04/15 19:33
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Galileo Festival dell'Innovazione per cambiare la paura in business | VeneziePost
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Galileo Festival dell'Innovazione per cambiare la paura in business Presentato oggi al Bo di Padova il programma della terza edizione della kermesse organizzata da VeneziePost e Cuoa. Per la prima volta il direttore è Massimo Sideri DI D.P.
«Il CNR ha duemila ricercatori e nel 2014 ha registrato 41 brevetti, contro gli 850 della California University»: Ercole Bonini, fondatore dello Studio Bonini e supporter del Galileo Festival dell’Innovazione, mette il dito nella piaga. Già prima il direttore del festival che si svolgerà a Padova dal 17 al 19 aprile prossimi, il giornalista Massimo Sideri, non era ricorso a eufemismi, dicendo che «in Italia molte aziende percepiscono l’innovazione come un nemico», e il professor Paolo Gubitta (presidente del comitato scientifico del Galileo) aveva spiegato ricorrendo all’inglese che «l’innovazione fa paura perché distrugge le competenze». Insomma, già la conferenza stampa di presentazione di questa terza edizione del Festival Galileo, organizzato da VeneziePost e dalla Fondazione Cuoa, è entrata nel vivo di alcuni dei temi che saranno trattati. Perché come dice il curatore del Festival, Antonio Maconi, «la vera notizia è che il direttore della manifestazione quest’anno è per la prima volta Massimo Sideri», ma anche grazie alla ricchezza del cartellone, questo festival ci ricorda che in Italia abbiamo un grosso problema: non sappiamo valorizzare le competenze che pure ci sono. E l’Università in questo ci mette del suo. «Come livello delle pubblicazioni – dice Bonini – in Italia siamo sempre primi al mondo. Pubblichiamo tantissimo. Ma come brevetti siamo fanalino di coda. Eppure l’Università di New York nel 2014 ha finanziato il 75% della propria ricerca grazie alla royalties. E i tedeschi – aggiunge – che sono notoriamente rigidi ma che per gli affari hanno fiuto, producono sette volte più brevetti di noi». Un grosso guaio che si spiega facilmente col fatto che in Italia i ricercatori sono orientati alla carriera universitaria, e quindi vogliono pubblicare e guadagnare visibilità nella comunità scientifica per diventare professori. Ma dato che i soldi all’Università sono in prospettiva sempre meno, chi opera in materie potenzialmente molto redditizie come le biotecnologie o la robotica, deve capire che forse la propria carriera è quella di imprenditore. Come spiega Gubitta, «il problema è che la pubblicazione non costa nulla e fa fare carriera, mentre il brevetto costa e non fa fare carriera». Però il brevetto, come sottolinea Bonini, porta soldi se poi ne esce un prodotto, mentre la pubblicazione fa l’esatto contrario: «Abbiamo l’oro in mano – ripete l’ingegner Bonini – dobbiamo smettere di pubblicare, regalandolo così agli altri». Insomma, il Festival Galileo vuole «colmare un vuoto – spiega Sideri – perché in Italia manca un evento di questo tipo dedicato al tema dell’innovazione, ma ci sono tutte le condizioni per costruire un appuntamento di grande richiamo su modello degli altri festival famosi che si svolgono da Trento e Mantova». Ma vuole anche sollecitare un cambiamento nel cuore del Nordest: «L’Università di Padova è un tesoro di saperi – dice Gubitta – e nei laboratori ci sono persone che sanno inventare le cose. Ma inventare non basta: per generare flussi di reddito occorre innovare», e
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Galileo Festival dell'Innovazione per cambiare la paura in business | VeneziePost
al Galileo proprio di questo si parla. Perché come nota il direttore del Cuoa Giuseppe Caldiera, «in Italia c’è carenza di competenze adeguate nella gestione della innovazione, ma il fattore umano è quello decisivo» per trasformare una scomoda novità in un principio di crescita.
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Cosa facilitata dalla possibilità di generare investimenti finanziari, e come spiega il partner dello studio Cortellazzo&Suatto, Salvatore Basile, «oggi disponiamo sia della preparazione, che della competenza tecnologica, della valutazione e degli incentivi, ma se ancora manca la finanza – afferma – è perché dobbiamo dare agli investitori una esatta definizione sulla natura del rischio». Il Festival si apre in anteprima giovedì 16 con due eventi serali al Teatro Zabarella (ospiti Giovanno Barbaro e Paolo Ronchetti) e alla sala delle Edicole (ospite Edoardo Boncinelli) e tra i molti invitati figurano l’ad di Poste Italiane Francesco Caio, il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il fondatore di Arduino, Massimo Banzi. Il programma completo sul sito galileofestival.it
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Beraldo: «Ora con Coin puntiamo a una clientela alta» | VeneziePost
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Beraldo: «Ora con Coin puntiamo a una clientela alta» L'amministratore delegato del gruppo Coin Stefano Beraldo spiega le nuove strategie al Festival Galileo. E svela la chiave per superare la crisi: farsi le domande ingenue fino in fondo DI D.P.
«Sulla Coin stiamo lavorando moltissimo con tutto il team per riposizionare la catena verso l’alto. Essendo gli immobili per lo più nei centri cittadini, dobbiamo attirare clienti coerenti con quel tipo di ambito». Venderete? «I private equity fanno affari accrescendo il valore delle aziende e vendendo. Se qualcuno arriva e fa un'offerta buona vendiamo, ma per ora non c’è nessun dossier aperto». Stefano Beraldo, ad del Gruppo Coin, arriva al Galileo Festival dell’Innovazione per un dialogo col giornalista Dario Di Vico e con l’avvocato (partner DLA Piper) Giangiacomo Olivi. Perché l’innovazione non è solo quella digitale: lui l’ha sperimentata rivoluzionando una storica azienda del retail come il gruppo Coin, e spiega in maniera estremamente semplice che l’innovazione parte anche dalla capacità di farsi le domande più ingenue. Con l’arrivo della crisi, dice infatti Beraldo «In Coin abbiamo iniziato a farci mille domande: io personalmente mi son tirato su le maniche, ho fatto scelte anche dolorose privandomi di quei manager che avevano le risposte pronte per tutto, mentre io mi facevo domande ingenue». Un esempio sui 100mila possibili: «In un negozio – racconta il manager – ho visto un sacco di piumini. Ho chiamato il direttore, parliamo di un episodio che risale a 5 anni fa, e mi ha detto che i piumini erano quelli invenduti dell’anno scorso. Mi sembrava illogico riproporre un’altra volta quello che già non avevamo venduto, ma da lì – prosegue – ho capito i vincoli che ci impedivano di rimuovere le cose che apparivano poco lucide. Alcune risposte le abbiamo trovate subito, altre in pochi mesi, altre in un anno e mezzo perché servivano nuovi software. La combinazione tra le domande e le risposte nuove ha portato però un’azienda come la mia a cambiare velocità». Perciò la Coin di oggi è molto diversa da quella di qualche anno fa. «Ora io pianifico in modo granulare con l’aiuto della matematica dove collocare i prodotti, pianifico la distribuzione e i controlli, ma a un certo punto – dice Beraldo – sbaglio lo stesso perché mando il piumino nero nel negozio dove si vendeva quello rosso. Per correggere anche questi errori ineliminabili – dice – stiamo investendo in robotica 12 milioni di euro per trasferire i prodotti non venduti nei negozi dove invece si vendono». Un grande lavoro che però porta i suoi frutti. «Io non sono leader mondiale – dice Beraldo – sono leader italiano e ho convinto investitori americani e inglesi a investire 400 milioni di euro in Italia, in un settore che non ha barriere in entrata perché si tratta di vendere magliette e poco più. Questa cosa è stata scritta dappertutto ma la dovete ascoltare nei termini in cui ve la racconto io, perché – dice l’ad – è la dimostrazione che persino nei mestieri più semplici come il mio (fare un assortimento corretto) si possono mettere in discussione le regole e rendere attraente anche l’Italia».
