Ragazzi & Dintorni n. 6 - marzo 2018 - Paoline

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D O S S I E R

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U n P a d r e c’ è

Al rancore dico no!

Inserto da e staccar

Anno 2017-2018

Ragazzi &

Dintorni

” 2018

Marzo

6


Ragazzi & dintorni

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«Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori»: sembra la richiesta del Padre nostro più impegnativa da capire e praticare. In una società in cui i ragazzi sono bombardati da una logica di vendetta e rancore, è facile che si invochi giustizia, se si è offesi, e misericordia, se si sbaglia. La dinamica delle «carte» da compilare (Ferite; Scusa; Perdono) può aprire al perdono (Focus). E «perdonare conviene», anche in vista della salute fisica e del benessere psicologico (Attualità). Per giungervi occorre un percorso educativo che richiede la consapevolezza: di «essere degni di fiducia»; del proprio essere «debitori»; del sentirsi «creditori»… (EducAzione). Si offrono sei consigli, inoltre, per abitare l’ambiente digitale con responsabilità, senza odio e rancore (Generazioni digitali, CP, pp. 34-35). Il film presenta un adolescente che vorrebbe diventare «invisibile»…, ma deve scegliere, poi, se essere debole o violento; se vendicarsi o perdonare (Ciak si gira). Le canzoni rispondono a tali alternative, proponendo un Gesù sempre pronto a perdonare (Musica e fede). E tale appare anche nel dipinto, che rappresenta il perdono della peccatrice. Per riportare tutto a nuovo, però, non basta cancellare le negatività del peccato, è necessario sperimentare l’abbraccio di Dio, perché rinasca in sé la positività dell’amore (Bibbia nella vita). È interpellante l’esperienza di un giapponese convertito che si impegna per il perdono e la pace, nonostante le devastazioni subite con la bomba atomica (Testimone). Con il Test verifica se sei pronto a vivere la carità e il perdono. Con la Celebrazione chiedi la conversione all’amore e al perdono «ricevuto e dato».

SOMMARIO

Focus Un super-dono - Barbara Corsano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. Bibbia nella vita Perdono e responsabilità - Tonino Lasconi . . . . . . . . . . . . »

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Attualità

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Aggressivo o benevolo? - Fausto Negri . . . . . . . . . . . . . . . . »

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Ciak, si gira

Michele voleva sparire - Alberto Anile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »

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Test

Tornare a respirare - Maria Teresa Panico

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EducAzione Musica e fede

Un cambiamento di sguardo - Luigi Russo . . . . . . . . . . . . » Questione di violenza o di debolezza? - M. Tassielli . . »

Dio Padre nell’arte La peccatrice perdonata - Fausto Negri Celebrazione Testimoni

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Per-dono per tutti: questione di cuore! - M.G. Rasia Takashi Paolo Nagai - Biancarosa Magliano

» »

...»

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»

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RAGAZZI & DINTORNI - In una società «senza padre», dove ai ragazzi (12-16 anni) mancano punti di riferimento, è fondamentale proporre il «Padre nostro», perché scoprano la propria identità di figli e la relazione con Dio. Si parte dalle loro interpellanze su Dio e sulla relazione genitoriale. A condurci è Gesù, «volto di amore e di misericordia del Padre». L’utilizzo di tutti i linguaggi rende l’itinerario coinvolgente e fruibile nella catechesi, in campiscuola, ritiri e a scuola.

Tema: Un Padre c’è Ma ci sei? - Dove sei? - Apro spazi a te - Io ci sto Pane per tutti - Al rancore, dico no! - Stammi vicino - Difendimi!

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, marzo 2018


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Focus

Barbara Corsano - barbara.corsano@gmail.com

L

UN SUPER-DONO

a parola perdono deriva dal latino «per dono», dove il per indica una perfezione, quasi un superlativo. Il perdono è, dunque, il dono perfetto, completo, il dono dei doni, un «super- dono»! Ma… quanto è difficile perdonare! «Quanto costa, a noi, perdonare gli altri!»: in questa esclamazione di papa Francesco (Visita ad Assisi, VIII centenario del Perdono di Assisi) è racchiusa tutta la fatica che proviamo nel perdonare chi ci fa del male. E il Papa continua: «Quando siamo noi in debito con gli altri, pretendiamo la misericordia; quando invece siamo in credito, invochiamo la giustizia! E tutti facciamo così, tutti!». Tutti. Anche i nostri ragazzi, sempre più bombardati dalla logica del mondo, fatta di rancore e vendetta, che alimenta il dolore per i torti subiti e, troppo spesso, è travestita da ricerca di giustizia. Ci è facile, quando ci sentiamo offesi, derisi, danneggiati, puntare il dito verso chi ci ha ingiustamente fatto del male, e rompere qualsiasi canale di comunicazione o, peggio, cercare giustamente una rivalsa personale! «Occhio per occhio, dente per dente», recita un antico detto. Ma vogliamo che valga anche quando siamo noi a sbagliare? Sappiamo guardarci dentro e riconoscere i nostri errori, le colpe, accettandone le conseguenze? O per noi tutto diventa «giustificabile»? Sarebbe interessante riflettere con i ragazzi sulle loro mancanze, gli errori commessi, le persone ferite, e interrogarsi circa la loro capacità di perdonare alla luce del desiderio di essere perdonati. Nel perdono non esistono due pesi e due misure. E la frase del Padre nostro: «rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori», ci pone davanti a questa verità. Tutti possono sbaglia-

