IABO S/orridi 7 ottobre / 5 novembre 2011 Spazio San Giorgio Arte Contemporanea Via San Giorgio, 12/a - Bologna info@spaziosangiorgio.it www.spaziosangiorgio.it Questo catalogo presenta le opere della mostra personale di IABO estratte dal ciclo S/orridi inaugurata il 7 ottobre 2011 presso la sede di Spazio San Giorgio Arte Contemporanea. Concept / Design Lapsus Lab www.lapsuslab.com Stampa Eurovideo teconologie per la comunicazione www.eurovideodigital.com Testi in catalogo Giorgia Sarti / Silvia Rosini / Anna Utopia Giordano Crediti fotografici Augusto de Luca / Anna Utopia Giordano Catalogo scaricabile su www.iabo.it In copertina Collective Hypnosis - Hitler (particolare) Š 2011 IABO Ăˆ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi e immagini.
Artista dell’immagine, il suo è un lavoro diretto, che punta dritto all’obiettivo. Opere dai contenuti attuali, sociali e culturali, realizzati con ironia e minimalismo. Lavori dal carattere deciso, che suscitano curiosità e non passano inosservati. I suoi “volti” contrapposti si impongono con forza nell’odierna confusione comunicativa, attraverso un concentrato di forza espressiva, provocazione e immediatezza. IABO gioca con la superficialità di oggi, interpreta le banalità e l’appiattimento culturale e ce lo presenta sotto forma visiva intuitiva e indelebile, scolpendo a suon di pennello le sue immagini nella memoria collettiva, con precisione chirurgica, ironia inglese e una potenza tutta sua. E’ con grande piacere che presentiamo “S/Orridi”, mostra personale di IABO, dal 7 Ottobre al 5 Novembre 2011, galleria Spazio San Giorgio, Bologna. Giorgia Sarti Spazio San Giorgio arte contemporanea Bologna
ANNA UTOPIA GIORDANO
“Mi chiamo Biancaneve. Mi conoscono tutti: vivo nel bosco insieme a 7 nani e, secondo lo Specchio della mia matrigna, sono la più bella del Reame. IABO ha demolito il mio stereotipo sgretolando il mio spazio vitale e ha giocato con l’inconscio collettivo umano proponendo una versione di me in cui mordo la nota mela arcobaleno logo della Apple. Ha un sapore artificiale, forse Steve Jobs l’ha avvelenata? Come dite? L’avete mangiata anche voi!? C’è un solo rimedio: il principe azzurro. Spero ne abbiate uno pronto a salvarvi!”. Questa è la voce di Biancaneve, uno dei protagonisti del nuovo ciclo di opere di IABO. S/orridi vive in una dimensione comunicativa in cui il messaggio è stimolo a liberarsi di quelle categorie imposte dal e nel nostro immaginario. La realtà qui è esaminata attraverso alcuni dittici dalla prospettiva alterata in cui personaggi e accoppiamenti curiosi, grotteschi e paradossali sradicano convenzioni culturalmente indiscusse trattenendo lo spettatore in un mondo allo stesso tempo attuale e deformato, sfacciato e sincero, lineare ed eccentrico. Quest’ossimoro intenzionale è la genesi del titolo “S/orridi”: Sorrìdi e S’(ono) Orridi, un gioco di parole volto a suggerire la via da seguire per comprendere l’intento dell’artista. IABO si ribella all’illusione del disordine mediatico contemporaneo scuotendo lo spettatore con la sua indisciplinata ironia e simboli incisivi dotati di forte espressività. S/orridi racconta confidenze, e i dittici sono fiabe visuali capaci di strappare un sorriso, ad una prima visione, ma anche di far inorridire chi ascolta la loro voce con maggiore attenzione.
IABO© ACRILICO E SPRAY SU TELA 100 X 200 X 15 CM. 2011 COURTESY DELL’ ARTISTA
IABO© ACRILICO E SPRAY SU TELA 100 X 200 X 15 CM. 2011 COURTESY DELL’ ARTISTA
IABO© ACRILICO E SPRAY SU TELA 200 X 400 X 15 CM. 2011 COURTESY DELL’ ARTISTA
IABO© ACRILICO E SPRAY SU TELA 200 X 400 X 15 CM. 2011 COURTESY DELL’ ARTISTA
IABO© ACRILICO E SPRAY SU TELA 200 X 400 X 15 CM. 2011 COURTESY DELL’ ARTISTA
IABO© ACRILICO E SPRAY SU TELA 200 X 400 X 15 CM. 2011 COURTESY DELL’ ARTISTA
SILVIA ROSINI SPAZIO SAN GIORGIO ARTE CONTEMPORANEA BOLOGNA
Van Gogh e Mike Tyson (“RiMorsi), Lady Diana e Cleopatra (Senza Titoli), Stalin e Britney Spears (“Starlin”): sono solo alcune delle “strane coppie” che compongono il ciclo S/orridi di IABO, artista partenopeo da tempo non più sconosciuto agli addetti ai lavori. Il ciclo di opere che mescola neo pop art all’imprinting urban, vede protagonisti i suoi inconfondibili profili, ormai un must se si conosce il curriculum creativo dell’ artista (Il “Me l’hann Hitler” del Roma Road to Contemporary Art presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, doveroso da citare). Ma IABO questa volta arriva a fare un passo ulteriore, sia da sè e sia dall’iconografia canonicizzata dell’arte contemporanea: se infatti la prima pop art trasformava facce serie in una serie di facce, in S/orridi IABO non solo ci propone un “idolo” - positivo, negativo o “orrido” che sia - ma decide di metterli a confronto tra loro scoprendo profili stranamente convergenti, nati da collisioni di significati che paradossalmente avvicinano i soggetti più inimmaginabili. Esplode così l’estetica del doppiosenso in cui Superman si trova inevitabilmente vicino a Nietszche (“Ubermensch”) e dove la differenza di una sola consonante può tramutare il capo supremo del terrorismo talebano nel presidente degli Stati Uniti (“Osbama”). Tante facce in un unico profilo e piccoli simboli per macroscopici concetti: è la sinteticità che IABO utilizza per far muovere i pensieri di chi guarda, scegliendo di puntare lo sguardo magnetico dei soggetti dritto sullo spettatore. Pungente, ironico e dissacrante, occhio a S/orridi, è nata una StaRlin.
Di origine partenopea, classe 1980, IABO nasce nei primi anni novanta come writer, fa parte di storiche crew napoletane (KTM, Ki Ta’ Muort -13Bastardi) e si avvicina progressivamente al mondo dell’arte. La sua curiosità artistica lo spinge verso gli Stati Uniti (New York, Los Angeles) dove, nel 1997, entra in contatto con il panorama underground. Nel 2003 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli e frequenta il corso “4 pittura”; si laurea in Arti Visive nel 2009 con il massimo dei voti. Nel 2004 inaugura la sua prima personale “Wild at Heart,” a Roma nello spazio espositivo LOL moda arte e design. Nello stesso anno arreda la stazione ferroviaria di Gianturco (NA) nell’ambito del progetto Circumwriting a cura di Evoluzioni con la supervisione di Achille Bonito Oliva. Ha partecipato a varie collettive: “Sistema Binario” railway station Napoli/Belgrado, “Camera con Vista” al PAN e Belgrado, “Scala Mercalli il terremoto della Street Art Italiana” a cura di Gianluca Marziani presso l’Auditorium Parco della Musica Roma. Nel 2005 espone alla XII edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell’ Europa e del Mediterraneo a cura di Gigiotto Del Vecchio e nella collezione permanente “100 artist for a Museum” al Museo CAM Casoria (NA). Nel 2006 dopo una serie di performance “illegali” nelle gallerie napoletane ha realizzato la mostra/evento “EN1 (Esprit Nouveau)” a Napoli presso la NOTgallery; nello stesso anno inaugura la personale “Segni di Vita” nello spazio
espositivo BADmuseum della Bunker Art Division. IABO ha partecipato a fiere d’arte contemporanea tra cui Arte fiera a Bologna, MiArt a Milano, Artour-o a Shangai e Firenze dove vince il primo premio MFL (Maria Fulvia Leopizzi). Partecipa a Arte Contemporanea Moderna Roma dove espone nella sala Under 35. Nel 2007 inaugura la personale “Reazione in catena” alla NOTgallery. Durante una serie di interventi notturni IABO viene sorpreso dall’allora direttore del museo PAN, Julia Draganovic. Da questo incontro nasce la partecipazione ad “Emergency Room” , progetto di Thierry Geoffroy, e la personale alla Fondazione SDN a Napoli a cura di Julia Draganovic. Il 2009 è segnato dalla mostra personale a cura di NOTgallery al Palazzo delle Esposizioni (Roma) all’interno della fiera “Roma - The Road to Contemporary Art”. E’ stato l’ ideatore della performance/protesta “Madre Snaturata” tenutasi all’ esterno del Museo MADRE. Il 2010 è un anno di ricerca e cambiamenti; un altro viaggio negli States è l’occasione per la performance pirata “Pizza a Portfolio”, realizzata negli spazi dell’Armory Show e Volta Pulse a New York City. E’ finalista nell’edizione 2010 del Premio Celeste e la sua “Opera da Freezer” viene esposta presso la Fondazione Brodbeck a Catania. Nel 2011 è stato invitato alla 54° edizione della Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi nel Padiglione Italia - Regione Campania negli spazi del Museo CAM.
finito di stampare a Bologna nel mese di settembre 2011