Art. 34 - Gennaio 2010

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Gennaio 2010

Il nuovo anno accademico è già iniziato, si riparte da dove ci eravamo lasciati Si riparte dai diritti degli studenti, si riparte dall’Università, si riparte da Art. 34

Immota publica hic salus manet Che foto e che titolo per il giornalino di una nuova era ? La città o l'Università ? Ci siamo lasciati con il numero di Aprile 2009 in distribuzione da pochi giorni. La città, noi, l'Università, travolti dal terremoto. “Un blocco di crosta terrestre a Sud Ovest del piano ha scorso verso il basso di circa 90 centimetri e ha causato in superficie l’abbassamento del suolo.” Rottura a soli 10km di profondità, in superficie una rottura lunga 8 km, in profondità lunga 25 km. Accelerazione con punte di 0.6g. Piano di faglia in profondità sotto la città, in superficie tra San Gregorio e Paganica. Quella notte la Città e l'Università sono state unite nella distruzione. I cittadini e gli studenti insieme vittime dei crolli. Notte di ricerche, di elenchi, di strazianti scavi. Nella sciagura gli studenti tragicamente protagonisti del dramma di una città.

La storia dell'Udu dell'Aquila è la storia di battaglie per L'Aquila Città Universitaria. L'Aquila non è, senza la sua Università. L'Università non è, senza la sua Città. Il filo conduttore per noi. L'Università non poteva che ripartire dall'Aquila. L'Aquila non può che ripartire dalla sua Università e dai suoi studenti. I nostri motti sono dunque entrambi. L'Università: Renovabitur ut aquilae juventus tua. Si rinnoveranno come aquile, i tuoi giovani. L'Aquila: Immota publica hic salus Manet. Resta ferma, a difesa del pubblico interesse. La foto. Ju Boss. La riapertura. Nel cuore della Città ferita, un simbolo della città degli studenti.

IN QUESTO NUMERO Dal 6 aprile ad oggi, diritti e vertenze degli studenti, mese per mese L’odissea del diritto allo studio aquilano Bilancio: una sfida da portare avanti insieme Soldi di stato, affari di Chiesa Le 10 domande a Regione Abruzzo & co. Il caos urbano e la proposta Udu Pendolari, due pesi due misure Offerta formativa 10/11, i dettagli Flash dalle sedi Dove va l’università?

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Renovabitur ut aquilae juventus tua

Articolo 34 della Costituzione italiana:

”La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.“


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Dal 6 aprile ad oggi, diritti e verten Di seguito una piccola cronistoria, mese per mese, ripartendo dall'ultimo giornalino. E' una cronaca dell'evoluzione della situazione dopo il terribile sisma del 6 aprile: la prima ripresa, la delocalizzazione, la battaglia degli studenti per il diritto allo studio e per i servizi. Una cronaca per flash, non troppo rigorosa, ma che fornisce uno spaccato di quanto avvenuto. Fino ad arrivare ad oggi.

risposta agli studenti che si trovano in una situazione fortemente disagiata. Tra le primissime istanze da presentare, l'Udu richiede di sospendere le propedeuticità e di avere la sessione d'esame aperta con appelli già dal mese di maggio. Inoltre si propone l'annullamento della seconda rata e di preventivare la gratuità dell'iscrizione per l'a.a. 2009/10.

Fine marzo 2009 Ci siamo lasciati a marzo con la battaglia degli studenti per veder rispettata la Carta dei diritti degli studenti. L'ultimo giornalino stampato, dell'aprile 2009, in fase di distribuzione proprio nei giorni a cavallo del sisma del 6 aprile, aveva come tema principale proprio la difesa della Carta dei Diritti dai continui attacchi dei baroni.

Segnano questo mese soprattutto tristi episodi caratterizzati dai tentativi di sciacallaggio da parte di altre Università e di personaggi politici che cercano di "accaparrarsi" risorse, studenti e interi pezzi dell'Università e quindi della vita aquilana. Iniziano numerose proposte di delocalizzazione di Corsi di Laurea in tutto l'Abruzzo e zone limitrofe, per completare le lezioni del secondo semestre, ma con la malcelata intenzione di rimanere almeno un altro anno. Solo l'Udu ha il coraggio, sin dall'inizio, di opporsi a questa scelta, proponendo innanzitutto di mettere a disposizione il materiale didattico on line,viste le difficoltà logistiche, e con la convinzione che l'Ateneo dell'Aquila dovesse rimanere a L'Aquila perchè solo in questo modo la Città poteva ricostruire il proprio tessuto sociale, economico e culturale che prima la caratterizzava. Ma si comincia a pensare anche a come far fronte all'enorme fabbisogno abitativo di noi studenti, per questo abbiamo immediatamente chiesto che gli alloggi presenti alla Reiss Romoli e alla Caserma della Guardia di Finanza di Coppito fossero destinati ad alloggi universitari. La scuola della Guardia di Finanza, infatti, si presta perfettamente ad accogliere gli studenti universitari con le loro esigenze, sia abitative(per la presenza di alloggi) che didattiche. Ed è proprio per questo che si porta avanti come slogan della nostra rivendicazione "Se la scuola della guardia di finanza dell'Aquila può ospitare il G8, perchè non può ospitare l'Università?"

Aprile 2009 Il sisma Il 6 aprile è una data che ha segnato in maniera irreversibile la vita di tutti noi. Segna uno spartiacque, un qualcosa difficile da decifrare, a molti mesi da quel tragico e doloroso evento. Impossibile dimenticare i 309 morti e tra essi, i 55 studenti universitari. Studenti che come noi erano all'Aquila per costruirsi un futuro e per vivere quella splendida parentesi che è la vita universitaria. Agli studenti venuti a mancare dedichiamo questo numero del giornalino. Tra loro c’era anche uno studente di Ingegneria di 24 anni, che aveva deciso di impegnare una parte del suo tempo per la difesa dei diritti degli studenti come rappresentante degli studenti e militante dell’Udu, il compagno Elvio Romano, che tante volte abbiamo visto distribuire questo giornalino. L'Udu ricorda con dolore le vittime del terremoto e pensa che il ricordo vada onorato impegnandosi ogni giorno per un'università migliore e un mondo migliore, senza smettere mai di chiedere verità e giustizia.

Maggio 2009 Il mese di Maggio ci vede ancora impegnati a contrastare i tentativi messi in atto, in primo luogo da componenti dell'Ateneo e di parti politiche, di delocalizzare l'Università in altre sedi, al di fuori dell'Aquila, posizione che ci vede fortemente contrari in quanto esistono strutture disponibili, che continuiamo a proporre nei nostri documenti, come caserme per gli alloggi e capannoni industriali inutilizzati, da adattare alle esigenze didattiche. La nostra battaglia per l'Università e per la Città dell'Aquila costituisce il tema centrale di un intervento di una nostra compagna, in occasione della giornata del 1° maggio a L'Aquila. Manifestazione e contestazioni nei confronti delle decisioni assunte dal Senato Accademico sono messe in campo dall'Udu, per richiedere all'Ateneo di garantire uniformità di trattamento a tutti gli studenti. A partire dalle modalità di erogazione della didattica, per cui si continua a richiedere di mettere a disposizione degli studenti materiale didattico on-line (dispense, lezioni in streming o varie forme di e-learning) ed un buon numero di libri di testo (rimasti per molti sotto le macerie), per consentire agli studenti di poter riprendere a studiare e sostenere gli esami. Richiesta la prima che rimane inascoltata dalla stragrande maggioranza dei docenti.

