Pantheon - Il magazine di Verona e Lessinia

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il magazine di Verona e Lessinia Anno 5 Numero 6 - luglio-agosto 2012

www.giornalepantheon.it

Vacanze low cost Viaggiare in tempo di crisi

TERREMOTO

ARENA

LONDRA 2012

MUSICA

Verona e la Lessinia si mobilitano per l’Emilia

Esclusiva intervista con il direttore artistico

Dentro l’Olimpiade Paola Pezzo amarcord

Dai pub a Springsteen i sax magici di Romeo


9 agosto 2012

Bosco Chiesanuova

in passerella “Teatro Vittoria” Ore 21:00 Entrata libera

COLLEZIONE

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luglio/AGOSTO luglio/AGOSTO 2012

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6 PRIMO

Viaggiare in tempo di crisi

Estate 2012 fa rima con risparmio. Ecco allora una carrellata tra mete, modalità e consigli per godere della bella stagione cercando di non rientrare a casa con le tasche drammaticamente vuote.

Il Magazine di Verona e Lessinia Registrazione Tribunale di Verona n.1792 del 5/4/2008 Direttore responsabile: Matteo Scolari Capo redattore: Matteo Bellamoli Redazione: Matteo Bellamoli, Matteo Scolari, Moira Falzi, Mattia Vinco, Jessica Ballarin Hanno collaborato al numero di luglio/agosto 2012: Jessica Ballarin, Marta Bicego, Giorgia Castagna, Elisa Guarnieri, Francesca Mauli, Francesca Merli, Arianna Mosele, Debora Rollo, Alessandra Scolari, Giovanna Tondini, Francesco Turlon, Giulia Zampieri. Copertina e progetto grafico: Mattia Vinco Società editrice: InfoVal S.r.l. via Roma 68, 37023, Grezzana, Verona Sede redazione: via Tavigliana 1/A, Grezzana tel. e fax. 045.8650746 mail: redazione@giornalepantheon.it web: www.giornalepantheon.it Facebook/Pantheon Sviluppo commerciale e pubblicità: Moira Falzi 340 8775197

PIANO

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ARENA DI VERONA Che spettacolo!

Paolo Gavazzeni, nuovo direttore artistico alla Fondazione Arena, svela i retroscena della stagione areniana 2012, che parte proprio con questi mesi. Immergiamoci dentro all’atmosfera magica della lirica.

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SPECIALE

Emozionarsi per un’estate in Lessinia

Torniamo al classico di Pantheon nei mesi estivi. Proponiamo, grazie alla destrezza di Giovanna Tondini, quattro percorsi per godere della montagna. A bici, a piedi e con le imbragature.

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NOTIZIE DAL MONDO Norvegia: stop benzina! Una bufala, però...

Bloccare dal 2015 tutte le auto a benzina e diesel sul suolo norvegese. Una news che ha fatto il giro del mondo in poco tempo mettendo in allarme consumatori e non solo. Ma...

il sommario 14

ATTUALITA’

Una mano tesa all’Emilia

Verona e la montagna scaligera si sono mosse fin da subito in aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. Tra antenne radio, sismografi e aiuti personali Verona si è subito distinta.

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SPETTACOLI La montagna si fa teatro

“Voci e Luci in Lessinia” la rassegna che trasforma la montagna in un sogno ad occhi aperti. Tra luci, storie, racconti e musica, vi innamorerete pazzamente della Lessinia.

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SALUTE

Prima di partire per un lungo viaggio

Se non avete grossi problemi di budget e per quest’estate puntate a un viaggio “tropical”, allora dovrete informarvi come si deve su vaccini e controlli prima di partire. Pantheon vi aiuta in questo compito.

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ANGOLO IN ROSA Vietato il “ritocchino” alle minorenni

Finalmente è arrivata la legge: basta seni finti per le minorenni. Qualcuno si indigna, qualcuno applaude. I retroscena di una decisione che poteva arrivare anche prima.


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VITA DI MONTAGNA L’estate calda dei voucher

Chiesetta di Sant’Antonio a Grezzana. L’antico oratorio, che sorge poco distante da Villa Cattarinetti, è stato preso di mira dai vandali che lo hanno devastato. Una vergogna che va segnalata.

Si vociferava di un taglio netto dei voucher, senza i quali il mondo dei campi e del lavoro stagionale non potrebbe esistere. Ora le cose sembrano cambiate, scopriamo come...

tira fuori le infradito!

L'inverno e' finito,

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DOSSIER ENERGIA Mini eolico, led e olio di colza

Seconda uscita del dossier energia. Questa volta analizziamo il progetto di Badia Calavena che ha puntato sul mini eolico. Poi ancora illuminazione a led e l’utilizzo dell’olio di colza in azienda.

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OLIMPIADI

Una donna tutta d’un pezzo

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SOCIALE

Gli angeli custodi del futuro

OUTLET

Mobili per la casa e il giardino Orario Lun – Ven: 8,00 - 19,00 Sabato: 9,30 – 13,00 | 15,30 – 19,30

PANTHEON

ENGLISH

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SPAZIO

SPORT

Una passione e un lavoro tutto giallo blu

Gianluca Antolini è il fisioterapista dell’Hellas Verona. Ci racconta la stagione eroica della squadra giallo blu. E poi la fusione tra Grezzana e Lugo, finalmente realtà in Valpantena.

1 e 2 settembre in Piazza Bra va in scena la Giornata della Badante. Scoprire una figura diventata fondamentale all’interno di una società che invecchia sempre più.

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MUSICA Sax & the city

Roberto Romeo vive dal 1981 a New York, ed è il sassofonaio più famoso d’America. Tra i suoi clienti anche il grande Clarence Clemons (foto) lo storico “Big Ban” di Springsteen.

Paola Pezzo torna quest’anno alle Olimpiadi come preparatrice della giovane Eva Lechner. A 12 anni di distanza dal primo oro olimpico, l’atleta di Bosco racconta le sue emozioni.

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ARTE&CULTURA Un altro tesoro dimenticato

POLLICE VERDE Fuori i calici... si brinda!

Estate periodo di grande lavoro sia nell’orto che in giardino. Tra raccolta e preparazione dei terreni per l’autunno è tutto un gran fervore. Per fortuna che in cantina si fa festa...

53 EVENTI 56 SPICCHI

TERRITORIO A

LETTERARIO

Luglio e Agosto 2012

CORSO

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SCATTI D’AUTORE

Il design al giusto prezzo! Grezzana (VR) – Via Tavigliana, 3 –Tel. 045 8650543 www.oliverbgroup.com USCITA SUPERSTRADA ZONA INDUSTRIALE GREZZANA


L’ E D ITOR IALE di Matteo Scolari

il magazine di Verona e Lessinia

S

ì, viaggiare” direbbe Battisti. E come dargli torto. Viaggiare low cost però, a basso costo. Sta diventando questa la tendenza per molti italiani che a un periodo più o meno lungo di ferie – aggiungerei giustamente – non vogliono proprio rinunciare. Sarà l’effetto della crisi, la poca voglia di spendere o la volontà, forse, di spendere meglio, fatto sta che si moltiplicano giorno dopo giorno le idee e le occasioni per trascorrere qualche giorno di relax senza doversi per forza ritrovare, al rientro dalle vacanze, con le tasche vuote.

Gite fuori porta, toccate e fuga nei fine settimana in località meno turistiche e rinomate del solito, magari a pochi chilometri da casa. Ci si inventa di tutto pur di contenere le spese, con ingegno, creatività e fantasia. Ma come dice il proverbio, non tutto il mal vien per nuocere. Valutando attentamente la meta di destinazione e quello che essa può offrirci, si scoprono opportunità molto interessanti. Sappiamo che Verona offre il lago, e non occorre aggiungere altro. Noi, ovviamente, siamo un po’ di parte. Siamo sempre convinti che la Lessinia, con il suo splendido paesaggio montano, con i suoi spazi verdi, con il suo clima fresco e rilassante, con suoi percorsi da fare a piedi o in mountain bike, con i sentieri a cavallo, e con gli innumerevoli appuntamenti dedicati alla cultura, allo spettacolo e all’intrattenimento, sia una delle scelte da prendere seriemente in considerazione. Abituiamoci a un nuovo modo di scegliere la vacanza. Con uno stile sobrio, ma altrettanto divertente e rilassante. In fondo basta solo guardarsi attorno.

“Pit stop”(V.M. 91)

Immagine di copertina:

Buona estate da tutta la Redazione.

la Burla

by TIOZZO

Giornalepantheon luglio/agosto 2012

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PRIMO PIANO Viaggiare con un occhio al portafogli

Vacanze in tempo di crisi In periodi bui i tagli delle famiglie sono mirati, e una delle prime cose che salta sono le vacanze...sÏ, ma quali vacanze? Proviamo a fare un viaggio tra le varie alternative (che poi tanto alternative non sono) per godere del meritato riposo senza spendere un capitale e soprattutto senza farsi spennare, sia in Italia che all’estero. di Matteo Bellamoli

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Viaggiare con un occhio al portafogli

A

d aprire il dibattito è il classico sondaggione estivo. Quest’anno il compito è toccato alla Confesercenti-SWG che proprio il 21 giugno (quando si dice il tempismo...) ha rilasciato la ricerca che tutti i giornali stavano aspettando con l’acquolina in bocca: il numero degli italiani in partenza quest’anno tocca il 66%, di fatto circa il 16% in meno rispetto all’estate del 2010. Vai a capire come mai, nonostante questo calo, quelli che partiranno si ritroveranno puntualmente invischiati nell’oramai abituale “bollino nero” sulle autostrade. Forse più che il calo vero e proprio, a farla da protagonista sarà il portafogli: vacanze più brevi, toccata e fuga magari nel weekend di ferragosto (pessima scelta, tra l’altro) oppure qualche uscita ragionata durante qualche anonimo fine settimana. Insomma vale ancora la relazione tra pochi soldi e poche vacanze. Tuttavia la rinuncia degli italiani, più che alla vacanza in sé, sembra essere una rinuncia dettata dall’impossibilità economica di affrontare la trasferta

tradizionale che ciascuna famiglia era oramai abituata ad concedersi, vuoi per un innalzamento dei prezzi o per un abbassamento delle disponibilità. Ma una rinuncia quindi alle vacanze che potremmo chiamare “tradizionali” non è in effetti la sola soluzione,

dato che ci sono alternative “risparmiose” per potersi godere un po’ di relax, e sono più di quante si possa immaginare. Certo, relax un po’ alternativo rispetto al classico triangolo spiaggia-letto-spiaggia, ma un relax che potrebbe far scoprire anche ai più


PRIMO PIANO Viaggiare con un occhio al portafogli BOOM DI ECO-VACANZE Hanno raggiunto, alla fine di aprile, il valore record di 11 miliardi come giro d’affari. Le presenze sfiorano i 100milioni all’anno. Sono le ecovacanze, ovvero i soggiorni in agriturismo che puntano su prodotti tipici, parchi naturali, scampagnate, trekking. L’eco vacanziere evita i centri affollati, sceglie location sperdute negli entroterra e risparmia. Risparmia lo stress da spiaggia, risparmia sugli spostamenti (dato che si sposta solo a piedi o in bici) e soprattutto risparmia sul portafogli. Mete più gettonate sono le oasi e le aree protette che coprono il 10% del territorio nazionale tra tutti il Trentino per i sentieri e il paesaggio, la Toscana e la Sicilia per le città d’arte e la cucina. Gli agriturismi sono l’emblema di questo turismo ma, attenzione. Non lasciatevi prendere la mano prenotando in strutture più simili ai resort a nove stelle, il vero eco-turista sceglie quelli più famigliari, dove oltre al risparmio si guadagna anche in rapporti umani, dato che attorno al tavolo, la sera sotto le stelle, si potranno scambiare chiacchiere con i proprietari.

affezionati sedentari da ombrellone che la scoperta culturale e naturalistica può rivelarsi un investimento vincente per tre buoni motivi: conoscenza, novità e, ovviamente, portafogli. Se invece preferite in ogni caso restare in panciolle sul lettino allora proveremo a trovare anche qualche soluzione più “convenzionale”.

COME PRENOTARE E QUANDO PARTIRE

A

mmesso che si abbia la possibilità di decidere sulle proprie vacanze, sarebbe bene preferire luglio, la fine di agosto o i giorni a cavallo tra agosto e settembre. È anche vero che molti esercizi hanno ormai allungato il periodo di alta stagione dalla fine di maggio ai primi di ottobre, ma questo è un problema che con un po’ di ricerca si può facilmente arginare. La scelta quindi è fondamentale. Dimenticate quel bellissimo hotel al quale vi dirigete oramai dal lontano 1980, e abbiate il coraggio di guardarvi in giro, di ricercare, di fare spionaggio industriale. Insomma, qualsiasi metodo (nei limiti della legge, si intende) che vi permetta di trovare la soluzione più economica.

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Internet aiuta molto in questo caso, ma bisogna essere un po’ lesti anche sul web, perché se fra i nostri connazionali l’88% dichiara di prenotare le vacanze online (dati ContactLab e Netcomm, ndr) è anche vero che la rete nasconde moltissime insidie per il meno esperto internauta. Diffidate quindi di prezzi al limite del ridicolo, telefonate sempre una volta che avete deciso dove andare, non fidatevi della mail che spesso una volta ricevuta vale come conferma e quindi potreste avere qualche problema. Cercate di fare una lista dei siti che visitate segnando i più interessanti, perché dopo dieci o dodici strutture ricettive, è un po’ complesso ricordarsi i prezzi della prima. Non lesinate sui consigli di amici, conoscenti o semplici sconosciuti. Per questi ultimi, non occorre che vi mettiate a fermare la gente per la strada, il buon internet è colmo di forum dove, con un po’ di pazienza, potrete trovare anche le valutazioni di chi è già soggiornato dove avete intenzione di soggiornare. Ogni esperienza, ogni parere vi aiuteranno a capire se la vostra scelta è corretta. Quando avete trovato ciò che fa per

voi chiedete alla moglie, quindi prenotate. Se doveste avere qualche screzio nel caso in cui quest’ordine cronologico non venga rispettato, non dite che non vi avevamo avvertito.

ITALIA, DOVE ANDARE?

L

a questione qui si fa un po’ più articolata. La scelta della meta è molto soggettiva, ma ci sono effettivamente dei luoghi che vanno segnalati. Anzitutto vale la pena ricordare che esistono sì dei posti molto cari, ma non è detto che lo siano in modo assoluto. Prendiamo la Sardegna. Se escludete la Costa Smeralda e il Billionaire (che regalerà l’ultima estate di follie prima della chiusura) potrete valutarla quale meta di vacanza, soprattutto al Sud. Unico problema il volo o il traghetto, che effettivamente impennano il costo complessivo. Le soluzioni sono quindi cercare un last minute oppure prenotare quanto prima possibile il viaggio (early booking) che a questo punto della stagione significa spostare la partenza non prima di settembre. Attenti a prenotare i traghetti su siti extra compagnia di navigazione, potrebbero essere più pratici ma spesso hanno una tassa aggiuntiva sul servizio. Restando dentro i confini tricolori l’offerta vacanziera si spalma tra le mete meno usuali. Per chi preferisce il mare non sono male le Marche, ma-

Mari Pintau, vicino a Cagliari, una Sardegna alternativa al delirio (di prezzi) della Costa Smeralda.



PRIMO PIANO Viaggiare con un occhio al portafogli Castelluccio di Norcia (Toscana). Qui è possibile dormire anche in tenda.

risparmi) preferendole alla spiaggia con parcheggio e ipermercato incorporato che ha ben ragione a far lievitare i prezzi dell’acqua minerale.

ESTERO COSTOSO? DIPENDE DOVE..

gari trovando alloggio non proprio sulla costa, oppure per una vacanza più trekking dedicandosi all’entroterra, riservando al mare qualche visita spot. Rimangono considerabili anche la Puglia e la Sicilia (specie a Lampedusa), sempre con la regola di evitare i centri iper turisticizzati. Per la verità tutta la costa italiana offre, con un minimo di ricerca, zone meno battute dove è possibile limitare i costi. Una menzione interessante anche all’arcipelago Toscano più nascosto. A tal proposito vale la pena ricordare l’Isola di Capraia, ancora selvaggia in buona parte e ottima per escursioni a piedi ai limiti dell’Overland oltre ad essere meta imprescindibile per il fondale incontaminato. Troverete solo mare, sole, natura e il piccolo paese che sovrasta l’isola. In generale, specie per il mare, evitate continui e costosi aperitivi a tutte le ore, preferire mete poco frequentate e perché no, cimentatevi anche in qualche passo in più per raggiungere la spiaggia in modo da trovare location isolate e turisticamente meno sfruttate (questo si traduce in vantaggiosi

TORRICELLE VALPANTENA In posizione tranquilla e soleggiata, splendido rustico ristrutturato, con al piano terra ampio soggiorno con camino, sala da pranzo con portico esterno, cucina, lavanderia, bagno, studio, ampio salotto e ripostiglio. Al primo piano, tre camere e un bagno. Garage e legnaia. Pannelli solari. Terreno di circa 24.000 mq. Possibilità di miniappartamento. Classe E Prezzo € 680.000,00 www.cortesecusano.com infocortesecusano@gmail.com tel. 045 7513387 cell. 348 8081490 Via Valpolicella 36 Arbizzano di Negrar (VR)

N

on è vero che uscire dai confini significa spendere di più. Potrebbe servire da esempio la Croazia, dove i prezzi sono ancora vantaggiosi (attenzione però, anche al di là del Mediterraneo qualcuno sta iniziando a capire il valor€ del turista...), oppure la Slovenia che consente risparmi nell’ordine del 30% rispetto ai prezzi italiani. Il Parco Nazionale del Triglav è una delle mete da non cestinare. Certo, avrete capito che in questo

caso non si tratta più di mare. Da questo punto di vista è interessante anche la Turchia soprattutto in Cappadocia, dove troverete città più spartane ma indimenticabili. Da tenere in considerazione anche la Grecia, dove occorre sì un occhio critico per differenziare le zone ancora vergini e quelle che sono state adattate a misura di turista facoltoso, un po’ come per la nostra Sardegna, ma dove il turismo low cost è ancora possibile, soprattutto in questo periodo di crisi. A causa del momento di stagnazione economica, anche il Portogallo e la Spagna hanno abbassato un po’ i prezzi, e questo dimostra che è sconsigliabile scegliere zone in cui l’economia tira. Fare una settimana in Tirolo, potrebbe equivalere a quasi due settimane in Portogallo, e considerate che per raggiungere i lusitani occorre an-

Castle Kinvara (Irlanda, contea di Clare) un’altra meta vivibile a prezzi ancora contenuti, basta trovare il volo economico...


Viaggiare con un occhio al portafogli

Campeggio, solo per gli scout? No, alternativa che fa bene al portafogli.

che prendere l’aereo. Sia in Portogallo che in Spagna potrete fare dell’ottimo mare, abbinato all’ampia offerta culturale e gastronomica. Lo ripetiamo ancora: se scegliete la Spagna, Barcellona non è esattamente il posto più economico. Ammettete quindi visite sporadiche ai grandi centri preferendo alloggi un po’ fuori zona. Ritorna da qualche mese anche il nome della Contea di Clare, in Irlanda, celebre per le scogliere di Moher, dove potrete trovare alloggi economici soprattutto se siete un gruppo abbastanza numeroso da poter condividere un appartamento. Spostandoci verso nordest vanno ricordate la Bulgaria, l’Ungheria e la Polonia. Siamo ad un turismo che unisce arte e cultura con il paesaggio naturale. Per i viaggiatori più giovani Praga resta un punto di riferimen-

to per divertirsi ma senza spendere un’esagerazione. Da considerare anche Lituania ed Estonia, paesi con paesaggi bellissimi e non senza qualche sorpresa artistica (oltre che di risparmio). Se invece il vostro cuore punta decisamente a nord (Norvegia, Svezia e Finlandia) scordatevi alloggi fissi, procuratevi una tenda e viaggiate senza meta. La Scandinavia è fatta apposta per viverla secondo i ritmi personali di ciascuno, anche perché fra hotel e ristoranti i prezzi lassù iniziano ad essere un pochino eccessivi, mentre i campeggi, ultra accessoriati rispetto ai nostri, hanno ancora dei prezzi molto convincenti. Se infine siete orientati a Stati Uniti, isole caraibiche o Asia-Pacifico vuol dire che effettivamente problemi di soldi non ne avete e state leggendo queste righe suggestionati dalla crisi che vi circonda.

ALTERNATIVE DI ULTRA RISPARMIO

N

on finisce qui. Fino ad ora abbiamo analizzato mete dove valgono i trend più usuali di vacanza: viaggio tendenzialmente aereo, noleggio eventuale di autovettura e hotel. Ma questo è solo un modo di viaggiare, non è l’unico, e senza dubbio è il più costoso. Partiamo quindi dal campeggio. Chiaramente occorre lesinare un po’ sui servizi offerti e sulla comodità, a

vantaggio però di mete e paesaggi che difficilmente potreste godere da turisti tradizionali. Se ammettete di viaggiare in tenda (una tenda Quechua potete acquistarla a partire da 30€, ndr) e avete un po’ di quello spirito di adattamento che questi ultimi anni ci hanno fatto dimenticare, allora potrete spostare la bandierina della meta un po’ più in là. Torna in classifica la Sardegna del nord, dove i campeggi non mancano, ma potreste anche azzardare la Corsica, che altrimenti ha dei costi proibitivi. Viaggiare in tenda vuol dire viaggiare in macchina, perché caricare tutto l’occorrente in aereo diventerebbe una spesa eccessiva. Mete interessanti sono anche la Bretagna, la costa ovest della Francia, dove oltre al mare potrete godere di una delle cucine di pesce più buone al mondo. Tuttavia giocate bene le vostre carte, e limitate le uscite a cena a una alla settimana, altrimenti finirete per spendere troppo. Potrete considerare anche l’Olanda o il centro della Francia, compresa PACCHETTI TUTTO COMPRESO Spopolano i pacchetti tutto compreso in cui il fruitore può scegliere tra una serie di alternative (smart box). Questi sono una valida alternativa perché consentono di ottenere massimi risultati con il minimo sforzo sia di ricerca che di spesa. Ce ne sono per tutti i gusti, ma non sono male né per l’Italia che per l’estero. Un consiglio? Regalate agli amici un viaggio di questo tipo piuttosto che altri futili pensieri che poi finiranno in un cassetto, perché un viaggio, qualunque esso sia, non è mai sprecato.

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ORARI DI APERTURA: Dal Lunedi al Giovedi: 09.00 / 13.00 - 15.30 / 20.00 Venerdi e Sabato: ORARIO CONTINUATO


PRIMO PIANO Viaggiare con un occhio al portafogli di fare un piccolo investimento e acquistare una tenda da tetto che consentirà di trasformare la vostra auto in un piccolo camper. Già camper, se non ne avete uno ma avete soldi messi da parte, questo è sicuramente il mezzo plein air migliore per le vostre vacanze: avrete una casa mobile sempre disponibile e potrete partire senza prenotare in nessun posto. I noleggi, soprattutto se per periodi piuttosto lunghi, sono invece costosi. Couchsurfing: basta una cartina e potrete girare il mondo a costo zero... provare per credere!

