8 minute read

ASATRU ISLANDESE:

9 COSE DA SAPERE SULLA PRATICA ODIERNA DELL’ANTICA RELIGIONE

DEI VICHINGHI NELLA TERRA DEI MARI DI GHIACCIO NORDICA

Advertisement

La religione dei primi coloni vichinghi in Islanda è ad oggi viva e vegeta. Parliamo dell'antico paganesimo norreno che in questo territorio negli ultimi anni sta vivendo una sorta di rinascita. Ecco una rapida guida allo stato attuale dell’Ásatrú islandese nella sua dimensione peculiare più o meno condivisibile con le radici degli antichi, oggi lontana dalla logica della battaglia.

E’ stata abbandonata a favore del cristianesimo nell'anno 1000.

Sebbene l'Ásatrú fosse la religione della grande maggioranza dei coloni islandesi, alcuni si erano convertiti al cristianesimo durante i loro viaggi in Europa. Durante i primi secoli della storia islandese il cristianesimo fece ulteriori incursioni e alla fine del X secolo era chiaro come l’avanzare del nuovo culto avrebbe costretto alla ritirata quello autoctono.

Nell’anno 1000 il parlamento del Commonwealth vichingo, l’Alþingi, decretò che il cristianesimo sarebbe stato l'unica religione sul territorio. La decisione fu presa per evitare una nazione divisa tra diversi orientamenti governati da un codice legale differente. Ai fedeli della vecchia spiritualità fu permesso di continuare a praticarla "in segreto", ma nonostante gli sforzi di resistenza la religione di Cristo arrivò a sostituire rapidamente l'Ásatrú come religione degli islandesi.

E’ stata riconosciuta nel 1973

L’Ásatrú è stata riconosciuta come religione dallo Stato solo nel 1973. Da tempo si riuniva un gruppo di persone che praticavano l'antica religione o ne erano studiosi. Questo gruppo, guidato da Sveinbjörn Beinteinsson, che in seguito divenne il primo sommo sacerdote dell'associazione, decise di fondare una congregazione formale e di chiedere il riconoscimento al Governo. La riunione si tenne il Primo giorno d'estate, una festività islandese unica che segna la fine dell'inverno. All'epoca il numero dei membri era di appena 12.

L’associazione pagana Ásatrúarfélagið è stata formalmente fondata nella primavera del 1992. Il primo blót (i rituali di Ásatrú sono chiamati blót) si tenne a Jónsmessa, la notte di mezza estate. Lo Stato ha concesso all'associazione il riconoscimento formale di organizzazione religiosa il 16 maggio 1973.

Sveinbjörn è stato Allsherjargoði, il sommo sacerdote di Ásatrúarfélagið, fino alla sua morte nel 1993. Gli successe Jörnmundur Ingi Hansen, che rimase in carica fino al 2002. Il terzo Allsherjargoði è stato Jónína

K. Berg, la prima donna a ricoprire la carica, dal 2002 al 2003, quando è entrato in carica l'attuale Allsherjargoði, Hilmar Örn Hilmarsson.

E’ la religione che cresce più rapidamente in Islanda

Bbb Secondo i dati di Statistics Iceland, al 1° gennaio 2017 appartenevano ad Ásatrúarfélagið 3.583 persone, rispetto ai 1.040 membri di 10 anni fa. L'adesione è cresciuta del 244% dal 2007, rendendo il paganesimo la religione in più rapida crescita in Islanda nell'ultimo decennio. I dati mostrano che la quota di pagani in Islanda supera ora l'1% della popolazione per la prima volta da quasi un millennio. L'Ásatrúarfélagið è la sesta religione ad oggi in Islanda e la più grande religione non cristiana sul territorio nazionale.

Nessun proselitismo o lavoro missionario

Questa crescita è avvenuta nonostante il fatto che, a differenza di altre organizzazioni religiose, Ásatrúarfélagið non si sia mai impegnata in alcuna forma di lavoro missionario o di proselitismo. Hilmar Örn Hilmarsson, il sommo sacerdote di Ásatrúarfélagið, ha dichiarato di ritenere che la ragione del crescente interesse per Ásatrú sia dovuta al fatto che sempre più persone vengono a conoscenza di ciò che l'associazione fa e assistono alle loro cerimonie.

Un sommo sacerdote, il Goði

L'organizzazione di Ásatrúarfélagið si basa sull'organizzazione storica di Ásatrú durante l'epoca vichinga. I sacerdoti di Ásatrú sono chiamati Goðar, e ogni Goði è responsabile di una congregazione "goðorð". Mentre i goðorð erano associati a determinate aree geografiche durante l'epoca vichinga, le persone erano libere di scegliere il proprio Goði.

La carica più alta di Ásatrú è l'Allsherjargoði, "Il Goði di tutti". La seconda carica più alta è Kjalnesingagoði "Il Goði di Kjalarnesþing", che comprendeva le aree controllate dai discendenti di Ingólfur Arnarson, il primo colonizzatore dell'Islanda. Quest'area corrisponde alla grande area metropolitana.

Altri nove Goðar (il plurale di Goði) servono diverse regioni geografiche. I Goðar possono celebrare tutti i servizi religiosi, comprese le cerimonie di assegnazione dei nomi, i matrimoni, i funerali e i blót.

Tutte le cerimonie di Ásatrúarfélagið sono aperte al pubblico. Le riunioni settimanali del Ásatrúarfélagið sono aperte al pubblico, così come tutte le sue cerimonie ufficiali, i blót. Ogni anno l’Ásatrúarfélagið organizza quattro blót principali: lo Jólablót (Yule-blót) al solstizio d'inverno in onore della dea Freyja, il Sigurblót (Victory-blót) che si tiene a Sumardagurinn Fyrsti in primavera in onore del dio Freyr, il Þingblót (Þing/assemblea-blót) al solstizio d'estate in onore delle leggi, del Þing e della società umana, e il Veturnáttablót (Winter-nights-blót) che si tiene il primo giorno d'inverno. Veturnáttablót è in onore di Óðinn, il dio degli dei.

Il primo tempio pagano dall'anno 1000 è stato inaugurato nel 2018

Cinque anni fa l’Ásatrúarfélagið è stato trasferito in un nuovo tempio appena fuori dal centro di Reykjavík. Il tempio sarà il primo tempio centrale pagano costruito nei Paesi nordici dopo oltre mille anni.

L’Ásatrúarfélagið sta lavorando da due anni al nuovo tempio sul versante meridionale della collina di Öskjuhlíðin, appena fuori dal centro di Reykjavík. Nel marzo 2015 si è tenuta una cerimonia per consacrare il terreno dove sorgerà il tempio e l'anno scorso si è tenuta una cerimonia per ringraziare Madre Natura per il legname per il tempio. Il tempio ha una cupola di 400 metri quadrati e può ospitare 250 persone. L'apertura è avvenuta nel mese di marzo.

Non ci sono dogmi o scritture pre scritte

Bbbbb Ásatrú non ha dogmi o scritture prescritte. Tuttavia, si è incoraggiati a leggere le Eddas poetiche e in prosa scritte dal capo tribù e studioso del XIII secolo, Snorri Sturluson. Nessuno prega gli dèi e il modo in cui si possa chiedere la loro intercessione. Il risultato dipende solo da voi. Gli dei sono imperfetti e non divini. Sono visti più come amici che come divinità e non giudicano noi umani.

È una religione di pace e tolleranza

L'Ásatrú, così come è praticata in Islanda, è una religione della natura e della vita, che sottolinea l'armonia del mondo naturale e la ricerca dell'armonia nella vita degli individui. La sua apertura e il suo carattere filosofico hanno portato alcuni a paragonarla all'universalismo unitariano.

Hilmar Örn Hilmarsson, sommo sacerdote di Ásatrúarfélagið, ha sottolineato che l’Ásatrú è una religione di pace e rispetto. "È una religione che insegna a vivere in armonia con l'ambiente circostante e con se stessi, e a gestire le diverse fasi della vita. Come diventare maggiorenni e poi come invecchiare".

Chiunque può praticare la religione

Solo i cittadini islandesi o le persone che hanno un domicilio in Islanda possono diventare membri dell'Ásatrúarfélag, ma chiunque può praticare l’Ásatrú, indipendentemente dalla sua nazionalità o residenza. L'iscrizione non costa nulla ed è aperta a tutti, indipendentemente dalla razza, dal background culturale, dal sesso o dall'orientamento sessuale.

FONTE ICELANDIC MAGAZINE traduzione dall’articolo originale “11 things to know about the present day practice of Ásatrú, the ancient religion of the Vikings” JAN 22 2019

(https://icelandmag.is/article/11-things-know-about-present-day-practice-asatru-ancient-religion- vikings)

DEVOTI ALLA NATURA:

L’UNICITÀ DELL'ARCO ALPINO E L’IMPORTANZA DELLA

Conservazione Del Patrimonio Boschivo

di Matteo Pagani

L’etica dell’ambiente e il suo rispetto occupano dagli ultimi tre decenni un posto di primo piano tra i temi più dibattuti per il futuro sostenibile del territorio a livello globale. Soprattutto nella cultura pagana nordica, la relazione profonda con la natura e il suo rispetto sono elementi imprescindibili della religiosità e della condotta quotidiana di ogni fedele al culto. Il patrimonio naturale con tutta la sua ricchezza guarisce e fortifica l’universo interiore rafforzando nel contempo la fitta trama energetica che crea e sviluppa in un moto continuo le relazioni e la profonda interconnessione tra gli esseri viventi.

Il 2022 da poco conclusosi è stato proclamato dall’ONU l’Anno internazionale dello Sviluppo sostenibile della Montagna. Il fine era quello di aumentare la consapevolezza della critica situazione di questi preziosi ecosistemi, indispensabili per l’essere umano e per gli animali, e di focalizzarsi sull’importanza di proteggerli e preservarli. Ven t’anni prima, nel 2002, l’11 dicembre è diventato ufficialmente la Giornata mondiale delle montagne. Ma ciò non risulta sufficiente, se la maggior parte delle persone ancora non conosce il valore della salvaguardia dell’ambiente montano e, soprattutto, i reali rischi in cui l’essere umano incorre inesorabilmente se non vi è una tutela adeguata.

La catena primato d’Europa

Le Alpi, anche chiamate arco alpino per via della loro forma arcuata, costituiscono la più grande e importante catena montuosa europea. La loro estensione è di oltre 1300 km, dal Mar Mediterraneo fino a sfiorare i confini ungheresi. L’imponente dimensione di questa catena montuosa fa sì che essa accolga un’ampia varietà di fauna, flora, idrologia e climi. Questa biodiversità viene protetta e preservata sia dalle condizioni geografiche particolari della zona, sia dall’attenta e precoce tutela esercitata da enti e associazioni, che negli anni si sono impegnati a prendersi cura della vastità delle zone incontaminate che compongono l’arco alpino. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici e delle note problematiche legate all’invasivo intervento dell’uomo, la bellezza e l’utilità delle Alpi viene compromessa giorno dopo giorno.

Il massico turismo che coinvolge l’arco alpino è direttamente legato all’abbattimento di boschi ed ecosistemi per aumentare i luoghi di intrattenimento e le strutture di soggiorno. Non solo, quindi, si va costantemente ad alterare e distruggere la natura alpina, ma si crea anche un pericolo per l’uomo stesso, a causa della costruzione di vie di comunicazione e di infrastrutture laddove vi sono limiti imposti per la nostra stessa sicurezza.

Le funzioni del bosco quali sono?

Perché i boschi sono utili per l’ambiente? Come componente essenziale dell’ambiente naturale, i boschi rivestono una moltitudine di ruoli: oltre a costituire luogo di vago e di riconnessione con la terra e a servire alla produzione del legno e alla protezione del suolo e delle acque, essi provvedono anche alla conservazione della biodiversità, serbatoio di CO2.

Ma vediamo in sintesi altre funzioni:

• PROTEZIONE: le radici degli alberi creano una fitta rete nel terreno, sia in superficie sia molto in profondità, che tiene salda la terra e i massi, evitando che l’acqua piovana li porti via col suo flusso, e trattiene l’acqua mitigando il rischio di siccità.

• OSSIGENO: grazie alla fotosintesi, quel processo chimico attraverso il quale le piante si nutrono, l’anidride carbonica viene trasformata in ossigeno, permettendoci di respirare aria pulita.

• SOSTENTAMENTO: il bosco è ricco di elementi necessari al sostentamento dell’uomo, dalle bacche e i frutti alla legna per scaldarsi.

• SPIRITUALE: una semplice passeggiata nel bosco è in grado di rilassare e ricaricare le energie, oltre che essere di grande giovamento alla salute. Secondo alcuni psicologi, passeggiare nei boschi migliora la vita sociale e aiuta a combattere lo stress psico-fisico.

• ARTISTICO: anche se molti non lo tengono in considerazione, i boschi fanno parte del nostro patrimonio culturale e accrescono la bellezza e il valore dei nostri territori.

Perché è importante

preservare i boschi e i territori delle Alpi

La natura è in grado di rigenerarsi e fornirci bacche, frutti e cibo, nonché legna da ardere e molto altro, ma questo può avvenire solamente se le si permette di proliferare indisturbata. Quando si abbattono zone boschive più o meno estese per sostituirle ad ambienti artificiali, questa possibilità viene meno. Ma non si tratta solo del nostro sostentamento: anche gli animali hanno bisogno di vivere nella natura incontaminata, lontano dallo zampino dell’uomo. Inoltre, l’eccessivo abbattimento degli alberi nelle zone montane può risultare pericoloso e diventare causa di frane, valanghe e smottamenti.

Il bosco ha anche una funzione di termoregolazione: influisce sulla quantità d’acqua trattenuta dal terreno e quindi sul livello di umidità presente nell’aria, attenuando il rischio di siccità. Infine, gli alberi fungono da barriera contro il gelo e il vento, costituendo riparo per la fauna e per le coltivazioni. Insomma, non potevamo essere meno chiari di così: preservare i boschi dell’arco alpino è necessario sia da un punto di vista ambientale che spirituale, e solo noi possiamo fare la differenza.

This article is from: