N.° 3 - Settembre 2011 DIRETTORE RESPONSABILE: Alberto Mesca CAPO REDATTORE: Gilberto Scalabrini IN REDAZIONE: Mariano Angioni, Guglielmo Castellano, Massimiliano Castellani, Mariolina Savino, Marco Degli Innocenti, Mauro Silvestri, Simone Mesca, Emanuele Guerrini. HANNO COLLABORATO: Ufficio Stampa Ente Giostra Quintana, Alice Fiordiponti, Claudio Bianchini, Stefania Filipponi, Chiaria Corridori, Luciano Piermarini. Casa Editrice: Nuova PromoEdit s.r.l. Via M. Acuto, 49, Foligno (PG) Tel. 0742/321011 - Fax 0742/321012 P.IVA 02987340540 www.nuovapromoedit.it - info@nuovapromoedit.it www.ilcittadinoumbria.it - info@ilcittadinoumbria.it Autorizzazione: Reg. Tribunale di Perugia n. 35/1989 Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 . Sped. in abb. post 45% legge 662/96 art 2 comma 20/b filiale di Perugia GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Nuova PromoEdit Segretaria di Redazione: Cinzia Mancia Foto: Archivio Nuova PromoEdit, Foto Futura di Valeriana Sisti, Andrea Pomponi, Marco Cardinali, Foto Studio Stefano Sisti - Fabio Lupparelli. PUBBLICITÀ: Nuova PromoEdit s.r.l. Tutto quello che viene pubblicato su “Il Cittadino” riflette unicamente il pensiero degli autori. Foto e testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Stampa: Grafiche CMF Foligno(Pg) - Finito di stampare Agosto 2011 Foto di copertina: La dama Rebecca Alessi di Andrea Pomponi
SOMMARIO Editoriale
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Sempre emozionato
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Il saluto di Catiuscia Marini e Miss Umbria
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L’atmosfera fiabesca della Quintana
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Passaggio di consegne a Palazzo Candiotti
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La Quintana è contagiosa
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La coda delle donne e quella del diavolo rosso
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Il programma della manifestazione
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di Luciano Piermarini
di Gilberto Scalabrini
dalla Redazione
di Stefania Filipponi
di Emanuele Guerrini di Chiara Corridori
di Gilberto Scalabrini
I binomi ai nastri di partenza di Mauro Silvestri
Lucio Cacace: da sempre nella Quintana dalla redazione
La bellezza dei rioni
di Alice Fiordiponti, Claudio Bianchini e dalla Redazione
Unione Europea
Regione Umbria
Provincia di Perugia
Comune di Foligno
da 22 a 34
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Rione Giotti - Immagini di vittoria
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Usi e costumi barocchi in bella mostra
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di Emanuele Guerrini
Il Gareggiare di Convivi
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Etica e sport
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I personaggi: Paola Soli e Claudio Bianchini
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di Mariano Angioni
di Alberto Mesca
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Il palio della Rivinicita firmato da Maurizio Cancelli
E’ Maurizio Cancelli, noto artista folignate, l’autore del Palio della Giostra della Rivincita del 18 settembre 2011. La scelta dell’artista è partita dalla segnalazione del dottor Pierluigi Metelli, Presidente dell’associazione Contr-Attack e appassionato esperto d’arte, ed è stata accolta dalla speciale Commissione dell’Ente Giostra con la benedizione del Presidente Domenico Metelli e dell’architetto Stefano Trabalza, Presidente della Commissione Artistica. Dopo i ragazzi del Centro Diurno di Accoglienza dell’Asl n. 3 dell’Umbria, sarà ancora un folignate a firmare il palio della Rivincita. Maurizio Cancelli non è solo un raffinato artista, ma anche un esponente di spicco del panorama culturale cittadino dal 1980 è impegnato nella difesa di Cancelli, il paese della montagna folignate dove vive, come luogo per inventare una nuova vivibilità dell’arte. Cancelli si batte, quindi, per la difesa dell’identità culturale dei luoghi montani dell’Umbria. Maurizio Cancelli ha inoltre partecipato attivamente alla vita politica di Foligno e nel 1981 è stato eletto prima in consiglio comunale e poi è stato nominato assessore alla Pubblica Istruzione. Durante il suo incarico ha ideato i primi laboratori di arte contemporanea nelle varie scuole cittadine ed ha promosso la rassegna “Arte e vita dell’Arte”. In questi anni continua la sua feconda attività artistica e Maurizio Cancelli inizia a dipingere le sue celebri architetture utopiche poi, negli anni Novanta, recupera anche un edificio abbandonato e lo trasforma in un punto d’incontro, spazio di mostre e iniziative per sostenere il Parco per l’Arte di Cancelli. E proprio durante uno dei tanti incontri con gli artisti, Lorenza Trucchi lo definisce “Un pittore visionario e “brut”, un uomo di insolita delicatezza ed eleganza interiore”. Il Palio è stato presentato la sera del 2 settembre, alle ore 21 presso il nuovo Auditorium Santa Caterina.
EDITORIALE
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icerca storica, ricostruzione filologica e spontaneità quintanara in questi ultimi trenta anni hanno trovato un felice punto di sintesi che ha consentito alla Giostra della Quintana di Foligno di consolidare la propria fama di manifestazione particolarmente attenta al dettaglio e al contesto in cui va a calarsi. Proseguendo nel solco del pregevole lavoro sin qui svolto dal Comitato Scientifico e dagli autorevoli componenti che nel tempo si sono avvicendati nel ruolo, è evidente che l’attività di ricerca dovrà ulteriormente trovare concreta attuazione nello straordinario lavoro dei Rioni. Come organo di riferimento del Presidente e della Commissione Artistica, il Comitato continuerà nella mission che gli è propria, atteso che giusto gli studi condotti in questa veste dagli intellettuali più importanti della città hanno generato l’altissima rispondenza storicofilologica non solo del costume, e quindi del corteo e dell’intera parte rievocativa della Quintana ma anche delle manifestazioni collaterali quali il Gareggiare dei convivi, la Fiera dei Soprastanti e gli altri eventi. E’ dunque inelubile il rafforzamento della sinergia tra le parti in causa per continuare a mantenere alto il livello raggiunto e, anzi, ad accrescerlo. Del resto si può tranquillamente affermare che la produzione culturale è stata indiscutibilmente l’elemento fondamentale che ha dato alla “giostra” , un forte riferimento, ha consolidato un sistema di pesi e contrappesi tra le varie componenti, ha dato il giusto equilibrio alle due “anime” della Quintana rendendo solido, stretto e coerente il legame della stessa con la città e con la grande tradizione delle “corse al palio “ della Foligno del passato. Tenuto conto di ciò, il percorso virtuoso è chiaramente tracciato: per il futuro è indispensabile dare una concreta continuità al lavoro svolto in campo scientifico, attraverso studi condotti con metodo analitico. E per fare questo è necessario il pieno coinvolgimento del tessuto culturale più attivo della città, il solo capace di arricchire i lavori avviati e di aprire nuovi filoni di analisi, di studio e di ricerca. Alcuni ambiti di studio di argomenti importanti ai quali va data continuità possono riguardare: le corse al palio (Le giostre, i tornei, i palii, le corse all’anello…), il costume (il corteo, i tessuti, le acconciature , i modelli, le allegorie), le feste sacre e civili (le processioni , le ricorrenze, i riti), le fiere, i banchetti, gli apparati di accoglienza, i cerimoniali. Alcuni filoni di studio e di ricerca che meritano di essere aperti, possono riguardare la città del XVII secolo, i sistemi urbani e territoriali del periodo Barocco, la condizione politica, sociale, economica del XVII secolo, gli scenari urbani, i luoghi di eccellenza, i palazzi, i giardini, le chiese, le vie storiche, l’arte del XVII secolo, la pittura, la scultura, il teatro, la musica, l’artigianato (civile, sacro, domestico). Questo elenco non è altro che un primo gruppo di argomenti che possono contribuire alla formazione di un serio programma, necessario per dare continuità e nuovi stimoli alla produzione culturale spina dorsale di tutte le manifestazioni della Quintana e quindi del profondo rapporto che lega la città con il suo passato e con le sue tradizioni.
Arch. Luciano Piermarini Vice Presidente Comitato Scientifico Ente Giostra della Quintana 4
Rosella
Mauro
ABBIGLIAMENTO CALZATURE VIA XX SETTEMBRE 60/66 - FOLIGNO - TEL. 0742 342506 tardioli90@gmail.com
L’intervista con il presidente dell’Ente Giostra Quintana, Domenico Metelli, nel salotto buono di palazzo Candiotti «Al campo de li giochi, quando i cavalieri corrono l’ultima tornata, vivo fra cuore, ragione ed emozione»
SEMPRE EMOZIONATO Intervista a cura di GILBERTO SCALABRINI
Da dieci anni il fascino della tradizione storica lo strega e gli strozza la voce in gola quando deve parlare pubblicamente sul palco della festa.
C
ome un lampo che squarcia la notte. Così
dicono di lui i quintanari che, undici anni fa, lo fecero salire al vertice di palazzo Candiotti.
La Quintana stava attraversando un periodo non troppo felice, anche per i contraccolpi inferti dal terremoto del 1997, e lui, Domenico Metelli, fu il lampo che strappò le tenebre. Adesso,invece, è il tuono dell’evento e la gente non vede in lui il calcolo dell’industriale, bensì la spontaneità e la sincerità di chi crede in quello che fa. Insomma, un uomo di 50 anni leale e combattivo, soprattutto innamorato della sua Quintana. Un fascino che lo strega e gli strozza la voce in gola quando deve parlare pubblicamente sul palco della festa. Confessa: «Al campo de li giochi, quando i cavalieri corrono l’ultima tornata, vivo fra cuore, ragione ed emozione. Faccio finta di seguire il loro galoppo, ma in realtà mi distraggo volontariamente, perché mi emoziono. Non nego anche che c’è sempre dentro di me anche un pizzico d’attesa per la contrada che ho nel cuore (rione Croce Bianca n.d.r). Quando vince, gioisco ma, al tempo stesso, essendo il presidente di tutti, sono preso anche da un grande dispiacere per gli altri nove rioni. Ecco, perchè mi volto sempre verso il campo da tennis e a giugno mi godo anche i fuochi d’artificio per la festa del patrono di Cancellara. Li osservo dalla cupola e, quando sento il boato finale della gente, allora mi volto e solo allora scendo dalla tribuna figuranti per andare a consegnare il palio al vincitore». Non c’è dubbio che Domenico Metelli ha messo la sua esperienza imprenditoriale al servizio della più grande festa di popolo della città. Con lui la kermesse seicentesca è cresciuta in modo 6
esponenziale ed ha fatto il salto di qualità che tutti si auspicavano. Adesso è una struttura efficiente a tutti i livelli, ma da questo settembre al 2012, ci sarà uno scossone al corteo e al cerimoniale di arruolamento dei cavalieri in piazza della Repubblica. Cosa cambierà? «Diciamo che è in atto –risponde con fair play- una ponderata verifica a 360 gradi sulla logica del corteo storico del sabato sera. Trattandosi di una vetrina importante, vogliamo portare le modifiche necessarie al suo rilancio, condivise con le dieci contrade. Gli aggiustamenti riguarderanno soprattutto l’apparato di giostra. Il numero dei figuranti per ogni rione passerà da 70 a 54. Ci saranno poche dame e la sfilata sarà meno militarizzata. Così eviteremo fotocopie. Insomma, da ogni personaggio in costume dovrà uscire l’anima, l’attore che interpreta come su un set il ruolo che gli è stato affidato». Comincia un’altra storia o è solo una prova tecnica? «Comincia un’epoca che non vuole più sfilacciamenti e sbavature nel corteo storico. Si tratta di prove tecniche, in vista dei festeggiamenti del 2013, che coincidono con i 400 anni della prima giostra disputata a Foligno nel 1613. Da quest’anno ritorna il premio di comportamento da assegnare al Rione che meglio interpreta lo spirito del corteo. Il premio vuole essere un incentivo a mantenere sempre alto il livello qualitativo. Il percorso di settembre sarà più corto a causa dei cantieri nel centro cittadino. Forse, il prossimo anno riserveremo in piazza Grande anche uno spazio per i popolani. Dovranno far festa ai loro cavalieri durante l’arruolamento». Questa notizia farà felici i tanti ragazzi che non sfilano, che non hanno ruoli da nobili, ma è pur vero che sono il tratto caratteristico delle contrade. Anzi, la forza umana che muove la pesantissima macchina dell’Ente. Le novità nel 2012? «A giugno del prossimo anno, il bando di sfida sarà letto al termine del corteo e non all’inizio, al fine di far assistere 7
più personaggi possibili in costume. A settembre 2012 ci saranno altre variazioni». Chi controlla la testa e la coda di ogni corteo rionale? «I cerimonieri. Per la prima volta, pochi giorni fa, sono riuscito a riunirli tutti e gli ho chiesto una forte collaborazione. Dovranno evitare che ci siano personaggi che sfilano in modo poco dignitoso, quindi ricordare a tutti le regole e richiamare all’ordine chi non le rispetta. D’altronde, la nostra è una rappresentazione teatrale e come tale non può permettersi di uscire dal copione. A volte, lo sfilacciamento è dovuto ai tamburini che si fermano troppo a lungo per far ascoltare i loro suoni, oppure ai gruppi equestri che sono troppo ricchi di cavalli. Se tutti rispettassero le regole che sono già sancite, non ci sarebbe bisogno di cambiare nulla. Comunque, già da questa edizione, lungo il corteo ci sarà un’apposita commissione che segnalerà all’Ente tutte le lacune. Sicuramente ci sarà da ritransennare tutto il percorso di sfilata». Chi va sopra le righe sarà multato? «Non mi piace parlare di multe. Tutti sappiamo che all’interno del nostro programma ci sono tre importanti eventi: la gara equestre, il gareggiare 8
dei convivi e il corteo. I primi due rispettano il regolamento alla lettera, mentre la sfilata fatica a recepire i dettami». Comunque vada, la Quintana registra sempre un successo di pubblico e di critica, perché il fascino dello spettacolo ha una grande forza coinvolgente. «E’ vero, ma dobbiamo smetterla di pensare che questa manifestazione sia una rievocazione storica, perché ci porterebbe a un’esasperata ricerca della perfezione. D’altronde, ci sono elementi che non possiamo togliere o sostituire,come le luci. Pertanto, dobbiamo andare verso la tradizione storica. Ci consentirà di togliere il folclore dalla manifestazione e, qualche volta, inserire anche qualche elemento popolare. D’altronde, la Quintana è una rievocazione barocca, inventata nel 1613 per far divertire i ricchi, mentre noi l’abbiamo trasformata in una festa di popolo. Un’osmosi difficile. Ecco, perché il nuovo comitato scientifico sta lavorando su questo filone. Il vecchio comitato ha fatto cose straordinarie e uniche, ma noi dobbiamo guardare adesso al futuro della tradizione». Sogni che diventeranno realtà? Metelli allarga le braccia: «I sogni nascono quando si ama qualcosa dal profondo. Io sto tentando di trasfor-
marli in realtà, ma dovrò essere trascinante con le singole contrade». Ogni anno sempre emozionato, come se fosse al suo primo mandato? «Si, sempre emozionato e non so spiegare il perché. La morale è che sono del segno dell’acquario e quindi ho sempre bisogno di forti emozioni. Amo la Quintana, sin da bambino, ma essere il numero uno è una grande responsabilità, specie quando a riconfermarti la fiducia sono gli stessi priori». Quanto tempo dedica alla manifestazione? «Ogni giorno almeno due ore. A ridosso delle due giostre sono come il capitano di una nave e le ore non le conto più. Attorno a me ho una squadra di persone leali che mi vogliono bene. Quando deve dare un encomio, lo faccio pubblicamente, quando invece nasce qualche fuoco di paglia ci chiariamo a quattro occhi. Finito il fumo, ci abbracciamo e andiamo a cena insieme». Quale potrebbe essere il giorno più bello per il presidente della Quintana? «Quando in tutte le finestre delle case del centro storico ci sarà una bandiera, un vessillo, un drappo o un arazzo. Solo allora sarà festa grande di popolo per tutta la città e i forestieri».
