Questa agenda è dedicata a: Nome Cognome Indirizzo Tel. Cell. Email
Associazione MISSIONI ROG ONLUS Adozione a distanza individuale per bambini/e Adozione missionaria per seminaristi Sostegno ai Centri di Formazione Email: ad_missionirog@yahoo.it
Tutte le strade partono da Roma Uno dei fattori che hanno reso Roma “la Città Eterna” sono le grandi strade consolari che univano la Capitale al resto dell'Impero. Proprio queste grandi vie di comunicazione hanno permesso a chiunque agli estremi del mondo di sentirsi Cittadino romano. A sancire questo intenso rapporto fu coniata la frase “Tutte le strade portano a Roma”; ma per chi ci vive tutti i giorni la “Caput mundi” significa spesso traffico, smog, lavoro e talvolta stress. Quindi quando arriva il week end si sente la necessità di allontanarsi momentaneamente dall'abbraccio di questa “grande madre” per sperimentare realtà dove la vita scorre ancora su dimensioni più “umane”, dove si ha ancora il tempo di fermarsi a guardare un paesaggio, di ammirare dei capolavori che sottolineano le impronte di civiltà e popoli variegati, di riscoprire antichi sapori e mestieri: in questo senso “Tutte le strade partono da Roma”. Perché c'è tutto un mondo da scoprire intorno alla Capitale: dalle spiagge del Tirreno ai Castelli, dai bellissimi boschi della Tuscia alle nevi del Terminillo, alle Abbazie Benedettine e tanto altro. Con questo impulso abbiamo realizzato questa seconda edizione della “Agenda Lazio, una regione tra monti e mare: più la conosci e più la ami” che speriamo vi accompagni lungo tutto un felice 2011! Ringraziamo per avere sottolineato il nostro entusiasmo, la Regione Lazio e le Province di Roma e quella di Rieti che hanno voluto partecipare attivamente a questa edizione. E poi ringraziamo i tanti Comuni che, nonostante le mille difficoltà, hanno trovato il modo di essere presenti. Ma soprattutto ringraziamo quanti leggeranno questa agenda e se vorranno, ci invieranno consigli, ricette, itinerari, perchè il nostro desiderio è continuare a crescere e potremo farlo soltanto con l'aiuto di quanti, come noi, amano ed ammirano questa splendida regione. Anna Nucciarone 3
Rieti - Cattedrale con il portico
Latina - Cattedrale di San Marco
Viterbo - Macchina di Santa Rosa
Frosinone - Monumento Ricciotti
Roma - Fontana di Trevi
AGENDA LAZIO 2011 “Lazio una regione tra monti e mari - più la conosci più la ami” Supplemento alla rivista “Il Cittadino” n° 5 - Settembre 2010 Direttore Responsabile: Alberto Mesca Autorizzazione: Reg. Tribunale di Perugia n. 35/1989 Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 Ideazione e Progetto: Dr. Anna Nucciarone Hanno collaborato alla realizzazione dell’agenda: Enzo Merlina, Antonella De Luca e Riccardo Librizzi Agenda realizzata e distribuita da: Nuova PromoEdit s.r.l. Via M. Acuto, 49, Foligno (PG) Tel. 0742/321011 - Fax 0742/321012 P.IVA 02987340540 www.nuovapromoedit.it - info@nuovapromoedit.it Grafica e Impaginazione: Nuova PromoEdit - Marco Properzi Segretaria di Redazione: Cinzia Mancia Foto: Nuova PromoEdit s.r.l. Stampa: Grafiche Flaminia Foligno (Pg) - 0742 394511 Finito di stampare novembre 2010 Le date delle manifestazioni potrebbero subire delle variazioni
Il Parco della Valle del Treja
sentieri in una continua alternanza di luce e ombra, di tratti soleggiati e altri ricoperti di vegetazione (nocciolo, sambuco, pruno selvatico, acero), sino ad arrivare alla localita' Monte Gelato, dove il fiume Treja forma delle cascate, pozze e un laghetto, in corrispondenza di un antico mulino ad acqua. Ăˆ un' attrattiva turistica molto apprezzata, soprattutto nella stagione estiva, quando non mancano i bagnanti, nonostante la temperatura dell'acqua non sia propriamente tiepida... All’interno dell’area, sono anche presenti interessanti testimonianze archeologiche e storiche. Nella valle risiedeva infatti un popolo poco conosciuto, i Falisci, legati per usi e accordi politici agli etruschi, ma di lingua latina. Il loro ter-
embra impossibile che a cosĂŹ poca distanza dalla Capitale ci possano essere luoghi senza tempo in cui ci si possa addentrare in paesaggi d'incomparabile suggestione naturalistica. E' il caso della valle del Treja che prende il nome dal fiumiciattolo che scorre tra contrafforti di origine vulcanica. Si trova a una quarantina di chilometri da Roma, a confine tra le province di Roma e Viterbo, nelle vicinanze di tre borghi: Calcata, Faleria e Mazzano Romano. Per meglio proteggere l'area, e' stato creato un parco che ha la sua sede a Mazzano Romano. Qui ci si puo' munire di una cartina (altrimenti scaricabile anche su internet) e godersi la passeggiata nel parco, rigorosamente a piedi o, perche' no?, anche a cavallo, su
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ritorio si estendeva nella zona che va da Mazzano Romano verso il basso viterbese. Terminata la gita nel parco, vale la pena soffermarsi a a Calcata (e in uno dei numerosi ristorantini della zona). Abbarbicata su uno sperone di tufo, è resa inaccessibile su tre lati da profondi precipizi, il più profondo dei quali è stato scavato proprio dal Treja. E' interessante notare che a partire dalla fine degli anni '30, il borgo medievale iniziava a essere abbandonato per i crolli frequenti della rupe tufacea, ma le case abbandonate, molte delle quali per metà in muratura e per metà scavate nel tufo, sono state successivamente acquistate da artisti, uomini di cultura, che ne hanno fatto uno dei centri del Lazio a più alta concentrazione di pittori, scultori, scrittori, e personaggi "alternativi" nonché di laboratori d'artigianato artistico. Così la realtà culturale si è ulteriormente arricchita, dando vita, nel centro storico e fuori, a decine di iniziative, facendo rivivere il borgo, rigorosamente privo di auto. Nelle vicinanze, vi e' anche Faleria, con il suo imponente castello degli Anguillara. Parco Naturale Regionale Valle del Treja via Roma 1/3 Mazzano Romano tel. 06 9049295 - www.parcotreja.it Per gruppi di persone o scolaresche che desiderino conoscere meglio il Parco, è possibile prenotare una visita guidata. Per arrivare: dal GRA è possibile: percorrere la S.S. 2 Cassia-bis sino al Km 35 e proseguire poi per Mazzano Romano, oppure la S.S. 3 Flaminia fino a Rignano Flaminio e da qui seguire le indicazioni per Faleria e Calcata. 7
Formaggi nel Lazio dagli antichi era in genere di latte caprino, qualche volta si degustava quello misto (ovino e caprino), quasi mai quello vaccino (ritenuto nocivo). L’arte della preparazione del formaggio con l’uso anche di cagli vegetali (rametti o succo di fico, zafferano, carciofi, aceto), fu messa a punto dagli etruschi e trasmessa ai romani, che ne fecero quasi un’industria. Nelle tenute di campagna si produceva il formaggio, lo si consumava in loco e se ne vendeva l’eccedenza. Varrone (I sec. a.C.) menziona che la cagliata veniva fatta bollire e poi affumicare. Virgilio segnala che la razione giornaliera di pecorino dei legionari aveva la funzione di ridurre la fatica. Plinio il Vecchio (I sec. d.C.), a dimostrazione dell’importanza che il formaggio ricopriva nell’alimentazione, riporta un elenco dei prodotti
nche se esistono regioni con una produzione casearia più ricca e variegata di quella esistente nel Lazio, vale la pena spendere qualche parola su alcuni dei formaggi più noti prodotti localmente e che allietano le tavole nella nostra regione come il classico pecorino romano (e la relativa ricotta), la mozzarella di bufala e alcune caciotte. L’odierno vocabolo “formaggio” è una derivazione della parola “formos” con la quale i greci indicavano il paniere di vimini in cui era riposto il latte cagliato per dargli forma. Da qui, appunto, la “forma” dei romani. La storia del formaggio si perde nei secoli, ma è interessante notare come l’arte casearia, pur sviluppandosi costantemente, abbia mantenuto intatti nel tempo gli elementi di base: latte, sale, calore, caglio. Il formaggio prediletto
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maggio dalle antiche origini. Viene prodotto esclusivamente da latte di pecore allevate nei pascoli naturali del Lazio, della Sardegna e della provincia di Grosseto e questo formaggio, per la sua versatilità e per le sue caratteristiche nutrizionali, è diventato un ingrediente indispensabile di molte ricette regionali e nazionali. Anche la Ricotta Romana e’ un
caseari italici più rinomati a Roma, mentre l’imperatore Diocleziano emise un’ordinanza sulla salagione e commercializzazione del formaggio stagionato e di quello fresco avvolto in foglie. Nei banchetti dell’età imperiale, con il formaggio si arrivò addirittura a realizzare raffinate preparazioni culinarie. I romani portarono queste conoscenze e tecniche anche in buona parte dei loro domini, come prova la diffusione del termine “caseus” (cacio) in quasi tutte le lingue europee: dall’inglese “cheese” al tedesco “kase”, dall’olandese “kaas” allo spagnolo “queso”. Gli antichi Romani, davano la preferenza al latte di pecora, non disdegnando quello di capra, di cavalla e d’asina. Il latte di giumenta aveva un’importanza enorme per le sue qualità nutritive, perchè contiene vitamina “C” in quantità doppia del latte umano e quadrupla di quello di mucca, mentre nelle campagne il siero del latte, dopo la scrematura, veniva servito come bevanda, e vera ghiottoneria era considerata il “Colostrum”, cioè il latte della pecora che aveva appena partorito. E veniamo ad alcuni prodotti caseari tipici nella nostra regione, cominciando dal Pecorino Romano, for-
prodotto tipico laziale, riconosciuta come prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta) dal 2005. Risale all’epoca romana, con riferimenti storici che fanno capo a Marco Porzio Catone che raccolse le norme che regolavano la pastorizia nella Roma repubblicana. E’ un latticino che si distingue per il suo sapore corposo e dolciastro con una punta di acidità e per la consistenza della sua pasta granulosa e densa. Si ottiene esclusivamente da siero di latte intero di pecora utilizzato per i formaggi pecorini e viene prodotta con latte di pecore di razza Siciliana, Sarda e Comisana, alimentate essenzialmente nei pascoli naturali. Le operazioni di la9
mente un’altra Regione, il Lazio ha un posto non marginale nella produzione della mozzarella di bufala campana,
vorazione-trasformazione in “Ricotta romana” devono avvenire nel territorio della regione Lazio, al fine di garantire la tracciabilità e assicurare i controlli. Di sapore pieno, quando gustata fresca, la ricotta romana può essere usata in diverse preparazioni tipiche della cucina romana, dolci e salate, per esempio come ingrediente base per dessert, torte, o per il ripieno di ravioli, cannelloni o altri primi piatti sfiziosi. Il pascolo della campagna romana dà ai formaggi ivi prodotti un particolare sapore e colore: è il caso della Caciotta Romana, prodotta nell’Agro Romano
una delle denominazioni più importanti come fatturato prodotto e tutelato, nelle sue province piu’ meridionali di Frosinone e Latina.
da novembre a giugno. Curioso notare come la richiesta di riconoscimento di denominazione di origine protetta sia stata fatta congiuntamente per la caciotta e per l’abbacchio romano, trattandosi, in effetti, di produzioni che derivano entrambe dallo stesso processo produttivo e cioè l’allevamento ovino. Tra le ricette più famose, come non ricordare la famosa “pasta cacio e pepe” così saporita. Infine, anche se il nome designa chiara10
Taberna dei Sentori - Il Ristorantino ei pressi della Villa Pontificia, vicino Roma, potrete trascorrere serate all’insegna della cucina Tradizionale, ma anche con serate a Tema e cucina Fusion. Un menù in continua evoluzione, che lascia sempre spazio alle novità, preservando la cucina tipica. È un locale piccolo, ma molto suggestivo e confidenziale, avvolto da luci soffuse a lume di candela, in un’atmosfera d’altri tempi. Per gli innamorati la Grotta offre uno spazio di esclusiva intimità, da condividere con il proprio partner in una serata indimenticabile. È possibile, per gruppi di oltre 10 persone, organizzare serate a tema esclusive, da concordare con la Taberna. D’estate lo spazio esterno offre un panorama suggestivo fronte Lago. È gradita la prenotazione. Vi Aspettiamo!
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Via Arco della scuole Pie, 12 - 00040 Castel Gandolfo (Rm) Chiuso Lunedì e Martedì - Aperti di sera e a pranzo su prenotazione Cell. 329 200 40 49
Valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, architettonico, archeologico, storico La Provincia di Roma ha voluto essere presente, all’interno di questo interessante prodotto editoriale, volendo rendere noto e godibile una parte del patrimonio artistico,culturale, architettonico, archeologico, storico, che negli ultimi anni è stato oggetto di interventi di restauro e recupero, atti a restituire luoghi e opere al loro originario splendore a beneficio dell’intera collettività. Questo con il preciso intento di consentire al turista, ma soprattutto ai cittadini del Territorio Provinciale, di percorrere un itinerario in cui ogni opera, ogni palazzo, ogni monumento si mostri nella sua recuperata bellezza. Ed ecco, quindi, una delle tre maggiori ville di Anzio, Villa Sarsina, Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, che ospitò re e principi, o il suggestivo percorso fra i resti delle Domus Romane di Palazzo Valentini, solo per citarne alcuni. Per fare questo, l’Amministrazione Provinciale si è avvalsa di propri professionisti ed esperti, fra cui Piero Angela, il cui contributo e la cui collaborazione sono stati fondamentali per ridare vita alle testimonianze del passato che tanta fama e lustro hanno dato all’intero Territorio Provinciale. PROVINCIA DI ROMA PATRIMONIO
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Villa Sarsina Anzio
Villa Corsini-Sarsina via Aldobrandini snc 00042 Anzio (RM) - info 06.98499484
Rocca Colonna Castelnuovo di Porto
Comune di Castelnuovo di Porto Via di Montefiore,2 - 00060 Castelnuovo di Porto(RM) 06/901740202
Complesso di Santa Severa Cerveteri
Comune di Cerveteri - Piazza Risorgimento,1 00052 Cerveteri (RM) - Tel. 06/89630224
Palazzo Valentini e le Domus Romane Roma
Palazzo Valentini - Via IV Novembre119/A Prenotazioni e informazioni Tel. 06/32810
Villa Altieri Roma
Villa Altieri - Viale Manzoni, 4 Roma
Palazzo Rospigliosi Zagarolo
Palazzo Rospigliosi - Piazza Indipendenza,1 00039 Zagarolo(RM)
Provincia di Rieti aghi, montagna, cultura, natura, ambiente e tradizioni, caccia e pesca, spiritualità, storia e folclore, turismo e spettacolo, flora e fauna, enogastronomia di qualità e artigianato, questo è il catalogo della provincia di Rieti . Ed ancora piu’ ricco aggiungiamo noi, basta fare un viaggio da queste parti. Basta scegliere la nostra provincia, verificarlo di persona e ogni tuo dubbio sarà chiarito. Ci troviamo nel cuore d’Italia a due passi da Roma, Terni e L’Aquila. La provincia di Rieti ti aspetta per vivere un’esperienza unica e noi siamo qui per darti il benvenuto. In queste pagine troverete alcune delle immagini che abbiamo selezionato per voi, immagini uniche che testimoniano la spontaneità della nostra terra. Nei prossimi mesi inizierà una campagna dal titolo “SABINA, VACANZE D’ALTRA NATURA” proprio per questo ti invitiamo a trascorrere qualche giorno nei nostri 73 affascinanti comuni, nella culla del francescanesimo, nelle rocche e nei castelli, sulla neve.
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Alessandro Mezzetti, assessore alle Politiche Turistiche della Provincia di Rieti
I nostri link www.apt.rieti.it www.provincia.rieti.it www.laviadiromalaviafrancigenadisanfrancesco.it www.sabinamater.it www.camminodifrancesco.it www.camminidifede.it www.sabinatouristcard.it
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TURISMO SPORTIVO IN PROVINCIA DI RIETI Assessore Politiche dello Sport Dr. Francesco Tancredi
Il turismo sportivo in provincia di Rieti: oggi e domani i gran voga di questi tempi il turismo sportivo entra a pieno titolo nel piano di sviluppo delle risorse economiche degli enti pubblici tra le voci che più contribuiscono finanziariamente all’incremento specifico del settore. Si va dal turismo legato agli eventi sportivi fino ai servizi che il territorio offre spaziando dai laghi alla montagna, in un territorio variegato dove le risorse e le opportunità sono rese ancor più fruibili da interventi ed infrastrutture di qualità. Nella stagione invernale il comprensorio vanta un bacino sciistico ampio e ben organizzato nel quale il turista può scegliere quanto più lo aggrada sia sul versante sportivo-agonistico sia del tempo libero, sia relativamente alle iniziative culturali ed enogastronomiche. Anche in estate c’è una fruizione attenta e consapevole della montagna che registra un alto valore di affluenza di medio periodo da parte di turisti che apprezzano l’alta quota per la cura delle malattie dell’apparato respiratorio. Turismo sportivo in questo caso è passeggiare all’aria aperta, fare trekking, orienteering, arrampicata e sci d’erba. I bacini lacustri in quota (artificiali) e quelli a valle (naturali) offrono allo spettatore già di per sé una risorsa fruibile direttamente al primo contatto. Il valore aggiunto è la creazione di centri di interesse sportivo e turistico legati agli sport d’acqua, il weakboard e surfing, fino al canottaggio, al carp fishing/pesca sportiva che vanta una utenza dai grandi numeri. Le aree protette, le ippovie, i percorsinatura/birdwatching, i circuiti mountain bike e trial bike contribuiscono a completare il sistema dei servizi offerti da un territorio in cui biodiversità ed equilibri eco-ambientali costituiscono la materia prima del sistema. Anche l’impiantistica sportiva che funge da catalizzatore turistico vanta strut-
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ture di livello internazionale per l’atletica leggera, il calcio, la pallavolo. Ma anche qui il territorio offre un servizio di alto valore riguardo alle avio superfici, al parapendio di richiamo addirittura mondiale, alle piste ciclabili che registrano un’altissima affluenza di utenti (famiglie con figli al seguito). La speleologia e le grotte carsiche che spaziano dalla media valle del Velino all’alto Cicolano offrono uno spettacolo di impareggiabile valore ambientale tanto più perché ubicate in un contesto geologico singolarmente aspro. Gli spazi di attività sportiva non catalogabili come impianti sportivi ma ugualmente fruibili, sono ideali per gli sport motoristici. Motocross, trial, enduro, moto rally sono specialità maggiormente coltivate dai giovani. I motoraduni sono il giusto connubio tra sport e turismo e meta di richiamo di frequentatori provenienti da tutto il territorio nazionale. Il connubio sport-turismo è dunque un binomio vincente che ripaga dell’impegno profuso da enti e privati per la valorizzazione dell’intero territorio provinciale.
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Spaghetti all’amatriciana: un mito nel piatto Secondo la tradizione,il nome deriva da Amatrice, una piccola cittadina dell’alto Lazio che da sempre vanta la paternità di questo piatto che nel tempo è diventato invece uno dei piatti tipici delle trattorie di Roma. Gli abitanti di Amatrice fanno questo sugo con gli spaghetti, rispettando fedelmente la ricetta originale, i romani invece utilizzano per questo sugo i bucatini. Spaghetti o bucatini a parte, la difficoltà maggiore e quella di procurarsi il vero guanciale (guancia di maiale salata e stagionata) raro ormai anche nel Lazio,così molto spesso si utilizza la pancetta o il lardo.
Ingredienti per 4 persone: 1/2 chilo di spaghetti, 150 g di guanciale (se non è guanciale pare che non si possa chiamarla Amatriciana), un cucchiaio di olio di oliva extravergine, vino bianco secco, 6 o 7 pomodori maturi (San Marzano o pomodori pelati), un pezzetto di peperoncino (o più, se vi piacciono piccanti), 100 g di pecorino romano grattugiato, sale. Preparazione: Ungete la padella col cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva e rososate il guanciale tagliato a dadini, col peperoncino. Spruzzate col vino bianco, poi togliere il guanciale per togliere l'eccesso di olio e per non farlo seccare troppo. Unite i pomodori tagliati a fettine e senza semi (per togliere meglio le bucce si fanno sbollentare e poi si tagliano). Dopo 2 o 3 minuti aggiungere il pomodoro, rimettete dentro i pezzetti di guanciale e togliere il peperoncino. Rimescolate ancora per pochissimo. Lessare la pasta e scolarla al dente. Metterla in una ciotola aggiungendo il pecorino grattugiato. Aggiungere la salsa ottenuta e mescolare. Guarnite con altro pecorino, se volete. 29
La Ciociaria ed il culto di San Benedetto a Ciociaria è terra e storia. Lo sa bene chi vi è nato, chi vi abita da sempre o vi soggiorna per qualche tempo. Ma se ne accorge immediatamente anche il viaggiatore di passaggio. Basta distendere lo sguardo lungo le enormi e verdissime vallate per distinguere resti di mura ciclopiche, vestigia di templi delle più antiche civiltà italiche, sagome di nobili castelli e ardite torri di avvistamento. Eppure sono soprattutto le abbazie benedettine di Ciociaria ad aver reso questo territorio famoso in tutto il mondo: la Certosa di Trisulti a Collepardo, l'Abbazia di Casamari a Veroli e soprattutto l'Abbazia di Montecassino a Cassino. Con esse i monaci hanno edificato qualcosa di più di uno splendido monumeto architettonico e artistico. Hanno innalzato riferimenti per lo spirito dove la pietra e il legno, sapientemente lavorati, hanno raccontato una storia che sa essere universale e umana, naturalmente divina. Da questa terra è cresciuto quell'albero che ha espanso i suoi rami su tutta l'Europa richiamando i popoli a vivere in fraternità alla sua ombra. Da qui è scaturita la polla d'acqua che ha irrigato la linfa di laboriosità e di iniziativa l'intero mondo cristiano facendosi epicentri di promozione umana, di ordine sociale, di irradiamento culturale, di manifestazione artistica, di iniziativa politica. Tenendo alto il faro della fede sul mare della storia, queste roccaforti dello spirito sono state e sono simboli della fraterna partecipazione fraterna per tutta l'umanità, stimoli alla rigenerazione spirituale.
