Sommario
Copertina Foto di PIERPAOLO METELLI Cultura, turismo, folclore manifestazioni in Umbria Anno 28 - n°3 - Agosto 2010 - Copia omaggio
DIRETTORE RESPONSABILE: Alberto Mesca CAPO REDATTORE: Gilberto Scalabrini I N REDAZIONE: Mauro Silvestri, Simone Mesca, Stefano Proietti, Anna Lisa Tobanelli, Sandro Meli, Andrea Occhipinti, Mariolina Savino. HANNO COLLABORATO: Donatella Tesei, Luigi Titta, Daniela Settimi, Mario Tabarrini, Andrea Locci, Pierluigi Curi, Decio Barili, Antonio Barbi, Tamburini Maria Augusta (detta Bruna), Fabio Marano, Alessandro Filippucci, Leonardo Orsini, Enrico Locci, Stefano Falcinelli Ottavi, Lucia Stocchi, Angelo Santini, Paolo Goffredo Ricci. Casa Editrice: Nuova PromoEdit s.r.l. - Via M. Acuto, 49, Foligno (PG) Tel. 0742/321011 - Fax 0742/321012 - P.IVA 02987340540 www.nuovapromoedit.it - info@nuovapromoedit.it www.ilcittadinoumbria.it - info@ilcittadinoumbria.it Autorizzazione: Reg. Tribunale di Perugia n. 35/1989 Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 Sped. in abb. post 45% legge 662/96 art 2 comma 20/b filiale di Perugia GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Nuova PromoEdit - Marco Properzi Segretaria di Redazione: Cinzia Mancia Foto: si ringraziano per l a collaborazione offerta a questa edizione straordinaria de ”Il Cittadino”, speciale Montefalco 2010 PIERPAOLO METELLI e lo studio “FOTO OTTICA NADIA” PUBBLICITÀ: Nuova PromoEdit s.r.l. Stampa: Grafiche CMF Foligno(Pg) Finito di stampare Luglio 2010
Unione Europea
Ministero dei Beni Culturali
Regione Umbria
Provincia di Perugia
Camera di Commercio
Comune di Montefalco
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Editoriale - Agosto, ritorna il 1400 di Donatella Tesei
Dove si trovano storia e bellezza dal nostro inviato Gilberto Scalabrini
L’avvocato Decio Barili, il presidente di tutti dal nostro inviato Gilberto Scalabrini
Il nuovo statuto cambia le regole di Antonio Barbi
Il programma dell’agosto montefachese Il palio di Alison Ryde Sant’Agostino - Il chiostro della felicità di Angelo Santini
San Bartolomeo - Sognando il Falco di platino di Lucia Stocchi
San Fortunato - Dal “bastone” un grande... di Stefano Falcinelli Ottavi
San Francesco - Una taverna tutta da vivere di Paolo Goffredo Ricci
Le percussioni del cuore di Simone Mesca
Sbandieratori: emozioni senza tempo Gli uomini che fanno centro di Sandro Meli
38a Staffetta, un’abbuffata di campioni di Andrea Occhipinti
Corsa dei tori: un sogno che dura 365 giorni dal nostro inviato Gilberto Scalabrini
Viaggio fra i personaggi della “ringhiera” di Alberto Mesca
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Tutto quello che viene pubblicato su “Il Cittadino” riflette unicamente il pensiero degli autori. Foto e testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
EDITORIALE
Agosto, ritorna il 1400 di DONATELLA TESEI Sindaco di Montefalco orna anche quest'anno l'attesissima manifestazione “Agosto Montefalchese”, imperdibile appuntamento annuale per la città, chiamata a vivere un periodo ricco di eventi legati alla storia e alla tradizione locale. Il lungo programma prevede interessanti proposte per il coinvolgimento di varie fasce di pubblico, dai concerti di musica leggera, alla musica classica, sino a “Calici di stelle” del 10 agosto, serata dedicata alla degustazione dei vini nel magico clima della notte delle stelle cadenti. L'agosto Montefalchese si apre con l'ormai consolidato appuntamento del raduno della bandiera a cura del gruppo Sbandieratori e Musici della città di Montefalco. Appuntamento atteso del ricco palinsesto è la “Notte del gusto”, una serata dedicata ai piatti della tradizione locale in abbinamento ai grandi vini di produzione Montefalchese. Concerti di musica leggera, jazz, lirica e spettacoli teatrali per adulti e bambini animeranno i luoghi più belli della città, penso al Museo di S. Francesco, alla piazza del Comune ai portici del priorato di S. Bartolomeo. L'adozione del nuovo statuto dell'Ente Fuga ha determinato un rinnovato riassetto organizzativo dell' Ente con il nuovo presidente Decio Barili e il vice presidente Antonio Barbi alla guida di un consiglio direttivo formato da esperti veterani della manifestazione. Colgo l'occasione per ringraziare il nuovo presidente e il nuovo direttivo per l'impegno e l'entusiasmo che hanno dimostrato di avere fin dalle prime riunioni dell'Ente: questo sarà il giusto stimolo per un buon operato dei Priori e dei quartieranti. Grazie al costante impegno dei volente-
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rosi contradaioli dei quartieri di S. Agostino, S. Bartolomeo, S. Fortunato e S. Francesco, la città di Montefalco si veste in questo periodo dei colori e delle atmosfere tipiche del primo rinascimento. Punto focale della manifestazione rimane la “Fuga del Bove”, suggestiva rievocazione storica che vede gli stessi contradaioli protagonisti di gare e spettacoli, che nelle serate del 12,13 e 14 Agosto animeranno la piazza del Certame per far rivivere agli spettatori le emozioni di un particolare periodo storico: il rinascimento. Infine, l'appuntamento del 19 Agosto con “la Corsa dei Bovi” che ripropone in maniera non cruenta un'antichissima tradizione cittadina: quest'anno il nuovo regolamento di gara prevede l'assegnazione di un punteggio anche alla Corsa dei Bovi, che concorrerà con le altre quattro gare all’aggiudicazione dell'ambito “Falco d'oro”. Questa novità alimenta lo spirito di competizione che da sempre anima i giostratori dei Tori e valorizza la gara stessa portandola alla stessa stregua delle gare dei tamburini, sbandieratori, balestrieri e saffettisti. Dal 6 al 21 Agosto le taverne, allestite negli angoli più belli della città, offriranno la possibilità di degustare piatti tipici della cucina locale accompagnati dal Montefalco Rosso e dal rinomato Sagrantino. L'auspicio per questa nuova edizione della manifestazione è che contribuisca al processo di valorizzazione del patrimonio storico artistico della città intrapreso grazie all'impegno di un amministrazione comunale particolarmente attenta al turismo, vero e proprio volano per lo sviluppo economico locale. Pertanto, rivolgo il mio saluto a tutti i cittadini e un caloroso benvenuto agli ospiti italiani e stranieri, sempre attenti e sensibili alle bellezze storico - artistiche custodite tra le mura della città. 3
