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oggi
Oggi Sposi la rivista - Mensile - anno 1 numero 1 aprile 2012
Sposarsi in Grecia: la risposta alla crisi
A lezione di stile con Carla Gozzi Suggerimenti per le nozze dalla stylist più famosa d’Italia
Perchè scegliere il paese del Mediterraneo
Vincenzo Dascanio Design, creatività e molto altro nello store milanese
Pole dance, burlesque e fitness
per la linea della sposa
Intervista ad Arnoldo Mondadori “Oggi Sposi? Una imprenditorialità innovativa”
www.oggisposilarivista.com
DOMO ADAMI Concept Atelier VIGEVANO Via XX Settembre, 8 (Angolo P.zza Ducale) 27029, Vigevano (PV) Mobile Phone: +39 346 86 31 692 e-mail: ateliervigevano@domoadami.com
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Nuovi percorsi di formazione per eventi di stile. L’esperienza di MAURO ADAMI Wedding Designer & Global Stylist per passione, diventano la tua nuova opportunità di piacere e per una nuova figura professionale. WEDDING STYLE, protocolli di galateo, mise en place e scenografie spettacolari. Segui gli aggiornamenti e chiedi le info sul nostro profilo facebook e sul sito www.domoadami.com.
In questo numero
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oggi
Oggi Sposi la rivista - Mensile - anno 1 numero 1 aprile 2012
Sposarsi in Grecia: la risposta alla crisi
A lezione di stile con Carla Gozzi Suggerimenti per le nozze dalla stylist più famosa d’Italia
Perchè scegliere il paese del Mediterraneo
Vincenzo Dascanio Design, creatività e molto altro nello store milanese
Pole dance, burlesque e fitness
Sposarsi ai tempi del 2.0 e dei social network
a pagina 6
a pagina 46
Dal sogno alla realtà. Così nasce l’abito da sposa a pagina 24
Tacco 12: per donne... al passo con i tempi!
per la linea della sposa
Intervista ad Arnoldo Mondadori “Oggi Sposi? Una imprenditorialità innovativa”
Serata Oggi Sposi al First Floor
a pagina 28
Uniti nel nome dell’arte
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a pagina 52
In copertina
Il popolo di naviganti s’interroga sulle tradizioni, sulla cronaca e su quello che sarà
Foto di Daniela Degrassi
a pagina 60
L’eleganza di rimanere se stessi... a pagina 32
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La rivista - Pubblicazione mensile di attualità e moda nel mondo del wedding e del life style www.oggisposilarivista.com Direttore Responsabile: Chiara Besana Redazione: Biancamaria Martini, Tania Pazzaglini, Marianna Peluso, Matteo Losa, Federica Marchi, Beatrice Cortelezzi
Hanno collaborato: Silvia Lora Ronco, Giorgia Fantin, Mauro Adami, Alessandro Olmo, Diego Taroni, Deborah Facchino, Federica Salza, Daniela Di Matteo, Culti Day spa, Andrea Naar Alba, Lamode, Photo27 Oggi Sposi Direttore Responsabile Chiara Besana Grafica, impaginazione e stampa: Real Arti Lego - Il Guado Via P. Picasso 21/23 Corbetta (MI) Printed in Italy Registrazione del Tribunale di Milano n.99 del 27.02.2012
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Il Wedding Planner sale in cattedra Presente e futuro della categoria
Chiara Besana, direttore di Oggi Sposi
...Un classico che non stanca
L’editoriale Quante volte nel mio lavoro mi è stata posta la domanda: “Ma che cos’è il matrimonio?”. Difficile darne una definizione universale perchè la risposta nasce giustamente dal vissuto di ciascuno. Per me, che ho accanto da quasi due anni il marito migliore del mondo, presente, amorevole, dolce e divertente, e che mi ha fatto il più bel dono che potessi desiderare con la nascita di Sofia, è l’aria che respiro, la ragione di ogni mia giornata e l’insostituibile completamento di me stessa. L’ultima volta che mi è stata posta questa domanda è stata però in occasione della presentazione di questa rivista, l’1 marzo scorso al First Floor di Vincenzo Dascanio. Nel bel mezzo del discorso Paolo Liguori mi ha rivolto questo quesito, ma poco dopo ha lui stesso ipotizzato una risposta, nata dal rapporto di stima e di affetto che tra noi si è creato in questi anni, e da un aneddoto dei tempi in cui ero all’interno della redazione di Tgcom. Un collega aveva coniato per me la definizione profetica: “Un classico che non stanca”, mai frase fu più azzeccata.
Ecco allora che il direttore Liguori ha detto; “Oggi Sposi… un classico che non stanca”. Esattamente quello che vuole essere questa rivista. Diversa, coinvolgente, all’avanguardia, al passo con l’attualità ma senza dimenticare la storia, la tradizione ed il classicismo del matrimonio. Mese dopo mese la redazione di Oggi Sposi ed i suoi collaboratori faranno questo, accompagnandovi a braccetto nel fantastico mondo del wedding e del lifestyle, senza trascurare ciò che accade attorno a noi ogni giorno. Per tutto questo devo ringraziare voi lettori, che già dal blog e poi ora con il numero precedente della rivista, siete sempre più numerosi ed affezionati. Ma soprattutto un doveroso grazie a chi ha creduto in me ed in questo progetto. Senza un pranzo a Milano2 in compagnia del mio ex caporedattore Domenico Catagnano non stareste leggendo queste pagine. Il coraggio, lo slancio e l’appoggio sono stati il suo regalo per dar vita e forma a questo progetto. Buona lettura! Il direttore Chiara Besana
Segui il blog www.oggisposi.tgcom24.it
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E’ stato il First Floor di Vincenzo Dascanio a far da cornice alla serata di presentazione della rivista 6
L’1 marzo stampa, addetti del settore e non hanno partecipato all’evento in cui Paolo Liguori e Chiara Besana, direttore di Oggi Sposi - La rivista, hanno presentato il progetto del nuovo mensile free press dedicato al wedding ed al lifestyle. Un’atmosfera di grande entusiasmo ed eleganza ha dato il benvenuto alla nuova testata. Grazie a tutti coloro che vi hanno preso parte ed ai partner della serata.
Sposa del mese Aprile dolce dormire… sarà ma la natura sembra dire proprio il contrario. La primavera in fiore, i colori, le luci ed i suoni fanno pensare invece ad un dolcissimo e romantico risveglio, come quello della Bella Addormentata baciata dal suo principe dopo un sonno profondo. Ecco allora che la sposa di aprile non può che essere romanticissima, tradizionale ed elegante. Un abito a sirena in pizzo con un lungo strascico, fiori color pastello a coronare un’esplosione di rose. Rosa, giallo, arancio e azzurro sono i colori di una tavolozza primaverile a cui la sposa di aprile non può che aderire con entusiasmo. Un sofisticato chignon basso ad incorniciare un volto radioso ed un sorriso contagioso: sono questi i tratti distintivi di una sposa primaverile per nulla banale. foto daniela degrassi
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In libreria
a cura di Biancamaria Martini
Donne che amano i fiori Andreas Honegger Donne e fiori: da sempre un binomio azzeccato, due mondi che s’intrecciano e si completano l’un l’altro. Deve averlo pensato anche Andreas Honegger, editorialista del “Neue Zürcher Zeitung” (‘Il nuovo giornale di Zurigo’), scrittore e appassionato giardiniere. Nel suo ultimo libro “Donne che amano i fiori”, pubblicato da Rizzoli, raccoglie opere di artisti come Dante Gabriel Rossetti, François Boucher,
Storia proibita di una Geisha. Una storia vera Mineko Iwasaki
Geisha: quanta grazia, quanto mistero tutto racchiuso in queste donne che rappresentano un pezzo di scultura e di storia giapponese e che nei secoli hanno affascinato (e continuano a farlo) artisti e scrittori di tutto il mondo. Basti pensare all’opera di Giacomo Puccini “Madama Butterfly” o al più recente romanzo “Memorie di una geisha”, scritto dallo statunitense Arthur Golden, ispirato alla storia vera di una geisha che lavora a Kyoto prima della Seconda Guerra Mondiale. Questa donna, nonostante il codice di segretezza che vieta alle geishe di diffondere informazioni riguardo alla loro vita e al loro lavoro, ha un nome: si chiama Mineko Iwasaki, ha 63 anni e vive in un quartiere di Kyoto con la sua famiglia. Oggi ha deciso di squarciare il velo del silenzio, scrivendo a quattro mani con Rande Brown, noto traduttore dal giapponese, il suo romanzo, l’autobiografia della geisha più famosa della sua generazione. “Storia proibita di
Gauguin, Klimt, Renoir, Manet e molti altri, e li interpreta secondo il linguaggio segreto dei fiori, un vero e proprio codice di comunicazione dell’amore e delle passioni al femminile. I fiori spesso raccontano un’emo-
una Geisha. Una storia vera”, edito da Newton Compton Editori, è il racconto intimo e commovente di Minoko, una bambina schiva e appartata, che a sei anni intraprende il duro cammino per diventare geisha, ma è anche l’amara confessione di una donna che, a 29 anni è al culmine della sua carriera, lascia il successo e sceglie altro: una famiglia, un figlio, la normale eccezione di essere donna. Una prospettiva leggera ed elegante su un piccolo mondo finora sconosciuto, un’occasione per comprendere come si fa a essere donna dall’altra parte del pianeta ■ Ci vogliono le palle per essere una donna Caitlin Moran
Che essere donna è mille volte più complicato che essere uomo, lo sapevamo già! Svegliati presto, fai la lavatrice, stendi, intanto sveglia i bambini, prepara la colazione, stira la camicia al marito, porta i bimbi a scuola, arriva in ufficio, esci dall’ufficio, vai a fare la spesa, arriva a casa, prepara la cena, lava i piatti, metti i bimbi a letto…
zione, ci parlano di vizi e virtù, di amore e odio, di gioia e dolore, e nei capolavori degli artisti da sempre aggiungono un significato simbolico e una lettura a più livelli del soggetto raffigurato. L’autore, oltre a raccontare i segreti delle figure femminili ritratte, si spinge a considerazioni sulla botanica, le aree esotiche di provenienza, le migrazioni di ciascuna pianta e la stagionalità, indicando possibilità interpretative che soltanto chi conosce i segreti del giardinaggio può cogliere. Un libro per chi ama la natura e in cui le donne di oggi potranno riconoscersi e farsi ispirare ■
collassa sul divano! Per non parlare di quei giorni, in cui - e solo noi sappiamo come facciamo - riusciamo ad incastrare in 24 ore anche il thè con le amiche, la ceretta dall’estetista, la visita dall’otorino con il figlio maggiore e del sano sesso con il marito! Insomma, “Ci vogliono le palle per essere una donna”, per dirla come Caitlin Moran, columnist del Times da quando aveva 17 anni e ora autrice di questo spassosissimo resoconto sulla femminilità moderna. Già bestseller nel Regno Unito, “Ci vogliono le palle per essere una donna” arriva ora anche nelle librerie italiane edito da Sperling & Kupfer, pronto a conquistare tutte noi. Caitlin Moran ripercorre il suo apprendistato dal giorno in cui, tredicenne grassa e impacciata, tormentata dagli scherzi cattivi dei maschi, si accorge di “non avere la minima idea di come si fa a essere una donna”. Stronzate di stampo patriarcale, masturbazione, depilazione, micro-mutandine, cioccolato, borsette e tette rifatte sono tra le questioni che affronta nel suo percorso a ostacoli per “diventare una donna”. E si chiede: abbiamo ancora bisogno del femminismo, oggi? L’esilarante storia di una femminista a sua insaputa, in cui non potremo fare a meno di rispecchiarci e che - siamo sicure - ci strapperà più di una risata e un’amara riflessione insieme ■
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Novità
a cura di Federica Marchi
Max Mara Bridal: tre minuti di celebrità? Sì, lo voglio
Studiare con Carlo’s Backery Sicuramente sarete rimaste incantate davanti alle creazioni del Boss delle torte. Ebbene dal 24 al 26 aprile 2012 all’Hotel Enterprise di Milano si potrà studiare con Carlo’s Backery. Le lezioni saranno suddivise in tre tematiche: • il primo giorno, backing class, in cui spiegheranno tutti i procedimenti dei vari impasti e leviti in un excursus, partendo dalle torte più semplici fino alle Lemon franch e alle Coco-loco. Insieme al docente si procederà alla creazione di una torta, procedendo passo per passo alla realizzazione. • Il secondo giorno, decorating class, sarà illustrato il mondo del cake design e della decorazione mostrando
nuove tecniche e prodotti ancora non utilizzati in Italia. • il terzo giorno, decorating class, Mauro si dedicherà allo studio dei vari elementi decorativi, dai mille tipi di fiori, all’intagliatura, il pizzo... Nella fase finale i concorrenti delle lezioni parteciperanno ad una piccola gara e il vincitore riceverà un piacevole premio. Si potranno creare dei capolavori, ricevendo alla fine l’attestato di frequenza Carlo’s Backery. Di seguito gli orari delle lezioni: 24 aprile dalle ore 10 alle ore 17 25 aprile dalle ore 10 alle ore 17 26 aprile dalle ore 10 alle ore 16 Per info: info@weddingsandevents.it
Questa bomboniera non si ferma qui, vola da un bambino che l’aspetta
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Dopo aver messo a disposizione i migliori professionisti, per dare consulenza alle future sposine di tutta Italia, Max Mara Bridal vi propone un concorso: “Tre minuti di celebrità? Sì, lo voglio”. Tra l’8 marzo e il 6 novembre, le spose che acquisteranno un abito Max Mara, potranno partecipare al concorso, rispondendo ad un questionario e scrivendo in poche righe i momenti più significativi della loro storia. In palio Max Mara vi proporrà un premio virtuale, potrete vincere un video professionista per rendere indimenticabile il giorno del vostro matrimonio. Dal mese di giugno una giuria selezionerà i vincitori ogni mese. Marco Righi, giovane regista emergente, autore del cortometraggio “I giorni della vendemmia” (2012) con cui vinse sette premi, immortalerà i momenti più importanti, emozionanti ed ironici del vostro matrimonio. Il video clip sarà successivamente condiviso on-line su: www.bridal. maxmara.com. ■
Questa la nuova linea delle “Bomboniere per la vita”, con cui sarà possibile sostenere i programmi UNICEF di vaccinazione contro il morbillo e salvare la vita di milioni di bambini. Per ricordare un giorno speciale della propria vita (matrimonio, battesimo, comunione, cresima, laurea ed anniversario) sarà infatti possibile sceglierle e vederle trasformarsi in vaccini salvavita per i bambini più poveri e vulnerabili. Sul sito dell’UNICEF è possibile scegliere tra varie proposte e combinazioni da regalare a parenti e amici: la classica partecipazione con busta
e biglietto di invito al ristorante, la pergamena, il box o sacchetto porta confetti con bigliettino. Soltanto lo scorso anno 150 mila persone hanno ricevuto una bomboniera dell’UNICEF, creando così una rete di solidarietà tra i festeggiati e gli invitati ■
Un corso di specializzazione per wedding planner a 360gradi Come individuare il fotografo giusto? E come scegliere chi si prenderà cura dell’aspetto della protagonista indiscussa del giorno del Si? La parola agli esperti Diego Taroni, fotoreporter in grado di far profumare le immagini, e Deborah Facchino, Make up artist e consulente d’immagine. Vi guideranno in un percorso formativo dinamico divertente ed emozionale per svelarvi trucchi e click del mestiere... ■ Per info http://www.facebook.com/diego.taroni o info@photo27.com
Fotografie di Photo27
Brera apre le sue porte in occasione del Fuorisalone
Bon ton al Four Seasons Da sempre le lezioni della scuola di cucina dell’executive chef Sergio Mei e dei suoi collaboratori, sono importanti scoperte dell’arte culinaria: da come scegliere le materie prime di alta qualità, alle esatte modalità dei tempi di cottura e alla presentazione finale dei piatti. Ma non finisce qui.. Dal 31 marzo le lezioni saranno arricchite dalla presenza di Giorgia Fantin esperta di bon ton e galateo, nonché firma di Oggi Sposi - La rivista. Professionista nell’organizzazione di eventi e wedding planner e autrice del libro “Matrimonio da sogno”.
La vocazione di Giorgia arriva dalla tradizione di famiglia infatti, la nonna alla fine degli anni ‘50 insegnava bon ton alle signorine da marito. Insegneranno tutti i trucchi del mestiere per stupire al meglio i vostri commensali: dai segreti per preparare piatti impeccabili, al modo perfetto di servirli a tavola.
I due maestri spiegheranno, come progettare al meglio un’armoniosa cena nella vostra casa, in connubio perfetto tra cucina e ricevimento, per donare ai propri ospiti una serata indimenticabile, organizzata nei minimi dettagli. La lezione sarà suddivisa in tre step: • 9.00 presentazione del menù da parte dello chef, spesa alla ricerca dei giusti ingredienti e assegnazione dei compiti per ogni squadra. • 9.30: introduzione di Giorgia su come accogliere gli ospiti nel modo giusto. • A seguire: esecuzione delle portate del menù, con l’assistenza dello chef e dei suoi collaboratori. Giorgia Fantin spiegherà, per ogni piatto, il giusto modo di servirlo. • 12.30: dimostrazione di una giusta apparecchiatura e degustazione del menù preparato ed in fine consegna del diploma di partecipazione ■
Aprile tempo di Salone del Mobile ma soprattutto ormai a Milano l’appuntamento più atteso è quello del Fuorisalone. Quest’anno, forte dei risultati della passata edizione, Brera Design District offre quattro appuntamenti imperdibili. A Palazzo Cusani sarà di scena il Brera Outdoor Village, in Corso Garibaldi 99 spazio Valcucine la farà da padrone, mentre in Via Mercato 3 Lomography Gallery Store documenterà l’intero evento. Il 20 aprile è prevista la Brera Design Night per scoprire tutti gli showroom e professionisti di quello è che è il cuore della città meneghina. Per info www. breradesigndistrict.it ■
Per info: +39 02 7708 1416
In mostra a Venezia la bomboniera d’artista La bomboniera come oggetto d’arte. E’ questo il tema della mostra in corso fino al 10 giugno a Venezia, nella sede di Palazzo Loredan. La mostra, intitolata “La bomboniera d’Artista”, a cura di Rosa Barovier Mentasti, Sandro Pezzoli e Cristina Tonini, è promossa dall’Istituto Scienze, Lettere e Arti in collaborazione con Civita Tre Venezie. Quattrocento bomboniere di vetro narrano la cultura e la tradizione dell’arte vetraia applicata al cadeaux marriage dal Novecento ai giorni nostri. Per info www.civitatrevenezie.it ■
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MILANO - Via Montenapoleone, 29 tel. 02.799930 - atelier.milano@aimee.it www.aimee.it
Tendenze Per seguire gli appuntamenti e le novità del mondo DOMO ADAMI, visitate il sito www.domoadami.com e seguite la pagina Facebook DOMO ADAMI Bridal Couture
a cura di Mauro Adami*
Tutti i trend del matrimonio All’inizio del 1900 Marcel Proust disse: “lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia”, ma quale donna non vuole essere impeccabile il giorno del suo matrimonio? Attraverso secoli e decenni, le tendenze beauty per la sposa sono cambiate, si sono evolute e alternate ma il giorno del matrimonio è sempre stato e sarà caratterizzato da stile, buongusto e tradizione. Ricordiamo la sobrietà degli anni ‘40 e naturalezza degli anni ‘60, che volevano una sposa “natural-chic” che nel giorno più importante doveva brillare della luce dell’amore; l’eccesso degli anni ‘80, in cui tutto sembrava dover essere esagerato e teatrale; arrivando poi al ritorno all’austerità che ha caratterizzato l’inizio del XX secolo e gli ultimi anni. Nella stagione 2012/13 prenderà forma una tendenza ibrida, che non è né austera, né eccessiva, né romantica, né tradizionale... bensì tutte queste cose insieme. Morbidi volumi, raccolti soffici e briosi che donano un allure romantica alle donne di tutte le età e fisicità; l’utilizzo di onde/ricci volutamente costruiti o non convenzionali, il tutto condito da un total-look all’insegna dell’armonia e che strizza l’occhio alle passerelle più di tendenza. L’occhio deve essere naturale o estremamente grafico e stilizzato, ma comunque valorizzato da ombreggiature ottenute con diversi colori a contrasto che ne sottolineano la forma, il tutto condito da un’abbondante uso del mascara. Ma attenzione, sono assolutamente bandite le ciglia finte! * Mauro Adami è Wedding Designer e Global Stylist. L’esperienza di anni pieni di successi e soddisfazioni professionali nel settore fa di lui una delle voci più autorevoli, conoscendo il settore a 360 gradi. Direttore artistico di Domo Adami è attento alle esigenze delle spose, i cui sogni cerca di esaudire di città in città ricoprendo il ruolo di Wedding Creative on the road.
Non sono solo make-up e hair styling a rendere la sposa perfetta il giorno del matrimonio, l’ingrediente fondamentale rimane sempre l’abito che deve essere lo specchio della personalità della sposa e farla sentire a proprio agio davanti allo specchio. L’abito ideale deve presentare una linea che valorizzi le forme del corpo, nasconda i difetti e crei curve armoniose laddove mancano. Se si ha il fisico a “mela”, ovvero più importante nella parte superiore del corpo, l’abito adatto ha una linea ad impero o redingote, in quanto slancia la figura e sottolinea seno e sottoseno dando uno slancio verticale alla figura. Se invece si ha il fisico a “pera”l’abito ideale è un romantico strapless con il punto vita segnato e una gonna ampia, per valorizzare i punti forti e mascherare i piccoli difetti, anche per voi “La curva è la più graziosa distanza tra due punti”, Mae West. Un fisico a “rettangolo”, androgino o privo di curve marcate, necessita l’utilizzo di un corpino strutturato che ridisegna le forme del corpo, un punto vita abbassato al bacino e una gonna non troppo ampia ma Dall’America, per ovviare il problema di ciglia non molto lunghe o folte, sono arrivate le “eyelashes extension” una nuova tecnica che può regalare occhi da cerbiatta anche a chi aveva ormai perso le speranze! Il segreto per un make-up impeccabile è sempre nella base, che con l’uso consapevole di fondotinta e correttore, è in grado di nascondere le piccole imperfezioni della pelle e la stanchezza ed aggiusta le proporzioni del viso. Le labbra tornano ad essere vestite di nuance leggermente iridescenti, che conferiscono volume e corpo virando nei colori caldi dei rossi, dei rosati e degli aranciati in perfetto equilibrio
con particolari che allungano la figura e accentuano/creano le forme. Il fisico a “clessidra” veste bene tutto, ma sopratutto la linea a sirena che rende giustizia ad una citazione di Mae West che dice: “la curva è la più graziosa distanza tra due punti”. Per avere un risultato ottimale il Wedding Team guidato da Mauro Adami, trend setter d’eccezione, concepisce, soddisfa e rappresenta ogni sua sposa, rispettandone bisogni e desideri ed accompagnandola passo dopo passo verso il giorno delle nozze. Prodotto e servizio si rinnovano: da stilista, Mauro Adami diventa Wedding Designer. Il valore aggiunto che garantisce un risultato impeccabile è quindi la consulenza di un esperto… e che esperto!! ■ con l’incarnato della propria pelle. I rosati per le bionde con pelle chiara; i rossi laccati e magentati per le castane dalla pelle di porcellana, i toni caldi e mattone per le castane dalla pelle ambrata e le nuance albicocca, pesca e cipriati per le rosse ■
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Fiori, colori e...
a cura di Silvia Lora Ronco
Un grande protagonista: il bouquet
Il bouquet è indiscutibilmente uno dei protagonisti nel giorno delle nozze, e dopo aver letto di seguito la sfilza di ruoli che ricopre sfido chiunque a dire il contrario: accompagna la sposa per tutto il grande giorno, è il completamento dell’abito, è l’ultimo dono che il fidanzato fa in questa veste prima di diventarne il marito, rappresenta il suo amore, deve rispecchiare la personalità della sposa ed armonizzarsi con la linea dell’abito e con la sua figura... deve essere sempre impeccabile, è l’antistress che le spose hanno a loro disposizione tutto il giorno, lo girano e lo rigirano tra le mani, lo stringono fino a stritolarlo
nei momenti di massima emozione, lo avvicinano al viso nei momenti di timidezza, lo sventolano dai finestrini delle auto per salutare parenti e amici ed alla fine di questa importantissima e faticosissima giornata è anche lanciato e conteso dalle amiche nubili, a volte poi le spose neanche se ne vogliono separare, alcune addirittura lo conservano come una reliquia fino a buttarlo via quando tristemente devono arrendendosi all’evidenza... secco e grigio non ha più il sapore di quel giorno meraviglioso, ed allora, meglio conservarne il ricordo più bello, spesso immortalato in qualche meravigliosa fotografia ed impresso nella memoria degli sposi. Le tradizioni lungo tutta l’Italia sono tante ma questo dono di base dovrebbe essere consegnato alla sposa il giorno stesso del matrimonio... ed è una sorpresa, ma sorpresa non lo è mai in realtà: sempre più spesso le spose “non si fidano” dei propri fidanzati o peggio delle mamme di essi, e vogliono scegliere personalmente il bouquet, invase dal terrore che la scelta di terzi possa compromettere indelebilmente la perfezione di quel
giorno, si avvalgono della complicità di un’amica o del flower designer per riuscire a pilotare la scelta dello sposo ed avere il bouquet dei propri sogni evitando spiacevoli sorprese. Le possibili linee stilistiche dei bouquet sono tantissime, ci sono bouquet compatti, bouquet classici più morbidi, a cascata, a fascio (il più difficile da portare!), i bouquet accessorio come borsette, sfere, cerchi. Ma quali i fiori indicati nelle quattro stagioni? Vi illuminerò al prossimo appuntamento! Un colorato e creativo saluto a tutti voi! ■ www.silviadeifiori.com
Qualunque sia il vostro stile la scelta del fiore giusto è il primo passo per avere il bouquet dei vostri sogni e per arrivare a tale scopo vi suggerisco i 3 mai e i 3 sempre del bouquet ideale:
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Mai fiori totalmente fuori stagione: non è solo una questione di costi, la resa sarebbe scarsa sia in termini di durata che di bellezza... dunque per avere i tulipani ad agosto, pagarli moltissimo ed avere delle capocchiette di spillo che al primo alito di caldo svengono. Mai fare il bouquet con gli stessi identici fiori dell’allestimento... orribile vedere la sposa con qualcosa di tremendamente somigliante ad un centrotavola tra le mani! Mai scegliere il bouquet senza aver
fatto vedere prima una foto dell’abito al vostro flower designer o wedding planner, sapranno sicuramente consigliarvi! Sempre procurasi uno scampolo di tessuto come quello dell’abito per farlo utilizzare come fascia di chiusura dal flower designer, è una raffinatezza! Sempre farselo consegnare il giorno stesso e conservarlo al fresco, dovrà essere perfetto quel giorno! Sempre legare il bouquet da lancio con lunghi nastri, questo per un effetto scenografico magico!
Ad ogni mese il suo fiore
a cura di Daniela Di Matteo
Consigli floreali su cosa scegliere per il proprio matrimonio: La sposa di aprile Con aprile prende definitivamente piede la bella stagione,introdotta ufficialmente dalla fine del mese di marzo. Mentre i rami delleforsizie finiscono di portare il sole con loro giallo brillante, i narcisi viaccostano inaspettati toni bianchi e albicocca, mentre non hanno limiti icolori dei tulipani, in piena gloria in questo mese di primavera. Stellati,sfumati, di tutti le cromie, sono spesso i compagni preferiti nei bouquet dellespose per la loro linea elegante e moderna, ma che si presta benissimo adatmosfere classiche. Ancora disponibili i ranuncoli, dagli stretti petaliavvolti come rose giallo oro o rosso, arancio, fucsia, ma anche bianchi, rosa obianchi spesso dal fascinoso cuore verde. Anche le camelie possono ancora direla loro, con il loro sottile richiamo orientale alla perfezione e allalongevità. Giacinti blu-viola, bianchi e rosa e fresie singole oppure dalcorposo fiore doppio più pieno colpiscono i sensi con i loro profumi intensi(attenzione
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I fiori per la sposa di aprile
Tulipani Nizza
quindi a dosarli con attenzione), mentre più raccolti aromi vengonoemanati dalle linde piccole campanelle del mughetto, avvolte in eleganti guainedi foglia. L’eleganza però non è solo loro: l’iris la contende, portandolanelle sue corolle disegnate come vessilli di lance appuntite in tutte le sfumaturedel viola-blu. Ma la vera regina di aprile è una e una sola: la peonia, veroamore a prima vista con i suoi enormi e opulenti boccioli super romantici chesembrano presi di peso da un dipinto: la stagione che le appartiene è breve,quindi se ne siete innamorate, questo è il vostro momento. Verso fine aprilearrivano le prime violaciocche, di grande impatto nelle loro spighe fitte difiori nei vari toni del rosa e del bianco e le profumatissime zagare, i candidifiori d’arancio, simboli per eccellenza della purezza e beneauguranti per glisposi. Anche le prime calle donano grande raffinatezza e modernità a qualsiasicerimonia, soprattutto nella versione “mini”, perfetta per ilbouquet. Le viole
✿ peonie ✿ forsitia ✿ alchemilla ✿ fresie ✿ tulipani ✿ calle ✿ iris ✿ viole ✿ giacinti ✿ camelie ✿ mughetto ✿ narciso ✿ biancospino ✿ azalee e rododendri ✿ bocche di leone ✿ violacciocche ✿ fiori d’arancio ✿ ranuncoli invece si prestano a tutto: dato l’esiguo costo e l’abbondanzadei colori, potete usarne singole piantine creando composizioni che arredinoogni angolo: regaleranno al vostro giorno del sì il delizioso e sempliceincanto della primavera. ■
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Speciale intervista ad Arnoldo Mondadori a cura di Beatrice Cortelezzi
Il matrimonio con l’impegno 16
Arnoldo Mosca Mondadori attualmente è presidente del Conservatorio di Milano e si occupa con dedizione e impegno nell’ambito del sociale, supportando importanti progetti a scopo umanitario. Attraverso il suo lavoro di editore ha saputo rappresentare e sostenere l’immagine editoriale italiana nel corso degli anni, l’ha fatta fiorire ed evolvere in tutte le sue forme e virtù. Recentemente ha pubblicato, un libro di poesie spirituali dal titolo “Cristo nelle costellazioni” a cura della casa editrice Morcelliana. È stato anche curatore degli ultimi dieci libri della poetessa Alda Merini. In esclusiva per Oggi Sposi, Mondadori si racconta in un’intervista che ci svelerà le sue personali riflessioni nell’ambito del wedding e del sociale, inoltre ci parlerà di alcuni progetti ancora da realizzare! Cosa ne pensa della rivista Oggi sposi? È una rivista che oltre a dare ottimi suggerimenti pratici sul matrimonio, un momento davvero importante nella vita di una persona, si occupa anche di temi sociali. L’Italia è un paese che presenta enormi difficoltà nel mondo del lavoro, come vede questa nuova forma di imprenditorialità nata dal lancio di questo prodotto? È molto bello vedere giovani come te, Beatrice, o come Chiara Besana che rispondono alla crisi in questo modo, lanciandosi in un progetto totalmente nuovo, mettendo in gioco se stessi, i propri sogni e ideali in una forma di imprenditorialità innovativa. L’Italia necessita di talenti giovani che rimettano in moto il grande ingranaggio della società e dell’industria. Cosa l’ha colpita di più in questa rivista? Mi ha molto colpito l’articolo sull’infanzia negata delle spose bambine, a cura di Matteo Losa: fa riflettere su quello che accade nel mondo quotidianamente.
do in collaborazione con Don Virginio Colmegna e la Casa della Carità, per favorire, attraverso la musica, l’integrazione dei bambini Rom, provenienti dai campi nomadi di Milano, bambini che solo due anni fa venivano quotidianamente costretti, a causa degli sgomberi, ad abbandonare il loro percorso di studi. Abbiamo aperto per loro dei corsi di violino e fisarmonica ed ora è nata finalmente una piccola orchestra, com’è avvenuto in Venezuela con il modello di Abreu. È un progetto coinvolgente? Sì, e la cosa più bella è che i bambini in questi due anni hanno studiato con continuità, a dispetto di tutti i pregiudizi sui Rom “ che non lavorano”, imparando a leggere la musica, bisogna sottolineare che la musica Rom si basa su un intuito e un orecchio straordinario ma non sulla capacità di leggere musica.
nel sociale Se da una parte noi in Occidente possiamo organizzare i nostri matrimoni liberamente, esistono paesi dove ragazze e anche bambine vengono obbligate con violenza a sposarsi contro la loro volontà.Dovremmo, anche per un istante, metterci nei loro panni e provare a riflettere.
So che le è molto a cuore l’ambito del sociale. In questo momento di cosa si occupa? In questo momento al Conservatorio di Milano sto lavoran-
È vero che alcuni di loro hanno suonato di fronte al Presidente della Repubblica Napolitano? Sì, uno di loro, Eduard Lon, uno straordinario talento e poi alcuni ragazzi hanno suonato insieme ad Eugenio Finardi nell’ultimo Festival di Sanremo. Alcuni violini dei bambini sono stati costruiti dai detenuti del Carcere di Massima Sicurezza di Opera. È molto emozionante vedere esistenze che ritrovano dignità e fierezza.
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Credo sia una vera è propria vocazione, specialmente poi quando ci sono i bambini, oltre al lavoro di coppia c’è il lavoro con i figli... Insomma il matrimonio è l’ascolto reciproco, il mettersi continuamente in gioco ed essere attenti all’altro. Quindi per lei il valore della famiglia è importante? È essenziale, è da lì che nasce il concetto di coscienza piena e la perdita dell’egoismo. Se una persona decide di mettersi in gioco pienamente deve rinunciare a tanti egoismi personali, deve pensare all’altro. Chi semina amore riceve in cambio felicità. La famiglia rappresenta una stella, solo se tenuta al meglio può brillare. Questo può esser riportato anche nella società, se è solo una luce ad illuminare non sarà abbastanza, se ce ne sono tante la società sicuramente potrà essere più splendente. Quali sono i suoi progetti attuali? Diciamo che ci sono tanti progetti culturali e sociali che cercano di nascere da un’idea di non voler fare le cose solo per il gusto di organizzare o ricavare profitti. Oggi secondo me si fanno troppi progetti senza considerare un’idea di società in termini di disinteresse, ma unicamente per calcolo o guadagno, invece bisognerebbe soffermarsi un attimo e chiedersi come l’uomo può essere felice. Da qui, iniziando da una riflessione sull’essere umano, nascono i miei progetti. Uno dei prossimi è la realizzazione di un libro di artista illustrato dal bravissimo Luca Pignatelli, che avrà come contenuto la Divina Commedia di Dante, il ricavato dei libri sarà destinato a uno straordinario missionario che da solo aiuta i malati terminali di Aids. Che cos’è per lei il matrimonio? Il matrimonio è una sfida quotidiana meravigliosa, è come un giardino che ha tantissime piante e va curato. Come il giardiniere ogni giorno si mette al lavoro, anche i coniugi devono lavorare affinché la relazione sia stabile e si rivitalizzi ogni giorno.
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Quali sono i valori più importanti nella sua vita? Prima di tutto la spiritualità, da lì discendono gli altri valori: non potrei fare nulla se non ci fosse nella mia giornata un tempo di contemplazione. In ogni tradizione spirituale è essenziale il momento del silenzio, dell’apertura verso Dio. Ogni religione ha la sua zona di meditazione e di preghiera. Per quanto mi riguarda senza la contemplazione eucaristica non potrei combinare nulla. La regia della vita non credo sia nostra ma di qualcun altro più grande di noi. Noi dobbiamo solo lasciare spazio. Concludiamo questa intervista con una riflessione sull’amore. Il fondamento necessario di qualsiasi matrimonio o relazione. Cosa ne pensa? L’amore è qualcosa che racchiude in sé il principio della moltiplicazione. Dentro l’amore c’è qualcosa che si genera e si moltiplica e che ci espande verso le cose e verso gli altri; per far sì che questo possa esistere bisogna essere molto seri e impegnati. Se da una parte l’amore è gioco e complicità dall’altra è anche dedizione e responsabilità ■
Questioni di bon ton
a cura di Giorgia Fantin Borghi*
Fotografie di Photo27
Un velo di storia La storia del velo parte già dal suo nome. La radice della parola deriva dal verbo latino nùbere, che ha la stessa radice di nube o nuvola (che vela il cielo). Il mito racconta che le Ninfe, fanciulle nubili e illibate per l’appunto, si velassero appunto il capo poco prima di prendere marito.
Fin dal tempo degli antichi romani dunque si usava indossare il velo durante le nozze, anche se allora il suo colore non era bianco ma giallo o rosso. Era chiamato era chiamato flammeum e su di esso veniva poggiata una corona intrecciata di maggiorana e verbena sostituita poi da una di mirto e fiori d’arancio. Nel corso dei secoli il velo nuziale ha però modificato i suoi utilizzi legando la sua storia alla superstizione che lo vedevano da prima come “riparo” per la sposa, una sorta di scudo contro spiriti e spiritelli malvagi, successivamente come copertura del volto in
* Giorgia Fantin Borghi è esperta di bon ton e cura del dettaglio. Una vita negli eventi; per diverso tempo alla direzione special events di un’importante multinazionale. Wedding planner per la sua agenzia Bianco Rubino, organizza corsi seguitissimi e cura il blog La quinta fetta di torta. E’ da poco uscito il suo libro Matrimonio da sogno edito da Valentina Edizioni.
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La posta Volete sottoporre alla nostra esperta di galateo le vostre questioni di bon ton? Scrivetele all’indirizzo giorgia.fantin@biancorubino.com Giorgia Fantin Borghi sceglierà ogni mese le più interessanti alle quali darà pubblica risposta in questo spazio dedicato tutto a voi ■
occasione dei matrimoni combinati a tavolino dalle famiglie. La sposa infatti giungeva all’altare velata, di parecchi strati per di più, e così rimaneva fino al termine della cerimonia, questo avveniva per evitare che una fanciulla non proprio avvenente facesse scappare lo sposo a gambe levate prima dello scambio degli anelli. Durante l’era cristiana il velo divenne poi un simbolo di sottomissione a Dio ma anche baluardo di pudore. E oggi? Utilizzarlo o meno è una questione di gusto e costumi locali. Alcune tradizioni regionali vogliono che il velo venga tramandato di generazione in generazione facendone un vero e proprio tesoro, un simbolo della propria storia familiare, conservato gelosamente da nonne e mamme in attesa di un nuovo matrimonio! Il galateo classico ne impone l’uso solo per una cerimonia religiosa per la quale lunghezza e ricami dovranno essere in ogni caso adeguati sia allo stile dell’abito che a quello delle nozze pur senza dimenticare la corporatura della sposa che, spesso, lo desidera averlo calato sul viso. Una volta all’altare saranno il padre di lei, oppure lo sposo, ad alzarlo avendo cura di aggiustarlo ben bene anche sul retro, in favore di pubblico festante soprattutto per evitare l’effetto “coda di pavone”. L’aiuto di damigelle e testimoni della sposa in questo caso è comunque molto apprezzato. Ricordo che il velo va comunque rimosso al ricevimento ■
Cara Giorgia, nello scrivere le partecipazioni il nome dello sposo precede sempre il nome della sposa anche se sono gli sposi stessi ad annunciare il matrimonio? Grazie! Daniela Cara Daniela, la risposta è sí. Il galateo italiano vuole che il nome dello sposo venga scritto sempre per primo mantenendo la sinistra del cartoncino, mentre quello della sposa si manterrà a destra. Questo sia per quanto riguarda le partecipazioni che per il cartoncino d’invito al ricevimento e non ultimo il biglietto di ringraziamento. Insomma, la regola è valida per tutti gli stampati relativi alle nozze! Un caro saluto. Giorgia
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A lezione Come fare per essere perfette sempre, in qualsiasi occasione? Lo abbiamo chiesto a una vera guru in fatto di moda e stile. Indovinate un po’ chi è... a cura di Biancamaria Martini
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Carla Gozzi insieme a Enzo Miccio nello studio di “Ma come ti vesti?”, il programma di successo di Real Time
Moda, vestiti, shopping: tre paroline magiche, capaci di fare andare in brodo di giuggiole (o quasi) qualsiasi donna! Croce e delizia della pressoché maggior parte del popolo femminile, non aspettiamo altro che l’occasione giusta per trovare la scusa e andare a prosciugare il conto in banca nel giro di un pomeriggio. La festa di compleanno della migliore amica in quel locale di tendenza, la cena di lavoro, il battesimo del nipotino… Vuoi non andare a rimpolpare le fila dello striminzito (secondo noi!) guardaroba? C’è una sola occasione, però, capace di farci andare un po’ in crisi davanti alle vetrine delle boutique: il matrimonio! Spesso sia la sposa che le invitate partono convinte con un’idea ben precisa in testa, ma poi indossandolo si fanno assalire da mille dubbi: ma mi sta davvero bene? Non è un po’ fuori moda? Ma si adatterà al contesto? Ma non sarà “troppo”? E se poi offusco la sposa? Come fare quindi ad essere perfette sia durante la cerimonia… che dopo? Già, perché dopo comincia la vita vera e noi non vorremo mica presentarci a nostro marito la sera, quando rincasa, con i bigodini in testa e la tuta da combattimento, vero? Per dissipare ogni dubbio, abbiamo chiesto dei consigli a una vera esperta in fatto di moda e tendenze, la guru del fashion style per eccellenza: Carla Gozzi. Conosciuta dal
di stile!
pubblico come la conduttrice chic e dai consigli infallibili di Ma come ti vesti?!, programma di successo in onda su Real Time, condotto insieme al collega e caro amico Enzo Miccio; la sua vita ruota da sempre intorno al fashion system, avendo iniziato in Ufficio Stile da Max Mara. La sua esperienza e il suo fiuto per il buon gusto, la portano presto a lavorare al fianco di grandi stilisti, italiani e internazionali. Qualche nome? Thierry Mugler, Mila Schön, Calvin Klein, Yohji Yamamoto, J. C. de Castelbajac, Gabriele Colangelo ed Ermanno Scervino. Nota ai fashionisti e ai fan come Carlà, oggi è style coach alla Carlà’s Academy, dove tiene corsi per adulti interamente dedicati allo stile personale e al suo raggiungimento, e alla Carla’s Academy Kids, per piccole donne dai 6 ai 12 anni. Inoltre, attraverso il suo sito www. carlagozzi.it dispensa pillole di stile, aggiorna sulle ultime tendenze, crea le shopping list, dà consigli sui must-have da avere nel guardaroba e coinvolge la sua community durante le Fashion Week. Chi meglio di lei, quindi, per aiutarci a superare la missione “Donne perfette in ogni occasione”?
