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“DiSperate Speranze” La speranza cambia il nostro modo di vedere la vita. Solo la speranza che si ha nel cuore apre gli occhi nel futuro, perché essa si nutre di un avvenire lontano ma certo, di realtà non viste, di attese di cose buone. Non è la lontananza o la vicinanza dell’attesa a rendere forte la speranza ma quanto essa è certa per noi. La certezza rende forte il desiderio di lottare. “L’arte è una menzogna che ci fa comprendere la verità” scriveva Picasso. Picasso ci insegna che attraverso l’arte possiamo comprendere meglio la realtà e spesso, oltre ad essere fotografia della realtà, l’arte ha anche un altro potere, quello di farci riflettere. Ci troviamo in un momento storico in cui, come funamboli, ci sentiamo in bilico. Tra fede, speranza, incertezza e paura. Ci sentivamo forti e al sicuro e improvvisamente ci rendiamo conto che siamo piccoli e impotenti. “La zattera della Medusa” (Théodore Géricault,1818-19) si solleva sulle onde e ci mostra quanto l’uomo sia piccolo rispetto alla forza della natura. All’orizzonte la sagoma di quella nave esprime disperazione e insieme speranza, sentimenti contrastanti ma frequenti, ieri come oggi. Espongono: Sabrina Barrera, Fabio Baù, Tiziana Bussolini, Nadia Canevaro, Daniela De Luca, Ernesto Fava, Giada Gaiotto, Margherita Garetti, Silvia Grillone, Alex Kova KromoPhede, RosaMaria Lo Bue, Anita Maggiani, Norman Sgrò, Michela Terziano, Marta Valls, Marie Vetrò.
Sabrina BARRERA Risposte 3 fogli - 65,5x41cm gessetti - pastelli - graffite
Noi esseri umani, cerchiamo continuamente risposte e conferme che non sempre ci possono essere date. Facciamo anche molta strada per poterci aggrappare ad una singola verità, un briciolo di speranza, un limitato conforto. Cerca, guarda bene, la risposta la troverai dove è sempre stata: non al di fuori, ma dentro di te. Il messaggio è nascosto, lo devi cercare; è dietro la serratura. Devi solo trovare la chiave e, con speranza, voglia di vita e curiosità, ognuno di noi potrà trovarla.
TOTENKOPF Zone taglienti delineate da crudeltà e ferocia indimenticata. Questo, il nostro oggi. Non ci si riserva più l’ingresso in boschi di calle selvatiche, luogo di asceti e poeti. Dosiamo schiettezza e onestà in cambio di applausi, caldi come il sole d’inverno. È come l’orticello di casa, teso in trappola dalla betoniera. Assumere diverse posture, trascurando il mutamento del busto. Necessitiamo il soccorso della natura universale, volta ad una comunicazione attiva, priva di sonno. Immortale.
Fabio BAU’ Ridimensionamento 50X15 Ferro Questo progetto nasce come espressione di distacco da una società altamente tecnologica, che porta l’individuo a scindere la propria esistenza dalla materia animata. Il TOTENKOPF prende forma nella primavera del 2018 da Fabio Baù e Michela Terziano, nati a Torino, una città che può portare da forti disagi e oscurità, a illuminazione e creatività. Nelle opere viene utilizzato dal ferro al legno, dalle piante alle ossa, tutto per arrivare ad esprimere la passione che ci accomuna nell’omaggiare quel che tanto ci stimola, la materia sacrale.
Fabio BAU’ Cattività e Morte 40x35 Resina e ferro
Fabio BAU’ Il guardiano delle Ossa 50X30 Ferro e Ossa
Tiziana BUSSOLINI Il Viaggio 50X40 Acquerello su carta
Nella valigia le foto sbiadite della mia campagna Speranza mi accompagna mentre mi porto fra le braccia le stanche sconfitte di chi non ha niente Ti stringo a me figlia mia per voi voglio un futuro su un binario che sa di nuova linfa lasciamo come foglie la nostra terra
Tiziana BUSSOLINI Solitudini 60X80 Acrilico su tela Dalla grande finestra che mi offriva il mondo, fuori dalle mura dell'orfanotrofio, potevo scoprire il cielo e le sue nuvole preziose, che solo io e Molly sapevamo leggere, in un misterioso mondo condiviso. Era la mia amica, la.mia sorella mancata. Ed io ero la sua mamma, la sua protettrice. Molly era sempre stata con me, forse era con me anche fuori alla porta del convento, dove mia madre disperata e affranta, immaginavo mi avesse abbandonato. Era forse vecchia e in alcuni punti la stoffa stava cedendo ma era il mio angelo custode. Quando facevo qualche marachella subito, la suora madre superiora, mi prendeva Molly e mi faceva sedere nello scantinato, finchÊ non avessi imparato ad obbedire. Io non piangevo mi sedevo e pagavo la mia pena, a volte, anche quella di altre bambine E dal lucernario che serviva per fare aria alla piccola prigione, vi era sempre una nuvola dalla forma a cuoricino che mi ricordava che Molly era li fuori ad aspettare la sua sorella un pò maldestra, che guardava dalla finestra.
Nadia CANEVARO Mamma Africa 40X60 pastelli su cartoncino
Il seme della speranza germoglia nel campo della disperazione. (Guido Rojetti).
Daniela DE LUCA Donne in Rinascita 40X60 stampa fotografica su carta
https://youtu.be/aVoyNoe0UYQ
Lei è Ivana Iozzia che ha vinto l’edizione 2013 con un tempo di 2 ore 34 minuti e 12 secondi. Una grande impresa sportiva e una fantastica lezione di vita, da parte di un’atleta operata 5 anni fa per un tumore: “non sono stata in pericolo di vita ma ho rischiato di non poter più correre” ha spiegato al traguardo, “questa vittoria è una soddisfazione enorme, il premio per gli ultimi mesi di allenamento. Non sono una professionista di conseguenza devo coniugare il lavoro con l’attività da maratoneta, per fortuna sono riuscita a trovare il tempo per preparare bene questo appuntamento”.
Ernesto FAVA Sanctuarium 130x70 Digital Art su Plexiglass Luci insegne neon che scoppiano le città si sgretolano frantumi di cemento errando nomadi irrequieti in cerca di un posto di un mondo. Migrano i frustrati i ribelli gli annoiati migrano i diversi scappano gli emarginati immersi nel vuoto dentro a mondi sconosciuti. Accoglie il diverso apre gli occhi guarda intorno eccolo, Il Santuario del Mondo. Schermi dorati e macchie di dati, preziosi, come il petrolio. Sono nera ma son bella nel mio occhio c’è una stella. Guardami, io sono diversa, e lo sei anche tu. Baciami, le mia labbra sono d’oro, e si, spesso sbagliano anche loro. Sono nera e sono donna, ma non voglio un piedistallo per questo. Sono nera e sono donna, e si, anche in me c’è qualche difetto. Sono l’inno di accoglienza, una luce in lontananza. Sono qui per farti entrare, un faro nero di speranza.
Giada GAIOTTO I media insistentemente ci propongono, la quotidiana tragedia e la sofferenza. Due bimbe, una più grande, l’altra più piccola, ci trafiggono con i loro sguardi e attraverso i volti e li segna, il mare dei naufraghi, con le sue crudeltà e i suoi orrori: la “carretta” strapiena si inclina pericolosamente tra le onde, qualcuno è costretto a buttarsi in acqua, altri si stringono con disperazione. Una tragedia che non riesce a spegnere nelle bimbe la speranza di un domani di vita, un’attesa che non dobbiamo deludere. Dipingerle è un primo passo per sconfiggere l’indifferenza: questo vuol essere il mio messaggio. Il mondo intero si deve porre il problema delle migrazioni e sicuramente saremo in grado di risolverlo operando tutti insieme, intanto ai bambini che mettono il futuro nelle nostre mani bisogna dare accoglienza e sicurezza.
