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La domenica? La passo in fabbrica - Il Sole 24 ORE
04/12/15 15:32
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27 novembre 2015
La domenica? La passo in fabbrica di Katy Mandurino
Un evento che fa rete concretamente e che segna un passo importante nello sviluppo della cultura d’impresa e della divulgazione del patrimonio industriale e storico di un territorio densamente popolato di Pmi come quello del Nordest. È il senso primario di Open Factory, l’opening di turismo industriale e manifatturiero del Triveneto, iniziativa che apre al grande pubblico cinquanta aziende tra le più innovative del Triveneto, per raccontarne la storia e le capacità manifatturiere del territorio. La giornata, promossa da Cult Venezie e Fondazione Nord Est, con il patrocinio delle Confindustrie e Confartigianato del Veneto, del Trentino e del Friuli Venezia Giulia, la collaborazione di Italian Stories e il supporto di Quanta Group, si svolge domenica 29 novembre con ingresso gratuito. Apriranno le loro porte e faranno conoscere i segreti industriali di produzioni d’eccellenza e di nicchia aziende di diversi settori, dall’agroalimentare al design, dalla meccanica alle infrastrutture, dalle botteghe artigiane alle grandi industrie, come Brovedani, Alifax, Enel, Fedon, Lago, Keyline, Irinox, Came, Nice, Seguso Vetri, Magis. In ciascuna delle aziende che hanno accettato di aprire le porte al pubblico si svolgeranno seminari, workshop, convegni, con la partecipazione di economisti, imprenditori, professori: tra gli altri, saranno protagonisti Alberto Baban in Magis, Marco Bettiol in Pianca, Edoardo Boncinelli in Adacta, Aldo Bonomi in Keyline, Maurizio Castro in Came, Stefano Micelli in Seguso, Davide Rampello in Irinox Tobia Scarpa in De Castelli. «È un’occasione per raccontare il nostro territorio e mostrare che la cultura non è solo nei libri, nei musei e nei monumenti, ma che è presente anche nella nostra industria – dicono le Confindustrie per bocca di Giuseppe Bono e Roberto Zuccato, rispettivamente presidenti di Confindustria Friuli Venezia Giulia e Veneto -: nella storia delle aziende, nella passione quotidiana e nell’abilità di imprenditori e lavoratori, nella conoscenza che sta alla base dello sviluppo di prodotti attrattivi e ad alta tecnologia, in tutto quel mondo di valori che connotano il “Bello e Ben fatto” italiano». «Vogliamo visitare i luoghi del fare per riappropriarci dei gesti, dei materiali, delle tecniche che hanno fatto la nostra storia e la nostra ricchezza – aggiunge Stefano Micelli, direttore scientifico della Fondazione Nord Est -. In un mondo globale sono questi gesti e queste tecniche, uniti a passione e a dosi consistenti di imprenditorialità, a rappresentare un tratto distintivo del nostro modo di essere nella divisione internazionale del lavoro. Ci rendiamo conto che è proprio questo patrimonio di luoghi e di saper fare a renderci interessanti agli occhi del mondo. Per un attimo avevamo perso questa consapevolezza. Oggi ritorniamo ad esserne orgogliosi». A Open Factory, il più grande opening di cultura industriale e manifatturiera degli ultimi anni a Nordest, partecipano anche realtà come gli interporti, gli aeroporti e aziende come Enel, che apre straordinariamente le porte dell’impianto idroelettrico di Nove di Vittorio Veneto, un impianto suggestivo per le sue caratteristiche tecniche ed architettoniche e per il suo elevato valore storico- culturale. Già alcune aziende stanno registrando il tutto esaurito sia alle visite guidate che agli eventi in programma. Le prenotazioni provengono da tutta Italia, con punte dalla Lombardia, Emilia Romagna, Marche e Toscana. Sono numerose le famiglie con bambini e ragazzi, professionisti e appassionati che intendono scoprire i http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-11-27/la-domenica-passo-fabbrica-124449_PRN.shtml
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24 novembre 2015
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Corriere del Veneto MartedĂŹ 24 Novembre 2015
Open Factory
PD
LE AZIENDE DELLE VENEZIE APRONO LE PORTE
Dal food&wine al manifatturiero, fino a logistica e metalmeccanica Domenica le aziende del Nordest aprono le porte e svelano i segreti dei reparti a clienti (e curiosi)
di Riccardo Bastianello
Chi è
l Direttore scientifico della Fondazione Nord Est dal 2014, tra gli ideatori di Open Factory, vive e lavora a Venezia, dove insegna Economia e Gestione delle Imprese all’Università Ca’ Foscari. Studia la trasformazione del sistema industriale italiano
E
ntrare in un’azienda come si entra in un museo, ammirare reparti produttivi come lo studio di un’artista, seguire percorsi creativi come la nascita di opere d’arte. La scommessa di Open Factory è tutta qui, e non è certo poca cosa. Riscoprire alcune delle eccellenze imprenditoriali del Nord Est come patrimonio culturale del made in Italy. In mostra domenica 29 novembre ci saranno una cinquantina di aziende del Veneto e del Friuli Venezia Giulia che apriranno le porte di uffici e magazzini come si apre una museo o una galleria d’arte. Turismo culturale manifatturiero, è stato ri-
Turismo in fabbrica battezzato, e il fine è quello di valorizzare i siti manifatturieri, i distretti e le filiere ad elevata qualitĂ e rilevanza: dall’agroalimentare al design, dalla meccanica alle infrastrutture, dalle botteghe artigiane alle grandi industrie. ÂŤIn Open Factory si proporranno percorsi e aziende che si prestano a visite che non sono solo visite a brand ma che rappresentano una riscoperta del lavoro di qualitĂ che è alla base dei prodotti che vendiamo nel mondoÂť, ha spiegato Stefano Micelli, direttore scientifico della Fondazione Nord Est e tra i protagonisti nella costruzione dell’Open Factory. Micelli però va anche oltre: ÂŤĂˆ un’iniziativa nata dall’esigenza e dalla volontĂ di riproporre agli stessi italiani parte di quel patrimonio culturale che gli stranieri conoscono e sanno apprezzare, in molti casi forse anche piĂš di noiÂť. Open Factory nasce da Cult Venezie, il Salone Europeo della Cultura ideato dal quotidiano VeneziePost che fin dalla sua nascita, 5 anni fa, ha avuto l’obiettivo di affermare che la ÂŤCultura è ManifatturaÂť. Dopo alcuni anni in cui la manifestazione si è svolta nella cittĂ di Venezia, da questa edizione il festival si irradia nel territorio delle Venezie e per fare ciò ha avuto la consulenza scientifica di Fondazione Nord Est, con il patrocinio delle due principali associazioni di categoria del manifatturiero, le Confin-
L’iniziativa Riscoprire alcune delle eccellenze imprenditoriali del Nordest come patrimonio culturale del made in Italy, tanto amato all’estero
50 Aziende Il numero delle imprese di Veneto e FVG che apriranno i battenti per ÂŤOpen FactoryÂť, la giornata dedicata al turismo in fabbrica
29 Novembre Domenica, il giorno in cui prenderà vita l’iniziativa Open Factory, realizzata con la consulenza scientifica di Fondazione Nord Est
dustria e le Confartigianato di Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’idea fondamentale - ha continuato Micelli - è di far vedere e mettere in scena un saper fare italiano che in gran parte ha origine artigianale e poi si è mischiato, unito, fino a diventare un ibrido, con scienza e tecnologia. Ha incontrato nuovi materiali, ha sperimentato, si è fuso con un management avanzato. Quest’iniziativa serve per riscoprire un pezzo di noi, della nostra storia economica ma non solo. Domenica 29 novembre le reali protagoniste di Open Factory saranno le aziende: ognuna promuoverà visite guidate, talk, laboratori per bambini, degustazioni secondo un calendario pubblicato sul sito www.veneziecult.it, dove è disponibile anche una mappa per costruire il proprio itinerario. I visitatori potranno cosÏ trascorrere un pomeriggio scoprendo luoghi e realtà produttive spesso totalmente ignorate, processi di produzione impensabili per chi non è impegnato quotidianamente all’interno delle mura aziendali, affascinanti storie imprenditoriali: le aziende sono mondi spesso sconosciuti e dietro un prodotto ci sono storie, culture, abilità tecniche e manuali, innovazioni tecnologiche che meritano attenzione tanto quanto un spettacolo, un libro, un film o una mostra.
Gli appuntamenti Ogni azienda promuoverĂ visite guidate, talk, laboratori per bambini, degustazioni. Il calendario completo sul sito internet www.veneziecult.it
Descrivere tutte le 50 aziende che partecipano alla manifestazione è praticamente impossibile, ma si possono identificare delle categorie per costruire percorsi a seconda dei propri interessi. Ad aziende industriali si intrecciano laboratori artigiani; imprese dove il design svolge un ruolo primario dialogano con il manifatturiero ad alta intensità tecnologica; dal food&wine si passa al settore dei servizi, sia logistici che all’impresa. Alcune di queste aziende sono brand noti al grande pubblico, altre operano su nicchie di mercato ad alto valore aggiunto, altre ancora sviluppano prodotti ad alto contenuto tecnologico; assai nutrita è la pattuglia di imprese artigiane e i laboratori di artigianato artistico che permetteranno di vedere come antichi mestieri hanno saputo rinnovarsi pur mantenendo quel fascino antico. Alcune imprese sono addirittura sedi di veri e propri musei che riescono a trasmettere la cultura dei prodotti e del saper fare che si è evoluto nel corso di secoli. Non ultimo, infine, l’aspetto dei servizi logistici, fondamentale per la movimentazione delle merci, per comprendere fino in fondo la dimensione reale di quel processo di globalizzazione economica. Ognuno può costruirsi il proprio percorso - ha proseguito Micelli - dipende da cosa si preferisce vedere. Ci sono tutte le caratteristiche per mettere in scena e portare al grande pubblico un fare che non è solo produttivo ma porta con sÊ molto di piÚ: una valenza culturale, tecnica, artistica radicata nel tempo. Un fare che non è semplicemente la somma di tante esecuzioni, ma è anche cultura. L’export continua a crescere e gli stranieri hanno ben chiaro il perchÊ. Dobbiamo comprendere la bellezza che abbiamo sotto gli occhi e che spesso dimentichiamo e diamo per scontata. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
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PADOVA. La manifattura è sempre più protagonista. E’ stato presentato mercoledì 3 novembre l’edizione 2015 di Open Factory che si terrà domenica 29 novembre, evento che, grazie al patrocinio di Confartigianato Imprese di Veneto e Friuli Venezia Giulia, vedrà una nutrita schiera di imprese artigiane tra le 100 che apriranno le porte al grande pubblico. “Il manifatturiero impone la sua presenza non più solo come produttore di beni ma come luogo da visitare. Un binomio straordinario nel Paese del turismo e soprattutto nella Regione con la maggiore vocazione turistica d’Italia”. Così Antonio Morello, vice presidente vicario di Confartigianato Imprese Veneto.
“L’artigianato in questo progetto è partner naturale – ha proseguito Morello , non solo per quello che ha da far vedere, ma per la sua storia. Le nostre aziende spiega nascono nelle città. Il fabbro, il calzolaio, il sarto, vivevano per la gente a contato con essa. C’era una osmosi tra laboratorio e cliente. Con l’industrializzazione, le aree artigianali, le regole e le leggi, le imprese si sono ingrandite e sono sparite dalla vista. L’evoluzione ha allontanato le aziende dal centro città e quindi dalle persone. Quel che è grave è che si è perduta la relazione che faceva cresce l’imprenditore ed il consumatore che sapeva cosa c’era dietro ogni singolo prodotto o servizio. Oggi non sappiamo più come si fanno le cose".
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