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Beraldo: «Ora con Coin puntiamo a una clientela alta» | VeneziePost
Sia chiaro però che le nuove tecnologie diventano preziose anche per far lavorare bene i grandi magazzini: «Il 42% degli acquisti – rivela Beraldo – è effettuato da chi prima ha fatto un passaggio in internet. Grazie a internet si possono avere tantissime soluzioni per profilare il cliente. Ma – spiega – la gente vuole contenuti, vuole bellissime foto. Perciò nell’online io personalmente vendo pochissimo, ma è importantissimo avere pagine nell’online perfette perché il cliente si informa online e poi compra in negozio. Fermo restando – aggiunge – che tv e carta stampata per l’efficacia del messaggio pubblicitario rimangono fondamentali anche oggi». Insomma, nonostante le difficoltà, occorre innovare in ogni ambito: «È possibile uscire dalla crisi a prescindere dagli aiuti esterni. Negli ultimi anni – afferma il dirigente – è successo tutto il peggio che potesse accadere. L’unione con l’euro ci ha costretto a fare i conti con i mille fattori negativi italiani che di solito venivano corretti con la svalutazione competitiva. C’è stato poi un aggravarsi della situazione politica che ha danneggiato la nostra credibilità, già incrinata dall’alto debito pubblico. Questa inerzia – dice – ha messo le imprese italiane nella necessità di farsi domande nuove. Ma chi le ha sapute capire fino in fondo – conclude – ha anche trovato la strada per tornare a crescere».
Venerdì 17 Aprile 2015 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Innovazione: Italia in rimonta la sfida sono gli investimenti Al ridotto del Teatro Verdi di Padova, il Galileo Fastival dell'Innovazione parte con un confronto tra il giornalista Massimo Sideri, il fondatore di Banzai Paolo Ainio e il consulente per l'innovazione della presidenza del Consiglio, Paolo Barberis DI DAVIDE PYRIOCHOS
Il punto di partenza è bassissimo, prossimo al suolo: «Il Italia – dice il direttore del Galileo Festival dell’Innovazione, Massimo Sideri – soltanto l’1,98% delle nuove aziende nasce da un under 24 contro l’oltre 10% degli Usa. In una fase dell’economia come quella attuale in cui abbiamo bisogno di creare nuovo lavoro, il contributo dei giovani è però fondamentale». Tuttavia qualche segnale incoraggiante pare stia arrivando, a condizione che i nuovi progetti non vengano abbandonati a se stessi e trovino le risorse che garantiscano il tempo necessario a crescere. Parte da qui la terza edizione del Galileo Festival dell’Innovazione organizzato da VeneziePost, che andrà avanti fino a domenica prossima nella città di Padova. Parte da un incontro con l’innovatore “seriale” Paolo Ainio, il creatore un tempo di Virgilio e più di recente di Banzai (portale di news ed e-commerce sbarcato di recente in Borsa), e il fondatore di Dada – oggi consigliere per l’innovazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi – Paolo Barberis. Emerge così che fra le tante cose di cui l’innovazione ha bisogno una di quelle fondamentali è il tempo, e il nodo su come trovare finanziatori pazienti capaci di sostenere le startup (mestiere rischioso perché il 90% delle nuove iniziative è condannata al fallimento) resta la nota dolente rispetto alla quale si attendono iniziative di sostegno proprio da parte del governo. Ma alcuni elementi favorevoli che mostrano come il clima in Italia lasci vedere qualche squarcio di sereno esistono. Anzitutto gli smartphone. Come nota Ainio, «la tendenza per cui la gran parte dei pc e laptop che ancora utilizziamo sarà sostituita dagli smartphone è chiara: in un piccolo oggetto tascabile abbiamo la stessa capacità di calcolo di grandi e scomode scatole, e l’uso della tastiera è sempre più marginale». E perché ciò sarebbe un bene per l’Italia? «Perché – spiega il papà di Banzai – la nostra rete fissa ha gravi problemi di connessione specialmente al Sud, mentre nel mobile, complice la concorrenza tra i maggiori operatori che abbiamo avuto negli ultimi anni siamo all’avanguardia: nella diffusione del 4G in Europa siamo secondi solo all’Inghilterra». E complice il boom dei super-telefonini, l’e-commerce italiano (che resta un nanetto rispetto a quello dei “vicini” Francia e Germania) cresce a ritmi del 15-20% contro l’espansione inferiore al 10% dei paesi più “maturi”. Così Ainio si sbilancia: «Col lavoro che faccio – afferma – ricevo molti giovani che mi chiedono consigli e fino a due anni dicevo a tutti di andare all’estero. Adesso devo dire che qualche iniziativa seria di sostegno alle startup è stata creata e anche se c’è molto da fare lo scenario è cambiato». La speranza è che il contributo di idee Barberis trovi effettivo ascolto all’interno del governo. Tra i temi più “caldi” che il creatore di Dada è chiamato ad affrontare c’è una missione che è molto difficile ma estremamente importante: mettere ordine nella giungla dei
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Innovazione: Italia in rimonta la sfida sono gli investimenti | VeneziePost
50mila portali web creati in maniera davvero caotica dai tanti rami della pubblica amministrazione italiana. «Dallo scorso ottobre – fa sapere Barberis – abbiamo avviato il progetto Italia Login non per calare dall’alto un unico schema di portale della PA, ma per fornire a tutti i comuni, ministeri e amministrazioni pubbliche, un manuale che permetta loro di connettersi dal basso all’infrastruttura unica». Un sistema, questa almeno è l’idea che si cerca di realizzare, che permetta ad ogni cittadino di utilizzare un’unica password per interagire con tutte le amministrazioni italiane. «Dato che tramite smartphone – dice Barberis – la navigazione attraverso i browser è molto bassa perché l’85% del traffico passa dalle “app”, è fondamentale far funzionare questo tipo di strumento. Ad oggi non posso fare previsioni su cosa produrremo ma alcune “app” saranno già pronte ad ottobre». Se riuscirà a capire internet persino la Pubblica amministrazione, significa che la speranza di fare dell’Italia un paese amico dell’innovazione non è morta. Tuttavia resta scoperto il nodo risorse, che è fondamentale. Perché una startup di successo normalmente “esplode” al quinto o settimo anno di vita, ma tante vengano abortite dopo il primo anno perché non c’è chi le sostiene. «Negli Usa – dice Ainio – è del tutto normale che le grandi aziende innovino se stesse acquisendo startup che ritengono promettenti e che integrano al proprio interno. In Italia invece c’è la sindrome per cui se una cosa non è stata brevettata tra le mura del capannone non va bene. Bisogna superare questo freno, perciò il governo dovrebbe incentivare acquisizioni di questo tipo». Barberis concorda: «In questi anni di crisi – dice – il ministero per lo sviluppo economico ha dedicato tempo e risorse soprattutto per sostenere e salvare le aziende in crisi, ma poco per lo sviluppo effettivo dell’economia. È chiaro che non possiamo abbandonare a se stesse le aziende in difficoltà, ma investire di più nello sviluppo vero e proprio è un’urgenza che va affrontata». @dpyri (foto di Martina Micalizzi)
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Digitale, quel gap da colmare La spinta? Parte dai manager Al Galileo Festival confronto sullo stato dell'arte nella digitalizzazione delle imprese. Elio Catania, presidente Confindustria digitale: servono 25 miliardi l'anno per arrivare al pari della media europea. Ma le opportunità non mancano, anche in Veneto DI GIOVANNI SALVATORI
Il dato più clamoroso, quello che meglio di tutti dà la dimensione del gap che in tema di digitalizzazione divide l’Italia dall’Europa, lo fornisce Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale: «Il salto da fare è enorme: la cifra che l'Italia dovrebbe investire per essere al pari della media europea è qualcosa come 25 miliardi di euro all'anno». Lo scandisce, Catania, nella elegante Sala delle Edicole di Padova, durante il dibattito della giornata centrale del Galileo Innovactor’s Festival, il festival dell’innovazione organizzato da VeneziePost e diretto da Massimo Sideri, che ha moderato l’incontro cui hanno preso parte anche Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane, e Roberto Loiola, presidente e ad di Alcatel-Lucent Italia. Un ‘digital divide’ dunque, corposo, e che pure non deve spaventare ma spronare a battere con insistenza e convinzione sul tasto dell’innovazione digitale, in un 2015 che mostra segnali di ripresa che possono essere occasioni uniche per questo tassello ineludibile della modernizzazione del sistema economico. Qualche dato veneto, anzitutto, per capire quale sia lo stato dell’arte del processo di digitalizzazione. E’ in partenza la fase due del programma con cui la Regione punta a portare la banda larga in altri 216 Comuni, per avvicinare il Veneto (peraltro ai primi posti in Italia su questo, decisivo, fronte, il che fa capire quanto indietro sia il Paese nel suo complesso) agli obiettivi previsti dall’Agenda digitale. Con il secondo lotto del piano, che include la montagna ma anche aree assai industrializzate (Arzignano, Vicenza, per fare un esempio, terra del distretto della concia) ancora da coprire, l’obiettivo è raggiungere il 98,3% del territorio regionale. Infratel, società del gruppo Invitalia, incaricata di attuare appunto il piano nazionale sulla banda larga, ha predisposto il bando, poi vinto da Telecom, che a sua volta ha così dato il via libera ad un finanziamento pubblico di 13,8 milioni, che raddoppia quello della stessa Telecom, per totali 27,6 milioni di euro. Nelle località interessate di qui 216 Comuni, arriverà la connessione fino a 20 megabit al secondo, con tecnologia broadband. Si prevede l’attivazione di altre 86 mila linee telefoniche entro il 2015. Sei milioni di euro, invece, sono quelli che la Regione metterà sul piatto per i Comuni che si candideranno attraverso un bando atteso a giorni per la banda ultralarga, a 100 megabit. In più ci sono i 2 milioni di euro messi a disposizione per le imprese piccole e medie. Per tassi di adozione delle nuove tecnologie (come ancora vengono chiamate, anche se ormai in realtà sono nuove per chi è rimasto indietro), se come detto il Veneto è tra le prime regioni italiane, nel confronto con l’Europa sconta un ritardo notevole in chiave di diffusione della banda larga ma anche di utilizzo regolare di Internet o di sviluppo dell’E-commerce. A conferma del dato citato da Catania al Galileo festival: ad esempio, se la Regione è settima in Italia per copertura di
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Digitale, quel gap da colmare La spinta? Parte dai manager | Monitor di VeneziePost
banda larga tra le famiglie che hanno accesso ad Internet , con il 91,9 di esse che accedono appunto alla Rete “dalla porta principale”, in Europa sconta la diffusione della connettività a macchia di leopardo, che la porta al solo 55% di connettività in banda larga sul totale dei nuclei familiari presenti in regione. Un 55% che scolora rispetto alla media di Paesi come Lettonia, Estonia, Slovenia, Polonia, Portogallo, e ad un obiettivo fissato dall’Agenda digitale che prevedeva già nel 2013 il raggiungimento del 100% di copertura della banda larga. Già, l’Agenda digitale. Citata da Roberto Loiola nel dibattito al Galileo, giusto per ricordare che fissa al 2020 l’obiettivo di una connettività “casalinga” per tutti i cittadini almeno a 30 megabit, e almeno al 50% di copertura che viaggi a 100 megabit. Numeri da far tremare i polsi, vista la situazione? „No – va in contropelo, l’ad e presidente di Alcatel-Lucent – ci sono opportunità che crescono ogni giorno, grazie al mix di tecnologie che ci dà possibilità di raggiungere gli obiettivi, oggi per esempio si può sfruttare molto il rame per l’ultimo tratto di collegamento, mentre fino a poco fa bisognava arrivare per forza a casa di tutti con la fibra. Certo, ci sono molte resistenze a cambiare, tanto che a volte viene da chiedersi se non si tratti, e parlo anche delle imprese, di semplice incapacità – continua Loiola – ma molti mercati sono già cambiati con il digitale, l'industria della musica è mutata radicalmente, così la prenotazione alberghiera». Che se di cambiamento si tratti, sia soprattutto a livello di governance che esso va cercato, è convinto Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane: «Il valore dell’agenda digitale è anche quello di sistema di controllo sullo Stato, per rendicontare come vengono spesi i soldi dei cittadini. Questo e obiettivo più che possibile, come per il processo della fatturazione elettronica. Ma nella governance delle grandi imprese – spiega Caio - non sempre c'è la capacità di gestire il cambiamento nelle leadership, quindi occorre un grande lavoro di cambio culturale, perché se il mercato non innova è finito. E poi servirebbe una diversa struttura del mercato dei capitali, che sappia capire e valorizzare le start-up. A volte c'è frustrazione perché non riusciamo in questi obiettivi anche come singole aziende». Un problema di board, dunque? Di classi dirigenti che devono tornare a fare da guida anche, e soprattutto, nell’apertura al digitale come opportunità? Caio ne è convinto: «Il processo richiede due cose: da una parte un atteggiamento dei Cda teso a fare dell'innovazione un elemento centrale del dibattito;; dall'altro all'interno del management la capacità di seguire pochi essenziali progetti e portarli fin infondo per ottenere tutti i vantaggi. In Poste – aggiunge Caio - noi abbiamo fissato tre priorità: la prima è logistica, come soggetto cooperatore a supporto sia della piccola media impresa che dei cittadini nello sviluppo dell’e-commerce;; poi i pagamenti digitali;; e la terza è il Polo del risparmio, con il quale in prospettiva una percentuale delle masse di risparmio che noi gestiamo possa essere destinata all'innovazione, non investendo noi direttamente, ma contribuendo ad alcuni grandi fondi di innovazione che scaricano il risparmio degli italiani magari sulle iniziative delle start up dei più giovani». Per Elio Catania, finiti i soldi, occorre farsi venire delle idee. «Il problema è che la politica pensa al digitale in termini di start up mentre dovrebbe pensarci come alle grandi infrastrutture. Al governo dobbiamo chiedere attenzioni su due fronti: specie per la pubblica amministrazione, non si può andare avanti se non con una leadership politica forte, e Renzi e il consiglio dei ministri su questo hanno fatto un lavoro straordinario per alzare l'attenzione su questo tema, ma va detto che non ha fatto altrettanto nella fase attuativa – sferza Catania – Però ci sono critiche da fare anche per alle imprese private: in Italia sono pochi gli imprenditori che capiscono che il digitale è la loro priorità, e che se non lo si inserisce nel consiglio di amministrazione, si perde il treno. Molti capitani d'impresa mi dicono che quello del digitale è un problema tecnico, io rispondo che non lo è, se è vero che l'84% delle imprese fallite l'anno scorso non aveva un sito Web».
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Nel suo intervento al Galileo Festival dell’Innovazione, Paolo Ainis, illustrando la sua esperienza imprenditoriale in Banzai, ha dato un paio di lezioni di (buon) management utile per tutti, inclusi i professori universitari. Primo: ci sono alcuni Paesi dell’ex blocco sovietico che oggi dispongono di infrastrutture per il digitale più moderne e performanti di quelle che ha l’Italia. Non è l’ennesimo ritardo di un Paese in declino (il nostro), ma la dimostrazione che quando le tecnologie evolvono in continuazione e in direzioni sempre diverse, i newcomers hanno un vantaggio competitivo rispetto ai Paesi più sviluppati, perché senza la zavorra delle infrastrutture da smantellare e sostituire, l’installazione di tecnologie moderne è più semplice e meno costosa. La lezione di management è che l’inesperienza (udite, udite) può diventare una fonte di vantaggio competitivo, a condizione di saperla gestire e orientare lungo i sentieri dell’innovazione e di fare adeguati investimenti. In altri termini, gli ultimi possono diventare rapidamente i primi. Secondo: in sette anni, Banzai ha fatto numerose acquisizioni, solo in pochi casi trainate dall’obiettivo di impossessarsi di nuovi prodotti o tecnologie, per ampliare il proprio portafoglio. In tutti gli altri, il vero vantaggio è stata la possibilità di inserire nella propria organizzazione team di ricerca già funzionanti e affiatati. La lezione di management è doppia. Per i fondatori di start up innovative, in particolare nel business digitale, essere acquisiti da un’impresa più grande non è una sconfitta, ma uno dei modi attraverso i quali i risultati delle proprie idee innovative possono innestarsi in tempi rapidi nei processi e nei prodotti di realtà già esistenti. Nell’immaginario collettivo, invece, perdere l’autonomia ed entrare nell’orbita di un’organizzazione più grande viene interpretata come una resa incondizionata della start up, di cui ci si deve quasi vergognare: è un’idea sbagliata che va rimossa, mentre vanno potenziate le occasioni di incontro tra imprese innovative e imprese consolidate alla ricerca di innovazioni. Parallelamente, per evitare che i processi di acquisizione si rivelino clamorosi fallimenti, è necessario saper integrare i team di ricerca nella propria organizzazione. Per tale ragione, sostenere il ritmo dell’innovazione attraverso acquisizioni (invece di svilupparla in autonomia internamente) è una strategia praticabile solo per chi ha superato la cosiddetta sindrome del non inventato qui e per chi dispone di una cultura aziendale aperta al cambiamento e disponibile ad assorbire il nuovo.
* Università di Padova e CUOA Business School
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Innovazione, la “Arduino way” Il saper fare al ritmo digitale DI G.S.
La “italian way” all’innovazione, forse, porta il nome di un bar. L’Arduino di Ivrea, che a sua volta si ispira a un re, e tra le cui mura trovavano riparo alcuni dei fondatori di una delle novità più fuori canone degli anni digitali. Ovvero, appunto, Arduino, una scheda con microchip capace di diventare la chiave con cui (quasi) chiunque – l’open source è alla base della risorsa in questione – può realizzare prototipi, dispositivi, sensori. Massimo Banzi, fondatore della piattaforma potenzialmente più rivoluzionaria dei nostri anni, è stato ospite al Galileo Innovactor’s festival a Padova. Dove ha raccontato, interloquendo con Stefano Micelli stimolato dalle domande del direttore del Festival Massimo Sideri, l’avventura e gli orizzonti che può schiudere. «Sono partito dall'idea che tutto oggi è digitale, anche gli oggetti materiali;; e da una domanda: come si fa a convincere tutte le persone che l'innovazione passa da qui? – racconta Banzi, fresco di contatti con colossi come Intel e di pluricitazioni da parte di Microsoft, tanto per dire quali corde Arduino abbia toccato – Ho pensato che occorre rendere accessibili le tecnologie nella loro materialità per costruire gli oggetti del domani, per progettarli. In Africa, per dire, c’è chi con Arduino ha creato un sistema per riconoscere e diagnosticare malattie. E’ il nostro concetto dell'open source: usare strumenti che abilitano le persone a realizzare cose, chi usa questo sistema può diventare maker». Un modello di business, certo, che ha raggiunto negli ultimi anni ritorni ragguardevoli. Ma molto di più: Arduino infatti è un modello che abilita letteralmente la nascita di piccole aziende. «La nostra è un’innovazione – spiega Banzi - che non ha a che vedere con la sofisticazione del software, ma al contrario tende a rendere le cose più facili da usare per le persone, non è richiesta una conoscenza particolare nella tecnologia utilizzata. In Italia c'è un tabù legato alla semplificazione: si può fare per i bambini, ma per gli adulti di solito si teme di banalizzare e di consentire a tutti di essere degli esperti. Noi abbiamo seguito il principio opposto». Con tanto successo, da far dire a Stefano Micelli, economista, docente all'Università Ca’ Foscari di Venezia e autore di “Futuro artigiano” (Marsilio): «In Italia abbiamo sempre innovato in alcuni settori: meccanica, robotica industriale, design, sistema casa, aree in cui siamo leader mondiali, mentre gli Usa lo sono in chiave industriale, noi interagiamo con chi utilizza alla fine il prodotto. Per questo noi abbiamo supremazia in quei settori dove dall'altra parte del tavolo c'è una persona che reclama qualcosa, ma non altrettanto nella finanza, per esempio. Chi aveva l’esperienza – spiega però Micelli - quando è arrivato il digitale è entrato in crisi perché non riusciva più a farsene carico, perché non poteva più mettere concretamente le mani nell'oggetto. Dunque perché Arduino è fondamentale? Perché rimette al centro un'idea italiana di innovazione: Banzi – spiega convinto Micelli - è riuscito a dire ad aziende e persone che erano in un vicolo cieco, ‘mettiti in gioco con le tue regole, l'esperienza, il saper fare’. Così si consente ad un certo modo di fare impresa di
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Innovazione, la “Arduino way” Il saper fare al ritmo digitale | Monitor di VeneziePost
entrare in un'economia in cui eravamo in difficoltà. È un'Italian Way diversa dalla verticalità di pochi grandi centri di ricerca, ma che ha l'estro di cui parlava Calvino, e che trova spazio nell' orizzontalità della condivisione. Arduino è il pivot che serviva per rimettere l'Italia al centro dei processi produttivi e innovativi». E ascoltando Banzi si capisce perché il successo che è arrivato ha tutta l’aria di non essere effimero. Alla faccia dell’idea che il virtuale, e il digitale, siano per forza risorse coniugabili solo con l’idea di velocità: «Il progetto compie 10 anni – spiega il fondatore - ma per i primi 6 o 7 era basato su un ritorno economico molto basso;; noi abbiamo poi reinvestito nel miglioramento i proventi successivi, e poi era un prodotto poco costoso. Ma l’insegnamento che mi sentirei di trarre dall’esperienza – aggiunge – è che se si parte solo per ‘fare business’ ci si chiudono delle porte;; se invece si vuole sperimentare ci sono forse altre strade da battere, servono valori e principi e non pensare esclusivamente all’idea che può far guadagnare, altrimenti non si crea la crescita della comunità che sta intorno al progetto». Una comunità che spiega bene perché Arduino è senza copyright: l’idea è che proprio la comunità di supporto sia la prima vera difesa, e nasce da un modo circolare di intendere il sapere, che venendo apprezzato proprio per la sua natura ‘open’, costruisce per questa via il ‘cordone di difesa’ attorno a sé, fatto da chi lo apprezza così com’è. «Certo – chiosa Banzi - ci sono i cloni cinesi di quasi tutto, ma se si sa costruire quella comunità che apprezza ciò che fai, ti difendi così. Noi per esempio abbiamo una grande risposta alla richiesta on-line, proposta quasi per vedere l’effetto che fa, di investire soldi per lo sviluppo di Arduino, rivolta a chi ha apprezzato il software». Micelli spiega anche come, attorno ai Fab lab e al loro recentissimo boom, si stia aggregando una comunità che non trovava nei «centri di trasferimento tecnologico» lo strumento per fare appunto un upgrade sul piano tecnologico. Cioè, detto in altre parole, la capacità creativa messa all’opera comincia a portare le imprese a stare in piedi da sole. «Lo Stato, il pubblico alcune cose le può fare – spiega Micelli - può mettere a disposizione spazi di qualità, oppure far arrivare la banda larga dappertutto, ad esempio. Abbiamo pensato a lungo di essere fuori dal gioco, ora invece i nuovi artigiani innovativi ci sono, i ventenni si scatenano alla ricerca di innovazione. Se c’è una cosa che la politica deve fare, è dichiarare al resto del mondo che ci crede e che questa è una cosa seria».
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
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Galileo Festival dell'Innovazione Padova, 16-19 aprile 2015 - #galileo15 by
VeneziePost
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Venezie Post added 4 new photos. News/Media Website · 2,204 Likes · April 16 at 6:03pm ·
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Tutto (quasi) pronto per il #galileo15! Start at 19.00. Stasera poi appuntamento alle 20:30 per HOMO FABER con Edoardo Boncinelli intervistato da Eliana Liotta in Sala delle Edicole, piazza Capitaniato (http://goo.gl/vE5Zk8).
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Si comincia! #galileo15
Antonio Maconi @antoniomaconi
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#galileo15 sta per iniziare a #padova Sala delle Edicole @GalileoFest @veneziepost #now 8:02 PM - 16 Apr 2015 3 RETWEETS 1 FAVORITE
L'anteprima in Sala delle Edicole!
https://storify.com/VeneziePost/galileo-festival-dell-innovazione
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
22/04/15 19:38
FBCDN · 7 HOURS AGO
Venezie Post added a new photo.
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 at 9:00am · 1 Like Like
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Massimo Sideri @massimosideri
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@Elianaliotta e @EBoncinelli danno il via al #galileo15 Festival nazionale Innovazione @CorInnovazione @Corriereit 8:44 PM - 16 Apr 2015 6 RETWEETS 4 FAVORITES
VeneziePost
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@VeneziePost
LIVE on #Periscope: Il prof Boncinelli al Festival #galileo15 periscope.tv/w/VxE3eDEwNDYx… 8:49 PM - 16 Apr 2015
Lisa Scudeler
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@lisa_scudeler
Noi siamo quello che siamo. Siamo le nostre idee, quello che facciamo, la nostra evoluzione. Boncinelli #galileo15 8:49 PM - 16 Apr 2015
#sala delle #edicole #padova #veneto #italy #art #galileo15 #festival #innovation #cultura #tecnica
ALBERTOMERCURIO · 7 HOURS AGO
Laura Vinci
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@LauraVinci88
al Cern gli scienziati lavorano senza gerarchie, vince l'idea brillante che non conosce gerarchia, età, nazionalità #galileo15 @elianaliotta 9:25 PM - 16 Apr 2015 8 RETWEETS 4 FAVORITES
Massimo Sideri @massimosideri https://storify.com/VeneziePost/galileo-festival-dell-innovazione
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
22/04/15 19:38
@massimosideri
Grazie alla super @Elianaliotta per la brillante moderazione del Professor @EBoncinelli al #galileo15 9:51 PM - 16 Apr 2015 3 RETWEETS 4 FAVORITES
Venezie Post added 10 new photos — with Eliana Liotta and Edoardo Boncinelli.
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 at 9:00am · Edited ·
L'anteprima del Galileo Festival dell'Innovazione, con Edoardo Boncinelli e Eliana Liotta in Sala delle Edicole a Padova! #galileo15
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Edoardo Boncinelli al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO
E nel pomeriggio l'evento di LEDS - L'Energia degli Studenti
LEDS - L'Energia Degli Studenti added 9 new photos.
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Personal Blog · 822 Likes · April 17 at 4:38pm · Edited ·
Grazie a tutti i partecipanti a "Abitare sostenibile", nostro primo evento serale in collaborazione con Venezie Post, e agli ospiti Giovanna Barbaro e Mario Rosato di @S_Technologies e Paolo Ronchetti di Equilibrium Equilibrio Naturale Costruito, capaci di stimolare l'interesse e le curiosità dei presenti sui temi del costruire sostenibile!! #galileo15
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#Day1
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
22/04/15 19:38
VeneziePost @VeneziePost
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Il Galileo Festival dell'Innovazione di Padova oggi sulle pagine del @corriereveneto! #galileo15 9:06 AM - 17 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia Antonio Maconi and 9 others 10 RETWEETS 6 FAVORITES
Si comincia in Sala delle Edicole con...
Alberto Mercurio @albertomercurio
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#cultura #tecnica e nuova #formazione #professionale #galileo15 galileofestival.veneziepost.it/planner/agenda… 10:43 AM - 17 Apr 2015 4 RETWEETS
Antonio Maconi
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@antoniomaconi
A #galileo15 @VladiFinotto presenta Cultura Tecnica @FondazioneNE @MarsilioEditori @FuturoArtigiano 10:57 AM - 17 Apr 2015 5 RETWEETS 2 FAVORITES
Giuseppe Cicchetti
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@giuseppecik
Al #galileo15 @elisamenuzzo racconta l'idea di CAME Campus, che sperimenta formazione e un nuovo rapporto con gli studenti istituti tecnici 11:44 AM - 17 Apr 2015 6 RETWEETS 5 FAVORITES
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
22/04/15 19:38
Venezie Post added 13 new photos — with Luca Barbieri and 2 others.
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 at 4:39pm · Edited ·
CULTURA TECNICA di Vladi Finotto | #galileo15 In Sala delle Edicole con Elisa Menuzzo, Barbara Comini, Giorgio Spanevello e Stefano Micelli. In un incontro moderato da Luca Barbieri.
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E poi l'evento a cura del Corriere Innovazione con...
Massimo Sideri @massimosideri
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@giu_di_piazza e Simona Fontana di Conai al #galileo15 @CorInnovazione com'è cambiato l'imballaggio nell'era globale 12:20 PM - 17 Apr 2015 3 RETWEETS
Giuseppe Cicchetti
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@giuseppecik
Tema delicato tendenza al #green washing fondamentale da affrontare per assicurare sostenibilità e innovazione @Giu_Di_Piazza #galileo15 12:52 PM - 17 Apr 2015 2 RETWEETS 2 FAVORITES
Laura Vinci
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@LauraVinci88
@Giu_Di_Piazza insegnare non a trovare lavoro ma a crearlo #corriereinnovazione #galileo15 12:39 PM - 17 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 2 RETWEETS 2 FAVORITES
Venezie Post added 9 new photos from April 17 — with Massimo Sideri and Filiberto Zovico. News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 · Edited ·
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Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 CONAI CON CORRIERE INNOVAZIONE Dialogo tra Giuseppe Di Piazza, direttore Corriere Innovazione, e Simona Fontana, responsabile Centro Studi-Area Prevenzione Conai.
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
22/04/15 19:38
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Corriere Innovazione
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@CorInnovazione
Tanto #galileo15 nel numero di corriere innovazione in edicola il 23 aprile. L'editoriale sarà di @massimosideri, direttore del festival 12:35 PM - 17 Apr 2015 4 RETWEETS 3 FAVORITES
E comincia anche il Sala Nassiriya, il workshop esperienziale di PeopleRise...
Il Galileo Festival inizia anche per noi! #galileo15 #cocreiamofuturodellavoro #innovazione #workshop
PEOPLERISE · 9 HOURS AGO
Nel pomeriggio al Ridotto del Teatro Verdi...
Venezie Post added 18 new photos — with Massimo Sideri and 3 others.
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 18 at 10:17am · Edited ·
COSA SERVE PER INNOVARE? - #galileo15day1 Al Ridotto del Teatro Verdi, un incontro introdotto da Paolo Gubitta (docente Università di Padova e Fondazione CUOA), con Paolo Ainio (Banzai) e Paolo Barberis (consigliere per l'innovazione della Presidenza del Consiglio) intervistati da Massimo Sideri (giornalista del Corriere della Sera e direttore del Galileo Festival).
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Antonio Maconi @antoniomaconi
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Cosa serve per innovare? A #galileo15 sala gremita per @massimosideri @paolo_barberis e Paolo Ainio @banzaitweet 3:58 PM - 17 Apr 2015 8 RETWEETS 2 FAVORITES
Andrea Giavara
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@giavara
Fare, fare impresa, #innovare sono sinonimi @painio #galileo15 3:29 PM - 17 Apr 2015 3 RETWEETS 1 FAVORITE
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marco rubino @marcorubino
22/04/15 19:38
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. @painio e @paolo_barberis @massimosideri al #galileo15 3:17 PM - 17 Apr 2015 4 RETWEETS 1 FAVORITE
Giuseppe Cicchetti
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@giuseppecik
LIVE on #Periscope: Festival #galileo15 - backstage periscope.tv/w/VxJFGTEwNDQ2… 3:59 PM - 17 Apr 2015 1 RETWEET 1 FAVORITE
#galileo15 #galileofestival #padova #padua #teatroverdi #2015 #innovazione #innovation
ANFIONE · 7 HOURS AGO
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@VeneziePost
Tema imprenditorialità giovanile. Meno del 2% di chi crea nuove imprese ha meno di 24 anni, negli USA più del 10% #galileo15 @massimosideri 4:19 PM - 17 Apr 2015 4 RETWEETS 1 FAVORITE
#gopro #galileo15 #veneziepost #padova #martphotos
MARTYFEE · 7 HOURS AGO
Paolo Ainio (Banzai) al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO
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22/04/15 19:38
Paolo Barberis al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO
E si continua con...
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LE NUOVE FORME DI INCENTIVAZIONE FISCALE DELL'INTANGIBILE: IL PATENT BOX | #galileo15 Creare valore per l'impresa attraverso la tutela della proprietà intellettuale Con Salvalore Basile (Cortellazzo&Soatto), Antonio Poliero (Legor Group), Studio Bonini, Francesco Zanotto, (Cortellazzo&Soatto). Conduce Luca Barbieri.
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luciana turs
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@lucianakturs
#galileo15 valorizzare l'#innovazione attraverso proprietà industriale #produrre #proteggere #valorizzare idee e quali #vantaggi economici 5:15 PM - 17 Apr 2015 5 RETWEETS
Ancora al Ridotto del Teatro Verdi...
Massimo Sideri @massimosideri
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@dariodivico Stefano Beraldo ad Gruppo Coin-Oviesse e @giangiolivi al #galileo15 6:15 PM - 17 Apr 2015 2 RETWEETS 1 FAVORITE
VeneziePost @VeneziePost
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Il nostro Paese è ancora in grado di innovare, creare nuovo valore e attrarre capitali. S. Beraldo #galileo15 6:24 PM - 17 Apr 2015 dario di vico and 3 others 4 RETWEETS 3 FAVORITES
Fabio Ciasullo
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@fabiocias
@VeneziePost #galileo15 Italia prime 5 imprese
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22/04/15 19:38
@VeneziePost #galileo15 Italia prime 5 imprese abbigliamento hanno 12% UK prime 5 30% polverizzazione settore inibisce competenze #retail? 6:37 PM - 17 Apr 2015 3 RETWEETS 2 FAVORITES
Laura Vinci @LauraVinci88
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L'#innovazione nei servizi non è pari all'innovazione nella manifattura italiana?#PhD_LV #galileo15 @AdaptHigherEd 6:44 PM - 17 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia dario di vico and 3 others 6 RETWEETS 3 FAVORITES
Massimo Sideri
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@massimosideri
@giangiolivi premio agli innovatori ma c'è un momento in cui gli innovatori diventano un freno per le innovazioni altrui #galileo15 7:10 PM - 17 Apr 2015 1 RETWEET
Venezie Post added 7 new photos. News/Media Website · 2,204 Likes · April 18 at 10:46am ·
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L'INNOVAZIONE NON E' SOLO TECNOLOGIA: E-COMMERCE, RETAIL, LOGISTICA | #galileo15 In occasione della presentazione di "Cacciavite, robot e tablet come fare ripartire le imprese" di Dario Di Vico e Gianfranco Viesti. Con Stefano Beraldo, (amministratore delegato del Gruppo Coin-OVS), Dario Di Vico (giornalista del Corriere della Sera) e Giangiacomo Olivi (partner DLA Piper).
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Stefano Beraldo (ad Gruppo Coin-OVS) al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO
Mentre in Libreria Feltrinelli...
Luca De Pietro @ldepietro
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Questa sera presentiamo il libro #raccontareilmadeinitaly di @betmarco al festival #galileo15 6:43 PM - 17 Apr 2015 4 RETWEETS 5 FAVORITES
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22/04/15 19:38
VeneziePost @VeneziePost
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A #galileo15 Raccontare il Made in Italy: @betmarco con @Giorgiosoff e Nicolò Ildos @FondazioneNE @MarsilioEditori 6:45 PM - 17 Apr 2015 6 RETWEETS 4 FAVORITES
#Day2
La mattina del #galileo15 comincia con...
VeneziePost
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@VeneziePost
LIVE on #Periscope: People Management al Festival #galileo15 periscope.tv/w/VxNO2TEwNDYx… 10:52 AM - 18 Apr 2015 1 RETWEET
Peoplerise @PeopleriseSrl
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Il #futuro dev'essere fatto di #innovazionesociale e #lavoro in team #galileo15 #ecornaturasì #electrolux #peoplerise 11:02 AM - 18 Apr 2015 6 RETWEETS 2 FAVORITES
VeneziePost
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@VeneziePost
Vignaga “Spesso nelle organizzazioni non accolte innovazioni digitali dal potenziale incompreso. Un esempio i social network” #galileo15 10:45 AM - 18 Apr 2015 3 RETWEETS 1 FAVORITE
Laura Vinci
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@LauraVinci88
#leadership: il capo deve ispirare, creare spazi sociali, azienda come comunità #galileo15 L.Vignana F.Brescian M.Campione A.Di stefano 10:55 AM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 3 RETWEETS
Peoplerise
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@PeopleriseSrl
"Si devono cercare artisti, chi punta alla creatività,coloro che avranno nuove idee per il futuro" Fabio Brescacin #ecornaturasì #galileo15 11:45 AM - 18 Apr 2015
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Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL FUTURO: IL PEOPLE MANAGEMENT Con Fabio Brescacin, fondatore e presidente EcorNaturasì, Michele Campione, HR director Major Appliances EMEA, Antonio Di Stefano, fondatore e partner Peoplerise. Conduce Luca Vignaga, direttore HR Gruppo Marzotto.... See More
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22/04/15 19:38
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Intanto in Libreria Feltrinelli...
VeneziePost @VeneziePost
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A #galileo15 i cervelli che contano di Giorgio Vallortigara: dialogo con @elianaliotta @adelphiedizioni 11:06 AM - 18 Apr 2015 3 RETWEETS 2 FAVORITES
E comincia anche la Startup Academy!
VeneziePost @VeneziePost
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#STARTUP ACADEMY! Il primo incontro con @EnricoGasp e @giangiolivi per parlare di Digital #MadeInItaly al #galileo15 11:48 AM - 18 Apr 2015 DLA Piper Italy and 5 others 12 RETWEETS 5 FAVORITES
Giangiacomo Olivi
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@giangiolivi
Start-up e tecnologie - ne parliamo con @enricogasp #galileo15 oralegale.corriere.it/2014/02/10/sta… 8:59 AM - 18 Apr 2015 12 RETWEETS 7 FAVORITES
VeneziePost
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@VeneziePost
“Il valore per le #startup dell’exit in Italia, innovazione prescindendo dall’esigenza di fare cassa” @EnricoGasp @giangiolivi #galileo15 11:58 AM - 18 Apr 2015 6 RETWEETS 5 FAVORITES
GEOLabelMark @GEOLabelMark
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Digital #madeinitaly #galileo15 @Digital_Magics @CorInnovazione noi ci siamo! #etichettasatellitare #startup 11:48 AM - 18 Apr 2015 9 RETWEETS 5 FAVORITES
Si continua in Sala delle Edicole con...
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22/04/15 19:38
FBCDN · 8 HOURS AGO
Andrea Cortellazzo
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@ACortellazzoJr
Questa mattina al #galileo15 alle 11.30 introduco i lavori in tema di Agenda Digitale con @massimosideri @Elio_Catania @francesco_caio 10:25 AM - 18 Apr 2015 6 RETWEETS 1 FAVORITE
pierluigi paracchi @pigiparacchi
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@massimosideri @VeneziePost #galileo15 ora agenda digitale alle 15.00 agenda #biotech @bealorenzin 11:46 AM - 18 Apr 2015 3 RETWEETS 4 FAVORITES
Paolo Gubitta
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@paologubitta
Digital SenseGiving: cuore infrastruttura digitale è immateriale (sigh!) e si chiama standardizzazione (F. Caio) #galileo15 #massimosideri 12:05 PM - 18 Apr 2015 3 RETWEETS
Andrea Cortellazzo
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@ACortellazzoJr
#galileo15 @francesco_caio @massimosideri I giovani e le start up? Innovation richiede la capacità di gestire la governance del cambiamento 12:22 PM - 18 Apr 2015 4 RETWEETS 2 FAVORITES
patrizia loiola
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@patrizialoiola
Ogni manager in agenda dovrebbe avere per la sua impresa come priorità il #digitale #galileo15 12:36 PM - 18 Apr 2015 5 RETWEETS 2 FAVORITES
pierluigi paracchi
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@pigiparacchi
"Siamo stati bravissimi quando eravamo poveri, un disastro da ricchi" #galileo15 francesco caio @VeneziePost @massimosideri 12:38 PM - 18 Apr 2015 8 RETWEETS 4 FAVORITES
Paolo Gubitta
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@paologubitta
Digital SenseGiving: CdA imprese discutano impatto di digitale su sostenibilità strategica impresa. E. Catania #galileo15 #massimosideri 12:43 PM - 18 Apr 2015 1 RETWEET 1 FAVORITE
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 4:24pm · Edited ·
Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 LO STATO DEL DIGITALE: COME L'ITALIA PUÒ RECUPERARE LA LEADERSHIP IN EUROPA Intervengono Francesco Caio, amministratore delegato Poste Italiane, Elio Catania, presidente Confindustria Digitale, e Roberto Loiola, presidente e amministratore delegato Alcatel Lucent Italia. Conduce Massimo Sideri, giornalista Corriere della Sera. Interventi di saluto di Flavio Rodeghiero, assessore alla Cultura e Turismo, Musei, Spettacolo, Innovazione e Smart City, Comune di Padova e Andrea Cortellazzo, partner Cortellazzo&Soatto.
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Francesco Caio al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · A DAY AGO
Elio Catania intervistato al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO
E poi appuntamento al Caffé Pedrocchi!
Bluewago
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@Bluewago
Alle 12.30 a Caffè Pedrocchi non perdetevi l'intervento di @nicoladavanzo a #galileo15 @GalileoFest @UniCredit_PR diariodibordo.bluewago.it/post/116379624… 10:42 AM - 18 Apr 2015
Bluewago tra i relatori del Galileo Festival By S.r.l sarà presente, per la seconda volta, al Galileo Innovactors’ Festival, il Salone Europeo del trasferimento tecnologico, in programma dal 17 al 19 aprile a Padova. E’ il primo evento pubblico... Tumblr @tumblr 8 RETWEETS 5 FAVORITES
Mentre la Startup Academy continua con due casi di successo...
VeneziePost @VeneziePost
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#STARTUP ACADEMY al #galileo15! @paologubitta introduce l'incontro con @PaoloDeNadai1 e @marcomari - @ScuolaZoo e IIP 3:22 PM - 18 Apr 2015 Corriere Innovazione and Massimo Sideri 7 RETWEETS 7 FAVORITES
Diego Durello
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@diegodurello
@ScuolaZoo 60 collaboratori in crescita !!! @CorInnovazione #galileo15 ...."energia da scolpire nella mente .." @paologubitta 3:38 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 6 RETWEETS 3 FAVORITES
Paolo Gubitta
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22/04/15 19:38
StartUp Academy: Paolo De Nadai, 26 anni, founder Scuolazoo, dà lavoro a 60 persone, fattura 10mil euro. Stellare #galileo15 #massimosideri 3:47 PM - 18 Apr 2015 8 RETWEETS 12 FAVORITES
Il pomeriggio del #galileo15 continua al Ridotto del Teatro Verdi...
Pietro Paganini
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@pietropaganini
Umano troppo umano? E se poi i robot ci rubano il lavoro? #galileo15 @CesareSironi @andrea0831 @VeneziePost @massimosideri @antoniomaconi 11:11 AM - 18 Apr 2015 Cortenuova, Lombardia, Italia 6 RETWEETS 2 FAVORITES
Carlo Pasqualetto @CarlPasqualetto
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@GalileoFest Umano troppo umano! Il futuro della robotica a Padova! 5:09 PM - 18 Apr 2015 Antonio Maconi 2 RETWEETS 3 FAVORITES
Antonio Maconi @antoniomaconi
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A #galileo15 il futuro della robotica: umano troppo umano? @pietropaganini @andrea0831 @CesareSironi 4:23 PM - 18 Apr 2015 7 RETWEETS 5 FAVORITES
Pietro Paganini @pietropaganini
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Grazie @iCub @CesareSironi @andrea0831 x il bel panel su #robot #galileo15 @massimosideri @antoniomaconi @VeneziePost 8:01 PM - 18 Apr 2015 San Giovanni Valdarno, Toscana, Italia 5 RETWEETS 2 FAVORITES
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22/04/15 19:38
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 4:52pm · Edited ·
Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 UMANO TROPPO UMANO: ICUB E IL FUTURO DELLA ROBOTICA Con Andrea Enoch Bertolini, ricercatore RoboLaw, Giorgio Metta, iCub Facility Director, Istituto Italiano di Tecnologia, e Cesare Sironi, fondatore Starck Ventures, già amministratore delegato Matrix. Introduce Carlo Pasqualetto, licenze TEDxPadova. Conduce Pietro Paganini, professore associato di Business Administration, John Cabot University.
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Mentre in Sala delle Edicole...
VeneziePost @VeneziePost
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BIOTECH: UNA STORIA DI SUCCESSO con @pigiparacchi e Claudio Bordignon intervistati da Nicola Saldutti. #galileo15 3:42 PM - 18 Apr 2015 1 RETWEET 2 FAVORITES
Miki Nacucchi
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@MikiNacucchi
BIOTECH UNA STORIA DI SUCCESSO Claudio Bordignon CEO di #MolMed @pigiparacchi CEO di #Genenta #galileo15 @GalileoFest galileofestival.veneziepost.it/planner/agenda… 2:52 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 6 RETWEETS 3 FAVORITES
Massimo Sideri @massimosideri
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Claudio Bordignon, pioniere della genetica, con @pigiparacchi e Saldutti al #galileo15 @CorInnovazione @Corriereit 3:19 PM - 18 Apr 2015 5 RETWEETS 2 FAVORITES
VeneziePost
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@VeneziePost
"118 milioni di Euro come investimento in #startup innovativ in Italia. 2 euro all'anno per ogni italiano" @pigiparacchi #galileo15 4:08 PM - 18 Apr 2015 9 RETWEETS 7 FAVORITES
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AKAMAIHD · 7 HOURS AGO
Giuseppe Cicchetti
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@giuseppecik
Festival #galileo15. @pigiparacchi intervento in diretta #Periscope periscope.tv/w/VxOTGzEwNDYx… 3:52 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 3 RETWEETS 2 FAVORITES
daniele pinosa @danielepinosa
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"Il coraggio è la qualità più importante che deve avere un ricercatore" Claudio Bordignon al #galileo15 @GalileoFest 3:44 PM - 18 Apr 2015 5 RETWEETS 5 FAVORITES
Massimo Sideri @massimosideri
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Grazie al ministro @bealorenzin per le belle parole sul nostro Festival #galileo15 @CorInnovazione @Corriereit 3:55 PM - 18 Apr 2015 6 RETWEETS 6 FAVORITES
Laura Vinci
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@LauraVinci88
Trasformare l'attività di ricerca in #impresa, la #finanza a sostegno della ricerca, il caso #biotech @pigiparacchi #galileo15 4:10 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 2 RETWEETS 2 FAVORITES
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 4:43pm ·
Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 BIOTECH: UNA STORIA DI SUCCESSO Con Claudio Bordignon, fondatore e amministratore delegato MolMed, e Pierluigi Paracchi, fondatore e amministratore delegato Genenta. Saluti di apertura di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute (in video) e Giuseppe Stellin, prorettore per i Rapporti con il mondo delle imprese, Università di Padova. Conduce Nicola Saldutti, editorialista e caporedattore economia Corriere della Sera.
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22/04/15 19:38
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E si continua alla Libreria Feltrinelli con...
VeneziePost
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@VeneziePost
A @LaFeltrinelli di Padova @RobBon presenta il libro ITALIANI DI FRONTIERA (@egeaonline) dialoga con l’autore @federicadestr #galileo15 4:00 PM - 18 Apr 2015 2 RETWEETS 3 FAVORITES
GEOLabelMark @GEOLabelMark
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#italianidifrontiera #galileo15 @LaFeltrinelli @VeneziePost @RobBon . Noi ci siamo! #etichettasatellitare #startup 4:07 PM - 18 Apr 2015 5 RETWEETS 2 FAVORITES
Federica Destro @federicadestr
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Dopo la bellissima chiacchierata con @RobBon a #galileo15 ... Il mitico selfie !! @GalileoFest 5:26 PM - 18 Apr 2015 5 RETWEETS 5 FAVORITES
E poi ancora...
