Notore - Paglierani, Nuovi Ricami a Treccia

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Cristina Notore Paola Paglierani

Nuovi Ricami a Treccia

Ispirazioni antiche per manufatti moderni

Nuova S1


A Lorenza e Filippo, perché insieme formiamo una bella treccia. C. Al ricordo di mio padre e a mia madre, che per primi mi hanno mostrato quello che le mani possono fare. P.

Progetti ed esecuzioni: Cristina Notore e Paola Paglierani. Il tappeto da tavola di pag. 11 è stato realizzato da Diana Morelli, il tappeto da tavola di pag. 23 da Grazia Maestri e il porta tagliere di pag. 27 da Fabiola Fabiani Testi e disegni: Cristina Notore e Paola Paglierani Fotografie: Lucia Alessandrini Immagini per la scuola dei punti: Cristina Notore Ambientazione: Agriturismo I Muretti di Montecolombo (RN) Per informazioni e corsi: www.talea.biz – info@talea.biz Ringraziamo tutte le nostre allieve, che con fiducia si lasciano guidare nella realizzazione dei loro manufatti; la Stamperia Bertozzi e l’Antica Bottega Pascucci di Gambettola per la gentile collaborazione; Lucia Alessandrini, per la sua amicizia, giovane ma intensa; la signora Ilia Varo titolare dell’Agriturismo I Muretti di Montecolombo (RN), dove abbiamo realizzato il servizio fotografico; la professoressa Bianca Rosa Bellomo che ci fornisce sempre preziosi spunti di riflessione e di creatività.

© 2012 tutti i diritti sono riservati - riproduzione vietata Casa Editrice Nuova S1 s.n.c. di Pietro Cimmino Gibellini & C. via Albertazzi 6/5 - 40137 Bologna nuovas1@gmail.com - www.nuovas1.it Numero ISBN 9788889262542 Prima edizione: marzo 2011


Sommario

Con il contributo di

Presentazione Introduzione

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Lavori Tina I muretti Quattro stagioni Trasparenze Guado Romagna Local global Utile futile Cuscino Cuscini colorati Quadro Tovagliette Autunno Bag

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Scuola dei punti

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La F.lli Graziano è leader mondiale dei tessuti per ricamo a fili contati in puro lino, pura lana, puro cotone e misto lino cotone. Partendo da uno studio rigoroso, l’azienda investe continuamente in ricerca e tecnologia per poter assecondare le richieste di questo settore e offrire dei tessuti sempre più innovativi.


Presentazione Mi piace molto questo semplice ricamo. Lo guardo, ben eseguito e ben interpretato, e subito mi invade una sensazione molto simile all’allegria. Un canto ricamato che rispondeva al canto vero, nei campi. Ragazze che, ricamando, sembrava che rispondessero alle canzoni dei ragazzi, i canti alla bioica, parole d’amore di una giovinezza semplice ma che sapeva, in piccole manifestazioni, essere bella e gioiosa. Il ricamo a treccia evoca immagini di un passato che non c’è più ma che riesce ad avere – immerso nella nebbia del sogno di chi può e vuole immaginare – molta poesia: una sera d’inverno, molte persone radunate nella stalla trovano tepore e riposo, una voce racconta, forse qualcuno canta, ma le mani che hanno lavorato tutto il giorno non riescono a stare ferme. Ecco: si cuce, si rammenda, ma anche si ricama. Un ricamo elementare che segue disegni dai tracciati antichissimi. Una treccia è facile da fare ed è bello farla a colori vivaci: - Rosso? Certo! - Rosso e bianco? Va bene anche così! - E se prendessimo quella lana, avanzata, di un bel giallo acceso o turchino? Il ricamo a treccia, è ben noto, nato per ornare le coperte da buoi, fu ripreso all’inizio del novecento da Luisa Rasponi e adattato ad altri manufatti che ebbero un certo successo in importanti esposizioni. Il ricamo è rinato nelle mani sapienti di Cristina e Paola che, dopo aver seguito la tradizione, hanno incominciato ad allargarsi, sperimentando, abbinando, cercando nuovi disegni e nuove ispirazioni. Ammiriamo il loro lavoro di oggi e aspettiamo, con grande curiosità, il lavoro che sapranno fare domani. Bianca Rosa Bellomo

