Associazione
Fotografica
CONTRASTI ANNO IV- n°1 - Tiratura n° 3000 - Copia Omaggio - www.afcontrasti.it
VI Edizione Concorso “Palio... il dietro le quinte”
“Spogliarsi dalle maschere”
Reportage sui Lakota
via Roma 58, Bastia Umbra
Contrasti si presenta... organigramma
CHI SIAMO
L’Associazione Fotografica Contrasti nasce nell’agosto 2010 con il “Palio..il dietro le quinte”, concorso fotografico all’interno del “Palio de San Michele” di Bastia Umbra, dall’idea di cinque soci fondatori (Giorgio Galli, Maria Giulia Galli, Elisa Albi, Thomas Olivier Ortica e Simone Frascarelli). Oggi Contrasti vanta più di 30 iscritti ed ha l’obiettivo di diffondere l’arte fotografica nel territorio e organizzare iniziative culturali a 360 gradi. L’Associazione è no profit ed utilizza le piccole “entrate”, ottenute grazie a quanti ne condividono gli intenti, per la crescita fotografica dei suoi membri, senza alcuno scopo di lucro, cercando continuamente di fornire un servizio alla collettività e partecipando anche ad eventi di raccolta fondi per fini sociali e di beneficenza. La sede dell’Associazione, dove tutti i martedì si svolgono le riunioni organizzative e di studio fotografico, è il Centro Sociale di Borgo I maggio a Bastia Umbra ed è possibile iscriversi in qualsiasi momento. In questi quattro anni di attività l’Associazione ha portato avanti corsi fotografici sia per gli iscritti sia per gli esterni, ha organizzato mostre collettive, uscite, concorsi fotografici, progetti fotografici e spettacoli teatrali. Il fine e il contributo di Contrasti è la voglia di avvicinare le persone ad una forma d’arte, per offrire a chiunque un’opportunità nuova di crescita personale, collettiva e culturale.
Presidente: Giorgio Galli Vice presidentI: Maria Giulia Galli - Simone Rossetti Tesoriere: Simone Rossetti Segretaria: Elisa Albi Consiglieri: Roberto Fausti, Simone Frascarelli, Vittoria Mallia, Beatrice Ortica, Andrea Ciuchicchi, Michela Vaccai, Annarita Arcori Addetto Stampa: Emanuela Marotta Grafica: Roberto Fausti FACEBOOK: Associazione Fotografica Contrasti sito: www.afcontrasti.it mail: info@afcontrasti.it
IL SALE DELLA TERRA “Non immaginavo quello che stavo per scoprire” «Questo meraviglioso documentario (“Il sale della terra”) sul fotografo Sebastião Salgado è una testimonianza coinvolgente del nostro tempo e una riflessione sulla condizione umana a livello mondiale che mostra la possibilità di sperare per l’umanità.». Queste le parole utilizzate dalla Giuria del Festival di Cannes 2014, per motivare la Menzione Speciale a questo straordinario film-documentario, che ripercorre vita ed opera del celeberrimo fotografo brasiliano. Co-diretto da Wim Wenders e dal figlio dell’artista, Juliano Ribeiro Salgado, meritevole di una nomination agli Oscar 2015 come “Miglior Documentario”, prende titolo ed ispirazione da un’indimenticabile metafora che Salgado utilizzò per definire i popoli che abitano il nostro pianeta. Un emozionante viaggio immortalato in un “sublime e brutale” bianco e nero. Il percorso artistico e di vita di un uomo, un viaggiatore instancabile, che ho avuto la fortuna di gustare immersa nel religioso e meritato silenzio di una piccola sala di un piccolo cinema. Da vedere. E da “sentire”. di Vittoria Mallia
VINCITORI DELLA PRECEDENTE EDIZIONE VINCITORI GIURIA TECNICA 1° classificato FRANCESCO VALOROSI La fotografia riassume in più piani il lavoro riguardante una scenografia cosicché l’occhio corre su più soggetti in una armonia totale con un’ottima tecnica.
2° classificato SIMONE ROSSETTI Prevale in questa foto la composizione ove le geometrie ed il contrasto tra il bianco e nero e i colori sono fondamentali per restituire al tutto un grande equilibrio.