Dopo il sisma La situazione logistica è gravissima, essendo tutti gli edifici universitari inagibili, tranne Coppito1. Anche l'Udu ritrova la propria sede in via del Gatto danneggiata (classificata E), in piena zona rossa. I giorni dopo il terremoto cominciano i primi piccoli passi della ricostruzione del nostro Ateneo, che colloca la base logistica presso lo stabile della facoltà di Scienze, Coppito 1. L'Udu richiede da subito interventi urgenti per far ripartire l'Università e dare

Viste le condizioni in cui versano l'Ateneo e la Città, gli studenti richiedono prioritariamente alla Regione e al Governo interventi urgenti per trasporti gratuiti, borse di studio e politiche abitative. Ad ogni modo, il centro dello scontro, è a tutto campo sulla delocalizzazione, soprattutto alla luce del "caso Celano" (vedasi www.uduaq.org), viste le pressioni politiche per smembrare l'Università dell'Aquila, vista come una grande opportunità economica per i territori.


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nze degli studenti, mese per mese Per ripristinare un canale diretto con gli studenti, si organizzano sul territorio assemblee studentesche, segnatamente a Rieti e Avezzano, vista soprattutto la necessità di diffondere man mano le decisioni assunte negli organi accademici. Dopo le ripetute proteste studentesche, il Senato Accademico finalmente approva di sospendere le propedeuticità (solo per la sessione estiva). Viene siglato anche l'accordo di programma tra Ministero dell'Università e Ateneo dell'Aquila, in cui, tra le altre cose, viene previsto l'esonero dal pagamento della seconda rata e la gratuità dell'iscrizione al successivo anno accademico(2009/2010), accogliendo così le reiterate istanze studentesche.

Giugno 2009 Il mese di Giugno si apre a valle del congresso nazionale dell'Udu in cui viene eletto nell'organismo di dirigenza nazionale un membro della città dell'Aquila - il compagno Tino Colacillo - e, su proposta aquilana, si mette al centro dell'azione politica l'Aquila e la ricostruzione della città universitaria. Nei primi giorni di giugno, anche l'Udu trova una collocazione provvisoria, nel container sistemato presso il parcheggio della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. a Coppito, subito diventato un punto di riferimento per tanti ragazzi. Dopo le proteste e la battaglia studentesca seguita alla dislocazione delle sedi, il Senato Accademico decide di tornare sui suoi passi e di definire L'Aquila come la sede unica dei vari corsi di laurea. Una scelta fondamentale soprattutto nella prospettiva di ricostruzione reale della città e di rilancio socio-economico. Tuttavia, rimangono sospesi i problemi per gli studenti legati all'assenza di provvedimenti degli enti preposti, Governo e Regione in primis. Particolarmente sentita la questione degli alloggi per le migliaia di fuori sede intenzionate a proseguire i propri studi a L'Aquila. Da questo punto di vista, è molto importante la partecipazione degli studenti alla manifestazione del 27 giugno indetta dai comitati cittadini, in cui si continua la battaglia affinchè siano destinate strutture all'Ateneo e agli studenti, per chiedere di compiere una scelta strategica di ricostruzione, a partire anche dall'Università e dai suoi studenti, riassunta con lo slogan: "L'Aquila: città militare o città dei saperi?". Luglio 2009 Nel mese di luglio ci si è concentrati sulla vertenza con la Regione, che continua a non rispondere alla necessità di interventi immediati sul diritto allo studio. L'Udu lancia l'ennesimo appello alla Regione Abruzzo, sottoscritto da oltre 5000 studenti per richiedere fondi straordinari per borse di studio, servizi agli studenti, trasporti gratuiti e alloggi. Richieste rinnovate, in occasione del sit-in alla Regione Abruzzo, in un incontro con lo stesso Presidente della Regione, senza avere risposte accettabili. Per avere un quadro sulla condizione studentesca, l'Udu lancia un questionario compilato da 1700 studenti: il 43% di essi avrebbe abbondanato l'Aquila senza la garanzia di alloggi.

Agosto 2009 Nel mese di Agosto, la Protezione Civile lancia un censimento rivolto a tutti coloro che abitavano in zona rossa o in case classificate E o F. Al censimento partecipano oltre 4000 studenti chiedendo un alloggio universitario. Questo dato ha dimostrato una richiesta abitativa enorme, che non ha trovato risposte nelle scelte degli Enti preposti. Ad agosto si svolge anche l'incontro dell'Udu con il Prefetto Franco Gabrielli, in cui si sottolineano tutte le problematiche studentesche, prime fra tutte quelle abitative, che però non trovano soluzione.

Agosto si caratterizza anche per l'annuncio, del Rettore e del Vice Presidente del Consiglio Regionale, di 1000 alloggi nei comuni limitrofi all'Aquila per gli studenti. Annuncio poi rivelatosi infondato. Settembre 2009 Nel mese di settembre quasi tutte le facoltà hanno una sede definita all'Aquila . Tali strutture però hanno bisogno di interventi di arredo o ripristino. I servizi essenziali per gli studenti in città sono ancora lontani dall'essere attivi. Per via della precarietà della situazione in città e all'università, l'Udu richiede il posticipo dell'inizio dell'anno accademico e, contestualmente, l'inserimento di un ulteriore appello di esame, proposte accolte dal Senato Accademico non senza difficoltà. Lettere e filosofia continua ad essere l'unica facoltà senza sede. Gli studenti organizzano, quindi, un sit-in al Senato Accademico, chiedendo di essere ospitati alla Reiss Romoli. Proposta bocciata dal Consiglio della facoltà stessa e dal Senato Accademico. Nel mese di settembre si è svolto anche il secondo incontro dell'Udu con il Prefetto, l'Assessore Regionale al Diritto allo Studio e il Commissario dell'Adsu per le problematiche sul diritto allo studio, borse, mense e alloggi. Ottobre 2009 Viste le mancate risposte sulle politiche degli alloggi, l'Udu lancia un sondaggio sulla condizione abitativa proponendo una serie di alternative percorribili nel breve termine. Il sondaggio viene compilato da 1500 studenti e ben il 49% indica come preferenza un "modulo removibile", rispetto ad una sistemazione a media distanza. Continuano le proposte sulla mobilità nella Regione Abruzzo, per l'istituzione di nuove linee e per garantire gratuità per gli studenti. L'Udu richiede anche interventi per viabilità e urbanizzazione in corrispondenza delle varie sedi universitarie, presso il Comune dell'Aquila (www.uduaq. org). Dopo le pressioni degli studenti e l'interessamento del Prefetto dell'Aquila, il 19 ottobre vengono aperte le mense universitarie, anche se solo 2 delle 5 richieste. Visti i disagi riscontrati dagli studenti, in particolare per delle penalizzazioni legate alla nuova offerta formativa, viene richiesta la riattivazione di alcuni indirizzi specialistici di Scienze della formazione e di Psicologia, senza ottenere risposte positive dall'Ateneo.

Novembre 2009 L'Udu contesta l'affidamento della gestione della casa dello studente costruita dalla regione Lombardia, dato dalla Regione Abruzzo alla Curia dell'Aquila, organizzando un sit-in nel giorno dell'inaugurazione ed intraprendendo anche le vie legali. Gli studenti della facoltà di Lettere, ormai collocata a Bazzano, fanno un sit-in davanti alla Reiss Romoli per portare all'attenzione del Senato Accademico i disagi che gli studenti si trovano ad affrontare quotidianamente: la mancanza di una biblioteca, di un centro linguistico, l'assenza del servizio mensa, di spazi per vivere e studiare nella struttura ex Acron, la carenza e inefficienza di collegamenti per e da Bazzano. Riescono così ad ottenere un incontro, purtroppo deludente, con il Rettore. L'Ateneo distribuisce una tessera per usufruire del servizio di trasporto gratuito organizzato da Regione, Università e Protezione Civile. Tuttavia le condizioni del servizio non risultano soddisfacenti, ma soprattutto non garantisce a tutti lo stesso trattamento. Per questo 3200 studenti firmano una petizione dell'Udu per estendere l'utilizzo della tessera gratuita su tutte le tratte e per richiedere il potenziamento del trasporto extra-urbano. L'Udu propone al Comune dell'Aquila l'istituzione di navette urbane per il miglioramento dei collegamenti in città. Dicembre 2009 L'Udu organizza il ricorso al TAR contro la scelta della Regione Abruzzo sulla gestione della Casa dello Studente della Regione Lombardia. L'8 dicembre la riapertura de "Ju Boss" rappresenta un passo concreto verso la riconquista della normalità. Un momento di festa a cui abbiamo dedicato anche la prima pagina di questo numero del giornalino. Il mese di Dicembre si caratterizza anche per una serie di contestazioni degli studenti sulla riorganizzazione del trasporto urbano, dai disagi degli studenti residenti e non, nella struttura della Reiss Romoli e dalla richiesta dell'Udu, respinta, dell'abolizione dei contributi per riconoscimento CFU.


4 DSU Mancanza di posti letto, graduatorie prive di copertura finanziaria e servizi mensa privi di punti cottura

L’odissea del diritto allo studio aquilano Nonostante i continui cambiamenti che ha subito e continua a subire la nostra università e la nostra città, ci sono situazioni che restano sempre uguali. In tutti questi anni, se non in fortunate occasioni, il Diritto allo Studio è sempre stato materia di scontro, e continua inesorabilmente anche adesso. Il terremoto ha peggiorato una situazione già grave, ma che con tanti sforzi si cercava di migliorare, anno dopo anno. Di fatto la situazione attuale vede una graduatoria per borse di studio 2008/2009 ancora da coprire, una 2009/2010 che non presenta ancora un beneficiario. Le mense sono solo due situate presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN., con una qualità non eccelsa vista la mancanza di una cucina disponibile a L'Aquila e quindi, del trasporto dei pasti. I posti letto pubblici sono attualmente 212, e nonostante i tanti decantati aumenti, restano tali. Gli unici posti letto disponibili sono situati nella ex-scuola superiore Reiss Romoli con non pochi problemi di gestione e di malfunzionamenti. Manca completamente un punto di ristoro, sia esso bar, sala mensa o punto cottura. Gli studenti residenti nella struttura possono usufruire a pranzo delle uniche due mense disponibili, mentre a cena dell'unica mensa aperta presso la Facoltà di

Scienze MM. FF. NN, a Coppito. In poche parole, oggi gli studenti vedono due graduatorie di borse di studio ancora da coprire, posti letto minimi e con molti disservizi, poche mense e bassa qualità, e naturalmente mancanza di qualsiasi tipo di sala studio o sala informatica. La graduatoria 2008/2009 dovrebbe andare a copertura il prima possibile; la graduatoria 2009/2010 dovrebbe arrivare anche essa a copertura totale, sempre se la regione decida di investire un pò di più, ad oggi ancora non si conosce la somma stanziata in bilancio; i posti letto, come detto prima, dovrebbero aumentare con l'acquisizione di una parte della Reiss Romoli, e con la gestione della Campo Mizi (natualmente di tutto questo non si sà quando e come...); se l'Ateneo decidesse di sgombrare alcuni locali della Reiss Romoli e di permettere all'Adsu di gestire al meglio la struttura, si potrebbero aprire bar e mensa, risolvendo molti dei problemi degli studenti residenti nella struttura e migliorando il servizio mensa. Alcune piccole battaglie sono state vinte, come quella di far gestire tutti i posti letto della Reiss Romoli all'Adsu, come rendere valido il contratto di locazione anche inferiore a 10 mesi per la conferma delle borse di studio. Manca ancora la certezza sulla copertura delle borse, mancano ancora posti

letto disponibili, mancano i servizi collettivi. E' possibile una riapertura del bando della borsa di studio (speriamo, finalmente), quindi attenzione a tutti gli avvisi se siete interessati. Purtroppo il DSU è sempre limitato in risorse, e specialmente in una situazione come quella aquilana, in cui non bisogna solo migliorare, ma purtroppo ora bisogna ricostruire, la Regione Abruzzo dovrebbe osare quello che non ha mai osato, se non in rari casi: deve aumentare il fondo per il Diritto allo Studio. Solo con un fondo adeguato, si può pensare di risollevare il dsu e di migliorare i servizi per la generalità degli studenti. Inoltre sarebbe opportuno che tutti gli enti, tra Regione, Comune, Adsu e Università riuscissero a colloquiare in maniera migliore, mettendo da parte i propri interessi, affinchè lo studente possa avere il Diritto allo Studio che merita. E' evidente che prima ritornano i servizi collettivi e le piccole certezze che può avere uno studente (borse di studio, alloggio, mensa), e prima può risollervarsi il nostro ateneo e la nostra città. Fare finta di niente, o peggio ancora, fare ''orecchie da mercante'' di certo non aiuta gli studenti che hanno scelto di continuare il proprio percorso formativo all'Aquila, e quindi non aiuta L'Aquila. Geraldine D’Alfonso

ATENEO - Nonostante il congelamento dell’FFO, i servizi dedicati agli studenti sono a rischio estinzione

Bilancio: una sfida da portare avanti insieme L'approvazione da parte degli organi d'ateneo del bilancio di previsione del 2010 è stata segnata da un percorso complicato, evinto sin dalle prime commissioni d'ateneo. Tralasciando solo per un momento i tagli che il governo ha fatto sul Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università, che sta portando ad una lenta asfissia degli Atenei Italiani, e concentrandoci solo sulla nostra peculiare situazione, fissiamo alcuni punti fermi nella nostra discussione per semplificare e capire bene la situazione che ci siamo trovati di fronte: 1) l'accordo di programma stipulato dal Magnifico Rettore e il Ministro Gelmini a seguito del sisma, prevede il congelamento dell'FFO (fondo di finanziamento ordinario) alla cifra del precedente esercizio 2009, pari a 68,9 milioni e garantisce l'entrata della contribuzione studentesca fino ad un tetto di 14 milioni, che corrisponde all'entrata della contribuzione studentesca del 2009; 2) una parte del denaro derivante dallo scudo fiscale dovrebbe essere redistribuito tra le università italiane, ma sempre in virtù dell'accordo sopra citato non si è sicuri se il nostro Ateneo possa partecipare alla ripartizione di questi fondi. Partiamo da queste due considerazioni perchè sono fondamentali per chiarire il resto.