Signora Gozzi, partiamo dall’ABC del ben vestire ai matrimoni: come si dovrebbero vestire le invitate per non essere fuori luogo? Quali colori o modelli è bene indossare? “Oggi è proprio vero che ai matrimoni se ne vedono sempre di più di tutti i colori (anche in senso letterale!), ma è bene che le invitate rispettino la regola della sobrietà, ovvero essere eleganti ma senza ostentazione, per non offuscare l’immagine della sposa, che quel giorno è la protagonista. Quindi, meglio evitare colori sgargianti, come il rosso o il viola, o i neutri bianco e nero. Il primo, perché quel giorno dev’essere indossato solo e soltanto dalla sposa, e il secondo, perché pur essendo un passepartout, non è indicato per i toni gioiosi della cerimonia”. Argomento sposa: per l’abito del gran giorno ha qualche consiglio da dare sul modello da scegliere o sul colore che va più di moda per quest’anno? “Il matrimonio di Kate Moss l’anno scorso sta dettando legge in fatto di abiti da sposa. Ora tutte vogliono essere come lei, semplici ma dal tocco romantico. Quindi, sì al pizzo valencienne e al tulle, come tessuti principe della prossima stagione”. Prima notte di nozze: qualche consiglio per sorprendere il marito senza risultare eccessive? “La prima notte di nozze è fondamentale per l’intesa di una coppia e in questo caso, non ho dubbi: per andare sul sicuro e colpirlo piacevolmente, una bella sottoveste in raso di seta color avorio è l’acquisto più giusto!”. Dopo il matrimonio, comincia la vita vera, quella che ci vede alle prese con commissioni, lavoro e famiglia, spesso contemporaneamente! Ci dia dieci consigli di stile per essere sempre perfette ed eleganti in ogni momento della giornata. “Più che dieci consigli, prendeteli proprio come i 10 comandamenti per la neo sposa, ovvero cose da non trascurare mai per far sì che la passione (e il matrimonio) durino a lungo. Prima di tutto, non indossate mai i pigiamoni, tanto comodi quanto poco sexy; non fatevi mai trovare con creme o maschere sul viso; abbiate sempre i capelli in ordine; oltre a preparare la cena, occupatevi anche del
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vostro look quando siete in casa; indossate intimo sexy per la notte e non i mutandoni alla Bridget Jones; fate le pulizie di casa, quando lui non c’è, sicché possiate dedicarvi completamente a lui e alle vostre passioni condivise; siate sempre profumate: due gocce strategiche di profumo possono aiutare un rapporto; quando rientra dal lavoro, interessatevi sempre alla sua giornata, per fargli sentire il vostro interesse e la vostra vicinanza e ultimo, ma non per importanza: non perdiamo l’abitudine di inviargli sms sexy!”.
Si chiama iCarla ed è l’App per iPhone più fashion che esista! Realizzata in collaborazione con la IoAppo Web Agency 2.0 e completamente gratuita, con questa App Carla dispenserà consigli a proposito di stile, tendenze, must have di stagione e non solo! Entrando nell’armadio di iCarla (disponibile sia on che offline) si potranno trovare preziosi suggerimenti, scoprire i segreti dei top trends che Carla selezionerà per condividerli con i suoi fan e trovare ispirazione per i look di stagione in base alla tipologia di donna in cui ognuna si identifica. Attraverso questa speciale applicazione è inoltre possibile entrare in contatto con la Carla’s Academy e prenotare attraverso la mail una giornata di full immersion nello stile in compagnia della style coach più chi del web, scegliendo tra le date disponibili nelle maggiori città d’Italia.
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È in arrivo la bella stagione: ci dà qualche dritta sulle tendenze della prossima Primavera/Estate? “Le nuove tendenze della prossima stagione ci inducono ad indossare capi e accessori coloratissimi! Dal color azzurro Tiffany, grande must di stagione, al rosso fino ai gialli intensi. Per chi non se la sente di azzardare con un look full color, il segreto è sdrammatizzare i grandi classici, come il denim o il tubino nero, giocando con accessori divertenti e colorati!”. E ora ci parli un po’ di lei; quali saranno i suoi prossimi impegni lavorativi, dove potremo seguirla? “Sono tantissimi i progetti che bollono in pentola! A breve, partirà il mio tour Ma come ti vesto?! nei teatri italiani, una serata dedicata a noi donne, in cui opererò su alcune di esse anche un vero restyling in diretta! Dopo il grande successo avuto con il primo manuale di stile Ma come ti vesti?!, pubblicato nel 2010 da Rizzoli, a breve uscirà un altro libro, di cui per ora non svelerò nulla. Inoltre, sono in agenda altre date per la Carlà’s Academy. Comunque, per rimanere aggiornate su tutte le novità, seguitemi sul mio blog salotto www.carlagozzi.it. Vi aspetto!” ■
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I sogni son desideri e allora perchè non assecondarli nel giorno più importante della propria vita? Wed Couture vi offre questa opportunità. Claudia Di Rienzi, stilista e designer, crea infatti al fianco delle spose abiti unici ed irripetibili
Dal sogno alla realtà
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Sin da bambina ogni donna fantastica sull’abito delle proprie nozze, ecco allora che l’imperativo diventa non sbagliare assolutamente! Per questo Wed Couture o meglio Andrea Naar Alba, wedding planner di grande professionalità e dalle doti innate, accanto al servizio di organizzatrice di matrimoni, offre la possibilità di realizzare l’abito da sposa secondo le vostre esigenze ed i vostri gusti. “Ogni donna ha un particolare che mi attrae, può essere un accessorio, un colore, la foto di un viaggio, il modo in cui parla o in cui sorride. Dietro ogni donna c’è un mistero che mi piace scoprire e rappresentare con le mie creazioni.” Allora perchè dover accontentarsi di un abito per tutte, magari fotografato e provato decine di volte, quando potreste indossare un pezzo unico ed esclusivo come voi?
loro lo hanno creato, con i loro pensieri, emozioni, idee, esperienze…insomma con il loro stile!... e necessitano di essere affiancate nella progettazione, nella critica oggettiva dove necessaria, nella scelta di accessori, acconciatura e trucco.. il tutto senza mai scavalcarle, perché sono loro le protagoniste delle loro scelte. Co-progettazione, consulenza, fiducia, conoscenza profonda, attenzione al dettaglio, complicità: queste sono le parole chiave nel mio servizio.
Come nasce un abito da sposa? E quali sono i segreti? Realizzare un abito da sposa sartoriale significa far vivere un sogno all’interno di un momento magico nella vita di una donna, il matrimonio. Il segreto è fare tutto in punta di piedi, affiancare una donna in un percorso che a volte dura parecchi mesi, spesso pieno di sentimenti contraddittori di gioie e di paure, per farla muovere da un iniziale “mi piace” a un pieno e sincero “lo sento proprio mio, sono io”. Tante donne scelgono un abito preconfezionato, pur se rifinito molto bene, perché in atelier hanno subito pensato “mi piace”. Le donne più curiose ed esigenti non si fermano al “mi piace”, che poi spesso diventa “mi piace ma..” .. vogliono essere sicure “di indossare il loro abito”, quello unico, quello che solo loro possono avere perché
Come si arriva a tutto questo? Un progetto di abito sartoriale ha diverse fasi, tutte importanti. La prima fase è la conoscenza del cliente. Incontro la sposa, che spesso viene con mamma e amiche di fiducia, mi faccio raccontare come si stanno immaginando lo stile del matrimonio (location, colori, ecc..), poi chiedo loro materiale fotografico che li ha colpiti (es. l’ultimo abito da sera della tal attrice, un abito da sposa che le piace, ecc.), ragioniamo insieme su quali sono i “must” che non devono mancare (accessori, piccoli dettagli dell’abito..) e cosa proprio non vogliono vedere. In parecchi casi ho chiesto anche l’amicizia sui social network, per “osservare” il mondo della sposa, conoscere piccole pezzi di vita senza farseli
bito da sposa
raccontare, prestare attenzione a foto, viaggi... in alcuni casi ho anche chiesto alle amiche della sposa come se la immaginavano il giorno del matrimonio Tutto questo porta alla seconda fase, lo sviluppo dell’idea creativa. Si tratta di realizzare il mood board, ossia il quadro tendenze dove metto tutte le informazioni importanti secondo la mia interpretazione, e 5 bozzetti, comprensivi del disegno dell’abito e degli accessori e un primo quadro della tipologia di tessuto. La terza fase è la presentazione dell’idea creativa alla sposa. Anche qui è importante il ruolo di persone che conoscano bene la sposa. Ci sono spose che scelgono un bozzetto, altre che scelgono un mix di 2 o 3 bozzetti, altre che vanno proprio guidate perché non sanno vedersi, sono un po’ insicure. Niente di grave, l’esperienza aiuta a tranquillizzarle.
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Nella quarta fase procedo al fine tuning del bozzetto e alla finalizzazione del cosiddetto disegno “plat” ossia un disegno piatto che serve alla sarta per avviare il prototipo. La fase di prototipazione è cruciale. Insieme con la sarta si realizza il prototipo, fondamentale per vedere poi se la linea del modello disegnato cade bene sulla cliente. Sdifettamenti ed eventuale modifica del prototipo sono necessari per valorizzare la sposa e le sue linee. Si passa poi alla scelta del tessuto. Questa fase non può essere sottovalutata, personalmente accompagno sempre la sposa presso i migliori negozi, portando con me il bozzetto dell’abito e illustrandolo al consulente alle vendite di fiducia. Insieme scegliamo il tessuto più consono per caratteristiche e colore. A questo punto si entra nella fase di realizzazione dell’abito nel tessuto scelto, e si realizzano mediamente 4 prove prima della consegna. Come i migliori chef, consegno personalmente a casa l’abito pronto per essere indossato ed il giorno del matrimonio sono sempre al fianco della sposa per vestirla, valorizzarla e farla sentire una vera principessa… e vi assicuro che ogni volta è una emozione! Sentirla dire “è proprio come me lo sognavo”, sentire le amiche commentare “l’abito è proprio il suo” sono per me la più grande soddisfazione.
La prima frase di Giorgia è stata: non voglio un abito da sposa. Voglio riutilizzarlo e quindi fare in modo che si possa tingere e possa essere anche un abito da sera. Non voglio il velo... non riesco a vedermi sposa. Poi ci sono state alcune richieste “tecniche” che non elenco... diciamo quelle per nascondere i difetti e evidenziare i pregi (che di Giorgia sono tutti secondo me!). Da qui la mia idea di fare un abito in pura seta (quindi con possibilità di tingerlo), componibile (il corpetto/ mantella è separato dal vestito che, da solo, è uno splendido abito da sera), con possibilità di cambiare la collana: giorgia ha indossato di giorno collana di perle/perline e di sera una collana rossa. E’ un abito che si presta quindi a più utilizzi. La linea che ho scelto è quella predominante in tutta la ricerca immagini che ha fatto... ed è anche quella che le sta bene. Sono molto soddisfatta del risultato, e soprattutto che, alla fine, Giorgia ha rinunciato a tingerlo...
Flavia non voleva un abito da sposa. Voleva un abito particolare, elegante, speciale... che avesse una caratteristica... fosse bianco! Siamo partiti da ciò che non voleva e qualche dettaglio di come lei si vede... insomma i must yes e i must no! Lei si vedeva con un pantalone e io la vedevo, all’inizio, con un abito sex and the city per via del suo corpo piccolo e perfetto. Poi approfondendo la conoscenza ho capito che lei con Carrie non aveva niente in comune….Flavia è dolce, è sobria, è poco invadente... le piace il chiasso ma non ama farlo. E per questo ho pensato per lei ad un abito sofisticato, che fa rumore, ma non è invadente.
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E alla fine... tra i pantaloni e le gonne corte si è lasciata guidare, ha scelto un abito lungo ed era proprio sposa con la S maiuscola...ed era bellissima
Curiosità
a cura di Tania Pazzaglini
Matrimonio e dintorni: lo sapevi che...? Damigelle d’onore Per una futura sposa scegliere le damigelle d’onore è davvero un gioco da ragazzi: sono infatti le amiche con cui si sono condivisi i momenti più belli della vita, fino ad arrivare al grande giorno. La tradizione delle damigelle d’onore arriva dall’Egitto, dove si era soliti vestire molte ragazze come le sposa. Questo serviva a confondere gli spiriti maligni intenzionati a recare malaugurio: solo in questo modo infatti non avrebbero individuato facilmente la sposa fra le donne presenti. Negli anni la figura della damigella ha assunto un carattere più amichevole, dato dalla vicinanza reale e affettiva delle damigelle con la sposa stessa: e proprio per mantenere solida tale amicizia, consigliamo vivamente a tutte le future damigelle di non vestirsi come la sposa il giorno del suo matrimonio!
Lancio del riso Sfogliando gli album fotografici dei matrimoni, fanno sempre sorridere le foto scattate durante il fatidico lancio del riso a fine cerimonia: una nube di chicchi bianchi sovrasta gli sposi, che cercano di ripararsi nel migliore dei modi... nella certezza che qualsiasi riparo non impedirà comunque il chicco di riso nell’occhio della sposa e una manciata di grani nel colletto della camicia dello sposo. Il lancio del riso è il primo momento ludico dopo la cerimonia: le sue origini arrivano direttamente da una leggenda cinese. La leggenda narra di una lunga e impietosa carestia, che avevo reso affamati e stremati i contadini. Il Genio
Buono, vedendo la situazione di assoluta emergenza fra il popolo, decise di sacrificare i propri denti e li gettò in una palude. Nel giro di pochi mesi, da quei denti germogliarono migliaia di piccole piante di riso, che sfamarono la popolazione. Da questa leggenda deriva il lancio del riso sugli sposi, come augurio di prosperità, abbondanza e amore. Lancio del bouquet È la sorte che decide quale ragazza si sposerà entro l’anno... a meno che non ci si accordi con la sposa per l’angolatura del lancio (come ho fatto in primis più volte!) o, viceversa, non si finga un’incredibile urgenza per cui è necessaria la tappa alla toilette proprio durante il lancio del bouquet. Ad ogni modo, questa usanza trova la sua origine nell’Europa del XIV secolo e nasce come surrogato di un’altra usanza, quella secondo la quale ottenere un brandello del vestito della sposa portasse fortuna. Col tempo, poiché l’abito da sposa era considerato l’abito migliore che una donna avrebbe mai potuto avere, si trasferì il concetto di buon auspicio dalla stoffa ai fiori, in particolare ai fiori d’arancio che secondo il linguaggio floreale in vigore fino al Seicento, significavano “richiesta di matrimonio”. Ai giorni nostri una sposa può scegliere se lanciarlo alle ragazze nubili o consegnarlo direttamente ad una cara amica: in entrambi i casi la sposa sarà contenta... visto che, come abbiamo appena visto, ha storicamente rischiato di vedere il proprio abito fatto a brandelli il giorno delle sue nozze.
Luna di miele Alzi la mano chi, come me, credeva che questo nome fosse stato scelto per evocare la dolcezza e il romanticismo di due neo sposi nel loro primo viaggio in veste di marito e moglie. Ebbene, risposta sbagliata. Sono numerose le ipotesi sull’origine del termine “Luna di miele” ma, fra le più sostenute, c’è una tradizione legata all’Antica Roma, in cui si racconta che gli sposi, per riaversi dalle fatiche dei primi giorni di matrimonio, erano soliti mangiare miele per un’intera luna, ovvero per 30 giorni. Altre tesi invece considerano il “miele” un riferimento alla dolcezza del primo periodo successivo al matrimonio: lasciando intendere che solo la prima “luna” sarà di “miele”, ovvero che la felicità iniziale è comunque destinata a diminuire presto. Infine nei tempi di Babilonia, era uso regalare alle coppie di sposi una quantità di idromele (un liquore al miele) sufficiente almeno per un mese: si pensava infatti che tale bevanda garantisse fertilità ■
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Tacco 12: per donne...
al passo con i a cura di Biancamaria Martini
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Quante volte, prima di uscire la mattina, ci siamo fatte tentare dalle décolleté tacco 12, ma poi abbiamo desistito, perché “Ma come si fa a resistere tutto il giorno su quei trampoli? E poi non so nemmeno camminarci!”. Grazie al manuale A lezione di tacchi, scritto da Roberta Rossi, la “signora italiana della calzatura di lusso”, la musica è cambiata. E possiamo andare alla conquista del mondo… dall’alto del nostro tacco 12! In principio fu lei. L’antesignana delle donne con tacco 12 incorporato, la paladina degli acquisti esosi, folli, impulsivi: Carrie Bradshaw, la giornalista del New York Star, protagonista della celebre serie tv ‘Sex and the City’, che per anni ci ha tenute con il naso incollato alla tv, curiose di vedere qual era il suo prossimo outfit e desiderose di imparare a essere perfette come lei, sebbene uscisse in tuta e Manolo Blahnik. Ogni puntata era uno sfoggiare un vestito firmato diverso, ogni volta era un continuo spendere nelle più importanti boutique di Manhattan: ma come faceva? Sebbene consce del fatto che fosse una fiction, un po’ d’invidia ci prendeva nel vedere quel mondo fatto di paillettes, cocktail e tacchi alti. Sì, perché anche a noi piacerebbe apparire sempre impeccabili e camminare sul tacco 12 che nemmeno Naomi Campbell, ma spesso assomigliamo di più a dei tirannosauri, salvo poi non saper abbinare la scarpa giusta al nuovo abitino in chiffon e passare ore davanti alla scarpiera in lacrime. Donne, animo, i tempi cupi son finiti. Forse c’è una speranza anche per tutte noi. Parola di Roberta Rossi, la signora italiana delle calzature di lusso, che ha scritto A lezione di tacchi, un manuale spiritoso e leggero edito da Sonzogno, che ci insegnerà a scegliere le scarpe più adatte a
tempi!
ogni occasione, a imparare a indossarle, amarle e curarle. Padovana di nascita e veneziana d’adozione, Roberta Rossi vive sul Canal Grande insieme al marito Luigino, ai tre figli e a due cani. Dopo aver ricoperto per vent’anni la carica di Direttore Marketing e negli ultimi sei anni anche quella dello Sviluppo Prodotto nell’azienda di famiglia, la Rossi Moda (ora venduta al gruppo LVMH, ndr), oggi Roberta è consulente in uno studio di design di calzature e collabora con riviste di moda e lifestyle, scrivendo di quello che conosce meglio: le scarpe, of course. L’esperienza maturata in questo settore e l’osservatorio privilegiato al fianco di direttori artistici e grandi professionisti del
mestiere le hanno fornito il materiale giusto per scrivere questa guida di stile e benessere per tutte le donne che desiderano essere impeccabili e irresistibili dalla testa ai piedi. L’abbiamo intervistata per voi. Signora Rossi, ci racconti un po’ di lei, delle sue passioni… “Beh, oltre a quella per la mia famiglia e per le scarpe, amo molto la città in cui vivo, Venezia, con la sua anima autentica e la luce che si riflette nell’acqua ogni giorno diversa. Inoltre, sono una sportiva appassionata, la mattina appena posso faccio jogging! E amo molto la montagna: sci da discesa e alpinismo d’inverno e trekking d’estate”. Come mai l’abbiano definita la “signora delle calzature di lusso” è chiaro ormai. Ma c’è qualche aneddoto, qualche curiosità che ci vuole raccontare a proposito della sua carriera, del suo lavoro? “Ho avuto la fortuna di lavorare con i più grandi, da M. Yves Saint Laurent a Donna Karen, da Marc Jacobs a Vera Wang. Proprio insieme a quest’ultima, abbiamo disegnato il sandalo rosa con perline di madreperla per il matrimonio di Sharon Stone e lo stivale di pizzo, che Victoria Adams indossava il giorno delle nozze con il calciatore David Beckham. Sempre Vera Wang mi raccontava che nessuna di loro vuole apparire un millimetro in meno e tutte sanno
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bene quanto le scarpe aiutino, per cui cercano ogni escamotage visivo che le renda sinuose, alte, magre e perfette”. Scarpe, scarpe, scarpe. Lei quante paia possiede? Ha un suo modello preferito? “Ne ho circa 2000 paia e le ho indossate tutte anche se per pochi minuti. I miei modelli preferiti? Ne ho ben 10: il sandalo di raso rosso indossato alla festa dei miei 18 anni, credo il mio primo tacco alto; una décolleté in vernice viola di YSL, la mia prima scarpa firmata; un sandalo di Christian Lacroix, decorato con margherite tempestate di cristalli colorate, pezzo unico da una sfilata di Haute Couture; uno stivaletto di Marc Jacobs, dalla forma perfetta e sempre attuale; una ballerina di camoscio beige di Repetto, perfetta per la soluzione cambio veloce con tacco a spillo; le mie sneakers per fare jogging e i miei scarponi da sci, compagni fedeli dei miei sport preferiti; la piccola collezione di infradito capresi; gli stivali da dressage, alti fino a metà coscia, fatti su misura per il costume di carnevale ispirato al personaggio del “Gatto con gli stivali”; un sandalo con le piume bianche che avvolgono la caviglia e lo stiletto tacco 12 di Giuseppe Zanotti, acquistato proprio ieri!”. Parliamo del suo libro A lezione di tacchi: quali sono
Una lettura irrinunciabile che non può mancare sul comodino (e nell’armadio) di tutte le donne che amano le scarpe e di tutte quelle che vogliono imparare ad amarle. In A lezione di tacchi, Roberta Rossi accompagnerà le lettrici nel mondo fantastico e affascinante dell’accessorio più femminile e seducente che esista, e racconterà la storia delle scarpe mito e i segreti dei grandi - da Yves Saint Laurent a Salvatore Ferragamo fino a Christian Louboutin - che sopravvivono a mode e tendenze perché sono l’essenza stessa dell’eleganza. Una guida fondamentale per imparare a scegliere le scarpe più adatte a ogni occasione. Perché si possono sbagliare tante cose nella vita, ma non le scarpe, poiché dicono di noi più di quanto immaginiamo. E perché dall’alto di un tacco dodici, si può conquistare il mondo ■ gli argomenti principali? Come lo definirebbe: solo un vademecum su come scegliere la scarpa giusta o anche una filosofia di vita attraverso il tacco 12? “Prima di tutto, è un manuale con consigli e trucchi per scegliere le calzature più adatte al nostro stile, ma è anche una favola contemporanea, in cui immagino una scarpa elegante e sofisticata che prende per mano la sua giovane amica e raccontandole segreti, aneddoti e storie vissute, l’accompagna in un viaggio fantastico nel pianeta delle scarpe. La mia esperienza pluriennale mi ha permesso di svelare in questo libro tutti i vizi e le virtù delle calzature. Le donne ogni giorno vivono ruoli diversi e la scelta delle scarpe è strategica: sbagliare scarpe alla mattina e non portare con sé un ricambio significa distruggere l’intera giornata! Nel mio libro, parlo di scarpe mito, quelle che sono sopravvissute alle mode. Acquistare una bella scarpa di qualità, che calza a pennello è come investire in un diamante: è per sempre! Un capitolo privilegiato è riservato allo stiletto, il tacco principe capace di far capitolare tutti gli uomini! E poi alcuni capitoli sono dedicati ai consigli per imparare a camminare sui tacchi alti: molte donne son convinte di soffrire di vertigini e non hanno il coraggio di salire sui tacchi. Ecco, io le prendo per mano e le accompagno alla scoperta di un mondo fantastico ricco di aneddoti maliziosi. Inoltre, ho aggiunto qualche consiglio strategico di stile, per imparare ad essere stylist di se stesse nella scelta della scarpa giusta!”. “Dall’alto di un tacco 12 si può conquistare il mondo”, dice nel suo libro: come si fa? “Il tacco 12 ti dà sicurezza, perché ti permette di guardare il mondo dall’alto in basso, acquistando quei centimetri in più che Madre Natura ti ha negato. Poi aiuta a sentirsi più sicure del proprio corpo, più snelle e sinuose! Se decidi di salire su un tacco 12, è perché hai anche deciso di cambiare qualcosa nella tua vita: un nuovo lavoro, un nuovo amore, una nuova città dove vivere, o solo una gratificazione dopo un sacrificio… Una donna che indossa il tacco 12 sa cosa vuole ed è capace di condurre il sottile gioco della seduzione: non per niente, si può chiamare anche stiletto, che con questo nome così tagliente e deciso, dà immediatamente l’idea di un potere femminile preciso. Insomma, il tacco 12 è una conquista personale, una filosofia di vita!”.
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Alcuni consigli di stile: una scarpa per sentirsi sexy in
ogni occasione? Un modello per essere comode in ogni occasione senza rinunciare alla sensualità? Una scarpa da evitare? “Per essere sexy, scegliete sempre modelli con il giro del décolleté che lasci intravedere l’attaccatura delle dita, un po’ come una bella scollatura che scopre l’inizio del seno: accentua il desiderio del mistero da svelare. Non credo nel detto ‘una scarpa per tutte le occasioni’: c’è la scarpa per l’ufficio, per il cocktail, per il mare, per la montagna, per il trekking e per ballare tutta la notte. Però esiste la scarpa per eccellenza, quella che non sbagli mai a indossare con i jeans, così come il giorno del tuo matrimonio: è una bella décolleté dalla forma slanciata e il tacco moderno, in pellame morbido, per non massacrare i piedi. Una scarpa da evitare? Occhio a quelle con il cinturino alla caviglia: sono ok se indossate con abiti lunghi che coprono le gambe, altrimenti vanno rigorosamente aboliti, perché tagliano lo slancio delle gambe dell’intera figura”. Ora parliamo di scarpe da sposa. Qualche consiglio da dare alle nostre future spose per essere perfette il grande giorno? “Sono una sostenitrice del cambio strategico, ovvero indossare al ricevimento una ballerina per essere più comode,
perché psicologicamente sapere di avere un’alternativa in caso di sofferenza estrema, ci rende serene e ci porta ad osare con l’altezza del tacco. Se non volete optare per il cambio, allora consiglio: se il vestito è lungo con la gonna ampia, sicuramente un bel plateau che ci permette di portare un tacco 10 con una percezione di tacco 7 cm. Se il vestito è corto, invece, opterei per una décolleté dalla scollatura ampia e con il tacco a base allargata, in modo da dare stabilità e agilità al passo. Mai scarpe con la punta aperta o con tallone scoperto: trovo orrendo il dito che esce dalla scarpa o il tallone nella camminata verso l’altare. Attenzione anche ai plateau: se la gonna dell’abito è lunga ed attillata, è bene scegliere un modello con plateau interno, così si nota meno. E non scegliete mai modelli troppo a punta e troppo lavorate di tomaia. Infine, un ultimo consiglio: non spendete una fortuna nel vestito e poco nelle scarpe! A volte si ragiona “Tanto servono solo per una volta e non si vedono sotto il vestito”… Niente di più sbagliato: una brutta scarpa la si nota subito, appena alzi l’orlo del vestito anche solo per camminare, ballare o star seduta. Inoltre la scarpa di seta bianca può essere dipinta di nero o blu da un buon calzolaio. Quindi investite nella calzatura per le vostre nozze!”. Finita la fiaba del matrimonio, comincia la vita vera. E noi donne spesso corriamo divise tra famiglia, lavoro e casa. Lei ha asserito che non esiste una scarpa che va bene per tutte le occasioni e allora le chiedo: esiste una scarpa che va bene per essere una perfetta donna di casa? Per andare a fare la spesa? Per portare i figli al parco? “Una perfetta donna di casa ha nella scarpiera un modello con il kitten heel (tacco 5 cm) per andare al lavoro o ricevere in maniera informale in casa; se deve andare al parco con i figli o correre tra una commissione e l’altra, d’estate sono molto comodi i sandali o le sneakers no sneakers, cioè quelle non tecniche, e il mercato ne propone di tutti i tipi, tasche e colori. D’inverno, invece, sì agli stivaletti o agli stivali con il tacco, in cuoio e suola di gomma dentata, per non scivolare su pioggia e ghiaccio. Per donne sempre eleganti e al passo con i tempi” ■
Bellezza
a cura di Deborah Facchino
L’eleganza di rimanere se stessi... ... Aprile... dolce dormire... tutto sboccia... tutto nasce... si dice che ad aprile nasce il fiore ma è maggio che porta il colore... rispettiamo quindi la delicatezza ovattata e il torpore morbido di questo mese anche nel look... la pelle si risveglia, si ha voglia di scoprirsi e di vestire di luce ma ancora il clima labile non lo consente... quindi andiamo per gradi imparando a realizzare un make-up naturale ma impeccabile. Parliamo oggi di Mac, make-up professionale, scelta indiscutibile “dagli addetti ai lavori“. Questi prodotti, sono assolutamente versatili e facili da utilizzare ecco perché ho scelto di accompagnarvi in questo percorso. Partiamo dall’abc.... Quello che oggi voglio trasmettervi sono i segreti per poter strutturare un look naturale che vada magicamente a camuffare i piccoli difetti e ad enfatizzare la propria naturale bellezza. Pochi e semplici gesti da ripetere ogni giorno, adatti al tempo libero, al
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lavoro, alle serate mondane e anche al fatidico “sì lo voglio”... Ogni pelle dovrà individuare la base corretta per la propria tipologia. Per le pelli fresche e giovani, che non hanno bisogno quindi di una copertura importante, la scelta ricade sicuramente sulla linea minerale. I fondotinta minerali di Mac contengono 77 minerali che hanno la particolarità, di mantenere durante tutta la giornata inalterata l’idratazione, avremo quindi comfort, trasparenza e tenuta senza appesantire. Mineralize Satin Finish ha una gamma di colori veramente vasta e come tutti i fondi della linea da l’opportunità di scegliere il colore adatto oggi, per poi miscelarlo con una tonalità più calda, nel momento in cui la vostra pelle verrà baciata dal sole. Naturalmente ogni tipo di pelle potrà scegliere tra l’ampia gamma di fondotinta offerta da Mac, per dubbi o consigli scrivetemi pure… citarli tutti sarebbe un po lungo quindi resto a disposizione per rispondere alle vostre domande. Quindi appena sveglie, focus alla pulizia (e non andate mai a letto
truccate: fa malissimo), una bella detersione con un prodotto schiumogeno da risciacquo, contorno occhi idratante e andiamo a stendere con le mani o con un pennello il fondotinta prescelto. A questo punto andiamo ad applicare il correttore che dovrà essere sempre dello stesso tono del fondo o, soprattutto in caso di occhiaie scure, un tono più chiaro (mai più scuro! questo vale anche per il fondotinta) possiamo scegliere in questo caso il correttore della stessa gamma o tenere come magico segreto il camouflage per eccellenza Full Coverage, che oltre ad essere un correttore estremamente coprente ma elastico si adatta perfettamente per andare a camuffare quei piccoli difetti che disturbano spesso anche l’armonia delle pelli più apparentemente immacolate. Il correttore va utilizzato con il pennellino o distribuito con l’anulare che è il dito che esercita minor pressione oltre che nella zona “occhiaie” sopra l’osso orbicolare, accanto alla ali del naso e attorno alle labbra per mettere in evidenza il famoso “arco di cupido” tutti giochi di luce che daranno risalto ai lineamenti. Dopo aver sfumato e uniformato la nostra base non ci resta che decidere se andare ad applicare il blush in crema (che ha un effetto molto duraturo e luminoso senza impiastricciare come a volte si crede) o quello in polvere. Se optiamo per il blush in crema, questo è il momento di applicarlo… ogni forma del viso richiama un punto strategico: per snellire i lineamenti andiamo a stenderlo sotto lo zigomo. Per conferire invece un effetto “sole” molto “bohemienne”, andiamo a sfumarlo proprio sopra lo zigomo e sempre con l’anulare andiamo ad appoggiare una piccola
quantità di prodotto anche dove sentite l’osso orbicolare all’interno della palpebra... questo metterà in risalto lo sguardo anche se portate gli occhiali. È quindi arrivato il momento di applicare la cipria o meglio il fissatore… il “best seller” per tutte le tipologie di pelle si chiama Block Powder si tratta di una polvere pressata trasparente che non va ad alterare il colorito ottenuto né a far macchia, ma anzi, va a fissare il vostro make-up! Ottima anche per i maschietti che ci leggono proprio perché essendo trasparente va semplicemente a migliorare la compattezza dell’incarnato… il trucco c’è ma non si vede. Se avessimo invece optato per il classico blush in polvere, Mac possiede una gamma vastissima di tonalità ma attenzione: anche il blush più chiaro tinge tantissimo, perché essendo appunto prodotti professionali sono molto carichi di pigmenti… non trascurate quindi questo aspetto e scegliete la nuance che più si addice ai vostri colori, ricordando che quando andrete ad applicarlo sul viso dovete sempre prima “scaricare parte del prodotto” raccolto con il pennello sul dorso della mano, così da non far
nel beauty case. Ed ecco: la base è fatta, non resta che pensare agli occhi e alle labbra. Il mood del mese rimane il Total Natural Nude, quindi scegliete un bel mascara (il nero rimane sempre il passepartout) che valorizzi le vostre ciglia, quindi incurvante se avete le ciglia ribelli e diritte, effetto volume se volete uno sguardo più sensuale. Quando si applica il mascara spesso capita di veder comparire tutte quelle allegre sbavature simil formichine sulla palpebra superiore... e voilà il trucco è “andato”…in realtà con un mascara professionale questo succederà meno frequentemente, per la forma dello scovolino, ma finché non si acquista la giusta manualità niente paura: aspettate solo un attimo in modo che il prodotto si sia asciugato perfettamente e poi con l’utilizzo di un cotton fioc umido, andate a cancellare le sbavature.
macchia... se il blush sarà in polvere va quindi applicato dopo aver messo la cipria fissatore e vi durerà tantissimo non solo sul viso ma anche fisicamente
Ma passiamo alle labbra, optate per un gloss Mac vi offre due formule da me prescelte per realizzare questo effetto ”vedo non vedo”: Sheen Supreme Gloss, in stick, o già dotati di applicatore con pennellino (comodissimi) la versione rossetto nasce
prima... ...dopo 33
appositamente per chi non ama le consistenze troppo umettate tipiche dei gloss e non vuole rinunciare all’eleganza simbolica del rossetto. Sono trasparenti come acquarelli e hanno una vasta gamma di colori, mentre la versione con applicatore, mantiene sempre la trasparenza regalando una effetto più lucido e scivoloso ma non appiccicoso. Ever green intramontabile e versatile resta il classico Lip Gloss Clear completamente trasparente dalla consistenza più corposa, si può utilizzare da solo o per far brillare rossetti e matite per chi non volesse farne a meno. A questo punto il gioco è fatto avremo quindi realizzato un look freschissimo naturale, ma molto molto sofisticato...
ia riv sc up om e .c ak ore im m li d tsa sig ha on d i c p@ ti u ut ke rt a Pe m
Ma come renderlo più da sera? Andiamo ad applicare sulla base delle ciglia, una sottile linea con una matita marrone, io vi suggerisco Power Point specifica sia per l’interno che per l’esterno dell’occhio, e facciamo la stessa cosa nella parte inferiore delle rima cigliare: mi raccomando, lavorate il tratto ben attaccate alla base delle ciglia stesse, con un pennellino o con un piccolo cotton fioc, andate a sfumare la linea della palpebra superiore dall’esterno verso l’interno come se voleste cancellarla, idem nella parte inferiore dove andrete però dall’intero verso l’esterno... vedrete quanto sarà facile ottenere una sfumatura so-
fisticata ed estremamente sensuale. Per chi ha l’occhio molto scuro ottimo anche il nero, sofisticatissimo il prugna per le rosse con occhi verdi o per le bionde con occhi azzurri... Potete poi giocare con i famosi punti luce Mac ne offre di varie consistenze: compatti o cremosi per enfatizzare zigomo, arcata sopraccigliare, naso e mento o in polvere… per regalare un tocco luminoso anche alle pelli più oleose che non vogliono rinunciare alla freschezza... Ricordate l’effetto luce non ha niente a che vedere con quello lucido, alleggerisce molto la fatica e, perché no, ci regala anche qualche anno di meno... Favolosi e alla ribalta sono i glitter, amatissimi a tutte le età e dalle nostre sposine... pigmenti micronizzati in vari spessori e colori per le più disparate esigenze. Vanno benissimo la sera, ma, anche di giorno se non si esagera; vanno applicati nella parte interna quando ci troviamo davanti ad un occhio piccolo, ed esterna per chi è stato omaggiato di due fanali… l’effetto fotografico è garantito... Parliamo un momento di primer, amatissimi e tanto in voga. Primer Skin di Mac, è un prodotto siliconico con un effetto filmogeno, che nasce come “immediatore di aderenza” per fissare il make up e garantirne una tenuta superiore. Minimizza inoltre i pori, grazie ad un azione levigante, ed i piccoli difetti, per questa ragione è amatissimo anche dai maschietti: ma attenzione va incipriato… quindi per chi volesse ottenere un effetto realmente nude la scelta ricadrà certamente su block
Vi suggerisco: • per stendere il fondotinta in alternativa alle mani il pennello n. 190 (non ce l’ho con la spugnetta: ma il pennello ruba meno prodotto e vi consente maggior precisione) in alternativa via libera alle mani. • Pennello da correttore n. 195 oppure utilizzate l’anulare. • Pennellone n. 150 per incipriare con le polveri compatte mentre il n. 134 se preferite la classica cipria in polvere. • Pennello n. 168 per il blush (naturalmente se opterete per il blush in crema utilizzate un pennello tipo kabuki o le dita). • Pennellino n. 219 per sfumare la matita (in alternativa coton fioc). • Pennellino n. 318 a scatto retraibile per le labbra: se vi abituerete a utilizzare il pennello per applicare il rossetto il risultato sara garantito! powder… la magica polvere compressa trasparente di cui vi parlavo sopra... Ma quali pennelli utilizzare? Intanto Mac ha una gamma di pennelli vastissima in setole naturali e non, quelle naturali sono di peli di pony o capra ma vengono ottenuti per rasatura e non per uccisione dell’animale infatti nulla è testato su queste povere creaturine. Non esitate a scrivermi per informazioni consigli e suggerimento sull’immagine total look quindi viso, corpo, capelli, unghie... insomma Healt Love Make-up per Dhat’s Amore Eventi di Deborah Facchino vi rimane vicino sempre... Buon aprile… alla prossima ■
Fragranze
a cura di Alessandro Olmo*
Fiori d’arancio e mughetto... essenza di nozze
Marry Me! LANVIN Come non considerare per le proprie nozze un profumo con un nome così? La maison di Parigi definisce questa composizione come il profumo di un incontro, la tenerezza di un voto, la promessa di una storia d’amore. Lanvin ha disegnato questa fragranza sensuale per tutte quelle donne che amano essere amate e che, spontanee ed un po’ sfacciate, hanno il coraggio di dire “sposami!”. Il profumo apre con note fresche di tè ed agrumi. La *Alessandro Olmo è un chimico che ha la passione per essenze ed aromi. Decide di seguire la propria passione ed affronta le selezioni al G.I.P. (Grasse Institute of Perfumery). Il corso da student perfumer gli conferisce una formazione di prima classe, andando a toccare tutti i campi della profumeria, dal riconoscimento delle materie prime, alla creazione di un accordo, fino al concepimento di un profumo vero e proprio.
freesia fa da giunzione tra la testa ed un elegante cuore fruttato-floreale. Un accenno di Sandalo ammorbidisce la composizione che ha di fondo una miscela di muschio ed ambra. • Note di testa: Arancia Amara, Tè, Freesia • Note di cuore: Pesca, Magnolia, Rosa, Gelsomino • Note di base: Sandalo, Ambra, Muschio
Homme vuole essere più legnoso ed ecco che l’accordo mojito viene smorzato, il lime viene sostituito dal limone ed il geranio con i suoi effetti mentolati viene ridotto notevolmente. Anche le fave tonka non si pronunciano come nella fragranza classica. La fragranza debutta con note di testa agrumate, fresche ed amare. Il profilo agrumato viene tenuto fino al cuore (forse anche con l’aiuto di qualche nota acquosa) che mostra da subito il carattere elegantemente legnoso della composizione. Un accenno animale-cuoiato nella base. • Note di testa: Limone, Note Aromatiche • Note di cuore: Geranio, Rhum • Note di base: Cedro, Vetiver, Patchouli, (Cuoio), Muschio
Homme - L’Eau Boisée GUERLAIN Per il brand parigino l’uomo è istintivo, reattivo e felino, ma anche elegante, civile e distinto: un animale molto raffinato. Il profumo, grazie alla vibrante freschezza iniziale, risveglia l’animale che dorme in ogni uomo, un animale selvaggio e cacciatore. Questa fragranza, quindi, si addice all’uomo che non vuole rinunciare alla sua spontaneità, anche in un giorno importante. Questo nuovo flanker di
Pe r fr tut ag ti ra i co nz n e. sig og li gi sul sp le os es i@ se gm nz ai e sc l.c ri om vi a
Quante volte vi è capitato di non sapere proprio cosa mettervi per uscire? Provate mezzo armadio ma non c’è niente che vi appaga e poi, una volta trovato il vestiario giusto, uscite frettolosamente, perché siete già in ritardo per il vostro appuntamento, tralasciando così quei dettagli che possono fare la differenza. Indossare il profumo giusto può fare la differenza: è lo sfondo al proprio abbigliamento, al proprio umore ed al proprio carattere. Per il giorno delle proprie nozze quindi sarebbe bene indossare un profumo “collaudato” (cioè testato), ma non solito, così da avere una cornice che si abbina al proprio abito, all’ambientazione ed all’atmosfera dell’evento. Scegliere la composizione giusta renderà il giorno della cerimonia indimenticabile e rievocherà, vivi nelle vostra mente, i ricordi di quel giorno speciale ogni volta che la risentirete.
Su Oggi Sposi Alessandro darà i propri consigli sul mondo della profumeria (un mondo misterioso ed affascinante) e sarà contento di poter rispondere alle vostre domande. Cosa aspettate? Scrivete per conoscere il profumo che fa per voi, per avere consigli su quali essenze prediligere in occasione del giorno del sì.