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A Trisulti, nel Comune di Collepardo, nella diocesi di Alatri, San Domenico di Foligno qualche anno dopo il Mille fondò uno splendido complesso monastico di cui restano, oltre a numerosi ruderi, la parte centrale formata dalla chiesa e dalla sala capitolare. Dopo due secoli di presenza benedettina papa Innocenzo III diede il via ad un nuovo Monastero, a poca distanza dalla vecchia Abbazia, più conforme al genere di vita monastica e meno esposto alla caduta dei massi dall'incombente monte Rotonaria; nacque così la Certosa, consacrata e dedicata a San Bartolomeo apostolo. La piccola comunità monastica dà ancora oggi anima e vita alla vetusta Certosa impegnandosi oltre che in una santa testimonianza di vita monastica, nella di32
sponibilità nell'accoglienza ai numerosi turisti. L'abbazia di Casamari, nel Comune di Veroli, adagiata su una collina rocciosa affacciata sul fiume Amaseno, è stata edificata sulle rovine dell'antico municipio romano denominato Cereatae (perchè dedicato alla dea Cerere) Marianae (in quanto patria o perlomeno residenza di Caio Mario). I documenti attestano la presenza di una Comunità monastica benedettina nel luogo già nell'XI° secolo. Benedetta da papa Innocenzo III nel 1203, la prima pietra dell’Abbazia di Casamari ha protetto nei secoli lo spirito del Patrono d'Europa, ampliandosi in sedici monasteri e tre residenze in tutto il vecchio Continente ma anche in Brasile e negli Stati Uniti. Abbazia di Montecassino. Era l'anno 529. La città di Cassino aveva subito il saccheggio e la decimazione prima dai Visigoti e poi dai Vandali. Dedicato ad Apollo c'era un tempio ove si svolgevano riti pagani: Benedetto ridusse in frantumi l'idolo, divelse i boschi circostanti consacrati al culto dei demoni e vi eresse l'Oratorio di San Martino con la Cappella di S.Giovanni. Prende così l'avvio l'Abbazia per eccellenza, fiaccola della “minima” Regula Benedicti che è stato, dopo la Bibbia, il testo più commentato e il punto di riferimento della spiritualità europea. Benedetto morì nel 547 e fu sepolto, accanto alla sorella Scolastica, proprio nell'Oratorio di San Giovanni Battista. Più volte distrutta (dalla messa a fuoco da parte dei Longobardi nel 577 fino al drammatico bombardamento del 1944) l'Abbazia, come l'araba fenice è risorta rigenerata dalle proprie ceneri, mantenendo le proprie sembianze e la propria missione storica di ricostruzione dell'Europa, auspicando un'era di laboriosità nella pace e di benessere nella condivisione tra i popoli che per tanti secoli si sono dissetati alle sorgenti della sua “minima” Regola. 33
Castagne e nocciole nel loro habitat 'alto Lazio e, in particolare la provincia di Viterbo, possiede un ricco patrimonio forestale, con un nucleo esteso e compatto sui Monti Cimini. Parte di questo patrimonio è costituito da vaste estensioni di castagneti, anche secolari, e noccioleti. Da questi alberi si ricavano i frutti prelibati che tutti vediamo con piacere sulla nostra tavola. Pochi dati sono sufficienti a dare un'idea della loro importanza: la Tuscia rappresenta l'8% della produzione nazionale di castagne. Ogni anno vengono raccolti tra i 55.000 e i 65.000 quintali di castagne e degli ambiti "marroni" dei Cimini, con una superficie coltivata di 2.800 ettari. Per i noccioleti, con circa 18mila ettari di piantagioni e una quantità annua di 40mila tonnellate, pari al 5% di quella mondiale, la provincia di Viterbo, a partire dagli anni Novanta, ha conquistato il primato nazionale della produzione di nocciole. La coltivazione nella provincia laziale è estesa in 30 comuni (in 15 dei quali rappresenta la principale attivita' agricola) e coinvolge più di 8mila famiglie. Purtroppo, proprio nel 2010, sono state registrate difficoltà di produzione delle castagne, per un andamento climatico poco favorevole, ma soprattutto a causa del cinipide calligeno, una micidiale vespa arrivata dalla Cina in grado di danneggiare i castagni. Molti Comuni del viterbese, tra i
quali da ricordare Soriano nel Cimino, Canepina, Caprarola e Vallerano, ogni anno organizzano, tra ottobre e novembre, ricche sagre che richiamano folte schiere di estimatori di questi frutti, magari da accompagnare con un appena spillato Novello. Castagne arrosto, lesse, al forno, glaces, nelle torte; nocciole tostate, caramellate, pralinate, in quella crema buona che tutti conoscono..., tanti sono i modi di gustare questi frutti. Vi proponiamo, tra le tante, una ricetta che li unisce enntrambi.
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Torta di Castagne e nocciole Ingredienti: 600 gr. castagne, 200 gr. zucchero, 100 gr. burro ammorbidito a pezzi, 100 gr. nocciole tostate e tritate finemente, 3 uova, scorza di limone grattugiato, 1 pizzico di sale. Preparazione: sbucciare e lessare le castagne con acqua poco salata, togliere la pellicina e passarle al passaverdure, raccogliendola purea in una terrina. Sbattere i tuorli con lo zucchero in un'altra terrina e, a parte, montare a neve gli albumi. Unire ai tuorli il burro, la scorza di limone, le nocciole e il passato di castagne, amalgamando bene. Infine, unire gli albumi a neve. Imburrare e infarinare una tortiera, versarvi il composto e infornare a 180° c per 40' circa.
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I laghi del Lazio...
Lago di Bolsena
delle attività più redditizie intorno al lago, in cui si praticano la vela, il windsurf e la pesca. I centri principali sono Bolsena, Capodimonte, su un promontorio che si protende verso il lago, Marta, attivo porto di pescatori e Montefiascone che gode del miglior panorama complessivo del bacino. Numerose sono le sagre e le feste paesane, in cui si possono gustare i prodotti ittici pescati nel lago. Interessante è il fenomeno delle sesse, variazioni improvvise del livello delle acque, simili a piccole maree ma imprevedibili, determinate dalla pressione atmosferica o dai venti e che possono raggiungere il mezzo metro di altezza. A sud di Viterbo, ma sempre nella sua provincia, s’incontra il lago di Vico, riconoscibile per la sua forma caratteristica a ferro di cavallo, dovuta alla presenza del cosiddetto sperone del monte Venere. Il più piccolo dei tre laghi, Vico, vanta però il primato di altitudine, con i suoi 507 m.s l.m. I centri principali intorno al lago sono Ronciglione e Caprarola. Per le sue peculiari caratteristiche il comprensorio del lago è incluso tra le aree di particolare valore naturalistico del Lazio e
l Lazio è una delle regioni più ricche di laghi, e nel territorio delle province di Roma e Viterbo sono contenuti i tre maggiori: Bolsena, Bracciano e Vico. Frutto di una grande attivita’ vulcanica, i laghi si formarono in ampie cavità crateriche, in un paesaggio naturale unico in Italia, in cui si stratificarono gli insediamenti umani, a partire dagli Etruschi, per arrivare ai borghi di origine medievale che costellano l’intera area. Dei tre, Bolsena è il più grande, circa 114 km quadrati, il quinto in Italia per dimensioni, con due isole, Martana e Bisentina, quest’ultima un probabile resto di un piccolo cono vulcanico. Il turismo, anche internazionale, e’ una
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per questo motivo è sorta la Riserva Naturale per valorizzare e conservare la potabilità delle acque, la flora, la fauna e gli aspetti geologici e paesistici del territorio circostante, anche con la creazione di alcuni Sentieri Natura, negli ambienti più caratteristici. Vi sono anche aree attrezzate per la sosta e i picnic, con la possibilità di noleggiare biciclette, canoe e pedalò. Scendendo ancora più a sud ed entrando nella provincia di Roma, arriviamo al lago di Bracciano, il Sabatinus dei Romani, dalla caratteristica forma a cono, con una superficie di 58 km quadrati. Per le favorevoli condizioni dei venti e per la proibizione della navigazione a motore, molto praticati sul lago sono la vela, con decine di circoli velici, e il windsurf. Anche questa area è stata protetta, con la creazione del Parco regionale di BraccianoMartignano. Anguillara Sabazia, Bracciano (da visitare il Castello Odelcaschi) e Trevignano Romano sono i tre centri che sorgono sulle sponde, con centri storici gradevoli e ristoranti nei quali degustare i prodotti tipici locali. Di notevole valore, il Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sempre sulle
Lago di Vico
sponde del lago, tra Anguillara e Bracciano. E’ un museo aeronautico gestito direttamente dall’Aeronautica Militare che occupa le strutture che furono, sino alla fine della seconda guerra mondiale, del Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale. Il museo, a ingresso gratuito, ospita una vasta serie di velivoli che rappresentano l’evoluzione dell’aeronautica in Italia. Fra i tanti altri laghi del Lazio, come quello di Albano, di Castelgandolfo
Lago di Bracciano 36
Lago di Nemi
(noto per ospitare sulle sue rive la residenza estiva storica del Papa), del Turano, etc. è impossibile non ricordare il più piccolo e forse per questo il più “vezzoso” dei laghi di origine vulcanica che si trovano sui Colli Albani, nei pressi di Roma, il lago di Nemi. La località intorno al lago era sacra a
Diana di cui il lago era definito lo specchio, per cui vi era stato costruito in epoca antica un tempio dedicato alla dea dei boschi. E fra le tante specialità boschive e non, Nemi è famosa per l’abbondanza di fragoline che è possibile gustare in vari modi nelle tante pasticcerie del paese
Il museo delle Navi
avvalorate dal fatto che i pescatori recuperassero manufatti in bronzo. Dopo vari tentativi solo ai primi del ‘900 si riuscì a prosciugare il lago e dal fango apparvero le sagome delle due navi. Intorno a esse venne costruito un museo che però, il 30 maggio del 1944, durante un cannoneggiamento degli americani, prese fuoco e i reperti distrutti. Ricostruito, il museo ospita oggi i modelli fedelmente riprodotti (in scala 1/5 e comunque di impressionante maestosità) sulla base dei disegni tecnici eseguiti dagli ingegneri della Marina all’epoca del recupero. Pannelli illustrativi e numerosi reperti meritano senz’altro una visita. Per informazioni: Museo delle Navi Romane – via Diana, Nemi – tel.06 9398040
L’Imperatore Caligola, devoto alla dea Iside, si recava sul lago di Nemi (già dalla antichità denominato “Specchio di Diana”) per compiere riti propiziatori. Allo scopo fece costruire due scafi piatti di grandi dimensioni e con raffinate accortezze tecniche. Inviso al Senato, fu ucciso e con lui distrutto tutto ciò che poteva ricordarlo, comprese le navi. Nei secoli successivi rimase viva la storia delle navi che giacevano sul fondo, 37
... e le loro creature
la tinca, il cavedano, la carpa, la scardola ed il latterino, ad alimentazione prevalentemente erbivora o insettivora; sono invece voraci predatori il luccio, il persico reale, l'anguilla e, soprattutto, l'infestante persico-sole, immesso per errore e che si è riprodotto in modo esponenziale a danno di altre specie. Molto apprezzato, per le sue carni dal sapore delicato, è il coregone, introdotto in molti laghi italiani alla fine del secolo scorso dalla Svizzera. La presenza molto ricca di questi salmonidi denota un buon funzionamento della catena alimentare e, quindi, il buono stato dei laghi. Ed è di quest'ultimo pesce che vi vogliamo offrire una ricetta.
I pesci di lago
I pesci rappresentano fin dall’antichità un' importante risorsa economica per le popolazioni locali. Ancora oggi la pesca è praticata da numerosi pescatori, in particolare sul lago di Bolsena, ma anche sul lago di Bracciano. La fauna ittica è tuttora abbastanza ricca e varia, anche se di alcune specie, come lo spinarello e l'agone, si ha notizia soltanto dai racconti dei pescatori. Nei tre laghi sono presenti specie originarie del luogo o immesse in tempi remoti:
Risotto al Coregone
soffriggere e unite i filetti rosolando bene il tutto. Aggiungere sale e bagnare con mezzo bicchiere di vino bianco. Alzare la fiamma per far evaporare il vino e aggiungete il riso. Lasciate insaporire il tutto, mescolando continuamente. Durante la cottura, bagnate il risotto con il brodo di pesce già preparato, aggiungendolo poco per volta per non far seccare la preparazione. Prima di servire in tavola, cospargete il risotto di un'abbondante spolverizzata di prezzemolo tritato.
Ingredienti per 4 persone: 500 gr di filetti di coregone di lago, 300 gr di riso, olio, aglio, p e p e r o n c i n o, sale, vino bianco, prezzemolo, brodo di pesce. Preparazione: lavate i filetti di coregone, asciugateli e spezzettateli finemente. Mettete in casseruola olio, aglio e peperoncino a vostro piacimento, fate 38
Oasi di Ninfa infa è una città medievale abbandonata, di cui sopravvivono gran parte del castello, con la torre di guardia, il municipio e ruderi di chiese e di edifici civili. Ma Ninfa è soprattutto uno splendido giardino all'inglese attraversato dall'omonimo fiume, il Ninfa, le cui sorgenti sgorgano appena a monte della città. Una diga edificata nel XIII secolo e consolidata nei primi anni novanta, consente alle acque di raccogliersi in un laghetto che fa da romantica cornice al villaggio. La magia di Ninfa fu già decantata da Plinio nella sua Naturalis Historia dove si narra della pietra che fiammeggiava se bagnata e di virginali sacerdotesse che sovrintendevano alla purezza delle acque. Ma il sogno si trasforma in un incubo allorchè si favoleggia di una perfida fata che dispensa le febbri malariche che per anni travagliarono gli incauti frequentatori del luogo. Dopo millenni di traversie e di semi abbandono la città ricominciò a riprendere vita intorno al 1920 quando Gelasio Caetani, discendente di Papa Bonifacio VIII (al secolo Benedetto Caetani), si dedicò al recupero della “città dei sogni” o “Pompei Medievale” come viene definita Ninfa. Gelasio restaurò e rese abitabile il municipio trecentesco mentre la cura del giardino fu assunta dalla cognata di Gelasio, Marguerite Chapin, intellettuale americana.
La nuova generazione di appassionate giardiniere assunse il volto di Lelia Caetani, figlia di Roffredo e Marguerite, che diede al giardino una definitiva impronta romantica valorizzata da continui accostamenti di colori, spazi e vedute. Estesa su 1852 ettari e autentico Paradiso sia per gli appassionati di botanica che per gli amanti della aviofauna, l'Oasi di Ninfa, istituita nel 1976 dalla Regione Lazio allo scopo di preservare il territorio dalla crescente antropofizzazione delle zone limitrofe, è visitabile da aprile fino ad ottobre con qualche protrazione fino a novembre. La Fondazione Caetani che ne gestisce l'accesso, preferisce programmare le visite per evitare eccessivi affollamenti e pertanto si affida alla prenotazione dei biglietti presso i seguenti indirizzi:
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Roma: Fondazione Camillo Caetani, via delle Botteghe Oscure 32, tel.06 6873056 World Wildlife Fund WWF, via Trinità dei Pellegrini 1, tel. 06 84497206 Latina: Azienda di Promozione turistica, via Duca del mare 19, tel. 0773 695404 Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli-Lipu, via Matteotti 169, tel. 0773 484993 39
La via Francigena tra spiritualità e bellezze naturali Per comodità, noi faremo il percorso a ritroso, cioe' partendo da Roma per andare a lambire la Toscana. Lasciata la Capitale, sulla Cassia-bis, dopo Monterosi, si arriva a Sutri, uno tra i luoghi più antichi e abitati ininterrottamente da sempre. Oltre alle numerose vestigia etrusche, conserva testimonianze medievali. Proseguendo, pochi chilometri più a nord, troviamo Capranica, di origine etrusca, costruita su uno sperone di tufo. L'origine del nome deriva dal fatto che, dopo l'invasione dei barbari, questi luoghi divennero un rifugio di pastori con i loro greggi. La posizione è splendida, le acque abbondanti e pregiate, tanto che da qui vengono prodotte e imbottigliate acque oligominerali. Ancora piu' a nord, s'incontra Vetralla, conosciuta non solo perchè proprio da qui venne bandita dal Papa la seconda Crociata, nel 1145, ma oggi anche per la produzione di prodotti tipici, quali l'olio extra-vergine d’oliva e il miele. Inoltre, si ammirano nel territorio le necropoli etrusche di Grotta Porcina e di Norchia. Essendo Viterbo la tappa successiva, non si può non pensare a quanto importante fosse per i pellegrini che percorrevano la via Francigena sostare in preghiera davanti a Santa Rosa, patrona della città. Chissà se i pellegrini che scendevano la
a via Francigena, chiamata anche via Francesca o Romea, costituisce un itinerario culturale, religioso, turistico affascinante attraverso borghi medievali, rocche e bellezze naturali ben preservate. E' una delle strade che conducevano alle tre principali mete religiose cristiane dell'epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme e, a partire dal 1994, la via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa".
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Per quanto riguarda la nostra Regione il percorso è quello che dai confini della Toscana raggiunge Roma con un tragitto di circa 170 km. 40
via Francigena non facessero anche una sosta molto meno spirituale presso una delle tante osterie di Montefiascone, città universalmente nota per il suo vino dal triplice Est!Est!!Est!!! Da non dimenticare, la Fiera del Vino che si svolge nella prima quindicina di agosto, con la rievocazione del corteo storico di Enrico V. Una strada panoramica scende fino alle rive del quinto lago italiano per estensione, quello di Bolsena, con aree verdi attrezzate e alcuni locali di ritrovo. E Bolsena è un'altra cittadina, in una posizione inviadiabile, situata lungo il cammino dei pellegrini. In un paesaggio che si fa sempre più toscaneggiante, si raggiunge Acquapendente, legata da secoli alla via Francigena che l'attraversa da nord a sud. Da ricordare,a maggio, la famosa festa dei Pugnaloni, le cui origini risalgono addirittura al 1166, quando Acquapendente si ribellò alla tirannia di Federico I Barbarossa. Siamo ormai giunti al termine di questo tratto laziale della via Francigena, perchè la Toscana incombe, con i suoi panorami sul monte Amiata, ma resta da ricordare l'ultima perla in territorio
laziale, Proceno, un piccolo villaggio che la leggenda vuole fondato da Porsenna, con ritrovamenti di sepolcreti etruschi. Notevoli gli affreschi attribuiti alla scuola di Piero Lorenzetti nella Chiesa di S. Martino. Degno di nota il fatto che Galileo Galilei vi dimorò per circa venti giorni nel 1625, ma non era in viaggio di piacere, in quanto doveva arrivare a Roma per essere giudicato dal Santo Uffizio e questo ci riporta al punto di partenza del nostro pellegrinaggio.
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chiamato Testaccio, tuttora uno dei quartieri più famosi e amati di Roma. L'olio, oltre che per l’alimentazione di cui fu uno dei cardini anche per i ceti meno abbienti, era usato per tonificare il corpo con i massaggi, per le cerimonie sacrificali, per i preparati farmaceutici, addirittura come merce di scambio. Ma tutto quest'olio da dove veniva? Sicuramente man mano che l'impero si allargava, si poteva contare su coltivazioni che andavano dal Medio Oriente – di cui pare la pianta fosse originaria – alla Spagna; ma la produzione migliore era sempre quella “in casa” o meglio in zone limitrofe alla Capitale, quali la Sabina e la Tuscia. Il Lazio è dunque da sempre uno dei luoghi di elezione della cultura dell'olio. Nel 2001 sono nate le Strade dell'olio della Sabina e della Tuscia. Quella della Tuscia parte idealmente dalla sua capitale, Viterbo, famosa per le Terme dei Papi, che si raggiunge percorrendo la via Cassia per circa 70 km. da Roma. Proseguendo verso nord si raggiunge Montefiascone, celeberrima per il suo vino, “l’Est! Est!! Est!!!” e Bolsena sul lago omonimo; quindi si procede per San Lorenzo Nuovo avendo l'accortezza di deviare verso Gradoli, il cui centro storico si raduna intorno al cinquecentesco Palazzo Farnese, per raggiungere Canino, da sempre la vera capitale dell'olio extra vergine di oliva della Tuscia, contrassegnata dalla etichetta D.O.P.; nei dintorni l'area archeologica di Vulci con resti della città etusco-romana. L'itinerario prosegue per Tuscania e poi Vetralla da dove è agevole raggiungere Blera, in un ambiente selvaggio e sug-
L’arte dell’olio 'olivo è sempre stato considerato la più antica delle piante e sempre collegata a simboli benefici e positivi; la sua coltivazione è testimoniata sin da 6000 anni prima della venuta di Cristo. Basta ricordare che nel libro più famoso del mondo, la Bibbia, Noè dopo il diluvio, per verificare se la terra fosse riemersa dalle acque, mandò prima un corvo. Poi mandò una colomba e questa ritornò con in bocca un ramoscello di olivo, simbolo del patto di pace tra Dio e gli uomini. Giove attribuì alla dea Pallade Atena il dominio della terra rispetto a Poseidone dio del mare, in quanto questa, nella dispusta proposta tra chi avesse portato il dono più utile agli uomini, scelse l'olivo rispetto al cavallo proposto dal rivale. Durante il periodo imperiale, a Roma si stima vi fosse un consumo annuo di oltre trecentoventimila anfore d'olio, anfore di coccio chiamate “testae”, le quali, essendo a vuoto a perdere, venivano ammassate in una discarica che, nel tempo, dagli inizi del II secolo d.C. Alla metà del III secolo, divenne un monte
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ridotti tempi tra raccolta e spremitura, pratica che viene effettuata rigorosamente a freddo, consentendo di ottenere un prodotto dalla bassissima acidità, capace di mantenere intatti tutti i sapori e i profumi del prodotto originario. In occasione delle manifestazioni “Frantoi Aperti”, soprattutto nel periodo dell'olio nuovo, tra ottobre e i primi giorni di dicembre la maggior parte dei frantoi organizzano degustazioni nel corso delle quali non solo è possibile assaggiare l'olio appena prodotto, ma viene insegnato da esperti degustatori ad associare a ogni olio il suo sapore, il suo specifico retrogusto e ad abbinare i vari olii ai vari alimenti. Le degustazioni guidate sono condotte dall'U.M.A.O. (Unione Mediterranea Assaggiatori Olio di Oliva). Per informazioni rivolgersi www.umaoroma.it
gestivo, apprezzata per le necropoli rupestri. La strada dell'olio della Sabina si inserisce nella produzione della D.O.P. Sabina, toccando a nord il Comune di Cottanello, a sud quello di Guidonia Montecelio. A est il Comune di Torricella Sabina e a ovest quello di Magliano Sabina, comprendendo anche un percorso naturalistico all'interno del Parco Naturale regionale dei Monti Lucretili e la visita al complesso dell'Abbazia di Farfa. Le particolari caratteristiche di questi territori hanno fatto sì che l'olio che se ne ricava sia considerato come uno tra i migliori d’Italia. Apprezzato da Catone, Orazio, Columella e Virgilio, diventa simbolo di una vera e propria cultura e stile di vita, caratterizandone anche il paesaggio. In quasi tutta la regione gli oliveti sono ancora di proprietà familiare e la raccolta delle olive viene fatta a mano, con
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La fabbrica della cioccolata l cioccolato arrivò in Europa a seguito delle conquiste spagnole in America Latina nel 1528. In Messico, dove le popolazioni locali consideravano la cioccolata la “bevanda degli dei” e usavano i semi di cacao come moneta di scambio, gli europei conobbero per la prima volta questa pianta altamente energetica. La fortuna della bevanda fu determinata dalla intuizione, tutta europea, di addolcirla con lo zucchero e di aromatizzarla con anice, cannella e vaniglia. Luigi XIII fece diventare l'uso del cioccolato una vera e propria moda che si diffuse rapidamente presso tutta la nobiltà sia francese che spagnola, dando vita a laboratori e fabbriche basate ancora su metodologie arcaiche quali la triturazione dei semi in un cilindro ruotante, inclinato e riscaldato. La prima autorizzazione a vendere pubblicamente la
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cioccolata ci fu nel 1678 da parte della casa sabauda, in Piemonte, dove nacque la prima scuola artigiana del cioccolato. Il secolo di definitiva affermazione del prodotto fu però l'Ottocento con la creazione del cioccolato solido e l'intuizione di mischiare il cacao con le nocciole, il latte e altri aromi. Recentemente la cioccolata sta vivendo momenti di grande prestigio sia grazie alla manifestazione che si svolge ogni anno a Perugia, “L'Eurochocolate”, sia (è inutile negarlo) alla recente interpretazione di Johnny Depp nel film “La fabbrica del cioccolato”. Il Museo del Cioccolato di Norma nasce ufficialmente nel 1995 all'interno della Fabbrica Antica Norba. La struttura museale che ospita una media di circa 18.000 visitatori l'anno, permette di conoscere le origini, la scelta e i modi di una corretta degustazione della cioccolata. Chiude il percorso espositivo la “bottega” dove è possibile acquistare i prodotti della fabbrica, riservando in ogni caso a tutti i visitatori la degustazione gratuita del proprio cioccolato.
