D O S S I E R
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#glialtrisiamonoi
Inserto da e staccar
Anno 2019-2020
Ragazzi &
Dintorni
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2019
Dicembre
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Ragazzi & dintorni
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Un dottore della Legge chiese a Gesù: «Chi è il mio prossimo?». Su questa domanda può ruotare il percorso di questo mese: «… tanto prima o poi gli altri siamo noi», cantava Umberto Tozzi, in quanto ci specchiamo negli altri (Focus). Si può creare subito un forte impatto nei ragazzi con il film Wonder, così da metterli di fronte al «diverso» e far emergere le loro reazioni, paure e perplessità (Ciak si gira). E scoprire, poi, con l’ascolto delle canzoni che la diversità è una ricchezza e che si generano miracoli accogliendo gli altri (Musica e fede). Miracoli già presenti nella nostra società, grazie all’impegno di solidarietà, interculturalità e prossimità di tanti (Attualità). I laboratori sul digitale orientano a collegare «Il manifesto della comunicazione non ostile» alla Scrittura e alla pratica cristiana, per indurre al rispetto degli altri (Etica nel digitale) CP, pp. 38-39). Poniamo, quindi, i ragazzi di fronte alla sfida – sulla scia di Gesù che accoglie «i piccoli», gli ultimi e i sofferenti – di essere costruttori di ponti e non di muri (Bibbia nella vita). È quanto esprime il dipinto di Köder, che rappresenta gesti di amore e condivisione (Bibbia nell’arte). Il percorso educativo spinge a superare egocentrismo e indifferenza, aprendosi alla relazione con gli altri (EducAzione). Un testimone di vicinanza ai poveri con azioni concrete è Biagio Conte. E tu sei disposto a metterti in gioco per gli altri? Verificati tramite il Test. Con la Celebrazione apriti all’amore di Gesù, per diventare, oggi, «il buon samaritano» per i fratelli e le sorelle.
SOMMARIO
Focus Bibbia nella vita Attualità EducAzione Musica e fede Ciak, si gira Bibbia nell’arte Test Celebrazione Testimoni
«Come specchi gli occhi nei volti…» - B. Corsano pag. Sì ai ponti, no ai muri - Tonino Lasconi . . . . . . . . . . . . . . » Il bene non fa rumore - Fausto Negri . . . . . . . . . . . . . . . . » Dall’indifferenza all’accoglienza - Cecilia Pirrone . . . . » La diversità: una ricchezza - Matteo Zambuto . . . . . » Sollevare la visiera - Alberto Anile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » «Mandami qualcuno da amare» - Cristina Alfano . . . » Pronti a volare! - Maria Teresa Panico . . . . . . . . . . . . . . . . » «Va’ e anche tu fa’ così» - Francesca Langella . . . . . » Fratello dei poveri con Francesco - F. Di Monte . . »
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RAGAZZI & DINTORNI - «La generazione dell’#» estrinseca, tramite il segno #, un grido di aiuto, per emergere dal proprio mondo sommerso. In ascolto di questi ragazzi (12-16 anni), insoddisfatti, instabili e, spesso, schiacciati dalla pressione sociale e social, si propongono tematiche esistenziali, per far scoprire il senso della vita alla luce del Vangelo. L’utilizzo di tutti i linguaggi, che li coinvolge da protagonisti, rende il percorso fruibile nella catechesi, in campiscuola, ritiri, e a scuola.
Tema: #iostoconlavita 1. #sospianetaterra • 2. #inconnessione • 3. #glialtrisiamonoi 4. #questionedicuore • 5. #noalbullismo 6. #nonmivendo • 7. #iocicredo • 8. #vivoalmassimo
Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, dicembre 2019
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Bibbia nella vita
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SÌ AI PONTI, NO AI MURI
La Samaritana al pozzo, Giorgia-Eloisa Andreatta, 2017
ra cristiani – e forse non soltanto – è un riflesso condizionato, dici: «Accoglienza» e pensi: «Giudizio universale» (cfr. Matteo 25,31-46). Va bene così, perché non c’è niente di più profondo e alto di questa parabola sul valore dell’accoglienza della persona, chiunque essa sia e in qualsiasi condizione si trovi.
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Tonino Lasconi - toninolasconi@gmail.com
L’unicità della parabola sta nel criterio con cui il Figlio dell’uomo separa «tutti i popoli», sistemandoli a destra o a sinistra: averlo accolto nei «suoi fratelli più piccoli». Non essere bianchi o neri, non essere credenti o atei, non essere ebrei o mussulmani o cristiani, non…, nemmeno aver creduto in lui, oppure no. Niente di tutto questo, ma averlo accolto nei «suoi fratelli più piccoli». È questa identificazione con i più piccoli che sconcerta: «tutti i popoli radunati davanti a lui», sia quelli di destra sia quelli di sinistra: «Signore, quando ti abbiamo visto… e ti…?»; «Signore, quando ti abbiamo visto… e non ti…?».
Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, dicembre 2019
Impensabile! Il Figlio dell’uomo, colui che ha il potere di decidere della vita o della morte eterne si identifica con i più piccoli: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto – o non avete fatto – a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto – o non l’avete fatto – a me». Resiste la convinzione, scaturita probabilmente dall’appello: «Lasciate che i bambini vengano a me» (Lc 18,16), che i piccoli siano i bambini. Non è così. Basta scorrere altre citazioni: «Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo…» (Mt 10,42); «Ti rendo lode, Padre… perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25); «Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare» (Mt 8,6); «Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10).
CHI SONO «I PICCOLI»?
I piccoli del Vangelo sono tutti coloro che vivono in sofferenza e in difficoltà. Sono coloro per i quali Gesù non ha esitato a violare la Legge, e addirittura il sabato: la donna curva (Lc 13,11), la donna impura (Mt 9,20), la straniera (Mt 15,22), i lebbrosi (Mt 8,2), i disabili (Mt 12,10), l’idropico (Lc 14,2), la peccatrice (Lc 7,37), la samaritana (Gv 4,5-41), l’adultera (Gv 8,3). Non occorre proseguire con l’elenco per affermare che nessun «piccolo» sfugge all’accoglienza di Gesù e, di conseguenza, nessuno di essi può sfuggire a chi vuole essere suo discepolo.
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Bibbia nell’arte
«MANDAMI QUALCUNO DA AMARE»
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Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, dicembre 2019
SENTI, IMMAGINA, AGISCI, CONDIVIDI
LA VIT A
La scena si svolge in una casa, con la porta aperta; subito, in primo piano, scorgiamo «un gesto eucaristico»: due mani spezzano il pane e due mani di colore differente lo ricevono. In secondo piano una donna con una brocca sta per versare l’acqua all’uomo, che è di fronte, con un bicchiere in mano. Sulla parete di sinistra, una suora assiste un infermo, sopra di lei vi è una scritta in tedesco: «Abiti per il terzo mondo». Sulla destra c’è un carcerato tra le braccia di un altro uomo. Davanti alla porta aperta un’altra donna accoglie un uomo con la valigia. Fonte d’ispirazione di quest’opera è probabilmente Betania, la casa degli «amici di Gesù», Marta, Maria e Lazzaro. Si rilevano tanti chiaroscuri e colori diversi. • Le pareti nere della casa rappresentano il dolore dell’esistenza umana. L’uomo assetato sembra richiamare il volto di Gesù: vestito di viola, colore del cambiamento, della penitenza, è Cristo che ha sete di noi, della nostra fede, della nostra conversione. La donna, che gli porge da bere, è vestita di rosso, colore dell’umanità; forse Maria di Betania o un’altra donna del Vangelo: la samaritana chiamata a cambiare mentalità, cercando un’acqua che disseti lo spirito (Gv 4,1-26).
DESCRIZIONE DEL DIPINTO
Lo stesso rosso lo ritroviamo all’esterno della porta aperta; sull’orizzonte un campo, al cui centro scorgiamo una tomba con sopra una croce oscura; Gesù ha preso su di sé le nostre oscurità. Altro colore centrale nella scena è l’azzurro; esso è il colore del divino: così è vestita una donna, forse Marta, che accoglie un forestiero. La casa dipinta da Köder è la casa dell’accoglienza, che non persegue solo scopi umanitari, ma cura un’accoglienza che nasce nel cuore di chi si sente, a sua volta, accolto, amato; di chi, sorretto da questo amore-ricevuto, vive la sua esistenza proteso verso il regno di Dio: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli» (Eb 13,2).
O
uando qualche straniero abiterà con voi…, non gli farete torto. Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. Io sono il Signore vostro Dio» (Lev 19,33-34). Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti: ecco le sette opere di misericordia corporale, rappresentate, in modo originale, da un sacerdote, artista tedesco, Sieger Köder.
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Cristina Alfano - www.frammentidiluce.org
1. Inventate un gioco, attraverso il quale i ragazzi individuano le sette opere di misericordia corporale nel dipinto. 2. Proponete una meditazione con proiezione di immagini e musica, attraverso un powerpoint o un video, creati con i ragazzi. a. Abbinate al dipinto e alle diverse scene una o più frasi del Vangelo, proiettandole o proclamandole. Brano proposto: Mt 25,31-46. b. Selezionate, come sottofondo, una o più musiche scelte con i ragazzi. Musiche proposte: «O Povertà» di Jacques Berthier, «Primavera» di Ludovico Einaudi. c. Preludio o conclusione della meditazione può essere la lettura del brano di Madre Teresa di Calcutta: «Mandami qualcuno da amare» con voci recitanti maschile e femminile, scelte fra i ragazzi.