Nonostante il congelamento del Fondo di Finanziamento Ordinario, infatti, ci siamo trovati di fronte ad una situazione che prevedeva diverse criticità. Gli aumenti stipendiali del personale, previsti per legge, andavano ad erodere per intero il fondo di finanziamento del nostro ateneo, lasciando ben poche speranze per le altre voci di bilancio e mettendo in seria difficoltà il nostro ateneo e quindi i servizi dedicati agli studenti. Inoltre, come sappiamo, l'entrate derivanti dalla contribuzione studentesca sono sempre state un capitolo importante di bilancio, ossigeno per gli Atenei sempre più colpiti dai drastici tagli degli ultimi anni. Nel nostro caso specifico l'accordo di programma sopra citato garantisce al momento solo la copertura delle tasse degli studenti attualmente iscritti al nostro ateneo. Quindi ci siamo trovati davanti un bilancio complicato: da una parte un FFO “mangiato” dalle spese per il personale, dall'altra la non certezza di avere fondi per tutte le altre voci di funzionamento dell'ateneo, in particolare i servizi per gli studenti. L'ateneo ad un certo punto ha rotto gli indugi, ponendosi due obiettivi, cercando di ottenere una parte dei soldi derivanti dallo scudo fiscale e la copertura della contribuzione studentesca sulla base degli iscritti del 2008/2009, garantendo per quest'anno

il funzionamento dell'ateneo e i servizi per gli studenti, pur sottolineando le difficoltà in cui le Università italiane si trovano a causa delle politiche governative. È evidente che ci siamo trovati di fronte ad una situazione ricca di incognite, che ci ha portato ad una lunga riflessione. Alla fine abbiamo scelto di votare questo bilancio di previsione, che nonostante tutto, prevedeva buoni capitoli di spesa per noi studenti, ad esempio per le biblioteche sono stati stanziati 2 milioni di euro, per i laboratori didattici 2,5 milioni di euro, per borse di studio part-time 350 mila euro e per borse di dottorato 860 mila euro. Noi questa sfida l'abbiamo accettata, abbiamo deciso di condividere una battaglia per il recupero di queste risorse, vigilando affinchè gli impegni presi da Ateneo e Istituzioni della formazione nazionale siano rispettati. Sempre pronti a far sentire la nostra voce e a scendere in piazza per la difesa dei diritti degli studenti. Oggi come non mai, l'ateneo dell'Aquila deve riorganizzarsi per ripartire e in una situazione delicata come questa appare chiaro a tutti che non può prescindere dagli studenti, che devono diventare oggi più che mai il fulcro della nostra università. Chiara Juchich


5 CASA DELLO STUDENTE - La Regione Abruzzo viola l’accordo di programma e le leggi sul dsu. L’Udu ricorre al Tar.

Soldi di stato, affari di Chiesa La Regione Lombardia decide nel mese di giugno di destinare circa 7 milioni di euro dei Fondi FAS (Fondi Aree Sottosviluppate), fondi pubblici quindi, per la costruzione di una Casa dello Studente all'Aquila. La Curia dell'Aquila offre il suo terreno agricolo in località Coppito per la possibile localizzazione della struttura. Il 16 Luglio viene firmato l'accordo di programma per la realizzazione e gestione della casa dello studente da tutti gli Enti interessati: Regione Lombardia, Regione Abruzzo, Protezione Civile, Comune dell'Aquila, Curia dell'Aquila. Nell'Accordo di Programma viene sancito chiaramente che la struttura viene donata al Comu-

ne dell'Aquila. Il Comune a sua volta cede la struttura alla Regione Abruzzo purchè la gestisse direttamente o con sue articolazioni, quindi tramite l'Adsu. Nell'Accordo si ribadisce che in ogni caso l'attribuzione degli alloggi debba avvenire attraverso i criteri del DSU abruzzese. L'accordo di programma sancisce che dopo 30 anni, la struttura comunque sarebbe diventata di proprietà della Curia. L'Udu ha ribadito più volte nei giorni precedenti all'inaugurazione prevista per il 4 novembre 2009, la necessità che la Regione Abruzzo mettesse in atto tutte le procedure utili a permettere la gestione da parte dell'Adsu. Nel frattempo, infatti, l'Adsu aveva già stialto una graduatoria per

Le 10 domande a Regione Abruzzo & co.

l'attribuzione degli alloggi della Reiss romoli, con diverse centinaia di idonei non beneficiari che, secondo il bando, avrebbero avuto diritto ad accedere ai posti letto che si rendessero via via disponibili. Il 2 novembre la Giunta Regionale delibera di affidare la gestione della Casa dello Studente alla Curia dell'Aquila, violando palesemente l'accordo di programma. Questa delibera di fatto consegna alla Curia la gestione di un immobile costruito con fondi pubblici, per motivi di urgenza legati all'impossibilità di formulare una graduatoria, in realtà già esistente. Il 4 novembre l'Udu organizza un sit-in davanti alla casa dello studente, poi denominata "San

Carlo Borromeo", per contestare la scelta della regione Abruzzo. La Giunta non fa marcia indietro e gli alloggi vengono assegnati dalla Fondazione Falciola, a cui la Curia affida lo stabile, in maniera tutt'altro che trasparente. L'Udu intraprende le vie legali aiutando gli studenti idonei non beneficiari della Reiss Romoli a ricorrere al Tar e predisponendo un esposto alla procura della Repubblica contro la delibera delle Regione Abruzzo che viola tutte le leggi e le norme sul diritto allo studio. L'Udu ha posto pubblicamente "10 domande alla Regione Abruzzo" alle quali si attende ancora una risposta. Udu L’Aquila

Ancora nessuna risposta dagli organi regionali. Intanto numerosi studenti idonei per bando ADSU rimangono senza posto letto.

