TASTE & TAU EVENTS
lorado Cafè in collaborazione con il Tina Pika Village, Roma
GIUGNO “MADRE TERRA” Domenica 13: Pool On – The – Way Special event by DJ Gianni Corelli 25 – 26 -27 AL CHIOSTRO by night: Sabor a Tango
Martedì 10 Le Stelle Cadenti FERRAGOSTO 13 -14 -15 Venerdi 13 Live Jazz, Lunge Bar & DJ Sabato 14 Musica & Cabaret:
Degustazioni, musica e danza/teatro
Speciale cena di ferragosto a bordo piscina
LUGLIO “LUNA E STELLE” Venerdi 2 Live Jazz Speciale W.E. 09 -10 -11 Venerdi 9 Live Jazz, Lounge Bar & DJ Sabato 10 Live Jazz & Cabaret Aperitivo e Cena a lume di candela, con musica dal vivo “Two Faces”
Ore 23,00 Spettacolo di cabaret Tina Pika Show Speciali “VENERDI : LUNA E STELLE” 09/23/30 Live Jazz, Lunge Bar & DJ AGOSTO “SOLE E FOCU” Speciale W.E. 07-08-09 Venerdi 06 Live Jazz, Lunge Bar & DJ Sabato 07 Opening Cabaret:
Ore 23,00 Spettacolo di cabaret – e a seguire DJ night Domenica 15 Nocturno: Dance/Theatre Speciale evento con cena a bordo piscina. Appropriarsi dello spazio attraverso musica, immagini e danza (a cura di Central De Movimento).
Speciale W.E. 20 -21 -22 Venerdi 20 Live Jazz, Lunge Bar & DJ Sabato 21 Serata Cabaret: rassegna artisti Lab Zelig, Zelig Off e Colorado Cafè in collaborazione con il Tina Pika Village, Roma
Speciale W.E. 27 – 28 – 29 Venerdi 27 Live Jazz, Lunge Bar & DJ Sabato 28 Serata Kermesse Cabaret: rassegna artisti Lab Zelig, Zelig Off e Colorado Cafè in collaborazione con il Tina Pika Village, Roma
rassegna artisti Lab Zelig, Zelig Off e Co-
Località S. Maria di Costantinopoli - Cerreto di Spoleto (PG) Tel. +39 0743 91204 - Fax +39 0743 923154 info@madonnadicostantinopoli.it www.madonnadicostantinopoli.it
Sommario
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www.lumbriadeisapori.it Direttore Responsabile: Alberto Mesca In redazione: Gilberto Scalabrini, Massimiliano Castellani, Marco Degli Innocenti, Simone Mesca, Mariolina Savino Hanno collaborato: Regione Umbria, Anna Nucciarone, Appennino Turismo, Donatello Tinti, Pierluigi Mingarelli, Claudio Guerrini, Augusto Lunghi, Camera di Commercio di Perugia Casa Editrice: Nuova PromoEdit s.r.l. via Monte Acuto, 49 Foligno (Pg) Tel. 0742.321011 (r.a.) Fax 0742.321012 P.iva 02987340540 www.nuovapromoedit.it info@nuovapromoedit.it www.lumbriadeisapori.it info@lumbriadeisapori.it Autorizzazione: Reg. Trib. di Perugia Sez. Periodici N°5/2002 Reg. Periodici aut. del 01/02/2002 Sped. in abb. post. 45% Legge 662/96 art. 2 comma 20b Segretaria di redazione: Cinzia Mancia Grafica e impaginazione: Nuova PromoEdit : Marco Properzi Pubblicità: Nuova Promoedit s.r.l. ha collaborato Mario Bonucci Foto: Archivio Nuova PromoEdit s.r.l., Ente Palio dei Quartieri di Nocera Umbra, Comune di Nocera Umbra, Comune di Sellano, Appennino Turismo Tutto quello che viene pubblicato su “L’Umbria dei Sapori” riflette unicamente il pensiero degli autori. Foto e testi anche se non pubblicati non si restituiscono. Finito di stampare maggio 2010 Stampa: Grafiche CMF Foligno (Pg)
Unione Europea
Regione Umbria
Provincia di Perugia
Camera di Commercio
www.folignonews.it www.spoletonews.it www.norciaonline.it
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Editoriale di Alberto Mesca
Il territorio umbro e le sue peculiarità a cura della Regione Umbria
Appennino Umbro inserto a cura dell’Appennino Turismo
Nocera Umbra: connubio tra natura e cultura Il palio dei Quartieri, unico nel suo genere di Pierluigi Mingarelli
Balisicata o Lucania è sempre una grande terra di Mariolina Savino
Estate a Sellano Cannara: capitale della cipolla Porchetta umbra: una delizia per il palato La storia rivive: la porchetta “co l’osso” di Augusto Lunghi
Sagra della porchetta di Costano Olio extravergine di oliva DOP Umbria... a cura della Regione Umbria
I migliori oli DOP umbria 2010 Ercole Olivario 2010: i migliori oli italiani
Editoriale di Alberto Mesca ’avventura de “L’Umbria dei Sapori” continua con l’edizione maggio-giugno 2010. In questo numero tratteremo in particolare di eno-gastronomia legata alla bella stagione che deriva direttamente dalle produzioni della terra e dall’allevamento, i cui saperi e sapori dipendono dalle tecniche di coltivazione, dalla tipologia dei terreni e dalle sapienti pratiche di trasformazione dei produttori nostrali. Nel sottotitolo de “L’Umbria dei Sapori”, infatti, compaiono le parole « prodotti tipici e biologici», ma a queste va associato il «turismo rurale», un “prodotto” che non può prescindere dalle produzioni agroalimentari, perché da esse deriva e con esse si sviluppa, attraverso le strutture agrituristiche specializzate e attraverso le numerose manifestazioni storico-folcloristico-gastronomiche che offre la nostra regione in questo periodo. Ma c’è un'altra parola che va di pari passo a “prodotti” e “turismo”, ed è territorio; territorio inteso come Appennino, come itinerario sul quale soffermarsi ad ammirare le innumerevoli testimonianze naturalisticoculturali; territorio inteso come varietà di paesaggi e di culture o come “vocazione” a tipicità più uniche che rare. Da questo numero, però, abbiamo voluto dare spazio anche ad un’altra regione italiana, (cominciamo con la Basilicata) e ne ospiteremo una diversa in ogni numero; in questo modo la nostra rivista diventa anche strumento di divulgazione delle diverse culture nazionali. E allora scopriamo cosa offre questa edizione nella sua “colezione primavera-estate 2010”. L’ appuntamento con la prossima rivista è per ottobre.
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Buona Lettura! Accanto alla rievocazione degli antichi mestieri come l’arte della lavorazione del formaggio, del pane e del maiale secondo tradizione, vengono rappresentati i vecchi lavori artigianali di canestrai, maniscalchi e contadini. Per i più piccini sono previste iniziative quali la“Fattoria dei Bambini” o la “ Strega delle erbe”.
17/18 Luglio 2010 a manifestazione denominata Pane Prosciutto & Fantasia si svolgerà a Preci nei giorni 17/18 Luglio 2010 ed è dedicata alla promozione del territorio, ai suoi valori tradizionali ed ai prodotti tipici locali ed umbri, in particolare al prosciutto di Norcia IGP. Il crescente successo assunto nel tempo, è testimoniato da una massiccia presenza di visitatori, puntuali ogni anno all’apertura delle cantine del castello e tra le suggestive piazzette che caratterizzano il centro storico dove vengono allestiti stand espositivi e degustativi.
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Il territorio umbro e le sue peculiarità
Regione Umbria Assessorato alle Politiche Agricole e Agroalimentari
l piano di sviluppo rurale 2007/2013, della Regione Umbria, mira a sostenere la competitività delle zone rurali mediante una politica di qualità, la promozione dell’occupazione e la protezione dell’ambiente e dello spazio rurale. Il filo conduttore è la ricerca di sinergie tra le attività produttive e quelle che valorizzano il territorio e le tradizioni del mondo rurale, incentivando l’introduzione e il mantenimento del metodo dell’agricoltura biologica. Tra le priorità operative c’è l’ammodernamento delle strutture produttive con investimenti nelle aziende agricole e nelle imprese di trasformazione in particolare, al fine di diversificare il settore agricolo e zootecnico e di migliorare la commercializzazione dei prodotti di qualità, (tra i quali le carni pregiate degli allevamenti regionali tipici, la viticoltura e l’olivicoltura) con particolare attenzione al settore agrituristico. I cambiamenti che hanno interessato l’agricoltura stanno investendo inevitabilmente anche la zootecnia; i concetti di multifunzionalità, sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale, presidio del territorio che oggi comunemente accompagnano il modo di intendere le attività agricole e più ancora quelle che verranno, investono in particolare la zootecnia e la sua imprenditoria. L'allevamento in Umbria ha tradizioni antichissime, ma fino agli anni Cinquanta e Sessanta era considerato solo una fonte di sostentamento sussidiaria della famiglia contadina, unitamente ai prodotti dell'orto. Oggi, quando si parla di carne, non si può non parlare di maiale; le sue carni sono state per secoli elemento principale della cucina locale, rappresentando una continuità di tradizione unica: ancora oggi in molte case si festeggia il giorno in cui si lavora il maiale. Col passare dei secoli l’allevamento dei suini e il consumo dei prodotti da essi derivati, assunsero progressivamente maggiore importanza passando dai trionfi rinascimentali, in cui si sviluppa l’arte gastronomica e la carne di maiale compare nei banchetti più sontuosi, fino al XIX secolo in cui si diffusero i primi laboratori alimentari e le prime salumerie. Dalla spalla si ottiene il "prosciutto cotto di spalla". Oppure si suddividono le due parti che la compongono: la fesa e il muscolo. La prima, essendo più pregiata e tenera, viene usata per la produzione del salame crudo o delle salsicce; il secondo, più duro, viene utilizzato per la preparazione di prodotti che richiedono cottura (cotechino, salame cotto, mortadella). La pancetta è la parte anteriore del costato. Si distingue in parte magra e parte grassa. La parte grassa, fino a percentuali del 20-25%, si utilizza per la preparazione del salame. Acconciata, speziata ed arrotolata dà origine al prodotto
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omonimo in tutte le sue varietà. La coscia è il taglio più pregiato: viene utilizzato per la produzione del famoso prosciutto umbro e per salami eccessivamente magri. Il lombo o lonza si suddivide in tre parti: carré, lonza e capocollo. Dal carré si ricavano le braciole (la parte attaccata al prosciutto si chiama culatello o fondello e viene usato per alcuni tipi di salame crudo); la lonza si può consumare arrosto o stagionata e tagliata a fettine. Ma sulle tavole umbre primeggiano anche le carni degli animali da cortile, tipici della tradizione contadina: i più allevati sono i polli e i conigli, ma non mancano oche, tacchini e galline faraone. La mancanza di forme di avicoltura organizzate, inizialmente impediva il sorgere di un vero e proprio mercato economico per questi prodotti. La carne di pollo, lo spezzatino di coniglio, l’oca arrosto erano tutti piatti che venivano mangiati in particolari momenti dell’anno essendo il loro consumo legato ai lavori stagionali come la mietitura, la battitura, la vendemmia, ma anche la domenica o durante feste religiose quali Pasqua e Natale. Oggi invece queste carni vengono consumate quasi tutti i giorni: la produzione è aumentata e il tipo di allevamento si è notevolmente diversificato. L’esplosione della domanda non poteva essere più soddi-
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razza che per anni è stata regina di questo modello di pastorizia è stata la Sopravissana, diffusa in Umbria ma anche nelle altre regioni centrali. L’allevamento della pecora Vissana, nel corso degli ultimi anni si è sensibilmente ridotto a causa del crollo del prezzo della lana, ed è stata sostituita da razze più idonee alla produzione di carne. Tra queste una buona percentuale è rappresentata dalla Sarda e dall’Appenninica. Mentre la pecora Sarda ha una prevalente attitudine alla produzione di latte ed è ormai si è diffusa in tutte le regioni centrali, l’ Appenninica è invece una razza autoctona delle province di Perugia e Terni, e viene sfruttata principalmente per la produzione di carne. Dal buon latte, sia ovino che bovino, si ricavano gli ottimi formaggi umbri, la cui produzione è fortemente legata alle tipicità di prodotto. I pascoli del Piangrande e del Pian piccolo, della Piana di Castelluccio, della conca di Norcia, dell'eugubino e della zona del gualdese, dove, in un ambiente incontaminato, crescono piante acquatiche ed aromatiche, come il crescione ed il sedano aromatico, si presentano al visitatore odierno con le stesse caratteristiche che avevano al tempo dei Romani. Questi pascoli sono i principali fornitori del buon foraggio, la materia prima del buon latte e dei buoni formaggi. Visitando i caseifici si può notare la cura e l'amore con cui il casaro tratta le forme di formaggio, girandole sopra le tavole di legno con un vecchio rituale, per controllarne la maturazione e la stagionatura. La bontà, il sapore e la genuinità di tutti i prodotti, sono conseguenza naturale dell'esperienza e della professionalità degli operatori, ma soprattutto dell'influenza di quel patrimonio naturale ancora incontaminato e della cultura materiale che ricorda altri tempi e rende famosa l'Umbria nel mondo. Un altro prodotto della campagna umbra , ivi compresa la provincia di Perugia, è certamente la carne bovina, oggetto di esportazione in tutto il territorio nazionale. Particolarmente prestigioso è il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale che ha ottenuto il riconoscimento della ”Indicazione Geografica Protetta” per la carne ottenuta da bovini delle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola. La caratteristiche qualitative di queste carni sono specifiche e ben identificabili grazie alla particolare conformazione fisica, dovuta al loro patrimonio genetico, ma anche alle avanzate tecniche di allevamento e di alimentazione. Tra le razze bovine in Umbria, quella che gode oggi di un’immagine più nobile ed affermata è la Chianina, che offre la possibilità di un’ampia produzione culinaria di bistecche,
sfatta, dal tipo di produzione che avveniva nei cortili e nelle aziende agricole di piccole dimensioni, per cui si è passati a tecniche industriali e a forme di produzione su larga scala. Un cenno particolare merita il prodotto denominato Pollo d’erba umbro, allevato in spazi più ampi di quelli stabiliti dal regolamento comunitario e da cui si ottiene carne magra, consistente e molto ricca di ferro. L’assunzione attraverso il pascolo da parte di tali avicoli, di consistenti quantità di erba, ricca di vitamine, antiossidanti e di alcuni acidi grassi, migliora anche il livello di vitamina E, di acidi grassi e la conservabilità delle carni. Il “Pollo d’Erba” è ottenuto con razze autoctone italiane che il dipartimento di scienze zootecniche della facoltà di agraria di Perugia alleva da circa quarant’anni. I consumatori sono anche garantiti dalla tracciabilità del prodotto che è assicurata da un ciclo aziendale chiuso. I pulcini infatti, nascono e vengono allevati direttamente nell’azienda agraria dell’università e nutriti tramite pascolo e mangime preparato con materie prime, anche queste di provenienza aziendale. Grazie alle grandi superfici a produzione spontanea di cui dispone, l’Umbria può considerarsi una regione particolarmente adatta anche all’allevamento degli ovini. La
Razza chianina
