ATLANTE DEI DELTA EUROPEI EUROPEAN DELTA ATLAS
1
GEOGRAFIE GEOGRAPHIES 1.1 GEOGRAFIE 1.1 GEOGRAPHIES 1.2 PROTEZIONE 1.2 PROTECTION 1.3 FENOMENI 1.3 PHENOMENA 1.4 RETI 1.4 NETWORK
2
BIOGRAFIE BIOGRAPHIES
3
COMPARAZIONI COMPARISONS
1
GEOGRAFIE GEOGRAPHIES Nonostante i territori deltizi in Europa siano generalmente assoggettati ad alcune importanti fragilità, tra cui assume particolare rilievo la salinizzazione dell’acqua, l’erosione delle coste e l’innalzamento del livello medio del mare, sono riconoscibili alcuni fenomeni che ne segnano profondamente la singolarità come, ad esempio, il progressivo abbandono da parte della popolazione locale, il forte incremento della pressione turistica oppure la contemporanea trasformazione e rafforzamento del settore agricolo. Somiglianza e differenza sono le parole chiave che hanno guidato la costruzione di una sequenza di mappe attraverso cui descrivere i delta europei, tracciarne i principali caratteri, ma anche individuare i modi in cui vengono affrontate le criticità. Detto diversamente, lo sforzo compiuto riguarda il riconoscimento di come una pluralità di temi, problemi, fenomeni e caratteri di fatto disegni sul territorio europeo differenti geografie, ciascuna delle quali richiede specifiche forme di intervento. European deltaic territories are generally invested by two different trends: on the one hand by relevant frialties, like the salt wedge, the coastal erosion and the sea level rising, on the other one by phenomena like the emigration, the demand for an increment of touristic facilities, the transformation and the reinforcement of the agricultural sector. Similarity and difference are the keywords that order the sequence of the maps that describe the European deltas, visualise the most relevant features, show how the weaknesses of the territory are faced. In other words, the goal is to show how a plurality of elements, causes and phenomena create different geographies, requiring specific interventions. *mappe realizzate su base cartografica del EEA
G
AREE URBANIZZATE E AREE AGRICOLE
EOGRAFIE aree urbanizzate e habitat artificiali
pascoli
terreno permanentemente irrigato
vigneti
terreno arabile non irrigato
risaie
coltivazione annuali e permanenti
altri usi
terreni a coltivazioni miste
1.1
0
250
500
750
terreni agricoli con significative aree di vegetazione naturale
1000 KM
terreni agro-forestali
G
SISTEMA DELLE ACQUE ED AREE UMIDE
EOGRAFIE concentrazione di aree umide
alta bassa
sistema delle acque (Corine land cover 2000)
1.1
0
250
500
750
1000 KM
Aree umide (4.1.1)
Corpi d’acqua (5.1.2)
Corsi d’acqua (5.1.1)
Lagune costiere (5.2.1)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
15 14 12
10
13
11
9 20
8 16
7 19 1
6
17
2
18
5 4
3
21
G
IDROGRAFIA
EOGRAFIE
bacino idrografico fiume delta
1.1
0
250
500
750
1000 KM
estuario
RODANO EBRO GUADALQUIVIR GUADIANA TAGO DUERO GARONNA LOIRA SENNA SCHELDA RENO ELBA ODER VISTOLA NEMUNAS DANUBIO EVROS AXIOS PO DNIEPR NILO
P
CATEGORIE IUCN DI SITI NAZIONALI DESIGNATI
ROTEZIONE
1.2
0
250
500
750
1000 KM
IA
riserve naturali o aree di riserva integrale
IB
aree incontaminate
II
parchi nazionali
III
monumenti naturali
IV
aree per la gestione di habitat e specie
V
paesaggi terrestri e marini protetti
VI
aree per la gestione sostenibile delle risorse
P
RETE NATURA 2000 + RAMSAR
ROTEZIONE NATURA 2000
Direttive uccelli (SPA)
NATURA 2000
Direttive habitat (pSCI,SCI,SAC)
NATURA 2000
siti appartenenti ad entrambe
aree appartenenti alla convenzione RAMSAR
1.2
0
250
500
750
delta
1000 KM
F
STATO DELLE COSTE
ENOMENI depressioni (da 0 m a -5 m) erosione crescita innalzamento livello del mare
1.3
0
250
500
750
1000 KM
-10.0 -7.5 -5.0 -2.5 0.0
2.5
5.0
7.5 10.0
F
INONDAZIONI
ENOMENI numero di inondazioni (1998 - 2008)
1
2
3
4
5
6
variazioni previste della portata dei fiumi (rapporto fra il periodo 1961-1990 e lo scenario 2071-2100) %
1.3
0
250
500
750
1000 KM
+40
+20
+10
+5
-5
-10
-20
-40
F
SECCHE
ENOMENI numero medio di persone esposte annualmente a secche per km q
<4
4 - 10
40 -200
200 - 400 400- 28000
sfruttamento dâ&#x20AC;&#x2122;acqua nei bacini fluviali europei (%)
1.3
0
250
500
750
1000 KM
> 40 20 - 40
(forte sfruttamento) (medio sfruttamento)
F
TRASPORTI VIA ACQUA
LUSSI rotte marittime vie fluviali classi UN/EC
1.4
0
250
500
750
1000 KM
VII VI a VI b VI c Va Vb IV III I, II
14500-27000 T 9600-18000 T 6400-12000 T 3200-6000 T 3200-6000 T 1500-3000 T 1000-1500 T 650-1000 T 250-650 T
UNESCO Man and Biosphere program (MAB RAMSAR Convention on Wetlands WWF IUCN International Union for Conservation of nature WOW Wings over wetlands
MEDITERRANEAN DELTAS ASSOCIATION STATUTE (DELTA- MED) RISERVE BIOGENETICHE DEL CONSIGLIO D’EUROPA NATURA 2000 CONVENZIONE DI BERNA E BONN (conservazione della fauna migratrice) CONVENZIONE DI BARCELLONA (protezione aree umide mediterranee) EUROPARC FEDERATION
DANUBE DELTA CROSS BORDER BIOSPHERE RESERVE LOWER DANUBE GREEN CORRIDOR AGREEMENT LOWER DANUBE EUROREGION
MINISTERO DELL’AMBIENTE Danube Delta Biosphere Reserve Authority Danube Delta National Institute COMUNI MINISTERE DE L’ENVIRONNEMENT DEPARTEMENT DES BOUCHES DU RHONE RÉGION PROVENCE-ALPES-CÔTE D’AZUR Parc naturel régional de Camargue Commission executive de l’eau de camargue ARLES, SAINTES MARIES DE LA MER
MINISTERIO DE MEDIO AMBIENTE Y MEDIO RURAL Y MARINO ANDALUSIA parque regional Donana COMUNI
MINISTERO DELL’AMBIENTE
REGIONE VENETO Parco regionale del Delta del Po _ Veneto REGIONE EMILIA ROMAGNA Parco regionale del Delta del Po _ Emilia Romagna COMUNI
R
ETI NAZIONE DIPARTIMENTO ORGANO TRANSFRONTALIERO EUROPA
MONDO
1.4
0
250
500
750
1000 KM
REGIONE
COMUNE
2
BIOGRAFIE BIOGRAPHIES
1 2 3 4 5 6 7 8
CASI STUDIO STUDY CASES
PO / PO RODANO / RHONE EBRO / EBRO GUADALQUIVIR / GUADALQUIVIR RENO / RHINE NEMUNAS / NEMUNAS DANUBIO / DANUBE AXIOS / AXIOS
6 5
7 2 3 4
1 8
SFRUTTAMENTO AGRICOLO
PROTEZIONE AMBIENTALE - Consorzi di Bonifica -
riso fragola mais
ORGANI LOCALI
cotone grano
- Provincia di Rovigo - Comuni (6) - Parco Regionale Ve
mais aglio
REGIONE VENE
- Ministero dell’A - Ministero dei La -
ORGANI NA - convenzione - Unesco
ALTRE ATTIVITA’
ORGANI IN
- SIC - ZPS - Natura 20
saline piscicoltura caccia
ORGANI
commercio allevamento turismo estrazioni metanifere turismo
DINAMICHE SOCIO-ECON dominazioni
REGIMENTAZIONE NAVIGAZIONE controllo inondazioni controllo flussi d’acqua navigazione rettifica di canali (rettifiche, drenaggio) pompaggio dell’acqua tifiche, drenaggio)
confini legislazioni
migrazioni
svilupp
1
E E
PIANIFICAZIONE CONCERTATA Piano di bacino - PRUG Piano di uso e gestione del Parco Nazionale - Piano Direttore Territoriale Comarcale della Donana - ePiano di Sviluppo e Salvaguardia del suo Ambiente
eneto del Fiume Po
ETO
Ambiente avori Pubblici
AZIONALI Ramsar
NTERNAZIONALI
- PDS Piano di Sviluppo Sostenibile - Parco Regionale Veneto del Fiume Po - PORN Piano di Gestione delle Risorse Naturali del Parco naturale di Donana - legge per la trutela del patrimonio naturale del paese - Piano Idrogeologico Piano dâ&#x20AC;&#x2122;Area - POTAD Piano di Ordinazione del Territorio dell' Ambito della Donana legge quadro sui parchi - PRODER Programma Operativo di Sviluppo e Diversificazione Economica delle Zone Rurali - Piano dell' Uso del Suolo (Andalusia) - Programma di Educazione Ambientale - AGENDA 21
COMUNIDAD AUTONOMA DE ANDALUSIA REGIONE VENETO, STATO
000
I EUROPEI
NOMICHE
i
po economico
EMERGENZE AMBIENTALI erosione delle coste inquinamento acque ( sup / sott ) inondazioni avanzamento cuneo salino subsidenza
GUADALQUIVIR PO 5 0
PO
XI sec a.C.
nuclei insediativi importanti lungo i rami del Po
X sec a.C.
sviluppo del porto di Frattesina: prima “stagione d’acqua” del delta
VIII sec a.C.
- fase alluvionale: il centro perde importanza - gli Etruschi aprono canali navigabili
VI sec a.C.
affermazione ed espansione di Adria: traffici nell’entroterra e sul mare
fine VI sec a.C.
sviluppo di Spina come centro in cui convivono Veneti, Greci ed Etruschi
V sec a.C.
- Adria passa sotto controllo etrusco, diventa una polis - territorio strutturato in funzione di attività agricole, artigianali e commerciali
fine IV sec a.C.
crisi politica di Atene: contrazione dei traffici commerciali nel delta
III sec a.C.
