50 anni SCIENZA E GIOVENTÙ Giovani talenti sulle tracce della scienza
SeG SIAMO NOI
Sulla copertina di questo fascicolo sono riprodotti alcuni giovani partecipanti delle edizioni del concorso nazionale di Scienza e gioventù degli scorsi anni. Qui di seguito trovate i nomi e i titoli dei loro lavori di ricerca che corrispondono a questi visi: una panoramica sulla varietà dei progetti presentati al concorso.
BIOL0GIA, AMBIENTE Andreas Hefti, Berufsbildungszentrum Herisau, «Gefährdete Überlebenskünstlerin – Die Eibe» (2012)
CHIMICA, BIOCHIMICA, MEDICINA Eleonora Frau, Liceo di Lugano 1, «Morte o immortalità? Studi recenti sui meccanismi di invecchiamento cellulare» (2012)
STORIA, GEOGRAFIA, SOCIETÀ Rafael Ruch, Freies Gymnasium Zürich, «Dankbarkeit – Eine zutiefst menschliche Stärke» (2016) MATEMATICA, INFORMATICA
Patrizia Widmer, Gymnasium Burgdorf, «Bodenfruchtbarkeit nach der Rekultivierung bei der Inertstoffdeponie Fänglenberg» (2016)
Jasmin Ineichen e Noemi Kretschmer, Alte Kantonsschule Aarau, «Der Effekt ausgewogener Ernährung und Bodyweighttraining auf die Körperzusammensetzung» (2015)
Valentin Moser, Gymnasium Oberwil, «Differences in territories between paired and unpaired male Common Redstarts Phoenicurus phoenicurus» (2015)
Julia Gosse, Collège Rousseau, «Clonage d’un de mes gènes: de la réalisation pratique à la réflexion éthique» (2016)
CREATIVITÀ, ARCHITETTURA, ARTE
LETTERTURA, FILOSOFIA, LINGUA
Kevin de Keyser, Kantonsschule Sursee, «Analyse und Implementierung verschiedener Sliceralgorithmen für den 3-D-Druck» (2016)
Luca Mondada, Gymnase de la Cité, Lausanne, «Piloter un groupe de robots avec le regard grâce à l’électroencéphalographie» (2015)
FISICA, TECNICA
Henry Twerenbold, Kantonsschule Wettingen, «Die römische Hanghaus-Architektur in Ennetbaden», (2012)
Marika Mitsui, Gymnasium Interlaken, «Benefits of Bilingualism – Is there a cognitive advantage?» (2015)
Lukas Daschinger, Gymnasium Thun, «An automatic stabilisation of two degrees of freedom – the intelligence of a Quadrocopter» (2015)
Lenya Köchlin, Gymnasium am Münsterplatz, «Adler und Maulwurf: Ein Bilderbuch für seh- und nicht sehbehinderte Kinder» (2014)
Lucas Stutz, Kantonsschule Zürcher Unterland, «Es werde Sprache! Das Simulieren von Authentizität bei konstruierten Sprachen» (2012)
Andreas Dobler e Dano Waldburger, BBZ Herisau, «Der Bau eines eigenen Rennskis» (2015)
Pierina Roffler, Kantonschule Rychenberg, «The Celtic Harp – A Symbol Of Power And Revolution» (2015)
Oliver Grütter, Kantons-schule Stadelhofen, «Zwischen Philosophie und Sprachlichkeit: Die Konzeption des ‹Ich› bei Heinrich von Kleist» (2012)
Sandro Marcotullio e Stanley Kunnakatt, Liceo Lugano 2, «Concentratore parabolico solare a forma di gronda con inseguimento automatico» (2013)
IMPRESSUM Una pubblicazione di «Scienza e gioventù» (SeG) in collaborazione con NZZ media solutions AG. Editore: SeG; Sabrina Wyss (direzione del progetto) Realizzazione: NZZ Content solutions; Elmar zur Bonsen, Sandrine Gehriger Art Direction: Michael Adams Autori: Atlant Bieri, Ralph Eichler, Francis Kuhlen, Jacqueline Achermann, Bernhard Geiser, Karin Büchler Traduzione: Dorette Fasoletti/Yves Mattenberger, Ferdinando Lehmann Stampa: Multicolor Print / Lingue: tedesco, francese e italiano Fonte delle immagini: SeG o fotografi indicati Foto di copertina: SeG SeG è responsabile per i contenuti. Tutti i diritti riservati 2
SALUTO
RALPH EICHLER Presidente del consiglio di fondazione
«METTERE IN GIOCO LA PROPRIA IDEA»
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n tutte le culture e in tutte le epoche la vita è stata raccontata come un viaggio di eroi. Un eroe è qualcuno che sa muovere e realizzare qualcosa, che sa raccogliere le sfide. In questa pubblicazione celebrativa descriviamo alcuni percorsi di vita che hanno mosso i primi passi con Scienza e gioventù (SeG). Scienza e gioventù cerca di risvegliare nei giovani e nei giovani adulti l’entusiasmo per la ricerca, la scienza e la tecnica. L’offerta caratteristica di SeG consiste nel motivare i giovani ad impegnarsi nella realizzazione di un’idea originale e confrontarsi con gli altri. Le idee non vengono sviluppate solo per sé, ma vengono presentate all’opinione pubblica e sottoposte al giudizio degli esperti. Questo comporta anche la disponibilità ad esporsi al rischio del fallimento.
Ma come nasce un’idea? C’è bisogno di libertà, di stimoli provenienti dalla scuola, dalla famiglia, dai compagni o, più semplicemente, di curiosità. Personalmente sono cresciuto ai tempi del primo satellite terrestre (Sputnik) e delle prime missioni spaziali umane. A 17 anni ho avuto l’idea, più che altro ludica, di trasporre il calcolo che svolgiamo a mano per determinare il prodotto di due numeri in un circuito elettronico. L’apparecchio risultò funzionante in tempo per l’iscrizione all’edizione del 1967 del concorso di Scienza e gioventù. Anche dopo 50 anni mi ritrovo ogni volta ad ammirare affascinato quali idee i giovani riescono a concepire e realizzare. Il coraggio e la creatività delle nuove generazioni si mantengono intatti.
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SALUTO
«PRIMA DI TUTTO LA CURIOSITÀ»
DORIS LEUTHARD Presidente del Consiglio federale
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onoscete la gioventù svizzera? Allora conoscete la Svizzera! Curiosi e coraggiosi, aperti e concreti: noi svizzeri siamo così. È in questo modo che risolviamo le grandi sfide. Ed è anche così che da 50 anni la nostra gioventù coglie con audacia le occasioni offerte dalla fondazione Scienza e gioventù. Congratulazioni!
L’obiettivo di ogni attività di ricerca deve essere la promozione del progresso e del benessere e quindi della qualità di vita di tutti. Finora ci siamo riusciti bene. La limitatezza delle risorse del nostro pianeta ci pone di fronte a nuove sfide. Alla soglia di una società digitalizzata, le ricette tradizionali non funzionano più. Anche per i prossimi 50 ani non mancano quindi questioni stimolanti da affrontare. Cari giovani, non lasciate che muri e steccati ostruiscano il vostro sguardo. Seguite Galileo Galilei: «La curiosità è la chiave per risolvere ogni problema.»
Foto Marc Welti
Senza ricerca non c’è progresso. Senza l’invenzione della vite idraulica, realizzata nel 220 avanti Cristo da Archimede, i responsabili dei nostri impianti di depurazione avrebbero qualche problema. Per padroneggiare i rompicapo del futuro non basta presentare le risposte di oggi come soluzioni per i problemi di domani. Le nostre giovani ricercatrici e i nostri giovani ricercatori ci indicano ogni anno nuove vie e nuovi approcci che non mancano mai di sorprenderci. È in questo modo
che troveremo risultati per il futuro! La gioventù con il suo sguardo incontaminato sulla vita, la fondazione per indirizzarla e motivarla.
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SALUTO
OLIVER KNILL Matematico Harvard University
«UN’ESPERIENZA GRANDIOSA»
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a partecipazione al concorso di Scienza e gioventù ha segnato la mia rotta. La ricerca mi ha confermato la passione che provo per la matematica, indipendentemente dal successo. Questo mi ha dato forza anche successivamente e vale ancora oggi. Il mio percorso dimostra che non è necessaria una carriera tradizionale da ricercatore per continuare a lavorare nell’ambito che più mi entusiasma. Oggi mi considero un ricercatore amatoriale e il piacere che provo nel fare matematica è lo stesso che ho sperimentato realizzando la mia «Anschauliche Zahlentheorie» che ho presentato al concorso di Scienza e gioventù. La ricerca sperimentale è rimasta per me una fonte di sollievo e un bisogno. Da giovane ricercatore mi sono naturalmente anche sovrastimato. Le valutazioni degli esperti mi hanno riportato coi piedi per terra. Può sembrare paradossale, ma un eccesso di incoraggiamento può nuocere. Per motivi strutturali spesso non è possibile soddisfare tutte le aspettative, anche in ambito accademico. Ho così imparato il significato della formula «Felicità è uguale al risultato ottenuto meno quello sperato».
