RIVISTA DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
N. 005/2015
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AREA INDUSTRIALE
L’INGEGNERE E LE ATTIVITÀ NUCLEARI: STATO, PROSPETTIVE E CRITICITÀ DISCUSSIONE SU ALCUNI ELEMENTI EMERSI NEL CORSO DEL SEMINARIO DEL 4 MARZO 2014 a cura di
Ing. G. Bava commissione
Ingegneria Nucleare revisione testi:
Ing. A. Taglioni Ing. G. De Simone
Nel marzo dell’anno 2014 si è tenuto un Seminario, organizzato dalla Commissione Ingegneria Nucleare dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, dal titolo “L’ingegnere e le attività nucleari: stato, prospettive e criticità”. Tra gli obbiettivi del seminario vi era quello di iniziare a “raccogliere esperienze, idee e proposte per una possibile ottimizzazione del contesto operativo specifico e ad elaborarle nell’ottica di rendere più agevole il compito degli ingegneri professionisti operanti in detto contesto. Gli elementi acquisiti 1 potranno essere propedeutici ad un successivo convegno di esperti ed operatori del settore” Scopo di questa nota è discutere brevemente alcuni tra i numerosi ed interessanti elementi emersi nel corso del seminario (le cosiddette “criticità”) e fare un primo passo in vista degli approfondimenti che potranno eventualmente aver luogo nel corso dell’auspicato convegno. Lo spirito permane quello che ha animato il precedente seminario: ottimizzare il contesto operativo degli ingegneri, sia attraverso la ricerca di risposte agli interrogativi emersi, sia stimolando un dialogo tra i soggetti che operano nel medesimo campo. Il solo fatto che siano stati sollevati dubbi su alcuni argomenti specifici fa emergere la opportunità che ci si adoperi per far luce. È bene premettere che ciascuno degli aspetti oggetto di discussione merita approfondimenti ben più ampi di quanto sarà possibile esporre in questa nota, soprattutto in relazione alla necessità di partire da un quadro completo di informazioni su ciascuna materia, ma anche in relazione alla diversa ottica dei vari soggetti interessati, che può far scorgere particolari di rilievo, non percepibili da parte di chi scrive. D’altra parte questo limite intrinseco di una analisi condotta da un singolo soggetto su queste materie è un argomento a favore dell’organizzazione di un convegno, certamente utile per gli ingegneri che operano nel settore, ma presumibilmente utile anche per le organizzazioni che vorranno presentare i propri contributi, in relazione alla opportunità offerta di comunicare il loro punto di vista sia al pubblico, sia alle altre organizzazioni che saranno presenti, che potranno individuare sinergie utili anche per il miglioramento del proprio contesto operativo.
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Le espressioni tra virgolette sono estratte dalla locandina del seminario, approvata dall’OdI della provincia di Roma 1 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
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1) RECEPIMENTO DIRETTIVE E CONVENZIONI INTERNAZIONALI Un aspetto che si segnala riguarda la costatazione, emersa nel corso di un intervento del seminario, che la Direttiva Euratom 2011/70 è stata di recente trasposta nell’ordinamento nazionale con un ritardo di sei mesi rispetto al termine ultimo indicato nella direttiva stessa e che ritardi di questo genere hanno luogo con una certa frequenza anche per quanto attiene al recepimento di Convenzioni internazionali. Il ritardo nella trasposizione, pur essendo stato aperto un procedimento di infrazione, non è da considerarsi un fatto particolarmente grave, considerando anche la situazione di altri paesi, tuttavia da questa circostanza può scaturire una riflessione di carattere più ampio sull’efficienza dei meccanismi di messa a punto dei testi e di acquisizione, che non possono prescindere dall’intervento di competenze adeguate ed adeguatamente connesse. Nello specifico, risulta che le questioni relative all’energia nucleare, nell’ambito del Consiglio Europeo, sono affrontate dal Gruppo Questioni atomiche e che gli atti licenziati dal detto Gruppo transitano al COREPER (Comitato dei Rappresentanti Permanenti del MAE) per l’approvazione, in vista dell’esame/adozione da parte del Consiglio dei Ministri. Inoltre, risulta essere prassi raggiungere un accordo sulle proposte legislative 2 già in sede di Gruppo di lavoro . Risulta, infine, che al Gruppo Questioni Atomiche partecipano tecnici italiani. La pianificazione degli interventi legislativi, in accordo alla legge 11/2005, ha normalmente luogo attraverso lo strumento della cosiddetta “legge comunitaria annuale”, che prevede anche il ricorso a provvedimenti legislativi urgenti. Anche le Convenzioni Internazionali sono predisposte da Comitati tecnici, in ambito IAEA o OCSE NEA, in cui siedono rappresentanti italiani, che prevedono anche ben procedurati meccanismi di consultazione dei paesi membri. In definitiva, tutti i documenti di un certo rilievo emessi dagli organi internazionali, tra cui le convenzioni e le direttive sono prodotti con l’apporto e l’apparente consenso prevenivo di tecnici e funzionari governativi. Ci si chiede, quindi, attraverso quali meccanismi viene assicurata la presenza di competenze adeguate nelle sedi più rilevanti per gli interessi nazionali e sono raccordate efficacemente le attività dei comitati delle organizzazioni internazionali, in fase di predisposizione di bozze di convenzioni, direttive e norme, con il Governo ed il Parlamento, per evitare ritardi successivi nelle trasposizioni o nei recepimenti. In particolare appaiono particolarmente rilevanti i processi che assicurano informative da un lato e direttive dall’altro, in fase di predisposizione delle bozze. Inoltre, le informazioni che si rendono disponibili e le discussioni che hanno luogo in quei contesti internazionali sono elementi particolarmente significativi che sarebbe opportuno portare all’attenzione di tutta la comunità scientifica che opera nelle specifiche materie. Può succedere, invece, che i rappresentanti nazionali, non adeguatamente stimolati dalle organizzazioni di appartenenza, tengano per sé o per cerchie molto ristrette le informazioni acquisite. Tanto più opportuno è un impegno all’ottimizzazione del processo quanto maggiori sono i problemi di carattere finanziario (es.: penalizzazione del commercio con l’estero), legale (es.: applicazione di penali) o di sicurezza (es.: mancata adozione di requisiti più cautelativi per la sicurezza e la salute pubblica, incertezze degli operatori) che i ritardi possono comportare.
2) RISORSE UMANE E FINANZIARIE Un altro aspetto che è emerso nel corso del seminario riguarda la distribuzione delle risorse umane e finanziarie provenienti da tributi gravanti sui cittadini e sui consumatori di energia. L’elemento che ha portato a sollevare l’interrogativo è l’evidente sottodimensionamento dell’organico dell’autorità di controllo (Dipartimento Nucleare dell’ISPRA, l’ISIN tra breve). Visti anche gli obiettivi più limitati del seminario, non è stato possibile mettere a fuoco il quadro strategico, i concetti ispiratori delle decisioni in materia. Della distribuzione di detti proventi e delle strategie d’intervento se ne occupano, nell’ambito del proprio ruolo, una quantità di Organismi, tra cui il Ministero dello Sviluppo Economico, il CIPE, la Conferenza StatoRegioni, l’Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas. In particolare, a proposito della “gestione degli esiti del nucleare”, l’articolo 7 del decreto di attuazione della Direttiva 2011/70/EURATOM (D.L. n. 45/2014) richiede la predisposizione di un programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi da definirsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del MISE, del MATTM, del MS e dell’Autorità competente. Ci si chiede se nel suddetto programma o in altro documento di carattere strategico sarà possibile reperire elementi di un piano d’azione nel quale siano identificate le organizzazioni coinvolte nell’attuazione dei 2
http://www.italiaue.esteri.it/Rapp_UE/Menu/Ambasciata/Cosa_facciamo/energia.htm 2 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
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programmi e le esigenze di risorse necessarie a ciascuna di esse; ci si chiede anche come abbia luogo un efficace coordinamento degli Organismi che, pur intervenendo su aspetti diversi, influenzano i medesimi processi, anche per materie che esulano dall’oggetto del citato Decreto Legislativo. In ogni caso, la presentazione del quadro del razionale su cui poggia l’articolazione attuale è certamente benefico per tutti gli operatori del settore.
3) OPINIONE PUBBLICA In materia di comunicazione, nel corso seminario è emerso che nell’opinione pubblica si sarebbe generata una visione “distorta” dei ruoli dei diversi attori coinvolti nelle attività nucleari ed in particolare nella disattivazione. I principali attori segnalati sono:
Gli operatori (percepiti come i “cattivi”) Il sistema regolatorio (visto come un corpo di norme “venute dal cielo”) L’autorità (vista come giudice eccessivamente rigido) Le parti sociali (percepite come i “buoni”).
Il problema è stato efficacemente esemplificato, anche se in maniera molto sintetica. In realtà vi sono anche altri attori che intervengono nelle attività nucleari, quali progettisti, fornitori, costruttori, trasportatori, gestori di altri servizi e infrastrutture, TSO ecc. (gli ingegneri militano in ciascuna di queste organizzazioni), comunque è stato posto un problema di comunicazione dell’importanza dei diversi ruoli che appare realmente sussistente. Da questa osservazione emergono spunti interessanti di riflessione per ciascuna delle organizzazioni chiamate in causa, che hanno l’interesse di evidenziare efficacemente non solo il proprio ruolo ma anche il proprio inserimento in un meccanismo che funziona in virtù del reciproco riconoscimento dei ruoli e del relativo coscienzioso assolvimento. Emergono anche spunti di riflessione per gli ingegneri iscritti agli Ordini 3 che sono “personalmente responsabili della propria opera nei riguardi della committenza e della società” . La presenza di Ingegneri iscritti all’Ordine nelle Organizzazioni di varia natura dovrebbe essere una delle garanzie offerte al cittadino circa lo svolgimento delle attività in maniera tecnicamente ineccepibile. Così come le prime corporazioni delle arti e dei mestieri avevano tra i loro obbiettivi la tutela della qualità dei prodotti offerti, anche l’Ordine degli Ingegneri ha tra i propri elementi fondanti quello di fornire adeguate garanzie sulla professionalità degli iscritti; questo requisito risulta essere vitale per la società, che dovrebbe vedere nell’intervento degli ingegneri iscritti agli Ordini un elemento di garanzia e di tutela.
4) ENTI PUBBLICI COINVOLTI Un ulteriore aspetto emerso nel corso del seminario si riferisce all’organizzazione dei diversi enti pubblici aventi finalità prevalentemente tecniche. In particolare, sono state evidenziate come suscettibili di perfezionamento:
le frequenti mutazioni delle governance e degli assetti organizzativi (non sempre derivanti dall’esigenza di migliorarne il funzionamento ma dall’occorrenza di eventi straordinari e soprattutto da mutamenti politici), la formazione e l’aggiornamento del personale tecnico (pur se richiesta dal D.L. 185/2011 per il titolare dell’attività e per l’Autorità competente può non essere considerata prioritaria, anche per ragioni di tempo e risorse),
L'ingegnere adempie agli impegni assunti con cura e diligenza; L'ingegnere rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere adeguata preparazione e/o quelli per i quali ritenga di non avere adeguata potenzialità per l'adempimento degli impegni assunti (OdI prov. Roma CODICE DEONTOLOGICO E NORME DI ATTUAZIONE APPROVATI NELLA SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 20.12.2007) 3
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la programmazione delle attività (spesso non sintonizzata sulle esigenze dei soggetti interfaccianti) e la trasparenza delle strategie (vi sono esperienze di enti pubblici che si sono trovati nella condizione di operare per tempi lunghi prima che siano approvati missioni e statuti), il trasferimento delle conoscenze tra le diverse generazioni di tecnici (al livello di dettaglio adeguato in funzione delle attività previste nel futuro).
Su questi aspetti c’è poco da aggiungere, se non evidenziando alcuni spunti di riflessione, qui sintetizzati nel medesimo ordine:
sarebbe utile una valutazione comune sugli elementi da far salvi nel corso delle ristrutturazioni, tra questi, presumibilmente, la necessità di non disperdere le capacità e le esperienze e di non rescindere i legami funzionali tra le competenze che si sono rilevati efficaci, appare particolarmente importante che le singole organizzazioni si impegnino esplicitamente a che una frazione del tempo del personale sia dedicata alla documentazione dell’attività, alla formazione ed all’aggiornamento, strategie (o, in subordine, elementi utili all’orientamento degli interventi) e programmi dovrebbero essere chiaramente definiti in qualunque circostanza, anche in periodi di trasformazione o di mancanza di indicazioni istituzionali, ad esempio attraverso una adeguata responsabilizzazione della dirigenza tecnica delle organizzazioni pubbliche, circa il trasferimento delle conoscenze tra diverse generazioni di tecnici sarebbe opportuna una riflessione a proposito dell’utilizzo del personale prossimo alla pensione o, eventualmente, in condizioni di emergenza, di pensionati con un bagaglio di esperienze valutato come particolarmente utile per le organizzazioni. Taluni professionisti ex dipendenti che, mossi dall’esigenza di sentirsi utili, militano in organizzazioni con finalità sociali o si adoperano in altri campi di attività, potrebbero risultare più utili alla società attraverso un proficuo contributo di esperienza e memoria storica, individuando modalità che tengano conto delle esigenze delle parti in causa.
A queste riflessioni è forse opportuno aggiungerne una relativa al ruolo che, in ambito nazionale, possono avere le Organizzazioni Tecniche di Supporto (TSO), per le quali non si registra una diffusione analoga a quanto avviene in altri paesi. Analoga considerazione si può estendere agli istituti universitari. Opportunamente qualificate, queste organizzazioni potrebbero essere una risposta ad alcuni dei principali problemi delle organizzazioni pubbliche, nella preminente salvaguardia dell’indipendenza dei controlli.
5) FORMAZIONE UNIVERSITARIA Nel corso del seminario si è trattato anche di formazione universitaria degli ingegneri nucleari. In particolare, tra i temi per emersi per riflessioni più approfondite si evidenziano i seguenti:
la durata e l’articolazione dei corsi, in relazione alla possibilità di trasferire efficacemente gli argomenti di studio e di consentirne una adeguata maturazione, l’incentivazione della didattica, l’opportunità di auspicare un eventuale contributo dei privati in una situazione di particolare carenza di risorse.
Su questo aspetto è, infine, opportuno segnalare il particolare interesse degli Ordini professionali alla qualità dell’insegnamento universitario che, insieme agli esami di abilitazione, costituisce l’elemento di base a garanzia della professionalità dei propri iscritti.
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6) ASPETTI NORMATIVI Nel corso di più d’una presentazione è emerso un particolare interesse sulla normativa tecnica. Per le attività nucleari risulta particolarmente utile ed opportuno un arricchimento ed un aggiornamento della normativa tecnica, il solo strumento che assicura stabilità e congruenza delle valutazioni tecniche e del controllo 4 regolatorio . Per gli ingegneri che operano nel campo, le norme tecniche aggiornate costituiscono un elemento essenziale per acquisire dati relativi allo stato dell’arte, per il cittadino esse costituiscono un elemento di trasparenza importante ed un riferimento concreto che consente di acquisire cognizione sul grado di tutela che può essere assicurato nel corso di attività a potenziale impatto sul pubblico. L’aggiornamento della normativa tecnica è agevolato dalla disponibilità di standard, frequentemente aggiornati, predisposti da diverse organizzazioni internazionali (IAEA, OCSE NEA etc.), o da altri paesi. I principali Enti normatori che emettono norme tecniche utili per le attività “nucleari” sono l’UNI e il CEI. Inoltre, la legge affida all’ISPRA il compito di emanare guide tecniche in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione. In quest’ultimo ambito, norme tecniche recenti sulla localizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi sono state elaborate dall’ISPRA che, in accordo al Decreto Legislativo 41/2011, sono oggetto di un iter di consultazione che prevede la formulazione di pareri da parte di numerosi soggetti istituzionali e la successiva convocazione di una Conferenza Nazionale. Tuttavia molte altre Guide Tecniche richiedono un intervento di aggiornamento (tenuto conto, tra l’altro, dei ritmi più rapidi di evoluzione degli standard internazionali) mentre, per altre tematiche, è ritenuta opportuna l’emissione di nuove Guide Tecniche. Il Consiglio Nazionale dagli Ingegneri si è di recente impegnato a raccogliere e segnalare all’ UNI tematiche 5 di interesse degli ingegneri , al fine di indirizzare le opportunità di lavori tecnici di elaborazione di norme. In questo ed in altri contesti, un contributo della Commissione Ingegneria Nucleare per la segnalazione di tematiche di interesse appare auspicabile.
7) SUPPORTO A IMPRESE È emersa una apparente limitata attenzione delle organizzazioni italiane alle opportunità che, in materia nucleare, emergono da bandi internazionali e, in particolar modo, in ambito UE. Appare opportuno, in questa materia, stimolare la formazione di consorzi di imprese, rendere disponibili servizi di supporto alle imprese che hanno interesse a partecipare. L’interesse può derivare dalle ricadute di carattere finanziario (l’Italia contribuisce con fondi di entità nettamente superiore al ritorno in termini di commesse), ma anche dalla considerazione che nelle cooperazioni con gli uffici di progettazione esteri o nei cantieri in altri paesi si possono accumulare conoscenze ed esperienze che potranno essere utilmente applicate in ambito nazionale. Appare particolarmente auspicabile stimolare una più capillare informazione su queste opportunità, nonché una maggior cooperazione tra imprese ed enti pubblici che operano in materie “nucleari”. Elementi utili potranno scaturire dal convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Roma del 15 maggio dal titolo “Professione dell’ingegnere: sviluppo dell’internazionalizzazione e fondi UE”.
8) PERSONALE DIPENDENTE A proposito dell’inquadramento degli ingegneri negli enti pubblici e privati; si è costatato che non è previsto un profilo giuridico specifico. Non è certamente, questo, un aspetto che riguarda esclusivamente le attività nucleari, ma è da ritenersi comunque rilevante anche per quel contesto operativo. Alla professionalità dell’ingegnere, in funzione dei diversi contratti collettivi di lavoro, sono prospettati inquadramenti, sono riconosciuti autonomia e responsabilità in misure variabili, cosa che non trova alcuna apparente giustificazione razionale.
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IAEA GRS 1 req. 22 CNI e UNI hanno firmato il 16/04/2014 a Milano un accordo di associazione: gli Ingegneri sono diventati "Grandi Soci" di UNI. 5
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9) ALTRI ASPETTI E CONCLUSIONI Infine, sono stati evidenziati molti altri aspetti sui quali sarebbe auspicabile una riflessione volta a rendere più agevole l’inserimento degli ingegneri o a dotarli di strumenti più adeguati: l’accesso degli ingegneri nucleari al titolo di Esperto Qualificato, la disponibilità di laboratori di prova per componenti/imballaggi di tipo particolare, norme che richiedano i titoli di studio adeguati per lo svolgimento di compiti con contenuti tecnici 6 particolarmente rilevanti … ma nell’ambito di un evento animato dall’intento di migliorare il contesto operativo degli ingegneri certamente ne emergerebbero anche altri, per i quali potrebbero essere trovati spazi di ottimizzazione mettendo in campo buona volontà, comunicazione ed organizzazione.
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Ad esempio, il D.L. 40/2000 non richiede titoli di studio specifici per il consulente per la sicurezza del trasporto di merci pericolose. 6 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA