Il saluto del Presidente Dott. Ing. Carla Cappiello
L’ingegneria del futuro Negli ultimi dieci anni stiamo assistendo a dei forti cambiamenti, che vanno dalla crisi economica alla modifica degli equilibri politici mondiali all’estrema globalizzazione. Questi elementi influenzano anche il mondo del lavoro e naturalmente i professionisti. Quindi è d’obbligo chiedersi cosa diventerà l’ingegneria in un prossimo futuro. Sicuramente, come riportato da una ricerca del Centro Studi CNI di qualche tempo fa, vi sarà più spazio per l’ingegneria che oggi chiamiamo del terzo settore, quella “digital”. Infatti, l’espansione dell’intelligenza artificiale, porterà grandi sviluppi in ambiti quali la domotica, la medicina, la messa in sicurezza del territorio e lo sviluppo delle smart city, le “città intelligenti”. Questo significa che gli ingegneri dovranno aprirsi ad ambiti disciplinari diversi, confrontandosi con altre professionalità. A mio avviso, si dovranno sempre più sviluppare sinergie e collaborazioni, che si tradurranno in un cambiamento dell’assetto economico “classico” dello studio o dell’azienda ingegneristica. Si creeranno degli studi associati con altri professionisti. Molto probabilmente si assisterà a un calo del ruolo dell’ingegneria civile, poiché, soprattutto in occidente, diminuiranno gli investimenti, pubblici e privati, per le costruzioni. Al contrario, nei Paesi arabi o in alcune zone dell’Africa, l’edilizia, come sta già avvenendo, sarà incentivata. Certamente, nel settore edile il mercato, tuttavia, si orienterà decisamente verso la costruzione di edifici di qualità (Classe A e Classe B), compensando in tal modo i minori volumi dati dalla recessione del mercato immobiliare. All’interno dei nuovi progetti del settore delle costruzioni, la Classe A delle abitazioni e il comfort degli utenti risulteranno sempre di più abbinati, allo scopo di facilitare la vendibilità. Il cambiamento del modo di progettare nel campo dell’ingegneria civile sarà quindi orientato da un lato alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica, e dall’altro all’esigenza di comfort e buona architettura. In una società che tende all’invecchiamento come quella europea, l’ingegnere dovrà porgere maggiore attenzione al mondo della sanità e del sociale, sia per ciò che concerne l’ingegneria gestionale sia lo sviluppo di nuove tecnologie. Si delineeranno nuovi profili nei settori della sicurezza ambientale e della green economy (risparmio energetico, energie rinnovabili etc). Sebbene ad oggi l’investimento nella sicurezza di un software per un oggetto collegato alla rete è inferiore all’investimento che fa una grande azienda per scrivere il sistema operativo di uno smartphone, nel futuro ci dovrà essere maggiore sicurezza informatica, soprattutto per arginare il cyber crime. Reti e dati, a causa della grande quantità di informazioni, anche di carattere personale, che trasmettono, dovranno essere resi più sicuri. Il settore della sicurezza informatica è caratterizzata da componenti economiche e tecnologiche che rappresentano fattori importanti per la competitività europea. Il superamento della frammentazione del mercato attraverso la progressiva creazione di un unico e reale ambito di sicurezza informatica europea consentirebbe di promuovere l’innovazione e limitare la duplicazione dei programmi e delle attività di ricerca. A livello di contratti, cosa a cui già si sta assistendo, i posti “fissi” diminuiranno ancor di più. Ci sarà, o dovrebbe esserci, un mercato molto più mobile dell’attuale. Saremo tutti più flessibili e mobili nello spazio extra europeo. A livello di retribuzione si assisterà a dei profondi cambiamenti, collegati a quelli della domanda. Gli ingegneri del futuro dovranno essere molto preparati e continuamente aggiornati, per essere sempre appetibili sul mercato del lavoro. Carla Cappiello Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma