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I BAMBINI NELLE ATTIVITÀ

spesso dati per scontati o considerati marginali rispetto alle attività e ai saperi disincarnati, e perciò investiti di un “più alto” spessore culturale e intellettuale come le credenze, le conoscenze, i miti o le leggi.

Ciononostante, in tempi recenti l’alimentazione è divenuta oggetto di uno studio più sistematico, non necessariamente legato alla nutrizione e alla medicina, al punto da essere oggi appannaggio delle scienze gastronomiche (note anche come food studies - cfr. Anderson, Brady, Levkoe, 2016), un ampio campo d’indagine trasversalmente interessato al “sistema” cibo in ogni sua possibile declinazione, come prodotto materiale e culturale insieme. Così, se da una su quello dell’ambiente. Questo processo dovrebbe iniziare precocemente, partendo dall’infanzia, così da garantire ai bambini esperienze significative atte a promuovere un approccio consapevole, sano, equilibrato e divertente a un’attività che è parte integrante della nostra quotidianità e dell’esercizio dell’intelligenza: mangiare e saper mangiare. Perciò, in questo contesto vorrei mostrare quanto sia importante coinvolgere i bambini nella preparazione dei cibi e nella loro trasformazione culinaria, di modo che soggiornare in cucina diventi un momento significativo della formazione al sapere alimentare e all’educazione del gusto – e non solo.

2 Educare Cucinando

Anzitutto cucinare è una delle attività più specie-specifiche dell’animale umano, le cui origini ci riportano al nostro antenato Homo erectus, vissuto all’incirca un milione e mezzo di anni fa (cfr. Wrangram, 2009). Questa attività è divenuta nel tempo una delle azioni più quotidiane, più ordinarie e ricorrenti nell’esistenza degli esseri umani e ne ha segnato le radici. Essa comporta un processo di trasformazione di materie prime non sempre commestibili e buone da mangiare in pietanze nutrienti, gustose e talmente appetibili da prolungare il piacere della tavola. La cucina, infatti, è stata inventata per generare piacere, per accrescere e prolungare il piacere di mangiare.

È anche vero però che i cambiamenti socio-economici degli ultimi decenni hanno progressivamente e profondamente modificato anche il nostro rapporto con la preparazione del cibo e con i momenti dedicati alla cucina e al consumo degli alimenti, specialmente nelle società occidentali, investite da continue trasformazioni che hanno anche modificato il nostro modo di mangiare.

Così, complici anche la mancanza cronica di tempo, lo stress e i ritmi sempre più frenetici del nostro vivere quotidiano, peraltro mal compensati dalla sovrabbondanza di cibi pronti, pratici e veloci, preparati dall’industria alimentare e dalla ristorazione commerciale, abbiamo finito per cucinare sempre meno, illudendoci di avere così raggiunto una vera emancipazione, soprattutto nel caso delle donne

LA CUCINA PER I BAMBINI È UN ESERCIZIO PER SVILUPPARE CONCRETAMENTE TUTTI I SENSI E UN’OCCASIONE PER RAFFORZARE I RAPPORTI

Familiari E La Comunicazione

– tradizionalmente depositarie di questo saper fare. In realtà, questo non ha fatto che impoverire il nostro gusto, i nostri rapporti sociali, incluse le relazioni familiari, e anche la nostra salute: spegnendo il “focolare” nelle case, mangiamo male e disordinatamente; spesso da soli e in fretta consumiamo pietanze industriali e contribuiamo a depauperare il cibo del suo valore e dei suoi molteplici significati.

Un progetto culturale di educazione alimentare dovrebbe contemplare la necessità di restituire alla cucina quell’antico prestigio che ne faceva un ambiente di apprendimento a tutto tondo. Un ambiente in cui attirare anche i bambini, preparando e condividendo il cibo insieme a loro, e avviandoli sulla via maestra per imparare ad “apprezzarlo come un dono prezioso e a utilizzarlo rispettando l’ambiente, il lavoro altrui e la natura” (cfr. Balzanò, 2016, p. 16).

Coinvolgere i bambini nelle attività di cucina è perciò un passo importante per promuovere la cultura alimentare e l’educazione del gusto e per valorizzare l’atto alimentare, ma è anche molto altro.

Oltre a rappresentare per i più piccoli una palestra formativa a trecentosessanta gradi, può essere l’occasione da parte degli adulti stessi di riavvicinarsi a una pratica sempre più rara nella contemporaneità e che sempre più spesso si vede fare prevalentemente in tv e sui social ma sempre meno nelle case, e che può coinvolgere tutta la famiglia.

3 Bambini Ai Fornelli

In realtà, raramente consideriamo la cucina come un luogo di crescita e di formazione per i bambini, o come un ambiente di apprendimento, né pensiamo che la scelta, la preparazione e il consumo condiviso del cibo cucinato sono attività da coltivare già nei più piccoli, sviluppando capacità che risulteranno utili anche in età adulta. Anzitutto, la cucina per i bambini è un esercizio per sviluppare concretamente tutti i sensi, è un’occasione per rafforzare i rapporti familiari, la comunicazione con i genitori, i fratelli, i nonni e per condividere un’esperienza di vita pratica sorretta da conoscenze, ma è anche l’opportunità per creare un buon ricordo da custodire nel tempo. Permettere ai bambini di cucinare è altresì un modo per educarli ai sapori autentici e sani della cucina casalinga, non soggetti a processi di preparazione industriale. Per i più piccoli cucinare è poi un’occasione per esercitare le abilità motorie manuali, la motricità fine, la coordinazione oculo-manuale e per acquisire un maggiore controllo dei movimenti nello spazio, per sviluppare il senso di autostima attraverso il compiacimento per ciò che si è realizzato, per la buona riuscita di una pietanza, che mangeranno e apprezzeranno più volentieri.

La cucina è quindi un luogo e, per estensione, un’attività in cui i bambini di età diversa possono essere chiamati ad affinare la loro curiosità e il loro desiderio di sperimentare cose nuove, così che la loro consapevolez- za corporea si accresca imparando in modo giocoso e divertente a preparare piatti semplici e appetitosi, dolci e salati. Quest’esperienza rafforza nel contempo i legami affettivi e avvia i piccoli a un uso avveduto dei loro sensi: toccando, spremendo, guardando, annusando, assaporando, pulendo e lavando le verdure, dosando, pesando, sgranando, sgusciando, impastando, sbriciolando, montando, arrotolando, stendendo la pasta, mescolando, tagliando, tastando, distinguendo colori e sfumature, assaggiando e prima ancora scegliendo gli ingredienti. E non ultimo, promuovendo l’uso delle mani e la confidenza con la tattilità e con le diverse consistenze dei cibi.

Preparare i cibi insieme ai bambini è anche un modo pratico per abituarli precocemente a evitare gli sprechi, a differenziare la raccolta dei rifiuti, a riconoscere la provenienza degli alimenti, a rispettare i cibi e coloro che li hanno prodotti, a custodire l’ambiente. Stando in cucina i bambini possono imparare anche a curare l’ordine e la pulizia degli ambienti, l’organizzazione degli attrezzi, possono responsabilizzarsi e possono capire che preparare il cibo per sé e per gli altri vuol dire anche prendersene cura. Crescendo, poi, saranno altresì più autonomi e potranno cucinare per sé e per i familiari. Coinvolgerli quando si fa la spesa li aiuta a scegliere i prodotti migliori, abituandoli a prestare attenzione al rapporto qualità-prezzo, a preferire cibi freschi a quelli pronti e/o confezionati o surgelati e – perché no? – anche a leggere le etichette degli alimenti.

Senza contare che diventare protagonisti in cucina aiuta i bambini a superare le neofobie (cioè il rifiuto dei cibi nuovi e sconosciuti) o il rifiuto di cibi poco graditi come le verdure in genere, perché consente loro di preparare e di assaggiare cibi diversi e mirati a un’alimentazione più equilibrata e varia, e perché li rende più consapevoli di ciò che mangiano attraverso l’informazione sulle materie prime (cioè sulla loro origine, sui loro processi produttivi, sulla loro stagionalità e territorialità etc.). Un ultimo ma non meno importante vantaggio consiste nell’abituare i bambini a verbalizzare quest’esperienza, spiegando e descrivendo cosa stanno facendo, denominando gli ingredienti, invitandoli a esprimere un giudizio, a raccontare con un lessico pertinente ciò che sentono (odori, sapori, aspetto, consistenza): ne risulta così un grande profitto per la loro memoria sensoriale e per la loro consapevolezza di consumatori, ma anche per la loro interiorizzazione del cibo come sapere e come esperienza incarnata.

Quanto ai cibi da preparare, le ricette semplici ma gustose e le cottu- re poco elaborate, come quelle al forno o stufate, piuttosto che le fritture, sono certamente da privilegiare. Nella quotidianità i bambini possono essere coinvolti affidando loro compiti semplici come assaggiare quello che si sta cucinando, decorare un piatto, mescolare una preparazione, lavare le verdure, condire delle bruschette, apparecchiare e sparecchiare la tavola. Quando si ha più tempo libero si possono proporre manicaretti più elaborati come torte, biscotti, pizza, gnocchi, pancake o ghiaccioli di frutta.

La cucina resta il cuore pulsante della casa, il centro di numerose attività e nel contempo un punto fermo, un luogo rassicurante. Se è vero che – come abbiamo potuto sperimentare nostro malgrado durante la pandemia – cucinare rende le nostre case più calde e più vissute perché ci permette di nutrire i nostri corpi e le nostre anime, farlo insieme ai più piccoli può creare un’atmosfera di condivisione ancora più calda, più gaia e chiassosa e in definitiva più godibilmente familiare.

Bibliografia Essenziale

- Anderson, C. R., Brady, J., Levkoe C.Z., eds., 2016, Conversations in food studies, University of Manitoba Press, Winnipeg, Manitoba.

- Balzanò, C., 2016, Il gusto di mangiare insieme. Dal cibo alla tavola: un’educazione alimentare in dieci tappe, Slow food Editore, Bra (CN).

- Bianchi, M., 2021, Cucinare insieme è un gioco buonissimo, Harpercollins Italia, Milano.

- Bottino, L. Speciani, L., 2014, Giocando in cucina. Come insegnare al palato dei bambini che il cibo buono è quello di casa, Tecniche Nuove, Milano.

- Cavalieri, R., 2020, Gastronomia consapevole. Istruzioni per l’uso, il Mulino, Bologna.

- Rossetti, L., Cagnin C. C., 2016, La cucina dei bambini, Blu edizioni, Torino.

- Wrangham, R. W., 2009, L’intelligenza del fuoco. L’invenzione della cottura e l’evoluzione dell’uomo, trad. it., Bollati Boringhieri, Torino, 2011.

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