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La salute inizia a tavola
LA SALUTE INIZIA A TAVOLA Dalla certificazione al bioterritorio: l’importanza della "sicurezza alimentare" e il ruolo del Biologo
di Stefania Papa *
“L a salute inizia a tavola", recita un vecchio adagio. E mai frase fu più vera di quella, dal momento che un'alimentazione ricca ed equilibrata, ma soprattutto sana, consente di tenere a bada acciacchi e malanni vari. Non a caso la "Sicurezza Alimentare" ( intesa come food safety e food security) è uno dei temi di più stretta attualità di questi tempi, anche con l’emergenza pandemica in corso. Perché, è risaputo, mangiar bene "fa bene" a prescindere, coronavirus o non coronavirus. E poi: vuoi
* Consigliera Ordine Nazionale dei Biologi Delegata nazionale Sicurezza Alimentare Delegata ONB regioni Toscana e Umbria Delegata ONB - ACCREDIA. mettere anche mangiare sano e sicuro? E' di Emilia-Romagna-Marche e Toscana-Umper questo, d'altronde, che nelle scorse bria, nell'ambito del ciclo di corsi propesettimane l'EFSA (European Food Safety deutici organizzato per aiutare i futuri colleAuthority) ha pubblicato le nuove "linee ghi a sostenere la prova di orientamento per guida" con i suggerimenti pratici sui tipi di l'abilitazione alla professione di Biologo. Il test richiesti e sui metodi applicabili, contutto, facciamo bene attenzione, solo - si fa centrandosi sulla valutazione della sicurezza per dire - per garantire la bontà di quello per la salute umana e animale e trattando che, alla fine, arriva sulle nostre tavole. Sisaree quali i nuovi alimenti, i materiali a consignori, cari amici. Vi invito a riflettere su tatto con gli alimenti, queste affermazioni. E gli additivi alimentari vi invito a farlo anche e per mangimi, nonLa Sicurezza Alimentare alla luce di una recenché i pesticidi. Insomma, la pubè un tema di stretta attualità te indagine di mercato svolta da "Great blicazione ha intedi questi tempi, anche con Italian Food Trade", so mettere in risalto l'importanza della sila pandemia in corso sulle gettonatissime e richiestissime barretcurezza alimentare ai te proteiche. Ebbene fini della tutela della dalle analisi svolte in salute pubblica. Non a caso, ancora, "la silaboratorio, sono emerse forti difformità curezza alimentare e le nuove frontiere della anche significative tra le proteine dichiarate Biologia" sono state oggetto di approfondisull'etichetta e quelle effettivamente premento, lo scorso 26 giugno, del webinar orsenti in 8 barrette su 12. Un vero e proprio ganizzato dalle delegazioni regionali ONB "bidone", se vogliamo dirla tutta, di cui,
no, fugare la frode (ogni giorno le cronache ci raccontano di maxi sequestri, da parte dei carabinieri del Nas, di alimenti tenuti in cattivo stato di conservazione) e porsi, dunque, come garanti della Sicurezza Alimentare e Nutrizionale, si può fare una cosa essenziale: dotarsi di figure professionali dotate di comprovata e "speciale competenza" non solo in campo tecnico produttivo ma anche in ambito regolatorio. Come ed in che modo farlo? Ma è semplice: mettendo in campo appositi gruppi di lavoro "multidisciplinari" in cui esperiti Avvocati, Tecnici e Biologi possano diventare, ciascuno in base al proprio "know-how", parte integrante di una vera e propria "task force aziendale". Un super team in cui i Biologi della Qualità e della Sicurezza alimentare (oltre che della Sicurezza Ambientale) sono chiamati a svolgere un ruolo strategico. Sì, perché dalla produzione fino ad arrivare al consumo finale, "progettare" consapevolmente un alimento che sia degno di questo nome, e l'imballaggio stesso che lo contiene (rendendolo tracciabile e rintracciabile, dotandolo di tutte le necessarie certificazioni di qualità), passa attraverso un numero rilevante di professionalità vocate a garantire unicamente che la nascita, la conservazione ed infine la distribuzione del prodotto, avvenga secondo i crismi di legge. Al di là del volere fraudolento di determinate azioni come può essere, ad esempio, l’omes© ESB Professional/www.shutterstock.com sa etichettatura o la falsificazione dei marchi, spesso, infatti, si ignorano le norme che purtroppo, non sono risultate immuni neanregolamentano il comparto agro-alimentare. che le più rinomate aziende alimentari. Ora, Insomma, in una sola frase: occorre battersi cosa significa tutto questo e soprattutto, a ed impegnarsi per la valorizzazione di una fronte di tali evidenze scientifiche, come produzione agroalimentare che parta da un non chiedersi cosa fare ed in che modo diAgricoltura Biodinamica, votata cioé alla tufendersi dalle "truffe alimentari" in tempi tela del paesaggio ed alla salvaguardia della delicati come quelli che stiamo vivendo, con Biodiversità, con un occhio rivolto alla cura l'attenzione dei consumatori sempre più indel terreno ed alla sua fertilità, campo d'adirizzata verso il consumo di prodotti con zione che integra alla perfezione la figura profili nutrizionali del Biologo con quelequilibrati (più prola dell’Agronomo. A teine e fibre, meno Dalla produzione al mio giudizio, infatti, zuccheri e grassi sa turi)? consumo, un prodotto dalla cura del suolo deriva la vitalità del
Diciamocela tutalimentare viene controllato nostro ecosistema. ta: talvolta, essere bravi imprenditori da molti professionisti Così come scegliamo di coltivare oggi una non basta. Nessuno è pianta, così un domaal sicuro e sì, l'errore, ni ne deriverà il nose pur commesso in buona fede, può essere stro nutrimento. sempre in agguato. Tuttavia, per dare una E proprio a proposito di "Alimentaziomano "a non sbagliare" alle imprese agrone" il prossimo 16 ottobre ricorre la Gioralimentari ed agli operatori del settore, per nata Mondiale dell'Alimentazione: un'ocscongiurare ogni eventuale rischio e, perché casione per riflettere sul cibo, inteso come
diritto fondamentale di ogni essere umano (food security) su questa Terra e non un privilegio per pochi eletti. Ma quel giorno è anche l'occasione per riflettere sull'importanza del cibo di qualità capace di assicurare il giusto nutrimento in sicurezza all'organismo garantendo, parimenti, anche la tutela del pianeta grazie al metodo con cui esso viene prodotto. Un cibo, per dirla tutta, la cui qualità sia garantita sin dal seme, perché proprio quel minuscolo chicco racchiude in sé tutte le potenzialità che, al termine della crescita, troveranno poi la loro massima espressione nel "buon cibo quotidiano". Parafrasando taluni valori condivisi con Slow Food, è il caso di dire che il cibo deve essere "buono, pulito e giusto" e questo trinomio non può prescindere dalla valorizzazione del territorio attenzionando, in particolare, le filiere biologiche certificate che tutelano la biodiversità, i saperi produttivi che abbracciano pratiche agronomiche sostenibili e pulite (senza, cioè, l'uso di fitofarmaci né OGM) con un approccio etico (giusto) verso un mercato di qualità, certificato, legato alla storia ed alla tradizione del territorio. Pensiamo, ad esempio, ai prodotti regolamentati DOC, DOCG, IGT, IGP, DOP ed ai presidi Slow Food: non semplici sigle ma riconoscimenti importanti conseguibili solo se l'operatore del settore Alimentare (OSA) è affiancato da professionisti dotati di speciale competenza come, appunto, sanno essere i Biologi.
E ancora: è opportuno che i prodotti alimentari messi in vendita possano contare su un mercato che sia in grado di contrastare i furbetti della contraffazione, un mercato in cui il "Made in Italy" e le denominazione di origine controllata possano consentire al consumatore di poter scegliere in piena tranquillità cosa mettere a tavola, fidandosi della qualità e dell'unicità di quanto acquistato. Un prodotto, per dirla tutta, certificato. Ed è appunto la certificazione il tasto su cui battere, intesa come strumento importantissimo per certificare standard produttivi elevati e per diffondere la qualità e le tipicità del territorio italiano nel mondo. Ecco perché l’esperienza, la professionalità, in una sola frase, le "speciali competenze", possono risultare utili per non dire vitali quando si tratta di monitorare la filiera in tutte le sue fasi. Il tutto con la consapevolezza delle “nuove frontiere” della biologia applicata e funzionale alla crescita sostenibile del ramo agroalimentare. Ad esclusivo vantaggio del produttore, del consumatore ma anche dell’ambiente.