PROGETTARE LA LUCE OGGI: PERCEZIONE VISIVA, VALORIZZAZIONE E STORY TELLING a cura di
Ing. M. Frascarolo Lavorare con la luce oggi e' completamente diverso rispetto a venti o trenta anni fa: da una parte le richieste dell'utenza e della committenza, almeno di una sua parte, sono molto più' ampie e sfidanti, dall'altra, la tecnologia disponibile offre molte piu' possibilita' al progettista. A dirla tutta, la richiesta e' molto cresciuta in alcune direzioni ma non in altre, per una mancanza di consapevolezza da parte della Committenza, da una parte, e degli organi tecnico-legislativi, dall'altra. La crescita rapida ed incalzante e' stata nella direzione dell'efficienza energetica, elemento necessario ma non sufficiente a garantire la buona qualita' di un sistema di illuminazione: talvolta sembra che ci si dimentichi che l'illuminazione artificiale viene realizzata per garantire alti livelli di comfort visivo ed in alcuni casi di sicurezza (reale o percepita) e che in mancanza di queste prestazioni il miglior risparmio energetico e' quello che si consegue non realizzando affatto l'impianto. Non allo stesso livello e' cresciuta la consapevolezza rispetto alle variabili che fanno la differenza rispetto al tema della percezione visiva, si pensi alla qualita' cromatica della luce (variabile non piu' inversamente proporzionale all'efficienza energetica, come avveniva prima dell'affermazione sul mercato della tecnologia LED), all'importanza della distribuzione della luce negli ambienti, che influenza, tra l'altro, il rischio di abbagliamento, alla possibilita' di avere ambienti luminosi diversi al variare delle attivita' o dei momenti della giornata, grazie allo sviluppo tecnologico delle tecnologie per la domotica. Le tecnologie delle sorgenti, delle ottiche, della gestione elettrica ed elettronica, dei sensori sono andate piu' avanti decisamente rispetto all'evoluzione culturale della Committenza, che e' ancorata spesso a concetti errati e/o superati, come "la bellezza della luce al sodio nei borghi storici", confondendo il concetto di tonalita' della luce con quello della qualita' cromatica; "la tonalita' troppo fredda del LED", oggi sono disponibili sul mercato sistemi LED in grado di produrre luce ad alta resa cromatica e temperature di colore anche inferiori a 2700 K (tonalita' della lampada ad incandescenza tradizionale); "l'inaccessibilità a livello economico e di modalita' d'uso dell'interfaccia di comando nella domotica", oggi ognuno di noi ha un'interfaccia disponibile a costo zero, il tablet o lo smart phone e le nuove generazioni la gestiscono con una facilità estrema a livello intuitivo; tanto per citarne alcuni. E questo e' solo l'inizio, le nuove tecnologie insieme alla mentalità delle cosiddette generazioni digitali, si stanno evolvendo sempre di più' verso la convergenza e la connettività tra diversi sistemi tecnologici, quindi luce, suono, video, sistemi interattivi, realta' aumentata, diventano tasselli di un puzzle sempre più' complesso, dove le linee di separazione tra i sistemi e le competenze sono sempre più' deboli. Basta citare due tra le espressioni piu' diffuse e accattivanti negli ultimi anni "Internet of Thing" e "Smart City" che in ambito indoor e outdoor rappresentano il fatto che ogni oggetto, a prescindere dalle sue funzioni, possa diventare un nodo di un sistema complesso di trasmissione dati. Il palo per l'illuminazione pubblica, ad esempio, puo' inviare dati sul suo stato di funzionamento, ma anche accogliere telecamere, hotspot wifi, centraline di rilevazione dati climatici; il sistema di illuminazione all'interno di un negozio puo' rilevare la presenza di un dispositivo mobile di un cliente ed attivare uno scenario di illuminazione dedicato e contestualmente inviare offerte commerciali personalizzate legate agli oggetti messi in evidenza con la luce. In questo contesto culturale, ricco di nuove opportunità, ogni progetto deve essere affrontato in maniera multidisciplinare e sartoriale allo stesso tempo. Le specificità del luogo, delle attività che si svolgono, del target di chi le vede o le utilizza e dei Desiderata della committenza, espressi o compresi dall'analisi della sua personalità o filosofia, se si parla di un brand, devono indirizzare sempre verso soluzioni differenti. Il lighting designer oggi deve essere un ingegnere, un architetto, un esperto di IT (Information Technology), di percezione visiva, conoscere il contesto culturale in cui opera, e cogliere tutti gli stimoli che gli arrivano dal mondo degli studenti, degli artisti, dal mondo del cinema, del teatro, della fotografia. Per riuscire a progettare la luce - passatemi un termine un po' abusato oggi - in maniera olistica, la strada vincente e' sicuramente 1 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
quella di costruire gruppi di lavoro interdisciplinari costituiti da ingegneri, architetti, product designers, esperti di comunicazione e altre competenze specifiche in relazione al singolo progetto. A livello di formazione specialistica, l'area di Roma e Provincia, offre due realta' complementari e fortemente integrate: il Master in Lighting Design (MLD) dell'Universita' degli Studi di Roma "La Sapienza", che riguarda le principali applicazioni della luce a livello urbano, di singolo edificio, di teatro, cinema e fotografia ed i corsi dedicati alla luce del Dipartimento di Architettura dell'Universita' degli Studi RomaTre, che si sviluppano su tre linee, la luce per i Beni Culturali, la luce nel progetto di architettura, la convergenza tra luce, suono e immagine. Tale convergenza si esprime anche all'interno del Dottorato di Ricerca in Paesaggi della Citta' Contemporanea, dove i Dipartimenti di Architettura e di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre, lavorano sul progetto della citta' a livello reale (Architettura) e virtuale (Cinema e Cultura Visuale). A livello di Ricerca Applicata e di struttura per effettuare prestazioni conto terzi, nell'area di Roma e Provincia la struttura di riferimento e' il Laboratorio di Acustica e Illuminotecnica all'interno del Dipartimento di Architettura RomaTre (Responsabile: Marco Frascarolo), struttura utilizzata anche a fini didattici nei corsi sopra citati. Il laboratorio rappresenta il collegamento tra il Dipartimento di Architettura e di Ingegneria di Roma Tre, attraverso l'afferenza al LIFT (Laboratorio Interdipartimentale di Fisica Tecnica. Responsabile: Roberto de Lieto Vollaro). Un esempio di attivita' interdisciplinare sul tema del progetto del nuovo, della sostenibilita' ambientale e risparmio energetico, basato, tra l'altro, sulle sinergie tra i Dipartimenti di Ingegneria ed Architettura (Universita' degli Studi RomaTre) e' stata la partecipazione alla competizione internazionale Solardecathlon, dove, sul tema del progetto della casa sostenibile, il Dipartimento di Ingegneria, coordinato da Roberto de Lieto Vollaro ha sviluppato gli aspetti di modellazione termica ed energetica, il Dipartimento di Architettura, coordinato dallo Scrivente, ha sviluppato il progetto di illuminazione naturale e artificiale. La competizione Solar Decathlon nasce negli USA nel 1999, nel 2002 si svolge il primo evento a Washington DC. Nel 2010 la competizione arriva anche in Europa, nella città di Madrid, con il nome di Solar Decathlon Europe. Nel corso di ogni edizione, 20 selezionati team universitari, provenienti da tutto il mondo, si confrontano nella costruzione di una casa alimentata da energia solare e dotata di tecnologie atte a massimizzarne la sua efficienza energetica. L’edizione del 2014 a Versailles è stata vinta da RhOME for denCity, team di studenti ricercatori e professori del Dipartimento di Architettura, ma anche di Ingegneria ed Economia dell’Università di Roma Tre. A coordinare il lavoro dei 40 studenti e dei docenti che hanno partecipato a Rhome for DenCity è stata Chiara Tonelli, architetto e responsabile del progetto, già medaglia di bronzo dell’edizione 2012 del Solar Decathlon di Madrid con il progetto Medinitaly. Tra i premi tematici che hanno contribuito al successo del team: 3° posto Innovation; 2° posto Comfort Conditions; 2° posto Architecture; 1° posto House Functioning; 1° posto extra contest Social Housing. Un premio speciale è stato assegnato al progetto di illuminazione; progetto che ha influito anche sulle categorie sopra citate Innovation, Comfort Conditions and House Functioning, considerando l'adattabilita' del sistema a tutte le condizioni d'uso della casa grazie alla modularita' del sistema (progettato e realizzato "ad hoc" con il supporto tecnico di un'azienda di Velletri, la ILM sistemi di illuminazione) ed all'uso della domotica. Questo progetto risulta particolarmente significativo perche' dimostra che se l'illuminazione artificiale viene pensata insieme all'edificio i risultati sono ben diversi rispetto all'approccio tradizionale in cui l'impianto di illuminazione viene pensato a fine lavori e come qualita' visiva e risparmio energetico non siano due variabili antitetiche.
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Fig.1) Solardecathlon edizione 2012 : Casa “Med in Italy” vista dell’esterno
Fig.2) Solardecathlon edizione 2012 : Casa “Med in Italy” vista dell’interno
Fig.3) Solardecathlon edizione 2014 : Casa “RHome for DenCity” vista dell’esterno
Fig. 4) Solardecathlon edizione 2014 : Casa “RHome for DenCity” vista dell’interno
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Un esempio di progetto interdisciplinare nel settore dei Beni Culturali che ha testato le sinergie tra i due atenei e' senz'altro rappresentato dal lavoro svolto per lo sviluppo delle Linee Guida dell'illuminazione del Colosseo nel 2015. Al Master MLD, è stato assegnato il compito di realizzare un piano di fattibilità e definire le linee guida che costituiranno la base su cui si fonderà il progetto esecutivo e la successiva realizzazione. I lavori di restauro cominciati tre anni fa si concluderanno infatti con restyling completo dell’illuminazione del monumento, interna ed esterna. Il Direttore del Master, Stefano Catucci, ha assegnato il coordinamento del gruppo di lavoro, costituito da Floriana Cannatelli, Luigi Martirano, Giuseppe Parise, Corrado Terzi (Docenti MLD), Elisa Forlini, Gilda Magni, Maria Fernanda Pellecer, Susanna Verde (ex Studenti MLD), al Sottoscritto. Il lavoro si è articolato in due sezioni. La prima, di analisi, riassume gli strumenti di conoscenza del Colosseo necessari affinché la luce risponda a tutte le esigenze, funzionali, percettive, narrative del Monumento, inserito nel suo contesto: analisi storica, funzionale, volumetrica, architettonica e dei materiali; analisi del rapporto con il paesaggio urbano; analisi percettiva dai principali punti di vista, analisi delle condizioni di luce attuali, del contesto e dei sistemi di illuminazione esistenti. La seconda sezione, di sintesi, partendo dai risultati della prima, è arrivata a definire una metodologia di lavoro, senza definire in maniera univoca, la risposta progettuale, ma generando un insieme di possibilità nella quale si potrà muovere chi si occuperà del progetto esecutivo. Le linee guida del progetto sono divise tra l'illuminazione interna ed esterna del Colosseo: sono stati sviluppati studi e proposte circa l'illuminazione funzionale, architettonica, dinamica, l'illuminazione per eventi speciali, il sistema di alimentazione e controllo del sistema. L'obiettivo e' utilizzare la luce su layers sovrapposti, che si integrino in maniera dinamica, al fine di aiutare il visitatore a capire il monumento ed il suo rapporto con la citta', in sinergia con una voce narrante di una guida reale o di un'audioguida tradizionale o di un dispositivo in grado di fornire una realta' aumentata. Si tratta di costruire uno story tellig con la luce sul monumento reale piu' la realta' aumentata laddove necessaria per la comprensione del monumento in
Fig.5) Linee guida per l’illuminazione del Colosseo: lettura morfologica del monumento dall'interno
Fig.6) Linee guida per l’illuminazione del Colosseo: visione fotorealistica relativa dell'illuminazione interna
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La storia che la luce vuole raccontare al visitatore che vede il monumento dall'esterno sono i crolli parziali degli anelli che hanno portato il Colosseo dalla sua geometria cilindrica iniziale alla forma di oggi, fortemente caratterizzata dai contrafforti che hanno evitato ulteriori crolli. La calibrazione dei livelli di illuminazione esterni e interni sull'imbotte degli archi differenzia l'anello che e' sempre stato esterno da quelli diventati esterni dopo i crolli, ottimizzando nel contempo gli effetti plastici anche da grande distanza.
Fig.7) Linee guida per l’illuminazione del Colosseo: calibrazione dei livelli in funzione dell'anello di appartenenza per facilitare una lettura storica e morfologica anche a grande distanza.
Non sempre alla luce sui Beni Culturali viene concesso un livello narrativo cosi' ampio. In altri casi alla luce viene richiesta una restituzione neutra, non da protagonista, dell'oggetto illuminato, chiedendo al progettista di raggiungere i massimi livelli percettivi e conservativi e minima invasivita' dell'impianto, in relazione allo stato dell'arte della tecnologia. Il progetto piu' significativo per illustrare questa metodologia di lavoro riguarda sicuramente il nuovo sistema di illuminazione della Cappella Sistina, progetto inaugurato ad Ottobre 2014. Per realizzare il nuovo impianto di illuminazione per la Cappella Sistina e' stato formato all’interno dello studio romano di progettazione FABERtechnica un team di giovani progettisti, coordinato dal Sottoscritto, coadiuvato da Roberta D'Onofrio e Stella Cardella, a supporto del lavoro di sviluppo delle nuove tecnologie, portato avanti da Osram. Il progetto si poggia su una accurata ricerca scientifica sulle nuove frontiere di utilizzo della tecnologia LED ed è il risultato del perfetto connubio tra metodo scientifico e sviluppo tecnologico precompetitivo, all’interno di un gruppo di lavoro internazionale, denominato "LED4art" e cofinanziato dall'Unione Europea, che ha visto impegnati insieme ad OSRAM e FABERtechnica l’Università di Pannonia ed il Cataluna Institute for Energy Research. La fase di studio è stata sviluppata con l’obiettivo di valutare le criticità dell’impianto di illuminazione esistente - realizzato 20 anni fa e dunque basato sulla tecnologia delle lampade alogene ed a scarica - e procedere alla definizione di soluzioni progettuali migliorative, nel rispetto dei vincoli architettonici e conservativi. E’ stato sviluppato un modello per la simulazione delle condizioni di luce naturale in qualsiasi ora, periodo dell’anno e condizione metereologica. Per validare i risultati, sono state effettuate campagne di misura con l’ausilio del Laboratorio di Illuminotecnica dell’Università Roma Tre. La fase di progetto e verifica è stata avviata attraverso la definizione degli standard di progetto insieme agli Esperti dei Musei Vaticani, ha portato alla definizione delle modalità di distribuzione dei flussi luminosi a livello spaziale necessarie per assicurare un'illuminazione morbida senza accenti e sottolineature su tutte le superfici affrescate ed alla definizione delle caratteristiche spettrali ottimali per restituire al meglio i cromatismi degli affreschi. La tecnologia LED, unita alle piu' sofisticate tecnologie per la regolazione ha consentito di sviluppare un sistema estremamente compatto non visibile dai visitatori, basato su un modulo costituito da un led bianco, integrato con led rossi, verde e blu, per correggere lo spettro del bianco dove risulta carente rispetto alle caratteristiche cromatiche dei pigmenti, sia attraverso una taratura iniziale che attraverso una taratura successiva a compensazione di un eventuale invecchiamento differenziato dei singoli LED.