re… L’unica misura possibile è quella dell’amore. Solo se apriremo il cuore all’accoglienza dell’altro, nonostante i suoi errori, potremo gustare la bellezza di saperci perdonati da Dio. Perdonati per perdonare. Amati per amare. È l’unica logica possibile che può creare relazioni nuove. Non è facile, non è immediato. Ma il mondo ha bisogno di perdono, offerto e ricevuto! Solo così, nonostante l’altro sia «debitore» nei miei confronti, ogni mio gesto, parola, azione rivelerà l’amore e il perdono del Padre! Incoraggiamo i ragazzi a sperimentarsi, utilizzando le carte qui riportate e invitiamoli a: • scrivere sulla carta delle «FERITE» le ferite ricevute e inferte, dando un nome ai sentimenti provati in quei momenti; • riflettere su quali siano i loro «debiti» verso gli altri e Dio, scrivendo sulla carta «SCUSA» l’impegno a chiedere scusa alle persone offese; • identificare i loro «debitori» e le ragioni che, spesso, hanno impedito di aprire un varco per il perdono; scrivono sulla carta «PERDONO» il proprio impegno a iniziare un cammino per perdonarli; • cercare nel Vangelo gli insegnamenti di Gesù sul perdono agli altri e condividerli in gruppo; confrontarli con il proprio vissuto, anche alla luce del perdono di Gesù sulla croce (Lc 23,34).

LABORATORIO: «LE CARTE DEL PERDONO»

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, marzo 2018

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Attualità

Fausto Negri - fausto.negri@libero.it

AGGRESSIVO O BENEVOLO?

Nel lontano novembre 1993, il Card. Louis Bernardin, Vescovo di Cincinnati e Chicago, fu colpito da un’accusa infamante: abuso sessuale nei confronti di un giovane della sua diocesi. L’anno dopo Bernardin volle incontrare personalmente Steven, il ragazzo da cui era stato accusato. Il Cardinale gli disse di aver pregato per lui ogni giorno, e Steven, in lacrime, chiese scusa per le accuse infondate, diffuse per problemi personali. Celebrarono la Messa insieme. Successivamente Mons. Bernardin scrisse che, nel suo sacerdozio, non aveva mai vissuto una riconciliazione più profonda.

P

erdonare conviene, non è sinonimo di debolezza; anzi, come diceva Gandhi: «Il perdono è la qualità del coraggioso, non del codardo».

Spesso bastano una tensione, una parola acida, una critica spietata, o un momento di rabbia inconsulta, per rompere un rapporto, anche con chi ci è più vicino. L’unica possibilità di ricucire la relazione è il perdono chiesto e donato; è vedere il torto separato dalla persona che lo ha commesso – questo significa che l’altro ha compiuto un gesto o un’azione cattiva, ma non che è cattivo –; è spronare l’altro a credere che può dare qualcosa di meglio di quanto mostrato.

IL PERDONO

Si può essere vittime di un torto, ma si può anche essere i responsabili di un’offesa e sentirsi colpevoli: in tal caso il perdono deve essere rivolto a se stessi. L’incapacità di perdonare se stessi, per aver commesso una trasgressione, si associa a sentimenti molto dolorosi di colpa, vergogna, rammarico e imbarazzo; mentre nella vittima, che subisce un’ingiustizia, le emozioni più frequenti sono rabbia e ostilità. Secondo alcuni studi queste due forme di perdono sono connesse tra loro: ovvero l’incapacità di perdonare gli altri sarebbe legata a un’incapacità di perdonare se stessi.

PERDONARSI

Perdonare è «una scelta», che ha una ricaduta positiva su se stessi e sui rapporti con il prossimo. Si perdona non perché gli altri lo meritino, ma perché ci si immedesima nelle loro situazioni. E, poi, la riconciliazione con gli altri è riconciliazione anche con se stessi, tanto da far vivere nella pace del cuore e nella serenità. Molti studi attestano che il perdono reca un beneficio sia alla salute fisica: si traduce in minori disturbi del sonno e in un sistema immunitario più saldo; sia al benessere psicologico: riduce ansia, depressione, ripiegamento su di sé, e genera più ottimismo e gioia. Al contrario, la ruminazione, il rancore e tutte le emozioni negative legate a un’ingiustizia subita, peggiorano la salute psico-fisica.

IL PERDONO È BENEFICO

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Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, marzo 2018

PERDONO DATO E RICEVUTO

• A gruppi si cercano, su quotidiani recenti, storie di aggressività e di solidarietà, ragionando, poi, sulle motivazioni dei diversi atti. • Ognuno descrive un litigio avvenuto in famiglia: se e come si è risolto. Il fine è comprendere come senza perdono, dato e ricevuto, non possa esservi pace neppure con il prossimo più vicino: i propri familiari. Descrive anche lo sforzo per la riconciliazione dei membri della sua famiglia. • Si ricercano in internet modi di dire, proverbi e citazioni sul rancore, la rabbia, il perdono, la pace…


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