- attività artigianali e commerciali - Spina scava un canale artificiale per proteggersi dal ramo padano
II sec a.C.
insediamento dei Romani: organizzazione del territorio per centuriazioni
I sec a.C.
Adria e Ravenna diventano municipia, completamento della via Annia e della via Popilia
I sec d.C.
- scavo tra le lagune della Fossa Augustea (Ravenna-Spina) e della Fossa Flavia (Spina-Adria) - recupero delle attività legate alla pesca
13 d.C.
il centro di Classe la sede della flotta romana in Adriatico con base militare a Ravenna
II sec
crisi agricola, si impone la grande proprietà
III sec
crisi della piccola proprietà, accentramento della terra in grandi aziende a latifondi
V sec
eventi bellici, devastazione dei passaggi sul territorio veneto
VII sec
- lotte tra ducato veneto, Estensi, padovani, vescovi-conti adriani - produzione di sale e attività peschereccia
836
Venezia si trasforma in ducato e si specializza nel trasporto fluviale di merci in arrivo ai porti adriatici
866
Venezia saccheggia Comacchio
932
controllo veneziano delle coste
XI sec
controllo delle saline di Comacchio: Venezia mira all’accentramento del mercato del sale sull’Adriatico e lungo il Po
1101
blocco navale di Venezia a Ferrara per ottenere condizioni favorevoli di accesso al Po
XII sec
rotta di Ficarolo: il porto di Adria viene colmato e il delta si sviluppa verso nordest
1309
patto di protezione tra Adria e Venezia
XV sec
Venezia perde e riprende Adria più volte negli scontri con gli stati vicini
1438
Venezia restituisce il Polesine agli Estensi
1482-1484
guerra tra Venezia e Ferrara Alfonso X il Saggio designa la zona della Rocina Riserva Reale di Caccia Fernando IV concede queste terre ai duchi di Medina Sidonia : resta parco di caccia per 500 anni
1515
patto di Cambrai: Venezia si asicura il dominio su Polesine, Rovigo e delta
1556
creazione del Magistrato ai Beni Inculti e del Magistrato delle Acque
1564
interclusione del ramo dell’Abate per bonificare i terreni lungo la riva destra del ramo Ariano-Goro
XVI sec
- attività artigianali e commerciali - abbandono della sola raccolta delle rendite agrarie per un vero interesse alla produzione: inizio delle bonifiche - estesi latifondi si concentrano nelle mani di potenti famiglie veneziane
XVII sec
- piene e rotte dei fiumi - annullamento dei diritti di uso civico delle terre - perdita di importanza delle attività tradizionali di pesca e raccolta della canna, inizia la coltiuvazione del mais
1606
taglio di Porto Viro ad opera della Repubblica di Venezia per evitare l’interrimento delle bocche lagunari, le acque, sfociando più a sud, sottraggono il delta al controllo pontificio
1612
Venezia interviene sul Po delle Fornaci: estromissione dei rami di Scirocco e Tramontana
1623
Venezia costruisce un canale in località Cavanella di Po per garantire il collegamento tra delta e laguna
1650
spegnimento del sistema deltizio rinascimentale
XVIII sec
movimenti migratori della popolazione più povera a causa del divieto di transito nelle valli, unico sostentamento
1745
nasce il primo “Consorzio agli scoli dell’Isola di Ariano”
1750
idrografia simile a quella attuale: si delinea la Sacca dei Scardovari
1751
la “linea dei pilastri” (il tracciato del canale Veneto) sancisce il confine tra Venezia e Stato Pontificio
1782
Venezia e Ferrara si uniscono nel fine comune della bonifica e della difesa dalle inondazioni
1796
primo sposalizio di Venezia col Mare
1797
il trattato di Campoformido individua il confine tra Veneto Asburgico e Repubblica Cisalpina sul corso del Gran Po
1801
il trattato di Luneville sposta il confine sull’Adige
1803
una commissione del governo napoleonico stabilisce la necessità di un cavo emissario delle acque di scolo di destra Canalbianco
1808
nasce il Consorzio Acque Dolci di Contarina e Donada
1809
tassazioni straordinarie: movimenti insurrezionali e brigantaggio
1810
legge napoleonica che prescrive l’esecuzione obbligatoria delle opere di bonifica
1815
- il Congresso di Vienna garantisce la libertà di navigazione del Po - spostamento del confine tra Stato Pontificio e Regno Lombrado-Veneto dal Po di Goro lungo il Po di Ariano - l’impero Austriaco ripristina le antiche leggi della Repubblica Veneta in merito ai consorzi - divieto di esportazione dei grani dalle province venete per tentare di porre rimedio alla crisi socioeconomica
1818
la famiglia Sullam entra in possesso delle tenute della Donzella
1827
la rotta di Boccasette riorienta a nord il ramo di Maistra: pericolo per la laguna e per il Po di Levante
1834
progetto di Pietro Paleocapa per deviare le acque verso i rami di Tolle e di Gnocca
1836
la famiglia Ravenna acquista tutti i beni abbandonati al mare
1837
i Sullam e i Ravenna acquistano tutti i terreni e gli specchi d’acqua con cui costituiscono la tenuta Cà Lattis e Gorino
1861
per la prima volta nella disciplina dei consorzi si distinguono le acque di “ragion civile difensiva” da quelle di “ragion civile lucrativa”
1865
legge amministrativa sulle opere pubbliche che disciplina il concorso dello Stato nelle spese per gli interventi idraulici (controllo di fiumi e arginature, ma non le attività di bonifica)
1866
- gli Austriaci sono sconfitti a Sadowa e perdono il loro dominio sul Polesine - plebiscito che sancisce la definitiva unione del Polesine all’Italia
1869
passaggio della competenza in materia di bonifica dal Ministero dell’Agricoltura a quello dei Lavori Pubblici
1872
grande piena che porta alla prevalenza del ramo del Po della Pila
1873
crisi agraria
1879
il Consorzio dell’isola di Ariano compila il primo progetto di prosciugamento perenne, escluse le risaie
1882
- rotta dell’Adige: isterilimento temporaneo di superfici estesissime - legge Beccarini sulla bonificazione (diverse categorie a seconda dell’urgenza) incarico allo Stato degli interventi per le terre paludose, ma il delta veneto non compare
1885
il Consorzio di Ariano viene riconosciuto come ente di bonifica: nasce il Consorzio di Bonifica dell’isola di Ariano
1886
- disegno per la bonifica dell’isola di Ariano - iniziano le grandi migrazioni dal Polesine verso le Americhe
1890
il Consorzio di Contarina e Donada entra nel Consorzio di Bonifica Polesana
1897
il Consorzio presenta domanda di concessione per la bonifica
1900
- Testo Unico: vengono perfezionate le disposizioni precedenti - la borghesia capitalista inizia a investire nelle risaie
1903
- costruzione dell’impianto idrovoro di Cà Vendramin - rivolte dei braccianti per l’inadeguatezza delle paghe
1904
ultimati i lavori sul collettore padano
1905
precipitazioni eccezionali allagano e danneggiano l’impianto di Cà Vendramin
1907
ulteriori eventi calamitosi legati alle precipitazioni
1908
stagione di scioperi e rivendicazioni violente
1912
progetto dell’ing. Villoresi di prosciugamento delle valli da pesca e della Sacca di Scardovari (poi respinto)
1915
più di 100.000 persone su 220.000 abitanti alla fine del secolo sono emigrate
1921-24
diverse piene
1922
“Congresso delle Bonifiche” a Sandonà di Piave
1923
Testo Unico: vengono considerate collegate bonifica idraulica, igienica e agraria
1924
- legge Serpieri di bonifica integrale: formalizza l’incarico allo Stato di provvedere all’esecuzione di opere pubbliche - nasce il Consorzio di Bonifica dell’Isola della Donzella
1925
- Mostra Nazionale delle Bonifiche a Napoli: partecipano i consorzi di Ariano e Gorino, e il privato Consorti Sullam - Mussolini inizia la “battaglia del grano”: programma di ruralizzazione
1926
il Consorzio di Ariano chiede al Ministero dell’Economia Nazionale il riconoscimento del territorio in comprensorio (per beneficiare della legge)
1929
caduta dei prezzi nel comparto agricolo
1930
- progetto Bullo per opere di consolidamento arginale, installazione di idrovore e costruzione di un argine a mare - nuovo impianto di sollevamento a Cà Verzola
1931
- progetto esecutivo per le Opere Complementari - si denuncia l’alterazione della falda causata dagli interventi di bonifica
1938
inizia l’estrazione del metano
1946
si raggiungono i 26 mln di m3 di gas estratto
1947
nel dopoguerra la riconquista della libertà porta alla ripresa delle lotte di massa
1949
la popolazione registra un aumento del 14%
1950
- imponenti opere di bonifica: nuovo assetto del territorio - nella Sacca di Scardovari risultano immesse grandi quantità di acque di rifiuto degli impianti metaniferi
1951
- 8 mld di m3 d’acqua invadono il Polesine: i 2/3 della provincia di Rovigo diventa palude - la percentuale di occupati nel settore primario super il 59% (73.700 abitanti circa) - tutti i comuni del delta vengono inclusi nelle aree soggette alla Riforma Agraria - si raggiungono i 300 mln di m3 di gas estratto
1952
- tracimazione e crolli arginali nell’Isola di Camerini - 30.000 iscritti alle liste di collocamento
1955
allagamenti nell’isola di Cà Venier
1956
- allagamenti in località Pila, Cà Venier, Cà Zuliani, Boccasette e Batteria - in Polesine risultano aperti 1.351 pozzi metaniferi (nel ferrarese sono 312, nel veneziano solo 6)
1957
alluvione nell’isola di Ariano, rotta per sifonamento a Cà Vendramin, rotta di Po Grande (Camerini, Bonelli, Donzella)
1958
alluvioni in località Camerini e Cà Venier
1960
alluvione nell’isola di Ariano - tra Contarina e Porto Tolle si arriva al culmine dello sprofondamento dei suoli per le estrazioni metanifere
1961
gli abitanti si riducono del 24% rispetto al ‘51 (55.900 abitanti)
1963
divieto di estrarre metano
1966
- il 3 e 4 novembre forte vento di Scirocco nella Sacca di Scardovari, mareggiata eccezionale (+2.20 sul m.m.) - il mare rompe l’argine a Scardovari ricoprendo di acqua salata Donzella, Bonelli, Camerini e Porto Tolle - perdite dei raccolti al 60-70% - Piano di Sviluppo Economico Regionale: concentrazione di servizi commerciali agricoli, si inizia a parlare di turismo
1967
si decide il prosciugamento di tutti gli specchi vallivi alle spalle della Sacca di Scardovari (Ente Delta Padano)
1968
progetto che permette al collettore Padano-polesano di convogliare le acque nel Canalbianco
1970
