L’applicazione di sistemi e di prodotti innovativi, capaci di consumare sempre meno energia e di conseguenza in grado di abbattere sensibilmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera, è il principale obiettivo del gruppo Cecere Management, finalizzato al benessere delle famiglie e alla tutela del nostro pianeta.
Preservare e costruire bellezza per il nostro territorio.
Un esclusivo nuovo complesso residenziale, collocato nel centro della città di Caserta, sta per sorgere a pochi metri dall’ingresso dei giardini della Reggia e da piazza Vanvitelli.
Appartamenti esclusivi e flessibili, con ampi spazi esterni, per soddisfare le più diverse esigenze abitative.
VIA TANUCCI 11, CASERTA
L’aria di casa, come quella che respiriamo in tutti gli ambienti chiusi che frequentiamo, è fino a cinque volte più inquinata di quella esterna. È indoor che avviene la maggior parte dell’esposizione all’inquinamento atmosferico della popolazione.
È negli spazi chiusi che si costruisce e si protegge la salute pubblica, ma per tutelarla è necessaria una cultura diffusa sul tema.
< GAETANO SETTIMO >
Presidente SIIAQ, coordinatore del Gruppo di Studio
Nazionale
sull’inquinamento indoor dell’Istituto
Superiore
di Sanità
è il risultato della nostra visione. Non solo un modo di fare impresa, ma un modo preciso di stare al mondo.
Prevenire è meglio che curare, anche tra le mura di casa.
In questo numero vi spieghiamo perché!
Può una rinite allergica o la tosse cronica di un bambino dipendere dalla presenza di muffa nella sua cameretta o nell’ambiente scolastico che frequenta? Cefalee ed emicranie ricorrenti possono essere legate alla presenza di campi elettromagnetici? L’esposizione prolungata a sostanze chimiche domestiche può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari? Provocare disturbi ancora poco conosciuti o persino interferire con il nostro sistema endocrino alterando l’equilibrio ormonale? Incredibilmente la risposta è “sì”.
Nonostante sia opinione comune che non esista luogo più sicuro di quello della propria abitazione, spesso gli edifici in cui viviamo e lavoriamo possono farci ammalare, o mantenerci in salute, più di quanto sia possibile immaginare. A riferirlo è una vasta letteratura scientifica - reperibile da chiunque online -, impegnata da anni a documentare il crescente ruolo dell’ambiente costruito nel causare o mediare diverse patologie.
Ed è proprio su questo che abbiamo lavorato in questo numero. Attraverso dati, esperti e casi reali, abbiamo provato a comprendere meglio a quanti e a quali rischi siamo esposti tutti i giorni negli ambienti chiusi, nel tentativo di individuare
rimedi e accorgimenti essenziali per migliorare la loro salubrità indoor. Prima però di lasciarvi alla lettura delle pagine che seguono voglio riportarvi due episodi di cronaca, indispensabili per capire tutta la gravità di un problema tanto diffuso quanto sottovalutato.
UK, DICEMBRE 2020.
MILANO, GIUGNO 2023.
GAS RADON SOPRA I LIMITI:
CINQUE CASI DI CANCRO SPINGONO LA PROCURA A MONITORARE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE.
Succede soltanto due estati fa: nel giugno del 2023 l’ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Milano, un locale seminterrato frequentato quotidianamente da impiegati e funzionari, viene dichiarato «inaccessibile» a seguito di una perizia disposta dalla Procura Generale. L’indagine era stata avviata l’anno prima su richiesta degli stessi lavoratori, preoccupati per il fatto che cinque di loro su dieci si fossero ammalati di cancro uno, in particolare, di adenocarcinoma, tumore legato all’esposizione prolungata al gas radon. Si attivano i controlli e scatta l’immediata installazione di cento dosimetri nei locali attenzionati del Palazzo di Giustizia. Dopo un anno di rilevazioni la scoperta: i livelli di radon, sostanza riconosciuta dall’OMS come cancerogena, superano i limiti consentiti dalla legge - l’obbligo di misurazione è in vigore dal 2000 -.
> Un po’ di dati.
BIMBO DI 2 ANNI MUORE PER LA MUFFA IN CASA. LA NOTIZIA FA IL GIRO DEL MONDO COSTRINGENDO IL REGNO UNITO A PRENDERE PROVVEDIMENTI.
Questa volta siamo a Rochdale, nel nordest di Manchester. Awaab Ishak, un bambino di appena due anni, muore il 21 dicembre per una grave patologia respiratoria causata dalla muffa in casa. A confermarlo è il medico legale: «La lunga esposizione alle spore della muffa ha compromesso gravemente i suoi polmoni, scatenando una reazione allergica fatale». Nel referto si legge «causa del decesso: inquinamento ambientale da muffa».
La tragedia ha spinto il governo britannico a intervenire e così nel 2023 è nata la “Legge di Awaab”; una normativa rigorosa che obbliga tutti i fornitori di alloggi sociali a un isolamento efficiente e alla riparazione di muffe e umidità in tempi rapidi.
Un europeo su quattro trascorre le sue giornate in edifici dove la qualità dell’aria indoor non soddisfa i requisiti igienico-sanitari previsti dalle norme (Healthy Buildings Barometer 2024). Otto persone su dieci non sanno cosa respirano quando sono al chiuso, né sono consapevoli dell’esistenza del problema (rapporto YouGov). La buona notizia però è che, a differenza di molte patologie umane, le patologie edilizie possono essere sempre curate o prevenute grazie a una progettazione esperta e responsabile, ma tutto inizia sempre dalla conoscenza del problema. Ecco perché la nostra società di sviluppo immobiliare - la Cecere Management -, a un certo punto, ha scelto di diventare anche una media company. Con Nunziare Magazine, rivista che prende il nome dai nostri edifici e che questo mese celebra i suoi primi tre anni di attività, desideriamo offrire uno strumento capace di guidare le persone nelle loro scelte sapendo riconoscere criticità, impatti e soluzioni nel campo edilizio. Buona lettura!
LA SALUTE NEGLI EDIFICI
> NUNZIARE MAGAZINE N.13
FEBBRAIO 2025
8. Editoriale
> di Yari Cecere
13. Econews
> Notizie e idee in primo piano
18. Poster
Angeli del bello - Milano
> Gli influencer di cui abbiamo bisogno!
25. Inside
> Alma Terra. La nuova “follia” di Montpellier
> Nunziare. Il brand della Cecere
Management approda a Caserta
> NAP. Un attico che brilla nel cuore di Forlì
44. Coverstory
La salute negli edifici
48.
Che aria tira nei luoghi chiusi?
> Gli inquinanti e le loro fonti
> L’invasione dell’umidità
56.
Da dove comincia la salute in casa?
> Un’utile infografica di prevenzione primaria per tutta la famiglia
64. WOW
> Il letto secondo l’arte del Sashimono
> Dj Booth, la consolle che tutti vorremmo avere
> TRI Light, un’opera d’arte sospesa
67. Radar
Luoghi, mostre, hotel, nuovi indirizzi, libri e… molto di più!
