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Covid-19: scuole, stadi e smart working e incognite d’autunno

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di Emilia Monti

La riapertura delle scuole, il tagliando del 15 ottobre all’attivazione semplificata dello smart working e la nuova ondata di contagi che sta colpendo gli altri paesi europei rendono pieno di incognite il lento ritorno alla normalità degli italiani.

«La strada è ancora lunga. Restiamo con i piedi per terra. Non dobbiamo assolutamente vanificare i sacrifici fatti finora» spiega il ministro della Salute Roberto Speranza, proprio nel giorno in cui l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha riconosciuto la qualità dell’impegno italiano nell’affrontare la pandemia. L’Oms ha pubblicato sul suo profilo Twitter un video che racconta la storia dell’esperienza italiana attraverso testimonianze e immagini di repertorio dei mesi scorsi.

«L’Italia è stato il primo paese occidentale ad essere stato pesantemente colpito dal Covid-19 – sottolinea l’Oms –. Il governo e la comunità, a tutti i livelli, hanno reagito con forza e hanno ribaltato la traiettoria dell’epidemia con una serie di misure basate sulla scienza».

L’invito alla prudenza e alla responsabilità di Speranza giunge proprio nel momento in cui, a causa dell’aumento dei contagi, anche nel Lazio potrebbe scattare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. È una delle ipotesi al vaglio della Regione nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare. Una prescrizione già adottata in Campania (l’ordinanza di De Luca vale fino al 4 ottobre), a Genova per i quartieri centrali, a Latina e provincia e anche a Foggia. Nell’elastico tra aperture e chiusure il Piemonte sta invece mettendo a punto una ordinanza per aumentare il pubblico ammesso nei cinema e nei teatri, fermo ora a 200 posti. I dati del Ministero della Salute indicano una risalita dei contagi. «Da 8 settimane consecutive i numeri confermano la crescita costante della curva epidemica e delle ospedalizzazioni»

COVID-19: SCUOLE, STADI E SMART WORKING LE INCOGNITE D’AUTUNNO Mascherine obbligatorie all’aperto in tanti comuni. Speranza: “la strada è lunga”

rileva la Fondazione Gimbe. A preoccupacetto di normalità è far sì che se tu hai un re gli esperti è la riapertura delle scuole in percorso con un rischio che è vicino allo altre 5 regioni, con due milioni di studenti zero e riapri con mille persone faccio fatica tornati in classe in Abruzzo, Basilicata, Caa pensare che queste mille persone con la labria, Campania e Puglia. mascherina possano contagiarsi. Da mille

Si è poi aperto un confronto tra il Gosi può passare a 2mila. Il pericolo è che le verno e le Regioni regole possano essere sulla possibilità di far assistere il pubbli“Da 8 settimane crescita non seguite. Una riapertura controllata co (seppur in forma costante della curva è fattibile, senza arridotta) agli eventi sportivi. Gli stadi epidemica e delle rivare a numeri altissimi, gradualmente a «non potremo certo ospedalizzazioni” un quarto o un terriaprirli al massimo zo della capienza di della capienza – chiauno stadio, a seconda risce il viceministro alla Salute Pierpaolo dell’andamento dell’epidemia. Se dovesseSileri -. Una riapertura graduale, controlro aumentare di molto i contagi è chiaro lata, a patto che i contagi rimangano bassi che non sarebbe più fattibile. Quello che è auspicabile, però con regole ferree. La mi fa paura nello stadio è che l’esultanza mascherina la devi tenere, devi mantenere porti magari ad abbracciarsi, questo non la distanza e bisogna misurare la tempedeve accadere», aggiunge Sileri. ratura all’ingresso. Così può avvenire una Il contact tracing screening si sta riveriapertura graduale in sicurezza. Il con- lando, intanto, uno degli strumenti più utili

© Alexander_Safonov/www.shutterstock.com

in fase di contenimento dei contagi. Lo soasintomatici identificati attraverso attivistiene l’Istituto Superiore di Sanità che in tà di screening/tracciamento dei contatti un’analisi spiega che il 63,8% dei nuovi casi e dei casi importati da stato estero (catedi Covid-19 diagnosticati tra il 3 e il 16 agogorie non mutualmente esclusive), il nusto è stato trovato grazie alla intensa attività mero di casi sintomatici diagnosticati nel di indagine con identificazione e monitoragnostro paese è stato sostanzialmente stagio dei contatti stretti zionario nelle scorse oltre che di screening. Nel dettaglio nel peIl contact tracing screening settimane. In questo particolare momenriodo considerato il si sta rivelando uno degli to dell’epidemia, ri31,5% nell’ambito di attività di contact trastrumenti più utili in fase corda il documento, l’indice di trasmiscing mentre il 32,3% di contenimento dei contagi sione (Rt) calcolato dei nuovi casi è stasui casi sintomatici, to identificato trapur rimanendo l’inmite attività di screening. I rimanenti casi dicatore più affidabile a livello regionale e sono stati identificati in quanto sintomatici confrontabile nel tempo per il monitorag(31,2%) o non è riportata la ragione dell’acgio della trasmissibilità, potrebbe sottocertamento diagnostico (5%). stimare leggermente la reale trasmissione

L’indice di trasmissione nazionale (Rt) del virus a livello nazionale. Pertanto, l’Rt calcolato sui soli casi sintomatici e riferito nazionale deve essere sempre interpretato al periodo 30 luglio - 12 agosto, è pari a tenendo anche in considerazione il dato di 0,83. Questo indica che, al netto dei casi incidenza.

Il punto sui vaccini

In tutto il mondo, la pandemia da Covid-19 ha avuto un enorme impatto sulla ricerca clinica, con un’accelerazione e una semplificazione senza precedenti dei processi autorizzativi da parte delle Agenzie regolatorie e un aumento esponenziale delle sperimentazioni registrate sui database internazionali. Sono 58 gli studi in corso sui vaccini anti Covid-19 nel mondo, di cui 7 arrivati alla fase 3, mentre per le terapie sono 1836, e in questo caso ha raggiunto la fase 3 il 16%. Sono 63 gli studi interventistici condotti in Italia (45 autorizzati dall’Aifa), di cui il 92% con uno scopo terapeutico e l’8% con uno scopo preventivo. Dall’esigenza di avere una visione globale e critica delle sperimentazioni cliniche in corso è nato il progetto “Trial Clinici” dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che esegue la mappatura e il monitoraggio periodico di studi per la prevenzione e il trattamento dell’infezione da Sars-Cov-2.

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