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Agostino Straulino l’ammiraglio padrone del vento di Rosario Naimo

Primo piano dell’ammiraglio Straulino a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci; in alto: Taranto 14 maggio 1965, la nave scuola Amerigo Vespucci, mentre transita nel canale navigabile; la mancanza di scia di a poppa conferma in maniera inequivocabile la navigazione a vela. (foto di Marcello Riosolo) di Rosario Naimo

Nato per essere marinaio: Agostino “Tino” Straulino da Lussinpiccolo dove è venuto al mondo cento anni fa (il 10 ottobre 1914) e dove è cresciuto imparando a capire il mare e a conoscere il vento fino a farselo amico. E’ stato Incursore: durante la Seconda Guerra Mondiale fece parte della “X Mas”, tra gli assaltatori del gruppo “Gamma” che piazzavano le cariche esplosive magnetiche sotto le navi britanniche nella rada di Gibilterra. E’ stato campione di vela, tra i più grandi: ha inanellato, nella classe Star, titoli europei, mondiali, italiani e l’oro olimpico ad Helsinki nel ’52 e l’argento ai Giochi di Melbourne nel ’56. Una vita ricca di trionfi, ma lui alla fine si definiva un ufficiale di Marina, il Comandante, come lo hanno sempre chiamato, anche dopo aver indossato i gradi da ammiraglio, gli allievi del corso ufficiali Kon-ti-ki (’65). Tra i cimeli più cari la mappa con sopra segnata la rotta del primo viaggio del Corsaro II, dall’Italia a Honolulu, e soprattutto la foto in bianco e nero del Vespucci che esce a vela dal porto di Taranto. Straulino sul Vespucci era l’ufficiale di Marina più contento del mondo. La nave più bella del mondo con il re della vela come comandante. Straulino è scomparso a Roma il 14 dicembre 2004, all’età di 90 anni. n

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