Il concorso mi ha permesso di incontrare altri «spiriti ricercatori». Alcune di queste relazioni durano ancora dopo decenni: al concorso ho, ad esempio, fatto amicizia con un gruppo della Svizzera romanda. Il viaggio insieme a Parigi ci ha poi permesso di approfondire e cementare la nostra amicizia. Ci siamo scritti molto e ci siamo di nuovo incontrati anche anni dopo l’avventura vissuta insieme. Sono incontri che ancora oggi considero tra le esperienze più entusiasmanti della mia vita. Oliver Knill ha studiato matematica conseguendo il titolo di professore all’ETH di Zurigo; dal 2000 insegna all’Università di Harvard. Nel 1981 ha presentato al concorso di Scienza e gioventù la sua ricerca dal titolo «Anschauliche Additive Zahlentheorie»: un lavoro di 154 pagine dedicato al suo insegnante di matematica di allora.
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RUBRIK
Sa come realizzare condizioni di lavoro allettanti per i suoi collaboratori: AndrĂŠ Kudelski nel cortile interno della sede del suo Kudelski Group a Cheseaux-sur-Lausanne
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RITRATTO
«NELLA VITA CONTANO LE ESPERIENZE POSITIVE»
Da ragazzo André Kudelski ha partecipato alle iniziative di promozione offerte da Scienza e gioventù. Oggi è CEO di un’impresa che opera a livello mondiale. Per avere successo punta sul lavoro in team e su belle prospettive sul posto di lavoro. DI ATLANT BIERI FOTO: MICHA RECHSTEINER
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ndré Kudelski ama le buone idee. In sala conferenze fa scorrere la sua sedia d’ufficio in avanti e indietro tra una frase e l’altra: forse gli è appena venuta una nuova idea brillante che vorrebbe mettere subito in pratica. «Ho più energia di quella di cui ho bisogno in un giorno» ci dice, sorridendo. L’ufficio di Kudelski si trova in un edificio che porta il suo nome. L’ingegnere è infatti CEO del Koudelski Group, un’impresa che opera a livello mondiale con sede a Cheseaux-sur-Lausanne specializzata in sicurezza e codifica di applicazioni digitali, come televisioni a pagamento, applicazioni, sistemi di accesso per gli stadi e impianti di risalita. L’impresa nel 2016 poteva vantare una cifra d’affari di più di un miliardo di franchi. Malgrado ciò, Kudelski sembra essere rimasto modesto. Sorride di nuovo, beve un sorso di tè da una tazza di vetro e racconta la sua esperienza con Scienza e gioventù. «Con il mio progetto ho cercato di misurare i flussi di passeggeri nel traffico pubblico» – dice – «Volevo scoprire quante persone salivano e scendevano in una stazione ferroviaria.» L’allora sedicenne risolse il problema in modo semplice e affidabile, installando due sensori a pressione al suolo presso le uscite. Ogni volta che qualcuno scendendo calpestava i sensori, un programma informatico contava una persona. In questo modo era possibile contare i passeggeri in tempo reale. Oggi se ne potrebbe forse ricavare un antidoto per i treni sovraffollati negli orari di punta. Negli anni Settanta con questa idea Kudelski era troppo in anticipo. «Il gestore sosteneva che fosse troppo presto per installare in modo generalizzato qualcosa del genere», ricorda. L’imprenditore rivive però con piacere quei tempi: «Nella vita bisogna sempre costruire sulle esperienze positive. Le cose negative è meglio but-
tarle e dimenticarle, altrimenti col passare del tempo si accumulano solo zavorre inutili.» Anche ai nostri giorni una buona idea non è necessariamente sempre matura per il mercato: «Scienza e tecnologia da sole non sono sufficienti. Deve funzionare bene anche il modello commerciale. Affinché un nuovo apparecchio o una nuova applicazione abbiano successo, devono poter sviluppare subito un grande volume di vendite», spiega Kudelski. Una delle sue ricette di successo per lo sviluppo di nuove idee è il lavoro in team. Già durante i suoi studi di ingegneria al Politecnico Federale di Losanna ha potuto apprezzare i vantaggi del lavoro di squadra: «Per il mio lavoro di diploma abbiamo svolto le ricerche in tre. Grazie allo scambio reciproco, abbiamo ottenuto risultati migliori degli altri studenti che lavoravano da soli». Nelle vesti di capo, Kudelski è patrono e protettore dei suoi dipendenti. Al centro dell’edificio che ospita il Kudelski Group si trova un cortile con un giardino tropicale, dove la temperatura si situa costantemente tra i 18 e i 25 gradi. Gli uffici, orientati verso l’interno offrono una splendida vista su piante di palma e un piccolo stagno. Dal ristorante della ditta, in inverno i dipendenti possono vedere contemporaneamente il Giura innevato e i Tropici. La promozione dei collaboratori da parte di Kudelski arriva fino al punto di sciogliere il rapporto di lavoro: «Una volta un collaboratore ha sviluppato un programma per proteggere contenuti sulle reti sociali. Era un’ottima idea, ma sarebbe stato difficile svilupparla nell’ambito delle nostre attività. Ne abbiamo fatto dapprima uno spin-off; oggi è diventata una ditta autonoma», racconta Kudelski.
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RITRATTO
«MI PIACE SUSCITARE NEGLI STUDENTI LA PASSIONE PER LA MIA MATERIA» Impossibile per una donna formare una famiglia, viaggiare e fare carriera? L’ingegnere e professoressa Gabriela Hug-Glanzmann racconta come si fa. DI ATLANT BIERI FOTO: MICHA RECHSTEINER
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’ufficio di Gabriela Hug-Glanzmann è arredato in modo discreto. Dove altri hanno vasi di fiori o le foto delle vacanze, qui si trovano solo scaffalature lucide. L’unica nota di colore è costituita dalla lavagna appesa alla parete, piena di formule e diagrammi. È l’ufficio di un’ingegnere elettronica purosangue. La vita di Gabriela Hug-Glanzmann è tuttavia molto più vivace e colorata di quanto possa far presumere l’aspetto del suo ufficio. È la dimostrazione vivente del fatto che una donna può conciliare i progetti di fondare una famiglia e di fare carriera. E questo addirittura in un ambito dichiaratamente maschile come quello dell’ingegneria elettronica. La sua passione per i numeri coltivata sin da giovanissima l’ha portata da studentessa liceale nel 1998 ad innamorarsi dell’elettrotecnica. La scintilla decisiva è scaturita con la partecipazione a un corso di robotica per ragazze, organizzato da Scienza e gioventù. «Il nostro obiettivo era di produrre entro la fine della settimana di studio un robot», racconta. A disposizione c’era un modulo di base con le ruote: il resto doveva essere costruito e programmato dalle giovani partecipanti. «Il nostro gruppo ha realizzato un cagnolino in grado di percorrere autonomamente un percorso. Gli abbiamo fatto anche la coda, per permettergli di scodinzolare.» La settimana di studio ha rappresentato una pietra miliare nella vita di Gabriela Hug-Glanzmann: «Effettivamente avrei voluto studiare matematica ma, dopo aver costruito il mio primo robot, per me era chiaro che avrei studiato elettrotecnica all’ETH.» E fu così che si ritrovò insieme ad altre 11 giovani donne tra i 240 studenti del suo anno: «Lo studio era duro, ma io ero molto ben organizzata». Inoltre la materia le piaceva: l’elettrotecnica offriva una combinazione perfetta di lavoro pratico, programmazione e matematica: «Si tratta sempre di trovare una soluzione per un problema concreto. E questo mi piace.»
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Concluso il lavoro di dottorato, è cominciata la sua brillante ascesa professionale. Insieme al marito si è trasferita a Toronto per lavorare presso la ditta Hydro One che controlla la rete elettrica della provincia dell’Ontario. Solo un anno dopo ha ottenuto un incarico come professoressa assistente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, USA: «Lì ho imparato il mestiere del professore: reperire fondi per la ricerca e seguire gli studenti.» Quando poi il suo professore all’ETH di Zurigo si ritirò in pensione e lasciò il Power Systems Laboratory, inoltrò la propria candidatura e ottenne subito il posto. La professoressa 37enne segue oggi dieci dottorandi e tiene lezioni davanti a 150 studenti: «Mi fa molto piacere quando riesco ad appassionare qualcuno per la mia materia.» Il suo gruppo di ricerca si occupa della trasmissione di energia nelle reti elettriche e tratta questioni di estrema attualità: come integrare le energie rinnovabili nella rete di distribuzione elettrica? Come adattare la rete alle continue oscillazioni della produzione di energia eolica? Parallelamente alla carriera Gabriela Hug-Glanzmann ha fondato anche una numerosa famiglia. Già quando si trovava ancora negli USA ha messo al mondo tre figli: «Siamo partiti come coppia e tornati con una famiglia.» Durante la settimana, suo marito si occupa dei figli mentre lei svolge le sue ricerche sulla rete elettrica. «Nel fine settimana per un’intera giornata faccio io qualcosa con i bambini, in modo da sollevare mio marito da questo impegno e l’altro giorno stiamo tutti insieme.» Ai giovani che si apprestano ad affrontare gli studi universitari consiglia di scegliere la strada che meglio corrisponde alle loro inclinazioni. «Ma ciò che si sceglie deve anche piacere», sottolinea, «L’importante nello studio come nella carriera è rimanere creativi e non lasciarsi mai scoraggiare.»
L’ingegnere in elettrotecnica Gabriela Hug-Glanzmann si è trasferita con suo marito negli Stati Uniti – e ne sono tornati con un’intera famiglia
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Martin Hairer viaggia per tutto il mondo con i suoi modelli matematici. Vive e lavora a Warwick.
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RITRATTO
«MI MOTIVA LA BELLEZZA DI UN MODELLO»
Martin Hairer è in grado di spiegare come si diffonde un incendio di boschi. Per questo ha ricevuto il massimo riconoscimento matematico a livello mondiale. Ancora oggi continua a perfezionare il progetto iniziato con Scienza e gioventù. DI ATLANT BIERI FOTO: MICHA RECHSTEINER
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artin Hairer è un vero giramondo. Figlio di genitori austriaci, ha trascorso la propria infanzia e gioventù a Ginevra. Oggi vive e lavora in Inghilterra, dove è Regius Professor di Matematica all’Università di Warwick. Matematico pluripremiato, la sua presenza è richiesta in tutto il mondo. Lo incontriamo con una trolley color argento all’aeroporto di Zurigo, diretto verso Berna dove terrà una conferenza pubblica all’università di fronte ad alcune centinaia di studenti e altri interessati. Come spesso gli capita di fare, ci racconta del suo ambito di ricerca: le «equazioni differenziali stocastiche alle derivate parziali». Qualcosa di apparentemente molto complicato che Martin Hairer spiega molto semplicemento con l’esempio di un incendio di boschi. «Un incendio ha di solito origine con uno sciocco che lascia cadere una sigaretta accesa», esordisce sorridendo. «In teoria l’incendio si diffonde poi allo stesso modo in tutte le direzioni. Ma nella realtà le cose non vanno così: la forma della superficie dell’incendio assomiglia molto più a una macchia il cui bordo è a una curva frastagliata che si espande attorno al centro. Questo bordo è il mio mondo.» Con le equazioni differenziali Hairer riesce a descrivere il fronte del fuoco che avanza in modo irregolare. E non solo questo. Questo tipo di strumenti matematici permette infatti di cogliere con una formula il moto caotico delle particelle di gas all’interno di un reattore o la non meno complicata trasmissione di calore tra un atomo e il suo vicino. All’Airport Center il matematico beve velocemente il suo caffè. Accanto a lui, la sua valigia color argento che aspetta impazientemente di continuare il viaggio. «La bellezza di una formula matematica per me è fonte di motivazione», ci racconta. L’ispirazione gli viene spes-
so dalla fisica: «Osserviamo quali sono i problemi reali con cui si confrontano i fisici: i loro modelli matematici sono spesso piuttosto complicati. Noi trasformiamo il modello in una forma più semplice e bella.» Le sue ricerche hanno valso a Martin Hairer nel 2014 la Medaglia Fields, l’equivalente del premio Nobel per i matematici. Da ragazzo Hairer ha partecipato per tre volte alle manifestazioni di Scienza e gioventù, sempre con progetti legati alla programmazione. Il maggior interesse l’ha suscitato con il suo terzo lavoro di ricerca, la progettazione del Sound Editor «Amadeus», un programma per tagliare ed elaborare file audio, con il quale ha ottenuto il premio per giovani ricercatori. «Durante gli studi ho continuato a perfezionare il programma fino a renderlo commerciabile. Oggi ha circa centomila utilizzatori», ci racconta. «Prima ho sempre dubitato e mi sono interrogato sul senso di un’operazione del genere. Scienza e gioventù mi ha motivato a lanciare e portare a termine un progetto importante.» Ancora oggi scrive regolarmente aggiornamenti per il suo «Amadeus», soprattutto nel fine settimana. «Come professore e imprenditore non si può fare a meno di lavorare ogni tanto anche nel tempo libero.» Il suo suggerimento per i giovani che si apprestano ad intraprendere lo studio della matematica: «Cercate di scoprire durante il primo anno ciò che davvero vi piace. Quale ambito vi affascina di più? La matematica a livello universitario è molto diversa da quella del liceo, dove di solito vengono fornite solo ricette preconfezionate. All’università bisogna sviluppare soluzioni originali per andare avanti.» Con questa sentenza, Hairer si alza, afferra l’impugnatura della sua valigia color argento e si dirige con passo deciso verso l’ascensore che porta ai binari del treno. Prossima fermata: Berna.
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PROMUOVERE I TALENTI
UNA RAMPA DI LANCIO PER I GIOVANI TALENTI Cosa serve affinché i giovani talenti possano svilupparsi? Le risposte di otto personalità del mondo della scienza, dell’economia e della formazione
MICHAEL HAEFLIGER Direttore del Lucerne Festival
A cosa serve la promozione dei talenti? L’identificazione e la promozione dei talenti è assolutamente decisiva per la costruzione di una generazione artistica del futuro. Qual è il suo consiglio per quei giovani che hanno paura di vivere il proprio sogno? La pratica vale più della teoria! La miglior cosa è realizzare le proprie piattaforme per sperimentare dal vero e davanti a un pubblico i propri sogni. Perché è meglio assistere a un concerto che divertirsi con un video game? Non c’è nulla di meglio dell’esperienza dal vivo di un concerto. Solo qui si può sperimentare insieme con il pubblico la creatività ed entrare in scambio diretto con l’offerta artistica.
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IRIS BOHNET Professoressa di Public Policy alla Harvard Kennedy School
Come ha fatto ad affermarsi e a diventare professoressa universitaria? I miei genitori mi hanno sempre trasmesso una buona dose di sana autostima. Sono sempre partita dalla convinzione che tutte le porte mi fossero aperte. Oltre a questo ho naturalmente anche dovuto lavorare duro e con perseveranza. Un ulteriore fattore importante è la fortuna. Sono un’economista comportamentale e so che in generale tendiamo ad attribuirci troppi meriti, soprattutto quando raccontiamo i nostri successi. Ma spesso questi non dipendono dai nostri sforzi, ma piuttosto dall’ambiente. Qual è il suo consiglio per una giovane donna che ambisce a una posizione dirigenziale? Deve avere coraggio ed essere disposta a formare alleanze con altre donne e uomini per combattere a favore dell’uguaglianza tra i sessi. Da sola è tutto molto difficile, ma se fa parte di un gruppo, avrà più forza e riuscirà ad ottenere di più. Deve avere anche la consapevolezza che molte cose non dipendono da lei ma dalle nostre strutture. Si impegni per realizzare procedure che offrano davvero un’opportunità alle pari opportunità. Qual è il suo auspicio per la parità di opportunità tra donne e uomini? Bisognerebbe abolire da subito le foto dai documenti da presentare per una candidatura. Le ricerche in questo ambito mostrano che se donne musiciste si esibiscono senza mostrarsi, le loro opportunità di essere assunte in un’orchestra sinfonica aumentano notevolmente. Procedure di selezione alla cieca dovrebbero diventare la norma.
PROMUOVERE I TALENTI
DR. GOTTLIEB KELLER Presidente della direzione di scienceINDUSTRIES
A cosa serve la promozione dei talenti? La Svizzera può sopravvivere nella concorrenza mondiale solo con una continua innovazione. Una premessa fondamentale per questo è l’identificazione precoce e la promozione dei talenti, che necessitano però anche di un riconoscimento sociale affinché siano disposti a mettere il proprio impegno straordinario a disposizione del proprio futuro e per il bene dell’intera società.
