Giarp!2017. 20 progetti in galleria

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2017

GIARP!

20 progetti in galleria

a cura di Silvia Noventa e Elisabetta Simonato


GiArP - Associazione Giovani Architetti di Padova e Provincia intende promuovere e difendere l’immagine ed il valore della professione dell’Architetto attraverso attività, come lo scambio di esperienze, azioni di comunicazione e favorire la collaborazione tra gli associati e con le istituzioni per aiutare a migliorare il ruolo del giovane architetto nel padovano. Ha come obiettivo consentire ai giovani architetti di esprimersi maggiormente sulle problematiche di categoria, sui temi culturali e professionali, nonché di promuovere l’immagine del giovane architetto, nel rapporto con le istituzioni, la committenza e la collettività. Il tutto con la necessaria leggerezza e allegria tipiche di una associazione di persone che vogliono condividere un percorso e la passione per il proprio lavoro. L’associazione si propone pertanto di favorire l’avviamento dei Giovani Architetti alla vita professionale, di favorire tra i Giovani Architetti legami di amicizia, collaborazione, solidarietà e rispetto. Gi.Ar.P. intende parallelamente sensibilizzare la collettività sul ruolo sociale dell’architettura e dell’urbanistica, per il quale è fondamentale favorire l’adeguato riconoscimento della figura professionale dell’architetto, inteso non solamente come “tecnico” ma anche come attore indispensabile per governare i processi complessi della trasformazione del territorio e dello sviluppo sostenibile. GiArP è un coordinamento apartitico, indipendente e non ha fini di lucro che si rende disponibile per azioni ed iniziative in collaborazione con la cittadinanza, le pubbliche amministrazione e tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo paesaggistico, urbanistico ed architettonico a livello provinciale, anche attraverso il coinvolgimento di altre figure professionali e associazioni di categoria.



Collana Progetti nel territorio/n°5 GiArP! 2017 20 progetti in galleria www.overvieweditore.com Copyright © 2017 by Gi.Ar.P. © 2017 overview editore Padova, via G. Pascoli 1/a ISBN 978-88-98703-07-4


2017

GIARP! 20 progetti in galleria

Con testi di Aldo Parisotto, Edoardo Narne e Giovanni Furlan a cura di Silvia Noventa e Elisabetta Simonato


Mostra

Catalogo

20 progetti in galleria

GIARP! 2017 20 progetti in galleria

Organizzazione generale Gi.Ar.P. Associazione Culturale

A cura di Silvia Noventa Elisabetta Simonato

21 ottobre - 4 novembre 2017

&RPLWDWR VFLHQWLoFR Claudia Tavan Francesco Donatello Marco Alberto Zecchin Marco Baldassa Silvia Noventa Tiziana Zangirolami Umberto Rizzato Comitato di selezione dei progetti Aldo Parisotto Edoardo Narne Giovanni Furlan Allestimento Francesco Donatello Marco Baldassa Silvia Noventa Umberto Rizzato Video Gloria Schiavon 8IoFLR VWDPSD Angela Forin Pubbliche relazioni Chiara Di Lullo Marco Alberto Zecchin Tiziana Zangirolami

Con il patrocinio di:

Comune di Padova

Contributi di Aldo Parisotto Edoardo Narne Giovanni Furlan Marco Alberto Zecchin Coordinamento generale Gi.Ar.P. Associazione Culturale Coordinamento editoriale Silvia Noventa Photo editor generale Elisabetta Simonato Particolari ringraziamenti LA GRAFICA FAGGIAN s.r.l. per aver JHQWLOPHQWH RIIHUWR OD FHUWLoFD]LRQH )6& GHO catalogo della mostra. Agenzia Nuovacasa Immobiliare s.n.c. nella persona di geom. Armando Rinaldi per gli spazi in Passaggio Corner Piscopia. SocietĂ Cogi s.r.l. nella persona di rag. Michele Ceccagno per gli spazi in Galleria Borromeo.

giar.padova@gmail.com FB| giarpadova


Sommario

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Introduzione Reti, relazioni, collaborazione e associazionismo Marco Alberto Zecchin

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Considerazioni sul panorama architettonico del territorio Aldo Parisotto

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L’eroico struggimento di una decimata generazione di architetti Edoardo Narne

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La meglio gioventĂš Giovanni Furlan