inizia la costruzione della centrale termoelettrica di Polesine Camerini
1971
inizia l’incremento del settore industriale: progetto per il “polo attrezzato” tra Adria e Loreo
1972
Convegno per il “Grande Parco Naturale del Delta del Po” per sostenere l’istituzione di un parco interregionale
1975
legge regionale che prevede interventi per sostenere insediamento e sviluppo di imprese artigiane in aree attrezzate
1976
legge regionale: i consorzi diventano enti pubblici a carattere economico-territoriale (slegati dal controllo comunale)
1977
- definitiva sistemazione dell’isola di Ariano - finanziamenti statali per la costituzione di un’area industriale nel Basso Polesine
1978
- provvedimento del Consiglio Regionale che raccoglie tutti i consorzi sotto il Consorzio di Bonifica Delta Po Adige - Programma Regionale di Sviluppo con indicazioni sul turismo e sull’industria
1979
piano del ministero LL PP che toglie il Polesine dalla logica di emergenza in ambito di finanziamenti: difesa attiva
1980
il Consorzio di Bonifica mette in cantiere l’idrovora di Cà Dolfin con scarico nel Po di Tolle
1982
primo “Piano di Bacino”
1983
- la Regione incarica Rovigo della compilazione di un Piano di Sviluppo e Salvaguardia: legge speciale per il Delta Po - progetto per l’idrovia Adriatico-Danubio
1984
il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali tutela indirettamente il delta d’acqua
1985
- legge Galasso per la tutela del patrimonio naturale del Paese: proposte per l’area del Delta del Po - progetto generale per l’Oasi di Cà Mello
1986
- nasce il Parco Naturale Regionale a integrazione del Parco del Delta dell’Emilia Romagna - Piano d’Area: preminenza di tutela ambientale, ma misure inadeguate - associazioni ambientaliste si schierano contro il progetto per il Parco Interregionale
1987
misure per la salvaguardia del sistema idrografico
1988
commissione mista (Ministero-Regione) redigono un progetto di Parco Interregionale e discutono del Parco Nazionale
1989
- misure temporanee di salvaguardia - si istituisce il comitato “No al Parco”: popolazione locale, organi di governo locali, associazioni ambientaliste
1990
progetto di Parco Nazionale e controproposta delle associazioni ambientaliste
1991
- legge quadro sui parchi - diventa Parco Naturale Interregionale con sviluppo turistico - vine modificata la legge che lo inseriva nei parchi nazionali
1993
attori locali costituiscono un documento per poter prendere visione del Piano d’Area e apporre eventuali modifiche
1994
- approvazione del Piano d’Area - legge istitutiva del parco firmata da tutti i comuni
1995
il Delta del Po viene dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO
1996
- Programma Midwet: l’Europa ribadisce l’imporcrastinabilità dell’isitutzione di un parco - programma WETLANDS I (1997-1999): promozione e gestione del patrimonio naturale, culturale, paesaggistico
1997
- progetti di legge: “Norme per l’istituzione del Parco Regionale del Delta del Po” (12mila ha) - “Piano di tutela e sviluppo delle comunità del Delta del Po” - istituzione del Parco Regionale Veneto del Delta del Po
1999
- programma WETLANDS II (2000-2006) - inserimento nel programma comunitario LEADER+ 2000/2006 di promozione e marketing territoriale
2002
- Confartigianato propone alle amministrazioni di costruire una nuova area metropolitana chiamata “Città del delta” - Piano di Sviluppo Rurale: riqualificazione, sviluppo cartografico, informazione ed educazione - inserimento nei siti della Rete Natura 2000
2003
primo progetto per l’ottenimento della Certificazione Ambientale EMAS (marchio di qualità ambientale turistica)
2004
progetto LIFE 2004 per la conservazione e riproduzione dello storione del delta
2005
la superficie ad agricoltura biologica passa dai 142 ha del 2001 ai 1.136 ha
2007
primi progetti per un rigassificatore Adriatic a 15 km a largo di Porto Levante
2009
- il riso del Delta del Po ottiene il marchio igp - inaugurazione del rigassificatore Adriatic
2010
iniziano i lavori del programma di miglioramento ambientale per ottenere il Certificato EMAS
SFRUTTAMENTO AGRICOLO riso
EMERGENZE AMBIENTALI erosione delle coste
grano
inquinamento
altre colture
risalita del cuneo inondazioni subsidenza
ALTRE ATTIVITA’ saline allevamento turismo
PROTEZIONE AMBIENTALE - Arles - Saintes Maries de la Mer
COMUNI
- Parc naturel régional de C - Commission executive de
RÉGION PROVENC D'AZUR
REGIMENTAZIONE DELLE ACQUE dighe a mare rete di drenaggio rete di irrigazione arginatura del fiume regolazione uscita/ingresso acque
- Agence de l’eau Rhôn Corse - Direction départemen foret des bouches-du-R - Réserve départementa - Forêt des Bouches du
DEPARTEMENT RHONE
reteNationale di dren - Société - Réserve nationale - Conservatoire rete dideir lacustres
argina MINISTERE D
- NATURA 2000 - ZPS
E.U.
- Réserve vo
PRIVAT
o salino
2
RODANO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE - POS e PLU
COMUNI - SCOT - Chartes d’environnement et de développement
PAYS D’ARLES - SCOT - Charte Parc naturel régional de Camargue (PNR) Chartesdu d’environnement et de développement - Commission executive de l’eau de Camargue
PAYS D’ARLES REGIONE
- SCOT Directived’environnement territoriale d’aménagement -- Chartes et de développement - Loi littoral
PAYS D’ARLES STATO - SCOT -- Zone de d’environnement protection spéciale (ZPS) Chartes et de de l’avifaune développement - NATURA 2000
PAYS D’ARLES E.U.
Camargue e l’eau de camargue
CE-ALPES-CÔTE
ne méditerranée et
ntale de l’agriculture et de la Rhone ale des Impériaux u Rhône
T DES BOUCHES DU
naggio de Protection de la Nature e de Camargue l’espace littoral des rivages rrigazione
atura del fiume DE L’ENVIRONNEMENT
0
OBIETTIVI - Gestione integrata delle attività umane e dell’ambiente naturale - Protezione e gestione integrata degli spazi naturali, della flora e della fauna - Gestione globale e controllata delle acque - Sviluppo turistico - Miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti - Mantenimento della diversità fra i diversi paesaggi della Camargue - Sostenimento alle attività economiche locali - Vigilanza in materia urbanistica e architettonica - Limitazione dell’inquinamento e degli scarichi - Sviluppo di azioni culturali e pedagogiche - Sviluppo delle conoscenze e loro diffusione - Forum di discussione
olontaire privée de la Tour de Valat
TI
RHONE 3
12° secolo
Gli ordini religiosi ( ordine di Malta)iniziano a sfruttare il delta. I proprietari si uniscono in associ azioni di difesa contro il mare.
13° secolo
Inizio dello sfruttamento delle saline di Giraud.
16° / 17° secolo
Costruzione delle prime dighe a mare.
1859
Costruzione della diga a mare.
1869
Regimentazione totale della Camargue fra le due braccia del Rodano.
20° secolo
Sviluppo delle saline a causa dell’aumento di richiesta da parte dell’industria chimica. Fra il 1892 e il 1950 sono attive due linee ferroviarie nel Delta per il trasporto quotidiano del sale.
1927
Nascita della Riserva Nazionale della Camargue.
1940/45
Dopo la seconda guerra mondiale la maggior parte delle coltivazioni a vigne vengono convertite in risaie. L’introduzione di quantità crescenti d’acqua rischia di saturare l’Etang du Vaccares e di inondare la bassa Camargue e le saline.
1944
Costruzione di stazioni di pompaggio per rinforzare il sistema di drenaggio.
1944
Nascita dell’istituto di ricerca Tour du Valat.
1966
La Camargue è insignita del Diploma europeo del Consiglio d’Europa, denominazione accordata a spazi naturali di interesse europeo che beneficiano di un regime di protezione effettiva.
‘70
Calo della risicoltura e conseguente riduzione dell’acqua immessa nel Delta, deterioramento delle opere idrauliche, rischio di trasformazione degli ambienti naturali.
PRIMI INS
REGIMEN
SVILUPPO
CONVERS
CRISI AGR
Inizia l’attività turistica.
1970
Creazione del Parco Naturale Regionale della Camargue.
1972
La Riserva Nazionale della Camargue è nominata Riserva della Biosfera dall’UNESCO.
1975
Nascita della Riserva Nazionale della Camargue.
1976
La Camargue entra nella lista delle Riserve Biogenetiche del Consiglio d’Europa.
1979
Iscrizione alla convenzione di Berna e Bonn, relativa alla conservazione della fauna migratrice.
1982
In seguito a una tempesta eccezionale le dighe di prima difesa vengono rinforzate, aggiungendosi alla diga preesistente.
‘80
Il sindacato dei risicoltori, dei coltivatori e il parco regionale, con l’appoggio statale, delineano un piano di rilancio della risicoltura e di modernizzazione delle strutture idrauliche.
1981
Ratificazione della Direttiva Uccelli (ZPS zone a protezione speciale)
1982
La Camargue entra nella lista delle aree protette dalla Convenzione di Barcellona, per quanto riguarda la protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento.
1986
La Camargue entra nella lista delle zone umide di importanza internazionale (Ramsar).
1987
Il Parco, una volta sistemato il sistema di irrigazione, lavora a dispositivi per evacquare le acque. Vengono stabiliti accordi fra i diversi attori sul territorio secondo la regola dei tre 20 per quanto riguarda l’Etang du Vaccares. (Il livello del mare non può essere inferiore a -20cm o superiore a +20cm, la salinità non può superare 20g/litro.
1993/94
Inondazioni eccezionali.
1994
Entrata in vigore della Direttiva Habitat (ZCS zone speciali di conservazione)
1995/96
Piogge eccezionali. La regola dei tre 20 viene modificata, il livello di salinità passa a 10g/litro.
2003
Inondazioni eccezionali.
CREAZION
1982
In seguito a una tempesta eccezionale le dighe di prima difesa vengono rinforzate, aggiungendosi alla diga preesistente.
‘80
Il sindacato dei risicoltori, dei coltivatori e il parco regionale, con l’appoggio statale, delineano un piano di rilancio della risicoltura e di modernizzazione delle strutture idrauliche.
1981
Ratificazione della Direttiva Uccelli (ZPS zone a protezione speciale)
1982
La Camargue entra nella lista delle aree protette dalla Convenzione di Barcellona, per quanto riguarda la protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento.