Cosa deve fare la Svizzera per evitare che i suoi migliori talenti negli ambiti della chimica, della farmaceutica e delle biotecnologie fuggano all’estero? La Svizzera e la sua economia devono garantire ai propri giovani talentuosi possibilità di sviluppo attraenti e offerte di formazione e perfezionamento di prima qualità. Altrettanto importanti sono le prospettive professionali a livello accademico e imprenditoriale. Questo si realizza ad esempio attraverso piattaforme come SimplyScience.ch, un sito web dedicato ai bambini e ai giovani interessati alle scienze naturali. Per giovani talenti d’alto livello c’è Scienza e gioventù.
Qual è il suo consiglio per giovani che intendono realizzarsi nel campo delle scienze MINT? Il mondo delle professioni MINT è contemporaneamente appassionante, esigente e attraente. Chi desidera impegnarsi in questi campi deve possedere solide conoscenze nelle scien ze naturali. L’accesso a questo mondo meraviglioso è possibile passando per una formazione professionale o uno studio accademico. E più ci si addentra in questi territori, più affascinanti sono le scoperte che possono essere impiegate efficacemente per il bene della società.
A cosa serve la promozione dei talenti? Per un paese di piccole dimensioni come la Svizzera una delle risorse più importanti è senz’altro la formazione e con essa la promozione dei talenti. La realizzazione di un lavoro di maturità è una piccola tessera nel quadro generale della promozione dei talenti: dovrebbe spingere i giovani a svolgere una ricerca autonomamente, con il sostegno mirato dei propri insegnanti. È sempre sor prendente e affascinante ammirare quali progetti creativi ed esigenti vengono realizzati in questo ambito.
qualcosa o a leggere una storia da sola. Successivamente, quando ho cominciato a studiare le lingue straniere, mi sono accorta di quanto fosse arricchente potersi capire con gli altri anche all’estero. Quando riuscivo a comunicare con la gente del luogo scoprivo sempre molte cose sulle loro abitudini di vita e sulle caratteristiche culturali del loro paese.
GABY WERMELINGER Vice direttrice del Kollegium St. Fidelis, Kantonale Mittelschule Nidwalden, Stans
Che cosa la stimolava da piccola a impegnarsi nello studio? Nella prima infanzia si trattava soprattutto del piacere di scoprire cose nuove . Sicuramente anche la soddisfazione della riuscita aveva un ruolo motivante importante, come ad esempio quando riuscivo a contare
Cosa potrebbero fare meglio le scuole per incoraggiare i giovani a imparare e studiare? Potrebbero introdurre forme di apprendimento autonome e avere un approccio più individualizzato con i singoli allievi. Anche a questo proposito il lavoro di maturità rappresenta un ottimo esempio: si tratta per lo più di un progetto personale organizzato autonomamente. Le settimane di studio di Scienza e gioventù sono un’ulteriore ottima possibilità, per imparare cose nuove. 13
PROMUOVERE I TALENTI
HEIKO LAMBACH Membro di direzione e vice presidente Human Resources, SENSIRION AG A cosa seve la promozione dei talenti? La promozione dei talenti è indispensabile. Un sistema economico può avere successo a lungo termine solo se riesce a impiegare i propri talenti al posto giusto. Per questo siamo in dovere, nei confronti di chi ne è dotato e di noi stessi come parte di un’organizzazione, di dedicarci continuamente alla ricerca dei talenti e alla promozione e allo sviluppo delle loro potenzialità. Come realizzate la promozione dei talenti nella vostra impresa? Presso Sensirion ogni anno i dirigenti sono chiamati a valutare il potenziale dei propri collaboratori. Da parte nostra svolgiamo una breve analisi dei loro punti forti e deboli. I collaboratori dotati di un alto potenziale vengono invitati ad un
colloquio personale con il direttore del rispettivo settore e successivamente con il CEO per definire le misure da prendere, come ad esempio una formazione o l’assegnazione di progetti speciali, per valorizzare il loro talento. A quale età dovrebbe iniziare la promozione dei talenti? È sicuramente sensato cominciare a tener d’occhio i talenti sin dalla scuola primaria. Ai bambini che rispetto ai loro compagni dimostrano di essere in grado di fornire prestazioni sopra la media, bisognerebbe cominciare ad affidare compiti particolari per valorizzarli. Bisogna assolutamente evitare di annoiare i bambini, tenendoli prigionieri delle lezioni prescritte rigidamente.
Come procede per identificare i talenti? Durante l’apprendistato i giovani attraversano una fase interessante dello sviluppo della loro personalità. I formatori della BBB li accompagnano e valutano il loro potenziale. Questo richiede molta esperienza e passione, ma è l’unico modo per scoprire i talenti, per poi promuoverli e offrire loro la possibilità di svilupparsi.
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Cosa succede ai giovani dotati di talenti particolari dopo la fine della loro formazione? Singoli formatori seguono i giovani dopo la fine dell’apprendistato ancora per anni come consiglieri. Chi riesce a sviluppare le proprie capacità particolari già durante la formazione di regola non ha bisogno di essere ulteriormente seguito, anche perché sul mercato del lavoro la richiesta di talenti è sempre molto alta.
Fino a poco tempo fa lei era insegnate di cultura generale nelle scuole professionali. Cosa è davvero necessario sapere oggi sul mondo per essere all’altezza? Oggi non è sufficiente essere in grado di riflettere e prevedere, ma occorre anche avere idee originali. Bisogna apprezzare il consenso ma anche il contraddittorio. I l consenso richiede spiegazioni, il contraddittorio soluzioni realistiche. Nella vita vale fondamentalmente il principio «Chiarire le cose, rinforzare le persone che si incontrano». In questo modo si può riuscire a rimanere sulla buona strada.
Foto Nordwestschweiz/Sandra Ardizzone
RUDOLF SIEGRIST Rettore, Berufs bildung Baden (BBB)
PROMUOVERE I TALENTI
URSULA RENOLD Direttrice del polo di ricerca Sistemi formativi del Centro di ricerca congiunturale, ETH Zurigo
A cosa serve la promozione dei talenti? La promozione dei talenti è fondamentale per sviluppare la creatività della prossima generazione a favore del progresso e del benessere. Tuttavia non tutti i giovani riescono da soli a esprimere al meglio il proprio potenziale. Per questo sono importanti i progetti di Scienza e gioventù che permettono ai giovani di esprimere al meglio le loro doti personali.
Con quali mezzi è possibile motivare i giovani a dare il meglio di sé nello studio e nel lavoro? Uno dei fattori di motivazione più efficaci è l’apprendimento attraverso i propri successi. Chi riesce a gestire con successo le sfide a scuola o sul posto di lavoro, alimenta la propria autostima e sviluppa piacere per lo studio o per l’attività professionale. Gli insegnanti a scuola e i superiori sul posto di lavoro possono stimolare questo effetto, riconoscendo le buone predisposizioni dell’allievo o del collaboratore e stimolandolo a sfruttare ancora meglio il proprio potenziale.
L’ingresso nel mondo del lavoro si rivela spesso duro per i giovani. Cosa possono fare per migliorare le proprie possibilità di riuscita? La Svizzera offre una rete di sostegno eccellente per l’accesso al mondo del lavoro. L’orientamento professionale inizia all’ottavo anno di scolarità e mette a disposizione materiali e specialisti. Durante il proprio percorso di avvicinamento al mondo del lavoro è però importante anche che i giovani imparino a vendersi bene: Brand yourself! I giovani devono imparare presto a mostrare il proprio potenziale.
A cosa serve la promozione dei talenti? I talenti definiscono il nostro futuro economico e sociale. Come ogni altra forma di cultura, anche la cultura della ricerca è costituita dalla concorrenza di idee. Le idee migliori scaturiscono di solito dai migliori talenti. Lo sviluppo intellettuale è una necessità per le società moderne. In questo senso la scienza, attraverso la promozione dei propri talenti, promuove una democrazia informata e basata sull’evidenza.
ma abbiamo ancora molti progetti per migliorarci. Sin dal 2012 abbiamo ad esempio lanciato come prima scuola dell’Europa continentale i cosiddetti Massiv Online Open Courses (MOOCs), ai quali si sono già registrate più di 1,4 milioni di persone da tutto il mondo! Questo motiva molti giovani a scegliere la nostra scuola.