Giada GAIOTTO I bambini del mare #1 60x50 Olio su tela
Giada GAIOTTO I bambini del mare 120X100 Olio su tela
Margherita GARETTI La quinta Luna 50X70 olio su tela La quinta luna Fece paura a tutti Era la testa di un signore Che con la morte vicino Giocava a biliardino Era velato ed elegante Né giovane né vecchio Forse malato Sicuramente era malato Perché perdeva sangue Da un orecchio Da "l'ultima luna" di Lucio Dalla
Silvia GRILLONE Il peso delle Parole 75X33 Tecnica mista su cartoncino
L’animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze, e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima, e sempre capace di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell’atto stesso dell’ultima disperazione. (Giacomo Leopardi)
Silvia GRILLONE Pensieri ed Emozioni 36X47 Acquerello su cartoncino
La speranza è quella cosa piumata che si posa sull’anima canta melodie senza parole e non smette mai. (Emily Dickinson)
Alex KOVA Illusione Mentale 40X50 fotografia, stampa tipografica in negativo e acrilico
In un ambiente in “negativo” pieno di rassegnazioni, reso tale da delle situazioni ed eventi o dalla proiezione mentale dei soggetti stessi del loro approccio e la considerazione dell’esterno, viene sprigionata la loro aurea colorata di speranza disperatamente desiderata. È talmente desiderata da apparire forzata, estrosa nella sua preponderanza, quasi beffarda da sconfinare nella falsità. Questo desiderio di una speranza può forzarci, a volte, a tal punto da mutarci e farci indossare una pelle non veritiera.”
KROMOPHEDE In-Costante contrapposizione 75X33 Olio su tela
E in un attimo Tutto si spegne Si fa buio Quasi non si distingue forma Poi un tocco leggero Come il fruscio di un'ala Il velo si solleva I colori illuminano Gli occhi tornano a sperare.
KROMOPHEDE Nodi 50X50 acrilico su tela
Come un mazzo di fiori imbrigliato in un nastro troppo stretto, districarsi è difficile , doloroso, si perde linfa ma dalla riuscita dipende la libertĂ
Rosa Maria LO BUE Speranza 35X50 Olio su carta telata
Dove è odio, fa' che io porti l'amore. Dove è offesa, che io porti il perdono. Dove è discordia, che io porti l'unione. Dove è dubbio, che io porti la fede. Dove è errore, che io porti la verità. Dove è disperazione, che io porti la speranza. Dove è tristezza, che io porti la gioia. Dove sono le tenebre, che io porti la luce. SAN FRANCESCO D'ASSISI
Anita MAGGIANI Life 40X60 stampa fotografica
La vita si insinua nonostante tutto tra le crepe di una esistenza arida, spacca la crosta di resistenza, a ciò che è connesso con l'inalienabile legge di natura che Il consorzio umano s'illude di poter regolare.
Norman SGRO’ Philofobia 35X45 acrilico su tela
"Diamine, se ci si ostacola... Lo specchio s'appanna, cosÏ mi risparmia un sinistro vedere. Se lo si aprisse, quel vetro, se lo si aprisse in quei punti che detesti, cosa mai ne otterresti? Non guardo. Le voci intorno colano, s'intasa lo scarico, scarico è il telefono che tuttavia lampeggia. Qualcuno chiama, qualcuno preme tasti forsennatamente. Non sento. Qualcuno tace, qualcuno implora. Ricordo tanto quel tipo di flora che non si schiude. Ci sono spine a dismisura oltre i margini della mia stessa figura."
Michela TERZIANO L’Altrove 40X33,5 Tecnica mista ( piante, insetti, resina)
Michela TERZIANO Spazi Notturni 29x29 Tecnica mista ( lrgno, ferro, ossa)
Michela TERZIANO Venere Pregnante 28x22,5 Tecnica mista (piante, ossa)
Marta VALLS progetto “The tale of Unknown” Those who help_the strenght 50X70 fotografia polimaterica - compensato Persone che muoiono senza nome, senza età, senza nazione…. Ci troviamo davanti a un processo di de-umanizzazione che passa attraverso la negazione dell’Identità l’obiettivo di far riflettere sul dramma di persone , senza passato, nè futuro, e restituire loro un pò di dignità
Marie VETRO’ Pulsione 50x70 Acrilico su tela La speranza per un futuro diverso, per la realizzazione di un sogno nasce dal profondo come una pulsione che scuote l’animo.