Parigi. Evitabile la Costa Azzurra, che da qualsiasi ottica la si guardi rimane sempre iper costosa. Anche la Germania, in questo periodo, rischia di essere troppo cara. Se siete invece un po’ allenati e volete tagliare sui costi della benzina, che per un viaggio in macchina restano sempre i principali, caricate la bicicletta. Non occorre strafare in chilometri, ma sarebbe un’ottima alternativa. L’esempio potrebbe essere di spostarsi in macchina fino alla meta desiderata e poi viaggiare solo sui pedali durante la vacanza, magari programmando un piccolo tour. Il Trentino è ottimo da questo punto di vista, mentre se invece volete uscire dall’Italia allora l’Olanda è la meta che fa per voi. Qui tra l’altro i campeggi costano molto poco e sono diffusissimi. Se la tenda vi preoccupa per umidità e soprattutto per la fastidiosissima ricorrenza giornaliera di montaggio e smontaggio, potreste considerare

ESAGERIAMO ?

S

ì, esageriamo. Per vacanze oltreoceano o piuttosto distanti va considerata una delle ultime frontiere dell’andare in vacanza: l’homeexchange. Si tratta di scegliere un’altra famiglia con cui scambiare la casa per una o due settimane, annullando di fatto le spese di alloggio. Abbiamo conosciuto personalmente qualcuno che in questo modo ha coronato il sogno di visitare New York. Certo,

la scelta deve essere ponderata cercando di conoscere bene chi dovrà venire ad abitare a casa vostra. Siti di riferimento www.homeexchange. com oppure la versione italiana www. scambiocasa.com dove a dimostrazione dell’affidabilità dovete iscrivervi per navigare. Altro metodo che sta avendo molto successo tra i giovani quello che couchsurfing. Ovvero, come dormire sul divano degli altri anziché spendere soldi per una camera. Francesco Vaccaro, di San Michele Extra, sta attraversando l’America Latina da quattro mesi con questo metodo, e potete vederne le immagini su www.viaggioinamericalatina.blogspot.it Il sito di riferimento per il couchsurfing è www.couchsurfing.org e riunisce da tutto il mondo, persone che mettono a disposizione un divano e un bagno per passare la notte. Chiaramente i soggiorni possono essere di uno o più giorni, e ben si prestano a viaggi itineranti. Il servizio non costa nulla, dovrete solo accordarvi per l’ospitalità e dormire, nessun costo extra.

Isola di Capraia, tesoro naturale ancora molto selvaggio. Sconosciuto ai più, fortunatamente rimane una delle mete più affascinanti e (quasi) convenienti.

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Publiredazionale in collaborazione con Locanda Maregge

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M

ontagna, estate, festa e qualità gastronomiche dal territorio. Sono questi i capisaldi su cui si basa il nuovo rilancio della Locanda Maregge, immersa nel Parco Regionale Naturale della Lessinia, a due passi da Bosco Chiesanuova in uno dei luoghi più suggestivi dell’altipiano lessinico. Contrada Maregge è ricca di storia, celebre la sua chiesa, ma anche di tradizione, cultura e occasioni per lo svago. Una location fantastica per chi ama le scampagnate, la mountain bike, le passeggiate in famiglia e lo sport in generale. Anche per questo motivo la Locanda Maregge è dislocata in un luogo magico, che la rendono una meta facile da raggiungere ma impossibile da dimenticare. Lo sa bene Daniele Deliperi, che dal 2008 ha preso in gestione lo storico locale della contrada deciso a dargli una svecchiata orientata ad un target vario di clienti. Amante della Lessinia, fin da bambino saliva qui con la famiglia, fino a quando, non senza sacrifici, è riuscito ad acquistare la Locanda, dove ora si è trasferito definitivamente. «Un vero amore, cercato e voluto» scherza. «Ho sempre adorato questo posto, abbiamo tante idee perché siamo convinti che si debba e si possa fare il salto di qualità. La montagna non è solo il Trentino, vogliamo convincere le persone che qui possono trovare svago, relax e buona cucina». La Locanda Maregge, anzitutto, lavora solo con prodotti del territorio che vengono selezionati con cura per dare anche a tavola il vero sapore della Lessinia. «Prepariamo gnocchi di malga, tagliatelle ai funghi, risotti e molto altro. Abbiamo sempre un occhio di riguardo verso i bambini, anche se non c’è un vero menu baby, cerchiamo sempre di venire incontro alle persone. Qui nessuno va mai via scontento».

“UNA META FACILE DA RAGGIUNGERE, MA IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE”

Sicuramente la trovata culinaria più interessante è la grigliata del fine settimana. Sabato mattina si accendono le griglie che, praticamente, non si spengono fino alla domenica sera. Con 12€, che è anche il piatto più caro del locale, si può soddisfare la propria voglia di carne ai ferri, accompagnandola magari con una buona birra e con le chiacchiere degli amici. Sta inoltre venendo allestito anche un nuovo girarrosto per proporre anche polletti allo spiedo e stinchi di maiale, oltre alla porchetta, rigorosamente preparati freschi e comperati sul territorio. «Abbiamo abbassato ancora i prezzi per permettere di mangiare tranquillamente con 18/20€». «Vogliamo che la gente si goda questo posto con calma, senza fretta. La montagna va vissuta con il ritmo della spensieratezza, e alla Locanda Maregge vogliamo fornirla nella più pura e semplice delle sue accezioni». A fare poi la grande differenza anche il coinvolgimento nei confronti dei motociclisti. Da fiero possessore di Harley Davidson, Daniele sta infatti puntando a fare di questo posto un luogo di ritrovo per i bikers, seguendo una corrente di mercato e di utenza in ampia diffusione. I fedeli delle due ruote possono trovare qui compagnia, cucina indimenticabile e ovviamente buona birra, il tutto attorniato da una natura mozzafiato. È possibile poi salire per cena, organizzare una serata di gruppo con menu personalizzato e uscire per una lanternata in uno dei tanti sentieri che partono da Maregge. Daniele e Silvia, collaboratrice altrettanto motivata, sono a completa disposizione anche per feste o eventi». Altri progetti per l’estate i live set con band dal vivo per «offrire un servizio quanto più completo ed estremamente divertente».


TERREMOTO L’aiuto concreto della montagna e di Verona

Una mano tesa all’Emilia Tanti, tutti, troppi hanno parlato del sisma e delle sciagure che sono piovute addosso a 15mila persone ancora sfollate, ma pochi hanno messo l’accento sugli aiuti repentini che sono partiti anche da Verona e dalla montagna. Dai dati dei sismografi alle antenne sul Monte Tomba, e non è tutto. di Matteo Bellamoli

Q

uando accadono eventi catastrofici che non si possono controllare sono tante le domande che affiorano nella mente e nel cuore delle persone. E questo succede a chi ha perso la casa, a chi vive in tenda per la paura, a chi ha perso un amico o un familiare, ma anche a chi ha osservato tutto dal sicuro schermo del televisore. Siamo colti da impotenza. I terremoti non si possono prevedere, e ci fanno sentire piccoli, come formiche per le quali può essere letale la piccola goccia d’acqua. Ma a fronte di questa incolmabile impotenza, sono numerose le testimonianze di solidarietà diretta che da Verona e dalla Lessinia sono partite in direzione dell’Emilia terremotata. È di questi segni, a volte piccoli rispetto all’immensità del cambiamento quando la terra trema, che vogliamo parlare in questo approfondimento.

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

L’antenna radio sul Monte Tomba.

Partiamo da un aspetto molto tecnico che testimonia anche l’importanza strategica della montagna. Dopo la prima scossa del 20 maggio, avvertita come ben sappiamo in tutto il Nord

Un ripetitore ARI simile a quello del Monte Tomba (freccia). Sopra la torre di Finale Emilia, simbolo dell’Emilia terremotata.

Italia, sono saltati i collegamenti telefonici e internet. I canali radio codificati TETRA utilizzati dalla Polizia sono basati su sistemi internet, e di conseguenza sono saltati a loro volta, paralizzando le comunicazioni. L’ARI (Associazione Radioamatori Italiani) di Verona, ha subito preparato una squadra per scendere in Emilia, che poi non è stata richiesta, ma, come ha spiegato Davide Melchiori, coordinatore della sezione radioamatori scaligera «è stata anche attivata l’antenna installata sul Monte Tomba che era momentaneamente non utilizzata». Già, proprio in Lessinia. L’apertura di questo ripetitore è stata fondamentale per consentire le comunicazioni in Emilia nell’immediato del sisma. «La posizione di quel ripetitore» ha proseguito Melchiori «è strategica perché visibile da ovunque. Il sistema di trasmissione che viene utilizzato ha bisogno di una linea ottica, ovvero le antenne si devono vedere una


L’aiuto concreto della montagna e di Verona

Rifugio Primaneve (in alto) dove è stata attivata l’antenna. A destra la professoressa Marilena Righetti

con l’altra per poter lasciare passare il segnale. Quella sul Tomba è visibile anche dall’Emilia, e questo ne ha fatto un elemento molto importante per le comunicazioni». Si tratta tuttavia di un supporto che è stato dato temporaneamente, grazie anche alla collaborazione del Gruppo Alpino, e che quindi è prossimo all’interruzione. Senza questa attivazione, le comunicazioni sarebbero state difficili se non impossibili. Il CSS (Centro Coordinamento Soccorsi) che viene attivato sul luogo dell’evento subito dopo il sisma, ha infatti utilizzato questi ponti radio per capire che cosa stava succedendo. «La nostra è una comunicazione alternativa» sottolinea Melchiori «e siamo in continuo contatto con la Prefettura per garantire che le linee, in caso di emergenza, siano attive. In questo caso si sono rivelate molto utili». Una mobilitazione che dimostra quanto siamo dipendenti dalle trasmissioni per arrivare alle notizie, basti pensare anche alla congestione del sito INGV che nelle ore, o addirittura giorni, dopo il primo sisma è

rimasto pressoché impossibile da raggiungere. «Siamo talmente abituati ad avere notizie che se non le abbiamo subito impazziamo» ha concluso Melchiori. «Anche i Vigili del Fuoco a Verona sono stati bombardati di chiamate solo per capire “cosa era successo”. Dovremmo limitare le chiamate solo quando ci sono stati danni veri a cose o persone, cercando di restare tranquilli qualora eventi come questo abbiano procurato solo spavento, per consentire a queste linee di funzionare per chi ha veramente bisogno di aiuto».


TERREMOTO L’aiuto concreto della montagna e di Verona Un sismografo a scuola.

Altro esempio virtuoso quello dell’istituto Carlo Montanari di Verona, che si è dotato di un sismografo installato all’interno della sede centrale. Il rilevatore è stato inserito nella rete IESN (Italian Experimental Sismic Network), una rete amatoriale che unisce stazioni da tutta Italia e i cui dati sono visibili in versione integrale in internet al sito www.iesn.it, selezionando autonomamente le singole postazioni. Il sismografo del Montanari svolge quindi una triplice funzione, come ha spiegato la professoressa Marilena Ri-

Il sismografo installato all’istituto Carlo Montanari di Verona

ghetti, responsabile del progetto. «La prima è la funzione sociale nel senso più ampio del termine. I dati raccolti dal nostro apparecchio vengono inviati immediatamente (tramite un’antenna posta sul tetto, ndr) all’IESN che li archivia e ne fa segnalazione anche all’INGV. Quindi contribuiamo, nel nostro piccolo, a dare un quadro quanto più dettagliato possibile nel monitoraggio delle singole scosse». Si tratta di un aspetto molto rilevante se consideriamo che, guardando i tracciati, il sismografo registra piccole oscillazioni tutti i giorni. «Un secondo aspetto è sicuramente quello della didattica. Grazie a questo strumento gli studenti possono studiare direttamente la rilevazione, ma anche imparare la lettura dei tracciati». Possiamo immaginare come, in un periodo con numerose scosse come quello appena trascorso, anche avere un riferimento didattico aggiornato permetta di conoscere i terremoti e di ammetterli come parte della vita quotidiana, cosa che in Italia, a differenza di altre nazioni (Giappone su tutte) ancora non facciamo. «Terzo punto, la sicurezza della scuola e delle famiglie. In occasione delle scosse del 29 maggio, avvenute in orario di lezione, abbiamo potuto constatare subito che data l’entità della principale ci sarebbero stati degli assestamenti, e quindi abbiamo potuto decidere dell’evacuazione dell’edificio con la consapevolezza di avere gli strumenti per valutare concretamente il rischio». Un aspetto che, considerati i falsi allarmi che hanno suscitato il panico a gennaio, a seguito del sisma a Verona, assume a sua volta contorni tutt’altro che scontati. Non da ultimo, il fatto che dal sito della scuola i tracciati del sismografo sono visibili in tempo reale anche da casa, per fare in modo che le stesse famiglie possano essere aggiornate sulla situazione.

L’antica arte dell’aiutarsi.

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Ma oltre a rilevazioni e onde radio, c’è chi si è attivato direttamente. Da Verona molte associazioni si sono organizzate per la raccolta di beni di prima necessità da inviare nelle zone colpite, oltre che per l’invio di soldi, aprendo dei conti correnti di emergenza su cui versare il proprio contributo. Questo sistema ha registrato un’ottima risposta soprattutto a seguito di alcune notizie apparse su web e quotidiani che hanno ripercorso lo strano viaggio (ancora lungi dal compimento) compiuto dai milioni di euro raccolti con gli sms a seguito del sisma all’Aquila nel 2009. Svariate famiglie hanno inoltre aperto le loro seconde case oppure hanno deciso di ospitare amici, amici di amici o parenti. Non da ultimo anche qualche camperista che ha prestato il proprio mezzo da adibire a residenza provvisoria un po’ più confortevole delle tende. L’aiuto più diffuso è stato senz’altro quello dell’acquisto di Parmigiano Reggiano, per il quale ricordiamo di prestare attenzione alle vendite “furbe”. Qualora siate interessati ad acquistare il grana terremotato, consigliamo di rivolgersi esclusivamente al “Comitato Gruppo Caseifici Terremotati” del Parmigiano Reggiano del quale troverete informazioni su: www.parmigiano-reggiano.it

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012


Impresa Edile Leso Cristiano via Berto Barbarani, 11E – 37021 Valdiporro (Bosco C/N - VR) Tel/Fax 045.7050583 - Cell. 347.2722040 info@lesocristiano.it - www.lesocristiano.it

S

ono entrambi dei professionisti nel loro settore, con alle spalle anni di esperienza e di passione. Cristiano Leso è di Valdiporro, e la sua impresa edile ha ben 56 anni di tradizione iniziata con il padre e proseguita in autonomia dal 1998; Stefano Gugole è di Castelnuovo del Garda, e gestisce la Unipav Service che lavora il calcestruzzo dal 1980, unica in tutta la provincia di Verona sia per lavoro che per esperienza. Si sono conosciuti nel 2010 in un cantiere, e da quel momento hanno pensato che lavorando in coesione possono offrire al cliente qualcosa di unico e dall’alto valore di specializzazione. «Oggi occorre assiduità e contatto diretto con i clienti» spiegano «e unire le capacità singole di due realtà imprenditoriali permette di essere più presenti sul territorio oltre che fornire un servizio completo a chi decide di rivolgersi a noi». Velocità di realizzazione, prima di tutto, che per chi sta costruendo la casa o ristrutturando un qualsiasi fabbricato significa moltissimo. Ma poi anche il vantaggio di avere un solo referente, poter seguire direttamente tutta la lavorazione avendo un riscontro diretto dagli operatori di posa sul cantiere. I servizi edili offerti dall’Impresa Edile Cristiano Leso si uniscono quindi alle lavorazioni professionali del calcestruzzo di Unipav Service, tra cui: pavimenti al quarzo, rampe antiscivolo, pavimenti stampati, ghiaino lavato, resine e sottofondi sabbia/cemento. Tutte realizzazioni molto usate in Lessinia, economiche e veloci nella realizzazione. Ma perché la collaborazione tra un’azienda di Valdiporro e una di Castelnuovo? Perché entrambe sono a livelli massimi nel loro campo di specializzazione. La Unipav Service è una delle poche aziende in tutta la provincia che lavora in questo campo. Ha iniziato a livello industriale, per poi aprirsi anche al civile. Questo ha consentito di portare l’esperienza

I servizi offerti Lavorazione della pietra Coperture (tetti) in pietra Muretti a secco Ristrutturazioni di rustici Costruzione fabbricati uso civile o industriale Lavori per privati e pubblici Mini Scavi Posa piscine prefabbricate Servizio elettrico, idraulico e di tinteggiatura e Pietra invecchiata e lavorazione lastre vecchi Carotature impianti GPL e metano

Unipav Service Srl. Via Polderin, 3 – 37014 Castelnuovo D/G (VR) Tel/Fax 045.7570294 - Cell. 349.7592778 unipav@tiscali.it - www.unipavservice.it

I servizi offerti Rampe di tutte le dimensioni antis civolo Marciapiedi Pavimenti al quarzo Sottofondi alleggeriti Pavimentazioni e muri stampati Pavimenti nuvolati e/o acidificati Ghiaino lavato Costruzioni Lavorazione delle resine Lavorazioni civili e industriali

sulle grandi superfici anche nelle realizzazioni domestiche, garantendo quindi una cura assoluta del dettaglio. «Non siamo una realtà artigiana, ma una vera ditta specializzata» spiega Stefano Gugole, responsabile tecnico commerciale della Unipav. «Abbiamo circa 20 pavimentisti nello staff e ci teniamo personalmente anche ai consigli e alle consulenze al cliente. Faccio personalmente 200/300km al giorno seguendo 3 o 4 squadre contemporaneamente, e come me anche un collega geometra». Il lavoro pavimentistico è specializzatissimo, così come quello della lavorazione della pietra. Due eccellenze che si incontrano. «Il lavoro della pietra è molto delicato e occorre grande precisione» ha aggiunto in merito alla sua attività Cristiano Leso. «Occorre valutare lastra e spessore, bocciardare, sapere dove battere il sasso per dargli la forma desiderata. I tetti in pietra posati da chi non è della Lessinia si vedono. Mi sono specializzato in questo per poi lavorare con la stessa precisione anche su una grande varietà di servizi edili, il che mi ha permesso di scendere anche in città. È un lavoro che mi da grande soddisfazione. Stefano ha trovato nella nostra collaborazione un punto di riferimento sul territorio. Ci troviamo così a collaborare sul cantiere in modo reciproco, consigliando l’esperienza l’uno dell’altro». L’unione fa la forza, quindi, a dimostrazione che le collaborazioni di qualità sono ancora una formula vincente e di soddisfazione. Affidandosi all’Impresa Edile Cristiano Leso e Unipav Service, il ciente sarà seguito direttamente e consigliato con maestria da professionisti dei settori.

Publiredazionale in collaborazione con Impresa Edile Leso Cristiano e UniPav Service Srl.

L’UNIONE FA LA FORZA


ARENA 2012

A tu per tu con il nuovo direttore artistico

...che spettacolo! Paolo Gavazzeni, bergamasco, è il nuovo direttore artistico della Fondazione Arena. Tra tradizione e innovazione, la stagione 2012 descritta da chi ne segue passo passo ogni piccolo dettaglio.

È

un amore vero quello di Paolo Gavazzeni per l’opera lirica. Un amore che lo ha portato alla direzione artistica di quello che viene dipinto dall’immaginario collettivo odierno come il tempio della lirica, ovvero l’Arena di Verona. Bergamasco di nascita, nipote di quel Gianandrea direttore d’orchestra, compositore e musicologo di livello internazionale, Gavazzeni è infatti da pochi mesi responsabile artistico della Fondazione Arena. «Sono follemente innamorato di questa città» dichiara, riferendosi alla vivacità della realtà scaligera in cui si è recentemente trasferito e dove noi lo abbiamo incontrato. Con tutto l’entusiasmo di chi ha appena assunto

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di Jessica Ballarin foto per gentile concessione di Fondazione Arena di Verona

un incarico prestigioso, ci racconta le sue esperienze e i suoi progetti per il teatro veronese. Dall’ammirazione per il nonno, agli anni alla Scala, alla delusione nel vedere nella platea del teatro troppi posti liberi. Le parole di un uomo che crede nella magia del teatro. Paolo Gavazzeni

Dalla Scala a Verona … La Scala ha rappresentato senz’altro un’esperienza fondamentale nella mia formazione professionale. Ho iniziato in Accademia come coordinatore artistico dell’attività dell’orchestra e dei cantanti. Negli ultimi anni, ho lavorato nella direzione artistica, come responsabile dell’orchestra e dell’attività quotidiana del teatro. Cosa porta con sé di questa esperienza? Nel teatro milanese ho avuto l’onore di lavorare con i più grandi nomi del mondo della musica e dell’opera. Dal 2002, ho lavorato al fianco del Maestro Riccardo Muti, un grande direttore d’orchestra che appartiene ad un modo speciale di fare teatro,


A tu per tu con il nuovo direttore artistico

Un’immagine dalla Tosca, Atto 1 “Te Deum”

vivendolo con serietà a 360 gradi. Dal 2005 al 2012 ho poi affiancato Stéphane Lissner, con cui si è creata subito una straordinaria empatia. Ma dal palco milanese sono passati anche altri grandi, e ognuno mi ha insegnato qualcosa e ha contribuito a formare il mio bagaglio di esperienze. E cosa porterà a Verona? La mia formazione è senz’altro molto importante. Tuttavia, sono convinto che non si debba applicare in maniera asettica il modello del teatro della Scala. Ogni realtà teatrale, i suoi personaggi, la sua musica, hanno un proprio dna e delle caratteristiche che sono uniche. Ogni realtà è un mondo a sé e si conosce stando sul palcoscenico, lavorando con le persone, coinvolgendole e motivandole. Cosa rappresenta per Lei l’Arena? Nell’immaginario collettivo l’Arena rappresenta il più grande teatro lirico al mondo all’aperto. Ciò a livello artistico pone anche delle problematiche e delle difficoltà oggettive non

trascurabili, soprattutto dal punto di vista acustico. Ma questo luogo ha anche qualcosa di indefinibile che lo rende magico. Nonostante musica e canto non arrivino allo spettatore con la stessa qualità di un teatro al chiuso, si vive sempre una serata di grandi emozioni e di grande fascino. Mio nonno amava molto venire a dirigere all’Arena. Per questo sono ancora più onorato nell’assumerne la direzione artistica. Quali saranno le novità della 90° stagione lirica? La stagione del 2012 prevede titoli classici del repertorio areniano e comprende Puccini, Verdi, Bizet e Gounod. Inoltre, il nuovo titolo, “Don Giovanni” porta la firma di un grandissimo regista: Franco Zeffirelli. Si tratta di un progetto, ma soprattutto di una sfida che il regista aveva da molto tempo e che di fatto esula dall’opera a cui è abituato il pubblico. Ma sono convinto che questo spettacolo entrerà a far parte della storia dell’Arena.

Quali sono invece i progetti per il Teatro Filarmonico? Al Filarmonico troveranno spazio quei titoli che non si possono fare in Arena. Ci sarà Rossini, Bellini, Donizetti, e, in occasione del bicentenario, anche le opere del giovane Verdi. Credo che la funzione del Filarmonico sia di dare l’opportunità ai giovani talenti di cimentarsi in un opera lirica, affiancati da un coro e un’orchestra di alto livello. I grandi talenti nascono tutti i giorni e spetta a noi preservarli e incoraggiarli, cercando di fuggire dalle logiche frenetiche di questa società che vuole tutto e subito. Perché secondo Lei è difficile avvicinare il pubblico giovane? Spesso si parla della necessità di avvicinare i giovani alla cultura. L’errore sta proprio nell’utilizzo della parola “cultura”, che di fatto racchiude in sé una serie di cliché, dalla noia alla necessità di una formazione. In realtà l’opera è nata per il popolo. Mozart scriveva per la gente. La lirica è prima di tutto uno spettacolo di intrattenimento, di altissimo livello, completo e unico, che arriva al cuore dello spettatore e lo tocca nel profondo, come può fare la canzone del suo cantante preferito. Non serve la cultura per assistere ad un’opera lirica. Negli ultimi anni l’anteprima della stagione lirica va in onda su Rai1. Non crede che in questo modo si rischia di trasformare lo spettacolo lirico in un varietà? Credo che in quello spettacolo l’opera ne sia uscita vincitrice, proprio per il suo carattere popolare. Certo, credere che con la televisione si avvicini un pubblico nuovo è un errore. La lirica non ha bisogno di simili strategie. Quanto è difficile fare l’opera in tempi di crisi? Come in tutti i momenti di difficoltà economica, si cerca di fare dei tagli e di individuare le priorità. Gli investimenti nello spettacolo lirico sono diminuiti. Eppure, sono convinto che quando manca il “pane” ci sia sempre bisogno di un qualcosa che porti un po’ di gioia nelle nostra quotidianità. E uno spettacolo lirico, per lo più all’aperto, potrebbe regalare vere emozioni a chi dopo ore di lavoro cerca solo un po’ di serenità. Giornalepantheon luglio/agosto 2012

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SPETTACOLI Voci e Luci in Lessinia edizione 2012

La montagna si fa teatro Tutto pronto per l’edizione 2012 della rassegna culturale e musicale più importante dell’estate in montagna. Voci e Luci in Lessinia torna con una serie di novità davvero uniche che dimostrano come fare turismo e cultura in montagna non è così impossibile. di Jessica Ballarin

C

’è un momento speciale in Lessinia, in cui la montagna diventa palcoscenico e la natura con i suoi straordinari paesaggi fa da scenografia alla musica e al teatro. Torna infatti anche quest’anno la rassegna “Voci e Luci in Lessinia”, che porterà artisti di fama nazionale ed internazionale ad esibirsi fino al 26 agosto nei luoghi noti del territorio lessinico. Giunta alla sesta edizione, sotto la direzione artistica di Alessandro Anderloni, la manifestazione si apre per la prima volta alle tre valli Valpantena, Valpolicella e Val d’Illasi. Diciassette gli appuntamenti che faranno vivere le voci, le note e le luci della montagna e della collina veronese. Inaugurata il 1 luglio, a Sega di Ala, con l’originalità del cantautore Giorgio Conte, la rassegna prosegue l’8 luglio sui pascoli di Malga Derocon,

Giorgio Conte

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

a Erbezzo, coi ritmi incalzanti della Fanfara Tirana. Domenica 15 luglio, alle 21, la cinquecentesca Villa della Torre di Fumane ospita in Valpolicella l’incontro tra lo strumentista Mauro Pagani e il quintetto femminile di musiciste e cantanti della Mongolia Hulan. Sotto il titolo L’azzurro cielo degli incontri si alternano le melodie della tradizione mongola alle canzoni di Creuzà de mà di De Andrè, al quale Pagani fu legato da lunga collaborazione. Brani klezmer e gitani, tangheade argentine e riletture di grandi classici si susseguono con leggerezza nel concerto del Rhapsodija Trio, in programma sabato 21 luglio (alle 21) nella Pesciara di Bolca, a Vestenanova. Il trio è composto da musicisti che hanno fatto la storia della ricerca popolare della musica est-europea. Dal più famoso giacimento di fossili del mondo ci si sposta, domenica 22 luglio, in Val d’Illasi. L’ex Cementificio di Tregnago ospita, alle 21, l’esibizione della band americana The Klezmatics. È composta da giovani musicisti del Lower East Side di New York, considerati i creatori di un nuovo klezmer che ha apportato sensibilità contemporanea al suono della tradizionale musica delle feste ebraiche. Musica antica e

Eugenio Finardi

strumenti rari a Velo Veronese dove, sabato 28 luglio (alle 17), si esibiscono i Musica Officinalis. I sei musicisti suonano nel catino di roccia e faggi che sovrasta la voragine del Cóvolo di Camposilvano. Domenica 29 luglio (alle 18) l’abbazia di San Moro, a San Mauro di Saline, accoglie i virtuosismi del quartetto Energie Nove, formazione che nasce dall’incontro di quattro prime parti dell’Orchestra della Svizzera italiana. Il mese di appuntamenti si conclude, martedì 31 luglio, con una tappa in Valpantena. Alle 21, la seicentesca Villa Arvedi di Grezzana fa da palcoscenico allo

Kolon Kandya


Voci e Luci in Lessinia edizione 2012 spettacolo di parole e canzoni Fùtbol. Sulla scena, a raccontare di calcio e vita, il partenopeo Peppe Servillo assieme ai due argentini Javier Girotto (al sax) e Natalio Luis Mangalavite (al pianoforte). Location singolare la Stalla del Modesto di Roveré Veronese, stupefacente esempio di architettura popolare in pietra della Lessinia, che sabato 4 agosto (alle 15) fa da scenario al concerto di Claudia Bombardella e Silvio Trotta. Sui prati delle contrade cimbre, una singolare formazione che invita a viaggiare tra i ritmi incalzanti di brani balcanici e bretoni, passando dalla creazione di quadri sonori dal sapore “felliniano”. Dal Veronese al Trentino, per raggiungere Malga Riondera a Sega di Ala con l’esibizione dei Guitar Republic, in programma domenica 5 agosto alle 15. Con tre chitarre, qualche oggetto e molta fantasia Sergio Altamura, Stefano Barone e Pino Forastiere – tre “emigranti”

Mezcla-latina

Alfio Antico

da tre diverse regioni del sud-Italia – hanno fondato un’inconfondibile repubblica sonora. Sabato 11 agosto (alle 15) gli Orti Forestali di Selva di Progno accolgono il “re del tamburello” Alfio Antico. Il singolare artista, che ha vissuto fino a 18 anni facendo il pastore fra le montagne dell’entroterra siracusano, è accompagnato dal musicista Puccio Castrogiovanni con mandolino, mandola e marranzano. Il rock d’autore di Eugenio Finardi è protagonista, domenica 12 agosto (alle 15), del concerto in calendario a Malga Podestaria. E tu lo chiami Dio è l’ultimo dei titoli che ha consegnato alla storia presente della musica italiana. Sui pascoli di Bosco Chiesanuova l’artista canta, si racconta e ricorda alcune tappe della carriera musicale che lo pone tra le icone della musica cantautoriale italiana. È un itinerario da percorrere a piedi quello proposto, martedì 14 agosto

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(dalle 7 alle 13), ne Il cammino della Grande Guerra. Da Cima Sparavieri alle trincee del Monte Agus in compagnia di due musicisti, una cantante e due attori – Alessandro Anderloni, Raffaella Benetti, Silvio Castiglioni, Thomas Sinigaglia, Emanuele Zanfretta – per intonare i canti contro la guerra di grandi musicisti e cantautori del Novecento. La rassegna Voci e Luci in Lessinia si conclude con la diciottesima edizione del Film Festival della Lessinia, al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova, dal 18 al 26 agosto. Il concorso cinematografico internazionale dedicato alla vita, alla storia e alle tradizioni in montagna arriva alla maggiore età con proiezioni, concerti nella Piazza del Festival, incontri letterari e stand enogastronomici con prodotti della Lessinia.

The Klezmatics


SPECIALE Emozionarsi per un’estate in Lessinia

Born to be wild... Torniamo, a dodici mesi di distanza, alla tanto attesa pagina estiva dedicata al tempo libero e allo sport per tutti nella cornice dei nostri monti Lessini. Trekking, mountain bike, arrampicata...siete pronti? di Giovanna Tondini

“L

a montagna è una maestra muta che insegna a discepoli silenziosi”. E forse lo è tutta la Natura che ha ispirato poeti, oltre che scienziati. A piedi o in bicicletta, su sentieri o su roccia, ci sono tanti modi per gustare questo bene gratuito che è intorno a noi, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Torniamo così a proporre alcuni itinerari in luoghi che sono sì vicini, ma che trasmettono sensazioni lontane dal nostro vivere quotidiano.

Nel cuore della Val Fraselle

Percorso a piedi

Landscape

montagna

Durata

5 ore

Livello

medio

P

oco dopo la fontana di Contrada Loche, si prende la strada forestale della Val Fraselle. Si percorre la strada sterrata passando a fianco alle case di Ravaro, fino alle case di Fe-

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

ceraut (906mt). Da qui si prosegue costeggiando il torrente, fino a un bivio in cui è segnalato il sentiero n. 280 (1h). Si lascia dunque la strada forestale per immergersi nella rigogliosa vegetazione della Val Fraselle, stretta e ricca di acqua. Dopo circa 1,30h si raggiunge Malga Fraselle di Sotto. Da qui si può proseguire in orizzontale sul sentiero n. 281, che in 1h ci porta al bivio per Malga Terrazzo. Inizia così la discesa sul sentiero n. 282 (sentiero del Tambaro), in un bellissimo bosco di faggio che si cala sulle case di Feceraut (1,15h). Si ritrova così la strada che riporta a Giazza (0,15mt).

Foresta dei Folignani

Percorso a piedi

Landscape

montagna

Durata

3 ore (4 con variante)

Livello

facile

P

er conoscere l’ultimo grande bosco del Parco della Lessinia centro-occidentale si deve raggiungere la contrada Masselli, sulla strada tra Bosco Chiesanuova ed Erbezzo. Parcheggiata la macchina, si imbocca a piedi la strada per la contrada Scandole. Ci si addentra così in un ricco bosco di faggi ed abeti. Proseguendo verso nord, si risale il sentiero per circa 200mt giungendo nella radura di Malga Pozzette e da qui alla piccola costruzione in pietra del Baito dei Pastori (1330mt slm, il punto più alto dell’itinerario). Inizia così la discesa verso il Vajo dell’Anguilla, con la possibilità di una breve deviazione alla “Fontana Valdelera”, un tempo una delle principali sorgenti dell’acquedotto di Bosco Chiesanuova. Raggiunto il fondo del vajo si prosegue verso sud, lungo l’alveo spesso asciutto del vajo. Per ritornare a contrada Masselli, ci sono due possibilità. La più corta: prima di incontrare il Ponte dell’Anguillara (rotatoria strada Bosco-Erbezzo), si può risalire verso contrada Scandole e da qui ripercorrere la strada di andata. La seconda possibilità, variante più lunga, è quella di passare sotto il Ponte dell’Anguillara, proseguire lungo il vajo fino a incrociare il sentiero n. 249 che risa-


Emozionarsi per un’estate in Lessinia le verso sinistra; imboccato il sentiero si raggiunge il bivio con il sentiero n. 256, quindi girare verso sinistra (direzione nord) e in costa proseguire fino a contrada Masselli.

Gran fondo Tre Valli

Percorso in MTB

Landscape

collina

Lunghezza:

43 km

Livello Livello

1300mt Impegnativo

ne, passando da Maternigo, Località Sul Vago, Villa, Mezzane di Sopra, Capovilla fino a Monte Vegro. Si ridiscende verso la Valle di Illasi, passando per Monte, Cadalora, contrada Panissoi, Monte Serea, Monte Tre Punte di Prealta, Monte Soeio. Dopo un lungo tratto in costa, si ridiscende verso Croce del Vento e da qui si ritorna a Tregnago. Per vedere il tracciato e scaricare il percorso gps, collegarsi su sito www. granfondotrevalli.it

Alcenago dall’alto

T

re valli...cioè Valle d’Illasi, Val Tramigna e Valle di Mezzane. Un percorso bellissimo tra vigneti, ulivi e verdi prati dell’alta Lessinia, alla portata di (quasi) tutti. Il percorso, ben segnalato per le gare, inizia a Tregnago e si porta verso la Valle di Mezza-

Arrampicata

Landscape

collina

Livello

Dal 3a al 7a

P

otrebbe essere definito il germe originario dell’alpinismo veronese. Alcenago, infatti, è stata fin dagli anni Trenta palestra di roccia di giovani alpinisti, che con l’apertura di numerosi itinerari hanno reso questa falesia una tra le più frequentate della zona veronese. Con i suoi 9 settori, la palestra offre vie di difficoltà dal 3a (principianti e bambini) al 7a (esperti). Per raggiungere la falesia, lasciare la macchina al parcheggio prima della chiesa di Alcenago. Da qui ridiscendere a piedi fino all’ultimo tornante e imboccare l’evidente sentiero che porta alla base della roccia (circa 0,10h). La descrizione delle vie si può comodamente scaricare registrandosi gratuitamente sul sito: www.falesia.it cercando “Falesia Stallavena”. Per chi volesse avvicinarsi a questa attività è estremamente consigliato l’accompagnamento di persone esperte, così come la frequenza ai corsi di arrampicata presso le sezioni del CAI di Verona o le guide alpine veronesi (www. xmountain.it).

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SALUTE Malattie tropicali. Vaccino sì o vaccino no?

Prima di partire per un lungo viaggio In aumento il numero di turisti che, una volta tornati nel loro Paese, sono costretti a fare i conti con i postumi di malattie contratte durante la vacanza. Troppo spesso un viaggio è affrontato senza la necessaria preparazione, senza conoscere i rischi legati a soggiorni, anche brevi, in Paesi con condizioni igienico-sanitarie e di vita diverse dalle nostre.

L

di Giorgia Castagna

’aumento dei viaggi internazionali e i fenomeni migratori degli ultimi decenni hanno contribuito a modificare il quadro epidemiologico europeo. Ecco dunque che gli operatori del settore sanitario devono confrontarsi con un nuovo concetto di salute pubblica che definiscono “salute globale”. Questo nuovo scenario riporta all’attenzione generale malattie sco-

nosciute o dimenticate, il cui impatto sulla salute pubblica non può essere ignorato. La bella stagione ormai è alle porte e con essa la stagione dei viaggi esotici, che non conosce sosta, e in questo periodo raggiunge il suo clou. Con le migrazioni di viaggiatori da un angolo all’altro del pianeta anche le malattie si “globalizzano” e la domanda più frequente tra gli assidui viaggiatori e non è sempre quella:

vaccinarsi o non vaccinarsi prima di partire? Pochi infatti sarebbero i vacanzieri timorosi di avere una vacanza rovinata da diarrea, malessere generale o, peggio ancora, da sintomi gravi di malattie tropicali. Eppure è in aumento il numero di turisti che, una volta tornati nel loro Paese, sono costretti a fare i conti con i postumi di malattie contratte durante la vacanza, il tutto per la negligenza di non aver fatto la profilas-

Paradisi tropicali a portata di click, ma attenzione ai vaccini..

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

di Susanna Battocchia Contrada Garonzi, 19 - 37028 Roverè Veronese (Vr) Tel. 045 7835783 / 347 1669755


Malattie tropicali. Vaccino sì o vaccino no? si consigliata. Ma visto e considerato che anche qui le false credenze sono molte e le convinzioni a riguardo altrettante, mettiamo i punti sulle i. Il dottor Andrea Rossanese, del Centro per le malattie tropicali dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar risponde alle nostre domande. Sto per partire per un lungo viaggio all’estero. E’ necessario che mi sottoponga a delle vaccinazioni? Dipende da qual è la meta del viaggio. Una volta stabilito l’itinerario, il medico individua le vaccinazioni obbligatorie per legge, se ce ne sono (l’esempio classico è costituito dal vaccino contro la febbre gialla, ndr), quelle consigliabili benché non obbligatorie ed infine può suggerire di aggiornare alcune tra le cosiddette vaccinazioni di routine, quelle cioè che abbiamo fatto da bambini e mai più richiamate (esempio l’antitetanica). Viaggiare all’estero quindi comporta rischi per la salute? Parto da una premessa: quando si pensa ai problemi di salute che possono occorrere durante un viaggio si pensa a malattie esotiche più o meno strane, trasmesse da insetti o cibi o dalle stesse persone che si incontrano in viaggio, e non si pensa che, invece, anche in viaggio possono accadere tutte quelle cose che ci possono capitare nel nostro paese: attacchi cardiovascolari, incidenti stradali, incidenti dovuti alla pratica di attività alle quali non siamo abituati (si pensi solo a quanti approfittano della vacanza

per ‘provare’ nuove emozioni, nuovi sport...), annegamenti, ecc. Se dobbiamo pensare alle malattie infettive che ci possiamo prendere in viaggio queste assommano a poco meno del 10% del totale dei disturbi. A questo punto val la pena ricordare che non tutti i luoghi sono uguali in quanto a rischio sanitario: le zone caldo-umide delle regioni tropicali e subtropicali effettivamente pongono qualche rischio in più perché in quei climi vivono microrganismi che nei nostri climi non vivono. Qual è il modo migliore per tutelarsi da rischi durante un viaggio? Avere una buona conoscenza dei rischi possibili prima della partenza! Basterà consultare un medico o un operatore sanitario presso gli ambulatori di Medicina dei Viaggi presenti in tutte le ASL del territorio nazionale. Un colloquio con un esperto in questo campo può rivelarsi estremamente utile. Cosa fare se si contrae una malattia al ritorno dalle vacanze? Innanzitutto chiariamo che se al rientro dalla vacanza non si avverte nessun disturbo e non si sviluppa alcun sintomo, allora non si deve fare nulla. I controlli “alla cieca” non servono! Se il sintomo cardine al rientro è la febbre (da circa 38 °C in su), ci si deve recare con urgenza (entro 24 ore dalla comparsa) ad un Pronto Soccorso perché potrebbe essere la spia di una malattia potenzialmente grave. Altrimenti, gli altri tipici disturbi da

rientro (diarrea, prurito, eruzioni cutanee, tosse, ecc.) possono essere valutati ambulatorialmente e comunque sempre entro tempi ragionevolmente brevi. Farmaci e presidi da portare in viaggio? In una farmacia da viaggio non dovrebbero mancare: un antipiretico (contro la febbre), un antidolorifico (antinfiammatorio), un disinfettante intestinale (in caso di diarrea), un antibiotico ad ampio spettro, una pomata antistaminica (per le punture di insetto e le scottature solari), una pomata antibiotica (per disinfettare eventuali ferite cutanee), un colliriobase o soluzione fisiologica (per lavare gli occhi dalla polvere), farmaci per la profilassi antimalarica (se si visita un paese endemico). A tutto questo, ovviamente, vanno aggiunti i farmaci abitualmente assunti a casa.

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RUBRICA

Notizie dal mondo

Stop alla benzina in Norvegia. Una bufala, però… Rivoluzione in atto per il mondo delle quattro ruote. La Commissione europea punta all’eliminazione delle auto a benzina e diesel entro il 2050. Guideremo tutti un’auto elettrica? di Debora Rollo

Q

uando nel 2009 l’allora ministra delle finanze norvegese, Kristin Halvorsen, dichiarò l’intenzione di eliminare entro il 2015 le auto a petrolio e a gas in Norvegia, la notizia fece in breve tempo il giro del mondo. Sull’onda di questo dibattito si aprirono nuovi scenari, in cui i produttori automobilistici avrebbero dovuto incrementare la fabbricazione e le prestazioni di modelli ecocompatibili, «perché quando la crisi finanziaria sarà finita dovremo risolvere quella climatica» diceva la stessa Halvorsen. Il terreno era fertile visto che l’anno precedente il parlamento irlandese

Una stazione di rifornimento elettrico a San Francisco

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

aveva varato una legge secondo cui il 10% dei veicoli, sul suolo nazionale, doveva essere ad alimentazione elettrica entro il 2020 e il provvedimento era stato giudicato poco ambizioso, da una commissione bipartisan, che invece auspicava alla completa sparizione dei veicoli a petrolio entro tale data. Via libera quindi alla produzione e all’acquisto di auto elettriche, a biocarburante, idrogeno e ibride. Il cambio di guardia nel parlamento norvegese e forse il tempo, però, hanno annacquato le reali intenzioni della ministra e, seppure la sua proposta sia stata ripresa da molte testate, non è prevista al momento nessuna iniziativa per l’abolizione dei veicoli a petrolio in Norvegia.

Tuttavia la proposta non è così remota perché il 28 marzo 2011, e veniamo finalmente ad oggi, la commissione europea ha pubblicato il nuovo piano europeo dei trasporti. Il provvedimento punta a ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza dal petrolio entro il 2050, attraverso l’eliminazione delle auto a benzina e diesel dalle città e l’incremento del trasporto aereo e su via navigabile. Le reazioni al piano sono contrastanti, entusiastiche da una parte, sfavorevoli dall’altra, soprattutto per gli ambientalisti che vorrebbero un cambiamento più rapido (in effetti il 2050 è, ahinoi, un po’ distante...). Un aspetto sul quale tutti gli esperti concordano è che in futuro la vera protagonista, soprattutto nelle aree urbane, sarà l’auto elettrica. Quasi tutte le case automobilistiche stanno investendo nella mobilità a emissioni zero. Solo una commercializzazione su grande scala, però, renderebbe competitivo il prezzo di questi veicoli. Calcolatrice alla mano, se sommiamo il costo dell’af-


Notizie dal mondo fitto della batteria, ancora troppo cara per essere comprata, e dell’energia elettrica impiegata, anche l’auto elettrica più economica rimane sconveniente rispetto a un mezzo a metano. Si devono poi considerare i tempi di ricarica: nove ore da una spina domestica e mezz’ora da colonnina, ancora però poco diffusa. Il vantaggio ambientale inoltre è consistente solo se l’energia elettrica è prodotta da fonti rinnovabili, eolico e solare, minore se generata da combustibili fossili. Con il loro utilizzo verrebbe mantenuta la

dipendenza dal petrolio e dai regimi spesso dittatoriali che lo commercializzano. Probabilmente ne verrebbe richiesta una maggiore quantità, e possiamo immaginare quali potrebbero essere le scorciatoie, sicuramente meno green del previsto. Interessanti i primi esperimenti di ricarica wireless che hanno preso il via a marzo 2012, in Germania, con la creazione di abitazioni ad alta efficienza in grado di produrre più energia di quanta ne consumino. Il surplus generato dovrebbe rifornire

l’auto parcheggiata in garage tramite un sensore di alimentazione integrato nel pavimento. Qui però entriamo in una nuova dimensione, quella del futuro, che sembra sempre più a portata di mano.

Mercato ibrido oggi: chi c’è? Una veloce carrellata dei marchi che oggi commercializzano ibrido, ovvero una commistione tra normali carburanti e batterie elettriche, e delle nuovissime plug-in, in arrivo con l’autunno. di Matteo Bellamoli

U

n nome su tutti è sicuramente quello della Toyota. Dal 1997 la casa giapponese ha messo sul mercato la Prius, che ha ottenuto in discreto successo anche negli USA, prima che in Europa. I consumi, a listino, si aggirano sui 25km/l, ma il dato abbisognerebbe di una verifica su strada. La famiglia Toyota ibride annovera poi anche la Auris, la Yaris, che arriverà quest’anno assieme alla Prius+, la prima 7 posti con tecnologia di questo tipo. I prezzi sono di fascia medio-alta. La Prius si aggira sui 30.000 euro, la Auris sui 25.000, la Yaris dovrebbe venire a costare 18.000 mentre per la

Prius+ ancora non ci sono dati ufficiali. Nella famiglia delle ibride vanno poi inseriti d’obbligo altri due marchi: Honda (che allestisce la Insight da 21.000 euro, la Civic da 25.000 e la piccola Jazz da 19.000) e Lexus (con la grossa CT 200h che arriva sino ai 35.000 euro). Si sale di livello con i SUV delle grandi case. L’Audi Q5

offre la versione Hybrid a 60.000, la Peugeot allestisce la 3008 che va sul mercato intorno ai 40.000, la Vw propone la Touareg a quasi 80.000 euro, mentre la Cayenne, ebbene sì c’è anche quella, da listino sfiora gli 80.000 euro. Per i più abbienti la Vw Touareg (77.000€). Stellare e un tantino esagerato il prezzo della BMW X6, addirittura a 107.000 euro. Attese per il 2012 le prime plug-in, quelle che possono essere ricaricate alla colonnina e non solo tramite la marcia o la frenata. Tra queste la Chevrolet Volt che promette autonomia illimitata e la Volvo V60.

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RUBRICA

L’angolo in rosa

A cura di Francesca Mauli

Vietato il “ritocchino” alle minorenni Dallo scorso maggio, alle minorenni viene vietata per legge la possibilità di sottoporsi a mastoplastica additiva, un intervento non privo di rischi fisici che nasconde profondi disagi psicologici. Ma era davvero necessaria una legge?

M

ille. Tante sono, ogni anno, le adolescenti che si sottopongono, in Italia, a un intervento di mastoplastica additiva. Non si tratta di ragazze con evidenti malformazioni, ma di adolescenti che, insoddisfatte del proprio corpo (e vien da domandarsi quale adolescente non lo sia…) e affascinate da un mito di ricerca della perfezione in cui il presunto “difetto” è capace di diventare ossessione, scelgono di sottoporsi a un intervento delicato e non privo di rischi, che le costringe-

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

massime autorità del settore, ndr), ha stabilito il divieto, per le adolescenti, di fare ricorso a questo tipo di intervento. Non vengono vietati altri tipi di interventi, come la rinoplastica o la otoplastica, molto diffusi, così come non viene vietato l’intervento al seno in caso di gravi malformazioni congenite; viene impedito, invece, l’impianto di protesi a ragazze sane, ma scontente di non essere delle maggiorate naturali. Secondo gli esperti, l’intervento al seno è sconsigliato prima dei 20 anni perché, mentre alcune parti del corpo, come il naso e le orecchie, protagonisti (se troppo grande il primo, e troppo a sventola le seconde) di gravi disagi per gli adolescenti, sono stabili già durante l’adolescenza e non possono modificarsi da soli, altre, come il seno e la distribuzione del grasso corporeo, sono ancora suscettibili di trasformazioni perfino oltre i vent’anni, a causa delle variazioni dell’assetto ormonale. 2

rà a “tagliandi” ogni 15-20 anni, per tutta la vita. Lo fanno accompagnate da mamma e papà, pronti a sborsare in media 5mila euro per garantire alle figlie curve più piene, simbolo di una femminilità che, a quell’età, è solo all’inizio di un cammino di maturazione e di cambiamento. Dallo scorso maggio, però, un decreto legge, fortemente voluto dalla stessa SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Riparatrice Plastica ed Estetica, tra le


L’angolo in rosa Dietro a questo divieto sono nascosti però anche profondi aspetti psicologici, che non vanno trascurati. Secondo il prof. Franco Pajno Ferrara, neuropsichiatra infantile, docente presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Verona, nella maggior parte dei casi dietro alla volontà di cambiamento della ragazza che si presenta dal chirurgo plastico c’è in realtà una madre insoddisfatta. «Occorre capire se questo tipo di intervento è davvero voluto dalla ragazza o se il cambiamento è desiderato dai genitori, in particolare dalla madre. In quest’ultimo caso, che è il più comune, la ragazza è solo lo strumento usato dalla madre per arrivare sempre più vicini a quel “bambino immaginario” che vive nella sua mente, con una forma di disprezzo nei confronti della ragazza che ha come figlia, che è invece reale. In questi casi nella testa della madre si crea un’im-

magine alla quale la povera ragazza non riuscirà mai ad arrivare, proprio perché idealizzata» spiega. «Nel caso invece in cui sia la figlia a volere davvero questo cambiamento, ci si addentra in dinamiche di infelicità e insicurezza date da una scarsa autostima. Si ha l’idea che cambiando qualche particolare che attiene all’aspetto fisico si possa risolvere la profonda tristezza che si vive. Di fatto, però, il cambiamento fisico non può portare a un vero miglioramento di questa situazione, proprio perché il problema in realtà non è esteriore, ma è interiorizzato». Rispetto ad altri interventi, quali la rino e la otoplastica, che secondo il professore possono essere utili nel caso di un difetto fisico davvero evidente, la mastoplastica additiva non è un intervento adatto all’adolescenza. «Sia che a desiderarlo sia davvero la ragazza, sia che sia spinta dalla madre, la volontà di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva è solo il punto finale di un processo psicologico alterato. Tra l’altro, proprio per la sua caratteristica di “aggiungere” qualcosa, questo intervento si mette in contrapposizione con un disagio molto comune a quell’età: durante la metamorfosi adolescenziale, infatti, molte ragazze vorrebbero diminuire e nascondere il cambiamento, non aumentarlo» conclude. Alla luce di questa breve analisi emergono chiaramente, quindi, i motivi che hanno portato alla necessità di

Un medico mostra una coppia di protesi mammarie

vietare per legge questo tipo di intervento. Là dove il buon senso di alcuni chirurghi, forse più attaccati al denaro che al giuramento di Ippocrate, e quello di alcune madri, convinte che la propria figlia sia una bambola, più che una bambina, non riescono ad arrivare, deve intervenire il legislatore, che limita così un fenomeno in crescita in molti Paesi esteri, come gli Stati Uniti, ma anche nella vicina Germania. In ogni caso, che si abbiano 18 anni o se ne abbiano 30, decisioni di questo tipo dovrebbero essere sempre accompagnate da una approfondita indagine psicologica, per capire quali motivazioni di fondo spingano a voler cambiare in modo radicale il proprio corpo, con quali aspettative lo si faccia e con quanta consapevolezza si affronti quella che è un’operazione chirurgica a tutti gli effetti.


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È

tornata a risplendere in tutta la sua bellezza, elegante e curata come un tempo, quando riceveva nelle sue sale da pranzo e da ballo, o nelle sue camere da letto, ospiti provenienti da tutta Verona, Mantova e da altre città della Pianura padana, che salivano a Cerro per trovare salubre refrigerio d’estate o per godersi il bianco spettacolo della Lessinia d’inverno. Erano i primi anni Settanta. Oggi La Pineta Hotel Ristorante è di nuovo protagonista grazie a un profondo restauro eseguito in due tranche, e durato poco più di dodici mesi, che le ha restituito quel suo fascino incon-

fondibile e quella dignità che da tempo aveva perso causa abbandono. A riportarla ai fasti d’un tempo è stato l’amore incondizionato, per La Pineta e per Cerro, del signor Romano Cardinali, imprenditore di origine ciociara impegnato nei settori del banqueting e della ristorazione, che proprio qui, circa quarant’anni fa, iniziò la sua carriera di maitre dopo alcune esperienze significative in Germania, Francia, Inghilterra. «Fu la proprietà a contattarmi, chiedendomi se potevo occuparmi della gestione dell’Hotel Ristorante» ricorda il signor Cardinali «Al tempo, giovanissimo e con pochi soldi in tasca, lavoravo al Grand Hotel in Corso Porta Nuova e quello al Pineta era il mio primo incarico di così grande responsabilità. Cerro era un paese effervescente, meta turistica di molti veronesi e non, che salivano in Lessinia per una cena, per una serata di festa o per un fine settimana fuori città». «Mi innamorai di questo paese, del suo clima. Conobbi gente fantastica e nel 1974, quando i fratelli Regnotto, costruttori e proprietari della struttura, decisero di venderla, tornai a Verona come maitre al Due Torri. Parallelamente mi fu affidata la gestione della mensa dell’Autogerma, condotta per 25 anni, e questa esperienza, insieme all’apertura de La Ginestra di Corso Milano nel 1982, ha permesso a me e ai miei collaboratori di accumulare grande esperienza professionale nel settore gastronomico».


«Nel 2007 venni a sapere che La Pineta era in vendita» prosegue Cardinali «e insieme a mia moglie e ai miei due figli Elena e Roberto che mi hanno sempre sostenuto, decisi di rilevarla nel 2009, spinto soprattutto dal valore affettivo che tuttora conservo nel cuore. Sapevo fin dall’inizio che le spese per riportarla a nuovo sarebbero state decisamente impegnative, ma non mi sono mai pentito della scelta. La struttura versava in condizioni di totale abbandono ed è stata rifatta completamente, a partire dal tetto fino giù alla sala da ballo. Sono stati sostituiti tutti gli impianti, i pavimenti, i servizi generali, sono stati cambiati tutti gli arredi interni e quelli esterni e, impiegando le aziende locali della Lessinia, abbiamo finito in tempi molto rapidi». Tempi record. I lavori di restauro del ristorante iniziarono i primi di giugno del 2009, il 18 dicembre la prima cena aziendale. Il 12 marzo 2010 il primo intervento all’hotel, il 1 luglio la prima ospite. «I miei amici mi davano del pazzo perché credevano che non fosse possibile un recupero così veloce, mentre io ho sempre creduto di potercela fare. Ci sono stati momenti in cui si sono trovate dieci, dodici imprese a lavorare contemporaneamente e devo dire che, quasi per magia, sì è creato tra tutti i protagonisti uno spirito di collaborazione e di fiducia reciproca così speciale che ci ha fatto sentire come in una grande famiglia. A loro il mio grazie per l’impegno, la serietà, la disponibilità e l’onestà che mi hanno sempre dimostrato». L’hotel. 28 stanze e due junior suite rinnovate e curate nei minimi dettagli. Spazi particolarmente confortevoli, accoglienti, arredati con uno stile moderno, tutte con pavimenti a parquet, dotate di accesso con card elettronica, balcone panoramico, bagno privato con doccia e di altri confort quali cassaforte, minibar, tv, aria condizionata, telefono diretto, connessione internet Wi-fi. La Pineta è il luogo Ideale per trascorrere una vacanza all’insegna della tranquillità, del buon clima, o un fine settimana di completo relax o un soggiorno di lavoro. La struttura dispone, inoltre, di sala tv, bar, ascensore, ampio parcheggio privato, una sala conferenze e una “sala delle feste” illuminata da coreografie a led, idea-

le per un rilassante dopocena con sottofondo musicale, una coinvolgente serata a tema, un evento culturale o aziendale. A tutto questo si aggiunge uno splendido giardino corredato da composizioni floreali che rendono incantevole lo spazio verde esterno. Il ristorante. Il vero punto di forza della Pineta. La grande esperienza della famiglia Cardinali trova il suo naturale compimento a tavola. A partire dal servizio, egregio, raffinato, elegante. «Uno stile che deriva dalla nostra attività di banqueting, ma che è anche un modo d’essere innato per me e il mio staff. Far sentire importante il nostro ospite con piccole grandi accortezze, con una gentilezza spontanea, naturale, fa parte di noi» prosegue Romano Cardinali «La serietà e la professionalità del servizio sono elementi imprescindibili che non vanno a incidere sul costo del pranzo o della cena. Tanto è vero che i prezzi dei nostri menù, al contrario di quello che si potrebbe pensare, sono paragonabili, se non inferiori, a quelli di altri ristoranti». Il salone da 120 coperti (per i banchetti si arriva anche a 220), dal particolare disegno circolare, suddiviso su due livelli, è la chicca dell’intera struttura. Caratterizzato da quel suo mix di elementi tipici dell’ambiente montano, pietra e legno, e l’eleganza dei complementi, la sala è ideale per banchetti nuziali, comunioni, battesimi, dinner di gala ed eventi enogastronomici. A rendere magica l’atmosfera nelle bianche sere invernali, il maestoso camino in pietra disposto al centro della sala che rende tutto così caldo e famigliare. «I nostri menù, stilati stagionalmente, valorizzano al massimo gli ingredienti e i sapori di stagione, mantenendo un occhio di riguardo per ciò che di tipico offre la Lessinia» conclude Cardinali «Una particolarità è il pesce che noi teniamo sempre e solo fresco e lo proponiamo ai nostri ospiti con ricette originali e ricercate. Tutto questo, ripeto, con un servizio curato nel minimo dettaglio, ad un prezzo più che accessibile per gli ospiti. Invito famiglie, giovani, coppie di fidanzati a venirci a trovare in questo luogo ritrovato che per me è magico e noi li accoglieremo come da sempre sappiamo fare».


RUBRICA

Vita di montagna

L’estate calda dei voucher Cambiamenti in vista per i buoni lavoro in agricoltura, utilizzati per la raccolta di frutta e ortaggi. A rischio di cancellazione con la riforma del lavoro, sono stati “salvati” dal Senato, ma con qualche novità ancora in via di definizione, come l’utilizzo limitato soltanto a studenti under 25 e pensionati.

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ia libera ai voucher in agricoltura. Sembravano destinati a essere cancellati con un colpo di spugna dalla riforma, in realtà la Commissione Lavoro del Senato ha approvato alla fine dello scorso maggio l’emendamento sui buoni impiegati nelle attività agricole. Promossa quindi, seppure con qualche riserva, la formula della quale dal 2007 si avvalgono gli agricoltori per la raccolta di frutta e ortaggi oppure durante il periodo della vendemmia. Inizialmente previsti per agevolare studenti e pensionati, i voucher sono stati estesi prima alle casalinghe (nel 2009) e in seguito, l’anno successivo, ai percettori di ammortizzatori sociali, ai lavoratori part-time, ai disoccupati e inoccupati con un’iniziativa di tipo temporaneo pensata per far fronte all’emergenza lavorativa. Una soluzione molto apprezzata, specialmente in periodo di

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

di Marta Bicego

crisi economica. Guardando ai dati, il Veneto è la regione italiana nella quale si spendono più voucher e Verona, nel 2011, è stata la provincia a farne maggiore ricorso. Dal 2008 a oggi, degli oltre 3 milioni 345 mila tagliandi utilizzati nella Regione, rispetto ai quasi 24 milioni emessi in tutto il territorio italiano, 879 mila sono stati acquistati a Treviso e 875.088 proprio nel Veronese.

Cosa cambia. «In agricoltura,

il voucher potrà essere usato dalle aziende con un fatturato inferiore ai 7mila euro. Al di sopra questo tetto, sarà consentito soltanto per l’impiego di studenti sotto i 25 anni e pensionati. Il condizionale è ancora d’obbligo fino a quando cioè l’iter legislativo non sarà completamente ultimato», precisa il vicedirettore della Coldiretti scaligera Cesare Magalini. La situazione, insomma, sarà più chiara dopo

l’estate perché rimangono ancora alcuni nodi da sciogliere. «Al momento, sembrano essere confermate le precedenti regole. Con alcune novità: l’esclusione di casalinghe, lavoratori in mobilità e disoccupati» spiega. Ciò che conta, prosegue, «è salvaguardare uno strumento utile e funzionale che, negli anni, ha dato ottimi risultati. I voucher hanno contribuito infatti alla trasparenza nel mercato del lavoro, nel rispetto delle caratteristiche e specifiche esigenze delle imprese agricole». Grazie alla modalità dei buoni, studenti e pensionati hanno avuto la possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro e di percepire un reddito occasionale con una retribuzione in piena regola. E, in questo senso, i numeri parlano da soli. La Coldiretti spiega in una nota che circa 200 mila giovani hanno trascorso la scorsa estate nei campi e, a far crescere questa significativa presenza, è stata anche la possi-


Vita di montagna bilità di poter utilizzare i voucher.

Qualche dato. Nel 2010, i buoni

lavoro utilizzati dalle aziende agricole scaligere iscritte a Coldiretti sono stati 53mila. Numero aumentato, lo scorso anno, a quasi 60mila fruitori, con un giro d’affari significativo. Ogni tagliando ha, infatti, il valore di 10 euro per un’ora di lavoro: 7,5 euro destinati al prestatore d’opera e il rimanente a coprire contribuzione Inps, Inail e costi. Nel 2011 le aziende com-

mittenti dei voucher sono state 745 e i lavoratori interessati circa 5mila. Di questi, l’85% è rappresentato da pensionati e il rimanente 15% da studenti (in una percentuale maggiore) seguiti da casalinghe, cassaintegrati e disoccupati. Il più alto numero di “voucheristi” viene solitamente impiegato nel periodo della vendemmia, altre attività riguardano invece la raccolta stagionale di pesche, kiwi e mele. Tra le zone di utilizzo: Verona, Soave, Negrar e Caprino.

Uno scatto storico della raccolta del fieno. Torneranno i giovani nei campi?

Giovani e agricoltura, pronti 6 milioni Accordo Regione e ISMEA. Venezia ha già pronti i 3 milioni, manca lo step successivo per arrivare alla cifra stabilita, mentre cresce l’attesa.

di Francesca Merli

S

u questa tematica possiamo essere speranzosi grazie a un accordo preso tra la Regione Veneto e l’Ismea, l’Istituto Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che è l’ente pubblico economico controllato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Per ora si tratta solo di un accordo ma come sostiene l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, il progetto prevede lo stanziamento di 6milioni di euro equamente divisi tra la Regione Veneto e l’Ismea, a favore dell’imprenditoria agricola giovanile. Tale cifra va ad aggiungersi ai 288 milioni del Programma di Sviluppo Rurale, dei quali ben 45 sono stati

destinati agli under 40. In tal modo verrà messo a punto uno strumento denominato Progetto Giovani Veneto – ISMEA. Gli sviluppi concreti non sono ancora conoscibili ma possiamo ben sperare, in quanto un primo passo è già stato fatto. La Regione Veneto, come sostenuto dall’assessore, negli ultimi anni ha attivato varie forme di collaborazione con l’Istituto. Lo scorso 6 marzo infatti, il Consiglio Regionale ha approvato una deliberazione con cui la Giunta si impegna ad attivare un bando di concorso congiunto tra Regione e Ismea. Lo scopo del bando è quello di permettere il subentro e l’insediamento dei giovani in agricoltura e di accompa-

Quadri elettrici - assemblaggi meccanici - confezionamento

gnarli nella crescita imprenditoriale, consentendo loro di affrontare subito i problemi di ristrutturazione e ammodernamento delle aziende. Si prevede, inoltre, la possibilità di accedere agli aiuti mediante la presentazione di un’unica domanda. L’obiettivo che si intende raggiungere con questa serie di incentivi è quello di semplificare e rendere più efficiente l’accesso alle agevolazioni da parte dei giovani. Noi tutti auspichiamo la realizzazione di questo progetto che, come sostenuto dall’assessore, favorisce l’ingresso di braccia e menti giovani in un settore così strategico come quello dell’agricoltura.

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ARTE & CULTURA Alla riscoperta della chiesa di Sant’Antonio Abate

Un altro tesoro

dimenticato Ai piedi del monte del Falasco, tra Grezzana e Stallavena, sorge una piccola chiesetta risalente probabilmente al XV secolo. Un autentico tesoro nascosto nel cuore della Valpantena che merita di essere conosciuto e ammirato da tutti.

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di Giulia Zampieri

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on lontano dalla nostra redazione, nel cuore della Valpantena, il monte del Falasco, con la sua maestosa fierezza, sembra custodire e vegliare su un piccolo tesoro dimenticato: la chiesetta di Sant’Antonio Abate, edificio sacro che sorge in località Cologne di Stallavena, all’interno della proprietà di Villa Cattarinetti-Franco, oggi appartenente alla famiglia veronese Antonietti. Grazie alla disponibilità e alla cortesia di Italo Iseppi, custode della villa, abbiamo potuto raggiungere la chiesetta e ammirarla in tutta la sua bellezza anche con le nostre telecamere. Attraversando il magnifico parco della villa e le coltivazioni di ciliegi, seguendo un suggestivo rigagnolo d’acqua fino ad inoltrarsi nel bosco, si arriva nei pressi di un cancello, che apre le porte al sentiero che guida alla chiesetta. Abbarbicata su una piccola altura, ecco che si scorge la chiesetta, edificio risalente secondo alcune fonti addirittura al XV secolo. Eretta per volere della famiglia Oliboni, ricco e potente nome veronese, la chiesetta venne dedicata inizialmente a San Vigilio e solo in seguito, in occasione dei

Artigiano Edile Ristrutturazioni Manutenzione ordinaria e straordinaria Muri di cinta e recinzioni Opere murarie di ogni genere 34

Giornalepantheon Via San Marco, 6 Roverè Veronese 37028 (VR) luglio/agosto 2012 Cell. 349 5388260 - E-Mail mirkocarpene81@gmail.com

lavori di ampliamento, intitolata all’abate padovano. Attualmente le condizioni dell’edificio versano in un cattivo stato di conservazione a causa dei molteplici atti vandalici che ha subito l’edificio negli ultimi anni, come racconta lo stesso Iseppi. La facciata presenta infatti vari buchi, crepe e crolli e l’interno si presenta completamente spoglio poiché i proprietari si sono visti costretti a svuotare la chiesa di tutti i banchi, i dipinti e la preziosa acquasantiera in marmo per evitare che questi fossero ancora l’oggetto di ulteriori incursioni. Se si entra oggi nell’edificio si possono ancora scorgere però i resti di un un affresco presente sulla parete sinistra raffigurante la Vergine con il Bambin Gesù, Sant’Antonio Abate e un’altra figura sacra della quale sono oramai irriconoscibili i tratti. Sullo sfondo un grazioso altare in marmo mentre lungo il pavimento sono ben visibili vari resti di intonaco sul pavimento, caduti a causa delle recenti scosse di terremoto. Sulla sinistra, accanto all’altare, vi è poi l’accesso che da alla piccola sacrestia. Forse però quello che più colpisce non sono i danni subiti nel corso degli anni e ben visibili, quasi come fossero ferite di guerra, sulla facciata dell’edificio, ma la sorte che è toccata ad un edificio che nulla avrebbe da invidiare ai più noti siti turistici della Valpantena. Lo stato di abbandono in cui giace la chiesetta e la totale rinuncia all’apertura al pubblico, di certo non per mancanza di generosità da parte dei proprietari, e l’impossibilità di aprire la chiesetta ai visitatori suonano come una pesante stonatura. Il 13 giugno di un anno fa, giorno di Sant’Antonio Abate, la piccola chiesa era stata aperta per la celebrazione della messa dedicata al santo padovano. La chiesetta meriterebbe di certo una messa in sicurezza, magari con l’ausilio di telecamere, finalizzato, perché no, all’inserimento del sito all’interno del percorso del Falasco. E noi, per canto nostro, ci auspichiamo che la chiesetta di Sant’Antonio Abate perda ben presto l’appellativo di tesoro nascosto e possa finalmente, ancora una volta, riaprire le proprie porte a paesani e visitatori.

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Via Roma, 90 – 37023 – Grezzana Tel. 045.907047 – limmagine@gmail.com


DOSSIER ENERGIA Innovazioni per un nuovo risparmio energetico

Mini eolico, led e olio di colza Prosegue il dossier sul risparmio energetico e sulle innovazioni adottate da aziende e privati per alleggerire il portafoglio e la coscienza in merito al rispetto ambientale. di Jessica Ballarin

ENERGIA DAL VENTO ono passati millenni da quando l’uomo ha capito che era proprio la natura, nella sua semplicità, a fornirgli l’energia di cui aveva bisogno. Fonte di energia pulita e inesauribile, il vento ha rappresentato nella storia dell’umanità la prima forma di energia rinnovabile. E se in principio furono le vele delle navi e i mulini i primi a sfruttare le correnti d’aria, oggi sono diversi i metodi di utilizzo e conversione dell’energia eolica. In particolare, negli ultimi anni sono aumentati gli studi e gli esperimenti per cercare di usufruire di questa fonte energetica rinnovabile, a basso impatto ambientale. Tra questi ricercatori e inventori di nuova generazione, si contraddistingue anche una giovane realtà aziendale della provincia veronese, che ha recentemente inaugurato un modello di mini - pala eolica. Nato

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Modello di mini pala eolica realizzato da Penta Wind

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dall’ingegno dei giovani protagonisti di PentaWind, divisione di Penta Systems, azienda di Badia Calavena, in collaborazione con SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana), il primo esemplare di questo nuovo generatore eolico è stato installato poco sopra a contrada Cunegatti, su quel monte Pecora che dal 2008 ospita la più grande pala eolica del Veneto. «Questo nuovo generatore» spiega Mirco Perlati, neo presidente di Penta Wind «è la soluzione ideale per aziende agricole, piccole aziende o proprietà che vogliono essere energeticamente autosufficienti e che vogliono valorizzare la propria posizione in località ventose». Con una potenza nominale di 10kw, la pala creata dall’azienda della Val d’Illasi presenta caratteristiche uniche e vantaggi di non poco conto. Il generatore è costituito infatti da ben cinque pale (invece delle solite 3) di 10 metri di diametro, che ne consentono l’avvio già con i venti più leggeri e che permettono di sfruttare poi quelli più turbolenti, fino ad un massimo di 16 m/s. La conversione da energia eolica ad energia elettrica varia dal 30 al 40%, per un totale di produzione annua pari a circa 40.000kwh (ad una

velocità del vento di 6,5m/s). «Abbiamo cercato di realizzare una macchina che fosse in grado di utilizzare al meglio i venti mediterranei di intensità media o bassa, come quelli presenti nelle regioni del centro sud» aggiunge Perlati. L’energia elettrica prodotta finisce direttamente nella rete di distribuzione nazionale attraverso un inverter alla base della torre. Ma questo progetto interamente made in Italy, presenta anche altre qualità. Le

Container in cui è collocato il motore-generatore dell’impianto di Alberti Lamiere


Innovazioni per un nuovo risparmio energetico tecnologie innovative impiegate e la sua struttura super leggera consentono per esempio di ridurre sia i costi di produzione che quelli di sostegno e di installazione, così come ridotte sono le emissioni sonore ( 60db). Garantita è inoltre la sicurezza di questa struttura «che rispetta tutte le normative europee» come sottolinea il giovane presidente. In questi mesi, la mini pala eolica situata sul monte Pecora, verrà monitorata dall’azienda, che ne seguirà il comportamento grazie al collegamento via Internet. In questo modo, PentaWind potrà testarne le prestazioni e apportare eventuali modifiche, prima della costruzione degli altri esemplari.

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ENERGIA DALL’OLIO DI COLZA a scelto di investire nella cogenerazione da olio vegetale, una storica azienda della Valpantena attiva nel settore siderurgico: Alberti Lamiere. Realizzato da Seven Energy Group, l’impianto da 420kw elettrici e 430 kw termici è alimentato ad olio di colza, che rientra oggi nel novero delle fonti di energia rinnovabili. I due elementi essenziali di un impianto di questo tipo sono il motore endotermico dalla potenza massima di 640 kw a 1500 giri/minuto, e il generatore. Collocato all’interno di un container esterno all’azienda, questo motore-generatore, permette di produrre energia elettrica ed energia termica. Mentre quella elettrica viene messa in rete, l’energia termica viene utilizzata per il riscaldamento e il

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rinfrescamento dell’edificio aziendale. Il funzionamento annuale di circa 7300 ore, genera rendimento elettrico per circa 3.360milioni kwh annuali, così come 3.440milioni sono i kwh termici prodotti in un anno. «A fare davvero riflettere» commenta Arturo Alberti « è il basso impatto ambientale di questo impianto. Non essendo un combustibile fossile, la quantità di CO2 non immesso in atmosfera è pari a 1.260 tonnellate all’anno». Tra i vantaggi di questo impianto, va infatti sottolineato l’abbattimento delle emissioni inquinanti, quali: NOX, SO3, CO2, PM10, PM05. Inoltre, con la cessione dell’energia elettrica alla rete nazionale, l’impianto si auto sorregge dal punto di vista economico e consente di riscaldare e raffrescare l’ambiente interno praticamente gratis. Anche per l’acquisto dell’olio sono previsti degli incentivi, pari a 0,28 euro/kwh se proveniente dalla filiera europea, e 0,18 euro/kwh in caso di

Motore endotermico MAN 2842 LE211 dell’impianto di Alberti Lamiere

utilizzo di olio extra europeo. «In tre anni» conclude Alberti «si prevede di ammortizzare l’intero costo di installazione dell’impianto». ILLUMINARE CON IL LED ’illuminazione a led non è certo una novità. I vantaggi di queste luci di nuova generazione sono conosciuti ai più, eppure il loro utilizzo è ancora piuttosto limitato. Non stupisce quindi che l’impianto di illuminazione generale a led nel negozio di recente apertura di Carrera Jeans, a San Giovanni Lupatoto, sia il primo a Verona e uno dei pochi in Italia. Sensibile da sempre alle nuove tecnologie per il risparmio energetico, l’azienda ha deciso infatti di sostituire i tradizionali fari ioduri metallici con una tecnologia ad alta resa. I fari interni ed esterni, tutte le barre di illuminazione degli espositori e tutte le luci delle insegne funzionano a led, permettendo un risparmio di circa 5mila euro all’anno. «Uno spazio come questo, di circa 170 metri quadri» spiega Paolo Venzon, responsabile tecnico dell’impianto «per essere illuminato con un impianto tradizionale richiede una potenza di almeno 12kilowatt, mentre con le luci a led arriviamo a impiegarne un terzo, circa 4kw». Questi apparati, inoltre, non sono a incandescenza e la loro durata è garantita dieci anni. Ma c’è di più: la luce a led non contiene raggi ultravioletti, per cui non scalda l’ambiente, consentendo un ulteriore risparmio d’estate per il rinfrescamento dei locali.

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Publiredazionale in collaborazione con Auto&Service Ford Valpantena

AUTOFFICINA FORD VALPANTENA

CINQUANT’ANNI DI STORIA SUL TERRITORIO Via Fusina, 18 – 37023 Grezzana (VR) Tel. 045.8650011 Fax 045.907149 - paolotodeschini@gmail.com

50 anni di auto.

Così si riassume in poche parole la storia dell’Autofficina Valpantena, che quest’anno festeggia lo storico traguardo. Era il 1962 quando Attilio Todeschini diede inizio alla sfida professionale di una vita intera. Molte cose sono successe in questo arco di tempo. Chiediamo a Paolo Todeschini, titolare dell’azienda, che cosa ha permesso il raggiungimento di questo traguardo. «Indubbiamente cinquant’anni di storia sono un valore importante per l’azienda. Sono molti i fattori che hanno contribuito a questo. La cosa più importante è sicuramente la passione per il mondo dell’auto, che mio padre Attilio, fondatore dell’azienda, mi ha trasmesso, ma senza dubbio anche le persone che lavorano con me».

questo ci rende il Ford Service più longevo sul territorio veronese. Un rapporto consolidato che certamente ha caratterizzato la nostra azienda e la identifica agli occhi della gente. Ford è un marchio che affianca tradizione (fu Henry Ford che praticamente inventò l’automobile) a innovazione e quindi lo sviluppo tecnologico. Il nuovo motore benzina 1000cc da 125cv è stato recentemente premiato “Engine of the Year 2012” (motore dell’anno, ndr). Un motore che abbina un’incredibile brillantezza e silenziosità ad una riduzione dei consumi e dei costi assicurativi. A settembre inoltre arriverà la nuova B-Max, piccola monovolume che presenterà soluzioni estetiche e funzionali molto innovative.

Quanto è cambiato in questi cinquant’anni il mondo dell’automobile? Moltissimo, ed è un cambiamento sempre in atto. I gusti e le esigenze dei consumatori sono in continuo mutamento, di conseguenza cambiano le automobili. Lo sviluppo tecnologico in questo senso è impressionante. Oggi abbiamo la Ford Focus che parcheggia da sola, abbiamo delle motorizzazioni a benzina di 1000cc che sviluppano 125cv, cose impensabili fino a qualche anno fa. Voi siete storicamente legati a Ford. Quale importanza ha avuto ed ha per voi il rapporto con il marchio americano? Siamo legati a Ford contrattualmente dal 1986, ma in realtà la collaborazione è iniziata molto prima, e

Paolo Todeschini


Oggi si parla molto di customer satisfaction... La soddisfazione del cliente è sicuramente l’obbiettivo principale che Ford si pone. È ciò che permette di esistere in un mercato complesso come quello dell’auto. Occorre una qualità del prodotto elevata rapportata ad un giusto prezzo. In questo senso Ford dispone di una gamma di vetture in grado di soddisfare ogni esigenza...ed ogni tasca. Ma non dimentichiamo l’aspetto fondamentale dei servizi.

un mercato potenziale molto vasto dove si moltiplica la possibilità di contatti e dove a mio parere la credibilità gioca un ruolo importante. Una credibilità che pensiamo di esserci guadagnati con cinquant’anni di storia.

A proposito di servizi, che cosa siete in grado di offrire oggi al cliente? Dal punto di vista del Service, abbiamo ampliato di recente la nostra offerta: officina, gommista e lavaggio self service. Con l’occasione dei cinquant’anni, inoltre, offriamo a tutti un controllo gratuito della propria auto in prossimità delle vacanze. Per quel che riguarda la vendita abbiamo allestito uno showroom accogliente dove si trovano esposte le auto nuove della gamma Ford. Non dimentichiamo poi la possibilità di acquisto di auto d’occasione, semestrali, km 0 con prezzi molto interessanti9. Dal punto di vista finanziario si possono trovare svariate soluzioni a misura del cliente, sia privato che azienda, con possibilità di finanziamenti fino a 96 mesi. Di recente internet si è inserito all’interno dei processi di vendita... In un periodo di crisi del settore come quello che stiamo attraversando, un aspetto interessante e positivo è proprio quello della crescita delle vendite via internet, soprattutto per quanto riguarda le auto usate. È questo un canale di vendita che ti permette di rivolgerti ad

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MUSICA Il sassofonaio veronese che ha stregato New York

Fotografa questo codiceQR con il tuo smartphone e ascolta Jungleland di Bruce Springsteen

Sax & the City Espatriato dall’Italia 30 anni fa, Roberto Romeo non sapeva che New York sarebbe diventata la sua casa. Aveva voglia di suonare e conoscere il mondo, finchè non ebbe la possibilità di lavorare nel negozio in cui andavano i più grandi jazzisti: da Parker a Coltrane, da Woody Allen a Clarence Clemons. di Francesco Turlon

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a una sua linea di sassofoni che sta vendendo in tutto il mondo; sta tentando l’impresa di espandere le sue conoscenze e i suoi prodotti in America del sud; ha realizzato i Michiko Studios, sale prove diventate un punto di riferimento per i musicisti jazz della Big City, dove è stato ospitato anche Prince. Non potevamo certo evitare di chiedere a Roberto di raccontare la sua esperienza sulle nostre pagine. In una colloquiale intervista in video chiamata a New York direttamente sulla 46, abbiamo approfittando della sua disponibilità ed affabilità, investigando ulteriormente sulla sua storia. Roberto, è vero che sei originario di Verona? Sono nato alle Golosine, ma sono 30 ma

In questa foto Roberto Romeo, in alto la 46ma strada con il suo negozio dietro l’impalcatura.

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anni, precisamente dal 1981, che vivo e lavoro a New York. Prima però eri un musicista... Ero sassofonista e stavo andando in Brasile. Avevo venduto tutto a Verona. Sono andato a Parigi, Londra e poi New York. Ho finito i soldi e ho dovuto trovare un lavoro. Musicalmente era dura ma anche molto bello: c’era tanta attività, un sacco di club. Negli anni Ottanta c’erano più di 25 Jazz Club in tutta New York, ora ne saranno rimasti 5. Ho trovato qui un sassofonaio, Saul Fromkin, che mi ha quasi adottato e mi ha insegnato tutto ciò che so ora. Tutti i grandi andavano da lui: Charlie Parker, John Coltrane, Sonny Rollins. Poi cos’è successo? Dopo sei anni si è ammalato ed è andato via. Ero da solo a seguire i clienti e nel frattempo ero stato contattato da Firenze dalla famiglia Onorati. Avevano un negozio di strumenti musicali, avevano sentito parlare di me e volevano aprirne uno a Milano. La mia compagna del tempo, anche lei italiana, voleva tornare in Italia. Io d’altra parte non volevo entrare in competizione con il mio mentore a New York, per una forma di rispetto.

Poi Saul decise di trasferirsi in Florida, così rimasi... Anche se più tardi è arrivata la crisi economica. Tu ne hai risentito? Tutti hanno risentito della crisi economica. Ancora prima, quando nel 2001 sono crollate le Torri Gemelle pensavo di chiudere. Invece solo la settimana successiva abbiamo registrato un incremento di vendite che non avevamo mai conosciuto in passato, come se tutti, dopo essere stati faccia a faccia con la fine, avessero deciso di dedicarsi alle cose che avevano lasciato indietro, ad una passione che da tempo desideravano coltivare. “Sento di dover fare qualcosa...” mi dicevano. Quale pensi sia stato il segreto del tuo successo? Penso in gran parte il fatto di essere italiano. Ai clienti piace il nostro modo di servirli, il nostro stile, il modo in cui curiamo il lavoro nei particolari. Non mi sono mai dimenticato di essere italiano. È una cosa che porto dentro e la gente lo percepisce. Almeno era così finché vivevo in Italia... È molto che non torni? Saranno quattro anni perché sono


Il sassofonaio veronese che ha stregato New York impegnato nell’apertura di negozi in Messico e in futuro in Costa Rica. Ogni volta che posso vado a vedere come procede il lavoro in quei luoghi. Là non c’è competizione e ho tanto da fornire in termini di conoscenza. Quali altri punti di riferimento esistono a New York per la musica jazz? Il Jazz Institute alla Manhattan School of Music, poi il Jazz a Little Center di Wynton Marsalis, un locale bellissimo dove alle spalle si trova una vetrata immensa da cui si vede Central Park. La Juliard è un grosso punto di riferimento, soprattutto per l’ambito classico, mentre la città di Brooklin sta diventando un posto effervescente, particolare e underground. È possibile vivere suonando jazz a New York? I talenti non hanno mai problemi. Soprattutto nel jazz i musicisti non hanno un posto fisso, continuano a girare da una formazione ad un’altra. I musicisti mediocri invece non se la passano bene. Tra i tanti musicisti famosi che sono entrati nel tuo negozio, ti viene in mente qualche episodio o aneddoto

simpatico da raccontarci? Woody Allen suona per hobby il clarinetto. Io mi occupo della riparazione e manutenzione dei suoi strumenti, ma ho sempre parlato con lui al telefono perché era suo padre che preferiva venire in negozio. Adorava stare qui e parlare per ore. Spesso il loro autista passava davanti al negozio e mi diceva “ho delle commissioni da fare, posso lasciarlo qui per un paio d’ore?”. E lui rimaneva e ogni volta raccontava la stessa identica barzelletta. Te la ricordi? No...(Scoppia a ridere, ndr), ma era qualcosa sul Papa. Recentemente è scomparso Clarence Clemons, sassofonista di Bruce Springsteen. Hai avuto modo di conoscerlo? È stato mio cliente negli ultimi 13/14 anni, ma anche un grande amico. Mi invitò a casa di Bruce una volta e da allora tutte le volte in cui si esibivano a New York ero io ad occuparmi della parte relativa al backstage. La sua dipartita è stato un evento che indubbiamente mi ha toccato.

Quando sei arrivato qui suonavi il clarinetto. Riesci ancora a ritagliarti del tempo per suonare? Dopo 11 ore di lavoro sul sassofono non ho più molta voglia di toccarlo alla fine della giornata. Però sto studiando e ascoltando molto ciò che succede in giro. Probabilmente accadrà come con gran parte dei miei clienti: dopo una vita di lavoro, quando avrò più tempo per me stesso, tornerò ad occuparmi dei miei hobby.

Qui Clarence Clemons, leggenda del sax della E-Street Band.

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LONDRA 2012 Al via la XXX edizione dei Giochi olimpici

Una donna tutta d’un

pezzo La campionessa olimpica di Bosco Chiesanuova, impegnata in Federazione, accompagnerà la giovane atleta azzurra Eva Lechner ai Giochi di Londra che inizieranno il 27 luglio. Un’occasione per rivivere le intense emozioni di un’Olimpiade, evento che l’ha consacrata due volte sul tetto del mondo.

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di Matteo Scolari

hissà quali emozioni proverà Paola Pezzo a fine luglio quando atterrerà all’aeroporto di Londra per i Giochi della XXX Olimpiade. In qualità di dirigente della Federazione italiana, l’ex atleta azzurra sarà al fianco della bolzanina Eva Lechner, classe 1985, impegnata nelle gare di cross country. Lei, Paola, che l’alloro olimpico l’ha conquistato ben due volte ci ha raccontato le sue sensazioni a pochi giorni dall’apertura dei Giochi. Paola, ritorni a un’Olimpiade, questa volta da dirigente tecnico. Sei emozionata? L’Olimpiade, da atleta, è il massimo che si possa desiderare. Quest’anno ho la fortuna di poter rivivere l’atmosfera magica dei Giochi accompagnando Eva, impegnata a Londra nelle gare di mountain bike. Sono emozioni ovviamente diverse, ma è pur sempre un piacere tornare a respirare aria di sport ad altissimo livello. Quali sono i consigli che le dai più spesso? Cerco di trasmetterle la mia esperienza, di raccontarle le difficoltà, ma anche i

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momenti di gioia. Le dico di stare tranquilla e serena perché se ha lavorato bene quest’inverno, le possibilità di fare risultato ci sono. Eva è arrivata terza agli ultimi Mondiali e ha buone chance per giocarsi il podio. Oltre ad essere dirigente della Federazione, cosa fa Paola Pezzo oggi? Ho un negozio di biciclette a Bardolino, ho aperto una scuola di mountain bike che porta il mio nome a Valeggio sul Mincio e faccio la mamma dei miei due figli Kevin e Patrick. Le due ruote ti hanno dato tutto, ma tu hai iniziato con lo sci da fondo. Disciplina nella quale promettevi molto bene ottenendo, tra l’altro, ottimi risultati a livello giovanile... È vero, ho iniziato a otto anni a indossare gli sci, una tradizione qui a Bosco. All’inizio non avevo grosse aspettative, poi, dopo i primi successi, capii che potevo togliermi delle soddisfazioni. Entrai nelle giovanili della Nazionale e un anno mi piazzai seconda dietro a Stefania Belmondo. Come mai passasti alla mountain bike? È una storia molto lunga da raccontare.

Diciamo che in una fase specifica della mia esperienza in azzurro fui lasciata un po’ in disparte, circolavano voci che volessi smettere e sono finita fuori dal giro della Nazionale. A quel punto diventò difficile, da privato, sostenere le trasferte e gli spostamenti. Così mi fermai un anno. L’incontro con la mountain bike? Avvenne poco dopo. Un signore di Bosco Chiesanuova, Ginepro, che tutti in paese conoscono come “Pepo”, mi regalò una delle sue tante biciclette dicendomi di provare, che quello sarebbe stato lo sport per me. Ebbe ragione. Mi trovai un lavoro alle Poste e iniziai a pagarmi le trasferte. Alle Poste? Sì, per un anno lavorai lì, facevo i turni e avevo così il tempo per allenarmi e per partecipare alle gare. I primi successi importanti nel 1992 con il primo titolo italiano, ma è stato nel 1993, ai Mondiali in Francia, la svolta a livello internazionale. Pioveva, c’era tanto fango, io ero allenata anche con la corsa a piedi, poi arrivavo dallo sci da fondo. Tagliai il traguardo per prima. Da lì l’interessamento di una squadra ame-


Al via la XXX edizione dei Giochi olimpici ricana con la quale firmai un contratto da professionista fino al 2000. Arriviamo ad Atlanta 1996, la tua prima Olimpiade. Speravi di vincere? Mi ero posta l’obiettivo di salire almeno sul podio. Nello sport se non ti poni un obiettivo diventa tutto molto difficile. Sapevo che in Georgia c’era un clima torrido e afoso, 40 gradi con una percentuale di umidità del 98%. Due anni prima mi comprai casa a Valeggio proprio perché vi erano delle condizioni climatiche simili e andavo ad allenarmi nella bassa mantovana, in mezzo alle risaie, nelle ore di punta. Due anni così. Ad Atlanta la favorita era l’atleta di casa, la statunitense, ma vinsi io in casa degli americani, nell’edizione del centenario. L’apoteosi. Cosa passa per la mente in quegli istanti? Non te ne rendi neanche conto. Ti sembra di tagliare il traguardo di una tappa del Mondiale o dell’Europeo. Solo qualche giorno più tardi inizi capire quello che hai fatto. Quattro anni più tardi, a Sidney, la riconferma. Un’impresa ancora più difficile! Senz’altro, molto più dura. Avevo tut-

ti gli occhi puntati addosso, un livello di stress maggiore rispetto ai Giochi americani. E avevo anche quattro anni in più sulle spalle. Anche in quell’occasione mi preparai molto ma sapevo che dietro di me c’erano delle giovani brave e scalpitanti. Ho cercato di puntare sull’esperienza. È andata bene! Come ti cambia la vita dopo due vittorie olimpiche? Vincendo l’Olimpiade entri nella storia dello sport. E questo è quello che mi interessa. Aumenta anche la tua visibilità, sei ospite in trasmissioni televisive, a cene di gala, manifestazioni, convegni, feste. È molto facile distrarsi dalla vita agonistica. Io dovevo ancora vincere la Coppa del Mondo e questo obiettivo mi ha dato la forza di non lasciarmi portar fuori. Devi ringraziare qualcuno? Me stessa, il mio carattere testardo di donna di montagna, i miei genitori che mi hanno insegnato a rimanere umile, gli amici. In questo sport non si guadagna come nel calcio, ma sono riuscita a conservare dei soldi per una casa, non per delle automobili o altro. Ho sempre pensato al domani, all’idea di avere una famiglia.