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Concorsi e progetti

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Opere realizzate

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Progettisti



Dopo alcuni anni dall’ultima mostra e dalla sua relativa pubblicazione, come GiArP quest’anno abbiamo voluto rinnovarci organizzando una rassegna dei progetti degli associati in uno spazio aperto alla cittadinanza, per stabilire un rapporto più diretto e spontaneo tra i giovani architetti e il pubblico. La volontà è di non relazionarci solo con gli appassionati che attivamente cercano e visitano le mostre di architettura, ma comunicare ad un pubblico più ampio che le capacità nel territorio ci sono e possono essere valorizzate. Occorre infatti riavvicinare l’architettura alla quotidianità di tutti e non considerarla un mondo lontano, che non ci appartiene, già a partire dall’attenzione per i dettagli e senza più rimandare. Rispetto alle precedenti iniziative, abbiamo deciso di istituire una commissione esterna che valutasse e selezionasse, in un’ottica non competitiva ma di crescita, i progetti proposti dagli associati. Tale giuria è stata composta dagli architetti Aldo Parisotto, Edoardo Narne e Giovanni Furlan che ringraziamo per la disponibilità, il tempo e la professionalità con cui ci hanno accompagnato nell’organizzazione di questa mostra. La volontà è ora di allargare gli orizzonti di GiArP aumentando la diffusione e divenendo capillari in tutta la provincia di Padova attraverso la collaborazione e partecipazione attiva degli associati passati, presenti e futuri.

Marco Alberto Zecchin

architetto Presidente Gi.Ar.P.


Reti, relazioni, collaborazione e associazionismo Marco Alberto Zecchin architetto Presidente Gi.Ar.P.

Siamo di fronte ad una presunta caduta dei valori e del livello di cultura in Italia come all’estero. Spesso il dito viene puntato sui più giovani, ritenuti inesperti e non in grado di assimilare e valorizzare quanto viene messo loro a disposizione. Personalmente nutro qualche dubbio, considerando che già in passato è stato ricorrente il tema della scarsa virtù delle nuove generazioni. Vera o falsa che sia l’ipotesi, la cosa certa è che siamo di fronte ad un periodo di notevoli e complessi mutamenti tecnologici, relazionali e, in senso generale, culturali. Come in ogni fase di transizione sono possibili ampi margini di miglioramento.

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La scarsa competitività degli studi di architettura italiani a scala globale, non solo dei giovani professionisti, è probabilmente dovuta all’elevata frammentazione e alla limitata capacità di sviluppare strutture adeguate a ricevere incarichi per interventi di ampio respiro e poterli successivamente gestire (oltre che alla diffusa in-

VXIoFLHQWH FRQRVFHQ]D GHJOL VWUXPHQWL divenuti oramai indispensabili). La speranza è quindi che venga superato l’approccio a volte egocentrico dei progettisti italiani, non esclusi gli architetti padovani, che porta a realizzare elementi di architettura autoreIHUHQ]LDOL R SHJJLR GL HGLOL]LD VXSHUociale. Si tratta spesso di interventi che non tengono in considerazione il contesto al punto da confondere, oggi come nel passato, interventi situati in quartieri o città con caratteristiche ed esigenze assai differenti. Per superare questa condizione i giovani architetti, ovvero i progettisti under 45, possono avere un ruolo determinante se sapranno mettersi in gioco in un contesto molto competitivo ed essere protagonisti attivi nel dare vita a sinergie e collaborazioni tra professionisti di generazioni e con competenze differenti. L’associazionismo è uno strumento, così come lo sono la costituzione di reti di impresa, che da poco tempo hanno una normativa più favorevole ai professionisti, insie-


me alla partecipazione a progetti di innovazione a livello europeo attraverso i molti programmi comunitari. L’aggregazione è oggi piĂš che mai XQR VWUXPHQWR GL DPSOLoFD]LRQH GHOle opportunitĂ e non di riduzione dei SURSUL PDUJLQL GL SURoWWR H OLEHUWĂ?

limiti spesso ad una maschera, ad XQD LQQRYD]LRQH VXSHUoFLDOH GDWD DG esempio da una nuova pelle dietro la quale non corrisponde un approccio di vera sperimentazione. Da questo punto di vista la committenza deve assumere un ruolo di protagonista nel promuovere interventi di Un secondo indiscusso protagonista qualitĂ . della vita degli architetti è la commit- Ăˆ il legame che si può creare tra clientenza, che spesso risente di due limiti. te, sia pubblico che privato, e architetIl primo è la congiuntura economica to che può dare vita ad un ambiente che dal 2008 ha ridotto drasticamen- di qualitĂ e di conseguenza competite i valori e le disponibilitĂ econo- WLYR (QWUDPEH TXHVWH oJXUH GHYRQR miche per gli interventi sia di nuova prendersi profondamente cura dei UHDOL]]D]LRQH FKH GL ULTXDOLoFD]LRQH progetti e collaborare per valorizzare ponendo in un’ottica cautelativa an- al massimo le loro potenzialitĂ . che i soggetti che avevano ancora la possibilitĂ di investire. Il secondo Le occasioni non mancano per crescelimite è lo scarso desiderio di innova- re professionalmente e di conseguen]LRQH YHUD EDVDWD VX ULpHVVLRQL DS- za migliorare la qualitĂ del nostro laprofondite sull’uso dello spazio, sulle voro di architetti, non solo under 45. necessitĂ funzionali e sulle opportuni- Ăˆ nostro dovere imparare a sfruttarle. tĂ messe a disposizione dalle nuove tecnologie, anche in relazione alla sostenibilitĂ ambientale dell’intervento. L’impressione è che la richiesta si

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Considerazioni sul panorama architettonico del territorio. Aldo Parisotto architetto

L’occasione di raccogliere recenti progetti dei giovani studi del territorio del nord est, ci dà la possibilità di avere una visione realistica sulla salute della professione a livello locale: in un contesto sempre più globale, che apre opportunità ai giovani professioQLVWL FKH VL DIIDFFLDQR ROWUH LO FRQoQH JHRJUDoFR GHOO DUHD GL SURYHQLHQ]D H in modo particolare all’estero, dove la crisi dell’edilizia e della professione ha colpito In modo minore è importante tastare il polso della situazione reale.

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Possiamo constatare che le opportunità per realizzare opere, anche di dimensione contenuta, non mancano nel nostro territorio locale, ancora ricco comunque di attività ed aziende che investono nella propria immagine e nella qualità del lavoro. Grazie a recenti esempi nazionali, la consapevolezza degli imprenditori italiani - molto chiusa nel passato recente - è cresciuta e alcuni interventi architettonici di qualità recentemente realizzati hanno dimostrato che questi portano, oltre

alla qualità dello spazio lavorativo, un ritorno in termini di branding e quindi di business positivo. Allo stesso modo la maturità culturale della committenza privata, in forte assenza di quella pubblica, ci fa sperare, in uno scenario di crescita, anche nel nostro territorio. Ci sono segnali per credere che la qualità della produzione architettonica cresca e dia spazio a nuovi professionisti e che, come natura vuole, ci sia un ricambio professionale e culturale sempre in stimolante crescita. L’occasione di mostrare alcuni dei tanti lavori selezionati stimola lo scambio di opinioni nel settore del progetto anche non solo tra addetti; osservare i giovani talenti che riescono ad emergere anche in uno scenario non scontato e banale è sempre stimolate, oltre che in molti casi confortante. La mia personale esperienza (ormai ahimè non più annoverabile tra i giovani architetti) mi ha insegnato che perseguire la qualità con forte convinzione e tenacia paga


sempre e fa emergere il valore della nostra battagliata professione. Considerando che la bellezza non è soggettiva, ma oggettiva ritengo che le opere di grande qualità, anche di diversi linguaggi, emergano sempre e si distinguano dal panorama in parte deturpato del nostro territorio. Sta nella consapevolezza del professionista farsi portavoce della cultura dell’estetica, perseverare giorno dopo giorno nel dialogo con i nostri interlocutori e cercare di appassionare sensibili e curiosi committenti che intendano contribuire con i personali investimenti alla crescita del patrimonio architettonico che è un bene “collettivo”.

zie ad una nuova visione, contribuisca alla crescita della qualità storica monumentale delle nostre città, preservandone i’ indubbio e unico splendore, ma consentendone un utilizzo più coerente con la realtà socio-economica contemporanea.

È indubbio che all’interno di questa visione ci sarebbe uno sviluppo di opportunità progettuali specializzate su questa realtà dove giovani e sensibili talenti troverebbero spazio per contribuire alla trasformazione del nostro straordinario tessuto urbano. Allo stesso tempo auspico che nel futuro ci sia la possibilità di rinnovare il nostro patrimonio architettonico anche ripulendolo possibilmente dagli errori Pensando al panorama nazionale, del passato e sperando che la tenintravedo un futuro che preveda la ri- denza dei nuovi progettisti si sposti su TXDOLoFD]LRQH GHO QRVWUR SDWULPRQLR una visione più mimetica delle nuove artistico - architettonico delle città con opere perché queste si inseriscano nel interventi tanto sul moderno che sullo nostro articolato e sensibile territorio storico e con una nuova apertura per con grande discrezione, con operail patrimonio più antico concertata con zioni chirurgiche e un gesto delicato, gli enti garanti della tutela che, gra- senza rinunciare all’innovazione e alla

ricerca del nuovo linguaggio contemporaneo. Al territorio non è necessario che l’opera architettonica sia un’occasione per esibire l’ego dei singoli, ma per un arricchimento collettivo di servizi, sviluppo e bellezza.