La Quintana è patrimonio del paese
R
MISS UMBRIA, una quintanara doc
innovo con piacere il mio saluto personale, e quella della Giunta regionale, per l’edizione di settembre
della Giostra della Quintana, della quale mi sento ormai una affezionata sostenitrice e frequentatrice.
Già nelle due precedenti edizioni, infatti, mi è stato concesso l’onore di prendere parte alla sfilata che precede la “Giostra”, indossando i prestigiosi e bellissimi abiti, frutto del lavoro di enorme qualità di sarti e sarte di Foligno, veri e propri artisti. Vorrei cogliere l’occasione di questo saluto per riconfermare il mio apprezzamento per una manifestazione di rievocazione storica che è ormai patrimonio non solo dell’Umbria, ma dell’Italia. Ribadisco ciò anche in considerazione delle recenti polemiche scaturite dalla decisione del Ministro per il turismo Michela Brambilla di escludere la Quintana, come altre manifestazioni storiche, tra quelle considerate Patrimonio d’Italia. Mi permetto di dire oggi che la Quintana è patrimonio del Paese al di là di elenchi stilati dal Ministro, non si sa bene sulla base di quali criteri e modalità che portano a concorrere ed ottenere il riconoscimento ministeriale dell’inserimento nell’elenco delle manifestazioni Patrimonio d’Italia. Noi umbri abbiamo la presunzione di meritare riconoscimenti non per gentile concessione di qualcuno ma soltanto per la qualità e la serietà delle nostre iniziative e delle nostre tradizioni che si ritrovano e si riconoscono nelle tante manifestazioni umbre vissute dalla nostra gente ed apprezzate in Italia e nel mondo. Auguro dunque a tutti, organizzatori, volontari, e anche a chi vi parteciperà come spettatore, un sereno divertimento.
Catiuscia Marini Presidente Regione Umbria
L
a nuova Miss Umbria, quella dell'edi-
zione 2011, è Rebecca Alessi, un’altra gio-
vane folignate, di 22 anni, che ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande, anche se impegnata a Montecatini per le finali di Miss Italia.
Quale’è il tuo rapporto con la Quintana? «Ho sempre amato la Quintana, prima da semplice spettatrice e poi anche come protagonista. Ho iniziato due anni fa, nel rione Ammanniti sfilando come seconda dama, poi come prima dama. Sono orgogliosa di rappresentare il mio rione. A giugno scorso è stato confezionato per me un nuovo splendido abito e ho vinto anche l’ambito premio di “Dama fra le dame”». Vista la tua partecipazione alla prossima edizione di Miss Italia, non potrai essere presente alla giostra di settembre! «Infatti, a settembre sarò impegnata a Montecatini Terme, ma in futuro mi piacerebbe ripetere l’esperienza della Quintana, proprio all’ Ammanniti, perché è il mio rione». Quali sono le sue aspettative in vista di Miss Italia? «Non ho grandi aspettative, ma è stato certamente un bel traguardo e spero di andare avanti più possibile, visto che sono una piuttosto competitiva!» Negli ultimi tempi Foligno va alla grande in termini di bellezza! «Si, Foligno è piena di belle ragazze anche tra coloro che non si mettono in mostra o non partecipano a concorsi. Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di farlo nemmeno io, poi invece mi sono ritrovata in questo mondo fantastico e chissà, forse anche grazie alla Giostra della Quintana!»
“
Ho sempre amato la Quintana, prima da semplice spettatrice e poi anche come protagonista
”
L’atmosfera ana t in u Q a ll e d a c s e b a fi
di STEFANIA FILIPPONI
I
l profumo di settembre
racconta una fiaba: la nostra parla di sfide, di sfar-
zo, di sabbia e terra bruciata dal sole, dove risuona il romantico galoppo di splendidi cavalli…melodia di Quintana, odore di Giostra…quella VERA, che ci attende al Campo de li Giochi “ nel corruscar del vespro settembrino.. Come per magia Foligno diventa una grande “macchina del tempo”, si trasforma, si fa più bella. Una bellezza raffinata, elegante e timida, modernamente antica, che ricorda le gesta di eroi immortali, assetati di vittoria , che strillano la loro passione e che inneggiano i vessilli delle proprie contrade. Come per magia sembrano scomparire persino i cantieri senza fine,le quotidiani inefficienze, la mancanza di progettualità politica, che penalizza Foligno, le sue eccellenze la sua straordinaria gente, dalle mille risorse. Le vie, i vicoli e le piazze di Foligno, sono racchiuse negli sguardi dei contradaio12
li, protagonisti assoluti della manifestazione più bella d’Italia (almeno per noi, ma non solo). Una fiaba, la nostra, che suscita sentimenti antichi, tramandata da generazioni con amore e autentica partecipazione e che sembra scritta con l’inchiostro dei poeti del siglo de oro. Competizione e aggregazione, sacrificio e responsabilità, esaltazione e un pizzico di …sportiva amarezza quando la vittoria “arride altrui” E poi migliaia di occhi che invadono la nostra Foligno, dapprima curiosi, poi spaesati e alla fine increduli, perché quello della Giostra della Quintana, è per tutti uno spettacolo incredibile. Alcuni, deliziano il palato con le nostre eccellenze culinarie, altri, si perdono nel fascino dei maestosi palazzi Barocchi, altri ancora, rapiti al clima seicentesco, si divertono, almeno per una notte, a vestire i nobili abiti di “madonne e messeri”; e tutto fa da cornice, allo spettacolo degli spettacoli: la Giostra. Una Giostra amata, un microcosmo di emozioni, che rappresenta le
prestigiose tradizioni storiche, culturali e sociali del nostro territorio e che per nessun motivo deve essere oggetto di polemiche o strumentalizzazioni da parte di chi, non conoscendo la manifestazione, prova a mortificarne la storia e il prestigio. Non si può giudicare senza conoscere, senza visitare le scuderie, e “toccare con mano” la passione, l’amore e la sensibilità che i contradaioli mettono nella cura dei cavalli e nel rispetto che hanno verso questi animali, “coccolati come figli “. Non si possono stilare classifiche senza aver visto la scrupolosa preparazione del campo di gara, ma soprattutto senza aver respirato “l’aria di Quintana” delle nostre taverne, con il “fazzolettone” al collo, giocando magari a filomè. La Giostra è e rimane, indipendentemente dai brand arbitrariamente conferiti da ministri per caso, un “Patrimonio di tutti” e come tale và sostenuta ed aiutata a crescere sempre di più, nel rispetto di chi, nel 1946, ha trasformato la fiaba in realtà. Per raccontarla quindi, non servono parole, basta semplicemente immergersi nelle notti barocche della nostra Foligno, così amata, e talvolta… vilipesa, da un sistema politico-amministrativo autoreferenziale, ottuso, miope ed arrogante, …ma sempre e comunque nostra.
Passaggio di consegne a palazzo Candiotti di EMANUELE GUERRINI
L
e chiavi in possesso, per
ben quarantanove anni,
di Renzo Trombettoni passano ad Alessandro Castellani; il
direttivo dell’Ente lo ha scelto quale nuovo Maestro di Palazzo. Alessandro Castellani, per usare il gergo calcistico, si potrebbe definire un prodotto del vivaio del Rione Centrale, tanto che, a far data dal 1990 ed ininterrottamente fino ad oggi, è stato il collaboratore più vicino al Maestro di Palazzo per antonomasia Renzo Trombettoni, avendo avuto il tempo, la bravura e la passione di apprenderne l’esperienza. Avendo, chi scrive, la fortuna di aver collaborato con entrambi ma soprattutto di esserci letteralmente cresciuto, e non solo quintanamente parlando, posso affermare senza timore di smentita che questo è uno dei rari casi in cui l’allievo ha superato il maestro. Se, di fatto, la carica di Maestro di Palazzo nasce e si sviluppa con Renzo 14
Trombettoni, che nel corso degli anni, l’ha resa figura indispensabile facendosi geloso custode e responsabile del patrimonio mobiliare nella sede dell’Ente, Alessandro Castellani l’ha saputa traghettare verso dinamiche logistiche ed organizzative innovative, cui, del resto, la Quintana stessa, nel suo impianto complessivo, non si è potuta, in questi ultimi anni, sottrarre. Fatta questa premessa che appariva d’obbligo, vale la pena porre qualche domanda ad Alessandro Castellani sul suo passato e presente di quintanaro. Alessandro, cosa ti ha spinto a fare il tuo ingresso nel Comitato Centrale e rimanervi per tutti questi anni, vista la tua esperienza giovanile nel rione Spada e considerato anche il fatto che l’Ente non ha una propria taverna quale luogo di aggregazione che permetta di vivere la Quintana tutto l’anno? «Questa domanda mi fa sorridere, perché in realtà è stata una scelta “forzata” quella di andare a sfilare nel Comitato Centrale. Nel 1989 fu mio cugino Stefano, all’epoca partecipava attivamente alla vita rionale ed era anche tamburino del Rione Spada, ad insistere perché sfilassi ed io accettai di fare il porta nome; in quell’anno ricordo che l’Audace era Mauro Fondi. L’anno successivo l’amica (senza nessun sarcasmo) Stefania Menghini mi disse che non c’erano più costumi disponibili, così sempre mio cugino mi portò alla “corte” del Maestro di Palazzo, in quel tempo palazzo Deli, Renzo Trombettoni e fu così che nel 1990, come valletto rosso, iniziai la mia “carriera” all’Ente Giostra. Il fatto di non aver vissuto una vera e propria vita rionale sinceramente un po’ mi manca ma questo non vuol dire che nell’ Ente Giostra non si viva la Quintana tutto l’anno, specialmente da quando ho cominciato a partecipare attivamente prima come aiuto Maestro di Palazzo, poi come membro della Commissione
Artistica ed infine come vice di Stefano Trabalza, Presidente della Commissione artistica. Che nell’Ente Giostra Quintana manchi un centro di aggregazione, come può essere la taverna rionale, è innegabile e lo si vede nel fatto che molti dei ragazzi che si avvicinano alla Quintana iniziando a sfilare nel Comitato Centrale poi, giustamente, vanno nei rioni; anche se ci sono altri che magari non avendo preferenze per questo o quel rione, ma amando ugualmente la manifestazione, sono con noi da molti anni. Posso dire, comunque, che in questi ventuno anni sono nate belle amicizie che durano tutt’ora». Come e cambiata nel tempo la Quintana? E l’Ente? «Tra il 1990 e il 2011 ho conosciuto tre Presidenti, l’Avv. Ariodante Picuti, il Prof. Pierluigi Mingarelli e l’attuale Domenico Metelli: a tutti deve andare il nostro ringraziamento perché ognuno di loro, grazie anche ai magistrati di cui si sono circondati, hanno contribuito alla crescita della nostra manifestazione. Permettimi, però, di fare un ringraziamento personale al Presidente Metelli e al Presidente della Commissione Artistica Stefano Trabalza che negli ultimi anni hanno creduto in me e, come segno di riconoscenza, hanno voluto scegliermi come nuovo Maestro di Palazzo. Tornando alla Quintana, in questi anni, essa ha fatto grandi sforzi vincendo sfide importanti, basta guardare il livello raggiunto dal corteo delle rappresentanze rionali, il “Campo de li Giochi” dal punto di vista tecnico, quanto fatto, che se ne dica, per la tutela e la salvaguardia del cavallo, per non parlare del “Gareggiare dei Convivi”, che ha fatto rimanere letteralmente a “bocca aperta” esperti di fama nazionale e internazionale. Altro fiore all’occhiello, poi, per l’Ente Giostra sono gli spazi espositivi creati nelle prestigiose sale di palazzo Candiotti, con centinaia di visitatori durante l’arco dell’anno. Traguardi, questi, raggiunti grazie al lavoro di tutti: Priori, Consigli rionali e le centinaia di volontari che sacrificano tempo, ferie e qualche volta affetti per un obbiettivo comune, la Quintana, che deve essere
un vanto per tutti noi “addetti ai lavori”, per la città intera e non solo». Quali potrebbero essere, a tuo avviso, i punti di forza e di sviluppo della manifestazione? «Oltre logicamente alla Giostra ed al Corteo, che, comunque, deve essere rivisto nella sua forma, occorre tenere presente e valorizzare il “Gareggiare dei Convivi”, infatti vediamo tutti quale sia il flusso di gente che riesce a muovere il turismo enogastronomico. Altro fiore all’occhiello è divenuta, nel tempo, la “Fiera dei Soprastanti” che, però, negli ultimi anni, secondo il mio parere, si è “adagiata un po’ sugli allori”, non prendendo fino in fondo coscienza che la Fiera è una rievocazione storica a tutti gli effetti, quindi una rievocazione nella rievocazione: pertanto credo ci sia bisogno di uno sforzo in più nella ricerca e nello studio, nella scelta degli espositori e nella maggiore attenzione ai dettagli. Un cruccio personale, poi, è quello di non aver riproposto la rievocazione della giostra del 10 febbraio 1613 in piazza grande, magari in un altro periodo dell’anno». E quali invece i “vizi” che, nel corso degli anni, non si è riusciti a cambiare? «Un vizio, se così si può definire, ma che in realtà mette in risalto una grande qualità della Quintana, è quello dell’ ”improvvisazione”. Sono stati tanti i casi in cui gli eventi si sono organizzati all’ultimo secondo ma, nonostante tutto, riuscitissimi. Stiamo sempre più lavorando nell’approfondimento e, naturalmente, così si riducono gli spazi dell’estemporaneità, pur se carica di estro, dei molti e validi magistrati, priori e volontari della Quintana». Infine, mi piacerebbe concludere questa chiacchierata chiedendoti un aneddoto che ricordi con piacere del tuo predecessore Renzo Trombettoni. «Gli aneddoti da ricordare sarebbero troppi, ti dico solo che ricordo con piacere e con un pizzico di nostalgia quegli anni. Renzo… con i suoi mazzi di chiavi, capace di ritrovarle subito al primo colpo, …con le schede di ogni figurante tutte sistemate sopra il tavolo all’ingresso del suo ufficio, …le oltre 220 paia di scarpe tutte ben allineate e lucidate… Come non ricordare, poi, sua moglie Amalia: la voce squillante, quella cadenza spoletina e l’eccentricità nel vestirsi. Nel corso degli anni, Renzo, grazie alla sua pignoleria e meticolosità, ha permesso che l’Ente Giostra Quintana potesse contare su un proprio archivio fotografico e su numerosi costumi che testimoniano l’evoluzione nel corso degli anni. Permettimi di concludere dicendo che comunque il Maestro di Palazzo non è da solo a custodire il notevole patrimonio costumi ed a svolgere le sue funzioni, ma si avvale della preziosa collaborazione delle instancabili sarte Annamaria Protasi ed Enrica Salvucci e degli amici Antonio Galli, Cristina Epifani, Stefania Menghini, Serena Scocchetti e la “new entry” Carla Lambrocco». 16
I L PA R E R E D I CHIARA CORRIDORI
Giornalista milanese
La Quintana è contagiosa
P
remetto: l’entusiasmo non mi fa difetto. Per mestiere e per natura. Quindi ne avevo già messa una buona razione in valigia quando sono partita da Milano per venire a Foligno e assistere come giornalista all’edizione di giugno della Quintana su gentile invito degli organizzatori. Questa volta, però, (la mia prima nel centru de lu munnu!) è stata speciale. Di rievocazioni storiche ne ho viste molte: tante con la penna in mano, altre anche solo per curiosità e piacere. Però la vostra mi ha conquistato. Decisamente. A parte l’ospitalità (impeccabile e premurosa) di cui ringrazio vivamente l’Ente Giostra, ho avuto il privilegio di seguire da dietro le quinte i preparativi del corteo, di per sé già una grande festa per lo spirito e la voglia di stare insieme. Il contagio con l’allegria e la leggerezza che erano nell’aria è stato immediato, così come il tifo per il mio rione preferito (quale, non lo confesserei mai). Per deformazione professionale, una domanda: cosa mi ha colpito di più? Purtroppo non ho molto spazio, e visto che vanno di moda gli elenchi, sfrutterò anch’io la formula. Mi è piaciuto: l’amore profondo che avete per la vostra città e le sue tradizioni; la voglia di condividere un progetto e l’impegno di farlo crescere in gruppo; lo spirito goliardico, ma anche il senso per la cultura come un valore (reale); la fierezza per le vostre radici. Il resto, i costumi (bellissimi, preziosi!), il lungo corteo con dame e cavalieri (che fa sempre un po’ sognare come i vecchi film), il ritmo primordiale dei tamburi e quello degli zoccoli del cavallo sulla terra prima di arrivare all’anello in un sospeso respiro generale, sono diventate istantanee che ho messo in valigia e moltiplicato in ricordi.
“
Mi è piaciuto l’amore profondo che avete per la vostra città
”
e le sue tradizioni
IL CASO BRAMBILLA
La risposta per le rime del presidente Metelli al ministro Brambilla, che non ha riconosciuto, oggettivamente, quanto è stato fatto e verrà fatto per garantire la massima sicurezza sia dei cavalieri che dei cavalli
di GILBERTO SCALABRINI
L
a storia della Quintana
moderna è storia di volontariato. Persone gio-
vani e meno giovani che si incontrano, parlano, discutono, lavorano con passione ed entusiasmo...e si divertono nello spirito della singolar tenzone. Il fascino e le suggestioni del barocco rivivono nel corteo, nella gara gastronomica e nella spettacolare giostra equestre. I quintanari dicono che la festa non va vista, bensì vissuta, altrimenti è come snobbarla. Il suo punto di forza è nell’attaccamento alla rievocazione storica del 1613, diventata tradizione 65 anni fa. Coloro che amano, che vivono e che fanno la Quintana
e n n o d e ll e d a d o c a L e quella o s s o r o l del diavo 18
sono persone che sanno comprendere l’intrinseco valore culturale e storico, soprattutto l’importanza del legame col territorio. La difficile giostra, sulla quale ogni volta scende un silenzio tombale (si sente solo il tambureggiare degli zoccoli del cavallo sulla pista) è in grado di toccare sempre le corde dell’emozione, specie quando si giunge all’ultima tornata e il cronometro (unico elemento fuori dal barocco) o l’errore del binomio decreta il vincitore del Palio. Il presidente Metelli, nel proporre una candidatura all’Unesco vuole individuare un simbolo in cui tutti gli italiani si identifichino nella Quintana. Ecco, perché ha risposto per le rime al ministro Brambilla, che non ha riconosciuto, oggettivamente, quanto è stato fatto e verrà fatto per garantire la massima sicurezza sia dei cavalieri che dei cavalli: purtroppo non esistono competizioni esenti da incidenti ed è un dolore immenso, per tutta la città, quando accadono.
Il folignate doc impara ad amare la contrada e con essa la sua scuderia sin da piccolo, la sente sua, la vive con un sentimento indescrivibile di passione ed amore. Leggendo quello che scrive la Brambilla, ci viene in mente un documento della Foligno del 1500, quando si diede fiato alle trombe per togliere di mezzo le “code” (leggi strascico) delle donne che davano fastidio ai signori uomini. Forse temevano di capitolare inciampando nelle gonnelle femminili e il Governatore proibì con un editto di girare con abiti che avessero code più lunghe di quattro dita. «Chi ardisce –era scritto nel documento- non presuma di portare alcuno mantello, o vestimenta, di qualunche colore se sia con la coda». La pena pecuniaria era di 25 libre di denari, destinate alle riparazioni del palazzo del Podestà. Subito, fra le leggende locali, predominarono quelle che si riferivano al diavolo. La gente pensava che il re dell’inferno si trovasse solo sui monti o, comunque, in posti scabrosi e orridi. I montanari, invece, vedevano Lucifero correre e saltellare dappertutto. Addirittura, l’Umbria e i suoi dintorni diventò la sua dimora preferita e abituale. Quando fu cacciato dal Paradiso si rifugiò vicino Orvieto, in un luogo chiamato la “culata del diavolo”, espressione resa ufficiale anche sulle carte topografiche. Probabilmente, la rossa star, conoscendo poco la geografia e meno la storia delle rievocazioni storiche, ha creduto che la “culata del diavolo” fosse Foligno. Allora via la Quintana dal “Patrimonio d'Italia”. Se il presidente Metelli non fosse stato così celere nello spedire l’invito a disertare la nostra giostra, forse a settembre il ministro Brambilla sarebbe stata in tribuna vip. Qualcuno, però, sostiene che è stato meglio così, perché abbiamo evitato il rischio di un acquazzone con grandine, magari alla terza tornata. Grazie Ministro per non essere in mezzo a noi! 19
Il programma della manifestazione Domenica 4 settembre Fiera dei Soprastanti Dalle ore 17.00 alle ore 23.00 Via Scuola Arti e Mestieri Dal 5 al 17 settembre Apertura delle taverne martedì 6 settembre ore 22.00 Piazza San Domenico Palio di San Rocco ore 21.00 Piazza della Repubblica La Staffetta del Popolano giovedì 8 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica Gara dei tamburini sabato 10 settembre La Bianca Notte Barocca In collaborazione con Segni Barocchi Festival Dalle ore 21.30 Centro storico domenica 11 settembre Ore 17.00 Piazza Matteotti “Pony…amo la Quintana a cavallo” Pomeriggio dedicato ai bambini
ore 21.00 Piazza della Repubblica Quintanella di Scafali ore 22.30 Largo Carducci Talk show “Notti di Quintana” mercoledì 14 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica Esibizione “Arcatores de Mevania”
ore 22.30 Largo Carducci Talk show “Notti di Quintana” giovedì 15 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica Spettacolo di Falconeria “I Falconieri del Re” venerdì 16 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica Spettacolo Teatro del Ramino “Sibilla” sabato 17 settembre ore 21.00 Piazza della Repubblica Lettura del Bando e Benedizione dei Cavalieri ore 22.00 Vie del centro storico Corteo delle rappresentanze rionali domenica 18 settembre Annullo speciale Poste Italiane ore 9.00 - 14.00 Porta Romana Giostra della Quintana “La Rivincita” ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”
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BELLA, BELLISSIMA, SEMBRA UNA MADONNA! Walter e Chiara già al lavoro per il prossimo fashion event. Luogo e tempo ancora top secret, ma qualcosa trapela lasciando immaginare un appuntamento che farà parlare di sé.
C
hissà se aveva ragione Oscar Wilde quando diceva che "la bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia - sosteneva -, le credenze si succedono l’una sull’altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l’eternità". Lui, poeta ottocentesco che della bellezza aveva fatto uno stile di vita, sicuramente si sarebbe trovato perfettamente a suo agio in questa nostra città quando tra giugno e settembre il tempo sembra cedere il passo all'onda incontenibile di grazia e bellezza. Fascino e femminilità fluttuano da un secolo all'altro, dal Seicento ad oggi, si incontrano, si fondono, per poi separarsi di nuovo. Tutto questo anche attraverso la creatività, il talento, la ricerca di due grandi e straordinari "cerimonieri", Walter e Chiara Crucianelli. Amati e stimati hair stylist, sono loro ad aver accolto nei loro saloni - prima ancora che stilisti di fama planetaria lo affermassero - un concetto di moda, e soprattutto di bellezza, di wildiana memoria. "Le tendenze, certo, hanno il loro valore, la loro importanza, i canoni estetici sono cambiati e continueranno a cambiare - ama sottolineare Walter - ma se venissero incollati come etichette non sortirebbero alcun risultato. Oggi, come in passato, la bellezza è una, ed è quella che ognuno ha in sé, si tratta solo di farla emergere, valorizzarla, farla brillare". Ecco, in questo padre e figlia, Walter e Chiara, sono autentici trend setter, fanno tendenza, così come meravigliosa - nel senso di dispensatrice di meraviglie - è stata l'intuizione di andare al di là, abbattere il muro delle convenzioni e far dialogare la moda con l'arte, la musica, la cultura, fino addirittura a farla parlare di pace. Indimenticabili i vernissage, sempre attesissimi e spumeggianti nella via Piermarini, successi straordinari in nome di glamour e fashion. Poteva bastare? Forse sì. Invece no, la creatività è andata oltre, ha coinvolto la città, il suo centro antico, e sono sfilate modelle. Ma si è voluto di più, il palazzo più importante e prestigioso. E le porte del Trinci si sono spalancate, per un incontro, appunto, tra "bellezze" senza tempo. Serate da red carpet! E ora? Non può finire qui. Anche perché la città che viene ricordata - e sono i visitatori a dirlo - anche per la grazia femminile e che ha dato i natali all'ultima Miss Italia, lo merita! L'idea Walter e Chiara già ce l'hanno, tempo e luogo sono per ora top secret, ma l'evento sarà davvero di quelli eccezionali. Il tema? Insolito, originale, intrigante. Bella come una Madonna si dice quando la bellezza è perfetta, quando di più non si può avere. Una bellezza pura, dell'anima e dello spirito. Ma i pittori che le dipingevano, quelle Madonne, avevano come modelle donne in carne ed ossa, scelte tra le più belle. E la donna madonna dei trovatori? Vera, verissima, al loro fianco, anche quella. O la madonna del nostro bando di giostra "madonne e messeri che in Foligno vivete...". Bene, l’evento cool 2011 non sarà a settembre, questa è l'unica cosa certa. Per il resto, niente ancora trapela se non che arte, pittura, sacro e profano, bellezza e rito, madonne, 10 modelle e... addirittura un sacerdote? sono già lì, nella mente di Walter, per un viaggio, straordinario. Dove? Nel tempo senza tempo della più bella bellezza, risponderebbe Oscar Wilde.
MARIA PIA FANCIULLI
I binomi ai nastri di partenza
Servizi di MAURO SILVESTRI
L
a Quintana è festa, è costumi, è atmosfera…La
Quintana è suoni, colori e profumi ma soprattutto, prima di tutto è gara! Sono i cavalieri ed i loro cavalli i veri
protagonisti, coloro che rappresentano con orgoglio il proprio rione, coloro che al Campo ci fanno soffrire, ridere ed arrabbiare….Nel momento della verità, lungo il difficile percorso ad otto la tensione è fortissima. In pochi secondi un cavaliere dà tutto se stesso per il palio, ma anche per la stima e la riconoscenza dei propri contradaioli. Ci sono “veterani” della Giostra come Innocenzi, Scarponi, Antici, Paci e Gubbini che grazie alla loro esperienza vantano numerose vittorie e poi ci sono i “debuttanti”, giovani pieni di entusiasmo che regalano ogni volta emozioni diverse e inaspettate! Ma i tre anelli non si infilano solo grazie all’abilità tecnica dei cavalieri. I cavalli, i campioni purosangue, preparati tutto l’anno per gareggiare, diventano alla vigilia della gara un tutt’uno coi propri cavalieri tanto da rappresentare il 50% di un binomio perfetto. E allora conosciamoli questi binomi della Rivincita 2011 e auguriamo loro di dare il massimo affinché al Campo de li Giochi si assista allo spettacolo magnifico di sempre!
IL GAGLIARDO DELL’AMMANNITI DIEGO CIPICCIA
I
l ragazzo ha dimostrato di
saperci fare. Seguendo i consigli di Nevio Ventangoli, stori-
co direttore tecnico della scuderia Sirena di Faenza, Diego Cipiccia, 32 anni di Narni, ha preso confidenza con l’otto del Campo de li Giochi. Il Gagliardo del Rione Ammanniti, pur avendo una discreta esperienza nei Tornei di Antico Regime, si è affidato proprio a Ventangoli per capire tutti i segreti della Giostra della Quintana. Nel debutto di giugno, Diego ha pagato lo scotto del noviziato lasciando un anello al Dio Marte e abbattendo una bandierina, ma ha comunque messo in mostra la sua predisposizione e, soprattutto, ha affinato il suo feeling con Tirisondola. Proprio con la veloce purosangue baia, Cipiccia ha fatto registrare un lusinghiero 55.90 nel corso dell’ultima sessione di prove libere al Campo, stampando una tornata perfetta che lo lancia come sicuro protagonista della Rivincita di settembre. Conscio dei propri mezzi e di quelli di Tirisondola, il binomio rosagrigio è pronto a far battere forte i cuori dei rionali di via Brunetti. Per certi versi, Cipiccia sembra ripercorrere la strada del suo predecessore Emanuele Capriotti che non convinse a giugno, ma poi a settembre…beh, la scaramanzia regna sovrana e quindi non aggiungiamo altro anche se le sue quotazioni sono decisamente in rialzo. Professionista serio e grande lavoratore, il Gagliardo vanta un palmares di tutto rispetto con 7 successi a Narni, 3 ad Amelia e 2 a Servigliano. La scelta del Rione è nel solco della tradizione che vuole come portacolori quasi sempre un cavaliere “straniero”.