Dove si trovano STORIA E BELLEZZA
Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI rte, storia e natura abbracciano Montefalco e i prodotti della sua ricca terra, in un incastro perfetto e quasi magico. La sua posizione in cima al colle è assolutamente unica: il panorama che si apre sulla pianura umbra e i monti che la delimitano ha fatto si che meritasse il titolo di “ringhiera dell’Umbria”. Nelle sere d’estate, quando il solleone brucia la valle e l’afa ti sbatterti fuori dalla città, Montefalco è la nostra meta preferita. Parcheggiata l’auto appena fuori le mura, a piedi saliamo lungo il salotto intitolato a Goffredo Mameli, entrando dalla porta della torre merlata. C’è lo struscio: gente di tutte le età, non solo
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montefalchesi ma anche turisti italiani e stranieri che passeggiano. A fare avanti e indietro è l'adolescenza agghindata per il corteggiamento, ma anche belle donne che, pur di attirare uno sguardo in più, si conciano da star. Quasi in cima incontriamo un vecchio amico, Gabriele Montioni, un’ex e simpatico bomber del Foligno. Si gode le “vasche” in compagnia degli amici davanti al caffè del corso. Signori in piena crisi di mezza età (forse anche oltre), che discutono di politica e di sport. Un piccolo “parlamento locale” davanti al bar del corso, che sbava e aguzza la vista quando transitano belle ragazze e giovani signore. Tutti seguono con famelica fantasia il passo ancheggiante, la gamba
appena coperta dalla minigonne e il decolté molto generoso. Scollature a volte mozzafiato che, senza l’aiuto di push-up, mettono in mostra i loro perfetti e abbronzati seni, all’apparenza senza alcun ritocco del chirurgo. E giù commenti coloriti, ma… sottovoce per non fare la figura dei cafoni, visto che già gli sguardi ai raggi X non sono affatto discreti. Proseguendo, ammiriamo la tondeggiante piazza rinascimentale, dove si affacciano le più importanti residenze signorili del secoli XV e XVI secolo e il Palazzo comunale del 1270 con lo stupendo portico quattrocentesco. Infine, scendiamo le scalette acciottolate di via Camiano. In questa stradina, fiancheggiata da case gentili e fiorite, il tempo sembra essersi fermato. A metà strada c’è anche una fontanella, dove sgorga sempre fresca l’acqua del sindaco. Da quest’anno si è pure aggiunto un elemento architettonico in più: il laboratorio di un vecchio ceramista, dismesso e abbandonato da anni, è stato finalmente ristrutturato con gusto e trasformato in una “bottega medioevale”. Percorrendo via Camiano, ti accorgi che l’atmosfera è quella giusta per vivere suggestioni del passato, perché ha un fascino particolare, quasi da incantata scenografia teatrale. Fuori la porta omonima, in ogni mese
Interno del museo civico
dell’anno puoi sentire i battiti del cuore di Eolo. Le folate di vento, che d’inverno sono come scudisciate, in estate invece ti accarezzano la faccia e asciugano il sudore sotto le ascelle. Soprattutto ritemprano dalla canicola. Affacciandoti della “ringhiera” dell’Umbria, vedi distese nel fondo della valle le città di Bastia e Foligno, mentre sulle colline scorgi Perugia, Spello, Trevi, Campello e Spoleto. Quando riprendiamo il giro del borgo, seguendo l’andamento delle viuzze e dei palazzi più o meno prestigiosi, scopriamo che non è l’importanza del singolo che conta, quanto l’armonia del complesso. Un esempio? Il museo civico, nella chiesa trecentesca inofficiata di san Francesco e nella costruzione moderna che gli si accosta, ma non si
vede. Contiene il meglio delle cose “minori” del circondario, qui raccolte con intelligenza. L’abside centrale interamente ricoperta dagli affreschi di un giovane Benozzo Gozzoli che proprio qui, attraverso il ciclo sulle storie del poverello d’Assisi, diede dimostrazione di quello stile elegante e quasi divertito che gli valse l’amore tanto dei posteri quanto dei contemporanei. Com’è accaduto alla agostiniana Chiara, che qui nacque nel 1268. Ancora bambina, entrò nel monastero di cui era badessa sua sorella Giovanna e alla sua morte ne prese il posto, guidandolo con illuminata fermezza, nonostante la diffusione di errori che la setta dello "Spirito di libertà" favorì in quel tempo. Montefalco insegna a vivere i ritmi e lo spirito dell’Umbria. Dentro, tra i vicoli e le strade imbandie-
rate, il profumo delle enoteche dove la sosta è d’obbligo per assaggiare il nettare di Bacco. Fuori quello delle cantine, dove s’incontra la disponibilità dei produttori. E pensare che un tempo questa terra era solo un luogo di contadini, poi le amministrazioni comunali l’hanno trasformata nel luogo che tutto il mondo conosce e apprezza. Ovviamente, grazie all’operosità dell’uomo che ne ha plasmato, con infiniti amore e pazienza, i dolci declivi. I vigneti paiono quasi rincorrersi da una collina all’altra, in un continuo susseguirsi anche di oliveti. E le bellezze naturali sembrano aver attratto nel tempo quelle artistiche. Sono diversi gli scenari che si aprono davanti agli occhi. E per chi ama la buona tavola, c’è l’imbarazzo della scelta.