1986
La Camargue entra nella lista delle zone umide di importanza internazionale (Ramsar).
1987
Il Parco, una volta sistemato il sistema di irrigazione, lavora a dispositivi per evacquare le acque. Vengono stabiliti accordi fra i diversi attori sul territorio secondo la regola dei tre 20 per quanto riguarda l’Etang du Vaccares. (Il livello del mare non può essere inferiore a -20cm o superiore a +20cm, la salinità non può superare 20g/litro.
1993/94
Inondazioni eccezionali.
1994
Entrata in vigore della Direttiva Habitat (ZCS zone speciali di conservazione)
1995/96
Piogge eccezionali. La regola dei tre 20 viene modificata, il livello di salinità passa a 10g/litro.
2003
Inondazioni eccezionali.
REGIMEN AGRICOL
SFRUTTAMENTO AGRICOLO riso fragola cotone mais
PROTEZIONE AMBIENTALE
- RENPA Red de Espac Andalucia - EBD Estación Bioló - FUNDACION DONANA - Red de Participación e de Doñana
ORGANI LOCALI
- Comarca de Donan - Provincias (3) - Municipalidades - Parco Naturale e Pa
COMUNIDAD ANDALUSIA
ALTRE ATTIVITA’ saline caccia commercio allevamento turismo
- MARM Ministe Medio - CHG Confed - CSIC Consej - EUROPARC Espa
ORGANI NA
- WWF / Aden - UNESCO - R -S - RAMSAR ( C - AGENDA 21
ORGANI IN
- EUROPARC - SIC - ZPS - NATURA 2
EU
REGIMENTAZIONE NAVIGAZIONE controllo inondazioni controllo flussi d’acqua navigazione (rettifiche, drenaggio)
4
E E
cios Protegidos de
ógica de Doñana A 21 Información de la Comarca
GUADALQUIVIR
PIANIFICAZIONE CONCERTATA - PRUG Piano di uso e gestione del Parco Nazionale - Piano Direttore Territoriale Comarcale della Donana e del suo Ambiente - PDS Piano di Sviluppo Sostenibile
na
s (14) arco Nazionale di Donana
AUTONOMA DE
erio De Medio Ambiente, Rural y Marino deracion Hidrografica Guadalquivir jo Superior Investigacion Cientifica ana
AZIONALI
na Riserva Biosfera Sito Patrimonio dell'Umanità Convention of wetlands )
- PORN Piano di Gestione delle Risorse Naturali del Parco naturale di Donana - Piano Idrogeologico - POTAD Piano di Ordinazione del Territorio dell' Ambito della Donana - PRODER Programma Operativo di Sviluppo e Diversificazione Economica delle Zone Rurali - Piano dell' Uso del Suolo (Andalusia) - Programma di Educazione Ambientale - AGENDA 21
COMUNIDAD AUTONOMA DE ANDALUSIA
NTERNAZIONALI
C
2000
EMERGENZE AMBIENTALI erosione delle coste inquinamento acque ( sup / sott ) riduzione biodiversita’ avanzamento cuneo salino subsidenza
GUADALQUIVIR
1262
Alfonso X il Saggio designa la zona della Rocina Riserva Reale di Caccia
1309
Fernando IV concede queste terre ai duchi di Medina Sidonia : resta parco di caccia per 500 anni
1503
a Siviglia si stabilisce la Casa de la Contratacion, ed il fiume diventa la porta d'entrata delle ricchezze provenienti dalle Americhe
XVI sec
si stabiliscono le saline sui due lati della foce
fino al XVII sec
la laguna con le due isole (Mayor e Menor) rimane inalterata : pascolo per bestiame e caccia
1599
appare per la prima volta il nome di Donana (da Dona Ana, figlia della principessa di Eboli e sposa del VII Duca di Medina Sidonia,che si ritira a vivere nella riserva)
1717
si sposta il Porto delle Indie da Siviglia a Cadice (eccessiva sedimentazione e problemi di navigazione)
1737
piantumazione di "stone pine" sulla costa; poi però la scomparsa dei ginepri costieri ha destabilizzato le dune, rendendole mobili
fine del XVIII sec
- alcune superfici delle paludi sono seccate e sfruttate in forma stabile per l'allevamento del bestiame - muri di contenimento e saracinesche per controllare le inondazioni ed i flussi d'acqua per favorire la crescita di erba e macrofite per il bestiame (che genera inoltre un innalzamento del terreno) - inizio degli insediamenti
secoli XIX - XX
- tagli nel fiume e opere di regolazione (dighe e bacini) che implicano impatti importanti nelle paludi - le paludi del Guadalquivir sono 140.000 ha (adesso solo ad est, per un area di 27.000 ha) - il drenaggio del canale di navigazione Sanlucar / Siviglia ha provocato il progressivo interramento dei bracci laterali - le isole sono oggetto di interessi speculatori ( progetti agricoli)
inizio XX sec
- terre in stato vergine, spazio poco produttivo (pesca, caccia,saline, poco pascolo) - la Società delle Isole del Guadalquivir (fondi inglesi/svizzeri) inizia il processo di trasformazione agraria
1854
la zona è menzionata in un documento chiamato "Avifauna della Donana: catalogo degli uccelli osservati in alcune province andaluse "(Antonio Machado y Núñez)
1899
prime fotografie della fauna della Donana
1916
si scava il canale di Casa de Riera tra il Guadiamar ed il Guadalquivir
1920
primi esperimenti di coltivazioni nelle "marismas" (zone umide)
1921
la Compania de las Marismas del Guadalquivir costruisce dighe per proteggere le paludi
1926
creazione della Sociedad de las Islas del Guadalquivir (compra le isole per creare produzione agricola)
1927
creazione della Confederazione Sindacale Idrografica del Guadalquivir (decreto legge reale)
1927
drenaggio di 14,000 ha nella parte nord della Isla Mayor
1929
sono attivi i primi appezzamenti di riso
1930
costruzione della diga di Alcalà del Rio (nord di Siviglia)
1930
creazione di tre polders ( 1930 : 7,058 ha 1931 : 1,642 ha 1934 : 14,300 ha)
1939
inizio del regime dittatoriale di Francisco Franco
1939
nasce l'Istituto Nazionale di Colonizzazione (strumento per la politica agraria del regime di Franco)
1940
il riso diventa una agroindustria in Andalusia (con l'arrivo dei coloni valenciani, che con conoscenze specifiche e sacrificio al lavoro, iniziano lo sfruttamento del riso come monocoltura (inizio del "trionfo colonizzatore")
1950
iniziano le ricerche ornitologiche
1950
si canalizza il corso del Guadiamar
1952
Josè A.Valverde visita per la prima volta la Donana coincidendo con la prima spedizione scientifica di europei in Donana. Ne seguirono altre nel 1956/7
1961
nasce il WWF per salvare la Donana
1962
Conferenza M.A.R. = nuova considerazione dello spazio delle marismas come riserva ecologica, di fronte ai criteri produttivisti agrari dominanti
1964
il WWF acquisisce 6,784 ha di terreno nel municipio di Almonte da privati e lo cede al governo con la condizione che diventi Riserva Biologica di Donana
1964
lancio della stazione biologica (EBD) da parte del CSIC (Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica)
1965
la Donana riceve la protezione legale come Riserva Biologica
1930
costruzione della diga di Alcalà del Rio (nord di Siviglia)
1930
creazione di tre polders ( 1930 : 7,058 ha 1931 : 1,642 ha 1934 : 14,300 ha)
1939
inizio del regime dittatoriale di Francisco Franco
1939
nasce l'Istituto Nazionale di Colonizzazione (strumento per la politica agraria del regime di Franco)
1940
il riso diventa una agroindustria in Andalusia (con l'arrivo dei coloni valenciani, che con conoscenze specifiche e sacrificio al lavoro, iniziano lo sfruttamento del riso come monocoltura (inizio del "trionfo colonizzatore")
1950
iniziano le ricerche ornitologiche
1950
si canalizza il corso del Guadiamar
1952
Josè A.Valverde visita per la prima volta la Donana coincidendo con la prima spedizione scientifica di europei in Donana. Ne seguirono altre nel 1956/7
1961
nasce il WWF per salvare la Donana
1962
Conferenza M.A.R. = nuova considerazione dello spazio delle marismas come riserva ecologica, di fronte ai criteri produttivisti agrari dominanti
1964
il WWF acquisisce 6,784 ha di terreno nel municipio di Almonte da privati e lo cede al governo con la condizione che diventi Riserva Biologica di Donana
1964
lancio della stazione biologica (EBD) da parte del CSIC (Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica)
1965
la Donana riceve la protezione legale come Riserva Biologica
1965
Piano di Ordinazione Turistica del Litorale
1967
dichiarazione delle spiaggie di Matalascanas come Centro di Interesse Turistico
1968
proposta di rendere la zona costiera al bordo del Parco Nazionale zona di interesse turistico preferenziale
1969
istituzione del Parco Nazionale (36,625 ha)
1969
creazione della Riserva di Guadiamar
1972
dichiarazione della trasformazione in area agricola irrigata Piano Almonte Marismas come zona di interesse nazionale
1973
moria massiva di uccelli a causa della fumigazione dei campi di riso
1973
Donana dichiarata Zona di Rifugio Completa (decreto 3,101)
1975
fine della dittatura franchista
1978
legge di Donana (riclassificazione della legge 91) : il Parco Nazionale arriva a 50,720 ha
1979
inizio del Programma di Educazione Ambientale all'interno del parco
1980
Dichiarato Riserva della Biosfera (77,260 ha) UNESCO
1980
secca (muoiono 15,000 oche a causa della siccità / carenza di nidificazione)
1980
cominciano i piani di rigenerazione idrica
1982
inclusione nella lista RAMSAR
1984
PRUG Piano di uso e gestione del Parco Nazionale (poi 2005)
1985
il Parco Nazionale riceve il Diploma Europeo di Gestione (rinnovato nel 1990 e 1995)
1986
moria di 30,000 uccelli ( botulismo per acqua stagnante)
1988
si notano i danni della modifica che ha modificato il regime idraulico delle paludi (si seccano e e accumulano sale)
1988
approvazione del Piano Direttore Territoriale Comarcale della Donana e del suo Ambiente (comarca : insieme di comuni all'interno della stessa provincia)
1988
Donana dichiarata Bird Protection Area (ZAPA) (79/409 EEC)
1989
istituzione del Parco Naturale (53,835 ha)
1989
Inventario Spazi Naturali Protetti dell' Andalusia