Sicuro protagonista della Rivincita 23
L’ARDITO DEL BADIA PIERLUIGI CHICCHINI
P
ierluigi
Chicchini,
21enne folignate, è il
nuovo Ardito del Rione
Badia. Dopo la Sfida di Giugno disputata con Luca Pizzi ecco ancora un altro debutto con il giovane Chicchini che dovrà difendere per la prima volta i colori del rione di via Garibaldi. Pierluigi porta un nome importante nel mondo della Giostra perché suo zio è quel Gianluca Chicchini, plurivittorioso cavaliere della Quintana, un veterano che è ancora sulla breccia. L’Ardito Pierluigi proviene dalla Scuola Ippica di Foligno e si è avvicinato giovanissimo al mondo della Quintana iniziando ad addestrare i cavalli di alcune scuderie rionali. Quest’anno è stato scelto come secondo cavaliere dal Badia che poi, dopo la Sfida in notturna, ha deciso di puntare su questo ragazzo. Così Pierluigi ha iniziato a lavorare sotto la guida dell’esperto Emanuele Filippucci, tecnico della scuderia, per raggiungere l’affiatamento con Sensuality Plum, la veloce purosangue che l’ascolano Gianluca Ciannavei ha messo a disposizione del rione. Chicchini ha iniziato dunque la sua avventura alla fine di giugno e in poco tempo ha messo in mostra le sue qualità e la predisposizione per la Giostra. Tanto è vero che alla sua seconda apparizione al Campo de li Giochi, in occasione della seconda sessione di prove libere, ha fatto registrare un ottimo tempo, 56.85, perfettamente in linea con le performances dei più accreditati colleghi. Pierluigi, nella sua avventura quintanara, è accompagnato dall’entusiasmo dei rionali che sono convinti da aver individuato il cavaliere del futuro.
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Pesante eredità in campo
IL PERTINACE DEL CASSERO LUCA INNOCENZI
I
l Pertinace del Rione
Cassero, Luca Innocenzi ha fatto
tesoro
dell’errore
all’anello nella prima tornata della Sfida di giugno. Una leggera correzione della traiettoria di Torta di Mele gli è costata l’eliminazione. Ma da quel momento Luca non si è più fermato, ha raccolto la sua rabbia per aver gettato alle ortiche una grande occasione ed ha iniziato a picchiare forte. Ad Ascoli ha sfogato la sua delusione contro il Moro e con 18 centri e 6 tornate impeccabili e velocissime ha infranto tutti i record, mettendo a segno la sua seconda doppietta consecutiva che significa 4 vittorie, una dietro l’altra. Ma lo scettro di Ascoli non ha calmato la sua fame di vittoria e così, ad agosto a Servigliano, ha riproposto prepotentemente la legge del 4 vincendo per la quarta volta consecutiva il Palio di Castel Clementino. Un’estate indimenticabile, dunque, che consegna alla Giostra della Quintana un campione deciso a scrivere per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro. Non c’è scaramanzia che tenga. Luca Innocenzi si presenta ancora con Torta di Mele, la sua giovane compagna di Giostra, per riportare il Cassero alla vittoria. Tra una vittoria e l’altra in terra marchigiana, il Pertinace ha effettuato ottime prove a Foligno che gli sono servite per mettere a punto l’intesa con la sua veloce purosangue. Quindi eccolo di nuovo pronto a dimostrare che l’errore di giugno, dopo 72 bersagli consecutivi, è stato solo un tributo alla legge dei grandi numeri. Perciò all’ombra della Torre Merlata, i casserini possono dormire sogni tranquilli.
A Foligno vuole fare il tris 25
IL FURENTE DI CONTRASTANGA GIANLUCA CHICCHINI
I
l veterano non è affatto stanco.
Il
Contrastanga,
Furente
di
Gianluca
Chicchini ha infatti dimenticato da tempo la sua carta d’identità ed è sempre pronto a lanciarsi al galoppo con l’entusiasmo di un debuttante. Anche Gianluca deve farsi perdonare l’errore della prima tornata della Sfida di giugno in cui ha “spizzato” l’anello da 8 centimetri buttando via il miglior tempo fatto registrare da Delphine Debrèe. Una prestazione che gli ha tolto sicuramente il sonno, ma che porta anche in dote quella incredibile voglia di riscatto che Gianluca ha ampiamente dimostrato di possedere negli anni passati, riuscendo, spesso, ad imporsi nella Rivincita. Il popolo gialloblù farà sicuramente gli scongiuri di rito, ma attende l’exploit, la grande performance, quella ottenuta con gli “occhi della tigre”. Gianluca ha offerto un antipasto del suo stato di forma proprio durante l’ultima sessione di prove libere al Campo de li Giochi quando, alla sua maniera, ha fermato i cronometri sul tempo straordinario di 55.50, il miglior riscontro della giornata. La prova di Gianluca è stata perfetta con le traiettorie ideali, grande precisione e, soprattutto, Delphine Debrèe ha risposto nel migliore dei modi alle sue continue sollecitazioni. E allora in via Piermarini hanno una certezza: Chicchini c’è e ci sarà anche il 18 settembre nella Rivincita pronto a giocarsi il Palio con la sua esperienza, la sua rabbia e la sua grinta e quella voglia di Quintana che lo ha reso un indiscusso, spettacolare e generoso campione.
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Ottimi tempi alle prove
IL FEDELE DI CROCE BIANCA DANIELE SCARPONI
U
n errore alla seconda
tornata lo ha tagliato fuori dalla lotta per la
vittoria. Daniele Scarponi, Fedele di Croce Bianca, è stato tradito da un anello da 6 centimetri che lo ha escluso dalla terza tornata in cui, grazie al miglior tempo, sarebbe partito per ultimo. Dopo la Rivincita del 2010 e la Sfida del 2011, Daniele è quantomai deciso a recitare di nuovo il ruolo di favorito grazie alla straordinaria Scala Minore, la velocissima purosangue che detiene il record della pista con un siderale 54.36. Il Fedele dall’alto delle sue 5 vittorie al Campo, le ultime due ottenute proprio con la baia supersonica di via Butaroni, è tranquillo e come al solito si è preparato per respingere gli attacchi dei suoi avversari. La sua proverbiale precisione ed il coraggio con il quale si lancia nella pista ad otto gli permettono di gestire la gara nel migliore dei modi. Possiamo dire che Daniele guida il lotto dei pretendenti al titolo e può sopportare la pressione del super favorito. Il binomio è eccezionale e Scala è sempre generosissima quando le viene richiesta l’ennesima prestazione. Durante le prove di agosto, Scarponi ha recitato ancora il ruolo di protagonista risultando tra i più veloci anche con il secondo cavallo, Agresti, ormai quasi al livello della plurivittoriosa Scala. Le scorie delle ultime due Giostre sembrano definitivamente alle spalle ed il suo stato di forma sembra tornato quello dei tempi migliori quando, volando con Scala, non lasciava neanche le briciole ai suoi avversari.
Al vertice dei super favoriti 27
Passeggiate alla riscoperta della natura nelle suggestive colline nocerine
...e sei sempre a cavallo! Lezioni di equitazione
Giochi con Ponies per bambini dai 4 agli 8 anni
Ampie scuderie con 40 box da 12 mq
Campo esterno in sabbia 5600 mq Campo coperto in sabbia 800 mq Campo chiuso per esercizio invernale in sabbia 1200 mq
PossibilitĂ di preparazione agonistica per cavalli da Endurance con tecnico endurance FISE 22 paddock esterni per cavalli liberi Tondino per lavoro alla corda di 12 metri di diametro
club house
Centro Ippico SAN GIORGIO - Loc. Ponte Parrano - Nocera Umbra (PG) Per info: Centro Ippico 0742 812349 - Teresa 340 7567622 - Francesco 339 3930460 - Monica 339 3159313
L’ANIMOSO DEL GIOTTI MASSIMO GUBBINI
D
opo
il
necessario
periodo di apprendi-
stato che gli è costato più
di una Giostra, Massimo Gubbini, Animoso del Rione Giotti, si è sintonizzato sulla lunghezza d’onda della vittoria. Due vittorie di fila, Rivincita 2010 e Sfida 2011, lo hanno consacrato tra i campioni dell’Olimpiade delle Giostre. Baccani, il purosangue di Piazza Faloci che lo ha condotto al successo, possiamo dire che è l’artefice della completa maturazione del 27enne istruttore federale folignate. L’Animoso è approdato al Giotti affamato di vittoria ed ha messo subito in mostra le sue qualità migliori come la tecnica, il coraggio e l’attitudine per la tenzone. L’ambiente e la presenza di Fabio Cruciani devono certamente averlo aiutato, ma questo ragazzo non poteva rischiare di rimanere l’eterna promessa e così ha aggiustato la sua arte di giostrare fino a diventare il dominatore delle due ultime giostre. Le prime soddisfazioni per lui sono arrivate dalla Quintana di Ascoli dove Massimo ha fatto la fortuna del Sestiere di Porta Tufilla. Tre sono le vittorie nelle Marche e quest’anno due ottimi secondi posti dietro a Luca Innocenzi, quello che ormai è diventato il rivale per eccellenza. I due sono cresciuti insieme nella Scuola Ippica di Foligno, così come insieme hanno debuttato in Campo, sulla pista già teatro di una leggendaria rivalità: quella tra Marcello Formica e Paolo Giusti. Massimo ha lavorato tantissimo e, soprattutto, si è dimostrato finalmente continuo e i risultati non sono tardati ad arrivare. Nella Rivincita del 18 settembre sarà ancora in sella a Baccani pronto a difendere il primato di giugno.
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L’ambizione del campione in carica
IL GENEROSO DE LA MORA MATTEO MARTELLI
I
l Generoso del Rione La Mora, Matteo Martelli è
deciso a bissare la vittoria
nella Sfida del 2009. Il 28enne cavaliere folignate, cresciuto in una famiglia di quintanari, dopo la prima vittoria ha confermato tutte le sue qualità disputando giostre senza errori e centrando spesso il podio. Lui è sempre lì. Martelli riesce a tirare fuori tutto da Catalifi ed è pronto a piazzare la zampata vincente. Matteo non molla mai perché gli hanno insegnato che bisogna darci dentro, sempre e comunque perché il lavoro paga e, alla fine, arrivano anche i risultati. Al suo fianco Mauro Mazzocchi, ex cavaliere e direttore tecnico della scuderia, che ha scommesso da subito su questo ragazzo. La sua freddezza in gara, quella mostrata già la sera dell’esordio, assomiglia a quella di Paolo Margasini e proprio come il campione dei campioni il Generoso, al contrario del suo finto nome, davvero non ti regala nulla. Le sue prove di avvicinamento alla Giostra sono state, come sempre, convincenti e quest’anno lo abbiamo visto al Campo anche con Dea Demetra, l’ultima arrivata in scuderia, destinata a raccogliere l’eredità di Catalifi che nelle due sessioni di prove libere di agosto ha comunque confermato tutta la sua affidabilità. Proprio il purosangue del Gelso è in condizione e se è in giornata può tranquillamente lottare con i colleghi più veloci. La forza, comunque, sta tutta nel binomio che esprime regolarità e precisione, tutte qualità che al Campo de li Giochi ti permettono quasi sempre di passare alla cassa.
La freddezza come dote 31
IL BALDO DEL MORLUPO LUCIO ANTICI
L
a sfortuna di Lucio
Antici, il Baldo del Rione Morlupo, speriamo si sia
esaurita tutta nella maledetta sera delle Prove Ufficiali di giugno. L’incredibile infortunio di Estrada, l’indimenticabile e generosa purosangue della scuderia rosanero, ha segnato inevitabilmente tutta la Quintana e Lucio, come del resto tutto il Rione, merita davvero ancora tanti applausi per quello che è riuscito a fare nella Sfida di giugno con il debuttante King Prize. Basta pensare che Antici a giugno stava pensando di smettere con la Quintana poi, l’attaccamento al Rione e la sua straordinaria serietà lo hanno convinto a continuare la sua sfida al Dio Marte proprio per onorare la memoria di Estrada. L’esperto 40enne cavaliere di San Gemini, ormai folignate d’adozione, si è rimboccato le maniche ed ha continuato a lavorare portando Cadillac, il cavallo di Giostra, in perfette condizioni alle prove. Buone e veloci anche le carriere in sella a King Prize, purosangue davvero interessante, che ha dovuto accelerare il debutto nella Sfida di giugno e con cui Lucio si è preparato per la Rivincita del 18 settembre. Da quest’anno al suo fianco c’è anche Mario Santini, ex priore del Rione La Mora e grande appassionato di cavalli, pronto a consigliarlo, sostenerlo in ogni momento. Insieme a Cadillac, il Baldo costituisce un binomio temibile per tutti: alla velocità del baio, infatti, bisogna aggiungere la generosità, la tecnica e la precisione di Lucio che dal 2000 insegue la sua seconda affermazione in Giostra.
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All’ inseguimento della seconda vittoria
IL MORO DEL PUGILLI LORENZO PACI
A
nche il Moro del Rione Pugilli è tra i più
forti cavalieri di Giostra.
Lorenzo Paci, 33enne folignate, è infatti, uno dei monumenti della tenzone con le sue 5 affermazioni al Campo. In questi ultimi anni ha collezionato molti secondi posti finendo spesso d’un soffio dietro al vincitore. Anche Lorenzo dimostra una grande continuità di risultati che, uniti alla sua grande tecnica e alla straordinaria precisione, lo inseriscono nel lotto dei favoriti. Sarà ancora Go Betty Go ad accompagnarlo nelle carriere della Rivincita del 18 settembre. La velocissima purosangue della Scuderia dell’Aquila Nera è ormai una sicurezza e le sue prestazioni sono sempre da podio. Quest’anno Lorenzo Paci ha lavorato sodo in particolare con Miss Tobug, altra purosangue di cui dispone la Scuderia, nelle due sessioni di prove libere al Campo de li Giochi. Il Moro si presenta, dunque, in ottima forma pronto a puntare alla vittoria che manca dal 2008 quando Lorenzo sbaragliò il Campo proprio con la “Piccola Betty”. La caratteristica di Paci è quella di migliorare le proprie prestazioni in gara dove, in più di un’occasione, ha dimostrato di essere in grado di tirare fuori tutto dal cavallo che monta. Ed è proprio su questa qualità del loro portacolori che i puellari fanno affidamento per contrastare chi, fino ad ora in prova, si è dimostrato più veloce. Anche Lorenzo, dunque, è pronto per recitare il ruolo di protagonista della Rivincita e, soprattutto, è ancora più deciso a spezzare l’incantesimo della “piazza d’onore”.
