Manuela Scarpin
stumpwork due sedici nuovi ricami in rilievo
Nuova S1
Manuela Scarpin
STUMPWORK DUE SEDICI NUOVI RICAMI IN RILIEVO
Nuova S1
Manuela Scarpin ringrazia: Giusy Mondani, Iole Zuppicchini, Morena Gozzi, Nazzarena Manara, Patrizia Silingardi, Roberta Dazzini, Arduino Bacchin, Giovanni di Adamo, Gigliola e Roberto.
BIBLIOGRAFIA: • Barbara and Roy Hirst, Raised Embroidery A Pratical Guide to Decorative Stumpwork, Merchurst limited Ferry House, 1993 • Jane Nicholas, The Complete Book of Stumpwork Embroidery, Sally Milner Publishing PTY LTD, 2005 • Lesley Turnip-Delport, Nikki Delport-Wepener, Embroidery Flora and Fauna. The Dimensional Textured Embridery, Metz Press and Search Press Limited, 2008 • Erica Wilson, Embroidery Book, Charles Scribner's sons New York, 1973
SOMMARIO Introduzione Brevi cenni Prima di iniziare Materiale necessario Progetti
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Nasturzio Papaveri Stoffa dipinta Orchidee Vassoio Fiore del cotone I fiori di morena Edera ed erica Orologio con violette Vaso cinese La rosa Piccoli ricami in rilievo
10 15 19 22 25 30 32 36 38 42 46 50
Istruzioni generali Riccioli Petalo per orchidea Coccinella Foglie Assemblaggio foglie Ali Petali Lavanda Bacche Punti utilizzati Istruzioni per i progetti piccoli
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Manuela Scarpin: Insegnante di Arti di Filo. Presidente dell’associazione culturale METTIAMOCI UN PUNTO. Socio fondatrice della CORPORAZIONE DELLE ARTI - Arti del Ricamo e Tessili Italiane. “Stumpwork e ago pittura sono le tecniche che mi identificano. Colore e rilievo le mie preferite.”
INTRODUZIONE Gli attestati di gradimento che mi sono pervenuti dopo la pubblicazione della guida “STUMPWORK - Un ricamo in rilievo” del 2016 per la Casa editrice Nuova S1, mi confortano nel ritenere lo stumpwork una tipologia di ricamo molto interessante e carico di soddisfazioni per chi ad esso si dedica. Il ricamo in rilievo, presenta ovviamente delle difficoltà, sia perchè di recente comparsa sia per la sua intrinseca tecnica esecutiva, che prevede anche l’uso di materiali non usuali. Alla luce dell’esperienza maturata in tanti anni, prima in Sud Africa e poi in Friuli, e delle osservazioni che le amiche ricamatrici hanno voluto fornirmi, ho predisposto questa seconda guida. Essa presenta progetti alcuni più facili, altri più complessi, che le amanti dello stumpwork riusciranno certamente a realizzare grazie alla propria abilità e costanza. E’ con questa certezza, che mi auguro che anche questo lavoro trovi benevolo accoglimento. Manuela Scarpin
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BREVI CENNI Il termine Stumpwork fa riferimento al fatto che il ricamo viene eseguito su stoffa, poi viene ritagliato e composto per creare un effetto tridimensionale. La tecnica trova le sue origini in Inghilterra , dove diventò popolare soprattutto nel XVII secolo durante i regni di Carlo I e Carlo II. Il ricamo, di norma, veniva eseguito da ragazze molto giovani. La più famosa si chiamava Hannay Smith. Di lei si racconta che, all’età di dodici anni, nel 1654, giunse a Oxford per ricamare i pannelli di un armadio. L’armadio è ancora visibile presso la Whitworth Art Gallery a Manchester. Durante il periodo elisabettiano, nella seconda metà del XVI secolo, le donne ricamando a punto festone, influenzarono la tecnica stumpwork. Il punto festone, a tutt’oggi è ancora molto usato. Risale allo stesso periodo l’uso di applicare il ricamo su supporti diversi. Ad esempio, le figure delle persone appartenenti alla famiglia reale venivano ricamate sulle cornici degli specchi, dei quadri o sulle scatole porta-gioielli. A completamento di questi ricami, con la stessa tecnica, si contornavano le figure con uccelli, insetti, animali e fiori, tutti minuziosamente lavorati. Si ricamava sulla seta utilizzando filo di seta con cordoncino e lana, aggiungendo inoltre, decorazioni con pietre dure e nappine. Anche oggi vengono adoperati gli stessi materiali naturali. Lo stumpwork è rinato a nuova vita negli anni ‘90 per merito di Jane Nicholas, cittadina australiana, nota per essere una entusiasta divulgatrice di questo tipo di ricamo. La tecnica sta diventando sempre più popolare.
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PRIMA DI INIZIARE E’ consigliabile stirare bene tutti i pezzi di tessuto prima di iniziare. Usare sempre doppia stoffa, sopra lino e sotto cotone bianco. Utilizzare un tessuto di cotone di dimensione leggermente più piccola per tracciare tutti gli elementi necessari per lo stumpwork. Posizionare il tessuto di lino sopra il tessuto di cotone di uguale dimensione ed utilizzare un telaio sufficientemente grande da contenere l’intero disegno, con margine ampio, onde evitare sgradevoli segni del telaio stesso. Il tessuto deve risultare ben teso all’interno del telaio, assicurandosi che non siano presenti pieghe nemmeno sul rovescio del tessuto. Il lavoro ha inizio con il disegno principale (tessuto di lino) che va ricamato. Successivamente vanno ricamati gli elementi stumpwork precedentemente disegnati sul tessuto di cotone. E’ importante ricordare di lasciare lunghe e libere le code del filo di rame e del filo mouliné. Con un punteruolo forare il tessuto di lino nel punto di inserzione degli elementi di stumpwork e inserire le code di rame e il filo mouliné fissando tutto sulla stoffa di cotone.
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MATERIALE NECESSARIO TELAIO: poichè questo tipo di ricamo non può essere lavato, tutto il disegno deve
essere contenuto all’interno del telaio in modo che la stoffa non venga alterata. Qualora il lavoro fosse molto grande è preferibile usare il telaio a staggia. Usare un telaio piccolo per i pezzi in rilievo (cm 8-10). AGHI: Aghi da ricamo nn. 9/12 per i fili più sottili. Aghi n. 7 per perlé o fili più grossi e per filati metallici. Aghi n. 20 per ciniglia e per i filati molto grossi. Aghi senza punta per il punto festone “in aria” e per tessiture. Aghi per perline. FILI: si può utilizzare mouliné, seta e lana.
Vengono usati fili metallici, nastrini di seta e cordoncini per creare strutture diverse. Altri filati verranno indicati nelle istruzioni. IMBOTTITURE: si imbottisce con lana morbida o panno. PERLINE: si usano perline di misure diverse secondo il disegno che si vuole
eseguire. Nel corso del testo verranno indicate le misure necessarie.
STOFFA: è possibile usare qualunque tipo di stoffa purchè la trama sia fitta (seta,
shantung, lino, cotone, ecc.). Si ricama sempre abbinando alla stoffa prescelta una stoffa di colore bianco per dare sostegno alla pesantezza dei materiali adoperati. FILO DI RAME: adoperare il filo di rame (diam. 0,3 o 0,4) del tipo che non si
ossida. Per le figure in rilievo, il filo di rame viene usato per tutti i pezzi che vengono ritagliati e poi inseriti. PINZA A PUNTA FINE. TRONCHESINO. CARTA CARBONE. COLLA PER TESSUTI O SMALTO TRASPARENTE.
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NASTURZIO Materiali: • • • • •
stoffa di lino di cm 40 x 40 stoffa di cotone bianco di cm 40 x 40 stoffa di cotone bianco di cm 30 x 30 per i pezzi in rilievo filo di rame 0,4 e 0,3 filo mouliné DMC come da tabella.
Procedimento:
Riportare il disegno sulla stoffa di lino e unire la stessa alla stoffa di cotone con una imbastitura. Mettere a telaio. 1. Ricamare la staccionata con un filo di mouliné n. 4045 a punto risparmiato. Durante il lavoro aggiungere qualche sfumatura con i nn. 3790 e 612. Per i chiodini eseguire un punto nodino con due fili e due giri di mouliné n. 3031. 2. I fiorellini sono ricamati a punto pieno con un filo del n. 3041. Contornare il fiorellino con punto piuma con un filo del n. 935. Eseguire i gambi a punto risparmiato con un filo del n. 935.
3. Ricamare l’erba con punti lanciati alternando un filo dei nn. 935, 936, 833. 4. L’erba più lunga è ricamata a punto risparmiato con un filo del n. 833. 5. Il ragnetto è così composto: il corpo a punto pieno imbottito, la testina con un nodino e le zampette con punti lanciati. Si usa un filo di mouliné n. 938.
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Fine anteprima
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Manuela Scarpin
stumpwork due sedici nuovi ricami in rilievo
Un approfondimento importante della tecnica dello Stumpwork, divulgata per la prima volta in Italia nel 2015 da Manuela Scarpin. Il manuale contiene 16 nuovi progetti che si avvalgono sia di elementi già predisposti nel primo libro, sia di suggerimenti per un loro diverso utilizzo.
ISBN 978-8885743212
€ 15,00
9 788885 743212