Ancora nessuna di queste domande ha trovato una risposta, Con quale atto la REGIONE Con quale bando pubblico sono né da parte della Presidenza delABRUZZO ha affidato la gestione stati individuati gli studenti be- 9. la Regione Abruzzo, né da pardella residenza universitaria alla neficiari del posto letto? Sapete che gli studenti assegnate degli organi competenti della CURIA? tari di posto letto dell’ADSU PARegione stessa, né tanto meno GANO il posto letto mediante la 6. dalla Curia dell’Aquila. 2. Quali sono stati i CRITERI uti- quota alloggio della borsa di stu- Quasi quattrocento studenti idoLa Curia e’ una articolazione lizzati e dove si trova l’ELENCO dio e/o la tariffa? Per la Residen- nei non beneficiari di un posto za Universitaria dell’Accordo di della Regione Abruzzo? Opera in PUBBLICO dei beneficiari? letto sono rimasti con un pugno Programma gli studenti pagano regime pubblico, privato o caridi mosche in mano, derubati di una tariffa? Se no, PERCHE’? Se tatevole? un loro diritto fondamentale. 7. sì, QUANTO E A CHI? L’Udu non si è comunque fermaSapete dell’esistenza di una grata davanti a questa palese viola3. duatoria dell’ADSU nella quale 10. zione messa in atto dalla RegioLa Regione Abruzzo non ha, tra figurano centinaia idonei di stule sue articolazioni, la Azienda denti pubblica e ancora non be- Sono ancora in vigore: la legge ne Abruzzo. 390/91 la legge regionale 91/94 Le norme per il diritto di studio per il Diritto agli Studi Universi- neficiari? il DPCM 2001 il piano di indiriz- non sono un optional, né tanto tari dell’Aquila, ente strumentale zo regionale, ovvero le norme del meno il diritto all’alloggio. della Regione Abruzzo? 8. diritto allo studio in Abruzzo? Suonano tutt’ora pesanti le paSapete che il bando dell’ADSU Ne conoscete il contenuto? Sono role del Presidente Chiodi, che 4. specifica che le graduatorie po- compatibili la gestione della Cu- lo scorso 2 ottobre affermò che Con quali modalita’ e’ gestita la tranno essere utilizzate per l’as- ria (ossia la Fondazione Falciola) «non tutti gli studenti possono Residenza Universitaria di cui segnazione di ulteriori posti letto, e le modalita’ della gestione stes- vantare un generico diritto ad un all’Accordo di Programma? qualora dovessero rendersi di- sa con queste norme? alloggio per studiare».

1.

5.

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6 TRASPORTI - Nonostante le apprezzabili iniziative dell’AMA, i disagi sono ancora molti

Il caos urbano e la proposta Udu In seguito al sisma la città dell'Aquila ha subito una vera e propria "dilatazione" tra la zona est e la zona ovest della città. Il centro storico non è più il punto focale della vita socio-culturale e economica della città. Molti quartieri della periferia e molte frazioni hanno visto crescere in maniera esponenziale i propri abitanti e sono diventati tra i luoghi più frequentati. Questa espansione ha comportato e comporta ancor oggi la necessità di una revisione del piano di viabilità organico e realmente efficiente, che permetta la mobilità in tempi brevi tra una zona e l'altra della città. Pur essendo apprezzabili le iniziative dell'Ama per il miglioramento del servizio di trasporti urbani, tra cui la gratuità dei trasporti all'interno della città, ad oggi persistono problematiche a vario livello. I punti nevralgici per il nuovo assetto della città universitaria sono le varie sedi delle facoltà e i luoghi in cui si convogliano gli studenti pendolari, cioè Viale Gran Sasso (Terminal Arpa),

Amiternum – Motel Agip e la Stazione FF. SS.. Le corse attuali rendono difficoltosi i collegamenti tra le varie zone, hanno tempi di percorrenza molto lunghi e lasciano isolata la stazione ferroviaria dell'Aquila. Inoltre la scelta di individuare come punto di snodo delle nuove linee il centro commerciale l'Aquilone, congestiona ulteriormente una zona già estremamente trafficata. È necessario un maggiore collegamento tra i tre snodi di arrivo del pendolarismo extra-urbano e le varie facoltà, prestando particolare attenzione alll’Ex – Acron, sede della Facoltà di Lettere e Filosofia e la Reiss Romoli, sede della Facoltà di Economia e di alcuni corsi di Ingegneria e dove sono situati anche gli alloggi della Casa dello studente. Il ripristino delle linee 81 e 90 e l'intensificazione delle corse che collegano le zone periferiche e le frazioni della città sono un passaggio fondamentale per garantire un piano adeguato, funzionale e continuo di trasporto

pubblico. Per far fronte a queste esigenze, l'UdU ha presentato al Comune già nel mese di novembre un documento in cui si prevedevano diverse navette attraverso un progetto cofinanziato dall'Anci, che ha come partner il Comune dell'Aquila, l’Ama, Università dell'Aquila e Adsu dell'Aquila. Le linee di navette che abbiamo proposto sono: - Tratta Reiss Romoli - Fontana Luminosa: questa tratta prevede il passaggio della navetta su via P. Borsellino, viale Comunità Europea, il passaggio nella parte posteriore della Caserma Campomizzi, passaggio a Valle e Colle Pretara, giungendo alla Fontana Luminosa, punto di snodo con la tratta Stazione Paganica - Fontana Luminosa; - Tratta Stazione FFSS di Paganica-Fontana Luminosa: collegamento diretto con ex-Acron, sede della Facoltà di Lettere e Filosofia, passando da Paganica, Tempera per poi giungere alla Fontana Luminosa; - Tratta Stazione FFSS dell'Aquila - Stazione di Sassa: passando da

dall'ex-Italtel, SS17, motorizzazione (punto di incontro con la tratta Optimes - San Salvatore) - Tratta Optimes - Ospedale San Salvatore Coppito: ex-Optimes, passaggio davanti alla Motorizzazione, punto di incontro con la linea Stazione l'Aquila-Stazione Sassa, passaggio davanti alla Reiss Romoli, punto di incontro con la tratta Reiss-Fontana Luminosa. Inoltre abbiamo richiesto una navetta in servizio nelle ore notturne che colleghi i vari punti della città e in particolare: Paganica - Tempera - Cimitero - Via Aldo Moro - Caserma Campomizzi SS80 - Ospedale San Salvatore Scuola Guardia di Finanza - Cese di Preturo- Sassa- SS17-Via Corrado IV - Croce Rossa - Via Strinella - S. Elia - SS 17 – Paganica. La soluzione prospettata permetterebbe di avere un collegamento veloce, rapido e continuo tra tutte le zone della città, coniugando le esigenze sia dei cittadini che degli studenti universitari. Armando Coia

TRASPORTI EXTRAURBANI - Molti studenti non possono usufruire del servizio trasporti gratuito. E la Regione tace.

Pendolari: due pesi, due misure La mancanza di alloggi per gli studenti e il mercato degli affitti fuori controllo ha costretto moltissimi studenti ad essere pendolari per gran parte dell’anno accademico. Da un sondaggio che ha promosso l’Udu in tutto l’Ateneo a cui hanno risposto 1500 studenti, appare chiaro che il pendolarismo è aumentato di circa 10 volte rispetto a gli anni passati. Un dato, quello del sondaggio, molto significativo rispetto ad un riordino del trasporto pubblico extraurbano, dove appare chiaramente che i bacini di utenza dove è necessario un potenziamento dei trasporti sono Rieti, la zona della Valle Peligna, il frusinate (Cassino, Sora), la zona di Vasto e Lanciano, la zona del teramano, della Marsica e del pescarese. A fronte di questo dato, l’Udu ha richiesto potenziamento del trasporto pubblico, su gomma e su rotaia , da e per l’Aquila e la gratuità nei titoli di viaggio per tutti gli studenti iscritti all’università dell’Aquila.

Già dal mese di settembre sono stati richiesti a tutti gli enti preposti interventi per potenziare alcune tratte con le Regioni limitrofe. In particolare si è chiesto di intensificare le corse sulla L’Aquila-Rieti; istituire un collegamento diretto CassinoSora-L’Aquila, l’istituzione di una linea Tivoli-valle dell’Aniene -L’Aquila. Richieste sentitissime dagli studenti che hanno portato anche qualche risultato positivo soprattutto sulla direttrice RietiL’Aquila, con le corse gratuite dell’Asm. Una soluzione parziale e insufficiente, ma che ha permesso agli studenti di viaggiare gratuitamente per le prime settimane di lezione. Purtroppo per le altre tratte si è registrato un sostanziale immobilismo degli Enti preposti, sia abruzzesi che delle regioni limitrofe. Allo stesso modo, quasi contestulamente, si è proposto alla Regione Abruzzo di potenziare il trasporto pubblico, con isti-

tuzione di nuove linee e il potenziamento di quelle esistenti, garantendo la gratuità del servizio. Le richieste studentesche hanno trovato una parziale risposta nella tessera per il trasporto gratuito che la Regione Abruzzo ,insieme all’Ateneo dell’Aquila , hanno distribuito agli studenti. Questa soluzione ha però una serie di criticità: le tessere hanno avuto un tempo limitato di distribuzione, le destinazioni scelte ,attraverso un censimento escludono alcune località (Roma ad esempio) ; da alcune località il servizio con corse dedicate limita di molto gli orari di fruizione; la tessera non è utilizzabile per il trasporto sul rotaia. Ad oggi il servizio di linee dedicate è alquanto deficitario visto l’esiguo numero di autobus e di linee che collegano la città dell’Aquila, basti pensare che per molte destinazioni è stata stabilita un solo orario per raggiungere L’Aquila e uno per allontanarsi. L’Udu ha lanciato una petizione

sottoscritta da ben 3200 studenti iscritti all’Ateneo aquilano, in cui si richiede uniformità di trattamento per tutti, permettendo che le tessere del trasporto gratuito, distribuite dall’Università, siano utilizzabili su tutte le linee di trasporto pubblico, su gomma e su rotaia da e per L’Aquila, allargando le agevolazioni anche ai dottorandi e agli specializzandi. Inoltre, si richiede di investire fortemente sul sistema di trasporto pubblico, implementando nuove linee e nuove corse, in modo da rafforzare i collegamenti non solo per gli studenti, ma anche per tutti coloro che giornalmente si recano nel capoluogo. L’Udu continua a richiedere con forza a tutti gli enti predisposti, Regione Abruzzo in primis, di rivedere il progetto sul trasporto gratuito, per garantire uniformità di trattamento a tutti gli studenti pendolari. Michele Di Biase


7 DIDATTICA - Obiettivo: vasto ventaglio di magistrali e razionalizzazione delle triennali

Offerta formativa 10/11, i dettagli

FLASH DALLE SEDI

Lo scorso anno accademico le facoltà del nostro ateneo hanno trasformato gli ordinamenti di tutti i Corsi di Laurea, per adeguarsi ai provvedimenti legati al DM 270/04. La strutturazione dell’offerta formativa non è stata convincente, soprattutto per una serie di criticità legate all’intera organizzazione didattica del nostro ateneo. E' mancato, a nostro avviso, un disegno complessivo di riordino dei Corsi di Laurea e dei Corsi di Laurea Magistrali, che consentisse di proporre agli studenti un’offerta formativa che fosse veramente di qualità. Una delle proposte fatte lo scorso anno dai rappresentanti degli studenti era avere una rosa più ristretta di corsi triennali, a fronte di un diversificato ventaglio di scelta sulle magistrali. Invece,la linea seguita dalle facoltà è stata semplicemente trasformare gli ordinamenti, quindi i piani di studio, o effettuare dei tagli nell'offerta formativa là dove non erano sufficienti i requisiti numerici di docenza. Una politica di tagli, senza lungimi-

ranza e senza un quadro generale in cui operare, costituisce solo uno svantaggio per gli studenti che si ritrovano una serie infinita di transitori e di disagi quotidiani rispetto alla propria carriera accademica. Entro la fine di Gennaio, l'Ateneo dovrà approvare l'offerta formativa per il prossimo anno accademico. Da questo punto di vista, riteniamo che non si possano rimandare riflessioni più ampie rispetto alle criticità già evidenziate dagli studenti. Lo scorso anno, infatti, abbiamo più volte manifestato la nostra contrarietà rispetto alle scelte di quelle facoltà (come Psicologia e Scienze della formazione) che trovandosi "a corto" di docenti preferivano chiudere le lauree magistrali (che in alcuni casi erano l'unico sbocco possibile delle relative triennali) invece che razionalizzare in modo efficace la loro offerta formativa. Se pensiamo ad esempio al fatto che la laurea specialistica di "Psicologia del Lavoro, delle Organizzazioni e della Sicurezza sociale" , oltre ad essere un'opportunità in un campo innovati-

vo per gli studenti di Psicologia, era l'unico sbocco per gli studenti di Scienze dell'investigazione non si capisce per quale motivo sia stata completamente eliminata.Questa scelta di fatto vincola questi studenti a dover scegliere tra il trasferimento in un altro ateneo o l'iscrizione ad un'altra magistrale non completamente affine al proprio percorso di studio,dovendo in entrambi i casi affrontare tutti gli svantaggi conseguenti a queste scelte. Da questo punto di vista, si ribadisce che la nostra proposta è sempre stata quella di permettere agli studenti in possesso della Laurea di primo livello di scegliere liberamente il percorso magistrale. Questo presuppone che si costruiscano ordinamenti didattici che consentano nei fatti il libero accesso. E' per questo motivo che l'Udu anche quest'anno si pone come obiettivo l'attivazione di un adeguato ventaglio di magistrali con un riordino e una razionalizzazione delle triennali. Una scelta sensata è stata fatta, per esempio, dalla Facoltà di Ingegneria che ha trasformato la

propria offerta di lauree triennali, portandole ad una per classe di laurea. Questo permette di recuperare risorse in termini di docenza per ampliare l'offerta formativa delle magistrali. Noi riteniamo necessario un ripensamento complessivo dell’offerta formativa che si va a proporre. E’ evidente che non possono essere elusi certi vincoli che il ministero impone, quindi, proprio per queste ragioni, è opportuno rivedere e ridimensionare se necessario, garantendo comunque un panorama formativo di qualità, che per noi significa avere una base contenuta di lauree triennali, a fronte di un diversificato ventaglio di scelta per le magistrali. Per queste ragioni, sarà necessario l'impegno di tutti gli studenti affinchè si strutturi un'offerta formativa di qualità, con una larga scelta di percorsi: garantendo buone basi attraverso le triennali, ma soprattutto consentendo il libero accesso alla formazione magistrale che sia ampia e diversificata. Alessia Ettorre Elisa Lozzi

POLO BAZZANO

POLO REISS ROMOLI

POLO DI VINCENZO

Ebbene siamo qui, in quel di Bazzano, noi di Lettere e Filosofia… Da subito dopo il sisma è cominciato il toto-sede: Capestrano? Sulmona? E chissà cos’ altro, fin quando si è giunti alla decisione di tenere tutte le sedi dell’ateneo a L’Aquila, com’è giusto, legittimo ed ovvio che sia! Per qualche motivo che ci resta ancora difficile capire noi letterati siamo finiti a L’Aquila est mentre tutto il resto dei poli universitari, come noto, sono nella parte opposta della città. (a dividerci e niente meno che un’ora di autobus!!!) Peccato non si sia voluto… o potuto… sistemare la nostra Facoltà nello stesso contesto delle altre!!! Sta di fatto che ora siamo qui e ci rimarremo a lungo si suppone, visto che nessuno si esprime al riguardo e tralasceremo le polemiche sull’ipotetica... (continua su www.uduaq.org)

Il polo della Reiss Romoli, ex sede di una scuola di formazione della Telecom, è posta nella località di coppito, oggi è sede del Rettorato, della Facoltà di Economia e in parte di quella di Ingegneria e della Casa dello Studente, quest’ultima gestita dall’ADSU. La struttura nata e pensata per essere un campus, è situata sulla direttrice che collega il polo di Coppito con quello della ex-Optimes, risulta non facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblico, e, a seguito di insistenti richieste fatte dall’Udu ad oggi è disponibile un parcheggio che soddisfa, almeno in parte, le esigenze della normale affluenza di studenti Per quanto riguarda le dotazioni del polo oltre a spazi utilizzabili per conferenze ed eventi pubblici, la struttura ha a disposizione un ampio parco e, a disposizione degli studenti... (continua su www.uduaq.org)

Il polo didattico è una delle poche strutture ad avere la stessa situazione pre-terremoto. Nonostante le ripetute richieste, manca ancora una mensa raggiungibile, una sala studio e per la consultazione dei libri della biblioteca, una rete wireless che copra tutta la struttura. Già la biblioteca, in comune con Lettere e filosofia, situata ad oggi ha una stanzetta a Bazzano. I problemi di organizzazione della facoltà di Scienze della Formazione fanno il resto, rendendo davvero difficile la vita degli studenti. I problemi didattici che si creano ogni giorno sono sicuramente pesantissimi e vanno a intersecarsi con un a situazione logistica, slegata da tutte le altre facoltà. Noi studenti però dobbiamo farci sentire maggiormente, per impedire che i nostri diritti siano calpestati ogni giorno! (continua su www.uduaq.org)

POLO COPPITO

in tal senso l’udu ha proposto da tempo che nelle varie Facoltà vengano aumente le postazioni studio e installati e potenziati i laboratori informatici. Tra i problemi riscontrati dagli studenti per quanto riguarda le strutture didattiche, c’è la mancanza dei laboratori didattici, indispensabili per i corsi di laurea di carattere scientifico. Per risolvere almeno in parte questa situazione si sta predisponendo una tensostruttura che possa accogliere laboratori di vario genere, situata vicino a quella di Farmaindustria, che dovrebbe essere pronta per l’inizio delle lezioni del secondo semestre. Sicuramente un ulteriore ritardo renderebbe davvero drammatica la situazione difficile vissuta dagli studenti nel primo semestre. Per quanto riguarda i servizi del’Adsu che venivano erogati all’interno dell’edificio posto davanti a Coppito1 dobbiamo purtroppo dire che l’unico in parte ripristinato è quello della mensa, accolto al momento in una tensostruttura situata nel parcheggio adiacente all’edificio in questione... (continua su www.uduaq.org)

POLO OPTIMES

Il polo di Coppito è l’unico polo che non avendo subito complessivamente gravi danni permette una ripresa delle attività paragonabili a quella pre sisma. In questo polo infatti vengono ospitate, come nella situazione pre 6 aprile, le facoltà di Sciene MM.FF.NN., Biotecnologie, Medicina, e parte della facoltà di Psicologia. Il 19 ottobre sono riprese le lezioni non con poche difficoltà. Molte sono state le proposte messe in campo dall’Udu per migliorare l’organizzazione dell’attività didattica, vista anche l’impossibilità dell’utilizzo del plesso di Coppito 2 lesionato maggiormante rispetto agli altri edifici. Infatti è pesante la carenza di luoghi per lo studio personale all’interno delle facoltà di Coppito. In una situazione in cui la maggior parte della popolazione studetesca è costretta al pendolarismo, è quantomai importante avere a disposizione spazi comuni per la rielaborazione e per lo studio personale;

Per gli studenti di ingegneria e scienze motorie la localizzazione per l’anno accademico corrente è stata individuata presso un capannone industriale: la ex-Optimes, nella zona di Pile. Sono state moltissime le richieste portate avanti dagli studenti nel corso dei mesi, per riuscire a migliorare la situazione iniziale. A partire dalla condizione delle aule, inizialmente addirittura prive di lavagne e con carenza di banchi e sedie. Ad oggi, le condizioni sono un po’ migliorate, anche con l’attivazione della rete wireless nei locali. Permane comunque una situazione difficile in questa struttura causa la scarsità di aule studio, di postazioni internet, di spazi per gli studenti e per il mal funzionamento di tutti i servizi igienici. E’ evidente che ad oggi gli spazi sono ancora insufficienti, soprattutto per la parte di ingegneria, per l’assenza quasi totale di laboratori didattici. Sulla situazione dei trasporti urbani rispetto alle condizioni iniziali si è fatto qualche progresso... (continua su www.uduaq.org)


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Dove va l’università?

Tra tentativi di privatizzazione, lotte degli studenti e ruolo del sindacato studentesco

L’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa per spesa per istruzione e formazione e nonostante questo il sistema universitario subisce in continuazione tagli ai finanziamenti e tentativi di privatizzazione. Dopo le imponenti mobilitazioni studentesche del 2008 contro la Legge 133 che prevede la trasformazione delle università in fondazioni private, la Gelmini è tornata di nuovo ad attaccare l'Università italiana. Questa volta lo ha fatto con un Disegno di Legge (DDL) complessivo di riforma del sistema universitario che va dal sistema di governo degli atenei, al diritto allo studio fino al reclutamento dei professori universitari. La logica complessiva di questo ddl è un misto di privatizzazione, restrizione della partecipazione degli studenti e precarizzazione dei ricercatori. Questi tre aspetti sono strettamente legati tra loro e rappresentato al meglio l’idea di università che ha il Governo: privata, per pochi, non democratica e con lavoratori precari. Oggi le università sono amministrate da organismi poco democratici ma che comunque sono formati da tutte le componenti del mondo accademico (professori, ricercatori, studenti, personale amministrativo). Il principio è sostanzialmente quello dell’autogoverno della comunità accademica, che se fosse ben utilizzato dovrebbe garantire l’autonomia nelle scelte di didattica e ricerca e democrazia nelle scelte. I principali sono il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione (cda) insieme poi agli organi di Facoltà e Corso di Laurea. Il Senato ha oggi le competenze sull’approvazione dei regolamenti didattici e della programmazione didattica e di ricerca , mentre il Cda ha le funzioni di bilancio e programmazione finanziaria. Tuttavia negli anni si è costituita una prassi per cui nell’approvazione del bilancio c’è una parità sostanziale tra senato e cda che di fatto potenzia l’autogoverno del-

UDU L’AQUILA

Container Udu c/o Facoltà di Scienze MM.FF.NN., 67100 L’Aquila Telefono: 0862 701846 Email: uduaq@hotmail.com Website: www.uduaq.org

la comunità accademica. Il DDL Gelmini invece attribuisce al Cda tutti i poteri in materia di bilancio, didattica, ricerca e attivazione dei corsi separando così la gestione economica degli atenei dal resto della componente accademica. Il Cda viene trasformato in un organo composto almeno per il 40% da esterni (privati o enti locali) su un totale di undici membri. In questo modo le scelte fondamentali dell’ateneo saranno prese senza che studenti, docenti e personale possano avere peso decisionale, e soprattutto la presenza degli esterni condizionerà gli obiettivi formativi a seconda di chi quale ente o privato è nel in Consiglio di amministrazione. Il disegno è completato dalla cancellazione di tutti i poteri del Senato Accademico, e dalla riduzione complessiva della rappresentanza degli studenti e del personale amministrativo. Una scelta ancora più drastica viene presa per quanto riguarda i Rettori. Il DDL infatti prevede che il Rettore di un Ateneo possa anche non essere un docente dello stesso ateneo e soprattutto che l’elezione spetta ai soli docenti ordinari e non a tutte le componenti (con voto pesato) come avviene oggi. Di fatto il Rettore diventa un piccolo monarca slegato dalla comunità accademica che rappresenta. L’obiettivo dell’Udu è invece opposto. Non vogliamo più sentir parlare di governance, ma di democrazia degli atenei. Bisogna chiedere l’aumento della rappresentanza in tutti gli organi, la difesa del carattere pubblico dell’università e dell’autonomia degli organi di amministrazione dai poteri economici. Sul diritto allo studio il DDL porta una vera e propria rivoluzione in negativo. La Gelmini nascondessi dietro la propaganda del merito e della meritocrazia sta cercando di smantellare un diritto allo studio che, seppur con tutti i limiti, oggi garantisce borse di studio, alloggi per gli studenti che ne hanno dirit-

to. Il DDL prevede l’introduzione di un Fondo per il merito per la concessione di borse e prestiti d’onore senza solo in base a criteri di merito senza considerare il reddito degli studenti. In questo modo il diritto allo studio da strumento di solidarietà sociale diventa solo un premio, ed un mezzo per accrescere le diseguaglianze. In un contesto in cui mancano i fondi per coprire le borse di studio, costruire alloggi, mense, garantire assistenza sanitaria l’istituzione di un Fondo per prestiti e borse di merito è una vera e propria offesa a tutti coloro che hanno difficoltà a frequentare l’università per motivi economici. Tuttavia la cosa non stupisce perché da questa proposta emerge chiaramente che il Governo ha un’idea di diritto allo studio fondata si prestiti e slegata dalle condizioni sociali degli studenti, ovvero tutto il contrario di quello che dovrebbe essere soprattutto in un fase di crisi economica ed occupazionale. In aggiunta il DDL contiene una delega legislativa al Governo per riformare l’intero sistema legislativo del diritto allo studio (oggi regolato dalla L. 390/91 e dai DPCM). Mentre il governo parla inutilmente di merito e meritocrazia migliaia di studenti anche questo anno non avranno la borsa di studio, un alloggio, mense e servizi accessibili e di qualità. Sul terreno della didattica e dell’offerta formativa si stanno abbattendo sugli Atenei gli effetti dei tagli previsti dalla 133 e dall’ex-Dl 180. Interi corsi di laurea vengono chiusi o accorpati senza tenere in dovuta considerazione i diritti degli studenti e il valore culturale dei corsi. Dietro la propaganda della “razionalizzazione dell’offerta formativa” si nasconde solo il tentativo di adattare l’offerta formativa alle risorse disponibili (e sempre in di munizione), mentre la strada da seguire per migliorare efficienza e qualità dei percorsi didattici è l’aumento dei fondi e la costruzione di un sistema di valutazione (nazionale e locale) autonomo e partecipato dagli studenti. Invece ancora una volta assistiamo all’ennesima finzione sull’Agenzia di valutazione del sistema universitario di cui ci sarebbe tanto bisogno ma che per come è progettata sarà praticamente sotto il controllo del Ministrato e quindi non autonoma dai poteri baronali e accademici. Infine la nota n. 160 emanata dalla Gelmini, se trasformata in atto legislativo, prevederebbe un durissimo inasprimento dei requisiti minimi comportando un ulteriore accorpamento e taglio generalizzato di corsi e curricula. Questo disegno di smantellamento dell’offerta forma-

Gerenza: “Art. 34” è un foglio dell’Associazione Udu L’Aquila in distribuzione gratuita solo presso le sedi universitarie. “Art. 34” non è un periodico. Stampato su Carta riciclata.

tiva va contrastato duramente! Il quadro che emerge del sistema universitario italiano è quindi molto preoccupante perché da un lato i problemi veri dell’università non vengono affrontati (pochi fondi, sistema di valutazione, diritto allo studio) e dall’altro il Governo risponde con un misto di demagogia e populismo che serve a nascondere il tentativo di privatizzare e rendere di classe l’accesso all’università. Negare l’accesso alla cultura significa costruire una società di classe, controllata e controllabile, in cui la mobilità sociale è negata e gli elementi di critica siano meno estesi e fastidiosi per chi governa. L’Unione degli Universitari ha invece un’altra idea di università. Pensiamo che poter accedere al alla formazione significa avere il diritto a costruire un futuro e a migliorare le condizioni sociali collettive e di ognuno di noi. L’università pubblica e di massa è anche la possibilità di costruire una cultura critica capace di inventare alternative al sistema di poteri dominanti oggi sulla società. In questo senso difendere ed estendere il diritto allo studio è una lotta indispensabile. E’ necessario continuare ed intensificare la battaglia contro il DDL Gelmini, per l’aumento dei fondi per didattica e ricerca, per contrastare i tagli indiscriminati ai corsi di laurea e per la democrazia negli Atenei. Il tentativo di privatizzare e ridurre gli spazi di partecipazione degli studenti si inserisce poi in un disegno molto più complessivo portato avanti dal Governo. C’è un legame molto stretto tra il tentativo di eliminazione della rappresentanza studentesca e la negazione dei diritti dei lavoratori e del loro potere di decidere sui contratti. L’attacco ai diritti sociali e democratici accomuna sia gli studenti che i lavoratori e lo fa proprio in un momento di forte crisi economica, momento in cui chi Governa cerca sempre di ridurre al minimo le proteste e conflitti. Per gli studenti è quindi fondamentale sostenere le lotte dei lavoratori perché si tratta di difendere non solo il diritto alla democrazia, ma anche il diritto a rivendicare condizioni di vita, di studio e di lavoro migliori per tutti. Nei prossimi mesi ci attendono quindi importanti lotte e rivendicazioni per costruire una università libera, pubblica, di qualità, democratica e per tutti. Per difendere la democrazia e lo stato di diritto, il lavoro e la pace. Il ruolo degli studenti e dell’UDU è fondamentale! Partecipiamo in massa. Tino Colacillo


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