Il podio più alto lo aspetta 33
L’AUDACE DELLO SPADA LUCA VENERI
L
’Audace è uno dei cavalieri più esperti dei
Tornei di Antico Regime.
Luca Veneri, 40 anni di Arezzo, ha infatti partecipato con successo a quasi tutte le giostre italiane e, nella migliore tradizione del Rione delle Conce, è uno tra i più bravi cavalieri “stranieri”. Solo nella Quintana di Foligno, la più difficile di tutte, Luca non è riuscito ancora a piazzare la botta vincente. Oltre alla sua grande esperienza, l’Audace è in possesso di un’ottima tecnica e di grande coraggio. Nella Sfida di giugno 2011 è stato tradito da una bandierina, una sbavatura che ha compromesso una tornata in cui aveva fatto registrare un eccellente tempo. Ma proprio da questo errore dovrà ripartire Luca Veneri per raccogliere i risultati che merita in sella a Derviscio, velocissimo purosangue della scuderia rionale, con cui ha già raggiunto un buon affiatamento. Gli Spatari incrociano le dita, ma l’accoppiata Veneri e Derviscio, dopo vari tentativi, sembra finalmente quella giusta per rompere un lungo digiuno e tornare alla vittoria. Le indicazioni fornite dalle tornate di prova sono confortanti e, soprattutto, hanno messo in evidenza un Veneri molto reattivo e attento in ogni momento del percorso ad otto. Il cavaliere aretino ha lavorato da professionista e con grande scrupolosità per tutta l’estate, proprio come è abituato a fare ogni volta che si cimenta nelle varie giostre italiane. Luca si appresta a disputare la sua sesta Giostra a Foligno ed ormai ha acquisito tutti i riferimenti necessari per dire la sua nel gruppo dei cavalieri più veloci.
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Lo “straniero” dalla grande esperienza
L’ I N T E RV I S TA
di ALBERTO MESCA
LUCIO CACACE
I
ncontriamo Lucio Cacace, e con lui parliamo, ovviamente di Quintana vista la sua militanza nella manifestazione! Quando è iniziata la tua esperienza nella Quintana? «Iniziai nel 1964 facendo il paggetto nel rione Pugilli, poi ho fatto il portalancia, portatorcia, ecc. Nel 1969 ho debuttato come tamburino, nel 1970 io, per primo, ho portato il gruppo dei tamburini a 8 elementi. Nel 1978 il nostro priore Tardioli, decano dei priori, per motivi di salute lasciò la guida del rione e fu proprio lui, insieme a Marcello Formica, ad indicare me come successore. Avevo appena 22 anni e avevo un po’ di timore perché il rione aveva anche qualche debito. Quel mandato doveva durare solo per un anno e invece durò 23 anni e quindi posso dire di aver vissuto ogni minimo aspetto della Giostra della Quintana” vincendo con il rione Pugilli 9 pali e tutto quello che c’era da vincere al di fuori del campo». Poi sei passato all’Ente… «Si, oggi sono un magistrato ai rapporti con i rioni e sono al mio terzo mandato. Mi occupo delle attività collaterali e in particolare del progetto Quintana-Scuola che ho creato io stesso. Negli anni novanta notai che la Quintana era vissuta dai bambini piccoli e dagli adulti ultra quarantenni, mancava la fascia d’età intermedia tra i 20 e i 30 anni. Quindi pensai di partire dalle scuole fin dalle elementari e medie». In che consiste questo progetto? «E’ un rapporto Quintana Scuola che dura per tutto l’anno scolastico. I primi anni è stata dura riuscire ad entrare nelle scuole, poi portando prima di tutto la cultura secentesca nelle aule, sono riuscito ad “allacciarla” alla manifestazione. Ho iniziato portando priori e cavalieri nelle scuole, poi ci sono stati progetti di sartoria negli istituti, visite guidate nelle taverne e nelle scuderie rionali offrendo colazioni ad oltre 3000 studenti e spiegando le fasi della Giostra della Quintana». Quanti ragazzi si sono avvicinati alla Quintana? «Molti ragazzi hanno recepito l’invito, in alcuni rioni più che in altri…Ci siamo accorti, però, che non basta solo questo…bisogna fare in modo di creare per i ragazzini un vero e proprio ruolo per evitare che, una
Da sempre NELLA QUINTANA 36
“
Bisogna fare in modo di creare per i ragazzini un vero e proprio ruolo per evitare che, una volta più grandi, abbandonino la Quintana.
”
volta più grandi, abbandonino la Quintana. Speriamo di fare una “fusione” con la Quintanella di Scafali, cioè di fare in modo che la Quintanella sia assorbita dalla Quintana. Se questo non sarà possibile dovremo pensare a realizzare 15/20 costumi per ogni rione per far partecipare anche i bambini-ragazzi. Abbiamo iniziato anche un discorso con un centro ippico, dove con i pony o mini pony veri purosangue in miniatura, vogliamo creare un gruppo di 10 - 20 ragazzi che possano giostrare, uno o due per ogni rione. Sarebbe un evento davvero interessante. Anche a Gubbio ci sono i ceri grandi, i ceri medi e quelli piccoli. E’ un modo per coinvolgere i bambini-ragazzi e dare loro un ruolo da vero quintanaro»! Cosa prevedi per questa rivincita? «Non voglio fare previsioni, spero solo che vada tutto come deve andare in modo da fare una bella gara. Ci sono tra i cavalieri tre o quattro superfavoriti, ma si sa che ogni gara può regalare delle sorprese»! E’ giusto, secondo te, questo accorcia-
mento del corteo storico? «Per fare un corteo con 700-800 personaggi scollegato e noioso, è meglio uscire con meno figuranti ma ben ordinati e con portamento. Però sono favorevole all’introduzione di allegorie che suscitano stupore e ammirazione». Com’è la manifestazione di oggi e quali novità apporteresti?
«La Quintana è molto cambiata nel tempo, ma lascerei tutto così come è perché è già abbastanza pesante riuscire a coprire tutti i ruoli di cui ha bisogno. Se chiedi ad un senese quali sono le novità del Palio ti guarda in malo modo, per dire che il Palio è sempre e solo quello! Lo stesso vale secondo me per la Quintana»!
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LA BELLEZZA DEI RIONI Due prestigiose Miss Italia partecipano alla Giostra della Quintana: FEDERICA MORO, madrina della manifestazione da oltre 10 anni e FRANCESCA TESTASECCA, Miss Italia in carica. La bellezza è protagonista alla Giostra e in questa pagina fa gli “onori di casa” ai dieci rioni, che presentiamo di seguito con foto ed interviste.
FORZE GIOVANI
e vitali al comando
Rione Ammanniti
di ALICE FIORDIPONTI
C
on l’appoggio completo del suo consiglio Marco
Guidoni, è il priore più giovane nel panorama quintanaro. Ha sostituito Fabio Fiordiponti e ha dato un volto nuovo alla sua
compagine rionale.
Cosa è significato per te essere eletto priore a soli 29 anni? «Innanzitutto è stata una bella sorpresa! Ho sostenuto il rinnovo di Fabio Fiordiponti ma il mio rione ha preferito un cambio generazionale. Così, sono diventato priore, e per me, tutto questo è una grande soddisfazione. Oltre ai veterani abbiamo una compagine di giovani, ma già esperti di Quintana, che si sta impegnando molto. Personalmente, ho dato molta fiducia alle nuove leve, le considero il cuore pulsante della mia contrada! Essere priore è dura, ma gli incontri all’Ente Giostra con gli altri priori, le nuove idee e proposte, mi hanno fatto capire come questa carica sia densa di responsabilità. All’inizio forse è stato un po’ faticoso capire bene i meccanismi, ma ora, grazie anche all’aiuto degli altri priori, riesco a svolgere bene il mio incarico. Considero il gruppo dei priori, un bel gruppo, compatto nel lavorare insieme per il bene della manifestazione». Hai intenzione di continuare il “disegno” del tuo predecessore, Fabio Fiordiponti? «Il mio consiglio è stato definito da me come il “consiglio della continuità”. Non c’è stata alcuna rottura con quello precedente, e lo stesso Fabio Fiordiponti, oggi ricopre l’incarico di consigliere rionale. Nello stesso tempo mi prefiggo l’obiettivo di dare spazio ai giovani! Ed infatti, è proprio partita dai giovani consiglieri rionali l’idea della “Tavernetta”! A settembre apriremo nel nostro giardino, adiacente alla taverna, un nuovo spazio, dedicato al “dopo-cena”. Tutti potranno venire ad assaggiare specialità diverse, rispetto ai
Il priore Marco Guidoni
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Oltre ai vetera ni abbia mo una compagine di giova ni che si sta impegnando continuamente per porta re il rione ai massimi livelli 40
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classici piatti che si potranno degustare in taverna. Quindi sarà uno spazio dedicato all’intrattenimento serale! D’altronde la taverna è luogo d’incontro, il momento in cui si scambiano opinioni, si parla di Quintana e magari nasce anche qualche idea». Il tuo rione tradizionalmente ha sempre corso la Quintana con cavalieri “stranieri” e non ha propri cavalli, hai mai pensato ad una scuderia folignate con un fantino locale? «Confrontandomi con la realtà di altri rioni, che hanno da tempo una scuderia nella nostra città, mi rendo conto come le spese e la gestione, siano davvero impegnative. Quindi per ora non posso sostenere un costo di questa portata al mio rione. Ma per rimanere in argomento, sono favorevole alla proposta delle “Scuderie comuni”, tema che, mi auguro, verrà affrontato presto con l’Ente Giostra. In questo modo si potrebbero ottenere importanti economie nella gestione e anche migliorare la qualità media della manifestazione». Quali sono le novità per questa giostra della Rivincita? «Per quanto riguarda la taverna, abbiamo allestito come a giugno uno spazio all’esterno, quindi si potrà mangiare anche all’aperto. Abbiamo un nuovo cuoco, Stefano Marconi, che presenterà nuove ricette per chiunque verrà a trovarci. Inoltre si occuperà anche di curare la cena del 10 settembre, che si svolgerà a Palazzo Trinci, per i “mondiali di volo acrobatico”. Tutta la taverna ed i rionali saranno occupati quella sera ad allestire il Palazzo ed intrattenere gli ospiti! La prima sera di apertura delle taverne invece, il mio rione allestirà la cena a menù fisso, una tradizione che ormai si ripete da qualche anno e che vede una grande risposta da parte della città. Abbiamo anche una novità nel corteo storico, la nostra dama non sarà più Rebecca Alessi, che nel giugno 2010 ha vinto il premio “Dama fra le dame”, al suo posto, avremo un’altra ragazza folignate, Giulia Leonardi. Chi vincerà la Quintana? Daniele Scarponi!
8224123 Taverna: Locanda della Rosa Via Gramsci- Prenotazioni 339 7229994 - 349 42
VOGLIAMO
il palio entro il 2012 Rione Badia
dalla REDAZIONE
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l Priore del rione Badia, Raoul Baldaccini ci accoglie nel suo ristorante di via Garibaldi e ci illustra il programma settembrino della sua contrada.
Quali sono le iniziative che il rione Badia intende portare avanti per settembre? «La commissione artistica del rione Badia, visto l’inizio del nuovo mandato, ha voluto realizzare un nuovo costume per il priore, un nuovo costume per la prima dama, per tre consiglieri e tutti gli armati. Così abbiamo raggiunto i 52 personaggi che credo sia il numero giusto per ben figurare e ben esporre i costumi rionali, puntando sulla qualità e non sulla quantità. La prima dama sarà ancora Eleonora Pieroni, una ragazza oltre che molto bella, anche molto “alla mano” e si trova molto bene al Badia. La taverna è uno dei nostri punti forti: con lo chef Emanuele Ascani, abbiamo fatto un vero salto di qualità in cucina e dal punto di vista scenografico i nostri contradaioli hanno dato il massimo. La gara gastronomica ci vede gareggiare per ultimi, martedì 13 settembre. Siamo prontissimi perché il nostro è la “Ferrari” tra gli chef. Faremo una grandissima festa lunedì 5 in piazza Garibaldi con cena propiziatoria e benedizione di cavallo e cavaliere ed in più faremo la serenata secentesca. Il nostro cavaliere chiederà la mano della dama come si faceva anticamente. Ringrazio con l’occasione Mauro Silvestri che farà da speaker per questa serata. Una cosa alla quale tengo molto è quella di riuscire a portare il cavallo in Chiesa. Tutte le nostre commissioni sono ormai veramente al top nei risultati, tranne la commissione addobbo che riuscirà a rinnovare le bandiere soltanto nel 2012». Cosa c’è di nuovo in scuderia? «Purtroppo il rapporto con Luca Pizzi è stato chiuso. Ci tengo a precisare che la scelta è stata dettata dal fatto che il binomio deve essere completamente
Il priore Raoul Baldaccini
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Faremo la serenata seicentesca: una rievocazione storica in cui il nostro cavaliere chiederà la mano alla dama come si faceva anticamente 44
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folignate, non si può affidare un cavallo di Foligno ad un cavaliere “straniero”. Oggi la competizione è molto forte e venire a Foligno 2/3 volte a settimana non è più sufficiente per essere competitivi. Ringrazio Luca Pizzi ma, né il rione Badia né lo stesso cavaliere intendono continuare il rapporto. Abbiamo deciso di puntare tutto su Pierluigi Chicchini un giovane di Foligno, che non ha mai corso la Quintana, ma in questi due mesi ha fatto un grosso lavoro di preparazione e si sta comportando davvero molto bene. Mi auguro per lui e per il rione Badia che possa rappresentare il cavaliere del presente e del futuro». Quale cavallo sceglierete? «E’ presto per dirlo, ma insieme a Emanuele Filippucci, nostro direttore tecnico, crediamo di riconfermare Sensuality Plum. E’ una cavalla brava, forte, che compensa quell’inesperienza che può avere il cavaliere. La decisione finale, però, sarà esclusivamente di Emanuele Filippucci. Sono quasi trent’anni (nel 2012) che il Badia non vince… «Si, è vero, stiamo facendo il possibile per centrare questa benedetta vittoria. Non dobbiamo, però farsi prendere dallo sconforto perché questo può portare a soluzioni disastrose. La strada del rinnovamento completo è iniziata e, per certi versi il rinnovamento è avvenuto, ma la vittoria non è ancora arrivata. Abbiamo 4 cavalli davvero competitivi e ci aspettiamo grandi cose da questo nuovo cavaliere. Speriamo di vincere prima di arrivare, il prossimo anno, al 30° anniversario senza vittorie! Parliamo, invece, del rapporto tra i rioni e i lavori di ripavimentazione… “Ci saranno dei danni sul numero delle presenze, di circolazione, ecc. Il rione Badia e il rione Croce Bianca hanno, nella gran parte di territorio, le strade chiuse per lavori. La situazione è preoccupante, ma quello che più mi ha lasciato l’amaro in bocca è vedere, nel mese di agosto, i lavori praticamente fermi. Secondo me questo è vergognoso! Lo dico da cittadino, da priore e da folignate».
i: 349 3200237 - 328 2511015 Taverna Hosteria del Centurione, Via San Salvatore Piccolo - Prenotazion 46
GRANDE FERMENTO
all’ombra della torre Rione Cassero
dalla REDAZIONE
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l riconfermato Priore del Rione Cassero, Giorgio Recchioni, ci presenta le novità e le iniziative del suo gruppo per la Quintana di settembre.
«Quest’anno iniziamo con il il Gareggiare dei Convivi il 5 settembre -esordisce Recchioni - che sarà allestito presso il palazzo Gentili-Spinola, dove nel 1968 fu aperta la prima taverna della Quintana e coordinato dalla Prof.ssa Lara Cerbini che è un nostro consigliere rionale. Con l’occasione desidero ringraziare la famiglia Calducci proprietaria dell’immobile che ci ha messo a disposizione tutto il piano nobile. Il 6 ci sarà il famoso Palio di San Rocco (corsa dei somari) a piazza San Domenico. Il 7 la Cena propiziatoria con la presentazione della rivista Il Pertinace e l’etichetta personalizzata “In Vino Veritas” su 400 bottiglie messe a disposizione dalla cantina “Terre de Trinci”. Altra manifestazione di rilievo è quella che vedrà la benedizione da parte del nostro parroco Don Paolo Aquilini del nostro cavallo, cavaliere e dama; in seguito verrà organizzata una serata per l’elezione di Miss Popolana che a sua volta avrà la possibilità di indossare uno dei costumi della Giostra della Quintana e poter sfilare nel corteo di sabato 17 con il rione Cassero. Sempre sabato 17, infine, ci sarà la Cena della Rivincita in piazza San Domenico, mentre passa il corteo storico». Luca Innocenzi, quest’anno ha vinto dappertutto, eccetto la giostra di giugno dove ha clamorosamente sbagliato il primo anello. Cosa ti aspetti? «Ci aspettiamo che il duro lavoro che fa ogni giorno Luca, insieme al suo staff, sia ripagato al più presto. Resta il fatto che, avendo a disposizione un cavallo giovane “debuttante” occorre tempo e quindi ci possono essere sorprese come quelle accadute a giugno scorso. Per formare un binomio occorre del tempo, anche due/tre anni. Il rione è consapevole di questo e pertan-
Il priore Giorgio Recchioni
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Allestiremo il Gareggiare dei Convivi al piano nobile di palazzo Gentili-Spinola dove nel 1968 fu aperta la prima taverna della Quintana 48
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to non metteremo nessuna fretta al nostro cavaliere. E’ logico che la massima ambizione per tutta la contrada, è la conquista del palio. Luca viene dal “cappotto” di Ascoli dove ha incassato due vittorie consecutive lo scorso anno, altrettanto ha fatto a Servigliano. Manca la “ciliegina sulla torta” per chiudere in bellezza l’anno 2011, cioè la vittoria a Foligno. Ce l’aspettiamo ma senza pressione». Il corteo storico di giugno non è stato esaltante. Avete fatto delle modifiche? «Devo dire, innanzi tutto, che tutti dovrebbero attenersi a quello che è il regolamento della commissione storico artistica e specificatamente in merito alla composizione e agli atteggiamenti dei figuranti del corteo storico. Presto verrà fatta una riunione per valutare le iniziative da intraprendere. Se tutti noi riuscissimo a dare una ventata di rinnovamento nel numero dei figuranti e negli atteggiamenti, il successo sarebbe garantito». La vostra dama è riconfermata? “Abbiamo riconfermato Elisa Proietti, che tra l’altro, è anche il nostro portafortuna per la Giostra della Quintana e presentiamo due nuovi costumi, uno per il cerimoniale e uno per il nobile, realizzati dalla sartoria Meneghini su indicazioni della commissione storico-artistica». In taverna, cosa c’è di nuovo? «Lo chef Oriano Broccatelli è riconfermato appieno, visto che la sua presenza in cinque anni ha portato grossi risultati come numero di commensali. Quest’anno il menù prevede dei piatti nuovi: Antipasto della Torre, Tagliatelle Co Li Recai, Coratella del Pertinace, Patate al cartoccio, Tozzetti con il passito». Cosa ti senti di rispondere al ministro Brambilla circa la polemica sul maltrattamento dei cavalli? “Il ministro Brambilla non è al corrente di come vengono trattati i cavalli alla Giostra della Quintana di Foligno. Noi abbiamo un rispetto totale per i nostri animali e quindi la inviterei a documentarsi sul nostro regolamento e ad assistere alla nostra Giostra perché se ne renda contro personalmente.”
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8607942
ALLARGATI
i confini della contrada Rione Contrastanga
di ALICE FIORDIPONTI
E
’ Francesco Felicioni il priore del rione Contrastanga. Queste le sue considerazioni dopo l’esperienza di giugno. Cosa significa per te ricoprire questa carica?
«Fare il priore significa molto per me. Sono profondamente legato al mio rione e guidarlo è il coronamento di un sogno. Ho considerato sempre il rione come una vera famiglia ed ora che lo rappresento, mi sento davvero appagato da ogni punto di vista. Non nascondo però che l’impegno è talmente grande, che all’inizio pensavo fosse meno gravoso. D’altronde credo che per fare bene le cose bisogna spenderci molto tempo, ed io sto cercando di non trascurare nulla e di dedicare alla mia contrada più tempo possibile». Primo classificato al Gareggiare dei Convivi nell’edizione di giugno 2011, cosa ne pensi e cosa ha in serbo il tuo rione per la finale? «Il rione Contrastanga ha sempre dedicato grande attenzione al Gareggiare dei Convivi, i risultati che abbiamo ottenuto nel corso degli anni, ne sono una degna e concreta testimonianza. Sono sinceramente orgoglioso del nostro risultato! Considerando che, nel precedente mandato, ero consigliere rionale con il compito di “responsabile delle manifestazioni collaterali”, ed ora aver vinto la semifinale di giugno e poter andare in finale, nei
Il priore Francesco Felicioni
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Il mio nuovo gruppo consiliare e riona le ha dato una grande prova di competenza, gusto e capacità in ambito artistico 52
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panni di priore, per me è una doppia soddisfazione. Il mio nuovo gruppo consiliare e rionale ha dato una grande prova di competenza, gusto e capacità in ambito artistico, tutti elementi che sfodereremo anche nella gara finale; il mio rione mira dritto alla vittoria!» Quali sono le novità per questa Rivincita di settembre? «Per questa edizione il rione Contrastanga ha in serbo una grande sorpresa: il rifacimento delle bandiere, delle aste e degli scudi rionali, che addobbano le vie del nostro quartiere. Anche l’addobbo rionale sarà completamente rinnovato. Ma la vera novità sta nel fatto che il mio rione “prenderà possesso” di strade che ad oggi, sono comprese nella zone del rione Contrastanga, ma che non sono mai state impreziosite con i nostri colori. E quindi il via all’addobbo anche di Via Piermarini e Piazza Piermarini! E per questo posso solo ringraziare alcuni rionali che come me credono nei nostri colori giallo-blu, primo fra tutti Leonardo Brunelli. Inoltre un grazie speciale va alla ditta Antano, che ci ha fornito il materiale in ferro battuto!» Il tuo rione scenderà al Campo de li Giochi da spettatore o da protagonista? «Sinceramente voglio vivere e vivo sempre la Quintana da protagonista! E così sarà anche per questa Rivincita. Solo credendoci fino in fondo c’è lo stimolo per potersi impegnare sempre di più. Anche a settembre il nostro sforzo maggiore sarà volto a fare del nostro meglio anche in campo». E ora un pronostico, facendo sempre i debiti scongiuri: chi vince la Quintana? «La Quintana ovviamente la vincerà il “più bravo tra i bravi”, ma penso anche che il cerchio si possa restringere su tre rioni: Cassero, Croce Bianca e Giotti».
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Uomini e cavalli…quando la relazione è forte non servono filetti o morsi per montare, serve solo la conoscenza Le immagini che vedete sono quello che succede ogni giorno all’Associazione Sportiva Dilettantistica Soft Feel, a Trevi in località Casco dell’Acqua. Qui la parola equitazione ha un’accezione molto particolare! È normale vedere i cavalli montati in cavezza,guidati con uno stick che funge da prolungamento del braccio o in assoluta libertà. È normale che a farlo siano adulti e bambini, come è normale che l’attività con i cavalli venga definita gioco e non lavoro. L’Asd Soft Feel è stata fondata con la precisa idea di promuovere l’equitazione ed in particolare l’equitazione naturale, un approccio basato principalmente sull’etologia e che quindi non può non prescindere da una conoscenza approfondita di come vive
e si relaziona il cavallo. La struttura stessa è stata pensata per garantire, per quanto possibile, la necessità di socializzazione di questo fantastico animale. Un ambiente dove al primo posto c’è sempre ciò che è meglio per il cavallo. Qui la parola d’ordine per tutti è rispetto, rispetto che viene insegnato sin dal momento in cui si vanno a prendere i cavalli in paddock o in box. No, non è un paradiso e per tutti gli altri aspetti è un posto decisamente normale ma è anche il posto in cui si crede che nessun percorso di crescita può svilupparsi dove ci sono pensieri di verità assoluta. Ed è un’immensa passione ad alimentare questa crescita, perché come disse Sir W. Churchill “ C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo
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che si attaglia all'interiorità di un uomo”. Se non cercate un posto dove tutto si risolve in “ per girare tira a destra o a sinistra, per fermare tira indietro” e capitate nei paraggi, magari venite a trovarci, per scoprire qualcosa di più sui cavalli, per provare a giocare con loro, sarete i benvenuti!
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«VALORIZZIAMO
il lavoro dei rionali» Rione Croce Bianca
dalla REDAZIONE
«
Le novità proposte a giugno saranno riconfermate
- dice Andrea Ponti -. Sarà rinnovato il corteo con nuovi personaggi e costumi, non nuovi, ma che non sono usciti a giu-
gno, soprattutto per le dame. Il nuovo costume del priore è stato creato dalla sartoria di Daniele Gelsi di Gualdo Tadino». Chi sarà la prima dama? «Quest’anno abbiamo una novità: sarà Eleonora Metelli». Vi adatterete alle nuove disposizioni circa il corteo storico? «Si, certo ridurremo il numero di personaggi puntando sulla qualità e secondo me bisognerebbe fare anche qualche altra riforma per evitare che il corteo diventi noioso. I rioni investono molto in costumi e allegorie per il corteo e il fatto di non rendere l’idea del grande sforzo che c’è dietro, è un vero peccato! Anche il percorso dovrebbe essere fatto in modo che sia valorizzato il lavoro dei rioni. Le vie di Foligno dovrebbero essere meglio illuminate per poter ammirare la bellezza dei costumi». Come procedono i preparativi in taverna? «Le responsabili della cucina sono due cuoche Annarita e Loredana che già da anni lavorano con noi. Nel menù ci saranno piatti nuovi, anche se è già nostra consuetudine cambiare menù tra giugno e settembre. I piatti base verranno però sempre proposti e anche i prezzi sono invariati. Ci sarà la Cena del Fedele che facciamo il giorno dell’apertura
Il priore Andrea Ponti
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La piazza della Repubblica andrebbe utilizzata di più anche per allestire il Gareggiare dei Convivi in modo da farlo godere a tutti i cittadini 56
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della taverna e riservata a tutti i rionali per cercare di creare l’ambiente e il gruppo di lavoro quintanaro». La vostra taverna è “incastrata” nei lavori di ripavimentazione tra via Umberto I° e via Garibaldi. Pensi di subire dei danni? «Spero di no, però sarà una Quintana un po’ anomala e difficoltosa soprattutto per la mancanza di parcheggi in zona! Capisco che per il bene della città dobbiamo avere pazienza, ma si poteva fare meglio». Sulla polemica accesa dal Ministro Brambilla cosa pensi? «Io adoro gli animali, a prescindere dalla Quintana. Però questa presa di posizione da parte del Ministro Brambilla è esagerata, perché prima di dare qualsiasi giudizio su una manifestazione bisognerebbe comunque conoscerne tutti gli aspetti. Foligno fa il massimo per la tutela dei cavalli che sono trattati meglio delle persone. Un incidente come quello di giugno al cavallo del rione Morlupo rappresenta un lutto per tutta la manifestazione. E’ stata una tragica fatalità che non si poteva prevedere. Tutti i rioni hanno mostrato solidarietà per il rione Morlupo. Faremo di tutto per ridurre al minimo il rischio, ma annullarlo completamente è impossibile». Alcuni sostengono che la piazza sia poco sfruttata durante la Quintana… «E’ vero, tutte le piazze sono poco sfruttate. La piazza della Repubblica andrebbe utilizzata di più anche, per esempio, per allestire il Gareggiare dei Convivi in modo da farlo godere a tutti i cittadini e far capire loro il grande lavoro che c’è stato da parte dei rionali. Il Gareggiare dei Convivi ha raggiunto livelli strepitosi, ma è poco fruibile dagli spettatori. Bisognerebbe trovare un spazio dove può affluire il pubblico, magari uno spazio unico per tutti i rioni».
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verso nuovi traguardi Rione Giotti
di CLAUDIO BIANCHINI
H
a ereditato un rione che già viaggiava a gonfie vele e
fresco di ‘allori’. Appena insediato si è ritrovato ad alzare al cielo un altro Palio, ed ha persino potuto appuntare sul
petto la stellina delle dieci vittorie quintanare. A Leonardo Dolci, neo priore del nobile rione Giotti, verrebbe quasi da chiedere: “ma cosa vuoi di più dalla vita”? E in effetti il numero uno di Piazza Faloci è più che soddisfatto dei suoi ragazzi e dello stato di salute della contrada, che si trova in momento di massimo splendore. “In effetti le due vittorie consecutive hanno fatto avvicinare molti nuovi ragazzi, e c’è un entusiasmo davvero contagioso –fa notare - ma questo è merito anche dello spirito rionale che c’è qui al Giotti, e delle capacità organizzative dei responsabili dei vari settori, in particolar modo quello della taverna e delle iniziative collaterali”. Tutto tranquillo sul fronte tecnico: “Massimo Gubbini ha dimostrato di essere un ottimo cavaliere, un protagonista assoluto della Giostra della Quintana e se poi qualcuno vuol dire che siamo anche stati fortunati – ironizza con sarcasmo – non ci offendiamo di certo. Anzi, ben venga la buona sorte quando ce n’è bisogno. Ma senza il grande lavoro dei ragazzi della scuderia, e la seria preparazione del nostro cavaliere non sarebbe stato possibile raggiungere simi-
Il priore Leonardo Dolci
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Aver vinto un Palio dipinto dai ragazzi del Cad e in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, è stata un’emozione tripla per l’intero rione 60
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li traguardi, per questo non li ringrazierò mai abbastanza”. Cosa bolle in pentola in cucina? “A giugno abbiamo ricevuto moltissimi complimenti dai nostri avventori, molti dei quali ormai sono affezionati clienti e tornano sempre a trovarci – fa sapere – la nostra taverna ha lavorato moltissimo e sono certo che a settembre ci ripeteremo. Evidentemente il menù rivisitato dal nostro chef Francesco Sarti ha incontrato i gusti del pubblico”. E per restare in tema, cerchiamo di scoprire qualcosa anche sul Gareggiare dei Convivi. “La grande novità starà nel fatto che metteremo la taverna a disposizione di tutti coloro che vorranno partecipare e prendere parte a questo meraviglioso spettacolo – annuncia Dolci – chiunque fosse interessato potrà gustare le stesse pietanze della giuria e degli ospiti dell’Ente Giostra, godere delle stesso servizio e lasciarsi coinvolgere dalla rappresentazione. E’ la prima volta che questo avviene, ma crediamo sia ora di aprirci veramente alla città”. Il capoconsole biancoceleste elogia poi il contributo dei nuovi consiglieri e dei consiglieri aggiunti, che hanno portato un importante contributo per la crescita della comunità rionale. E tra le novità in cantiere, annuncia l’organizzazione di una sorta di “San Remo del canto popolare” da parte di Stefano Cruciani, in arte “Recchietta”. Ma la Quintana è anche passione, sentimento e solidarietà. “D’accordo con l’Ente Giostra ed i responsabili della struttura, vogliamo allestire una mostra con i disegni del ragazzi del Cad – spiega il priore Leonardo Dolci – aver vinto un palio realizzato da loro e per giunta in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ci ha dato il triplo della soddisfazione e ha reso la vittoria ancor più grande”.
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tra i rionali Rione La Mora
di ALICE FIORDIPONTI
M
assimo Ballanti, qual è il primo obiettivo che ti sei
posto per il tuo mandato? Il «Il primo obiettivo del mio mandato è stato quello di rior-
ganizzare l’assetto rionale. Infatti il nuovo consiglio è composto da consiglieri veterani e da nuove leve. Abbiamo deciso di affidare la responsabilità dei settori a nuovi consiglieri che finora hanno dato una grande prova del loro impegno. Posso dire di essere molto soddisfatto per il percorso appena iniziato, ho già avuto i primi riscontri positivi». Il rione La Mora è un rione che ha una forte partecipazione e una taverna sempre affollata, ma il suo punto debole sono le vittorie, come pensi di affrontare questa sfida? «Dico subito che sono un priore che proviene dal settore della scuderia, sono stato responsabile della stessa fino alla mia elezione come priore. Il mio primo obiettivo allora come ora è vincere la Quintana! Quindi portare il rione La Mora ad un livello sempre più alto, essere un rione sempre più competitivo. In questo senso il rione già si è mosso, infatti sono stati acquistati nuovi cavalli sotto l’occhio vigile ed esperto di Mauro Mazzocchi. Mauro, fa parte dello staff della scuderia ed è il preparatore tecnico di Matteo. Il rione punterà ancora su Matteo, anche per la giostra della Rivincita, siamo convinti delle sue capacità e della sua continua crescita anche dopo la sua vittoria nel giugno 2009, come cavaliere esordiente»! Anche la scuderia rionale si distingue per il numeroso apporto di pre-
Il priore Massimo Ballanti
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eri, Mi piacerebbe che la lettura del Bando, cerimonia di investitura dei cavali o ed estrazione dell’ordine di partenza, venissero fatte dopo il corteo storic 64
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senze rionali, mentre in genere i rioni si lamentano per la carenza di “volontari”, come spieghi questo fenomeno del rione La Mora? «Vorrei prendermi qualche piccolo merito su questo argomento! Ho seguito la scuderia per circa dieci anni, da ultimo come responsabile della stessa, ed ho sempre creduto nel lavoro di gruppo e nelle capacità dei rionali. Mi sono sempre circondato di gente competente che avesse un grande amore nei confronti dei cavalli e della nostra festa. La scuderia è un grande impegno, ma al tempo stesso ti regala grandissime soddisfazioni. Oggi il gruppo è formato da dieci persone, compresi Matteo Martelli e Mauro Mazzocchi. Quando poi,nell’ultima tornata elettorale, sono stato eletto priore, ho lasciato il mio incarico di responsabile, a Mirko Moretti, un rionale appassionato, cresciuto a fianco a me, sul quale ho investito, perché credo molto in lui! Mi aspetto grandi cose dal nuovo staff della scuderia rionale»! Per la sua posizione, il rione vanta la vista migliore sulla piazza grande, pensi che sarebbe migliorabile la cerimonia di lettura del Bando? «La mia idea in merito, condivisa peraltro dalla mia contrada, è un’idea che potrei definire “al contrario”. Infatti mi piacerebbe che la lettura del Bando, con la relativa cerimonia di investitura dei cavalieri, benedizione del Vescovo ed estrazione dell’ordine di partenza, venisse fatta dopo il corteo storico. Sarebbe più bello ed anche più vissuto da tutti i popolani dei vari rioni, una volta passato il corteo per le vie della città, ci potremo ritrovare tutti in Piazza per ascoltare il Bando ed incitare i nostri cavalieri»! Quale rione vincerà la Quintana? «Secondo me i rioni favoriti sono tre: Cassero, Croce Bianca e Giotti, ma spero che noi saremo la sorpresa per questa giostra della Rivincita»!
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8145270
A TESTA ALTA
dopo l’amarezza Rione Morlupo
P
dalla REDAZIONE
riore Marco Bosano, vuole dirci quali novità ci saranno
nell’edizione
di
settembre
del
suo
rione?
«Per quanto concerne la commissione artistica nel nostro
rione, c’è stata la presentazione a giugno di due nuovi costumi, che verranno riproposti, quello del priore, molto particolare, è costituito anche da una corazza in ottone fatta da un artigiano di Roma. Per la prima volta un priore esce con una corazza da nobile, anche per cercare un elemento di novità visto che ormai i costumi sono un po’ tutti uguali. Su questo fronte noi cerchiamo sempre le novità, anche la prima dama da noi viene sempre cambiata, proprio per dare nuovi spunti allo spettacolo. Quindi la dama per settembre sarà Marika Gasparrini. Ci siamo già adeguati alle nuove normative dell’Ente: non potranno essere presentati più di 50 personaggi per rione e noi rispetteremo tale decisione. Stiamo facendo un grosso lavoro sulla qualità gastronomica; essendo i vincitori uscenti del Gareggiare dei Convivi del 2010, a settembre in taverna cercheremo di dare il massimo per confermare la validità della nostra vittoria. Stiamo Il priore Marco Bosano preparando anche quest’anno un grande appuntamento per il Gareggiare dei Convivi di settembre». Con la nuova sede, la vostra taverna è cresciuta molto!! «Si, crescendo in qualità è cresciuto anche il numero dei visitatori. Non essendo molto grande non possiamo ospitare grandissimi numeri in taverna, però l’affluenza è continuativa per due motivi: perché si man-
“
terà il Abbiamo subito acquistato un nuovo cavallo che stiamo allenando e debut i prossimo anno. Attualmente quindi la nostra scuderia possiede tre cavall 68
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gia molto bene grazie ai nostri cuochi Alberto Alessi e Alessandro Zuccarelli, gli stessi che hanno fatto e vinto la gara gastronomica e poi perché la taverna è a tutta vista, nel senso che è possibile vedere la cucina, i bracieri, ecc. in modo che i nostri ospiti si rendano conto di come viene gestita la nostra cucina». Come avete assorbito l’incidente di giugno del vostro cavallo? «Sono cose che male si assorbono quando accadono con questa casualità, ma abbiamo reagito con serietà e rispetto per la Giostra, correndo con un altro cavallo. Abbiamo subito acquistato un nuovo cavallo che stiamo allenando e debutterà il prossimo anno. Attualmente quindi la nostra scuderia possiede tre cavalli. Per quanto concerne la parte tecnica il cavaliere Lucio Antici dovrebbe correre con Cadillac». Cosa vuoi dire, tu che sei il decano dei priori, sulla vicenda delle pavimentazioni? «Sicuramente qualche problema lo abbiamo avuto anche se, nei momenti del bisogno, sono intervenuti prontamente per risolverli. Mi hanno assicurato infatti che nel giro di qualche giorno sistemeranno i 20 metri di fronte alla nostra taverna. Quindi obiettivamente devo dire che un occhio di riguardo per la manifestazione ce l’hanno avuto!». Sulla polemica scatenata dal ministro Brambilla cosa ti senti di rispondere? «E’ un discorso complesso che non riguarda solo i cavalli ma tutti gli animali. Io capisco le posizioni generali degli animalisti, ma non capisco quali possano essere le alternative: i purosangue sono fatti per questo tipo di competizione, non possono essere lasciati in stalla senza far niente. I maltrattamenti a Foligno sono inesistenti e le manifestazioni che rappresentano la memoria storica del nostro paese non possono essere dimenticate».
Taverna La Tana del Lupo Nero, via del Campanile - Prenotazioni: 338 70
6779443 - 347 5317886
L’AQUILA NERA è pronta a volare in alto Rione Pugilli
di CLAUDIO BIANCHINI
U
n Palio sfiorato nella Giostra dello scorso giugno, la
taverna più grande e affollata di tutte, un corteggio rionale sempre d’effetto con fiori all’occhiello come tamburini e
sbandieratori, nonchè un rinnovato legame con gli abitanti del quartiere de le Puelle. Può essere più che soddisfatto il neo priore del rione Pugilli, Stefano Mattioli: da pochi mesi alla guida della contrada bianconera, e già prosegue speditamente sulla strada giusta. “Indubbiamente il secondo posto meritatamente conquistato nella passata Quintana ci ha dato una grande scossa ed una forte carica – fa sapere – è la dimostrazione che non siamo secondi a nessuno, non solo nella Giostra ma in qualsiasi altro settore. E’ vero che ci sono due o tre cavalli che hanno una marcia in più, ma è altrettanto vero che la nostra Go Betty Go è affidabile, sicura e competitiva tanto da permetterci di giocarcela sino alla fine. Abbiamo dalla nostra anche un’altra fondamentale garanzia, il cavaliere Lorenzo Paci, ed ogni volta che scende in pista sappiamo che ci sono tutte le carte in regola per aspirare alla vittoria finale. Sul versante tecnico – sottolinea - ci sentiamo assolutamente competitivi e tranquilli”. In effetti il binomio dell’Aquila Nera rientra di diritto nella ristretta cerchia dei superfavoriti ormai da diversi anni. Massima attenzione
Il priore Stefano Mattioli
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Occorre investire su un vivaio di nuovi cavalieri, servono delle scuole, dei corsi, delle intese con le società ippiche locali 72
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verrà riservata anche al settore artistico, è infatti intenzione del priore Mattioli adattarsi nel migliore dei modi alle nuove disposizioni dettate dall’Ente Giostra. “Ci stiamo impegnando per ridimensionare i figuranti del nostro corteo per lasciarne soltanto cinquantaquattro come previsto dai regolamenti – anticipa – sarà una selezione non facile, ma che abbiamo voluto coraggiosamente portare avanti per puntare sempre di più sulla qualità e l’attenzione al particolare. Sono convinto che saremo capaci come sempre di dare il nostro contributo alla buona riuscita del Corteo Storico”. E stavolta si annunciano intenzioni serie anche per quanto riguarda il Gareggiare dei Convivi. “Questa volta ci tengo particolarmente a fare bella figura, ci impegneremo molto e con convinzione, per ottenere grandi riscontri – dichiara il numero uno di via Mentana – anche questo è un punto di orgoglio e di riscatto per il rione”. Ma la cosa che rende più orgoglioso Stefano Mattioli è il legame con i giovani, con le nuove leve puellare. “Abbiamo un gruppo di giovani davvero eccezionale, e che sono una risorsa per il presente ed un patrimonio per il futuro – ci tiene ad evidenziare – alcuni di loro hanno già ricevuto compiti importanti e delicati che stanno affrontando con risultati entusiasmanti, ripagando in pieno la nostra fiducia e disponibilità. E’ su loro che punteremo sempre di più per la crescita del rione Pugilli”. E dalle Puelle parte anche un appello per il futuro stesso dalla manifestazione: “occorre investire su un vivaio di nuovi cavalieri, servono delle scuole, dei corsi, delle intese con le società ippiche locali – avverte Mattioli – è questa la priorità, prima ancora che scervellarsi su questioni come centro ippico o tratta”.
Taverna dell’Aquila Nera - Via Mentana - Prenotazioni: 393 4288404 - 338 74
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EVOLUZIONE
senza rivoluzione Rione Spada
A
di ALICE FIORDIPONTI
lessio Castellano, è il tuo primo mandato come priore, hai intenzione di dare un taglio netto con la politica rionale passata?