VINCITORI GIURIA POPOLARE 1° classificato
2° classificato
ROBERTO FAUSTI
MELISSA MASSARA
La foto viene premiata per l’originalità espressa nell’immagine, per la tecnica utilizzata che evidenzia il contrasto della messa a fuoco con un particolare gioco di riflessi e sfumature.
La foto ben incarna la concretezza della manualità contrapposta grazie alla linea verticale alla rappresentazione scenica che sintetizza il “dietro le quinte” menzionato nel concorso.
CITAZIONI GIURIA TECNICA E POPOLARE MASSIMILIANO CANCELLOTTI
GIACOMO BENEDETTI
Ottima l’intuizione cromatica colta con un i-phone…la tecnica non ha limiti: prevale sempre l’idea.
La foto, con un gioco di scie luminose, esprime, grazie ad una sapiente tecnica, un guizzo dinamico che ben rappresenta lo spirito del Palio e della lizza.
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MOSTRA “SPOGLIARSI DALLE MASCHERE”
Oggi più che mai il tempo non segue più il passo dell’uomo: un vortice incalzante e turbinoso non fa che spronarci a fare, faRE, FARE, senza darci tempo e modo di riflettere su “perché” e “per cosa”, su quale sia il modo più autentico per noi di vivere. Sei imprigionato in maglie normative, in ruoli sociali assegnati, in pluriidentità delle quali rischi di perdere facilmente e continuamente il controllo: da quanto tempo non ti fermi a riflettere su cosa stai facendo, su chi SEI? Perché indossi quei vestiti, fai quel lavoro, ascolti quella musica, frequenti quel locale? Non hai mai avuto l’inquietante sensazione di essere diventato tu l’accessorio dei tuoi oggetti, dei tuoi spazi, invece che loro i tuoi? Non pensi che la tue idee di relax, di realizzazione, di relazioni, di stare bene, siano differenti da quelle che oggi ci vengono proposte dai mezzi di comunicazione? L’immagine che si riflette, e che riflette, davanti allo specchio, è la persona che veramente sei? Non sarebbe meglio spogliarsi da questi canoni e “diventare” TE stesso? Non è finalmente giunto il tempo di riprendere in mano i tuoi tempi ed i tuoi spazi a partire dai tuoi reali bisogni? Interrogati, sovverti, modella la tua identità a partire da ciò che hai dentro. Sperimenta e concediti qualche eccezione alla regola! Cerca la tua misura e fai spazio a ciò che desideri.
GIURIA TECNICA Claudia Ioan
Massimiliano Tuveri
Giancarlo Carelle
Claudia Ioan nasce a Roma nel 1965, dove si laurea in Scienze Politiche. Vive a Perugia, dove svolge la sua attività di docente universitaria di Mediazione Linguistica. Da sempre appassionata di fotografia, si è dedicata per molti anni alla propria formazione attraverso corsi e workshop con autori di assoluto riferimento. Ha coltivato con passione fotografia di viaggio e candid portraiture e, sempre più in anni recenti, il reportage, con una spiccata predilezione per il bianco e nero. Ha prodotto innumerevoli serie fotografiche in cui l’immagine lavora in sinergia con la parola scritta, di cui è autrice. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive, e ha tenuto corsi e workshop di fotografia. Dirige da anni il Digital Daylight, concorso di fotografia digitale estemporanea. E’ socia fondatrice di OSL, di cui gestisce il settore fotografico; è membro del consiglio direttivo dell’associazione Istanti – Fotografia e Cultura; nel 2015 è co-fondatrice insieme a Massimiliano Tuveri di Officine Creative Italiane, collettivo fotografico e laboratorio di comunicazione creativa che realizza progetti fotografici anche su commissione, organizza mostre ed eventi di fotografia, concorsi fotografici e workshop
Massimiliano Tuveri nasce a Roma nel 1967 dove attualmente vive e lavora come imprenditore bioedile e project manager per aziende del settore. Da sempre appassionato di fotografia, alimenta la sua formazione artistica attraverso la frequentazione di corsi e workshop prediligendo, per la prima parte del suo percorso artistico, l’uso di fotocamere polaroid, apparecchi con i quali accresce e sviluppa gran parte della sua ricerca e sperimentazione stilistica portando avanti diversi progetti a lungo termine. Dal 2011, passando al digitale, si occupa di street photography e fotografia di reportage realizzando diversi lavori ma soprattutto accrescendo la propria fame artistica abbracciando ed unendo la passione per il racconto fotografico con la scrittura. All’inizio del 2015, è cofondatore insieme a Claudia Ioan di Officine Creative Italiane, un collettivo fotografico e laboratorio di comunicazione creativa che oltre a curare la realizzazione di diversi progetti fotografici e di reportage, in proprio e su commissione, si occupa di organizzare eventi, mostre, concorsi e workshop sempre nell’ambito delle arti visive.
Nato in Sabina nel 1955 e trasferitosi a Roma, sin da piccolo appassionato di fotografia, si diletta nella ripresa e nella stampa in camera oscura in b/n. A 20 anni la passione diventa lavoro in un grande fotolaboratorio di sviluppo e stampa a colori: “Supercolor SpA”. In seguito, la vendita ed il noleggio di attrezzature professionali da studio e sala di posa con il “Gruppo Frabel” lo porta a contatto con i più importanti fotografi italiani con i quali organizza mostre fotografiche, workshop ed eventi fotografici nella capitale e in Italia. Da qualche anno vive in Umbria, sempre a contatto con giovani fotografi, professionisti ed appassionati della fotografia, nel negozio di Terni.
regolamento 6° concorso “palio... il dietro le quinte” Art. 1
Partecipano al concorso tutti i cittadini italiani e stranieri di qualsiasi età, purché possessori di apparecchiatura fotografica digitale. Non sono ammessi al concorso i soci fondatori dell’Associazione Fotografica Contrasti, organizzatori dell’evento. Possono invece prendere parte al concorso tutti i soci membri dell’Associazione Fotografica Contrasti iscritti dopo il primo Ottobre 2010. Art. 2 L’Associazione fotografica “Contrasti” di Bastia Umbra, in collaborazione con L’Ente Palio de San Michele organizza la sesta edizione del concorso fotografico “Palio, il dietro le Quinte”. Scopo del concorso è raccontare tutto quello che c’è dietro la realizzazione e la preparazione della festa intitolata a San Michele Arcangelo, patrono della nostra città. Ogni foto potrà raccontare momenti di prove scenografiche o sportive, cuochi e momenti in taverna, la vita del piazzale, senza escludere una risata, una riunione, ovvero una qualsiasi cosa che possa essere racchiusa nell’emozione unica di vivere il rione nelle varie situazioni. Nella foto dovrà comunque esserci qualcosa che sia direttamente riconducibile al nostro palio, che sia una persona del rione o semplicemente un drappo colorato, qualsiasi dettaglio che non lasci dubbio alcuno che stiamo raccontando la nostra splendida manifestazione. Non saranno ammesse al concorso foto scattate durante i momenti “ufficiali” della manifestazione (per esempio foto scattate durante la sfilata in piazza, ma saranno per esempio valide quelle scattate un attimo prima o dopo la durata dell’opera in scena (per esempio foto che raccontino gli ultimi dettagli scenici o foto dello smontaggio al termine). Non saranno accettate foto scattate al di fuori del periodo di validità del concorso, quindi saranno accettate solo quelle scattate nel palio in corso, e più precisamente quelle comprese nel periodo che va dal 24 Agosto al 24 Settembre 2015. Questo Concorso si prefigge di: •
li di colore.). La scelta cromatica della foto (colore o bianco e nero) è assolutamente libera, a discrezione dell’autore. Ogni diritto sulle foto presentate resterà all’autore delle medesime. All’Ente Palio rimarranno le stampe e i files delle foto, che saranno archivio della manifestazione, la possibilità di pubblicarle su giornali, riviste e siti, e l’utilizzo per eventuali locandine e brochure legate al palio. Ogni foto partecipa singolarmente al concorso, quindi non sarà la sommatoria delle tre foto a determinare il giudizio. Gli organizzatori controlleranno gli exif di scatto per garantire la correttezza delle foto in concorso. Le foto non dovranno essere correlate da un titolo e i relativi file dovranno essere consegnati con le seguenti informazioni contenute nel nome: • nome e cognome dell’autore • numero foto (che saranno sempre i numeri 01 – 02 - 03) (esempio: mariorossi_01.jpg) I files delle opere realizzate dovranno essere consegnati su un supporto informatico (Cd rom), o tramite chiavetta USB. L’iscrizione al concorso e la consegna delle foto avverrà presso la sede della Pro Loco in Piazza Mazzini a Bastia Umbra, negli appositi orari (il 23 e il 24 settembre dalle ore 19.00 alle ore 21.00). In alternativa l’iscrizione potrà essere fatta presso i piazzali dei singoli Rioni, consegnando scheda d’iscrizione e quota di partecipazione al concorso (10,00 € a persona) presso i bar dei piazzali dal 24 agosto fino al 22 settembre 2015 e inviando le foto correlate da nome e cognome dell’autore e numerazione (esempio: mariorossi_01.jpg) all’indirizzo email dietrolequinte@afcontrasti.it Art. 4 Ogni autore è responsabile delle opere presentate e autorizza l’organizzazione all’esposizione al pubblico delle stesse conformemente a quanto stabilito dal presente regolamento. L’organizzazione si riserva di escludere le foto che siano ritenute, a suo insindacabile giudizio, indecorose, oscene, offensive e contrarie al comune senso del pudore. La consegna delle immagini da parte dei concorrenti presuppone il possesso del copyright relativo alle stesse e delle eventuali liberatorie dei soggetti raffigurati (legge sulla privacy) sollevando l’organizzazione del concorso da ogni responsabilità. Nel caso negli scatti fossero presenti soggetti minorenni, si ricorda che è necessario allegare l’autorizzazione di entrambi i genitori (vedi moduli allegati). Art. 5 La Giuria Tecnica sarà composta da tre fotografi professionisti: Claudia Ioan, Massimiliano Tuveri e Giancarlo Carelle. La Giuria Popolare sarà composta dai membri della Pro Loco di Bastia Umbra, presieduti da Daniela Brunelli. Per garantire una maggiore trasparenza, le foto verrano visionate dalle giurie in forma anonima. Il giudizio della giuria è inappellabile. La partecipazione al concorso comporta l’accettazione del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Art. 6 Saranno assegnati su giudizio insindacabile della Giuria i seguenti premi:
Arricchire l’archivio fotografico dell’Ente Palio, continuando a raccontare quei momenti unici ed indimenticabili che solo il “dietro” racchiude; • Creare curiosità intorno alla nostra manifestazione, dando la possibilità anche a persone al di fuori della nostra città di conoscerci. • Dare continuità ad un evento che arricchisce la festa, promuovendo l’arte fotografica nel territorio bastiolo e non solo. • Creare una mostra fotografica durante l’evento in corso Art. 3 Ogni partecipante può presentare un numero massimo di 3 (tre) fotografie in formato JPG; costo dell’iscrizione è di 10,00 € a persona. Le foto finaliste verranno stampate su supporto 30x45cm (30x40 cm nel caso di macchine compatte). La scheda d’iscrizione potrà essere scaricata dai siti www.paliodesanmichele.it oppure www.afcontrasti.it e dovrà essere consegnata al momento dell’iscrizione. Una giuria tecnica sceglierà le 80 foto finaliste, che saranno le protagoniste della mostra che si terrà dal 26 al 29 Settembre 2015 in Piazza Mazzini, presso la sala dell’ex Bar Centrale (dietro le gradinate). Le 80 finaliste verranno poi sottoposte, in forma anonima ed in sedute distinte, al giudizio insindacabile 1° classificato giuria tecnica: 400€ in B.A. di una giuria tecni- 2° classificato giuria tecnica: 200€ in B.A. ca e di una giuria 1° classificato giuria popolare: 200€ in B.A. popolare. La giuria tecnica assegnerà un La premiazione avverrà la sera del 28 Settembre in Piazza Mazzini, priprimo ed un secon- ma dello svolgimento della Lizza. L’organizzazione do premio, mentre la giuria popolare assegnerà un premio unico. Verranno tenute maggiormente in considerazione tutte quelle opere che non presenteranno un esasperato uso del fotoritocco (sono ammesse correzioni minime, come il ritaglio e il bilanciamento dei colori, non saranno accettati montaggi o per esempio foto con desaturazioni parzia-
REPORTAGE FOTOGRAFICO
di Alessio Vissani
io da piccolo stavo con gli indiani La statale 73 punta dritta verso nord, perdendosi all’orizzonte. Attorno c’è solo una prateria immensa e nubi minacciose che ti fanno sentire infinitamente piccolo, e se non fosse per le recinzioni e alcune fattorie sparse, sembrerebbe che qui, gli uomini, non abbiano mai messo piede. Eppure queste colline immobili sono piene di storia, e le radici dell’erba affondano in una terra che ha sepolto milioni di bisonti e di uomini rossi, vittime di uno dei peggiori ecocidi ed etnocidi che l’uomo abbia commesso. Questa terra, una volta, era terra Lakota; ora bisogna guardare ad est, dove una linea segna il confine della riserva di Cheyenne River. Chi nasce oggi con sangue Lakota, ben presto comincia a pensare di essere nato nel posto sbagliato, di essere nato sbagliato, impara a desiderare di essere nato diverso, non importa in quale nazione, di quale colore, ma non Lakota, soprattutto nello Stato del Sud Dakota, dove sono sepolte le ossa dei suoi antenati, ma dove lui è un ospite mal tollerato. Gli indiani di oggi sono ancora una ferita aperta nella coscienza degli americani e del governo, a molti non piacciono, e praticamente si fa finta che non esistano. Il cinema Hollywoodiano continua a mostrarci gli indiani di 150 anni fa, la gente comune, spesso chiede “ma gli indiani vivono ancora nei tepee?”, “ma esistono ancora le riserve?”