1990
secca
1990
"proposta del progetto ""Costa Donana"" , un resort per 32,000 persone (bloccato)"
1990
Donanan aggiunta al registro Montreaux delle wetland in pericolo
1991
approvazione 2° PRUG
1980
cominciano i piani di rigenerazione idrica
1982
inclusione nella lista RAMSAR
1984
PRUG Piano di uso e gestione del Parco Nazionale (poi 2005)
1985
il Parco Nazionale riceve il Diploma Europeo di Gestione (rinnovato nel 1990 e 1995)
1986
moria di 30,000 uccelli ( botulismo per acqua stagnante)
1988
si notano i danni della modifica che ha modificato il regime idraulico delle paludi (si seccano e e accumulano sale)
1988
approvazione del Piano Direttore Territoriale Comarcale della Donana e del suo Ambiente (comarca : insieme di comuni all'interno della stessa provincia)
1988
Donana dichiarata Bird Protection Area (ZAPA) (79/409 EEC)
1989
istituzione del Parco Naturale (53,835 ha)
1989
Inventario Spazi Naturali Protetti dell' Andalusia
1990
secca
1990
"proposta del progetto ""Costa Donana"" , un resort per 32,000 persone (bloccato)"
1990
Donanan aggiunta al registro Montreaux delle wetland in pericolo
1991
approvazione 2° PRUG
1992
la Commissione Internazionale di Esperti presenta il rapporto sullo sviluppo socioeconomico sostenibile in Donana ( pone le basi per il successivo PDS)
1993
presentazione PDS Piano di Sviluppo Sostenibile ( per il Parco Nazionale 54,252 ha)
1993
firma del Mediterranean Landscape Carte (Andalusia / Toscana / Languedoc Rousillon) enfatizza la necessità di protezione ambientale in queste regioni
1993
creazione di Europarc Espana (EUROPARC, organizzazione paneuropea creata nel 1973 che riunisce isittuzioni di 39 paesi dedicate alla gestione di aree protette e alla difesa della natura
1994
dichiarato Sito Patrimonio dell'Umanità
1995
Piano Idrogeologico (Comitato del Guadalquivir) : per la prima volta sono nominati i paesaggi d'acqua agrari e naturali
1996
PDS Piano di Sviluppo Sostenibile ( per il Parco Naturale 53,385 ha)
1996
1996 - 1999 PRODER
1996
creazione degli Uffici PDS Donana ( organismo di gestione del Piano di Sviluppo Sostenibile)
1996
trasferimento della Commissione del Fiume Guadalquivir al nuovo Ministero dell'Ambiente
1997
PRUG Piano di Uso e Gestione ( Parco Naturale)
1998
tragedia di Aznacollar : cede una diga di una miniera di pirite di ferro, a 40 km nord del parco, rovesciando 6 milioni di m3 di fanghi contaminati con metalli pesanti
1998
presentazione del progetto per il Parco Dunare
2000
2000 - 2006 PRODER 2 Programma Operativo di Sviluppo e Diversificazione Economica delle Zone Rurali
2002
SIC (implementazione direttiva 92/43/EEC)
2003
RENPA Rete di Spazi Naturali Protetti dell' Andalusia
2003
POTAD Piano di Ordinazione del Territorio dell' Ambito della Donana
2003
fine del primo PDS e valutazione
2004
gestione unica del Parco Nazionale e Naturale da parte della Comunità Autonoma dell'Andalusia
2004
creazione della Riserva di pesca delle foci del Guadalquivir
2005
PORN Piano di Gestione delle Risorse Naturali del Parco naturale di Donana
2005
tre nuove aree aggiunte (3,531 ha)
2005
progetto Donana 2005 (recupero 1,600 ha di terreno paludoso+abbattimento di 40 km di muro anti-inondazione
2005
secondo PDS (Piano Sviluppo Sostenibile)
2006
Parco Nazionale e naturale : gli spazi naturali protetti aderiscono alla Corte Europea del Turismo Sostenibile
2006
Piano dell' Uso del Suolo (Andalusia) : programma per la coordinazione ed il recupero integrale del fiume Guadalquivir e azioni per la valutazione del paesaggio fluviale
Programma Operativo di Sviluppo e Diversificazione Economica delle Zone Rurali
1998
tragedia di Aznacollar : cede una diga di una miniera di pirite di ferro, a 40 km nord del parco, rovesciando 6 milioni di m3 di fanghi contaminati con metalli pesanti
1998
presentazione del progetto per il Parco Dunare
2000
2000 - 2006 PRODER 2 Programma Operativo di Sviluppo e Diversificazione Economica delle Zone Rurali
2002
SIC (implementazione direttiva 92/43/EEC)
2003
RENPA Rete di Spazi Naturali Protetti dell' Andalusia
2003
POTAD Piano di Ordinazione del Territorio dell' Ambito della Donana
2003
fine del primo PDS e valutazione
2004
gestione unica del Parco Nazionale e Naturale da parte della Comunità Autonoma dell'Andalusia
2004
creazione della Riserva di pesca delle foci del Guadalquivir
2005
PORN Piano di Gestione delle Risorse Naturali del Parco naturale di Donana
2005
tre nuove aree aggiunte (3,531 ha)
2005
progetto Donana 2005 (recupero 1,600 ha di terreno paludoso+abbattimento di 40 km di muro anti-inondazione
2005
secondo PDS (Piano Sviluppo Sostenibile)
2006
Parco Nazionale e naturale : gli spazi naturali protetti aderiscono alla Corte Europea del Turismo Sostenibile
2006
Piano dell' Uso del Suolo (Andalusia) : programma per la coordinazione ed il recupero integrale del fiume Guadalquivir e azioni per la valutazione del paesaggio fluviale
2007
Parco Nazionale > spazi protetti certificati con Q di qualità turistica
2007
la Regione Autonoma di Andalusia sancisce il diritto di ogni abitante di godere dei propri paesaggi ed il dovere di utilizzarli in modo responsabile, per evitarne il deterioramento
2008
Legge per le misure tributarie e finanziarie d'impulso all'attività economica dell' Andalusia
2008
gemellaggio con il Parco Naturale Regionale della Camargue
XXI sec
- si prevede una totale chiusura della bocca, per eccessiva sedimentazione - trasformazione in un'ampia pianura costiera secca, da dove le dune avanzeranno verso il continente - la foce diventerà totalmente fluviale, con scarsa influenza marina, e avanzerà verso il mare, creando una punta deltaica che si muoverà verso sud/ovest
DINAMICHE DI CONFINE conflitti mutamenti geopolitici processi transfrontalieri
REGIMENTAZIONE NAVIGAZIONE canali di navigazione (arginatura, cut-off) porti bonifica agricola (drenaggio, irrigazione) rinaturalizzazione polder difesa della costa difesa delle aree abitate
SFRUTTAMENTO AGRICOLO cereali silvicoltura raccolta canneti
ALTRE ATTIVITA’ pesca, piscicoltura allevamento turismo
ABBANDONO demografico agricolo di biodiversità
EMERGENZE AMBIENTALI erosione delle coste inquinamento acque riduzione biodiversità inondazioni
7
PROTEZIONE AMBIENTALE - Danube Delta Biosphere Reserve Authority - Danube Delta National Institute for Research and Development
MINISTERO DELL’AMBIENTE - UNESCO, Man and Biosphere program (MAB), Patrimonio dell’umanità - RAMSAR Convention on Wetlands - BERD, European Bank for Reconstruction and Development - WWF - IUCN ( International Union for Conservation of Nature
ORGANI INTERNAZIONALI - LOWER DANUBE EUROREGION Galaþi, Brãila, Tulcea in Romania, Cantemir e Cahul in Moldavia e Odessa Oblast in Ucraina. - LOWER DANUBE GREEN CORRIDOR AGREEMENT” (Romania, Bulgaria, Ucraina, Moldavia) - DANUBE DELTA CROSS BORDER BIOSPHERE RESERVE rete (Romania/Ucraina) di drenaggio
ORGANI rete TRANSFRONTALIERI di irrigazione - EUROPARC - CED, Danube Commission - ICPDR - NATURA 2000 - ZPS
E.U.
DANUBIO
PROGETTI - Danube Delta – Landscape of the year 2007 - 2009
NFI (nature friends international) - PHARE SCOT Project Cross border cooperation - Chartes d’environnement et de développement
DANUBE DELTA CROSS BORDER PAYS D’ARLES BIOSPHERE RESERVE
- SCOT - Danube Delta Environmental Programme: Technical - Chartes d’environnement et de développement Cooperation
PAYS D’ARLES BERD European Bank for Reconstruction and
Development - SCOT - Chartes Management Plan for the et Protection of the d’environnement de développement Biodiversity and Sustainable Development in Nature Protected Areas of the Lower Danube Euro Region PAYS D’ARLES
EUROREGIONE - SCOT -- LIFE NATURA Saving Pelecanus in the Chartes d’environnement et de Crispus développement Danube Delta - ZPS PAYS D’ARLES - NATURA 2000
E.U. - Ramsar Initiative for Black Sea Coast Wetlands
RAMSAR - Danube Delta Biodiversity Project
GEF (global environment facility) - Project DANUBEPARKS – Danube River Network of Protected Areas
SEE (South East europe Transnational Cooperation Programme )
DANUBE 4
15° secolo
Il Delta diventa parte dell’Impero Ottomano.
18° secolo
Insediamento dei Lipoveni, cacciati dalla Russia.
1812
Il confine fra Impero ottomano e russo si sposta lungo il canale di Kilia.
1856
Il Delta, dopo il Trattato di Parigi, viene incluso nel Principato di Moldavia.
1856
Viene costituita la Commissione Europea del Danubio con sede a Sulina.
1857-68
Rettifica, regimentazione e drenaggio del canale di Sulina (terminata nel 1902).
1859
Il Delta diventa parte dei Principati uniti di Valacchia e Moldavia.
1879
Dopo la Caduta dell’Impero ottomano il confine fr Romania e Russia corre lungo il Canale di Kilia.
1938
Il Delta viene dichiarato Riserva dalla Romania.
1938
La foresta di Letea viene proclamata Riserva Naturale dal Consiglio dei Ministri.
1939
Primo sfruttamento agricolo moderno (Ostrovul Tatarul).
1944
I moli foranei di Sulina vengono prolungati.
1956
Inizio dello sfruttamento delle canne per la produzione di carta
1958
Costruzione del porto di Sulina e dei moli foranei sul canale.
1960
Grandi aree vengono bonificate per l’agricoltura (Pardina...).
1964-72
Costruzione della diga di Djerdap Nel tratto del Danubio delle Porte di Ferro. Conseguente riduzione della portata di sedimenti del 20%e di un incremento della sua attività erosiva a valle della diga fino al Delta.
