“Digital Humanity“ - Umanità Digitale - Ernesto Fava

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DIGITAL HUMANITY Art Project by Ernesto Fava


La Città risplende la città diffonde la città raccoglie dati flussi voglie strade nuove spoglie.Nuova Grande Fede Torre di Babele Cloud che ascolta e chiede uomo che riceve decisioni prese da reti supreme. Nuovo mondo a raggi lune stelle viaggi ordine radioso uomo vittorioso senza più riposo.

La Ville Radieuse, cuore pulsante della civiltà del futuro, si articola in agglomerati urbani razionali, ripetitivi, come la matrice di un grande sistema digitale che esclude l’uomo dal suo centro. Il Nuovo Dio, il Cloud, raccoglie Dati, li cataloga ed analizza all’interno di una grande torre dorata, dalla quale tutti attingono per sfruttare al massimo questa nuova, preziosa risorsa. Nel frattempo, gli emarginati, si aggrappano alla città dei ricchi come un parassita, proliferando senza regole in un sistema dal quale cercano di rubare energia vitale. La Nuova Civiltà ha solo cambiato il suo Oggetto di Venerazione, mentre il divario sociale si è fatto sempre più grande. L’alienazione individuale è al suo stadio più elevato.

La Ville Radieuse 2020, Illustrazione digitale, 120x80cm



“La città dei Nomadi terra dei capri espiatori, la città dell’odio nel mirino di obbiettori, la città dei pazzi emarginati dagli attori, la città che vaga cerca pace in mondi Nuovi.”

Un invito, una spinta a superare un momento di paralisi mondiale, causata dall’emergenza sanitaria il cui protagonista è il nuovo virus Covid-19.La vera domanda da porsi è, dove? La nostra generazione vive una realtà completamente nuova, siamo figli di un mondo che ha fatto tantissimi errori di cui noi paghiamo il prezzo, ma soprattutto siamo nel bel mezzo di una crisi che spesso ci obbliga a domandarci quale sia la nostra direzione senza che nessuno la tracci per noi. Mai come oggi per un giovane è difficile andare oltre, per il semplice fatto che non sa dove andare. La mia opera, Nomadi, vuole rappresentare il disagio collettivo, la crisi psicologica di un mondo le cui nuove generazioni rischiano una pericolosa, interminabile procrastinazione. L’arte è la mia spinta. La città dei Nomadi è un grido di protesta velato, il grido di una gioventù precaria, stufa di essere sfruttata, il grido di tutte le persone emarginate, il grido di tutte le vittime di strumentalizzazione, il grido di chi reclama la propria libertà..

Nomadi 2020, Illustrazione digitale, 140x70cm



“Il Santuario del mondo, terra di salvezza, luogo senza ritorno. Sono donna e sono nera, meravigliosamente vera. Sono nera e sono bella, nel mio occhio c’è una stella. Sono un inno all’accoglienza, un faro acceso di speranza. La città con grande affanno, cerca ora la mia essenza”

L’alienazione individuale, la difficoltà di ricostituire un vero contatto umano, la degenerazione di uno spazio urbano frenetico, destabilizzante, l’esplosione della realtà digitale. Un viaggio attraverso la Sicilia che mi ha spinto a produrre un lavoro strettamente connesso con il territorio il cui tema, tuttavia, è universale. Il santuario di Tindari, luogo simbolo di accoglienza ed accettazione del “diverso”, icona di una visione di bellezza più completa, più vera, si trasforma in Sanctuarium, un polo virtuale dove città Nomadi possono trovare un rifugio dall’ignoranza, dal razzismo, dalla dittatura e dalla guerra. Un luogo in cui la città non è più frenetica esplosione di neon e pubblicità e la tecnologia ci è amica. Sanctuarium è un inno all’accoglienza, un inno a quella bellezza che non è data dai canoni che la società ci impone, e che per questo motivo risulta meravigliosamente vera.

Sanctuarium 2020, Illustrazione digitale, 130x60cm



Lo spazio pubblico urbano è caratterizzato dalla sua funzione sociale e collettiva, prerogativa che dalla sera del 9 marzo 2020 è venuta a mancare a causa dell’ inizio del lockdown, che ha radicalmente modificato la vita di 60 milioni di persone. Arrondissement III, esplosione delirante di urbanizzazioni caotiche, macchine, luci e motori, si ripropone come installazione su supporto differente. Un’ installazione in cui l’opera realizzata a Lightbox viene esposta lasciando in vista i circuiti che costituiscono l’impianto di illuminazione. Il risulato è un estremizzazione dell’ idea di quanto la tecnologia sia parte di noi, nel bene e nel male. Una questione su cui siamo obbligati a riflettere nuovamente e con occhi differenti nel contesto di restrizioni sociali in cui l’elemento di più forte connessione tra le persone è stato incarnato dagli stessi strumenti che abbiamo per decenni associato all’alienazione e all’isolamento.

Arrondissement III 2020, Illustrazione digitale | Lightbox, 120x80cm



Mentre la città muore il distretto Mirafiori 409 cresce a dismisura ed uno spettacolo di cemento, luci e vapore scuotono il cielo.

L’opera si ispira all’iconico edificio di Torre Mirafiori di Luzi, rilevata e rimodellata a costituire un caotico agglomerato urbano che rappresenta l’unica possibilità dell’uomo di fuggire da un mondo che ha distrutto con l’inquinamento, la guerra e la tecnologia. Le torri d’oro, intelligenze supreme da noi costruite che hanno ribaltato le sorti della Terra raccogliendo i nostri dati, dominano il mondo, ed i resti della Nuova Civiltà li venerano ed attingono alle loro risorse. Gli stormi agitati migrano alla ricerca di terre non antropizzate. Un equilibrio impossibile tra Uomo, Macchina e Natura, con riferimento un edificio icona di Torino, che affaccia al contempo sulle montagne del Piemonte e sul complesso di ciminiere di FCA Mirafiori Sud. Un sogno limpido e terrificante che sia monito per un atteggiamento più responsabile verso il mondo che abitiamo.

Mirafiori 409 2020, Illustrazione digitale | Lightbox, 120x70cm



L’uomo vuole sempre un Dio e programma il suo stesso padrone

www.ernesto-fava.com


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