. Tutte domande che mi faccio da anni, e siccome sin da piccolo quando vedevo i film western con i miei genitori ho sempre parteggiato per gli indiani, nel momento che ho intravisto una possibilità di andare a documentare questa realtà mi ci sono buttato a capofitto. È stato necessario un anno e mezzo di studio, d’itinerari, di contatti e dialoghi continui con il mio punto di riferimento e accompagnatore dott. Alessandro Martire, avvocato di Firenze e legale difensore dei Lakota Sioux nel mondo. Il 13 giugno 2015 siamo atterrati a Rapid City nel cuore delle Black Hills, le Paha Sapa Lakota, le colline sacre dei nativi purtroppo ormai trasformate in un parco dei divertimenti, deturpate da cartelloni pubblicitari o peggio, a colpi di dinamite, prima per la ricerca dell’oro, poi per scolpire monumenti come il monte Rushmore, che ritrae quattro presidenti americani, o il controverso Crazy Horse Memorial, che teoricamente dovrebbe onorare il celebre capo. Come ultimo insulto,
un parco nazionale è dedicato a Custer, l’arrogante sterminatore d’indiani, che diede il via alla corsa all’oro nelle Paha Sapa. La mia idea di reportage era di far capire attraverso le immagini e le fotografie, le condizioni attuali di un popolo lasciato oramai allo sbando rinchiuso nelle proprie riserve, e allo stesso tempo documentare i meravigliosi riti che ancora si tramandano da secoli, la loro spiritualità mai cambiata e purtroppo causa di tante guerre da parte degli americani stessi. All’interno della riserva è come se si vivesse in un grande recinto dove i nativi possono fare ciò che vogliono, ma che alla fine è sempre tutto sotto controllo; c’è un motivo se gli USA gli danno un sussidio mensile, c’è un motivo se ogni attività commerciale (supermercati, alimentari ecc…) sta in territorio americano, c’è un motivo se l’alcool è proibito all’interno della riserva, ma se comprato in territorio americano puoi farne ciò che vuoi: il motivo è che prima c’erano le giacche blu che sterminavano gli indiani d’America, poi c’era Custer, e adesso c’è l’economia e l’alimentazione. Qual è lo scoop direte voi? Lo scoop è che ancora nel 2015 l’unico modo per contrastare l’alcolismo, il vagabondaggio da parte dei Lakota, è nella loro stessa spiritualità… il passato è il loro futuro e gli americani lo sanno benissimo. Il giovane Moses Brings Plenty (l’uomo di medicina che ha accolto il mio progetto di documentare la loro vita all’interno di un campo sacro) è convinto che questa rinascita non debba essere limitata solo al popolo Lakota, ma offerta a tutti coloro che vogliono veramente cambiare il loro stile di vita. “Dobbiamo imparare di nuovo ad essere una comunità, a vivere e pensare come una comunità, dove le persone si aiutino l’una con l’altra, si incoraggino l’una con l’altra, senza la smania di primeggiare”. Questa sua presa di posizione non è condivisa da tutti i Lakota ed anzi gli è valsa l’ostilità da parte di alcuni anziani, che gli avevano posto la condizione di non permettere ai bianchi di partecipare alle cerimonie Lakota. Questo divieto contrasta con la sua visione della spiritualità, “se una persona viene da me, con cuore sincero, per pregare, chi sono io per poterla rifiutare?”. Moses ha preso sulle sue spalle il fardello e l’impegno a vedere realizzato questo sogno. Il sogno di una comunità che vive ancora di nuovo insieme senza distinzioni di pelle, razza e sesso. Dopo dieci giorni passati a scattare foto senza il minimo contatto con la modernità, senza elettricità, ma con la possibilità di sentirsi un tutt’uno con la madre terra, sentirsi piccolo sotto la Via Lattea che scorreva sopra le nostre teste ogni sera, commuoversi quando si ballava con il tamburo intorno al fuoco, sono giunto alla conclusione che se per i bianchi chi conduce una vita del genere è definito selvaggio e va per forza “occidentalizzato”…vi assicuro che c’è molto di più selvaggio nel nostro modo di vivere che nel loro. Detto ciò spero di poter continuare questa meravigliosa storia, magari andando ancora più a fondo in alcune situazioni e magari contribuendo come vorrebbe Moses ad una conoscenza più vera della condizione dei nativi americani.