Per informazioni: Museo del Cioccolato “Antica Norba”, c/o DOL.C.I.P.P. s.r.l. tel. 0773 354548 - www.museo del cioccolato.com info@museodelcioccolato.com 45
Le necropoli di Cerveteri, Tarquinia e Tuscania li Etruschi credevano a una qualche forma di sopravvivenza terrena del defunto e per questo attribuivano una grande importanza al culto dei morti, anche perché era un mezzo per l'affermazione del prestigio e della potenza di una famiglia. Per questo motivo, sono così numerose le necropoli scoperte (e saccheggiate) nelle aree di loro appartenenza. Nell'alto Lazio, la maggior concentrazione di necropoli si trovano tra Cerveteri, Tarquinia e Tuscania. La Necropoli Monumentale della Banditaccia si adagia su un altopiano tufaceo che si estende per circa dieci chilometri, non distante da Cerveteri. La particolarità di questa Necropoli, l’incredibile tesoro di conoscenza in essa contenuto, consiste nel fatto che il progetto seguito dagli etruschi ebbe come intento dichiarato quello di ricreare la struttura “urbanistica” della città dei vivi: le tombe infatti si snodano lungo un’arteria principale, la via degli Inferi, e seguono un tracciato a scacchiera, con vie minori che si intersecano fra di loro, tracciando uno schema urbano completo. I sepolcri sono allineati lungo i lati delle strade e in gran parte si presentano come un tumulo con una grande base circolare scavata nel tufo o costruita che sostiene un cumulo di terra al cui interno viene ripresa fedelmente la struttura architettonica della casa, un incredibile susseguirsi di ambienti domestici, incroci, decorazioni e portali calati in un contesto cittadino nella quale si respira paradossalmente la vita. La Necropoli comprende quattrocento sepolture e copre un periodo storico che va dall’VIII al II secolo a.C. Fra le tombe più importanti, la Tomba dei Rilievi del IV secolo a. C. con stucchi che rappresentano momenti, animali e oggetti di uso quotidiano. E’ a camera unica con divisori, loculi, pilastri e spazi delimitati per le sepolture. La Tomba dei Capitelli, del VI sec. a. C. è interamente scavata nel tufo con un accesso e due piccole camere più una sala centrale rettangolare che presenta, sul
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fondo, tre camere. La Tomba degli Scudi e delle Sedie vede al proprio interno sei letti con guanciali intagliati nel tufo che servivano per la deposizione dei corpi degli uomini, poiché le donne venivano deposte in casse a sarcofago. La Necropoli etrusca di Monterozzi, a Tarquinia, si estende per settecentocinquanta metri e raggruppa circa duecento sepolcri. La particolarità è data dalla vastità delle decorazioni pittoriche. Infatti l’usanza della decorazione non è un elemento circoscritto a questa zona, ma qui la presenza di pitture è così estesa da costituire un fattore di eccezionale importanza, soprattutto perché permette di capire l’evoluzione della civiltà etrusca. Nelle loro case, li osserviamo mentre stanno banchettando, sdraiati su klinai, mentre i musici suonano e gli schiavi nudi servono; le pitture fotografano la vita reale del popolo etrusco e accompagnano il defunto nel suo percorso ultraterreno. Sono oggi visitabili le Tombe del Cacciatore, dei Giocolieri, della Pulcella, Cardarelli, della Fustigazione, Fiore di Loto, delle Leonesse, dei Gorgoneion, dei Caronti, dei Leopardi, delle Baccanti, della Caccia e Pesca. Tuscania era in epoca etrusca il centro di un vasto territorio in cui sorsero per tutta l'antichità villaggi e piccoli insediamenti, come testimoniano le numerose necropoli rinvenute in questi ultimi due secoli. La città antica conobbe il suo maggiore splendore in età tarda etrusca (IV - II sec. a. C.) all'epoca della sistemazione della via Clodia. I sepolcri sono principalmente del tipo rupestre, ad uno o più vani, ma sono presenti quasi tutti i tipi di tombe: da quelle a pozzetto con urna cineraria a quelle a dado, cioè a forma di casa anche all'esterno. Di quest'ultimo tipo restano due splendidi esempi, la cosiddetta "tomba del dado" presso la necropoli della Peschiera e "la tomba tempio" nella necropoli di Pian di Mola. Il centro religioso e civile della città doveva essere sul colle di S. Pietro, dove recenti scavi hanno posto in luce resti di insediamenti dall'età del Bronzo al XIII secolo. 47
Il vino degli Etruschi ' dai tempi di Noè' che si parla di vino, ma la riscoperta di una vite che produce un vino che si può far risalire al tempo della dominazione degli Etruschi nell'alto Lazio è sempre una lieta novella da far levare in alto i calici. Negli anni scorsi è stato recuperato infatti un vitigno autoctono laziale, conosciuto localmente con il nome di Giacchè. E' un vitigno che anticamente cresceva in modo spontaneo nella macchia mediterranea, già conosciuto e apprezzato dagli Etruschi, poi cantato da Virgilio nell'Eneide. Sembra che gli Etruschi abbiano portato questa pianta dall'oriente e l'abbiano fatta acclimatare in Italia. Ai loro tempi, non esistevano confini tra il vino, la spiritualità e la vita quotidiana. Con il vino si onoravano i morti e, soprattutto nel ceto aristocratico, erano diffuse pratiche religiose in onore di Fufluns (Bacco), il dio del vino. Questi riti segreti e strettamente riservati agli iniziati, grazie all’ebbrezza provocata dalla bevanda, avevano il fine di raggiungere la “possessione” del dio nel mondo terreno, garantendo così in anticipo una sorte felice nell’aldilà. Negli affreschi delle tombe di Tarquinia, si ammirano coppie che che stanno brindando e figure che giocano al "cottabo" (kottabos), divertimento di origine greca consistente nel lanciare il vino contenuto in una coppa contro una colonnina. Gli etruschi non furono soltanto grandi produttori, ma anche esportatori di vino. Imbarcazioni cariche di anfore vinarie solcavano il Tirreno dalla Sicilia alla Gallia meridionale. A Cap d'Antibes è stato trovato il relitto di una nave contenente circa 170 anfore di Vulci.
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Campostella di Leonessa a due passi da Roma e vivi la neve osta a 30km da Rieti, su un territorio compreso tra gli 800 e i 2.200mt s.l.m. oltre a essere un attrezzato centro sciistico, la città di Leonessa è particolarmente ricca di testimonianze storiche, di cui è estremamente orgogliosa e “gelosa”. Da sempre attenti alla cura dell’ambiente, i circa 3000 abitanti (denominati leonessiani) sono anche fieri delle numerose opere d’arte comprese nel proprio comune, quali la Chiesa di S. Francesco, con il suo splendido presepe cinquecentesco in terracotta policroma, la Chiesa di S. Pietro, che conserva la copia in legno policromo della Pietà michelangiolesca, il Santuario di San Giuseppe da Leonessa, barocco mausoleo delle spoglie del santo Patrono, la Fontana Farnesiana, dono di Margherita d’Austria e la Fontana di Ripa, intorno alla quale sorge il più antico nucleo abitato, il Castello di Ripa. L’attenzione di Leonessa al passato storico si puntualizza in due manifestazioni che non è possibile perdere: il Palio del Velluto che si tiene ogni anno il 29 giugno, concorso equestre con ambientazione storica che risale addirittura al 1464 e la Rassegna delle Regioni a Cavallo, spettacolare mix di equitazione di campagna e rievocazione storica con la partecipazione di 260 cavalli e cavalieri e figuranti con abiti tradizionali che popolano la splendida rinascimentale Piazza di Leonessa, appositamente trasformata in arena con terra rossa e tribune. Bandiera Arancione, ottenuta dal Touring Club, Leonessa va inoltre ricordata per la celeberrima “Sagra della Patata”.
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S.S. Innocenti Martiri
S. Tommaso Beket
S. Eugenio
S. Silvestro I Papa
S. Madre di Dio
S.S. Nome del Signore
Manifestazioni - Feste - Eventi 1-2 Gennaio - Calcata (Vt) - Festa dei S.S. Patroni Cornelio e Cipriano 1 Gennaio - Rocca di Cave (Rm) - Magnarone
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Lunedi
S. Genoeffa Vergine
Martedì S. Ermete
Mercoledì S. Amelia Vergine
Giovedì Epifania di N.S.
Venerdì S. Raimondo di P.
Sabato S. Severino
Domenica Battesimo di Gesù
Manifestazioni - Feste - Eventi 6 Gennaio - Calcata (Vt) - Festa della Befana 6 Gennaio - Cerveteri (Rm) - Conclusione del presepe vivente 6 gennaio - Fontana Liri (Fr) - “Arriva la Befana” 6 Gennaio - Castel Sant’Elia (Vt) - Festa dell’Epifania Fino al 6 Gennaio - Alatri (Fr) - Mostra “Presepi Artistici” Chiostro di San Francesco, Piazza Regina Margherita - Presepe vivente zona Carano 6 Gennaio - Fonte Nuova (Rm) - Concerto di Capodanno 6 Gennaio - Cittàreale (Ri) - Festa della Panonta
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S. Igino
S. Modesto
S. Ilario Vescovo
S. Felice
S. Mauro Abate
S. Marcello Papa
Manifestazioni - Feste - Eventi 16 gennaio - Sermoneta (Lt) - Sagra della Polenta 16-23-30 gennaio - Sermoneta (Lt) - Feste della Polenta
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17 Lunedì 18 Martedì 19 Mercoledì 20 Giovedì 21 Venerdì 22 Sabato 23 Domenica S. Antonio Abate
S. Liberata Vergine
S. Mario Martire
S.S. Sebastiano e Fabiano
S. Agnese Vergine
S.S. Gaudenzio e Vincenzo
S. Emerenziana Vergine
Manifestazioni - Feste - Eventi 17 Gennaio - Arpino (Fr) - S. Antonio Abate, tradizionale offerta della Polenta 17 Gennaio - Castel Sant’Elia (Vt) - Sant’Antonio Abate e Carnevale Castellese - Sfilata di carri allegorici per le principali vie cittadine. 17 Gennaio - Calcata (Vt) - Festa di S. Antonio Abate 17 gennaio - Cerveteri (Rm) -S .Antonio Abate: Benedizione degli animali 17 Gennaio - Posta (Ri) - Festa di Sant’Antonio Abate Carnevale - Serrone (Fr) - Sfilata di carri allegorici 17 Gennaio - Vico nel Lazio (Fr) - Festa di S. Antonio Abate 17 Gennaio - Monterotondo (Rm) - Sant’Antonio Abate Monterotondo (Rm) - Carnevale a Monterotondo
Castel Sant’Elia ra la Cassia e la Flaminia, immerso nella suggestiva quanto misteriosa valle Suppentonia, sorge Castel Sant’Elia, a un’altitudine di 212 s.l.m., con 2600 abitanti circa, a metà strada tra Roma e Viterbo. Deve il suo nome all’antichissimo Cenobio di Sant’Elia, dedicato al profeta, ma in onore del monaco benedettino Elia. Il comune che si trova incuneato tra Civita Castellana, Faleria, Calcata e Nepi, ha un impianto di fondazione medievale. Notevoli sono le presenze etrusche rappresentate dai famosi “pagus” (villaggi) con le caratteristiche grotte abitative. La zona più antica del paese si trova ai margini di una rupe, pizzo Sant’Anna, da dove è possibile ammirare la maestosa Basilica di Sant’Elia. Luogo di culto e di storia, Castel Sant'Elia è riconosciuto come il sito delle 15 chiese e per l’incontro tra il Papa Gregorio Magno e la regina dei longobardi, Teodolinda, avvenuto nel 594 in una chiesa rupestre, la Grotta di San Leonardo. Il paese, sorto come “Castrum” a difesa di Roma e del territorio circostante dall’occupazione longobarda, al tempo del papa Gregorio Magno, ha mantenuto a lungo tale funzione di borgo fortificato. Proprietà del monastero benedettino, il castello sovrastante era popolato da poche famiglie di coltivatori e pastori al servizio dei monaci. Dopo alterne vicende, il borgo passò ai Farnese nel 1540-41, conobbe una fase di sviluppo demografico e di crescita economica e coincise con un’ulteriore espansione e sistemazione urbanistica. Con l’annessione dei territori pontifici allo Stato Italiano, nel 1870, Castel Sant’Elia fu compreso nella provincia di Roma. Solo nel 1927 entrò a far parte della provincia di Viterbo, appena costituita.Nel periodo tra l’unità d’Italia e la fine della II guerra mondiale, Castel Sant’Elia mantenne prevalentemente la sua caratteristica di borgo agricolo-pastorale, senza avere un particolare sviluppo e conoscendo di conseguenza il triste fenomeno dell’emigrazione. Dopo questo periodo di stasi, verso gli anni ’50, l’economia del paese cominciò a muoversi nel settore estrattivo, grazie all’apertura delle cave di tufo che, fornendo lavoro a numerose persone, permise di incrementare il benessere cittadino. Più tardi sono state le fabbriche di ceramica, specializzate in stoviglierie e sanitari, a offrire opportunità lavorative. Oggi si cerca, per lo più, di valorizzare le grandi potenzialità del territorio, ricco di storia, arte e religiosità. Ogni anno Castel Sant’Elia è meta di turisti che, provenendo da varie parti del mondo, vengono ad ammirare le bellezze del territorio, prima fra tutte la splendida Basilica Romanica di Sant’Elia situata nella suggestiva e verdeggiante Valle Suppentonia: quindi arte mista a bellezze naturali.
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S.S. Feliciano e Francesco di Sales
Conversione di S. Paolo
S.S. Tito e Timoteo
S. Angela Merici
S. Tommaso d’Aquino
S. Costanzo
S. Martina Vergine
Manifestazioni - Feste - Eventi 27 Gennaio - Segni (Rm)- Festa di san Vitaliano papa compatrono di Segni 29 Gennaio - Vejano (Vt) - Sant’Orsio
Celleno Città delle ciliegie
Il centro storico e la sua Rocca
La produzione di ciliegie nel territorio di Celleno ha una storia di secoli. Dopo un periodo di declino, negli ultimi anni ha ripreso vigore l’interesse verso la coltivazione delle ‘cerase’ e nuovi impianti stanno sorgendo qua e là sulle dolci colline che circondano il centro abitato. Al rinnovato interesse verso la ciliegicoltura ha senza dubbio contribuito il rilancio, dal 1997, della FESTA DELLE CILIEGIE, che costituisce ormai un appuntamento che va ben oltre i confini locali.
Celleno Vecchio si erge con l’imponente castello, a cui si accede per un maestoso ponte ad arcata unica. Appare probabile che la zona fosse già abitata nel neolitico, come dimostrano reperti di antiche armi rudimentali in pietra. Il paese è situato, in posizione strategica con una vista mozzafiato sulla vallata e lungo la Strada antica “della Carrozza” così denominata, che collegava nel medioevo e la umbro-casentinese con i castelli che degradano verso il Tevere.
Il territorio
Lo Statuto
Ha una originale forma a cuore ovvero a ciliegia, come il prodotto tipico del paese. L’antico borgo giace su uno sperone tufaceo che declina dolcemente verso il Tevere. Particolarmente suggestivi sono gli scorci sulla valle del Tevere, i monti Cimini e la vicina Montefiascone. Un rinato interesse verso il territorio ha condotto alla scoperta di percorsi con “camminate collettive libere”, organizzate nelle notti di plenilunio dei mesi primaverili ed estivi. La fioritura dei ciliegi, dalla metà di aprile, rappresenta forse il momento di massimo splendore per le valli cellenesi.
Lo statuto di Celleno dell’anno 1457 è un documento locale molto importante. E’ considerato uno dei più vetusti Statuti della Teverina, dopo quello di Castel Fiorentino e Bagnoregio. Il contenuto di questa documentazione comprende il regime, l’Amministrazione, la Vita Sociale di questo territorio in quei secoli. Celleno con la pubblicazione di questo volume ha voluto riscattare secoli di storia attiva e laboriosa e, tra quelle viuzze strette ancora sembra di assaporare l’antica gloria di questo Borgo.
Da non perdere visitando Celleno - Chiesa di San Donato (o principale), di stile romanico risale all’anno 1000. - Il Crocifisso Ligneo nella Chiesa di San Rocco - La Madonna di Calende e Madonna della Cava
- La Croce Antica di Celleno - Il Calice in rame dorato del sec. XV - La Chiesa di Sant’Egidio - La Madonna del Soccorso - La Chiesa di San Carlo - Il Convento 60
Gennaio - Febbraio
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31 Lunedì 1 Martedì 2 Mercoledì 3 Giovedì 4 Venerdì 5 Sabato 6 Domenica S. Giovanni Bosco
S. Verdiana Vergine
Pres. del Signore
S. Biagio vescovo
S. Gilberto vescovo
S. Agata vergine
S. Dorotea
Manifestazioni - Feste - Eventi 6-13 Febbraio - Sermoneta (Lt) - Festa della Polenta Febbraio - Cerveteri (Rm) - Carnevale Febbraio - Posta (Ri) - Carnevale Postarolo Febbraio - Pescorocchiano (Ri) - Carnevale degli Zanni Febbraio - Ausonia (Fr) - Fiera della Candelora Febbraio - Pico (Fr) - Fiera di San Biagio Febbraio - Cerreto Laziale (Rm) - Festa di Santa Agata
Febbraio
L M M G V S D L M M G V S D 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
7 Lunedì 8 Martedì 9 Mercoledì 10 Giovedì 11 Venerdì 12 Sabato 13 Domenica S. Eugenia
S. Onorato
S. Apollonia vergine
S. Scolastica Vergine
N.S. di Lourdes
S. Eulalia vergine
S. Beatrice
Manifestazioni - Feste - Eventi Febbraio - Ariccia (Rm) - Santa Apollonia d’Egitto Febbraio - Stimigliano (Ri) - San Valentino Febbraio - Carpineto Romano (Rm) - Sagra del Tartufo
Marcetelli
l piccolo e antichissimo centro di Marcetelli (l’origine del nome viene fatta risalire a “marsorum tellum”, vale a dire “terra dei Marsi”) domina, dalla sua elevata e quasi inaccessibile posizione, l’incantevole valle del Salto. La struttura originale delle case, arroccate in modo singolare, con strade tortuose e strette, intorno alla chiesa di San Venanzio Martire e San Martino, conserva un fascino primitivo e intatto, ruvido e un poco scostante, povero e dignitoso, ricco di bellezze naturali, difficile da ritrovare altrove. Centro antichissimo, citato anche da Tito Livio, ha rappresentato sempre un eccellente luogo di difesa. Con sicurezza si può affermare che Marcetelli, già̀ nel XII secolo aveva uno Statuto, rinvenuto nell’archivio Vaticano; nel 1655 il Castello e tutto il paese passavano al Cardinale Francesco Barberini. All’inizio del ‘900 Marcetelli contava oltre 1200 abitanti. Oggi i residenti sono ridotti ad appena 219 e il numero sembra destinato ulteriormente a scendere. Al solito il motivo di questa massiccia migrazione deve essere individuata nella ricerca di fonti di lavoro da parte della popolazione. Da non perdere, visitando Marcetelli, sono il centro storico nella cui piazza della Porta sono situati una Fontana Ottagonale ed il Palazzo appartenuto alla famiglia dei Barberini; la già citata chiesa di San Venanzio, recentemente restaurata e la chiesa di S.Maria in Vita, eretta nell’XI secolo, dove sono presenti alcuni affreschi dello stesso periodo, raffiguranti, in tutto il loro mistico splendore, la Vergine osannata dagli angeli.
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• 24 Luglio - XX° Edizione della “Festa del fungo Porcino” che nella zona e particolarmente abbondante. • 13 Agosto - “Il serpentone” ovvero un sentiero del gusto con degustazione di piatti tipici Marcetellani nel centro storico; • 31 ottobre - 1° Novembre - XXXIV edizione della “Sagra della Castagna rossa”, una delle varieta di maggior pregio di un frutto a cui, specialmente nel passato, e stata fortemente legata l’economia della vasta area montana del Cigolano ed in particolare quella di Marcetelli.
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14 Lunedì 15 Martedì 16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica S. Valentino
SS. Faustino e Giovita
S. Giuliana vergine
S. Donato
S. Simeone vescovo
S. Mansueto vescovo
S. Eleuterio vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi Dal 15 Febbraio al 15 Marzo - Subiaco (Rm) - Carnevale
l comune di Colle di Tora, che fino al 1964 si chiamava Collepiccolo, è un piccolo centro situato nel cuore della Valle del Turano, di circa 400 abitanti, adagiato sulla riva sinistra del fiume, a 600 m. sul livello del mare. Sorgeva su una propaggine collinare e a seguito della costruzione della diga, con lo sbarramento del fiume Turano, ora si protende con una lingua di terra sullo specchio d’acqua, fornendo così un panorama mozzafiato ai tanti che, quasi per caso, s’imbattono in questo delizioso scorcio d’Italia, facendogli guadagnare l’appellativo di “Piccola Svizzera”. Alla tranquillità invernale, si contrappone un’intensa frequentazione nei mesi estivi, dove ai residenti si aggiungono molti estimatori del luogo che hanno acquistato un immobile per trascorrervi le loro vacanze estive e i fine settimana, per ritemprare corpo e spirito, rallegrati da un susseguirsi di sagre e feste patronali e da tranquille gite in barca. Da non perdere, il 14 Agosto, la Sagra dell’Arrosticino con spiedini di carne locale di pecora; la 1a domenica di settembre: Sagra de U Pizzillu co’ l’erbe giunta alla 5a edizione (una sorta di focaccia realizzata con acqua e farina, un pizzico di bicarbonato cotta nel camino sotto la brace, farcita con cicoria di campo un po’ amarognola, ripassata in padella con abbondante peperoncino); tra le varie iniziative che caratterizzano l’estate di Colle di Tora vanno ricordate le attività ludico-ricreative per la popolazione più giovane e gli spettacoli teatrali all’aperto che riscuotono notevole successo. A fine ottobre, la Sagra del “Fagiolo a Pisello” giunta ormai alla 18a edizione, (Phaseolus vulgaris), così chiamato proprio per la caratteristica dei suoi semi che lo fanno assomigliare nella forma a un pisello; il fagiolo a pisello, è considerato un prodotto unico nel suo genere ed è stato oggetto di studio da parte dell’Istituto di Miglioramento Genetico Vegetativo dell’Università di Perugia. Nel periodo natalizio sono previste varie manifestazioni, come recite dei bambini della locale scuola primaria, tombolata nel centro socio ricreativo e tutte le altre attività di tipo religioso. Altre informazioni e foto ex ante ed ex post lago, si possono trovare sul sito della proloco di Colle di Tora www.prolococolleditora.sitiwebs.com.
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Colle di Tora
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Febbraio
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21 Lunedì 22 Martedì 23 Mercoledì 24 Giovedì 25 Venerdì 26 Sabato 27 Domenica S. Eleonora
S. Isabella
S. Renzo
S. Cesario
S. Gerlando
S. Nestore
S. Leandro vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi Periodo di Carnevale - Viterbo - Sfilata di carri allegorici Carnevale - Configni (Ri) - Sagra della Frappa Carnevale - Castiglione in Teverina (Vt) - Sagra della Castagnola Carnevale - Antrodoco (Ri) - Li Dodici Mesi
Greccio, la nuova Betlemme reccio è un comune della provincia di Rieti che conta poco più di 1.500 abitanti e che deve la sua popolarità alla rappresentazione della nascita di Gesù da parte di Francesco d'Assisi nella notte di Natale del 1223. "Francesco amava l'eremo di Greccio, dove i frati erano virtuosi e poveri...", si recita in un libro delle Fonti Francescane. Incassato nella roccia, quasi un nido d'aquile, l'eremo di Greccio è una fusione tra architettura e natura, perchè non appena terminano le costruzioni si entra in rigogliosi boschi di lecci, come ai tempi delle solitarie ascese di S. Francesco. Conosciuta in tutto il mondo come la Betlemme francescana Greccio è gemellata con la città di Betlemme. La cittadina si apre sulla vasta pianura di Rieti e il suo aspetto ha tutte le caratteristiche di un castrum medievale con case serrate tra loro e raccolte intorno ad una piazza con fontana centrale. Verso l' XI sec., l'Abbazia di Farfa, che aveva numerosi possedimenti nella Sabina, iniziò l'incastellamento del castrum di Grecce o Grezze che, per la vicinanza con Rieti, seguì le vicende storico-politiche della città. Durante il papato avignonese Greccio, paese guelfo e in posizione strategica tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, fu luogo di violente lotte tra guelfi e ghibellini. Il piccolo paese, ha trasferito le sue attività principali e le sue funzioni amministrative nella vicina frazione di Limiti di Greccio posta lungo la strada che collega Rieti a Terni. A Greccio si arriva, in auto, da nord, sull'A1, uscendo al casello di Orte per Terni e seguendo le istruzioni per Rieti, poi Greccio. Da sud, sulla Salaria per Rieti, poi Greccio. In treno, la stazione di Greccio è posta sulla linea Terni-RietiSulmona, poi vi è un collegamento in autobus.
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Febbraio - Marzo
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28 Lunedì 1 Martedì 2 Mercoledì 3 Giovedì 4 Venerdì 5 Sabato 6 Domenica S. Romano ab.
S. Albino
S. Basileo Martire
S. Tiziano
S. Casimiro
S. Adriano martire
S. Coletta vergine
Manifestazioni - Feste - Eventi Mese di Marzo - Subiaco (Rm) - Manifestazioni religiose in onore del Santo Patrono, San Benedetto - Marzo Benedettino Marzo - Arpino (Fr) - Premio di Poesia interregionale 1 Marzo - Latera (Vt) - Festa della Madonna
Cerveteri erveteri patrimonio dell’UNESCO, è nota soprattutto per la sua Necropoli che si estende per oltre 450 ha, ed è costituita da un complesso di monumenti funebri scavati nella roccia tufacea che consentono di ripercorrere l’evoluzione delle abitazioni etrusche nel corso dei secoli. Fra le tombe più note: la Tomba dei Rilievi, quella dei Capitelli, quella delle Cinque Sedie e la Regolini Galassi. Reperti di inestimabile valore, ritrovati nel territorio, adornano i più prestigiosi musei del mondo, dal Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma al British Museum di Londra, al Louvre di Parigi, dall’Ermitage di S. Pietroburgo al Museo del Prado a Madrid. Ma non occorre andare lontano: il Museo Nazionale Cerite, ospitato dalla Rocca Ruspoli in piazza S. Maria, offre al visitatore numerosi reperti in ceramica, terracotte dipinte, urne cinerarie, sarcofagi, gioielli, monili, armi, monete. La città può contare su una antica tradizione agricola e vantare produzioni di qualità soprattutto nel settore vinicolo e di prelibati ortaggi, quali carciofi, zucchine, fave, nonché meloni, pesche, albicocche e susine. È di questi giorni il ritrovamento di un altro tratto della strada che collegava la Cerveteri Etrusca al suo porto più importante, quello di Santa Severa - Pyrgi. Una scoperta di grande valore archeologico, effettuata svolgendo i sondaggi previsti per la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico. Tra le numerose attrazioni, si possono ammirare le Cascate dei Monti Ceriti e le “Terme Caeretane” di antica memoria, in località Pian della Carlotta - Sasso, dove si può passeggiare in mezzo agli imponenti e suggestivi resti delle antiche terme romane. Questo e altro riserva Cerveteri: non solo Necropoli Etrusche (scusate se è poco!…) ma immagini suggestive di una natura rigogliosa, un mare bello e selvaggio, preziose opere artistiche conservate nelle antiche chiese millenarie, come il Santuario Diocesano di Ceri, o la chiesa di Santa Maria Maggiore e di S. Antonio Abate a Cerveteri, o la chiesa di Santa Croce al Sasso, così come nelle moderne chiese della Riforma Agraria in località I Terzi, Borgo S. Martino o Due Casette. E per mangiare e bere, non avrete che l’imbarazzo della scelta, tra cantine, fraschette, osterie, agriturismo e ristoranti. Vi aspettiamo.
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Marzo
7 Lunedì 8 Martedì 9 Mercoledì 10 Giovedì 11 Venerdì 12 Sabato 13 Domenica S. Felicità
S. Giovanni di Dio
Le Sacre Ceneri
S. Simplicio papa
S. Costantino
S. Massimiliano
I di Quaresima
Manifestazioni - Feste - Eventi Fontana Liri (Fr) - La domenica antecedente il martedì grasso o in caso di pioggia il martedì grasso “Carnevale Fontanese” sfilata di carri allegorici e mascherine. Carnevale - Fonte Nuova (Rm) - Sfilata di carri allegorici, giochi ed intrattenimenti Marzo - Boville Ernica (Fr) - Fiera di San Pietro Ispano
Trevi nel Lazio
revi nel Lazio è un piccolo ma estremamente affascinante paese della Provincia di Frosinone, praticamente ai confini del Parco Nazionale d'Abruzzo. Fa parte della XII Comunità Montana di Varoli dei Monti Simbruini ed è collocato nell'alta Valle del fiume Aniene il quale, proprio nel territorio di Trevi forma le caratteristiche Cascate di Trevi. Uno dei luoghi di maggiore interesse storico culturale del comune è senz'altro il Castello Caetani, risalente all’XI° secolo, il quale, situato nel punto più alto della cittadina, svetta dominando tutta la valle circostante concorrendo peraltro a rendere Trevi nel Lazio facilmente e piacevolmente riconoscibile agli occhi del visitatore. I primi insediamenti della zona si fanno risalire all'ultimo periodo del paleolitico, come testimoniano i numerosi reperti litici e faunistici, Sottomessa con estrema fatica da Roma si ritiene mantenne sempre una sua forma di autonomia; è citata da Plinio nella “Naturalis Historia” ma anche da Tolomeo e da Frontino. Oltre al castello Caetani sono da visitare ll'Arco di Trevi del IV (III secolo a.C.) e Porta Napoletana al limite del centro storico e la meravigliosa Chiesa Maggiore composta dalla Collegiata di S.Maria Assunta, a due piani e tre navate, risalente al XIII secolo e dalla Cripta, meglio conosciuta come Chiesa di S.Pietro. Da non perdere L'Oratorio di S. Pietro Eremita (Santo patrono della città) che, restaurato nel 1971 conserva un gruppo marmoreo di scuola berniniana. Per ulteriori informazioni turistiche è possibile rivolgersi al Centro visita Parco Naturale Monti Simbruini, Castello Caetani, tel. 0775/527663.
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Marzo
14 Lunedì 15 Martedì 16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica S. Matilde Regina
S. Luisa
S. Eriberto Vescovo
S. Patrizio vescovo
S. Salvatore
S. Giuseppe
II di Quaresima
Manifestazioni - Feste - Eventi 18 e 19 Marzo - Sermoneta (Lt)- San Giuseppe Patrono - Festa dei Faoni 19 Marzo - Cerveteri (Rm) - Festa del Patrono San Giuseppe 19 Marzo - Segni (Rm) - Festa di S. Giuseppe con le caratteristiche “calecare” 19 Marzo - Fonte Nuova (Rm) Festa del Santo Patrono 21 Marzo - Subiaco (Rm) - Fiera di San Benedetto
Subiaco Sant’Andrea, i ruderi necroniani, i borghi antichi, le numerose chiese ed edicole sacre. Questi rappresentano solo pochi accenni della bellezza storica della città. E se accanto a questo mosaico culturale si pone la maestosità della natura, di quel fiume Aniene che l’attraversa e l’arricchisce del suo splendore, di quelle verdi montagne, bianche d’inverno, come Monte Livata, la cornici panoramiche e luoghi di visite naturalistiche, tutto questo non può che lasciare senza parole e rendere il territorio attrattivo dal punto di vista turistico, quasi senza dover aggiungere altro. E allora, non rimane che dire. “Visitate Subiaco”.
ubiaco viene definita come la “Culla del Monachesimo Occidentale”, per la sua storia legata alla figura di San Benedetto, che ne è patrono, il quale, durante la sua vita, ne ha fatto la città dei Monasteri e della regola “Ora et Labora”. Questo aspetto caratterizza la realtà sublacense e la rende, agli occhi di tutti, monumentale e di grande spessore storico, religioso e culturale. Accanto al percorso legato alla figura di San Benedetto, trovano spazio a Subiaco altri riferimenti importanti. L’arco trionfale, eretto nel 1787 in onore di Papa Pio VI, il Ponte di San Francesco risalente al XIV secolo, la Rocca dei Borgia dell’XI secolo, simbolo vero della città. La Cattedrale di
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21 Lunedì 22 Martedì 23 Mercoledì 24 Giovedì 25 Venerdì 26 Sabato 27 Domenica S. Benedetto sa N.
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S. Vittoriano
S. Romolo
Annunciazione del Signore
S. Emanuele
III di Quaresima
Manifestazioni - Feste - Eventi Marzo-Aprile - Cerveteri (Rm) - Festa di primavera Fontana Liri (Fr) - In primavera “Il gioco del Teatro” – rassegna teatrale
Marzo - Aprile
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28 Lunedì 29 Martedì 30 Mercoledì 31 Giovedì 1 Venerdì 2 Sabato 3 Domenica S. Sisto III Papa
S. Secondo
S. Amedeo
S. Beniamino martire
S. Ugo Vescovo
S.Francesco di P.
IV di Quaresima
Manifestazioni - Feste - Eventi 3 e 10 Aprile - Sezze (Lt) - Sagra del Carciofo
Sezze
Nemeo di cui Ercole si gloriava. La città ha dato i natali, tra gli altri a Caio Valerio (I° secolo d.C.) autore dell’opera “Gli Argonauti”; lo scultore Paolo Romano (14141471); S. Carlo da Sezze, uno dei padri della Chiesa; il Cardinale Pietro Marcellino Corradini. Le principali manifestazioni che si svolgono sono: la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” (Venerdì Santo), la “Sagra del Carciofo” (prima/seconda domenica di aprile), l’ “Estate Setina” (dalla metà del mese di giugno alla metà del mese di settembre), la rassegna musicale “Note d’Autunno” (mese di ottobre), “I Venerdì letterari” (mesi novembre/dicembre), il “Natale Setino” (mesi dicembre/gennaio).
ezze, in provincia di Latina, è situata a mt.319 s.l.m. su di una collina che si erge ai piedi del monte Sempreviva. Per la sua posizione gode di un clima mite d’inverno e fresco d’estate. In campo culinario è apprezzata per gli ottimi carciofi, per alcuni squisiti piatti locali: la zuppa di fagioli e la “bazzoffia” e inoltre per l’ottimo pane casereccio e i dolci del luogo, le paste di mandorle e di visciole. Le origini di Sezze si perdono nella leggenda, la quale narra che mitico fondatore della città fu Ercole, giunto a Sezze dopo aver vinto i Lestrigoni, una popolazione del basso Lazio. L’antico nome “Setia”, infatti, si fa risalire etimologicamente a “setis” le setole del leone
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Aprile
4 Lunedì 5 Martedì 6 Mercoledì 7 Giovedì 8 Venerdì 9 Sabato 10 Domenica S. Isidoro
S. Vincenzo F.
S. Virginia
S. Ermanno
S. Alberto Dionigi
S. Gualtiero
V di Quaresima
Manifestazioni - Feste - Eventi Aprile - Ardea (Rm) - Primavera alla Landriana Aprile - Labro (Ri) - Mostra dei Prodotti Artigianali 5 Aprile - Tivoli (Rm) - Natale di Tivoli
Monterotondo
si sale per la scalinata di marmo al piano nobile decorato nel 1500. Le sale ancora intatte sono quattro e vantano affreschi di G. Siciolante da Sermoneta, con disegni ispirati al mito di Adone, e di Paul Bril. L'ultima sala fatta decorare dai Barberini presenta un soffitto a botte con un affresco che rappresenta Amore, Tempo, Ore, Fama, forse opera di Calandrucci. Nel centro storico non lontano dal castello c'è la chiesa di S. Maria Maddalena: all'interno gradevoli dipinti a olio di G. Maratta, Crescenzi e un bel soffitto opera di G. Pistrini. Nella chiesa di S. Maria delle Grazie si può ammirare un bel monumento del ‘400 laziale commissionato dal Cardinale Gianbattista Orsini alla memoria di suo fratello.
La porta Garibaldi
onterotondo si estende su un territorio di 4.054 ettari a ca. 25 km da Roma su un colle (165 m . di altezza). Nel centro storico si possono facilmente distinguere le fasi della sua costruzione: quella medievale in cui gli edifici si fondono con le caratteristiche naturali del terreno e le costruzioni si inclinano lungo il pendio del colle della ginestra, quella rinascimentale (via Cavour) dove si nota che le costruzioni scaturiscono da una pianificazione razionale. Il castello, ora palazzo comunale fu modificato nel 1500 da Franciotto Orsini durante il pontificato di Leone X e modellato in stile rinascimentale: pianta rettangolare del palazzo e torre quadrangolare e doppia entrata. Eleganti e gradevoli la cornice e lo stemma di pietra bianca scolpita che decorano il portone d'ingresso con una bella vista prospettica dell'interno e le finestre incorniciate di pietra bianca e il pozzo di pietra scolpita con stemmi dei Medici, degli Orsini e papale in un piccolo cortile interno. Dal grande cortile decorato con colonne sormontate da capitelli scolpiti in stile corinzio con api e rose, simboli degli Orsini-Barberini, in parte danneggiati,
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La fontane del Leoni a piazza del Popolo
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Aprile
11 Lunedì 12 Martedì 13 Mercoledì 14 Giovedì 15 Venerdì 16 Sabato 17 Domenica S. Stanislao - In Albis
S. Giulio
S. Ermenegilda
SS. Abbondio e Procolo
S. Annibale
S. Lamberto
Le Palme
Manifestazioni - Feste - Eventi Dal 16 al 25 Aprile - Montefiascone (Vt) - Mostra Mercato dell’Antiquariato 17 Aprile - Castel Sant’Elia (Vt) - processione per le vie del paese con i rami di ulivo e ciambelline 26 Aprile - Montefiascone (Vt) - Festeggiamenti San Flaviano
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Aprile
18 Lunedì 19 Martedì 20 Mercoledì 21 Giovedì 22 Venerdì 23 Sabato 24 Domenica S. Galdino vescovo
S. Emma
S. Adalgisa vergine
S. Anselmo vescovo
S. Leonida
S. Giorgio Martire
Pasqua di Resurrezione
Manifestazioni - Feste - Eventi 22 Aprile - Maenza (Lt) - La passione di Cristo dal 1970 22 Aprile - Sezze (Lt) -Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo 22 Aprile - Fontana Liri Sup. (Fr) - Il venerdì Santo “la Passione Vivente” 22 Aprile - Serrone (Fr) - Sacra rappresentazione del Venerdì Santo 22 Aprile - Cerveteri (Rm) - Venerdì Santo a Cerveteri 24 Aprile - Cerveteri (Rm) - Festa del Patrono di Ceri, San Felice Papa, 22 Aprile -Castel Sant’Elia (Vt) - Processione del Venerdì Santo 22 Aprile - Alatri (Fr) - Rievocazione Storica del Venerdì Santo 22 Aprile - Palombara (Rm) - Processione del Venerdì Santo
Spigno Saturnia ncorniciata dalla catena dei monti Aurunci punta estrema della provincia di Latina, su di una vallata costellata di cespugli di biancospino e di pruno selvatico, si trova Spigno Saturnia, un antico borgo abitato sin dal VI secolo. Il paese deve appunto il suo nome ai cespugli che ne caratterizzano il paesaggio, piante “spinose” molto adatte sin dalla antichità per costruire sia confini che fortificazioni, “Spigni” appunto, cui nel 1862 fu affiancato il nome Saturnia, toponimo usato da Virgilio per indicare l'Italia. Della sua storia più che millenaria sono testimonianza vari resti, i più importanti dei quali corrispondono ai ruderi della fortezza normanna del X° secolo. Governato per secoli dalla famiglia Caetani ne visse le alterne vicende, partecipando alla Crociata in Terra Santa al seguito di Guglielmo II° nel XIII secolo, a battaglie come l'assedio di Gaeta del 1435, nonché il coraggioso sostegno alla mitica figura di “Frà Diavolo” (alla storia Michele Pezza) nella lotta contro gli invasori francesi. Ignobilmente violentato e bombardato dalla barbarie nazista nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, il paese risorge in Spigno Nuovo, a ridosso della Strada Statale 630. Spigno Saturnia fa parte della XVII Comunità Montana e del Parco Naturale dei Monti Aurunci. Particolarmente orgogliosa delle proprie tradizioni sia folkloristiche che eno-gastronomiche, nel 1980 nasce il gruppo “Le Contrade” composto da spignesi amanti delle antiche tradizioni, altrimenti destinate a scomparire. La loro costante opera di ricerca di canti, danze, musiche, costumi e coreografie permette al gruppo di allestire ogni anno un programma brioso, originale e piacevole.
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Aprile - Maggio
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S. Marcellino martire
S. Zita vergine
S. Valeria martire
S. Caterina da Siena
S. Pio V Papa
Festa del Lavoro - S. Giuseppe art.
Manifestazioni - Feste - Eventi 25 Aprile - Maenza (Lt) - Fiera dell’Annunziata 26 Aprile - Fontana Liri (Fr) -Festa presso la chiesetta della “Madonna della Costa” con caratteristico mercatino dei prodotti tipici locali; 27 Aprile - Cave (Rm) - Madonna del Campo 30 Aprile - Calcata (Vt) - Festa del Maggio Maggio - Castel Sant’Elia (Vt) - "Fiori di Maggio" – Storia - Arte - Cultura - Religione - Raduni – Escursioni- Festa Nazionale della Piccola Grande Italia. Sentieri storici naturalistici – escursione a piedi e a cavallo - Festa Madonna di Castelluccio 1 Maggio - Montefiascone (Vt) - Festeggiamenti S. Giuseppe Lavoratore 1 Maggio - Nemi (Rm) - Santi Patroni 1 Maggio - Vico nel Lazio (Fr) - Sagra degli gnocchi al sugo di pecora, fave e pecorino, musica tradizionale. 1 Maggio - Spigno Saturnia (Lt) - Giro delle Contrade
Un paese a tutto D.O.P. Tra il Tirreno, il monte Amiata e il lago di Bolsena, sorge Canino, un borgo di oltre 5000 abitanti, nella Tuscia viterbese. La storia di Canino parte dagli etruschi, simile a quella di tutto il circondario. Non a caso, nei pressi, si trovano i resti archeologici e le necropoli della celeberrima Vulci. Canino assunse un’importanza storico-strategica dopo l’avvento dei Farnese. Qui, infatti, nacque Alessandro Farnese nel 1468, divenuto papa con il nome di Paolo III. Il figlio, Pier Luigi, incluse Canino, insieme ad altre terre già in suo possesso, nel ducato di Castro. Nel 1649, però, Castro fu distrutta da Papa Innocenzo X e Canino, tornata alla Santa Sede, venne venduta a Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone, nominato da Pio VII, Principe di Canino. Nel periodo dei conflitti con la Chiesa, quando Napoleone fece arrestare il Papa, Luciano fu costretto a fuggire in America ma, tornato dopo quattro anni, apportò al paese una serie di migliorie urbanistiche, dedicando particolare cura alla ristrutturazione delle terme di Musignano. Oggigiorno, Canino è famosa per la sua ricca agricoltura, in particolare l’olivo e l’asparago. Bastano poche cifre per indicare la ricchezza del territorio: circa 2400 ettari di uliveti, con oltre 200.000 piante, 90.000 quintali di olive lavorate mediamente ogni anno per una produzione di oltre 12.000 quintali di olio. E l’olio extravergine di Canino si può fregiare del prezioso marchio D.O.P. Due sono gli eventi che si celebrano ogni anno: a dicembre, la sagra dell’Olivo, con degustazione dell’olio e la preparazione di una bruschetta da Guinness di oltre 10 metri; la sagra dell’Asparago che quest’anno si svolge dal 6 all’8 maggio, con la cottura della frittata più grande al mondo (1500 uova e 100 kg di asparagi). Buon appetito a tutti i visitatori! Per conferma delle date e degli orari consultare il sito www.comune.canino.vt.it 86
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Lunedì
S. Atanasio vescovo
Martedì
SS. Filippo e Giacomo
Mercoledì S. Ciriaco
Giovedì S. Pio V
Venerdì S. Domenico Savio
Sabato S. Flavia vergine
Domenica S. Vittore
Manifestazioni - Feste - Eventi Dal 6 all’ 8 Maggio - Canino (Vt) - Sagra dell’Asparago 7/8/9 Maggio - Aprino (Fr) - 31a Il Certamen Ciceronianum Arpinas 8 Maggio - Cerveteri (Rm) - Festa del Patrono S. Michele Arcangelo, 8 Maggio - Monterotondo (Rm) - Festa dei SS, Patroni Filippo e Giacomo Tutti i fine settimana di Maggio - Sermoneta (Lt) - Maggio Sermonetano
Vacone
acone è un paese della media sabina, in provincia di Rieti, che sorge ai piedi del Monte Cosce , il suo territorio è totalmente montano. Data la posizione geografica, il clima è generalmente mite; le precipitazioni piuttosto scarse. Lontano da aree industrializzate, Vacone beneficia di un’aria incontaminata. Costruito su un promontorio roccioso, il centro storico di Vacone costituisce un belvedere naturale dal quale si domina tutta la valle del Tevere fino ai Monti Cimini e alle cime preappeniniche. L’origine del toponimo Vacone deriva dal culto della dea Vacuna e dal fatto che in questi luoghi doveva trovarsi un fanum Vacunae, cioè un tempio dedicato alla dea. Secondo l’interpretazione tradizionale, la dea protettrice dei villeggianti, i quali ritempravano la propria salute fisica negli spensierati ozi di campagna. L’ingresso del paese rileva immediatamente le origini medievali del centro abitato; dopo la rimozione della struttura di muri merlati, rimane oggi integro il torrione quadrato sovrastante la porta principale d’accesso, difeso nella parte superiore da una caditoia. Nonostante gli interventi di ammodernamento degli edifici , l’abitato conserva intatta la disposizione originaria arroccata sullo sperone roccioso, le vie strette, l’ingresso alle abitazioni dalla parte interna della cerchia muraria. Nel punto più a nord dell’abitato, e in posizione più elevata rispetto agli altri fabbricati , si eleva il complesso del Castello che risale agli inizi del X secolo. Di notevole importanza è l’oasi naturale Il Pago, il misterioso bosco sacro celebrato anche da Plinio il Vecchio, rappresenta qualcosa di profondo nell’animo di tutti gli abitanti di Vacone, tanto da essere meta di passeggiate nei giorni di festa, e, grazie alla piccola chiesa che ivi sorge, in una radura ombreggiata da folti lecci e pini, di culto per l’intera comunità.
