La Riviera

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copertina 9-12-2003 16:30 Pagina 1

INTERMEZZO 2003/2

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CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI SAVONA

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collana di cultura storico-economica Supplemento a Savona Economica, mensile della Camera di Commercio. Direttore responsabile Anna Rosa Gambino Coordinamento editoriale Sergio Ravera Registrazione Tribunale di Savona n. 129 del 17 ottobre 1957 Stampa Stabilimento Grafico Marco Sabatelli Editore srl 路 Savona

CCIAA Savona

Nella stessa collana: Riccardo Galbussera Aromatiche, belle buone e di molte virt霉 (2003)

Riviera, storia millenaria di un termine globalizzato

INTERMEZZO

lcuni nomi di luogo sembrano crescere progressivamente, come se avessero vita propria, svincolata da un determinato territorio. Altre volte i toponimi giungono a indicare non solamente luoghi, ma sembrano umanizzarsi fino a regalare emozioni e diventare vero e proprio simbolo fisico di sensazioni indicibili.

Colori compositi

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Savona Consiglio Giancarlo Grasso (Presidente), Silvio Accinelli, Renzo Adonide, Giuseppe Barberis, Franco Bartolini, Luca Bertani,Vincenzo Bertino, Paolo Campostano, Mariano Cerro, Carlo Decia, Marinella Fasano, Ennio Fazio, Giampiero Forzati, Gianfranco Gaiotti, Gianluigi Granero, Renzo Lattuada, Giancarlo Marco, Maria Teresa Meneghini, Pasquale Pagliari, Massimo Parodi, Gianluigi Taboga, Franco Zino. Giunta Giancarlo Grasso (Presidente), Silvio Accinelli (Vice Presidente), Paolo Campostano, Carlo Decia, Gianluigi Granero, Ennio Fazio, Franco Zino. Segretario Generale Anna Rosa Gambino


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Riviera, storia millenaria di un termine globalizzato Realizzazione e coordinamento editoriale: Sergio Ravera Testi: Furio Ciciliot

Presentazione All’artista, rapito dal fascino romantico che emana la Liguria; al viaggiato-

INTERMEZZO Collana di cultura storico-economica Supplemento a Savona Economica Direttore: Anna Rosa Gambino

Un ringraziamento particolare a Sergio Aprosio, Domenico Astengo, Marco Castiglia e Francesco Loni per la consueta amicizia dimostrata nel corso della ricerca e l’aiuto concreto fornito. La riproduzione dei documenti antichi contenuti nell’Archivio di Stato di Savona è stata autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali Archivio di Stato di Savona con documento protocollato 1943/10.1.4 del 17 ottobre 2003. In copertina è riprodotta la più antica grafia del termine Riviera reperita in Liguria, come è segnata in un documento savonese del 14 giugno 1180 (vedere a pagina 22-23).

Realizzazione Grafica ed elaborazione immagini: Studio Gioberti Impaginazione: D.G. di Daniele Griggio Referenze fotografiche: Giuseppe Piccardo Stampa: Stabilimento Grafico Marco Sabatelli Editore srl · Savona

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re, colpito dall’eccezionale mitezza del clima di una regione aperta al sole e riparata ai venti del nord e dell’est; all’imprenditore, atteso a mantenere alti i livelli di professionalità in uno scenario caratterizzato dall’accesa concorrenza: ad ognuno, l’invito ad immergersi in questa ricerca storica promossa dalla Camera di Commercio a sostegno di un’azione oggi di riappropriazione, domani di marketing territoriale, al cui centro si pone l’esclusività, alla nostra terra, del toponimo “Riviera”, sia essa di Ponente ovvero di Levante. Un nome, riviera, che oggi accomuna con sé tempo libero, vacanza, piacere, divertimento. Un insieme di sensazioni che pongono fondamento in una storia che risale ad oltre 250 anni or sono, dal secondo Settecento, quando la costa ligure già attraeva visitatori da tutto il mondo, colpiti da splendidi paraggi marini, da palmeti e campi di cedri e limoni, circondati da una lussureggiante cornice di verde.

Ancora cent’anni appresso “qui, le rive del mare, ovunque la natura del mare lo permette”, si legge nella Nouveau guide du voyageur en Italie (1830), “ presentano l’aspetto del giardino meglio coltivato; le piantagioni si estendono fino alla sommità delle colline disseminate di villaggi, castelli, campanili, ville …”. E, proseguendo, possiamo affermare, oggi come ieri, “le fatiche della strada ….. sono ampiamente riscattate dalla bellezza e la varietà dei luoghi incantevoli che ad ogni passo si offrono agli occhi del viaggiatore”.

© 2003 by Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Savona 1ª edizione dicembre 2003

Nonostante tutto, nonostante l’indistinta sete di vacanza, il prepotente emergere, nella seconda metà del secolo scorso, del tempo liberato dalle strette della guerra e del dopoguerra - come ebbe a sottolineare il Censis – periodo che portò accanto al potenziamento del sistema alberghiero il sorgere di una politica di espansione della seconda casa, la Riviera - con la R maiuscola – divenne non solo la prima provincia ligure per numero di soggiorni e di presenze di vacanzieri italiani ed esteri, ma altresì un distretto turistico classificabile tra i primi dieci del Paese.

Tutti i diritti riservati Il volume non può essere riprodotto in nessuna parte, né trasmesso in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dell’editore.

Una Riviera che resistette – e la ricerca del piccolo hotel oggi ne premia la scelta – alla tendenza crescente verso forme di offerta caratterizzate dal gigantismo, nella convinzione di peculiarità che la distinguono tutt’ora nell’affollamento

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Riviera, storia millenaria di un termine globalizzato Realizzazione e coordinamento editoriale: Sergio Ravera Testi: Furio Ciciliot

Presentazione All’artista, rapito dal fascino romantico che emana la Liguria; al viaggiato-

INTERMEZZO Collana di cultura storico-economica Supplemento a Savona Economica Direttore: Anna Rosa Gambino

Un ringraziamento particolare a Sergio Aprosio, Domenico Astengo, Marco Castiglia e Francesco Loni per la consueta amicizia dimostrata nel corso della ricerca e l’aiuto concreto fornito. La riproduzione dei documenti antichi contenuti nell’Archivio di Stato di Savona è stata autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali Archivio di Stato di Savona con documento protocollato 1943/10.1.4 del 17 ottobre 2003. In copertina è riprodotta la più antica grafia del termine Riviera reperita in Liguria, come è segnata in un documento savonese del 14 giugno 1180 (vedere a pagina 22-23).

Realizzazione Grafica ed elaborazione immagini: Studio Gioberti Impaginazione: D.G. di Daniele Griggio Referenze fotografiche: Giuseppe Piccardo Stampa: Stabilimento Grafico Marco Sabatelli Editore srl · Savona

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re, colpito dall’eccezionale mitezza del clima di una regione aperta al sole e riparata ai venti del nord e dell’est; all’imprenditore, atteso a mantenere alti i livelli di professionalità in uno scenario caratterizzato dall’accesa concorrenza: ad ognuno, l’invito ad immergersi in questa ricerca storica promossa dalla Camera di Commercio a sostegno di un’azione oggi di riappropriazione, domani di marketing territoriale, al cui centro si pone l’esclusività, alla nostra terra, del toponimo “Riviera”, sia essa di Ponente ovvero di Levante. Un nome, riviera, che oggi accomuna con sé tempo libero, vacanza, piacere, divertimento. Un insieme di sensazioni che pongono fondamento in una storia che risale ad oltre 250 anni or sono, dal secondo Settecento, quando la costa ligure già attraeva visitatori da tutto il mondo, colpiti da splendidi paraggi marini, da palmeti e campi di cedri e limoni, circondati da una lussureggiante cornice di verde.

Ancora cent’anni appresso “qui, le rive del mare, ovunque la natura del mare lo permette”, si legge nella Nouveau guide du voyageur en Italie (1830), “ presentano l’aspetto del giardino meglio coltivato; le piantagioni si estendono fino alla sommità delle colline disseminate di villaggi, castelli, campanili, ville …”. E, proseguendo, possiamo affermare, oggi come ieri, “le fatiche della strada ….. sono ampiamente riscattate dalla bellezza e la varietà dei luoghi incantevoli che ad ogni passo si offrono agli occhi del viaggiatore”.

© 2003 by Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Savona 1ª edizione dicembre 2003

Nonostante tutto, nonostante l’indistinta sete di vacanza, il prepotente emergere, nella seconda metà del secolo scorso, del tempo liberato dalle strette della guerra e del dopoguerra - come ebbe a sottolineare il Censis – periodo che portò accanto al potenziamento del sistema alberghiero il sorgere di una politica di espansione della seconda casa, la Riviera - con la R maiuscola – divenne non solo la prima provincia ligure per numero di soggiorni e di presenze di vacanzieri italiani ed esteri, ma altresì un distretto turistico classificabile tra i primi dieci del Paese.

Tutti i diritti riservati Il volume non può essere riprodotto in nessuna parte, né trasmesso in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dell’editore.

Una Riviera che resistette – e la ricerca del piccolo hotel oggi ne premia la scelta – alla tendenza crescente verso forme di offerta caratterizzate dal gigantismo, nella convinzione di peculiarità che la distinguono tutt’ora nell’affollamento

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di proposte concorrenti. Ciò nondimeno, nell’ottica di preparare offerte che possano avere successo, occorre essere attivi nel mercato, seguirne le evoluzioni, documentarsi sulle nuove tendenze nel quadro di un’operazione di monitoraggio fattibile a livello sia di singola azienda che di sistema; quindi, organizzare i soggiorni e costruire una rete di relazioni per il futuro. Perciò, la Camera di Commercio ha realizzato l’Osservatorio Turistico della provincia di Savona: per cogliere i mutamenti sempre più veloci, talvolta imprevedibili di un mercato globalizzato, in quanto tale, esposto a fasi di turbolenza e di incertezza; per favorire un’offerta integrata di beni culturali e ambientali, di attrazioni e di produzioni tipiche. In sostanza, per adeguare i prodotti esistenti a nuovi scenari, trasformare le risorse territoriali in prodotti, quindi pensare alla loro distribuzione. In sostanza, oltre al segmento balneare che resta al centro dell’attività turistica, esistono grandi e piccole nicchie di mercato funzionali all’estensione temporale dell’offerta e nel contempo ad un graduale superamento del turismo di massa e da week end. Obiettivi che restano al centro della strategia della Camera di Commercio, pur al di là delle caratteristiche che contraddistinguono tutt’oggi la prenotazione di una vacanza nella nostra regione; motivazioni che discendono dalla familiarità, quanto meno nel contesto italiano, della scelta delle località di soggiorno e degli alberghi, dalla dimensione delle strutture, dalla stessa azione promozionale svolta, più che da consorzi, dalle singole imprese. Azioni promozionali che per trovare una loro significatività debbono essere ricondotte ad un logo comune. Nulla di meglio perciò che riconquistare quel toponimo “Riviera di Ponente”, che, per tradizione di ospitalità e di professionalità, non necessita di aggettivazioni aggiuntive. Il Presidente della Camera di Commercio

Giancarlo Grasso

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Premessa Alcuni nomi di luogo sembrano crescere progressivamente,

come se avessero vita propria, svincolata da un determinato territorio. Altre volte i toponimi giungono a indicare non solamente luoghi, ma sembrano umanizzarsi fino a regalare emozioni e diventare vero e proprio simbolo fisico di sensazioni indicibili. Altre volte ancora gli emigranti davano alle nuove terre di insediamento il nome di quelle di origine; immaginavano così di non essersi allontanati dalla propria casa. Il valore dei toponimi assunse un valore economico quando si scoprì che una località di origine era in molti casi garanzia sufficiente della qualità di un determinato prodotto. Gli esempi sono infiniti: dai nomi dei vini e dei cibi – come dire: dal barolo agli hamburger - a quelli di città che da sole suscitano atmosfere profonde. Da Parigi degli anni ’50 a Venezia in autunno, se si vuole variare dalla trasgressione alla malinconia. Tra i toponimi evocativi può essere certamente incluso Riviera, che compare in Liguria a partire dal pieno Medioevo. Già allora la costa ligure era divisa in due zone ben distinte ad oriente e ad occidente di Genova (Riviera di Levante e di Ponente), tanto è vero che il termine Riviere fu sinonimo di territorio costiero della Repubblica di Genova. Il termine geografico “riviera” è da tempo diventato di uso comune, riferito a varie realtà più o meno lontane (Riviera del Garda, Riviera romagnola, ecc…). Non dobbiamo però dimenticare che esso definiva in maniera netta ed univoca il territorio ligure. La fortuna odierna del toponimo Riviera è ben diversa, perché vi si associa un valore simbolico di vacanza, di vita gioiosa, di clima piacevole. Il termine, diventato evocatore, è oggi diffuso in tutto il mondo. La valenza internazionale assunta è testimoniata anche dal fatto che esso è entrato correntemente nella lingua inglese, francese e tedesca (ed in molte altre) con lo stesso significato assunto nella lingua italiana, anzi forse nel dialetto ligure, da cui ha avuto la maggiore diffusione. La ricerca qui presentata intende individuare le attestazioni documentarie, bibliografiche ed iconografiche del termine Riviera, che indicano quanto tale denominazione sia tipica e remota.

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di proposte concorrenti. Ciò nondimeno, nell’ottica di preparare offerte che possano avere successo, occorre essere attivi nel mercato, seguirne le evoluzioni, documentarsi sulle nuove tendenze nel quadro di un’operazione di monitoraggio fattibile a livello sia di singola azienda che di sistema; quindi, organizzare i soggiorni e costruire una rete di relazioni per il futuro. Perciò, la Camera di Commercio ha realizzato l’Osservatorio Turistico della provincia di Savona: per cogliere i mutamenti sempre più veloci, talvolta imprevedibili di un mercato globalizzato, in quanto tale, esposto a fasi di turbolenza e di incertezza; per favorire un’offerta integrata di beni culturali e ambientali, di attrazioni e di produzioni tipiche. In sostanza, per adeguare i prodotti esistenti a nuovi scenari, trasformare le risorse territoriali in prodotti, quindi pensare alla loro distribuzione. In sostanza, oltre al segmento balneare che resta al centro dell’attività turistica, esistono grandi e piccole nicchie di mercato funzionali all’estensione temporale dell’offerta e nel contempo ad un graduale superamento del turismo di massa e da week end. Obiettivi che restano al centro della strategia della Camera di Commercio, pur al di là delle caratteristiche che contraddistinguono tutt’oggi la prenotazione di una vacanza nella nostra regione; motivazioni che discendono dalla familiarità, quanto meno nel contesto italiano, della scelta delle località di soggiorno e degli alberghi, dalla dimensione delle strutture, dalla stessa azione promozionale svolta, più che da consorzi, dalle singole imprese. Azioni promozionali che per trovare una loro significatività debbono essere ricondotte ad un logo comune. Nulla di meglio perciò che riconquistare quel toponimo “Riviera di Ponente”, che, per tradizione di ospitalità e di professionalità, non necessita di aggettivazioni aggiuntive. Il Presidente della Camera di Commercio

Giancarlo Grasso

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Premessa Alcuni nomi di luogo sembrano crescere progressivamente,

come se avessero vita propria, svincolata da un determinato territorio. Altre volte i toponimi giungono a indicare non solamente luoghi, ma sembrano umanizzarsi fino a regalare emozioni e diventare vero e proprio simbolo fisico di sensazioni indicibili. Altre volte ancora gli emigranti davano alle nuove terre di insediamento il nome di quelle di origine; immaginavano così di non essersi allontanati dalla propria casa. Il valore dei toponimi assunse un valore economico quando si scoprì che una località di origine era in molti casi garanzia sufficiente della qualità di un determinato prodotto. Gli esempi sono infiniti: dai nomi dei vini e dei cibi – come dire: dal barolo agli hamburger - a quelli di città che da sole suscitano atmosfere profonde. Da Parigi degli anni ’50 a Venezia in autunno, se si vuole variare dalla trasgressione alla malinconia. Tra i toponimi evocativi può essere certamente incluso Riviera, che compare in Liguria a partire dal pieno Medioevo. Già allora la costa ligure era divisa in due zone ben distinte ad oriente e ad occidente di Genova (Riviera di Levante e di Ponente), tanto è vero che il termine Riviere fu sinonimo di territorio costiero della Repubblica di Genova. Il termine geografico “riviera” è da tempo diventato di uso comune, riferito a varie realtà più o meno lontane (Riviera del Garda, Riviera romagnola, ecc…). Non dobbiamo però dimenticare che esso definiva in maniera netta ed univoca il territorio ligure. La fortuna odierna del toponimo Riviera è ben diversa, perché vi si associa un valore simbolico di vacanza, di vita gioiosa, di clima piacevole. Il termine, diventato evocatore, è oggi diffuso in tutto il mondo. La valenza internazionale assunta è testimoniata anche dal fatto che esso è entrato correntemente nella lingua inglese, francese e tedesca (ed in molte altre) con lo stesso significato assunto nella lingua italiana, anzi forse nel dialetto ligure, da cui ha avuto la maggiore diffusione. La ricerca qui presentata intende individuare le attestazioni documentarie, bibliografiche ed iconografiche del termine Riviera, che indicano quanto tale denominazione sia tipica e remota.

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Premessa

Per Riviera si intende, in questo ambito, la parte storica della Repubblica di Genova compresa nell’attuale regione italiana della Liguria e pressoché equamente suddivisa fra le quattro province di La Spezia, Genova, Savona ed Imperia.

Il significato di Riviera e le origini

Ancora oggi il lavoro più completo sul termine Riviera rimane

quello di Paolo Revelli, pubblicato a Genova nel 1948 nella rivista Annali di ricerche e studi di geografia. Revelli prendeva in esame le numerose attestazioni del termine e, in appendice al suo lavoro, riportò una bibliografia sterminata. Negli oltre cinque decenni trascorsi dalla data di pubblicazione, tale bibliografia si è ulteriormente ampliata per le numerose raccolte documentarie edite dalle università e dai vari istituti storici che operano in Liguria ed in campo nazionale. Il termine riviera, che compare in molte lingue europee quasi con la stessa grafia (francese: rivière; catalano e castigliano: ribera; portoghese: ribeira; inglese: river), deriva direttamente dal latino ripa, nel significato ancora attuale di sponda di corso d’acqua ed anche di corso d’acqua stesso; è quindi possibile che la riviera dovesse, in principio, rappresentare unicamente la sponda del corso d’acqua. Revelli suggerisce varie attestazioni storiche del termine “riviera”, quasi sempre basate sulle tavolette geografiche dell’Istituto Geografico Militare e quindi senza datazioni storiche precise. Sottolinea l’esistenza di fiumi come la Dora Riparia o la Riviera di Barbarano, corso d’acqua vicentino nominato nel 1388, che ci provano chiaramente il riferimento fluviale del toponimo. Non sappiamo quando, in Liguria, Riviera sia diventato termine specifico ad indicare la costa del mare Ligure, ma certamente ciò avvenne anteriormente al secolo XII, data dei primi documenti finora conosciuti in cui compare. La specificità del toponimo Riviera è veramente caratteristica. Rappresenta il tratto costiero della Liguria: si potrebbe, quindi, intendere il territorio visto da chi naviga, o da chi ha comunque il mare come punto di riferimento. La Riviera ligure racchiude, nello stesso tempo, una stretta fascia di terra a contatto con la linea di costa ed una parte del mare, quello che lambisce la terra e su cui avviene la navigazione di cabotaggio da un villaggio all’altro della Repubblica di Genova, in un’epoca storica in cui non esistevano ancora strade costiere agevolmente percorribili.

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Per Riviera si intende, in questo ambito, la parte storica della Repubblica di Genova compresa nell’attuale regione italiana della Liguria e pressoché equamente suddivisa fra le quattro province di La Spezia, Genova, Savona ed Imperia.

Il significato di Riviera e le origini

Ancora oggi il lavoro più completo sul termine Riviera rimane

quello di Paolo Revelli, pubblicato a Genova nel 1948 nella rivista Annali di ricerche e studi di geografia. Revelli prendeva in esame le numerose attestazioni del termine e, in appendice al suo lavoro, riportò una bibliografia sterminata. Negli oltre cinque decenni trascorsi dalla data di pubblicazione, tale bibliografia si è ulteriormente ampliata per le numerose raccolte documentarie edite dalle università e dai vari istituti storici che operano in Liguria ed in campo nazionale. Il termine riviera, che compare in molte lingue europee quasi con la stessa grafia (francese: rivière; catalano e castigliano: ribera; portoghese: ribeira; inglese: river), deriva direttamente dal latino ripa, nel significato ancora attuale di sponda di corso d’acqua ed anche di corso d’acqua stesso; è quindi possibile che la riviera dovesse, in principio, rappresentare unicamente la sponda del corso d’acqua. Revelli suggerisce varie attestazioni storiche del termine “riviera”, quasi sempre basate sulle tavolette geografiche dell’Istituto Geografico Militare e quindi senza datazioni storiche precise. Sottolinea l’esistenza di fiumi come la Dora Riparia o la Riviera di Barbarano, corso d’acqua vicentino nominato nel 1388, che ci provano chiaramente il riferimento fluviale del toponimo. Non sappiamo quando, in Liguria, Riviera sia diventato termine specifico ad indicare la costa del mare Ligure, ma certamente ciò avvenne anteriormente al secolo XII, data dei primi documenti finora conosciuti in cui compare. La specificità del toponimo Riviera è veramente caratteristica. Rappresenta il tratto costiero della Liguria: si potrebbe, quindi, intendere il territorio visto da chi naviga, o da chi ha comunque il mare come punto di riferimento. La Riviera ligure racchiude, nello stesso tempo, una stretta fascia di terra a contatto con la linea di costa ed una parte del mare, quello che lambisce la terra e su cui avviene la navigazione di cabotaggio da un villaggio all’altro della Repubblica di Genova, in un’epoca storica in cui non esistevano ancora strade costiere agevolmente percorribili.

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Se ragioniamo in una prospettiva storica, gli estremi geografici

della Riviera ligure (chiamata anche ligustica o di Genova) sono compresi all’interno di alcuni punti fissi, rappresentati dal capo Corvo, all’estremità orientale del golfo di La Spezia, e da Monaco. Essi racchiudono, quindi, anche una piccola parte dell’attuale fascia costiera di altri due stati europei: la Francia (Mentone) ed il Principato di Monaco. All’interno della Riviera, al centro della quale si trova Genova, esistono due divisioni piuttosto nette, nate per comodità di definizione: una parte ad oriente del capoluogo, chiamata Riviera di Levante od Orientale, ed una parte ad occidente, chiamata Riviera di Ponente od Occidentale. Il capo Corvo e quello di Monaco indicavano, però, solamente due dei punti cardinali del territorio della Riviera (l’est e l’ovest); il sud ed il nord erano molto più vaghi. Quanto la Riviera si estendeva sul mare? E quanto verso lo spartiacque? Il comune denominatore geografico di tali divisioni rimaneva comunque la battigia. Proviamo ad azzardare fino a che altezza il mare poteva essere considerato quello della Riviera: quello in cui si spingevano le imbarcazioni di cabotaggio o della pesca costiera? E quanto si estendeva l’entroterra? Fino al crinale con la pianura padana, o fino a dove si vedevano le colline dal mare? Comunque sia, era sempre la sponda del mare ad indicare il territorio della Riviera. Il termine Riviera non ha avuto, perciò, origine da una città o da una caratteristica fisica o geologica ed è facilmente individuabile e racchiuso entro limiti precisi, rappresentati dalla parte costiera della Repubblica di Genova, uno degli antichi stati italiani, che concluse la sua esistenza nel 1797. Fino a tale data, il termine Liguria per indicare quello stato compariva, in genere, in contesti dotti che si rifacevano all’età classica. Alla Liguria veniva attribuito il nome dato alla X regione della ristrutturazione augustea dello stato romano. Il termine geografico con il quale i Liguri costieri del passato millennio tendevano ad indicare il loro territorio era piuttosto quello di Riviere, viste sempre in riferimento a Genova, capitale e città di gran lunga più importante dello stato. Fino a quando la Repubblica di Genova governò, il termine Riviera ebbe in genere il sopravvento su quello classico di Liguria, anche perché con quest’ultima s’intendeva un territorio ben più ampio comprendente, ad esempio, una buona parte del Piemonte.

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Con l’annessione della Repubblica di Genova allo stato dei Savoia, si incominciò a recuperare in vari contesti il termine classico di Liguria, che diventerà sempre più diffuso, ad indicare la regione italiana situata tra il Piemonte ed il mare, il cui attuale territorio si discosta, in molti casi, da quello della vecchia e gloriosa repubblica marinara. Non sappiamo se il progressivo recupero del toponimo Liguria a partire dal XIX secolo abbia avuto come obiettivo preciso il ridimensionamento di un organismo territoriale così ingombrante, anche se ormai superato, come quello della Repubblica di Genova, quando esisteva ormai una nuova capitale a Torino, ed i termini Riviera di Levante e di Ponente avrebbero sempre avuto un rapporto linguistico indiretto con quella ex capitale al centro di esse. Ai nostri giorni, il termine Riviera si è mantenuto in alcuni contesti ben precisi, che vanno dall’ambito dialettale-familiare, recuperato e rivitalizzato in misura notevole dal linguaggio turistico. Nel linguaggio amministrativo-burocratico odierno, il termine sembrerebbe destinato ad essere soppiantato: il territorio che ha Genova per capoluogo si chiama Liguria.

La Riviera sulla carta e sulle cartine

N

el Medioevo, e nei secoli immediatamente successivi, il territorio della Repubblica di Genova raggruppava circa cinque-seicentomila abitanti, con fluttuazioni più o meno consistenti in caso di epidemie, ma anche con visibili incrementi nei momenti favorevoli. Quanti di costoro chiamavano se stessi Rivieraschi? Certamente tutti gli abitanti della costa che, per motivi vari, dovevano recarsi in qualche porto ovvero in qualche località di mare del Mediterraneo occidentale. Si nota una generale tripartizione costiera della Repubblica di Genova: Riviera di Ponente, Genova e Riviera di Levante. La prima sembra tendenzialmente mantenere, e spesso esigere, una maggiore autonomia da Genova. Non a caso a Ponente si trovano città come Ventimiglia, Sanremo, Albenga e soprattutto Savona, gelosissime della propria autonomia ed il cui stesso dialetto presenta alcune caratteristiche diverse da quello genovese. La Riviera di Levante, in confronto, appare meno indipendente dalla capitale, o forse meno illusa di esserlo.

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Se ragioniamo in una prospettiva storica, gli estremi geografici

della Riviera ligure (chiamata anche ligustica o di Genova) sono compresi all’interno di alcuni punti fissi, rappresentati dal capo Corvo, all’estremità orientale del golfo di La Spezia, e da Monaco. Essi racchiudono, quindi, anche una piccola parte dell’attuale fascia costiera di altri due stati europei: la Francia (Mentone) ed il Principato di Monaco. All’interno della Riviera, al centro della quale si trova Genova, esistono due divisioni piuttosto nette, nate per comodità di definizione: una parte ad oriente del capoluogo, chiamata Riviera di Levante od Orientale, ed una parte ad occidente, chiamata Riviera di Ponente od Occidentale. Il capo Corvo e quello di Monaco indicavano, però, solamente due dei punti cardinali del territorio della Riviera (l’est e l’ovest); il sud ed il nord erano molto più vaghi. Quanto la Riviera si estendeva sul mare? E quanto verso lo spartiacque? Il comune denominatore geografico di tali divisioni rimaneva comunque la battigia. Proviamo ad azzardare fino a che altezza il mare poteva essere considerato quello della Riviera: quello in cui si spingevano le imbarcazioni di cabotaggio o della pesca costiera? E quanto si estendeva l’entroterra? Fino al crinale con la pianura padana, o fino a dove si vedevano le colline dal mare? Comunque sia, era sempre la sponda del mare ad indicare il territorio della Riviera. Il termine Riviera non ha avuto, perciò, origine da una città o da una caratteristica fisica o geologica ed è facilmente individuabile e racchiuso entro limiti precisi, rappresentati dalla parte costiera della Repubblica di Genova, uno degli antichi stati italiani, che concluse la sua esistenza nel 1797. Fino a tale data, il termine Liguria per indicare quello stato compariva, in genere, in contesti dotti che si rifacevano all’età classica. Alla Liguria veniva attribuito il nome dato alla X regione della ristrutturazione augustea dello stato romano. Il termine geografico con il quale i Liguri costieri del passato millennio tendevano ad indicare il loro territorio era piuttosto quello di Riviere, viste sempre in riferimento a Genova, capitale e città di gran lunga più importante dello stato. Fino a quando la Repubblica di Genova governò, il termine Riviera ebbe in genere il sopravvento su quello classico di Liguria, anche perché con quest’ultima s’intendeva un territorio ben più ampio comprendente, ad esempio, una buona parte del Piemonte.

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Con l’annessione della Repubblica di Genova allo stato dei Savoia, si incominciò a recuperare in vari contesti il termine classico di Liguria, che diventerà sempre più diffuso, ad indicare la regione italiana situata tra il Piemonte ed il mare, il cui attuale territorio si discosta, in molti casi, da quello della vecchia e gloriosa repubblica marinara. Non sappiamo se il progressivo recupero del toponimo Liguria a partire dal XIX secolo abbia avuto come obiettivo preciso il ridimensionamento di un organismo territoriale così ingombrante, anche se ormai superato, come quello della Repubblica di Genova, quando esisteva ormai una nuova capitale a Torino, ed i termini Riviera di Levante e di Ponente avrebbero sempre avuto un rapporto linguistico indiretto con quella ex capitale al centro di esse. Ai nostri giorni, il termine Riviera si è mantenuto in alcuni contesti ben precisi, che vanno dall’ambito dialettale-familiare, recuperato e rivitalizzato in misura notevole dal linguaggio turistico. Nel linguaggio amministrativo-burocratico odierno, il termine sembrerebbe destinato ad essere soppiantato: il territorio che ha Genova per capoluogo si chiama Liguria.

La Riviera sulla carta e sulle cartine

N

el Medioevo, e nei secoli immediatamente successivi, il territorio della Repubblica di Genova raggruppava circa cinque-seicentomila abitanti, con fluttuazioni più o meno consistenti in caso di epidemie, ma anche con visibili incrementi nei momenti favorevoli. Quanti di costoro chiamavano se stessi Rivieraschi? Certamente tutti gli abitanti della costa che, per motivi vari, dovevano recarsi in qualche porto ovvero in qualche località di mare del Mediterraneo occidentale. Si nota una generale tripartizione costiera della Repubblica di Genova: Riviera di Ponente, Genova e Riviera di Levante. La prima sembra tendenzialmente mantenere, e spesso esigere, una maggiore autonomia da Genova. Non a caso a Ponente si trovano città come Ventimiglia, Sanremo, Albenga e soprattutto Savona, gelosissime della propria autonomia ed il cui stesso dialetto presenta alcune caratteristiche diverse da quello genovese. La Riviera di Levante, in confronto, appare meno indipendente dalla capitale, o forse meno illusa di esserlo.

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Premessa

Esiste uno svariato numero di citazioni del termine Riviera in documenti scritti anteriori all’ingresso sistematico della cartografia in Liguria – avvenuto nei secoli XVI-XVII - che veniva usato regolarmente dalla burocrazia civile e religiosa. Da essi ricaviamo informazioni sul termine nei contesti più disparati. Per fare alcuni esempi: si parla di Riviera nelle leggi generali che regolano la Repubblica ed in quelle locali (gli statuti delle comunità), che riguardano norme e consuetudini di centri abitati anche di piccole dimensioni. Si parla di Riviera nei processi, quando i testimoni debbono indicare i loro spostamenti o i luoghi in cui sono nati. Si parla di Riviera nelle opere letterarie, negli epistolari e nelle testimonianze di coloro che sono giunti in questo stato, che rappresentava una delle potenze marinare e finanziarie del mondo allora conosciuto. In teoria, gli atti notarili dovrebbero essere i più precisi a fornirci indicazioni; intanto, perché vi è contemplata una parte specifica del rogito in cui deve comparire il luogo di redazione, quella che tecnicamente viene chiamata data topica. Ma, in tale posizione, il termine Riviera compare di rado. Ad esempio, se si parla di Savona, di Albenga o di Portovenere non è indispensabile specificare in quale Riviera siano poste. Almeno per un paese si avverte, comunque, la necessità di tale specificazione: Sestri, perché quello della Riviera orientale, Sestri Levante, può essere confuso con quello occidentale, Sestri Ponente, distante una cinquantina di chilometri. Negli atti notarili frequente si presenta il termine Riviera nei contratti di commercio. Se un socio capitalista impegna una piccola imbarcazione (ad esempio un lembo, una barca, oppure una gondola) per effettuare piccoli trasporti da un ridosso all’altro, egli pone talora come condizione in quale delle Riviere ciò debba avvenire, ovvero se i confini dei suoi traffici siano al di fuori di esse. In molti contratti rogati a Genova, i comparenti specificano la Riviera di provenienza, non sappiamo se per consuetudine oppure se, campanilisticamente, per ribadire la loro “patria” in contrapposizione con la metropoli genovese. Dai pochi esempi indicati, alcuni dei quali saranno riportati nelle appendici, ci rendiamo conto delle varianti di citazione del termine contenute nella documentazione scritta in un’epoca nella quale la Riviera non è ancora quella che noi conosciamo. O, almeno, ne ha tutte le caratteristiche fisiche, non ancora quelle evocative.

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La Riviera, che s’intendeva allora, era un territorio legato al mare; si trattava, però, del mare per il commercio e per la pesca. Un territorio con un clima eccezionale, sfruttato per la coltivazione di limoni, aranci e palme per la settimana santa; si trattava di un territorio aspro, con rupi precipiti peraltro non ancora considerate pittoresche, essendo una maledizione per i collegamenti tra un paese e l’altro.

La Riviera suggestiona

Studi approfonditi sugli antichi cartografi e sulle prime carte

geografiche ci permettono di definire meglio il passaggio storico successivo del termine Riviera; quello, cioè, che discende dalla generica e burocratica citazione scritta, per forza di cose disattenta ad una reale corrispondenza tra essa ed il territorio fisico, e la terminologia precisa che deve comparire su una carta geografica. La carta geografica è scritta per due categorie di utenti: coloro che in tale territorio risiedono e coloro che utilizzano la raffigurazione per immaginare il territorio corrispondente. Le due raffigurazioni hanno la pretesa di uniformarsi: la carta deve corrispondere al territorio ed anche descriverlo per quanti non lo conoscono. A questo punto, la delimitazione della Riviera deve essere ancora più precisa; nel contempo, diminuire potenziali ambiguità e confusioni tra i toponimi. Per un abitante di Genova basta un unico riferimento, quello di “abitante della Riviera” per immaginare una persona della costa con proprie abitudini e, probabilmente, anche con habitus mentale ben definito. Chi legge una carta della Repubblica di Genova del Magini (stampata a Venezia) o del Blaeu (Amsterdam) saprà di quale Riviera si tratti: quella di Genova oppure quella di Ponente e di Levante rispetto al capoluogo regionale. Comunque sia, cresce e s’allarga il numero di potenziali conoscitori del toponimo. Anche chi mai giungerà in Liguria, avrà comunque una indicazione precisa dell’ubicazione e delle caratteristiche di quel territorio; non più solo attraverso descrizioni scritte, ma con disegni. All’inizio le montagne sono rappresentate in maniera molto ingenua. Nel Magini ed in altri cartografi sono semplici triangoli, comunque sempre indicati vicino al mare. In seguito, basteranno

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Premessa

Esiste uno svariato numero di citazioni del termine Riviera in documenti scritti anteriori all’ingresso sistematico della cartografia in Liguria – avvenuto nei secoli XVI-XVII - che veniva usato regolarmente dalla burocrazia civile e religiosa. Da essi ricaviamo informazioni sul termine nei contesti più disparati. Per fare alcuni esempi: si parla di Riviera nelle leggi generali che regolano la Repubblica ed in quelle locali (gli statuti delle comunità), che riguardano norme e consuetudini di centri abitati anche di piccole dimensioni. Si parla di Riviera nei processi, quando i testimoni debbono indicare i loro spostamenti o i luoghi in cui sono nati. Si parla di Riviera nelle opere letterarie, negli epistolari e nelle testimonianze di coloro che sono giunti in questo stato, che rappresentava una delle potenze marinare e finanziarie del mondo allora conosciuto. In teoria, gli atti notarili dovrebbero essere i più precisi a fornirci indicazioni; intanto, perché vi è contemplata una parte specifica del rogito in cui deve comparire il luogo di redazione, quella che tecnicamente viene chiamata data topica. Ma, in tale posizione, il termine Riviera compare di rado. Ad esempio, se si parla di Savona, di Albenga o di Portovenere non è indispensabile specificare in quale Riviera siano poste. Almeno per un paese si avverte, comunque, la necessità di tale specificazione: Sestri, perché quello della Riviera orientale, Sestri Levante, può essere confuso con quello occidentale, Sestri Ponente, distante una cinquantina di chilometri. Negli atti notarili frequente si presenta il termine Riviera nei contratti di commercio. Se un socio capitalista impegna una piccola imbarcazione (ad esempio un lembo, una barca, oppure una gondola) per effettuare piccoli trasporti da un ridosso all’altro, egli pone talora come condizione in quale delle Riviere ciò debba avvenire, ovvero se i confini dei suoi traffici siano al di fuori di esse. In molti contratti rogati a Genova, i comparenti specificano la Riviera di provenienza, non sappiamo se per consuetudine oppure se, campanilisticamente, per ribadire la loro “patria” in contrapposizione con la metropoli genovese. Dai pochi esempi indicati, alcuni dei quali saranno riportati nelle appendici, ci rendiamo conto delle varianti di citazione del termine contenute nella documentazione scritta in un’epoca nella quale la Riviera non è ancora quella che noi conosciamo. O, almeno, ne ha tutte le caratteristiche fisiche, non ancora quelle evocative.

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La Riviera, che s’intendeva allora, era un territorio legato al mare; si trattava, però, del mare per il commercio e per la pesca. Un territorio con un clima eccezionale, sfruttato per la coltivazione di limoni, aranci e palme per la settimana santa; si trattava di un territorio aspro, con rupi precipiti peraltro non ancora considerate pittoresche, essendo una maledizione per i collegamenti tra un paese e l’altro.

La Riviera suggestiona

Studi approfonditi sugli antichi cartografi e sulle prime carte

geografiche ci permettono di definire meglio il passaggio storico successivo del termine Riviera; quello, cioè, che discende dalla generica e burocratica citazione scritta, per forza di cose disattenta ad una reale corrispondenza tra essa ed il territorio fisico, e la terminologia precisa che deve comparire su una carta geografica. La carta geografica è scritta per due categorie di utenti: coloro che in tale territorio risiedono e coloro che utilizzano la raffigurazione per immaginare il territorio corrispondente. Le due raffigurazioni hanno la pretesa di uniformarsi: la carta deve corrispondere al territorio ed anche descriverlo per quanti non lo conoscono. A questo punto, la delimitazione della Riviera deve essere ancora più precisa; nel contempo, diminuire potenziali ambiguità e confusioni tra i toponimi. Per un abitante di Genova basta un unico riferimento, quello di “abitante della Riviera” per immaginare una persona della costa con proprie abitudini e, probabilmente, anche con habitus mentale ben definito. Chi legge una carta della Repubblica di Genova del Magini (stampata a Venezia) o del Blaeu (Amsterdam) saprà di quale Riviera si tratti: quella di Genova oppure quella di Ponente e di Levante rispetto al capoluogo regionale. Comunque sia, cresce e s’allarga il numero di potenziali conoscitori del toponimo. Anche chi mai giungerà in Liguria, avrà comunque una indicazione precisa dell’ubicazione e delle caratteristiche di quel territorio; non più solo attraverso descrizioni scritte, ma con disegni. All’inizio le montagne sono rappresentate in maniera molto ingenua. Nel Magini ed in altri cartografi sono semplici triangoli, comunque sempre indicati vicino al mare. In seguito, basteranno

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Premessa

i tratteggi ed altri segni per indicare chiaramente le catene montuose e le caratteristiche della vegetazione e del territorio. Il termine Riviera si diffonde ulteriormente e comincia a suggestionare i primi viaggiatori del XVII-XVIII secolo che, per spostarsi, adoperano vie e mezzi dell’antico commercio marittimo e terrestre. La Riviera che essi conoscono è quella delle bettole vicino agli approdi o negli angiporti di Genova e di Savona. Per altri è la Riviera delle ville padronali delle campagne o dei palazzi cittadini. In un’ottica o nell’altra (campagna o città, popolana o signorile), la Riviera che suggestiona ha le stesse caratteristiche: in primo luogo il clima dolce, poi il territorio scosceso e vario e, quasi fosse il terzo termine di un sillogismo, i prodotti di un suolo lussureggiante. Il termine Riviera sta assumendo una nuova dimensione. La “nuova” Riviera non si sviluppa in un periodo ristretto di anni; ha bisogno di essere conosciuta e cresce per autogenerazione. La Riviera è un terreno quasi vergine, pronto ad assumere e fare proprie altre fantasie, questa volta letterarie ed artistiche. Sta, cioè, nascendo quella che oggi conosciamo. Nella Riviera dei primi viaggiatori si sommano miti classici di epoca greca e romana a presunte immagini di oriente e di mari polinesiani.

La Riviera esportata

Una ventina di anni fa, era il 1982, veniva pubblicato un volume

che, per la prima volta ripercorreva la storia recente della Riviera, vista non più (o non solamente) come un luogo geografico, ma come paradigma di un certo tipo di turismo e di idea di luogo eternamente lussureggiante, paradiso tropicale del Mediterraneo. Il titolo del volume, che formava una sorta di catalogo ideale di una mostra omonima, era La scoperta della Riviera. In esso, Domenico Astengo, Emanuela Duretto e Massimo Quaini ripercorrevano storicamente le varie fasi della scoperta, seguendo i viaggiatori che vi giunsero dal XV ai primi decenni del XX secolo. Gli autori descrivono vari personaggi di un’ipotetica rassegna: dai re ai picari - viaggiatori-mendicanti che riempirono una grande stagione della letteratura iberica -, dai botanici ai filosofi, agli scienziati. Nel volume si susseguono, in varie schede, le tante suggestioni della Riviera che ciascuno di loro riporta ed esporta.

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Quanto a noi, interessa l’immagine esportata della Riviera. Abbiamo visto in precedenza come il toponimo risalga molto indietro nel tempo e come il termine indicasse una parte fondamentale dello Stato della Repubblica di Genova, forse tralasciato a partire da quando la Repubblica si dissolve, recuperando il termine classico di Liguria. A quest’epoca, più o meno coincidente con la metà del XIX secolo, assistiamo invece al rinvigorirsi del termine medievale e della prima modernità quasi che Liguria non sia sufficiente ovvero sia troppo generico per descriverne le caratteristiche. Riviera diventa, in genere, un termine più affettuoso, soprattutto meno vasto rispetto a Liguria, che comprende, invece, anche altri territori, come quelli montuosi dell’entroterra. Alcuni degli articoli del volume citato in precedenza, redatti da Fulvio Lanteri, segnano tre passaggi importanti dell’esportazione di tale immagine. Dopo la scoperta della costa francese, avvenuta a partire dalla seconda metà del XVIII secolo e soprattutto nella prima metà del XIX, la prima divulgazione della parte italiana della Riviera è legata ad un romanzo a larga diffusione, in cui un giovane patriota risorgimentale, Giovanni Ruffini, descrive una vicenda amorosa ambientata a Taggia e dintorni. Il titolo del romanzo è Il dottor Antonio e la sua fortuna è dovuta al fatto che, pur composto da un italiano ed ambientato in una Liguria reale, viene pubblicato nel 1855 ad Edimburgo in lingua inglese (Doctor Antonio), scritto e pensato più per i figli di Albione che per gli Italiani. Il romanzo si trasforma, senza volerlo, in una grande operazione di marketing turistico. L’ambiente, ovvio e neppure troppo trasfigurato per chi vive a Bordighera ed a Taggia, diventa un vero e proprio paradiso per gli abitanti del mare del Nord. Dall’efficacia terapeutica dei bagni di mare – un mare tiepido e pulito, con pescatori che hanno radici nell’antichità classica – alla candida semplicità dei molti abitanti delle campagne, tutto congiura perché la Riviera assomigli ad una Taipi o a delle Marchesi mediterranee, oltrettutto proprio nell’epoca in cui Melville, e poi Stevenson e Gauguin, facevano innamorare europei ed americani delle isole della Polinesia. Un passaggio, che potrebbe essere considerato il secondo ma che è quasi contemporaneo al primo, è rappresentato dall’immagine visiva questa volta - della Riviera, ampiamente esportata dalla fotografia, dagli schizzi, dalle litografie e dai quadri di quanti

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i tratteggi ed altri segni per indicare chiaramente le catene montuose e le caratteristiche della vegetazione e del territorio. Il termine Riviera si diffonde ulteriormente e comincia a suggestionare i primi viaggiatori del XVII-XVIII secolo che, per spostarsi, adoperano vie e mezzi dell’antico commercio marittimo e terrestre. La Riviera che essi conoscono è quella delle bettole vicino agli approdi o negli angiporti di Genova e di Savona. Per altri è la Riviera delle ville padronali delle campagne o dei palazzi cittadini. In un’ottica o nell’altra (campagna o città, popolana o signorile), la Riviera che suggestiona ha le stesse caratteristiche: in primo luogo il clima dolce, poi il territorio scosceso e vario e, quasi fosse il terzo termine di un sillogismo, i prodotti di un suolo lussureggiante. Il termine Riviera sta assumendo una nuova dimensione. La “nuova” Riviera non si sviluppa in un periodo ristretto di anni; ha bisogno di essere conosciuta e cresce per autogenerazione. La Riviera è un terreno quasi vergine, pronto ad assumere e fare proprie altre fantasie, questa volta letterarie ed artistiche. Sta, cioè, nascendo quella che oggi conosciamo. Nella Riviera dei primi viaggiatori si sommano miti classici di epoca greca e romana a presunte immagini di oriente e di mari polinesiani.

La Riviera esportata

Una ventina di anni fa, era il 1982, veniva pubblicato un volume

che, per la prima volta ripercorreva la storia recente della Riviera, vista non più (o non solamente) come un luogo geografico, ma come paradigma di un certo tipo di turismo e di idea di luogo eternamente lussureggiante, paradiso tropicale del Mediterraneo. Il titolo del volume, che formava una sorta di catalogo ideale di una mostra omonima, era La scoperta della Riviera. In esso, Domenico Astengo, Emanuela Duretto e Massimo Quaini ripercorrevano storicamente le varie fasi della scoperta, seguendo i viaggiatori che vi giunsero dal XV ai primi decenni del XX secolo. Gli autori descrivono vari personaggi di un’ipotetica rassegna: dai re ai picari - viaggiatori-mendicanti che riempirono una grande stagione della letteratura iberica -, dai botanici ai filosofi, agli scienziati. Nel volume si susseguono, in varie schede, le tante suggestioni della Riviera che ciascuno di loro riporta ed esporta.

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Quanto a noi, interessa l’immagine esportata della Riviera. Abbiamo visto in precedenza come il toponimo risalga molto indietro nel tempo e come il termine indicasse una parte fondamentale dello Stato della Repubblica di Genova, forse tralasciato a partire da quando la Repubblica si dissolve, recuperando il termine classico di Liguria. A quest’epoca, più o meno coincidente con la metà del XIX secolo, assistiamo invece al rinvigorirsi del termine medievale e della prima modernità quasi che Liguria non sia sufficiente ovvero sia troppo generico per descriverne le caratteristiche. Riviera diventa, in genere, un termine più affettuoso, soprattutto meno vasto rispetto a Liguria, che comprende, invece, anche altri territori, come quelli montuosi dell’entroterra. Alcuni degli articoli del volume citato in precedenza, redatti da Fulvio Lanteri, segnano tre passaggi importanti dell’esportazione di tale immagine. Dopo la scoperta della costa francese, avvenuta a partire dalla seconda metà del XVIII secolo e soprattutto nella prima metà del XIX, la prima divulgazione della parte italiana della Riviera è legata ad un romanzo a larga diffusione, in cui un giovane patriota risorgimentale, Giovanni Ruffini, descrive una vicenda amorosa ambientata a Taggia e dintorni. Il titolo del romanzo è Il dottor Antonio e la sua fortuna è dovuta al fatto che, pur composto da un italiano ed ambientato in una Liguria reale, viene pubblicato nel 1855 ad Edimburgo in lingua inglese (Doctor Antonio), scritto e pensato più per i figli di Albione che per gli Italiani. Il romanzo si trasforma, senza volerlo, in una grande operazione di marketing turistico. L’ambiente, ovvio e neppure troppo trasfigurato per chi vive a Bordighera ed a Taggia, diventa un vero e proprio paradiso per gli abitanti del mare del Nord. Dall’efficacia terapeutica dei bagni di mare – un mare tiepido e pulito, con pescatori che hanno radici nell’antichità classica – alla candida semplicità dei molti abitanti delle campagne, tutto congiura perché la Riviera assomigli ad una Taipi o a delle Marchesi mediterranee, oltrettutto proprio nell’epoca in cui Melville, e poi Stevenson e Gauguin, facevano innamorare europei ed americani delle isole della Polinesia. Un passaggio, che potrebbe essere considerato il secondo ma che è quasi contemporaneo al primo, è rappresentato dall’immagine visiva questa volta - della Riviera, ampiamente esportata dalla fotografia, dagli schizzi, dalle litografie e dai quadri di quanti

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Premessa

giungono in Riviera. I viaggiatori ottocenteschi appartengono a ceti agiati. Sono giunti in questa terra per vacanza, hanno molto tempo libero e possono permettersi di trascorrere ore a vivere i paesaggi, a descriverli, per diffonderli poi a parenti ed amici perché anch’essi possano godere quelle stesse meraviglie. Alla fine dell’Ottocento si innesterà in tale filone la cartolina, mezzo perfetto di rappresentazione di un paesaggio e medium caldo, perché può essere personalizzato da ogni sorta di commento o di descrizione. Esistono serie suggestive di cartoline che ricostruiscono presunti aspetti della vita di tutti i giorni incastonati in villaggi o paesi, secondo il gusto romantico della rovina e del bel tempo che fu. I fotografi che creano quelle opere hanno i nomi ben noti di Alfredo Noack, Jean Gilletta e Giovanni Scotto. La Riviera del turismo comprende la parte francese della costa, fino a Nizza e oltre. Tra i molti volumi dedicati ad essa o a sue parti di rilevanza turistica, vale la pena citarne almeno due, scritte rispettivamente in inglese ed in tedesco, pertanto, veicoli culturali verso i rispettivi “mercati turistici”. La prima, dedicata alla parte più occidentale della Riviera, fu scritta da un inglese, Henry Alford, e pubblicata a Londra nel 1870. Si intitola, appunto, The Riviera: pen and pencil sketches from Cannes to Genoa. Come possiamo notare la Riviera descritta è solamente una parte di quella storica, quella di Ponente, che giunge fino a Cannes, e non quella di Levante. La seconda, pubblicata in tedesco da Wildemar Kaden e da Hermann Nestel a Berlino e Stoccarda nel 1884, amplia la dimensione della Riviera all’intero territorio storico: Die Riviera: Wanderziele und Winterasyle der Ligurischen Küste von Nizza bis Spezia. Da notare come il termine Riviera sia scritto in tedesco ed in inglese esattamente come in italiano, mentre l’aggettivo “ligure” venga reso tedesco. Descrivono le bellezze di Genova e delle Riviere alcuni tra i più famosi letterati, artisti ed intellettuali del XIX e del XX secolo, prima e soprattutto dopo la sua scoperta turistica. Ne indichiamo alcuni che vissero periodi anche lunghi della loro vita in una o nell’altra delle Riviere o ne rimasero suggestionati durante i loro viaggi, tanto da citarle nelle loro opere: Percy Bysshe Shelley, George Gordon Byron, Heinrich Heine, Stendhal, Alexandre Dumas, Herman Melville, Mark Twain, Friederich Nietzsche, Piotr Ilic Ciajkovskj, Henry James, Claude Monet, Guy de Maupassant, nel XIX secolo.

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Hermann Hesse, Edward Elgar, Sigmund Freud, Paul Valery, David Herbert Lawrence, Ernest Hemingway, William Butler Yeats, Francis Scott Fitzgerald, Ezra Pound, Boris Pasternak, Raymond Queneau, e molti altri nel secolo appena trascorso. Sono tutti loro, ed i tanti altri ugualmente grandi che non si sono citati per questioni di spazio, che vedono nei paesaggi della Riviera una rappresentazione di molte delle loro fantasie e dei loro sogni, spesso entusiasmandosi. La Riviera da questo momento in poi non appartiene più solamente ai Liguri ed ai sudditi della vecchia Repubblica di Genova. Come si è già detto, il termine Riviera fa ormai parte di un territorio non più fisico, ma emotivo. Si scrive e si pronuncia allo stesso modo in italiano, in francese, in inglese, in tedesco ed in chissà quante altre lingue. In tutte ha lo stesso significato; è pronto così un altro capitolo della sua storia.

La Riviera nel mondo

Il toponimo Riviera, nato, come abbiamo visto, con precisi signi-

ficati geografici e come termine generico diffuso in diversi contesti, per molto tempo indicò il territorio di uno dei principali antichi stati italiani. Poi, entrato nell’empireo delle idee e delle emozioni, conquistò valore assoluto. La sua fortuna, oggi, può essere letta in internet, passando in rassegna i casi ed i modi in cui compare nel mondo il termine Riviera, scritto sempre in lingua italiana, sia pure con caratteri delle lingue più disparate e legato quasi sempre all’industria turistica o settori similari. Dubitiamo che molta parte delle persone, che nel mondo adoperano tale termine, sappiano che cosa sia la Riviera di Ponente e quella di Levante, o abbiano mai sentito parlare di Genova o della Liguria. Inoltre, nella maggioranza dei casi, non sappiamo neppure attraverso quali strade o quali triangolazioni linguistiche il termine sia giunto nelle diverse regioni del mondo o se abbia una qualche attinenza con quello originale. Le pagine di siti web richiamati da Google che comprendono il termine Riviera sono circa 140 mila (alla fine di giugno del 2003). Le lingue ed i contesti in cui compare il termine sono moltissimi. Se in Italia esistono la Riviera del Garda e quella del Brenta,

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Premessa

giungono in Riviera. I viaggiatori ottocenteschi appartengono a ceti agiati. Sono giunti in questa terra per vacanza, hanno molto tempo libero e possono permettersi di trascorrere ore a vivere i paesaggi, a descriverli, per diffonderli poi a parenti ed amici perché anch’essi possano godere quelle stesse meraviglie. Alla fine dell’Ottocento si innesterà in tale filone la cartolina, mezzo perfetto di rappresentazione di un paesaggio e medium caldo, perché può essere personalizzato da ogni sorta di commento o di descrizione. Esistono serie suggestive di cartoline che ricostruiscono presunti aspetti della vita di tutti i giorni incastonati in villaggi o paesi, secondo il gusto romantico della rovina e del bel tempo che fu. I fotografi che creano quelle opere hanno i nomi ben noti di Alfredo Noack, Jean Gilletta e Giovanni Scotto. La Riviera del turismo comprende la parte francese della costa, fino a Nizza e oltre. Tra i molti volumi dedicati ad essa o a sue parti di rilevanza turistica, vale la pena citarne almeno due, scritte rispettivamente in inglese ed in tedesco, pertanto, veicoli culturali verso i rispettivi “mercati turistici”. La prima, dedicata alla parte più occidentale della Riviera, fu scritta da un inglese, Henry Alford, e pubblicata a Londra nel 1870. Si intitola, appunto, The Riviera: pen and pencil sketches from Cannes to Genoa. Come possiamo notare la Riviera descritta è solamente una parte di quella storica, quella di Ponente, che giunge fino a Cannes, e non quella di Levante. La seconda, pubblicata in tedesco da Wildemar Kaden e da Hermann Nestel a Berlino e Stoccarda nel 1884, amplia la dimensione della Riviera all’intero territorio storico: Die Riviera: Wanderziele und Winterasyle der Ligurischen Küste von Nizza bis Spezia. Da notare come il termine Riviera sia scritto in tedesco ed in inglese esattamente come in italiano, mentre l’aggettivo “ligure” venga reso tedesco. Descrivono le bellezze di Genova e delle Riviere alcuni tra i più famosi letterati, artisti ed intellettuali del XIX e del XX secolo, prima e soprattutto dopo la sua scoperta turistica. Ne indichiamo alcuni che vissero periodi anche lunghi della loro vita in una o nell’altra delle Riviere o ne rimasero suggestionati durante i loro viaggi, tanto da citarle nelle loro opere: Percy Bysshe Shelley, George Gordon Byron, Heinrich Heine, Stendhal, Alexandre Dumas, Herman Melville, Mark Twain, Friederich Nietzsche, Piotr Ilic Ciajkovskj, Henry James, Claude Monet, Guy de Maupassant, nel XIX secolo.

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Hermann Hesse, Edward Elgar, Sigmund Freud, Paul Valery, David Herbert Lawrence, Ernest Hemingway, William Butler Yeats, Francis Scott Fitzgerald, Ezra Pound, Boris Pasternak, Raymond Queneau, e molti altri nel secolo appena trascorso. Sono tutti loro, ed i tanti altri ugualmente grandi che non si sono citati per questioni di spazio, che vedono nei paesaggi della Riviera una rappresentazione di molte delle loro fantasie e dei loro sogni, spesso entusiasmandosi. La Riviera da questo momento in poi non appartiene più solamente ai Liguri ed ai sudditi della vecchia Repubblica di Genova. Come si è già detto, il termine Riviera fa ormai parte di un territorio non più fisico, ma emotivo. Si scrive e si pronuncia allo stesso modo in italiano, in francese, in inglese, in tedesco ed in chissà quante altre lingue. In tutte ha lo stesso significato; è pronto così un altro capitolo della sua storia.

La Riviera nel mondo

Il toponimo Riviera, nato, come abbiamo visto, con precisi signi-

ficati geografici e come termine generico diffuso in diversi contesti, per molto tempo indicò il territorio di uno dei principali antichi stati italiani. Poi, entrato nell’empireo delle idee e delle emozioni, conquistò valore assoluto. La sua fortuna, oggi, può essere letta in internet, passando in rassegna i casi ed i modi in cui compare nel mondo il termine Riviera, scritto sempre in lingua italiana, sia pure con caratteri delle lingue più disparate e legato quasi sempre all’industria turistica o settori similari. Dubitiamo che molta parte delle persone, che nel mondo adoperano tale termine, sappiano che cosa sia la Riviera di Ponente e quella di Levante, o abbiano mai sentito parlare di Genova o della Liguria. Inoltre, nella maggioranza dei casi, non sappiamo neppure attraverso quali strade o quali triangolazioni linguistiche il termine sia giunto nelle diverse regioni del mondo o se abbia una qualche attinenza con quello originale. Le pagine di siti web richiamati da Google che comprendono il termine Riviera sono circa 140 mila (alla fine di giugno del 2003). Le lingue ed i contesti in cui compare il termine sono moltissimi. Se in Italia esistono la Riviera del Garda e quella del Brenta,

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ci sono pure, tra le altre, quella Romagnola, Toscana, del Cònero (nelle Marche), dei Cedri (nella Calabria Tirrenica). Nel Mediterraneo esistono la Riviera Istriana, quella del Libano e quella Turca, oltre naturalmente a quella francese, chiamata all’italiana (French Riviera). Nota e conosciuta è la Riviera svizzera del lago Lemano. Nell’Atlantico c’è la Riviera inglese e, in particolare, quella della Cornovaglia; dall’altro lato dell’oceano troviamo la Riviera dei Maya (in Messico) ed altre Riviere in Florida ed in parte della California, sia statunitense sia messicana, tanto per accontentare gli americani latini e quelli anglosassoni. Esistono hotel Riviera o simili negli Stati Uniti, in Qatar, in Bulgaria, in Messico, in Australia, nelle Filippine, a Dubai, in Croazia, e in altri Stati. Il più importante forse è quello di Las Vegas (UsaNevada), che vanta più di quaranta anni di vita ed un servizio completo dal gioco d’azzardo a tutti i tipi di divertimento, una cappella e facilitazioni per il matrimonio, come appare in un video promozionale. Uno dei più curiosi è il Riviera Adult Motel in San Clemente (Usa-California) che garantisce un ambiente romantico, senza bambini, animali, ospiti estranei o visitatori e neppure il telefono, per recuperare “le fiamme dell’amore”. Il gioco d’azzardo ed il divertimento pubblico la fanno da padrone: il termine Riviera sembra esservi spesso associato. Non a caso un casinò virtuale si chiama Golden Riviera Casinò e numerosi club e discoteche, soprattutto americani (Florida, Georgia, Illinois), presentano musica dal vivo o discoteche sotto il nome della Riviera. Esiste ancora un vecchio istituto (fondato nel lontano 1969) Riviera Finance, leader negli Usa ed in Canadà per la finanza di impresa. Poi, ritroviamo le vere tradizioni della Riviera, ad iniziare dalle nautiche. Quello che sembra essere un grande cantiere navale australiano, e che si vanta, essendo stato fondato nel 1966, di rappresentare la vera tradizione storica delle barche locali, si chiama The Riviera marine e promette di soddisfare ogni sogno nautico. Si chiama Rivièra Recreative Centrum un parco acquatico olandese. Infine, ma solo dopo la visita di centinaia di siti sul numero enorme di quelli esistenti, il lusso dell’auto: si chiama Riviera uno dei modelli più prestigiosi della Buick (dal 1963) e numerose associazioni di proprietari vantano il loro modello preferito.

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Appendice Introduzione Il termine Riviera compare, soprattutto, in tre diversi tipi di documenti storici, che saranno esaminati separatamente

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ocumenti scritti, ufficiali o privati, in cui la Riviera è, ad esempio, luogo di destinazione di imbarcazioni in generici contratti commerciali, oppure l’indicativo geografico di una ben precisa località. I documenti di questo genere sono per la maggior parte ancora manoscritti ed i più antichi finora rinvenuti risalgono al XII secolo.

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ocumenti cartografici dove, tra le varie indicazioni di centri abitati o di toponimi geografici, compare regolarmente il termine che ci interessa, ad indicare una subregione dello stato della Repubblica di Genova. Le Riviere sono un macrotoponimo importante nella struttura dello stato ligure. Si tratta di mappe e carte geografiche, a stampa e molte ancora manoscritte, piuttosto numerose e largamente diffuse a partire dalla metà del XVI secolo.

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ci sono pure, tra le altre, quella Romagnola, Toscana, del Cònero (nelle Marche), dei Cedri (nella Calabria Tirrenica). Nel Mediterraneo esistono la Riviera Istriana, quella del Libano e quella Turca, oltre naturalmente a quella francese, chiamata all’italiana (French Riviera). Nota e conosciuta è la Riviera svizzera del lago Lemano. Nell’Atlantico c’è la Riviera inglese e, in particolare, quella della Cornovaglia; dall’altro lato dell’oceano troviamo la Riviera dei Maya (in Messico) ed altre Riviere in Florida ed in parte della California, sia statunitense sia messicana, tanto per accontentare gli americani latini e quelli anglosassoni. Esistono hotel Riviera o simili negli Stati Uniti, in Qatar, in Bulgaria, in Messico, in Australia, nelle Filippine, a Dubai, in Croazia, e in altri Stati. Il più importante forse è quello di Las Vegas (UsaNevada), che vanta più di quaranta anni di vita ed un servizio completo dal gioco d’azzardo a tutti i tipi di divertimento, una cappella e facilitazioni per il matrimonio, come appare in un video promozionale. Uno dei più curiosi è il Riviera Adult Motel in San Clemente (Usa-California) che garantisce un ambiente romantico, senza bambini, animali, ospiti estranei o visitatori e neppure il telefono, per recuperare “le fiamme dell’amore”. Il gioco d’azzardo ed il divertimento pubblico la fanno da padrone: il termine Riviera sembra esservi spesso associato. Non a caso un casinò virtuale si chiama Golden Riviera Casinò e numerosi club e discoteche, soprattutto americani (Florida, Georgia, Illinois), presentano musica dal vivo o discoteche sotto il nome della Riviera. Esiste ancora un vecchio istituto (fondato nel lontano 1969) Riviera Finance, leader negli Usa ed in Canadà per la finanza di impresa. Poi, ritroviamo le vere tradizioni della Riviera, ad iniziare dalle nautiche. Quello che sembra essere un grande cantiere navale australiano, e che si vanta, essendo stato fondato nel 1966, di rappresentare la vera tradizione storica delle barche locali, si chiama The Riviera marine e promette di soddisfare ogni sogno nautico. Si chiama Rivièra Recreative Centrum un parco acquatico olandese. Infine, ma solo dopo la visita di centinaia di siti sul numero enorme di quelli esistenti, il lusso dell’auto: si chiama Riviera uno dei modelli più prestigiosi della Buick (dal 1963) e numerose associazioni di proprietari vantano il loro modello preferito.

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Appendice Introduzione Il termine Riviera compare, soprattutto, in tre diversi tipi di documenti storici, che saranno esaminati separatamente

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ocumenti scritti, ufficiali o privati, in cui la Riviera è, ad esempio, luogo di destinazione di imbarcazioni in generici contratti commerciali, oppure l’indicativo geografico di una ben precisa località. I documenti di questo genere sono per la maggior parte ancora manoscritti ed i più antichi finora rinvenuti risalgono al XII secolo.

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ocumenti cartografici dove, tra le varie indicazioni di centri abitati o di toponimi geografici, compare regolarmente il termine che ci interessa, ad indicare una subregione dello stato della Repubblica di Genova. Le Riviere sono un macrotoponimo importante nella struttura dello stato ligure. Si tratta di mappe e carte geografiche, a stampa e molte ancora manoscritte, piuttosto numerose e largamente diffuse a partire dalla metà del XVI secolo.

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Documenti letterari e di divulgazione, i quali rappresentano il

momento di passaggio del termine Riviera dalla toponomastica locale al linguaggio internazionale. I primi viaggiatori per diletto giungono in Riviera già nel Medioevo, sebbene quelli più citati siano dei secoli successivi, colpiti soprattutto dall’ambiente marino, dai paesaggi e dal clima costiero. Il termine Riviera si carica quindi per molti di loro, spesso abitanti del Nord Europa e provenienti da climi freddi e nebbiosi, di una serie di significati simbolici positivi, che saranno poi ripresi dall’attuale turismo. Tra le opere di divulgazione sono qui comprese anche le enciclopedie, importanti per la diffusione del termine in tutto il mondo, soprattutto in quello anglosassone, in cui l’Italian Riviera è la fortunata terra della primavera eterna.

L

e appendici che seguono saranno pertanto esposte secondo le tre direzioni di indagine appena indicate, fornendo adeguati documenti esemplificativi. Sono filoni ugualmente importanti: i documenti scritti, che forniscono la base storica più antica della diffusione del termine; quelli cartografici che ne delimitano, tra l’altro, l’esatta estensione; quelli letterari e divulgativi che aiutano a seguirne l’espansione. Rimane un quarto filone di indagine, che per il momento si tralascia, rappresentato dall’attuale diffusione planetaria del termine. Con altri strumenti, diversi da quelli della ricerca storica, si dovrà cercare in futuro di individuare se si possa, ed in quali termini, rivendicare una sorta di “proprietà” del termine Riviera derivato dal suo utilizzo ab antiquo e di come procedere per recuperarne eventualmente l’esclusività di utilizzo. Compito di questa ricerca è, tra l’altro, l’individuazione di materiali storici sufficientemente solidi per provarne l’antico uso.

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RIVIERA D’ARCHIVIO L

a ricerca storica contemporanea può contare su un numero consistente di fonti scritte, pubblicate soprattutto negli ultimi due secoli da parte di istituti e università. La parte più ricca ed interessante del patrimonio documentario ligure è costituita dalle raccolte di atti che vari notai rogarono sul territorio della Repubblica di Genova ed in altre città legate da rapporti commerciali con il capoluogo. I più antichi registri notarili, risalenti al XII-inizio XIII secolo, sono stati quasi tutti pubblicati: gli originali sono conservati per la maggior parte presso l’Archivio di Stato di Genova e, in parte minore, presso quello di Savona. Occorre sottolineare un primato assoluto di tali fonti: il più antico cartulario notarile esistente al mondo è conservato a Genova ed il secondo di essi a Savona. Altre fonti importanti del patrimonio documentario, da cui si è ampiamente attinto per la preparazione di questa ricerca, sono rappresentate dai corpi generali di leggi della Repubblica e da quelli di leggi locali, gli Statuti, alcuni dei quali risalgono al XIII secolo. Altri documenti interessanti sono quelli di natura ecclesiastica, quantunque meno proficui per la ricerca svolta. Di seguito, per ovvi motivi, non si riportano tutti i documenti rinvenuti, ma solamente una minima scelta esemplificativa. La cernita è stata effettuata in modo da fornire una visione di insieme dell’ambito di diffusione del termine. In linea di massima, si riportano documenti anteriori al XVI secolo, essendo ovvio l’utilizzo del toponimo nell’epoca che prosegue fino a quella nostra contemporanea. Obiettivo generale di questa sezione è di fornire le più antiche attestazioni rinvenute del termine Riviera nell’epoca in cui tale termine era una semplice indicazione geografica.

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Documenti letterari e di divulgazione, i quali rappresentano il

momento di passaggio del termine Riviera dalla toponomastica locale al linguaggio internazionale. I primi viaggiatori per diletto giungono in Riviera già nel Medioevo, sebbene quelli più citati siano dei secoli successivi, colpiti soprattutto dall’ambiente marino, dai paesaggi e dal clima costiero. Il termine Riviera si carica quindi per molti di loro, spesso abitanti del Nord Europa e provenienti da climi freddi e nebbiosi, di una serie di significati simbolici positivi, che saranno poi ripresi dall’attuale turismo. Tra le opere di divulgazione sono qui comprese anche le enciclopedie, importanti per la diffusione del termine in tutto il mondo, soprattutto in quello anglosassone, in cui l’Italian Riviera è la fortunata terra della primavera eterna.

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e appendici che seguono saranno pertanto esposte secondo le tre direzioni di indagine appena indicate, fornendo adeguati documenti esemplificativi. Sono filoni ugualmente importanti: i documenti scritti, che forniscono la base storica più antica della diffusione del termine; quelli cartografici che ne delimitano, tra l’altro, l’esatta estensione; quelli letterari e divulgativi che aiutano a seguirne l’espansione. Rimane un quarto filone di indagine, che per il momento si tralascia, rappresentato dall’attuale diffusione planetaria del termine. Con altri strumenti, diversi da quelli della ricerca storica, si dovrà cercare in futuro di individuare se si possa, ed in quali termini, rivendicare una sorta di “proprietà” del termine Riviera derivato dal suo utilizzo ab antiquo e di come procedere per recuperarne eventualmente l’esclusività di utilizzo. Compito di questa ricerca è, tra l’altro, l’individuazione di materiali storici sufficientemente solidi per provarne l’antico uso.

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a ricerca storica contemporanea può contare su un numero consistente di fonti scritte, pubblicate soprattutto negli ultimi due secoli da parte di istituti e università. La parte più ricca ed interessante del patrimonio documentario ligure è costituita dalle raccolte di atti che vari notai rogarono sul territorio della Repubblica di Genova ed in altre città legate da rapporti commerciali con il capoluogo. I più antichi registri notarili, risalenti al XII-inizio XIII secolo, sono stati quasi tutti pubblicati: gli originali sono conservati per la maggior parte presso l’Archivio di Stato di Genova e, in parte minore, presso quello di Savona. Occorre sottolineare un primato assoluto di tali fonti: il più antico cartulario notarile esistente al mondo è conservato a Genova ed il secondo di essi a Savona. Altre fonti importanti del patrimonio documentario, da cui si è ampiamente attinto per la preparazione di questa ricerca, sono rappresentate dai corpi generali di leggi della Repubblica e da quelli di leggi locali, gli Statuti, alcuni dei quali risalgono al XIII secolo. Altri documenti interessanti sono quelli di natura ecclesiastica, quantunque meno proficui per la ricerca svolta. Di seguito, per ovvi motivi, non si riportano tutti i documenti rinvenuti, ma solamente una minima scelta esemplificativa. La cernita è stata effettuata in modo da fornire una visione di insieme dell’ambito di diffusione del termine. In linea di massima, si riportano documenti anteriori al XVI secolo, essendo ovvio l’utilizzo del toponimo nell’epoca che prosegue fino a quella nostra contemporanea. Obiettivo generale di questa sezione è di fornire le più antiche attestazioni rinvenute del termine Riviera nell’epoca in cui tale termine era una semplice indicazione geografica.

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Riviera d’Archivio

Genova, 1149-1150 (Libri iurium, 7). I Consoli del Comune

respingono la pretesa dei Pisani, in concorrenza con i Riparii – probabilmente gli abitanti della Riviera ligure - di non essere tenuti al pagamento di alcuni dazi della Sardegna. … est inter Pisanos et riparios discordia, scilicet de lenis et corsicis et sacris Sardinee. Pisani dicebant quod nullum inde drictum dare debebant … … esiste una discordia tra i Pisani ed i Riparii che riguarda le gabelle, i dazi portuali e le imposte spettanti alla chiesa della Sardegna. I Pisani dicevano che non erano tenuti a corrispondere nulla … Secondo Paolo Revelli è la più antica attestazione del termine Riviera, anche se, aggiunge, “riferita a Corsica e Sardegna”. Per Revelli, i Riparii che vi compaiono sarebbero infatti gli abitanti generici delle coste delle grandi isole del Tirreno. Ci sembra però che si possa considerare anche una lettura del testo in cui i Riparii sono gli abitanti della costa ligure (gli abitanti della Riviera, i Rivieraschi) in contrapposizione ai Pisani. In questo caso, che ci sentiamo di sostenere, saremmo in presenza della prima citazione scritta indiretta della Riviera.

Savona, 14 giugno 1180 (Cumano). Il documento è tratto dal più

antico cartulario notarile savonese conservato, il secondo per antichità del mondo: vi viene riportata la costituzione di una società per il commercio in Riviera.

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Genova, 1149-1150 (Libri iurium, 7). I Consoli del Comune

respingono la pretesa dei Pisani, in concorrenza con i Riparii – probabilmente gli abitanti della Riviera ligure - di non essere tenuti al pagamento di alcuni dazi della Sardegna. … est inter Pisanos et riparios discordia, scilicet de lenis et corsicis et sacris Sardinee. Pisani dicebant quod nullum inde drictum dare debebant … … esiste una discordia tra i Pisani ed i Riparii che riguarda le gabelle, i dazi portuali e le imposte spettanti alla chiesa della Sardegna. I Pisani dicevano che non erano tenuti a corrispondere nulla … Secondo Paolo Revelli è la più antica attestazione del termine Riviera, anche se, aggiunge, “riferita a Corsica e Sardegna”. Per Revelli, i Riparii che vi compaiono sarebbero infatti gli abitanti generici delle coste delle grandi isole del Tirreno. Ci sembra però che si possa considerare anche una lettura del testo in cui i Riparii sono gli abitanti della costa ligure (gli abitanti della Riviera, i Rivieraschi) in contrapposizione ai Pisani. In questo caso, che ci sentiamo di sostenere, saremmo in presenza della prima citazione scritta indiretta della Riviera.

Savona, 14 giugno 1180 (Cumano). Il documento è tratto dal più

antico cartulario notarile savonese conservato, il secondo per antichità del mondo: vi viene riportata la costituzione di una società per il commercio in Riviera.

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Nos Iacobus Loterii et Loterius, pater eius, unusquisque nostri in solidum, confitemur accepisse a te Arnaldo scriba lb. VIII, quas ego Loterius et filius meus Otto, per voluntatem fratris sui Iacobi, debemus tenere et cum eis laborare tantum quantum Arnaldo scribe placuerit et in terra et in mari per Riveram. De lucro, quod exinde lucrati erimus, debemus dare medietatem tibi Arnaldo aut tuis filiis vel nuntio tuo.

enova, 5 ottobre 1198 (Bonvillano, documento 104). Oberto Botatio di Moneglia contrae con Vassallo Rapallino una società mercantile valida nel territorio della Riviera da Portovenere a Genova.

Noi Iacopo di Loterio e Loterio, suo padre, ciascuno di noi in solido, dichiariamo di aver ricevuto da te Arnaldo scriba lire 8, che io Loterio e mio figlio Ottone, per volontà di suo fratello Iacopo, dobbiamo tenere e lavorare tanto quanto piacerà ad Arnaldo scriba sia in terra sia in mare per la Riviera. Dobbiamo dare metà del guadagno a te Arnaldo o ai tuoi figli o a qualcuno da te indicato.

… con questa società debbo commerciare per la Riviera da Portovenere a Genova …

… cum hac sotietatem debeo laborare causa mercandi per Riveriam de Portu Venero usque Ianuam …

dove è evidente come il termine Riviera intenda anche quella di Levante.

Rappresenta il documento scritto più antico finora rinvenuto sul termine Riviera: è interessante notare come si tratti di un documento savonese e come il termine individui - e potrebbe indicare - sia la parte terrestre, sia quella marina del territorio (et in terra et in mari per Riveram). Il termine Riviera ha un significato toponomastico preciso, tanto da poter comparire in un contratto commerciale, senza necessità che vengano definiti meglio i confini del territorio in cui sarà vigente quanto definito dall’atto stesso.

G

enova, 22 ottobre 1198 (Bonvillano, documento 153). Un abitante di Pegli costituisce una società con Rolando di Pegli per commerciare con la galea Palzanna fino a Montpellier. … hanc sotietatem porto in calea Palzanna causa mercandi per Riveriam usque ad montem Pesulanum … … sottoscrivo questa società nella galea Palzanna per commerciare per la Riviera fino a Montpellier … Il termine Riviera si allarga per la prima volta, sembrerebbe senza soluzione di continuità, a tutto il territorio provenzale fino a Montpellier, anche se non è detto che la città francese faccia parte della Riviera stessa.

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Nos Iacobus Loterii et Loterius, pater eius, unusquisque nostri in solidum, confitemur accepisse a te Arnaldo scriba lb. VIII, quas ego Loterius et filius meus Otto, per voluntatem fratris sui Iacobi, debemus tenere et cum eis laborare tantum quantum Arnaldo scribe placuerit et in terra et in mari per Riveram. De lucro, quod exinde lucrati erimus, debemus dare medietatem tibi Arnaldo aut tuis filiis vel nuntio tuo.

enova, 5 ottobre 1198 (Bonvillano, documento 104). Oberto Botatio di Moneglia contrae con Vassallo Rapallino una società mercantile valida nel territorio della Riviera da Portovenere a Genova.

Noi Iacopo di Loterio e Loterio, suo padre, ciascuno di noi in solido, dichiariamo di aver ricevuto da te Arnaldo scriba lire 8, che io Loterio e mio figlio Ottone, per volontà di suo fratello Iacopo, dobbiamo tenere e lavorare tanto quanto piacerà ad Arnaldo scriba sia in terra sia in mare per la Riviera. Dobbiamo dare metà del guadagno a te Arnaldo o ai tuoi figli o a qualcuno da te indicato.

… con questa società debbo commerciare per la Riviera da Portovenere a Genova …

… cum hac sotietatem debeo laborare causa mercandi per Riveriam de Portu Venero usque Ianuam …

dove è evidente come il termine Riviera intenda anche quella di Levante.

Rappresenta il documento scritto più antico finora rinvenuto sul termine Riviera: è interessante notare come si tratti di un documento savonese e come il termine individui - e potrebbe indicare - sia la parte terrestre, sia quella marina del territorio (et in terra et in mari per Riveram). Il termine Riviera ha un significato toponomastico preciso, tanto da poter comparire in un contratto commerciale, senza necessità che vengano definiti meglio i confini del territorio in cui sarà vigente quanto definito dall’atto stesso.

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enova, 22 ottobre 1198 (Bonvillano, documento 153). Un abitante di Pegli costituisce una società con Rolando di Pegli per commerciare con la galea Palzanna fino a Montpellier. … hanc sotietatem porto in calea Palzanna causa mercandi per Riveriam usque ad montem Pesulanum … … sottoscrivo questa società nella galea Palzanna per commerciare per la Riviera fino a Montpellier … Il termine Riviera si allarga per la prima volta, sembrerebbe senza soluzione di continuità, a tutto il territorio provenzale fino a Montpellier, anche se non è detto che la città francese faccia parte della Riviera stessa.

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enova, aprile 1202 (Pergamene medievali savonesi, I, documento 63) Convenzione stipulata fra i Comuni di Savona e di Genova con clausole restrittive per l’attività politica e commerciale dei Savonesi, da rinnovarsi ogni cinque anni.

… rassam vel iuram cum aliqua persona de Riveria vel loco aliquo factam cassabimus … … annulliamo i cartelli commerciali fatti con persone della Riviera o di qualsiasi altro luogo … Il termine Riviera viene riferito genericamente agli abitanti della costa, specificandoli in contrapposizione con quelli di altri luoghi.

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… rassam vel iuram cum aliqua persona de Riveria vel loco aliquo factam cassabimus … … annulliamo i cartelli commerciali fatti con persone della Riviera o di qualsiasi altro luogo … Il termine Riviera viene riferito genericamente agli abitanti della costa, specificandoli in contrapposizione con quelli di altri luoghi.

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Genova, 17 settembre 1216 (Lanfranco, II, documento 1110)

Martino Gambaldo contrae con Guido Bonaventura una società per commerciare in Oltremare. … de quibus das mihi potestatem mittendi et portandi negotiatum per riveram et terram Surie…

Il termine Riviera compare secondo un’altra forma comune: Riparia, derivato anch’esso, naturalmente, da riva. Come è evidente, dal documento le parti del territorio genovese interessate alla convenzione sono tre: Genova (la città), il suo distretto (cioè il territorio genovese non strettamente urbano) e la Riparia (cioè la Riviera, il resto del territorio dello stato, coincidente, in questo caso, con quello costiero).

…delle quali mi dà facoltà di mandare o portare traffici per la riviera e la terra di Siria … dove è evidente come il termine riviera sia inteso in senso generico, potendosi riferire anche ad una riviera molto lontana, quella di Siria, intesa genericamente come il litorale del medio oriente.

Varazze, 20 giugno 1285 (Catena, II, documento 377). Ioltino

Iolta, inviato del comune di Savona, presenta a Tommaso Malocello una lettera del 13 giugno 1285 di Oberto Doria, capitano del popolo di Genova, con la quale si esentano dai tributi personali gli abitanti di Savona che possiedono terre in Celle. Tommaso Malocello si dichiara disponibile alla restituzione di quanto indebitamente esatto.

… provisum fuit et ordinatum quod homines Ianue et disctrictus atque Riparie deberent in guerra presenti facere avarias personales… … fu ordinato che gli abitanti di Genova, del distretto e della Riviera dovessero nella presente guerra versare tributi personali …

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Genova, 17 settembre 1216 (Lanfranco, II, documento 1110)

Martino Gambaldo contrae con Guido Bonaventura una società per commerciare in Oltremare. … de quibus das mihi potestatem mittendi et portandi negotiatum per riveram et terram Surie…

Il termine Riviera compare secondo un’altra forma comune: Riparia, derivato anch’esso, naturalmente, da riva. Come è evidente, dal documento le parti del territorio genovese interessate alla convenzione sono tre: Genova (la città), il suo distretto (cioè il territorio genovese non strettamente urbano) e la Riparia (cioè la Riviera, il resto del territorio dello stato, coincidente, in questo caso, con quello costiero).

…delle quali mi dà facoltà di mandare o portare traffici per la riviera e la terra di Siria … dove è evidente come il termine riviera sia inteso in senso generico, potendosi riferire anche ad una riviera molto lontana, quella di Siria, intesa genericamente come il litorale del medio oriente.

Varazze, 20 giugno 1285 (Catena, II, documento 377). Ioltino

Iolta, inviato del comune di Savona, presenta a Tommaso Malocello una lettera del 13 giugno 1285 di Oberto Doria, capitano del popolo di Genova, con la quale si esentano dai tributi personali gli abitanti di Savona che possiedono terre in Celle. Tommaso Malocello si dichiara disponibile alla restituzione di quanto indebitamente esatto.

… provisum fuit et ordinatum quod homines Ianue et disctrictus atque Riparie deberent in guerra presenti facere avarias personales… … fu ordinato che gli abitanti di Genova, del distretto e della Riviera dovessero nella presente guerra versare tributi personali …

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Riviera d’Archivio

Genova, fine del XIII secolo, Iacopo Doria.

… singulis potestastibus, castellanis, consulibus, rectoribus, magistratibus, officialibus et locorum comunibus in Occidentis Riperia constitutis …

Cognoscat autem ventura posteritas, quod hiis temporibus civitas Ianue divitiis et honore maximo coruscabat, et terre omnes et civitates ac loca Riparie, a Monacho usque Corvum et etiam ultre Iugum, eidem obediebant …

… ai singoli podestà, castellani, consoli, rettori, magistrati, pubblici ufficiali ed ai comuni dei luoghi situati nella Riviera Occidentale …

La posterità sappia che, a quel tempo, la città di Genova brillava di ricchezze e di onori, e tutte le terre ed i luoghi della Riviera, da Monaco fino a Corvo ed anche in Oltregiogo, a lei obbedivano …

La terminologia è meno generica di quella precedente, si parla di Riviera di Occidente (Occidentis Riperia), quella ad ovest di Genova.

La frase, scritta da uno dei maggiori annalisti medievali genovesi, è ripresa da un articolo di Geo Pistarino (Pistarino 1971) che la commenta come “un inno alla grandezza della patria”. Vi viene esattamente specificato come lo Stato di Genova comprenda tutta la Riviera e l’Oltregiogo, le due costituenti fondamentali del suo territorio. Il brano indica esattamente l’estensione della Riviera, allora legata strettamente a Genova ed inscindibile da essa. Come termine geografico e storico la Riviera nasce quindi con Genova e forse muore, almeno ufficialmente, con essa.

Varazze, 8 marzo 1298 (Catena, II, documento 378). Giacomo

Burdiano, inviato del comune di Savona, presenta a Egidio Doria, vicario genovese in Varazze, Celle ed Albisola, una lettera dei governanti genovesi, del 5 marzo 1298, con la quale si invitano gli ufficiali genovesi della Riviera Occidentale a non esigere tributi personali se non da coloro che risiedono nei luoghi sottoposti alla loro giurisdizione.

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Genova, fine del XIII secolo, Iacopo Doria.

… singulis potestastibus, castellanis, consulibus, rectoribus, magistratibus, officialibus et locorum comunibus in Occidentis Riperia constitutis …

Cognoscat autem ventura posteritas, quod hiis temporibus civitas Ianue divitiis et honore maximo coruscabat, et terre omnes et civitates ac loca Riparie, a Monacho usque Corvum et etiam ultre Iugum, eidem obediebant …

… ai singoli podestà, castellani, consoli, rettori, magistrati, pubblici ufficiali ed ai comuni dei luoghi situati nella Riviera Occidentale …

La posterità sappia che, a quel tempo, la città di Genova brillava di ricchezze e di onori, e tutte le terre ed i luoghi della Riviera, da Monaco fino a Corvo ed anche in Oltregiogo, a lei obbedivano …

La terminologia è meno generica di quella precedente, si parla di Riviera di Occidente (Occidentis Riperia), quella ad ovest di Genova.

La frase, scritta da uno dei maggiori annalisti medievali genovesi, è ripresa da un articolo di Geo Pistarino (Pistarino 1971) che la commenta come “un inno alla grandezza della patria”. Vi viene esattamente specificato come lo Stato di Genova comprenda tutta la Riviera e l’Oltregiogo, le due costituenti fondamentali del suo territorio. Il brano indica esattamente l’estensione della Riviera, allora legata strettamente a Genova ed inscindibile da essa. Come termine geografico e storico la Riviera nasce quindi con Genova e forse muore, almeno ufficialmente, con essa.

Varazze, 8 marzo 1298 (Catena, II, documento 378). Giacomo

Burdiano, inviato del comune di Savona, presenta a Egidio Doria, vicario genovese in Varazze, Celle ed Albisola, una lettera dei governanti genovesi, del 5 marzo 1298, con la quale si invitano gli ufficiali genovesi della Riviera Occidentale a non esigere tributi personali se non da coloro che risiedono nei luoghi sottoposti alla loro giurisdizione.

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enova, 8 gennaio 1394 (Catena, II, documento 595). Antonio di Montaldo, doge di Genova, notifica un bando a tutte le autorità della Riviera Occidentale, diffidandole di prestare aiuto ed ausilio ai ribelli.

… potestatibus et aliis officialibus quibuscumque nostre Occidentalis Riparie … … ai podestà ed a qualsivoglia altro pubblico ufficiale della nostra Riviera Occidentale … Indica in questo caso chiaramente l’intero territorio della Riviera Occidentale, dato che si tratta di un bando riferito a tutti coloro che sono banditi e che si possono quindi trovare nell’entroterra.

Giorgio Vasari, in (Tommaseo) voce Riviera, secolo XVI. …nascono queste (lastre d‘ardesia) nella Riviera di Genova in un luogo detto Lavagna e se ne cavano pezzi lunghi X braccia … Citazione economica e non letteraria, quasi fosse una fonte archivistica piuttosto che legata ad uno dei più noti intellettuali del XVI secolo. È stata qui riportata per indicare come il termine sia ben conosciuto al di fuori del territorio ligure per rappresentare una parte precisa di esso.

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enova, 8 gennaio 1394 (Catena, II, documento 595). Antonio di Montaldo, doge di Genova, notifica un bando a tutte le autorità della Riviera Occidentale, diffidandole di prestare aiuto ed ausilio ai ribelli.

… potestatibus et aliis officialibus quibuscumque nostre Occidentalis Riparie … … ai podestà ed a qualsivoglia altro pubblico ufficiale della nostra Riviera Occidentale … Indica in questo caso chiaramente l’intero territorio della Riviera Occidentale, dato che si tratta di un bando riferito a tutti coloro che sono banditi e che si possono quindi trovare nell’entroterra.

Giorgio Vasari, in (Tommaseo) voce Riviera, secolo XVI. …nascono queste (lastre d‘ardesia) nella Riviera di Genova in un luogo detto Lavagna e se ne cavano pezzi lunghi X braccia … Citazione economica e non letteraria, quasi fosse una fonte archivistica piuttosto che legata ad uno dei più noti intellettuali del XVI secolo. È stata qui riportata per indicare come il termine sia ben conosciuto al di fuori del territorio ligure per rappresentare una parte precisa di esso.

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RIVIERA CARTOGRAFATA Con il progressivo diffondersi della stampa, presto utilizzata come mezzo per riprodurre carte geografiche, e quindi immagini fittizie del territorio, il termine Riviera viene specificato e circoscritto con l’immediatezza di una raffigurazione. La fioritura di immagini che riproducono il territorio avviene a partire dal XVI secolo per estendersi ampiamente nei secoli successivi. Ăˆ proprio in tali fonti, e per mezzo dei cartografi, che si svolge un ulteriore capitolo della diffusione del termine Riviera. I disegnatori impegnati hanno varia provenienza e diversa formazione tecnica; le loro fonti della toponomastica sono diverse, ma sono concordanti nell’indicare la parte costiera della Repubblica di Genova come Riviera, mentre nei titoli delle loro opere compare spesso il termine Liguria, anche se esistono numerosi esempi in cui il territorio assume diverse denominazioni. Da molti anni sono state avviate in Liguria ricerche sistematiche sulla cartografia storica regionale, culminate in una serie di mostre avvenute in varie sedi regionali nel 1986, curate da Massimo Quaini. Alcune delle indicazioni di seguito riportate hanno avuto come riferimento tale volume-catalogo; altre sono state estratte direttamente dalla cartografia a stampa e manoscritta. Anche in questo caso si sono privilegiate le citazioni significative.

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RIVIERA CARTOGRAFATA Con il progressivo diffondersi della stampa, presto utilizzata come mezzo per riprodurre carte geografiche, e quindi immagini fittizie del territorio, il termine Riviera viene specificato e circoscritto con l’immediatezza di una raffigurazione. La fioritura di immagini che riproducono il territorio avviene a partire dal XVI secolo per estendersi ampiamente nei secoli successivi. Ăˆ proprio in tali fonti, e per mezzo dei cartografi, che si svolge un ulteriore capitolo della diffusione del termine Riviera. I disegnatori impegnati hanno varia provenienza e diversa formazione tecnica; le loro fonti della toponomastica sono diverse, ma sono concordanti nell’indicare la parte costiera della Repubblica di Genova come Riviera, mentre nei titoli delle loro opere compare spesso il termine Liguria, anche se esistono numerosi esempi in cui il territorio assume diverse denominazioni. Da molti anni sono state avviate in Liguria ricerche sistematiche sulla cartografia storica regionale, culminate in una serie di mostre avvenute in varie sedi regionali nel 1986, curate da Massimo Quaini. Alcune delle indicazioni di seguito riportate hanno avuto come riferimento tale volume-catalogo; altre sono state estratte direttamente dalla cartografia a stampa e manoscritta. Anche in questo caso si sono privilegiate le citazioni significative.

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Riviera Cartografata

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Gio Antonio Magini, Bologna, 25 ottobre 1597.

nella carta di Giacomo Gastaldo, stampata a Venezia nel 1555, ed intitolata: Il Piamonte, opera de Jacomo Gastaldo piemontese, cosmographo in Venetia nella quale è descritta la regione del Piamonte e quella di Monferra, con la maggior parte della riviera di Genoa, et il territorio Astesano … È interessante notare come un cartografo non ligure indichi lo stato di Genova come Riviera di Genova e non come Liguria. Nel cartiglio inserito nella carta del Magini, che accompagna la dedica ad Orazio Bracelli, si parla dell’opera come derivazione diretta di un disegno della Riviera di Genova già fatto pervenire al nobile.

N. De Fer, 1682. Partie de la Haute Lombardie ou sont Remarquez les Etats possedez par la Maison de Fiesque. (Costes du Levant, Costes du Ponent) I due toponimi che compaiono (Costes du Levant, du Ponent) indicano una delle tante eccezioni alla regola. È possibile che il cartografo abbia inteso il termine Riviera come generico e, come tale, traducibile in lingua francese come coste. Non così sarebbe avvenuto se il cartografo o il suo informatore avesse compreso appieno il termine toponomastico di Riviera.

Liguria overo Riviera di Genova Occidentale. Liguria overo Riviera di Genova Orientale. Si tratta dei titoli delle prime due carte geografiche dedicate dal bolognese Magini al solo territorio della Repubblica di Genova e stampate in numerose edizioni, nei primi decenni del XVII secolo. In precedenza, la Liguria veniva intesa come propaggine del Piemonte verso il mare. Come tale fu infatti descritta, ad esempio,

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Riviera Cartografata

Gio Antonio Magini, Bologna, 25 ottobre 1597.

nella carta di Giacomo Gastaldo, stampata a Venezia nel 1555, ed intitolata: Il Piamonte, opera de Jacomo Gastaldo piemontese, cosmographo in Venetia nella quale è descritta la regione del Piamonte e quella di Monferra, con la maggior parte della riviera di Genoa, et il territorio Astesano … È interessante notare come un cartografo non ligure indichi lo stato di Genova come Riviera di Genova e non come Liguria. Nel cartiglio inserito nella carta del Magini, che accompagna la dedica ad Orazio Bracelli, si parla dell’opera come derivazione diretta di un disegno della Riviera di Genova già fatto pervenire al nobile.

N. De Fer, 1682. Partie de la Haute Lombardie ou sont Remarquez les Etats possedez par la Maison de Fiesque. (Costes du Levant, Costes du Ponent) I due toponimi che compaiono (Costes du Levant, du Ponent) indicano una delle tante eccezioni alla regola. È possibile che il cartografo abbia inteso il termine Riviera come generico e, come tale, traducibile in lingua francese come coste. Non così sarebbe avvenuto se il cartografo o il suo informatore avesse compreso appieno il termine toponomastico di Riviera.

Liguria overo Riviera di Genova Occidentale. Liguria overo Riviera di Genova Orientale. Si tratta dei titoli delle prime due carte geografiche dedicate dal bolognese Magini al solo territorio della Repubblica di Genova e stampate in numerose edizioni, nei primi decenni del XVII secolo. In precedenza, la Liguria veniva intesa come propaggine del Piemonte verso il mare. Come tale fu infatti descritta, ad esempio,

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Joseph Chaffrion, Milano 1685. Carta de la Rivera de Genova con sus verdaderos confines y caminos. Su questa carta, disegnata da un ingegnere militare spagnolo, le potenze europee attinsero informazioni utili alla guerra riguardanti lo stato di Genova. In un periodo di grandi sommovimenti, momento storico nel quale si stava disegnando una ulteriore immagine dell’Europa, divenne importante possedere questa carta che riportava esattamente la complicata presenza territoriale dei feudi imperiali, inseriti nel territorio genovese e possibile causa di ulteriori future controversie diplomatiche. Per questo il termine verdaderos confines assume il significato reale di notifica ufficiale degli stessi. Il termine Rivera indica in questo caso tutto il territorio della Repubblica.

Ludovico Della Spina de Mailly, Colonia 1697. Le Due Riviere di Genova con i loro confini, cavate dalle relazioni di molti virtuosi di questa Serenissima dominante… Genova spartisce esattamente le due Riviere (Riviera di Ponente e Riviera di Levante). Le indicazioni toponomastiche sono stampate sul mare; ma, è evidente dal titolo, si riferiscono all’intero territorio dello stato.

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Joseph Chaffrion, Milano 1685. Carta de la Rivera de Genova con sus verdaderos confines y caminos. Su questa carta, disegnata da un ingegnere militare spagnolo, le potenze europee attinsero informazioni utili alla guerra riguardanti lo stato di Genova. In un periodo di grandi sommovimenti, momento storico nel quale si stava disegnando una ulteriore immagine dell’Europa, divenne importante possedere questa carta che riportava esattamente la complicata presenza territoriale dei feudi imperiali, inseriti nel territorio genovese e possibile causa di ulteriori future controversie diplomatiche. Per questo il termine verdaderos confines assume il significato reale di notifica ufficiale degli stessi. Il termine Rivera indica in questo caso tutto il territorio della Repubblica.

Ludovico Della Spina de Mailly, Colonia 1697. Le Due Riviere di Genova con i loro confini, cavate dalle relazioni di molti virtuosi di questa Serenissima dominante… Genova spartisce esattamente le due Riviere (Riviera di Ponente e Riviera di Levante). Le indicazioni toponomastiche sono stampate sul mare; ma, è evidente dal titolo, si riferiscono all’intero territorio dello stato.

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Matteo Vinzoni, 1758. Pianta delle due Riviere della Serenissima Republica di Genova divisa ne commissariati di sanità. Delli commissariati della Sanità d’ambedue le Riviere … Se il titolo del primo degli atlanti pubblicati del Vinzoni non è di mano del cartografo, e venne apposto sulla scheda bibliografica dal conservatore, certamente di mano del Vinzoni sono le righe di incipit in cui è ben chiaro quali sono termini geografici del suo lavoro (ambedue le Riviere).

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Matteo Vinzoni, 1758. Pianta delle due Riviere della Serenissima Republica di Genova divisa ne commissariati di sanità. Delli commissariati della Sanità d’ambedue le Riviere … Se il titolo del primo degli atlanti pubblicati del Vinzoni non è di mano del cartografo, e venne apposto sulla scheda bibliografica dal conservatore, certamente di mano del Vinzoni sono le righe di incipit in cui è ben chiaro quali sono termini geografici del suo lavoro (ambedue le Riviere).

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Riviera Cartografata

Matteo Vinzoni, 1773. Il dominio della Serenissima Republica de Genova in terraferma. Il dominio della Serenissima Republica tra li gradi 43 e 44 di latitudine e 29 e 31 di longitudine, sopra una lunghezza di miglia 200 circa da confini di Sarzana con Massa a Levante, sino ai confini di Ventimiglia con Mentone di Monaco a Ponente e, da mezzogiorno a tramontana essendo più ristretto, non si estende che a poco più di miglia 32 dal mare ai confini di Nove. Viene diviso in Riviera di Ponente e Riviera di Levante e Stato di là dai gioghi …

Il grande cartografo di Levanto descrive perfettamente e concisamente il territorio della Repubblica di Genova, indicando inoltre la ripartizione ufficiale dello Stato, sancita dalle consuetudini: Riviera

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di Ponente, di Levante ed Oltregiogo, a cui aggiungiamo Genova. Per l’ufficialità delle cariche rivestite dal Vinzoni l’intestazione del suo più famoso atlante assume un valore quasi paradigmatico.

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Matteo Vinzoni, 1773. Il dominio della Serenissima Republica de Genova in terraferma. Il dominio della Serenissima Republica tra li gradi 43 e 44 di latitudine e 29 e 31 di longitudine, sopra una lunghezza di miglia 200 circa da confini di Sarzana con Massa a Levante, sino ai confini di Ventimiglia con Mentone di Monaco a Ponente e, da mezzogiorno a tramontana essendo più ristretto, non si estende che a poco più di miglia 32 dal mare ai confini di Nove. Viene diviso in Riviera di Ponente e Riviera di Levante e Stato di là dai gioghi …

Il grande cartografo di Levanto descrive perfettamente e concisamente il territorio della Repubblica di Genova, indicando inoltre la ripartizione ufficiale dello Stato, sancita dalle consuetudini: Riviera

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di Ponente, di Levante ed Oltregiogo, a cui aggiungiamo Genova. Per l’ufficialità delle cariche rivestite dal Vinzoni l’intestazione del suo più famoso atlante assume un valore quasi paradigmatico.

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Riviera Cartografata

Francesco Maria Accinelli, 1774. Atlante Ligustico o sia del dominio della Republica di Genova. … gli hanno … dato il nome di Riviera occidentale al paese che guarda ad occidente e di Riviera orientale a quello verso d’oriente, conservando però sempre il nome antico di Liguria tanto celebre nell’antichità … Ineccepibile descrizione toponomastica della Liguria da parte del cartografo e storico Accinelli. Si sottolinea come Accinelli fosse uno storico molto legato all’epoca classica; si spiega così anche il letterario titolo di ligustico dato al suo atlante. Solamente pochi decenni dopo il termine Liguria sostituirà, per ovvi motivi, il termine di Repubblica di Genova e così il termine Riviere assumerà sempre più un valore slegato dall’ufficialità. Naturalmente le carte in cui compariva il termine Liguria sono numerose anche nei secoli precedenti.

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Francesco Maria Accinelli, 1774. Atlante Ligustico o sia del dominio della Republica di Genova. … gli hanno … dato il nome di Riviera occidentale al paese che guarda ad occidente e di Riviera orientale a quello verso d’oriente, conservando però sempre il nome antico di Liguria tanto celebre nell’antichità … Ineccepibile descrizione toponomastica della Liguria da parte del cartografo e storico Accinelli. Si sottolinea come Accinelli fosse uno storico molto legato all’epoca classica; si spiega così anche il letterario titolo di ligustico dato al suo atlante. Solamente pochi decenni dopo il termine Liguria sostituirà, per ovvi motivi, il termine di Repubblica di Genova e così il termine Riviere assumerà sempre più un valore slegato dall’ufficialità. Naturalmente le carte in cui compariva il termine Liguria sono numerose anche nei secoli precedenti.

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Riviera Cartografata

Vincenzo Denis (attribuito a), Torino 1780. Carte de la Rivière de Ponent depuis Monaco a Genes. Nel titolo compare ancora la terminologia della Repubblica di Genova con la traduzione del termine geografico in francese. Il toponimo sembra quindi avviato ad una internazionalizzazione e, nell’odierna ripresa del termine, esso è mutuato direttamente dalla lingua italiana. Prova inconfutabile che, in tale lingua, ed in tale contesto, il termine Riviera ha un valore aggiunto rispetto a quello puramente geografico.

Anonimo (allegata : a Chabrol), Parigi 1824.

Carte des provinces de Savone, d’Oneille, d’Acqui, et d’une partie de la province de Mondovì formant l’ancien departement de Montenotte. Rivière de Ponant. Golfe de Gênes. Dopo le guerre napoleoniche, ormai “ripulito” da tutti i ricordi della Repubblica di Genova, il termine geografico viene tradotto (Rivière de Ponant) ed il mar Ligure è chiamato golfo di Genova come già avveniva in precedenza per la parte marittima dello stato.

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Vincenzo Denis (attribuito a), Torino 1780. Carte de la Rivière de Ponent depuis Monaco a Genes. Nel titolo compare ancora la terminologia della Repubblica di Genova con la traduzione del termine geografico in francese. Il toponimo sembra quindi avviato ad una internazionalizzazione e, nell’odierna ripresa del termine, esso è mutuato direttamente dalla lingua italiana. Prova inconfutabile che, in tale lingua, ed in tale contesto, il termine Riviera ha un valore aggiunto rispetto a quello puramente geografico.

Anonimo (allegata : a Chabrol), Parigi 1824.

Carte des provinces de Savone, d’Oneille, d’Acqui, et d’une partie de la province de Mondovì formant l’ancien departement de Montenotte. Rivière de Ponant. Golfe de Gênes. Dopo le guerre napoleoniche, ormai “ripulito” da tutti i ricordi della Repubblica di Genova, il termine geografico viene tradotto (Rivière de Ponant) ed il mar Ligure è chiamato golfo di Genova come già avveniva in precedenza per la parte marittima dello stato.

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arta topografica degli Stati Sardi di terraferma di sua maestà il re di Sardegna, Torino 1852 È la carta definitiva degli Stati Sardi, dove ormai la Repubblica di Genova non ha più motivo di esistere. Nel foglio Savona (redatto dai capitani Bariola e Piola Castelli) non compare il termine Riviera di Ponente, probabilmente non indispensabile, o forse troppo evocatore del perno centrale della Liguria, quella città di Genova che aveva dato il nome ad un proprio stato ormai da dimenticare?

Nuova carta geografica, statistica e stradale degli Stati di Terraferma di Sua Maestà il Re di Sardegna, Torino 1859.

In questa carta, cui faranno seguito le nuove carte dello Stato italiano, compaiono invece ancora ben visibili il termine di Riviera di Levante e Riviera di Ponente, quest’ultimo riferito al tratto di costa del Ducato di Genova che giunge fino a Cervo e che quindi non comprende la parte di Nizza.

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RIVIERA LETTERARIA E DIVULGATA L

a terza suddivisione delle fonti che proponiamo riguarda le citazioni del termine Riviera in documenti letterari e della divulgazione, costituita dalle enciclopedie e dalle guide turistiche contemporanee. Si è certamente consci della difficoltà di distinguere un contesto letterario da un altro che non lo è. Per tale suddivisione ci si è affidati al gusto personale, essendo chiaro che quanto qui interessa è la citazione del termine piuttosto che il suo inquadramento in un genere o in un altro. Esistono alcune interessanti raccolte di citazioni di Genova e del territorio ligure curate da specialisti. Per l’epoca medievale si può far riferimento al volume di Giovanna Petti Balbi, Genova medievale vista dai contemporanei, cui si è attinto per alcune citazioni medievali. Altre raccolte più recenti, che riguardano scrittori stranieri, sono purtroppo inutili per il nostro lavoro presentando le indicazioni in traduzione italiana: quando vi compare il termine Riviera non siamo più sicuri si tratti del toponimo presente nell’opera originale. Anche in questo caso si riporta soltanto un numero esiguo di citazioni tra quelle rinvenute: i contesti, in cui compare il toponimo, si ripetono per un numero quasi infinito di volte.

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arta topografica degli Stati Sardi di terraferma di sua maestà il re di Sardegna, Torino 1852 È la carta definitiva degli Stati Sardi, dove ormai la Repubblica di Genova non ha più motivo di esistere. Nel foglio Savona (redatto dai capitani Bariola e Piola Castelli) non compare il termine Riviera di Ponente, probabilmente non indispensabile, o forse troppo evocatore del perno centrale della Liguria, quella città di Genova che aveva dato il nome ad un proprio stato ormai da dimenticare?

Nuova carta geografica, statistica e stradale degli Stati di Terraferma di Sua Maestà il Re di Sardegna, Torino 1859.

In questa carta, cui faranno seguito le nuove carte dello Stato italiano, compaiono invece ancora ben visibili il termine di Riviera di Levante e Riviera di Ponente, quest’ultimo riferito al tratto di costa del Ducato di Genova che giunge fino a Cervo e che quindi non comprende la parte di Nizza.

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a terza suddivisione delle fonti che proponiamo riguarda le citazioni del termine Riviera in documenti letterari e della divulgazione, costituita dalle enciclopedie e dalle guide turistiche contemporanee. Si è certamente consci della difficoltà di distinguere un contesto letterario da un altro che non lo è. Per tale suddivisione ci si è affidati al gusto personale, essendo chiaro che quanto qui interessa è la citazione del termine piuttosto che il suo inquadramento in un genere o in un altro. Esistono alcune interessanti raccolte di citazioni di Genova e del territorio ligure curate da specialisti. Per l’epoca medievale si può far riferimento al volume di Giovanna Petti Balbi, Genova medievale vista dai contemporanei, cui si è attinto per alcune citazioni medievali. Altre raccolte più recenti, che riguardano scrittori stranieri, sono purtroppo inutili per il nostro lavoro presentando le indicazioni in traduzione italiana: quando vi compare il termine Riviera non siamo più sicuri si tratti del toponimo presente nell’opera originale. Anche in questo caso si riporta soltanto un numero esiguo di citazioni tra quelle rinvenute: i contesti, in cui compare il toponimo, si ripetono per un numero quasi infinito di volte.

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Piero Tafur, Descrizione di Genova, 1435/36. … E partimos de alli e fuemos a Saona, una gentil çibtat de Genova e estovimos el dia de pascua e otro dia fezimos vela e tierra a tierra nos fuemos por la ribera de Genova, que son quarenta millas fasta la çibdat, la mas fermosa cosa del mundo de ver: a quien non la conosçe, paresçe que todo es una çibtat, tan poblada es e tan espessa de casas … … partimmo di lì (Nizza) e andammo a Savona, una piacevole città di Genova, e vi rimanemmo il giorno di Natale; il giorno dopo facemmo vela e rasentammo la costa andandocene lungo la Riviera di Genova, quaranta miglia fino alla città, la più bella cosa del mondo da vedere; a chi non la conosce sembra sia tutta una città tanto è popolata e ricca di case … La citazione del viaggiatore spagnolo merita certamente una posizione di rilievo essendo una delle prime in cui si avvertono le caratteristiche delle bellezze della Riviera. L’enfasi che Tafur trasmette sarà una costante per i viaggiatori della metà del XIX secolo. L’ideale di bellezza turistica di quel tempo era costituito dall’insediamento. Sembrerebbe quasi sottinteso che più case ci sono, più un luogo è bello. È una scoperta anticipata del pittoresco di certe città e villaggi medievali, effettuata proprio quando nel medioevo ancora si vive.

Francesco Grassetto da Lonigo, Descrizione di Genova, 1512. … Liguria region de Italia, hozi dicta rivera de Genoa, da Ligusto de Phetonte filio dicta: de questa essa è capo … In una sola citazione sono raccolti i nomi dello stato di Genova. Si chiama Liguria, perché così veniva chiamata una regione dell’Italia in epoca classica, derivandone il nome da Ligustro, figlio di Fetonte. Ma, nel momento in cui Genova è una delle maggiori città esistenti viene detta Riviera di Genova ed il suo nome rimarrà legato al capoluogo, seguendone le sorti e cambiando il suo significato quando Genova decadrà da capitale di stato a città di un altro stato che l’aveva inglobato.

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Salmon, Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo, naturale,

politico e morale, con nuove osservazioni e correzioni degli antichi e moderni viaggiatori. Vol. XVIII: Dell’Italia, cioè della Savoja, del Piemonte, del Monferrato e del Genovesato, Venezia 1740-51. … ciò che in Genova dicesi la Riviera di Levante e di Ponente non è una riviera o un fiume che porti un tale nome, ma significa quello spazio ch’è tra l’Appennino e il mare, lungo il Territorio di Genova. La Capitale divide questo spazio in due parti, l’una delle quali le rimane a Levante, l’altra a Ponente: e questo è il significato di Riviera di Levante e Riviera di Ponente. Più propriamente direbbesi la Spiaggia o la Costiera.” (da Astengo-DurettoQuaini 1982, pag. 14).

Henry Alford-The Dean of Canter-

bury, The Riviera: pen and pencil sketches from Cannes to Genoa, London 1870 …The Riviera and not Genoa was the subject of our book … Il termine ha assunto il significato assoluto che avrà nel linguaggio turistico internazionale. In Francia, pochi anni dopo, verrà pubblicato un volume che vedrà sancita la nascita di un nuovo toponimo, inventato proprio con un l’obbiettivo di incuriosire il potenziale ospite turistico: Stephen Liégeard, La Cote d’Azur, Paris 1887. • Edward I. Sparks, The Riviera. Sketches of the health resorts of the North Mediterranean coast of France and Italy from Hyeres to Spezia … London 1879; • Arthur Hill Lassalle, San Remo and the Western Riviera, London 1879;

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Piero Tafur, Descrizione di Genova, 1435/36. … E partimos de alli e fuemos a Saona, una gentil çibtat de Genova e estovimos el dia de pascua e otro dia fezimos vela e tierra a tierra nos fuemos por la ribera de Genova, que son quarenta millas fasta la çibdat, la mas fermosa cosa del mundo de ver: a quien non la conosçe, paresçe que todo es una çibtat, tan poblada es e tan espessa de casas … … partimmo di lì (Nizza) e andammo a Savona, una piacevole città di Genova, e vi rimanemmo il giorno di Natale; il giorno dopo facemmo vela e rasentammo la costa andandocene lungo la Riviera di Genova, quaranta miglia fino alla città, la più bella cosa del mondo da vedere; a chi non la conosce sembra sia tutta una città tanto è popolata e ricca di case … La citazione del viaggiatore spagnolo merita certamente una posizione di rilievo essendo una delle prime in cui si avvertono le caratteristiche delle bellezze della Riviera. L’enfasi che Tafur trasmette sarà una costante per i viaggiatori della metà del XIX secolo. L’ideale di bellezza turistica di quel tempo era costituito dall’insediamento. Sembrerebbe quasi sottinteso che più case ci sono, più un luogo è bello. È una scoperta anticipata del pittoresco di certe città e villaggi medievali, effettuata proprio quando nel medioevo ancora si vive.

Francesco Grassetto da Lonigo, Descrizione di Genova, 1512. … Liguria region de Italia, hozi dicta rivera de Genoa, da Ligusto de Phetonte filio dicta: de questa essa è capo … In una sola citazione sono raccolti i nomi dello stato di Genova. Si chiama Liguria, perché così veniva chiamata una regione dell’Italia in epoca classica, derivandone il nome da Ligustro, figlio di Fetonte. Ma, nel momento in cui Genova è una delle maggiori città esistenti viene detta Riviera di Genova ed il suo nome rimarrà legato al capoluogo, seguendone le sorti e cambiando il suo significato quando Genova decadrà da capitale di stato a città di un altro stato che l’aveva inglobato.

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Salmon, Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo, naturale,

politico e morale, con nuove osservazioni e correzioni degli antichi e moderni viaggiatori. Vol. XVIII: Dell’Italia, cioè della Savoja, del Piemonte, del Monferrato e del Genovesato, Venezia 1740-51. … ciò che in Genova dicesi la Riviera di Levante e di Ponente non è una riviera o un fiume che porti un tale nome, ma significa quello spazio ch’è tra l’Appennino e il mare, lungo il Territorio di Genova. La Capitale divide questo spazio in due parti, l’una delle quali le rimane a Levante, l’altra a Ponente: e questo è il significato di Riviera di Levante e Riviera di Ponente. Più propriamente direbbesi la Spiaggia o la Costiera.” (da Astengo-DurettoQuaini 1982, pag. 14).

Henry Alford-The Dean of Canter-

bury, The Riviera: pen and pencil sketches from Cannes to Genoa, London 1870 …The Riviera and not Genoa was the subject of our book … Il termine ha assunto il significato assoluto che avrà nel linguaggio turistico internazionale. In Francia, pochi anni dopo, verrà pubblicato un volume che vedrà sancita la nascita di un nuovo toponimo, inventato proprio con un l’obbiettivo di incuriosire il potenziale ospite turistico: Stephen Liégeard, La Cote d’Azur, Paris 1887. • Edward I. Sparks, The Riviera. Sketches of the health resorts of the North Mediterranean coast of France and Italy from Hyeres to Spezia … London 1879; • Arthur Hill Lassalle, San Remo and the Western Riviera, London 1879;

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• Wildemar Kaden, Hermann Nestel, Die Riviera: Wanderziele und Winterasyle der Ligurischen Küste von Nizza bis Spezia, Berlin Stuttgard 1880; • William Scott, Rock villages of the Riviera, London 1898; • Bohun Lynch, The Italian Riviera: its scenery customs and food with notes upon the Maritime Alps, New York 1928. Si tratta di ulteriori lavori che evidenziano, a partire dallo stesso titolo, il valore assunto dal termine geografico come paradigma di vacanza e turismo. Anche alcune altre guide per viaggiatori furono edite a Londra a cavallo tra XIX e XX secolo per uno specifico pubblico inglese. Si spiega così attraverso quale veicolo mediatico avvenne nel mondo anglosassone la prima diffusione della Riviera e delle sue caratteristiche peculiari.

E

nciclopedia Italiana di Scienze Lettere ed Arti (Treccani), volume XXIX, Roma 1936, pagine 495/496. Nessuna opera come le grandi enciclopedie individua con precisione e divulga il sapere contemporaneo. L’enciclopedia Treccani ha due articoli sotto il termine Riviera: uno per quella di Levante ed uno per quella di Ponente. Vi vengono descritti il clima eccezionale e la bellezza dei luoghi. La Treccani non riporta altre località con tale nome.

E

ncyclopedia Britannica (Micropedia), volume X, pagine 95/96. Riviera. Mediterranean coastland between Cannes (France) and La Spezia (Italy). The French section comprises part of the Cote d’Azur (which extends farther west), while the Italian section is known to the west and to the east of Genoa as the Riviera di Ponente and the Riviera di Levante, respectively ...

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• Wildemar Kaden, Hermann Nestel, Die Riviera: Wanderziele und Winterasyle der Ligurischen Küste von Nizza bis Spezia, Berlin Stuttgard 1880; • William Scott, Rock villages of the Riviera, London 1898; • Bohun Lynch, The Italian Riviera: its scenery customs and food with notes upon the Maritime Alps, New York 1928. Si tratta di ulteriori lavori che evidenziano, a partire dallo stesso titolo, il valore assunto dal termine geografico come paradigma di vacanza e turismo. Anche alcune altre guide per viaggiatori furono edite a Londra a cavallo tra XIX e XX secolo per uno specifico pubblico inglese. Si spiega così attraverso quale veicolo mediatico avvenne nel mondo anglosassone la prima diffusione della Riviera e delle sue caratteristiche peculiari.

E

nciclopedia Italiana di Scienze Lettere ed Arti (Treccani), volume XXIX, Roma 1936, pagine 495/496. Nessuna opera come le grandi enciclopedie individua con precisione e divulga il sapere contemporaneo. L’enciclopedia Treccani ha due articoli sotto il termine Riviera: uno per quella di Levante ed uno per quella di Ponente. Vi vengono descritti il clima eccezionale e la bellezza dei luoghi. La Treccani non riporta altre località con tale nome.

E

ncyclopedia Britannica (Micropedia), volume X, pagine 95/96. Riviera. Mediterranean coastland between Cannes (France) and La Spezia (Italy). The French section comprises part of the Cote d’Azur (which extends farther west), while the Italian section is known to the west and to the east of Genoa as the Riviera di Ponente and the Riviera di Levante, respectively ...

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Riviera Letteraria e Divulgata

Questa parte, ed il resto dell’articolo, è quanto apprendono gli Inglesi dalla loro grande enciclopedia a proposito della Riviera che viene indicata senza alcuna specificazione ed è l’unica che compare in tutta l’opera. La Costa Azzurra viene correttamente individuata come componente parziale della Riviera.

Grand Larousse encyclopédique, volume IX, Paris 1964, pagine 299. Riviera (la), nom donné au littoral italien du golfe de Genes, dépuis la frontière française jusq’au golfe de La Spezia (on a étendu ce nom à la Cote d’Azur française) ... Anche per i Francesi vale quanto detto per gli Inglesi: da notare come anche per essi, ufficialmente ed in un’opera di alta divulgazione come può essere una importante enciclopedia, non sia tradotto il nome ma venga lasciato scritto in italiano. Per loro è un toponimo storico e, come tale, va rispettato. Il resto dell’articolo comprende la ben nota descrizione del paesaggio e della dolcezza del clima, conosciuto e famoso tra gli stranieri. L’unica Riviera citata è, anche qui, quella di Genova.

Touring Club Italiano, 1978. Guida rapida d’Italia. Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia. Nel titolo (Liguria) compare ovviamente la terminologia in uso da quando la regione italiana, erede della Repubblica di Genova, viene nominata come Liguria, riprendendo così il termine classico. Nel volume, che rappresenta la più importante guida turistica, vero e proprio punto di riferimento per milioni di viaggiatori, il termine Riviera compare numerose volte. Uno degli itinerari proposti si intitola infatti Riviera di Ponente e percorre la ex statale Aurelia da Spotorno al confine francese. La Riviera di Ponente viene, però, nel testo del tutto dimenticata, dato che essa è sempre indicata come Riviera dei Fiori, quasi che il nuovo termine onnicomprensivo si sia impadronito di quello antico “di Ponente”.

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Questa parte, ed il resto dell’articolo, è quanto apprendono gli Inglesi dalla loro grande enciclopedia a proposito della Riviera che viene indicata senza alcuna specificazione ed è l’unica che compare in tutta l’opera. La Costa Azzurra viene correttamente individuata come componente parziale della Riviera.

Grand Larousse encyclopédique, volume IX, Paris 1964, pagine 299. Riviera (la), nom donné au littoral italien du golfe de Genes, dépuis la frontière française jusq’au golfe de La Spezia (on a étendu ce nom à la Cote d’Azur française) ... Anche per i Francesi vale quanto detto per gli Inglesi: da notare come anche per essi, ufficialmente ed in un’opera di alta divulgazione come può essere una importante enciclopedia, non sia tradotto il nome ma venga lasciato scritto in italiano. Per loro è un toponimo storico e, come tale, va rispettato. Il resto dell’articolo comprende la ben nota descrizione del paesaggio e della dolcezza del clima, conosciuto e famoso tra gli stranieri. L’unica Riviera citata è, anche qui, quella di Genova.

Touring Club Italiano, 1978. Guida rapida d’Italia. Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia. Nel titolo (Liguria) compare ovviamente la terminologia in uso da quando la regione italiana, erede della Repubblica di Genova, viene nominata come Liguria, riprendendo così il termine classico. Nel volume, che rappresenta la più importante guida turistica, vero e proprio punto di riferimento per milioni di viaggiatori, il termine Riviera compare numerose volte. Uno degli itinerari proposti si intitola infatti Riviera di Ponente e percorre la ex statale Aurelia da Spotorno al confine francese. La Riviera di Ponente viene, però, nel testo del tutto dimenticata, dato che essa è sempre indicata come Riviera dei Fiori, quasi che il nuovo termine onnicomprensivo si sia impadronito di quello antico “di Ponente”.

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Il volume attesta che: La Riviera dei Fiori è una delle più famose attrattive turistiche italiane e merita di essere visitata palmo a palmo … il centro principale viene indicato in Sanremo, quindi nel suo ruolo di capitale turistica, dato che non ne è certamente il capoluogo storico o amministrativo. Il termine Riviera è ulteriormente cambiato: non appare più riferito alla costa ligure, bensì spezzettato e specificato (Riviera dei Fiori, Riviera delle Palme). È curioso osservare che, mentre in tutto il mondo basti il solo termine Riviera per ottenere un effetto invitante, nel luogo di origine del toponimo si sia arbitrariamente inventata nel secondo dopoguerra una fuorviante Riviera dei Fiori o delle Palme. L’attenzione agli aggettivi botanici (Fiori, Palme) ha ottenuto l’effetto di impoverire la carica evocativa del termine e ridotto le potenzialità turistiche del territorio, che non sono ovviamente solo limitate ai fiori ed alle palme. Con il senno di poi si è rivelato controproducente aver mutato nome ad un territorio che con il solo nome Riviera è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, come abbiamo potuto osservare confrontando gli articoli delle grandi enciclopedie nazionali, in cui l’unica Riviera conosciuta è quella ligure. Una vera e forte campagna di marketing potrebbe proprio identificarsi nel recupero del termine Riviera, la “vera Riviera”, senza necessità di specificazioni. Da solo basterebbe.

Bibliografia Riferimenti delle opere soltanto citate • Aprosio: Sergio Aprosio, Vocabolario ligure storico-bibliografico. Sec. X-XX, volumi 4, Savona 2002 e 2003; • Astengo-Duretto-Quaini 1982: Domenico Astengo, Emanuela Duretto, Massimo Quaini, La scoperta della Riviera viaggiatori, immagini, paesaggio, Genova 1982; • Astengo-Fiaschini 1975: Domenico Astengo, Giulio Fiaschini, Viaggiatori e vedutisti in Riviera. Coste e valli del Savonese, Genova 1975; • Bonvillano: a cura di John E. Eierman e Hilmar G. Krueger, Bonvillano (1198), Notai liguri del secolo XII, Torino 1939; • Chabrol: Gilbert de Chabrol de Volvic, Statistique del provinces de Savone, d’Oneille, d’Acqui et de partie de la provincie de Mondovì, formant l’ancien departement de Montenotte, due tomi, Paris 1824; • Cumano: a cura di Laura Balletto, Giorgio Cencetti, Gianfranco Orlandelli e Bianca Maria Pisoni Agnoli, Il cartulario di Arnaldo Cumano e di Giovanni Di Donato (Savona 1178/1188), Roma 1988; • Guida TCI 1978: Guida rapida d’Italia. Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Touring Club Italiano, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, 1978; • Lanfranco: a cura di Hilmar C. Krueger e Robert L. Reynolds, Lanfranco (1202-1226), Notai liguri del sec. XII e del XIII, 3 volumi, Genova 1951; • Larousse: Grand Larousse encyclopédique, volume IX, Paris 1964, pagina 299; • Libri iurium: a cura di Antonella Rovere, I Libri Iurium della Repubblica di Genova, Fonti per la Storia della Liguria, II, Genova 1992, pagine 15/16, documento numero 7; • Lynch 1928: Bohum Lynch, The Italian Riviera: its scenery customs and food with notes upon the Maritime Alps, New York 1928; • Marcenaro 1987: Giuseppe Marcenaro, Viaggiatori stranieri in Liguria, Genova 1987; • Micropedia: Encyclopedia Britannica (Micropedia), volume X, pagine 95/96; • Pergamene medievali savonesi: a cura di Ausilia Roccatagliata, Pergamente medievali savonesi, in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, ns, Savona XVI (1982) e XVII (1983); • Petti Balbi 1978: Giovanna Petti Balbi, Genova medievale vista dai contemporanei, Genova 1978; • Pistarino 1971: Geo Pistarino, La Liguria, regione-nazione, in Atti dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere, 28, 1971, pagine 20/47; • Quaini 1986: Massimo Quaini (a cura di), Carte e cartografi in Liguria, Genova 1986; • Registri della Catena: a cura di Marina Nocera, Flavia Perasso, Dino Puncuh e Antonella Rovere, I Registri della Catena del Comune di Savona, in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, ns, Savona XXI (1986), XXII (1987) e XXIII (1987); • Ruffini 1855: Giovanni Ruffini, Doctor Antonio, Edimburgh 1855; • Revelli 1948: Paolo Revelli, “Riviera”. Contributo al “Glossario dei nomi territoriali italiani”, Annali di ricerche e studi di geografia, Genova gennaio-giugno 1948, pagine 1/45; • Riviera 1996: a cura di Domenico Astengo, La Riviera illustrata, itinerario bibliografico 1864-1930, Alassio 1996; • Tommaseo 1865: Nicolò Tommaseo e Bernardo Bellini, Dizionario della Lingua Italiana, Torino 1865; • Treccani: Enciclopedia Italiana di Scienze Lettere ed Arti (Treccani), volume XXIX, Roma 1936, pagine 495/496. I tre atlanti citati alle pagine 42-47 sono stati pubblicati, rispettivamente, da: • Matteo Vinzoni 1758: a cura di Massimo Quaini, Sagep, Genova 1983; • Matteo Vinzoni 1773: Cieli, Genova 1955; • Francesco Maria Accinelli 1774: Compagnia dei Librai, Genova 1983.

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Il volume attesta che: La Riviera dei Fiori è una delle più famose attrattive turistiche italiane e merita di essere visitata palmo a palmo … il centro principale viene indicato in Sanremo, quindi nel suo ruolo di capitale turistica, dato che non ne è certamente il capoluogo storico o amministrativo. Il termine Riviera è ulteriormente cambiato: non appare più riferito alla costa ligure, bensì spezzettato e specificato (Riviera dei Fiori, Riviera delle Palme). È curioso osservare che, mentre in tutto il mondo basti il solo termine Riviera per ottenere un effetto invitante, nel luogo di origine del toponimo si sia arbitrariamente inventata nel secondo dopoguerra una fuorviante Riviera dei Fiori o delle Palme. L’attenzione agli aggettivi botanici (Fiori, Palme) ha ottenuto l’effetto di impoverire la carica evocativa del termine e ridotto le potenzialità turistiche del territorio, che non sono ovviamente solo limitate ai fiori ed alle palme. Con il senno di poi si è rivelato controproducente aver mutato nome ad un territorio che con il solo nome Riviera è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, come abbiamo potuto osservare confrontando gli articoli delle grandi enciclopedie nazionali, in cui l’unica Riviera conosciuta è quella ligure. Una vera e forte campagna di marketing potrebbe proprio identificarsi nel recupero del termine Riviera, la “vera Riviera”, senza necessità di specificazioni. Da solo basterebbe.

Bibliografia Riferimenti delle opere soltanto citate • Aprosio: Sergio Aprosio, Vocabolario ligure storico-bibliografico. Sec. X-XX, volumi 4, Savona 2002 e 2003; • Astengo-Duretto-Quaini 1982: Domenico Astengo, Emanuela Duretto, Massimo Quaini, La scoperta della Riviera viaggiatori, immagini, paesaggio, Genova 1982; • Astengo-Fiaschini 1975: Domenico Astengo, Giulio Fiaschini, Viaggiatori e vedutisti in Riviera. Coste e valli del Savonese, Genova 1975; • Bonvillano: a cura di John E. Eierman e Hilmar G. Krueger, Bonvillano (1198), Notai liguri del secolo XII, Torino 1939; • Chabrol: Gilbert de Chabrol de Volvic, Statistique del provinces de Savone, d’Oneille, d’Acqui et de partie de la provincie de Mondovì, formant l’ancien departement de Montenotte, due tomi, Paris 1824; • Cumano: a cura di Laura Balletto, Giorgio Cencetti, Gianfranco Orlandelli e Bianca Maria Pisoni Agnoli, Il cartulario di Arnaldo Cumano e di Giovanni Di Donato (Savona 1178/1188), Roma 1988; • Guida TCI 1978: Guida rapida d’Italia. Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Touring Club Italiano, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, 1978; • Lanfranco: a cura di Hilmar C. Krueger e Robert L. Reynolds, Lanfranco (1202-1226), Notai liguri del sec. XII e del XIII, 3 volumi, Genova 1951; • Larousse: Grand Larousse encyclopédique, volume IX, Paris 1964, pagina 299; • Libri iurium: a cura di Antonella Rovere, I Libri Iurium della Repubblica di Genova, Fonti per la Storia della Liguria, II, Genova 1992, pagine 15/16, documento numero 7; • Lynch 1928: Bohum Lynch, The Italian Riviera: its scenery customs and food with notes upon the Maritime Alps, New York 1928; • Marcenaro 1987: Giuseppe Marcenaro, Viaggiatori stranieri in Liguria, Genova 1987; • Micropedia: Encyclopedia Britannica (Micropedia), volume X, pagine 95/96; • Pergamene medievali savonesi: a cura di Ausilia Roccatagliata, Pergamente medievali savonesi, in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, ns, Savona XVI (1982) e XVII (1983); • Petti Balbi 1978: Giovanna Petti Balbi, Genova medievale vista dai contemporanei, Genova 1978; • Pistarino 1971: Geo Pistarino, La Liguria, regione-nazione, in Atti dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere, 28, 1971, pagine 20/47; • Quaini 1986: Massimo Quaini (a cura di), Carte e cartografi in Liguria, Genova 1986; • Registri della Catena: a cura di Marina Nocera, Flavia Perasso, Dino Puncuh e Antonella Rovere, I Registri della Catena del Comune di Savona, in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, ns, Savona XXI (1986), XXII (1987) e XXIII (1987); • Ruffini 1855: Giovanni Ruffini, Doctor Antonio, Edimburgh 1855; • Revelli 1948: Paolo Revelli, “Riviera”. Contributo al “Glossario dei nomi territoriali italiani”, Annali di ricerche e studi di geografia, Genova gennaio-giugno 1948, pagine 1/45; • Riviera 1996: a cura di Domenico Astengo, La Riviera illustrata, itinerario bibliografico 1864-1930, Alassio 1996; • Tommaseo 1865: Nicolò Tommaseo e Bernardo Bellini, Dizionario della Lingua Italiana, Torino 1865; • Treccani: Enciclopedia Italiana di Scienze Lettere ed Arti (Treccani), volume XXIX, Roma 1936, pagine 495/496. I tre atlanti citati alle pagine 42-47 sono stati pubblicati, rispettivamente, da: • Matteo Vinzoni 1758: a cura di Massimo Quaini, Sagep, Genova 1983; • Matteo Vinzoni 1773: Cieli, Genova 1955; • Francesco Maria Accinelli 1774: Compagnia dei Librai, Genova 1983.

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Indice Presentazione......................................................................................5 Premessa ..................................................................................................7 · Il significato di Riviera e le origini

........................................

9

· La Riviera sulla carta e sulle cartine ..............................11 · La Riviera suggestiona ..........................................................13 · La Riviera esportata .................................................................14 · La Riviera nel mondo..............................................................17

Appendice ............................................................................................19 Riviera d’archivio ...........................................................................21 Riviera cartografata...................................................................35 Riviera letteraria e divulgata..........................................51 Bibliografia ..............................................................................................61

Stampato su carta contenente il 75% di fibra riciclata

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Indice Presentazione......................................................................................5 Premessa ..................................................................................................7 · Il significato di Riviera e le origini

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· La Riviera sulla carta e sulle cartine ..............................11 · La Riviera suggestiona ..........................................................13 · La Riviera esportata .................................................................14 · La Riviera nel mondo..............................................................17

Appendice ............................................................................................19 Riviera d’archivio ...........................................................................21 Riviera cartografata...................................................................35 Riviera letteraria e divulgata..........................................51 Bibliografia ..............................................................................................61

Stampato su carta contenente il 75% di fibra riciclata

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copertina 9-12-2003 16:30 Pagina 1

INTERMEZZO 2003/2

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CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI SAVONA

A

collana di cultura storico-economica Supplemento a Savona Economica, mensile della Camera di Commercio. Direttore responsabile Anna Rosa Gambino Coordinamento editoriale Sergio Ravera Registrazione Tribunale di Savona n. 129 del 17 ottobre 1957 Stampa Stabilimento Grafico Marco Sabatelli Editore srl 路 Savona

CCIAA Savona

Nella stessa collana: Riccardo Galbussera Aromatiche, belle buone e di molte virt霉 (2003)

Riviera, storia millenaria di un termine globalizzato

INTERMEZZO

lcuni nomi di luogo sembrano crescere progressivamente, come se avessero vita propria, svincolata da un determinato territorio. Altre volte i toponimi giungono a indicare non solamente luoghi, ma sembrano umanizzarsi fino a regalare emozioni e diventare vero e proprio simbolo fisico di sensazioni indicibili.

Colori compositi

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Savona Consiglio Giancarlo Grasso (Presidente), Silvio Accinelli, Renzo Adonide, Giuseppe Barberis, Franco Bartolini, Luca Bertani,Vincenzo Bertino, Paolo Campostano, Mariano Cerro, Carlo Decia, Marinella Fasano, Ennio Fazio, Giampiero Forzati, Gianfranco Gaiotti, Gianluigi Granero, Renzo Lattuada, Giancarlo Marco, Maria Teresa Meneghini, Pasquale Pagliari, Massimo Parodi, Gianluigi Taboga, Franco Zino. Giunta Giancarlo Grasso (Presidente), Silvio Accinelli (Vice Presidente), Paolo Campostano, Carlo Decia, Gianluigi Granero, Ennio Fazio, Franco Zino. Segretario Generale Anna Rosa Gambino


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