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IL KALEVALA E LO SCIAMANESIMO SAMI:

DEI, SCIAMANI ED EROI DI FINLANDIA E KARELIA

Il secondo appuntamento con lo sciamanesimo riprende il filo del precedente articolo sugli sciamani e gli eroi di Finlandia, splendidamente sintetizzati nel poema epico in ottonari del Kalevala. Al suo interno si ritrova tutta la dimensione del sacro delle genti baltofinniche.

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di Marco Alimandi

Sia i tietäjä - sciamani dei Finni - che i noita - sciamani dei Sámi - sono custodi di tradizioni arcaiche molto somiglianti. Da queste tradizioni si svilupparono i canti del Kalevala e le leggende sámi che con i primi presentano numerosi parallelismi - ciò è riscontrabile nel RUNO XVII del Kalevala.

Il RUNO XVII noto con il nome di «Viaggio nel corpo di Vipunen», narra della discesa del vegliardo Väinämöinen nel ventre del gigante Vipunen con lo scopo di ottenere i tre termini posti a chiusura di un incanto che gli necessitava per la creazione della sua barca.

Si è qui usato il termine ‘creazione’ e non ‘costruzione’ dacché la suddetta barca non viene fabbricata da Väinämöinen ma viene da quest’ultimo “cantata” nella dimensione del reale tramite l’uso di formule in versi. Seppure alcuni studiosi, come Christfrid Ganander, ritenessero che l’eroe protagonista dei tre runi sciamanici del Kalevala non fosse il runoja Väinämöinen bensì il dio Ilmarinen, i runolaulajat(3) erano soliti prediligere la figura del vegliardo Väinämöinen a quella del fabbro divino che forgiò il Sampo.

Per quanto concerne il RUNO XVII, la maggioranza dei runolaulajat era convinta che fosse proprio

certe parole magiche per costruire una barca»(5). È legittimo supporre che il materiale arcaico dei canti contenuti nel Kalevala differisse non poco da quello riportato dal Lönnrot nella sua raccolta.

Sempre sul RUNO XVII, lo studioso Matti Kuusi fa notare come lo stesso Lönnrot avesse riportato nel primo degli originari 33 volumi della raccolta Suomen kansan vanhat runot (i.e. Gli antichi canti delle genti finlandesi) i seguenti versi da lui uditi nel 1833, nel villaggio di Kuivajärvi, nella Carelia del Mar Bianco:

Evidenti sono le similitudini che intercorrono fra il Lemminkäinen del Suomen kansan vanhat runot(6) e l’antico tietäjä Vipunen del RUNO VII che ivi viene descritto come un vecchio «ricco di versi» fuso con la vegetazione che su di lui cresce rigogliosa, addormentato in un sonno di «canti e scongiuri». Kuusi suppone che originariamente il ruolo di Vipunen fosse ricoperto da Lemminkäinen e che solo successivamente questi venne sostituito dal gigante Vipunen in una rielaborazione dei vari canti.

Nel Kalevala tramandato da Elias Lönnrot sarà proprio Väinämöinen a risvegliare il putrefatto Vipunen, costringendolo a rivelargli quegli incanti atti a ottenere il controllo magico sui fenomeni del mondo terreno dopo essersi calato nel suo ventre.

Il viaggio verso la tomba di uno sciamano per acquisirne la saggezza è tipica delle tradizioni sciamaniche dell’areale subartico. La materia mitica che caratterizza il RUNO XVII del Kalevala la si può infatti ritrovare nella tradizione sámi - Juho Pentikäinen afferma che:

Se Antero Vipunen si consuma nelle sue cantilene magiche, uno dei più celebri noita, Akmeeli o Torajainen, giace addormentato nella sua tomba. Nei canti baltofinnici Väinämöinen sveglia lo sciamano dormiente dicendo: «Oh! Antero Vipunen, àlzati dall’ozio, innalzati dal sogno!». Il ragazzo o l’aiutante dello sciamano della leggenda sámi

Lemminkäinen luottehinen, Laulaja ijän ikuinen, laulissansa lahoopi, luotteissansa märkänöövi

Lemminkäinen lo stregato, il cantore sempiterno, ammuffisce nel suo canto, imputridisce di magia, invece grida: «Àlzati dall’ellisse dell’intestino, dalla terza spirale». Väinämöinen abbandona lo stomaco di Vipunen solo dopo aver appreso le parole magiche. L’antico sciamano Vipunen desidera esser lasciato definitivamente in pace, dicendo: «Non vi è uomo nel defunto... la mia carne è marcia assai». Il defunto sciamano sámi Akmeeli afferma: «Non vi è uomo in chi è putrefatto»(7).

Ulteriore punto di raccordo fra le due tradizioni è la ragione che spinge i loro rispettivi eroi a compiere il viaggio verso la tomba dello sciamano, ossia la realizzazione di una barca volta a navigare con sicurezza nel mare aperto.

Affermare che entrambe le tradizioni sciamaniche affondino le loro radici nella stessa materia mitica è di certo un’approssimazione, se non un’esagerazione, eppure è innegabile che queste presentino numerosi punti di raccordo. In questo senso è più opportuno ricordare come, seppur lo sciamanesimo sámi tenda verso le steppe siberiane, anche la terra di Carelia dei tietäjä finlandesi si trova a breve distanza da esse, a metà fra l’Europa indo-germanica e l’Asia

sciamanico-siberiana. Ecco che la Carelia dei Finni si prefigura come porta per l’Occidente che guarda alla spiritualità dell’Oriente e viceversa.

BIBLIOGRAFIA

PENTIKÄINEN 2014

PENTIKÄINEN J., La mitologia del Kalevala, Viterbo, aprile 2014

Suomen kansan vanhat runot, vol. I, tomo 1, Helsinki, SKS, 1908-48

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