Save the cat! Manuale di sceneggiatura

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Save the Cat Originally Published by Michael Wise Productions 12400 Ventura Blvd, #1111 Studio City, CA 91604 www.mwp.com © 2005 by Blake Snyder Traduzione di Fabrizio Cristallo © Omero Editore, Roma 2014. Tutti i diritti riservati. www.omero.it Isbn: 978-88-96450-19-2 Impaginazione e grafica di Luigi Annibaldi Finito di stampare nel mese di giugno 2014 presso Rotostampa Group, via Tiberio Imperatore 23/41, Roma


BLAKE SNYDER

SAVE THE CAT! manuale di sceneggiatura

traduzione di Fabrizio Cristallo



SOMMARIO

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InTROduzIOnE

Perché un altro manuale di sceneggiatura? Breve storia dell’autore e dei motivi per cui ha scritto questo libro. Ma poi, che significa “Save the Cat!”? 12

1. dI ChE PARLA? L’importanza dell’“idea”. Cos’è una “logline” e quali sono i quattro requisiti per crearne una migliore? Cos’è l’“high concept” e perché è ancora importante? Provate a “pitchare” il vostro film per divertirvi e guadagnare. Cinque giochi per scatenare la creatività.

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2. VOGLIO LA STESSA COSA… MA dIVERSA! Tutto sui generi. I 10 generi in cui categorizzare tutti i film del mondo. Perché i generi sono importanti per voi e per il vostro film. Come dividere in generi qualsiasi tipo di film.

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3. C’è un TIzIO ChE… Parliamo dell’eroe. Perché l’eroe deve essere al servizio dell’idea. Come migliorare l’eroe per far funzionare la vostra idea. Il mito del casting. Gli archetipi Jungiani e a cosa servono.

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4. A TuTTO BEAT ! I beat di un film secondo lo “Schema dei Beat di Blake Snyder” ufficiale, alias il BS2. un esame approfondito dei 15 beat in film di successo sulla base del BS2. I beat applicati a Miss detective.

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CAPITOLO

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5. LA CREATuRA PERFETTA Tutti alla lavagna. dividere la lavagna in quattro file orizzontali, una per ogni sezione del film. 40 schede, e solo 40! Come risolvere i pro-

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Save the cat! - Blake Snyder

blemi tramite la disposizione. Perché una sceneggiatura è un business plan e come crearne una che vende. 103

CAPITOLO 6. LE LEGGI IMMuTABILI dELLA FISICA dELLA SCEnEGGIATuRA

Il buon senso nella sceneggiatura sulla base dell’esperienza nelle trincee di hollywood: Salva il gatto!, Il Papa in piscina, doppio Abracadabra, Le tubature, Black vet alias Troppo marzapane, Attenti al ghiacciaio!, e Il Giuramento dell’Arco. 119

7. TROVA L’ERRORE nonostante tutto, avete scritto 110 pagine di niente. Come rimettersi in pista grazie a 6 veloci verifiche sul vostro lavoro: L’eroe è sempre alla guida; Sempre più cattivo; Gira, gira, gira; La tavolozza emotiva; “Ciao come stai io sto bene”; Fare un passo indietro. Regole ferree ed affidabili per migliorare un copione.

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8. L’ASSOLVEnzA FInALE Prima di inviare il vostro lavoro, come prepararvi la strada? Spunti di marketing per aiutare novellini e professionisti a vendere e realizzare la propria idea. Esperienze personali.

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GLOSSARIO

CAPITOLO

CAPITOLO

dalla A alla z, tutte le espressioni in slang usate in Save The Cat! e nella zona di hollywood. 158

RInGRAzIAMEnTI

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nOTA SuLL’AuTORE

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InTROduzIOnE

un altro libro sulla sceneggiatura? Sicuramente in tanti state pensando proprio questo. E, in un certo senso, avete ragione: ci sono un sacco di manuali di sceneggiatura in commercio, a cominciare dall’originale, quello del maestro Syd Field, che ha iniziato tutto e insegnato a tutti. Ci sono anche altri libri e corsi molto validi, dai quali ho attinto molto del mio materiale. Mi piace il libro di Viki King, dall’improbabile titolo Come scrivere una sceneggiatura in 21 giorni. Sarà anche improbabile, eppure io ci sono riuscito – e sono anche riuscito a vendere il copione! Apprezzo anche il lavoro di Joseph Campbell: il suo L’eroe dai mille volti rimane il miglior libro di sempre sulla tecnica narrativa. naturalmente ho un debole per Robert McKee, anche solo per le sue performance durante le lezioni. McKee è come John houseman in Esami per la vita,1 e se siete aspiranti sceneggiatori dovete assolutamente seguire almeno uno dei suoi seminari, uno spettacolo troppo grandioso per poterselo perdere. Infine, chi ha visto molti film, e ne ha visti di brutti tanto da arrivare a pensare: “Questo potevo farlo anche io!” probabilmente ritiene di non avere affatto bisogno di un manuale su come si scrive una sceneggiatura. E allora perché questo libro? E perché proprio adesso? E perché proprio io sarei in grado di dirvi cose mai sentite prima, in grado di fare la differenza quando scriverete il vostro copione? Tanto per cominciare, non ho mai visto in commercio un libro sulla sceneggiatura che “parla come si parla”. Sono professionista nell’industria dell’intrattenimento da quando avevo otto anni e facevo il doppiatore per mio padre, e ho imparato un po’ del gergo utilizzato quando si parla di lavoro. I libri sono tutti così accademici! Così sterili! Trattano i film con troppa troppa riverenza e rispetto – dopotutto sono solo film! – e penso che ciò sia un ostacolo. non sarebbe meglio se un libro su come si 1

Il personaggio da lui interpretato, il professor Kingsfield, è temuto dai suoi studenti per la sua severità ma apprezzato per la sua integrità.

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Save the cat! - Blake Snyder

scrive una sceneggiatura usasse lo stesso tipo di linguaggio e di comportamenti usati dagli sceneggiatori e dalla gente che lavora in produzione? In secondo luogo, e senza offesa per nessuno, credo che sarebbe meglio se chi scrive un libro su come si scrive una sceneggiatura abbia effettivamente venduto qualcosa! non siete d’accordo? E questo è un aspetto in cui mi sento particolarmente qualificato. Come sceneggiatore sono in attività da 20 anni, e ho guadagnato milioni di dollari. Tantissime delle mie sceneggiature originali high concept 2 sono state vendute in aste al miglior offerente, e un paio di loro sono anche diventate film. Le mie sceneggiature hanno ottenuto riscontri da Steven Spielberg, Michael Eisner, Jeffrey Katzenberg, Paul Maslansky, david Permut, david Kirschner, Joe Wizan, Todd Black, Craig Baumgarten, Ivan Reitman e John Landis, e ho raccolto l’esperienza di molti altri, meno famosi ma ugualmente importanti, un’esperienza che tutti abbiamo usato e apprezzato, e su cui tutti abbiamo basato il nostro lavoro. Terza cosa, non sarebbe ancora meglio se chi dà consigli su come fare avesse usato realmente questo metodo in prima linea e avesse insegnato a qualcuno che continua realmente a vendere i propri copioni ? Be’, quello sono sempre io. ho accumulato un lungo elenco di collaborazioni con altri sceneggiatori, ho insegnato il mio metodo e i miei trucchi ad alcuni dei più apprezzati nel settore, e ho contribuito a farli diventare sceneggiatori più bravi. Questo è stato possibile perché il mio approccio è pratico e basato sul buon senso, ma sopratutto perché funziona. Infine, credo che sarebbe bello se un libro di sceneggiatura vi dicesse la verità sulle vostre possibilità di vendere il vostro copione a una produzione. Ci sono centinaia di seminari e corsi di scrittura che sembrano fatti per incoraggiare persone ed idee che non andrebbero incoraggiate. Consigli come “Segui il tuo cuore!” e “Resta fedele alla tua visione!” vanno bene quando si è in terapia. In quanto a me, vorrei solo aumentare le mie chance. La vita è breve, di certo non voglio essere illuso che il mio soggetto sulla biografia di Sant’Aloisio o su un “evento di vita vissuta” accadutomi un’estate in campeggio abbia davvero delle possibilità, se non ce le ha. Quindi perché un altro manuale di sceneggiatura? Perché gli altri che ho letto non dicono le cose come stanno, e non danno ai lettori gli strumenti necessari a raggiungere il successo in questo settore. E come se non bastasse, spesso servono 2

Con l’espressione high concept in genere si identificano un soggetto e una sceneggiatura originali che affrontano temi di attualità, quindi già presenti nell’immaginario del pubblico, senza il bisogno di acquistare i diritti letterari di racconti o romanzi. Per questo concetto vedere dopo da pagina 23.

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introduzione

più a chi ha scritto il libro che a chi lo legge. Personalmente non sogno una carriera come insegnante di sceneggiatura: voglio solo diffondere quello che so. E al di là di tutto questo, sono arrivato al punto in cui mi sento pronto a “dare”. ho avuto un mucchio di soddisfazioni, ho imparato dai maestri, e ora è il momento di trasmettere tutto a voi. ho intrapreso la scrittura di questo libro anche a causa della mancanza di buon senso che riscontro in molti dei film che vengono realizzati oggi. Con tutta la competenza sul mercato, tante persone a hollywood sembrano dimenticare le basi e trascurare ciò che invece funziona, nella convinzione che solo perché si ha un ufficio e un grosso budget a disposizione, non ci sia più bisogno di seguire le regole. Questa cosa, onestamente, mi fa perdere le staffe! nel momento in cui sto scrivendo, è diffuso un fenomeno che mi secca particolarmente, nonostante sia una cosa molto scaltra dal punto di vista degli affari: è l’approccio “Fatelo uscire e poi si vedrà”. Si tratta di spendere un sacco di soldi sul film, pompare la pubblicità al massimo, aprire in 3000 sale e più, e recuperare tutti i costi in un unico weekend. E a chi importa se il vostro film cala del 70% o 80% nel secondo weekend a causa del pessimo passaparola? Quello che mi secca di questa tendenza è che tutti i soldi che vengono spesi per i compensi degli attori, gli effetti speciali, la pubblicità e il marketing – senza dimenticare le copie distribuite – sarebbero stati spesi meglio se i realizzatori avessero investito 4 dollari in carta e penna e avessero seguito le regole per scrivere un buon film! Prendete ad esempio un film fighetto e patinato come Lara Croft: Tomb Raider – La culla della vita. Su quel film è stata spesa una fortuna, e tutti si stanno ancora chiedendo cosa sia andato storto, come mai non siano riusciti a portare al cinema il pubblico maschile che costituiva il target principale. A me non sembra affatto strano. Cosa c’è che non quadra? Perché i piani dei suoi realizzatori sono andati a monte? Per me è molto semplice: non mi piace il personaggio di Lara Croft. E perché mai dovrebbe piacermi? è fredda e non ha senso dell’umorismo. nella dimensione solitaria dei videogiochi o dei fumetti questo aspetto non è certo un problema, ma non mi fa venir voglia di uscire di casa e andare a vedere il film. Chi l’ha realizzato pensa che sia possibile rendere simpatica la protagonista facendola diventare “cool”. Questo è ciò che si intende per “sviluppo dei personaggi” in un film al giorno d’oggi: “Guarda che macchina ‘cool’ che ha!”. Ecco come si crea un eroe vincente, secondo alcuni. Be’, amici, non importa quanto sia “cool”, non funziona.

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Save the cat! - Blake Snyder

Perché? Perché provare simpatia per la persona che ci porterà in viaggio è la condizione più importante per coinvolgerci nella storia. Il che ci porta al titolo di questo libro: Save the cat!, Salva il gatto! Salva... che? “Salva il gatto” è il nome che do a una scena. Oggi nei film non viene più usata, ma è fondamentale. è la scena in cui incontriamo l’eroe e l’eroe fa qualcosa – come salvare un gatto – che definisce il suo carattere e fa in modo che noi, il pubblico, proviamo simpatia per lui. nel thriller Seduzione pericolosa Al Pacino è un poliziotto. nella Scena 1 lo incontriamo durante una retata. Alcuni detenuti in violazione della libertà condizionata sono stati attirati in un posto dalla promessa di incontrare la squadra dei new York Yankees, ma al loro arrivo trovano ad aspettarli Al e i suoi amici poliziotti che li arrestano. Grazie a questo Al ci sembra “cool” (e comunque lo è l’idea per la retata). Tuttavia, alla fine della scena, Al compie anche una buona azione: scorge un altro criminale che è arrivato in ritardo e ha portato con sé suo figlio. nel vedere l’uomo con il ragazzino, Al gli mostra velocemente il distintivo, l’uomo capisce e si allontana in fretta. Al lascia scappare questo tizio perché c’è suo figlio con lui, ma per evitare che pensiamo che si sia rammollito, lancia anche una battuta al delinquente: “Al prossimo giro!” Be’, non so a voi, ma a me adesso Al sta simpatico: lo seguirò ovunque vorrà portarmi e vi dirò di più: farò il tifo per lui. Tutto per uno scambio di due secondi tra Al e il papà di un ragazzino tifoso di baseball. Se i realizzatori di Lara Croft: Tomb Raider – La culla della vita avessero investito 4 dollari per una buona scena “Salva il gatto”, invece dei 2.5 milioni di dollari per sviluppare il nuovo costume in latex di Angelina Jolie, avrebbero fatto molto meglio. Ecco perché questo libro si chiama Save the cat! Perché questo è uno dei tanti esempi di buon senso che voglio trasmettere a voi, e a un po’ di persone nell’industria cinematografica: lezioni che io e i miei compagni di scrittura abbiamo imparato direttamente nella fossa dei leoni di hollywood. Il nostro lavoro, e speriamo anche il vostro, consiste nel pitchare 3 le nostre creazioni ai pezzi grossi, farsele comprare a belle cifre, e portare in platea il maggior numero di persone. Vogliamo un successone – e anche un sequel, se ci riusciamo! Se non si punta alla posta più alta, non vale nemmeno la pena di giocare! E anche se amo il mondo del cinema indipendente, quello che desidero è mettere a segno un bel colpo con le produzioni più grosse. Questo libro, quindi, è dedicato preva3

nel linguaggio degli sceneggiatori, non solo hollywoodiani, è molto usata l’espressione pitchare, dal verbo inglese to pitch, per indicare la giusta tecnica per presentare al meglio il progetto di una sceneggiatura.

