La T-Char di Roberto Bracci
Come costruirsi un fornello a doppia combustione: pirolisi + carbone!
Istruzioni e foto di Roberto Bracci
Materiali occorrenti
Per la base un fusto da 25 litri tagliato a circa 1/3. Per la camera di combustione un secchio metallico da 15-18-20-22 litri a cui è stato asportato il fondo. Per il braciere e il convogliatore dell’aria primaria un vaso di espansione. Per il tiraggio un tubo di 18 cm di diametro.
Tagliare il vaso di espansione; non a metà, come ho fatto io, ma alcuni centimetri più in alto, così il braciere è più capiente.
Con la mola sottile fare dei tagli sul fondo del braciere per l’aria primaria.
Bisogna allargare il foro del vaso di espansione per portarlo a poco meno di 18 cm per poter applicare il tubo di tiraggio. Sulla base bisogna praticare dei tagli a raggiera per poi forzarli, con l’aiuto di una bottiglia di vetro, verso l’interno e chiudere il foro con una lattina. Questa apertura dà l’ aria primaria, ma anche tenendola chiusa trafila un po’ d’aria dal fondo del secchio.
Forare il bordo del braciere per ossigenare la carbonella.
Riempire la camera di combustione con legna asciutta. Vanno bene scarti di falegnameria, di cantieri edili, ramaglie varie.
Questo pezzo ha la funzione di rimescolare i gas della pirolisi facendo entrare l’aria secondaria con un angolo di 45°. È realizzato in lamiera zincata da 2mm tagliata con seghetto alternativo.
Questo pezzo serve a rimescolare ulteriormente i gas per una più completa combustione.
Il poggiapentola è fatto con tre elementi piegati ad U squadrata 17x17x17cm e legati fra di loro. Costituiscono un appoggio molto sicuro. Il fatto che il braciere possa essere accomodato con una certa libertà di angolazione sulla base consente di compensare eventuali inclinazioni del terreno.
Dopo aver acceso il fuoco, applicare il tubo di tiraggio.
Ecco la pirolisi! Se la legna è ben secca, si può contare su una fiamma costante per più di un’ora. Se c’è qualche esitazione, togliere pentola, treppiede, deflettore e rimettere il tubo di tiraggio.
Fine della pirolisi…
Chi a questo punto volesse invece salvare il biochar, può applicare al secchio il suo coperchio, ovviamente dopo aver estratto la guarnizione dalla sede per evitare che bruci. Conviene poggiarci sopra un peso (ad esempio un mattone) per garantire una certa tenuta. Un'altra accortezza, per evitare che parte del biochar si consumi, è quella di verificare che sul fondo del secchio non ci siano ammaccature che lascino passare troppa aria tra questo e il braciere. Naturalmente la presa d'aria deve essere chiusa.
Se invece si vuole procedere con la combustione a carbone, prima di sfilare il secchio per lasciar cadere la carbonella nel braciere, sbriciolarla un po’ per evitare che fuoriesca. Per questo è meglio fare il braciere un pò più alto.
Aprire la presa d’aria per ossigenare la carbonella. Ora si avrà un’altra ora di cottura, le braci resteranno più ore.