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La formazione militare

Le attività dell’Istituto

La formazione militare

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di Lorenzo Collet e Edoardo Varriano

Il Pale a prora, per tradizione, può essere lanciato solo da un allievo o ex allievo; chiunque altro lo lanciasse – fosse anche il Comandante della scuola, ma non morosiniano – susciterebbe a dir poco “perplessità”

La terza parola che compone il nome della nostra scuola è “militare”: per questo gli allievi, oltre alla formazione scolastica, vengono introdotti alla vita militare. Emblema delle Forze Armate di tutto il mondo, e quindi anche delle Scuole Militari, sono le tradizioni. Tante quelle alla Scuola Navale Militare Francesco Morosini, tramandate di anno in anno fra allievi, a partire dal gergo dell’istituto. Parole che rappresentano una tradizione a sé, come “anziani” e “anzianissimi”, rispettivamente gli allievi del 2° e 3° anno; dal “campaccio” (il piazzale della Scuola), al nome e alla bandiera del Corso, per finire con la festa del Mak π 100. Fra le più sentite, immancabile nelle occasioni di ritrovo, quella del “Pale a prora!” (in gergo PAP): è il “grido di battaglia” dei morosiniani in servizio e degli ex allievi. Viene usato per rendere omaggio a qualcuno o a qualcosa in particolari circostanze: un Comandante al corso o della Scuola, un sottordine, un sottufficiale, un compagno di corso (anche in occasioni liete o tristi), ma anche il corso o il Morosini stesso. Questa la sequenza: “E per [...] pale a prora! [tutti] VOGA! Pale a prora! [tutti] VOGA! Pale a prora! [tutti] VOGA VOGA VOGA OOOH ISSA!” Il Pale a prora, per tradizione, può essere lanciato solo da un allievo o ex allievo; chiunque altro lo lanciasse – fosse anche il Comandante della scuola, ma non morosiniano – susciterebbe a dir poco “perplessità”. Prima tra le cerimonie, parte importante delle tradizioni, il giuramento di fedeltà alla Repubblica, tappa fondamentale e suggestiva: segna per sempre l’allievo, che per la prima volta e forse anche per l’ultima, si trova di fronte alla Bandiera italiana a urlare “LO GIURO” con tutto il fiato che ha in corpo, promettendo di rispettare e proteggere la Patria per sempre, anche se in seguito non porterà più le “stellette”. Negli ultimi due anni questo momento speciale è saltato a causa della pandemia, ma il 2022 sarà diverso per i tre i corsi che giureranno in Piazza San Marco. Non a caso, come ogni decade,

Portare le “stellette” a 16 anni, con la consapevolezza di cosa significa.

quest’anno la cerimonia si svolge tra le colonne del porticato più famoso di Venezia. Questo momento di alto valore simbolico conclude il primo anno. Una volta tornati sui banchi di studio, gli allievi si ritroveranno a essere la Compagnia d’onore del Morosini. Il percorso inizia con una cerimonia formale che non tutti conoscono: l’inaugurazione dell’apertura dell’Anno Scolastico, presieduta di massima, i primi di settembre dal Presidente della Repubblica al Quirinale o in una città italiana diversa da Roma, alla quale partecipa una rappresentanza di allievi di tutte le Scuole Militari (Esercito, Marina Militare e Aereonautica). Le cerimonie importanti vanno in crescendo. Il quattro novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, si tiene al Sacrario di Redipuglia (Gorizia) la commemorazione dei Caduti della Prima guerra mondiale. A questa cerimonia prende parte anche una rappresentanza delle Scuola Navale Francesco Morosini. Salire su quelle gradinate è un’emozione senza pari. Scalino dopo scalino, si viene sopraffatti dalla storia immortale di quel luogo; quando la Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori, perfette in ogni loro evoluzione,

sfreccia in cielo, il cuore batte all’impazzata. Si respira un patriottismo che coinvolge tutti in un profondo sentimento d’orgoglio nazionale. Il culmine del secondo anno, l’evento più significativo per un “morosiniano”, è la parata del 2 giugno a Roma per la Festa della Repubblica. Le prove che si svolgono di notte, per le vie deserte della Capitale, aiutano a creare forti legami anche con i militari delle altre Forze Armate. Si marcia attraverso il Foro Italico, sotto lo sguardo delle più alte cariche dello Stato: una cosa che non tutti fanno, e non tutti i giorni. L’estate del secondo anno porta con sé uno dei più bei regali del Morosini: una settimana di addestramento terrestre alla Brigata Marina San Marco nelle isole Pedagne poco distanti da Brindisi. All’arrivo, è tutto rapidissimo: divisione in pattuglie ed esplorazione degli alloggi, ovvero sistemazione in tende al campo. E poi lezioni di topografia, pronto soccorso, combattimento, funzionamento e utilizzo dei fucili d’assalto (Beretta modelli AR 70/90 e ARX) e della pistola semi-automatica (Beretta 92 FS), percorsi a ostacoli, tiro al poligono, sbarco e imbarco, ricognizione notturna. Un’ammirazione incondizionata per gli istruttori, un’esperienza indimenticabile, il San Marco nel cuore.

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