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oggi
In forma ma s Perfette in vista della prima notte di nozze? Pole dance, burlesque e fitness in soccorso delle giovani spose che vogliono essere sexy a cura di Federica Marchi
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Milan Pole Dance Studio copyright 2010
Riscoprire la propria femminilità intorno ad un palo Non bisogna essere magre, ma bisogna essere sode e sane. Questa è la filosofia di Krystel Arbia fondatrice della Milan Pole Dance School. La pole dance, nasce nel 1920 durante la grande crisi. Dei mercanti giravano di città in città con dei tendoni in cui, delle ragazze sexy ballavano girando intorno ad un palo. Oggi, questa danza è uno sport a tutti gli effetti, sostituibile alle classiche palestre, è un ottimo allenamento per rinforzare la muscolatura del corpo. Dedicato a tutte le donne, di qualsiasi età e con qualsiasi peso, che vogliono staccarsi dalla routine quotidiana e dedicarsi ad un’ora di svago per esprimere la loro femminilità. La pole dance ti fa sentire donna, femminile e sexy. Questa passione per Krystel nacque dopo la terza gravidanza, perché voleva trovare un metodo efficace per perdere i chilli presi. Viveva a Pechino, ed un giorno vide un’ intervista all’attrice Kate Hudson, in cui raccontava l’efficacia di questo sport. Da quel momento diventò la sua passione. Tante persone vedono un palo e
sexy?
vogliono credere che sia volgare, ma Krystel specifica che la pole dance non ha nulla a che vedere con la lap dance, in quanto pole vuole dire palo e quindi le ballerine si esibiscono intorno ad esso, mentre la lap dance è più a contatto con delle persone durante le esibizioni. Krystel precisa: “Noi non siamo delle spogliarelliste, ma mamme, dottoresse, avvocati: insomma vere donne”. Questo tipo di danza permette di esprimere la propria femminilità e far
divertire le donne partecipanti. Esistono vari generi di pole dance: sexy chair in stile pussicat dolls, pole pilates e flexy per trovare la giusta flessibilità muscolare. Spesso i media comunicano un ideale di bellezza che non è reale e che può creare infelicità psicologiche, per questo motivo Krystel con i suoi corsi vuole aumentare la stima delle donne. No pain, no gain, alla pole dance school ci si mette in gioco. Lontano dagli ormai classici e-passè addio al nubilato, la scuola organizza delle lezioni dedicate alle future spose, alle amiche e parenti. È consigliato anche come ottimo allenamento per trovare la forma fisica desiderata, prima del grande giorno delle nozze e per ricevere dei consigli per un matrimonio felice. Tutti pazzi per il burlesque Conseguenza di tutte le passioni più grandi della sua vita dalla danza, all’erotismo raffinato, al teatro, all’intrattenimento e alla voglia di creare qualcosa di nuovo Mitzi Von Walfgang, da qualche anno ha aperto il Burlesque School a Milano. Specializzata a Londra nella scuola di Gipsy Charms e ispirata da modelli del passato come Marilyn Monroe, Rita Hayworth e Marlene Dietrich, Mitzi insegna il burlesque alle donne che vogliono scoprire la loro sensualità. Quest’arte nasce come espressione artistica teatrale. Principalmente è una celebrazione della femminilità e del potere seduttivo, svolta tramite un racconto ironico. Le allieve si iscrivono alla scuola soprattutto per un piacere personale, vogliono migliorare la propria presenza (l’attitudine, la postura, la camminata, la gestualità e le espressioni), elementi fondamentali dell’essenza femminile. Tramite questo percorso, acquistano molta autostima, sentendosi più belle e seducenti e riuscendo anche a trasmetterlo agli altri. Ogni donna con qualsiasi caratteristica fisica può iscriversi al corso, trovando
una propria dimensione tramite un percorso di apprendimento. Infatti, non richiede una preparazione atletica, Mitzi specifica: ”Spesso è notevole la trasformazione fisica di alcune donne, che realmente diventano più belle, perché imparano a valorizzarsi ed imparano ad espandere questa sicurezza anche all’esterno. Molte donne hanno avuto dei grossi vantaggi a livello professionale: un agente immobiliare è riuscita ad incrementare le vendite, perché ha acquisito un modo di approcciarsi ai clienti più raffinato”.
Milan Pole Dance Studio Viale Col Di Lana 14, Milano www.milanpoledance.com Tel. 02.92.86.36.41 Corsi: sexy chair, pole pilates e flexy
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S
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Quello che Mitzi vuole comunicare attraverso il burlesque, è un modello di donna sicuramente lontano dall’immagine poco veritiera che ci impongono le riviste di moda e la televisione, dove appaiono i visi e i corpi modificati dalla chirurgia estetica. La particolarità sta nell’avere il diritto di sentirsi belle e seducenti nella propria pelle e nelle proprie forme, in quanto ogni donna ha una sua bellezza irrepetibile. Gli ingredienti principali sono l’erotismo e l’ironia, bisogna divertirsi e sentirsi sexy, valorizzando soprattutto l’uso del sorriso, elemento che non può mai mancare in una donna. Ogni donna ha una bellezza nascosta, ma si deve portare alla luce, senza vergognarsi di usare le proprie armi femminili, imparando il linguaggio e i gesti di seduzione si può essere più gioiose e felici. Ricordandosi che, seduzione non vuol dire perfezione fisica, ma voler bene al nostro corpo, questa è l’arma più potente di una donna!
Palestra Curves Viale Beatrice d’Este 15, Milano www.curvesmilano.it Corsi: allenamento fitness Novità: Zumba Fitness
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Burlesque School Via Tortona 27, Milano www.burlesqueschoolmilano.com Corsi: burlesque, striptease, cabaret, seduzione e workshop Novità: corso di show girl Trenta minuti per essere in forma e salvare le curve Ultima novità made in Usa, a soli due passi dall’università Bocconi, nasce la prima Palestra Curves a Milano. Creata appositamente per le donne, in trenta minuti di allenamento fa lavorare tutti i principali gruppi muscolari e brucia fino a 500 calorie. Nata negli anni novanta in America, grazie all’ispirazione di due americani del Texas, Gary e Diane Heavin, ora è il più vasto franchising di fitness del mondo, che consente di smaltire i chili di troppo in pochissimo tempo. Gli esercizi consistono in circuiti dove si alternano macchine di fabbricazione americana, costantemente revisionati e aggiornati, ideali per tonificare le curve e per dimagrire. I macchinari funzionano a resistenza idraulica, ovvero, la resistenza della macchina si adatta in base allo sforzo muscolare e alla velocità che si vuole dare agli esercizi. A differenza delle classiche palestre, non si caricano e scaricano pesi, quindi permette di avere una muscolatura tonica, senza aumentare la massa muscolare. Inoltre, tutti gli allenamenti sono monitorati e mensilmente viene consegnato un report per visualizzare i progressi realizzati. Grazie alla rapidità della seduta e la particolarità di strutture vocali che
dirigono l’allenamento, è sicuramente un modo diverso e piacevole di restare in forma, nella sua totale efficacia. Inoltre, la palestra Curves offre l’ultimo trend fitness: la Zumba Fitness, allenamento alternato da passi di coreografie in stile afro-caraibiche, leggermente più faticoso, ma altrettanto efficace e divertente. Dedicata a tutte le donne che sono annoiate dalle classiche palestre e che non hanno abbastanza tempo per dedicarsi all’allenamento fisico, in appena trenta minuti riuscirete ad avere la forma fisica che avete sempre desiderato ■
©www.cristiandossena.com
Sempre in forma
CULTI DAY SPA offre un vero percorso di remise en forme per la sposa che vuole arrivare al fatidico giorno bella e con una postura perfetta. Un pacchetto di un mese di lezioni di Pilates Mat Work con una massimo di cinque partecipanti ad incontro in modo da garantire la massima attenzione ad ogni singolo partecipante da parte del trainer. ● Il Pilates Mat Work prevede l’utilizzo di un materassino e piccoli attrezzi e permette di migliorare in breve tempo la postura e la flessibilità articolare. Questi esercizi coinvolgono tutta la muscolatura, mantenendo la coordinazione e l’elasticità di gruppi muscolari, aiutando a tenere il corpo bilanciato e fornire supporto alla colonna vertebrale.
CULTI DAY SPA, considerata come una delle DAY SPA più prestigiose di Milano, strizza l’occhio alle ultime tendenze nel campo dell’estetica per offrire alle sue spose un nuovo esclusivo trattamento. L’ultima frontiera è quella delle extension alle ciglia, che le rende lunghe, folte, sensuali. ● Le extension sono ciglia artificiali che vengono attaccate con una colla apposita, una per una, alle ciglia vere. E’ una nuovissima tecnica che in Italia è ancora poco nota: non si tratta più, come in passato, di ciuffetti di tre/ quattro ciglia artificiali che partono da un unico punto e vengono incollate in mezzo alle altre ciglia. Il vantaggio di questo innovativo metodo è che il risultato è molto naturale e dura più a lungo. La prima seduta dura circa 2 ore poiché per ottenere un risultato sorprendente occorre fare un lavoro meticoloso. Le ciglia vengono applicate una per una con l’uso della pinzetta. Il numero delle ciglia applicate è di circa 30 per occhio, valutandone la grandezza. La colla è testata e non dà alcun tipo di fastidio, irritazione o allergia. La durata di vita delle extension alle ciglia va da due a tre settimane, non
dipende dalla tenuta della colla, che è permanente, ma dal ciclo di vita delle proprie ciglia. L’estensione rimane finché non cade la vera ciglia a cui è stata attaccata e la perdita delle extension è quindi molto graduale. Dopo la prima applicazione è consigliato un ritocco dopo 10 giorni per riempire i punti dove le ciglia naturali, con estensione attaccata, sono venute a mancare. In questo modo viene mantenuto nel tempo l’effetto originario. L’effetto delle extension e’ davvero straordinario e soprattutto estremamente naturale. Accorgimenti da seguire: • La sera prima dell’appuntamento struccare gli occhi in profondità e presentarsi al momento dell’applicazione delle extension con gli occhi completamente struccati. • Nelle 24 ore che seguono la prima applicazione evitare di bagnare gli occhi. • Fare a meno di sfregare gli occhi con le mani. • Non applicare mascara sulle extension. • Non utilizzare alcun tipo di struccante sugli occhi, soprattutto oleoso, durante i primi 10 giorni che seguono la prima applicazione Per informazioni e prenotazioni: CULTI DAY SPA MILANO Via Angelo Mauri, 5 20144 Milano 02 48 51 75 88 mail: receptionspa@culti.it www.cultidayspa.it Martedì Venerdì dalle 9 alle 20 Sabato - Domenica dalle 10 alle 20
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Qualche consiglio dalla lussuosa e rinomata Culti Day spa di Milano
In particolare, gli esercizi di Pilates fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento della colonna vertebrale rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco, molto importanti per alleviare e prevenire il mal di schiena. Le lezioni avranno luogo da martedì a venerdì dalle 10 alle 11 e dalle 13 alle 14 con Stefania Banfi, master trainer pilates institute UK. Con un solo mese di lezioni la sposa arriverà al giorno del matrimonio con i muscoli ridefiniti, la fascia addominale scolpita e una postura perfetta che le permetterà di stare sui tacchi un’intera giornata senza alcun problema. Per partecipare è necessaria la prenotazione.
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Coccole per un sì in splendida forma
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Il capolavoro sei tu: un calendario “corale” per ricordarsi ogni giorno che la bellezza non è uno stereotipo
“La bellezza non è una questione di taglia, gioia ed equilibro devono vincere su dolori e mali dell’anima… toglietemi tutto, ma non il mio sorriso!”, con queste parole Nadia Accetti, fondatrice dell’associazione DonnaDonna Onlus, ha vinto la sua battaglia personale contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). E’ questo il messaggio lanciato dal calendario “Il capolavoro sei tu”, ispirato alla citazione
di Papa Giovanni Paolo II “prendete la vostra vita e fatene un capolavoro”. I dodici scatti sono stati fatti dall’agenzia Blackarchives in altrettante suggestive location italiane (dal Teatro alla Scala di Milano, al Palazzo Ducale a Venezia, dalla Loggia dei Lanzi a Firenze, all’Ara Pacis di Roma, dal Teatro Massimo a Palermo, alla Basilica di San Nicola a Bari) e sono corredate dalle dediche di altrettanti chef italiani. ■
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Nozze in viaggio
Guardare oltre le nuvole Sposarsi in Grecia per dimenticare la crisi Prima nota per le sue bellezze artistiche e naturali ora salita agli onori della cronaca soprattutto per la sua drammatica situazione economica. La Grecia è da sempre stato un paese amato dai turisti e forse la risposta alla crisi che sta vivendo è proprio da ricercarsi nella sua attrattiva. Perchè quindi non cogliere l’occasione per andare nel paese ellenico a trascorrere la propria luna di miele o addirittura a convolare a nozze? A darci qualche dritta e dirci qual è la situazione attuale ci hanno pensato due wedding planners elleniche di grande talento e professionalità, Stella e Moscha, della StellaAndMoscha Exclusive Greek island weddings. Sposarsi in Grecia. Quali sono le caratteristiche di un matrimonio ellenico? Un matrimonio tradizionale Greco consiste nella celebrazione ufficiale del fidanzamento formale. Nel giorno dell’evento è il testimone ad avere il
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Photo by Anna Roussos
privilegio di accompagnare la coppia alla Chiesa in una sorta di sfilata solitamente scortata da musicisti locali che intonano canzoni tradizionali in stile serenata. Il testimone, al pari del sacerdote, è il responsabile della celebrazione, ed in quanto tale esegue alcune importanti operazioni rituali quali ad esempio il posizionamento di corone d’oro o intrecci di fiori d’a-
rancio (o foglie di vigna in Santorini) sul capo degli sposi. Queste corone sono bordate da un nastro di seta e simbolizzano l’unione di marito e moglie. Per il resto del giorno i neo sposi saranno onorati come un re e una regina. Il ricevimento di nozze è solitamente una gigantesca festa che dura la notte intera e che il rigore tradizionale voleva in passato tenersi presso la casa della moglie. Nel passato i preparativi per l’evento potevano durare anche settimane intere dense di riti tradizionali. In un momento così difficile per il Paese ci si sposa sempre o c’è stato un calo? è cambiato il modo di sposarsi? Il periodo è veramente difficile e ora più che mai tutti dedicano grande attenzione al budget. I destination weddings non sono solo un trend dei nostri tempi, ma anche un’ottima opzione per coppie che vogliono ottimizzare i propri costi. Sposarsi lontani da casa permette ad esempio di accorciare vistosamente la lista degli invitati, evitare i costosi luoghi dedicati al ricevimento, dimi-
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nuire i costi di allestimento, coniugare all’evento una magnifica luna di miele. Statisticamente i matrimoni organizzati sulle isole greche sono cresciuti negli ultimi anni anche grazie all’aiuto di internet che ha reso le coppie molto più consapevoli delle opzioni a loro disposizione. Ora in rete si possono trovare software e siti dedicati alla gestione del budget, a suggerimenti di fornitori e a tante altre informazioni legate alla pianificazione dell’evento. I wedding blogs sono dei veri e propri negozi virtuali in cui trovare gratis migliaia di spunti e informazioni utili. Ad esempio Pinterest e Lover. ly sono eccellenti fonti di ispirazione per quanto riguarda dettagli progettuali, allestimenti floreali, vestiti da sposa. Dunque ora le coppie possono raccogliere molti spunti per diminuire i costi di allestimento e possono scegliere le isole greche per combinare l’evento con la luna di miele ed una indimenticabile vacanza. Quanto costa organizzare un matrimonio in grecia? Gli sposi possono decidere quanto spendere con gran varietà di opzioni a disposizione. Ci sono offerte speciali per celebrazioni semplici per due che possono costare da un minimo di 2.000 euro fino a 5-6.000 euro in presenza di esigenze specifiche come photo reportage della durata dell’intero giorno in varie location, decorazioni speciali, l’arpista, la navigazione al tramonto, ecc.. Per matrimoni con 50-60 invitati il budget si colloca fra 10.000 e 20.000 euro in funzione delle esigenze di dettaglio. Lo stato greco sta aiutando le giovani coppie in qualche modo per fare il grande passo? Il matrimonio in un momento tanto instabile è forse un modo per guardare oltre e vedere uno spiraglio di serenità? Per quanto ne sappiamo non sono state improntate misure specifiche al riguardo da parte degli enti governativi. La realtà è che le coppie greche ricercano più di prima modi alternativi
per celebrare il proprio matrimonio rendendolo comunque memorabile, ma facendo attenzione al budget. Le giovani coppie scelgono sempre di meno il classico evento nell’hotel 5 stelle con sontuosa cena annessa deviando con frequenza le proprie preferenze verso più contenute taverne in stile Neo Greco in cui celebrare eventi simili a quelli dei propri nonni. Questo ci riporta alle origini non solo in funzione delle restrizioni finanziarie, ma anche del consolidato trend attuale in cui il vintage concept è sempre più diffuso a rendere gli eventi originali e distinti. Sono tanti gli stranieri che scelgono il vostro paese per sposarsi? come mai? Ogni anno le isole greche sono visitate da migliaia di persone in occasione delle proprie vacanze estive, delle lune di miele e dei propri matrimoni. Spesso le coppie utilizzano le proprie
vacanze estive per fare scouting ed identificare così la location in cui organizzeranno il proprio matrimonio. Circa il 90% dei nostri clienti provengono dall’estero, soprattutto da paesi come Stati Uniti, Giappone, Germania, Qatar e Australia. Circa il 30% sono seconde o terze generazioni greche che desiderano onorare le proprie origini celebrando il giorno più importante in Grecia. Perché scegliere Santorini e le altre isole greche? Per i paesaggi unici, per il clima magnifico, per la possibilità di fare tutto all’aperto. Queste peculiarità facilitano la personalizzazione di un indimenticabile ed unico evento per ogni tipologia di coppia. In Santorini ad esempio possono essere organizzati matrimoni in tutti gli stili grazie ai tramonti magici, alle acque cristalline ed alle viste spettacolari che la contraddistinguono. Una coppia può celebrare il proprio
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nelle procedure burocratiche, aiutare a trovare la location da sogno, identificare e coordinare catering, fiorista, musicisti, parrucchieri; in breve, prendersi cura di tutti i dettagli in modo da rendere il soggiorno degli sposi esclusivamente dedicato al relax ed al divertimento. Paesaggio e ambiente sono così rilassanti ed ispiranti che agli sposi non resta che godersi la combinazione straordinaria di sole, mare, cibo, musica, ecc..