Cosa avresti potuto fare nella vita se non fossi diventata una campionessa dello sport? Avrei condotto una vita normale, avrei lavorato. Rimpianti? Non aver studiato di più. Per fortuna le esperienze sportive mi hanno fatto conoscere tante realtà. Sono più serena. Soddisfazioni recenti? A Londra, per i Giochi, hanno intitolato le fermate della metropolitana ad alcuni atleti più rappresentativi dello sport mondiale e olimpico. Una fermata porta il mio nome.

Paola Pezzo impegnata in gara e, nell’altra pagina, vincitrice a Sydney 2000.

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SPORT Le news di luglio e agosto

Una passione e un lavoro tutto giallo blu Dal piccolo campo di calcio di Poiano al grande stadio del Bentegodi: Gianluca Antolini, classe ’81, grazie all’impegno e ad un pizzico di fortuna ha raggiunto il traguardo di poter lavorare con l’Hellas Verona. In questa intervista ci racconta la sua storia e qualche pettegolezzo sulla squadra. di Arianna Mosele

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uale bambino guardando la squadra del cuore e i propri idoli non sogna di poter un giorno diventare uno di loro o di poter seguire e sostenere i propri campioni in ogni sfida? Probabilmente tanti ma a poterlo realizzare sono davvero in pochi. Per questo la storia di Gianluca Antonioli è così speciale: lui, fin da piccolo grande tifoso dell’Hellas Verona, in pochi anni quel sogno è riuscito a realizzarlo, diventando oggi uno stretto collaboratore della società. Da un anno fa parte dello staff tecnico della squadra veronese nel ruolo di massofisioterapista, svolgendo terapie di massaggio, bendaggi e in generale di fisioterapia. Originario di Poiano, fin da bambino Gianluca è stato appassionato di calcio e lo dimostrano i molti anni passati a giocare nella Juventina Valpantena. La squadra del cuore è però il Verona, da sempre seguita e sostenuta in ogni partita, che, con una grande opportunità, nel 2007 gli ha permesso di scendere dalle alte gradinate del Bentegodi direttamente nelle panchine della squadra.

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Grazie alla laurea in fisioterapia ed a un corso di massaggiatore sportivo, cinque anni fa per Gianluca inizia infatti una graduale ma continua scalata verso il successo. In primis, l’opportunità di entrare a far parte dello staff tecnico dei Giovanissimi regionali come fisioterapista; la stagione seguente degli Allievi regionali e in seguito la Primavera. La svolta della carriera arriva due anni fa, quando si presenta l’occasione di lavorare per la prima squadra. «Il giorno in cui ho ricevuto la chiamata dalla società ero tranquillo al mare» racconta «ma dopo una telefonata così sono subito rimontato sulla moto e tornato a Verona». Si vede ancora chiaramente l’emozione nel raccontare la riunione con i dirigenti tra cui Siciliano e Gibellini, la firma definitiva del contratto e soprattutto il primo incontro con i giocatori. Unire il proprio lavoro ad una passione personale è sicuramente una grande soddisfazione, come quella che questo ragazzo di trentun anni ha potuto realmente realizzare. Alla domanda di come sia cambiata la sua vita, Gianluca ammette che è stata effettivamente rivoluzionata: collaborare con una squadra di professionisti significa seguirli durante gli allenamenti, le partite e gli eventuali ritiri, rimanendo disponibile per ogni evenienza. Tuttavia «trascorrere così tanto tempo insieme con i giocatori e gli altri collaboratori» spiega «ha l’effetto di creare una sorta di seconda

famiglia e delle solide amicizie». Oggi dunque la vita di Gianluca si divide tra quella legata all’Hellas Verona e quella del paese d’origine, Poiano, dove possiede un proprio studio e può trovare ogni giorno il sostegno della famiglia. Proprio quest’ultima insieme ad altre persone speciali è stata fondamentale per permettergli di continuare questa carriera: «il mio lavoro spesso ruba del tempo alla vita privata e riduce anche quella sociale e dunque avere accanto persone che comprendano l’impegno che tutto ciò comporta è stato davvero importante». Il rapporto con la squadra e tutto lo staff è molto cambiato dai primi mesi. Come in qualsiasi lavoro, all’inizio ovviamente c’era maggior diffidenza, ma ora al contrario si è creata intesa e fiducia. Per questo sorge spontanea una domanda: come sono i giocatori fuori dal campo? «Il giocatore con cui ho legato di più» ammette «e con cui è nato un sincero rapporto d’amicizia anche al di fuori del lavoro è sicuramente Hallfredson. Riguardo agli altri riconosco senza dubbio che il più esuberante è il paraguaiano Mareco, al quale si accompagna l’argentino Gomez, altro temperamento allegro e spensierato. Tra i più professionali emerge lo stesso islandese Hallfredson e Berrettoni mentre i preferiti dal pubblico femminile sembrano essere il brasiliano Rafael ed Esposito. Pur essendo giunto da poco tempo nel-


Le news di luglio e agosto la squadra veronese, il ruolo del leader se lo aggiudica invece il difensore Maietta». Ma oltre a questa grande soddisfazione, Gianluca ammette di ambire ancora a qualcosa di più, dicendo che «raggiungere con la squadra l’obiettivo

della serie A, alla quale già quest’anno siamo andati molto vicino, sarebbe il massimo della gratificazione». Dal momento in cui sia l’anno in cui ha collaborato come fisioterapista nei Giovanissimi regionali sia nella Prima-

vera, queste due squadre hanno vinto il campionato in quello stesso anno, ci auguriamo che nella prossima stagione dell’Hellas egli possa essere nuovamente un valido portafortuna per tutta la squadra veronese.

Polo calcistico unico a Grezzana? Ora è realtà Raggiunto l’accordo che unisce le società di Grezzana, Lugo e Valpantena. L’obiettivo è creare un vivaio forte che in ottica futura possa spingere in alto il calcio della vallata. di Matteo Scolari

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dire il vero non è la prima volta che se ne parla, o che ci si prova. Già nella stagione 1973-74 Grezzana e Lugo si unirono dando vita al mitico Valpantena, formazione guidata dal capitano Domenico Veronesi e presieduta da Natalino Sauro, che disputò tre campionati di alto livello in Prima categoria per poi sciogliersi a causa di difficoltà economiche e dirigenziali. Questa volta, però, è diverso. Proprio dalle dirigenze delle società di Grezzana, Lugo e Stallavena è nata l’idea, oggi realtà, di creare per la stagione 2012-2013 il Polo calcistico unico all’interno del comune di Grezzana. Una fusione a tutti gli effetti che ha lo scopo primario di valorizzare i tanti giovani offrendo loro strutture e servizi di alto livello. «Il progetto nasce come continuazione della collaborazione iniziata la scorsa stagione, durante la quale sono state unite le squadre dei Pulcini e della Scuola calcio, per un totale di circa 150 tesserati. Da quest’anno la fusione interessa anche le prime squadre e

tutto il settore giovanile, per un totale di circa 350 ragazzi» spiega Riccardo Bertagnoli, presidente dell’associazione Grezzanalugo Valpantena, la neonata realtà che ha lo scopo di riunire sotto il proprio cappello dieci dirigenti scelti tra Grezzana, Lugo e Stallavena, che andranno a comporre il consiglio direttivo dell’unione». «Il tutto nasce dopo frequenti incontri tra le varie dirigenze per poter pianificare al meglio, e senza lasciare nulla al caso, le procedure di una perfetta fusione» aggiunge Alvaro Aloisi, dirigente e collaboratore del progetto «Il primo step con la Scuola calcio e i Pulcini è stato fondamentale per capire i vantaggi di un “unicum calcistico” e dobbiamo dire che sia genitori che allenatori hanno manifestato un parere entusiasta sulla scelta. Sia per un motivo logistico, con tre campi a disposizione, sia per i gruppi coesi che si sono venuti a formare tra i bambini». «Ci saranno due squadre che si chiameranno Union Grezzanalugo Valpantena

e affronteranno il campionato di Prima categoria e juniores, mentre una prima squadra in Seconda e tutto il settore giovanile scenderanno in campo con il nome di Real Grezzanalugo Valpantena» specifica Bertagnoli. «Un grande impegno che richiede sacrificio e disponibilità da parte di tutte le persone coinvolte a livello dirigenziale, ma che potrà dare enorme soddisfazione in termini di risultati sportivi e non» conclude Aloisi «Abbiamo tra i primi a credere in questa fusione proprio i tre presidenti Dino De Paoli, Luigino Zanini e Marcello Nicolis. Proprio da loro è arrivata la spinta decisiva e proprio loro saranno una valida garanzia per la serietà e la crescita di questa nuova grande sfida per il calcio della Valpantena».

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SOCIALE Terza giornata della Badante: PrivatAssistenza torna in piazza Brà

Gli angeli custodi del futuro Un’iniziativa che si ripete per il terzo anno consecutivo. Un pool di professionisti e docenti a disposizione per la formazione e l’educazione delle “nostre badanti” per tre giorni di consulenza, formazione e assistenza.

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e badanti sono un’importante figura professionale che negli ultimi decenni ha conquistato sempre maggiore importanza, forse anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e di famigliari che per cause lavorative, non riescono a prendersi cura di un parente anziano. Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione italiana tiene vivi e accesi dibattiti non solo perché il nostro Paese è il più vecchio d’Europa e con il tasso di natalità più basso, ma soprattutto in funzione di quelle che sono le preoccupanti proiezioni statistiche dalle quali risulterebbe una presenza ultra-sessantacinquenne del 25% nel 2020 e del 37,2% nel 2040. Proprio sullo sfondo di queste teorie nasce la necessità e l’esigenza di andare a perfezionare la figura professionale della badante e anche quest’anno PrivatAssistenza, (cooperativa sociale che eroga servizi di

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

di Giorgia Castagna

assistenza domiciliare ed ospedaliera) con l’appoggio del Comune di Verona, ha deciso di affrontare il problema socio-assistenziale degli anziani, malati e disabili attraverso la 3° giornata della badante in programma sabato 1 e domenica 2 settembre in piazza Bra’. «Quest’anno Privatassistenza decide di sostenere il progetto denominato “La formazione della badante per prevenire l’insorgere di patologie”» spiega il dottor Nicola Carpeggiani, responsabile e promotore della Giornata «quindi oltre alle tante attività che si terranno in piazza nel corso del sabato e della domenica, cercheremo, tramite un corso formativo che si terrà in Gran Guardia, di offrire una completa formazione sanitaria a tutte le badanti presenti, implementando il valore sociale della manifestazione. L’obiettivo è quindi duplice: sensibilizzare la popolazione sulla corretta gestione della propria badante e formare personale in grado di capire le necessità dei nostri cari». L’iniziativa si svolgerà seguendo due programmi ben distinti: uno di piazza per la sensibilizzazione e la promozione della messa in regola della badante e uno per la sua formazione. Nel corso di sabato 1 e domenica 2 settembre, in piazza Brà, personale qualificato di PrivatAssistenza sarà a disposizione della cittadinanza per consulenze gratuite, per raccogliere

richieste di assistenza e domande di lavoro. Sarà inoltre possibile sottoporsi gratuitamente a test diagnostici di glicemia ed avere consulenza in merito al contratto collettivo nazionale colf e badanti. Il corso di formazione, rivolto alle badanti del nostro territorio, completamente gratuito previa iscrizione, si svolgerà invece nelle giornate del 31 agosto, 1 e 2 settembre presso il Palazzo della Gran Guardia (iscrizioni al numero verde 800.032.888). Tre i moduli sviluppati da medici, assistenti sociali, consulenti del lavoro e personale qualificato: la mobilitazione dell’anziano e relazione (spostamenti letto/carrozzina, come ascoltare le richieste dell’assistito, etc.), l’igiene sanitaria ed emergenza sanitaria ( come eseguire una corretta igiene intima a letto, individuare uno stato di sofferenza nell’assistito, somministrazione della corretta terapia durante la giornata, ecc) e infine la preparazione e assunzione dei cibi ( conoscere le abitudini/preferenze alimentari dell’assistito, valutare i rischi legati alle difficoltà nell’assunzione del cibo, ecc). «Al termine del corso rilasceremo, a tutti i partecipanti, un attestato di partecipazione. Siamo certi» conclude Carpeggiani «che questa sia la strada giusta da percorrere per prenderci cura dei nostri pazienti e per affidarli a persone che comprendano anche il nostro sistema di vita e quindi le necessità dei nostri anziani».


Terza giornata della Badante: PrivatAssistenza torna in piazza Brà

Premiata l’AgbD di Marzana Il 4 giugno si è svolta presso la sede dell’Onlus la consegna di un contributo da parte della Fondazione Veneto Banca Onlus. di Elisa Guarnieri

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a nascita di un figlio rappresenta per ogni famiglia un avvenimento straordinario e allo stesso tempo sconvolgente, a maggior ragione se si tratta di un bambino “speciale”, affetto da sindrome di Down. Le reazioni dei genitori di fronte a questa malattia sono molto intense e sconvolgenti: si passa dallo sgomento iniziale, al senso di colpa, sino ad arrivare ad un sentimento di inadeguatezza e impotenza che può sfociare talvolta nel rifiuto del nuovo arrivato. Per venire in soccorso a tali situazioni di disagio familiare, nel 1984 un gruppo di volenterosi genitori ha fondato l’AgbD Onlus (Associazione sindrome di Down), presieduta da Marco Andrioli, che oggi ha sede a Marzana. L’Associazione è, dopo quella di Genova, il secondo centro più importante d’Italia ad occuparsi della sindrome di Down. I progetti

dell’AgbD Onlus sono supportati dal Lions Club Verona Catullo, rappresentato all’interno dell’Associazione da Matteo Masconale. Per contribuire a migliorare le capacità intellettive di questi ragazzi, il 4 giugno scorso si è svolta presso la sede dell’AgbD la cerimonia di consegna di un contributo donato dalla Fondazione Veneto Banca Onlus, presieduta da Franco Antiga, per la realizzazione del progetto “Laboratorio informatico per lo sviluppo e il recupero cognitivo”. All’avvenimento ha inoltre partecipato Michele Cavalieri, presidente del Lions Club Verona Catullo che, insieme ad Antiga, ha scoperto la targa in ricordo di questo avvenimento. Durante la cerimonia Andrioli ha illustrato le novità introdotte nell’aula d’informatica. L’Associazione potrà usufruire di appositi computer e attrezzature multimediali

Marco Andrioli (in camicia viola) riceve il contributo da Franco Antiga il presidente della Fondazione Veneto Banca Onlus

con cui i ragazzi affetti da sindrome di Down possono svolgere diverse attività di potenziamento cognitivo. Di rilevante importanza la speciale tastiera colorata con schede intercambiabili che agevola le attività di scrittura , logica, calcolo, e non solo. Alcuni ragazzi hanno difficoltà nel maneggiare il mouse generalmente utilizzato per inviare comandi al pc, per questo motivo l’aula di informatica è dotata di appositi mouse che permettono un’impugnatura e utilizzo più semplice. È inoltre presente una lavagna didattica multimediale che permette ai ragazzi di interagire.

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RUBRICA

Pollice verde a cura di Matteo Bellamoli

Fuori i calici, si brinda...

Estate tutt’altro che di riposo per giardini e orti, dove il lavoro durante il sole cocente sarà importante per la resa dei prossimi mesi ma non solo. Se si è lavorato bene il raccolto è uno dei più fruttuosi della stagione. Certo, se la sera resta del tempo dopo l’annaffio, è il momento giusto per brindare alla luna con gli amici.

Giardino V

Orto C

ome avevamo anticipato già lo scorso mese, il periodo estivo non è propriamente periodo di vacanza per chi lavora nell’orto o per chi in ogni caso si diletta con la piccola serra dietro casa. Sia luglio che agosto sono mesi chiave per la resa della terra. Il lavoro si divide sui due fronti: quello del presente e quello del futuro. Se da una parte occorre prestare molta attenzione per avere i risultati migliori dalle piantagioni già a frutto, dall’altro si tratta di dare inizio alla coltivazione autunnale-invernale. Primo fondamentale l’innaffiamento. Preferire sempre il mattino presto o la sera, quando il sole non scalda e quindi non c’è il rischio di evaporazione che, oltre a far sprecare un sacco d’acqua, non rende giustizia al lavoro dell’innaffiatore. Meglio usare acqua non eccessivamente fredda, per non creare shock alle piante innaffiate. Importante poi togliere le erbacce che di queste stagioni crescono come i funghi. A luglio si raccolgono però molti dei frutti del nostro lavoro: zucchine, insalate, fagiolini e piselli, peperoni e soprattutto pomodori, di tutte le varietà. Per questi ultimi sarebbe importante la sfeminellatura, ovvero l’asportazione dei germogli che crescono tra fusto e foglie. Si possono seminare poi lattughe e rucole, ma sarebbe meglio porle sotto un telo traspirante per fare in modo che i cambi di temperatura non le rovinino. Verso la metà di agosto, quando le temperature si fanno più miti, è possibile preparare semine di spinaci e cavoli.

Cartoleria Enneci

di Serpelloni Alessio

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eniamo al giardino. Dando per recepito il discorso innaffiamento, che anche per fiori ed erbe è consigliabile non durante le ore più calde della giornata, il giardino d’estate da non poca soddisfazione. Gli alberi messi a dimora in primavera, vanno irrigati direttamente in radice, altrimenti le foglie potrebbero inumidirsi, marcire e cadere. Per le piante più sensibili all’aperto, magari giovani, potrebbe rivelarsi utile, in caso di temperature oltre i 35°, coprire i rami più fini onde evitare un’eccessiva insolazione. Numerose le fioriture del periodo, sopratutto fra i fiori di campo. Le siepi vanno accorciate con cura, evitando però di tagliare quelle che di questi tempi stanno rilasciando delle bacche decorative, sarebbe davvero un peccato. Verso la fine di agosto è il momento della messa a dimora di conifere e arbusti sempreverdi in modo che raggiungano una certa grandezza prima del freddo invernale.

Cantina I

nfine, la cantina. Un po’ ci dispiace relegarla sempre ultima del trittico, ma d’altra parte di questi tempi è più il lavoro dei campi che quello alla botte. Oltre a tenere controllati i livelli e cambiare la pastiglia antifioretta, si possono imbottigliare vini bianchi giovani o rossi da invecchiamento. Il periodo migliore cade sui primi 10 giorni del mese o eventualmente l’ultima sull’ultima settimana. Ad agosto pulizia e manutenzione attrezzature, per prepararsi alla vendemmia e alla prima lavorazione. Chiaro che, se avete un programma qualche festa con amici, è il caso di approfittare dell’estate per stappare.

FASI LUNARI LUGLIO martedì 3 mercoledì 11 giovedì 19 giovedì 27

luna piena ultimo quarto luna nuova primo quarto

FASI LUNARI AGOSTO giovedì 2 giovedì 9 venerdì 17 venerdì 24 venerdì 31

luna piena ultimo quarto luna nuova primo quarto luna piena


TERRITORIO I Promessi Sposi in mostra

Renzo e Lucia alla sagra di Quinto Torna la mostra Rivela alla festa del patrono San Giovanni Battista, in programma dal 23 al 27 agosto prossimi. Protagonisti dell’attesissima parte culturale torneranno Renzo e Lucia e tutti i personaggi dei Promessi Sposi, grazie alla mostra “Il sugo della storia”. di Matteo Bellamoli

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opo le varie edizioni degli anni passati, in cui sui tabelloni allestiti sono comparsi quadri famosi, opere sacre o vite di santi, la sagra di Quinto di Valpantena apre quest’anno alla letteratura. E lo fa avvalendosi ancora della collaborazione dell’Associazione Rivela, che allestirà dal 24 al 27 agosto la mostra dal titolo “Il sugo della storia”, dedicata all’epopea di Renzo e Lucia nei Promessi Sposi. Ma perché rispolverare un così dibattuto e studiato argomento con il rischio di ripetere cose già dette? La realtà è che la storia di “quel braccio del Lago di Como che volge a mezzogiorno” sarà analizzata da un punto di vista nuovo, cercando di scoprire le curiosità nascoste sotto alle parole del Manzoni. Il mondo dei Promessi Sposi tra realismo e ironia, comicità

e tragedia, eroismo e meschinità che hanno portato generazioni di lettori e di studenti dal riso alla commozione più profonda. Sarà il romanzo il vero protagonista, non le analisi dottrinarie dei tanti critici. Alcuni pannelli ricostruiranno la storia, segnalando i passi più belli e importanti. La rassegna dei personaggi, cercando di carpire i segreti del loro animo più nascosto, sarà solo una parte dell’affascinante percorso proposto dalla mostra Rivela. Trattati ovviamente anche i temi sacri e di fede che attraversano tutto il romanzo. Dalla mano della Provvidenza, che un po’ in stile calabriano mette lo zampino nel racconto fin troppo spesso, fino alla conversione dell’Innominato, a rappresentare quella potente luce che solo la fede sa proiettare sulle cupe vite

Festa Patronale Quinto di S. Giovanni Battista 2012 GIOVEDÌ 23 AGOSTO 2012

20,30 Vespri con Adorazione Eucaristica 21,00 Apertura della festa con momento di preghiera 21,15 ”Venerdì 17” scritta da Italo Conti Commedia brillante con i “Pitochi de Pedro” Ingresso libero - Funzionerà il servizio bar.