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dei vigneti che interessa tutte le zone DOC e DOCG della Regione. Molti impianti vecchi ed obsoleti vengono estirpati per fare posto a nuovi vigneti realizzati secondo i principi della più moderna viticoltura. In conseguenza di tali adeguamenti sono aumentare le superfici regionali iscritte agli albi DOC/DOCG e tale tendenza avrà un ulteriore incremento nei prossimi anni con l’entrata in produzione di vigneti di più recente impianto. Un dato di fatto ormai riconosciuto è, pertanto, la notevole crescita qualitativa e di immagine dei vini della nostra Regione. E’ interessante sottolineare come il fenomeno è generalizzato, sia pure con sfumature diverse, a tutte le DOC/DOCG regionali ed interessa sia le strutture private che le cantine cooperative. Parallelamente al rinnovo dei vigneti anche i disciplinari di produzione delle principali DOC/DOCG regionali sono stati modificati e adeguati alle nuove tecniche produttive ed alle mutate tendenze del mercato con l’introduzione di nuove tipologie di vini. Tali processi si inseriscono nel complesso quadro delle normative regionali di settore tra le quali sono da ricordare: le disposizioni regionali per la gestione del potenziale produttivo viticolo e per l’ iscrizione delle superfici vitate negli albi dei vigneti a denominazione di origine (DO) e negli elenchi delle vigne ad indicazione geografica tipica (IGT), la classificazione delle varietà idonee alla coltivazione nella Regione dell’Umbria, la gestione della riserva regionale di diritti di impianto, il piano regionale di ristrutturazione e riconversione dei vigneti. I vini di qualità della Regione sono rappresentate da 2 Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.), 11 Denominazioni di Origine Controllata (D.O.C.) e 6 Indicazioni Geografiche Tipiche (I.G.T.). In particolare le denominazioni di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.)sono: Montefalco Sagrantino e Torgiano Rosso Riserva. Le Denominazioni di Origine Controllata (D.O.C.)sono : Torgiano, Orvieto, Montefalco, Colli Amerini, Colli Perugini, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Altotiberini, Assisi, Lago di Corbara, Rosso Orvietano. Le Indicazioni geografiche Tipiche (I.G.T.) sono : Umbria, Bettona, Cannara, Spello, Allerona, Narni. La notevole offerta di prodotti tipici, in Umbria, è anche garantita, nelle sue aree più interne, dalle numerose strutture agrituristiche, sparse su tutto il territorio regionale, che hanno trasformato l’antico piacere dell’ospitalità contadina in un’accoglienza gentile, basata su servizi sempre più di qualità e strutture funzionali, pur restando in piena sintonia con il fascino e il carattere dei luoghi. Per chi sceglie l’Umbria per una vacanza originale o per il crescente desiderio di fuga dalla città, il richiamo della campagna diventa concreto ed il mondo rurale un modo piacevole e rilassante per apprezzare il tutto. C’è per tutti i gusti, per chi vuole scoprire ed ammirare le bellezze del territorio si presenta all’occhio del visitatore uno spettacolo di colori e di sensazioni indimenticabili. Boschi di essenze autoctone, dolci colline ricoperte di oliveti e posti unici e impensati da visitare magari a piedi, a cavallo o in bicicletta. L’Umbria con il suo misticismo è anche il posto ideale per chi semplicemente vuole assaporare un ideale silenzio. Ma, chi vuole gustare i piaceri enogastronomici della tradizione umbra, troverà piatti semplici e genuini che utilizzano i tanti buoni prodotti della terra e delle campagne. Si va dai
scottadito, spiedini e anche di altri tagli che, opportunamente preparati, soddisfano anche i palati più esigenti. La razza è antichissima, la sua origine è probabilmente umbroetrusca, ed è allevata da decine di secoli nella Valle del Tevere e nella Val di Chiana, da cui ha preso il nome. Ma se Umbria è sinonimo di ottime carni, allora è necessario anche rappresentare anche l’ottima qualità dei suoi vini. La viticoltura regionale negli ultimi anni è stata interessata da un processo di profonda trasformazione che l’ha portata ad essere uno dei settori più rappresentativi, sia in termini economici che di immagine, dell’intero comparto agroalimentare regionale. Qualità delle produzioni ed orientamento al mercato costituiscono le linee guida di questo processo che riguardano l’intera filiera produttiva. Con l’entrata in vigore della nuova OCM vitivinicola (Reg. CE n. 1493/99) è proseguito il continuo e costante rinnovamento
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frutti di bosco: asparagi, funghi di ogni specie, more, lamponi, castagne e soprattutto il tartufo bianco e nero pregiato; alle lenticchie, al farro, le patate, lo zafferano, il miele, il pregiato olio d’oliva e i famosi vini dei colli umbri; alle carni di qualità, ai salumi e alla cacciagione. Tra i tanti piatti della tradizione per fare alcuni esempi troviamo la torta di Pasqua con il capocollo che nel periodo pasquale viene gustata insieme alle uova benedette, i palombacci alla ghiotta, le focacce, la torta al testo o crescia farcita con i salumi, la porchetta, le paste fatte a mano, le ricette a base di pesce del lago (famosi il teganaccio e la regina in porchetta), le zuppe e i formaggi e, tra i dolci, per citarne solo alcuni, ricordiamo il pampepato di Terni, la rocciata, la ciaramicola, ecc. In questo contesto la proposta dell’agriturismo umbro è una sorta di altalena tra tradizione ed innovazione, praticità e confort con un denominatore comune: semplicità, genuinità e soprattutto riscoperta di quel mondo rurale ricco di valore e mai dimenticato.
Ricette dell’estate Tortellini al Prosciutto Crudo alla Mediterranea
Ingredienti: Tortellini con Prosciutto Crudo 250g, Olive nere 100gr, Mozzarella 100gr, Pomodori ciliegino100 gr, Porro30gr, Capperi 30gr, Olio extravergine di oliva 3 Cucchiai, Sale e Pepe. Preparazione: Soffriggete in olio il porro tagliato a julienne. Successivamente aggiungete i capperi, le olive nere ed i pomodori tagliati a cubetti e cuocete per 2'. Salate e pepate. Cuocete i Tortellini al Prosciutto Crudo in abbondante acqua salata. Una volta cotti, scolateli, uniteli al sugo, saltandoli in padella. Serviteli con una dadolata di mozzarella. Fiori Di Zucca Farciti
Ingredienti: 200 gr di Mozzarella, 16 Fiori Di Zucca, 100 gr di Farina Bianca, 100 gr di Prosciutto Crudo, Olio D'oliva, Pepe, Sale. Preparazione: Togliere ai fiori di zucca il gambo ed il pistillo facendo attenzione a non romperli. Lavarli delicatamente ed asciugarli. Tagliare a dadini la mozzarella e tritare il prosciutto, quindi unire e aggiustare di sale e pepe. Mettere 1 cucchiaio del composto dentro ciascun fiore. In 1 ciotola preparare la pastella densa con acqua tiepida e farina bianca, salarla e 1 alla volta immergere i fiori che poi verranno fritti in olio bollente. Servirli caldi.
fetta di mozzarella, sulla fetta di mozzarella una di pomodoro, sul pomodoro una fetta di cipolla e su quest'ultima qualche fettina di uovo sodo. Irrorate con olio e aceto, salate e spolverizzate di basilico e prezzemolo tritati. Crema di ricotta e verdure
Pomodoro, mozzarella e cipolla
Ingredienti: Cipolle, 2 Pomodori, 2 Mozzarella, 2 Uova, 4 cucchiai Olio di oliva, q.b. - Aceto, q.b. - Basilico, qualche foglia - Prezzemolo, un ciuffo, Sale. Preparazione: Fate rassodare le uova e passatele sotto l'acqua perchè si raffreddino, poi sgusciatele. Nel frattempo preparate a fette i pomodori, la mozzarella e le cipolle (4 per ciascun ingrediente). Disponete in ogni piatto una 11
Ingredienti: ricotta, 100 g. , acetosella, 50 g. , lattuga 1 cespo, patata piccola, 1 porro 1, prezzemolo q.b. olio d'oliva, q.b.m sale, q.b. , pepe, q.b. Preparazione: Pelate le patate, lavatele e tagliatele a cubetti. Mondate e tagliate finemente la lattuga, l’acetosella e i porri. Mettete tutto in un tegame con le patate. Versatevi un litro d’acqua e quando giunge a ebollizione salate e pepate. Coprite il recipiente e cuocete per circa mezz’ora a fuoco moderato. Togliete il composto dal fuoco e frullatelo. Versatelo di nuovo nel tegame e amalgamatevi la ricotta passata al setaccio. Mescolate e fate scaldare a fiamma non troppo alta. Versate il composto nella zuppiera. Aggiungete due cucchiai d’olio, cospargete con un po’ di prezzemolo tritato e servite.
Appennino Umbro
Via Consolare Flaminia
APPENNINO DI BEN-ESSERE Il nostro viaggio alla scoperta dell’Umbria settentrionale, del Cuore Verde d’Italia nella versione dedicata agli appassionati della montagna e del vero “ben-essere”, si snoda lungo il tracciato della Via Consolare Flaminia, all’ombra delle cime dell’Appennino UmbroMarchigiano. Un viaggio per chi ama vivere luoghi autentici immergendosi nel paesaggio, nella storia e nelle tradizioni locali; un viaggio per chi vuole essere protagonista della propria vacanza e non semplice spettatore di luoghi denaturati, omologati e sacrificati alle esigenze di un turismo di massa troppo spesso arrogante. Un turismo consumista che logora e omologa, in nome del profitto, luoghi, uomini, storie e tradizioni, riducendoli alla stregua dei posticci souvenir che invadono, annullandone l’identità, le antiche vie e le caratteristiche stradine di centri storici gremiti di quei turisti che al “cinghiale strascinato” della trattoria
tipicamente a conduzione famigliare, con ai fornelli la “nonna” (la stessa che per la gioia dei commensali ancora prepara a mano la “sfoglia” per le tagliatelle fatte con le uova, quelle fresche, per intenderci), preferiscono la solita “milanese”, l’hamburger, nel “tradizionale” panino al sesamo, e le patate (rigorosa12
mente surgelate) fritte in olio (mai d’oliva) spesso esausto dal riuso. Questione di gusti. Se siete tra questi turisti, affamati di tour organizzati che impongono ritmi e orari sino all’ultimo minuto, con l’ansia della foto ricordo con il cellulare e del ricordino posticcio alla bancarella cinese, beh … allora l’Ap-
con gli altri. Emozioni che rimarrano indelebili, emozioni da vacanza vera.
APPENNINO DI PARCHI E DI NATURA
pennino di cui trattiamo non fa per voi. Se siete viaggitori veri, se la vacanza è per voi l’occasione per incontrare gente nuova, per scoprire modi diversi di vivere e vedere le cose, per sentire la grandezza della natura, per scordare l’orologio e riprendervi il vostro tempo, per gustare la tipicità dei luoghi e avvi-
cinarvi con rispetto alle tradizioni delle genti che vi vivono, allora questa parte di Appennino Umbro vi da il Benvenuto, e vi promette di regalarvi l’emozione dei grandi spazi, degli intimi silenzi, dei sapori decisi, delle atmosfere calde, dei colori e dei ritmi della natura, del riposo vero: il “Ben-essere”, con se e 13
Nel cuore verde dell’Umbria, dove le colline lasciano spazio ai versanti dell’Appennino, la presenza dell’uomo diventa impercettibile e la natura parla con la voce degli elementi. Immense faggete, grotte profonde, vasti altopiani, sentieri naturalistici e oasi di pace sono l’invito per un turismo in punta di piedi, un vero e proprio viaggio di scoperta. I Parchi Naturali Regionali che vi invitiamo a visitare, lungo l’antica Via Flaminia sono il Parco del Monte Cucco, il Parco del Monte Subasio ed il Parco di Colfiorito, ognuno con la propria specificità, ognuno inserito in un contesto ambientale peculiare, ognuno caratterizzato dalla propria storia e da un rapporto particolare con le genti del luogo. Un invito esteso necessariamente a tutto il territorio ricompreso in questa
parte di Appennino Umbro settentrionale attraversato dalla Via Flaminia, non solo alle aree parco, i cui limiti restano impercettibili ai visitatori di queste terre di valli e monti che si susseguono armoniosamente. Il Parco del Monte Cucco e i Monti del Nocerino-Gualdese, dal paesaggio molto vario, con strette gole, cupe forre, pareti a strapiombo, valli boscose, torrenti inquieti, ma anche estese praterie, dolci crinali e sinuose colline, sono rinomati per le attività sportive. Essi sono ben conosciuti dagli amanti delle attività all’aperto: del Volo, dell’Arrampicata, del Canyoning, del Trekking, del Mountain Biking e per le spettacolari Grotte del Monte Cucco. Le stesse acque, che goccia dopo goccia hanno modellato l’interno cavo della montagna, alimentano le Sorgenti pedemontane di purissime acque oligominerali (Motette, Rocchetta, Nocera Umbra, Angelica, ecc.), vera risorsa del territorio. Da non perdere il trekking nella Valle delle Prigioni e nella Gola della Rocchetta, dal fascino surreale, l’emozionante discesa ferrata della Forra del Rio Freddo, l’escursione all’Eremo di San Girolamo e all’Eremo del Serrasanta, i percorsi in MTB, con i bellissimi belvederi sulla catena appenninica, il relax nell’assolata Val di Ranco o alla Valsorda, la tipica Crescia o Torta al Panaro farcita con il prosciutto, le passeggiate nelle secolari Faggete, i percorsi fitness delle Palestre Naturalistiche, la visita ai borghi di Scheggia, Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico e alle città di Gualdo Tadino e Nocera Umbra. In inverno: lo sci di fondo e le escursioni con le ciaspole al Pian delle
Macinare e alla Valsorda. Per gli amanti della Fotografia Naturalistica si segnala la presenza del lupo, del gatto selvatico, del daino, del cinghiale, dell'istrice, della martora, della lepre. I birdwatcher potranno avvistare l’aquila reale, il falco pellegrino, la starna, la coturnice, il gufo reale, il martin pescatore. Per la Pesca Sportiva si segnala la trota fario nelle purissime acque dei Torrente Sentino, Rio Fergia e Rio Rumore. Nel Parco annualmente si svolge la rievocazione storica della Transumanza: si inizia con la mungitura delle pecore a valle, poi si sale alle praterie del Monte Cucco, dove avviene la lavorazione del latte in formaggio e ricotta ed infine si fa festa con il Pranzo della Pastora, a base della rinomata Ribollita di Pecora (eccellente !). Il Parco del Subasio e le Colline Preappenniniche sono note mete turistiche per gli amanti della campagna umbra e della montagna dolce e accessibile, oltre che dei “luoghi dello spirito”: la stupenda Assisi (la città di S.Chiara e S.Francesco) e i vicini centri di Spello e Foligno. Al Subasio da non perdere la visita ai geositi delle doline sommitali Mortaro Grande e Mortaro Piccolo, dove in passato veniva accumulata e compressa la neve invernale in ghiacciaie che restavano disponibili fino in estate. Per gli amanti dei boschi si segnala la Lecceta circostante l’Eremo delle Carceri, dall’atmosfera mistica che favorisce la meditazione e la preghiera. Tra le attività possibili il volo in deltaplano e in parapendio, le escursioni a piedi, in MTB ed a cavallo, lungo una estesa rete di stradine, mulattiere e car-
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rarecce che si snodano sulle panoramicissime colline circostanti. Si segnala in particolare la Strada Francescana, che collega Assisi a Nocera Umbra lungo l’originale tracciato percorso nell’ultimo viaggio di San Francesco, rievocato annualmente con la celebre Cavalcata di Satriano. Il territorio è attraversato da strade asfaltate secondarie poco trafficate, panoramiche e rilassanti, che ben si prestano per il Mototurismo e per il Cicloturismo. Il Parco e le Conche dei Piani di Colfiorito sono costituite da vaste aree pianeggianti di origine carsica. Nei Piani di Colfiorito ci sono sette “conche”, con il fondo impermeabilizzato dai detriti limo-argillosi residuali, nelle quali si sono formati antichi bacini lacustri. Queste conche (Colle Croce, Annifo, Arvello, Colfiorito, Palude, Cesi e Popola, Ricciano) sono così state trasformate in fertili aree agricole per la coltivazione di legumi, di cereali e della rinomata Patata Rossa. La Palude è la più estesa (100 ettari) e rappresenta un’oasi naturalistica di notevole importanza per la conservazione della biodiversità; si segnala in particolare la Torbiera, dove un tempo veniva abbondantemente estratta la torba, usata come combustibile. L’habitat palustre, con canneti, praterie e piante idrofite, è di particolare importanza per l’avifauna che trova la possibilità di sostare durante le migrazioni stagionali. Per gli amanti del Birdwatching si segnalano: l’airone cinerino, l’airone rosso, il tarabuso, il tarabusino, il germano reale, il mestolone.