matrimonio in una splendida cappella letteralmente appoggiate a picco sul mare con vista meravigliosa sulla baia di Caldera, per gli amanti della spiaggia si può dar vita ad un matrimonio in spiaggia su sabbia scura con ricevimento illuminato da centinaia di lanterne e candele, oppure ci si può sposare in una antica chiesa all’interno del castello veneziano di Pyrgos per poi continuare in un Relais & Chateaux Hotel nelle vicinanze approcciandosi ad una esperienza in stile ed ambiente medievale. Quali sono le locations più suggestive in grecia Le isole come Paros, Mykonos o Rodi sono preferibili per “feste cosmopolite”, Sifnos, Folegandros e
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Ios sono ideali per chi cerca eventi di fuga intimista, Koufonisia, Amorgos e Chalki per eventi lontani dalle mete più calcate, il castello veneziano di Naxos perfetto per un romantico stile “Romeo & Giulietta”. Perchè sposarsi in Grecia? Non è immaginabile il numero di persone che dice che il loro matrimonio è coinciso coi giorni più rilassanti della loro vita; le coppie scelgono di sposarsi in Grecia per allontanare lo stress dalla celebrazione. Il clima non è un problema di cui preoccuparsi e tutti gli aspetti organizzativi sono ben curati dunque agli sposi rimane la sola incombenza di scegliere il posto più adatto alle proprie idee. Un esperto wedding planner può guidare gli sposi
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C’è qualche greco invece che sceglie il nostro bel paese per sposarsi? quali sono secondo voi i punti di maggior attrattiva del nostro Paese? Ci sono molti casi di greci che scelgono di sposarsi in Italia. Ci sono molte similitudini fra i due paesi in termini storici, culturali, nei magnifici luoghi, nella cura per il cibo e nella grande ospitalità. Come mai Stella hai deciso di sposarti a Venezia? Santorini ha fortissimi legami con Venezia essendo stata fortemente influenzata in passato nel periodo dei grandi fasti veneziani (in Grecia definito “Era Veneziana”). Nell’isola la comunità cattolica è molto diffusa e le famiglie mantengono forti legami col passato così risulta inevitabile considerare Venezia come una seconda casa. Come menzioniamo nel nostro blog e in Style me pretty http://www.greekislandweddinginspirations.com/stellaandmoschasfavourites/style-me-pretty/ “Nikos e io visitammo Venezia due anni fa per la convention dei Relais Chateaux. Siamo stati solo tre giorni con poco tempo a disposizione per visitarla, ma siamo rimasti sopraffatti dalla sua grandiosità e ci siamo ripromessi di tornare presto. Siamo rimasti imprigionati dalla sua bellezza, i viottoli, i piccoli ponti che ti portano da un isola ad un’altra, le piccole trattorie che servono straordinari piatti della cucina locale e ovviamente la magnificienza del canal grande! Entrambi sapevamo che un grande matrimonio non
sarebbe stato nel nostro stile. Essere Wedding Planner mi ha permesso di capire cosa volevo veramente come sposa, anche perché secondo me un matrimonio deve descrivere in tutto e per tutto i due sposi, i propri desideri, le speranze, i sogni ed il carattere: per questo abbiamo optato per un matrimonio segreto a Venezia! Quando Nikos mi ha detto che Venezia ospita una delle più antiche e belle cattedrali greche ortodosse (la più antica e la storicamente più importante della Disapora Ortodossa) lacrime di gioia sono sgorgate spontanee!”. Le ultime tendenze in fatto di wedding in Grecia? Il menù di solito è tipicamente greco o guarda ad altre cucine? Lo Stile Greco è in gran voga e di recente si nota l’affermazione dello stesso per ciò che attiene il vestito, la gioielleria e gli allestimenti. Le coppie adorano l’idea di introdurre dettagli greci nel loro wedding concept, amano la semplicità e l’eleganza del look greco. Lo stile greco di vestiti, scarpe e gioielli è entrato con ruolo dominante anche nelle espressioni creative di molte case di moda come Dolce & Gabbana, Versace e Diane Von Furstenberg. Il nostro sito web ed
il nostro logo, rivisitati di recente, si ispirano ai famosi meandri greci presenti sui più antichi templi, sulle urne e nei basso rilievi greci. Le coppie di oggi stanno anche incrementando la loro attenzione ecologica, evitano di frequente le stampe e partecipazioni preferendo inviti web totalmente personalizzati, inoltre le spose preferiscono molto spesso fiori di seta o carta. Rispetto ai menu le coppie tendono a scegliere la varietà di espressioni culinarie locali che un’isola greca può offrire, ma non disdegnano l’inclusione di piatti di cucina italiana ben cucinati grazie ai freschi ingredienti locali. Per il rilancio della vostra nazione cosa pensate sarebbe risolutivo? La
Grecia di nuovo meta di viaggi di nozze? di destination wedding....? La Grecia è sempre stata una destinazione popolare per matrimoni e lune di miele, ma negli ultimi anni si è verificato un costante incremento e questo dato positivo ci dà molta fiducia. Può essere motivo di sviluppo economico per il nostro paese e per l’ulteriore promozione del fenomeno all’estero, ancor più se associato all’abbattimento dell’errata percezione di burocrazie infinite, agilmente gestibili se in capo a un planner locale. Come raccontato prima la Grecia ha molto da offrire in aggiunta ai matrimoni Mama Mia o ai beach weddings e noi siamo qui anche per farlo scoprire ai nostri turisti e clienti… ■
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Agenzie matrimoniali
a cura di Matteo Losa
Sposarsi ai tempi del 2.0 e dei social network Boom dei siti d’incontro per combattere timidezza e rompere il ghiaccio A.A.A. cercasi milanese, trentenne, bella presenza, buona cultura, per relazione stabile. Una volta, annunci di questo tipo dilagavano sulle pagine dedicate di quotidiani e riviste, quale soluzione finale per chi, dopo aver cercato in lungo e in largo l’anima gemella, non sapeva più dove sbattere la testa. Oggi, invece, in un mondo in cui i giornali cartacei tendono all’estinzione per l’avvento di reading online ed e-book, anche gli annunci sentimentali si sono adeguati al 2.0 ed i siti d’incontro sono diventati vere e proprie miniere d’oro tanto per i cuori solitari quanto per i loro gestori, visto il giro d’affari da milioni di euro che, ogni anno, li coinvolge a livello globale. I numeri parlano chiaro. Solo alla piattaforma Meetic, sito d’incontri online numero uno in Italia, risultano iscritti oltre 7 milioni di utenti italiani. Ma 42 milioni sono invece i single iscritti nel mondo con un brand awareness al maggio 2011 dell’80% secondo il TNS Sofres. Wiebke Neberich, psicologa di eDarling altro colosso del dating online che vanta 11 milioni di iscritti in 12 paesi europei, che conferma: “Sempre più
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persone in tutto il mondo si affidano al dating online per diverse ragioni, tutte molto valide. In primo luogo vi è la comodità dell’utilizzo da casa del servizio; in una realtà lavorativa e familiare in cui gli impegni sono sempre molti, la mancanza di tempo per dedicarsi attivamente ad un’agenzia matrimoniale classica è senza alcun dubbio da considerarsi uno dei discrimini maggiori. In secondo luogo l’offerta della rete è, in questo caso come in altri, esponenzialmente più grande di quella di un bar o di un circolo di amici. Semplicemente cambiando le preferenze sulla distanza, con un click, si possono visualizzare coloro che sono compatibili con me a Roma o in Alto Adige. Se è vero che l’amore non ha confini, in un mondo in cui le distanze vengono ormai coperte in un attimo perché dovrebbe averle la ricerca di un partner? In ultimo anche i costi sono contenuti. L’abbonamento annuale eDarling non è paragonabile alle tariffe di una qualsiasi agenzia matrimoniale tradizionale, perché ovviamente lo sviluppo in Rete consente di investire il capitale in maniera diversa”. In questo virtuale Mare Nostrum di single, però, il piacere della conoscenza con dolci pesciolini rossi si affianca inevitabilmente al pericolo dell’incontro con squali famelici. Gli italiani, infatti, si sà, sono da sempre inguaribili romantici e cornificatori impenitenti, tuttavia, la recente nascita di portali internet dedicati esclusi-
vamente all’adulterio ha permesso a siti d’incontri online come Meetic e eDarling di “specializzarsi” nel campo della ricerca di relazioni serie, stabili e durature, grazie anche a sofisticati servizi di matchmaking, calcolo dell’affinità di coppia, utilissimi per agevolare la conoscenza tra gli utenti del sito e particolarmente elaborati e specifici, soprattutto, nel caso di eDarling con oltre 280 domande cui rispondere. Come anticipava la dottoressa Neberich, anche Maurizio Zorzetto, Country manager di Meetic, tiene a precisare che è bene non confondere servizi d’incontri online con agenzie matrimoniali virtuali, che sono un altro tipo di mercato. “Il nostro obiettivo - afferma Zorzetto - è quello di dare una percezione moderna, seria e sicura del dating online, offrendo la possibilità a tutti i nostri iscritti di scegliere all’interno di un ambiente controllato ma al tempo stesso amichevole e rilassato”. Scordatevi quindi appuntamenti al buio combinati da sedicenti Cupido, siti come Meetic o eDarling, infatti, offrono totale libertà d’azione agli iscritti, i quali sono loro stessi a contattare i possibili partner, attraverso messaggi personali e chat sulla falsa riga di facebook, in base ai suggerimenti dei modelli per il calcolo dell’affinità di coppia o secondo il loro semplice gusto. Maurizio Zorzetto spiega poi “Tutto avviene in totale privacy grazie all’utilizzo dell’alias - in Meetic, infatti, al primo approccio non si usano nome e cognome reale - ma in piena sicurezza grazie ad un sempre più attento servizio clienti che, attraverso l’utilizzo di spider, ha il compito di controllare la veridicità dei profili creati dagli utenti e di moderare toni e linguaggio utilizzati all’interno del sito”. E per quanto riguarda eDarling la sicurezza non è meno importante, con le stesse precauzioni nei confronti della salvaguardia dei dati personali dei propri utenti. Ma le cifre, già mostrate per descrivere questa nuova realtà sociale, sono ancora più impressionanti se si pensa che la crescita del numero d’iscrizioni a questi siti d’incontro è continua e costante e l’età media degli utilizzatori si è notevolmente abbassata rispetto a quella dei primi anni
2000, quando queste piattaforme iniziarono ad affacciarsi sul mercato del dating online. In Meetic, infatti, il 63% degli iscritti ha meno di 44 anni (il 27% è addirittura compreso tra i 18 e i 34) e anche per eDarling l’età media non supera i 40 anni, il che rende portali come questi vere e proprie piazze virtuali dove iniziare a conoscersi, sperando poi in un sentimento crescente. Sì perché, non ci sarebbe nulla di più sbagliato che pensare all’uomo moderno come a un individuo sempre più concentrato sull’io che sulla coppia. “La voglia di trovare l’amore e una relazione seria - conclude Zorzetto - è il desiderio dei nostri utenti. Noi forniamo l’inizio, al resto ci pensano loro”, tanto è vero che su Meetic nascono circa 300 storie alla settimana (ricerca condotta con IPSOS che indagava sul perché gli utenti decidevano di lasciare il sito). E qualcuna arriva anche fino in fondo. È il caso di Simona e Giuseppe che, dopo una conoscenza
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“Meetica” si sono sposati lo scorso 28 maggio 2011. “La conoscenza online durò circa un mesetto: nessuna telefonata nessun altro contatto. Poi, decidemmo di incontrarci di persona” racconta la coppia. Simona poi ricorda come lui “mi colpì subito in chat. Sembrava l’uomo perfetto e volevo capire quanto l’idea che mi ero fatta di lui rispecchiasse il suo modo di essere nella realtà. Le mie sensazioni e l’istinto non sbagliarono”. Al contrario per Giuseppe: “Per me fu diverso. A quei tempi, non volevo impegnarmi in una relazione seria ma, sebbene cercassi qualcuno che ‘non mi stesse addosso’, m’innamorai subito di una persona che infine decisi di sposare”. “Da quel primo incontro iniziammo a vivere assieme” ritorna a parlare Simona, ma è Giuseppe a confessarci come si è svolta la fatidica proposta del grande passo: “La convivenza durò due anni finché il giorno del nostro secondo anniversario, organizzai una cena romantica e… All’anello di fidanzamento accompagnai una torta di cioccolato su cui feci scrivere “Mi vuoi sposare?”. Sì, fu ovviamente, la risposta di Simona. Tra le coppie fortunate di eDarling, invece, le nozze più fresche sono quelle di Cristina e Alfredo che con i loro ringraziamenti hanno commosso pure la redazione “Vedere due persone felici che ti ringraziano per aver reso possibile il loro incontro è veramente un qualcosa che ti lascia senza parole”, commenta Andrea dalla redazione italiana di eDarling, e Loredana e Roberto che pur scegliendo
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di non sposarsi si sono scelti come coppia per la vita e commentano così la propria situazione: “Un amore che aumenta giorno per giorno”. Infine, anche le nuove tecnologie contribuiscono alla nascita di questi nuovi amori virtuali, spingendo i “motori di ricerca per l’anima gemella” verso l’utilizzo di applicazioni per iPhone e Android, già disponibili per Meetic, a breve per eDarling, capaci di permettere agli utenti di rimanere sempre connessi e informati sulle novità che riguardano il proprio profilo. Se a questo si aggiunge poi la quasi ossessione negli under 18 per la conoscenza via Facebook e Twitter si può facilmente notare come la pratica di conoscersi online sia sempre più comune e funzionale nel mondo moderno, ma, forse è il caso di dirlo, a volte si sente proprio la nostalgia del corteggiamento vis-à-vis da brividi sulla pelle e incrocio di sguardi che per quanto ci metta sempre a rischio di figuraccia, è capace di regalare emozioni senza eguali quando, finalmente, va a buon fine ■
Un matrimonio da paradiso a
VILLA SAN CARLO BORROMEO
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Focus on
a cura di Matteo Losa
Alla scoperta del corso prematrimoniale Un’opportunità sottovalutata per riscoprirsi e vedere la coppia con occhi diversi È una tappa che affrontano tutti coloro che vogliono convolare a nozze. Per una buona parte di popolazione maschile è un punto di non ritorno verso l’altare. La sua esistenza non è un mistero ma ciò che avviene al suo interno è trattato con la segretezza di una loggia massonica. No, non stiamo parlando dell’addio al celibato, ma del famigerato corso prematrimoniale. Quanto sappiamo veramente del cosiddetto corso fidanzati che siamo tenuti a seguire prima di compiere il grande passo? Innanzitutto chiariamo tre punti fondamentali: religione, obbligatorietà e utilità. Benché negli ultimi tempi si stia
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diffondendo l’usanza di seguire corsi prematrimoniali dall’avvocato, per capire quali sono i reali oneri e onori che comporta l’unione civile, il corso prematrimoniale per antonomasia è quello che porta alle nozze religiose, quindi davanti a Dio. Secondo punto, obbligatorietà. Il corso fidanzati non è obbligatorio al fine delle nozze religiose ma è “moralmente obbligatorio”, cioè sarebbe davvero un’impresa epica trovare un prete disposto a sposarvi senza che gli presentiate l’attestato di frequenza al corso. Questo documento, che il parroco rilascia alle coppie partecipanti al termine del corso, infatti, non ha valore giuridico ma è una carta ritenuta indispensabile dalla Curia per potersi sposare. Terzo, utilità. Su questo argomento testimoniano un gran numero di coppie tra le quali Vittorio e Federica, freschi freschi di “diploma matrimoniale”: «Per noi è stata sicuramente un’esperienza molto utile nell’accrescimento del nostro rapporto di coppia. Ci ha permesso
di conoscerci meglio e di relazionarci in maniera migliore verso le nostre famiglie e verso gli altri e di sicuro sono stati incontri che rimarranno nel tempo.» «Il nostro corso fidanzati», continua la coppia. «È stato diverso da quello classico svolto nelle parrocchie. Sapevamo che era strutturato in tre anni, uno al mese per un ciclo di otto incontri l’anno e ci piaceva l’idea di questo cammino di crescita nel tempo.» La Chiesa, infatti, lascia una grande libertà alle parrocchie nello strutturare i corsi prematrimoniali che vogliono proporre, ma esistono comunque dei vincoli da rispettare senza i quali non è possibile rilasciare l’attestato di frequenza. Come spiega Alfonso Colzani, responsabile dell’Ufficio Famiglia della Diocesi di Milano insieme alla moglie Francesca, «L’attestato di frequenza si ottiene solo seguendo un corso prematrimoniale in una qualsiasi parrocchia che sia però composto di un minimo di sei incontri e che abbia un programma fedele alle linee guida della CEI, Conferenza Episcopale Italiana, che considera il corso un cammino di fede condiviso, per la coppia. Per il resto, ogni parrocchia è libera di avvalersi, nel modo che ritiene più giusto, del parere di religiosi, coppie guida o esperti quali psicologi o chiunque altro.» È possibile quindi trovare tanto corsi fidanzati tenuti esclusivamente da religiosi quanto solo da coppie guida accreditate dalla parrocchia. Come detto, si può scegliere di seguire il corso fidanzati ovunque, non necessariamente nella parrocchia di residenza o in quella dove si celebrerà il matrimonio, ma è fondamentale fare attenzione alla durata del corso
perché, benché esistano affascinanti percorsi spirituali, spesso di un solo week-end, che si tengono presso i monasteri di tutta Italia in atmosfere bucoliche davvero uniche, non sempre rilasciano l’attestato necessario per il matrimonio. Che cosa avviene durante questo ciclo d’incontri ce lo spiega Don Mauro Viganò, parroco della parrocchia di San Zenone a Castano Primo, comune appartenente alla Diocesi di Milano: «Si cerca di spiegare alle coppie qual è la dottrina della Chiesa riguardo al matrimonio, che è un rapporto non solo tra uomo e donna ma anche con Dio. In ambito religioso, infatti, quando due individui diventano marito e moglie, diventano anche ministri di Dio e la loro deve diventare una testimonianza dei concetti fondamentali dell’amore di Dio: la fedeltà e la fecondità, intesa come apertura alla vita che ultimamente viene un po’ minata per una certa tendenza a stare bene da soli e a non desiderare più di mettersi in gioco nella figura di genitori.» Durante un corso fidanzati, quindi, si affronta il matrimonio in chiave religiosa, attraverso la lettura e la riflessione di alcuni passi biblici, ma anche in chiave psicologia con l’aiuto di coppie guida, mettendo quindi in luce le dinamiche più frequenti che i futuri sposi andranno ad affrontare nel loro quotidiano. Alfonso Colzani, interviene affermando come «L’attitudine a mantenere viva la relazione tra i coniugi, il dialogo, il continuo confronto e la comprensione sono i temi principali su cui battiamo, ma anche non dedicarsi solo ai figli è un aspetto da non sottovalutare nella coppia».
Figli che arriveranno, ma anche che già ci sono. Lo spettro attuale dei corsi prematrimoniali, infatti, è composto non solo da giovani coppie di fidanzatini ma anche da persone mature che spesso già convivono o addirittura si sono già sposati civilmente: «Questa è la realtà della società di oggi», spiega Colzani. «Che però ha il vantaggio di far arrivare al matrimonio religioso persone più consapevoli della scelta che stanno compiendo», a differenza di qualche decennio fa quando il matrimonio religioso agli occhi delle famiglie era l’unica forma di convivenza e unione; aspetto che spesso portava all’altare diverse coppie senza la do-
vuta convinzione e consapevolezza. E il sempre crescente numero di divorzi degli ultimi anni sembra esserne un indicatore importante. La finalità di questi corsi è dunque quella di mettere i futuri coniugi nella condizione migliore per superare insieme i piccoli/grandi scogli che la quotidianità del matrimonio li porterà ad affrontare, aiutandoli incontro dopo incontro a raggiungere il giusto grado di consapevolezza della scelta che stanno per compiere. Perché se un matrimonio civile si può anche sciogliere con qualche firma e prosciugando il conto in banca, una promessa davanti a Dio no ■
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Investimenti
a cura di Chiara Besana
Uniti nel nome dell’arte
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Perché il collezionismo può essere la soluzione alla crisi per molte giovani coppie
è ciò che spinge i giovani a rivolgersi all’arte per i propri risparmi. Abbiamo chiesto un’opinione a riguardo a Claudio Borghi, economista ed editorialista di economia e politica per il quotidiano “il Giornale”, docente di Economia degli Intermediari Finanziari ed Economia e Mercato dell’Arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Una voce assolutamente autorevole ed esperta del settore che non ha mancato di darci qualche dritta per muovere i primi passi nell’arte.
Investire nell’arte ha ancora senso al giorno d’oggi, in un momento in cui il mattone è sempre più intoccabile e l’oro è alle stelle? E per chi si accinge a fare il grande passo che sia proprio in un quadro o in una scultura la risposta alla precarietà ed all’incertezza di questi tempi? Sono tanti i giovani infatti che invece di viaggi esotici o servizi di porcellane firmate si rivolgono alle gallerie per un regalo di nozze originale ed eterno. Un punto di partenza per una collezione lunga una vita, un modo per congelare un patrimonio in possibile ascesa o un semplice piacere per gli occhi: questo e molto altro
In tempo di crisi investire nell’arte per una giovane coppia ha ancora senso? Ogni coppia ha una sua storia finanziaria e nessun investimento va bene per tutti. Detto ciò si spendono cifre importanti per cose che una volta uscite dal negozio nessuno vorrà comperare: un’opera d’arte invece può rappresentare un valore, una gioia per gli occhi che “paga” ogni giorno e una parte di patrimonio famigliare da tramandare ai figli. Artisti emergenti o nomi noti? Si tratta di due tipi di collezionismo molto diversi. Con
Claudio Borghi
il nome noto è maggiore la componente di “valore già cristallizzato” e minore la parte di possibilità di incremento. Con gli artisti emergenti si possono impiegare cifre minori e se si è bravi e fortunati si potrà “pescare” il Picasso di domani ma il rischio che dopo alcuni anni il quadro non valga più nulla c’è. Di sicuro consiglierei di evitare di spendere cifre importanti per nomi che, pur avendo una lunga carriera, non sono ancora “emersi”. A chi affidarsi? Gallerie, case d’aste, web, telemarketing... Il web sta cambiando molto il mercato dell’arte. È possibile informarsi molto più facilmente del passato in merito a prezzi e tendenze. Avere un art-advisor che aiuti a capire il mercato dell’arte per i primi acquisti potrebbe essere molto utile, ma poi occorre ricerca e passione personale. Qualche nome da tenere d’occhio? Molti artisti storici del ’900 italiano mi sembrano assai sottovalutati rispetto agli omologhi stranieri. Soprattutto gli astrattisti: da Mario Radice passando per Gianni Dova o Pinot Gallizio. Fra i giovani è interessante la generazione attiva negli anni ’90, che è in corso di storicizzazione: nomi come Cingolani, Pessoli, Pancrazzi, Velasco o Arienti hanno già passato la prima selezione del tempo. Fra gli emergenti apprezzo Andrea Mastrovito o Vanni Cuoghi. Tra gli esordienti sto osservando con interesse Isabella Mara. Investire nell’arte è solo per pochi o anche chi si vuole affacciare a questo mondo con poche migliaia di euro può? Non ci sono limiti inferiori di spesa. Anche un piccolo disegnino d’autore pagato meno di mille euro può dare una grande soddisfazione ed essere l’inizio di un’importante collezione.
cosa le consiglierebbe? Che bella idea! Confesso che io e mia moglie abbiamo fatto proprio così. Abbiamo esposto l’opera prescelta in una galleria d’arte e chi voleva poteva regalarci un “frammento” del quadro rappresentato con pezzi di un puzzle di diverse dimensioni a seconda della cifra. Consiglio per nuovi potenziali collezionisti: seguire il proprio gusto o i dettami del mercato? Impossibile prescindere dal gusto. Il quadro ci farà compagnia in casa magari per il resto della nostra vita. Sarebbe assurdo acquistare qualcosa che consideriamo uno sgorbio solo sperando in una sua rivalutazione. Tuttavia quando si tratta di cifre importanti occorre essere molto consapevoli del mercato. La scelta è ampia e, con un po’ di attenzione, è possibile acquistare qualcosa che ci piaccia al giusto prezzo e con buone prospettive. Per lei come è nata questa passione? Primo oggetto d’arte ricevuto in regalo o acquistato? Ho sempre seguito l’arte anche da ragazzo, tuttavia la
Arte ancora da considerarsi bene rifugio o solamente oro, argento e pietre preziose? Per “bene rifugio” di solito si intende qualcosa che resiste alle crisi finanziarie. In questo senso l’arte è un po’ una via di mezzo perché rappresenta un bene reale ma ha una componente di “lusso” che è sensibile al ciclo economico. Va tuttavia considerato anche l’aspetto fiscale: in tempi di tasse patrimoniali il quadro rappresenta un valore fortunatamente esente dalle pretese di Equitalia. Come ha reagito il mercato dell’arte alla crisi? Facendo selezione. Alcuni eccessi sono stati smaltiti e si sta ritornando a parlare di storia e qualità. Non si tratta necessariamente di un male. Nei momenti di euforia si incrementano i prezzi anche di chi forse non lo merita. Se una giovane coppia in procinto di sposarsi optasse per un’opera d’arte al posto della solita lista nozze
Isabella Mara
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Gianni Dova
voglia di collezionare è nata con l’emozione del primo acquisto effettuato ad un’asta di beneficenza ed è proseguita sposando una donna che, fortunatamente, condivideva la passione. Si sentirebbe di consigliare a due giovani sposi di mettere i propri risparmi in opere d’arte? Quali sono i lati positivi rispetto al mattone e all’oro? Di tutti gli investimenti che ho mai fatto quelli in arte sono stati di miglior soddisfazione. In essi ritrovo ogni giorno momenti felici (comperare un quadro è sempre una gioia) e i ricordi di un percorso di vita della mia famiglia, per cui come potrei non consigliarlo a due giovani sposi? Azioni e obbligazioni hanno enormi vantaggi e devono essere la base di ogni piano di risparmio, però non hanno anima. Il mattone (a parte la prima casa) probabilmente fra tasse e manutenzione costa di più di quanto rende. L’oro temo sia una grande illusione e in molti, per paura della crisi, lo hanno caricato di un valore eccessivo.
