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Felice chi è ad «alta fedeltà»
Inserto da e staccar
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Ragazzi &
Dintorni
Maggio 2015
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Ragazzi & dintorni
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«Felice chi è ad alta fedeltà» si riferisce alla Beatitudine dei «perseguitati per la giustizia… e a causa di Gesù»: essi sono invitati a rallegrarsi e a esultare, «perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,10-12). È una Beatitudine impegnativa che richiede la capacità di mettere il bene comune e il servizio del Regno al di sopra dei propri interessi particolari e spinge a schierarsi per la giustizia, sentendosi responsabili per le ingiustizie e i mali del mondo (Focus). Una significativa testimonianza in tal senso viene dall’impegno politico e non violento, a favore della Birmania, di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace (Ciak si gira). Altamente incisive sono le testimonianze dei martiri per la giustizia dei nostri giorni, in Italia (Attualità) e in Africa (Testimoni). Altri testimoni e martiri per la fede sono rintracciabili sul web (In rete). Da Gesù apprendiamo due atteggiamenti: quello di accogliere tutti, soprattutto i più poveri e diseredati, e quello di denuncia delle ingiustizie (Bibbia nella vita), sapendo che la sua coerenza massima l’ha condotto alla croce, ma da Re, vincitore e, poi, Vivente (Gesù nell’arte). Si offre, infine, un percorso conclusivo, che fa memoria di tutte le Beatitudini e delle esperienze vissute nell’anno, ritmato da giochi, dinamiche e attività, per giungere, con i ragazzi, a una sintesi vitale. Il percorso si può valorizzare anche durante l’estate, per dare continuità al cammino realizzato (Itinerario conclusivo).
SOMMARIO Focus
Schierarsi per la giustizia - Tonino Lasconi
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Bibbia nella vita
Beato chi è ad alta fedeltà - Tonino Lasconi
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4
Attualità
Beati i coerenti - Fausto Negri
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In rete
Cristiani if sul web - Alessia Cambi
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Gesù nell’arte
Il crocifisso di San Damiano - Fausto Negri . . . . . . . »
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Ciak, si gira
Una scelta di «alta» donazione - Cecilia Salizzoni
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Itinerario conclusivo Sentieri di felicità… da percorrere! M. Tassielli - D. Mariniello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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Testimoni
Solidali sino alla fine - Redazione
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RAGAZZI & DINTORNI - In sintonia con papa Francesco che ha indicato le Beatitudini come tema per le GMG, entriamo in questo «Vangelo sfidante», per assumere atteggiamenti e comportamenti evangelici che, sulla scia di Gesù, facciano vivere la gioia vera. La vivacità di proposte, con l’utilizzo di tutti i linguaggi, caratterizza il percorso per ragazzi/e di 12-16 anni. Da valorizzare in itinerari di catechesi, campiscuola, ritiri…
Tema: Porta della felicità Felici voi… - Felici gli afflitti - Felici i nonviolenti Felice chi cerca la giustizia - Felici i misericordiosi - Felici i puri di cuore Felici i costruttori di pace - Felice chi è ad «alta fedeltà»
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Ciak, si gira
Cecilia Salizzoni - c.salizzoni@diocesitn.it
UNA SCELTA DI «ALTA» DONAZIONE
C
oncludiamo il percorso sulle Beatitudini con un film che racconta ancora una storia vera, quella di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, e della sua lotta non violenta per riportare libertà e giustizia nella Birmania oppressa dal regime militare. Il regista francese, Luc Besson, con l’aiuto della sceneggiatrice Rebecca Frayn e di alcuni giornalisti birmani, rimasti anonimi per motivi di sicurezza, restituisce un ritratto sensibile e intenso di una donna «divenuta politica» per fedeltà alla famiglia e al suo Paese; un ritratto giocato, fin dal prologo, sulla stretta corrispondenza tra privato e pubblico, famiglia e Stato.