APPENNINO DI SPORT E RELAX Un territorio ricco di innumerevoli possibilità di attività outdoor, per esperti e meno esperti e per tutta la famiglia, con programmi e soluzioni dedicate ai più piccoli. Attività diffuse su tutto il territorio, dove esperte guide operano con professionalità per poter soddisfare quanto più possibile le richieste di piccoli gruppi. Chiedere di essere accompagnati in gite ed escursioni da guide turistiche ed escursionistiche – anche in MTB – non è solo un modo per … essere sicuri di tornare a casa (anche se in verità è facilissimo seguire i sentieri segnalati e generalmente è possibile andare da soli a scoprire i segreti più remoti della montagna), ma soprattutto di entrare in contatto con la gente del posto, fare amicizia e riuscire a scoprire aspetti del territorio, storie e leggende che difficilmente possono ritrovarsi nelle guide e carte turistiche. Per alcune escursioni è invece necessario essere accompagnati, come alla Forra del Rio Freddo. Per chi cerca solo riposo, all’ombra dei boschi e delle pinete, o al sole dei prati, magari gustando un’ottima merenda o una fresca bibita a bordo piscina, non c’è problema: aree pic-nic, ristori montani e le piscine di Costacciaro e Gualdo Tadino (dal panorama mozzafiato su monti che sembrano volersi tuffare per tenerci compagnia), oltre alle innumerevoli so-
luzioni dedicate, offerte dalle strutture turistiche locali, dove il calore dell’accoglienza e la simpatia sono l’imperativo di chi con professionalità e dedizione ha scelto di far parte della vostra vacanza per soddisfare quanto più possibile le vostre esigenze. Trekking. Itinerari facili senza difficoltà tecniche e trekking più impegnativi, percorsi giornalieri e itinerari in vetta con soggiorno-tappa in rifugio turistico: tanti i percorsi ad anello sia in vetta che collegati con il fondovalle. I sentieri appenninici sono generalmente “facili” anche per persone poco esperte, ma la prudenza è sempre d’obbligo. Cicloescursionismo. Gli appassionati di mountain bike troveranno sulle carrarecce, mulattiere e single trail, che attraversano valli, pascoli e creste dell’Appennino, una innumerevole varietà di percorsi con cui confrontarsi. Cicloturismo. Anche a chi ama scoprire i territori in sella alla bici su strada questo territorio offre numerosissime soluzioni di itinerari e idee per la vacanza. La presenza di tante strade secondarie poco trafficate che si snodano su colline, valli e tratti montani, sempre immerse nel verde, rendono l’attività cicloturistica piacevole e rilassante, con itinerari per tutti i gusti ed a varia difficoltà tecnica e fisica. Volo libero. La zona è ben nota agli appassionati del volo in deltaplano e in parapendio. Sigillo nel Parco del Monte 16
Cucco ospita ogni anno eventi importanti legati a queste attività (si ricordano i Mondiali di Volo del 1999, oltre a numerosi trofei e campionati nazionali, ed ospiterà di nuovo i Mondiali di Volo nel 2011) ed è presente anche una scuola di volo FIVL presso lo Chalet Fonte Scirca. Noti campi di decollo sono a Pian di Monte, La Pianaccia, Val di Ranco. Altri noti campi di decollo sono al Monte Serra Santa di Gualdo Tadino ed al Monte Subasio. Equitazione. Passeggiate e scuola di
equitazione, anche per bambini, presso i centri ippici di Costacciaro e Ponte Parrano (Nocera Umbra). Possibile anche organizzare ippotrekking giornaliero e plurigiornaliero, magari seguendo l’Ippovia Assisi-Loreto o il Sentiero Europeo (E1). Arrampicata. numerose sono le falesie di roccia calcarea sulle quali potersi cimentare con questo sport, nel Parco del Monte Cucco e alla Gola della Rocchetta di Gualdo Tadino, immerse in suggestivi scenari naturali. Le vie sono a vario grado di difficoltà; ce ne sono anche di adatte per i bambini e per tutti coloro che vogliono semplicemente divertirsi e passare una giornata all’aria aperta. Sci di fondo e ciaspole. In inverno a Pian delle Macinare sul versante Nord del Monte Cucco e alla Valsorda di Gualdo Tadino è possibile praticare lo sci di fondo in un territorio dove regna il silenzio e l’emozione. Numerosi gli itinerari da percorrere con le ciaspole, per chi vuole scoprire la magia della montagna d’inverno in un’atmosfera ovattata e coinvolgente. Aree verdi e attrezzate. Numerose le aree sosta e pic-nic dove fare merenda o
pranzo, rigorosamente con i prelibati prodotti tipici locali, magari all’ombra dei faggi secolari montani o alle Palestre Naturalistiche del Parco del Monte Cucco. Si segnalano anche le aree appositamente allestite per i camper in Val di Ranco sul Monte Cucco e nel centro città di Gualdo Tadino. Fitness all’aperto. Agli amanti del fitness sono dedicate le Palestre Naturalistiche del Parco del Monte Cucco, aree di particolare valenza ambientale, dove è possibile seguire vari programmi di allenamento su postazioni per la ginnastica a corpo libero, rilassandosi con i suoni e le armonie della natura. Soggiornare in montagna. Si segnala la possibilità di soggiornare in montagna, con soluzioni per tutti i gusti: all’Hotel Monte Cucco o al Rifugio Vallette in Val di Ranco (Sigillo), ai Rifugi Turistici di Valsorda (Gualdo Tadino) (ben tre rifugi in stile appenninico, ottimamente arredati e dotati di tutti i comfort, compresa la cucina con il caminetto), infine, al Camping Valsorda, in ogni caso con la garanzia del relax totale, immersi nel verde e nell’atmosfera unica, intima e solitaria tipica della montagna.
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Per info e prenotazioni contattare lo I.A.T. Appennino Umbria Nord Via Consolare Flaminia: Centro Informazioni e Prenotazioni Appennino Turismo tel. 075.9145224 o visitare il portale turistico www.appenninoturismo.it
MUSEI E MUSEI-LABORATORIO I Musei da vivere, seguendo la Via Flaminia da Nocera Umbra a Scheggia: per conoscere il territorio, la sua storia, le sue genti e apprezzarne fino in fondo l’autenticità, non solo da visitatori, ma da protagonisti, sicuramente divertendosi, interagendo nei laboratori e misurando la propria abilità creativa (in particolare con la lavorazione degli impasti ceramici). Costacciaro. Museo Laboratorio del Parco del Monte Cucco, Corso Mazzini 7, tel. 075.9172723 (con ampie sezioni interessantissime dedicate alla didattica ambientale geologica ed idrogeo-
logica). Antico frantoio dell’olio, Via Massarelli, tel. 075.9172723 (un tuffo nel passato per una esposizione unica nel suo genere). Gualdo Tadino. Polo Museale: Museo civico - Rocca Flea, Via della Rocca, tel. 075.916078 (che accoglie opere provenienti dalle chiese della città e del territorio circostante, tra cui il polittico del 1471 di Niccolò di Liberatore detto l'Alunno, sua opera capitale, ed alcune importanti opere quattrocentesche del noto pittore locale, Matteo da Gualdo) e Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”, Piazza Soprammuro 1, tel. 075.9142445 (che raccoglie il patrimonio storico, culturale ed umano le-
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gato al grande esodo migratorio che coinvolse l’Italia a partire dalla fine dell’Ottocento; il museo è anche centro di ricerca sulle migrazioni, laboratorio didattico, cineteca e centro audiovisivo), anche itinerante per le vie della città con l’organizzazione di Tour e visite guidate. Centro Tecnico Promozionale della Ceramica del Comune di Gualdo Tadino, con esposizione di opere di ceramica moderna di artisti di tutto il mondo e laboratorio didattico della lavorazione ceramica; il CTPC è anche centro studi sulla ceramica e sui materiali ceramici. Nocera Umbra. Museo Civico di San Francesco, Piazza Caprera, tel. 0742.818640 (ospitato nella Chiesa di San Francesco, conserva opere di pregevole valore artistico: la tavola di Matteo da Gualdo raffigurante l´Incontro di Gioacchino ed Anna alla porta Aurea, una Santa Barbara con veduta di Nocera di Bernardino di Girolamo da Gualdo, un polittico dell´Alunno; è anche presente una sezione dedicata alle suppellettili e ai corredi funebri delle necropoli longobarde del territorio nocerino). Fossato di Vico. Antiquarium comunale, Via Mazzini 16, tel. 075.914951(che accoglie una pregevole e vasta raccolta di reperti storico-archeologici dall’età preistorica all’età moderna).
GUALDO TADINO CITTÀ DELLA CERAMICA
Dopo la cottura e un lento raffreddamento, il piatto viene ripulito: si asportano i residui dell’impasto e di fumo rimasti in superficie e appaiono le metallizzazioni del lustro. La storia di Gualdo Tadino, è dunque anche storia del suo rapporto con quest’arte: intrecciarsi di vite, di destini individuali e collettivi con abitudini, costumi, rapporti sociali determinati da un’attività orientata alla ricerca del bello. Esposizione al Museo Civico della Rocca Flea di pregevoli pezzi ceramici di varie collezioni. Si segnalano anche le particolarissime decorazioni ceramiche delle Porte del Morto, lungo le vie del centro storico, e le altre opere ceramiche pubbliche, devozionali e non, disseminate per la città. Al visitatore della Città non sfuggano le botteghe ed i laboratori degli artigiani locali, che ancora oggi interpretano sapientemente la tradizionale lavorazione ceramica a lustro creando pezzi unici d’arte e di arredo tutti da scoprire.
Gualdo Tadino, tra i più importanti centri ceramici umbri, è conosciuta come la Città della Ceramica. Il primo commercio di tali prodotti risale al 1300, ma l’affermarsi di una vera e propria produzione ceramica ad opera di ceramisti locali si avrà a partire dal 1500. Il ‘700 gualdese sarà caratterizzato dalla "ceramica bianca", mentre nel ‘800 cresceranno copiosamente botteghe ed opifici. Questo sarà il secolo di uno straordinario revival dell’antica tecnica dei lustri metallici ad opera del pesarese Paolo Rubboli (1838-1890), un’antica tecnica ideata dall’eugubino http://www.roccaflea.com Mastro Giorgio Andreoli, che prevedeva l’applicazione di sostanze fumogene, da cui derivavano tenui particelle metalliche, ottenendo particolari iridescenze. L’ ‘800 segna l’inizio di una fortuna che caratterizzerà buona parte del secolo successivo, attraverso il grande nome del Prof. Alfredo Santarelli (1874-1957) e dei continuatori dei Rubboli: Daria, Lorenzo e Alberto, oltre ai nomi di tanti altri valenti ceramisti locali. La produzione dell’ ‘800 e del ‘900, policroma a lustro, è di un’ampiezza davvero eccezionale, si va dall’oggetto artigianale fino ad esiti di autentica arte, spesso legata ad espressioni che scalano nel tempo da eclettiche, nobili rivisitazioni dell’antico e dell’opera d’autore, a raffinate interpretazioni del liberty e del moderno. Migliaia di gualdesi si sono identificati nella maiolica, intere generazioni hanno dato il loro apporto all’evoluzione artistica e tecnologica. Quel riflesso così accattivante, così misterioso così incostante, così prezioso, si ritrova ancora oggi nei pregevoli manufatti degli artigiani-artisti locali. Il Lustro è un’antica tecnica di decorazione che, attraverso l’applicazione di un impasto di sali metallici e argilla diluito con aceto di vino, e una speciale cottura, produce effetti cromatici iridescenti, di colore giallo oro, rosso rubino, argento. Di origine mediorientale, il lustro ebbe grande diffusione nell’arte ceramica araba, giungendo verso la metà del ‘400 in alcuni centri italiani.Il lustro si applica a pennello sulle superfici di oggetti già finiti, smaltati e cotti, di solito negli spazi appositamente lasciati già dal pittore al momento della decorazione. Così preparati, gli oggetti vengono infornati e cotti per la terza volta. Si tratta, tuttavia, di una cottura a bassa temperatura, circa 600° C, prodotta in atmosfera riducente, introducendo nel forno sostanze fumogene (legna, ginestre, zucchero, ecc.), che impediscono l’ossidazione dei metalli e determinano la formazione degli speciali effetti di colorazione e rifrazione che contraddistinguono il lustro. 19
EVENTI E MANIFESTAZIONI Una selezione di eventi e manifestazioni tra le tante occasioni che si susseguono nei dodici mesi dell’anno nei borghi e nelle città dell’Appennino lungo la Via Flaminia. Scheggia e Pascelupo: Corsa delle Bighe (settembre): festa patronale con sfilata storica in costumi romani e Corsa delle Bighe. Il Maggio di Isola Fossara (ultima settimana di maggio e 13 giugno): rito propiziatorio in onore di Sant’Antonio da Padova. Costacciaro: Festa del Paninazzo (primo Week-end di agosto): megapanino di 150 metri lungo le mura del borgo medievale, diviso in 2.300 panini numerati abbinati a un’estrazione a premi. Sigillo: La Transumanza (luglio): allevatori di bovini, pecore e cavalli che salgono alla montagna, con feste, canti “a patocco” , balli in Val di Ranco o Pian delle Macinare, pranzo con la nota ribollita di pecora. Corsa delle Carrette (agosto): gara di kart senza motore, costruiti artigianalmente e lanciati in discesa, a coppie. Fossato di Vico: La Festa degli Statuti (2° week end di maggio): rappresentazione medievale in grande stile con elezioni delle autorità. riproduzione di
personaggi e mestieri dell’epoca. Le Cantine di San Martino (novembre): festa all’insegna del vino novello e d’annata e della cucina tradizionale locale. Gualdo Tadino: Processione del Venerdì Santo: emozionante e suggestiva rappresentazione storica, con corteo in costume dei figuranti per le vie cittadine. Il Maggio di San Pellegrino (dal 30 aprile): antichissimo rito ispirato a tradizioni sacre e profane e al tema della rinascita della natura simboleggiata dalla primavera. Notte del Fuoco e Guazza di San Giovanni a Grello
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(giugno, solstizio d’estate): rievocazione storica caratterizzata dalla corsa delle “jncije” (ceri accesi) e da grandi falò; una grande raccolta di erbe aromatiche, petali di fiori servono per la preparazione della “guazza” distribuita col “panetto” di San Giovanni. Giochi delle Porte (ultimo week-end di settembre): imponente corteo storico medievale, contesa del palio tra le Quattro porte di Gualdo che si sfidano nella spettacolare corsa dei somari col carretto, tiro con l’arco e con la fionda, emozionante corsa dei somari “a pelo”; la porta vincitrice riceve il Palio – ogni
anno dipinto da abili e noti artisti e incendia la “Bastola”, la strega di Gualdo, poi tutti a cena nelle tipiche taverne di San Donato, San Facondino, San Martino e San Benedetto (ogni Porta ha la sua taverna medievale). Motognoccata (metà novembre): raduno motociclistico con percorsi strada, enduro e trial, sulle pieghe dell’Appennino UmbroMarchigiano, con gran finale in Taverna medievale e “abbuffata” di gnocchi. Nocera Umbra: Palio dei Quartieri (1 settimana di agosto): cortei e taverne aperte precedono la gara del Roccio e la gara della portantina, torneo ippico in cui si sfidano i cavalieri di Borgo San Martino e Porta Santa Croce. La Cavalcata di Satriano (1° week end di settembre): cavalieri in costume d’epoca riproducono l’ultimo viaggio di San Francesco morente da Assisi a Nocera Umbra e ritorno (due giorni).