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Fig.8) Cappella Sistina: Vista d'insieme con il nuovo impianto di illuminazione – Foto Boutique Creativa © Governatorato SCV – Direzione dei musei
Fig.9) Sistema di illuminazione per la Cappella Sistina: corpo illuminante V400 per Volta e Quattrocentisti © OSRAM
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Fig. 10) Nuova illuminazione per la Cappella Sistina: spettri dei singoli LED e spettro risultante dalla miscelazione.
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Il risparmio energetico rispetto all'impianto esistente supera l'85%, grazie anche allo spostamento dell'impianto dall'esterno delle finestre all'interno, sul cornicione (il solo attraversamento del vetro e del diffusore abbatteva del 70% il flusso in entrata), mentre il cosiddetto "relamping", ovvero il mero aggiornamento tecnologico del sistema (pratica oggi molto diffusa), senza reimpostazione totale del progetto, avrebbe portato ad un risparmio energetico compreso tra il 40 e il 50% In altri casi il progetto del sistema di illuminazione per i Beni Culturali non richiede il completo occultamento degli apparecchi di illuminazione, ma un lavoro di progetto degli apparecchi, seguendo canoni stilistici detattati dalla Committenza e/o dalla Sovrintendenza. E' il caso del progetto per la nuova illuminazione del complesso delle Basiliche di San Francesco d'Assisi, inaugurato ad Ottobre 2015. Il progetto, coadiuvato da numerose simulazioni su modelli 3D e prove in situ, ha portato al risultato finale: altissima qualità cromatica e livelli di uniformità della luce sugli affreschi, calibrati in modo da garantire livelli di uniformita' ed effetti chiaroscurali ottimali sia per la lettura dei dettagli pittorici che la percezione dello spazio architettonico. Diversi scenari consentono di avere l'atmosfera giusta per ogni uso previsto dello spazio e di abbattere i consumi in presenza di luce naturale, per un risultato atteso di risparmio energetico superiore al 75% su base annuale.
Fig.11) Basilica Superiore di San Francesco in Assisi: Vista d'insieme con il nuovo impianto di illuminazione
Fig.12) Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi: Vista d'insieme con il nuovo impianto di illuminazione
Il progetto per Assisi e' stato indicato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, come progetto faro per la convergenza dei propri interessi specifici, ovvero di risparmio energetico e tutela ambientale, con obiettivi di valorizzazione dei Beni Culturali, sotto il profilo artistico, ma anche simbolico. Il progetto per la Basilica di S. Francesco e' stato poi seguito da un progetto complesso, su piu' ampia scala, denominato "Giubileo della Luce". Il Ministero ha affidato all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) la gestione del progetto; il coordinatore e' lo Scrivente, consulente per Anci su illuminazione pubblica e smart cities, anche in questo caso i progettisti provengono dalle Università Sapienza e RomaTre, a sottolineare la compattezza del sistema "luce" operante nella citta' di Roma. In questo caso la “luce” deve rappresentare un mezzo di riscoperta delle tante ricchezze che abbiamo nel nostro Paese, nei luoghi meno noti a livello nazionale e internazionale e promuovere l’approccio del viaggio lento e della mobilità a basso impatto ambientale come nuovo paradigma di sviluppo locale. 8 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
L’ANCI ha interpretato la volontà di dar vita ad un “Giubileo diffuso e partecipato” dando un’opportunità ai Comuni, soprattutto quelli meno conosciuti ma in cui sono presenti innanzitutto i tracciati fruibili dei “cammini” o antiche vie (ad esempio le Vie Francigene), unitamente ad elementi di forte attrattiva, come aree parco o naturalistiche poco valorizzate, piccoli tesori d’arte o importanti testimonianze storiche e religiose, prodotti e tradizioni artigianali e culturali che caratterizzano le tante comunità locali italiane. L’idea è di enfatizzare il rapporto degli edifici con il territorio, come si trattasse di un invito alla comunità “laica” ad avvicinarsi al luogo di culto ed alla comunità “religiosa” ad aprirsi verso il territorio, il cittadino, il turista. Gli interventi, in parte realizzati, in parte in fase di realizzazione hanno carattere permanente e lasceranno un segnale sobrio ma di lunga durata, dell'appena concluso Giubileo.
Fig.13) Progetto Giubileo della Luce. Santuario Francescano del Presepe di Greccio, fotomontaggio della proposta di illuminazione che vuole evidenziare il basamento roccioso su cui si erge il Santuario con un effetto che evoca la luce lunare
Il ruolo della luce come elemento di narrazione che crea legami tra elementi apparentemente autonomi e' ancora piu' strategico a livello urbano, dove la notte puo' fornire chiavi di lettura diverse rispetto alla visione non gererchizzata, determinata dalla luce naturale. Nelle linee guida per il Colosseo questo tema e' stato affrontato ma in maniera marginale, rispetto al rapporto tra il monumento e l'area archeologica a cui appartiene. Un esempio in cui il compito della luce di creare connessioni a livello urbano diventa il focus dell'attivita' e' rappresentato da Urban Lightscape. Si tratta non di un progetto in senso stretto, ma di una serie di attivita' culturali volte a creare un sistema virtuoso di sviluppo di un intero quartiere, basato sulla luce e sui servizi a valore aggiunto da implementare sul sistema di illuminazione pubblica. Comune, Municipio, Eur SpA, Universita', Ordini Professionali, Associazioni, Aziende, professionisti, sono stati chiamati a collaborare su un progetto complesso costituito da un concorso di idee internazionale sull'illuminazione del quartiere. Si tratta dell'Eur, una zona estremamente peculiare di Roma: concepita per l’Esposizione Universale programmata per il 1942 ma mai inaugurata a causa della guerra, un museo all’aperto dell’architettura anni ’30, a vocazione razionalista, con una forte integrazione di nuovi servizi e strutture che ne definiscono il ruolo potenziale di «piattaforma congressuale» della città, ricca di offerte anche nel settore culturale e dell’entertainment. Il concorso di idee internazionale “Urban Lightscape” è stato organizzato da AIDI, Associazione Italiana di Illuminazione e promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (Dipartimento Ambiente e Sostenibilità) in collaborazione con l’Area Concorsi dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia. Creare nuovi poli visivi e di attrazione, concepire l’area come un insieme di reti interconnesse, riqualificare i percorsi di connessione tra le emergenze architettoniche e le aree di aggregazione facendole interagire con lo stile contemporaneo delle nuove costruzioni: questa la sfida lanciata ai designer, e raccolta da oltre 115 partecipanti. Urban Lightscape ha prodotto 2 giornate di studio (una in fase di lancio del bando di concorso, presso l'auditorium dell'Ara Pacis, una in fase di premiazione presso l'aula magna del Dipartimento di Architettura
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RomaTre) e la creazione di uno spazio interattivo, denominato "Urban Lightscape Experience Room" all'interno del PLDC (Professional Lighting Design Conference) 2015 (www.urban-lightscape.com)
Fig. 14) Pianta stilizzata del pentagono dell’Eur con indicate le sinergie auspicabili tra i players
Questo modello di lavoro, integrato con la metodologia di analisi messa a punto per il Colosseo, e' stato recentemente proposto alla Municipalita' di Taipei all'interno di una macro attivita' promossa da Lazioinnova (Societa' della Regione Lazio finalizzata a promuovere l'innovazione e l'Internazionalizzazione di piccole e medie imprese, Centri di Ricerca e Università) denominata "Digisilk Taiwan", contenente azioni di incoming e outgoing per rafforzare la presenza sul mercato del Sud-Est Asiatico delle aziende laziali legate alle smart technologies. Per Taipei e' stato sviluppato un concept per un’installazione di luce temporanea, su alcune aree, fondamentali per comprendere l'evoluzione urbanistica della citta', i suoi confini e gli assi di sviluppo. Nelle citta' asiatiche il punto di vista primario e' spesso quello piu' alto, offerto dall'edificio simbolo della modernita' e dalle sue terrazze panoramiche, il 101 in questo caso. Le installazioni luminose, anche se temporanee, oltre ad essere un’occasione per esperimenti di luce creativi che permettono di cambiare la percezione che abbiamo di un edificio o di un'area, può attirare l'attenzione della gente sul potenziale della luce a livello percettivo/narrativo e l'attenzione delle aziende sulla potenzialita' che eventi di questo genere possono avere a livello di comunicazione e marketing.