Via Camiano
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L’avvocato Decio Barili IL PRESIDENTE DI TUTTI
Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI ravo, brillante e concreto per gli uomini dei quartieri; bello, intelligente e con il pregio del sorriso per le donne della città del falco. Ecco il ritratto che esce a caldo dal nostro sondaggio sull’avvocato Decio Barili, il neo presidente dell’Ente Fuga del Bove. Adesso, tutti lo attendono alla prova del nove, ma sono convinti che saprà respirare a pieni polmoni la festa del primo Rinascimento. In questo periodo magico, la città si ferma per godere suoni, profumi e colori del 1400. L'atmosfera muta, le facce sono diverse, i contradaioli indossano il fazzoletto che li identifica nel Quartiere. In tanti si chiedono come si sentirà l’avvocato dentro il costume rinascimentale, visto che da anni si inguaina in quelli più lussuosi dell’epoca barocca per essere il priore di uno dei dieci Rioni della Giostra della Quintana. Noi possiamo solo dire che, nella massima manifestazione della terza città dell’Umbria, ha inanellato tanti successi. Uno su tutti: ha fatto risorgere dalle ceneri una contrada che era ridotta ai minimi termini. Lo incontriamo nel suo studio legale a Foligno, dove ci riceve con grande cortesia. Presidente, i giornali scrivono che lei è un folignate, mentre i montefalchesi sostengono il
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contrario. Come stanno le cose? «Hanno ragione i miei concittadini: in effetti sono residente in Fabbri di Montefalco sin dal maggio del 2007, ovviamente proveniente da Foligno che è la mia città natale ed il mio attuale domicilio». Come è avvenuto il suo avvicinamento al mondo della Fuga del bove? «Si è trattato di un avvicinamento assai “repentino”, quasi un colpo di fulmine: conoscevo la manifestazione per averne frequentato gli appuntamenti negli anni scorsi, ma il tutto è nato per la graditissima proposta fattami dal primo cittadino di Montefalco, la Collega Avv. Donatella Tesei, la quale sapendomi ormai territorialmente legato a questa splendida città mi ha dapprima illustrato la intenzione della amministrazione di “puntare forte” sulla manifestazione e poi mi ha coinvolto nella prospettate innovazioni statutarie. Da lì, in un batter d'ali (di falco...) mi sono ritrovato onorato presidente della Fuga del Bove !!!». Dovendo spiegare a chi vive fuori dei Quartieri qual è lo scopo del suo impegno per questa manifestazione che compie 38 anni, cosa direbbe? «Se si tratta di persone che amano l'arte, la cultura, il territorio ed apprezzano l'impegno sociale disinteressato oltre che le nuove esperienze personali alla ricerca costante delle pro-
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prie origini...beh allora non avranno bisogno di spiegazioni e comprenderanno bene la mia scelta, mi auguro condividendola». La sua esperienza quintanara, prestata al ruolo che oggi le compete nell’Ente, dove e in che modo troverà miglior utilizzo? «Certamente porterò in “dote” la mia esperienza quintanara, culminata nel ruolo di Priore del Rione La Mora che ricopro sin dal 2000 – e che lascerò nel dicembre prossimo...-, ma tengo a dire che la particolarità di ogni contesto territoriale e di ogni manifestazione merita impegno e competenza “propri” e pertanto risulta ben più prezioso il bagaglio di esperienza dei miei predecessori (l'ex Presidente Broccatelli, che pubblicamente saluto e ringrazio, nonché l'infaticabile Antonio Barbi, che ho la fortuna di avere in Direttivo quale Vice Presidente), sulla “scia” dei quali intendo rimanere almeno sino a quando non saremo pronti, TUTTI INSIEME, allo “sprint finale” !». Alcuni cambiamenti significativi sono stati apportati nel nuovo statuto che ha cambiato le “vecchie” regole. Ha già in mente altre novità da introdurre nel prossimo futuro? «La novità dello Statuto è epocale per la manifestazione, i quartieri e la stessa amministrazione comunale che con 8
lungimiranza lo ha fortemente voluto e realizzato. Si tratta ora di praticare e rispettare i principi contenuti nella “carta costituzionale” della Fuga del Bove, a cominciare dalla adozione di analogo strumento da parte dei quattro grandi protagonisti della festa cittadina: da lì partiremo per un percorso comune, che mi auguro contempli, nella giusta miscela, continuità e rinnovazione, tenendo sempre in debito conto l'aspetto storico-rievocativo che costituisce a mio avviso il “contenitore” della intera manifestazione». Polso o diplomazia: quale sarà la sua
caratteristica predominante come Presidente? «Sono alla mia prima esperienza di “Presidente” e dunque non so quale sarà la mia caratteristica predominante: ho però la convinzione che si tratta di due ingredienti di una stessa pietanza, che per essere buona al pari di quelle, splendide, servite nelle taverne dei quartieri, dovrà prevederne molte e nella giusta proporzione... ». Siamo alla vigilia del grande evento che rievoca il 1400: dall’Umbria al resto d’Italia, dove può arrivare la Fuga del bove? «Può arrivare esattamente dove insieme decideremo di farla arrivare, attraverso la cooperazione a 360 gradi di tante realtà cittadine che mi sono apparse evidenti sin dal primo giorno di insediamento: insomma, può arrivare davvero lontano!». Ci improvvisa una risposta ad una domanda che non gli abbiamo fatto… Allarga le braccia: «dunque... sera del 12 agosto 2010 mentre sto indossando gli abiti rinascimentali (assoluta novità per me...) e mi guardo intorno in procinto di incontrare solennemente la mia città nella magnifica Piazza del Certamen, pervaso da un mare di sensazioni: ecco, è quello il momento che più “temo” sotto il profilo emotivo...e del quale perciò sono in fervida attesa!!! ».
Il nuovo statuto cambia le regole di ANTONIO BARBI Vicepresidente dell’Ente Fuga del Bove
iovedì 8 Luglio 2010, nella sala consiliare del Comune di Montefalco, in presenza del sindaco, dell’ amministrazione e con i rappresentanti dei quartieri, si è tenuta l’ elezione degli organi dell’ente fuga del bove secondo le modalità suggerite dal nuovo statuto; espressioni di grande soddisfazione trapela dal viso dei presenti, in particolare da coloro che lo hanno materialmente scritto, riscritto e corretto: il Dott. Diego Calcabrina e il Dott. Andrea Locci. La commissione, composta dai rappresentanti dei quartieri dell’amministrazione comunale e dell’ente, ha lavorato circa tre anni per redigere la “magna charta”, attraverso un’ampia discussione aperta al contributo di tutti i protagonisti della manifestazione, cercando la massima condivisione per la composizione dell’atto costitutivo. Il vecchio statuto è stato strumento innovativo ed efficace che ha permesso la crescita e l’affermazione della fuga del bove. Tuttavia con il passare degli anni delle crepe nell’architettura istituzionale ne hanno limitato il funzionamento; infatti il direttivo (priori e vicepriori, sindaco o suo delegato e presidente) era perfettamente iden-
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tificabile con l’assemblea. Tutto ciò comportava che la gestione e l’organizzazione della manifestazione ricadesse sopra a poche persone; che eventuali ricorsi fossero discussi da colui che li aveva presentati, (un evidente conflitto di interessi) e soprattutto per ogni decisione era necessaria un’estenuante mediazione. La nuova carta prevede l’assemblea degli associati, l’organo assembleare depositario di tutte le competenze, poteri e funzioni per la vita democratica associativa dell’Ente, composta da 5 eletti per ogni quartiere incluso il priore in carica, più i cinque rappresentanti del Comune (socio di diritto), indicati dal consiglio comunale. L’assemblea elegge il Presidente il Vice presidente dell’ente e i membri effettivi (3) più (2) supplenti del consiglio dei saggi. Dopodiché viene nominato il consiglio direttivo, l’organo di amministrazione e di gestione dell’ente composto da un rappresentante indicato da ogni quartiere, dal presidente il vicepresidente, e da un membro designato dal socio di diritto il Comune di Montefalco. Nell’edificio istituzionale troviamo il consiglio dei saggi, organo giudicante super partes attribuito della competenza di dirimere eventuali controversie che dovessero sorgere tra gli associati nel corso della vita associativa
dell’ente, in occasione dello svolgimento delle competizioni durante la manifestazione, attraverso l’adozione di provvedimenti definitivi, vincolanti ed imprescrittibili. E’ altresì organo ausiliario di consulenza in tutte le materie e per ogni attività finalizzata al perseguimento degli scopi statuari. L’incarico di presidente del consiglio dei saggi può essere assunto solo da chi è in possesso di una laurea in giurisprudenza. Infine si completa il quadro con la figura del procuratore, organo inquirente delegato all’istruzione dei procedimenti disciplinari, con i poteri e le funzioni ad esso attribuite dal regolamento di disciplina e giustizia. L’obbiettivo del nuovo statuto, è quello di assegnare compiti precisi ad ogni organo: all’assemblea le funzione di indirizzo e di controllo, al presidente e il direttivo la gestione amministrativa dell’istituzione e l’organizzazione della manifestazione, al consiglio dei saggi, organo terzo, di garantire l’imparzialità dell’ente. Ora che l’atto costitutivo è stato adottato raggiungendo il pieno compimento, ogni componente ha il dovere di procedere all’applicazione e al rispetto delle norme, e con rinnovata fiducia e nuovi stimoli alla crescita e alla realizzazione di una grande fuga del bove.
Il Programma dell’agosto montefalchese Domenica 1 agosto ore 21.30 Piazza del Comune 7a edizione del raduno della bandiera - Sbandiaratori e Musici dall’Italia Lunedì 2 agosto ore 18.00 Sala del consiglio comunale Presentazione del Palio e della rivista “Il Cittadino” (distrubuzione gratuita)
ore 21.30 Piazza Dante Giardino San Bartolomeo Di fiaba in fiaba. Spettacolo per bambini. Martedi 3 agosto ore 21.30 Piazza del Comune The Pino Ciambella Jazz Syndacate Mercoledi 4 agosto ore 21.30 Complesso museale San Francesco Quintetto ARS Musica Concerto di musica classica Giovedi 5 agosto Per le vie del centro La notte del gusto - A cura dell’Associazione “La Vigna delle idee” Venerdi 6 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Finchè c’è morte c’è speranza Spettacolo di cabarret
Serata dedicata ai vini Montefalco D.O.C. D.O.C.G. Bruco & Evolution Swing Band - Jazz Italian Style Giovedi 12 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Giochi di bandiere e ritmi di tamburi Venerdi 13 agosto ore 21.30 Piazza del Comune I quartieri presentano: Il grande gioco della vita... coppe, spade, denari, bastoni. Sabato 14 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Tiro alla balestra - Corsa fra i quartieri Domenica 15 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Spoleto Blue Band Lunedi 16 agosto ore 21.30 Processione delle lampade Martedi 17 agosto ore 11 Celebrazioni per Santa Chiara nella chiesa omonima ore 22.30 spettacolo pirotecnico Mercoledi 18 agosto ore 21 Fiera di Santa Chiara
Sabato 7 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Katia Ricciarelli in Quartetto
Giovedi 19 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Campo sportivo A. Franchi Corsa di bovi
Domenica 8 agosto ore 21.30 Piazza del Comune L.M.C. Libira musica da concerto
Venerdi 20 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Blasco Band tribute band a Vasco Rossi
Lunedi 9 agosto ore 21.30 Benozzo Cafè - Giardino interno Concerto Massimo Liberatori con Catarinelli e Mariani.
Sabato 21 agosto ore 21.30 Complesso museale San Francesco Orchesta del teatro lirico sperimentale “A. Belli”
Martedi 10 agosto ore 21.30 Piazza del Comune Nella notte di san Lorenzo Sagrantino sotto le stelle -
8 luglio - 31 agosto Complesso museale San Francesco - “Le stanze dell’arte” mostra di arte contemporanea
...da venerdi 6 aprono le taverne Per pronotazioni:
Sant’Agostino 340 9044705 San Fortunato 347 4280560 San Bartolomeo 327 7135092 San Francesco 340 4160307 12
IL PALIO DI ALISON RYDE
'artista che ha dipinto il palio della Fuga del Bove 2010 è la neozelandese Alison Ryde. Nel bellissimo drappo, ha racchiuso, sotto un cielo azzurro, quattro elementi : la piazza dall’architettura circolare che lega la sua storia agli austeri palazzi e alla cinta di mura trecentesche; il popolo dei Quartieri che agita i propri vessilli; il bove tenuto a corda dai giostratori e i declivi dei chiari colli ammantati di vigneti e ulivi. Colori che sembrano sprigionare la forza del solleone, ma anche antiche azioni e un modo tradizionale di vivere. Un’operazione quasi di tono onirico, eseguita con estrema delicatezza, con rigore espressivo, perché il sogno e l’abbraccio della ruralità non si spezzi, l’atmosfera non si disperda e il messaggio di pace e serenità del borgo arrivi dritto a quanti avranno il piacere di vivere l’agosto montefalchese. Nella prospettiva di Alison ci sono tanti punti di fuga e i cromatismi si stagliano e si fondono nella simbiosi della scena che circondano le colline. L’occhio è rapito dalle pennellate fluide e decise: macchie di color giallo-oro degli inconfondibili campi di grano, verde scuro dei filari d’uva del Sagrantino, verde chiaro degli ulivi e, infine, piccoli rettangoli rugginosi dei tetti di vecchi casolari sparsi nella campagna Alison Ryde vive e dipinge da molti anni in Umbria.
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Quartiere Sant’Agostino
Il chiostro della felicità di ANGELO SANTINI oi siamo il Quartiere sant’Agostino e cioè l’anima di questo paese! Checchè se ne dica, nel corso degli anni abbiamo sempre e comunque dimostrato il nostro maniacale attaccamento a questa manifestazione, alla nostra magica taverna e soprattutto ai nostri colori, a ciò che veramente rappresentano in ognuno di noi. La grande consapevolezza in ciò che facciamo è la nostra incredibile forza: un’organizzazione che nel corso degli anni si è andata a perfezionare sempre più, uno spirito di gruppo inimitabile e un’innata dote goliardica che da sempre ci contraddistingue da tutti gli altri Quartieri. In questa edizione 2010 della “Fuga del bove”alcune cose sono cambiate all’interno del nostro quartiere: ”il passaggio di testimone” tra il priore uscente Pierluigi Curi e quello subentrante ovvero Fabio Marano, al quale tutto il popolo rosa/verde augura le fortune più ambite, è il cambiamento principale. Un'altra fondamentale novità è la costituzione del nuovo e giovane direttivo, che da ottobre lavora a grandi ritmi per far sì che la macchina orga-
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Fabio Marano
nizzativa risulti, come al solito, assolutamente impeccabile. Il Quartiere di sant’Agostino si presenta ai blocchi di partenza più agguerrito che mai, poichè c’è da riscattare immediatamente un’annata, sotto il profilo agonistico, ben poco positiva e appagante. Non mancano di certo le new entry e infatti, in quasi tutte le gare ci sono stati almeno due innesti, nel caso degli sbandieratori addirittura si è andati incontro ad una necessaria rifondazio-
ne, la quale non ha spaventato assolutamente i nostri quattro ragazzi che, anzi, si sono tuffati in questa esaltante sfida con un enorme entusiasmo. Noi tutti facciamo un grosso in bocca al lupo a questi ultimi e a tutti gli altri partecipanti alle gare, con l’immancabile speranza di poter riportare il titolo nel posto che merita, cioè nel meraviglioso chiostro, sede della nostra infuocata passione:il cuore pulsante del nostro quartiere. Prendo spunto da qui per invitare tutti
coloro che visiteranno Montefalco nell’agosto montefalchese di venire ad assaggiare le prelibate pietanze della nostra cucina, ad assaporare i vini del circondario e a vivere a pieno l’impareggiabile amore che solo un agostiniano è in grado di offrire a questa festa, capace di suscitare in noi una felicità assurda, un orgoglio intenso. Questa festa ci ha reso e ci rende ancora dei veri numeri uno e che nessun tipo di sconfitta potrà mai interrompere. 15
Quartiere San Bartolomeo
Sognando il Falco di platino di LUCIA STOCCHI Sognare, passare il tempo insieme, rincorrendo i nostri obiettivi e vivendo a pieno la serenità e la gioia dell’amicizia”. Questo è lo spot con cui si è presentato il nuovo direttivo di San Bartolomeo. Ragazzi giovani, instancabili sognatori, alle prime armi, ma con tanta forza per affrontare mille battaglie e realizzare i propri obiettivi. «La vittoria più grande per noi, non è
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solamente vincere il Falco d’Oro, che manca dalla nostra bacheca da alcuni anni, ma il costruire giorno dopo giorno, un gruppo di persone, che si impegnano, per la realizzazione di un progetto comune. Questo è il premio più ambito, una sorta di “Falco di Platino”, difficile da ottenere, ma che stiamo pian piano conquistando». Queste sono le prime dichiarazioni fatte dal nuovo priore Alessandro Filippucci, 27 anni, web designer, faccia da pazzo (la pazzia
è una forma di normalità - Pirandello), con mille difetti, ma con un pregio, la testardaggine per la concretizzazione dei propri sogni. Fin dai primi giorni, l’impegno del nuovo direttivo San Bartolomeo è stato intenso; sono stati fatti molti lavori, sia per il rinnovo del quartiere, sia per le modifiche dei vecchi statuti delle gare, una delle novità più eclatanti, riguarda la “corsa dei bovi”, nostro “cavallo” di battaglia, che da quest’anno gareggerà, Alessandro Filippucci
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oltre che per la conquista del palio, anche per l’ottenimento dell’ambito Falco. Gruppi di ragazzi si allenano assiduamente, con duro impegno e con dedizione, per il perseguimento di un obiettivo comune, il dare un favoloso spettacolo, ognuno nella propria gara di competenza, nella Piazza del Certame di Montefalco. Ed è a loro che va tutto il nostro affetto e la nostra attenzione, i nostri giovanissimi sbandieratori alle prime esperienze, il nostro gruppo storico di agguerriti tamburini, i nuovi balestrieri e gli instancabili staffettisti che venderanno cara la pelle nel nome del “quartiere dal pugnale rosso”, a loro vanno tutti i nostri riguardi. Ogni sera ci ritroveremo tutti insieme, (ri)uniti, nella “Taverna de lu Bove”, dove noi quartieranti saremo ben lieti di accogliervi, con piatti unici di cucina umbra: strangozzi, gnocchi e carne alla brace, oltre a piatti speciali come cinghiale e lumache. L’aria di festa e il bellissimo scenario della taverna attigua alla Chiesa di S. Bartolomeo renderanno le vostre e le nostre serate uniche. Con leggerezza, un briciolo di incoscienza e inesperienza, il nuovo direttivo è pronto a scommettere su questo progetto. Quello che cerchiamo sono persone che come noi hanno ancora voglia di sognare, per vincere tutti insieme il Nostro Falco, d’Oro o Platino che sia”. 17
Quartiere San Fortunato
Dal “bastone” un grande spettacolo Leonardo Orsini con la dama Emanuela Ponti
di STEFANO FALCINELLI OTTAVI l popolo di San Fortunato è pronto a trascorrere un emozionante agosto montefalchese con tutti gli amici e tutte le persone che si divertiranno con noi: di giorno, nei preparativi della taverna e di sera, nel degustare i nostri prelibati piatti tipici. Anche questo anno l'entusiasmo del priore Leonardo Orsini si trasmette attraverso i quartieranti che sono
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l'anima e il fulcro di san Fortunato, i nostri amici già da molto tempo si stanno impegnando, chi per gli allenamenti delle gare, chi per l'allestimento e la gestione della taverna. Si riparte da quell’ entusiasmante 19 agosto quando lo speaker nella piazza del certamen proclamò il quartiere di San Fortunato vincitore del falco d’oro. Dopo le vittorie nelle gare della balestra e della staffetta sono arrivati un terzo posto dei tamburini e un
secondo nelle bandiere. Da lì i preparativi per le gare non si sono mai interrotti per cercare, per l’ennesima volta, nuove e entusismanti vittorie che negli anni stanno esaltando gli animi di tutti i nostri tifosi gialli. I giostranti con i loro allenamenti continuano a migliorare, a fare del loro meglio, a superare i loro limiti e tutto per sostenere il proprio gruppo e per offrire uno spettacolo a coloro che non hanno mai assistito e che ogni
anno arrivano puntuali per non perderli. Quest’anno anche la corsa dei tori assegnerà punti pesanti per la vittoria finale rendendo unico questo agosto 2010. Montati i gazebi, puliti i tavoli e abbellita la taverna dalle nostre impagabili ragazze e giovanissimi aiutanti, siamo pronti ad offrirvi una cucina “da gambero giallo” con il ritorno di un piatto desiderato da molti: i famosi strangozzi al tartufo e... altre prelibatezze che scoprirete solamente dal 6 agosto, giorno in cui si apriranno le danze o per meglio dire, le bocche. Come da tradizione passeremo gran parte del dopo cena giocando, ballando e cantando, offrendovi i migliori vini di Montefalco per i fini palati e una svariata scelta di birre selezionate appositamente da un nostro esperto “trincone” per soddisfare le esigenze dei giovani. Vi invitiamo alle gare del 12 – 14 – 19 e non perdetevi lo spettacolo del 13 che quest’ anno ha per tema “il grande gioco della vita” e noi in particolare abbiamo il tema dei bastoni. Un gruppo di ragazze e ragazzi stanno lavorando per far nascere da un “bastone” un grande spettacolo che sicuramente ricorderete con particolare gioia e allegria. Le chiacchiere sono finite...ora iniziano i giochi, arrivederci al 6 agosto.
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Quartiere San Francesco
Una taverna tutta da vivere di PAOLO GOFFREDO RICCI e quando tramonta il sol una canzone d’amor da Baja a Salvador o san Francesco per te canterò...” Sulle parole di questa canzone di Rino Gaetano inizia il nostro Agosto montefalchese. A San Francesco, come sempre, c’è un grande fremito d’attesa: i quartieranti sono all’opera per la migliore riu-
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scita della manifestazione, così pure gli atleti che dovranno affrontare le imminenti gare. Anche quest’anno siamo guidati dal nostro dinamico priore Enrico Locci, affiancato da un direttivo vivace e pieno di idee. La taverna di via Ringhiera Umbra ha visto numerose modifiche a livello strutturale, la più importante delle quali il rifacimento del tetto del locale adibito a cucina. A causa di questi lavori, effettuati dal
comune, i “francescani” hanno avuto il via libera ad entrare in taverna solo dopo l’inizio di luglio. Ma questo non è stato un problema, perchè lo spirito e la forza del gruppo è stata subito protagonista e, in poco tempo, ogni cosa è tornata al suo posto. Al fine di rendere più bella e funzionale la taverna, nella zona della cantina e dei bracieri è stato realizzato un pavimento in mattoni. Nello spazio limitrofo a questi ultimi, la Enrico Locci con la dama Samira Pambuffetti
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zona magazzino è stata ridotta per effettuare la preparazione delle favolose piadine che sarà possibile degustare dopo le ore 23. Altro investimento importante riguarda la cucina: fornelli e piastra sono nuovi di zecca. E le gare? Anche quest’anno saremo protagonisti nella lotta per aggiudicarci il “Falco d’Oro”. Confermati i giovani e promettenti
tamburini dell’anno scorso che sono la nostra grande e orgogliosa colonna sonora. Per quanto riguarda gli abili sbandieratori, poche le novità: in piazza del Certame scenderà la formazione del 2009, con Botti al posto di Napolini. Con le loro bandiere non solo coloreranno il cielo di questa bella città, ma faranno anche volare i nostri cuori verso l’infinito e oltre. Quello maggiormente vivo è presente
dentro di noi che tutti gli anni si lascia trasportare dalla rievocazione storica. Anzi, si abbandona totalmente ad essa, creando sempre un favoloso mix di sacrifici, emozioni, fatiche, risate, amicizie, vittorie e sconfitte. Il sudore che scende in questo periodo sulle fronti degli “addetti ai lavori” è ampiamente ripagato dalle immense soddisfazioni che il quartiere riesce a dare.
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Le percussioni del cuore di SIMONE MESCA gni anno i tamburini della Fuga del Bove scandiscono i giorni del “Falco d’Oro”. Lo scorso anno la gara è stata vinta dal quartiere di san Bartolomeo, al secondo posto san Francesco, al terzo san Fortunato e al quarto sant’Agostino. I tamburini dei quartieri hanno ormai cosi affinato gli spartiti, tanto che richiamano nei loro giochi di alternanze e contrattempi, molto più le sonorità del Jazz e del rock evoluto, piuttosto che i ritmi pugnaci suonati dai loro avi nel 1400. Il regolamento prevede che ogni quartiere partecipi alla gara con 4 elementi che devono essere residenti anagraficamente nel comune di Montefalco. Le pelli dei tamburi devono essere sintetiche e bianche in modo da essere il più possibile fedeli all’epoca con la manifestazione e non devono essere idrauliche. La giuria determinerà il punteggio in base ai seguenti criteri: Tecnica e competenza di ciascun tamburino; Eleganza e correttezza nella presa delle bacchette; Tocco e sfumatura dell’esecuzione del gruppo; Estrosità ed effetto del brano; Precisione ed allineamento del gruppo.
Sant’Agostino
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San Fortunato
San Francesco
San Bartolomeo
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Sbandieratori: emozioni senza tempo
San Francesco
Sant’Ågostino
o spettacolo degli Sbandieratori si articola in diversi esercizi, variabili per difficoltà e coreografia. Si parte dalla disciplina del "Singolo Tradizionale" in cui l'abile alfiere arriva ad esibirsi con 5 bandiere contemporaneamente per passare poi ad esibizioni a squadre da 2 a più elementi con una o più bandiere. Ogni anno, i quartieri danno vita ad una gara che è uno spettacolo altamente coreografico e affascinante. Lo scorso anno ha trionfato nuovamente il quartiere di San Francesco.
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San Fortunato
Sab Bartolomeo
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Gli uomini che fanno
di SANDRO MELI olenne la gara della balestra: eleganti nei loro sobri costumi, tesi al bersaglio, avvolti dal silenzio della folla, i balestrieri si scolpiscono sulla facciata del vetusto Palazzo Comunale pavesato di arazzi e vessilli, richiamando la memoria di favolose gesta e nobili tenzoni. La gara della balestra è stata introdotta nel 1984, quando la “Fuga del bove” accusava un po’ di stanchezza. A tentare la carta vincente per risollevare le sorti della manifestazione, fu il dottor Giuliano Fraolini, montefalchese d’adozione, appassionato tiratore e cultore di armi d’epoca, che introdusse il nuovo gioco.
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Da allora la manifestazione si è continuamente evoluta, fino a raggiungere gli attuali ottimi livelli, anche grazie all’impegno e alla passione che i bravi balestrieri profondono nella competizione. Lo scorso anno, la gara della balestra è stata vinta, per il terzo anno consecutivo, dal quartiere di San Fortunato con i balestrieri Fausto Bisogni e Luca Grisanti; al secondo posto Sant’Agostino, al terzo san Francesco e al quarto san Bartolomeo. Il premio “la freccia d’oro” è andato a Fausto Bisogni del quartiere di san Fortunato che ha realizzato il miglior centro. Bisogni partecipa alla gara dal 1995, senza interruzione di continuità.
CENTRO
a storia di Terre de' Trinci parte dal 1992, ma la cantina esiste dal 1950. Era il 1950, infatti, quando cominciammo a produrre vino, cercando in questo modo di conservare l'enorme patrimonio storico e culturale che in esso si racchiude. Fin da allora, in perfetta armonia con i caratteri del luogo, dove dolci colline coltivate a vigneto raccontano le fatiche e l'orgoglio dell'uomo, abbiamo cercato di mantenere intatto e forte il legame con il territorio e con il suo vitigno principe, il Sagrantino. All'inizio degli anni Settanta, ĂŠ dunque la prima azienda a vinificare e imbottigliare la "versione secca" di questo vino complesso ed incredibilmente elegante. In tutti questi anni abbiamo perseguito un unico grande obiettivo, quello della qualitĂ e della piena soddisfazione dei nostri clienti. La stessa qualitĂ che ci permette, oggi, attraverso impianti moderni e una nuova cantina, di lanciare un'ulteriore sfida al mercato. Che dalle nostre terre, nel cuore dell'Umbria, guarda al mondo con la fierezza di sempre.
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Cantina Terre de' Trinci Via Fiamenga, 57 Foligno PG Tel 0742.320165 Fax 0742.20386 email: cantina@terredetrinci.com
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38 STAFFETTA, un’abbuffata di campioni
ntagonismo, rivalità e clima di fuoco: sono questi gli ingredienti per la gara della staffetta. Le “batterie” si misurano fino allo stremo con la propria generosità, per consentire alla propria bandiera la vittoria. In questa gara rovente bruciano, lungo tutto il percorso lungo 640 metri, gli animi dei quartieranti, rivivendo ad ogni frazione le passioni e i bollenti umori. Ogni squadra è composta da 4 atleti, tutti aventi residenza anagrafica da almeno un anno nel comune di Montefalco. Può partecipare alla staffetta anche l’atleta che, pur non avendo la residenza, sia stato qui residente per almeno 10 anni. La sera, prima della prova, la dama di ciascun quartiere allaccia al polso degli atleti un braccialetto portafortuna. Lo scorso anno la gara della staffetta è stata vinta per il secondo anno consecutivo dal quartiere di san Fortunato con il tempo di 6.47.5; al secondo posto sant’Agostino con 6.55.2; terzo classificato san Bartolomeo con il tempo di 7.10.8 e quarto san Francesco con 7.18.7. Il miglior frazionista è stato Fabio Proietti: 1.39.60, seguito da Stefano Falcinelli (1.41.10), Pierlugi Curi (1.41.20) e Andrea Mattioli (1.41.80). Subito dopo la gara, dal loggiato del palazzo comunale, è consegnato il trofeo alla squadra vincitrice, intitolato alla memoria di Marco Gambucarta, la cui vita è stata spezzata nel 1997 da un tragico destino. Sono presenti sempre i genitori Giulia e Luigi.
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di ANDREA OCCHIPINTI
Corsa dei tori: un sogno che dura 365 giorni
Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI gni anno, nella sera del 19 agosto, Montefalco vive la sua notte più lunga: la corsa dei tori. In questa straordinaria sfida s’intrecciano, dal 1988, anno che segna la riesumazione del gioco, forti ed indescrivibili emozioni. Si riaccendono le sfide fra i Quartieri, rinascono inimicizie che poi si sciolgono il giorno dopo davanti ad un buon bicchiere di Sagrantino. Fino al 19 agosto, però, i contradaioli di sant’Agostino prendono le distanze da quelli di san Francesco e quelli di san Bartolomeo da san Fortunato e viceversa. Tutti difendono con orgoglio il proprio spirito di appartenenza al quartiere e l’aria della festa partecipata e sentita l’afferri subito, sin dalla prima notte della gara dei tamburini e degli sbandieratori. Giovani e meno giovani vorrebbero che l’agosto montefalchese non finisse mai, soprattutto nelle taverne dove si canta, si beve, si
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ride, si scherza. Dopo il 19, infatti, bisognerà attendere un lungo anno per ritornare a vivere le notti magiche di questa città santuario dell’arte umbrotoscana. Un anno significa per chi ha passato gli …anta qualche capello gri-
gio in più, mentre per i giovani una lunga attesa per dare vita ai progetti del proprio quartiere. Chi è estraneo alla festa, chi viene da fora le mura, non potrà mai comprendere fino in fondo lo spirito di questa
Superbo, il toro di san Bartolomeo che ha vinto l’edizione 2009
rievocazione storica. Penetrare nella fuga del bove non è cosa facile, perchè è come penetrare nell’anima dei quartieri, quindi occorrono particolari predisposizioni di spirito. In un certo senso uno stato di grazia. Non è facile soprattutto capire i giostratori, i maestri di corda, ragazzi giovanissimi che si dedicano con passione a questa sorta di corrida, rischiando spesso qualche brutto incidente. L’animale è scelto con cura appena nasce, poi è coccolato e accudito come un bimbo in una stalla del contado. All’inizio i giostratori gli somministrano perfino il latte con il biberon, poi gli fanno mangiare fieno di prima qualità, lo bruscano e lo strigliano con affetto, lo fanno riposare su un giaciglio con tanta paglia, evitano che durante gli allenamenti che si svolgono in segreto si raffreddi e possa beccare la febbre. Ogni giorno, per sei mesi, gli fanno sentire la loro voce. Gli parlano nei grossi orecchi, lo abituano al suono dei tamburi. E’ una corsa ad eliminazione. I tori scendono in competizione due alla volta. La partenza e l’arrivo avviene da un dosso artificiale. Devono correre, anzi trotterellare aiutati dai giostratori. Spesso qualche animale fa le bizze prima e durante la corsa. Prima quando sale su una grossa bilancia per essere pesato (lo scorso anno Soldatino di sant’Agostino è stato il più smilzo, solo 4 quintali e 31 Kg, a seguire Superbo di San Bartolomeo 4,55, Morfeo di san Fortunato 4,75 e il più possente Folletto di san Francesco 4,79) e durante la corsa. Ci sono anni in cui fila via tutto liscio, altri invece che vedono i primi grattacapi per i giostratori ai nastri di partenza. Allora si capisce subito che il toro potrebbe essere in giornata grigia e bisogna faticare per metterlo a regime. Lo scorso anno ha vinto la gara Superbo di san Bartolomeo. Un bellissimo toro di razza chianina. Grazie ai giostratori Andrea Antonini, Maicol Ceccaroni, Devis Fortini, Riccardo Lezi, Daniele Scacaroni e Michele Micanti, Superbo sembrava avere una tigre nel motore: è stato veloce, preciso e obbediente ai comandi. Spezzando una lancia in favore di tutti questi animali, dobbiamo dire che vincitori e vinti più che protagonisti sono sempre gli eroi della serata, gli atleti a quattro zampe di una festa del primo Rinascimento e di una corsa fatta solo da loro e della quale non riusciranno mai a comprenderne il significato. Perché tutta la morale della storia di questa corsa dei bovi - l’ho scritto anche lo scorso anno - è in questa involontaria partecipazione del toro, in questa sua corsa che da quest’anno vale anche come punteggio per la conquista del falco d’oro.
