Notiziario della Marina marzo 22.qxp_Layout 1 21/04/22 13:28 Pagina 40
Mari calmi o mossi? Le condizioni meteo-marine: dai vecchi detti alla tecnologia satellitare di Antonello D’Avenia
siste un antico detto, la cui origine si perde nella notte dei tempi, che ricorda a chiunque non abbia proprio l’animo ardimentoso di Ulisse che, in fondo, quando il mare è calmo assai, siamo tutti marinai. Lo spirito avventuriero tipico di chi va per mare però, non va certo confuso con l’incoscienza. E neanche, ovviamente, come un affidarsi alla dea fortuna. Anzi, andare per mare è studio
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e preparazione continua: in una parola, pianificazione. Prima di qualunque altra cosa, la pianificazione ha proprio il suo avvio nell’analisi delle condizioni e delle previsioni meteo-climatiche. Basti pensare come ogni riunione operativa (staff briefing) effettuata da coloro che supportano il comandante in mare, inizi sempre con un briefing meteo per stimolare le prime valutazioni sulla fattibilità operativa dell’attività pianificata. Un episodio storico in particolare ce lo ricorda: lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, calendarizzato nel giorno precedente. Infatti, il generale statunitense Eisenhower, comandante in capo delle forze Alleate, con una coraggiosa decisione influenzata proprio dalle proibitive condizioni meteo-climatiche, ne dispose il posticipo. Passano gli anni, la tecnologia legata alle previsioni meteo evolve, ma non cambiano certo le buone e consolidate abitudini di chi, in Marina, applica l’arte marinaresca nella propria
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professione. Abbiamo incontrato un giovane ufficiale di rotta che ha navigato negli ultimi 12 mesi dal freddo dei mari Baltici al caldo dell’Equatore: il sottotenente di vascello Paolo Tavernar, a cui abbiamo rivolto alcune domande. Quale incarico ricopre? Non appena terminati gli studi in Accademia navale, dopo i corsi di abilitazione, sono stato imbarcato su una nave di nuovissima generazione, la FREMM (Fregate Europee Multi Missione n.d.r.) Antonio Marceglia, con l’incarico di Ufficiale di Rotta. Per me il più prestigioso che possa avere un ufficiale di Marina. Navigare è tutt’altro che stare sui banchi dell’Accademia. Cosa le sta lasciando la sua esperienza a bordo? In questa breve ma intensa esperienza, ho avuto modo di incontrare condi-