VeneziePost
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@VeneziePost
A @LaFeltrinelli di #Padova @PIEROFORMICA1 presenta IL RUOLO DELL’IGNORANZA CREATIVA insieme a
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IL RUOLO DELL’IGNORANZA CREATIVA insieme a @Dughiero64 e Frezza @rogerarrow #galileo15 6:00 PM - 18 Apr 2015 2 RETWEETS 1 FAVORITE
L'ignoranza Creativa come motore del cambiento!!#gmaconsulting #galileo festival padova #galileo15
MARTADALEGARE · 7 HOURS AGO
FBCDN · 7 HOURS AGO
E conclude il pomeriggio del #galileo15 l'appuntamento con...
VeneziePost @VeneziePost
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Massimo Banzi, fondatore di #arduino al festival #galileo15 di @VeneziePost con @stefanomicelli e @massimosideri 5:34 PM - 18 Apr 2015 Riccardo Luna and 9 others 5 RETWEETS 8 FAVORITES
ONSPACE
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@onspacepadova
Manifesto dell'open source a #Padova #arduino ,#galileo15 @ldepietro 5:30 PM - 18 Apr 2015 2 RETWEETS 2 FAVORITES
Giuseppe Cicchetti @giuseppecik
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"Tanta fiducia nell'#Open" Massimo Banzi, fondatore di #arduino, al Festival #galileo15 a Padova con @massimosideri 6:04 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia Riccardo Luna and 9 others 15 RETWEETS 9 FAVORITES
VeneziePost
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@VeneziePost
LIVE on #Periscope: M. Banzi - #arduino founder at #galileo15 with Sideri and Micelli periscope.tv/w/VxOv9DEwNDYx… 5:47 PM - 18 Apr 2015 3 RETWEETS 3 FAVORITES
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TEDxPadova @TEDxPadova
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Stefano Micelli ex speaker TEDxPadova e Massimo Banzi a Padova! @GalileoFest @CarlPasqualetto @AndreaBrunoVial 5:24 PM - 18 Apr 2015 6 RETWEETS 6 FAVORITES
Paolo Gubitta
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@paologubitta
Disruptive Ideas: innovare facendo cose semplici per gli adulti (e non per bambini) #galileo15 #massimosideri #arduino 5:38 PM - 18 Apr 2015 4 RETWEETS 4 FAVORITES
Federica Destro @federicadestr
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. @mbanzi a #galileo15 parla di #opensource e #arduino ... Bello avere questi protagonisti a #Padova ! @GalileoFest 5:55 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 5 RETWEETS 6 FAVORITES
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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 5:09pm · Edited ·
Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 LA VIA ITALIANA ALL'INNOVAZIONE Con Massimo Banzi, fondatore di Arduino, Stefano Micelli, direttore scientifico Fondazione Nord Est e autore di Futuro Artigiano, intervistati da Massimo Sideri, giornalista e commentatore Corriere della Sera.
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Massimo Banzi al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · A DAY AGO
Stefano Micelli al Festival #Galileo15
VENEZIEPOST · A DAY AGO
#Day3
#padova #padua #paduarchitecture #liviano #scalone #palazzo #palace #castello #renaissance #rinascimento #ig_veneto #igersveneto #venetissimo #visitveneto #galileo15
ANFIONE · 7 HOURS AGO
In Sala delle Edicole...
VeneziePost @VeneziePost
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Nell'ultima mattinata del Galileo - Festival, @antoniomaconi introduce conferenza a cura di @PeopleriseSrl #galileo15 11:21 AM - 19 Apr 2015 4 RETWEETS 2 FAVORITES
luciana turs
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@lucianakturs
partire da #energia e #idee per creare insieme #soluzioni #partecipative le sfide di @PeopleriseSrl adesso al #galileo15 #designthinking 12:02 PM - 19 Apr 2015 1 RETWEET 2 FAVORITES
FBCDN · 7 HOURS AGO
Gabriele Peirano
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@lelepei
#galileo15 Dai gruppi partecipanti, università, ponte studio/lavoro, azienda la stessa esigenza: dialogare! @VeneziePost @PeopleriseSrl 1:56 PM - 19 Apr 2015 2 RETWEETS 4 FAVORITES https://storify.com/VeneziePost/galileo-festival-dell-innovazione
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AKAMAIHD · 7 HOURS AGO
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@VeneziePost
"Ribaltare la logica. Una generazione di ventenni ha qualcosa da mostrare, da insegnare alle aziende" @paologubitta #galileo15 12:11 PM - 19 Apr 2015 2 RETWEETS 1 FAVORITE
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Eventi e occasioni sociali per sentirsi coinvolti nella scoperta dell'impresa e di aziende #galileo15 @PeopleriseSrl 12:22 PM - 19 Apr 2015 3 RETWEETS 2 FAVORITES
Giuseppe Cicchetti
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@giuseppecik
Da ectoplasmi in cerca di lavoro. A aziende in cerca di consigli per prospettive del futuro. Sempre di ispirazione @paologubitta #galileo15 12:15 PM - 19 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia 2 RETWEETS 3 FAVORITES
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La sfida di @marilaca: "Essere imprenditori di se stessi e stimolare autoimprenditorialità in azienda" #galileo15 12:51 PM - 19 Apr 2015 Inspiring PR 2 RETWEETS 2 FAVORITES
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Il Gruppo di lavoro sull'AZIENDA presenta le idee e le proposte emerse nei due giorni @PeopleriseSrl #galileo15 1:20 PM - 19 Apr 2015 Domenico Di Toro and Giacomo Legnaro 5 RETWEETS 3 FAVORITES
Peoplerise Consulting/Business Services · 470 Likes · April 19 at 12:59pm ·
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cocreiamofuturoazienda#galileo15"l'auto-imprenditorialità deve diventare # un valore per le imprese. Perchè non predisporre dei Corsi di Formazione sul tema dell'auto-imprenditorialità?" Like
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"Incontro tra studenti e imprese quando cose si anno per interesse o passione" Stefano Pozzi @Federmanager #galileo15 12:46 PM - 19 Apr 2015 2 RETWEETS
Peoplerise Consulting/Business Services · 470 Likes · April 19 at 1:04pm ·
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cocreiamofuturoazienda#galileo15"il mondo delle imprese non è # monolitico, c'è spazio per le idee, le aziende devono però interessate. Stupido è quell'imprenditore che compra solo braccia e non il cervello delle proprie persone." Stefano Pozzi 2 Likes Like
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AKAMAIHD · 7 HOURS AGO
Venezie Post added 41 new photos — with Paolo Gubitta and 34 others.
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News/Media Website · 2,204 Likes · Yesterday at 10:48am · Edited ·
Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15 CO-CREIAMO IL FUTURO DEL LAVORO La conferenza di presentazione dei risultati del workshop esperienziale di Peoplerise nell'ultima giornata del Galileo Festival!
https://storify.com/VeneziePost/galileo-festival-dell-innovazione
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Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify
22/04/15 19:38
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Peoplerise
feeling satisfied
Consulting/Business Services · 470 Likes · April 20 at 11:10am ·
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Grazie a tutti coloro che hanno partecipato al workshop CO-CREIAMO IL FUTURO DEL LAVORO! Siete stati fantastici ragazzi! A presto #galileo15#cocreiamofuturolavoro#innovazione#università#ponte #azienda 12 Likes Like
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E per concludere...
... i ringraziamenti del direttore...
Massimo Sideri
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@massimosideri
Finito il #galileo15 Festival nazionale dell'Innovazione con 10 mila presenze. Esperienza indimenticabile. Grazie @antoniomaconi 5:21 PM - 19 Apr 2015
... i tanti selfie scattati...
FedericoBelardinucci @f_belardinucci
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@VeneziePost #galielo15 7:24 PM - 18 Apr 2015 1 RETWEET 2 FAVORITES
AKAMAIHD · 3 HOURS AGO
... e tutte le FACCE DA GALILEO!
Venezie Post shared their album. News/Media Website · 2,204 Likes · 6 hrs ·
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Venezie Post added 21 new photos from April to the album: FACCE DA GALILEO — with Giulia Sammartin and 7 others in Padua, Italy. Out of #galileo15| Galileo - Festival dell'Innovazione - Padova, 16-19 aprile 2015
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