Dal Consigliere_ 1/2017

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L’ANGOLO DEL

CONSIGLIERE

LA MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI È GARANZIA PER LA SICUREZZA

E

sporre alcune riflessioni sulla manutenzione degli edifici pochi giorni dopo l’ultimo sisma che ha colpito di nuovo il Centro italia, certamente riempie di tristezza e dolore. soprattutto per coloro che da tempo si occupano e si preoccupano di comprendere e divulgare come garantire un livello di sicurezza adeguato nelle nostre abitazioni, nei nostri uffici e nelle nostre scuole, genera grande amarezza e, purtroppo, indignazione.

Ingegnere

filippo Cascone

Consigliere segretario

le indagini eseguite da istituti di ricerca specializzati manifestano che nelle città metropolitane l’80% delle abitazioni sono in edifici costruiti più di quarant’anni fa. il 25% del patrimonio edilizio del nostro paese risulta in condizioni di manutenzione e conservazione mediocre o pessimo e ciò riguarda quasi 3 milioni di costruzioni per le quali sarebbero indispensabili interventi di riqualificazione. È possibile stimare che nel 2020 le abitazioni in edifici di oltre 60 anni saranno quasi 11 milioni, di cui circa il 35% nelle città. a ciò occorre doverosamente aggiungere che una quota parte non trascurabile del patrimonio edilizio più “vecchio” è stata realizzata in modo abusivo e, dunque, spesso senza alcun riferimento normativo tecnico-urbanistico. si pensi che all’epoca del primo “condono edilizio” del 1985 si stimavano interamente abusive più di 3 milioni di abitazioni. il primo necessario processo da attivare, certamente, è la costituzione di un archivio tecnico del fabbricato, cioè la composizione della “cartella clinica” del singolo edificio da mantenere costantemente aggiornata in modo dinamico ad ogni modifica dello stato originario. si tratta di un vero e proprio dossier da conservare per avere un quadro conoscitivo di tipo identificativo, progettuale architettonico, strutturale, impiantistico ed ambientale. la scienza della manutenzione, attraverso lo studio dei dati storici, ha ben stabilito che l’attuazione di piani di manutenzione programmata allunga la vita utile del bene, comporta spese per unità di tempo inferiori e diminuisce i costi futuri di riparazione. l’assenza della manutenzione periodica del bene edilizio e dei pertinenti elementi costruttivi, pur con differenti gradi di complessità che debbono essere valutati caso per caso, cagiona maggiori costi di intervento ed altrettanti, e spesso gravi, “extra-costi” non sempre quantificabili in modo diretto, in termini di diminuzione sicurezza, di responsabilità verso terzi, di svalutazione patrimoniale e di incremento dei consumi. È dunque indispensabile diffondere la cultura della conoscenza, della cura e della manutenzione dei fabbricati anche con specifiche campagne informative identicamente a quanto si attua per la pericolosità degli autoveicoli. l’ordine degli ingegneri della provincia di roma ha collaborato con il Comitato nazionale italiano per la manutenzione (Cnim) alla stesura delle “Linee Guida per la Manutenzione degli edifici” distribuendole, per fini divulgativi, gratuitamente a tutti i propri iscritti. e’ in corso un aggiornamento del testo con specifico riferimento alla riduzione del rischio sismico in ambito manutentivo ed alla sua parametrizzazione. Certamente alle istituzioni competenti deve andare il compito di allineare il nostro ai paesi più moderni civili e sicuri, anche con la definizione di sistemi premianti per gli “edifici più virtuosi” che saranno dotati di adeguati programmi di monitoraggio della sicurezza e di conseguenti piani di manutenzione. Filippo Cascone Consigliere Segretario

5 ordine deGli inGeGneri della proVinCia di roma


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