Fig. 15) Planimetria di Taipei con indicazione schematica dei segni prevalenti nella percezione notturna: a) stato attuale, b) Proposta di miglioramento attraverso il progetto di illuminazione
Scopo dell'iniziativa e' anche quello di trovare fondi nel mondo dell'industria da investire nella valorizzazione di Spazi Urbani, Architettura e Beni Culturali in genere attraverso la cultura del progetto di luce e di comunicazione visiva.
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Attraverso la luce si puo' esportare il valore del sistema Italia, anche in maniera più' esplicita e complessa, creando un filo conduttore che lega tutte le eccellenze che costituiscono la nostra identità'. Questo e' accaduto a Casa Italia, sede dell'Hospitality connessa alla partecipazione italiana alle Olimpiadi di Rio 2016. La proposta di illuminazione per Casa Italia e' stata sviluppata insieme a tutti i protagonisti del progetto, in relazione alle proprie aree disciplinari di competenza. La luce è stata pensata per dialogare con il paesaggio, l’architettura, l’arte moderna e contemporanea, l'interior design e, naturalmente, con le attività che vi si sono svolte per tutta la durata dell'avventura olimpica. Il progetto si è articolato su diversi piani legati ai diversi punti di vista possibili. Alcuni segni di luce, più intensi e definiti, sono stati impiegati per la visione di Casa Italia, come un unicum, da lontano, mentre atmosfere più morbide e rarefatte sono state realizzate negli spazi interni ed in alcuni spazi esterni, per creare zone di comfort di tipo domestico, evitando un’eccessiva spettacolarizzazione della luce, a vantaggio della valorizzazione delle opere d’arte e design, vere protagoniste di Casa Italia. La luce in Casa Italia è entrata in dialogo con le opere d'arte e gli artisti in modo da definire caso per caso il proprio ruolo. In alcuni casi abbiamo lavorato con una luce neutra, per assicurare una visione ottimale dell'opera senza protagonismi, in altri casi abbiamo condiviso con l'artista una strategia che ha impiegato la luce come parte integrante dell'opera, creando delle gerarchie percettive attraverso la gestione del chiaroscuro, in altri ancora la luce costituisce ha costituito un segno grafico, per indirizzare lo sguardo in porzioni dello spazio predefinite. Per avere un'idea di cosa si intende per luce neutra, si pensi ai tratti pittorici all'interno delle opere di Giotto, che riproducono un'illuminazione perfettamente equilibrata su tutti i personaggi ed oggetti che costituiscono la composizione pittorica, mentre della luce interpretativa che crea gerarchie percettive fu maestro il Caravaggio. Infine, per la luce come segno grafico si pensi a Dan Flavin con le sue composizioni di tubi neon e fluorescenti.
Fig. 16) Casa Italia Rio 2016. Illuminazione all'interno dell’opera d’arte “Horizontal” di Davide D’Elia, studiata e sviluppata insieme all'artista
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Fig. 17) Casa Italia Rio 2016. Illuminazione della lounge con anelli luminosi che evocano pesci fluttuanti sulle onde che disegna il soffitto, in una sorta di acquario rovesciato
Fig. 18) Casa Italia Rio 2016. Illuminazione del salone ristorante dove venivano festeggiate le medaglie olimpiche con gli atleti
Il racconto che puo' fare la luce puo' essere infine destinato ad interlocutori diversi, che hanno una percezione del mondo semplificata ma non meno interessante, ovvero i bambini. Per il nuovo Luneur, parco dedicato ad un pubblico tra 0 e 12 anni, inaugurato lo scorso mese di ottobre ed in fase di ulteriore sviluppo ho lavorato, coadiuvato da Sara Forlani, con gli sviluppatori del concept del parco, con i paesaggisti e gli scenografi, con lo scopo di rendere il Luneur un ambiente unico, stimolante ed accogliente, dove i bambini possano imparare divertendosi, immergendosi in un mondo incantato fatto di natura, colori e luce. Qui la luce funzionale neutra e distribuita dall'alto nei percorsi principali lascia spazio ad una luce più calda e distribuita su quote più adatte ai più piccini, un po' di polvere di stelle qua e là contribuisce a far crescere la magia e a creare ambienti a misura di bambino. La ruota panoramica, simbolo del parco, con la sua luce dinamica, seppur ricostruita con nuove tecnologie a vantaggio del risparmio energetico e della tutela dell'ambiente, e' uno dei protagonisti del nuovo Luneur e rappresenta un sistema dinamico su cui stiamo studiando attivita' aperte alla creativita' dei bambini, che potranno decidere come la vogliono illuminata.
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Fig. 19) Luneur Park. Illuminazione della ruota e delle scenografie
Naturalmente le potenzialita' della luce potrebbero essere narrate anche attraverso molti altri esempi ed applicazioni. Ci siamo soffermati su casi di studio che conosciamo molto bene per cercare di trasmettere concetti sintetici ma non superficiali e illustrare un metodo di lavoro che prende le distanze sia dal progetto "tecnico", legato solo alla verifica strumentali delle variabili illuminotecniche, che, all'estremo opposto, dal progetto "creativo", basato su intuizioni pratiche legate all'esperienza, talvolta efficaci, ma prive di un'analisi esaustiva delle "controindicazioni" del progetto, legate agli aspetti ambientali, energetici, manutentivi e gestionali. FABERtechnica (dal 2001) Coordinatore scientifico: Marco Frascarolo Si occupa di progettazione, ricerca, sperimentazione, formazione, e divulgazione della cultura del progetto in ambito illuminotecnico. E’ composta da un team di dieci professionisti, tra cui giovani architetti, ingegneri e designers specializzati su luce, risparmio energetico, valorizzazione e conservazione dei beni culturali, comunicazione visiva e product design. Dipartimento di Architettura Università Roma Tre (dal 2013) Direttore: Elisabetta Pallottino Si occupa di contribuire all’innovazione e all’adeguamento delle discipline dell’architettura nell’ampio spettro delle loro declinazioni. Temi privilegiati sono il restauro, la storia dell’architettura, il progetto in ambito archeologico, il progetto dell’abitare e gli spazi pubblici che confluiscono in diverse tesi di laurea. Include il Laboratorio di Acustica e Illuminotecnica (Responsabile: Marco Frascarolo) Master in Lighting Design Università Sapienza (dal 2004) Direttore: Stefano Catucci Unica offerta formativa post laurea esistente nelle regioni del centro e sud Italia nel settore del Progetto Architettonico della Luce, naturale e artificiale. Approfondisce aspetti tecnici e normativi delle installazioni illuminotecniche, aspetti qualitativi del progetto della luce sia nell’architettura contemporanea (indoor e outdoor), sia nell’illuminazione dei beni storicoartistici. Il gruppo docente è costituito da progettisti, ricercatori e tecnici del settore. 13 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA