Origanum majorana L. Lamiaceae (Labiatae) Sinonimi: Amaracus majorana, Majorana hortensis, Majorana majorana, Origanum amaracus
MAGGIORANA
Altri nomi comuni e dialettali: Amaraio, Maiorana gentile, Persia, Persica Dialetti savonesi: Persiga
■ IL NOME Origano: dal latino origanu(m), greco origanon, di origine straniera. L’etimo del nome deriva dalle parole greche oros, “montagna”, e ganào, “io mi compiaccio”, allusivo ad un concetto di delizia od ornamento della montagna. Maggiorana: di etimologia incerta; forse dal latino amaracus, greco amàrakos, con significato di pianta odorosa. In un testo catalano del XIV secolo la Maggiorana è chiamata marduix, dall’arabo antico mardadûsh. Il Mattioli scrive, nel 1557, “È la Maiorana tanto grata alle donne per la giocondità del suo odore, che pochissime se ne ritrova che non l’abbiano … coltivata con ogni possibile diligenza … Onde facilmente puo ella haver acquistato appresso di noi (in Toscana) nome di Maiorana, per usarsi maggior cura nel coltivarla, che in qual si voglia altra pianta.” È molto importante distinguere l’Origanum majorana dall’Origanum vulgare, cioè l’Origano propriamente detto, si tratta di specie dello stesso genere, ma abbastanza diverse. CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI SAVONA
L’AREA DI DIFFUSIONE Originaria dell’India, dell’Arabia e dell’Egitto, la Maggiorana, probabilmente importata e diffusa in Europa ad opera dei Crociati, è coltivata e talvolta si è naturalizzata quasi dovunque, nei luoghi aridi e soleggiati delle aree temperate di tutto il mondo, in particolare modo nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Maggiorana Arabo..........................Bardagusha Danese........................Merian Francese .....................Grand origan, Marjolaine Giapponese...............Mayorana so Indiano .......................Kamephatusa, Marwa Inglese/Americano....Amaracus, Knotted marjoram, Marjoram, Sweet marjoram Norvegese..................Vanligmerian Olandese....................Marjolein, Majoraan Persiano......................Marzan gush Polacco.......................Majeranek Portoghese ................Mangerona Russo ..........................Majoran sadovyj Sanscrito.....................Marwa Spagnolo....................Almoradux, Amaraco, Mejorana Svedese ......................Meiram Tedesco......................Mairan, Majoran, Wurstkraut Turco ...........................Mercenkosk Ungherese..................Kerti majoránna
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Maggiorana · Origanum majorana
L’IMPIEGO IN CUCINA Aroma tipico della cucina mediterranea, la Maggiorana, arricchisce di sapore inimitabile un’infinità di piatti: dalle semplici insalate di pomodori, alle carni di vitello, agnello e pollo; ai pesci; alle frittate, ripieni, minestroni, carote, cavolfiori e funghi; soprattutto ricette della tipica cucina ligure, come la torta pasqualina, la cima genovese e le lasagne al burro e Maggiorana. I gastronomi raccomandano di aggiungere la Maggiorana solo negli ultimi minuti di cottura, per conservarne al meglio l’aroma. Una ricetta risalente al Trecento insegna: “Se vuoi pastello (pasticcio) di gambari. Togli li gambari e lessali, tranne le code, pesta la metà colla persa (Persica, Maggiorana) e buoni erbucci e l’altra metà soffriggi. Quelli che si pestàro, si metti pignocchi (pinoli) e mandorle monde. Queste cose pesta insieme e mettivi spezie e zaffarano stemprato e metti ne’ testi queste cose in una crosta, e mettivi le code che si soffrissero e pignocchi interi e mandorle intere e monde …” Un testo dietetico culinario del 1607, il Thresor de santé, suggerisce, per rendere più digeribili le ostriche, di farle bollire con burro, spezie e uva di Corinto, aggiungendo a metà cottura Maggiorana ed altre erbe aromatiche, con cipolle zafferano ed agresto (succo di uva acerba). Una ricetta catalana dei tempi di Cristoforo Colombo ricorda la Maggiorana per cucinare il salmone, con mandorle, uva passa, sugo di arancia, agresto ed altre spezie. Una ricetta del XVI secolo elenca “Maiorana, menta, herba acetosa, et pimpinella battute … per far un pottaggietto (manicaretto brodoso) di testicoli di polli”, ad uso degli infermi e debilitati.
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■ L’USO DECORATIVO Anche se la Maggiorana, erbacea perenne dalle piccole foglie vellutate, vanta più meriti come pianta da cucina che da ornamento, non sarà difficile trovarle posto in giardino, per una piccola bordura bassa, profumata e fiorita in estate di minuscoli fiori bianchi o rosa, riuniti in una piccola pannocchia, o sul terrazzo, in una grossa ciotola, magari con altre piante aromatiche, in una commistione di intensi piacevolissimi profumi. Le piantine di Maggiorana sono reperibili senza difficoltà presso quelle aziende produttrici che effettuano la vendita diretta al pubblico dei loro prodotti, oppure nei vivai ed i garden, normalmente in vasi da 10 e da 14 centimetri di diametro, da febbraio a giugno, massime in aprile e maggio, ma anche da settembre a novembre.
■ LE PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE Alle sommità fiorite della Maggiorana, indicate nella farmacopea ufficiale con il nome di Herba Majoranae, sono riconosciute proprietà anticatarrali, antispasmodiche, balsamiche, carminative, diaforetiche, diuretiche, eupeptiche-digestive e stimolanti. Nel tempo sono stati accreditati alla Maggiorana anche benefici effetti nei casi di coliche intestinali, isteria, epilessia, vertigini e tremori, insonnia, cattiva digestione, mal d’orecchie, tosse, inappetenza e mal di mare. Con le sommità fiorite se ne fanno infusi e decotti; CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI SAVONA
Maggiorana · Origanum majorana
tinture e macerazioni alcoliche; polvere starnutatoria per curare cefalee, congiuntiviti e catarro nasale; gargarismi e fomentazioni per risolvere raffreddori e mal di gola; impiastri per il torcicollo, distorsioni e disturbi della vescica; unguenti per i dolori reumatici ed altro ancora. Ippocrate prescrive la Maggiorana, cotta con segatura di legno di cipresso in vino dolce annacquato, per irrigazioni vaginali. Secondo un famoso testo di medicina edito intorno al 1136, il “calore” della Maggiorana ha il potere di placare il cervello sconvolto dall’ira. Il medico arabo El Temimy prescriveva, ai suoi tempi, ambra grigia sciolta in olio di Maggiorana nei casi di paralisi e contro i malanni della pituita (ghiandola che produce catarro) e del sistema nervoso. ■ ALTRI USI La Maggiorana viene oggi largamente impiegata nella lavorazione delle carni e degli insaccati; l’olio essenziale è impiegato in profumeria nella fabbricazione dei saponi; nell’industria farmaceutica, come correttivo degli odori sgraditi, ed anche in liquoreria. Le nonne di una volta usavano porre sacchetti di Maggiorana ed altre erbe negli armadi, per profumare gli abiti e respingere le tarme.
L’IMPIEGO NELLA COSMESI Con la Maggiorana si può preparare un bagno rilassante e corroborante, ma soprattutto delicatamente profumato. Sei dracme di Maggiorana (circa 23 grammi) sono necessarie, assieme a coriandolo, lavanda, alloro, rose, garofani e molti altri elementi, per la preparazione di un sapone da barba profumato, del quale Nostradamus da la ricetta in un suo interessante opuscolo sui Cosmetici pubblicato nel 1556. Da Plinio il Vecchio sappiamo che al suo tempo con la Maggiorana si producevano profumi: i migliori erano quelli di Cos, di Cipro e di Mitilene, nell’isola di Lesbo, dove la Maggiorana cresceva rigogliosa. CARATTERISTICHE ED ESIGENZE DELLA PIANTA Partendo da piantine in vaso la coltivazione della Maggiorana non presenta nessuna difficoltà particolare. Forma di propagazione Da seme
Ambiente di coltura Piena aria
Portamento Eretto
°C
Illuminazione Preferisce le esposizioni soleggiate Temperatura Non sopporta il forte freddo Umidità Preferisce un substrato non troppo umido
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