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Introduzione Nel 2007, su invito della professoressa Bianca Rosa Bellomo, abbiamo avuto il piacere di assistere alla riscoperta del Ricamo a Treccia, antica e dimenticata tecnica romagnola. Analizzando approfonditamente la coperta per buoi custodita dal 1921 presso il Museo Etnografico Romagnolo “Benedetto Pergoli” di Forlì e incrociando le informazioni con i dati emersi dalla ricerca storica, abbiamo provato a ricostruire il processo esecutivo: tessuti e filati utilizzati, punti impiegati e passaggi tecnici. Dopo questa prima fase abbiamo sperimentato nuove possibilità con la priorità di non snaturare mai questo ricamo dei suoi elementi caratterizzanti. In questo manuale, il nostro intento è di proporre un percorso vario che coniughi l’innovazione al recupero della tradizione, attraverso una selezione di progetti originali pensati da noi e realizzati, talvolta, anche dalle allieve dei nostri corsi. I disegni dei manufatti sono sempre ispirati ai motivi delle coperte dei primi del Novecento, fatta eccezione per il tappeto da tavolo denominato I muretti. In questo caso, l’elemento modulare è stato ricavato dai decori del rivestimento in ceramica del lavello dell’antica cucina di una casa colonica dell’entroterra romagnolo. Guado è una tovaglia che riproduce per disegno, dimensioni e colore, la coperta conservata al museo di Forlì; si differenzia solo nel procedimento dell’unione dei teli, che qui è stato realizzato con il punto chiaro. Ispirati alla tradizione per la scelta dei materiali sono i progetti denominati Tina, Quattro stagioni e Bag: i ricami con il filo di lino a tre capi sono realizzati sui tessuti originali che in Romagna le donne ancora tessevano in casa con filati di canapa o, più raramente, di lino, fino ai primi decenni del XX secolo. Quando optiamo per tessuti di recente produzione, ci rivolgiamo alla ditta F.lli Graziano, come per il misto lino impiegato per la serie denominata Utile futile e per il porta tagliere Romagna. Una produzione d’eccellenza è quella in pura canapa destinata al quadro Autunno e alla serie di progetti abbinati alla stampa romagnola, in collaborazione con i laboratori Bertozzi e Pascucci di Gambettola.

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Due interpretazioni dello stesso antico disegno sono la tenda Trasparenze e la borsa Local global: qui sperimentiamo l’impiego di un tessuto leggero, mentre la treccia si assottiglia, ma l’obiettivo principale è sempre quello di mantenere riconoscibile l’identità del ricamo. Ogni lavoro è presentato con una scheda tecnica che fornisce indicazioni su materiali e punti impiegati e sulla sequenza dei passaggi esecutivi. I disegni sono stati realizzati a mano, proprio perché, secondo noi, le inevitabili imprecisioni e irregolarità evidenziano quel sapore di genuinità che caratterizza la tecnica. Graficamente la treccia è segnalata con il colore nero, i fiocchetti con il verde e i punti filza con il blu; il rosso segna le linee di struttura. Tutti i lavori sono arricchiti da una selezione dettagliata di immagini, da cui è possibile ricavare molte informazioni. Talvolta le indicazioni possono avere qualche senso di vaghezza, ma l’intenzione è quella di lasciare spazio all’interpretazione e al gusto personali di chi si accinge a creare il suo progetto. Didatticamente, però, un’avvertenza la dobbiamo dare. Tutti gli elementi che compongono questo ricamo, contribuiscono a produrre un effetto di estrema semplicità esecutiva: i disegni, quasi ingenui e di facile lettura, i materiali rustici e i pochi punti impiegati a contorno dell’applicazione della treccia, ne fanno una tecnica di approccio immediato, adatta anche a chi ha poca esperienza nel ricamo. Ma affinché risulti un lavoro ben fatto è molto importante non sottovalutare nessun dettaglio: va eseguito nel migliore dei modi, ponendo molta attenzione alla treccia, che deve risultare piatta e regolare, deve essere applicata con piccoli punti nascosti, soprattutto in prossimità di curve ed angoli. Con altrettanta precisione ed accuratezza vanno eseguiti anche gli altri punti. Cristina e Paola

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Tina



Dimensioni: 70 cm x 200 cm Tessuto: torsello romagnolo di canapa Filato: lino in 2 colori 4 perle di vetro Punti impiegati: treccia e sua applicazione, punto lanciato, nappa Esecuzione: 1. trasferire il disegno sul tessuto 2. realizzare la treccia con 3 mazzetti di 4 fili ciascuno 3. applicare la treccia sul tessuto con il punto indietro, usando lo stesso filo di lino a un capo 4. ricamare i fiori a punto lanciato, come nella foto; annodare la gugliata di 5 fili lasciando circa 1 cm, infilare l’ago dal dritto nel centro del fiore e prepararsi per eseguire i petali 5. rifinitura dell’orlo: applicare la treccia eseguendo degli anelli distanti fra loro 10 cm 6. realizzare 4 nappe e prima di cucirle agli angoli della tovaglia, inserire una perla di vetro in ciascuna Fiori a punto lanciato. Il gruppo di fili usato per il ricamo viene annodato e infilato nel tessuto dal dritto, al centro del fiore. Poi, sul rovescio, si sposta l’ago in corrispondenza del primo petalo.

Rifinitura dell’orlo con anelli

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fine anteprima

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