> Tutto il meglio e il bello che c’è scovato dalla redazione
76.
TodoList
Respirare pulito
> 5 accortezze che possono fare la differenza
77. People
Profumi, fornelli e cattive abitudini che peggiorano l’aria di casa
> Intervista al coordinatore del Gruppo di studio nazionale sull’inquinamento
indoor dell’Istituto Superiore di Sanità
SOSTENIBILITÀ > IMPRESA > INNOVAZIONE
> Numero 13 - Anno III FEBBRAIO - APRILE 2025
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli Nord n° 56 del 9/9/2022
EDITORE
> Yari Cecere - Cecere Development srl -
DIRETTORE RESPONSABILE E PROGETTO EDITORIALE
> Daniela Iavolato
PROGETTO GRAFICO E DIREZIONE CREATIVA
> Emanuela Esposito
REDAZIONE
> Via Paolo Riverso, 57 - Aversa
STAMPA
> Tuccillo Arti Grafiche Srl - Afragola (NA)
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Via Boscariello,
> notizie e idee in primo piano
Sistema elettrico decarbonizzato, la filiera che crea occupazione.
Oltre 1 milione i posti di lavoro entro il 2035
1.305.066 è la stima complessiva del numero dei lavoratori che serviranno al settore delle rinnovabili, entro il 2035, per la piena decarbonizzazione del sistema elettrico calcolata nell’arco delle loro principali fasi del ciclo di vita (costruzione, installazione e manutenzione).
A fornirla il dettagliatissimo “Rapporto sugli impatti economici e occupazionali delle politiche per un sistema elettrico italiano decarbonizzato nel 2035” curato da Fondazione Ecosistemi per conto di WWF Italia. Uno studio approfondito in cui sono state prese in considerazione otto filiere produttive - reti con linee aeree, reti con linee sottomarine, solare fotovoltaico a terra e su tetto, eolico onshore e offshore, biomasse ed idroelettrico -, separate in due differenti aree d’indagine - impianti di produzione e reti -, che hanno poi restituito la fotografia degli impatti economici diretti, indiretti e indotti per l’economia italiana più le opportunità occupazionali espresse in ULA, ovvero , la quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno.
«Numeri calcolati per difetto» ha spiegato, durante un webinar seguito dalla nostra redazione, la responsabile Clima ed Energia del WWF Italia Mariagrazia Medulla che ha precisato: «Il rapporto, per la scarsa disponibilità dei dati, sottostima le attività di decomissioning» cioè di smantellamento
degli impianti «ma, anche facendo dei calcoli conservativi con persone occupate stabilmente, la prospettiva occupazionale che abbiamo davanti è molto interessante e va assolutamente comunicata».
«Gli oppositori della transizione energetica adducono infatti tra le cause della resistenza al cambiamento la perdita dei posti di lavoro» ha continuato Michele Governatori , responsabile elettricità e gas ECCO Climate «bisogna invece raccontare, soprattutto ai giovani in cerca di orientamento, che non è assolutamente così. La decarbonizzazione non si fa a costo di economia, lavoro e società, basti pensare che per far funzionare una centrale a gas occorrono solo dieci persone; nel mondo in cui stiamo andando invece gli occupati delle rinnovabili saranno molti… molti di più».
Green Med Expo & Symposium
Pronta la nuova edizione!
Dal 28 al 30 maggio 2025, Napoli ospiterà la sesta edizione di Green Med Expo & Symposium , l’evento dedicato a sostenibilità, transizione ecologica e innovazione ambientale nel Mediterraneo.
Un’occasione unica per professionisti, aziende e istituzioni per confrontarsi su soluzioni innovative e un futuro più green.
L'evento prevede un ricco programma di convegni, workshop e aree espositive, puntando i riflettori su temi cruciali come economia circolare, energie rinnovabili e gestione delle risorse naturali.
Un appuntamento imperdibile per chi opera nel settore e vuole contribuire al cambiamento sostenibile.
Per saperne di più www.greenmedsymposium.it
Gas radon
Per combattere il killer silenzioso negli edifici c’è un fondo da 90 milioni di euro
Il 21 febbraio 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il “Piano Nazionale d’Azione per il Radon 2023-2032”. Questo documento, nato a seguito di procedure d’infrazione avviate contro l’Italia per il mancato rispetto della Direttiva europea 2013/59/Euratom, traccia obiettivi chiave per affrontare e prevenire i rischi del gas radon nelle case e nei luoghi di lavoro.
Con uno stanziamento di 90 milioni di euro entro il 2031 il piano prevede, in primis, la mappatura delle aree prioritarie ( zone in cui le concentrazioni del gas superano i livelli di sicurezza ) e, in secondo ordine, il finanziamento di interventi volti a ridurre le concentrazioni del gas indoor integrandoli, ove possibile, con programmi di risparmio energetico e miglioramento della qualità dell’aria negli ambienti chiusi.
Materiali sicuri: come riconoscerli?
Mini-guida pratica a etichette e certificazioni sulla qualità dei prodotti
Da dove provengono i materiali utilizzati in edilizia? Di che cosa sono fatti? E dove finiscono al termine della loro vita utile? Sono tutte domande importanti che chi acquista o ristruttura casa dovrebbe porsi, ma alle quali non sempre l’utente finale riesce a dare una risposta poiché il settore impiega un’infinità di prodotti difficili da tracciare. Come ci si orienta dunque in un panorama così complesso? Cosa bisogna sapere per riconoscere prodotti di qualità?
> Il primo passo è la normativa.
Affidarsi alla legislazione vigente, la marcatura CE accompagnata dalla Dichiarazione di Prestazione (DoP). Un documento obbligatorio, introdotto dal Regolamento EU 305/2011, contenente informazioni tecniche e prestazionali del prodotto secondo le norme armonizzate dell’Unione Europea ( in alcuni casi la redazione e il rilascio della DoP non sono obbligatori ).
> Le principali etichette da conoscere.
Oltre alla normativa, che si impegna a limitare la commercializzazione nel mercato unico europeo di prodotti potenzialmente pericolosi, è importante conoscere e saper riconoscere alcune etichette “chiave” , ma volontarie, ottenute da aziende che in autonomia sottopongono i loro prodotti ad enti certificatori, al fine di attestarne - non solo la conformità alle regole europee -, ma anche l’adesione a standard ecologici più stringenti.
Quali sono e cosa certificano? Ecco le principali:
> VOC zero ( Volatile Organic Compounds ), bollino che sta per «materiali senza emissioni nocive di composti organici volatili», utilizzato da chi ha passato scrupolosi test che certificano l’assenza di VOC.
> EPD ( Dichiarazione Ambientale di Prodotto ), un’etichetta internazionale che fornisce informazioni complete sull’impatto ambientale del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita.
> HPD ( Dichiarazione di salute del prodotto ), certificazione che valuta le sostanze chimiche presenti in un materiale, restituendone l’impatto sulla salute umana.
> Ecolabel marchio di qualità ecologica dell’Unione europea che contraddistingue i prodotti a minor impatto ambientale.
> BioSafe , certificazione Made in Italy, applicabile a edifici e materiali da costruzione, sinonimo e garanzia di salubrità e qualità dell’aria interna.
> Strumenti online per orientarsi.
Oltre alle etichette esistono numerose risorse online che aiutano ad orientarsi. Data base specializzati - c ome quello messo a disposizione in maniera totalmente gratuita da EPDItalyche permettono di identificare marchi e prodotti (malte, pavimenti e persino cavi e fili), ecologici e certificati.
> Scegliere con consapevolezza.
Prima di acquistare, o di iniziare un progetto di ristrutturazione, informati dunque anche sulla natura dei materiali, questo ti permetterà di avere accesso alle scelte ed evitare prodotti importati da paesi con normative meno scrupolose.
ANGELI DEL BELLO - MILANO GLI INFLUENCER DI CUI ABBIAMO BISOGNO!
Anziché la protesta hanno scelto l’azione: ripuliscono parchi, monumenti imbrattati, accolgono nei loro clean up persone socialmente fragili, spesso recuperano biciclette lanciate nei corsi d’acqua. Sono gli Angeli del Bello, una comunità che opera in diciassette città, ma che a Milano ha un cuore particolarmente attivo.
VOLONTARI
Milano non è
solo la metropoli della vita “cool” e frenetica, è una città poliforme che sta promuovendo
molte
iniziative green e sostenibili promosse da comitati di cittadini desiderosi di rendersi utili.
> Se passeggiando tra i Navigli o in via Paolo Sarpi vi capita di incrociare uomini e donne in gilet giallo fluo intenti a raccogliere plastica e rifiuti di ogni tipo, sappiate che loro sono gli Angeli del Bello! Volontari che, armati di scope e tanta passione, hanno scelto di agire per migliorare la città. Ma procediamo con ordine: chi sono gli Angeli del Bello-Milano? In che modo si impegnano? Chi può unirsi a loro? Quando e dove? Ce lo ha spiegato Ilaria D’anna - tra i capigruppo della Martesana -, attraverso una e-mail inviata alla nostra redazione.
costituita nel 2022 da Simone Lunghi, in sintonia con l’omonima fondazione nata a Firenze nel 2010, l’associazione Angeli del Bello-Milano nasce con un unico scopo: mantenere pulita e curata la città. Lo facciamo attraverso missioni periodiche che chiamiamo “clean up”, passeggiate coordinate da tutor, durante le quali ci occupiamo della manutenzione del verde, raccogliamo rifiuti non ingombranti, puliamo i Navigli o cancelliamo graffiti vandalici da edifici e monumenti storici. Attualmente, tra centro e periferia, contiamo dodici squadre tutte composte da volontari supportati da sei comitati di cittadini uniti dall’unico desiderio di dare una mano; sentirsi parte attiva della vita urbana senza escludere nessuno, anzi.
Accanto a noi lavorano spesso persone sottoposte a regime di Messa alla prova (MAP) o ad ordinanza di Lavori di Pubblica Utilità (LPU) affidate
Curiamo la città per curare le persone.
all’associazione dal Tribunale nell’ambito della giustizia ripartiva. Uomini, soprattutto, di varie nazionalità, a forte rischio di ritiro sociale di grande aiuto per la continuità e il passaparola delle nostre iniziative, i quali a contatto con la bellezza, la soddisfazione del lavoro ben fatto e l’apprezzamento dei passanti, riducono drasticamente la recidiva aprendosi a nuove opportunità di vita. Simone Lunghi - il nostro Presidente -, del resto lo ripete sempre: «Gli Angeli del bello sono una terapia reciproca». Per noi volontari avere cura degli spazi comuni significa innanzitutto prendersi cura delle persone. Per coloro che stanno provando a reinserirsi, lo spazio pubblico e il lavoro di squadra rappresentano invece un potente dispositivo capace di aiutarli a riscoprire il loro ruolo nella società.
La bellezza - e la nostra esperienza lo conferma -, è
un elemento civilizzatore! Per questo il nostro motto è “difendere e diffondere il bello!”, cosa che puoi fare anche tu se vivi a Milano. Per diventare un Angelo del Bello non servono ali, ma scope e buona volontà!
> Di che quartiere sei?
Unisciti agli Angeli! Puoi monitorare tutti gli eventi di pulizia consultando il calendario sul sito dell’associazione angelidelbellomilano.org
> In alto i volontari con la pettorina gialla al lavoro in Martesana guidati da Ilaria D’anna. In basso Simone Lunghi, istruttore di canoa premiato per il suo impegno e la mobilità sostenibile con l’Ambrogino d’oro e il riconoscimento Rosa Camuna, mentre ripesca pneumatici, bici e altri oggetti lanciati nei Navigli.
> Dentro i migliori progetti, idee e iniziative… in giro per il mondo!
Alma terra
> La nuova follia di Montpellier dove la terra diventa architettura
atteso entro la fine del 2026 “Alma Terra” è uno dei quattro progetti vincitori dell’iconico bando “Follie architettoniche del XXI secolo” lanciato nel 2022 dal sindaco di Montpellier, Michaël Delafosse, con l’obiettivo di trasformare il volto dell’edilizia urbana nella vivace capitale della regione Occitania.
UN PROGETTO CHE UTILIZZA LA TERRA DI SCAVO.
Scelto per l’audace disegno ecologico “Alma Terra”, proposta firmata dall’architetta marsigliese Manuelle Gautrand, richiama già nel nome l’idea di una costruzione che non solo si integra nel territorio, ma ne rispetta e valorizza le risorse naturali. Al centro del progetto vi è infatti l’innovativo riutilizzo dei materiali di scavo. Ben 12.000 metri cubi di terreno argilloso-calcareo (estratti per ricavare due parcheggi interrati), recuperati per produrre, direttamente sul
sito, un calcestruzzo miscelato con la terra - per le strutture portanti - e blocchi in terra cruda - per le strutture di tamponamento -.
Un’iniziativa esemplare, forse senza precedenti per un’opera di cinque torri e 117 alloggi, che spinge al limite il concetto di riuso nel processo costruttivo e per questo destinata a diventare un punto di riferimento globale per la progettazione di edifici che, non solo riducono al minimo l’impronta ecologica, ma contribuiscono a creare un ambiente urbano più sostenibile e rigenerativo.
UNA FOLLIA PENSATA PER FAVORIRE L’INTERAZIONE TRA RESIDENTI. Il progetto, previsto nel vivace quartiere di Port Marianne - non lontano dalla Folie Divine di Farshid Moussavi -, è pensato per diventare una sorta di
> DESIGN “CRADLE TO CRADLE”.