1961
Rosca-Buhaiova, Sfintu Gheorghe-Perisor-Zatoane, Periteasca-Gura Portiti e l’isola di Popina vengono proclamate Riserva Naturale dal Consiglio dei Ministri
1971
La foresta di Caraorman e di Erenciuc viene proclamata Riserva dalla Gestione Foreste (ministeriale).
1973
Viene stabilita la “Riserva Statale del braccio del Danubio del Mar Nero” da parte dell’Ucraina.
1975
Estensione dell’area protetta a 41,500 ha.
1979-90
Viene definito il “Piano Complesso per lo sviluppo economico del Delta” gestito dalla Centrala Deltai Dunarii. (per il recupero di 120.000 ettari per l'agricoltura, la produzione di canna, la piscicoltura, attività minerarie e canalizzazione per migliorare l'uso commerciale dei corsi d'acqua).
1979-90
I maggior progetti di costruzione includevano la rettificazione del canale di S.Gheorghe, la costruzione di sette impianti industriali, un impianto di allevamento per 25000 maiali, un nuovo porto ed un nuovo areoporto.
1981
In Ucraina la “Riserva Statale del braccio del Danubio del Mar Nero” viene riorganizzata in Riserva Naturale Danube Fluxes.
1983-85
Lungo il canale di Sfantu Gheorghe vengono tagliati 7 meandri per accorciare la via navigabile.
1986
Consolidamento e prolungamento dei moli foranei di Sulina e costruzione del nuovo porto.
‘80-’90
Drastico calo della pesca dovuto all’inquinamento delle acque ed alla conseguente proliferazione di alghe.
‘80
Considerevole espansione di Sulina con 500 nuove abitazioni, hotel e l’espansione del porto. Sviluppo edilizio anche a Chilia-Veche, 1 Mai, Unirea, Independenta e Sfintu Gheorghe
‘80
Sviluppo della coltura di riso e di piantagioni forestali non native in ex paludi saline. La produzione si rivela ben presto molto bassa a causa della salinità del suolo.
‘80
Drastico calo nella raccolta di canne e nella produzione di cellulosa
‘90
Graduale abbandono dei blocchi edilizi costruiti il decennio precedente.
‘90
Il degrado e la perdita di aree umide a causa di opere ingegneristiche e usi del suolo inappropriati si rivelano estremamente seri; diretta conseguenza delle scelte del “Piano Complesso per lo sviluppo economico del Delta”.
1989
Crollo del regime di Ceausescu. Nascita della Repubblica presidenziale nel 1991.
’90
Le perdite annuali a causa di operazioni agricole vengono stimate sui 18 milioni di lei, soprat
IMPORTA
SEDE DEL LAVORI D
INIZIO DE
PIANO D FORTI TR
canna, la piscicoltura, attività minerarie e canalizzazione per migliorare l'uso commerciale dei corsi d'acqua). 1979-90
I maggior progetti di costruzione includevano la rettificazione del canale di S.Gheorghe, la costruzione di sette impianti industriali, un impianto di allevamento per 25000 maiali, un nuovo porto ed un nuovo areoporto.
1981
In Ucraina la “Riserva Statale del braccio del Danubio del Mar Nero” viene riorganizzata in Riserva Naturale Danube Fluxes.
1983-85
Lungo il canale di Sfantu Gheorghe vengono tagliati 7 meandri per accorciare la via navigabile.
1986
Consolidamento e prolungamento dei moli foranei di Sulina e costruzione del nuovo porto.
‘80-’90
Drastico calo della pesca dovuto all’inquinamento delle acque ed alla conseguente proliferazione di alghe.
‘80
Considerevole espansione di Sulina con 500 nuove abitazioni, hotel e l’espansione del porto. Sviluppo edilizio anche a Chilia-Veche, 1 Mai, Unirea, Independenta e Sfintu Gheorghe
‘80
Sviluppo della coltura di riso e di piantagioni forestali non native in ex paludi saline. La produzione si rivela ben presto molto bassa a causa della salinità del suolo.
‘80
Drastico calo nella raccolta di canne e nella produzione di cellulosa
‘90
Graduale abbandono dei blocchi edilizi costruiti il decennio precedente.
‘90
Il degrado e la perdita di aree umide a causa di opere ingegneristiche e usi del suolo inappropriati si rivelano estremamente seri; diretta conseguenza delle scelte del “Piano Complesso per lo sviluppo economico del Delta”.
1989
Crollo del regime di Ceausescu. Nascita della Repubblica presidenziale nel 1991.
’90
Le perdite annuali a causa di operazioni agricole vengono stimate sui 18 milioni di lei, soprat tutto a causa dei suoli torbosi o salinizzati.
febbraio 1990
Il decreto n.103 abolisce i lavori di bonifica eccetto alcuni strettamente necessari.
1990
Una commissione parlamentare visita il Delta e la Centrala Deltai Dunarii viene soppressa per la creazione della Riserva della Biosfera
1990
La Banca Mondiale contribuisce alla rinaturalizzazione di 3,5 milioni di ha di terreni agricoli del delta
1990
Nasce il Danube Delta Institute, centro regionale per il monitoraggio, la ricerca, l’educazione e per rafforzare le misure di conservazione.
1990
Calo dell’avifauna del 95% rispetto al 1945 (secondo Dragomir & Staras (1997)
settembre 1991
Naufragio della nave mercantile ucraina Rostock nel Canale di Sulina e blocco della navigazione lungo questo tratto fino al 2005.
1991
Dopo una missione internazionale della IUCN, UNESCO, WWF, ICBP, IWRB, segreteria RAMSAR, viene sviluppato un programma di azioni prioritarie nell’ambito del Danube Delta stategy and management plan come piano giuridicamente vincolante
1991
Il Delta entra nella lista delle zone umide di importanza internazionale (Ramsar).
1991
La parte rumena del Delta entra nella lista dell’Unesco dei Patrimoni dell’umanità.
1993-95
Danube Delta Environmental Programme: Technical Cooperation, finanziato dalla BERD, European Bank for Reconstruction and Development, con gli obiettivi di: valutazione della legislazione, rafforzamento della DDBRA, sostegno per i lavori e la gestione del piano di sviluppo, preparazione di progetti d'investimento, proposte al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile della popolazione locale, assistenza alla DDBRA nel coordinamento delle attività delle organizzazioni internazionali
1994-95
Viene redatto un piano di assistenza internazionale alla conservazione con l’aiuto della IUCN nella forma del Piano di gestione integrato per la Riserva per fornire linee guida ad ogni settore economico
1994-96
Rinaturalizzazione del polder di Bobina
1995-2000
Danube Delta Biodiversity Project (GEF) Obiettivi:rafforzare il DDBRA come istituzione, ispezione ecologica e corpi di guardia, monitoraggio della flora e della fauna, monitoraggio degli ecosistemi, il ripristino degli ecosistemi, la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle comunità locali, gestione e coordinamento.
1996-98
Rinaturalizzazione del polder di Cernovca
1998
Viene definita la Riserva della Biosfera transfrontaliera con Dunaisky in Ucraina. (Danube Delta Cross border Biosphere Reserve Romania/Ukraine)
1998
6264,03 km² del Delta sono dichiarati “Riserva della Biosfera” secondo il programma Unesco MAN AND BIOSPHERE PROGRAM (MAB).
1998
Nasce l’ICPDR.
OPERE DI C
CRISI AGRI
CADUTA D
ABBANDO DI RINATU
CRISI DELL
PROGRAM
1993-95
Danube Delta Environmental Programme: Technical Cooperation, finanziato dalla BERD, European Bank for Reconstruction and Development, con gli obiettivi di: valutazione della legislazione, rafforzamento della DDBRA, sostegno per i lavori e la gestione del piano di sviluppo, preparazione di progetti d'investimento, proposte al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile della popolazione locale, assistenza alla DDBRA nel coordinamento delle attività delle organizzazioni internazionali
1994-95
Viene redatto un piano di assistenza internazionale alla conservazione con l’aiuto della IUCN nella forma del Piano di gestione integrato per la Riserva per fornire linee guida ad ogni settore economico
1994-96
Rinaturalizzazione del polder di Bobina
1995-2000
Danube Delta Biodiversity Project (GEF) Obiettivi:rafforzare il DDBRA come istituzione, ispezione ecologica e corpi di guardia, monitoraggio della flora e della fauna, monitoraggio degli ecosistemi, il ripristino degli ecosistemi, la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle comunità locali, gestione e coordinamento.
1996-98
Rinaturalizzazione del polder di Cernovca
1998
Viene definita la Riserva della Biosfera transfrontaliera con Dunaisky in Ucraina. (Danube Delta Cross border Biosphere Reserve Romania/Ukraine)
1998
6264,03 km² del Delta sono dichiarati “Riserva della Biosfera” secondo il programma Unesco MAN AND BIOSPHERE PROGRAM (MAB).
1998
Nasce l’ICPDR.
1998
La Riserva Naturale Danube Fluxes viene estesa alla Riserva della Biosfera.
2000
Il Delta viene insignito del Diploma Europeo per le Aree Protette dal Consiglio d’Europa.
2000
Calo demografico del 30% rispetto agli anni ‘60
2000
Disastro ambientale dovuto alla fuoriuscita di cianuro nel Tibisco e poi riversatosi nel Danubio
2000
Viene stabilito il “Lower Danube Green Corridor Agreement” dai governi della Romania, Bulgaria, Ucraina and Moldavia, un accordo per la protezione e gestione della regione transnazionale del basso Danubio
2002
Il Delta del Danubio entra nel Mediterranean Deltas Association Statute (DELTA- MED)
2002-2003
Management Plan for the Protection of the Biodiversity and Sustainable Development in Nature Protected Areas of the Lower Danube Euro Region
2004
In Ucraina vengono inaugurati i lavori sul canale di Bistroe per fornire un accesso ucraino diretto al Mar Nero.
2005-2009
Progetto LIFE NATURA (LIFE05NAT/RO/000169) „Saving Pelecanus Crispus in the Danube Delta”
agosto 2006
Alluvione eccezionale in tutto il Basso Danubio
2007-2009
Progetto “Danube Delta – Landscape of the year 2007 - 2009”, pensato come punto di partenza per uno sviluppo regionale sostenibile che riunisce le autorità, gli attori regionali e la popolazione locale.(promosso da International Friends of Nature IFN, Prietenii Naturii Romania PNRO, Biosphere Reserve Authority (ARBDD), Danube Delta Institute (INCDDD), ICPDR.
2007-2009
PHARE Project CBC RO 2005/017-539.01.01 Progetto di cooperazione transfrontaliera per la rinaturalizzazione di aree umide nella Danube Delta Cross border Biosphere Reserve Romania/Ukraine
2009
Viene creata l’associazione per la collaborazione transfrontaliera "Lower Danube Euroregion" con sede a Galati. E’ formata dalla provincia di Galaþi, Brãila, Tulcea in Romania, Cantemir e Cahul in Moldavia e Odessa Oblast in Ucraina.
INIZIO DE
GRADUA
INTRODU
3
COMPARAZIONI COMPARISONS L’Atlante propone uno sguardo analitico sulle principali caratteristiche di alcuni territori deltizi in Europa. La comparazione tra il delta del Po, del fiume Ebro, del Reno, del Danubio, del Rodano, del Nemunas e del Guadalquivir, è finalizzata d individuare problematiche comuni, oltre che specifiche o particolari. I criteri di analisi sono stati selezionati tra quelli capaci di mettere in risalto alcune importanti questioni di carattere ecologico (principalmente collegate a rischi idraulici e a cambiamenti climatici) ma anche specifici problemi economici e sociali che investono tali territori. I dati sono stati raccolti a partire da studi di sintesi e informazioni fornite principalmente da ricercatori e docenti provenienti dai paesi dei delta analizzati. Il lavoro da un lato sottolinea la grande diversità tra territori, dall’altro lato si è concentrato sull’individuazione di problemi comuni a territori fragili come quelli analizzati. I principali riguardano: la gestione della rete idrografica; la perdita del potenziale economico locale legata al rischio di inondazioni, il processo di progressiva salinizzazione, la scomparsa di habitat naturali e la perdita di biodiversità. Rischi a loro volta legati all’incremento medio delle temperature globali. L’Atlante restituisce una panoramica di problemi e fornisce alcuni spunti per un più ampio dibattito sullo sviluppo futuro del delta del Po. The delta Atlas proposes an analytic summary regarding some key characteristics of certain deltaic territories in Europe. A comparative analysis of the deltaic landscapes of the Po, the Ebro, the Rhine, the Danube, the Rhone, the Nemunas, the Guadalquivir ultimately serves the purpose of identifying some of their common problems, as well their specific and particular features and characteristics. The criteria for analysis were selected for their capacity to highlight some of the important ecological factors (mainly connected to hydraulic risks and climatic change), as well as the specific socio-economic issues that affect such territories. Starting from the first synthesis studies, data was collected and information was provided mainly by researchers and professors from the countries of the analyzed deltas. The initial work demonstrated the great levels of diversity among the different territories. Alternately, their work also concentrated on indicating commonly shared problems in fragile territories such as those investigated in the study; some of the major ones being: the management of watershed networks, the loss of local economic potential tied to flood risks, the process of a progressive salinization, the disappearance of natural habitats and the loss of bio-diversity. Moreover, such risks are often in part responsible for increases in global warming. The produced results of the study create an extensive panorama of both specific and general problems while also providing significant input for a more ample debate on the future development of the Po river delta.
1 2 3 4 5 6 7 8
CASI STUDIO STUDY CASES
PO / PO RODANO / RHONE EBRO / EBRO GUADALQUIVIR / GUADALQUIVIR RENO / RHINE NEMUNAS / NEMUNAS DANUBIO / DANUBE AXIOS / AXIOS
6 5
7 2 3 4
1 8
effects on delta scale effetti alla scala del delta
effects on river scale EXOGENOUS TRANSFORMATIONS TRANSFORMAZIONI ESOGENE
effetti alla scala del fiume
erosion erosione
floods inondazioni
river connectivity connettività del fiume
CONNECTIVITY
time scale scala temporale
CONNETTIVITA’
infrastructure/settlement infrastrutture/insediamenti
settlement/protected areas insediamenti/aree protette
density/settelment densità/insediamenti
DEMOGRAFICHE
evoluzione della popolazione
human activities attività umane
migration migrazioni
atlas
DINAMICHE
evolution of population
atlanti
DEMOGRAPHIC DYNAMICS
14 15
scale comparison comparazione fra scale
DANUBE area: 5.165 km2 (75% water, 25% land) branches: Sulina (64 km), Chilia (120 km), Sfantu Gheorghe (70 km) population: 123.878 inhabitants density: 30 inhabitants/km2 Mouth: Black Sea area: 5165 km2 (75% acqua, 25% terra) rami: Sulina (64 km), Chilia (120 km), Sfantu Gheorghe (70 km) popolazione: 123.878 abitanti densitĂ : 30 abitanti/km2 foce: Mar Nero
PO area: 787,29 km2 (21% water, 79% land) branches: Po di Pila (9km), Po di Tolle (12 km), Po della Donzella (20km) Po di Levante (18km), Po di Goro (45 km), Po di Maistra (17 km) population: 73.119 inhabitants density: 93 inhabitants/ km2 Mouth: Adriatic Sea area: 787,29 km2 (21% acqua, 79% terra) rami: Po di Pila, Po di Tolle, Po della Donzella, Po di Levante, Po di Goro, Po di Maistra popolazione: 73.119 abitanti densitĂ : 93 abitanti/ km2 foce: Mar Adriatico
comparazione fra scale
scale comparison
EBRO area: 330,31 km2 (2.4% water, 83.4% land) branches: Ebro (30km) population: 55.000 inhabitants density: 50,5 inhabitants/km2 Mouth: Mediterranean Sea area: 330.31 km2 (2.4% acqua, 83.4% terra) rami: Ebro (3okm) popolazione: 55.000 abitanti densitĂ : 50,5 abitanti/km2 foce: Mare Mediterraneo
RHINE area: 41.543 km2 (81% water, 19% land) branches in Netherlands: Waal(80km), Nederjin/Let(170km), Ijssel(46km) population: 16.485.787 inhabitants urbanization: 82% density: 397 inhabitants/ km2 Mouth: North Sea area: 41,543 km2 (81% acqua, 19% terra) rami in Olanda: Waal(80km), Nederjin/Let(170km), Ijssel(46km) popolazione: 16.485.787 abitanti urbanizzazione: 82% densitĂ : 397 abitanti/ km2 foce: Mare del Nord
transformations | river scale trasformazioni | scala fluviale
The deltas are complex territories that respond to different dynamics. The transformations made on the river courses also affect the equilibrium of the deltas.
urban areas aree urbane dams and gates dighe e chiuse
I delta sono sistemi complessi che rispondono a differenti dinamiche. Anche le trasformazioni fatte lungo i corsi dei fiumi influiscono sullâ&#x20AC;&#x2122;equilibrio dei delta.
water exploitation (agriculture, energy, sand dredging) sfruttamento delle acque (agricoltura, energia, dragaggio)
DANUBE
EBRO
PO
RHINE
lengths: 2850 km discharge average: 6500 m3/s basin: 817.000 km2 countries: 10 population:81 millions people
lengths: 910 km discharge average: 426 m3/s basin: 80.093 km2 countries: 1
lengths: 625 km discharge average: 1540 m3/s basin: 74.000 km2 countries: 2
Lengths: 1320 km discharge average: 2200 m3/s basin:170.002 km2 countries: 8
lunghezza: 2850 km portata: 6500 m3/s bacino: 817.000 km2 nazioni: 10 popolazione :81 milioni di abitanti
lunghezza: 910 km portata: 426 m3/s bacino: 80.093 km2 nazioni: 1
lunghezza: 625 km portata: 1540 m3/s bacino: 74.000 km2 nazioni: 2
lunghezza: 1320 km portata: 2200 m3/s bacino:170.002 km2 nazioni: 8
transformazioni | scala delta
transformations | delta scale
DANUBE
EBRO
50 km
50 km
Cut off channels Tagli dei meandri Sulina branch embankment Arginatura del canale Reclaimed lands Terre bonificate
Irrigation system
The Danube-borne sandy coastal sediments represent mostly the sediments trapped in the mouth zone I sedimenti costieri sono formati per la maggior parte dai sedimenti depositati nella zona alla foce,
Il sistema idrografico oltre che dal fiume, è formato da una rete artificiale di canali d’irrigazione funzionale alla coltivazione del riso. La trasformazione del corso del fiume è iniziata nella seconda metà del ventesimo secolo, modificando l’habitat naturale del Delta: da un delta salato a un delta dolce.
main area above the sea aree sopra il livello del mare
main area above the sea area sopra il livello del mare
extensive land use (rural) uso del suolo estensivo
intensive land use (rural) uso del suolo intensivo
Sistema d’irrigazione
The hydrographic system is not only the river, but also an artificial network of irrigation channels for the rice cultivation. The transformation of the river course started in the second half of the 20th century, modifying the habitat of the Delta: from a salt water delta to a freshwater delta
PO
RHINE
50 km
50 km
cutting and new river course (1604) modificazione del corso del fiume (1604) Methane gas extraction Estrazione del metano Reclaimed land Terre bonificate
High density human settlements Reclaimed lands/dikes
main area below the sea aree sotto il livello del mare
main area below the sea aree sotto il livello del mare
intensive land use (rural) uso del suolo intensivo
intensive land use (rural/urbanization) uso del suolo intensivo
Insediamenti ad alta densità Terre bonificate/dighe
Active draining systems for lakes, wetlands and of settlements (fortified towns and polder towns), dikes and dams, village on dikes, town on peeks Sistema di drenaggio per laghi, aree umide e insediamenti (città fortificate e città polder), dighe e chiuse
erosion | coast line
erosione | line costiera
DANUBE
EBRO
11700 BP 7200 BP
6000 BP 2000ac
4900 BP 2800 BP
500
1900
1500
1700
2500 BP -100 AD FUTURE TREND
50 km coast line trend erosion evolution lines
tendenza della linea costiera erosione linea d’evoluzione
50 km coast line trend erosion evolution lines
Sediments accumulation from Kilia branch and erosion in the southern coasts. The Sulina jetty construction has increased this dynamic. Accumulo di sedimenti dal braccio di Kilia e erosione nelle coste meridionali. La costruzione del molo di Sulina ha accentuato tale dinamica.
tendenza della linea costiera erosione linea d’evoluzione
Due to the decrease in water flow, upstream sediment trapping and wind, the Ebro delta is not growing. A causa della riduzione della portata, del trattenimento dei sedimenti a monte e del vento, il Delta dell’Ebro non cresce.
PO
RHINE
6500 bp 50 ad 800 ad 3800 bp
1600
1700
1800
1900
50 km coast line trend erosion evolution lines
tendenza della linea costiera erosione linea d’evoluzione
Due to the decrease in water flow, upstream sediment trapping and wind, the Po delta is not growing. A causa della riduzione della portata, del trattenimento dei sedimenti a monte e del vento, il Delta del Po non cresce.
50 km coast line trend erosion evolution lines
tendenza della linea costiera erosione linea d’evoluzione
Erosion along the coast because of the sea current and the deficit of sediments discharged by the Rhine. Erosione lungo la costa a causa delle correnti marine e del deficit di sedimenti portati dal Reno.
erosione | linea costiera
erosion | coastline
RHONE
7000 B.P.
3500 B.P.
300 dc 1300 dc
subsidenza | cuneo salino
subsidence | salinization
DANUBE
EBRO
50 km
50 km
The Danube Delta does not face a land subsidence and no a salinization.
The Ebro Delta face a low land subsidence due to the low river discharge. (No data available).
Il Delta del Danubio non presenta fenomeni di subsidenza e risalita del cuneo salino.
Il Delta dell’Ebro presenta una leggera subsidenza a causa del decremento della portata del fiume. (Nessun dato disponibile).
PO
RHINE
-0.50 -1.00 -1.50
-2.50 -2.00
-3.00
-0.30 -0.60
-0.20
50 km subsidence area affected by salinization
subsidence area affected by salinization
Due to the methane gas extraction and decrease in water flows, the Po Delta faces a significant land subsidence and salinization. A causa dell’estrazione del gas e della riduzione della portata, il delta del Po presenta una forte subsidenza e risalita del cuneo salino.
50 km subsidence
subsidence
Drainage of polders, subsoil instability, gas extraction, oxidation of peat soils causes shrinking of land in the Rhine Delta. Il drenaggio, il prosciugamento della falda, l’instabilità del sottosuolo, l’estrazione di gas, causano la subsidenza del delta del Reno.
subsidence | salinization
subsidenza | cuneo salino
GUADALQUIVIR
RHONE
-0,4 / -4,5 mm
floods inondazioni DANUBE
EBRE
50 km
50 km
areas with risk of flood aree a rischio inondazioni
areas with risk of flood aree a rischio inondazioni
Strong transformations along the river course like enbankments, dams and floodplain drainage increase the river instability and the risk of floods in the Delta.
Because of the increasing sea level and the erosion of the dunes along the coastline, a large part of the Ebro Delta territory is in risk of flood.
Forti trasformazioni lungo il corso del fiume come arginature, dighe e il drenaggio delle aree golenali aumentano l’instabilità del fiume e il rischio di inondazioni nel Delta.
A causa dell’innalzamento del livello del mare e dell’erosione delle dune costiere, gran parte del Delta dell’ebro è a rischio di inondazione.
PO
RHINE
50 km
50 km
areas with risk of flood aree a rischio inondazioni
areas with risk of flood aree a rischio inondazioni
Because of the subsidence of the land and the increasing sea level a large part of the Po Delta territory is in risk of flood. A causa della subsidenza del suolo e dell’innalzamento del livello del mare, gran parte del delta del Po è a rischio di inondazioni.
Flood by storm tides and extreme precipitation events which occurred in the past once in 100 years (will presumably occur more often, every 1-2 years). Inondazioni causate da tempeste e precipitazioni estreme che nel passato avvenivano ogni 100 anni (probabilmente capiteranno più spesso, ogni 1-2 anni).
inondazioni
GUADALQUIVIR
RHONE
floods
sezioni del delta
delta sections
DANUBE fresh water acqua dolce river branch ramo del fiume
river levee depositi fluviali
reclaimed farmland terreni agricoli bonificati
brakish water acqua salmastra reed canneto
marine levee paleodune
lake (old lagoon) lago (antica laguna)
artificial channel canale artificiale
lake (old lagoon) lago (antica laguna)
reed canneto
seashore dunes dune costiere
30 km
EBRO
fresh water acqua dolce
brakish water acqua salmastra rice paddies risaie
drainage channels canali di scolo
Mediterrean Sea Mar Mediterraneo
pond stagno
seashore dunes dune costiere
5 km
PO brakish water
fresh water acqua dolce
acqua salmastra
second protection dike diga di seconda protezione drainage channel canale di scolo
reclaimed farmland terreni agricoli bonificati
first protection dike diga di prima protezione fishing valley valle da pesca
lagoon laguna
Adriatic Sea Mare Adriatico seashore dunes dune costiere
10 km
RHINE freshwater demanding richiesta di acqua dolce urban area area urbana navigation channel canale di navigazione
old city cittĂ vecchia
new town cittĂ di fondazione side channel canale laterale
reclaimed farmland terreni agricoli bonificati
50 km
North Sea Mare del Nord protection dunes dune di protezione
timescale scala temporale
DANUBE The faster way to cross the delta by boat channel canale Il modo pi첫 veloce per attraversare il delta in barca
70 km
1h
2h
3h
4h
5h
6h
PO The faster way to cross the delta by car common road
strada provinciale
Il modo pi첫 veloce per attraversare il delta in auto
50 km
1,2h
2h
3h
4h
5h
6h
scala temporale
EBRO The faster way to cross the delta by car common road
strada provinciale
Il modo pi첫 veloce per attraversare il delta in auto
35 km
1,5h
2h
3h
4h
5h
6h
RHINE The faster way to cross the delta by train railway
linea ferroviaria
Il modo pi첫 veloce per attraversare il delta in treno
130 km
1h
2h
3h
4h
5h
6h
timescale
scale comparison
comparazione fra scale
GUADALQUIVIR
100 km
1h
2h
3h
4h
5h
6h
RHONE
35 km
1,5h
2h
3h
4h
5h
6h
settlement | protected areas insediamenti | aree protette
DANUBE
EBRO
50 km human settlements natura 2000 protected wetland natural parks
50 km human settlements natura 2000 protected wetland natural parks
insediamenti natura 2000 aree umide protette parchi naturali
Danube Delta has a protected area of 2733 km2. It is the only Biosphere Reserve in the world. Il delta del Danubio ha un’area protetta di 2733 km2. E’ l’unica biosfera protetta del mondo.
insediamenti natura 2000 aree umide protette parchi naturali
Ebre Delta has a protection area of 132 km2. Il delta dell’Ebro ha un’area protetta di 132 km2.
PO
RHINE
50 km human settlements natura 2000 protected wetland natural parks
insediamenti natura 2000 aree umide protette parchi naturali
Park Delta del Po has a protected area of 53.653 ha. Il Parco Delta del Po ha 53.653 ha di area protetta.
50 km human settlements natura 2000 protected wetland natural parks
insediamenti natura 2000 aree umide protette parchi naturali
Rhine Delta has a protected area of 10.801 km2. Il delta del Reno ha un’area protetta di 10.801 km2.
insediamenti | aree protette
GUADALQUIVIR
RHONE
settlement | protected areas
infrastrutture | insediamenti
infrastructure | settlements
DANUBE
EBRO
50 km human settlements highway national roads regional roads local roads railway
insediamenti umani autostrade strade nazionali strade regionali strade comunali ferrovia
50 km human settlements highway national roads regional roads local roads railway
insediamenti umani autostrade strade nazionali strade regionali strade comunali ferrovia
PO
RHINE
50 km human settlements highway national roads regional roads local roads railway
insediamenti umani autostrade strade nazionali strade regionali strade comunali ferrovia
50 km human settlements highway national roads regional roads local roads railway
insediamenti umani autostrade strade nazionali strade regionali strade comunali ferrovia
infrastructure | settlement
infrastrutture | insediamenti
GUADALQUIVIR
RHONE
population | settlement
popolazione | insediamenti
DANUBE
EBRO
50 km
50 km
PO
RHINE
50 km
50 km
> 1000
500 - 1000
150 - 500
70 - 150
20 -70
<20 h/km2
population density densitĂ di popolazione
<10.000 inhabitants abitanti 10.000 - 50.000 50.000 - 150.000 150.000 - 200.000 200.000 - 400.000 400.000 - 700.000 >700.000
popolazione | insediamenti
evolution of population evoluzione della popolazione 106
Rhine Ebre
102 100 98
Po
96
Danube
94
2006
2005
2004
2003
2001
2002
1999
2000
1998
90
1997
92 1996
index 100
104
years anni
migration in 2007 migrazioni nel 2007 Rhine Ebre Po Danube %
-2
-1
0
1
2
3
4
The density depends on the size and degrees of anthropization of the studied areas; therefore, the highest density is to be found in the Rhine delta. Even if the Danube delta is one of the largest wetlands in the world, the deficit of infrastructure and laws protecting the Biosphere Reservation determine a stagnation of human settlement evolution, therefore the maintainance of low density. La densità dipende dalla scala e dal grado di antropizzazione delle aree studiate; in ogni caso la densità maggiore si individua nel delta del Reno. Anche se il delta del Danubio è una delle maggiori zone umide del mondo, la mancanza di infrastrutture e le normative di tutela della Biosfera Protetta determinano il ristagno dell’evoluzione degli insediamenti umani, causando il mantenimento di una bassa densità di popolazione.
5
6
population | settlement
human activities attività umane
DANUBE In Danube delta all the surface is protected and open to sustainable tourism, but there are also some energy production structures. Nel delta del Danubio l’intero territorio è protetto ed aperto al turismo sostenibile, tuttavia sono presenti anche strutture per la produzione di energia.
aeolian and solar energy production produzione di energia solare ed eolica tourism and ecotourism
turismo ed ecoturismo
industrial fishing
pesca industriale
reed harvest
raccolto di canneti
50 km
EBRE Ebre delta is caracterized by a territory structured through the irrigation network and totally dedicated to rice culture. Il delta dell’Ebro è caratterizzato da un territorio strutturato da una fitta rete di irrigazione e integramente dedicato alla coltivazione del riso.
tourism and ecotourism
turismo ed ecoturismo
industrial fishing
pesca industriale
rice culture
coltivazione di riso
50 km
attività umane
human activities
PO Po delta is widely used for the agricoltural activity. The landscape is also characterized by the presence of energy production plants. Il territorio del Delta del Po è in larga parte dedicato all’attività agricola. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di alcuni importanti impianti energetici.
power plant
centrale elettrica
re-gasiification plant
rigassificatore
tourism and ecotourism
turismo ed ecoturismo
industrial fishing
pesca industriale
farmland
agricoltura
50 km
RHINE In Netherlands the principal activity is agriculture and tourism is limited to the main cities areas. In Olanda la principale attività è l’agricoltura e il turismo è limitato alle aree delle città principali.
industry
industria
tourism
turismo
industrial fishing
pesca industriale
farmland
agricoltura
50 km
human activities arrivitĂ umane
GUADALQUIVIR