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Via Brigida Jacobelli
I resti della Villa romana d’Orazio Quinto Flacco
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S. Antonino vescovo
S. Ignazio
S. Rossana
B.V.M. di Fatima
S. Mattia apostolo
S. Torquato vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi 9 Maggio - Celleno (Vt) - Festa di San Nicola 12 Maggio - Montefiascone (Vt) - Festa S. Pancrazio, Sagra del Raviolo Dolce 15 Maggio - Cerveteri (Rm) - Festa della Madonna di Ceri
Albano Laziale: la Perla dei Castelli Romani
di San Bonaventura, la chiesa e il convento di Santa Maria della Stella, la chiesa e il convento dei Frati Cappuccini e la chiesa di San Filippo Neri. Gogol, Montesqieu, Gregorovius, Stendhal trovarono Albano, durante il Gran Tour d’Italie, uno dei paesi più suggestivi, con la sua magnificenza e la sua memoria storica. Le piazze, i vicoli e i siti archeologici di Albano riprendono vita con il teatro, la musica, la comicità e il cinema all’aperto. Gli appuntamenti sono numerosi e si susseguono di stagione in stagione. D’estate ogni angolo risuona al ritmo del jazz e o dei canti popolari, e le bande musicali partecipano alla rassegna Bandistica Internazionale. In autunno, invece, si organizza a palazzo Savelli il Festival musicale Franz Liszt (il grande compositore ungherese visse qui per un periodo della sua vita), mentre per gli appassionati di mobili e oggetti del passato, ogni seconda domenica del mese nelle vie del centro storico si tiene il tradizionale mercatino dell’antiquariato. Con la collaborazione dei Beni Culturali, c’è in programma di portare l’Opera lirica all’interno del suggestivo Anfiteatro Severiano. «Perché qui – ci ha detto sorridendo il sindaco, – cibo, cultura e bellezza non bastano mai».
na scrofa bianca che appare in sogno ad Enea per indicargli il luogo dove dovrà nascere la capitale del popolo latino. Affonda le radici nella leggenda la storia della nascita di Albano Laziale, nel mito che vede Enea approdare sulle coste romane, sposarsi e dare vita alla principessa albana Rea Silvia, madre dei gemelli Romolo e Remo. La scrofa bianca, accompagnata dalla scritta Mater Urbis, campeggia ancora oggi sullo stemma della città, per ricordarne le sue origini leggendarie come madre di Roma. Albano fa parte del Parco regionale dei Castelli Romani e offre degli spunti interessanti per i turisti, sia dal punto di vista storico culturale con il circuito archeologico dei Castra Albana per esempio - sia dal punto di vista naturalistico con il bosco del Colle dei Cappuccini o il lago Albano. Facilmente raggiungibile da Roma (20 km sulla via Appia), Albano è sempre stata meta di nobili romani; ed è ricca di chiese e santuari, come la cattedrale di San Pancrazio, la chiesa di San Pietro Apostolo, la chiesa e il convento di San Paolo, il convento
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16 Lunedì 17 Martedì 18 Mercoledì 19 Giovedì 20 Venerdì 21 Sabato 22 Domenica S. Ubaldo
S. Pasquale Baylon
S. Giovanni I Papa
S. Pietro di Morrone
S. Bernardino da Siena
S. Vittorio martire
S. Rita da Cascia
Manifestazioni - Feste - Eventi Maggio - Vetralla (Vt) - Madonna del Carmelo Maggio - Acquapendente (Vt) - Madonna del Fiore - i Pugnaloni Maggio - Ciampino (Rm) - Madonna del Rosario
Vico nel Lazio
ico nel Lazio è un comune della provincia di Frosinone di circa 2.300 abitanti , è situato su un colle calcareo a 721 m s.l.m. sulla terra anticamente abitata dagli Ernici. Le origini di Vico del Lazio restano oscure: da vari documenti risalenti intorno all'anno 1000 emergono alcuni dati tali da far ritenere che il castello fosse già esistente. Posizionato in una zona certamente strategica, il suo aspetto e la posizione dominatrice sul territorio ne dimostra il classico aspetto di castello medievale dalle caratteristiche difensive, con una particolarità, la cinta muraria intatta racchiude il centro del paese. A Vico nel Lazio si organizzano feste e sagre tradizionali. Tra queste si segnalano: I festeggiamenti per la Madonna della Concordia che si concludono con la sagra del coniglio, iniziata nel 1984; Festa del Ritorno, organizzata nella prima settimana di agosto dall’Associazione Culturale Manislegate,come momento di incontro per tutti coloro che negli anni hanno lasciato il Paese; Dal 2008 ospita al suo interno la rassegna "Rock Degli Angeli". Per maggiori informazioni: www.comune.viconellazio.fr.it
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Beata V. Maria Aus.
S. Beda
S. Filippo Neri
S. Agostino
S. Emilio martire
S. Massimino vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi 29 Maggio - Cerveteri (Rm) - Infiorata in onore della Madonna 29 Maggio - Maenza (Lt) - Festa del Patrono S. Eleuterio 29 Maggio - Montefiascone (Vt) - Festeggiamenti S. Maria del Giglio Fine Maggio - Fonte Nuova (Rm) - Sagra delle Rose
Rocca Santo Stefano occa Santo Stefano è un piccolo paese arroccato su uno sperone di roccia calcarea in mezzo a boschi di castagni. Si ritiene che il primitivo nucleo si sia formato attorno a una chiesa rurale dedicata a santo Stefano, da cui deriva il nome dell’abitato. A partire dal 1096 Rocca Santo Stefano, fu oggetto del dominio dei monaci sublacensi e di altri successivi signori. Della rocca oggi rimane soltanto una torre. Nonostante i rimaneggiamenti seisettecenteschi della chiesa dell’Assunta, cosi come della chiesa di Santo Stefano, e motivo di curiosità addentrarsi nei vicoli del paese, individuare le numerose persistenze dei portali ad arco o riscoprire i punti nei quali ancora sopravvive il selciato di tipo romano.
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• 26 Giugno 2011 - Festa del Corpus Domini con la tradizionale infiorata. La tradizione dell’infiorata del Corpus Domini si perde nella notte dei tempi. A Rocca S. Stefano come in molti paesi del Lazio e infatti consolidato spargere dei fiori lungo le strade del paese attraversate dalla processione. Riprendendo questa tradizione negli anni 80 un gruppo di giovani del paese, ha tentato di rendere più caratteristica tale manifestazione e si e impegnato a realizzare dei veri e propri tappeti floreali intorno alla piazza centrale di Rocca. Allorchè all’iniziale gruppo di infioratori si sono aggiunti dei giovani particolarmente dotati nel disegno, alcuni dei quali diplomati all’istituto d’Arte, l’infiorata ha assunto la connotazione attuale e si sono potuti riprodurre anche quadri di famosi pittori (l’urlo di E. Munch, il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna della seggiola di Raffaello e molti altri ancora). • 1-2 Luglio 2011 - Sagra degli gnoccacci tradizione e cultura per ricordare vecchi sapori come gli gnoccacci, una pasta di acqua e farina condita con sugo ai funghi porcini raccolti nei boschi di castagno. • Dal 1 Agosto al 29 Agosto “Agosto roccatano 2011”. Durante il mese serate gastronomiche, concerti musicali, giochi popolari, tornei sportivi, fuochi artificiali rallegreranno quanti verranno a trovarci nel nostro paese. • Dicembre 2011 - Manifestazione del Presepe vivente. Questa manifestazione è nata nel 2007 per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale-artistico del paese, senza perdere di vista l’aspetto fondamentale della manifestazione: quello della cristianita. Quest’ anno, alla sua 4^ edizione, il giorno 8 dicembre verra aperto al pubblico un presepe realizzato lungo i vicoli del centro storico con statue a misura d’uomo cui, solo in due occasioni, 27 dicembre e 5 gennaio, dalle 17:30 alle 19:00, si sostituiranno personaggi veri e propri che rievocheranno antiche arti e mestieri del popolo. Nel 2009 la manifestazione nelle due rappresentazioni del 27 dicembre e 6 gennaio ha visto qualcosa come 3.000 visitatori e oltre 120 persone coinvolte attivamente nella realizzazione. 94
Maggio - Giugno
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30 Lunedì 31 Martedì 1 Mercoledì 2 Giovedì 3 Venerdì 4 Sabato 5 Domenica S. Giovanna D’Arco
Visitazione della B. V. Maria
S. Giustino martire
S. Marcellino - Festa della Repubblica
S. Carlo L.
S. Quirino vescovo
Ascensione di N.S.
Manifestazioni - Feste - Eventi 5 Giugno - Maenza (Lt) - Sagra delle Ciliegie dal 1954 5 Giugno - Fontana Liri Inf. (Fr) - Festa patronale di “Santa Barbara”. 5 Giugno - Nemi (Rm) - Sagra delle Fragole 5 Giugno - Montefiascone (Vt) - Festeggiamenti S. Maria delle Grazie Giugno - Castel Sant’Elia (Vt) - Corteo Storico – Incontro tra il papa Gregorio Magno e la regina Teodolinda 5 Giugno - Monterotondo (Rm) - La "sagra delle fave e pecorino" Giugno/Luglio - Alatri (Fr) - Spettacoli, manifestazioni ed esibizioni in vari angoli del Centro Storico Giugno - Fonte Nuova (Rm) - Sacro Cuore festa religiosa e Estate a Fonte Nuova serie di iniziative estive. 1 e 2 settimana di Giugno Palombara (Rm) - Sagra della Ceresa
Collalto Sabino
l nome di Collalto Sabino deriva dal fatto di trovarsi sul colle omonimo (Collis Altus), a circa 1.000 mt s.l.m., e identifica anche i suoi primi signori che diedero origine alla baronia di Collalto. Dal Castello Baronale, restaurato anche di recente, si gode un panorama mozzafiato a 360 gradi, spaziando dal Gran Sasso al Terminillo e alla Maiella. Vi è accanto la Rocca che conserva il suo aspetto sei-settecentesco, con una torre centrale quadrata e due torri angolari tonde e una serie di garitte, baluardi e postazioni per la difesa. Risale al XV secolo la cinta muraria che racchiude le antiche case di pietra e, percorrendo a piedi gli stretti vicoli in selciato, si possono ammirare gli splendidi portali in pietra delle abitazioni, ritrovandosi immersi in un'atmosfera che riporta indietro nei secoli. Ricordiamo che Collalto fa parte dei Borghi Più Belli d'Italia. Tre importanti eventi si svolgeranno durante il 2011: a marzo la Pro Loco organizzerà una giornata dedicata al Brigantaggio. L’iniziativa vuole essere un contributo alle celebrazioni dell’Unità d’Italia, attraverso una rivisitazione storico-culturale di quel periodo e in particolare dell’episodio dell’assalto e la conquista del castello da parte di briganti locali alleati a truppe borboniche. A giugno si svolgerà la tradizionale gita al Monte di San Giovanni, a nord di Collalto, sulla cima del quale sorgono i
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ruderi della chiesa di San Giovanni in Fistola. La chiesa fu nel passato meta di pellegrinaggi religiosi, le si raggiunge a piedi in una mezz’ora circa da Collalto. Infine “Le Cantine del Borgo”, una delle manifestazioni tra le più importanti del territorio collaltese, cui partecipano ogni anno migliaia di visitatori. L’evento, che si svolgerà come ogni anno durante la seconda metà di ottobre, prevede l’apertura di cantine d’epoca dentro le mura dell’affascinante borgo medievale, nelle quali verranno serviti prodotti della tradizione gastronomica locale, cucinati secondo le ricette tradizionali. Altri eventi culturali e enogastronomici sono previsti per l’estate: il programma dettagliato si potrà consultare sul sito www.borgodicollalto.it. 96
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Giugno
6 Lunedì 7 Martedì 8 Mercoledì 9 Giovedì 10 Venerdì 11 Sabato 12 Domenica S. Norberto
S. Geremia
S. Medardo vescovo
SS. Efrem e Primo
SS. Diana e Marcella
S. Barnaba apostolo
Pentecoste
Manifestazioni - Feste - Eventi 12 Giugno - Posta (Ri) - La festa del Patrono San Felice 12 Giugno - Vacone (Ri) - S. Maria della Pietà si svolge la tradizionale processione e fiaccolata che sale al santuario sul Monte Cosce 12 Giugno - Celleno (Vt) - Festa delle Ciliege
Fontana Liri
ede di uno dei più antichi insediamenti umani nel Lazio, Fontana Liri fu fondata da Volsci nel territorio corrispondente all’attuale Fontana Liri inferiore. Dopo le invasioni longobarde la località venne chiamata Castrum Scipionis, in riferimento al generale Scipione l’Africano, che si crede abbia trascorso un periodo di esilio nella zona. Con le invasioni barbariche, le popolazioni del Castrum Scipionis si rifugiarono su una delle alture circostanti, dove fondarono un nuovo paese, chiamato Fontana ( l’attuale Fontana Liri Superiore, centro storico del paese), dal nome di un’antichissima fontana tuttora esistente, la “fontana a balle”. Da vedere. Risale alla metà dell’anno mille la costruzione del Castello Succorte di chiara impronta medievale, intorno al quale si sviluppò il borgo. A ridosso delle mura del castello è situata la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano. Sul versante ovest si erge la Chiesa di Santa Croce, realizzata in blocchi di pietra ed edificata sulla presistente, antichissima Chiesa di Sant’Andrea, oggi adibita a museo permanente per le opere dell’artista Fontanese Vincenzo Bianchi. All’inizio del percorso che, con 365 gradini, da Fontana Liri Inferiore conduce al centro storico, troviamo la chiesetta denominata “Madonna della Costa”. Poco distante
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dal centro di Fontana Liri Inferiore, e riconoscibile dal caratteristico odore di zolfo, il Lago Solfatara, detto comunemente “laghetto” , è l’elemento distintivo del piccolo paese. Le acque sulfuree sorgive che lo alimentano, lo rendono unico in tutta la zona compresa tra il fiume Liri e il Melfa facendolo apprezzare sin dai tempi dei romani. Personaggi illustri. Fontana Liri vanta tra i suoi “figli” alcuni personaggi illustri, in campo scientifico, culturale e artistico, conosciuti per le loro opere in italia e nel mondo: Nicola Parravano, scienziato e chimico di altissimo valore; Umberto Mastroianni, artista di levatura mondiale, Maestro della scultura contemporanea; Marcello Mastroianni, attore di fama internazionale; Vincenzo Bianchi, artista contemporaneo, uno dei massimi esponenti della scultura “espressiva”. 98
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Giugno
13 Lunedì 14 Martedì 15 Mercoledì 16 Giovedì 17 Venerdì 18 Sabato 19 Domenica S. Antonio da Padova
S. Eliseo
S. Germana vergine
S. Aureliano vescovo
S. Gregorio B.
S. Marina
S. Romualdo abate
Manifestazioni - Feste - Eventi 18/19 Giugno - Rocca Santo Stefano (Rm) - Festa della Santissima Trinità 19 Giugno - Montefiascone (Vt) - Festa Madonna Madre della Chiesa Da metà giugno a metà settembre - Sezze (Lt) - Estate Setina Giugno - Cori (Lt) - Carosello storico dei Rioni, palio della Madonna del Soccorso
Maenza
adre Angelo Walz, nel suo libro “Luoghi di San Tommaso “ così descrive Maenza: “ Il grazioso paese ha una posizione incantevole. Sta sopra la montagna (368 m. d’altezza) come la corona sopra il capo di una regina. E dinanzi allo sguardo dell’animo contemplativo si stende un vasto e magnifico panorama”Maenza, in provincia di Latina, è uno dei tanti paesi collinari e rustici di cui è costellato il Lazio. Le sue origini sono medievali e, come segnalato dagli storici, la sua fondazione arroccata in collina la si deve alle lotte intestine dei Privernati (Priverno sulla piana a circa 12 Km ) ed alle scorrerie dei Saraceni e degli eserciti che percorrevano la valle dell’Amaseno. In età feudale il villaggio rafforzò le difese e si organizzò urbanisticamente tanto da assomigliare più a una fortezza che ad un centro cittadino. Fu fortificata dai Conti di Ceccano, importante famiglia che per circa quattro secoli dall’XI al XV secolo dominò
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quell’area dei monti Lepini posta a cavallo tra la Marittima e la Campagna. Raimondello che ereditò il feudo da sua madre Margherita di Ceccano, potentissima contessa del tempo, ma il matrimonio tra la figlia di Raimondello, Margherita, e Francesco Caetani (1436), segnò la fine del casato dei Conti di Ceccano. Nel tempo Maenza, dopo il dominio dei Caetani, è appartenuta ai Borgia, Aldobrandini, Antonelli e ai Pecci famiglia che ha dato i natali a Papa Leone XIII che fece ricostruire il corpo centrale della cattedrale S.Maria Assunta in Cielo, ponendovi sulla facciata il proprio stemma. Senz’altro, il personaggio più illustre ed importante, che ha nobilitato con la sua presenza Maenza, è stato San Tommaso d’Aquino che soggiornò varie volte nel castello baronale, ospite della nipote prediletta Francesca d’Aquino moglie del Signore di Maenza, Annibaldo di Ceccano.
Comune di Maenza - Piazza Leone XIII - 04010 Maenza (LT) - Tel.0773 951310 fax: 0773 951188 www.comunedimaenza.it - e-mail: comunemaenza@libero.it Assessore alla Cultura : Sabino Antonio Cardone 100
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Giugno
20 Lunedì 21 Martedì 22 Mercoledì 23 Giovedì 24 Venerdì 25 Sabato 26 Domenica S. Ettore confessore
S. Luigi Gonzaga
S. Paolino da Nola
S. Lanfranco v.
Natività S. Giovanni Battista
S. Guglielmo abate
Corpus Domini
Manifestazioni - Feste - Eventi 21 Giugno - Alatri (Fr) - “Natale di Alatri” la festa della Città 26 giugno 2011- Rocca Santo Stefano (Rm) - Festa del corpus domini con la tradizionale infiorata 25 Giugno - Monterotondo (Rm) - Festa di S. Giovanni si festeggia la tradizionale "Ciummacata" festa delle lumache 26 Giugno - Cerveteri (Rm) - Corpus Domini, Infiorata e dall’ultima settimana di giugno, Aspettando l’Estate Cerveteri, saggi di danza. 26 Giugno - Vico nel Lazio (Fr) - Infiorata del Corpus Domini Penultima settimana di Giugno - Vico nel Lazio (Fr) - S. Barbara festeggiamenti religiosi, manifestazioni musicali, incontri enogastronomici. 26 Giugno - Castel Sant’Elia (Vt) - "Corpus Domini" infiorata 26 Giugno - Monterotondo (Rm) - Corpus Domini l’Infiorata
a città si sviluppa fra due bracci del fiume Liri che proprio in prossimità del centro cittadino, all'altezza del "Castello Boncompagni - Viscogliosi" formano ciascuno un salto, la «Cascata Grande» e la «Cascata del Valcatoio» o anticamente «del Gualcatojo». La Cascata Grande è formata dal braccio di sinistra del fiume, ed è alta circa 27 metri: una delle poche cascate a trovarsi nel centro storico di una città. La Cascata del Valcatoio, formata dal braccio di destra del fiume, è meno spettacolare della prima anche perché le sue acque sono irregimentate e captate per alimentare un impianto di produzione elettrica. Il nome del primo insediamento medioevale fu Insula filiorum Petri, cioè isola dei figli del signore del lago, il longobardo Pietro il Maggiore; divenne poi isola di Sora e soltanto il 22 Maggio del 1869 assunse l'attuale nome, Isola del Liri. Isola fin dall'ottocento è stata un importante polo dell'industria cartaria, che purtroppo alla fine degli anni 80 entrò in crisi e scomparve. Queste fiorenti attività hanno lasciato molte tracce nell'urbanistica. Da poco è stata riportata alla luce l'antica cartiera Beranger-Coste,poi Lefebvre, che diventerà sede del Museo della Civiltà della carta e delle Telecomunicazioni e in cui si potrà andare a ritroso con la mente e rivivere la centenaria tradizione cartaria di Isola del Liri. Di suggestivo ad Isola si trovano il castello Boncompagni, alcune chiese importanti ed infine diversi ritrovamenti preistorici: una necropoli volsca con torre presso il colle di San Sebastiano, un grande sepolcro di origine romana nella frazione di San Domenico; infine nella frazione di Carnello sorge un'antica torre, chiamata torre di Cicerone.
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Isola del Liri
Dal 1988 ogni anno Isola del Liri è teatro di una delle più importanti manifestazioni di musica blues: il “Liri Blues Festival” che si tiene a luglio e ospita le più eminenti personalità di questo genere musicale. Per informazioni www.liriblues.it 102
Giugno - Luglio
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27 Lunedì 28 Martedì 29 Mercoledì 30 Giovedì 1 Venerdì 2 Sabato 3 Domenica S. Cirillo d’Alessandria
SS. Ireneo e Attilio
SS. Pietro e Paolo
SS. Protomartiri
S. Cuore di Gesù
SS. Ottone e Svituno
S. Tommaso apostolo
Manifestazioni, feste ed eventi dal 28 giugno al 24 agosto - Cerveteri (Rm) - Estate Cerite Cerenova, teatro musica cinema iniziative varie 1/2 Luglio - Rocca Santo Stefano (Rm) - Sagra degli gnoccacci 2/3 Luglio -Vico nel Lazio (Fr) - Festa di S. Maria Goretti 3 Luglio - Nemi (Rm) - Campionato Nazionale di Cross Country FCI Luglio - Sermoneta (Lt) - Festival Pontino di Musica Luglio - Serrone (Fr) - Manifestazione dei deltaplani e parapendii e Sagra della Patacca e della Passerina del Frusinate. Luglio - Segni (Rm) - “Le pietre dei Ciclopi Luglio - Castel Sant’Elia (Vt) - Corteo Storico – Incontro tra il papa Gregorio Magno e la regina Teodolinda - Notte Bianca Luglio - Alatri (Fr) - Rassegna Teatrale con numerosi spettacoli all’aperto e Quarta Edizione “Alatri in Blues Luglio - Monterotondo (Rm) - Estate Eretina Vacone (Ri) - SACRA VACUNAE si svolge l’ultima fine settimana di giugno ed è una rievocazione storica dei fasti della Roma imperiale. Fine Giugno inizio Luglio - Palombara (Rm) - Sagra della “perzica”
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Luglio
4 Lunedì 5 Martedì 6 Mercoledì 7 Giovedì 8 Venerdì 9 Sabato 10 Domenica S. Elisabetta di Portogallo
S. Antonio M. Zaccaria
S. Maria Goretti
SS. Apollonio e Edda
S. Priscilla e Elisabetta
S.S. Armando e Letizia
S. Veronica Giuliani
Manifestazioni - Feste - Eventi 9/10/11 Luglio - Vico nel Lazio (Fr) - Vico Horse Festival Dal 10 al 30 Luglio - Subiaco (Rm)- Celtic Corner Mese di Luglio - Sezze (Lt) - Sagra della Panzanella Da Luglio a Settembre - Maenza (Lt) - Estate maentina Luglio - Allumiere (Rm) - Festa della Birra e Sagra della Bruschetta
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Luglio
11 Lunedì 12 Martedì 13 Mercoledì 14 Giovedì 15 Venerdì 16 Sabato 17 Domenica S. Benedetto abate
S. Fortunato martire
S. Enrico imperatore
S. Camillo de Lellis
S. Bonaventura cardinale
N. S. del Carmelo
S. Alessio confessore
Manifestazioni - Feste - Eventi 11 Luglio - Vico nel Lazio (Fr) - Fiera di San Pio 14/15 luglio - Serrone (Fr) - Festa in onore di San Quirico. Dalla terza domenica di luglio alla prima domenica d’agosto - Fontana Liri (Fr) - Festa della “Madonna di Loreto” a Fontana Liri Sup. 16/17 Luglio - Spigno Saturnia (Lt) - Sagra dei Broccoletti e Salsiccia 17 Luglio - Cerveteri (Rm) - Festa del Patrono Sant’Eugenio 17 Luglio - Nemi (Rm) - Festiva Internazionale di Musica Corale 17 Luglio - Celleno (Vt) - Festa della Trebbiatura
Serrone
errone, piccolo paese alle falde del Monte Scalambra di origine medievale, caratterizzato da una lunga e ampia scalinata, vicoli, archi e piccole rampe ben conservate è sormontato dai resti della Rocca medioevale dei Colonna. Dell’imponente castello rimane solo la Torre, ultimo resto di un antico e più ampio sistema difensivo che dominava l’intera Valle del Sacco A due chilometri a ovest del paese, in contrada “La Lesca”, esistono ruderi di età antichissima, le famose Mura Ciclopiche o poligonali, probabilmente opera di un’antica colonia del popolo degli Ernici che, in epoca preromana, abitò il territorio della moderna ciociaria in piccoli villaggi fortificati. Sport e Natura: Con i suoi oltre 1400 metri, il Monte Scalambra offre uno straordinario belvedere sull’intera Valle del Sacco. Per gli amanti del trekking si trovano ben 4 diversi itinerari con aree di ristoro attrezzate. La pista ciclabile è realizzata su un ex percorso ferroviario lungo 35 km ed è immersa in una fitta vegetazione mediterranea. Lungo le coste del Monte Scalambra sono disponibili 4 decolli attrezzati per
S
Volo col parapendio; il periodo indicato per il volo è da marzo a ottobre. Luoghi di culto: - Romitorio di S. Michele (XII sec. d.C.), è situato a 1105 m di altitudine sul monte Scalambra, circondato da secolari boschi di lecci. - Chiesa di S. Pietro Apostolo (XII sec.) - Chiesa di San Quirico (XI-XII secolo), custodisce affreschi risalenti al XIV e XV sec. Prodotti tipici: - Vino rosso Cesanese del Piglio DocG, dal colore rosso rubino è il vino ciociaro per eccellenza, ottenuto dall’unico vitigno rosso autoctono laziale; Passerina del Frusinate IGT, vino bianco molto apprezzato, secco, dal colore paglierino e aromi unici; Olio extravergine d’oliva “Rosciola”;- Formaggio pecorino, ricotta e caciotta ciociara scamosciata: prodotti caseari lavorati artigianalmente e con tecniche tradizionali.- Ciambella serronese: particolare per il suo gusto (né dolce né salato), spesso abbinata con marmellata o miele, ma anche con salumi, formaggi, cioccolata e con creme di vino Cesanese. Piatti Tipici: - “Frascategli” pasta lunga preparata con acqua e farina. -Minestra, zuppa di pane raffermo condita con fagioli, cipolla soffritta e olio extravergine. - Patacche, pasta fresca lavorata solo con farina, acqua e sale, tirata in modo abbastanza consistente e tagliata in maniera grossolana Per informazioni: Uff. Comunale Turismo: Tel. 0775 523064 Uff. Informazione Pro Loco: Tel. 0775 595831 www.comune.serrone.fr.it
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Luglio
18 Lunedì 19 Martedì 20 Mercoledì 21 Giovedì 22 Venerdì 23 Sabato 24 Domenica
S.S. Calogero eremita e Federico
S. Simmaco papa
S. Elia profeta
S. Lorenzo da Brindisi
S. Maria Maddalena
S. Brigida vedova
S. Cristina vergine
Manifestazioni - Feste - Eventi 18 luglio - Segni (Rm) - Festa di San Bruno patrono di Segni 19 Luglio - Posta (Ri) Festa della Madonna del Carmine 20 Luglio - Montefiascone (Vt) - Festeggiamenti S. Margherita Patrona Dal 23 luglio al 1 Agosto - Montefiascone (Vt) - 5° Est Film Festival
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Luglio
25 Lunedì 26 Martedì 27 Mercoledì 28 Giovedì 29 Venerdì 30 Sabato 31 Domenica S. Giacomo apostolo
SS. Anna e Gioacchino
S.S. Celestino I papa e Liliana
S. Nazario martire
S. Marta vergine
S. Pietro Crisologo
S.S. Ignazio di Loyola e Leopoldo
Manifestazioni - Feste - Eventi 30 Luglio - Pescorocchiano (Ri) - 9° Incontro Internazionale del Folclore del Cicolano - organizzato dalla Compagnia degli Zanni 31 Luglio- Segni (Rm) - Festa della montagna 31 Luglio - Vico nel Lazio (Fr) - Festa di S. Giorgio - Estate a Vico
Il più piccolo e incontaminato dei Castelli Romani, a picco sul lago di Diana, dominato dal turrito Palazzo Ruspoli, il visitatore aspetta coi suoi pittoreschi vicoli ricchi di botteghe artigiane e balconi fioriti. Le coltivazioni locali riforniscono i fiorai di tutta Europa e consentono agli abilissimi fioristi nemesi di creare composizioni di grande bellezza. E nei suoi tanti ristoranti tradizionali Nemi offre al visitatore la possibilità di gustare invitanti piatti a base di funghi e cacciagione. Ma la vera ricchezza di Nemi è nel patrimonio Ambientale ed Archeologico che ne fa un posto davvero unico al mondo. Il clima è fresco e ventilato anche in piena estate. Famosissime in tutto il mondo, le fragoline dalle quali nasce un ottimo liquore: il “Fragolino di Nemi”. Ampia possibilità di passeggiate, nel Centro Storico, nei dintorni e nei boschi. Il territorio incontaminato, il castello Ruspoli (il più antico dei Castelli della zona), e i siti archeologici: il Tempio di Diana Nemorensis, l’Emissario, la Villa di Cesare, il Museo delle Navi, ne fanno uno dei paesi turistici più interessanti nelle immediate vicinanze di Roma. Info: vicesindaco.bertucci@comunedinemi.it Tel: 06/9365011
Nemi
CAMPIONATO ITALIANO DI NUOTO – FONDO e MEZZO FONDO ACQUE LIBERE - 7 Agosto 2011 Si svolge in varie tappe dislocate su tutto il territorio nazionale, comprendendo varie categorie di atleti, coinvolgendo centinaia di partecipanti sia professionisti di livello olimpico sia dilettanti, che raggiungendo risultati a livello nazionale ed internazionale contribuiscono a promuovere anche l’immagine di Nemi, in Italia e nel mondo. Per informazioni ed iscrizioni: pierpaolo.manzetti@fimit.it
Locanda Specchio di Diana
Lungo il corso dell’antico borgo di Nemi, aggrappata alla roccia di origine vulcanica, si trova la “Locanda lo Specchio di Diana”, Ristorante, Bar e Albergo diffuso. Il Ristornate si trova lungo il corso principale del paese, dispone di una romantica sala con camino, sale per banchetti e terrazze panoramiche sul sottostante Lago. La particolarità dell’arredo e delle luci creano nelle sale atmosfere calde e accoglienti, atmosfere capaci di avvolgervi e trasformare i vostri piccoli momenti di piacere in indimenticabili ricordi. L’Albergo diffuso è una nuova tipologia ricettiva: 7 incantevoli ed eleganti suites, nascoste nei vicoli di Nemi, consentono di vivere a pieno la vita del borgo. Le suites nascono dall’opera di ristrutturazione e riconversione di vecchi appartamenti e lo-
cali, appartenuti in passato ai vecchi abitanti del luogo. Di queste genti e delle loro dimore se ne vuole conservare la memoria e per questo motivo, nell’opera di ristrutturazione di ciascun appartamento, si sono voluti rispettare struttura e stile originari, esaltandone gli elementi caratteristici: l’antico muro portante con pietre a vista, il soffitto a travi in legno, il caminetto in pietra, la parete di roccia vulcanica. Ogni suite è composta da un piccolo soggiorno, camera con letto matrimoniale, bagno con doccia. Tutte elegantemente arredate, complete di riscaldamento e tv, le nostre suites sono comode ed ospitali e consentono di vivere indimenticabili momenti di tranquillità ed intimità.
Locanda Specchio di Diana C.so Vittorio Emanuele 13 Tel. 06.93.68.805 Fax: 06.93.68.016 info@specchiodidiana.it
00040 Nemi (Roma) www.specchiodidiana.it
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Lunedì
S. Alfonso dei Liguori
Martedì S. Eusebio
Mercoledì S. Lidia di Filippi
Giovedì
S.S. Giovanni M.Vianney e Nicodemo
Venerdì
S. Maria Maggiore e S.Osvaldo
Sabato
Trasfigurazione del Signore
Domenica S. Gaetano da Thiene
Manifestazioni - Feste - Eventi Dal 1 al 29 agosto - Rocca Santo Stefano (Rm) - Agosto Roccatano Dal 1 al 15 agosto - Montefiascone (Vt) - Fiera del Vino 3-5 Agosto Bacugno di Posta (Ri) - Festa di Santa Maria della Neve 5 Agosto - Palombara (Rm) - Madonna della Neve 7 Agosto - Subiaco (Rm) - La Speata XVI Edizione - Gara podistica 7 Agosto - Sezze (Lt) - Sagra della Zuppa di Pane e Fagioli 7 Agosto - Nemi (Rm) - Campionato italiano di nuoto - Fondo e mezzo fondo acque libere 7 Agosto - Celleno (Vt) - Festa di San Donato patrono Agosto - Posta (Ri) - 3a Sagra de “Le Sagnette Postarole” Agosto - Arpino (Fr) - Festa dell'Emigrante Loc. Addolorata Agosto/Settembre - Fontana Liri (Fr) - “E…state insieme” manifestazioni estive. Agosto - Alatri (Fr) - Sagre, mostre, tradizionali appuntamenti rionali e delle contrade, feste di piazza Vacone (Ri) - Un’estate a Vacone rassegna nel mese di agosto di eventi di vario genere: film, spettacoli teatrali e musicali, giochi popolari e serate gastronomiche a tema
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8 Lunedì 9 Martedì 10 Mercoledì 11 Giovedì 12 Venerdì 13 Sabato 14 Domenica S. Domenico Confessore
S.S. Romano Martire e Fermo
S. Lorenzo martire
S. Chiara vergine
SS. Macario e Giuliano
SS. Ponziano e Ippolito
S. Alfredo vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi 8/28 Agosto - Pescorocchiano (Ri) - I Santi della Nostra terra a Pescorocchiano - ogni giorno una festa patronale Dal 9 al 13 Agosto - Subiaco (Rm) -Subiaco Rock Blues Festival 8-9 Agosto - Figino di Posta (Ri) - Festa di San Vito Martire 9 Agosto - Subiaco (Rm) - Il Natale di Subiaco - Festeggiamenti in onore a San Lorenzo Dal 9 al 15 Agosto - Alatri (Fr) - XXXXI° Festival del Folclore 10 Agosto - Cave (Rm) - Festa di San Lorenzo 10 Agosto - Subiaco (Rm) - Fiera di San Lorenzo 10 Agosto - Vacone (Ri) - “Suoni e sapori sotto le stelle” itinerario gastronomico e musicale all’interno del centro storico, 10 Agosto - Fontana Liri (Fr) - notte di San Lorenzo“Cielo DiVino” Fontana Liri Sup. 10 Agosto - Serrone (Fr) - Nettare DiVino - Calici di Stelle cantine aperte nel centro storico per degustazione Cesanese e prodotti tipici 10-11 agosto - Vico nel Lazio (Fr) - Festa del Ritorno - Sagra Gnocchi al sugo di Pecora 14 agosto - Cerveteri (Rm) - Festa dell’Assunta Immacolata 14 Agosto - Pescorocchiano (Ri) - Panorama e gusto a Girgenti 14/16 agosto - Vico nel Lazio (Fr) - Festa di San Rocco Agosto - Castel Sant’Elia (Vt) - Festa Rock e Festa di San Lorenzo
Arpino
rpino è stata importantissima città fortificata dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani; lo testimoniano le imponenti mura megalitiche, dette anche ciclopiche, in esse si apre una originale porta a sesto acuto, unica del genere conosciuta nel mondo. Dette i natali a Marco Tullio Cicerone, sommo oratore della classicità e al condottiero Caio Mario. Per secoli, fin dall’alto medioevo è stata sede di una fiorente industria della lana. Tra i cospicui monumenti, la Porta e le mura megalitiche (VII secolo a. C.), le fortificazioni medievali, il castello quattrocentesco e varie chiese, costruite o rinnovate in forme barocche. Nella chiesa di S. Maria di Civita (sec. XI) è custodita la statua lignea dell’Assunta (sec. X-XI), particolarmente venerata dagli arpinati, che viene portata in processione la mattina del 15 agosto su una monumentale “macchina” in legno dorato. Sulle pendici dell’Acropoli sorgono la Chiesa e il Monastero di S. Andrea Apostolo che, custodisce un antico Crocifisso a olio del sec. XVII e la statua della Madonna di Loreto, protettrice della città. In molte delle chiese cittadine, ma soprattutto in San Michele si possono ammirare numerose tele di un altro arpinate illustre, Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, (1568 – 1640) il quale partecipò, tra l’altro, alla decorazione della Cupola di San Pietro. Negli ultimi anni sono stati valorizzati e re-
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cuperati il Castello Ladislao che domina la vallata e la Piazza Municipio, nella quale è stata riportata alla luce un tratto ben conservato della strada romana. La città si vanta di aver dato i natali anche a famosi musicisti, tra i quali assunse una certa fama Carlo Conti, (1796 – 1868), stimato da Mercadante, maestro di Bellini e amico di Rossini. La Città è inserita nell’Area wilderness “Monte Cairo-Gole del Melfa”e”Gole del fiume Melfa”. Il paese di Arpino è Bandiera Arancione. C’è da gustare: Saggne i fàceuore (sagne e fagioli), Capezzella (testa di agnello al forno), Cotiche i fàceuore (cotiche e fagioli), Crespelle (frittelle), Mustacciuole (mostaccioli), Susamiejje (susamelli), Ciammellette che le vine (ciambelline al vino).
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15 Lunedì 16 Martedì 17 Mercoledì 18 Giovedì 19 Venerdì 20 Sabato 21 Domenica Assunzione S. Vergine
S. Stefano d’Ungheria
S. Giacinto confessore
S. Elena Imperatrice
S.S. Giovanni Eudes e Mariano
S. Bernardo abate
S. Pio X papa
Manifestazioni - Feste - Eventi 14/15/16 Agosto - Subiaco (Rm) - Festa dell’Assunta 15/16 Agosto - Maenza (Lt) - Festa dell’Assunta e di San Rocco 15 Agosto - Laculo di Posta (Ri) - Festa di San Pietro e Sant’Antonio 16 Agosto - Villacamponeschi di Posta (Ri) - Festa di San Rocco 20/21 Agosto Subiaco (Rm) - Festa della Madonna di Pompei Dal 20 Agosto al 10 Settembre - Subiaco (Rm) - Radici in Comune - Passeggiara enogastronomica 21 Agosto - Arpino (Fr) - XLI Edizione “Il Gonfalone” Terza domenica di agosto - Fontana Liri (Fr) - “Festa di San Paolo” contrada San Paolo. III weekend d’agosto - Serrone (Fr) - Sagra del Cesanese Arpino (Fr) - Mezz'Agosto Arpinate Penultima settimana di Agosto Vico nel Lazio (Fr) - Sagra della Bruschetta
Appuntamento a Rieti, nel centro d’Italia A cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti e della Fondazione Flavio Vespasiano. l Reate Festival è una manifestazione nella quale la rarità delle ricchezze e dei beni culturali della città di Rieti incontra l'eccellenza ed il prestigio dei protagonisti della scena internazionale della musica e della danza. In tal modo Rieti – già centro geografico d’Italia – diviene anche il nuovo nucleo di irradiazione di un fermento culturale che recupera e porta a ineguagliata sintesi l’originalità espressiva e la tradizione artistica del nostro Paese. In questa terza edizione si concluderà la trilogia Mozartiana con il “così fan tutte”, sempre con lo stesso staff artistico che ha consacrato le due precedenti edizioni. A dirigere la Tafelmusik Orchestra sarà Kent Nagano, come già avvenuto per Le nozze di Figaro e per il “Don Giovanni”. Direttore artistico della sezione lirico sinfonica è Bruno Cagli, presidente dell’accademia nazionale di Santa Cecilia. Nel programma festivaliero ci sarà spazio per la Danza, direzione artistica di Raffaele Paganini, e per il Jazz, direttore Giampiero Rubei. Queste le date degli appuntamenti: Domenica 21 Agosto Jazz; mercoledì 24 Danza; Lunedì 29 “Così fan tutte” di Mozart, diretta da Kent Nagano.
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Per informazioni: www.fondazioneflaviovespasiano.it info@ fondazioneflaviovespasiano.it Tel. 0746 259291 118
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S. Rosa da Lima
S. Bartolomeo apostolo
S. Luigi dei francesi
S. Alessandro martire
SS. Monica e Cesario
S. Agostino dottore
Manifestazioni - Feste - Eventi L’ultima settimana di Agosto - Cerveteri (Rm) - Sagra dell’Uva e del vino del colli Ceriti 22 agosto - Pescorocchiano (Ri) - Il Cammino del gusto a Pescororcchiano 22 Agosto - Sigillo di Posta (Ri) - Festa di Santa Maria Assunta e Sant’Emidio 23/24 Agosto - Montefiascone (Vt) - Festa S. Bartolomeo Apostolo, Fiera dei Canestri, Sagra Ciambella all’anice 27/28 Agosto Subiaco (Rm) - Sagra della Trota 27/28 Agosto - Montefiascone (Vt) - Festa delle frazioni Poggeri 28 Agosto - Alatri (Fr) - XIX° Expo d’Arte 28 Agosto - Celleno (Vt) - Festa del Borgo Antico
Alatri ittà di trentamila abitanti, a 502 m s.l.m. posizionata nell'alta valle del fiume Cosa, sui pendii meridionali dei Monti Ernici. Fondata probabilmente dagli Ernici attorno al secolo VI a. C. e sottomessa a Roma già nel 449 a. C., Alatri le fu sempre fedele alleata, ottenendone l'autonomia municipale. Sede vescovile nel 547, fu distrutta dai Goti e in seguito fu spesso contesa e assediata, libero comune nei secoli XII e XIII, passando poi alla Santa Sede. Importante per la presenza di monumenti archeologici, tra cui la suggestiva e imponente cinta di mura a perimetro trapezoidale dell’Acropoli, risalenti al secolo IV a.C., a cinque porte, di cui restano la Porta Maggiore e la Minore coperte da architravi monolitici, rimaste quasi intatte. Un’altra cinta poligonale circonda la città bassa per circa 2 km, raggiun-
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gendo i tre metri d’altezza. Sulle origini dell’Acropoli di Alatri ancora oggi non c’è certezza, numerose le tesi e gli studi che accomunano la maestosa opera a civiltà antichissime. Le testimonianze medievali sono comunque ancora oggi evidenti, soprattutto nella disposizione dell’abitato e in alcuni edifici quali Palazzo Casagrandi, Collegio Gentili, Palazzo Gottifredo, le chiese di Santa Maria Maggiore, di San Francesco, di Santo Stefano e di San Silvestro, la Badia di San Sebastiano, mentre il Duomo, che sovrasta l’antica Acropoli, visitata da migliaia di turisti è di costruzione barocca. La città oggi unisce quel legame tra l’antico, il mistero della sua origine e la modernità. Negli ultimi anni ha avuto un enorme sviluppo urbanistico, commerciale, infrastrutturale, di servizi, con particolare attenzione alle fasce più deboli. Attualmente è guidata dal sindaco Costantino Magliocca.
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Martirio S. Giovanni Battista
S. Gaudenzio
S. Aristide martire
S. Egidio abate
S. Elpidio vescovo
S. Gegorio Magno
S. Rosalia vergine
Manifestazioni - Feste - Eventi 4 Settembre - Posta (Ri) - Sagra del Fungo Porcino 4 Settembre - Montefiascone (Vt) - Madonna SS.ma della Valle 4 Settembre - Fontana Liri (Fr) - “Notte Bianca – Festa di Fine Estate” Fontana Liri Inf. Settembre - Cerveteri (Rm)- Sagra della Salsiccia, Loc.Borgo San Martino Settembre - Castel Sant’Elia (Vt) - Settembre Castellese – Feste Patronali Barocco Festival - Festa Madonna dell'Immagine - Festa Madonna Ad Rupes
Cave ave sorge nella zona meridionale dei Monti Prenestini e si affaccia sulla Valle Collerano. Ritrovamenti di resti di ville, strade e tombe di epoca romana attestano la presenza di insediamenti dai tempi dei Prenestini. Come dice lo stesso nome nel territorio erano presenti numerose cave di tufo e di breccia che consentivano e garantivano una intensa attività estrattiva. Oggi è praticata intensivamente l’olivicoltura e la raccolta di noci e castagne. E’ sviluppato il lavoro del terziario legato principalmente alla città di Roma. Fondamentale per l’economia locale fu infatti la costruzione della linea ferroviaria RomaFiuggi che passava per l’abitato di Cave rendendo più facili e veloci gli scambi con la Capitale. Arte e Monumenti: il borgo antico del paese a cui si accede dalla porta medioevale presenta case ottocentesche dai portali originali; il vecchio Palazzo Comunale risale al cinquecento; la chiesa di Santo Stefano, settecentesca, ma nei cui sotterranei è possibile vedere i resti di due precedenti chiese medioevali; la chiesa di San Carlo del cinquecento, con una magnifica scalinata esterna mentre all’interno conserva due colonne con capitello ionico,
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che la tradizione vuole derivanti dal Tempio di Re Salomone. Interessanti anche la chiesetta di San Lorenzo(XXI sec.) con lapidi scolpite nella facciata e quella di S.Maria Assunta edificata sul luogo in cui nel 1655 fu ritrovata una cripta decorata da un affresco bizantino raffigurante la Vergine con gli Apostoli Pietro e Paolo. Cave ha oggi due musei interessanti: “Il Museo della Civiltà Contadina” ed il Museo “Lorenzo Ferri” dove spicca tra le altre opere il Presepe più grande del mondo realizzato nel 1948.
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5 Lunedì 6 Martedì 7 Mercoledì 8 Giovedì 9 Venerdì 10 Sabato 11 Domenica S. Vittorino vescovo
S.S. Petronio vescovo e Umberto
S. Regina vergine
Natività della Santa Vergine
S. Pietro Claver
S. Pulcheria vergine
S. Diomede martire
Manifestazioni - Feste - Eventi 10/11 Settembre - Montefiascone (Vt) - Festa del SS. Crocifisso 11 Settembre - Vico nel Lazio (Fr) - Sagra del Coniglio Fontana Liri (Fr) - Seconda settimana di settembre “Sagra dell’olio d’oliva e dei prodotti tipici” centro storico di Fontana Liri Sup. 11 Settembre - Favischio di Posta (Ri) - Festa di San Giuseppe 11 Settembre - Montefiascone (Vt) - Madonna SS.ma della Vittoria 11 Settembre - Alatri (Fr) - Palio delle Quattro Porte, sfida di squadre della città con lancio del Formaggio Seconda settimana di settembre - Cave (Rm) - Rievocazione storica del trattato di pace 1557
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12 Lunedì 13 Martedì 14 Mercoledì 15 Giovedì 16 Venerdì 17 Sabato 18 Domenica S.S. nome di Maria
S. Giovanni Crisostomo
Esaltezione della Sacra Croce
S. V. Addolorata
SS. Cornelio e Cipriano
S. Roberto Bellarmino
S. Sofia martire
Manifestazioni - Feste - Eventi 14 settembre - Cerveteri (Rm) - Festa della Santa Croce, Castel del Sasso Sagra della Bistecca 14 Settembre - Celleno (Vt) - Festa del SS. Crocifisso 18 settembre - Calcata (Vt) - Festa dei S.S. Patroni Cornelio e Cipriano 18 Settembre - Celleno (Vt) - Festa in onore di Padre Pio
Sermoneta è uno dei cenSsantitriermoneta medievali più interesdel Lazio meridionale, con una struttura urbana ancora intatta e raccolta all’interno della cinta muraria. Sorge a 257 metri s.l.m., in una posizione tale da ergersi maestosa e dominare la grande Pianura Pontina. Le sue fortune cominciano alla fine del XIII secolo, quando in città inizia la signoria della famiglia Caetani, insediatasi in queste terre per volontà e con i mezzi finanziari del loro membro più insigne: papa Bonifacio VIII. Sermoneta oltre a essere Città d’Arte è stata riconosciuta dal Touring Club Italiano “Bandiera Arancione” tra i 100 paesi meglio conservati dell’entroterra italiano. Il Ministero del Turismo, inoltre, ha assegnato quest’anno al paese il titolo di “European Destinations of Excellence”.
Da visitare nel Centro Storico: Il Castello Caetani; la Cattedrale di Santa Maria Assunta; la Loggia dei Mercanti; il Giardino degli Aranci; il Museo della Ceramica, il Museo Diocesano; il Percorso Museale delle Mura Urbane. Non lontano dal centro storico: la Chiesa ed ex Convento di San Francesco; l’Abbazia di Valvisciolo; i Giardini di Ninfa. E’ possibile visitare: Castello Caetani (XII sec.) tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle ore 15 alle 18 (novembre-marzo) e dalle 16 alle 19 (aprile-ottobre); giorno chiusura giovedì; Museo Diocesano e Museo della Storia della Ceramica Sabato, Domenica e giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (novembre-marzo) e dalle 16 alle 19 (aprile-ottobre). La Rievocazione Storica della Battaglia di Lepanto. Ogni anno, la seconda domenica di ottobre, Sermoneta torna al 1571, quando le truppe sermonetane rientrarono in paese dopo aver sconfitto la flotta turca nella Battaglia di Lepanto, guidate dal Duca Onorato IV Caetani. Centinaia di figuranti in costume d’epoca rinascimentale rievocano quel momento storico con una sfilata, la festa rinascimentale ed il palio equestre tra i rioni. Per informazioni: tel. 0773-30426 (Comune), tel. 0773-30312 (Pro Loco). www.comune.sermoneta.latina.it 126
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S. Eustachio martire
S. Matteo apostolo
S. Maurizio martire
S. Pio da Pietrelcina
S. Pacifico confessore
S. Aurelia vergine
Manifestazioni - Feste - Eventi 22 Settembre - Maenza (Lt) - Fiera delle “Fischie” 25 Settembre - Celleno (Vt) - Festa della Chiesola Dal 25 al 29 Settembre - Sermoneta (Lt) - Fiera di San Michele Settembre - Fabrica di Roma (Vt) - Corsa dei Carrettini Settembre - Tivoli (Rm) - Sagra del Pizzutello
Settembre - Ottobre
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26 Lunedì 27 Martedì 28 Mercoledì 29 Giovedì 30 Venerdì 1 Sabato 2 Domenica SS. Cosmo e Damiano
S. Vincenzo de’ Paoli
S. Venceslao martire
SS. Michele, Raffaele e Gabriele
S. Girolamo dottore
S. Teresa del Bambin Gesù
SS. Angeli custodi
Manifestazioni - Feste - Eventi 2 Ottobre - Posta (Ri) - Festa dei nonni 2 Ottobre - Vico nel Lazio (Fr) - Sagra delle Sagne e Fagioli 29 settembre - Serrone (Fr) - Festa del Patrono San Michele Arcangelo Ottobre /Novembre - Fontana Liri Inf. (Fr) - “Omaggio a M. Mastroianni” Ottobre - Subiaco (Rm) - Festeggiamenti in onore di Santa Chilido Mese di ottobre - Sezze (Lt) - Rassegna musicale “Note d’autunno”
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Lunedì S. Gerardo abate
Martedì S. Francesco d’Assisi
Mercoledì S. Placido martire
Giovedì S. Bruno abate
Venerdì N.S. del Rosario
Sabato
S. Pelagia penitente
Domenica SS. Dionigi e Compagni
Manifestazioni - Feste - Eventi 4 Ottobre - Cerveteri (Rm) - Festa del Patrono San Francesco d’Assisi 9 Ottobre - Sermoneta (Lt) - Rievocazione Storica della Battaglia di Lepanto Ottobre - Montelibretti (Rm) - Beata Vergine del Carmelo Ottobre - Ardea (Rm) - Autunno alla Landriana
Fonte Nuova
pochi chilometri da Roma verso i Monti di Tivoli troviamo Fonte Nuova, ultimo nato (2001) dei comuni della Provincia di Roma. Sorge dall’unione dei territori di Tor Lupara e di Santa Lucia che precedentemente dipendevano dalle amministrazioni di Mentana e di Guidonia Montecelio. Il nome è stato scelto dagli stessi cittadini e si riferisce al fontanile esistente in mezzo ad una estesa zona boscosa. Tuttavia, nonostante la sua tenera età, Fonte Nuova condivide la storia con i territori circostanti, situati all’interno di una proprietà feudale. I proprietari furono gli Annibaldi, poi i Colonna e e di seguito gli Orsini, i Peretti Savelli ed i Borghese. Passeggiando per le moderne strade possiamo notare i resti di queste vecchie tenute agricole costituiti da fortilizi costruiti in quanto queste fattorie rurali dovevano essere in grado di difendersi dagli assalti, assai frequenti, di predoni e briganti che si aggiravano nelle campagne. Una di esse, il Castrum Montis Gentilis, era dotata di una serie di torrette di vigilanza tra le quali, la cosiddetta Torraccia di Monte Gentile, pur se fatiscente, è ancora perfettamente visibile. Vale la pena di ricordare inoltre che in località Santa Lucia è stato ritrovato il Gruppo Scul-
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toreo della Triade Capitolina, un bassorilievo raffigurante risalente a 160-180 d.C., integralmente conservato ed oggi esposto ai Musei Capitolini. Da non perdere visitando Fonte Nuova: La Chiesa di Gesù Maestro che ogni anno, nel periodo natalizio, ospita la mostra dei 101 Presepi; la Chiesa di San Giuseppe e quella Ortodossa costruita negli anni 70. Manifestazioni: Rappresentazione della Passione (Domenica delle Palme), Centosessanta personaggi in costume danno vita ad una rievocazione storica della passione di Cristo molto suggestiva; Festa Patronale del Sacro Cuore (Giugno); Sagra del Folklore (ultima domenica di settembre), una occasione per rivivere antiche e poetiche tradizioni. Per informazioni sulle date e gli orari delle manifestazioni: www.fonte-nuova.it
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10 Lunedì 11 Martedì 12 Mercoledì 13 Giovedì 14 Venerdì 15 Sabato 16 Domenica S. Daniele martire
S. Firminio vescovo
S. Serafino cappuccino
S. Edoardo re
S. Callisto I papa
S. Teresa d’Avila
S. Edvige vedova
Manifestazioni - Feste - Eventi 15 Ottobre - Fonte Nuova (Rm) - Buon Compleanno Fonte Nuova 16 ottobre - Serrone (Fr) - Festa Addolorata e fiera bestiame Ottobre - Labro (Ri) - Labro Golosa Ottobre - Morlupo (Rm) - San Gaetano
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17 Lunedì 18 Martedì 19 Mercoledì 20 Giovedì 21 Venerdì 22 Sabato 23 Domenica S. Ignazio d’Antiochia
S. Luca Evangelista
S. Isaac Jogues martire
S. Irene vergine
S. Orsola vergine
S. Donato vescovo
S. Giovanni da Capistrano
Manifestazioni - Feste - Eventi 20-23 ottobre - Segni (Rm) - 54a Sagra del Marrone Segnino Ottobre - Montebuono (Ri) - Sagra del Frittello Ottobre - Tarquinia (Vt) - Sagra del Fungo Ferlengo Ottobre - Latera (Vt) - Sagra del Marrone
Cantalice
antalice si affaccia sulla piana di Rieti dominandola dall’alto. Dal paese partono molti percorsi naturalistici che inerpicandosi lungo sentieri o sterrate, abbracciano tutta la catena di montagne circostanti dal Terminillo sino ad arrivare a Leonessa. Terreno ideale per gli amanti della mountain bike, permette di effettuare un percorso di 47 km. Su un dislivello di oltre 1600 metri attraverso il passo del Lupo tra boschi e panorami notevoli. Il paese è inserito all’interno dell’itinerario noto come “cammino di S.Francesco” che ripercorre lungo i suoi 80 km. I luoghi più suggestivi della valle reatina. Nel territorio di Cantalice si trova la riserva naturale regionale dei laghi Lungo e Ripa Sottile. Questi laghi, insieme al lago di Piediluco, rappresentano ciò che oggi rimane dell’antico lago Velino. Nato dal famoso canale di drenaggio (cavo curiano) del 272 a.C. il territorio rimane ovviamente ricco di corsi d’acqua incluso il fiume Velino
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con le sue acque trasparenti ricche di trote fario facilmente visibili dalla riva. Lungo il sentiero della riserva naturale si incontrano boschi palustri, canneti e la diffusissima ninfea bianca e gialla che circonda tutto il perimetro dei laghi. La fauna è ricca e tipica delle zone umide. In alcune annate si è avuta anche la presenza di piccoli stormi di fenicotteri. Sono presenti anche numerosi rapaci predatori tra i quali il falco di palude, il falco cuculo, il raro falco pescatore e l’albanella minore. Le prime notizie dell’abitato si hanno a partire dal XII°secolo. Il nome di “Cantalice” potrebbe derivare dall’evoluzione di catà ed ilex (presso il leccio) in relazione al fatto ritenuto miracoloso che un piccolo leccio nacque improvvisamente dalle fessure di una roccia, proprio dietro la sacrestia all’interno della chiesa di Santa Maria delle Grazie. L’assetto urbanistico di Cantalice si sviluppa in verticale lungo un ripido sperone di roccia, sovrastata dal Terminillo. Il borgo culmina nella Torre difensiva e nell’imponente chiesa di San Felice. Da alcuni anni, nelle serate di agosto, vengono tenuti piccoli concerti di musica classica all’interno delle antiche chiese medioevali o all’aperto, nelle piccole piazze del borgo illuminate da centinaia di fiaccole a terra che rendono ancora più suggestive le passeggiate lungo i vicoli, fino a raggiungere l’antica chiesa di San Felice da Cantalice, realizzata direttamente sull’area dove sorgeva la casa del Santo.
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24 Lunedì 25 Martedì 26 Mercoledì 27 Giovedì 28 Venerdì 29 Sabato 30 Domenica S. Antonio Maria Claret
S. Crispino martire
S. Evaristo papa
S. Fiorenzo vescovo
SS. Simone e Giuda
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S. Germano vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi 30 ottobre - Vacone (Ri) - “Festa d’Autunno”, ambientata tra i colori autunnali del bosco Il Pago , è un’occasione unica per gustare le delizie di stagione come polenta, salsicce, castagne e tanto buon vino con musica e una riposante passeggiata nel bosco Ultima settimana di Ottobre - Cave (Rm) - Sagra della castagna
nguillara Sabazia si trova sul lago di Bracciano, il settimo lago per estensione in Italia, a meno di 40 km dalla capitale. Secondo alcuni il nome di Anguillara deriva da quello di un’ antica villa di epoca romana chiamata “Angularia”, perché sorta proprio dove la costa del lago forma un angolo retto. Per “Sabazia” ci sono due versioni: la prima si riferisce all’ antico nome Sabate del lago o dai monti Sabatini; la seconda è che derivi dal dio Sabatio che durante l’impero Romano era identificato con Dionisio. Il paese nel centro ha mantenuto il suo impianto medievale. Dal corso principale si arriva alla chiesa della Collegiata del XVI° secolo, mentre il cinquecentesco Palazzo Baronale è oggi sede del Comune. Dietro il palazzo si ergono i bastioni del Torrione medievale, oggi sede del Museo della Civiltà contadina e della cultura popolare, in cui sono esposti un centinaio di attrezzi agricoli, della pastorizia, della pesca e oggetti di uso domestico dei primi del Novecento. Dal 1974 in poi, una serie di ricerche archeologiche subacquee hanno portato al ritrovamento di vari insediamenti preistorici sotto le acque del lago, veri e propri antichi villaggi costruiti anche su palafitte. In località “La Marmotta” sono stati recuperati importanti reperti, tra cui una piroga, esposta nel museo nei pressi della stazione. Negli ultimi decenni Anguillara è tornata a essere una meta turistica particolarmente ambita dai romani e dagli stranieri non solo per il fine settimana. Ad Anguillara vi sono numerose sagre, organizzate dall’attivissima Pro Loco tra le quali si segnala soprattutto la Sagra del Pesce giunta quest’ anno al suo cinquantenario. Otello Carradori, primo “friggitore” ufficiale della Sagra del Pesce, ricorda che si friggevano anguille e lattarini che poi venivano distribuiti al pubblico. Il lungolago era addobbato con le classiche reti dei pescatori e di quando in quando, si potevano incontrare barche piene d’acqua che contenevano, ancora guizzanti, le diverse specie di pesce del lago. Nel corso della festa si svolgevano vari giochi, gare di nuoto, il palo della cuccagna sull’acqua, la caccia al tesoro e la “corsa dei pesci” effettuata dai rioni per le vie del Centro Storico. La sera poi, tutti a ballare. Con il passare degli anni la festa si è evoluta, ingrandita con l’apporto delle bancarelle e dei complessi dal vivo.
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PROLOCO ANGUILLARA SABAZIA Via Roma, 12 - 00061 Anguillara Sabazia (RM) Tel. 338.8416892 / 339.6862600 www.prolocoanguillarasabazia.org 138
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31 Lunedì 1 Martedì 2 Mercoledì 3 Giovedì 4 Venerdì 5 Sabato 6 Domenica S. Lucilla martire
Tutti i Santi
Commemorazione dei Defunti
S. Silvia vedova
S. Carlo Borromeo
S. Zaccaria profeta
S. Leonardo abate
Manifestazioni - Feste - Eventi 31 ottobre Calcata (Vt) - Halloween 5/6 Novembre - Pescorocchiano (Ri) - Sagra della Castagna Novembre - Serrone (Fr) - Presentazione del Vino Novello Novembre/Dicembre - Sezze (Lt) - “I Venerdì Letterari ” Novembre - Castel Sant’Elia (Vt) - Corsa Podistica AVIS - Giornata della Rimembranza- Virgo Fidelis – festa dei Carabinieri - Festa S. Cecilia
Pignataro Interamna er tenere sotto controllo i Sanniti, i coloni romani si insediano in un’area dove sono presenti nuclei abitati, probabilmente volsci. Così viene fondata, nel IV secolo a.C., la città romana di Interamna Lirenas. In epoca imperiale Interamna decade e viene infine distrutta durante le tarde invasioni barbariche. Non ci si sono arrivati grandi vestigia dell’antica città, a parte un ponte, sparsi resti di mura e alcune colonne reimpiegate nella Chiesa del Santissimo Salvatore. Pignataro, attestato dal 1308, significa "qualcuno che fa o aggiusta pignatte", ed è dovuto a qualche fornace per la lavorazione delle pignatte attorno a cui, probabilmente, si sviluppò il paese. A causa dello scontro tra Papato e Impero all’epoca di Federico Il, gli abitanti abbandonano il castello, che viene distrutto. Molti decenni dopo comunque il castello viene nuovamente popolato. Probabilmente nel XIII secolo. Pignataro doveva essere un centro importante nella zona perché è sede di un iudex. Ma la rinascita vera e propria avviene in modo progressivo: nel XVII secolo la popolazione cresce ma il paese è ancora una fila di basse case, per lo più di contadini, addossate alla strada. Agli inizi del XIX secolo, Pignataro ritorna indipendente. Tragico è stato l’impatto della Seconda guerra mondiale: il paese in prima linea viene raso al suolo dai bombardamenti; i Pignataresi sparsi nelle zone di campagna resistono all’occupazione tedesca con un gruppo di partigiani. Finita la guerra, molti ancora sono ricorsi alla emigrazione. Oggi Pignataro, in provincia di Frosinone, è composto da un insieme di contrade sparse, con alcuni antichi casali Il centro storico, in parte ricostruito, sorge sopra una collina circondato dai resti del muro di cinta e mostra ancora alcuni portali ottocenteschi delle antiche case. La ricostruita Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore è caratterizzata da campanili gemelli e affreschi.
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S. Goffredo vescovo
S. Oreste
S. Leone magno
S. Martino di Tours
S. Renato martire
S. Diego franscescano
Manifestazioni - Feste - Eventi Novembre - Accumoli (Ri) - Fiera di San Martino Novembre - Fiumicino (Rm) - Fiumicino DOC Novembre - Pozzaglia Sabina (Ri) - Sant’Agostina Pietrantoni
Segni
dagiata in un’invidiabile posizione sui Monti Lepini, immersa nel verde di una natura rigogliosa che in autunno offre lo squisito marrone, Segni gode di viste panoramiche uniche e di un patrimonio storico e archeologico di tutto rispetto. Perfettamente conservate, le mura poligonali circondano l’intero abitato, interrotte, di tanto in tanto da imponenti Porte, e ancora la città romana, il tempio di Giunone Moneta, il Criptoportico, il Ninfeo, l’abitato medioevale, le chiese, tesori d’arte e di fede, S.Pietro, S.Stefano, la Cattedrale, il Gesù. Accanto ai siti archeologici, la storia di Segni si coniuga con le tradizioni. Testimonianza prima fra tutte per importanza e originalità, oltre per l’affetto con cui i segnini la conservano, è “la giostra del maialetto”. Affonda le sue radici in tempi remoti, in antichissimi riti propiziatori pagani, per ottenere abbondanza e successo nella caccia; poi, come spesso accade, il rito subisce una trasformazione: il maiale diventa simbolo del maligno che si vuole scacciare dalla comunità. Lo storico, Mons. Navarra, fa risalire le sue origini alla seconda metà del XVII secolo, considerandola una farsa satirica improvvisata dal popolo per
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ridicolizzare i Conti Sforza, signori di Segni, che volevano vietare il pascolo ai maiali nei propri fondi. Ma al di là del retaggio storico antropologico, la “giostra del maialetto” è un momento d’incontro e di sano divertimento per grandi e piccoli. La manifestazione si svolge nell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Gaetano, Santo della Provvidenza. Cinque ragazzi in costume, in rappresentanza delle cinque contrade storiche di Segni, bendati e con un piccolo campanello legato alla caviglia, si affrontano all’interno della cisterna romana, una grande vasca circolare situata sull’acropoli, tentando di colpire con una scopa di saggina un piccolo maiale lasciato libero all’interno della cisterna, con un identico campanello al collo. Naturalmente il maialino, vista la malaparata, si rifugia ai bordi della cisterna sottraendosi alla mischia, mentre i giostratori finiscono per colpirsi tra di loro tra gli incitamenti e il divertimento del pubblico. Per ulteriori informazioni: www.comune.segni.rm.it - tel.06972621
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14 Lunedì 15 Martedì 16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica
S. Giocondo vescovo - Avvento Ambrosiano
S. Alberto Magno
S. Margherita di Scozia
S. Elisabetta d’Ungheria
S. Oddone
S. Fausto martire
S. Benigno vescovo
Manifestazioni - Feste - Eventi Novembre - Monteleone Sabino (Ri) - Sagra della Bruschetta Novembre - Campoli Appennino (Fr) - Sagra del Tartufo Bianco Novembre - Capranica Prenestina (Rm) - Sagra della Mosciarella
Palombara ella Sabina Romana, a circa 40 Km, su un colle alle falde del Monte Gennaro, massiccio calcareo che raggiunge i 1270 metri di altezza, sorge Palombara Sabina, il cui abitato è dominato dal Castello Savelli (sec. XIII) massiccio e severo. Al suo interno si possono ancora ammirare ampi saloni con affreschi della scuola di Raffello. Due Papi, Onorio III e Onorio IV entrambi della famiglia Savelli erano molto legati al nostro Castello. Il borgo antico ha una struttura concentrica con una miriade di stradine strette, così costruite, allo scopo di rendere difficile l’espugnazione. Il toponimo ha origine dal termine “palombara”, dal latino “palumbus” ossia “colombo”, costruzione rurale destinata all’allevamento dei colombi. Nel 1872 fu stabilito con regio decreto di aggiungere al nome di Palombara, l’aggettivo Sabina. Questa cittadina vanta origini antichissime, nel 2008 è stato inaugurato all’interno del Castello Savelli, il Museo Archeologico Territoriale della Sabina che custodisce numerosi reperti provenienti da tutto il territorio ma in particolare dalla necropoli di Cretone e dagli scavi (ancora in corso) della Villa Romana - I° Sec. A.C. - in
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Località Formello, dove furono trovate le due preziose statue dell’Eirene e di Zeus. A circa 400 metri dagli scavi di Formello si trova l’Oasi Turistica dove si può ammirare “L’Olivone” una pianta d’olivo di oltre 2000 anni, con una circonferenza al tronco di 9,70 metri. Oggi Palombara è una piacevole cittadina dedita alla produzione agricola, soprattutto dell’olio, del vino, delle ciliegie, delle pesche e di frutta varia. Visitando la nostra Cittadina è impossibile non soffermarsi nella Chiesa della Collegiata di San Biagio, dove si può ammirare la Madonna della Neve del XV secolo. Dello stesso periodo, sulla Via Palombarese, incontriamo la Chiesa di Santa Maria del Gonfalone, dove sull’altare maggiore è apposta l’opera di Antoniazzo Romano “L’Annunciazione”. A 2 Km dall’abitato si trova l’abbazia di San Giovanni in Argentella la cui esistenza è attestata già dal X Sec.
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Da non perdere • Sagra delle cerase (1° e 2° settimana di Giugno). Nell’occasione si tiene la tradizionale sfida tra i sei rioni, per stabilire chi abbia allestito il carro allegorico più suggestivo. Questi carri sono letteralmente tappezzati di ciliege e fiori. • Sagra della “perzica” (fine giugnoinizio luglio). Nella frazione di Cretone si svolge una sfilata di carri allegorici tutti addobbati di succose pesche. • Madonna della Neve (5 agosto). Oltre alle varie iniziative religiose, è volta alla valorizzazione dei prodotti ed usanze tipiche palombaresi. • Processione del Venerdì Santo 22 Aprile
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Presentazione S. Vergine - Cristo Re
S. Cecilia
S. Clemente papa
S. Flora vergine
S. Caterina d’Alessandria
S. Corrado vescovo
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Manifestazioni - Feste - Eventi Novembre - Colonna (Rm) - Santa Cecilia Novembre - Velletri (Rm) - San Clemente Novembre - Collevecchio (Ri) - Sant’Andrea
Canino L’Olio di Oliva di Canino: un prodigio che si ripete ogni anno! La Sagra dell’Olivo che si tiene ogni anno a Canino, in provincia di Viterbo, è una manifestazione che prevede degustazioni per celebrare il famoso olio di oliva che tutto il mondo conosce ed ama. La Sagra, giunta quest’anno alla sua 51a Edizione, rappresenta senz’altro l’evento più importante del calendario delle iniziative di Canino. È un omaggio pluridecennale (dal 1939) alla produzione del pregiato olio extravergine di oliva organizzato ogni anno nel periodo 3-11 Dicembre. Accanto alla distribuzione della tradizionale “bruschetta”, viene allestito dalla collaborazione tra la Pro loco ed il Comune di Canino, un ricco cartellone di manifestazioni folkloristiche, culturali e gastronomiche, visite guidate ai frantoi, spettacoli teatrali e musicali, conferenze sull’olivo, merca dei cavalli, “cantinoni”, esposizioni di artigianato, fuochi artificiali. Alla fine non si può non ricordare il tradizionale evento di chiusura costituito dal corteo storico in costume mirato alla rievocazione del dominio dei Farnese sui 14 Castelli che fecero parte del Ducato di Castro insieme a Canino: si tratta di un evento particolarmente suggestivo. Il terreno di questa terra risulta eccezionalmente adatto alla coltivazione dell’olivo; il sistema di raccolta e l’accurata lavorazione sono tutti fattori che contribuiscono alla realizzazione di questo prodotto particolarmente pregiato. Dal 2 Luglio 1996 l’olio extravergine di Canino ha ottenuto dalla Comunità Europea il riconoscimento D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta). L’olio di Canino è stato uno dei primi in Italia ad ottenere tale riconoscimento. La certificazione D.O.P. dà una duplice garanzia: da un lato sottolinea la qualità dell’olio, dall’altro assicura che le olive usate per produrre l’olio di Canino provengano esclusivamente dalla zona compresa nei Comuni di Canino, Arlena di Castro, Tessennano, Cellere, Ischia di Castro e, parzialmente, dai terreni situati nei Comuni di Tuscania e Montalto di Castro. Per conferma delle date e degli orari consultare il sito www.comune.canino.vt.it 146
Novembre - Dicembre
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S. Saturnino
S. Andrea
S. Eligio vescovo
S. Bibiana
S.Francesco Saverio
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Manifestazioni - Feste - Eventi Dal 3 all’11 Dicembre - Canino (Vt) - Sagra dell’Olivo 4 dicembre - Fontana Liri (Fr)- Fiera e festa religiosa in onore di Santa Barbara Fontana Liri Inf. - Dicembre mercatini di Natale e presepi Periodo natalizio - Maenza (Lt) - “Maenza tra presepi tradizioni e….” Dicembre - Rocca Santo Stefano (Rm) - Manifestazione del presepe vivente Dicembre - Castel Sant’Elia (Vt) - Festa Madonna di Loreto - Esposizione dei Presepi Artistici Dicembre - Fonte Nuova (Rm) - Natale a Fonte Nuova, iniziative natalizie
Calcata
alcata, è un piccolo borgo abbarbicato su uno sperone tufaceo, dalla storia antichissima; tracce di presenza umana nel territorio risalgono al periodo preistorico. Nella vicina collina di Narce, sono state rinvenute numerose strutture e reperti relativi alle fasi più antiche della civiltà etrusco-falisca. L’insufficienza di vie di comunicazione fin quasi agli anni sessanta ha fatto sì che Calcata, rimanesse intatta nei suoi caratteri medievali. L’abbandono da parte dei calcatesi dell’antico borgo, a causa di una legge degli anni ‘30 che obbligava lo sgombero di alcune abitazioni pericolanti, non riuscì a farlo morire, ma ne cambiò totalmente il tessuto sociale. I calcatesi si spostarono nell’altopiano antistante mentre il borgo venne scoperto da artisti incuriositi del posto rimasto intatto come secoli prima. Pian piano sia artisti che intellettuali iniziarono ad acquistare cantine e case utilizzandole successivamente per aprire le loro botteghe e atelier. Calcata così conquistò l’appellativo di “paese degli artisti”, cambiando volto, da borgo rurale a borgo di tendenza. L’atmosfera che si respira tra i vicoli è unica nel suo genere; le botteghe degli artisti insieme a quelle artigiane, le associazioni culturali più svariate, si susseguono in un ambiente che spesso offre
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scorci panoramici sulla valle del Treja unici nel loro genere. Nel nuovo abitato, è da visitare la Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano patroni della comunità, il cui progetto è dell’architetto Paolo Portoghesi. Il centro storico offre diversi luoghi interessanti: il palazzo Baronale, oggi di proprietà del Parco Regionale Valle del Treja, dove si svolgono la maggior parte degli eventi culturali di Calcata, mostre a convegni. L’Associazione culturale “Il Granarone” ubicata proprio nel vecchio granaio del paese è luogo di numerose attività culturali durante tutto l’anno; la Chiesa del SS Nome di Gesù racchiude in se una particolarità unica: fino agli anni ‘80 era conservata in essa una reliquia singolare, il prepuzio di Gesù, poi scomparsa misteriosamente. Non si può infine non visitare le decine di associazioni che nelle loro attività offrono degustazioni di prodotti tipici. Da non perdere assolutamente sono i mitici dolci con le nocciole, nonchè il gustoso, aromatico, profumato, inebriante olio, autentica spremuta di olive.
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S. Nicola
S. Ambrogio
Immacolata concezione
S. Siro
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Manifestazioni - Feste - Eventi 8/9/10/11 Dicembre - Greccio (Ri) - “Greccio…il Presepio” - 13ª Mostra Mercato dell’Artigianato e dell’Oggettistica per il Presepio Dall’8 dicembre per tutto il periodo natalizio - Sermoneta (Lt) - Natale a Sermoneta: presepi artistici, concerti, spettacoli teatrali. Dall’8 dicembre per tutto il periodo natalizio - Cerveteri (Rm) - Presepe Vivente, iniziative, manifestazioni culturali ed enogastronomiche 8 dicembre al 6 gennaio - Serrone (Fr) - Natale a Serrone nei vicoli del centro presepe etnografico a grandezza naturale più lungo del Lazio con oltre 150 personaggi in costume. 10 Dicembre - Calcata (Vt) - Tradizionale passaggio della Madonna di Loreto Dicembre - Greccio (Ri) - Concerto “Per la Vita e per la Pace. Da Greccio, Betlemme e Gerusalemme” - XI^ Edizione.
Pranzo di Natale Il pranzo del 25 dicembre è tutto a base di carne, molto ricco ed abbondante. Il vino deve essere in questo caso rosso corposo. Cappelletti in brodo alla romana
Ingredienti: 2 l di brodo di carne, mezzo chilo di farina, cinque uova, una fetta di petto di tacchino, 100 g di arista di maiale, 100 g di mortadella, 400 g parmigiano grattugiato, noce moscata, sale, pepe, vino bianco Preparazione: tritate insieme tutto ripieno per i cappelletti, quindi il maiale, mortadella e il tacchino, apritevi sopra un uovo e amalgamate bene aggiungendo 100 g di parmigiano, sale e pepe a piacere e un pizzico di noce moscata, per rendere l'impasto piĂš morbido aggiungere anche un quarto di bicchiere di vino. Preparate la pasta sfoglia con la farina e quattro uova, stendete la bene in modo da ottenere una sfoglia sottile, con un bicchiere fate tanti dischi del diametro di circa quattro o 5 cm. Su ogni disco disponete un po' di ripieno poi ripiegate il disco prima in due avvolgendo bene il ripieno e facendo aderire bene i bordi (eventualmente usate un po' di bianco d'uovo per farli ben attaccare), poi prendete due lembi estremi e unica di tra loro per formare un cappelletto. Disponete tutti cappelletti su una tavola polverizzata di farina. Mettete sul fuoco il brodo e quando diventa bollente versate i cappelletti, e lasciateli cuocere per 15 o 20 minuti. Servite bollente e cospargete bene di parmigiano.
Fettuccine alla papalina Ingredienti: cinquecento grammi di fettuccine, tre uova, 100 g di prosciutto crudo tagliato spesso, burro, cipolla, parmigiano. Preparazione: in una padella fonda fate soffriggere burro cipolla. Tagliate il prosciutto a quadratini e versatelo nella padella. Mentre fate cuocere le fettuccine nell'acqua salata, in una insalatiera battete le uova con un pizzico di sale. Una volta cotte le fettuccine scolatele e riversate le nella padella con il soffritto, versate sopra luogo battuto e parmigiano grattugiato in abbondanza. Fate mantecare fiamma lenta per qualche minuto, poi versate il tutto dentro di insalatiera in cui avete battuto le uova. Mescolate bene e servite caldo. Costolette d'abbacchio scottadito Ingredienti: 16 costolette d'abbacchio, sale, pepe, olio. Preparazione: ungete, salate e pepate le costolette una ad una. In un tegame versate un cucchiaio d'olio, fatelo scaldare sulla fiamma viva e mettete le costolette le uno accanto all'altra nel tegame. Fate cuocere bene girando spesso Le costolette. Servitele calde. Puntarelle alla romana Ingredienti: 700 g. di puntarelle, 7 filetti di alici sottolio, 2 spicchi di aglio, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, aceto, sale Preparazione: lavate bene le puntarelle, poi lasciatele in ammollo in acqua fredda, fino a quando si arricciano. Quindi scolatele bene e asciugatele con uno strofinaccio di cotone. Pulite i due spicchi d'aglio della pelle, tagliateli a metĂ e rimuovete l'anima interna, metteteli quindi in un pestello di legno con le alici ed usate il mortaio per pestare bene il tutto fino ad ottenere un impasto cremoso. Aggiungete l'olio ed amalgamate bene. Unite questo impasto alle puntarelle in una terrina, mescolate e distribuite bene l'impasto. Infine aggiungete aceto e sale secondo il vostro gusto.
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12 Lunedì 13 Martedì 14 Mercoledì 15 Giovedì 16 Venerdì 17 Sabato 18 Domenica S. Giovanna
S. Lucia
S. Giovanni
S. Valeriano vescovo
S. Albina
S. Lazzaro vescovo
IV d’Avvento
Manifestazioni - Feste - Eventi 13 Dicembre - Posta (Ri) - Fiera di Santa Lucia 15 Dicembre - Calcata (Vt) - Festa degli anziani Dicembre - Marino (Rm) - Festa di Santa Lucia Dicembre - Guarcino (Fr) - Sant’Agnello Abate
Posta a Salaria, l’antica “Via del Sale”, così denominata dagli storici Strabone e Plinio, in quanto serviva per trasportare a Roma il sale del mare Adriatico, è la più antica via consolare romana. Essa è legata ad innumerevoli fatti storici: fu percorsa dai Galli prima di entrare a Roma; Annibale, alla testa di 2000 soldati a cavallo, la percorse sempre per raggiungere Roma. Inoltre servì ai Romani per soggiogare Sabini e Piceni. La costruzione della Salaria, all’altezza delle “Gole del Velino”, fu particolarmente ostica e complessa e qui, ancor oggi, sono visibili le opere realizzate per il superamento degli ostacoli naturali, perché la vallata si chiudeva, senza alcuna possibilità di passaggi: quel punto fu chiamato “Sigillum”. Superate le “Gole del Velino”, le difficoltà diminuiscono e si procede con più celerità nella piana che porta a Falacrine, luogo di origine della famiglia Flavia, alla quale appartennero gli imperatori: Vespasiano, Tito e Diocleziano. L’antico tracciato della via Salaria, percorribile a piedi, è ricco di numerose testimonianze. Nel territorio di Posta, superata la Basilica di San Quirico e Giulitta, si notano, tra la Salaria moderna ed il fiume Velino, le fiancate di sostegno di un ponte antico, con un’ampiezza di metri 5,50, propria delle vie consolari. Vi sono poi le “Grotte di Romualdo”, che testimonierebbero un probabile antichissimo insediamento umano. Al Km 117,6 c’è la prima grande rupe intercisa di ben 30 metri di altezza e 20 di lunghezza. Al “Masso dell’Orso”, sulla Salaria moderna, vi è il “cippo del 69° Miliario”, rinvenuto sulla sovrastante Salaria antica. Le misure eccezionali della Colonna Miliaria (il cilindro m 1,85 di altezza, poggiato su di una base cubica, serviva per riposare e salire meglio a cavallo) sono giustificate dalla grandiosità del luogo e dal fatto che segnava metà strada fra Roma ed il Mare Adriatico. Accanto vi è un bassorilievo, intatto, rappresentante una scena di caccia: una cerva che bruca i rami di un alberello ed un’altra, a terra, colpita da una lancia.
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19 Lunedì 20 Martedì 21 Mercoledì 22 Giovedì 23 Venerdì 24 Sabato 25 Domenica S. Dario
S. Liberato
S. Pietro
S. Francesca Cabrini
S. Giovanni da K.
S. Delfino vescovo
Natività del Signore
Manifestazioni - Feste - Eventi 24 e 26 Dicembre - Greccio (Ri) - “Rievocazione Storica del Primo Presepe del Mondo di Greccio 1223” Dicembe - Torrita Tiberina (Rm) - San Tommaso Dicembre - Caprarola (Vt) - Presepe Vivente Dicembre - Gavignano (Rm) - Presepe Artistico Dicembre - Vignanello (Vt) - Presepe Artistico e Mercatino di Natale
Montefiascone ra i Paesi più rappresentativi del “Comprensorio Turistico Lago di Bolsena”, segnaliamo Montefiascone in posizione invidiabile tanto da fargli assumere la denominazione di “Perla dell’Alto Lazio”. La fertile vallata che lo contorna racchiude uliveti e vigneti che danno luogo alla produzione del famoso Est! Est!! Est!!! conosciuto in tutto il mondo e riconosciuto come vino D.O.C. sin dal 1979. In quel vino, la Città ha così colto riferimento e l’ispirazione per alimentare la straordinaria leggenda di Defuk. Nell’anno 1111 questo nobile di nome Johannes Defuk era al seguito di Enrico V mentre si recava a Roma, Defuk, che amava particolarmente il buon vino, aveva inviato un suo servo, tale Martino in avanscoperta, ad assaggiare i migliori vini segnalandoli attraverso la locuzione EST! che, stava a significare “c’è del buon vino”. Arrivato a Montefiascone, il servo Martino assaggiò un vino talmente buono che per sottolineare la sua qualità superiore, lasciò scritto sulla porta della locanda non EST, bensì EST!EST!!EST!!!. Per questo motivo, Defuk prolungò la sua permanenza a Montefiascone e bevve tanto vino che ne morì. Venne sepolto nella Basilica romanico-gotica di San Flaviano, risalente all’anno 850, ove ancora oggi è visibile la sua tomba. I cittadini di Montefiascone, durante la Fiera del Vino dal 1 al 15 agosto, rivivono le gesta del nobile tedesco, organizzando la sfilata di un Corteo Storico con dame e cavalieri in costume, versando al termine della Santa Messa, un barile del famoso Moscatello sulla Tomba di Defuk. Nell’anno 2000, in occasione della Fiera, è nata con successo la manifestazione “In Cantina con Defuk” - Itinerario enogastronomico lungo le vie del centro storico, che permette di conoscere le specialità del luogo in locali antichi adibiti a cantine. In questo “viaggio del gusto” si è affiancati da sommelier professionisti. Tra i monumenti principali del centro storico di Montefiascone, oltre alla Basilica di S.Flaviano, annoveriamo la Cattedrale di Santa Margherita. La sua grande cupola (metà del 1600), opera di Carlo Fontana, è oggi il simbolo della città ed anche tra le maggiori d’Italia per diametro interno. Al piano inferiore, è possibile visitare la Cripta di Santa Lucia Filippini, detta “Cripta del Bramante”, di forma ottagonale e a pianta centrale. Altro monumento di rilevante importanza è la Rocca dei Papi, risalente alla seconda metà del 1200, grazie ad Innocenzo III che avvio’ per primo i lavori ufficiali di fortificazione.
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www.comune.montefiascone.vt.it info@comune.montefiascone.vt.it Ufficio Turistico 0761832060 154
Dicembre - Gennaio 2012
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26 Lunedì 27 Martedì 28 Mercoledì 29 Giovedì 30 Venerdì 31 Sabato 1 Domenica S. Stefano prot.
S. Giovanni apostolo
SS. Innocenti martiri
S. Tommaso Becket
S. Eugenio
S. Silvestro I° papa
S. Madre di Dio
Manifestazioni - Feste - Eventi 26 Dicembre - Calcata (Vt) - Concerto di Natale 27 dicembre - Vacone (Ri) - “Festa del patrono s. Giovanni Evangelista”. La tradizione vuole che il popolo vaconese onori il Patrono portando in processione la sua statua. Pranzo a base di polenta per la cittadinanza. 30 Dicembre - Vico nel Lazio (Fr) - Sagra della Polenta
Spaghetti cacio e pepe Ingredienti per 4 persone Gli spaghetti cacio e pepe, sono un tipico primo piatto della tradizione romanesca, ma anche in Sicilia se ne faceva, e si continua a farne, largo uso: il formaggio, comunque è sicuramente stato nella storia dell’alimentazione, il primo condimento abbinato alla pasta, diffuso prima ancora dell'introduzione del pomodoro. La ricetta degli spaghetti cacio e pepe è molto semplice ma, proprio per questo, la cura dei particolari deve essere maniacale per non rischiare di ottenere una semplice pasta condita con il formaggio. Ingredienti Olio di oliva extravergine 3 cucchiai; Pecorino 200 gr.; Pepe nero macinato in abbondanza; Spaghetti 400 gr. Preparazione Per preparare gli spaghetti cacio e pepe, per prima cosa mettete a lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata. Scaldate l'olio in un tegame accompagnandolo da una generosa spolverata di pepe nero e nel frattempo, ponete in un’ insalatiera 200 gr. di cacio grattugiato e un po’ d’acqua di cottura della pasta: amalgamate il tutto fino ad ottenere una crema liscia. Scolate gli spaghetti un paio di minuti prima del termine della cottura e, lasciandoli ancora gocciolanti, buttateli nella padella con l’olio, versandovi anche la crema di formaggio; mantecate bene gli spaghetti nel condimento, aggiungendo, se necessario, altra acqua di cottura bollente, sino a quando l'amido della pasta legherà il tutto e gli spaghetti risulteranno cremosi. Servite gli spaghetti cacio e pepe immediatamente, aggiungendo altro pepe nero macinato. Consiglio È importante terminare la cottura degli spaghetti cacio e pepe nel tegame, aggiungendo se necessario qualche mestolo dell'acqua di cottura, per permettere alla pasta di tirare fuori l'amido che mescolate con il pecorino formerà la cremina che è la caratteristica saliente di questo semplice piatto. Il pecorino che meglio si adatta a questa ricetta è quello romano che deve essere si stagionato, ma non eccessivamente 156
Coda alla Vaccinara Ingredienti per 8 persone Una coda e guancia di bue da kg.2. lardo gr.100, strutto gr.30, prezzemolo gr.30, una carota, una cipolla, uno spicchio di aglio, un sedano bianco e tenero, vino bianco: circa un bicchiere, salsa di pomodoro – sale – pepe
Preparazione Mondare, lavare e tritare finissimi prezzemolo, aglio, cipolla e carota. Tritare il lardo. Tagliare la coda e la guancia a pezzetti, lavarli e immergerli in acqua in ebollizione; quando l’acqua alzerà di nuovo il bollore togliere di nuovo la carne. Mettere in una casseruola di terracotta il lardo, lo strutto e tutto quanto è stato tritato. Lasciare soffriggere per un istante poi unire i pezzetti di coda e guancia, mescolare e rosolare sino a che la carne si sarà leggermente colorita; allora salare, pepare, continuare la rosolatura bagnando poco per volta con il vino bianco. Quando questo sarà evaporato unire una o due cucchiaiate di salsa di pomodoro sciolta in circa mezzo litro di acqua calda. Incoperchiare il recipiente e cuocere il tutto a fuoco moderatissimo per circa 4 ore. Pulire le coste del sedano, lavarle, tagliarle a pezzetti ed unirle alla carne dopo le 4 ore di cottura, lasciandola sul fuoco ancora per mezz’ora. Versare la carne sul piatto di portata, irrorarla con il suo sugo e servirla subito ben bollente.
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Non gridare “al lupo” chiama un numero di emergenza Soccorso pubblico di emergenza (Polizia di Stato)
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Carabinieri
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Vigili del Fuoco
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Soccorso ACI
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Emergenza sanitaria
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Guardia di Finanza
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Corpo Forestale dello Stato - Segnalazione incendi boschivi
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CCISS Viaggiare informati
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Comunicazione d’emergenza per la salute pubblica
1500
Enel Segnalazione guasti
803 500
Prenotazione visite specialistiche (CUP Lazio)
803 333
Lega Italiana contro i Tumori
800 422 412
Numero verde fumo
800 998 877
Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS)
800 261 580
Numero verde antitruffa
800 335 588
Se ti costringono a prostituirti‌
800 290 290
Telefono Azzurro
196 96
Fisco in linea (Ministero delle Finanze)
164 74
UnitĂ di crisi (Ministero degli Affari Esteri)
06.36225
Guardia Medica Veterinaria
800 029 449
NUMERI PERSONALI
Indice
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