LE GROTTE DEL MONTE CUCCO La Grotta di Monte Cucco con i suoi 30 chilometri di gallerie ed oltre, e con una profondità massima di più 900 metri è uno dei sistemi ipogei più importanti in Europa e sicuramente tra i più noti e studiati nel mondo. Lo spettacolo naturale che in passato poteva essere apprezzato solo da esperti speleologi, si apre oggi per circa 800 metri di percorso sotterraneo alla scoperta di chi vuol vivere un’esperienza sensoriale unica, fatta di suoni, quelli del-
"Testo e foto Appennino Turismo srl"
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l’acqua che lentamente scava la roccia, di odori, quelli della profondità della montagna, di immagini, quelle create dalle formazioni calcaree interne. Ottocento metri di percorso in profondità, un viaggio nelle viscere di Monte Cucco che si snoda tra stalattiti e stalagmiti, gallerie, labirinti e cunicoli, alla scoperta di un mondo per tanti solo immaginato. Prenotazioni obbligatorie su www.grottamontecucco.umbria.it o allo 075.9171046.
Nocera Umbra: connubio tra natura e cultura e l l a quiete e la bellezza del territorio nocerino, coloro che si apprestano a trascorrere le proprie vacanze o brevi periodi di Donatello Tinti, Sindaco di Nocera Umbra soggiorno, potranno immergersi in un ambiente intatto, ricoperto di boschi mediterranei dove è possibile passeggiare a piedi, a cavallo, o in mountain-bike. Una stupenda località per godere a pieno di tanta bellezza e meta indiscussa di gite turistiche e visitatori della domenica, è Monte Alago (1.100 mt l.m.), a tre km dal centro cittadino, dove è inoltre possibile degustare, nei due ristoranti presenti nella zona, le specialità della nostra cucina umbra come le lumache, la crescia, i piatti a base di tartufo, ed il tipico strudel salato di verdure meglio conosciuto come il biscio. Un territorio ricco di sorgenti ed acque minerali, le cui proprietà curative furono riconosciute fin dall’antichità. Le più note, le sorgenti del Cacciatore,
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la Flaminia e l’Angelica, quest’ultima fu anche chiamata, Acqua bianca, Acqua santa e Acqua vergine “… per essere nel suo fonte bianchissima più d’ogni altra e limpidissima come cristallo.” Molti sono i siti archeologici, che continuamente tornano alla luce, come numerosi sono i reperti romani da poter visitare: i ponti sui vari corsi d'acqua, le possenti costruzioni della Flaminia, i resti di stationes lungo l'antico tracciato della stessa strada. La presenza del popolo longobardo è riscontrabile attraverso la lettura dei siti e dei ricchissimi corredi trovati in tre im-
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portanti necropoli, una delle quali rinvenuta in località Portone comprensiva di 165 tombe ricche di corredi militari, gioielli ed oggetti d’uso quotidiano, tra le più grandi rinvenute su tutto il territorio nazionale. Parte di essi sono esposti e ammirabili all’interno del Museo Civico San Francesco nella Piazza principale dell’Acropoli, ed a breve troveranno collocazione all’interno del Museo Archeologico di prossima inaugurazione e apertura al pubblico. Castelli, rocche e torri di avvistamento medievali sono dislocati in varie parti
del territorio e oltre ad avere avuto un ruolo difensivo, identificano il culmine di un'espressione architettonica di pregio in armonia con il paesaggio e nucleo costitutivo di successivi centri abitati ancora oggi vissuti come le frazioni di Colle, Pertana, Postignano, e Salmaregia. (solo per citarne alcuni di una quindicina esistenti). Una città che sa e può rispondere a qualsiasi richiesta turistica. Tra le tante manifestazioni che caratterizzano l’estate nocerina “Il Palio dei Quartieri“, con la sua settimana di festa, ne rappresenta l’evento clou, connubio perfetto di storia, arte, cultura e percorsi eno-gastronomici ispirati al passato e alla tradizione. Inoltre, il 2010, vedrà il rientro e l’inaugurazione a Nocera Umbra, dell’Archivio Storico Comunale, riposto e conservato a ridosso dell’evento si-
smico, presso l’Archivio Storico di Gubbio. Altro evento particolarmente sentito dalla Città delle Acque, è la riproposizione, nel mese di settembre, della Cavalcata di Satriano, una manifestazione religiosa – sportiva che ha ra-
dici storiche e che ripropone il viaggio fatto dai cavalieri del comune di Assisi quando, per volere dei magistrati della città, andarono a riprendere San Francesco morente presso Nocera tra luglio e agosto del 1226.
Palio dei Quartiere - Corsa della portantina
Il programma dell’estate a Nocera Umbra Luglio Dal 5 luglio torneo di tennis maschile e femminile Loc. Gaifana, Circolo Polisportiva Dilettantistica Gaifana, info. cell. 339/4446300. sabato 10: Rappresentazione teatrale, ore 21.30 - Convento Frati Carmelitani, Nocera Umbra Centro Storico. Frati Carmelitani. venerdì 16: Festa della Madonna del Carmine, ore 20.00 Santa Messa, ore 21.00 Processione – Convento Frati Carmelitani, Nocera Umbra Centro Storico. Frati Carmelitani. sabato 17: Aspettando il Palio – Quartiere Porta Santa Croce, Conferenza “Nocera Umbra tra il 1820 e il 1920”, con il Prof. Fabio Bettoni, Università degli Studi di Perugia. Ore 18.00, Museo Civico San Francesco, Nocera Umbra Centro Storico. Ente Palio dei Quartieri. sabato 17: Serata danzante con l'orchestra spettacolo “New Tropical” ore 21.00, dalle ore 19,30 apertura stand gastronomico, Loc. Gaifana, Circolo Polisportiva Dilettantistica Gaifana. domenica 18: Domenica In...sieme II° Giornata della Gioventù, ore 10.30 Santa Messa, nel pomeriggio intrattenimenti, musica e giochi, con lo spettacolo della Scuola di Danza “Scarpette
Rosse”, Loc. Ponte Parrano - Gruppo Giovani Ponte Parrano. mercoledì 21: Concertino al Centro Storico, “Onde Rocks”, formazione di 3 elementi, repertorio Jazz internazionale, ore 22.00 Piazza Caprera, Centro Storico – Comune di Nocera Umbra. venerdì 23: Aspettando il Palio – Quartiere Borgo San Martino, Conferenza “Nocera Umbra tra il 1350 e il 1450”, con il Dott. Roberto Tavazzi, Bibliologo membro Centro Studi F. Frezzi di Foligno. Ore 18.00, Museo Civico San Francesco, Nocera Umbra Centro Storico. Palio dei Quartieri. da sabato 24 a domenica 25: 45^ Motoraduno Nazionale, Motoclub di Nocera Umbra, raduno ore 08.00 in Piazza Umberto I^, con la partecipazione di motociclisti provenienti da tutta Europa, un connubio ed un percorso umanistico, storico, culturale e culinario (alla scoperta dei nostri luoghi e dei saporti caratteristici umbri). Motoclub di Nocera Umbra. domenica 25: Concertino al Centro Storico, “Kavabanga”, formazione 4 elementi, repertorio Pop, ore 22.00 Piazza Caprera, Centro Storico – Comune di Nocera Umbra. lunedì 26: Conferenza stampa: “Palio dei Quartieri”, presentazione della 21° edizione, ore 10.30 Museo Civico San
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Francesco – Ente Palio dei Quartieri. martedì 27: Concertino al Centro Storico, “Inside Out”, formazione 3 elementi, repertorio Jazz Rock, ore 22.00 Piazzetta Torre Vecchia, Centro Storico – Comune di Nocera Umbra. giovedì 29: Concertino al Centro Storico, “Journey”, formazione 4 elementi, atmosfera raffinata (Michael Bublè, elton John, A.C. Jobim e musica italiana), ore 22.00 Piazzetta Torre Vecchia, Centro Storico – Comune di Nocera Umbra. venerdì 30: CONCERTO DEL GRUPPO STORICO “I DIK DIK” ore 22.00 Piazza Caprera – Comune di Nocera Umbra. sabato 31: Incontro delle Manifestazioni Storiche dell'Umbria, ore 10.30 Museo Civico San Francesco – Ente Palio dei Quartieri. sabato 31: Qualifiche dei Cavalieri alla Gara del Roccio, ore 20.30 Campo dei Giochi – Nocera Umbra – Ente Palio dei Quartieri.
Agosto Dal 10 agosto torneo di tennis maschile “I° Trofeo del Parco” A.S.D. Tennis Club Nocera Umbra, info. cell. 340/0923548 giovedì 12: Commemorazione alla
Medaglia d'oro “Fulvio Sbarretti”, ore 10.00 Loc. Bagnara, Nocera Umbra – Comune di Nocera Umbra. giovedì 12: Concertino al Centro Storico, “Tramp”, formazione 5 elementi, stile moderno, Soul & Rhythm'n Blues anni 70 e 80, ore 22.00 Piazza Caprera, Centro Storico – Comune di Nocera Umbra. giovedì 12: Festa del Dolce Tipico, serata danzante, Loc. Colle di Nocera Umbra, Pro Loco di Colle. sabato 14: Concerto Musica Classica Maestro Silivestro – In collaborazione con la Provincia di Perugia, Ore 22.00, Piazza Caprera. Comune di Nocera Umbra. da sabato 14 a domenica 15: 21^ Mercatino del Bric à Brac, dalle ore 08.00 fino a tarda notte, Piazza Umberto I^ Nocera Umbra, Pro Loco di Nocera Umbra. da sabato 14 a domenica 22: IV Festa della Pizza cotta in forno a legna, dalle ore 19,30 apertura stand gastronomico, Loc. Gaifana, Circolo Polispor-
tiva Dilettantistica Gaifana: sabato 14: Serata danzante con l'orchestra spettacolo “Renzo Tomassini” domenica 15: Serata danzante con l'orchestra spettacolo “Amici Miei” venerdì 20: Serata danzante con l'orchestra spettacolo “Matteo Tassi” sabato 21: Serata danzante con l'orchestra spettacolo “Roberto Carpinetti” domenica 22: Serata danzante con l'orchestra spettacolo “I Baraonda” da venerdì 20 a domenica 22: Festa di Bagnara, taverna aperta con degustazione prodotti tipici, musica. Dalle ore 19.00 in poi, Loc. Bagnara, Nocera Umbra - Università Agraria di Bagnara. sabato 28: 44° Giornata del donatore di sangue - AVIS, ore 16.00 Museo Civico San Francesco – AVIS di Nocera Umbra.
Settembre da giovedì 2 a domenica 5: Festa
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della Natività di Maria Vergine, attrazioni varie e ottima cucina, Loc. Pascigliano, Pro Loco di Pascigliano. sabato 4 e domenica 5: Cavalcata di Satriano, passeggiata a cavallo caratterisitica da Assisi a Nocera Umbra e ritorno, percorso religioso che percorse San Francesco di Assisi morente: sabato arrivo dei Cavalieri in Piazza Umberto I° a Nocera Umbra alle ore 16.00 - domenica mattina partenza dei cavalieri da Piazza Umberto I° alle ore 08.00. sabato 4 e domenica 5: “LEGUMANDO”, Sagra dei Legumi e dei prodotti tipici della montagna, taverna aperta con degustazione prodotti tipici, musica e vendita prodotti tipici. Dalle ore 19.00 in poi, Nocera Umbra - Pro Loco di Nocera Umbra. da venerdì 10 a domenica 12: Festa di Ponte Parrano, attrazioni varie e ottima cucina, Loc. Ponte Parrano, Circolo I.S.C. Ponte Parrano.
Il palio dei Quartieri, unico nel suo genere
Pierluigi Mingarelli, Presidente dell’Ente Palio dei Quartieri
’Appennino è sempre stato la “cassaforte” delle risorse che le popolazioni residenti nei suoi paesi, nei suoi borghi, nelle sue valli hanno utilizzato per la loro vita e per lo sviluppo secolare. Tali risorse sono rappresentate da paesaggi, ambienti, luoghi incantati e, soprattutto, acque, boschi, prodotti della terra, allevamenti, ma anche beni culturali, ingegnose e preziose opere e manufatti dei suoi abitanti. Dopo decenni di abbandono stanno, finalmente e per fortuna, prendendo piede e si stanno affermando nuovi orientamenti e nuovi indirizzi culturali e economici che riportano all’attenzione generale e valorizzano le grandi ricchezze che l’Appennino custodisce e mette a disposizione. Almeno da un decennio a questa parte, le diverse associazioni ambientaliste sono tese a valorizzare e salvaguardare l’identità dell’Appennino attraverso lo sviluppo sostenibile delle aree marginali. Nelle città umbre che, storicamente e attualmente, sono più strettamente legate alle risorse dell’Appennino, si svolgono anche manifestazioni storiche fra le più importanti e conosciute dell’Umbria. Fra esse il Palio dei Quartieri di Nocera Umbra ormai giunto alla 21° Edizione. Essa coinvolge non solo i giovani di Nocera Umbra con il loro entusiasmo e la loro spontanea generosità, ma anche persone di ogni età, che si uniscono in uno sforzo corale per arricchire la Città e farla diventare più bella e più viva dopo le vicende del terremoto, occasione e luogo di crescita economica e culturale. Il Palio dei Quartieri, unica fra le manifestazioni storiche, ha come riferimento
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due periodi storici: quello che va dal 1350 al 1450, contrassegnato dalla dominazione dei Trinci, che costituisce lo scopo, la cornice e il fondamento delle attività del Quartiere di Borgo San Martino e quello che va dal 1820 al 1920, il periodo dello sviluppo di Nocera Umbra basato sulla valorizzazione del patrimonio delle sue acque, che costituisce lo scopo, la cornice e il fondamento delle attività del Quartiere di Porta Santa Croce. In questi anni il Palio dei Quartieri, grazie al lavoro di tanti cittadini di Nocera Umbra, dei dirigenti dell’Ente Palio, ma, anche grazie al decisivo e costante sostegno del Comune di Nocera Umbra, della Provincia di Perugia, della Regione Umbria, degli Istituti di credito e dei numerosi sponsor, ha raggiunto un elevato livello qualitativo e notorietà sia in ambito regionale che nazionale, inserita, a pieno titolo, fra le manifestazioni storiche dell’Umbria. Quando, in Agosto, la rievocazione storico-culturale dei due periodi fondamentali del passato di Nocera Umbra
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entrerà nel vivo, una grande vivacità di iniziative e di sfide fra i quartieri animerà le strade, le piazze, i vicoli e gli edifici, in una cornice, quest’anno, di ristrutturazioni ultimante, che daranno al centro storico della città un nuovo aspetto e un nuovo fascino. Quest’anno, infatti, stanno terminando molti dei lavori della ricostruzione dopo il terremoto, grazie all’impulso e all’azione lungimirante e decisa del Sindaco di questi anni Donatello Tinti e della Amministrazione da lui guidata. Nocera Umbra si presenterà con il suo vero volto di città bella, operosa, ospitale, nonostante le note difficoltà. Quest’anno il Palio, insieme alle attività dei Quartieri, caratterizzate da annuali innovazioni e continui approfondimenti delle ricerche storiche, dalla tensione e dalla partecipazione alle sfide fra loro, presenterà alcune iniziative culturali di grande spessore quali i due Convegni storici voluti dai due Quartieri congiuntamente all’Ente Palio, volti ad illustrare e a mettere in luce Nocera Umbra nei due periodi storici, le due
grandi mostre: “Luigi Frappi” e quella dell’autore del Palio Giuliano Geleng: “Generazioni a confronto”, la grande mostra degli storici, prestigiosi e preziosi paramenti sacri del convento delle Clarisse, realizzati e ricamati a mano, con maestria e preziosi disegni, ma anche la rassegna dei suoni dei tamburi di numerose manifestazioni storiche del Centro Italia, l’incontro fra le manifestazioni storiche dell’Umbria, la mostra dei progetti, delle idee di cittadini e di imprese di Nocera Umbra. L’Umbria dei Sapori si inserisce in tale filone culturale inerente lo sviluppo locale, che costituisce i vero sviluppo sostenibile, per il quale Nocera Umbra, finestra privilegiata sull’Appennino, rappresenta luoghi e momenti di primaria importanza e custodisce grandi ricchezze e risorse. Agli organizzatori e all’Editore Alberto Mesca che si sono messi a disposizione del territorio e hanno dato un’occasione di visibilità e di essere meglio conosciuto al Palio di Nocera Umbra va il mio ringraziamento e di tutto l’Ente Palio dei Quartieri.
Il programma del Palio dei Quartieri dall’1 all’8 agosto domenica 1: alle ore 18.00: 1) apertura Mostra “I tesori di Nocera Umbra”, ricami e merletti storici sacri – Monastero delle Clarisse, Centro Storico 1) apertura Mostra di pittura “Luigi Frappi”, Palazzo Dominici, Centro Storico 3) apertura Mostra di pittura “Tre generazioni a confronto”, il padre, i figli e Giuliano Geleng, autore del Palio, Museo Archeologico, Centro Storico 4) apertura Mostra dei progetti e delle invenzioni di cittadini di Nocera Umbra, Corso Vittorio Emanuele, Centro Storico. alle ore 22.00: Parata dei tamburini, rassegna di 10 gruppi di tamburini delle diverse manifestazioni storiche dell'Umbria
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lunedì 2: ore 19,00 apertura delle taverne (aperte tutte le sere dalle 19.00 alle 0.00) e ore 21.00 serata inaugurale in Piazza Caprera. martedì 3: ore 21.00. Corteo Storico del Quartiere Borgo San Martino mercoledì 4: ore 21.00 Corteo Storico del Quartiere Porta Santa Croce . giovedì 5: alle ore 21.00 Rievocazione storica ed animazione teatrale del Quartiere Borgo San Martino. venerdì 6: dalle ore 21.00 Rievocazione storica ed animazione teatrale del Quartiere Porta Santa Croce. sabato 7: ore 15.30 Portantina dei bambini, ore 21.30 animazioni e intrattenimenti a cura dei due Quartieri, ore 23.30 Assegnazione del Premio Speciale. domenica 8: ore 16.00 Gara del Roccio, Campo dei Giochi, ore 20.30 La Dama Infedele, gare della Staffetta e della Portantina, Piazza Umberto I°, ore 0.00 Assegnazione del Palio dei Quartieri 2010, Piazza Caprera.
Regione Ospite - A cura di Mariolina Savino
Basilicata o Lucania… è sempre una grande terra! Melfi, veduta cattedrale
nica regione d'Italia a doppia denominazione – ma Basilicata è la denominazione ufficialmente riconosciuta –, è una terra in cui la storia della natura e dell'uomo ha lasciato tracce importanti sin dal tempo in cui le terre emersero dalle profondità marine. Anticamente denominata Lucania, dal “lucus” latino perché terra di boschi o perchè popolata dai Liky, antico popolo proveniente dall'Anatolia, o ancora perché terra raggiunta da un popolo guerriero che seguiva la luce del sole, anticamente “luc”, fu chiamata Basilicata per la prima volta in un documento del 1175 derivando probabilmente il nome da “Basiliskos”, amministratore bizantino. La Basilicata, i cui abitanti ancora oggi preferiscono essere indicati come Lucani piuttosto che Basilischi o Basilicatesi, è stata per lunghi anni una terra in cui sembravano concentrati tutti i grandi problemi del meridione d'Italia. Bagnata da due mari, lo Jonio a sudest e il Tirreno a sudovest, montuosa all'interno con vette che superano i 2000 m di quota, collinare a est e pianeggiante per un breve tratto a sudest, la Basilicata si offre ai viaggiatori regalando il fascino della scoperta delle sue
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bellezze naturali, della preistoria e della storia, delle tradizioni che in alcune zone hanno conservato ancestrali ricordi delle origini dell'uomo, di una gastronomia semplice e genuina dal marcato carattere mediterraneo. La Basilicata sa farsi amare da chiunque la visiti spinto da desiderio di curiosità, da chiunque abbia in animo la voglia di Maratea, statua del Cristo e veduta panoramica
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riscoprire il fascino di viaggiare seguendo le strade che dai crinali delle montagne o dalle colline affacciano su paesaggi straordinari ed inconsueti, o di raggiungere città ricche di storia, località marine incontaminate con spiagge amplissime di sabbia dorata e finissima dove approdarono i Greci nell'VIII sec. a.C.. La Basilicata è terra di contrasti e di forti armonie: gelosa custode della propria identità, ha conservato tutti caratteri tipici della ruralità, e per contrasto, ecco svettare palazzi postmoderni o ponti che sfidano le leggi di gravità, come a Potenza. Meta ancora poco frequentata dal turismo tradizionale, è invece accogliente e ricca di attrattive: salute negli stabilimenti termali di Rapolla, Terme di Ala e di Latronico, Terme La Calda; natura nel Parco Nazionale del Pollino, nel Parco Naturale Regionale di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane e nel Parco Archeologico Storico Naturale della Murgia e delle chiese rupestri del Materano; storia nei musei di Potenza, Matera, Melfi, Venosa, Metaponto, Policoro, Castel Lagopesole, Irsina; cultura e tradizione con le feste popolari e le
importanti Mostre di Scultura a Matera e di Arte a Maratea; gastronomia nei numerosi ristoranti a conduzione familiare punta di diamante della cucina e dell'ospitalità lucana; balneazione nelle limpide acque di Maratea e di Metaponto, Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri. Viaggiare in Basilicata ha ancora oggi il fascino dell'avventura, della scoperta di un passato ricco di testimonianze, del contatto con una natura generosa e stupefacente, ma anche di gente ospitale pronta ad aiutarvi ogni qualvolta ne abbiate bisogno. Venosa, città di Orazio
I primi piatti della tradizione lucana Cavatidd’ con funghi cardoncelli (cavatelli con funghi cardoncelli) Ingredienti (per quattro persone): 400 g. di cavatelli, 600 g di funghi cardoncelli, 4 cucchiai di olio di oliva extravergine, pomodorini ciliegini, uno spicchio d'aglio, sale, peperoncino. Preparazione. Mondare e lavare bene i funghi in acqua fredda, eliminando ogni traccia di terra. Asciugarli con delicatezza e spezzettare i più grossi. Mettere l'olio con l'aglio a soffriggere in una larga padella. Quando l'aglio sarà dorato, aggiungere i funghi, due o tre pomodorini a pezzi privati dei semi, ed un pizzico di sale. I funghi rilasciano generalmente molto liquido, bisogna lasciarla evaporare per circa i 2/3. Lessare i cavatelli in abbondante acqua salata, e scolarli al dente. Lasciare insaporire la pasta nella padella con i funghi per circa un minuto, servire. Cavatidd’ all’urtulan (cavatelli all’ortolana) Ingredienti: 500 g. di farina, sale, acqua tiepida, legumi misti a piacere, olio, aglio, pomodori pelati. Preparazione. Impastare la farina con acqua e sale ed ottenerne cavatelli di circa 5 cm. A parte cuocere separatamente i vari legumi (ceci, fagioli, lenticchie, cicerchie...). Preparare un soffritto con olio, aglio, e pomodori e far cuocere per circa 15 minuti. Unire i legumi al pomodoro, aggiungervi il sale e far insaporire a fuoco lento per circa 10 minuti. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolare bene, unire i legumi e servire ben caldo. Fasulata (zuppa di fagioli) Ingredienti per 4-6 persone: 600 g di fagioli borlotti, lardo o sugna, qualche pezzo di cotica di maiale, peperoncino, olio di oliva extravergine, aglio, sale. Preparazione. Mettere a bagno i fagioli in acqua fredda per 7-8 ore. Sostituire l'acqua e cuocere i fagioli fino a metà cottura. Soffriggere l'aglio ed il lardo con olio e peperoncino. Versare il condimento ottenuto in una casseruola ed unire i fagioli con metà dell'acqua di cottura, 29
salare, aggiungere la cotica tagliata a pezzi e far cuocere. Servire in un piatto di terracotta con crostini di pane. A laganedda ricc cu vin cutt (Reginelle col vino cotto) Questa ricetta è molto antica, e viene preparata in occasione della domenica delle Palme ad Irsina, in provincia di Matera, anticamente chiamata Montepeloso. Ingredienti: 500 g di reginette, pane grattugiato, vino cotto. Preparazione. Far cuocere le reginette in acqua salata. Tostare del pane grattugiato. Scolare la pasta al dente, metterla in una terrina capiente, unire la pasta al pane grattugiato e al vino cotto. Mescolare il tutto, e servire sia caldo che freddo. Lagan’ e cecer (lagane e ceci) Ingredienti: 500 g. di farina di grano duro, olio d'oliva, 300 g. di ceci, aglio, sale, qualche foglia di basilico, alloro. Preparazione. Impastando la farina con acqua tiepida, ricavate le tagliatelle e fatele asciugare; precedentemente lavate i legumi, aggiungetevi qualche foglia di alloro e fate lessare i ceci, ponendoli in una pentola di coccio con acqua fresca (i ceci saranno stati ammollati tutta la notte, dopo essere stati lavati in acqua salata tiepida). In una padellina fate un soffritto con olio ed aglio (che toglierete quando sarà imbiondito), pomodori, basilico, sale, pepe; scolate la pasta, unitela ai ceci e al condimento con l'acqua di cottura che riterrete più giusta secondo il vostro gusto.
