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Parte da Medan una visita alle bellezze del nord Sumatra

di Giorgio Bartolomucci

Sumatra è la terza isola per grandezza dell’arcipelago indonesiano. Il primo europeo che la visitò e nei suoi scritti ne descrisse la natura rigogliosa, gli splendidi paesaggi e le fitte foreste, fu l’italiano Niccolò de’ Conti, intorno al 1449. Il suo nome originario era Samudra e fu Marco Polo nelle sue cronache di viaggio a trasformarlo in Sumatra. L'isola si trova in una delle zone più si- smiche al mondo, al punto di essere conosciuta come la Cintura di fuoco, e a nord delle sue coste si scatenò il terremoto di magnitudo superiore al 9° grado che dette vita al disastroso tsunami del 26 dicembre del 2004 che provocò, con onde alte fino a 15 metri, l'inondazione dell'intera regione e la morte di oltre 150mila persone, per poi estendersi all’oceano indiano fino alle coste dell’Africa

Capitale della provincia è la città di Medan, posta di fronte alla costa malese e generalmente considerata come un punto di partenza per le esplorazioni dell’area circostante. Si tratta di un centro urbano in continuo sviluppo e che merita una visita dal punto di vista storico e culturale La popolazione, appartiene perlopiù all'etnia malese, ma si parlano oltre cinquanta diversi dialetti Come in ogni grande città indonesiana sovraffollata il traffico è caotico e rumoroso, ma Medan ospita molte testimonianze dell’epoca coloniale olandese, edifici Art Deco come l'Old City Hall, l'ufficio postale, l’Inna Dharma Deli Hotel e il Tjong A Fie Mansion, che nonostante il declino mantengono inalterato il loro fascino. Lo Stretto di Malacca nel tempo ha rappresentato la più importante rotta commerciale tra la Cina e l'India, e ciò ha fatto sì che la costa orientale di Sumatra subisse l'influenza dell’Islam che è, ancora oggi, la religione prevalente fra gli abitanti. Da visitare la Grande Moschea Masjid Raya Al Mashun, costruita nei primi anni del secolo scorso su progetto di un architetto olandese che adottò elementi dello stile marocchino, europeo, mediorientale e malese, soprattutto durante il mese del Ramadan quando l'intero quartiere è trasformato in un mercato notturno Degni di nota sono però anche il grande tempio taoista Vihara Gunung Timur con un enorme bruciaincenso meta di folle di fedeli durante il capodanno cinese e il grande tempio Buddista Maha Vihara Maitreya con le sue mitiche statue di draghi e fenici e del Buddha in varie posizioni.

L’Istana Maimun è il Palazzo reale costruito dal sultano Makmun Al Rasyid Perkasa alla fine del XIX secolo, con un design interno eclettico che ha in sé, elementi originali malesi, islamici, spagnoli, indiani e perfino italiani A circa 80 chilometri a nord di Medan, dopo un viaggio in macchina di quasi 4 ore si arriva a Bukit Lawang. Quel- lo delle strade sconnesse, trafficate e piena di buche è il limite maggiore allo sviluppo turistico della regione. Il piccolo villaggio sorge ai margini del Parco nazionale di Gunung Leuser, area naturale protetta di quasi 8mila Km2, che si estende fino al mare attraverso paludi, foreste pluviali e numerosi fiumi Il parco ospita circa 5000 delle specie vegetali dell'area indomalese occidentale, talvolta uniche come la Rafflesia, oltre 300 tipi di uccelli e più di 130 mammiferi, alcuni in via di estinzione, tra cui l'elefante, la tigre e il rinoceronte di Sumatra, oranghi, gibboni, macachi. Dal villaggio partono escursioni e trekking nella giungla guidati da un ranger esperti, ma i meno avventurosi possono semplicemente rilassarsi in riva al fiume che attraversa la natura rigogliosa. A ritorno a Medan, la sera, si capisce perché la città è considerata la capitale gastronomica dell’Indonesia. La commistione di culture ne ha influenzato la cucina che offre una ricca varietà di pietanze, con influenza malese, cinese ma anche europea. Per un’animata e dinamica vita serale il quartiere di Braga street offre pub e ristoranti tipici, mentre nella Merdeka Walk si trova una sequela di stand gastronomici con cibo asiatico e occidentale Una menzione particolare merita il Tip Top, ristorante che risale alla colonizzazione olandese Anche i massaggi tradizionali costituiscono ancora una parte significativa della cultura locale e nella città ci sono diverse strutture raccomandate per un'esperienza SPA, nei grandi alberghi o fuori, a costi decisamente ridotti Un’altra escursione a partenza da Medan ha come meta il Lago Toba, una delle attrazione principali di Sumatra, insieme all’isola di Samosir. Per raggiungerle bisogna prevedere un viaggio di almeno 4 ore lungo la ca- tena montuosa dei Monti Barisan, che permette di osservare spettacolari scenari naturali e di comprendere come le frequenti attività vulcaniche del passato abbiano reso particolarmente fertili i terreni in pianura dove i fiumi trasportano detriti dalle montagne, e dove si estendono grandi coltivazioni di palme, da cui si ricava una grande quantità di olio. Il lago Toba, che è la più grande caldera vulcanica del pianeta, creatasi a seguito di un'eruzione che secondo gli esperti deve essere avvenuta circa 70.000 anni fa e che fu così importante da aver provocato una glaciazione planetaria. Situato a 800 metri sul livello del mare, il lago è profondo fino a 450 metri ospita al suo interno l'isola di Samosir, raggiungibile dalla città di Prapat con battelli che si fermano nelle varie insenature dove sorgono numerosi grandi e piccoli hotel e bed and breakfast ospitati in strutture tradizionali L'isola è abitata dai discendenti dalla popolazione autoctona dei batak, il cui originale stile architettonico, con i caratteristici tetti che si curvano verso l’alto a ciascuna estremità, e le case decorate con intagli intricati in legno, è ancora visibile nei numerosi villaggi pre- senti sulle coste, che nell’antichità costituivano delle realtà fortificate, in lotta fra loro o consociate. L’accesso in macchina all’isola è possibile solo da una località sulla sponda occidentale ma è in progetto l’edificazione di un lungo ponte che faciliterà lo sviluppo turistico della costa ancora incontamina- ta e dalla natura rigogliosa Al centro dell'isola c'è una montagna che supera i 1500 metri, ricoperta dalla fitta vegetazione, la cui sommità può essere rag- giunta accompagnati da guide nel corso di trekking che si svolgono lungo appositi percorsi Gli abitanti sono molto ospitali e per la maggior parte di etnia batak, di cui per altro sono molto orgogliosi. Per conoscere la loro cultura e le antiche tradizioni - fra l’altro erano voraci cannibali - si può accedere a un’antico villaggio in cui vengono illustrate le fasi del giudizio popolare che portava gli adulteri o i ladri a essere sacrificati e poi mangiati. Si può anche assistere a un concerto di musica tradizionale, o a uno spettacolo con danza delle marionette in legno intagliato, a grandezza naturale e abiti tradizionali, che una volta venivano utilizzate in occasione dei matrimoni. La storia racconta che verso la fine del XIX secolo, missionari arrivati dalla Germania convertirono parte della popolazione del lago Toba al protestantesimo che ancor oggi rimane nella zona la religione principale, seppure sopravviva- no, in maniera sincretica, usanze locali e riti funebri che sono rimasti inalterati, tant’è che la sepoltura non avviene in classici cimiteri, ma in sepolcri immersi nella natura, dotati di una struttura in muratura fatta a piani, da cui il defunto viene trasferito, dal basso verso l’alto, dopo un numero prefissato di anni. Gli abitanti si stanno rapidamente abituando al turismo, soprattutto di prossimità o proveniente dalla Malesia, e l’artigianato tradizionale è una delle attività primarie. Oltre alla natura, cosa si offre al visitatore? Straordinarie suggestioni ed emozioni che sorgono dalla bellezza della distesa di acqua che si perde all’orizzonte come fosse un mare pacifico dalle acque argentee, il senso della tranquillità che viene trasmesso da luoghi rimasti immutati nel tempo, immersi in scenari dalla bellezza mozzafiato. L’ospitalità alberghiera è per lo più semplice e ancora non a livello occidentale, ma il sorriso del personale e la delicatezza dei gesti, anche i più semplici, fanno sorvolare le carenze La cucina, dalle in- fluenze chiaramente locali, sfrutta le risorse ittiche del lago, portando in tavola piccole aragostine cucinate in stile indonesiano o grandi pesci da gustare alla griglia. Il durian è uno dei frutti più famosi, buono ma maleodorante, che proviene da questo e da tutto il territorio circostante Molto comuni anche i piatti a base di pollo e di maiale che spesso mancano in quelle città dove invece prevale la tradizione musulmana. Perché è importante non dimenticare che Sumatra è un insieme di grandi città e piccoli villaggi dove, a seconda della religione, permangono antichi retaggi culturali e alimentari, costumi e tradizioni che rendono l’isola un crogiuolo in cui convivono tante diversità Dove ci sono province in cui ancora vige la rigorosa legge islamica della Sharia, in altre dove domina il buddismo o il cristianesimo, ma piccole zone dove sopravvivono anche comunità organizzate come società matriarcali. In altre parole, un intero universo da scoprire in termini di cultura, storia, usi e costumi

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