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introduzione

lentemente a quelli che vogliono fare strada nel mercato cinematografico mainstream. nessuna di queste regole, e nessuna delle mie esperienze di sceneggiatura, è nata dal nulla. ho imparato tutto dai miei compagni di scrittura, a cui questo libro è dedicato: howard Burkons, Jim haggin, Colby Carr, Mike Cheda, Tracey Jackson e Sheldon Bull. ho imparato molto dai miei agenti, a cui devo la mia carriera: persone come hilary Wayne, il mio manager Andy Cohen, e molti altri. Sono stato illuminato anche dagli studenti dei miei seminari, da sceneggiatori conosciuti sul web, e da tutte le persone che adorano il mondo del cinema indipendente, e che mi hanno regalato nuove prospettive, mettendomi in discussione nel modo saccente così tipico dei giovani più brillanti. Se l’esempio della scena in cui il protagonista salva il gatto, che vi ho appena fatto vi ha fatto venir voglia di imparare altri trucchetti, è arrivato il momento di cominciare. è solo uno dei tanti fondamentali. E funzionano. Sempre. Si tratta di regole che spero imparerete a usare e perfino a infrangere, e spero anche che quando il vostro film uscirà, e sarà bello e avrà anche un successone, sarete voi a diffondere le vostre regole agli altri.

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1 dI ChE PARLA?

Prima o poi questa cosa è capitata a tutti... è sabato sera e voi e i vostri amici avete deciso di andare al cinema. uno di voi viene incaricato di leggere sul giornale la pagina dei film in programmazione, mentre gli altri ascoltano e decidono. Se siete sceneggiatori creativi 4, state per imparare una lezione molto importante. Se avete avuto l’onore di essere voi i prescelti a leggere ai vostri amici la pagina dei film in programmazione, congratulazioni, avete appena pitchato un film, proprio come fanno i professionisti. E come loro, avete avuto lo stesso problema. Sì, in questo film c’è George Clooney; certo, ha degli effetti speciali spettacolari; chiaro, Ebert e Roeper 5 gli hanno dato un ottimo voto. Ma di che parla? Vi accorgete subito se non siete in grado di rispondere a questa domanda. Se questo film parla di qualcosa che non è chiaro dalla locandina o dal titolo, come fate a descriverlo? normalmente ve ne state lì col giornale in mano, e non vi rimane che dire ai vostri amici tutto ciò di cui questo film non parla, quello che avete sentito in giro, ciò che ha scritto People Magazine, qualche informazione strampalata e di seconda mano che l’attore protagonista ha rivelato in TV al david Letterman Show, ed è possibile che alla fine della vostra fragile spiegazione, i vostri amici dicano la frase più temuta dai filmmaker: “Che altro c’è al cinema?” Tutto perché non siete stati in grado di rispondere a una semplice domanda: “di che parla?” “di che parla?” è la chiave. “di che parla?” è il film. un buon “di che parla?” è la moneta di scambio. 4

“Speculative writers”, o “spec writers” è il modo in cui a hollywood vengono chiamati gli sceneggiatori che scrivono idee originali, in contrapposizione con quelli che scrivono su commissione, o che sviluppano per gli studios idee già in repertorio. Poiché questa figura non è così precisa in Italia, la nostra traduzione sarà di “sceneggiatori creativi”. 5 Roger Ebert e Richard Roeper, due importanti critici cinematografici statunitensi.

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Save the cat! Blake Snyder Save the cat! è il manuale di scrittura per il cinema che a hollywood tutti hanno letto. Ti spiega come trasformare la tua storia in una sceneggiatura a prova di bomba. Ci trovi: – i quattro elementi per scrivere una logline perfetta – le sette leggi fisiche della sceneggiatura – i 10 generi in cui ogni film può essere catalogato e perché è importante riconoscere a quale categoria appartiene la tua sceneggiatura – in che modo il tuo Eroe deve ubbidire all'Idea del tuo film – come si divide una sceneggiatura in beat - a cosa serve la lavagna quando si sta scrivendo un film – come si correggono gli errori all'interno di una sceneggiatura – come si costruisce una scena "Salva il gatto!" Save the cat! è un manuale per chi vuole imparare il mestiere di sceneggiatore e per chiunque già lavori nel campo cinematografico. uscito per la prima volta nel 2005 il libro è già stato ristampato 18 volte negli Stati uniti. Per acquistare l’intero libro: www.omero.it 20€ – pp. 160 – 17x24cm www.omero.it

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