Estate a Sellano
a cittadina di Sellano è situata lungo la valle del torrente Vigi, affluente di destra del Fiume Nera, ed il suo territorio si estende per Il sindaco di Sellano, 85 kmq. Il capoClaudio Guerrini luogo di Sellano è situato a 640 m s.l.m. e numerose sono le frazioni: Apagni, Cammoro, Ceseggi, Molini di Cammoro, Montesanto, Orsano, Piaggia, Postignano, Pupaggi, Villamaggina. Il territorio, collocato in una delle aree paesaggisticamente più interessanti e tipiche del Subappennino umbro, è punteggiato da numerosi villaggi, ognuno dei quali conserva memorie e testimonianze di antiche epoche, particolarmente del cosiddetto stile architettonico “romanico campestre” e dell’arte gotica e rinascimentale umbra minore. La sua specificità paesaggistica influenza le stesse attività produttive, agricole ma prevalentemente silvo-pastorali ed artigianali, con un interessante ed unico nel suo genere, laboratorio che produce lime e raspe di ottima qualità. Numerosi sono i boschi, i piccoli corsi d'acqua, le sorgenti, le acque minerali e un laghetto artificiale. Particolarmente interessanti sono le cascate del torrente Le Rote, localizzate tra forre lussureggianti di vegetazione. Nel laghetto artificiale, meta di numerosi pescatori alla ricerca di gamberi di fiume e di altre specie di pesci, si possono incontrare anche poiane e aironi. In queste zone la quercia e il leccio la fanno da padroni. Per una vacanza o una gita turistica in Umbria, Sellano è da prendere sicuramente in considerazione: le numerose strutture ricettive attrezzate offrono un’opportunità di
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riscoperta del territorio con l’equitazione, il trekking, la pesca sportiva, ecc. Un itinerario di grande interesse storico e artistico che ripercorre l’antico passato medioevale della zona è quello che va da Montesanto a Sellano, gli antichi castelli tra il ducato di Spoleto e il ducato dei Varano: una splendida passeggiata a piedi nel cuore della Valle del Vigi. Oppure si consiglia la passeggiata Sellano - Montesanto - Torrente le Rote. Si tratta di un percorso molto affascinante sia dal punto di vista naturalistico (per le cascate del torrente le Rote), sia per le numerose memorie storico-architettoniche. La ricostruzione post-terremoto è in fase di ultimazione e si sta per mettere a segno la realizzazione di due importantissimi progetti. Il primo è costituito dal Centro Internazionale gioco Bridge che sorgerà all’interno del Castello di Postignano. A questo si aggiunge un grosso progetto per il recupero della frazione di Montesanto, nella quale presto sorgerà un Centro internazionale universitario che vede impegnati l’Università Italiana, quella Americana e la Chiesa Cattolica
Cascata delle rote
per la realizzazione di un polo archeologico. Il centro si chiamerà “Reason Park”. Entrambi i progetti porteranno a Sellano migliaia di persone tra cui studenti di tutto il mondo che avranno la possibilità di conoscere ed esportare le culture della Valnerina. E’ bene ricordare, inoltre, che Sellano è sede dell’unico sismografo posto a cavallo della faglia Colfiorito-Preci. Questo contesto sicuramente suggestivo ha favorito lo sfruttamento dei prodotti offerti dal sottobosco: notevole è la produzione di tartufi neri, di funghi porcini e di castagne, insieme alle ottime carni di cinghiale, ai formaggi ed altre carni genuine. Eccellente la produzione di acque minerali: a Sellano, infatti, sgorga la sorgente dell'acqua Tullia. Tra i dolci spicca la “attorta” (torciglione a base di noci) alla quale, nel mese di agosto, è dedicata la Sagra della Fojata e della Attorta: un interessante appuntamento folcloristico e gastronomico. A proposito di gastronomia, il Sindaco Guerrini ricorda a tutti i lettori l’annuale appuntamento estivo del 24 e 25 luglio con “ I sapori della terra di mezzo” IV Edizione: la mostra mercato dei prodotti tipici che vede la partecipazione di un numero sempre crescente sia di espositori che di visitatori.
Lago Vigi
Gamberi di fiume
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IV Edizione de “I Sapori della Terra di Mezzo” Mostra Mercato dei Prodotti Tipici Sellano 24/25 luglio 2010 Programma 24 LUGLIO ORE 10.00 Inaugurazione mostra mercato e apertura stand “I Sapori della Terra di mezzo” Ore 10.30 Inaugurazione Plesso polifunzionale di via Terni
Ore 11.00 Saluto del Sindaco Claudio Guerrini introduzione del moderatore Ing: Sandro Costantini Dirigente Regionale Protezione Civile Ore 11.30 Interventi : - Massimo Cialente, Sindaco dell’Aquila -Luciano Mucciante Sindaco di Castel del Monte (Aq); - Ciuffini Dionisio Sindaco di Castelvecchio (Aq); - Leone Elisabetta Sindaco di S. Stefano di Sessanio (Aq). Ore 12.30 Vincenzo Risommi Ass. Regionale Sanità Ore 13.00 Conclusione Catiuscia Marini Presidente Giunta Regionale Parteciperanno: Dott. Rosignoli Dir. Generale ASL; Dott. Sandro Fratini, Direttore Sanitario ASL; Dott. Lucio Marracino Direttore Amministrativo ASL;
Dott.ssa Paola Sebastiani Dir. Scolastico comprensivo Belfiore. Sindaci e Amministratori comuni limitrofi Autorità Militari, Civili, Religiose. Ore 13.30 Colazione di lavoro Ore 18.00 Spettacolo di danza Ore 21.00 Serata Danzante con l’orchestra “Scherzi a parte” 25 LUGLIO Ore 10.00 apertura stand mostra mercato Ore 11.00 Convegno su: “Rispetto dell’ambiente “ interverrà Ass. Reg. Silvano Rometti Ore 11.30 “Valorizzazione prodotti tipici locali” interverrà: Ass. Reg. Agricoltura Fernanda Cecchini Ore 13.30 Colazione di lavoro Ore 16.00 Dimostrazione della realizzazione della Fojata e delle Attorta Ore 18.00 Commedia della compagnia teatrale “I Sellanesi” Ore 21.00 Serata danzante.
7-8 AGOSTO S. Lorenzo Rock Night
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9-14 AGOSTO SAGRA DELLA FOJATA E DELLA ATTORTA FOJATA: La fojata è un rotolo salato di pasta e verdura tipica del territorio sellanese e poco conosciuta al di fuori dei confini del nostro comune. Gli ingredienti per il ripieno sono: più frequentemente la bietola, ma anche altre verdure, che devono essere lessate, strizzate e tagliate finemente per essere poi condite con olio extravergine d’oliva, sale pepe e parmigiano e/o pecorino. La sfoglia si ottiene amalgamando farina, acqua, olio extravergine d’oliva e sale. AT T O R TA : L’attorta è un dolce, conosciuto non solo nel territorio del nostro comune ma anche nelle zone di Foligno e nella Valnerina. Tipico è il procedimento per la sua preparazione con caratteristiche e ingredienti del luogo di origine. Per il ripieno occorrono: noci nocciole e mandorle sgusciate, tritate finemente, cacao dolce e amaro, bucce di limone e arancio grattugiato, amaretti tritati finemente, pinoli e cannella. Per la sfoglia occorre amalgamare farina, acqua, olio extravergine d’oliva e sale.
Cannara: capitale della cipolla
a cipolla è un prodotto tipico della terra di Cannara dove da secoli viene coltivato sui terreni argilloso-sabbiosi, ricchi di silice, sufficientemente porosi e con buone capacità drenanti: caratteristiche ideali per lo sviluppo del bulbo che necessita di frequenti irrigazioni ma non tollera il ristagno dell’acqua. In realtà, la denominazione di questo prodotto non deriva da quella di una varietà locale di cipolla, che probabilmente non è mai esistita. Sarebbe invece opportuno parlare di “cipolle” coltivate
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a Cannara, perché sono almeno tre le varietà prevalentemente prodotte: Rossa di Toscana o di Firenze (bulbo di colore rosso intenso a forma sferica e schiacciata nella parte superiore), Borettana di Rovato (a bulbo appiattito color giallo paglierino) e Dorata di Parma (bulbo dorato simile ad una trottola, con la parte superiore appiattita). Nel territorio di Cannara, originatosi dal prosciugamento di una palude, la coltivazione della cipolla si intreccia con le tradizioni e la cultura contadina. Nel periodo della raccolta e
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durante la Festa è ancora possibile assistere alla legatura delle cipolle nelle caratteristiche “trecce” e “mazzocchi”, secondo usanze ormai consolidate nella popolazione locale. I caratteri essenziali della tipicità sono imputabili alla memoria storica, alla localizzazione geografica (ambiente, terreno e clima), alla pratica agronomica ed alla buona immagine presso i consumatori. Nel 2003 è stato istituito il Consorzio dei Produttori la cui funzione principale è quella di organizzare e assistere le aziende associate lungo tutta la filiera, dalla produzione alla raccolta, dalla conservazione alla commercializzazione del prodotto conferito. La costituzione del Consorzio contribuisce a risolvere molti problemi tecnici, economici e di marketing, promovendo la coltura e il relativo territorio, nonostante le difficoltà organizzative siano ancora molte. Le indagini condotte e le notizie reperite nella documentazione storica e archivistica consentono di affermare che tale produzione orticola, pur non essendo legata ad una varietà locale, è ascrivibile a pieno titolo all’elenco dei prodotti tradizionali umbri da tutelare e valorizzare.
Festa della Cipolla di Cannara
dal 1 al 12 settembre 2010
Porchetta umbra: una delizia per il palato
na delle preparazioni tradizionali della carne di maiale è la porchetta, che può essere considerata una specialità umbra, ora diffusa
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in tutto il territorio nazionale, ma che affonda le sue origini nelle nostre campagne. In passato la porchetta era preparata con
un maiale di montagna, giovane, spesso selvatico, che non superava i 120 chili di peso e nutrito esclusivamente con ghiande. Nelle nostre pianure fioriva una suinicoltura di prim’ordine, tenuta in vita dagli immensi querceti che si estendevano a perdita d’occhio e davano ghiande in abbondanza per l’allevamento e l’ingrasso dei maiali. I contadini in occasione di feste popolari, usavano, uccidere e preparare il maiale per le successive lavorazioni. La domanda di porchetta proveniva principalmente dai frati del Sacro Convento di Assisi e dai canonici in genere. Lo attestano le ordinazioni e i pagamenti per i pasti, trascritti dall’economo nei registri di contabilità delle entrate ed uscite. La porchetta fu una pietanza ricorrente nella mensa dei religiosi. Tra i principali estimatori del succulento piatto, figura anche l'imperatore romano Nerone, che, famoso per il palato raffinato, amava imbandire i suoi sontuosi banchetti con la carne di maiale, preparata in porchetta. Sorto probabilmente dall’esperienza dei macellai presenti nell’Umbria centrale in buon numero, il mestiere di porchet-
“La mia ricetta è un segreto” I signori MORRONI e MESCHINI sono produttori della celeberrima porchetta di Costano. Per la porchetta di Costano occorrono maiali maturi e magri del peso di 100/120 kg, meglio se allevati allo stato brado. Il maiale va macellato negli appositi mattatoi, poi va disossato, e va condito. «Il mio segreto sta proprio nel condimento: -esordisce il sig, Morroni Francesco- alla base ci sono sale, pepe e finocchio selvatico, ma gli altri ingredienti non posso rivelarli.
La mia porchetta è molto ricercata non solo in Umbria, ma persino da oltre oceano. Noi vendiamo al dettaglio nel punto vendita in piazza a Bastia Umbra e forniamo banchetti privati. Sono tantissimi anni che mi occupo di questa attività e vorrei dire a chi produce porchetta di Costano, di essere onesto e seguire fedelmente le varie fasi dalla macellazione alla cottura. Ai consumatori, invece, direi: il sottovuoto non è adatto alla porchetta, la vera porchetta deve essere cotta, tagliata e mangiata».
La Porchetta di Costano di Morroni - Meschini & C. snc
Via Bettona, 5 Costano di Bastia Umbra (Pg) - Tel. 075 8002121 - 349 0583305 33
taio dovette affiancare in seguito quello di piccolo commercio, che iniziò a partire dal 1700 e si tramandava di padre in figlio. Fiorì così una vera e propria industria della porchetta che ha sempre goduto di una fama indiscussa per l’accurata preparazione, l’ottimo condimento e la perfetta cottura, che davano all’arrosto un sapore ed una fragranza unici. La figura del porchettaio, col suo
banco di vendita, la bilancia ad asta, l’abbigliamento, il profumo del suo arrosto farcito con sapororitissime frattaglie, divenne caratteristica nei mercati e nelle feste paesane di tutta l’Umbria. Nei piccoli paesi si continuano a cuocere le porchette nel forno a legna secondo il vecchio sistema tradizionale. Esso è diventato ormai come un rito settimanale. Si continua a scaldare il forno a legna al-
l'antica maniera. Sarà per il conturbante colore della cotenna, il languido offrirsi agli sguardi, un profumo micidiale ma quando la incontri non puoi evitarla, la porchetta ti ha già rapito. Si affaccia dalla finestra di certi furgoni, nelle feste di paese o ai margini delle strade. E' l'ospite indispensabile per rianimare quei desolanti "rinfreschini" messi su dal pensionato di turno. Ma da un pò di tempo a questa parte la si incontra facilmente anche in raffinati rinfreschi, banchetti nuziali o merende in certi giardini e parchi che circondano residenze anche prestigiose. E troneggia nei negozi storici circondata da un'aura di rispetto e ammirazione. Sì, la porchetta non è solo un alimento, per molti è da sempre un rito che si rinnova e rimanda ad una precisa fenomenologia del desiderio. Dapprima la contemplazione, quasi un rapimento estatico, cui segue l'esame analitico della rosolatura, la consistenza del grasso e il punto del taglio. Due parole con il venditore e lo sguardo fisso sui movimenti del coltello, costituiscono l'ultimo atto. La trasgressione è più forte in presenza di tassi non raccomandabili di coleste-
Materia prima di alta qualità “Produciamo e vendiamo 6/7 porchette a settimana con furgone refrigerato ambulante nella zona Todi-Bastardo. Scegliamo accuratamente il maiale negli allevamenti migliori, perché la materia prima di qualità è molto importante. Nel tempo il consumo della porchetta è andato crescendo e oggi costituisce un validissimo secondo piatto già pronto. Dal punto di vista nutrizionale credo sia migliore la porchetta rispetto ad un qualsiasi salume perché è fatta con ingredienti assolutamente naturali e non trattati. Ma è la scelta rigorosa della materia prima che rende speciale la mia porchetta… è una questione di esperienza: faccio questo mestiere da 50 anni! ”.
Metodo artigianale e due secoli di tradizione Mencarelli Alimentare è l’azienda leader nella produzione della porchetta in Umbria, ma non solo. La distribuzione di questo straordinario prodotto è quotidiana e si dirige in tutto il territorio nazionale. Nonostante le esigenze di mercato, Mencarelli Alimentare non viene condizionata per quanto riguarda la metodologia di produzione: i mastri porchettai si avvalgono esclusivamente di metodi artigianali, che vengono tramandati da oltre due secoli. Basti pensare che l’azienda Mencarelli è alla sua quarta generazione.
Mencarelli Alimentare Via dell’Agricoltura, 16 Bastia Umbra (Pg) Tel. 075 8011515 - Fax 075 8007484 email: mencarellialimentare@tiscali.it
Carletti Enzo Porchetta - Macelleria - Prosciutti - Salumi Via Corone, 1 Marcellano, Gualdo Cattaneo (PG) - Tel. 0742 97163 34
Nardi Alvisio, porchetta e prosciutti
Vescia di Foligno c’è Nardi Alvisio, esperto maestro nell’arte della porchetta chiamato anche “Il Croccantino”. “Non posso dire da cosa il nostro prodotto si differenzia da altri ma la caratteristica principale, molto apprezzata dalla clientela, è sicuramente come viene chiamata in gergo la famosa crosta. Infatti la cotenna del nostro prodotto esalta il palato di molti intenditori rimanendo friabile e croccante. Tale risultato si raggiunge con una cottura che varia dalle 7/8 ore dipendentemente dalla grandezza del maiale ad una temperatura di circa 250°, ma soprattutto una attenta e costante fase di monitoraggio. L’eccellenza del nostro prodotto è dato dall’esperienza di 40 anni nel settore, ed una forte passione che ci spinge al miglioramento del prodotto, ed al superamento gia di primissimo livello dei limiti di qualità data anche da una attenta fase di lavorazione ed una minuziosa scelta degli ingredienti, piccoli dettagli che fanno la differenza. La nostra azienda seleziona materie prime che vanno dalla scelta del maiale d’allevamento rigorosamente italiano e più precisamente del nostro territorio, agli ingredienti che ne esaltano il gusto ed il sapore, quali il finocchio selvatico, rosmarino, peperoncino, sale, pepe, aglio, ma la cosa più importante il segreto delle mani esperte dell’artigiano”. La consapevolezza dell’azienda Nardi Alvisio è di aver raggiunto un prodotto di primissima qualità mantenendo costante nel tempo la tradizione della lavorazione artigianale e di essere punto di riferimento di molta clientela privata e di venditori al dettaglio. Altro prodotto fiore all’occhiello dell’azienda è il prosciutto di Nardi Alvisio stagionato a Frascaro di Norcia alle pendici dei Monti Sibillini richiestissimo per la prelibatezza del suo sapore e dell’inconfondibile stagionatura, eccellenza donatagli dal sale e dal tempo.
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Nardi Alvisio & C. s.n.c. Cottura e vendita porchetta artigianale Prosciutti stagionati Vescia di Foligno (Pg) - Via Flaminia Nord, 46 Tel. 0742 660520 - 333 2473549
rolo e trigliceridi. Poi sarà l'irresistibile rosetta, con o senza interiora, o una serie di fette avvolte nella ruvida carta da macellaio; la classica "scartocciata". I gusti oggi sono un po' cambiati. Adesso si preferisce più delicata, meno ricca di interiora e pepe; ma il segreto è tutto nel condimento e nella cottura. Il canto che si leva da quella pelle rosolata, croccante, battuta ritmicamente con la lama del coltello ci ipnotizza.
insaporito con sale, pepe e aromi vari in cui predomina l'aglio ed il finocchio selvatico; viene inoltre farcito con le interiora, fegato, polmone, budella scottate e tagliate a piccoli pezzi, tutto l'insieme riacquista le sembianze di un maialetto quando la carcassa con il suo ripieno vene ricucita legata con spago ed impalata con un palo di legno che fuoriesce dalla bocca e dall'ano per appoggiare su due supporti che gli consentiranno di stare sollevato dal fondo della leccarda
La preparazione La produzione della porchetta è un'arte affascinante della storia antica, le cui tecniche di preparazione sono addirittura menzionate in alcuni scritti di letterati ed artisti del 400 a.C. La tradizione della porchetta, tipica dell'Italia centrale, ha trovato grande successo e seguito in Umbria, dove, esistono zone maggiormente impegnate nella produzione. Questa pietanza, altamente gradevole e raffinata, presenta una preparazione alquanto laboriosa e delicata, che consta di numerose fasi. La vera porchetta è fatta da un maiale del peso di circa 120 kg che viene cotto intero. Il maiale aperto e disossato viene
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che raccoglierà i liquidi che durante la cottura saranno rilasciati. La cottura a circa 210°C potrà durare anche 6 o 8 ore e ad intervalli di circa un'ora il macellaio tirerà fuori dal forno la porchetta per irrorarla con il liquido formatosi nella leccarda, questo contribuirà a rendere croccante la crosta (cotenna) ed a impedire che la carne secchi troppo. Via via assumerà un colore che solo a vederlo si sente la cotenna scricchiolare sotto i denti. Capirete ora il
profumo che si libera nell'aria quando il forno viene aperto. A cottura ultimata, prima di poterla tagliare deve raffreddare e per questo si deve aspettare qualche ora data la consistenza della massa. Il momento migliore per gustarla è quando è ancora tiepida ed il grasso, non ancora solidificato completamente è trasparente. Con pane ancora caldo, alcune fette di porchetta tagliate nella pancetta, dove il rapporto grasso magro è al 50%, qualche crosticina croccante, qualche pezzetto di fegato e budella, quattro amici a mezzogiorno, con un bel fiasco di vino rosso di quello buono, possono mangiare da veri signori.
Da Anna Porchetta e Salumi Tipici dell’Umbria Spoleto (Pg) Via Pietro Conti, (vicino Bar Pavone)
Lavorazione tradizionale delle carni suine MASTRINI GIANCARLO è il titolare della TIBERINA CARNI che produce la porchetta di Pantalla, salumi tipici, carni che lavora, trasforma e vende fresche di suino, bovino e ovino provenienti da allevamenti locali. Con la lavorazione del suino produce insaccati e salumi , ma il prodotto leader della Tiberina Carni è la famosa “porchetta di Pantalla”, che si distingue proprio per l’accurata selezione e scelta dei suini e per la lavorazione artigianale che si tramanda oramai da tre generazioni. “La lavorazione della porchetta è curata da me in collaborazione con i dipendenti ed i miei familiari -dice il signor Mastrini-. I maiali di circa 90/120 kg (peso vivo),vengono scelti in allevamenti selezionati di piccole dimensioni, dopo essere stati macellati accuratamente puliti e curati vengono trasposrtati con automezzi e con personale autorizzato dal mattatoio presso il mio laboratorio a norma CEE, sito in Pantalla di Todi. Per la preparazione, dopo aver dissossato il maiale, utilizzo esclusivamente condimenti naturali: sale, pepe, aglio, finocchio e rosmarino, senza alcun conservante, secondo l’antica ricetta sperimentata da mio padre Bruno, la stessa da ormai 40 anni. La porchetta viene poi riempita con le interiora del maiale ben condite; una volta terminata la preparazione viene cotta nei forni elettrici in acciaio inox, che garantiscono la sicurezza dal punto di vista igenico sanitario”. La Tiberina Carni dispone di 4 autonegozi e con i suoi prodotti è presente nei mercati di Marsciano, Deruta, San Gemini, Torgiano, Terni, Magione, Ponte San Giovanni, Pantalla, Perugia; inoltre, fornisce la Coop Centro Italia, le sagre paesane con prodotti cotti o crudi, ed altri clienti. Si tratta di una vendita prevalentemente al minuto, anzi, al “panino”. 37
di Mastrini Giancarlo e C Voc. Pontaccio 150 B, Pantalla di Todi (Pg) Tel. 075 888281 - Fax 075 8950091 Cell. 335 7050995 email: tiberinacarni@tiscali.it
La storia rivive: la porchetta “co l’osso”
di Augusto Lunghi a continua ricerca della qualità è una costante che accompagna da sempre il lavoro all'interno di ciascun reparto di cui si compone la Sagra della Porchetta di Costano. Oltre a questo che è ormai un obiettivo verso cui è orientato il Gruppo Giovanile, va aggiunto un impegno sempre più assiduo nella ricerca del prodotto d'origine tant'è che ogni anno cerchiamo di riscoprire tutte quelle specialità come per esempio "la trippa" piuttosto che "la recchia e lo zampetto", che si rifanno ai piatti poveri della tradizione costanese. E' proprio nell'ambito di questo spirito di riscoperta e valorizzazione delle nostre più antiche tradizioni che in questi ultimi anni abbiamo deciso di riproporre la porchetta "co l'osso". Si tratta senza dubbio della procedura più antica, che vedeva impegnati i nostri avi già alcuni secoli fa, probabilmente nessun'altra affonda nella notte dei tempi più di questa. Ragion per cui tutti i ragazzi del Gruppo Giovanile ritengono, riproponendola, di assolvere alla funzione di custodi della memoria storica del paese. A Costano le fasi della preparazione della porchetta continuano a conservare ancora oggi una sorta di rigido rituale; in tante occasioni abbiamo avuto modo di sottolineare come ogni aspetto
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seppur naturalmente diverso da quello di una volta, continui a rispettare tutta una serie di accorgimenti che accompagnano il lavoro del porchettaio: dalla fase della macellazione fino a quella della cottura, fondamentale per dare l'ultimo tocco sia dal punto di vista aromatico che estetico. Se tutto ciò è fondamentale, nel caso di una porchetta disossata diventa condizione essenziale nel caso in cui ci troviamo davanti un maiale dal quale vogliamo ricavare una porchetta "co l'osso". La fase del disosso (che in effetti non
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avviene) richiede una maestria particolare nell'allestire tutte le articolazioni avendo cura che comunque la carne non si distacchi mai completamente perchè sarà proprio l'osso a dare più sapore alla porchetta. La fase di condimento deve essere caratterizzata da una fase di risciaquo prima e di massaggio poi, molto accurate e prolungate per far si che tutti gli aromi penetrino in profondità. La fase della cottura infine richiede la competenza che solo un porchettaio di lungo corso può avere. Guai a cuocere poco una porchetta "co l'osso": è assolutamente necessario che il calore la raggiunga in ogni sua parte. Guai a cuocerla troppo perchè tenderebbe a "scaricarsi", se non addirittura all'interno del forno, questo succederà durante le fasi del taglio. Solo se riusciremo a rispettare fedelmente questo rituale ci troveremo tra le mani un autentico capolavoro caratterizzato da un sapore "stupefacente" dovuto al maggior calo che cuocendo più "largo" il maiale subisce a differenza di quello disossato che è più "stretto" quasi pressato a mo’ di roastbeef. Lavoro impossibile quindi per chiunque non conosca tutti i segreti di quest'arte, compreso l'utilizzo del mazzolo di legno in fase di taglio, poichè senza di esso questa specialità non potrebbe mai essere porzionata.
a Sagra della Porchetta di Costano è giunta ormai alla sua 37esima edizione e nel corso degli anni è riuscita ad affermarsi nel panorama delle sagre umbre attirando ogni anno, negli ultimi giorni di agosto, migliaia di visitatori provenienti da tutto il territorio nazionale. Ovviamente la protagonista principale è la famigerata porchetta, la quale trova i natali a Costano e proprio nel piccolo borgo della pianura umbra, grazie alla maestria dei porchettai. E’ cucinata ancora con le antiche tecniche di cottura, raggiungendo una fragranza e una prelibatezza che non ha eguali. Recentemente il Gruppo Giovanile, l'associazione che organizza l'evento, ha partecipato alla rassegna PorchetTIAMO a S. Terenziano, dove erano presenti anche altri produttori provenienti dall'Umbria e da fuori re-
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gione, ottendendo uno straordinario successo. "Il nostro obiettivo è la ricerca continua della qualità - spiega Antonietta Meschini, neopresidente del Gruppo Giovanile - ed è per questo che le migliaia di persone che vengono da noi vanno già a colpo sicuro, aspettandosi e ricevendo un'accoglienza gastronomica che con il passare del tempo ha raggiunto un ottimo livello". La buona cucina unita ai grandi nomi della scena musicale e alla presenza del pub per i più giovani costituiscono un mix del quale tutto il paese di Costano è orgoglioso, visto che l'organizzazione si avvale di tutti i paesani che vogliono dare il loro apporto. L'appuntamento quest'anno è per Giovedi 19 Agosto, giorno di apertura della Sagra, che terminerà Domenica 29 Agosto.
Il Menù della Sagra ANTIPASTI Bruschetta tartufata Fantasia di bruschette Coratella d'agnello con torta Antipasto primavera PRIMI PIATTI Penne alla Norcina Rigatoni al sugo d'oca Gnocchi di patate fatti in casa al sugo d'oca Polenta con funghi e salsicce Trippa del Buongustaio con torta SECONDI PIATTI Spuntature di maiale alla brace Bistecca di maiale alla brace Grigliatina mista Tagliata di vitello alla griglia La "recchia" e lo "zampetto" con lo "n'tocco" del porchetto Porchetta in bellavista TORTE AL TESTO Torta al testo con prosciutto Torta al testo con salsicce Torta al testo con salsicce ed erba Torta al testo con erba Torta con porchetta Torta con stracchino e rucola CONTORNI Patatine fritte - Verdura cotta La nostra pansanella
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Salvaguardia della tradizione R
oberto Parasecolo è il responsabile dell’ azienda Agrigest che ha sede a Montecastrilli, ma possiede terreni anche nei comuni di Narni e Amelia. Agrigest coltiva 450 ettari di terreni a cereali che vengono raccolti, stoccati e successivamente utilizzati per la trasformazione per i loro suini. Questi processi avvengono esclusivamente all’interno di nostri mulini aziendali. Roberto Parasecolo e il Ministro Zaia, “I nostri suini hanno una particolarità - esor2009 alla premiazione dell’Oscar Green disce il Sig. Parasecolo - perché hanno una certificazione di prodotto. Il suino di chiama SUINO UMBRIA. Quindici anni fa la Regione Umbria fece un bando per tutte le aziende allevatrici di suini, nel quale si intendeva individuare una razza particolarmente adatta alle trasformazioni tipiche umbre. Quel bando fu vinto dalla nostra azienda ed è così iniziata la sperimentazione in collaborazione con ARUSIA, conclusasi nel 2000. Ne è risultata una razza costituita dall’incrocio di 3 linee genetiche tutte di ceppo italiano, denominata appunto SUINO UMBRIA. Ma siamo voluti andare oltre, cioè abbiamo voluto costituire una certificazione di prodotto di questo SUINO UMBRIA che comprendeva non solo la genetica, ma anche il benessere animale e dell’alimentazione. Quindi ci siamo sottoposti a certificazione, col Parco Tecnologico Alimentare dell’Umbria (3A-PTA) e abbiamo dichiarato che il SUINO UMBRIA è fatto con quella particolare genetica, con un particolare tipo di alimentazione e che vengono rispettate tutte le norme per il benessere animale: ambiente sano, ventilazione, ecc. Nell’ultimo anno abbiamo, per così dire, chiuso il ciclo produttivo integrando zootecnia e agricoltura. Abbiamo costituito una azienda, di cui Agrigest è socio e fornisce la materia prima, denominata Profumi e Sapori dell’Umbria che si occupa appunto della trasformazione. E’ anch’essa una azienda di filiera, certificata. In pratica i terreni vengono usati per coltivare cereali, i cereali alimentano i suini e i suini producono concime per la coltivazione dei cereali. I nostri maiali vengono macellati quando raggiungono i 150/160 kg, a circa 9 mesi di età. Le caratteristiche principali di questi maiali sono quelle di essere piuttosto rustiche, non particolarmente magri e quindi carni particolarmente saporite e di qualità superiore rispetto alla media. Dal punto di vista della distribuzione siamo presenti nei punti vendita dell’ IperCoop con il Marchio SUINO UMBRIA. La nostra azienda fornisce anche alcune aziende certificate con il marchio del Consorzio IGP di Norcia . Agrigest è, quindi una cooperativa capace di tenere insieme, integrandoli perfettamente l’allevamento e la trasformazione. Questo ha portato anche alla vittoria del premio Oscar Green 2009 nella categoria “Oltre la filiera” per le aziende agricole. www.suinoumbria.it - info@suinoumbria.it - Trovaci su suino umbria
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Olio extravergine di oliva DOP Umbria: un’eccellenza della regione uore verde d’Italia, l’Umbria è fortemente connotata per la bellezza e l’integrità dei suoi territori. Concorre, di certo, a questa lusinghiera fama, un albero su tutti: l’olivo. Non a caso l’Umbria è l’unica regione i cui confini regionali sono coincidenti con quelli della DOP. I dati del resto si commentano da soli: 27.000 ettari di oliveti, 250 frantoi, un produzione media collocabile intorno ai 90.000 quintali annui d’olio di cui 8.000 certificati DOP. Il valore reale dell’olivicoltura umbra è tuttavia ben al di sopra di queste pur significative cifre. La presenza degli olivi in Umbria è ambiente, paesaggio, turismo ossia multifunzionalità. Una delle cultivar che rappresenta la nostra regione è di certo il Moraiolo, una pianta che ben si addice al carattere degli umbri; piccola, ma forte e resistente; schiva ma che dà
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un olio da una forte personalità organolettica. Sono presenti, un po’ su tutto il territorio regionale, altre due varietà:
Frantoio e Leccino. Su areali più limitati trovano sviluppo anche alcune varietà locali quali il
Dolce Agogia, nei territori limitrofi lago Trasimeno, il San Felice nei territori intorno al comune di Giano dell’Umbria, il Nostrale di Rigali nei territori del comune di Gualdo Tadino ed il Rajo nei territori dei Colli Amerini. La DOP Umbria consta di 5 sottozone. Se ne riportano di seguito le principali peculiarità. Colli Assisi-Spoleto Qui il Moraiolo deve essere presente in misura non inferiore al 60% ; come conseguenza il fruttato è forte, di oliva, con note spiccate, ma equilibrate, di amaro e piccante. Gli abbinamenti ideali sono su carpacci di carne, legumi bolliti, zuppe di verdure. Colli Martani La cultivar del Moraiolo deve essere presente in misura non inferiore al 20%. Concorrono alla formazione dell’olio anche le varietà San Felice, Frantoio e Leccino. Ne deriva un olio dal fruttato medio con leggere note di amaro e piccante. Si accompagna bene su bruschette, insalate e formaggi a pasta dura.
Colli del Trasimeno Il Moraiolo insieme alla Dolce Agogia devono essere presenti in misura non inferiore al 15%. Concorrono altresì alla formazione dell’olio le varietà Frantoio e Leccino. All’olfatto si apre con fruttati leggeri di erba fresca, al gusto con armonici e lievi sentori di amaro e piccante. Si abbina con carpaccio di pesce di lago, pesci nobili arrosto e passati di verdure. Colli Orvietani Il Moraiolo deve essere presente in misura non superiore al 15%, Frantoio al 30% e Leccino al 60%. Presenta all’olfatto e al gusto sensazioni medie-leggere di fruttato, amaro e piccante. E’ eccellente su insalate di funghi porcini, zuppe di verdure e formaggi di media stagionatura. Colli Amerini Qui il Moraiolo deve essere presente in misura non inferiore al 15%. Concorrono infine alla formazione dell’olio le varietà: Rajo, Leccino e Frantoio. All’olfatto si presenta con fruttato leg-
gero con sentori di carciofo, al gusto con armonici e lievi sentori di amaro e piccante. Si abbina con pesce di lago, verdure bollite e carni bianche alla griglia.
XI edizione del Concorso Regionale per i Migliori Oli DOP Umbria La cerimonia di premiazione si è tenuta presso l'Abbazia di San Pietro in Valle a Ferentillo.
mbria territorio olivicolo, perpetua la sua appartenenza alla cultura dell’olivo e dell’olio, celebrando le migliori produzioni delle proprie terre olearie protagoniste dell’undicesima edizione del Concorso Regionale per i Migliori Oli DOP (Denominazione di Origine Protetta) Umbria, che si è tenuta all’Abbazia di San Pietro in Valle a Ferentillo. 29 le imprese e i piccoli produttori iscritti al concorso 2010 che hanno saputo mettere in difficoltà i 16 membri della giuria chiamati a scegliere tra oli, tutti di straordinaria qualità. Come tradizione, la giuria ha stilato una classifica di merito per ognuna delle cinque sottozone in cui è diviso il territorio regionale. La Giuria del Concorso guidata dal Panel Leader Angela Canale e coordinata da Giulio Scatolini e composta da 16 membri di alto profilo, tutti iscritti all’Albo Nazionale Assaggiatori, ha vo-
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luto sottolineare il livello di eccellenza raggiunto dalla quasi totalità degli oli partecipanti a questa undicesima edizione, frutto di una annata straordinaria per qualità, anche se estremamente scarsa e deludente per quantità. I 5 milioni e mezzo di olivi impiantati in Umbria su una superficie di 27.000 ettari, hanno prodotto nell’ultima annata 55.000 quintali di olio di qualità superiore, ma al di sotto del 42% rispetto alla produzione dello scorso anno, che fu di 95.000 quintali, e del 34% sulla produzione media degli ultimi dieci anni attestata sugli 84.000 quintali. “Un risultato questo che non ripaga gli sforzi delle imprese che con volontà, passione e determinazione percorrono la strada della qualità e dell’eccellenza” – ha affermato rivolgendosi a tutti i produttori presenti il presidente della Camera di Commercio di Perugia e del Comitato Organizzatore del Concorso Ing. Giorgio Mencaroni”. “Tuttavia l’elevatissima qualità dell’olio DOP “Umbria” – ha continuato Mencaroni - costituisce senz’altro motivo di grande soddisfazione e di orgoglio. Un risultato frutto non solo dell’ottimale e sinergica combinazione fra le varietà di olivo e l’ambiente pedo-climatico in Umbria, ma anche e in gran parte della volontà di garantire al consumatore un prodotto eccellente, genuino e sicuro, attraverso le solide conoscenze tecnicoscientifiche, la grande esperienza e l’etica professionale fuori dal comune che contraddistingue i nostri produttori”. “Il Concorso e la premiazione degli oli extravergine di oliva DOP Umbria è uno dei cardini della promozione regionale dei prodotti di qualità, ha detto l’Assessore Regionale alle Politiche Agricole, e costituisce un esempio da seguire per i percorsi di valorizzazione di tutte le altre tipicità ed eccellenze che rendono unica la nostra terra”. “Il nostro impegno, l’impegno della Regione è senz’altro di sostenere con ogni mezzo i produttori umbri che con caparbietà, a volte anche contro il mercato, continuano a migliorare il loro prodotto, riuscendo, nel caso dell’olio, a livelli di 44
eccellenza difficilmente imitabili”. Prima della cerimonia di premiazione si è tenuto un convengo sul tema “L’olio tipico dell’Umbria e i suoi aspetti salutistici all’interno del Made in Italy” coordinato dal Prof. GianFrancesco Montedoro – Divulgatore Scientifico del Premio Regionale, con le relazioni del Prof. Elmo Mannarino della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia e del Prof. Maurizio Servili della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia. Questi i vincitori, i migliori oli DOP Umbria per l’annata 2009/2010:
SOTTOZONA COLLI AMERINI
1° - CLASSIFICATO Azienda Agraria OLIVETO DI CONTESSA GELTRUDE di Amelia (Tr) 2° - CLASSIFICATO IL FRANTOIO di Suatoni Francesco di Amelia (Tr)
SOTTOZONA COLLI ASSISI SPOLETO
SOTTOZONA COLLI DEL TRASIMENO
VINCITORE PREMIO PICCOLO IMPRENDITORE
1° - CLASSIFICATO AZIENDA AGRARIA VIOLA di S. Eraclio di Foligno (Pg) 2° - CLASSIFICATO SOCIETÀ AGRICOLA MASCIO di Trevi (Pg) 3° - CLASSIFICATO AZIENDA AGRARIA CALVARONE di Spello (Pg)
1°- CLASSIFICATO FRANTOIO OLEARIO BATTA GIOVANNI di Perugia 2° - CLASSIFICATO SAIAGRICOLA TENUTA di MONTE CORONA di Umbertide (Pg) 3° - CLASSIFICATO FRANTOIO MANCIANTI di NICCOLINI di San Feliciano - Magione (Pg)
1° - CLASSIFICATO CONSORZIO AGRARIO PROVINCIALE di PERUGIA Soc. Coop. di Spoleto (Pg)
SOTTOZONA COLLI MARTANI SOTTOZONA COLLI ORVIETANI
Il Premio Qualità e Immagine 2010 per la migliore etichetta, per il design della bottiglia e per le confezioni innovative è andato alla Azienda Agraria Marfuga di Francesco Gradassi di Campello sul Clitunno.
1°- CLASSIFICATO SOCIETÀ AGRICOLA MORETTI OMERO di Giano dell'Umbria (Pg) 2° - CLASSIFICATO CANTINE GIORGIO LUNGAROTTI di Torgiano (Pg) 3° - CLASSIFICATO FRANTOIO LA CASELLA di SCASSINI PAOLO di Todi (Pg)
1° - CLASSIFICATO AZIENDA AGRARIA RANCHINO EUGENIO di Orvieto (Tr) 2° - CLASSIFICATO C.U.FR.OL. di Spoleto (Pg) 3° - CLASSIFICATO AL VECCHIO FRANTOIO F.lli BARTOLOMEI di Montecchio (Tr) 45
Ercole Olivario 2010: premiati i migliori oli italiani ’Ercole Olivario 2010 ha scelto i migliori oli di oliva – Extravergini e Dop – d’Italia. Trionfa la Sicilia che si aggiudica cinque premi, quattro Ercole vanno alla Toscana, compresa la menzione speciale per l’olio biologico, un premio a testa a Sardegna, Marche, Campania, Lazio e alla Puglia. Quest’ultima si aggiudica per il secondo anno consecutivo il premio speciale Amphora Olearia, dedicato alla migliore etichetta che racconta la storia del prodotto, del territorio e dell’azienda che lo produce. E’ questa la mappa delle eccellenze olearie italiane tracciata dalla XVIIIesima Edizione dell’Ercole Olivario – il premio più prestigioso che dal 1993 si tiene in Umbria per iniziativa dell’Unione delle Camere di Commercio e della Camera di Commercio di Perugia. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia e del Comitato Organizzatore del Concorso ha affermato: “Nonostante la crisi, straordinario successo della XVIIIesima Edizione dell’Ercole Olivario, con 260 partecipanti di 17 regioni italiane a vocazione olearia e 100 finalisti”.
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L’Italia è sempre più la patria dei mille sapori dell’olio extra vergine di oliva. Prodotto simbolo e protagonista della dieta mediterranea, in grado di imprimere ritmo e sapore alla tavola degli italiani. E’ la fotografia che emerge dalla 18^ edizione del concorso nazionale Ercole Olivario che racconta la storia delle aziende di qualità italiane che hanno scommesso su identità, valori e territorio, caratteri distintivi che il mercato sa riconoscere ed apprezzare. “Vogliamo raddoppiare il successo dello scorso anno in Russia – aggiunge il Presidente Mencaroni - dove l’export di olio made in Italy è cresciuto del 2%, grazie anche alle iniziative di promozione dell’Ercole Olivario su quel mercato”. Per questo motivo la macchina di Promocamera gira a pieno regime. “A maggio, presso la sede di Unioncamere a Roma – afferma Sergio Mercuri, presidente di Promocamera, azienda speciale della Camera di Commercio di Perugia, è stato organizzato Piazza Affari, un workshop pensato per i protagonisti dell’Ercole Olivario, che hanno incontrato i principali promotori commerciali del settore alimentare euro46
peo”. Grande rilievo nel programma 2010, è riservato all’iniziativa “Le civiltà dell’olio e dell’olivo” con la Repubblica di Tunisia nel ruolo di Paese d’Onore, rappresentata alla giornata conclusiva al Teatro Caio Melisso di Spoleto, dall’ambasciatore di Tunisia in Italia Habib Hacour e dal Prof. Mohamed Bechir SAI, direttore dell’Alta Scuola di Agricoltura di Tunisi. Nonostante un calo del 24% di produzione rispetto al 2008, 480mila tonnellate di olio di oliva rispetto alle 600mila circa dell’anno precedente, la campagna olivicola del 2009 in Italia si conclude nel 2010 con un bilancio che premia la qualità e l’eccellenza. L’Ercole Olivario, ha saputo ancora una volta esaltare la diversità dei sapori e cogliere nell’alta qualità il punto di equilibrio più alto di un settore che dà la carica all’eccellenza del made in Italy nel mondo. Bene si sono comportate le otto aziende umbre che avevano raggiunto la finale della XVIIIesima edizione; non hanno ottenuto premi, ma si sono distinte per l’alta qualità del prodotto presentato.
RISULTATI XVIII EDIZIONE CONCORSO NAZIONALE ERCOLE OLIVARIO 2010
Fruttato Intenso
Categoria OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA Fruttato Leggero Categoria OLIO EXTRAVERGINE DOP (Denominazione di Origine Protetta) Fruttato Leggero
1° - CLASSIFICATO - DOP Monti Iblei – Gulfi - Frantoio Cutrera snc di Chiaromonte – Ragusa – SICILIA 2° - CLASSIFICATO - DOP “Monti Iblei” – dell’Azienda Rollo Giorgio di Ragusa – SICILIA PREMIO SPECIALE AMPHORA OLEARIA
1° - CLASSIFICATO - Azienda Agraria Tore di Ittiri - SARDEGNA 2° - CLASSIFICATO – Agostini Alfredo di Petritoli – MARCHE Fruttato Medio
1° - CLASSIFICATO – Monti Iblei dell’azienda Terraliva di Frontino Giuseppina di Siracusa - SICILIA 2° - CLASSIFICATO - Chianti Classico del Frantoio Pruneti di San Polo in Chianti, Firenze - TOSCANA Fruttato Medio
Frantoio Galantino di Bisceglie, Bari Puglia MENZIONE SPECIALE PER L’OLIO BIOLOGICO
1° - CLASSIFICATO - Azienda Manfredi Barbera e Figli spa di Palermo - SICILIA 2° - CLASSIFICATO - Oleificio Asaro srl di Trapani - SICILIA Fruttato Intenso 1° - CLASSIFICATO - Fattoria la Vialla di Gianni, Antonio e Bandino Lo Franco S.S. di Arezzo - TOSCANA 2° - CLASSIFICATO - Azienda Quattrociocchi Valentina di Alatri – Frosinone - LAZIO
1° - CLASSIFICATO - IGP Toscano del Frantoio Franci snc di Montenero D’Orcia – Grosseto - TOSCANA 2° - CLASSIFICATO - DOP Campania dell’Azienda Torretta srl di Battipaglia – Salerno -CAMPANIA 47
Fattoria la Vialla di Gianni Antonio e Bandino Lo Franco - Arezzo, Toscana