In edilizia il terreno di scavo, sebbene contenga risorse recuperabili, viene solitamente trattato come un rifiuto. Questo approccio, pur comportando una perdita significativa di materiale, è stato tradizionalmente associato alla necessità di minimizzare i costi e velocizzare il processo di costruzione. La proposta di Gautrand invece, con un design che segue la filosofia Cradle to Cradle , mira a chiudere nella costruzionee persino negli arredi - ciò che altrimenti verrebbe scartato. La terra estratta per realizzare il parcheggio diventa così il materiale principale. Il progetto non sarà totalmente privo di cemento, ma ridurrà notevolmente il suo utilizzo ad alcune componenti strutturali in favore di un calcestruzzo a base di terra prodotto direttamente sul cantiere grazie a un impianto per la trasformazione della terra cruda che consentirà di minimizzare la necessità di materiali vergini, costi di trasporto, packaging e smaltimento.
> MONTPELLIER E LA TRADIZIONE DELLE 'FOLIES' ARCHITETTONICHE
Montpellier è sempre stata un laboratorio di idee architettoniche sperimentali. Questa vocazione, radicata nella sua storia, oggi è più viva che mai. Ispirandosi alle celebri folies del XVIII secolo - le eccentriche dimore commissionate da aristocratici e borghesi -, il municipio ha infatti deciso di rinnovare questa tradizione lanciando il bando le “folies architecturales” . Un invito rivolto ad architetti e urbanisti di tutto il mondo per progettare nuove follie contemporanee. Come nel passato, l’obiettivo è esplorare nuove forme, funzioni e materiali dando vita a opere che aprano la strada a visioni sociali e ambientali innovative. In questo contesto Alma Terra si inserisce perfettamente nella tradizione delle folies proponendo una soluzione rivoluzionaria su larga scala che, anziché abusare del cemento, si concentra sulle risorse del sito.
“villaggio urbano”. Le torri - in cui saranno presenti anche alloggi gratuiti e sociali -, sono collegate tra loro da passerelle verdi che promuovono incontri e socializzazione. Tra gli spazi comuni previsti ci sono orti collaborativi, una scuola d’arte, un ristorante con bar sul tetto, spazi per il co-working e un microasilo.
“Nunziare”
> Il brand della Cecere Management approda a Caserta, nel cuore del centro storico, con un progetto che abbraccia bellezza e avanguardia
> Via Tanucci, 11 info@ceceremanagement.it
accanto ai rigogliosi giardini della Reggia vanvitelliana, a pochi passi dal centro storico e dalla vivacità del rinomato Corso Trieste, prenderanno il via quest’anno i lavori per la realizzazione del primo progetto di sviluppo immobiliare della società Cecere Management nel cuore pulsante di Caserta. La holding, specializzata in rigenerazione urbana e recupero di stabili esistenti, approda in via Tanucci - 11, una zona riservata ma strategicamente collegata ai principali servizi della città, per dare vita a un intervento che punta a ridefinire i parametri di eccellenza per l’edilizia residenziale.
Il progetto porterà la firma del brand ‘Nunziare’, il marchio che identifica tutti gli interventi “high level” del gruppo e prevede la sostituzione di due stabili completamente diruti con un unico, elegante edificio che si svilupperà su quattro
piani fuori terra e uno interrato, ospitando otto residenze luxury - dai 120 ai 210 mq -, due attici dotati di solarium e piscina privata, oltre a spazi commerciali al piano terra progettati per integrarsi armoniosamente con il contesto storicoarchitettonico circostante.
BELLEZZA, SALUBRITÀ E TRANSIZIONE ENERGETICA TOTALE
Dal disegno generale, alla progettazione dei singoli spazi, ogni dettaglio di questo progetto è stato concepito per coniugare comfort, estetica e rispetto per l’ambiente. L’edificio, classificato come Nearly Zero Energy Building, sarà alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili e tecnologie avanzate per
garantire il totale abbandono del gas. Grazie allo speciale isolamento interno, realizzato con biomattoni in calce-canapa validati dalla certificazione di salubrità Biosafe®, l’edificio sarà inoltre in grado di minimizzare l’impronta dei consumi, garantendo la massima sufficienza energetica.
“BENVENUTI NELL’ERA DELLA CANAPA EDILIZIA”
«Questo progetto è un esempio di come bellezza e sostenibilità possano coesistere» afferma il CEO della holding Yari Cecere. «Abbiamo scelto materiali naturali per migliorare la qualità dell’aria delle residenze, ottimizzare la gestione dell’umidità e garantire un isolamento termico efficace in tutte le stagioni. Si tratta del nostro terzo intervento di questo tipo, con l’impiego della canapa edilizia siamo impegnati ad offrire un modello abitativo diverso, capace di unire architettura innovativa e sostenibile a bellezza e qualità della vita».
> Un attico che brilla nel cuore di Forlì
nel centro storico di Forlì, Tisselli Studio ha trasformato un immobile vincolato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio in un ambiente che racconta una storia di equilibrio tra memoria e innovazione.
Il progetto ha saputo interpretare il valore storico dell’immobile, rinnovandolo con audacia e maestria; restituendo spazi che, pur rispettando il passato, lo rielaborano attraverso il linguaggio del design contemporaneo. Un’opera di rinnovamento che ha conquistato il riconoscimento Best Projects Archilovers 2024
LA SCALA SCENOGRAFICA: UN'OPERA CHE RIDEFINISCE GLI SPAZI Cuore pulsante di questa ristrutturazione, la scala realizzata ex novo non è solo un collegamento tra i livelli, ma un’opera scultorea che cattura lo sguardo non appena si entra nell’attico. La sua forma dinamica gioca con la luce naturale che penetra dal soggiorno a doppia altezza, creando, grazie agli specchi dorati, giochi di riflessi che mutano con l'ora, donando a ogni momento della giornata una nuova sfumatura.
LA CUCINA: ELEGANZA E DESIGN
Accanto alla scala, la cucina si distingue per un perfetto equilibrio tra estetica e funzionalità. La penisola centrale, quasi un elemento scultoreo, invita a fermarsi, mentre le colonne contenitive bianche, con ante sottili e alte, si inseriscono con discrezione, celando l’utilizzo dietro una raffinata boiserie.
UN ATTICO CHE REINVENTA IL PASSATO
Questo attico ci ricorda che la bellezza non risiede solo nel preservare ciò che è antico, ma nel saperlo reinterpretare e farlo vivere nel presente.
posizione > Forlì, Italia committente > privato funzione > residenziale anno di completamento > 2023 superficie > 200 m² livelli > 2 foto > Marcin Dworzyński progetto > Tisselli Studio Architetti
www.tissellistudio.com
Negli ambienti chiusi si nascondono le peggiori insidie per la nostra salute. Gas, muffe, agenti chimici e biologici ignorati , spesso all’origine di molte allergie croniche, infiammazioni respiratorie, disturbi endocrini e nei, casi più estremi, persino decessi evitabili con un minimo di consapevolezza e prevenzione in più. Sulla scia degli ultimi episodi di cronaca che hanno visto intere famiglie perdere la vita per avvelenamento da monossido di carbonio nelle proprie abitazioni, proviamo ad approfondire un tema cruciale ma ancora poco dibattuto. Che cos’è la qualità dell’aria indoor e perché è importante sapere a che cosa siamo esposti?
< a cura di DANIELA IAVOLATO >
< illustrazioni di EMANUELA ESPOSITO >
LA SALUTE NEGLI EDIFICI
> Non c’è nessuna differenza tra aria esterna e quella che respiriamo all’interno degli edifici. Anzi, a voler essere precisi, l’aria di contesti come abitazioni, uffici, scuole, luoghi di svago e sport, spesso presenta concentrazioni inquinanti da 2 a 5 volte superiori rispetto a quelle rilevate all’aperto. Questo succede perché, alle polveri sottili esterne - perlopiù PM0.1 e PM2.5 generate dal traffico veicolare -, negli ambienti confinati si aggiungono gli inquinanti emessi da diverse fonti interne . Lo si legge in un vecchio documento della “Commissione indoor” del Ministero della Salute, ma anche in una più recente ricerca condotta da ENEA e CNR-ISAC che avverte:
«Non basta chiudere le finestre per sentirsi al sicuro».
Al contrario, secondo l’indagine, più limitiamo il ricambio d’aria più la nostra salute è in pericolo perché è indoor che lo smog esterno - interagendo con sostanze tipiche degli spazi confinatimodifica la sua composizione potenziando la sua azione tossica sugli organi bersaglio, specie in inverno quando la qualità dell’aria, nel suo complesso, peggiora a causa di alcune condizioni meteorologiche.
> Il ricambio dell’aria è fondamentale!
La convinzione che l’aria esterna sia più inquinata di quella in casa è falsa, semmai, gli studi raccontano che è vero esattamente il contrario. È in indoor che le sostanze a cui siamo esposti diventano più aggressive e pericolose perché, mentre fuori lo scambio verticale tra grandi masse d’aria consente la dispersione degli agenti inquinanti negli strati superiori dell’atmosfera, al chiuso tali agenti, oltre ad accumularsi, restano intrappolati generando, dal loro incontro, nuovi e più aggressivi inquinanti.
Aprire spesso le finestre è dunque una sana e buona abitudine perché permette di diluire le particelle tossiche e di sostituire l’aria stagnante con volumi d’aria fresca e ricca di ossigeno.
MA QUALI SONO QUESTE SOSTANZE
PERICOLOSE A CUI DOVREMMO FARE
ATTENZIONE? CHE COSA C’È DENTRO CASA O, PIÙ IN GENERALE, NEI NOSTRI EDIFICI?
Al di là di alcuni inquinanti facilmente riconoscibili per i loro odori forti, molti altri sono invisibili e non hanno nemmeno un odore.
È il caso del gas radon un gas naturale (presente nel sottosuolo e nelle rocce), impossibile da percepire che, attraverso crepe, intercapedini, tubazioni e canne fumarie, penetra negli ambienti chiusi (soprattutto seminterrati, cantine e piani terra), danneggiando il DNA.
O del monossido di carbonio un gas inodore, incolore, insapore e non irritante, generato dai processi di combustione (caminetti, stufe, caldaie, apparecchi di cottura quali: bracieri, forni e fornelli a gas), che ad alte concentrazioni ed esposizioni impedisce la circolazione dell’ossigeno nel corpo con conseguenze fatali.
Il radon, contenuto anche in alcuni materiali di costruzione come tufo, graniti e pozzolana, è un gas radioattivo classificato agente cancerogeno di gruppo 1. Quando viene inalato, si deposita nell’albero respiratorio continuando ad emettere radiazioni ionizzanti che possono danneggiare il DNA e indurre la trasformazione tumorale delle cellule. Per l’OMS è la seconda causa di tumore al polmone dopo il tabagismo e - come si legge nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità -, in Italia provoca il 10% dei decessi annuali per tumore polmonare (circa 3500 morti, fino a una forbice di 6000).
Tra il 19 dicembre e il 15 gennaio otto persone - tra cui un bambino di 11 anni -, sono morte in casa per aver respirato monossido di carbonio; mentre altre diciassette sono state ricoverate in gravi condizioni. Ogni anno, secondo le stime del Ministero della Salute , sarebbero almeno 600 i decessi in Italia legati all’inalazione di questo gas, dovuti perlopiù a bracieri accesi in casa, stufe o caldaie malfunzionanti o non adeguatamente manutenute.
Quasi tutti i materiali da costruzione hanno delle contaminanti individuate da più studi come “altamente preoccupanti”. Ftalati (una famiglia di composti chimici ampiamente utilizzati per migliorare la flessibilità delle materie plastiche, noti per i loro effetti negativi sulla salute endocrina e riproduttiva). E poi solventi, fenoli, bisfenoli impiegati nelle resine, fibre minerali e a filamento continuo e COV (Composti Organici Volatili), o VOC (dall’inglese Volatile Organic Compounds), presenti in colle, sigillanti, pitture, materiali isolanti, rivestimenti, cavi elettrici e arredi (compresi tende, tappeti e divani), che possono contenere sostanze a rischio cancerogeno come il benzene e la formaldeide, assorbite principalmente attraverso l’inalazione.
Tracce di queste sostanze rilasciate dalle nostre case - anche da oggetti di uso comune - sono state ritrovate nella polvere che si deposita sui mobili e sul pavimento. Per questo bisogna fare attenzione ai materiali che finiscono dentro casa, controllando sempre certificazioni e schede di sicurezza dei prodotti.
> SAI CHE?
Nel nostro Paese più di un asilo è finito sotto accusa per la presenza di “formaldeide”. Tra i casi più gravi quelli di Sirolo e Cambiago, dove 108 bambini - per un anno scolastico intero -, sono stati esposti a livelli inaccettabili di formaldeide rilasciata dai pavimenti vinilici. La formaldeideper intenderci -, ha il tipico “odore” sprigionato dagli interni delle auto nuove, tant’è che questa ha un impatto significativo anche sulla qualità dell’aria all’interno degli abitacoli.
Ultimamente, per la loro convenienza economica, stanno trovando larga applicazione nel design d’interni i cosiddetti pannelli a effetto marmo. Occhio agli acquisti che facciamo! Molti di questi rivestimenti, spesso acquistabili online, altro non sono che fogli in PVC prodotti in Cina con l’utilizzo di additivi chimici che interferiscono con la salute dei bambini e sul sistema ormonale di uomini e donne collegato alla fertilità. Oltre a scegliere con consapevolezza, in questi casi, la regola numero uno resta sempre la stessa: areare il più possibile ed evitare di soggiornare in ambienti appena ristrutturati o che presentano emissioni sprigionate da prodotti appena acquistati.
L’INVASIONE DELL’UMIDITÀ.
A livello nazionale oltre il 14% della popolazione riferisce di vivere in edifici affetti da problemi di umidità che non inquina, ma crea il microclima ideale per la generazione e la proliferazione di muffe, veicolo di spore e microtossine che possono scatenare reazioni allergiche anche gravi. E paradossalmente, più sigilliamo gli edifici più aumentano le malattie legate all’ambiente domestico.
La corsa all’efficientamento energetico ha infatti contribuito all’aumento di muffe e inquinanti indoor, a causa di sigillature eccessive (che ostacolano il passaggio dell’aria), scarsa o inadeguata ventilazione meccanica e isolamenti non traspiranti che impediscono una corretta regolazione dell’umidità. Criticità che si potrebbero prevenire prestando maggiore attenzione alle scelte, prima di tutto, costruttive e progettuali capaci di integrare efficienza energetica e qualità dell’aria indoor. Due obiettivi che non devono entrare in conflitto, ma completarsi.
La principale causa del cosiddetto inquinamento indoor - spiegano gli esperti - è proprio l’approccio alla riqualificazione energetica degli edifici.
Il cambiamento parte anche dal cittadino che, informandosi sulle fonti di inquinamento dirette e indirette, può contribuire a mitigare e risolvere le cause di questi problemi!
DA DOVE COMINCIA LA SALUTE IN CASA?
> LA MAPPA RIEPILOGATIVA PER TUTTA LA FAMIGLIA
> FORNELLI IN CUCINA Quelli a gas generano soprattutto biossido di azoto
> BRACIERI E BARBECUE Mai usarli dentro casa, sprigionano CO gravemente tossica
> MATERIALI DI COSTRUZIONE
Possono rilasciare radon, formaldeide e VOC
> FUMO
Il fumo di sigarette contiene COV, formaldeide, CO e particolato fine. Non fumare in casa
Oltre alle polveri da combustione, libera CO2, CO, NO2 e idrocarburi incombusti.
Per questo è meglio preferire caminetti chiusi o a pellet
In totale tutti questi elementi possono emettere fino a 900 sostanze chimiche nei nostri ambienti domestici e di lavoro. Spesso è proprio la sommatoria dei vari inquinanti - anche a basse concentrazioni - a provocare effetti nocivi sulla salute.
Il loro incontro può infatti diventare vettore di nuove molecole tossiche , ecco perché investire nell’ambiente interno delle nostre case può fare una grande differenza.
> CONTINUIAMO A PARLARNE A PAGINA 78
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DJ Booth, la consolle che tutti vorremmo avere! Acciaio inossidabile, noce e un design curato nei minimi particolari: lo studio Reiters Wings di Rotterdam firma un dj booth su misura che trasforma la consolle in un oggetto di culto. Eleganza e funzionalità si incontrano per creare il perfetto equilibrio tra stile e musica.
Un’opera d’arte sospesa. TRI Light ridefinisce il concetto di illuminazione, trasformandosi in una presenza iconica che fluttua nello spazio. Il suo design modulare e alveolare, ispirato agli origami e al minimalismo giapponese dello shoji, combina leggerezza, personalizzazione e geometria per adattarsi a qualsiasi ambiente, creando un equilibrio perfetto tra arte e funzione. Dietro TRI Light c’è l’innovazione di Tokyo: tecnologia avanzata con funzionalità tunable white e dimmerable , per un’esperienza luminosa completamente su misura.
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> Indirizzi da segnare in agenda. Persone e luoghi, angoli di lusso, sguardi stretti su dettagli che fanno tendenza, libri e designer, fiere e mostre, case con dosi “hot” di ispirazione, architetture straordinarie, interior e materiali ma anche… retail design, hotel ed eco-rifugi, spazi di gusto, di svago e di benessere, giardini fioriti e frivolezze per planare leggeri sulla vita. Radar è un rilevatore di bellezza, la nostra personale selezione di tutto quello che fa bene agli occhi e per questo merita, qualche volta, uno strappo alla regola.
> segnalalo a: redazione@nunziare.it
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COUNT DOWN. COME IL NOSTRO STILE DI VITA MINACCIA LA FERTILITÀ, LA RIPRODUZIONE E IL FUTURO DELL’UMANITÀ
Negli ultimi quarant’anni i livelli di fertilità maschile nei Paesi occidentali sono diminuiti di oltre il 50% e continuano a diminuire a un ritmo dell’1% ogni anno. Di questo passo, entro il 2045, gli uomini potrebbero non essere più in grado di procreare senza l’aiuto della fecondazione assistita.
Perché sta succedendo? Quali fattori stanno interferendo con la nostra capacità riproduttività e la nostra salute?
Count Down di Shanna Swan - professoressa di medicina ambientale e salute pubblica presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York -, rivela quello che la rinomata epidemiologa - e il suo team di ricercatori -, hanno scoperto riguardo alla nostra esposizione costante a tutta una serie di sostanze chimiche presenti nei nostri appartamenti e negli ambienti in cui viviamo quotidianamente: esse hanno la capacità di accrescere le probabilità di diventare sterili o di avere a disposizione un numero inferiore di spermatozoi (Fazi editore).
ALESSANDRA PENNISI
Salubrità, benessere e ambienti confinati: in alcuni casi sono necessari interventi consistenti, ma in altri bastano soltanto degli accorgimenti. Il volume di Barbara Del Corno e Alessandra Pennisi, edito da Maggioli, vuole essere una guida di pratica consultazione per il progettista con suggerimenti, spunti e soluzioni per rendere la casa salubre. Il libro è completato da otto casi studio relativi a ristrutturazione di edifici esistenti, sostituzione edilizia e progettazione di nuovi edifici.
LA CASA SALUBRE DI BARBARA DEL CORNO E
SALONE DEL MOBILE 2025: CON LA 63ª EDIZIONE
RITORNA ANCHE EUROLUCE
Dall’8 al 13 aprile 2025, Milano torna a essere protagonista del design con il Salone del Mobile che celebra la sua 63ª edizione negli spazi di Fiera Milano Rho. Tra le novità più attese spicca il ritorno di Euroluce, la biennale dedicata all’illuminazione, che quest’anno inaugura l’Euroluce International Lighting Forum: due giorni di conferenze e workshop con figure del calibro di Robert Wilson, DRIFT e Kaoru Mende, pronte ad esplorare le nuove frontiere del lighting design.
Non mancheranno installazioni straordinarie, sia in fiera che in città, volte a ridefinire la percezione e l’esperienza dello spazio. Tra queste, spicca “Mother”, un omaggio all’incompiuto michelangiolesco, messo in scena al Museo della Pietà - Castello Sforzesco, da Robert Wilson in collaborazione con Comune di Milano | Cultura
Un’edizione che promette di unire innovazione, arte e progettualità, trasformando Milano nel cuore pulsante della creatività globale.
EUROFLORA: AD APRILE NEL NUOVO WATERFRONT DI RENZO PIANO
Si svilupperà interamente vista mare la tredicesima edizione della mostra internazionale di piante e fiori Euroflora. La manifestazione si terrà infatti nell’area del nuovo Waterfront di Levante progettato a Genova dall’architetto Renzo Piano. Tra le novità: un parco urbano di 5000 alberi, spazi espositivi galleggianti e un’arena dentro al Palasport. L’appuntamento è dal 24 aprile al 4 maggio 2025.
BIENNALE ARCHITETTURA 2025: IL TITOLO È “INTELLIGENS”
Ha un titolo latino la 19ª Mostra Internazionale di Architettura che si svolgerà da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre 2025. Curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti, la Mostra - muovendosi sulla linea della collaborazione tra più professionisti e la pluralità di approcci -, proverà a tracciare nuove rotte per il futuro, suggerendo un ventaglio di soluzioni ai problemi più pressanti del presente. «Primo fra tutti» ha spiegato recentemente Ratti «far capire a tutti che non dobbiamo più costruire, ma fermare il consumo di suolo, adattando quello che già c’è al cambio climatico».
Nel pittoresco quartiere dei pescatori di Valencia, una vecchia bottega di articoli sportivi è stata riqualificata e trasformata da Gon Architects in una residenza di 135 mq, oggi conosciuta come CASAVERA. Un cambio d’uso nato da un’esigenza ben precisa: garantire a Elies, uno dei proprietari, piena autonomia e accessibilità nonostante la sua ridotta mobilità.
Il risultato è uno spazio domestico privo di barriere, progettato per adattarsi alle esigenze di chi lo vive. Le dimensioni e le proporzioni, pur allontanandosi da quelle di una casa convenzionale, riflettono un design attento e di buon gusto. gon-architects.com/en per saperne di più.
SENZA BARRIERE NEL CUORE STORICO DI VALENCIA
04.
SOLUZIONI
( DA COPIARE! )
L’HOME OFFICE FLESSIBILE
Una delle esigenze principali della proprietaria di questo appartamento era creare uno spazio dedicato all'home office che garantisse privacy e riservatezza durante le sporadiche visite, senza però risultare completamente isolato dal resto della casa. Studio 92 ha affrontato questa sfida eliminando le pareti di una stanza preesistente e progettando una struttura in legno dotata di pannelli scorrevoli.
Questa soluzione intelligente ha permesso di integrare l'ufficio al resto del soggiorno rendendolo parte viva di uno spazio aperto e fluido, ma con possibilità di chiuderlo e separarlo all'occorrenza per la riservatezza e la tranquillità degli inquilini. www.studio92.com.br
UN COLPO, UN RIMBALZO, UN ALTRO ANCORA. CHE NE DICI DI UNA PARTITINA?
È il ritmo ipnotico del ping-pong a ispirare Partitina 0-6, l’ultima creazione firmata da Gio Tirotto per Lava. Non un semplice tavolo, ma un oggetto multifunzionale e scultoreo, pensato per l’uso quotidiano in qualsiasi ambiente. Partitina 0-6 invita a un’esperienza di gioco completa, perfetta per abbattere le barriere tra colleghi e stemperare lo stress.
Le sue gambe intrecciate e sinuose si incontrano al centro in una struttura grafica e solida, capace di sostenere il piano con eleganza. Un'opera d'arte dal design raffinato che coniuga estetica e funzionalità in un’unica soluzione. www.lava-project.com
UNA GIORNATA AL BIOLAGO. UN’ESPERIENZA CHE RISPETTA L’ECOSISTEMA
E LE PERSONE
Dimenticate il cloro e le piscine chimiche, fare il bagno in un biolago significa immergersi in un bacino di acqua dolce dove microflora e microfauna lavorano insieme per mantenere l’acqua fresca e pulita. Si chiama fitodepurazione, un metodo naturale che regala un’esperienza in totale sicurezza e relax.
E in Campania tutto questo è possibile al Wine Resort I Cacciagalli, a Teano. Una perla nascosta, incastonata alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, immersa in oltre 40 ettari di vigneti, noccioleti, oliveti e boschi. www.icacciagalli.it
PALAZZO BONCOMPAGNI, UN’ANTICA DIMORA DA SCOPRIRE
In pieno centro storico a Bologna, a poche centinaia di metri da piazza Maggiore e dalle Due Torri, si trova un palazzo nobiliare costruito a metà del XVI secolo per ospitare Papa Gregorio XIII. Palazzo Boncompagni, oggi noto anche come Palazzo Benelli, rappresenta uno dei migliori esempi dell’architettura rinascimentale bolognese.
Fino al 30 aprile 2025, in occasione di Arte Fiera, il Palazzo accoglierà la mostra di Alfredo Pirri: un percorso suggestivo tra installazioni immersive, luce e memoria. Per maggiori informazioni www.palazzoboncompagni.it
1. IN CASA: CONTROLLA SEMPRE TEMPERATURA E UMIDITÀ.
Mantenendo la temperatura tra i 19 e i 22 C° e l’umidità tra il 40-60%.
2. IN CUCINA
Usa sempre la cappa, preferendo quelle con aspirazione mediante ventola meccanica e filtri.
5. NON FUMARE IN CASA NÉ SIGARETTE, NÉ E-CIG.
Anche il fumo delle sigarette elettroniche rilascia inquinanti e particolato nell’aria.
TodoList
RESPIRARE PULITO
> Ogni giorno inaliamo 15 mila litri di aria.
L’unica cosa che non possiamo fare è: smettere di respirare! Possiamo però stare attenti alla qualità di ciò che respiriamo negli ambienti chiusi partendo da queste 5 piccole accortezze che possono fare la differenza.
4. AREA LA CASA
Anche d’inverno, per almeno 10 minuti al mattino e 10 alla sera, apri le finestre.
3. ANCHE IN AUTO
Evita profumatori e “alberelli” che contengono COV.
> Persone, personaggi, changemakers, esperti raccontati o intervistati
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> NO AI PROFUMATORI, SÌ AL PIANO COTTURA ELETTRICO: LE CATTIVE
ABITUDINI
CHE PEGGIORANO L’ARIA DI CASA.
Se è vero che la maggior parte degli inquinanti indoor non entra dalle finestre, ma dipende da arredi e materiali edili è altrettanto vero che siamo noi, con le nostre cattive abitudini, a peggiorare la qualità dell’aria. Come? Ne abbiamo parlato con il dottor Gaetano Settimo , coordinatore del Gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor attivato nel 2010 dall’Istituto Superiore di Sanità.
> Gaetano Settimo oltre a coordinare il Gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor dell’ISS è presidente della Società Italiana Indoor Air Quality. Recentemente è stato nominato membro del comitato consultivo dell’EDIAQI, il progetto europeo che studia l’inquinamento dell’aria indoor nelle città europee.
il nemico numero uno? In casa è la cucina. Occhio ai fornelli a gas! «Può sembrare incredibile perché, nella nostra cultura domestica, il gas è considerato una fonte pulita e la cucina un luogo sicuro per tutta la famiglia. E invece è proprio qui che si annidano le sostanze più pericolose per la nostra salute.
Tutti gli apparecchi di cottura a gas, per effetto della combustione, rilasciano infatti monossido di carbonio, metano incombusto ma soprattuto biossido di azoto. Un gas altamente tossico, precursore di tutta una serie di inquinanti secondari come l’acido nitroso e il particolato ultrafine, che possono causare infiammazioni
< di DANIELA IAVOLATO >
alle vie aeree. Solo in Italia l’inquinamento da cottura a gas è causa di oltre 234 mila casi di asma infantile».
È vero che alcuni metodi di cottura sono più inquinanti di altri?
«Sì, non solo c’è una grande differenza tra una cottura alla griglia e una al microonde, ma la situazione può migliorare o peggiorare in base alla temperatura, ai tempi di cottura, al tipo di alimento o di condimento. Particolare attenzione andrebbe, per esempio, prestata alla scelta dell’olio per friggere, dato che alcuni liberano aldeidi tossiche e irritanti. Carne alla piastra e fritture sono, in generale, i metodi di cottura che rilasciano più inquinanti e sostanze cancerogene nell’ambiente, anche per ore dopo
l’uso. Le passate generazioni lo sapevano bene tant’è che, un tempo, questo tipo di pietanze era riservato solo alle occasioni speciali.
Oggi, invece, cuciniamo di tutto ogni giorno, spesso in ambienti sempre più piccoli, poco ventilati e senza alcuna separazione tra cucina e soggiorno».
Passare ai piani di cottura senza fiamma potrebbe essere la soluzione?
«Sì perché le piastre elettriche eliminano la combustione e riducono fino al 50% molte delle sostanze che rappresentano un rischio».
Quindi non si tratta di “marketing green”? Quando gli studi spingono verso l’elettrico anche in cucina il consiglio è quello giusto?
«Non si tratta di spingere, ma di fare
> PROFUMI O VELENI?
Cosa si nasconde dietro le ondate di freschezza promesse dalle pubblicità dei diffusori per ambienti al “profumo di oceano”? L’aria peggiore!
Sono più di cento i Composti Organici Volatili emessi dai deodoranti: dal limonene (profumo al limone), all’alfa-pinene (odore di pino), fino a solventi come etanolo, benzene, toluene, formaldeide o xilene. Candele aromatizzate e incensi sono ancora più pericolosi, soprattutto per le persone più vulnerabili, perché aumentano il tasso di anidride carbonica nell’aria e rilasciano un cocktail di sostanze chimiche che generano un aerosol simile a quello del fumo di sigaretta ma, in alcuni casi, persino più dannoso e più inteso.
«Un processo» spiega Gaetano Settimo «favorito dalla combustione dello stoppino o del bastoncino». «Fate attenzione» avverte l’esperto «perché questi prodotti non sono nemmeno accompagnati da etichette con l’elenco completo degli ingredienti. Ecco perché l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda: il vero pulito non ha odore!».
prevenzione. Il problema è che difficilmente ci preoccupiamo di quello introduciamo nel nostro corpo semplicemente respirando e, quando lo facciamo, pensiamo solo all’aria esterna, pur trascorrendo la maggior parte del nostro tempo indoor. Leggiamo le etichette degli alimenti, magari quelle dell’acqua, ma raramente prestiamo attenzione a quelle delle pitture utilizzate per le nostre ristrutturazioni ed è grave perché quello che viaggia nei luoghi chiusi non solo ha un impatto sui nostri polmoni, ma è in grado di coinvolgere anche l’apparato cardiovascolare, quello neurologico, quello endocrino. Sempre più studi stanno dimostrando un legame diretto tra l’esposizione agli inquinanti ambientali e lo sviluppo dello spettro autistico, l’insorgere del Parkinson, dell’infertilità fino ai deficit di attenzione e iperattività. La qualità dell’aria indoor rientra tra le principali azioni di prevenzione primaria.
La sommatoria delle nostre scelte, in casa come nei luoghi di lavoro, può diventare promotrice di salute o di malattia negli edifici».
Quali sono le altre principali fonti di inquinamento domestico?
«Le sigarette, tutte, ma anche detersivi, candele, incensi, deodoranti e diffusori di fragranze per l’ambiente, compresi quelli che ci portiamo in auto per “profumarle”. Sono tutti inquinanti chimici superflui, la cui apparente innocuità nasconde composti organici volatili, particelle sospese, formaldeide, idrocarburi policiclici aromatici, benzene. Un mix di sostanze che non rendono l’aria più gradevole, la caricano
di agenti irritanti, allergizzanti e, in alcuni casi, cancerogeni».
La domanda è d’obbligo: la sensibilizzazione dovrebbe partire dai medici, eppure quasi mai considerano la qualità dell’aria o, più in generale, l’impatto ambientale nei loro controlli.
Perché?
«I medici purtroppo non hanno le conoscenze per comprendere il carico inquinante a cui siamo esposti giornalmente negli ambienti chiusi.
Solo il 12% dei corsi universitari in medicina affronta temi come quello della qualità dell’aria indoor e outdoor. Noi lavoriamo tantissimo per colmare questa lacuna, con iniziative di formazione specifiche».
Che tipo di iniziative?
«L’ultima è una scuola a Erice, al Centro Majorana, completamente dedicata alla qualità dell’aria con strategie per edifici più sani, capaci di rispondere sia a sfide climatiche globali sia a quelle legate alla salute».
Vi occuperete cioè anche di edilizia?
«Ci occupiamo costantemente di edilizia. Gli imprenditori edili hanno un ruolo chiave nella tutela della salute pubblica, anche loro devono iniziare ad aprirsi e formarsi su quelle che sono le nuove sfide del costruito».
Quali sono dal suo osservatorio queste sfide?
«In Italia in questo momento abbiamo un problema: efficienza energetica e qualità dell’aria dovrebbero completarsi e andare di pari passo, come raccomandato dall’Unione Europea nelle varie direttive che si sono succedute».
E invece?
«E invece, nella maggior parte dei casi, si punta solo alla sostenibilità energetica senza considerare il suo impatto sulla qualità dell’aria indoor. Così, pur di ridurre il fabbisogno energetico, realizziamo case sempre più isolate e con ventilazione ridotta che si trasformano in ambienti insalubri. E più sigilliamo, più aumentano i problemi legati a muffe e malattie».
Cosa dovrebbero fare i costruttori? Qual è la prima regola per tutelare la salute negli edifici?
«I costruttori dovrebbero conoscere gli standard di qualità dell’aria indoor, ma siccome non li conoscono sviluppano progetti con un’attenzione quasi esclusiva all’efficienza energetica. Così si costruiscono edifici che difficilmente possono essere promotori di salute».
> PIANTE CHE PURIFICANO L’ARIA?
«Non esistono! Aprite le finestre, è meglio»
«Non esistono piante da appartamento in grado di pulire l’aria o di assorbire agenti chimici come la formaldeide», anche di questo abbiamo parlato con il dottor Gaetano Settimo coordinatore, lo ricordiamo, del gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor del’Istituto Superiore di Sanità.
«È una falsa dritta, diciamo pure una bufala, che continua a circolare da quando la NASA, nel lontano 1989, mise in una camera di prova di un appena un metro cubo una piantina che, effettivamente, diede i suoi risultati, ma una casa non è una camera ermetica. Le piante in casa possono arredare, mettere di buon umore, ma per ottenere un vero effetto purificatore servirebbe un esercito di piante.
Il consiglio? Sempre lo stesso: aprite le finestre, è pure gratis! ».
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