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L’eroico struggimento di una decimata generazione di architetti Edoardo Narne Docente in Composizione Architettonica presso L’Università di Padova

Discutere della maturazione dei giovani progettisti oggi è molto problematico e complesso. Le condizione per la crescita professionale sono ridotte ormai ai minimi termini. Assistiamo di fatto a un impoverimento continuo del nostro “nobileâ€? mestiere e di tutti i passaggi decisivi per la realizzazione di una buona architettura: presupposti economici disastrosi, imprese di costruzioni sempre meno portatrici di un valido sapere artigianale, artigiani stessi quasi del tutto estinti per il prolungarsi della crisi economica, una burocrazia che continua ad autoalimentarsi a dismisura costringendo i pochi progettisti superstiti a dedicare la maggior parte del loro tempo nel risolvere irragionevoli adempimenti. E poi ancora lungaggini amministrative e superpoteri di alcuni enti preposti alla salvaguardia del patrimonio, a complicare un mestiere oggi fortemente impoverito di contenuti.

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Contestualmente all’inesorabile sviluppo di questo scenario fortemente scoraggiante, in estate ricevo dall’

organizzazione della mostra l’invito a partecipare alla commissione per la selezione dei progetti dei giovani padovani under 45 da esporre in autunno in una mostra pubblica. Accetto la proposta di buon grado, da una parte lusingato e onorato, dall’altra assai preoccupato di trovarmi di fronte ad un panorama desolante. E poi succede l’imponderabile: aperti i documenti inviatemi, scopro di essermi clamorosamente sbagliato nelle mie supposizioni iniziali. I contributi dai giovani architetti, inviati all’associazione GIARP, sono in gran parte di buon livello, con vari progetti di notevole levatura e anche alcuni inaspettati picchi. Insieme a Giovanni Furlan e Aldo Parisotto, membri della commissione, passiamo XQD SLDFHYROH PDWWLQDWD GL oQH DJRVWR analizzando in profondità le qualità di ogni contributo visionato e discutendo di questa condivisa sorpresa. Mi preme sottolineare che, dal mio punto di vista, si tratta di autentici eroici sforzi compiuti da giovani irriducibili architetti: appassionati e caparbi nel voler


inseguire un sogno nella peggiore delle FRQGL]LRQL SRVVLELOL ( LO ULpHWWHUH VX TXHVWH ORUR IDWLFKH FKH DIoRUDQR GDOOD YLsione degli elaborati presentati, mi porta istintivamente a confrontare la nostra epoca con quelle passate. Non la mia di un decennio fa, ma i periodi propizi DOOD oRULWXUD GHOOD EXRQD DUFKLWHWWXUD stagioni in cui i maestri del movimento moderno producevano i loro capolavori. Ho ricercato per ognuno di loro, Le Corbusier, Wright, Mies van der Rohe, Aalto, Kahn, il momento preciso della realizzazione, e non il concepimento, di quell’opera decisiva in cui si arriva alla piena maturazione, ognuno nella propria personale poetica. Le Corbusier a 38 anni con la maison La Roche Jeanneret, Wright a 43 anni con la Robie house, Mies van der Rohe a 43 con il padiglione di Barcellona, Aalto a 39 con il padiglione della Finlandia all’esposizione Universale di New York, Kahn a oltre cinquant’anni con il museo di Yale a New Haven. Tutti intorno ai quarant’anni e in altri alcuni

casi straordinari della storia dell’architettura anche molto oltre: Palladio a 48 con la Villa Badoer a Fratta Polesine e Mimar Sinan a 68 con la moschea di Solimano a Istanbul. E’ mia convinzione che la produzione migliore di un architetto possa avvenire tra i quaranta e i sessant’anni, periodo in cui le energie, l’esperienza professionale maturata e non dimenticherei neppure la crescita umana raggiunta, permettono uno scarto decisivo nel controllo pieno in fase realizzativa delle proprie visioni architettoniche. E’ vero ci sono isolate eccezioni, ma tali rimangono a confermare la regola: Giulio Romano con la casa del Te a Mantova a 35 anni, Giuseppe Terragni con la casa del Fascio realizzata a soli 34 anni, Alvaro Siza con le piscine a Leca de Palmeira a 33! A trent’anni, in generale, non si è assolutamente maturi nella nostra professione. Non si è consumata la necessaria esperienza seppure un’innata tensione del fare, per coloro che coltivano

la passione intensa per l’architettura, possa portare a percepire la propria inquietudine progettuale in forma intensissima. Auguriamo allora a tutti i progettisti che abbiamo imparato a conoscere in questo frangente di poter continuare questo loro percorso di qualità , offrendoci in futuro ulteriori prove di valore. E piÚ in generale, davvero in una dimensione ideale, sarebbe ottimale venisse trasferito a livello generazionale quel ciclo virtuoso di formazione, presente in forma paradigmatica, nel processo costruttivo dei templi di Ise in Giappone: i giovani raggiungono Ise a vent’anni per imparare a costruire il tempio, a quaranta lo costruiscono, ed LQoQH D VHVVDQW DQQL LQVHJQDQR DL JLRvani del nuovo ciclo venuti a sostituirli la sacra arte. Condivido con molti altri illustri colleghi la convinzione che la costruzione del tempio di Ise sia una metafora della nostra professione e forse anche della vita stessa. 13


La meglio gioventĂš Giovanni Furlan architetto

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Partecipando alla giuria per la selezione dei progetti dedicata alla giovane architettura Padovana, è stato piacevole sorprendersi della qualitĂ dei risultati presenti, decisamente un buon segnale visto che per anni in Italia si è costruito poco e male. Un dibattito, quello italiano sull’architettura, che per molti, che ci osservano GD IXRUL Ă• DQFRUD OHJDWR DOOH GLIoFROWĂ? di costruire le opere e a rompere con un passato dell’architettura eroico ma scomodo. All’estero l’Italia è ancora quel paese dove l’architettura è alla ricerca di una ragione nella storia, e gli architetti italiani sono visti come “quelli impegnatiâ€? ma poco concreti, in perpetuo viaggio alla scoperta di linguaggi. Ma al di lĂ di ogni considerazione VSHFLoFD QHO SDQRUDPD LQWHUQD]LRQDle, l’Italia non è piĂš considerata una nazione capace, a parte qualche opera isolata, di creare architetture di qualitĂ . Questa pubblicazione dimostra che le cose non stanno proprio cosĂŹ.

Le responsabilitĂ di come l’architettura italiana nel mondo sia stata divulgata e promossa negli ultimi anni sono molte e ben distribuite, in tutti i passaggi GHOOD oOLHUD GDOOD IRUPD]LRQH DOOD GLvulgazione. Il lavoro della giuria ha cercato ed apprezzato, nell’insieme dei lavori che comprende opere realizzate e progetti di concorso, la ricerca di un senso comune, il rapporto tra le architetture e la cittĂ o i luoghi in cui sono costruite, progetti post-ideologici, duttili, programmatici e marginalmente interessati alla questione dell’â€?identitĂ â€? cara alle generazioni precedenti. Interessante la contraddizione tra l’appartenenza ad una dimensione globale e i limitati spazi operativi in cui essi possono agire nel nostro paese, antinomia che è alla base di un crescente interesse per i temi risolti in una singolaritĂ contestuale, tradotta nella trasversalitĂ dei riferimenti lessicali, in una rappresentazione della composizione architettonica nella quale i pro-


cedimenti tratti dalla ricerca artistica hanno preso il posto di temi come la tettonica, la tipologia e la morfologia. Le architetture presentate descrivono un paesaggio tematico dinamico e creativo, dimostrano di alimentare una grande speranza in un etica progettuale nella quale l’assenza di verità assoluta, il culto della molteplicità , l’atWHQ]LRQH DL SURFHVVL GHOOD GHoQL]LRQH della forma si associano ad una propensione diffusa verso un’idea paesaggistica dell’architettura. Emerge che la qualità dell’opera ha perso il suo carattere artigianale e auWRJUDoFR SURSRQHQGRVL FRPH XQ FRPplesso montaggio di parti e di elementi costruttivi tratti dalla globale produzione industriale. La preoccupazione, guardando i lavori dei giovani oggi, riguarda la secondarietà dei temi affrontati e da questo si intuisce l’attuale condizioni di marginalità del lavoro dell’architetto. I temi della città contemporanea sono i temi di sempre: la casa, la scuola,

il museo il teatro l’ospedale i parchi, ecc; i luoghi della vita civile in una città che ha cambiato dimensione, rapporto con il territorio ma che mantiene intatto il bisogno di costruire luoghi riconoscibili con al centro la vita dell’uomo. I progetti selezionati dimostrano la profondità e l’energia di questi giovani progettisti, in contrasto con l’arretratezza culturale di un paese che non sa mettere a frutto l’ingegno delle proprie giovani generazioni; per questo trovo interessante questa iniziativa di GiArP che si pone come una piattaforma e spazio di comunicazione per l’architettura messa a disposizione per le nuove generazioni per cominciare a intercettare un percorso rivolto alla contemporaneità in architettura come preziosa operazione di politica cultuUDOH oQDOL]]DWD DOOD SURPR]LRQH GHOOD oJXUD H GHOO RSHUDUH GHOO DUFKLWHWWR A queste attitudini delle nuove genera]LRQL VL DIoDQFDQR H VWDQQR FUHVFHQdo nel panorama nazionale azioni

critiche concrete, attività di stimolo e sollecitazione della comunità e degli abitanti di un luogo che sfociano in un bisogno di uscire dalle dimensioni ristrette della disciplina accademica o professionale per rivolgersi alla società civile nel tentativo di costruire un dialogo da troppo tempo assente . Ma è proprio in queste connessioni intercuturali, che forse, si può trovare OD JHQHVL H OD FRQoJXUD]LRQH GHOOD GLmensione contemporanea italiana del progetto di architettura.