realtà un insospettabile grado di rischio. Come per tutte le cose occorre misura e fare il passo lungo come la gamba. Cosa non dovrebbe mancare nella collezione d’arte di una coppia agli inizi? Un libro di storia dell’arte, molti biglietti di mostre e musei e un quadro che ad entrambi ricordi uno sguardo d’intesa, quello nel momento in cui prima di decidere l’acquisto entrambi hanno pensato “è lui” ■
Pinot Gallizio
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Ciò che forse blocca un po’ i giovani nell’affidarsi all’arte è l’idea di congelare una ricchezza, che al momento del bisogno non sarebbe immediatamente disponibile a differenza della liquidità. Cosa si sente di dire in merito? È effettivamente difficile rivendere un’opera d’arte? Non si rischia di perderci invece di guadagnarci? È verissimo: al momento i costi di transazione (come ad esempio le commissioni richieste dalla casa d’aste) sono ancora molto alti e se una coppia pensa di avere bisogno di monetizzare l’investimento dopo breve tempo, l’acquisto di un quadro di prezzo elevato non è probabilmente consigliabile. Tuttavia la crisi ci ha insegnato che anche impieghi di denaro intesi come “sicuri” incorporavano in
Andrea Mastrovito
Canale 426 di SKY
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Viaggio dei se Design ed emozioni con Vincenzo Dascanio
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foto Photo27
Entrare nello store di piazza Missori è come fare ingresso nel Paese delle Meraviglie di Alice Dapprima ci si aspetterebbe un grande spazio tutto fiori e piante e invece ecco aprirsi un mondo pieno di colori, suoni e profumi differenti. Vincenzo Dascanio è sì un flower designer, ma non come gli altri. La sua forza è l’estremo eclettismo volto alle novità e alle ultime tendenze dal mondo. In questi anni in cui quello del flower designer è stato uno dei lavori più diffusi, lui è riuscito a distinguersi, inizialmente per la sua bravura e professionalità, poi anche per lo sguardo attento a ciò che lo circonda, capace di cogliere tutti i trend e le esigenze del proprio pubblico.
ensi tra i fiori 57
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I 1000 metri quadri di piazza Missori conservano lo stesso fascino del primo negozio di fiori di Milano, arricchito dall’esotismo dei profumi e dalla bellezza degli oggetti, segni visibili del gusto di ciò che è bello, di ciò che è vero. Ecco allora che entrare nello store di Vincenzo è come compiere un viaggio esperienziale, dove ciascuno trova (o ritrova) un piccolo pezzo di sé stesso. In fin dei conti c’è tutto: dall’arredamento al design, dal cadeaux al fiore, in una mescolanza di stili e oggetti La grande sensibilità e lungimiranza di Vincenzo Dascanio, nato nel mondo dei fiori, del decoro e dell’allestimento, gli hanno permesso di aprirsi al design a 360 gradi, capendo quanto sia importante abbellire sì con i fiori, ma contestualizzarli nel giusto modo, studiando l’ambiente e strutturando lo spazio. Da qui l’idea di inserire all’interno dello store pezzi differenti di brand importanti e storici quali Wedgwood, Rosenthal, Sambonet ecc ■ Visita il nuovo sito www.vincenzodascanio.it
Rosenthal e Sambonet insieme a Vincenzo Dascanio per le spose Fino al 31 luglio le spose, che sceglieranno un servizio di piatti e uno di posate firmati dai marchi del gruppo, riceveranno un bouquet realizzato appositamente per loro dal celebre designer floreale. Una sinergia per rendere ancora più indimenticabile il momento del sì.
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Foto: Neri Oddo
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House planner
Come ci è venuta l’idea di rifarvi la casa Alla scoperta dell’ultimo trend in fatto di abitazioni L’idea nasce dall’intuizione di noi tre (Enrico Bidenti, Adriano De Marco e Walter Lo Campo) che, dopo esserci conosciuti e confrontati professionalmente per un progetto di terzi, ci siamo resi conto che le nostre idee e le nostre professioni potevano creare un’alchimia interessante. Abbiamo deciso di creare una figura professionale che inglobasse in sè gli aspetti di consulenza, creatività, design, tecnica ed estro artistico realizzativo per proporla al grande pubblico come “house planner”. Perchè rivolgersi alla figura dell’ house planner? L’acquisto della casa è, senz’ombra di dubbio, una delle spese più importanti che si affrontano nella vita. E’ anche vero che oggigiorno il mercato immobiliare è in un momento difficile e difficilmente interpretabile. L’aiuto di una figura come l’house planner diventa importante per aiutare chi sta comprando e soprattutto ristrutturando casa. Spesso si pensa di aver fatto l’affare e poi, con spiace-
da sinistra verso destra Enrico Bidenti 37 anni, imprenditore. Creativo e designer del gruppo LAMODE Walter Lo Campo 33 anni, imprenditore. Artista edile Adriano De Marco 28 anni, geometra. Responsabile tecnico e studio fattibilità
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vole sorpresa, si scopre che il risparmio presunto viene “sprecato”nella ristrutturazione per interventi che, con l’aiuto di un professionista, potevano saltar fuori prima. Inoltre, spesso capita che intervenendo in un appartamento si apportino delle modeifiche che invece di far acquisire valore all’immobile lo deprezzino. Si tende involontariamente a personalizzare troppo o troppo poco svilendo le potenzialità dell’immobile. E’ importante che la casa rappresenti da subito un investimento e potenzialmente cominci nell’immediato a produrre una rendita. Rivolgersi ad un house planner è un lusso per pochi o è accessibile a tutti? La prima impressione è che quella dell’house planner sia una figura destinata e creata su misura per un’ elite. Non è così. In primis i consulenti hanno il compito di “far spendere bene” e con criterio i soldi del cliente, aiutandolo a risparmiare selezionando i fornitori ed occupandosi in prima persona di quella che sarà la ristrutturazione della casa e la sua realizzazione, inoltre accompagnamo il committente anche nella scelta degli arredi. Il tutto è fornito direttamente da noi e non ci sono intermediari. Il budget da spendere è deciso dal cliente, il nostro compito è quello di dargli il massimo con la cifra che ha a disposizione. Certo, la capacità del nostro studio creativo e le infinite possibilità che l’impresa edile interna al gruppo può offrire, portano il ventaglio di spesa a toccare cifre anche molto importanti per una soluzione oggettivamente esclusiva e fuori da ogni standard ■
Oggi Sposi e La Mode ti aiutano a trovar casa. Scrivi a oggisposilarivista@gmail.com per raccontarci le tue esigenze e la tua storia. Seguiremo in diretta la ricerca della casa dei tuoi sogni
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Luna di miele in crociera
a cura di Marianna Peluso
Il popolo di naviganti s’interroga sulle tradizioni, sulla cronaca e su quello che sarĂ
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L’opinione pubblica è la voce collettiva di una nazione che pensa, che parla, che si confronta. La percezione sulla sicurezza a bordo delle navi non è cambiata in modo significativo dopo gli ultimi fatti di cronaca. C’è stato un calo delle prenotazioni subito dopo la triste pagina scritta a gennaio al largo del Giglio, ma ben presto il pubblico ha focalizzato il problema non nell’intera industria crocieristica e nemmeno in una compagnia in particolare, ma nella fallibilità umana. «Quello che è accaduto alla Costa Concordia fa pensare - dice Marco Calabria, ingegnere e perito navale - l’incagliamento ha consentito tempi di evacuazione abbastanza lunghi, non c’è stato un affondamento rapido, ma organizzare quattromila persone in mare, molte in preda al panico, è veramente duro. Le navi di per sé sono sicure e tecnicamente avanzatissime, il problema si riscontra solo dal punto di vista della gestione del personale a bordo». Quindi non è il trasporto marittimo di per sé ad esser messo in discussione e questo l’opinione pubblica lo sa ed ecco perché l’idea di crociera resta in cima all’immaginario collettivo dei vacanzieri come uno dei viaggi preferiti, soprattutto in tema di viaggi di nozze. Secondo un sondaggio condotto via web tra il 3 e il 14 febbraio dalla società di ricerche di mercato Interactive, commissionato da MSC Crociere, su un campione di 2.524 intervistati in Italia, Germania, Francia e Spagna, il 78,5% dei vacanzieri ritiene che il viaggio in crociera sia sicuro. Per quanto riguarda il solo mercato italiano, la percentuale della fiducia sulla sicurezza delle crociere sale all’84%. Inoltre, se si considera solo chi ha già fatto almeno una crociera, il risultato è quasi plebiscitario: secondo il 98% dei crocieristi italiani, infatti, i viaggi a bordo delle navi sono sicuri. «Altro dato confortante per il comparto è che il 55% dei vacanzieri italiani ha affermato di essere pronto a partire in crociera entro i prossimi 12 mesi. Cifra che sale all’83% se consideriamo chi ha già fatto almeno una crociera», commenta Domenico Pellegrino, Managing Director di MSC Crociere. «In relazione alle previsioni per la stagione estiva 2012» continua Pellegrino «siamo convinti che si stia definitivamente uscendo dalla fase di rallentamento delle
prenotazioni verificatasi alla fine di gennaio, che possiamo classificare quindi come un rinvio della decisione di acquisto, rispetto alle dinamiche tradizionali, e non certo alla rinuncia del viaggio in crociera». Un rallentamento delle prenotazioni, come sempre accade in seguito a un disastro umano. Esattamente come è succeso nel 1991 con la Moby Prince, con l’Andrea Doria nel 1956, o con il Titanic nel 1912, che ha ufficialmente chiuso un’epoca. Lo stesso vale per gli altri mezzi di trasporto o per gli eventuali disordini politici, che indirizzano il flusso turistico internazionale. «L’Egitto è tornato, dopo il brusco calo dello scorso anno derivato dall’instabilità di tutta l’area a seguito dei moti che hanno portato alla caduta del governo di Hosni Mubarak, ad essere una delle mete preferite dagli italiani per questo 2012, segnando una nuova primavera in quei territori - ha dichiarato Manuel Mandelli, Presidente di YallaYalla, sito Internet dedicato alla prenotazione e vendita online di pacchetti viaggio e crociere - e per incentivare il pubblico, pacchetti per tutti i gusti e per tutte le tasche». Il prezzo è uno degli argomenti sensibili per la scelta del viaggio. La crociera oggi è considerata un lusso a buon mercato, non più esclusiva di un’élite che ne può beneficiare: ogni
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compagnia riserva varie possibilità di crociera, dalle tratte brevi di pochi giorni più economiche, al già più impegnativo nord Europa e fin verso l’oceano aperto, sulle rotte dei pirati dei Caraibi. E mentre Carnival Cruise Line (casa madre di Costa Crociere) medita su un’operazione di rebranding relativa a Costa Crociera insieme a Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato, e a tutto il management, resta alta l’attenzione per i turisti che scelgono il mare, soprattutto se neosposi: per loro, la tariffa “Luna di Miele”, con lo sconto del 5% sulla quota crociera, tutto l’anno e su tutte le partenze. «La crociera è una scelta molto indicata per una luna di miele» sostiene Leonardo Massa, Country Manager Mercato Italia di MSC Crociere, «per gli sposi MSC Crociere crea pacchetti personalizzati e un’atmosfera particolare: dalla possibilità di scattare un intero book a bordo fino al rito celebrato dal capitano della nave, passando per il servizio in camera a base di champagne, fragole e cioccolato». Dalla parte della sicurezza navale anche il governo tecnico: da Palazzo Chigi arrivano rassicurazioni anche per quella piccola percentuale che lascia che l’empatia abbia il sopravvento. A inizio marzo infatti, il Consiglio dei Ministri ha recepito una direttiva comunitaria in tema di sicurezza della navigazione marittima. Si legge in una nota del 6 marzo, “il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro delle infrastrutture e trasporti, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della giustizia, e dell’economia e finanze, ha recepito la direttiva comunitaria in tema di navigazione marittima. Il provvedimento, doveroso per armonizzare la normativa comunitaria e quella nazionale, migliora i requisiti tecnici per le navi da passeggeri adibite a viaggi nazionali” ■
Da non perdere Costa Crociere: ■ Per chi volesse cogliere con un unico viaggio l’opportunità di visitare le destinazioni delle crociere nei fiordi e nelle città baltiche, Costa Fortuna e Costa Luminosa offriranno dal 3 giugno al 25 agosto 2012 la possibilità di combinare i due itinerari in un’unica soluzione di 15 giorni
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■ Costa Deliziosa proporrà dal 25 maggio al 13 agosto l’itinerario di 12 giorni “Il regno della luce”, un viaggio che porterà gli Ospiti alla scoperta di Capo Nord, delle Isole Lofoten e dei fiordi norvegesi. La crociera partirà da Amsterdam (Olanda) e farà scalo a Hellesylt/Geiranger (Norvegia), Honningsvag/Capo Nord (Norvegia), Tromso (Norvegia), Leknes/Isole Lofoten (Norvegia), Trondheim (Norvegia), Andalsnes (Norvegia), Bergen (Norvegia) e di nuovo Amsterdam.
White Studio prende il largo con Msc Loredana Santoro, wedding planner di White Studio, ha capito il potenziale delle navi da crociera prima di molti altri e qualche settimana fa ha organizzato un importante evento a bordo della nave da crociera Msc Fantasia, ormeggiata nel Porto di Genova. Un’intera giornata interamente dedicata alle coppie di futuri sposi a bordo della magnifica nave, una location esclusiva ed elegante, diversa dalle belle ma solite ville che ospitano fiere Una nuova concezione di esposizione dedicata al wedding insomma quella proposta da Loredana Santoro, che all’interno della nave ha proposto abiti da sposa della collezione Atelier Aimèe Montenapoleone, reportages fotografici, grafica personalizzata per inviti e menù, wedding planner, splendide wedding cakes, corsi di cake decorating, allestimenti Sia Home, acconciature e make up curate dallo staff di Rolando Elisei. Per un giorno i futuri sposi hanno potuto sentirsi in crociera, provando personalmente tutte le proposte Msc. Anche la stessa Msc Crociere ha voluto, in questo modo, aprire le sue porte al meraviglioso mondo del wedding. L’evento ha riscosso un enorme successo e i posti disponibili sono andati esauriti in breve tempo. Premesse queste che fanno pensare a nuovi appuntamenti a bordo delle navi della flotta. Questo infatti è stato un evento pilota, mai fatto prima d’ora. White Studio inoltre propone l’organizzazione di nozze a bordo di navi da crociera. Un’esperienza assolutamente esclusiva e imperdibile ■ Per info whitestudiomonza@gmail.com
Da non perdere Msc Crociere: ■ Agli sposi in luna di miele, MSC Crociere riserva un’accoglienza particolare e un’offerta vantaggiosa. Gli sposi hanno diritto ad uno sconto del 10% rispetto alla tariffa vigente e al pacchetto Romantic Sunshine che comprende: • una bottiglia di champagne • fragole al cioccolato • due flute MSC offerti come souvenir della crociera Basta presentare il certificato di matrimonio in fase di prenotazione per ricevere questo incredibile regalo.
• Pacchetto Relax Together • Pacchetto Relax & Delight • Pacchetto Relax & Taste • Pacchetto Delight & Taste • Pacchetto Explore & Taste • Pacchetto Explore & Delight
■ La MSC Crociere, oltre al fascino di una crociera di lusso, offre un’ampia gamma di pacchetti regalo per anniversari, garantendo un tocco di magia in più ai festeggiamenti. Per un anniversario da ricordare, GRATIS uno tra i seguenti pacchetti speciali da scegliere prima di partire:
■ Per le nozze d’argento MSC Crociere offre uno speciale sconto di 250 euro a cabina rispetto alla tariffa vigente, ed uno di 500 euro a cabina per chi festeggia i cinquant’anni di matrimonio. In più per entrambi è compreso un pacchetto Romantic Sunshine
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Gruppo subacquei in immersione Tiran (Mar Rosso)
Sport
a cura di Massimo Cozzi
Sub pre nuziale Pesce pagliaccio con anemone rosso Ras Mohamed (Sharm El Sheik)
Immaginate di partire per il vostro viaggio di nozze in un luogo da sogno, per esempio in Polinesia o alle Maldive. Appena arrivati a destinazione vi nasce una irresistibile voglia di fare una nuotata: vi tuffate e scorgete delle sagome colorate intorno a voi. Vi mettete la maschera e guardate sotto il pelo dell’acqua, i vostri occhi si sgranano, intravedete un mondo diverso che però fate fatica a raggiungere. Prendete un bel respiro e provate a scendere di qualche metro. Ci riuscite, vi avvicinate a un pesce pagliaccio nel suo anemone, ma quando oramai in prossimità dovete risalire per riprendere fiato: “peccato, se avessi più tempo per guardare ed esplorare...“. La sera scoprite che c’è un centro immersioni nella struttura; rilasciano un brevetto base in cinque giorni, ma richiede un impegno di quattro ore al
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Massimo Cozzi inizia la sua avventura subacquea nel 1987, proprio con il corso Open Water PADI. Negli anni successivi frequenta i corsi di approfondimento fino a conseguire nel 2008 il brevetto di Istruttore. Appassionato di mare, di vita sommersa e di fotografia subacquea, è’ abilitato a rilasciare brevetti base. avanzati e di specialità per proseguire il percorso di conoscenza del mare e della sua vita più in profondità
giorno, forse troppo in luna di miele ….“L’avessi fatto prima!!” Si può, in città Al rientro potrete condividere con il vostro istruttore le avventure vissute sott’acqua, raccontare quali strane creature avete per la prima volta ammirato e rendervi conto che avete vissuto una meravigliosa esperienza,
Trigone a macchie blu Ras Mohamed (Sharm El Sheik)
ma in realtà il viaggio in questa nuova dimensione è appena iniziato. Seguiti da un istruttore qualificato, si imparano con tranquillità e in sicurezza i fondamenti delle immersioni ricreative. Un po’ di teoria, ripassata a casa in una serata piovosa, il primo tuffo in piscina: pinne, bombola ed erogatore. Acqua calma, la superficie appena sopra, il tuo istruttore vicino. Tartaruga - Sipadan (Borneo Malese)
Silhouette subacqueo Tiran (Mar Rosso)
Poi il primo tuffo al mare ed ecco il brevetto! L’Open Water Diver (OWD) della PADI (Professional Association of Diving Instructor) è il corso che fornisce la preparazione teorica e pratica di cui avete bisogno per visitare in sicurezza il mondo sommerso. La sua filosofia consiste nell’imparare ad andare sott’acqua andando sott’acqua: Dive Today! Il corso OWD è formato da tre segmenti: immersioni in acque confinate, teoria e immersioni in acque libere. Imparerete progressivamente, secondo una sequenza che definisce esecuzioni e apprendimento dal semplice al complesso, con le nozioni successive basate su quelle già acquisite. Nei mari tropicali tutta la vita è concentrata nei primi 15 metri dalla superficie.
Il brevetto Open Water Diver ti abilità a raggiungere i -18 metri, quanto basta per godere del meraviglioso spettacolo offerto dai rigogliosi coralli, dai variopinti pesci, insieme ai fortunati incontri con tartarughe, mante e delfini. PADI costituisce un punto di riferimento nel mondo della subacquea, aver conseguito un suo brevetto significa potersi immergere in qualsiasi mare ■
Cavalluccio marino pigmeo Sipadan (Borneo Malese)
Contatti Cell. 3351707350 Mail cozzimax@tin.it www.geckodiving.it
www.alessandroroncaglione.it info@alessandroroncaglione.it 0290966990 / 33489167
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Fotografia
Un matrimonio da Mille e una notte nelle Langhe Jerri e Tom sono una bellissima coppia americana. Vivono e lavorano in California. Tra le varie attività che seguono Tom, lo sposo, progetta, seguendo le più avanzate tecnologie, moto custom studiate su misura per famosi attori di Hollywood come Lorenzo Lamas e Brad Pitt. Alla ricerca di uno scenario da favola, alternativo alla Toscana, hanno trovato nelle Langhe piemontesi la destinazione ideale per il loro matrimonio country-chic. Il meraviglioso panorama sui vigneti di Barolo e Dolcetto crea una cornice perfetta per un evento da sogno, naturalmente accompagnato dall’ottimo cibo e dagli eccellenti vini piemontesi. Lo sposo è di origini Persiane e quindi la coppia ha scelto il rito tipico Persiano. Questo prevede l’allestimento di un Sofreh (altare) che ospiti il corano innanzitutto, uno specchio, tanti oggetti di buon augurio per gli sposi e musica rigorosamente persiana secondo la tradizione. Il tutto impreziosito da favolose composizioni floreali di ReStelo - Torino. Lo splendido giardino della villa, scelta dagli sposi per il loro ricevimento, è stato il teatro di una cerimonia davvero
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Nel cuore di Brera, in via Mercato, in quella che amano definire la “loro tana”, Diego & Estella, narratori per immagini di matrimoni ed eventi , hanno creato due dinamiche realtà: Photo27 e Photo27 Movies. Gli elementi fondamentali della loro filosofia sono la garanzia di un servizio personalizzato al cliente, qualità, creatività e una forte partecipazione emotiva al momento fotografico. Da questo sapiente mix, il successo straordinario della loro fotografia riconosciuta a livello internazionale. Sono “membri d’èlite” della prestigiosa BOWP (BestOfWeddingPhotography) (the premier invitation-only association for the world’s top wedding photographers) che annovera i migliori fotografi di matrimonio del mondo. Diego è inoltre docente presso l’AWP a Milano dove “si racconta” alle frequentatrici del corso con particolare attenzione al rapporto fotografo-
wedding planner, evidenziando i molteplici aspetti di un matrimonio in stile fotogiornalistico, portando la vasta esperienza acquisita sul campo. Sono apprezzati in Italia e all’estero per lo stile innovativo ed il loro approccio unico al momento fotografico. Il risultato della loro creatività supera sempre le aspettative dei clienti, sia per la qualità del prodotto artistico, che per l’esperienza di calore e cordialità. Emblematica la considerazione espressa da una sposa, condivisa da moltissime altre: “come camaleonti, ovunque e in nessun luogo allo stesso tempo”. Realizzano servizi su tutto il territorio nazionale per coppie prevalentemente straniere, ed hanno maturato una profonda conoscenza di usi, costumi e riti religiosi che pochi possono vantare. Recentemente ha realizzato il servizio di matrimonio di Leonardo Bonucci
(Juventus) e Giampaolo Pazzini (Inter). Oggi Photo27 non è solo una realtà locale ed, oltre a lavorare in tutta Italia, Photo27 ha uno show room anche a Taranto. C’è qualcosa di più profondo e magico nell’avere Diego & Estella come fotografi del proprio matrimonio: non c’è niente che non farebbero per catturare i ricordi dei loro momenti in un modo che solo loro conoscono… ma hanno voluto condividere la loro capacità e sensibilità creando uno staff che ad oggi consente loro di coprire fino a 3 matrimoni al giorno. Uno staff che oltre ad essere stato finemente addestrato ne condivide
emozionante per tutti gli ospiti arrivati direttamente dagli Usa per questo giorno speciale. Per il menu si è optato per la tradizione piemontese, un ricco buffet di antipasti, ravioli del plin, brasato al barolo e una deliziosa degustazione di dolci tipici del territorio. Balli persiani, musica italiana e il lancio di lanterne volanti hanno concluso la serata. Un evento davvero speciale in ogni singolo dettaglio. L’organizzazione dell’evento a cura di SposiamoVi, agenzia di Torino, Valentina & Ernesto ■
filosofia e stile. Anche se le loro specialità sono il fotogiornalismo e la ritrattistica emotiva, integrano con la fotografia formale di famiglia, mescolando un documentario elegante con straordinarie immagini artistiche. Estella cattura momenti intimi ed emotivi con il suo stile unico e il suo vedere oltre la visione comune, a volte come una visionaria e una sognatrice, mentre Diego integra la visualizzazione di ciò che è effettivamente accaduto il giorno del matrimonio creando drammatiche foto panoramiche ad alto impatto. Anticipando i momenti, osservando ma non dirigendo l’azione, cercando la naturale armonia di arte ed emozione creano una grande fotografia con immagini davvero senza tempo e preziose del vostro matrimonio. Diego & Estella vanno quindi oltre al semplice concetto di “fotogiornalismo di matrimonio” per approdare
ad un genere fotografico superiore in cui la loro profondità interiore, il loro entusiasmo ed i loro cuori elevano la fotografia ad arte fotografica. Ma non si fermano ai risultati raggiunti e, sempre ricettivi agli stimoli, non temono di percorrere strade nuove per raggiungere sempre l’oltre con risultati estremamente creativi e di grande impatto emozionale in un’esperienza sempre unica. Diego & Estella vi riserveranno l’esclusività, per tutta la durata del vostro evento e durante il processo postevento e la loro arte si presenterà sotto forma di essere in grado di raccontare la storia del matrimonio dei loro clienti con la creazione di album mozzafiato. I loro album sono prodotti secondo i più alti standard del settore. Così come i migliori album, le più recenti tecnologie sono utilizzate per la post-produzione. Se la vostra privacy è particolarmente importante per voi, c’è la garanzia,
che le immagini saranno solo vostre e non distribuite a terzi, di avere il diritto alla riservatezza. Diego & Estella sanno fotografare, fondendosi con lo sfondo e sanno far fronte alle esigenze e allo stress di un matrimonio esclusivo. Un naturale, legame personale con i propri clienti è molto importante per loro. Avvalendosi della collaborazione con un regista fiammingo che utilizza tecniche di ripresa innovative ed aderenti ai canoni del “cinema”, la “photo27movies” emerge nel panorama della ripresa video di matrimonio per garantirvi un vero film di matrimonio e gli innovativi videoclip di cinque minuti da pubblicare sul web e i social-network. Se desiderate stare di fronte alla loro macchina fotografica e vivere una straordinaria esperienza, contattateli. Saranno felici di occuparsi del vostro giorno più importante. ■
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Emozioni in musica
a cura di Sartoria della musica
Quali sono le note adatte per il giorno del sì? Qual è la musica giusta per un matrimonio? Questa è in assoluto la domanda che ci viene posta più frequentemente e alla quale non esiste unica risposta ma unica intenzione: accompagnare e valorizzare le emozioni che si scatenano in questo giorno così particolare. Proprio come l’allestimento floreale o l’abito da sposa, la musica è anche un elemento fondamentale per esprimere i sentimenti degli sposi, la loro personalità, ma anche per far rilassare i loro ospiti e generare energia positiva e accogliente. Teniamo presente che la giornata del matrimonio - diurno o serale che sia - è molto lunga anche per gli ospiti più resistenti; la musica deve tenere conto di questo importante fattore, decidendo di differenziare molto ciò che viene suonato all’aperitivo, a tavola, al taglio della torta, alla festa finale. Le differenze possono riguardare lo stile e i generi musicali, il fatto che sia suonata da musicisti o riprodotta da un DeeJay, il posizionamento degli impianti audio e in generale tutto ciò che possa creare la giusta “dinamica” alle orecchie degli invitati. Anche all’interno dello stesso momento, per esempio l’aperitivo, è bene alternare brani cantati con bra-
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ni strumentali, suonare magari uno swing, poi una bossanova, poi un brano jazz, ecc. L’importante è mantenere l’atmosfera conviviale con un sottofondo che possa incuriosire gli astanti con proposte eleganti, a volte inaspettate, ma riconosciute. La selezione dei brani da suonare è un altro aspetto importantissimo e purtroppo spesso sottovalutato. Non basta scegliere canzoni famose e di facile appeal, occorre seguire un filo conduttore in linea con la formazione musicale che la propone, in accordo con l’età e i gusti di chi ascolta. Dato che a un ricevimento di nozze sono presenti persone di tutte le età il mio suggerimento è di offrire un mix di brani standard internazionali e classici italiani, anche datati e conosciuti. La location ha una forte incidenza sugli aspetti tecnici che riguardano la musica, come il numero e il tipo di impianti di amplificazione, la formazione dei musicisti, l’illuminazione, la logistica delle postazioni nei vari momenti. Diversamente da quello che normalmente si crede, la scelta delle canzoni non ha molta attinenza con il tipo location ma molto più con i gusti degli sposi e dei loro ospiti. Potremo così suonare un elegante Michael Bublé in un agriturismo dai toni rustici, creando un contrasto
spesso sbalorditivo e convincente, ma anche una scatenata Gloria Gaynor ballando sul pregiato marmo di una villa del ‘700. Spesso ci accorgiamo che gli sposi, al di là naturalmente della qualità e professionalità dei loro fornitori, cerchino di ottenere dei contrasti, delle particolarità per esempio con l’impostazione dei colori e dei menù a tavola, con l’ingresso della coppia nella location in maniera trionfale e memorabile, con la scelta di un brano molto moderno in un antico castello, ecc. Al prossimo appuntamento con la musica... ■
www.sartoriadellamusica.it
Cari lettori inizia finalmente la nostra avventura su Oggi Sposi!
Catering e Banqueting
a cura di Federica Salza
Troppi invitati? La soluzione c’è... Oggi vi parlerò di un nuovo modo di ricevere gli ospiti, una soluzione per chi ha tanti invitati, di cui molti giovani e non ama il classico itinerario (aperitivo, cena seduta, dopo cena) ma preferisce l’informalità ed il divertimento fin da subito! Il Wedding 2.0 Era il 2007 e Federico si trovava tra le colline del Chianti per un sopralluogo in una meravigliosa villa privata. La sposa desiderava organizzare il suo matrimonio nella casa dei genitori, gli invitati previsti erano oltre 300 ed era quindi necessario installare delle tende. C’erano dei problemi logistici: il giardino era sviluppato su diversi piani, in
collina e quindi era impossibile creare un’unica sala da pranzo per poter allestire 30 tavoli da 10 persone. Come soluzione mio padre progettò un ricevimento interamente a passaggio. Dagli aperitivi classici, ai finger più sfiziosi fino alle portate vere e proprie della cena. In tutto il giardino creò un meraviglioso salotto, con poltroncine, pouff, divanetti e tavolini da fumo. Gli unici buffet erano l’American Bar e il buffet dei dolci, gli ospiti venivano serviti dai camerieri costantemente. Un menu di 6 voci di fritture 6 voci di finger food, 2 entree, 4 primi, 2 secondi e 2 sorbetti. Tutto servito in particolari contenitori di porcellana facilmente gestibili e maneggevoli.
Per un anno vi racconteremo curiosità, retroscena e momenti indimenticabili legati alla nostra attività di Catering e Banqueting per farvi vivere da vicino il dietro le quinte di eventi fashion ed esclusivi. La nostra è un’azienda familiare nata nel 1898 con il bisnonno Federico Salza e portata avanti con dedizione per ben 60 anni dal nonno Silvio affiancato dalla moglie Elena e dal figlio Federico, attualmente alla guida. Oggi, all’esperienza acquisita di tre generazioni, ci aggiungiamo anche noi: Virginia e Federica Salza (...ovvero mia sorella ed io!). Un team che lavora insieme, cresce, si rinnova, mantiene la tradizione e scopre nuovi orizzonti. L’idea che da anni portiamo avanti è quella di stupire gli ospiti, suscitare emozioni e rimanere impressi per l’alta qualità del servizio. Il ricordo sognante e gli occhi lucidi degli sposi sono la soddisfazione più grande che possiamo ottenere. Anche a distanza di anni incontro clienti di nonno Silvio ancora innamorati del ricevimento organizzato per loro, delle attenzioni e delle specialità gastronomiche e mi rendo conto di quanta storia abbiamo alle spalle.
Scopriamo insieme i pro ed i contro del Wedding 2.0 PRO: • la cucina italiana è la più espressa al mondo, con questo tipo di ricevimento si rispettano al massimo le nostre specialità, il menu parte impiattato dalla cucina ed arriva direttamente agli ospiti in 2 minuti • addio problemi di placè! Nessun dilemma su come distribuire le persone a tavola • addio tableau mariage(odiato ormai dal 90% delle spose e degli ospiti!) • la festa parte subito, non ci sono tempi stabiliti e spostamenti di persone da una sala all’altra.
CONTRO:
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• addio tavola apparecchiata con un centro tavola floreale (un classico sempre affascinante) • i parenti e amici più anziani potrebbero non gradire di mangiare su un divano senza un tavolo alto, dovendo quindi prevedere sedute alternative.
Vi proponiamo un menu di esempio del Wedding 2.0
Il risultato fu divertentissimo per gli ospiti, nessuno era costretto a stare seduto al proprio posto, c’era movimento e musica fin da subito, la sorpresa di una tale organizzazione era evidente. Le portate continuavano a succedersi senza pausa, una specialità dietro l’altra veniva offerta dai camerieri in un clima di relax e assoluta piacevolezza. Gli sposi giravano spensierati tra i loro ospiti riuscendo a parlare con tutti per diversi minuti (aspetto da non sottovalutare quando sono in gran numero!) e degustando con loro le varie e numerose portate. Da quella splendida esperienza è nata un’idea di ricevimento completamente rinnovata, oggi nel 2012 contiamo 15/20 ricevimenti l’anno strutturati in questo modo. Adattando sia il menu che gli arredi in base alla location I risultato è sempre di altissimo livello ■
• Aperitivi • Fritturine espresse • Foglie di salvia sclarea • Cubo di Asiago • Roll di Gambero in Kataifi • Tempura di Fiore di zucca e bufala • Filetti di acciuga in farina di mais Finger food • Shot di burrata e pomodorino confit • Sfere di uva d’oro e caprino con fiori • Conetto di pasta brick con insalata di astice old fashion • Vellutata di Piselli con aria di sale rosa • Tzaziki e uova di salmone • Petalo croccante con spuma di patate al tartufo Entree • La vellutata di ceci e mazzancolle rossa • La pappa al pomodoro Primi • Risotto Mantecato al Pecorino di Pienza e pere con riduzione caramellata di Brunello • Risotto Mantecato agli Agrumi con bocconcini di Spada alle erbe e zeste di limone • Raviolini Neri scorfano e bergamotto con bisque di gamberi • Piccoli gnudi artigianali al burro e salvia • Spiedini di Chianina alla brace e chips di verdure • Gamberi al vapore con piccola catalana • Sorbetto al tè verde e mentuccia • Crema gelata al Grand Marnier e salsa d’arancia tiepida • Torta Nuziale • Buffet dessert
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How to Fatto e…fiorito! con Silviadeifiori
a cura di Silvia Lora Ronco*
Un romanticissimo centrotavola!
Occorrente:
1 Tagliate un pezzo di spugna precedentemente bagnata e ponetela nella ciotola
3 Inserite i rametti di gypsophila lungo tutta la base della spugna…fatelo in modo strategico, così da coprire completamente la spugna! Lasciate la parte centrale libera.
• Gypsophila o comunemente conosciuta come velo della sposa, nebbiolina, nuvolina...! • Tenere roselline ramificate • Una ciotola da 15 cm di diametro • Spugna per fiori freschi
di posizionarle in modo morbido, naturale, non troppo regolare… 4 Ora tagliate anche le roselline ramificate, sufficientemente lunghe, in modo che facciano “capolino” tra la nuvoletta di gypsophila
2 Pulite i rami di gypsophila e tagliatela in rametti di 15 cm circa
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*Silviadeifiori è il nome d’arte di Silvia Lora Ronco, Flower designer nota in tutta Italia per le sue doti di esperta e professionista nel mondo dei matrimoni per cui riveste anche il ruolo di Wedding Designer. Maestra d’Arte Floreale diplomata presso la Scuola D’Arte Floreale, Silvia conduce da due anni la trasmissione televisiva Fiori Colori e Decori su Wedding Tv, canale 426 di Sky.
5 Bene! Ora inserite le roselline nella parte centrale, ma non piatte, cercate
6 Ed ecco realizzata una semplice idea per un battesimo, per una cena romantica, per un’occasione speciale… insomma... Buon divertimento! Un coloratissimo e creativo saluto a tutti voi! ■
How to con Redrose Creation
a cura di Daniela Piccolomo*
Bustina in carta di riso
Niente tessuto per questa confezione ma solo carta!!! Un’idea per contenere oltre i confetti anche cornici o piattini, una soluzione da utilizzare in occasione di ogni tipo di festa, dalla più istituzionale alla più scanzonata, e... aumentando le dimensioni della carta, un modo simpatico per confezionare i vostri regali!... Una bellissima busta, elegante... economica e realizzata con materiali molto naturali quali la carta di riso e la cannella... Alla prossima, con altre idee da realizzare insieme!!!! ■
1 Tagliare 4 strisce di carta di riso. Una per formare la busta che deve misurare circa cm. 35x12. Una per la chiusura della busta misura circa cm. 30x3. E altre due che serviranno per il fiocco misure cm. 25x3 e 20x3.
2 Realizzate due bordi di circa 3 cm. piegandoli e incollarli con la colla a caldo o con del biadesivo trasparente.
3 Ora piegare e incollare i due laterali della busta all’altezza che più vi piace e inserite il sacchetto di polipropilene con i confetti.
4 Chiudete la busta, fate girare in torno la striscia più lunga quella da 30 cm. e...
Occorrente: • Cinque confetti in un sacchettino di polipropilene per alimenti • Un foglio di carta di riso • Un nastrino doppio raso alto 3 mm., lungo circa 20 cm. • Un nastrino doppio raso alto 5 mm., lungo circa 40 cm. • Un bastoncino di cannella e un fiore a piacere.
*Daniela Piccolomo, inizia questo mestiere circa 20 anni fa in un piccolo laboratorio di confezioni per grandi pasticcerie. Per poi proseguire la sua esperienza nel mondo della bomboniera. Con grande coraggio e ottimismo decide di aprire una piccola ditta tutta sua la “RED ROSE CREATION” dove nel suo magico mondo si diverte lavorando.
...arricciando la carta fermatela con il nastrino doppio raso alto 3 mm.
5 Con le altre due strisce formate un doppio fiocchetto ripiegandole come in foto.
6 Posizionate il fiocco di carta sulla busta e fermatelo con il nastrino doppio raso, poi preparate un altro fiocchetto in raso alto 5 mm. colorato e legatelo insieme a quello di carta.
7 Poi incollare il rametto di cannella con il fiore arrotolato intorno al centro del fiocco…
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How to cake designe
a cura di Silovoglio*
Torta torta delle mie brame... Le torte si sono imbellettate fino a diventare le vere star del matrimonio. Basta con chantilly o crostate di frutta, stop a creme pasticcere o torte mimose, ecco a voi sua maestà la design cake! Le ultime tendenze la vogliono alta, monumentale e coperta di pasta di zucchero o ghiaccia reale, ma d’obbligo è un dress code preciso e sofisticato. Avete un abito da sposa
Nana & Nana Cake Design
Toni Brancatisano al lavoro
Guru delle wedding cake in Italia sono Toni Brancatisano, Tamara Blunotte, Ellie Sleekcakes, Chiara Pennati, Nana&Nana Cake Design e Giusy Verni. Le loro sapienti mani sapranno creare le wedding cake più adatte alle vostre esigenze: wonky cake per un matrimonio informale e scherzoso oppure delicati fiori in zucchero identici al vostro bouquet potranno fiorire sull’ultimo piano della torta… unica regola: spazio alla fantasia e alla personalizzazione. Ma non solo wedding cake per il vostro matrimonio: unici e simpaticissimi sono anche i cupcake, ideali per un matrimonio giovane e spiritoso, raffinate ed eleganti sono le mini wedding cake, piccole mono porzioni che non hanno nulla da invidiare alle cake di dimensioni più grandi. Novità della stagione sono i confetti decorati con le iniziali degli sposi, ideali da regalare come cadeaux nuziale alla fine del vostro party. Ultima moda che viene da oltreoceano è allestire delle vere e proprie Sweet table dedicate al tema del matrimonio: fantastiche sono le vintage sweet table, dove ogni oggetto diventa simbolico e parla della vita passata della coppia. Qui nastri, orpelli e quant’altro decora-
completamente in pizzo macramè e volete che sia il leit motiv della vostra festa? Come non abbinarci una torta esattamente uguale, con lo stesso motivo e la stessa delicatezza: mani sapienti di cake designer ricameranno per voi con fili di zucchero i piani per dare così un effetto scenico sensazionale.
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*Silovoglio è punto di riferimento in Italia per il Cake Design. Su ogni numero potrai trovare progetti nuovi e pensati per rendere unico il tuo giorno più bello. Silovoglio organizza corsi in tutta Italia dedicati al Cake Design e organizza ogni anno il Cake Design Italian Festival, vetrina internazionale dedicato al mondo delle wedding cake. Ulteriori informazioni potrai trovarle su: www.silovoglioevents.com
Sweet table di Lorena Gil Vazquez per Silovoglio
no la tavola e danzano insieme armoniosamente per creare un’atmosfera magica, quasi come una celebrazione del dolce: una sorta di mondo di Alice nel paese delle Meraviglie al vostro matrimonio. La palette colori quest’anno è davvero ampia: alcuni sentieri conducono a toni esilaranti che incoraggiano gli sposi ad avventurarsi attraverso combinazioni di nuovi colori, mentre altri invitano alla riflessione, al relax e a considerare le tonalità più classiche con diverse tipologie di accostamenti. La sfida continua e l’obiettivo sarà quello di mantenere la coppia e gli invitati visivamente impegnati miscelando il divertimento con l‘eleganza. Il range di colori più in voga vanno dai pallidi coralli, ai verdi e gialli tenui, ai rosa appassiti, ai blu chiari, fino ad arrivare alle sfumature di grigio e verde uniti ad arte che si contrappongono ad un raffinato marrone e ad un elegante rosso. Alziamo il sipario allora e facciamo entrare la protagonista: la wedding cake! ■