MARTIN VETTERLI Presidente dell’EPF di Losanna
Quali misure mette in atto come presidente per attirare un maggior numero di giovani a studiare all’EPFL? Il compito del Politecnico Federale di Losanna è quello di realizzare formazione, ricerca e trasferimento tecnologico di altissima qualità per sostenere la concorrenza internazionale. Negli ultimi due ambiti ci situiamo già ai vertici mondiali. Nell’ambito della formazione anche,
A quale età e con quali mezzi bisognerebbe iniziare la promozione delle discipline MINT presso i bambini? Le discipline MINT, in particolare l’informatica, costituiscono capacità molto importanti per il futuro. Di conseguenza bisogna metterle a disposizione degli scolari interessati il più presto possibile. Sono convinto che oggi molti bambini possiedono una curiosità naturale per le IT e desiderano sapere come funziona un tablet o un computer.
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SETTIMANE DI STUDIO
SPERIMENTARE LA RICERCA DAL VIVO DI JACQUELINE ACHERMANN
Le settimane di studio di Scienza e gioventù offrono la possibilità di scoprire direttamente il mondo della scienza. Per un’intera settimana i giovani possono sviluppare un proprio progetto di ricerca presso un’università, un politecnico o un’impresa farmaceutica e chimica di alto livello, apprendendo così metodologie e forme di lavoro specifiche. La partecipazione a una settimana di studio aiuta i giovani nella scelta del proprio percorso di studi e professionale, rafforza il loro interesse e stimola lo scambio tra istituzioni di ricerca e giovani leve. Ai giovani di tutta la Svizzera in età tra i 16 e i 20 anni, proponiamo le seguenti offerte.
BIOLOGIA COMPORTAMENTALE ALLO ZOO DI ZURIGO
IL FASCINO DELL’INFORMATICA
KIDS@SCIENCE
I giovani partecipanti hanno la possibilità di sviluppare le proprie capacità di programmazione, ad esempio programmando un robot, una scheda grafica o sviluppando un gioco elettronico.
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Presso lo Zoo di Zurigo i giovani partecipanti osservano il comportamento sociale di animali esotici, imparando ad ammirare con i metodi scientifici della biologia comportamentale la varietà e la fragilità della natura. «La biologia è sempre stata la mia materia preferita e mi piace in particolare ammirare gli animali. Per questo è stato davvero speciale avere l’occasione di osservare animali esotici allo zoo. Desideravo anche da tempo imparare sotto la guida di esperti a redigere un rapporto di osservazione scientifico.» (Una partecipante alla settimana di studio in biologia comportamentale)
Anche i ragazzi di età tra i 10 e i 13 anni possono trovare presso Scienza e gioventù l’occasione di saziare la propria sete di sapere. Due volte all’anno presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Nordoccidentale (FHNW) e presso l’Università di Basilea, offriamo loro la possibilità di sperimentare su progetti appositamente concepiti per loro nell’ambito delle settimane di studio girls@science e boys@science. Imparano così a scrivere messaggi cifrati e a decodificarli, ma scoprono anche da dove viene il colore blu dei jeans o come si analizzano oggetti al microscopio.
SETTIMANE DI STUDIO
CHIMICA E SCIENZE DEI MATERIALI
SCIENZE UMANE E SOCIALI
INTERNATIONAL WILDLIFE AND RESEARCH WEEK
BIOLOGIA E MEDICINA
Durante questa settimana di studio i giovani hanno la possibilità di sperimentare con diversi materiali in un laboratorio prestigioso. Possono così scoprire ad esempio come si produce un dolcificante artificiale. «Da un lato desideravo approfondire le mie conoscenze di chimica e scienze dei materiali e dall’altro mi sarebbe piaciuto gettare uno sguardo dietro le quinte. Volevo sperimentare come si svolge in pratica la ricerca e di che cosa si occupa attualmente. La settimana di studio mi ha offerto questa preziosa opportunità e ha costituito un eccellente complemento alla quotidianità scolastica.» (Un partecipante alla settimana di studio in chimica e scienze dei materiali)
Per un’intera settimana i giovani partecipanti indagano la fauna e la flora della Val Monastero. A questa settimana di studio prendono parte, insieme a giovani provenienti da tutta la Svizzera, anche coetanei amanti della natura europei.
Qui i giovani possono apprendere i metodi di lavoro della ricerca nell’ambito delle scienze umane e sociali. La settimana è dedicata ogni anno a un nuovo tema generale. Negli ultimi anni sono stati affrontati ad esempio gli argomenti «Migrazioni», «Mondi del lavoro» e «Reti». «Desideravo partecipare a questa settimana perché mi interessa il tema della comunicazione e perché considero un’opportunità preziosa poter approfondire un argomento con persone che condividono le mie stesse passioni.» (Una partecipante alla settimana di studio in scienze umane e sociali)
Lavorando in laboratorio e occupandosi ad esempio di colture cellulari o di estrazione del DNA, i partecipanti familiarizzano con i metodi di lavoro della ricerca in biologia e medicina.
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CONCORSO NAZIONALE
REALIZZARE IDEE ORIGINALI
Il concorso nazionale è il fiore all’occhiello di Scienza e gioventù. Ogni anno richiama giovani di tutta la Svizzera a presentare i loro lavori innovativi nei più disparati ambiti scientifici per aggiudicarsi gli allettanti premi in palio. DI BERNHARD GEISER
«S
uperata con successo l’avventura del concorso 1967, ci mettiamo subito al lavoro in vista del nuovo concorso 1968. […] Chi avrebbe potuto prevedere con certezza l’esito di un’impresa messa in cantiere con così poco anticipo? La nostra gioventù ha tuttavia fornito la risposta. Il risultato è stato apprezzabile.» Con queste brevi considerazioni il professore basilese in biologia e primo presidente di Scienza e gioventù Adolf Portman tracciava il bilancio della prima edizione assoluta in Svizzera del concorso per giovani ricercatori. Da allora sono trascorsi 50 anni, che grazie alla passione dei giovani e al loro contagioso entusiasmo per la scienza sono stati 50 anni di successi. L’intraprendenza e la curiosità insaziabile che traspare dai numerosi lavori di ricerca che si sono susseguiti in questo mezzo secolo costituiscono il miglior viatico per la continuazione anche in futuro dell’avventura «Scienza e gioventù». Il concorso nazionale come rampa di lancio Giovani dai 14 anni d’età fino alla fine della formazione medio superiore o professionale hanno la possibilità di approfondire i propri interessi realizzando autonomamente un lavoro di ricerca scientifico. Nell’ambito del concorso nazionale i giovani sono accompagnati da esperti, che costituiscono anche la giuria che valuta la qualità e il potenziale innovativo dei singoli lavori. L’ampiezza dello spettro tematico del concorso di Scienza e gioventù, che spazia dalle scienze naturali alle scienze umane e sociali e alle arti, rappresenta una caratteristica unica a livello internazionale nel panorama della promozione dei giovani. Il concorso nazionale rappresenta per i giovani un’importante fonte di fiducia nelle proprie capacità e di motivazione per il prosieguo delle proprie ricerche, ma offre anche la possibilità di incontri con coetanei che condividono le stesse passioni. Al concorso si possono stringere conoscenze e contatti utili per la continuazione degli studi e che possono durare anche oltre. Il concorso apre inoltre le porte ad altre esperienze entusiasmanti, come
Ti occupi nel tuo tempo libero di un argomento che ti pacerebbe indagare con strumenti scientifici? Hai realizzato per la scuola o nell’ambito della tua formazione professionale un lavoro di ricerca (lavoro di 18