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Padova Soft City, la nuova urbanità 365 Architetti

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120 anni San Candido ASPRO studio + NEARCH

&RSHUWXUD GHOO DQoWHDWUR URPDQR “Arena di Verona”

Alberto Sguotti, Nicola Albertin e Riccardo Morbin

5 case in serra

BiasiBonominiVairo Architetti

22

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Bamiyan cultural centre

Blu143 design studio + Gianluca De Cinti

34

Kulturbaum. Nuova biblioteca civica Carlana Mezzalira Pentimalli

38

Nuovo Tempio Socrem David Canale + BiasiBonominiVairo Architetti

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Sagres landmark Riccardo Conte

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concorsi-progetti


Sede nuova CPL

BiasiBonominiVairo Architetti

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Casa per un collezionista d’arte Villa per due fratelli B+D+M architetti

56

Villa dei prati

Carlana Mezzalira Pentimalli

64

Intorno a un patio CPF architetti

Omis spa Headquarter MAM architetti

68

72

Casa nei colli 5LTXDOLoFD]LRQH XIoFL Marco Baldassa

76

Centro produttivo Agostini Shoes Rinnovo di una casa singola MIDE architetti

84

Villetta in Prato NEARCH

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Nuovo centro civico all’Arcella ZERO49 bottega di architettura

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opere realizzate


GIARP! 2017


progettisti


365 Architetti Marco Zaupa, Marco Alberto Zecchin, Pier Cesare Vittadello e Silvia Noventa

Dal 2008 lo studio si occupa di progettazione architettonica, interior design e ricerca urbanistica. 365 Architetti basa la propria attività sulla indagine della qualità spaziale per una architettura attenta all’ambiente ed essenziale. www.365architetti.it info@365architetti.it

Alberto Sguotti, Nicola Albertin e Riccardo Morbin Alberto Sguotti e Nicola Albertin si laureano in Architettura allo IUAV di Venezia ed esercitano la professione rispettivamente a Padova e a Londra. Riccardo Morbin, invece, si laurea in Ingegneria Civile a Padova, conseguendo, successivamente, il dottorato di ricerca all’Università di Trento; esercita la professione di ingegnere ad Auckland in Nuova Zelanda. Partecipare al concorso per la copertura dell’Arena di Verona arriva come naturale risultato di un percorso che fonde la loro passione per la professione e l’amicizia che li lega da molto tempo. fb|AlbertoSguottiArchitetto in|Nicola Albertin in|Riccardo Morbin

ASPRO studio

Claudio Bertorelli, Francesco Dal Toso

Aspro Studio nasce nel 2003 ed oggi agisce dalla sede unica di Vicenza. La sua attività progettuale si concentra sull’integrazione tra i temi dell’architettura, del paesaggio e delle istanze culturali determinate dalle nuove tendenze del Contemporaneo. www.asprostudio.it info@asprostudio.it

BiasiBonominiVairo Architetti

Giuseppe Biasi, Umberto Bonomini e Matteo Vairo

Nato nel 2007, lo studio BBVArchitetti raccoglie le esperienze di Giuseppe Biasi, Umberto Bonomini e Matteo Vairo. Laureati allo IUAV, svolgono attività professionale sviluppando progetti ad uso residenziale, turistico, commerciale e direzionale. www.bbvarchitetti.it info@bbvarchitetti.it


B+D+M architetti

Alex Braggion, GianPaolo Di Benedetto e Paolo Meneghetti

% ' 0 DUFKLWHWWL IRQGDWR GD *LDQ3DROR 'L %HQHGHWWR 3DROR 0HQHJKHWWL H $OH[ %UDJJLRQ (1972) il quale vince il concorso per la Piazza di Arsego (realizzato), con B+D+M il palasport di &RUUH]]ROD UHDOL]]DWR OD 5LTXDOLoFD]LRQH GL -HVROR OD FDVD GL ULSRVR D 0RQWHEHOOXQD OD ]RQD sportiva a Sappada e l’IRB a Bellinzona (in realizzazione) con Aurelio Galfetti. www.bdm-architetti.it info@bdm-architetti.it

Blu143 design studio Alessio Barollo, Enrico Lain

Fondato da Enrico Lain (architetto, Phd in composizione architettonica) e Alessio Barollo (architetto, esperto di crowdfunding e co-progettazione), lo studio pone al centro della propria ricerca la realizzazione delle idee, attraverso l’ibridazione tra architettura e design. 3HU %OX O LQQRYD]LRQH Õ LO oQH GL RJQL SURJHWWR www.blu143.it office@blu143.it

Carlana Mezzalira Pentimalli

Michel Carlana, Luca Mezzalira e Curzio Pentimalli

&DUODQD 0H]]DOLUD 3HQWLPDOOL Õ XQ XIoFLR IRQGDWR QHO FRQ O DPEL]LRQH GL IDUH GHOO DUFKLtettura una cosa semplice e duratura, organica, precisa e necessaria, considerando il progetto come un’opportunità per reinterpretare un luogo. www.carlanamezzalirapentimalli.com mail@carlanamezzalirapentimalli.com

CPF Architetti

Claudia Pirina, Pietro Ferrara

'DO DOOH UHDOL]]D]LRQL GL DUUHGL H GL SURJHWWL GL QXRYD FRVWUX]LRQH OR VWXGLR DIoDQFD O LQWHresse per il rapporto del progetto con l’esistente alle diverse scale. Partecipa a concorsi ottenendo premi e menzioni e si dedica al contempo all’insegnamento e alla ricerca universitaria. www.cpfarchitetti.it clapirina@hotmail.com pietr.ferrara@gmail.com


David Canale David Canale, Architetto laureato allo IUAV nel 2005 ha svolto, con BBVArchitetti, attivitĂ di ricerFD H SURJHWWD]LRQH LQ DPELWR FRQFRUVXDOH LQGDJDQGR OR VSD]LR XUEDQR FRGLoFDQGR L GLVSRVLWLYL cognitivi e innescando strategie di trasformazione. studiocanale@gmail.com

Gianluca De Cinti Gianluca De Cinti, architetto, laureato IUAV. Ha un particolare interesse per la ristrutturazione, la progettazione architettonica e per l’interior design, nella quale ha maturato una buona conoscenza professionale anche all’estero. Ha acquisito competenze come project manager anche nel Contract e Commerciale in Italia e all’estero. arch.decintigianluca@libero.it

MAM architetti

Michele Cecchetto, Alberto Zampieri e Michele Zorzan

MAM Architetti è un collettivo creato da Michele Cecchetto, Alberto Zampieri e Michele Zorzan. L’attenzione progettuale è trasversale: dal retail all’allestimento, dall’edilizia residenziale a quella industriale. www.mamarchitetti.it info@mamarchitetti.it

Marco Baldassa Nell’ottobre 2007 si laurea in architettura per la cittĂ all’UniversitĂ IUAV di Venezia con voto 110 e lode ed inizia la collaborazione con lo studio di architettura F e C. Nell’anno 2011 entra a far parte dell’associazione Gi.Ar.P.; nel luglio 2015 con il progetto “Casa nei Colliâ€? ottiene il riconoscimento tra le migliori dieci opere realizzate nella regione Veneto, nell’ambito del premio internazionale Barbara Cappochin. www.marcobaldassa.it


MIDE architetti

Sergio de Gioia, Fabrizio Michielon

MIDE architetti è uno studio di architettura che si occupa di progettazione in differenti ambiti d’intervento: urbanistico, architettonico, e d’interni. Il particolare interesse alla semplicità delle linee e dei volumi ne caratterizzano l’approccio. www.midearchitetti.it info@midearchitetti.it

NEARCH

Umberto Rizzato, Claudia Tavan

NEARCH esplora lo spazio dell’abitare, sia esso domestico, commerciale o urbano. L’uso della luce come materia, l’ordine logico dei volumi, il disegno attento degli arredi delineano con semplicità e nitidezza il carattere di ogni singolo intervento. www.nearch.it posta@nearch.it

Riccardo Conte Riccardo Conte (1989) si laurea in Architettura allo IUAV di Venezia, con il prof. Alberto Ferlenga, nel 2014. Nello stesso anno fonda con Sergio Conte (1959) Studio Conte Architetti. Lo studio si occupa di architettura, restauro ed interni. In ambito architettonico si occupano di progettazione residenziale, industriale, commerciale e direzionale, mentre in architettura d’interni si dedicano al settore residenziale ed alberghiero. rcontearchitect@gmail.com

Zero49 Bottega di architettura

Matteo Grassi, Francesco Donatello, Filippo Nicoletto, Tiziana Zangirolami

Dall’incontro di alcuni professionisti, formati in diversi e importanti studi tecnici locali, nasce il sodalizio ZERO49 bottega di architettura che riunisce competenze disciplinari ed esperienze GLYHUVLoFDWH QHOO DPELWR GHOO DUFKLWHWWXUD UHVLGHQ]LDOH H FRPPHUFLDOH www.zero49.it info@zero49.it


Un particolare ringraziamento per il contributo e la collaborazione 6DYL 6UO Õ XQD VRFLHW� GL oQLWXUH GL LQWHUQL VSHFLDOL]]DWD LQ VRIoWWL OXPLQRVL insonorizzazioni acustiche ed installazioni tridimensionali. Ha inoltre realizzato un considerevole numero di importanti progetti internazionali mediante l’utilizzo del Barrisol, il leader mondiale del telo teso.

Tico è attiva dal 1960 nel settore dell’idraulica domestica e industriale, del riscaldamento e condizionamento, dell’arredo bagno e rivestimenti per la casa. Grazie all’esperienza maturata negli anni attraverso queste diverse competenze, oggi Tico è il partner ideale per tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente in cui viviamo. Tico è consulenza a 360 gradi per la piaQLoFD]LRQH H O DFTXLVWR GHL SURGRWWL è un’attivitĂ vicina tanto a fornitori e installatori, grazie al magazzino di TERMOIDRAULICA, quanto agli utenti oQDOL FKH LQ 6+2:5220 WURYDQR tutti i brand piĂš prestigiosi del settore. In Tico si ritrovano altissima qualitĂ dei prodotti trattati, disponibilitĂ in pronta FRQVHJQD H LQoQH XQR VJXDUGR VHPpre rivolto alle tecnologie abitative di ultima generazione.

SAVI S.r.l Strada Battaglia 173 - 35020 Albignasego (PD) +39.049.8626272 www.saviweb.com info@saviweb.com

TICO S.r.l. Via delle industrie, 27 - Km 6,5 Str. Battaglia - 35020 - Albignasego - Padova +39.049.710277 www.tico-pd.com; www.energetico.it info@tico-pd.com


MANUTENZIONI

PANIZZOLO Crudo nasce dall’idea di servire piatti come madre natura ce li fornisce, crudi e naturali, arricchito da un piaceYROH H FXULRVR JLRFR GL PDULQDWXUH Voziose. Questo nuovo ristorante è frutto dell’esperienza maturata con “la gineriaâ€? dove il cliente è al centro dell’attenzione e i piatti, semplici, sono allo stesso tempo ricercati e mai banali. Ricca cantina e abbinamenti food pairing con drink e birre.

MANUTENZIONI PANIZZOLO da due generazioni costituisce un punto di riferimento nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili, con intervento anche a livello condominiale per quanto riguarda le parti comuni, ristrutturazione di interni, rifacimento completo di bagni, il tutto con eventuale formula “chiavi in manoâ€?. L’impresa opera a Padova e provincia ed è presente con il proprio showroom in centro cittĂ dove verrete accolti da SHUVRQDOH TXDOLoFDWR DWWHQWR DOOH YRstre esigenze e dove potrete trovare anche un’ampia selezione di materiali e lavorazioni svolte. MANUTENZIONI PANIZZOLO oltre a disporre di organico interno, collabora con artigiani selezionati e preparati al oQH GL ULVSHWWDUH OH LQGLFD]LRQL GHOOD 'Lrezione lavori e cosĂŹ poter soddisfare appieno le aspettative del cliente, nel rispetto dei costi e dei tempi.

E27 progettare la luce, costruire la luce, emozionare con la luce...

Crudo Padova Passaggio Elena Lucrezia Corner Piscopia, 2-4 - 35137 - Padova - (PD) +39.049.7996920 www.crudorestaurant.it info@crudorestaurant.it

Manutenzioni Panizzolo Passaggio Elena Lucrezia Corner Piscopia, 14 - 35137 - Padova - (PD) +39.335.6864380 info@manutenzionipanizzolo.com fb|Manutenzioni Panizzolo

E27 S.r.l. Via Noventana, 192 - 35027 Noventa Padovana - (PD) +39.049.8952954 www.edison27.com info@edison27.com

E27 è un laboratorio di progettazione H VSHULPHQWD]LRQH VXOOD OXFH DUWLoFLDOH concepito come uno spazio in cui afoDQFDUH SURJHWWLVWL H FOLHQWL SULYDWL SHU integrare la luce nel progetto di architettura e urbanistica. E’ una realtĂ che unisce passione e la conoscenza dell’architettura con la competenza tecnica necessaria per la messa a punto dell’impianto elettrico. Una luce disegnata a misura sia per intensitĂ che per calore in modo da esaltare le caratteristiche dei materiali.



Finito di stampare nel mese di ottobre 2017 GD /D *UDoFD )DJJLQ ĂŞ 3DGRYD per conto di overview editore


“…l’architetto dovrebbe capire che tra grande e piccolo non vi è differenza. Considera costruire un pollaio non meno desiderabile di costruire una cattedrale. Per l’arte le dimensioni del progetto non hanno importanza, come le questioni di denaro. Ciò che conta veramente è la qualità del carattere. Il carattere può essere grande nel piccolo e piccolo nel grande.” Frank Lloyd Wright

€ 13,00


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