VENERDÌ 24 AGOSTO 2012

20,30 Vespri con Adorazione Eucaristica 21,00 Inaugurazione mostra IL SUGO DELLA STORIA : Rileggendo i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni A seguire V^ Serata Bavarese con la “Gibierfestband” Apertura pesca di beneficenza

degli uomini. Ma poi ancora le vicende tragicomiche e scabrose della Monaca di Monza, sulla quale milioni di studenti hanno fantasticato in chiave moderna. Insomma una mostra che torna sul discusso per discutere sul nuovo, un percorso che si addentra nell’intreccio mazoniano laddove i libri di scuola non si sono addentrati, eppure facendolo in modo semplice, diretto, immediato. La storia protagonista, i personaggi in primo piano. I Promessi Sposi, dopo anni di annacquamenti critici che hanno rischiato di farne perdere il vero valore, tornano a brillare della loro potente luce, la luce di un’avventura senza tempo. La mostra sarà inaugurata venerdì 24 agosto alle ore 21:00.

di Valpantena

SABATO 25 AGOSTO 2012

18,00 S. Messa e Processione in onore del patrono S. Giovanni Battista presieduta dal vescovo emerito di Verona Mons. Flavio Roberto Carraro, con la partecipazione della Banda Cittadina di Grezzana. 19.00 Apertura chioschi e pesca di beneficenza 22.00 IX° “Live Quinto Rock” con il gruppo “SUGARLIVE BAND” Zucchero Real Tribute

DOMENICA 26 AGOSTO 2012 7,30 - 9,00 - 11,00 S. Messa

16,00 Vespri in onore di S. Giovanni Battista Intrattenimenti per bambini con giochi e clown 21,15 Serata musicale con il gruppo “ONDA NOMADE” Tributo ufficiale dei NOMADI

LUNEDÌ 27 AGOSTO 2012

19,00 Apertura chioschi e pesca di beneficenza Serata musicale con il gruppo “PRIMA PAGINA” 21,00 Grande tombola popolare 21,30 Estrazione premi Lotteria


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RUBRICA A cura della redazione

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Summer is my favourite season! This year I don’t know where to go for holiday, camping in mountain or hotel at the sea? I will prepare both suitcases and I will decide where to go during the travel. Can you help me with the luggage?

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Il libro del mese Il libro: È la vita realmente vissuta da una mamma e il suo bambino di 8 anni, lungo il Cammino di Santiago. Un pellegrinaggio di 40 giorni, durante il quale i due protagonisti sperimentano un nuovo modo di intendere tempo e spazio, sottraendoli alla velocità quotidiana, facendoli propri e trasformandoli in una rinnovata occasione di vita. Sul Cammino gli spazi sono infiniti: prati verdi, campi di grano e di papaveri, castagni, querce, boschi con alberi intrecciati, fiumi e tramonti con «sciabolate di luce» e colori «arancio, viola, rossa e giallo contro l’azzurro liquido del cielo». Poi la notte, magnifiche stelle completano la magia e infondono, nei due insoliti peregrinos, una nuova grande energia vitale. E il tempo? «Ha il valore che gli diamo», basta prenderselo «per parlare di cose importanti», dice Johann. La mamma lungo questo viaggio scopre la vera entità del suo bambino, la sua sete di conoscere gli eventi della vita, che lei con delicatezza spiega (e spesso trasforma in fiabe) e li condivide con semplicità, ringraziando più volte Dio per il grande dono del suo bambino. Johann ascolta, coglie l’essenza e dice «Ti voglio bene, mamma!», spesso la prende per mano, la segue nei dialoghi con i compagni di Cammino, che diventano amici di entrambi, fino a raggiungere la massima felicità e complicità quando Gerhard gli regala un pallone azzurro. La mamma, con buona parte del bagaglio, si libera di preoccupazioni e schemi usuali, riordina le priorità, gioisce di ogni istante del giorno, soleggiato o piovoso, e cammina con il suo bambino: per lui inventa giochi, racconta fiabe e storie, percependo la grande potenzialità del figlio della propria vita e impara anche a lasciarsi aiutare e guidare. Elisabetta e Johann partono dai Pirenei il 31 maggio, giorno della Visitazione di Maria ad Elisabetta: pura coincidenza? Forse. «Il Cammino» per loro e anche una scoperta dell’intensità dei rapporti, apprezzando la bellezza della natura e della «familia del Cammino». Compagni di nazionalità diverse con i quali i protagonisti condividono un tratto di Cammino, le cene e trovano il significato del volersi davvero bene. L’autore: Elisabetta Orlandi, grezzanese, parla quattro lingue ed è alla sua terza esperienza di scrittrice. Completato il corso triennale di Marketing e Comunicazione Pubblicitaria a Milano, si trasferì a Parigi, dove ha lavorato per cinque anni alla libreria internazionale Shakespeare & Company, studiando letteratura comparata all’Università di Parigi III. Tornata in Italia, si è laureata in lettere moderne all’Università Statale di Milano. Ha poi vissuto tre anni in Andalusia, lavorando come cantastorie in una fattoria didattica. In questo momento insegna in Italia. Curiosità: Elisabetta Orlandi descrive magistralmente ciascuna tappa del Cammino «che racchiude un mondo intero». 900 km partendo dai Pirenei, durante i quali, «passo dopo passo», l’autrice coinvolge il lettore nelle sue tantissime emozioni. Questa sua prima esperienza sul Cammino risale al 2007. Nel 2006 aveva scoperto, in una notte di temporale, la totale fiducia del figlio nella mamma «che sono niente, perché non devo fidarmi io? Sono nelle Sue mani». Già «a volte basta poco per cambiare una vita». Elisabetta, mamma e scrittrice, sul Cammino percepisce la presenza di Dio accanto a lei e a suo figlio, unico e «imprescindibile». «Camminare sul Cammino affratella tutti» e i due protagonisti ne fanno grande tesoro. I paesaggi spettacolari fanno da sfondo alla «sensazione di libertà, di forza e di felicità inebriante», che sfociano in gioia vera in questa mamma e nel suo bambino.

IL LIBRO DEL MESE

RUBRICA

recensione a cura di Alessandra Scolari

Elisabetta Orlandi Un milione ottocentomila passi (Io, il mio bambino e il Cammino di Santiago) Edizioni Paoline Prezzo: 19,00€ Pagine: 346

Fotografa questo codiceQR con il tuo smartphone per accedere al Booktrailer

Vittorio Mascherpa Istruzioni per rendersi felici ADEA Edizioni Prezzo: 18,00€ Pagine: 200

Il libro: Anche oggi, in tempi di crisi, si può essere felici. Anche oggi, si può sorridere, l’importante è riuscire a trovare il modo per farlo. Questo è quanto sostiene Vittorio Mascherpa in “Istruzioni per rendersi felici”. Un manuale in cui l’autore cerca di inquadrare una delle cose più difficili, non solo da definire, ma anche da raggiungere. E lo fa con un linguaggio semplice e a tratti ironico, che cattura l’attenzione del lettore e lo fa divertire. Concetti, consigli e suggerimenti pratici riempiono le pagine di un libro che vuole aiutare a trovare la via d’uscita dall’eventuale stato di infelicità. Partendo dal presupposto che “i soldi non fanno la felicità”, sembra dirci l’autore, una sola è la strada per combattere la noia e l’abitudine: agire, esercitarsi, in una parola “fare”. L’autore: Vittorio Mascherpa è nato nel 1952 a Cremona e vive a Verona dal 2000. Professionalmente si occupa di formazione aziendale e di consulenza di direzione, secondo un approccio umanistico che assegna un ruolo centrale allo Zen e alla Meditazione Vigile, tecnica alla quale egli stesso si dedica da oltre trent’anni. Inoltre, è autore di romanzi, alcuni libretti d’opera ma anche saggi e manuali su temi diversi, come le scienze simboliche e la comunicazione interpersonale. Curiosità: Vittorio Mascherpa ha inoltre realizzato un divertente booktrailer per presentare con parole ed immagini il proprio libro. “Se la vita è il bene più prezioso e tu ce l’hai (proprio adesso!) come mai non ti stai arrampicando sui muri per la felicità?”. L’opinione dell’autore? Mancano “Le istruzioni per rendersi felici”.

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EVENTI

Torna la lirica a Corbiolo

25° Concerto Lirico-Vocale Appuntamento oramai irrinunciabile dell’estate lessinica anche il Festival Lirico di Corbiolo, che quest’anno va in scena a metà agosto ospitando i nuovi nomi della lirica italiana.

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l 13 agosto 2012 alle 21:00 si apre il sipario del Teatro di Corbiolo in occasione del 25° Concerto Lirico–Vocale. Da un quarto di secolo mantiene la rodata struttura, ma ogni hanno nuovi artisti invitati rinfrescano e attualizzano la proposta canora. L’inizio è storia: negli anni Ottanta, l’allora parroco di Corbiolo don Ottavio Birtele, grazie all’amicizia con il Sovrintendente dell’Ente Lirico di Verona, ospite affezionato del piccolo e grazioso paese della Lessinia Centrale, pensa ad una attività culturale di grande spessore, con un occhio anche al richiamo turistico. E’ così che nel 1988, un lunedì di metà agosto, con la preziosa collaborazione del direttore del Coro dell’Arena di Verona Maestro Armando Tasso e della Proloco Club 5 Corti, prende il via una serata nella quale si sono esibiti alcuni artisti che partecipavano alla stagione lirica di Verona, a titolo completamente gratuito e benefico. Il successo della serata fu tale che negli anni successivi non c’è mai stato un dubbio sulla possibilità di trasformare quella pri-

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ma serata in una bella abitudine che per tutti questi anni è rimasta e si è sempre più affermata. La formula non ha subito sostanziali modifiche: gli artisti invitati sono sempre dei giovani talenti. Vanno ricordati alcuni nomi importanti: il soprano Daniela Longhi, i tenori José Cura e Salvatore Licitra, oltre all’ugola d’oro di casa nostra Marco Vinco. Sono stati negli anni un centinaio gli artisti che magistralmente hanno interpretato celebri arie d’opera, sempre accompagnati dal Maestro Armando Tasso al pianoforte. Le serate sono sempre state arricchite dalla presentazione ed intervista dei giovani artisti, per permettere a tutto il pubblico, anche ai non esperti, ma certamente appassionati del bel canto, di godere di una calda e famigliare atmosfera. In occasione della 20° edizione si mise in scena un’operetta completa. E’ sempre impegnativo riuscire ad organizzare uno spettacolo interessante e rinnovato, ma la preziosa ed insostituibile collaborazione del Cavalier Francesco Ernani e del Maestro Armando Tasso ha sempre permesso di raggiungere l’importante obiettivo di rinnovare ogni anno un’offerta di uno spettacolo veramente sopraffino. Questa serata che ormai si può definire “tradizionale” non ha mai smesso di essere un caposaldo nella diffusione del canto lirico nella Lessinia, come compendio culturale particolarmente qualificato.profilas


EVENTI

Pantheon non si assume la responsabilità per cambi imprevisti di date o orari dei singoli eventi.

DA 1 LUGLIO A 18 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA VOCI E LUCI DELLA LESSINIA Varie località della Lessinia Rassegna di spettacoli teatrali e musicali con la partecipazione di artisti di calibro nazionale e internazionale che si esibiranno nei luoghi suggestivi della Lessinia. Info: 045 7050088 – www.vocieluciinlessinia.it – iatbosco@ provincia.vr.it

8 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA MAGNALOPPET 2012 Piazza della Chiesa – Ore 9:30 Percorso enogastronomico da fare a piedi tra antichi sentieri, malghe e caratteristiche contrade. Un itinerario di circa 10 km, alla portata di tutti, con partenza e arrivo nel centro di Bosco Chiesanuova. Iscrizione obbligatoria. Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it

DA 4 LUGLIO A 29 AGOSTO – VELO VERONESE VELO FESTIVAL Teatro di Velo Veronese Rassegna di teatro e musica organizzata dalle Falìe di Velo Veronese. Per info e dettagli: www.velofestival.it

10 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA CONCERTO D’ORGANO Chiesa parrocchiale di Valdiporro - Ore 20:30 Concerto d’organo con la Prof.ssa Amarilli Voltolina. Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it

DA 5 LUGLIO A 23 AGOSTO – CERRO VERONESE I GIOVEDÌ IN BIBLIOTECA Biblioteca Berto Barbarani, piazza D.A. Vinco – Ore 17:30 Tutti i giovedì (escluso il 16 agosto) la biblioteca di Cerro Veronese promuove un ricco programma di incontri culturali. Gli appuntamenti sono gratuiti e aperti a tutti. Info: 045 7080963 – bibliotecacerro@libero.it DA 5 LUGLIO AL 25 AGOSTO – VERONA ESTATE TEATRALE VERONESE Teatro Romano, Cortile Mercato Vecchio – Ore 21:00 Al Teatro Romano andrà in scena la 64^ Edizione dell’Estate Teatrale Veronese. Tra le sezioni in programma: Verona Jazz, la prosa con ben undici serate nel nome di Shakespeare, e la danza contemporanea. Torna poi il teatro e lo spettacolo, in Cortile Mercato Vecchio, per la gioia di chi sà apprezzare la massima espressione dell’arte in ambienti ricchi di storia. Info: 045 8066485 – www.estateteatraleveronese.it 6, 12, 18 e 25 LUGLIO – VERONA DON GIOVANNI Arena, piazza Bra – Ore 21:15 Dramma giocoso in due atti, considerato uno dei massimi capolavori di Mozart, della storia della musica e della cultura occidentale in generale. Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e libretto di Lorenzo Da Ponte. Info: 045 8005151 – www.arena.it 6, 8, 13 e 15 LUGLIO – VERONA IL CONFINE DELLA PIOGGIA Corte Molon, via della Diga, 17 – Ore 21:30 In prima nazionale a Verona, per la rassegna “Corte Molon. A teatro sotto le stelle”, Enzo Rapisarda presenta la sua commedia dal titolo “ Il Confine della Pioggia”. Info: 348 5240521 – www.cortemolon.it 8 LUGLIO – ERBEZZO VOCI E LUCI IN LESSINIA Malga Derocon – Ore 15:00 Per la rassegna “Voci e Luci in Lessinia”, appuntamento con Fanfara Tirana in concerto all’Oasi Floro Faunistica di Malga Derocon. In caso di mal tempo, il concerto si terrà alle 16 nel Teatro di Bosco Chiesanuova. Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it - iatbosco@ provincia.vr.it 8 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA EMOZIONI SPORTIVE Parcheggio del rifugio Bocca di Selva – Ore 9:30 Giornata dedicata al Nordic Walking, in compagnia di esperti istruttori. Durante il percorso sarà possibile cimentarsi in prove di tiro con l’arco e gustare un aperitivo di montagna. Al termine, pranzo in rifugio e premiazioni. Info : 347 0782620 – www.emozioninmovimento.it DA 4 A 22 GIUGNO - CERRO VERONESE 8 LUGLIO E 15 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA MERCATINO DELL’ARTIGIANATO E DELL’HOBBISTICA Piazza della Chiesa – tutto il giorno Tradizionale mercatino, ricco di bancarelle colorate con tanti oggetti artistici e d’artigianato creati esclusivamente a mano da esperti artigiani e appassionati hobbisti. Info : 349 6802126 – www.unamontagnadiidee.it

DA 13 A 17 LUGLIO – LUGO DI GREZZANA SAGRA DE SAN POLINAR Tradizionale festa paesana con stand enogastronomici, tour ciclistico, torneo di ping pong e tanta musica. L’ultima sera si concluderà con lo spettacolo pirotecnico. Info: Mario 349 1408062 – comitatolugo@gmail.com 14, 23 LUGLIO e 13 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA POESIA, FOLKLORE E MUSICA POPOLARE Teatro Vittoria – Ore 21:00 Spettacolo popolare con “Le giullari della Lessinia”. Un momento imperdibile di folklore montano. Info: Andreina 349.3188126 15 LUGLIO – CERRO VERONESE TROFEO DI BOCCE “PIZZERIA DA FABIO” Campo di bocce via Scala (ex campo da tennis) – Dalle 9:00 alle 19:00 Secondo Trofeo di bocce con gare individuali a 32 partecipanti divisi in due categorie A/B e C/D. Chiusura iscrizioni: 11 luglio. Info: 045 7080963 15 LUGLIO – VESTENANOVA SUI SENTIERI DI BOLCA – VESTENAVECCHIA Vestenavecchia – Ore 8:00 Escursione da Vestenavecchia a Bolca e ritorno, uno dei sentieri studiati dal prof. Serafino Zanderigo , nativo di Bolca e grande conoscitore del territorio. Info: 333 4653861 – www.bolca.it 15 LUGLIO – VELO VERONESE GIORNATA DEDICATA AL CAVALLO Piazza e dintorni di Velo Veronese – Dalle 8:00 alle 13:00 Giornata dedicata al cavallo e a coloro che vogliono conoscere meglio questo splendido animale, magari cavalcandolo per la prima volta. Tra gli intrattenimenti: musica country, enogastronomia tipica, “Battesimo della Sella”. Info: 347 9115904 15 LUGLIO – CERRO VERONESE GH’È ANCORA EL SOL Teatro Parrocchiale, piazza D.A. Vinco – Ore 17:00 Terzo concorso di poesia dialettale aperto al triveneto. Info: 045 7080963 – bibliotecacerro@libero.it 21 LUGLIO – CERRO VERONESE GARA DI BOCCE Campo di bocce via Scala (ex campo da tennis) – Ore 14:00 Gara di bocce a otto coppie. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it 21 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA RADIOSTAR IN CONCERTO Piazza della chiesa – Ore 20:30 Live show con disco anni ‘80, rock n roll e animazione da non perdere Info: Lorenzo 347.4413069 www.radiostarband.blogspot.com 21 LUGLIO A 6 AGOSTO – CERRO VERONESE MOSTRA FOTOGRAFICA Mostra presso il municipio, piazza D.A. Vinco Esposizioni delle immagini che hanno partecipato al concorso fotografico “Sport e giochi tra tradizione e modernità in Lessinia”. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it 22 LUGLIO – CERRO VERONESE SU E SO PAR CERO Partenza: piazzale Alferia - Ore 8:30 Corsa podistica non competitiva su tre percorsi di diversa difficoltà attraverso i sentieri di Cerro Veronese. Info: 045 7080670 – www.polisportivacerro.it 22 LUGLIO E 19 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA MOSTRA E MERCATINO Piazza della Chiesa – Tutto il giorno Mostra Missionaria e mercatino dell’artigianato a cura del Gruppo Missionario Parrocchiale. Giornalepantheon Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it luglio/agosto 2012

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ESCURSIONE SUL TERRITORIO Piazza D. A. Vinco – Ore 9:00 Passeggiate alla scoperta di Cerro e dei suoi dintorni attraverso antichi sentieri, tipiche contrade e suggestive carrarecce. Info: 348 7563246 – www.polisportivacerro.it

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DA 4 A 28 LUGLIO/ DA 1 A 22 AGOSTO – CERRO VERONESE

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28 LUGLIO – CERRO VERONESE GARA DI BOCCE Campo di bocce via Scala (ex campo da tennis) – Ore 14:00 Gara di bocce a otto coppie. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it 28 LUGLIO – CERRO VERONESE POESIA, FOLKLORE E MUSICA POPOLARE Teatro Parrocchiale – Ore 21:00 Spettacolo popolare con “Le giullari della Lessinia”. Un momento imperdibile di folklore montano. Info: Andreina 349.3188126 28 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA MOSTRA DI PITTURA Teatro Vittoria, piazza Marconi – Ore 15:00 Inaugurazione della mostra personale del pittore Tale Michele. Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it 28 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA DILETTANTI ALLO SBARAGLIO Teatro Vittoria, piazza Marconi – Ore 21:00 Divertente spettacolo per dilettanti dello spettacolo che si esibiranno con canzoni, balli, poesie e tanto altro. Arbitro delle esibizioni sarà il pubblico, che a suon di applausi decreterà la miglior prova. Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it DA 28 A 29 LUGLIO – SANT’ANNA D’ALFAEDO EMOZIONI PRIMAVERA/ESTATE Piazza di Fosse – primo pomeriggio Trekking di due giorni lungo gli alti pascoli dell’altopiano della Lessinia, attraverso caratteristici sentieri, storiche malghe e boschi di faggio da Fosse a Bosco Chiesanuova., con cena, pernottamento e colazione presso tipico rifugio. Iscrizioni entro il 20 luglio. Info: 328 0838129 – www.emozioninmovimento.it 29 LUGLIO – BOSCO CHIESANUOVA FESTA DEGLI GNOCCHI DI MALGA Valdiporro, cortile parrocchiale Tradizionale festa con degustazione del tipico e gustoso piatto della Lessinia: gli gnocchi di malga o sbatui accompagnati da tanta buona musica. Info: 045 7050088 – www.tourism.verona.it - iatbosco@ provincia.vr.it 29 LUGLIO - BOSCO CHIESANUOVA LA BICILONGA Piazza della Chiesa – Ore 9:00 Escursione gastronomica in MTB tra pascoli, malghe, vaj e boschi della Lessinia nei dintorni di Bosco Chiesanuova. La giornata sarà arricchita dalla degustazione di piatti tipici. Info: 349 4590907 – www.pedalaparco.it DA 30 LUGLIO A 4 AGOSTO – CERRO VERONESE 2° TROFEO DI BOCCE “HOTEL BELVEDERE” Campo di bocce via Scala (ex campo da tennis) – Dalle 17:30 alle 22:30 Secondo Trofeo di bocce con gare a coppie divise in categorie. Chiusura iscrizioni: 25 luglio. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it DA 3 A 5 AGOSTO – CERRO VERONESE FESTA DI S. OSVALDO Piazzale Alferia Tradizionale festa del Patrono con enogastronomia, musica, giochi ed intrattenimenti vari. Info: 045 7080963 DA 3 A 6 AGOSTO – VELO VERONESE FESTA DEL MONTE PURGA Impianti sportivi Grande festa del Monte Purga con musica, sport, giochi, enogastronomia tipica ed altri intrattenimenti. Info: 045 7050088 - www.tourism.verona.it - iatbosco@provincia.vr.it

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4 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA FESTA DELLA COMUNITÀ MONTANA Loc. Podestaria – Dalle ore 10:00 Tradizionale festa della Comunità Montana con la rassegna del bestiame all’alpeggio e la cerimonia, in forma burlesca, di premiazione dei capi migliori con le “cioche”. Info: 045 6799211 – www.lessiniapark.it 4 AGOSTO – SAN VITALE IN ARCO FESTA DELLA BIRRA E PORCHETTA Piazza Centrale – Dalle ore 19:00 Appuntamento in piazza per una serata con porchetta squisita e birra a non finire. Info: Andreina 349.3188126 5 AGOSTO – ERBEZZO TRANSLESSINIA Ritrovo: Ristorante “La Stua” – Ore 8:30 Tradizionale escursione estiva in MTB dove verranno toccati i seguenti punti: Malga Lessinia, Castelberto, rifugi Podesteria e Bocca di Selva per scendere poi nel Vajo dell’Anguilla prima di rientrare ad Erbezzo. Info: 348 4096107