«Nessun taglio netto. Il nuovo consiglio del rione Spada è molto giovane ed è vero che io sono al mio primo mandato da priore, ma la gran parte di noi ha già maturato passate esperienze nel massimo organo rionale. Quindi, nessuna rivoluzione nella politica del rione. Ciò detto è normale e anche giusto che un nuovo priore e un nuovo consiglio vogliano apportare delle novità nella vita rionale, ma io parlerei di evoluzione e di nuovi stimoli». Ci sono novità nel corteo ed in taverna per questa giostra della Rivincita? «Le maggiori novità nel corteo sono state presentate a giugno con i nuovi costumi del gruppo tamburini e il nuovo vestito del priore. A settembre, anche per conformarci alle indicazioni dell'Ente Giostra, cercheremo di ridurre il numero dei figuranti puntando però ad una maggiore “qualità”. Per quanto riguarda la taverna, come già da molti anni, a settembre sarà presentato un menù diverso da quello proposto a giugno. Questo sia per rispettare la “stagionalità” dei piatti, sia per garantire sempre nuove
Il priore Alessio Castellano
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Sogno un rione che non sia solo strutturato e finalizzato alla giostra ma che svolga, anche, un ruolo di “socia lizzazione” 76
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sorprese ai nostri avventori». Come vedi il futuro della Quintana? «Personalmente ritengo che la nostra festa sia la più bella nel panorama delle numerose rievocazioni storiche che si svolgono in tutta la penisola. Questo, ovviamente, non deve farci dormire sugli allori. Credo che nel prossimo futuro sia necessario affrontare seriamente il discorso di un unico centro ippico, indispensabile per una netta riduzione dei costi e quello di una scuola cavalieri, al fine di dare ai ragazzi folignati, che sono appassionati di cavalli e di giostra, la possibilità di affacciarsi al mondo della Quintana». Hai qualche modifica in mente per coinvolgere più da vicino i cittadini? «Questo è un argomento al quale sono particolarmente sensibile e che ritengo strettamente legato al futuro della Quintana. Sul punto credo che sia indispensabile riuscire a recuperare un rapporto effettivo e stretto tra il rione e il proprio territorio. Mi piacerebbe che le taverne e le sedi tornassero ad essere un punto di aggregazione per la vita del proprio rione, inteso come territorio. Sogno un rione che non sia solo strutturato e finalizzato alla giostra ma che svolga, anche, un ruolo di “socializzazione” diventando un protagonista della vita di Foligno non solo nei canonici periodi di Quintana». Quale rione vincerà la Quintana? «La risposta del cuore è lo Spada. Se invece faccio un'analisi tecnica credo che sarà una giostra molto equilibrata. A parte il binomio del Croce Bianca che, in condizioni ottimali, rimane a mio parere ancora un gradino sopra gli altri, vedo un gruppo di cavalieri con prestazioni tutto sommato omogenee e pronto a giocarsi la vittoria sul filo dei centesimi!».
Taverna de Le Conce - Via delle Conce - Prenotazioni: 333 7365603 - 347 78
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LA FIERA DEI SOPRASTANTI
Usi e costumi barocchi
in bella mostra di EMANUELE GUERRINI
S
plendida anche quest’anno la Fiera dei Soprastanti e non era di
certo un fatto scontato visto che per questa edizione la kermesse ha dovuto fare i conti con alcuni impedimenti di ordine logistico. I cantieri della ripavimentazione hanno indirizzato la Commissione Artistica, capitanata dall’architetto Stefano Trabalza, a prediligere il quartiere “De li Cipischi” – Via Arti e Mestieri e dintorni - oltre alla splendida e suggestiva Corte di Palazzo Candiotti, “quartier generale” dell’Ente Giostra Quintana. Nella scelta, sono anche entrati in gioco fattori più prettamente organizzativi, considerato che parte del materiale per l’allestimento e gli addobbi è conservato a Palazzo Candiotti. I mercanti che hanno preso parte alla Fiera provenivano da diverse regioni, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Marche, per citarne alcune, esponendo merce e rievocando mestieri tipici dell’epoca: il rilegatore di libri antichi, l’artigiano che realizza copertine in legno per libri, il “mastro” realizzatore di bauli e scatole in legno; oltre a queste eccellenze, per la prima volta ha esposto anche il “mastro vetraio”. A far da contorno ai numerosi banchi, scene riproponenti spaccati di vita seicentesca: la sartoria, il con-
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vento, il lazzaretto e il bordello nonché spazi ludici dove sono stati riproposti giochi dell’epoca. Gli avventori, come ogni anno, hanno potuto degustare anche i prodotti enogastronomici del nostro territorio presenti nei banchi espositivi. Se è vero che “chi ben comincia è a metà dell’opera” ci sono anche quest’anno tutte le premesse per una “grande” Quintana.
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Una scena proposta dai vincitori del Contrastanga
Il Gareggiare dei Convivi I
l Rione Contrastanga è il primo finalista del Gareggiare dei Convivi 2011. Il Contrastanga l’ha spuntata di due soli punti rispetto al Rione La Mora che si è classificato al secondo posto precedendo di mezzo punto il Rione Croce Bianca. Ottimi anche i giudizi per il Rione Spada ed il Rione Ammanniti. Ormai è un Gareggiare di altissimo livello – ha detto il Presidente Metelli – tutti ci avete sorpreso ed ogni serata è risultata davvero unica”. Il sommelier Marco Servili, rappresentante della giuria, ha sottolineato il grande livello raggiunto dal Gareggiare. “Avete fatto delle cose meravigliose – ha detto – e, soprattutto, avete curato fino in fondo l’aspetto relativo al banchetto barocco”.
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Il PROGRAMMA DI SETTEMBRE DEL GAREGGIARE DEI CONVIVI
lunedì 5 Ore 20.30 Rione Cassero martedì 6 Ore 20.30 Rione Pugilli mercoledì 7 Ore 20.30 Rione Giotti lunedì 12 Ore 20.30 Rione Morlupo martedì 13 Ore 20.30 Rione Badia
ETICA e SPORT
di MARIANO ANGIONI
R
ecentemente, assistendo a numerose manifestazioni sportive, e in par-
ticolare a quelle che contemplano il cavallo come atleta, non importa che si tratti di discipline olimpiche o di nuovi sport, o ancora di rievocazioni storiche come pali, giostre e tornei, non ultima la nostra Giostra della Quintana, mi sono chiesto se nell’equitazione e negli sport in genere, escludendo ovviamente l’ippica che merita un discorso a parte a causa della cointeressenza con il sistema scommesse, siano veramente applicate quelle regole etiche che la pratica sportiva in quanto tale richiede ad ogni atleta e anche al pubblico che assiste alle manifestazioni, tifosi oppure no! È per questo motivo che ho voluto, questa volta, allontanarmi dalla mia normale attività di ricerca e studio sul cavallo, che solitamente pervade i miei articoli, per approfondire il connubio 86
fra: ETICA e SPORT. Ogni pratica sportiva, ad ogni livello, prevede il rispetto di alcune “regole” che si rifanno all’etica sportiva o, come ormai viene comunemente chiamato, con uno dei tanti inglesismi, al fair play. Il concetto di fair play è piuttosto ampio e comprende tutta una serie di valori che lo sportivo, come dicevo sia che pratichi l’attività sportiva, e non solo quelle discipline ove c’è contatto fisico, sia che segua l’evento, deve rispettare. Si tratta dunque di una serie di principi, di linee guida, più che di vere e proprie norme. Punto fondamentale è, senz’altro, il concetto di lealtà nella pratica sportiva che significa rispetto delle regole del gioco, rispetto dello avversario, dell’arbitro e del pubblico, capacità di accettare la sconfitta e di onorare l’avversario in caso di vittoria. Significa anche rifiutare la corruzione, il doping, il razzismo e ogni forma di violenza, insomma ogni elemento che possa screditare e danneggiare lo sport stesso, e per noi cavalieri e/o amanti del cavallo il discorso vale doppio,
riguarda sia l’uomo che l’animale di cui egli è custode e conduttore, sia in gara che nella sua preparazione sportiva.. Il fair play quindi è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi, ciò viene affermato anche dal Codice Europeo di etica sportiva, documento redatto dal Consiglio d’Europa nel 1992, in occasione della Conferenza dei Ministri Europei responsabili dello sport. Questa definizione di fair play (letteralmente gioco leale/corretto) sintetizza bene lo spirito dell’intero codice che non fissa norme o regolamenti ma fornisce un quadro etico che porta alla diffusione di una mentalità condivisa più che al rispetto di regole imposte. Il codice europeo definisce l’etica come “essenziale” in ogni attività sportiva e ad ogni livello, da quello ricreativo a quello agonistico. Tanta attenzione posta sulla pratica sportiva leale deriva dal riconoscimento nello sport di una pratica socio-culturale in grado di arricchire gli individui e la società nel
suo complesso. Il documento del Consiglio d’Europa individua in tre categorie i responsabili del radicamento del fair play come priorità fra tutti quelli che praticano un’attività sportiva: - i governi a tutti i livelli; - le organizzazioni sportive o connesse allo sport; - i singoli individui, dai genitori agli allenatori, passando per arbitri, giudici e dirigenti sportivi. Il codice europeo di etica sportiva si chiude stabilendo che “abbiamo tutti la responsabilità di promuovere il fair play, il modo vincente, perché chi gioca lealmente è sempre vincitore”. Di contro però ho rilevato troppo spesso che l’informazione, soprattutto quella diretta ai giovani, promuove lo sport esclusivamente come forma di spettacolo: coloro i quali ne sono coinvolti perdono il loro carattere di sportivi e acquisiscono quello di semplici personaggi coinvolti nel gossip quotidiano. Questo significa che anche la pubblicità, se operata in modo tale da sottostare a delle regole etiche, è cosa buona, infatti, a prescindere che vi sia o meno da parte dei destinatari del messaggio la capacità di valutare e filtrare le informazioni, se il messaggio è tale da indurre ad un comportamento corretto non si corrono rischi e la pubblicità aiuta l’etica sportiva. La diffusione dello sport è senza dubbio positiva, può apportare notevoli benefici alla società in riferimento ad esempio alla salute, intesa come benessere fisico ma anche psichico e spirituale, tuttavia il sovente abuso di pubblicità non perfettamente controllata porta invece ad acquisire e porre in essere abitudini e comportamenti errati. Oggi molti campioni sportivi divengono celebrità di cui si conoscono più le avventure mondane e altri particolari che non le loro vittorie. Ciò fa si che il messaggio trasmesso, specie ai più piccoli, è che lo sport non vada vissuto come un valore, bensì come uno spettacolo di cui fruire, da cui trarre un piacere istantaneo, mentre non coglie
il vero scopo dello sport: l'agonismo. Agonismo non fine a se stesso ma pratica implicita che ha lo scopo di formare il carattere e l'intelligenza di chi si accosta all’attività sportiva. Il carattere di ciascuno di noi, senza dubbio, è diversamente formato nella psiche a seconda di caratteristiche genetiche proprie, influenzate da innumerevoli fattori, ma può essere migliorato attraverso il processo educativo. Lo sport è parte di questo processo educativo e aiuta a governare il proprio corpo, a resistere alla fatica dello sforzo fisico, alla sofferenza, induce alla ricerca del buon senso, della praticità e dell’iniziativa, aiuta a far emergere la capacità di adattarsi alle circostanze; lo sport, presentando allo sportivo delle situazioni differenti alle quali adattarsi, spesso in momenti di tensione ed ansia, stimola tutte queste facoltà. L'agonismo, quindi, è da considerare esclusivamente quale fine apparente dello sport, infatti, la vittoria in gara non è fine a se stessa; il gesto atletico e la prestazione non sono solo un modo per dare spettacolo, per farsi notare, per guadagnare danaro, ma espressione di una crescita spirituale. In conclusione, agonismo ed educazione debbo-
no essere l'uno funzionale all'altro. È evidente che l’equitazione, e tutte le attività ove il cavallo è presente, pur non essendo fra quelle che ottengono la maggiore attenzione di pubblico o dei media (da una stima statistica primeggiano altre discipline quali: calcio, pallavolo, pallacanestro, nuoto, tennis, eccetera) sono, senz’altro, pratiche educative di grande spessore umano e sportivo, proprio per il particolare rapporto che si crea prima con l’animale e poi con compagni di squadra ed antagonisti. Non dimentichiamo infine quanto l’equitazione dia, ad esempio, alla riabilitazione sia psichica che motoria, la grande fatica e la dedizione richiesta al cavaliere nell’allenamento di se stesso e del suo animale, e, in ultimo ciò che contraddistingue o dovrebbe contraddistinguere il cavaliere: la “cavalleria”, intesa non come specialità militare o atavica galanteria, ma proprio come sistema di valori etici e morali, nonché come ideale di vita. Volendo concludere da cavalieri, con un pizzico di superbia, potremmo affermare che lo sport deve identificarsi con l’etica e l’etica è CAVALLERIA.
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I PERSONAGGI
PAOLA SOLI E CLAUDIO BIANCHINI
LA PASSIONE E LA VOGLIA
riato a t n lo o v l e d e s a b la
C
hi è di Foligno non può
non
conoscere
Paola Soli, quasi un’istituzione visto il suo impegno
in favore di due amati simboli della città: il Foligno Calcio e la Giostra della Quintana; ora, in quale ordine d’importanza per lei non saprei dire, considerata la passione con cui vive entrambi gli eventi. Tifosissima da sempre del Rione Croce Bianca, per il quale è stata anche consigliere rionale, oggi Paola è segretaria della Commissione Artistica dell’Ente Giostra, ruolo che ricopre oramai da diversi anni con dedizione e meticolosità. Durante l’anno la si può incontrare al “Corso”, specialmente il lunedì, dove, con i suoi colleghi tifosi, fa un vero e proprio processo alle partite domenicali dei “Falchi”, alle quali è
sempre presente non lesinando alla squadra il proprio sostegno. Figurarsi lo sconforto che deve aver provato Paola quando ha scoperto che quest’anno il derby d’andata Ternana – Foligno, partita clou della stagione, si giocherà il 18 settembre, proprio in concomitanza con la Giostra della Quintana. Dal Campo de li Giochi di sicuro parte del cuore di Paola sarà a supportare i Falchi al Libero Liberati. A conoscere bene Paola Soli e le sue passioni sono sicuramente i ragazzi della trasmissione radiofonica “Manzoteam” che, in occasione dell’edizione di giugno della Giostra, hanno orchestrato nei suoi confronti un divertentissimo scherzo radiofonico che ha impazzato sui social network e non solo tra il popolo quintanaro; in quello
Da 25 anni in abiti barocchi
Q
uando si dice … l’amore per la Quintana! E’un legame indissolubile quello che lega il giornalista del Corriere dell’Umbria, Claudio Bianchini, al rione Pugilli. Puellaro doc, nato e residente in via Mentana – cuore de Le Puelle – quest’anno festeggia le “nozze d’argento” come 88
figurante del Corteo Storico. Da ben 25 anni infatti, indossa ininterrottamente gli abiti seicenteschi, sfilando per le vie imbandierate di Foligno. Una lunga carriera in cui ha ricoperto numerosi ruoli: dal debutto come porta strascico, a porta pistilli e poi ancora porta lancia, porta insegna, torciere e paggio, fino ad interpretare un giovane nobiluomo folignate. In questo particolare ‘curriculum quintanaro’ da segnalare inoltre: l’incarico come Portabandiera del Pugilli nella “storica” trasferta al Vaticano con Papa Giovanni Paolo II e quello – da venti anni esatti - di ‘rappresentante puellaro’ al Pontificale del Patrono San Feliciano.
scherzo, alle provocazioni campaniliste dell’Etrusco, un fantomatico quanto fazioso perugino, ha saputo rispondere con invidiabile aplomb non riuscendo però a non far trasparire il suo prorompente orgoglio folignate. Il popolo quintanaro del resto è composto da tanti volontari che come Paola Soli, con il loro contributo, con la loro partecipazione, valorizzano ed arricchiscono la nostra manifestazione promuovendo in maniera unica l’immagine del nostro territorio.