
2 minute read
INNOVAZIONE
© MattLphotography/www.shutterstock.com Cellule artificiali per differenziare i neuroni
L’ impiego delle cellule artificiali per scopi terapeutici è un complesso ambito della ricerca in cui numerosi istituti scientifici stanno investendo risorse economiche e professionali. Parla italiano un promettente studio realizzato ed esperto di cellule staminali. Conti, dopo aver lavorato all’Università di Milano e in Gran Bretagna, dal 2013 svolge la propria attività all’Università di Trento. Le sue ricerche hanno portato a importanti risultati riguardanti la produzione di cellule staminali del cervello e dall’Università di Trento, finanziato dalla Fondazione Armenise Harneuroni da cellule staminali pluripotenti e da tessuto cerebrale. vard, che sviluppa cellule artificiali in grado far differenziare i neu«Sheref Mansy si è rivolto a me e a Luciano Conti per mettere roni. Lo studio, pubblicato su Science Advances, dimostra che mimi in comune le nostre competenze. Abbiamo sviluppato insieme una cellulari costruiti in laboratorio possono “parlare” con cellule neurostrategia per identificare un messaggero fatto da cellule artificiali nali viventi, inducendole a modificarsi. I ricercatori hanno combinato che potesse essere riconosciuto da un neurone. Abbiamo poi definistudi di neuroscienze e di intelligenza artificiale applicati alla biologia to un’interpretazione biologica in grado di rivelare che il messaggio cellulare. venisse effettivamente compreso dalle cellule naturali. Ciò può avere
«Duhan Toparlak, postdoc nel mio laboratorio, ha costruito le un impatto enorme per la clinica» dice Marie-Laure Baudet, leader cellule artificiali. Nel nuovo studio, abbiamo visto che queste cellule del Laboratorio Giovanni Armenise Harvard di Neurobiologia degli artificiali sono in grado di percepire un segnale Assoni. fisiologico, e in risposta le cellule artificiali possono rilasciare uno specifico segnale proteico Integrati studi Biologa di origine francese, Marie-Laure Baudet si è trasferita a Trento dopo aver lavoche porta alla differenziazione delle cellule neudi neuroscienze rato in Canada e Gran Bretagna. Nella sua carronali» dice Sheref Mansy, biochimico di origine statunitense e coordinatore dello studio. e di intelligenza artificiale riera al Dipartimento Cibio dell’Università di Trento ha identificato uno dei processi cruciali
Mansy si è trasferito da Boston a Trento nel alla biologia cellulare nella formazione delle connessioni neuronali, 2009, dopo aver vinto il CDA Armenise Harun risultato sfruttato anche nel nuovo studio su vard. È a capo del Laboratorio di Origine della Science Advances. Durante il processo di sviVita e Biologia Sintetica al Dipartimento Cibio dell’Università di Trenluppo cerebrale, la formazione delle connessioni fra neuroni è infatti to e professore al Dipartimento di Chimica dell’Università dell’Alberun evento di fondamentale importanza. Errori durante l’instaurarsi di ta. Il suo team ha lavorato a stretto contatto con i team di Marie-Laure questi collegamenti possono avere conseguenze devastanti, causando Baudet, Luciano Conti e Paolo Macchi, rispettivamente a capo del Lagravi patologie neurologiche. boratorio Giovanni Armenise Harvard di Neurobiologia degli Assoni, Per questo, “insegnare” ai neuroni funzioni fondamentali come la del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e del Laboratorio differenziazione a partire da cellule artificiali geneticamente controlladi Neurobiologia Cellulare e Molecolare. te può avere grandi applicazioni terapeutiche per combattere le malat
«È stato entusiasmante riuscire per la prima volta a far sì che celtie neurodegenerative. Utilizzando la tecnologia sviluppata in questo lule artificiali fossero in grado di guidare e sostenere i processi biolostudio, un giorno potrebbe essere possibile ottenere cellule artificiali gici necessari per la conversione delle cellule staminali del cervello in in grado di sintetizzare e rilasciare specifiche molecole di un farmaco, neuroni maturi» dice Luciano Conti, professore di Biologia Applicata sviluppando così una medicina altamente personalizzata. (F. F.)