PROGETTARE LA LUCE OGGI: PERCEZIONE VISIVA, VALORIZZAZIONE E STORY TELLING a cura di
Ing. M. Frascarolo Lavorare con la luce oggi e' completamente diverso rispetto a venti o trenta anni fa: da una parte le richieste dell'utenza e della committenza, almeno di una sua parte, sono molto più' ampie e sfidanti, dall'altra, la tecnologia disponibile offre molte piu' possibilita' al progettista. A dirla tutta, la richiesta e' molto cresciuta in alcune direzioni ma non in altre, per una mancanza di consapevolezza da parte della Committenza, da una parte, e degli organi tecnico-legislativi, dall'altra. La crescita rapida ed incalzante e' stata nella direzione dell'efficienza energetica, elemento necessario ma non sufficiente a garantire la buona qualita' di un sistema di illuminazione: talvolta sembra che ci si dimentichi che l'illuminazione artificiale viene realizzata per garantire alti livelli di comfort visivo ed in alcuni casi di sicurezza (reale o percepita) e che in mancanza di queste prestazioni il miglior risparmio energetico e' quello che si consegue non realizzando affatto l'impianto. Non allo stesso livello e' cresciuta la consapevolezza rispetto alle variabili che fanno la differenza rispetto al tema della percezione visiva, si pensi alla qualita' cromatica della luce (variabile non piu' inversamente proporzionale all'efficienza energetica, come avveniva prima dell'affermazione sul mercato della tecnologia LED), all'importanza della distribuzione della luce negli ambienti, che influenza, tra l'altro, il rischio di abbagliamento, alla possibilita' di avere ambienti luminosi diversi al variare delle attivita' o dei momenti della giornata, grazie allo sviluppo tecnologico delle tecnologie per la domotica. Le tecnologie delle sorgenti, delle ottiche, della gestione elettrica ed elettronica, dei sensori sono andate piu' avanti decisamente rispetto all'evoluzione culturale della Committenza, che e' ancorata spesso a concetti errati e/o superati, come "la bellezza della luce al sodio nei borghi storici", confondendo il concetto di tonalita' della luce con quello della qualita' cromatica; "la tonalita' troppo fredda del LED", oggi sono disponibili sul mercato sistemi LED in grado di produrre luce ad alta resa cromatica e temperature di colore anche inferiori a 2700 K (tonalita' della lampada ad incandescenza tradizionale); "l'inaccessibilità a livello economico e di modalita' d'uso dell'interfaccia di comando nella domotica", oggi ognuno di noi ha un'interfaccia disponibile a costo zero, il tablet o lo smart phone e le nuove generazioni la gestiscono con una facilità estrema a livello intuitivo; tanto per citarne alcuni. E questo e' solo l'inizio, le nuove tecnologie insieme alla mentalità delle cosiddette generazioni digitali, si stanno evolvendo sempre di più' verso la convergenza e la connettività tra diversi sistemi tecnologici, quindi luce, suono, video, sistemi interattivi, realta' aumentata, diventano tasselli di un puzzle sempre più' complesso, dove le linee di separazione tra i sistemi e le competenze sono sempre più' deboli. Basta citare due tra le espressioni piu' diffuse e accattivanti negli ultimi anni "Internet of Thing" e "Smart City" che in ambito indoor e outdoor rappresentano il fatto che ogni oggetto, a prescindere dalle sue funzioni, possa diventare un nodo di un sistema complesso di trasmissione dati. Il palo per l'illuminazione pubblica, ad esempio, puo' inviare dati sul suo stato di funzionamento, ma anche accogliere telecamere, hotspot wifi, centraline di rilevazione dati climatici; il sistema di illuminazione all'interno di un negozio puo' rilevare la presenza di un dispositivo mobile di un cliente ed attivare uno scenario di illuminazione dedicato e contestualmente inviare offerte commerciali personalizzate legate agli oggetti messi in evidenza con la luce. In questo contesto culturale, ricco di nuove opportunità, ogni progetto deve essere affrontato in maniera multidisciplinare e sartoriale allo stesso tempo. Le specificità del luogo, delle attività che si svolgono, del target di chi le vede o le utilizza e dei Desiderata della committenza, espressi o compresi dall'analisi della sua personalità o filosofia, se si parla di un brand, devono indirizzare sempre verso soluzioni differenti. Il lighting designer oggi deve essere un ingegnere, un architetto, un esperto di IT (Information Technology), di percezione visiva, conoscere il contesto culturale in cui opera, e cogliere tutti gli stimoli che gli arrivano dal mondo degli studenti, degli artisti, dal mondo del cinema, del teatro, della fotografia. Per riuscire a progettare la luce - passatemi un termine un po' abusato oggi - in maniera olistica, la strada vincente e' sicuramente 1 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA