INGEGNERIA
CIVILE E AMBIENTALE a cura di Ing. R. Reni commissione
Sicurezza nei luoghi di lavoro
visto da Ing. M. Mongiu Ing. M. Cerri
L'articolo è tratto dalla Rivista IoRoma N°4/2016
LA GESTIONE DEL RISCHIO CREA VALORE E QUALITÀ Il pensiero basato sul rischio rappresenta la componente fondamentale per il progetto di ogni processo affidabile, pertanto la sicurezza appare imprescindibilmente legata alla qualità. 18 ordine degli ingegneri della provinCia di roma
INGEGNERIA
CIVILE E AMBIENTALE a cura di Ing. R. Reni commissione
Sicurezza nei luoghi di lavoro
visto da Ing. M. Mongiu Ing. M. Cerri
LA GESTIONE DEL RISCHIO CREA VALORE E QUALITĂ€ Il pensiero basato sul rischio rappresenta la componente fondamentale per il progetto di ogni processo affidabile, pertanto la sicurezza appare imprescindibilmente legata alla qualitĂ . 18 ordine degli ingegneri della provinCia di roma
CIVILE E AMBIENTALE
“UNA NAVE IN PORTO È AL SICURO MA NON È PER QUESTO CHE LE NAVI SONO STATE COSTRUITE” (BENAZIR BHUTTO)
i
l ciclo di Deming o Deming Cycle è il principio che garantisce il raggiungimento dei requisiti di qualità all’interno di un processo. Deming prescrive che il fare debba convivere con tre passi complementari, deputati ad iniettare miglioramento e pertanto qualità. tale metodo basato sulle quattro fasi Plan-Do-Check-Act (PDCA) è stato fatto proprio dalle norme in ogni campo di applicazione, dalla realizzazione di un prodotto alla fornitura di un servizio (Figura 1). Come un mantra organizzativo la struttura circolare basata sulle quattro fasi della progettazione/attuazione/verifica/correzione si ripete sempre uguale a sé stessa qualsiasi sia il prodotto da realizzare, il lavoro da eseguire, il servizio da erogare, il collo
da consegnare. in particolare uni en ISO 9001:2015 “Sistemi di gestione per la qualità”, promuove il ciclo PDCA a rango di metodologia, designandolo come la pietra d’angolo sulla quale costruire un sistema di gestione. altre norme, pur con finalità diverse, ricalcano le norme della serie iso 9001, tra queste la OHSAS 18001 “Occupational Health and Safety Assessment Specification” (sistemi di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori SGSSL) e la ISO 14001 (Sistemi di Gestione Ambientale - SGA). dalla loro lettura comparata risulta palese l’intento di convergere verso una struttura unica, in quanto è ormai definito uno schema comune, uguale per tutte le norme che attengono i sistemi di gestione, ovvero la Struttura di Alto Livello che prevede un indice comune (tabella 1). il focus di tale struttura non si concentra sul rispetto delle regole bensì sul raggiungimento dei risultati. l’organizzazione inoltre non viene vista come una scatola chiusa ma come un sistema aperto il cui valore si costruisce con il contributo di tutti i soggetti interessati. in tale contesto allargato entra in gioco la complessità gestionale che, inutile dirlo, porta con sé dei rischi. ora la norma iso 9001 aggiornata nel 2015 ci manda a dire che il rischio è l’effetto dell’incertezza sul risultato atteso e che l’approccio basato sul rischio è sempre stato implicito nelle norme riferite ai sistemi di gestione. si punta l’accento sul fatto che la propensione alla qualità non debba rappresentare un obiettivo circoscritto, autoreferenziale e sostanzialmente avulso dal concetto di rischio.
Figura 1. Le Quattro fasi del Ciclo di Deming. Fonte: https://goo.gl/UVdsfc.
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LE PRINCIPALI NOVITÀ DELLA NORMA ISO 9001:2015
CIVILE E AMBIENTALE d’altronde non si parla di rischio d’impresa? Forse però la valutazione e la gestione del rischio non erano un prerequisito così implicito, dato che solo ora lo standard si preoccupa di sottolinearlo in modo esplicito e di ricordare come debba essere incorporato nei requisiti di ciascuna fase del ciclo di PDCA. se in precedenza poteva sembrare che lo standard iso 31000 (sistemi di gestione del rischio) fosse funzionale prevalentemente a quei sistemi che avevano fatto della valutazione del rischio la loro ragion d’essere, come i sistemi per la salute e sicurezza oppure sistemi per la gestione di fondi d’investimento, la nuova iso 9001 tende a ribadire che tra rischio e qualità non vi è estraneità e che l’obiettivo di consistenza, non può essere perseguito separatamente dall’esame di ogni possibile inconveniente che possa interferire con il suo raggiungimento. la 9001:2015 prevede quindi il Risk Assessment (Analisi del Rischio) è come requisito cogente all’inizio del percorso verso la qualità e pone l’accento su di un concetto tradizionalmente associato ad aspetti sconvenienti come incidenti e infortuni, estendendolo a tutto quanto possa in qualche modo limitare o comunque modificare la capacità dell’organizzazione di raggiungere i propri obiettivi. Con la nuova norma il concetto di valutazione del rischio richiede che l’organizzazione prenda in considerazione tutto quello che impatta sul buon funzionamento dei processi aziendali, intendendo per rischio qualsiasi effetto indesiderato. un aspetto generalmente sottovalutato perché anche sé nel ciclo di Deming la possibilità di migliorare riducendo gli errori comporta l’adozione di con-
Tabella 1. Le componenti essenziali dei Sistemi di Gestione (MS - Management System) secondo la Struttura Generale di Alto Livello (HLS - High Level Structure).
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- l’adozione del Risk Based Thinking per supportare e migliorare la comprensione e l’applicazione dell’approccio per processi; - l’adozione della struttura di alto livello.
tromisure, non sempre vi era adeguata analisi delle cause in termini di sicurezza. per convenirne è sufficiente soffermarsi a considerare come le griglie di controllo della qualità assomiglino molto a griglie di valutazione del rischio. esse rappresentano uno strumento nel quale si verificano i requisiti essenziali per determinare la qualità di un processo/prodotto. se presenti, saranno fattori di successo atti a garantire l’eccellenza di un prodotto, ma qualora fossero mancanti costituiscono dei fattori critici e/o di rischio che possono compromettere non solo la qualità dei risultati ma anche la sicurezza della lavorazione e dei lavoratori. la gestione del rischio è pertanto un’attività imprescindibilmente legata alla qualità e in questo la iso 9001:2015 è in perfetta sintonia con i principi della UNI ISO 31000:2010 “Gestione del rischio”, secondo cui la gestione del rischio crea valore. l’equazione <più qualità = meno rischio> di solito è data per scontata ma è altrettanto vero il contrario, ossia che una qualunque riduzione del rischio genera qualità. tuttavia poiché i fattori di rischio sono molteplici una loro valutazione e trattamento non è cosa da poco. riferendosi alla linea di produzione, ci possono essere rischi che compromettono il processo produttivo stesso, ad esempio allungano i tempi della progettazione o intervengono a decremento della produzione o compromettono l’efficacia del collaudo. in questo caso è l’azienda che ne sopporta le ricadute anche in termini di salute e sicurezza dei lavoratori, mentre altri
CIVILE E AMBIENTALE rischi possono interessare l’utente: una macchina o un apparato di scarsa qualità si guasta più spesso e il guasto può danneggiare o ferire l’utilizzatore. ecco che la valutazione del rischio si configura come un processo trasversale che permea l’attività aziendale, si affianca ad essa operando e intervenendo in tutti i processi di business. non solo, data l’importanza della tempestività di eventuali interventi correttivi, i tempi scanditi da un ciclo PDCA non sempre risultano adeguati. lo schema di Figura 2, tratto dalla norma iso 31000, rende bene l’idea di come poter migliorare la reazione ciclica, propria dei sistemi di gestione canonici, con l‘adozione di un monitoraggio in continua e l’adozione immediata di azioni correttive.
CONCLUSIONI il metodo necessario per operare in qualità, partendo dai requisiti per ottenere i risultati attesi, avviene attraverso quattro fasi specialistiche (cfr. Figura 1) con la continua introduzione di misure di miglioramento nel processo produttivo: questa è l’impostazione ideata da W. Edwards Deming. Questa vocazione adattiva e la propensione a correggere e migliorare è stata inglobata e fatta propria da tutte quelle organizzazioni che implementano al loro interno la logica del ciclo PDCA. Comunque, ogni organizzazione minimamente strutturata realizza una molteplicità di processi, alcuni verticali altri orizzontali, che in diversi modi comunicano tra loro. in più, l’organizzazione necessariamente si rapporta con diversi interlocutori e con varie parti che sono interessate e coinvolte con propria attività. Con la complessità, scaturisce l’esigenza di impostare i processi in forma di servizi interagenti facendo in modo che ciascun output sia pienamente utile in forma di input per un altro processo. Contemporaneamente si evidenzia l’esigenza di prevenire ogni possibile inconveniente, sia di natura esogena che endogena e di predisporre opportune misure di mitigazione dei danni, in caso di eventi indesiderati. ossia, si tratta di effettuare
STANDARD 31000 - PRINCIPI LA GESTIONE DEL RISCHIO CREA E PROTEGGE IL VALORE.
La gestione del rischio contribuisce in maniera dimostrabile al raggiungimento degli obiettivi e al miglioramento della prestazione, per esempio in termini di salute e sicurezza delle persone, security, rispetto dei requisiti cogenti, consenso presso l’opinione pubblica, protezione dell’ambiente, qualità del prodotto, gestione dei progetti, efficienza nelle operazioni, governance e reputazione.
quella valutazione del rischio preliminare i cui metodi e i cui risultati sono ormai pratica consolidata dei sistemi di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori. dalla consapevolezza che la complessità è vulnerabile e che i rischi sono molteplici, deve scaturire un nuovo modo di operare, che preveda la continua individuazione di misure correttive da adottare di volta in volta come una sorta di efficaci anticorpi. si pone allora il problema di organizzare tra loro gli interventi che scaturiscono asincroni ma che nell’insieme danno vita a quello che può realmente definirsi un miglioramento continuo1. in definitiva appare importante non tanto sviluppare sistemi di gestione per obiettivo ma un sistema di gestione integrato che rispecchi il sentire e l’agire dell’organizzazione e con il quale l’organizzazione stessa si identifichi, avendo da subito presente che gli aspetti di sicurezza dovranno essere coniugati con quelli di efficienza. anche sotto tale profilo i sistemi di gestione della salute e sicurezza hanno molto da insegnare e possono essere considerati gli antesignani di un nuovo corso. un’ultima considerazione riguarda le risorse. se un tempo erano sufficienti un limitato numero di specialisti ed esperti di prodotto per tenere sotto controllo i livelli di qualità, in un contesto allargato il numero delle specializzazioni si amplia notevolmente e richiede di operare in ambiti multidisciplinari per i quali sono necessarie capacità particolari ed esperienze mirate. appare indispensabile mettere a fattor comune le conoscenze e le diversificate competenze professionali, anche distanti tra loro, per cogliere tutte le opportunità di un contesto complesso e complicato, avendo ben presente la necessità prioritaria di un abbattimento dei rischi per produrre sempre meglio e in modo sempre più sicuro. ■
Figura 2. Il processo di gestione del rischio.
1 Il miglioramento continuo, apportato non appena e ogni volta risulti necessario, appare un deciso passo in avanti rispetto all'originario miglioramento ciclico prospettato da Deming.
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