diversi eventi internazionali o lo Swiss Talent Forum. Non di raro le autrici e gli autori dei lavori più brillanti restano fedeli all’ambito del problema affrontato e decidono addirittura di intraprendere una carriera scientifica in questo campo. Al passo coi tempi Negli scorsi 50 anni il concorso ha offerto una vetrina a più di 2500 lavori. Se c’è un filo rosso che li accomuna, questo è sicuramente l’attualità dei temi affrontati rispetto al loro tempo. In alcuni casi le ricerche anticipano addirittura i tempi, come nei seguenti quattro esempi. Nel 1969 il giovane Jürg Meier presentava un lavoro dal titolo «Propulsione per un veicolo elettrico», dimostrando capacità profetiche, quando prevedeva un’evoluzione lenta per il motore elettrico, malgrado i suoi numerosi vantaggi: «Non dobbiamo aspettarci miracoli […] prima che il motore elettrico per automobili si sia affermato solidamente, saremo probabilmente già sbarcati su Marte.» Nel 1984 Ruth Höhner e Ursula Sulzer hanno analizzato la qualità di vita dei lavoratori ospiti di origine turca a Winterthur. Gli esperti affermavano che questo lavoro portava «un contributo importante alla risoluzione del problema dei lavoratori stranieri», sottolineando in particolare la qualità delle interviste svolte dalle due giovani ricercatrici presso le famiglie turche coinvolte. Nel 1992 con il suo progetto Martin Gyger ha sviluppato un modello di comunicazione per il quartiere Spiegel di Berna che anticipava il concetto delle piattaforme dei social media: «Due partecipanti possono incontrarsi via video per una ‹chiacchierata› […] Questo sistema di informazione e comunicazione permette di creare preziose relazioni interpersonali.» E già nel 1992 la giovane Karin Isler si conRelativamente, frontava a livello fondamentale con il «camla giusta po di ricerca di estrema attualità» delle reti decisione! neuronali nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
maturità, lavoro di approfondimento) che ti piacerebbe portare avanti ulteriormente? Allora iscriviti al concorso di Scienza e gioventù. Trovi tutte le informazioni aggiornate all’indirizzo: www.sjf.ch
DER NATIONALE WETTBEWERB
Basil Fischli e Tobias Moser Kantonale Gewerbliche Berufsschule Kanton Glarus «Sviluppo di un veicolo ibrido ad energia elettrica e muscolare» (2016)
Enrica Amodio Literargymnasium Rämibühl «Confronto tra le varietà di specie di farfalle in due diversi biotopi della città di Zurigo» (2014)
Patricia Brülisauer Berufsbildungszentrum Herisau «Nell’occhio dell’osservatore: persone affette da gravi difficoltà visive/cecità» (2013)
Tyrone Schorrer Berufsbildungsschule Winterthur «Tecnologia genetica in medicina – Dove ci porta il progresso?» (2013)
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SWISS TALENT FORUM
SVILUPPARE VISIONI
Allo Swiss Talent Forum si incontrano giovani provenienti da tutto il mondo per lavorare insieme allo sviluppo di soluzioni sostenibili per il futuro. DI KARIN BÜCHLER
L
a fabbrica di idee politicamente indipendente dello Swiss Talent Forum è una piattaforma che permette ai migliori talenti provenienti dalla Svizzera e dall’Europa di sviluppare idee creative e approcci sostenibili per problematiche importanti in ambito sociale ed economico. Allargare il proprio orizzonte di competenze Lo Swiss Talent Forum (STF) è una manifestazione unica nel suo genere a livello europeo. Costituisce una parte importante della strategia di promozione dei giovani talenti di Scienza e gioventù e si rivolge a giovani adulti particolarmente motivati in età compresa tra i 18 e i 22 anni. Allo Swiss Talent Forum si incontrano una settantina di giovani che nei rispettivi paesi hanno ottenuto risultati brillanti in un concorso scientifico. Per quattro giorni si occupano insieme delle sfide globali e a lungo termine del nostro tempo. Approfondendo temi attuali, imparano ad affrontare problematiche complesse. Lo spirito libero, indipendente dalle convenzioni e dai pregiudizi di questi giovani intelligenti e motivati viene messo a confronto con la competenza di prestigiosi esperti. In questo modo si concepiscono percorsi verso il futuro al di fuori delle vie convenzionali. Allo Swiss Talent Form non si approfondiscono però solo le competenze specifiche, ma si presta particolare attenzione a «soft skills» come la capacità di lavoro in gruppo, di conduzione, di trattativa, di comunicazione e di pensiero strategico. Giornate di lavoro intenso Dal suo lancio nel 2009, il Forum vivrà nel 2017 la sua sesta edizione. Dieci gruppi di lavoro e numerose personalità del mondo dell’economia, della scienza, della società e della politica si occuperanno sull’arco di quattro giorni degli aspetti sociali, tecnologici, economici ed ecologici del tema prefissato. Alla fine di queste quattro giornate di intenso lavoro presenteranno le loro visioni concepite e sviluppate per il futuro al pubblico interessato e a diversi ospiti provenienti dal mondo della scienza, della politica e dell’industria.
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Questi i temi finora affrontati allo Swiss Talent Forum: 2009: The Energy Challenge 2011: The Future of Health 2014: The Future of Work 2015: Smart Growth and Consumption 2016: Big Data 2017: Fostering the Next Entrepreneur A medio termine lo Swiss Talent Forum dovrebbe diventare una componente fissa del calendario europeo delle manifestazioni dedicate a giovani talenti scientifici. Questo contribuirebbe a confermare e rafforzare la posizione e l’immagine della Svizzera nel panorama della formazione, come paese di pensatori, ricercatori e inventori.
Alcuni partecipanti dello Swiss Talent Forum 2016 sviluppano idee attorno al tema Big Data.
COME FUNZIONA SCIENZA E GIOVENTÙ?
SCIENZA E GIOVENTÙ CONSIGLIO DI FONDAZIONE
conduzione strategica della fondazione
COMMISSIONE DEL CONCORSO garante della qualità scientifica
SeG
CONSIGLIO SCIENTIFICO consulenza
DIREZIONE (BERNA E LOSANNA)
implementazione delle misure di promozione
SETTIMANE DI STUDIO
CONCORSO NAZIONALE
SWISS TALENT FORUM
Per giovani e ragazze/i: attività di introduzione alla scienza
Giovani vengono avviati alla ricerca autonoma
Giovani adulti sviluppano visioni su problematiche di rilevanza sociale
Università, scuole universitarie professionali e imprese offrono posti di ricerca per le settimane di studio
Università e scuole universitarie professionali ospitano il concorso nazionale
Concorsi internazionali e ScienceFairs mandano i propri migliori partecipanti allo Swiss Talent Forum
Concorsi cantonali per lavori di maturità (ZH; LU; AG) collaborano con SeG e selezionano i loro migliori lavori per il concorso nazionale Concorsi internazionali e Science Fairs: i vincitori del concorso nazionale hanno accesso a competizioni internazionali che si svolgono in tutto il mondo. Partner di SeG in ambito formativo 40 scuole professionali di tutta la Svizzera promuovono i loro talenti con l’aiuto di ambasciatori formati da SeG, per incentivare la partecipazione al concorso nazionale di giovani in formazione.
SOSTENITORI
COLLABORATORI VOLONTARI
ALUMNI DI SEG
Sponsor di lunga data e numerosi altri sostenitori permettono a Scienza e gioventù di rinnovare di anno in anno la propria offerta di alto livello a titolo gratuito per tutti i partecipanti. I sostenitori sono rappresentati nel consiglio scientifico.
Scuole, insegnanti, ricercatori presso università e scuole universitarie professionali, responsabili dei gruppi disciplinari, esperte ed esperti e gli alumni di SeG rendono possibile con il loro impegno un programma di promozione scientifica di altissimo livello.
La rete che riunisce i partecipanti di tutte le passate edizioni del concorso nazionale
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UNO SGUARDO AL PASSATO
UNO SGUARDO SUI PRIMI 50 ANNI DI SCIENZA E GIOVENTÙ DI FRANCIS KUHLEN, presidente della commissione del concorso
I
l concorso di Scienza e gioventù è stato fondato nel 1967, in risposta a una richiesta a livello nazionale di quei tempi: occorreva stimolare l’interesse dei giovani per la ricerca scientifica. Una particolarità svizzera Il primo regolamento si basava sui modelli preesistenti sviluppati in altri paesi come USA, Giappone e Germania per manifestazioni analoghe. Ci si rese però subito conto che Scienza e gioventù doveva tener conto delle particolarità del sistema scolastico svizzero, se si voleva raggiungere il maggior numero possibile
1967 Si svolge il primo concorso nazionale di Scienza e gioventù
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1970 Adolf Portmann è il primo presidente della fondazione Scienza e gioventù
di giovani talenti da promuovere. Negli anni successivi le condizioni di partecipazione furono perciò sensibilmente allargate: > interazione più approfondita tra giovani ed esperti > apertura del concorso alle scienze umane, alle arti creative e all’architettura > ammissione di tutti i giovani, senza distinzioni, nel rispetto del sistema formativo duale Sin dalle sue origini, Scienza e gioventù pone un’attenzione molto particolare all’alta qualità dei lavori con
1977 Alcuni partecipanti del concorso nazionale in viaggio a Parigi
1981 Coaching durante il concorso
le relative conseguenze per quanto riguarda la consulenza dei giovani e la valutazione dei lavori presentati. Nei primi anni il concorso rappresentava un evento isolato, ma l’esperienza mostrò presto che una promozione efficace dei talenti necessita di un sistema a diversi livelli. Dopo una selezione preliminare, i giovani vengono invitati a un workshop durante il quale, nell’ambito di colloqui personali, esperti del campo spiegano loro in che modo i lavori andrebbero completati e perfezionati. A questo punto inizia il concorso effettivo e la valutazione dei lavori. Le decisioni vengono prese dagli esperti nei rispet-
1989 Ha luogo la prima settimana di studio
1995 Entusiasmo condiviso: l’esposizione dei progetti al concorso nazionale
UNO SGUARDO AL PASSATO
2000 Incontro tra giovani con le stesse passioni, qui al concorso nazionale a Briga
2008 Lancio del programma per le scuole professionali
ne della Science Fair: già nel 1967 i nostri migliori candidati furono invitati a prendervi parte. Per i giovani la partecipazione a concorsi o manifestazioni scientifiche internazionali rappresenta uno dei premi più ambiti. Oggi i partecipanti al concorso nazionale che ottengono la menzione «eccellente» sono premiati con viaggi negli USA, a Taiwan, in Cina, Svezia, Gran Bretagna e molti altri paesi. Qui incontrano e si misurano con coetanei stranieri, confermando con i loro risultati l’ottimo livello innovativo della Svizzera nel confronto internazionale. Il programma di promozione si amplia Quando fu costituita la fondazione, lavori autonomi come ad esempio gli attuali lavori di maturità o i lavori individuali di fine formazione non facevano ancora parte dei piani di insegnamento. Per perfezionare la preparazione dei giovani nei confronti del lavoro autonomo, nel 1989 si sono svolte le prime settimane di studio. Oggi l’offerta della fondazione è ampia e si rivolge a giovani tra i 16
2009 Lo Swiss Talent Forum ha luogo per la prima volta
2010 Le settimane di studio dischiudono nuovi mondi
e i 20 anni di età. Molto apprezzate sono anche le settimane di studio girls@science e boys@ science riservate alle ragazze e ai ragazzi tra i 10 e i 13 anni, con le quali si promuovono le discipline MINT. L’International Wildlife Research Week garantisce lo scambio internazionale. Da qualche anno, infine, ha visto la luce lo Swiss Talent Forum, che accoglie le vincitrici e i vincitori di concorsi nazionali di tutta Europa. Per quattro giorni lavorano insieme per sviluppare soluzioni originali per le sfide sociali del nostro tempo. Se i concorsi nazionali pongono l’accento soprattutto sul lavoro autonomo in una disciplina specifica, durante il Forum si promuovono il lavoro in team e il pensiero interdisciplinare.
FRANCIS KUHLEN si dedica a SeG dal 1971. Dapprima come esperto e dal 1992 come presidente della commissione del concorso.
2015 Scambio di visioni allo Swiss Talent Forum
2017 Scienza e gioventù festeggia i suoi primi 50 anni d’esistenza durante la settimana del giubileo a Berna ZER SCHWEI D JUGEN HT FORSC
JAHRE
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Jubiläumswoche 22. – 29. April 2017, Bern Nationaler Wettbewerb Swiss Talent Forum www.50jahresjf.ch | #50sjf
Science Day | Study Days Science Bar
Hauptpartner der Jubiläumswoche
Himmelblau
tivi gruppi disciplinari e si basano sul consenso. I successi ottenuti dai no stri giovani in ambito internazionale confermano non solo la correttezza del processo di valutazione ma anche il concetto di qualità dei nostri esperti. Già nel 1968 il concorso di Scienza e gioventù accoglie pionieristicamente anche lavori provenienti dall’ambito delle scienze umane. Con soddisfazione abbiamo constatato che da qualche anno anche il concorso europeo sta seguendo un’evoluzione analoga. Soprattutto negli ultimi anni la fondazione ha profuso importanti sforzi per coinvolgere nel concorso anche giovani che seguono una formazione professionale. Il successo dei progetti realizzati da questi giovani anche in manifestazioni a livello internazionale costituisce il miglior incoraggiamento a proseguire in questa direzione. Sin dai primi anni Scienza e gioventù ha cercato di promuovere lo scambio internazionale. Nell’anno di costituzione di Scienza e gioventù, si svolgeva in America la 14esima edizio-
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CIFRE E RICORDI
«LA PORTA D’INGRESSO AL MONDO DELLA RICERCA» Dopo 50 edizioni del concorso nazionale, 270 settimane di studio e 6 edizioni dello Swiss Talent Forum i ricordi sono tantissimi. Sei partecipanti e un ex direttore della fondazione si raccontano.
2727
partecipanti al concorso nazionale
50
visioni allo Swiss Talent Forum
270
settimane di studio svolte
40 000
pagine scritte da giovani ricercatori
42
collaborazioni con università, scuole superiori e scuole professionali
65
ambasciatrici e ambasciatori nelle scuole professionali
1000
più di partecipanti di SeG a manifestazioni internazionali
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Jasmin Allenspach ha svolto una ricerca sulla complessità dell’arte musiva islamica.
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lle tre del mattino, dopo 21 ore di viaggio lungo strade accidentate attraverso uno sterminato deserto di sale in Iran, il rubinetto gocciola fastidioso e senza tregua, sul mio letto scorrazzano le formiche. Come diavolo ero capitata qui? Un anno prima, ero felicissima quando con il mio lavoro sulla struttura matematica dei mosaici islamici avevo vinto uno dei premi più ambiti del concorso nazionale, la partecipazione allo European Contest for Young Scientists, il più importante concorso europeo per giovani ricercatori. I sei giorni trascorsi a Praga si sono guadagnati un posto molto in alto nella classifica dei migliori giorni della mia vita. L’occasione di incontrare e conoscere ricercatori di altissimo livello e giovani provenienti da tutto il pianeta è impagabile. Questi contatti mi hanno successivamente permesso di svolgere uno stage in uno dei più famosi centri di ricerca del mondo. Prima però, con il denaro vinto al concorso di Scienza e gioventù, ho voluto visitare l’Iran per osservare finalmente dal vivo quei mosaici che mi avevano procurato quei meravigliosi premi e momenti felici. Il viaggio (malgrado le formiche) si è rivelato una fantastica avventura. Ibn Battuta, un viaggiatore marocchino medievale, ha scritto: «Viaggiare: ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore di storie.» Questa è la mia storia – e sarebbe stata molto diversa, se Scienza e gioventù non mi avesse spalancato la porta d’ingresso al mondo della ricerca. JASMIN ALLENSPACH ha partecipato al concorso nazionale 2013; oggi studia fisica all’ETH di Zurigo
CIFRE E RICORDI
Stefan Horisberger (secondo da destra) ricorda con piacere il buon umore in occasione degli eventi internazionali.
A
nche se al centro di tutto c’è sempre la trasmissione del sapere, la promozione dei talenti da parte di Scienza e gioventù va ben oltre questo aspetto. Alle diverse manifestazioni si incontrano giovani di diverse regioni linguistiche che, soprattutto durante il programma collaterale, condividono preziose occasioni di scambio. Si va insieme a pattinare, si gioca a bowling o si canta lo jodel. In modo del tutto particolare serbo il ricordo dei viaggi fatti per accompagnare i vincitori del concorso a manifestazioni internazionali. A volte si partiva in furgone con acceleratori di particelle, modelli di aerei o touch screen giganti nel bagagliaio per arrivare agli Champs-Elysées di Parigi senza trovare il luogo dell’evento. Un’altra volta la paletta per imballare una motocicletta elettrica, andata smarrita a Houston Texas, quasi fece perdere il volo di ritorno alla delegazione svizzera. Considero ancora oggi la mia attività di allora come estremamente ricca di senso: un importante investimento a favore della prossima generazione.
Andreas Dobler (sinistra) e Dano Waldburger (destra) hanno fondato un’impresa che produce sci.
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el lasso di tempo tra il workshop e il concorso nazionale l’organizzazione di Scienza e gioventù ha dimostrato tutta la sua efficacia. Durante questi mesi, infatti, abbiamo conosciuto il nostro esperto e ci siamo resi presto conto che conosceva l’ambito dello sci in tutti suoi aspetti. Grazie a lui abbiamo potuto stringere diversi buoni contatti, che ancora oggi condizionano positivamente la nostra impresa. ANDREAS DOBLER e DANO WALDBURGER hanno partecipato al concorso nazionale con un lavoro dal titolo «Costruzione di uno sci da competizione». Da questo progetto è nata la startup Timbaer Skimanufaktur che in Appenzello produce unicum di sci e li commercializza.
STEFAN HORISBERGER è stato direttore di Scienza e gioventù dal 2008 al 2015.