LA PROTAGONISTA Aung San Suu Kyi è figlia del generale che ha portato all’indipendenza la Birmania nel 1947, ma egli nel luglio dello stesso anno è assassinato da un avversario politico, assieme ai ministri del suo governo provvisorio. Da allora il Paese è sotto la tirannia di governi militari spietati. Suu Kyi, che ha sposato Michael Aris, un inglese, studioso di tibetologia, ha avuto due figli, Alexander e Kim, e vive a Oxford quando, nel 1988, la malattia della madre la richiama a Rangoon, in concomitanza con le manifestazioni studentesche contro il regime, che facevano del padre, Aung
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San, la propria bandiera di rivendicazione democratica. «Il tempo necessario» del soggiorno nella capitale per la cura della madre evolve, così, naturalmente nella cura della «motherland», la madre patria. Con l’approvazione e il sostegno della propria famiglia inglese, Suu si ritrova a capo della National League for Democracy, impegnata nella campagna per le prime elezioni «libere» della Birmania. Ma il tiranno «superstizioso e fanatico» non intende lasciare il potere a una donna che lo combatte con le armi della nonviolenza gandhiana; la pone agli arresti domiciliari, nella villa di famiglia, dopo aver tolto la cittadinanza ai due figli e il permesso di soggiorno al marito; scatena, inoltre, una repressione durissima nei confronti degli altri esponenti della Lega. È l’inizio di un braccio di ferro, destinato a durare circa venti anni, durante i quali la donna non può riabbracciare i suoi cari, nemmeno quando il marito si ammala di cancro e, nel marzo del 1999, muore, il giorno in cui compie 53 anni. «È libera di scegliere, signora», la ricatta l’emissario di regime al quale aveva chiesto un permesso d’ingresso per Michael, ormai terminale, «suo marito e i suoi figli, o il suo Paese». «Che tipo di libertà è questa?», ribatte Aung San Suu Kyi, e resta nella sua prigione per non vanificare gli sforzi congiunti di una vita.
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Itinerario conclusivo
Mariangela Tassielli - Dalia Mariniello
SENTIERI DI FELICITÀ… DA PERCORRERE!
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bbiamo dedicato tutto l’anno alle Beatitudini, cercando di comprenderne il senso, le sfide, le opportunità. Le abbiamo scoperte come vera e propria porta della felicità. Ora, a conclusione del percorso, vi proponiamo di vivere con i ragazzi un intenso momento di fraternità e di condivisione, che intende offrire, agli animatori e al gruppo, una possibilità di sintesi dell’intero cammino. Attraverso un gioco fra squadre si accompagnano i ragazzi a «re-incontrare» i testimoni, i segni e gli elementi chiave, già incrociati durante l’anno, per tentare un’ulteriore assimilazione e una possibile riproposta alla parrocchia.
INDICAZIONI TECNICHE I tempi: l’esperienza potrebbe essere articolata nell’arco di un weekend, per un’intera domenica o, perché no, per alcuni pomeriggi o mattinate nel corso delle vacanze scolastiche, favorendo tempi di condivisione, coinvolgimento della comunità parrocchiale e fraternità. Dividere il gruppo in squadre. Ogni squadra, prima dell’inizio del gioco, sceglierà il proprio nome. Si costituisce una piccola giuria che valuti le diverse prove e assegna un punteggio. Potrebbe essere composta dal parroco, da alcuni catechisti e genitori, e da alcuni giovani. Il punteggio si assegna per ogni singolo lavoro e si annuncia, volta per volta, la squadra vincente di ogni singola tappa. Questa modalità può sti-
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molare le squadre a un maggiore impegno e coinvolgimento. Un conduttore, scelto tra gli animatori, anima, motiva e stimola i ragazzi nella gara. Alla fine del percorso, la squadra vincente non riceverà un premio personale, ma coerentemente all’ottica delle Beatitudini, sarà chiamata a condividere il premio con tutti… Perché? Avendo vinto e, quindi, avendo compreso al meglio il senso delle Beatitudini, saranno o dovrebbero essere anche i più pronti a viverne lo stile. Nell’assegnazione del, o dei premi, si tengano presenti le singole tappe. Oltre ai vincitori del percorso completo, si possono assegnare medaglie a coloro che si saranno distinti maggiormente come puri di cuore, poveri in spirito, miti, ecc. Le tappe una dopo l’altra ricalcano, dallo start al traguardo, una sorta di percorso a fasi. Ogni tappa permetterà ai ragazzi di entrare nel vivo di una Beatitudine…, giocando! Alla fine di ogni tappa, deve essere chiaro a quale Beatitudine ci si è riferiti. Si predispone una sorta di percorso con 8 caselle vuote, cui si aggiunge uno start iniziale e un traguardo finale. La squadra vincitrice di quella singola tappa attaccherà sulla casella una tessera-simbolo della Beatitudine corrispondente, su cui scriverà «il proprio nome di squadra».