INTERVISTA A CLAUDIA IOAN Una giornata estiva ed un caffè. E poi via a parlare di fotografia, poesia, viaggi, passioni. Curiosità dirompente in chi parla e in chi ascolta, ed ecco che un tentativo d’intervista si trasforma in uno straordinario scambio, prima di tutto umano. Non basta, ma è un buon inizio per conoscere meglio Claudia Ioan, per la prima volta graditissimo giurato del concorso “Palio...il dietro le quinte” (note biografiche disponibili nella sezione dedicata alla presentazione dei giurati). Un sodalizio affettivo e fotografico quello con Massimiliano Tuveri (anche lui giurato del concorso): come si porta avanti un progetto comune di fotografia parallelamente ad un progetto di vita insieme? Nel nostro caso con estrema naturalezza e grande intesa: tutto nasce e vive grazie ad uno slancio artistico ed emotivo che si traduce in un potenziamento del mondo individuale, con un effetto moltiplicativo. La fotografia è una passione e una necessità espressiva comune. L’ispirazione, la progettualità, la visuale, i mezzi e la tecnica adottati, tutto risponde a una piena identità di sguardo, pur avendo ciascuno una propria voce. I nostri progetti fotografici portano la firma di entrambi a pieno titolo e in pari equilibrio: sono racconti visivi corali e allo stesso tempo univoci. Spesso accompagni le tue fotografie a parole di cui tu stessa sei autrice. Che rapporto c’è tra queste due forme di linguaggio? Si esaltano a vicenda, in un rapporto di complementarietà. L’immagine fotografica deve ovviamente funzionare in quanto tale e avere valore autonomo, o non sarebbe fotografia. Ma la parola è un mondo in cui vivo immersa anche professionalmente come docente universitaria, e mi accompagna da sempre. Alcune mie serie fotografiche nascono letteralmente insieme alle parole e ai versi con cui le propongo: è un’esigenza di racconto, e immagini e parole non sono altro che linguaggi funzionali alla scrittura di quel racconto. Nel caso di fotografie con un contenuto emotivo, si tratta di versi; nel caso di immagini di reportage, ove presenti, sono informazioni che potrebbero non essere note al fruitore. In fondo, la fotografia per me racconta “Di questo mondo e degli altri”, per dirlo con José Saramago. Sei una fotografa molto “social” (più di 2000 seguaci su Instagram, più di 5000 su flickr!): pensi che la fotografia guadagni o perda in questo continuo attuale condividere e condividersi? Non ritengo si possa parlare di perdita quando si parla di condivi-
di Vittoria Mallia
“DI QUESTO MONDO E DEGLI ALTRI” sione della fotografia. Semmai è mutata negli anni la mole dell’offerta e soprattutto la velocità media di fruizione di qualunque prodotto artistico da parte del pubblico. I siti di condivisione sono a mio parere imprescindibili: luoghi virtuali in cui entriamo in contatto reale con la fotografia mondiale che è a nostra disposizione, e in cui noi siamo comunque in grado di selezionare il nostro target di riferimento. Non a caso vi troviamo attivi anche grandi nomi della fotografia. Né mancano i contenuti, considerando la presenza su Instagram della Getty Images, di Lens Culture, della Magnum e di tutte le grandi agenzie, per fare un esempio. Progetti in atto e/o per l’immediato futuro? All’interno di Officine Creative Italiane, il nostro contenitore e laboratorio fotografico, io e Massimiliano Tuveri abbiamo in corso sempre più di un progetto fotografico di un certo respiro. Dopo “Fasika 2015”, il nostro racconto della Pasqua copta della Chiesa etiope Tewahedo a Roma (esposto all’interno di “UGUALI | DIVERSI. DIALOGO CON L’ALTERITA’”, mostra collettiva che ci ha visti di recente nel doppio ruolo di co-autori e curatori e che includeva Giovanni Marrozzini come grande autore di riferimento), ci stiamo ora dedicando ad un “racconto di terra”: un progetto fotografico commissionatoci dal Comune di Torgiano (PG) per illustrare la realtà dell’area attraverso le attività dell’uomo, il lavoro, l’identità sociale e culturale e le radici antiche dell’agricoltura locale. Senza trascurare allo stesso tempo progetti fotografici di ricerca. https://instagram.com/claudiaioan/ https://www.flickr.com/photos/claudia_ioan/ https://officinecreativeitaliane.wordpress.com/
Giorgio Galli SI PRESENTA
OSSERVARE di Giorgio Galli
“La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura.” Albert Einstein
Non è mai facile presentarsi o raccontare qualcosa di sé, specialmente con poche righe: per fortuna ho le idee ben chiare sul perché fotografo, lo faccio perché adoro la Bellezza in assoluto, e questa è l’unica forma che ho a disposizione per creare qualcosa di mio. Non sono sicuro che avrei scelto la Fotografia a prescindere, perché amo molto anche altre forme d’arte, ma le doti sono un dono ed ognuno lavora con quelle che ha. Mi piacerebbe un giorno essere definito Artista, nel vero senso della parola (oggi si definisce artista chiunque con troppa leggerezza), perché vorrebbe dire che sono riuscito a creare qualcosa di bello e significativo, perché “Un Artista non è mai povero”. Quando ogni giorno riesci ad osservare od ascoltare la Bellezza che ci circonda senza “calpestarla”, allora puoi dire di essere riuscito a crescere, diventare un uomo migliore, puoi sentire che dentro di te c’è qualcosa di bello da tirare fuori.
Come si può descrivere la sensazione di quando sei solo, alle prime luci dell’alba, e tutto magicamente comincia ad illuminarsi? Ci provo scattando, più difficile con le parole. La Bellezza è tale perché è sorprendente, non sempre evidente e diretta; a volte si deve avere la pazienza e la fortuna di carpirla, di leggerne le sfumature. Le passioni sono così rare che vanno preservate, cullate e stimolate continuamente: niente è più appagante dell’emozione che ne scaturisce. Quando si impara ad osservare, a volte ci si può anche dimenticare di fare click, ti basta il momento che stai vivendo. In questo breve articolo non mi interessa di pubblicare le foto che ritengo più belle, mi piace provare a “raccontare” un qualcosa, che è quello che cerco di fare continuamente, anche nei corsi di Fotografia che tengo per i nuovi iscritti a Contrasti, cosa che mi piace e mi gratifica. A breve allestirò la mia prima mostra personale dal titolo “The Sound of Silence”: l’intento è quello di far scoprire, a chi avrà la curiosità di venirla a vedere, che una Foto non è di per sé un elemento silenzioso, ma un infinito raccoglitore di suoni. Vi Aspetto.
Alessandra BarbacucchiA SI PRESENTA
NON UNA PASSIONE ma LA MIA PASSIONE di Alessandra Barbacucchia
“part of me” Sono da sempre stata attratta dalla fotografia, da quando, al ritorno dalle vacanze di famiglia in montagna, non vedevo l’ora di vedere il risultato delle foto scattate da mio padre: ci si riuniva tutti insieme ed a luce spenta apparivano sul muro le immagini di quello che era già andato a far parte dei ricordi, riattivati grazie alle affascinanti diapositive. Già parte dei ricordi si, perché lo spettacolo da rivivere, non era così immediato come accade oggi, che vediamo apparire nel display la foto un solo istante dopo averla scattata; occorreva del tempo per lo sviluppo e così quel momento diventava ancor più speciale, grazie anche all’attesa. La mia passione mi conquista definitivamente con un corso Canon svolto a Firenze, alla quale ho partecipato insieme a due mie amiche, quasi casualmente, e dal quale mi sono sentita subito attratta senza nemmeno possedere una reflex. Qualche giorno di “full immersion” in questo mondo, tra ISO, distanza focale, composizione, fuoco, rumore, bilanciamento del bianco e profondità di campo, sono stati sufficienti a farmi incuriosire e tornare a casa con qualcosa di “magico” addosso, spingendomi a regalarmi così la mia prima ed indimenticabile compagna di emozioni, una CANON 1000D. Compagna di emozioni, perché per me la fotografia è proprio questo. Ci sono emozioni e dettagli che mi caratterizzano, che mi compongono, sui quali probabilmente non mi sarei mai soffermata a riflettere, se non me li fossi trovati davanti all’obiettivo e se non avessi avuto la necessità di sottolinearli agli altri, ma soprattutto a me, proprio tramite questo mezzo. Un mezzo che senza parlare, ti descrive come forse neanche tu saresti in grado di fare. Analizzare un momento che hai voluto catturare attraverso un click ti fa capire chi sei, cosa hai dentro e quali sono le emozioni che decidi di “congelare” e portarti dietro, per sempre. Se dovessi scegliere un aforisma riguardo la fotografia citerei quello di Henri Cartier-Bresson “Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore.” Da lì in poi ho seguito un secondo corso di fotografia con il grande Maestro Gino Bulla che non finirò mai di ringraziare per i suoi preziosissimi insegnamenti. Successivamente, nell’ottobre 2010, sono entrata a far parte di questa bellissima Associazione che mi sta dando la possibilità di crescere fotograficamente, alimentare costantemente questa mia passione ed anche condividere degli immancabili momenti di amicizia. Mi auguro che questa passione non mi abbandoni mai. Non è una passione, ma la MIA passione: ormai la sento esattamente parte di me.
Simone rossetti SI PRESENTA
FOTOGRAFA QUESTO! di Simone Rossetti
“tratto da una storia vera” Non è che ci sia molto da dire sinceramente. Simone, ventisette anni, scatto da meno di sei e sempre con la stessa macchina. Piccola, economica, ma funziona ancora come il primo giorno. Forse è perché scatto poco, o meglio, lo stretto indispensabile. Non me ne vado in giro facendo Terabyte di foto identiche a qualunque cosa mi appaia nel mirino. Mi piace avere dei temi su cui stare a riflettere, così quando vado a fotografare so già dove e cosa cercare. Si risparmia un sacco di tempo e spazio sull’Hard Disk! Il mio primo corso l’ho fatto nel 2010, ed è li che ho imparato praticamente tutto, anche a sviluppare le foto in camera oscura. Da lì è iniziato il processo di “conoscenza di se stessi”; capire qual è il genere che più ti si addice, lo stile, scegliere quali dettagli carpire e quali tralasciare e via discorrendo. La mia passione per il “vintage” mi porta a scattare quasi sempre in bianco e nero, anche se a volte un tocco di colore non lo “disprezzo”. Ma la fotografia nasce scarna, senza colori, quasi indefinita in realtà. E a me piace così. Ho una sorta di ossessione per la geometria e per la cura dei dettagli che, insieme a Vittoria, mi sono valsi la carica di Responsabile Allestimento Mostre (Allestimostri, ndr.). E ogni volta cerchiamo di superarci. Perché in fondo è questo lo spirito dell’Associazione: cercare di migliorarsi sempre, foto dopo foto, mostra dopo mostra, birra dopo birra (toccherà divertisse ogni tanto, no?). Basta chiacchiere, guardate le foto!
Progetto Grafico_ Giulia Barabani [Design & Co]
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“...e non c’é bisogno di correre” Il 17 maggio 2015 il tour “Italia Photo Marathon” ha fatto tappa nella capitale. Una giornata dedicata alla fotografia e alla promozione del territorio, che ha visto alcuni di noi cimentarsi su differenti temi per le vie della Città Eterna. Gustatevi alcune immagini...
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ROSSI ALESSANDRO Agente promotore di Giochi e Servizi BETTONA (PG) - Tel. 335 8447818