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SUSANNE REFFERT ha partecipato al concorso nazionale 1997; oggi è titolare di una cattedra di fisica teorica all’Università di Berna.
MARCO ZIEGLER e PETRA CAMATHIAS si sono conosciuti al concorso nazionale 1992. Petra Camathias ha studiato «Le conseguenze economiche della scarsità di neve durante l’inverno 1989/1990 nell’economia della località climatica di Arosa», mentre Marco Ziegler ha realizzato la ricerca «Analisi dell’acqua potabile del Comune di Sulgen con particolare attenzione agli aspetti corrosivi».
o ottimi ricordi della mia partecipazione al concorso di Scienza e gioventù! Lì ho potuto presentare il mio primo lavoro di ricerca autonomo, un programma per computer per comporre brevi melodie basate su numeri casuali. Sono convinta che questo episodio abbia segnato profondamente la mia carriera scientifica successiva. Innanzi tutto mi sono trovata per la prima volta, al concorso nazionale ma poi anche successivamente al concorso europeo e al programma estivo presso l’istituto Weizmann, attorniata da coetanei che condividevano i miei stessi interessi e ho potuto avere un primo assaggio dell’atmosfera del mondo accademico. Il giudizio positivo ottenuto dal lavoro che ho presentato al concorso mi ha inoltre fornito l’autostima necessaria per affrontare il percorso non sempre facile della carriera scientifica. Anche se sono passata alla fisica teorica, sono rimasta fedele fino ad oggi al mondo della ricerca!
a partecipazione al concorso nazionale 1992 a Coira ci ha permesso non solo di presentare al pubblico i nostri lavori di ricerca, ma anche di apprezzare le diverse gite proposte, il buon cibo e le notti intere trascorse a chiacchierare con gli altri giovani ricercatori. Tra noi due, poi, è scattata la scintilla: ai primi scambi di parole ci siamo presto accorti che c’era di più e nel frattempo siamo diventati una famiglia e ci ricordiamo volentieri del concorso nazionale di Scienza e gioventù come l’occasione che ci ha fatti incontrare. Anche gli argomenti dei nostri lavori di ricerca – le conseguenze economiche di un inverno con poca neve in una località climatica, rispettivamente la calcificazione delle condutture – sono tutt’oggi di estrema attualità.
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RINGRAZIAMENTI «La ricerca e l’innovazione sono le basi per il successo futuro di Roche. Per questo vogliamo risvegliare nei giovani talenti della Svizzera l’entusiasmo per l’affascinante mondo della ricerca.» Annette Luther, Roche Diagnostics International
«L’Istituto della Proprietà Intellettuale si occupa della promozione dell’innovazione. Sosteniamo Scienza e gioventù perché diffonde il pensiero innovativo presso i giovani, fornendo un contributo importante alla Svizzera come piazza intellettuale e creativa.»
«Il sostegno e la promozione dei giovani talenti nella ricerca scientifica è il dovere di ogni società che desidera preparare bene il proprio futuro.» Gabriele Gendotti, FNS
Prof. Dr. Heinz Müller, Istituto Federale della Proprietà Intellettuale
La fondazione Scienza e gioventù è finanziata al 100 % da contributi di donatori privati e della mano pubblica. Ringraziamo di cuore tutti i nostri partner che con il loro generoso sostegno s’impegnano con noi alla promozione delle giovani leve. PARTNER PLATINO (contributi superiori a CHF 100 000.–) Fondazione Ernst Göhner F. Hoffmann – La Roche AG Istituto della Proprietà Intellettuale IGE/IPI Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SBFI/SEFRI PARTNER ORO (contributi superiori a CHF 50 000.–) Consiglio dei Politecnici Federali Fondazione Gebauer Fondazione Hans Gutjahr Fondazione Hasler Fondazione Methrom Fondazione OttoBeisheim Fondo Nazionale Svizzero FNS Istituti di ricerca nell’ambito dei PF (Eawag, Empa, PSI, WSL) PARTNER ARGENTO (contributi oltre i CHF 25 000.–) BASF Schweiz AG Biogen Foundation Clariant (Schweiz) AG Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione EDK/CDPE Fondazione Aldo e Cele Daccò per la ricerca scientifica Fondazione Mercator Schweiz Fondazione Paul Schiller Fondazione Fritz Gerber Fondazione UBS per le questioni sociali e la formazione Fondazione Vontobel Fondo Swisslos del canton Argovia Lonza Ltd Novartis International AG Swatch Group Swiss Life – fondazione «Perspektiven» Syngenta Crop Protection AG
PARTNER BRONZO (contributi superiori a CHF 10 000.–) Accademia svizzera delle scienze tecniche SATW Amministrazione delle finanze del cantone Nidwaldo Direzione dell’educazione del cantone Zurigo Direzione delle finanze e della chiesa del cantone Basilea Campagna Fondazione Boner per l’arte e la cultura Fondazione Dr. Fred Styger Fondazione Lagrev Fondazione Steinegg Fondo Swisslos del cantone Basilea Campagna Hilti Corporation Polo formativo della Svizzera Nordoccidentale BRNW Società Svizzera di Chimica SCG/SCS Ufficio delle finanze del cantone SO SOSTENITORI (contributi superiori a CHF 1000.–)
Fondazione Johann JacobRieter, Flückiger R., Kurt Nohl, Georg Fischer AG, Fondazione BuhlmannKuhn, Amministrazione delle finanze del cantone Turgovia, Ufficio delle finanze del canton Svitto, Debrunner V., Behr Bircher Cellpack BBC AG, Novartis Pharma AG, Magyar Tehet., Bachem AG
PARTNER DEL GIUBILEO
ab Kurt Nohl Marco Ziegler e Petra Camathias Ziegler 26
UNO SGUARDO AL FUTURO
Scienza e gioventù permette a giovani curiosi di lanciarsi con passione verso il futuro.
IDENTIFICARE E PROMUOVERE POTENZIALI TALENTI: UNO SGUARDO AL FUTURO DI RALPH EICHLER, presidente del consiglio di fondazione
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ottengono la menzione eccellente hanno inoltre la possibilità di partecipare a concorsi internazionali o allo Swiss Talent Forum e stabilire ulteriori relazioni.
Sostenuta dalla curiosità, la comprensione di un problema o di un fenomeno nuovo promette grandi soddisfazioni. Innanzi tutto ci vuole però un atteggiamento imprenditoriale: occorre avere un’idea chiara di ciò che si desidera fare o capire autonomamente. Superato questo ostacolo mentale, realizzata l’idea e presa la decisione di mettersi in gioco, presso Scienza e gioventù i giovani trovano il sostegno di coach pronti a sostenerli con domande critiche e utili consigli mediati dalla loro profonda conoscenza dell’ambito scientifico e tecnologico.
In futuro desideriamo mettere un accento ancora più chiaro su questo aspetto. Attraverso la rete degli Alumni di Scienza e gioventù potranno nascere nuovi contratti ed essere curati quelli già esistenti. Contemporaneamente occorrerà aumentare il coinvolgimento della Romandia, della Svizzera orientale e del mondo della formazione professionale. Per questo intendiamo inviare ambasciatori nelle scuole professionali e successivamente anche nei licei. L’antenna che abbiamo aperto da poco presso il Politecnico di Losanna ha inoltre proprio l’obiettivo di rafforzare la presenza di Scienza e gioventù nella Svizzera romanda.
a fondazione persegue lo scopo di identificare e promuovere giovani talenti. Spesso è infatti necessaria una piccola spinta per motivare qualcuno. Ma perché Scienza e gioventù lo fa con un concorso?
E alla fine quale profitto rimane? Innanzi tutto sicuramente la soddisfazione di aver portato a termine un’impresa. Poi i tre giorni dell’atto conclusivo, tutt’altro che solo un esame: rappresentano piuttosto una preziosa occasione di incontro tra persone animate da interessi simili e sono spesso origine della costruzione di una rete che durerà tutta la vita. I giovani che
La fondazione vive grazie all’aiuto di numerosi collaboratori volontari nella commissione del concorso, degli esperti, del consiglio di fondazione e al sostegno finanziario di donatori privati. Contribuite anche voi a rafforzare questa rete e aiutateci a continuare a promuovere i giovani talenti. 27
«La Svizzera ha bisogno di nuove leve motivate, innovative e ben formate. Da 50 anni Scienza e gioventù contribuisce in modo determinante alla promozione a livello nazionale di menti innovative, motivando i giovani a coltivare il piacere per la scoperta e l’entusiasmo per la ricerca e a intraprendere – si spera – una carriera di questo tipo.» Kurt Baltensperger, consiglio dei PF