Morfeo, il toro di san Fortunato ai nastri di partenza sul dosso
Folletto, il toro di san Francesco viene avviato alla partenza
Soldatino, il toro di sant’Agostino al rush finale
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Viaggio fra i personaggi della “ringhiera” di ALBERTO MESCA
C’è poi Maria Augusta Tamburini, che tutti chiamano Bruna. E’ la responsabile del servizio cultura e biblioteca. Da molti anni è pure l’addetta al cerimoniale della festa, quindi alla gestione e organizzazione dell’evento che coinvolge la Giunta comunale. Un compito delicato e a lei si rivolgono, per tutti i problemi che sorgono all’ultimo minuto, sia il sindaco Donatella Tesei che gli
Montefalco si conoscono tutti e tutti sanno riconoscere a menadito il Presidente e il vice dell’Ente, i Priori, i tamburini, gli sbandieratori e i giostratori dei quartieri. Pochi, invece, conoscono i volti e il ruolo di coloro i quali lavorano dietro le quinte. Eppure sono persone importanti, dalle quali dipende la riuscita della festa.
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FELICIANO, BRUNA E PIERO Feliciano Bacaro è l’elettricista del comune. E’ lui che accende e spegne il quadro della manifestazione, è lui che dispone i cavi e corre per primo quando le luci non si accendono. E’ lui l’uomo più ricercato durante gli spettacoli da registi e attori. Sulle sue spalle gravano forti responsabilità e Feliciano Bacaro lo vedi lavorare sempre in modo tranquillo. Non si agita mai, 30
neppure quando la corrente fa le bizze. E’ lui l’uomo che soffre di più dall’inizio alla fine di ogni serata, perché deve tenere gli occhi sempre aperti e, in caso di un black out, individuare subito il guasto e ripristinare prima possibile la corrente. Una figura fondamentale, come del resto anche quella degli altri dipendenti comunali che collaborano alla festa.
Assessori Luigi Titta , Mario Tabarrini, Andrea Locci, Daniela Settimi e Pierluigi Curi. Bruna è sempre lì, al suo posto, come il capitano di una nave, pronta a solcare le acque della festa a vele spiegate, affrontando le onde senza paura, con il piglio di chi va per mare da una vita. E’ che dire di Piero Menghini, l’uomo più ricercato da turisti e montefalchesi all’inizio di ogni spettacolo? Il suo compito è quello di vendere i biglietti dei posti sulle gradinate. Un compito ingrato, perché nei giorni 12, 13, 14 e 19 agosto la caccia al biglietto si trasforma in una sorta di wanted per questo uomo che si “nasconde” fino alle 19,55. Per lui sono giorni difficili, tanto
che sembra di rivivere il film del cacciatore di taglie. Tutti lo cercano come altrettanti bounty killer e Piero Menghini per non farsi trovare sacrifica anche la passeggiata al suo stupendo Terranova. Si nasconde, perché non vuol fare favori a nessuno, nemmeno ai parenti. Così, quando arriva al botteghino volante in fondo alla piazza, la scena che si presenta è quella di uno sciame d’api umano che invade l’alveare. E non manca qualche discussione nella scomposta fila per accaparrarsi il biglietto. I “portoghesi” a Montefalco hanno vita difficile, perché il servizio della security è impenetrabile. continua
LE STAR A QUATTRO ZAMPE Nella frazione di Cerrete, nella stalla di Mario Cariani, ci sono due grandi star a quattro zampe: sono Franceschina e Agostina, 10 anni, entrambe di razza chianina. Sono bovi che trasportano i carri trionfali, non solo a Montefalco per la festa della vendemmia, ma anche a Foligno per la Giostra della Quintana, ad Assisi per il Calendimaggio, al palio dei Quartieri di Nocera, alla Gaite di Bevagna, alla festa della frasca di Giano dell’Umbria e alla cavalcata di Satriano. Cariani è un contadino di 70 anni che ama molto gli animali: a casa sua ci sono altre sei mucche, tre asinelli di cui due bianchi e due pony. Ha un vero e proprio museo di attrezzi e carri agricoli che andrebbero meglio sistemati se non ci fossero i legacci delle regole urbanistiche che gli vietano di costruire un capannone.
LA STORIA DEI CANTORES La loro carica fa scintille fra canti, stornelli e musica, la loro simpatica energia sovrasta sempre le luci e i colori del palco. Stiamo parlando dei Cantores, il mitico ed orgoglioso gruppo folk di Montefalco. La loro straordinaria storia inizia all'interno della parrocchia di Montefalco, quando Alessandro, 32
Emanuele, Marco e Bryan stringono amicizia e forse già sognano qualcosa dal profondo. Diventano sempre più affiatati nei numerosi campi-scuola organizzati da don Artemio, durante la preparazione alla comunione e alla cresima. Ben presto, nelle feste della parrocchia il quartetto mette in bella mostra la sua vocazione canterina e cabarettista. Incassa i primi successi fra parenti e coetanei, poi si presenta ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, diventando un tornado che travolge con spettacoli entusiasmanti che promuovono e rivalutano le tradizioni popolari del mondo rurale umbro, in particolare del
territorio dove sono nati. Ha inizio così l'epopea dei Cantores, con le prime imitazioni, le prime battute e barzellette intelligenti. Col passare del tempo affinano la qualità canora e la varietà del repertorio si fa sempre più ricca. La prima apparizione fuori della parrocchia avviene alla “Corrida” di San Martino In trignano. Il gruppo è in formazione ridotta: sono Alessandro ed Emanuele a partecipare alla prima scenetta di cabaret del gruppo dal titolo “Campuzzo da lu dottore”. La simpatia e l'originalità del duo gli vale il primo premio fra un’ovazione infinita. La seconda uscita avviene in occasione della colazione di pasquetta in piazza del comune a Montefalco e vede l'ingresso di Marco e di Super Mauro Bros con la sua velocissima fisarmonica. Dopo questa performaces il passo verso il primo spettacolo ufficiale è breve. L'ingaggio è offerto ai ragazzi dal comitato della festa di san Clemente. Mauro, Alessandro, Emanuele e Marco salgono sul palco per la prima volta con il nome che li ha accompagnati fino ad ora: i Cantores. In quella magica notte del 24 agosto 2006 il gruppo fa il suo primo successone da effetto domino e diventano i mitici Cantores. Ecco i loro nomi: Emanuele Lubricchio, Marco Antonelli, Francesco Marchegiani, Alessandro Meniconi, Matteo Pergolesi, Marco Zampolini e Remo Mastice.
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