Capparis spinosa L. Capparidaceae Sinonimi: Capparis aegyptia, Capparis cordifolia, Capparis rupestris, Capparis sicula
CAPPERO
Altri nomi comuni e regionali: Capparo Dialetti savonesi: Tàpanu
■ IL NOME Cappero: dal latino cãppere(m), greco kapparis, di origine preindeuropea, probabilmente dall’arabo kabar.
■ L’USO DECORATIVO La pianta del Cappero, con fusti lignificati e flessuosi, foglie eleganti, quasi rotonde, di un bel verde lucido, ha un portamento ricadente che ne richiede la collocazione su muri o anche in vasi sospesi (basket), che possono trovare ottima sistemazione su un terrazzo. La bellezza dei suoi fiori solitari, molto grandi, bianchi o di un leggero rosa, con i loro lunghi e numerosi stami color carminio, che gli conferiscono l’aspetto di un piumino, in piena fioritura nei mesi di giugno e luglio, è veramente straordinaria. È pianta che predilige terreni calcarei (spesso prospera nelle crepe di vecchi muri), asciutti e ben esposti al sole.
L’AREA DI DIFFUSIONE Originario del nord Africa e di alcune aree dell’Asia, il Cappero è diffuso nel bacino del mediterraneo dagli arabi, intorno al XVI secolo. Oggi è coltivato in quasi tutte le zone temperate del mondo: dall’Europa all’Australia, fino alle isole del Pacifico.
Cappero Arabo..........................Kabar, Kiabara Danese........................Ægtekapers Francese .....................Caprier Indiano .......................Kabra Inglese/Americano....Caper, Caper bush Olandese....................Kapertjesstruik Persiano......................Kabar karak Portoghese ................Alcaparra Russo ..........................Kapersy Sanscrito.....................Kakadani Spagnolo....................Alcaparro, Cabriola Tedesco......................Dorniger Kapernstrauch, Echter Kapernstrauch Turco ...........................Kebre CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI SAVONA
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