5 AGOSTO- BOSCO CHIESANUOVA ANTICA SAGRA DI PODESTARIA Località Podestaria – Tutto il giorno Antica sagra con musica di artigianato, musica, ballo, nonché la possibilità di degustare gli ottimi piatti preparati al rifugio. Info: 045 7050088 - www.tourism.verona.it 5 AGOSTO – ERBEZZO FESTA DEGLI GNOCCHI ALLA MALGHESE Palatenda, Campo Fiera – Tutto il giorno Tradizionale festa dedicata ai famosi gnocchi di malga, con degustazioni a mezzogiorno e sera, e serata di intrattenimento con musica e teatro. Info: prolocoerbezzo@yahoo DA 11 A 12 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA ALPINFEST Campo Sportivo Parrocchiale Tradizionale festa alpina promossa dal Gruppo Alpini di Bosco Chiesanuova con enogastronomia, dimostrazioni sportive, musica e altri intrattenimenti. Info: 045 7050088 - www.tourism.verona.it 11 AGOSTO – CERRO VERONESE GARA DI BOCCE Campo di bocce via Scala (ex campo da tennis) – Ore 14:00 Gara di bocce a otto coppie. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it 11, 12, 13, 14, 15 AGOSTO – MONTORIO 16^ SAGRA DELL’ASSUNTA Piazzale della chiesa vecchia Torna da oltre vent’anni la sagra estiva per eccellenza a Montorio. Risotti, polenta, pastissada e tanto altro ancora in una delle frazioni scaligere più suggestive. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it 14 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA SUPER TOMBOLA Piazza di Valdiporro – Ore 20:30 Grande serata in piazza con la Super Tombola. Info: 347 2722040 14 e 15 AGOSTO – BADIA CALAVENA SAGRA DI SAN ROCCO Fraz. Sprea Tradizionale festa paesana dedicata a San Rocco. Info: 045 6512042 – www.badiacalavena.net 15 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA FESTA DEGLI GNOCCHI SBATUI Piazza della Chiesa “Festa degli gnocchi sbatui con la fioreta”, piatto tipico della tradizione montanara. Durante la festa sarà possibile ammirare il mercatino di artigianato a cura del gruppo “La Ringaia” e ascoltare tanta musica dal vivo. Info: 045 7050088 - www.tourism.verona.it 17 e 18 AGOSTO – CERRO VERONESE TORNEO DI TENNIS E CALCIOBALILLA Campo di Bocce via Scala (ex campo da tennis) Dalle 15 alle 22 - 2° Torneo di tennis da tavolo “ITEC Progetti” e 1° Torneo di Calciobalilla “ITEC Progetti”. Le eliminatorie si terranno venerdì, mentre le finali andranno in scena sabato 18 agosto. Chiusura iscrizioni mercoledì 15 agosto. Info e iscrizioni: Erbisti Francesco 340 5718713 DA 18 A 26 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA XVIII FILM FESTILVAL DELLA LESSINIA Teatro Vittoria e Piazza Marconi Per nove giorni, proiezioni, mostre, presentazioni editoriali, incontro con i registi, musica, tutti con un unico tema: la vita di montagna. Info: www.filmfestivallessinia.it DA 20 A 26 AGOSTO - CERRO VERONESE 3° TROFEO DI BOCCE “HOTEL LA PINETA” Campo di bocce via Scala (ex campo da tennis) – Ore 17:30 Terzo Trofeo serale di bocce con gara a ventiquattro squadre (tre giocatori a squadra). Chiusura iscrizioni: 15 agosto. Info: 045 7080963 – mandara.giancarlo@virgilio.it 26 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA FESTA DELL’APICOLTURA E DEL MIELE DELLA LESSINIA Piazza della Chiesa – Tutto il giorno Ricca mostra-mercato di miele e dei suoi derivati al mattino e nel pomeriggio animazione per bambini, musica e intrattenimenti vari. Non mancheranno gli stand gastronomici con i gustosi “gnochi sbatui”. Info: 045 7050088 - www.tourism. verona.it - iatbosco@provincia.vr.it 26 AGOSTO – BOSCO CHIESANUOVA ESCURSIONE IN MTB Piazzetta Alpini Escursione in MTB tra Bosco Chiesanuova ed Erbezzo, attraverso caratteristiche contrade e storiche malghe. Info: 349 4590907 – www.pedalaparco.it


11 20 AGOSTO

FESTA

GRANDE

S.VIOLA

11/08/12

17:30 Sfilata Alpini 22:00 Radio 105 con disco Ibiza

12/08/12

10:30 S. Viola Race 16:00 Discoteca pomeridiana 21:00 Orchestra spettacolo “Daniele Amoroso”

13/08/12

16:00 Giornata della casalinga: Giochi per le casalinghe 18:00 Eva Grezky music live 22:00 Deep Club presenta:

Family discoteque night...Berfi’s, Le Disque, Encore Giornata degli agricoltori: Sfilata trattori Music live: Rock Tributo 883 Giornata Apres-ski Ganischger Alm on tour Alpe di Pampeago

14/08/12

15:00 18:00 22:00

15/08/12

18:00

16/08/12

22:00 Novantalgia...

17/08/12

18/08/12 19/08/12

20/08/12

Il decennio più ballato tutto in una notte!!! By Deep 18:00 Disco Vintage - DJ Germano Beat Italiano 22:00 Diapason Band - Tributo Vasco Rossi 24:00 DiscoVintage - DJ Germano Beat Italiano 10:00 Festa InSuperAbile - S.Messa e pranzo 18:00 Music live 22:00 Radio Studio +

Bike trial: Reckless Bike Cuccagna Disco Vintage - DJ Germano Beat Italiano Orchestra Yanos Trevaini 21:00 Orchestra spettacolo “Serena Valle” 23:00 Spettacolo piromusicale 16:00 17:00 18:00 21:00


Pantheon 32

ERRITORto A SPIkkI

Brevi dalla Valpantena e lessinia Coro Julia in concerto il 1 settembre

Famiglie in festa, tutti al circo! di mamma Valeria

Minilibro di Alessandra Scolari

GREZZANA

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a copia del libro più piccolo del mondo, proveniente dal museo di Johann Gutenberg, Mainz-Magonza. Le superfici scritte, 3,5 x 3,5 millimetri, contengono il Padre Nostro, scritto a caratteri mobili, in sette lingue: inglese, francese, tedesco, angloamericano, spagnolo, olandese e svedese. Il libricino, rilegato a mano con ornatura dorata, è riposto in una minuscola cassetta, in plexiglas, che funge da lente d’ingrandimento. Questo particolarissimo libricino è il regalo del sindaco di Bodenheim - Thomas Becker Theilig - al sindaco di Grezzana - Mauro Fiorentini - in occasione dei 20 anni del gemellaggio ed è destinato alla biblioteca comunale. Ricordiamo che nel Centro culturale «Eugenio Turri», la sala conferenze, è titolata proprio a «Bodenheim», la città gemellata con Grezzana.

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opo tanta attesa è arrivata anche quest’anno la FESTA della Famiglia: un pubblico di genitori, parenti e amici aspetta trepidante l’inizio dello spettacolo, sotto un sole che di maggio ha ben poco, ma ha tutta l’aria e il calore dell’estate piena. Danno il via allo spettacolo i bambini del nido: sono le loro manine piccole, piene di gioia e di vita, che aprono le danze. Lasciano la loro impronta bucando un telo azzurro come il mare, per dire “ci siamo anche noi, siamo i più piccoli, ma siamo la corona di un grande circo in movimento”. Entrano sulle note della “Marcetta del Gladiatore” tutti i bambini della scuola dell’infanzia: le coccinelle si esibiscono facendo un trenino. Sara Baldo, maestra del palloncino rosso, presenta con sicurezza i vari numeri del circo. E’ uno “spettacolo nello spettacolo” dove ognuno recita la propria parte: arrivano anche gli orsetti ad interpretare la “Danza degli orsi felici”, chi più sorridente, chi meno per l’emozione lasciano pian piano spazio ai coniglietti che, con le loro risate, e i visi resi paonazzi dal sole, con i loro pappilons colorati, sembrano veri pagliacci. I più grandi, gli scoiattoli, arrivano e con maestria interpretano lo spirito selvaggio dei “cavalli scatenati” e quello docile di quelli “ammaestrati” con le loro criniere e code svolazzanti in carta crespa. Il pubblico applaude gli interpreti con battiti di mani accompagnando la marcia degli scoiattoli che ritirano i loro diplomi. Un’altra giornata che ha portato con sé gioia ed allegria, coronando gli sforzi ed i progressi dei nostri bambini, che stanno velocemente crescendo accanto a noi in queste occasioni. Bello e doveroso ringraziare tutti coloro che aiutano il loro cammino di crescita, facendo splendere i volti dei bambini di gioia e semplicità, forse quella che, a noi adulti, tante volte viene a mancare! Ancora grazie alla Scuola dell’Infanzia, al Nido Integrato, a Suor Flora, alle maestre, alle educatrici e a nuove giornate insieme.

Piccola Fraternità Valpantena al mare

U GREZZANA

l coro alpino Brigata Julia torna in concerto in Lessinia. L’occasione è a Sant’Anna d’Alfaedo sabato 1 settembre alle ore 20:30 in occasione del 60° anniversario di fondazione del gruppo Alpini di Sant’Anna. Il concerto, che si terrà nella Chiesa Parrocchiale, ripercorrerà le tradizioni alpine in musica. Il coro, attivo dal 1979, ha infatti sempre legato la sua attività al mondo della montagna alpina interpretando alcuni dei più grandi autori e compositori: Pedrotti, Pigarelli, Bon, Casagrande e Malatesta, tra gli altri. Anche se i maestri cambiano e i coristi si alternano con le generazioni a volte più giovani, lo Julia cantano sempre con la medesima voce per trasmettere il vero sentimento della fede alpina. Appuntamento quindi a Sant’Anna d’Alfaedo il primo di settembre..

GREZZANA

SANT’ANNA

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n sole caldo ed estivo ha accompagnato la trasferta a Jesolo della Piccola Fraternità Valpantena nella giornata di domenica 17 giugno. Un’occasione unica per i molti ragazzi e ragazze che vedono nell’associazione fondata da Mons. Birtele circa 12 anni fa, una vera famiglia con cui condividere momenti di spensieratezza, festa e svago.

Roboval, un successo

GREZZANA

U

n grande successo per il primo contest dedicato alla robotica e alla tecnologia, andato in scena a Grezzana lo scorso 2 giugno. “Roboval”, l’evento organizzato da associazione Innoval, ha coinvolto, oltre a moltissimi curiosi, buona parte degli istituti superiori della città. «L’idea di un contest sulla robotica è nato dalla volontà di portare avanti la promozione e l’innovazione del territorio» ha spiegato il presidente dell’associazione organizzatrice Ivano Ferrari «e l’innovazione non può non partire dalla tecnologia». Quindi, spazio alle creazioni e alle invenzioni nate dalla mente di studenti ed appassionati, che hanno potuto mostrare le loro realizzazioni negli stand. Le telecamere di PantheonTV non potevano di certo mancare all’evento né alla sfida di robotica che nel pomeriggio ha messo uno contro l’altro gli istituti superiori fino alla vittoria del “Dal Cero” di San Bonifacio. Per vedere il video fotografate il QR allegato.

Flash news

Bosco Chiesanuova Arti decorative in piazza

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rimo appuntamento per la manifestazione “Fantasia e Creatività in piazza”: un bazar ricco di curiosità che si snoderà nella Piazza della Chiesa domenica 8 luglio e mercoledì 15 agosto a partire dalle 9:30 e sino alle 20:00. L’iniziativa voluta e sostenuta dall’Associazione “Una montagna di idee”, proporrà espositori di arti decorative, ricamo, patchwork, bigiotteria, oggettistica in legno, pirografia, skrapbooking, lavorazioni all’uncinetto e tanto altro offriranno le loro opere migliori al pubblico. La grande novità è costituita dalla possibilità di partecipare in prima persona ai laboratori che si alterneranno presso lo stand organizzato dall’Associazione “Una montagna di idee”. Per info: telefonare a 349 6802126


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Lughezzano

Grezzana

SP14b, entro luglio l’asfaltatura

Trent’anni di rally e passione

erma da mesi, la SP14b sembra essere caduta nella lista nera delle opere incompiute. Numerose lettere dei cittadini di Lughezzano giunte in redazione ci segnalano una situazione che vede un tratto di circa 50 metri che porta alla frazione di Bosco Chiesanuova ancora incompiuto, malgrado i lavori sarebbero dovuti terminare entro giugno 2011 (poi posticipato a luglio 2011). Il problema, a quanto pare, sta nelle competenze. La strada è una provinciale, e quindi la competenza è dei Palazzi Scaligeri. I residenti sono piuttosto seccati perché, dicono, “se il lavoro fosse stato concesso al comune di Bosco, sicuramente avremmo già la strada terminata”. Per fare un po’ più di chiarezza abbiamo contattato l’assessore alla viabilità Carla de Beni: «L’intervento di un primo allargamento della sede stradale, che ha richiesto un notevole impegno economico, è stato completato. L’asfaltatura è rimasta parzialmente incompiuta perché avremmo voluto inserirla in un intervento più ampio di miglioria stradale che prevede l’allargamento di un secondo tratto alcuni metri più a sud con la costruzione di un altro muro di contenimento. Per quest’opera siamo in attesa di trovare dei finanziamenti che al momento non ci sono. A questo punto, per evitare ulteriori disagi ai cittadini, entro luglio andremo ad asfaltare il pezzo mancante, rendendo più scorrevole la viabilità».

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ra il 1982 quanto alcuni scatenati appassionati di rally decisero di mettere in piedi una scuderia, la Scaligera Rallye, che oggi è forse la più titolata tra le veronesi. Domenica 17 giugno, nella cornice di Villa Arvedi a Grezzana, è andata in scena la grande festa per i primi trent’anni, ma non ci sono stati rombi o virgole sull’asfalto, solo festa, chiacchiere e tanti ricordi, perché trent’anni sono pur sempre trent’anni ricchi di risultati umani e sportivi piacevoli da ricordare. Fin dagli esordi le vittorie sono state tante, corollate da un nugolo di amici e conoscenti che ancora oggi assiepano dossi e tornanti con quello stemma bianco e blu difficile da dimenticare. La fama del gruppo si è diffusa sia per i risultati dei singoli, ma soprattutto per la passione con cui sono state conservate le auto storiche, oggi il campo primario di “sfida” per gli uomini Scaligera. Tra i traversi d’autore dei revival, come il nostro Valpantena, fino ai veri e propri rally storici, come il prossimo Due Valli (27-28 luglio), lo squadrone Scaligera, che vanta oggi 110 iscritti, ha portato a casa una valanga di coppe e trofei, e si vocifera che l’attuale presidente, Federico Melotti, abbia in programma l’acquisto di un deposito stile De Paperoni per stoccarle tutte. Scherzi a parte sarebbe troppo oneroso, a livelli di spazio, indicare tutte le prestigiose manifestazioni dove la Scaligera Rally ha messo piede. Si ricordino il Deutschland Rally 2011 (valevole per il mondiale), i vari appuntamenti di campionato italiano storico e del trofeo A112, vinto proprio lo scorso anno, ma anche lo stesso Revival Valpantena, dove nel 2011 furono ben 44 gli equipaggi scaligeri al via. Per quest’anno si aspettano quindi altre importanti tacche da aggiungere all’esperienza di una squadra che ha saputo interpretare nel modo migliore la passione per i rally veri, quelli che macchiano ancora di olio. Che dire, buon compleanno Scaligera!

Amore a prima vista!

www.tourism.verona.it


SCATTI D aUTORE

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MINI CORSO IN 5 LEZIONI Apriamo su questo numero un mini corso in 5 lezioni curato da Gianluca Stradiotto. Un piccolo percorso che si concluderà con dicembre pronto a riaprire le porte alla sfida dietro l’obiettivo con il 2013.

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niziamo analizzando la macchina fotografica, cercando di capire e di spiegare che cosa sia questo “oscuro oggetto” che ormai in una maniera o nell’altra è entrato a far parte nella nostra vita ogni giorno: scattiamo milioni di fotografie che probabilmente vedremo una sola volta, per poi essere accantonate; pensate al semplice telefonino che tutti possediamo, oggi è forse la macchina fotografica più diffusa. In realtà, una macchina fotografica non è altro che un oggetto semplice. Personalmente, pur essendo entrati nell’era della fotografia digitale ed ultratecnologica, mi diletto ancora a fotografare con alcune fotocamere semplici, realizzate con delle scatole a tenuta di luce ed un piccolo foro. Tutto questo è una macchina fotografica, gli altri strumenti che troviamo oggi, dall’obiettivo al pulsante di scatto, il display o i vari programmi, servono per agevolarci nell’incredibile ed emozionante compito di realizzare un’immagine. Le fotocamere che attualmente troviamo si dividono in due grandi categorie in base al supporto su cui viene registrata l’immagine: macchine a pellicola o analogiche e macchine digitali. Le prime utilizzate solitamente da professionisti o fotografi esperti per realizzare immagini particolari e di qualità a volte superiore. Rispetto a quanto si possa pensare il materiale fotografico tradizionale, pellicola, chimica e quant’altro, non è fondo di magazzino come qualche buon commerciante ci vuol far credere, magari per piazzarci la compatta del negozio. Il materiale fotografico che si trova oggi in commercio è nuovo e tuttora in produzione, per farsi un’idea basta cercare su web negozi specializzati in B&W o pellicole per vedere il ventaglio di proposte, altro che fondi di magazzino. Detto questo le macchine digitali, a conti fatti sono forse più economiche e sicuramente di più larga diffusione. Hanno il vantaggio di mostrarci l’immagine subito e quindi decidere immediatamente se stamparla o meno, non siamo più vincolati all’attesa dello sviluppo e la stampa di tutto il rullino. Oggi prenderemo in considerazione solo queste ultime in maniera da dare delle indicazioni semplici e generali sul tipo di attrezzatura che possediamo o che vorremmo acquistare. Le macchine fotografiche digitali, a loro volta, si possono dividere in tre grandi categorie: compatte, reflex e bridge. Le prime sono sicuramente quelle più diffuse. Lo stesso telefonino citato in precedenza altro non è che una compatta, da cui si può telefonare. Le compatte hanno la caratteristica di essere, appunto, compatte, leggere ed estremamente semplici ed immediate da utilizzare. La metodologia costruttiva di base è creare macchine pronte all’uso: inquadriamo e scattiamo. La composizione dell’immagine viene realizzata guardando attraverso il visore LCD, in cui il sensore, attivato in modalità bassa, ci fa vedere l’immagine che attraversa la lente/obiettivo. In queste macchine sono stati poi installati programmi vari in maniera da ottenere la fotografia migliore in base al risultato/immagine che abbiamo in mente: paesaggio, ritratto, controluce, macro, etc. Proprio per la loro caratteristica costruttiva sono poco adatte ad un utilizzo creativo e responsabile dell’immagine, il tutto viene gestito da un programma, la funzione manuale molte volte è assente o di difficile raggiungimento. Altra pecca delle compatte, che personalmente mi agita, è il ritardo nello scatto. A volte può far perdere l’istante di un’immagine, in quanto il sensore della macchina deve passare dalla modalità’ bassa che serve per comporre/inquadrare, alla modalità’ di ripresa. Ecco perché molte volte scattiamo un istante, ma registriamo quello immediatamente successivo.

Info sul corso

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Giornalepantheon luglio/agosto 2012

Le macchine fotografiche reflex invece sono molto più ingombranti, in quanto attraverso un sistema di specchi possiamo vedere direttamente attraverso la lente/obiettivo, e per questo motivo non hanno ritardo nello scatto. Il sensore di registrazione rispetto alle compatte ha dimensioni maggiori, ne consegue anche una qualità maggiore dell’immagine. Sono dotate di un numero minore di programmi e funzioni, tutti facilmente accessibili. Le reflex hanno poi la possibilità di accedere a un sistema di ottiche diverse, spaziando così l’effetto creativo. Fotocamere sicuramente più versatili, basta saperle utilizzare, con la pecca di essere molto più pesanti ed ingombranti rispetto ad una compatta. Attenzione però, ha poco senso acquistare una reflex ed utilizzarla sempre in automatico, a quel punto forse meglio valutare compatta. È come avere una Ferrari per girare in centro città, fa sicuramente colpo, ma sei veloce come una citycar e fai più fatica a parcheggiare, allora a che ti serve? La terza categoria di macchine sono i modelli bridge, nati negli ultimi anni. Sono un compromesso tra le due precedenti. Hanno il vantaggio di avere un mirino per la visione attraverso le lenti, si può anche utilizzare LCD, sono sicuramente più compatte e leggere di una reflex, ma più grandi e pesanti di una compatta. Non hanno la possibilità di poter cambiare l’obiettivo. Hanno un sensore di dimensioni maggiori rispetto ad una compatta ma leggermente più piccolo di una reflex. Difficile dire quale sia la migliore, difficile in quanto tutto dipende dall’impiego che ne devo fare. Capito il tipo di macchina che desidero, ci scontriamo con un altro dilemma: la “risoluzione”, o meglio, quale risoluzione deve avere una buona macchina fotografica, è vero che a risoluzione maggiore corrisponde anche una qualità maggiore? Per rispondere in breve considerate che tutte le macchine fotografiche compatte attualmente in commercio hanno risoluzioni molto elevate, di gran lunga superiore rispetto a un utilizzo normale delle immagini, pubblicazioni su web o stampe fotografiche di formato 13x18. Per capire quale sia la risoluzione giusta, devo valutare che utilizzo farò delle immagini, adottando un semplice stratagemma. Devo considerare che in una stampa in qualità fotografica su stampante a tono continuo, il massimo a livello di stampa, 1 cm corrisponde a 100 pixel ossia per un immagine 10x15cm, 1000x1500 pixel basterà la risoluzione di 1000x1500=1,5 megapixel, per il formato invece 20x30cm 2000x3000=6 megapixel e così via. I pixel eccedenti non aumentano la qualità ma sono solo in più, neanche vengono percepiti dal nostro occhio. Una cosa però che pochi tengono in considerazione e la dimensione del sensore che registra l’immagine. A parità di pixel di registrazione, maggiori sono le dimensioni maggiore è la qualità. Ecco perché un’immagine scattata con un telefonino da 8 milioni di pixel, il cui sensore è molto piccolo, è peggiore di quella scattata da una compatta con lo stesso numero pixel, che è a sua volta peggiore di quella scattata con una reflex il cui sensore ha dimensioni maggiori. Altra cosa che viene sempre evidenziata e ci può trarre in inganno durante l’acquisto, è lo zoom. Parecchie volte troviamo la dicitura zoom ottico e zoom digitale, sappiate che quest’ultimo non conta nulla in quanto è un semplice software preinstallato in macchina che vi ritaglia parte dell’immagine per farvela vedere più ingrandita, cosa che potete benissimo fare anche voi, dunque tenete in considerazione solo che lo zoom ottico. Spero di essere stato utile e di avervi dato un’infarinatura generale sulle macchine fotografiche, la volta prossima vedremo come utilizzarle e inizieremo a parlare di programmi.

Per domande, se avete piacere che vengano trattati determinati argomenti o semplicemente volete esprimere un’opinione su quanto avete letto, potete scrivere alla matteo.bellamoli@giornalepantheon.it Risponderà direttamente Gianluca Stradiotto.

Gianluca Stradiotto Fotografo Via leonardo da quinto, 111 Quinto VR www.gianlucastradiotto.it


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